Cinema&cinema -"Michael Petrucciani: body & soul" di Michael Radford

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Gianfranco Cercone
è abbastanza raro che un documentario venga distribuito nei cinema
è un fatto che viene spesso deprecato così come si prega forse ancora più giustamente che i documentari trovi o poco spazio anche in televisione
Ora da un punto di vista critico non esistono in effetti maggiori per la quale un documentario
Debba valere meno debba essere meno bello di un film così detto di finzione e anzi è indubbio che nella storia del cinema tra i documentari si annoverano alcuni capolavori
Tuttavia
Nonostante queste buone ragioni amico pari che
è ed è vero che lo spettatore cinematografico salvo eccezioni non vada volentieri a vedere un documentario
Perché
Sussidi perdonate una banalità ma in questo caso è una banalità credo veritiera il film spesso specie si è visto al cinema
Ha qualcosa in comune con il sogno e i sogni come ci è stato insegnato hanno la funzione di a pagare i desideri
Per il documentario che per definizione descrive la nuda realtà magari sgradevole che come si sa frappone sempre tanti ostacoli ai desideri sembra fatto apposta per contraddire questa esigenza
Ora io so che questa affermazione un po'semplicistica e si presta a varie obiezioni
E d'altra parte un'obiezione ve la faccio io stesso a partire da un documentario
Interessante distribuito questa estate mi cinema per merito della PMI
Che si intitola Michel Petrucciani Body and Soul diretto dal regista inglese Michael Radford che già noto per il postino contro Risi e per altri film
Petrucciani è stato un musicista di jazz di grande successo specie in Francia e negli Stati Uniti
Affetto fin da bambino da una grave malattia alle ossa per la quale è rimasto a meno di un metro di altezza
E che ha anche comportato un amico invecchiamento precoce tanto che è morto all'età di trentasei anni nei nel mille novecentonovantanove
Come pianista è stato un enfant prodige si è trasferito a diciotto anni dalla Francia negli Stati Uniti dove ha suonato con i più grandi del jazz è diventato una sterile internazionale andando in turni in tanti Paesi del mondo
Ora così dicendo
Potremmo pensare che
Quello di patogeni sia il caso di un artista per il quale come è capitato ad altri l'arte abbia compensato la vita che è stata invece irrimediabilmente conculcata dalla natura
Il documentario di RAI Ford sembra fatto apposta però per smentire questa idea
Naturalmente racconta le tappe principali della carriera strepitosa del protagonista
Ma suggerisce anche che la stessa vitalità che ha consentito a patto Puccioni di esprimersi magistralmente come artista
L'ho anche fatto vivere con pienezza in modo appagante fuori dal palcoscenico
Magari con
L'attivismo esasperato e con l'egoismo
Di chi sa di disporre di un tempo di vita limitato quindi Loverre lottare quotidianamente con i limiti del proprio corpo
Tengono così raccontati i suoi tanti viaggi le nottate esuberanti linee locali Coliseum con i suoi mici musicisti bevendo e anche consumando però che di vaiu genere
E ci viene raccontata anche la sua vita amorosa anche questa piena è appagante anzi perfino trionfante Petrucciani ha avuto tante donne
Che a volte che a volte ha abbandonato
Anche con una certa spietatezza
Insomma il fino pace certe zone d'ombra del suo carattere
Ma in definitiva sembra celebrare la vittoria dei desideri di un individuo
Contro l'ostacolo di un terribile handicap
Allora lotto rimando a quanto premette io sul documentario
Direi che in questo caso è un documentario che può produrre in una certa misura lo stesso perfetto
Del più consolatorio FIMI di finzione cioè quel tipo di appagamento surrogatorio proiettato su un personaggio attraverso il quale lo spettatore può realizzare i desideri più comuni la fama alla ricchezza l'amore e così via
Ecco tuttavia sarebbe ingiusto ridurre a questa infine alla fine malinconica funzione
Il bel documentario di rate Ford
Infatti ecco che vedendo Petrucciani
Commuoversi chiacchierare con gli amici suonare il piano risulta così preso dalla propria vita da dimenticarsi della propria nomadi a Fisica pure così vistosa
E come per contagio da farcene dimenticare anche a noi
Così se
Apparente venti al centro del film c'è la vittoria del desiderio della libertà di un individuo contro l'handicap ecco che alla fine lei indica spesso
Finisce i nostri occhi per evaporare come un'idea irreale
Magari producendo si inizia a mente un certo stupore
Poi però
Con l'indiscrezione con cui a volte ci si mischia nelle questioni private del personaggio di un film
Proprio liberandoci dall'idea di trovarci di fronte a un caso umano
Ci sentiamo liberi di pensare senza cioè sentirci in colpa
Che a volte Petrucciani
Specie con le sue donne si è comportato un po'male da Mascalzone diciamo pure
Va bene comunque il film di cui ho parlato Michel Petrucciani boh audience SOUL di Michael Radford
Un saluto da Gianfranco Cercone