Rassegna stampa estera

Quel giorno gli scrutatori di Radio Radicale venerdì ventinove luglio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta
Due temi di cui ci occuperemo quest'oggi innanzitutto lo scontro in America tra la Presidente Obama i repubblicani sul tetto del debito americano
Che fa rischiare agli Stati Uniti il primo default della loro storia leggeremo l'editoriale del Financial Times secondo cui l'impasto attuale Washington sta già causando
Gravi danni economici premio al Times e a rischio la credibilità dell'America il wall street journal EuropeAid meno catastrofico
In un editoriale che leggeremo dal titolo la strada verso un da un Grant l'altro tema che approfondiremo la crisi che sta vivendo la prima vera araba ne hanno parlato
I radicali Marco Pannella e Emma Bonino il Partito radicale non violento transnazionale tra spartito nel Consiglio
Generale di Tunisi nel fine settimana noi
Vedremo un analisi dalla Financial Times secondo cui la transizione verso la democrazia soffre di dolori post parto e poi un editoriale dal
Times la primavera araba in difficoltà
Non ancora spazzato via dittatori e corruzione Egitto in Libia sono fondamentali nel determinare il futuro
Della primavera araba scrive tra l'altro il quotidiano conservatore di Londra prima però
Due segnalazioni
Da alcuni giorni
Diciamo che questa rubrica è un po'a singhiozzo per
Ragioni tanto personali quanto professionali e poi
Ieri per ragioni tecniche non è andata in onda e allora recuperiamo rapidamente
Due articoli che vale la pena citare comunque uno dal fanno Shawn Times di martedì una di mercoledì una lunga
Analisi di Dida in Morroi sull'Italia la situazione politica attuale un trono minacciato il titolo la ribellione Internal Popolo della Libertà contro Silvio Berlusconi
Cresce alimentata dalla frustrazione per le sue buffonate e nel pieno della crisi della zona euro dei rischi legati
All'inadeguatezza delle sue riforme economiche il Financial Times parla di complotti interni al Popolo della Libertà per far cadere Berlusconi fosse già quest'estate
La scura accadrebbe anche su
Giulio Tremonti il Ministro delle finanze la cui manovra finanziaria approvata di corsa in Parlamento è considerata come inadeguata sia da una parte
Della
Del Popolo della Libertà sia dai mercati finanziari i farmaci al Times evoca i paralleli con il di Ennio di Tangentopoli mille novecentonovantadue novantatré la possibilità che Mario Monti arrivi a Palazzo Chigi diventi il presidente del consiglio di un Governo più o meno tecnico con il compito di adottare riforme economiche
Approvare una nuova legge elettorale
Alla fine però lo stesso quotidiano della City scrive che più crea un complotto interno i destini di Berlusconi sono legati alle tensioni del mercato
Del debito e ai destini di Atene
A proposito dell'Italia oggi le monde dedica tutto a una pagina pagina tre ecco e con un po'di stupore al a quella che definisce
La guerriglia antitesi deve anti-TAV il Val di Susa
Lo stupore è motivato dal fatto che nessuno in Francia tanto meno le forze ambientalista ed ecologista essi opporrebbe a un treno ad alta velocità che toglierebbe dalle strade
Auto e carillon l'altra segnalazione da recuperare
Perché questa rubrica non è andata in onda ieri riguarda il Vaticano e gli scandali degli abusi sessuali sui bambini il Financial Times sempre
Mercoledì vi dedicavo editoriale dal titolo arroganza vaticana
Perché arroganza perché la Santa Sede a ritirato Di Nunzio apostolico irlandese per
Una polemica con il premier cattolico DD dell'Irlanda che ha criticato
Le coperture date dal Vaticano a alcuni scandali recentissimi di abusi sui minori scrive tra l'altro effetti
Sul tentativo di coprire questi scandali la radice del problema non sta in Aula in Irlanda ma all'interno del Vaticano Benedetto decimo sesto il suo predecessore Giovanni Paolo secondo
Hanno trasformato la Chiesa in un'istituzione totalmente assoggettata alla loro autorità
Scoraggiando la dal cooperare con le autorità civili nelle inchieste sugli abusi sessuali ora
Il Vaticano paga
La sua arroganza e la sua segretezza occorre un cambio di cultura al vertice che atteso da troppo tempo così
Il fare sciolta INPS e ieri anche il Paese si dedicava un editoriale molto critico di Benedetto decimo sesto su questa vicenda veniamo
Alla questione del debito americano rischio default per gli Stati Uniti i farmaci a Tangeri pubblica con l'editoriale dal titolo i danni del limite del debito l'in passato Washington ma sta causando
Problemi economici scrive il quotidiano della City la risposta dei mercati alla resa dei conti sul tetto del debito Washington finora è stata pressoché immutate
I trader sono convinti che un accordo ci sarà prima del due agosto per alzare il limite del debito pubblico
Statunitense porre fine al rischio imminente di un default con quella data però che si avvicina
Rapidamente e i negoziati ancora bloccati questo punto di vista dei mercati potrebbe cambiare in qualsiasi momento e la calma sparirebbe all'improvviso nel frattempo il fatto che i tassi di interesse sull'obbligazioni americane non siano balzati verso l'alto non significa che in passato sul tetto del debito non abbia già provocato danni
I rischi di questa situazione in realtà stanno già
Facendo danni molto reali i mercati del credito hanno cominciato apro asciugarsi preventivamente
Con effetti sulle banche che prendono a prestito su questi mercati le stesse banche tengono per sé la liquidità a disposizione con meno credito disposizione
Di quelli che ne hanno bisogno cioè consumatori impresa alcune imprese americane nonostante i profitti e la liquidità rinviano Investimenti a causa dell'incertezza
La fiducia dei consumatori americani rimane molto bassa le televisioni siti web mostrano il conto alla rovescia
Al rispetto all'arma che don finanziario dell'America
Ed è difficile che questo non abbia un impatto psicologico gli investimenti pubblici sono bloccati di agenzie governative non hanno idea di quali e quanti saranno i tagli che dovranno subire insomma
Gli scontri senza fine a Washington sulla
Sulla politica di bilancio il rischio crescente di una
Calamità auto imposta per darsi una zappa sui piedi hanno già provocato numerose vittime c'è ancora tempo per evitare il peggio investitori probabilmente hanno ragione pensare che qualche tipo di accordo verrà trovato
Ma qualunque cosa accada è stata superata una nuova soglia di irresponsabilità di Bilancio che farà
Fatica a scomparire presto così il Financial Times in un editoriale di ieri il New York Times ieri in un in un altro editoriale che oggi potete leggere sull'Herald Tribune
Titolava la credibilità delle America è a rischio non solo per l'ipotesi di un default ma anche perché le agenzie di rating potrebbero decidere di togliere agli Stati Uniti
La valutazione tripla a sul loro debito per il New York Times è tutta colpa dei
Repubblicani che non
Danno il loro accordo a un compromesso che era stato quasi raggiunto la scorsa settimana tra nel
Leader delle pubblica nella camera
E il presidente Obama
Ad ogni modo un downgrade sarebbe un colpo per la credibilità il prestigio dall'America tanto più che avverrebbe poco dopo una crisi finanziaria globale
Tutto ha fabbricato agli Stati Uniti come scritto alcuni giorni fa diventa la fine di questa crisi del ventunesimo secolo potrebbe esserci la caduta della potenza dominante del ventesimo secolo
Forse si tratta di un'esagerazione ma questo scenario non va escluso i mercati al resto del mondo sono preoccupati anche nuovi tutti noi dovremmo esserlo conclude tra l'altro quotidiano
Liberal di New Yorker meno catastrofista in qualche modo il Wall Street Journal European altro editoriale la strada verso un da un Gray una breve storia del debito pubblico
Wall Street lo ricordiamo è un giornale
Conservatore anche senza un default sembra sempre più probabile che le agenzie di rating mondiale
Prima o poi decideranno di abbassare la valutazione del debito americano togliere agli Stati Uniti la tripla a di cui ha beneficiato hanno beneficiato per decenni
Un downgrade non sarebbe una catastrofe perché sono i mercati finanziari non Moody'sostanza del pus
Giudicare le obbligazioni americane la buona notizia da questo punto di vista che gli investitori continuano
A guardare i buoni del tesoro americani come investimenti a rischio zero ma un da un credo mentre beh comunque i costi per prendere a prestito
Con un impatto sulle autorità pubbliche americane soprattutto sarebbe un simbolo di cattiva gestione
Il Bilancio è un'anticipazione del peggio che verrà se si continuerà con le stesse abitudini di sempre secondo il Wall Street Journal CRI percorre la storia dell'accumulazione del debito pubblico mi dicano il Presidente Obama
Merita gran parte della colpa per l'esplosione della spesa nei suoi primi due anni alla Casa Bianca ma di origini le origini di questo probabile da un grido risalgono a decenni fa
Il problema di fondo oggi e che Obama e gran parte dei democratici si continuano a porre una seria riformati Medicare mediche idee della sicurezza sociale cioè dello stato sociale americano lo Stato è troppo grande per sopravvivere
Ma anche troppo grande per cambiare politicamente e così il Paese passa dalla tripla alla doppia il primo passo nella marcia perso la Grecia
Così
Il Wall Street Journal in un editoriale di ieri veniamo
All'anno alla primavera
Araba tema
Che lo ricordiamo è stato
Al centro del consiglio generale del partito radicale non violento transnazionale tra spartito
A Tunisi lo scorso fine settimana il Times quotidiano conservatori di Londra ieri intervistava cui diamo copia il Ministro degli esteri britannico poco ottimista un vento freddo minaccia la primavera araba il titolo
Per l'intervista i progressi democratici la primavera araba sono a rischio a causa delle divisioni settarie religiose delle difficoltà economiche delle forze contro rivoluzionare questo l'avvertimento lanciato da Olga
Le speranze democratiche prodotte dall'ondata di rivolte popolari potrebbero presto essere troppo potrebbero essere troppo deboli per affrontare i problemi profondi antichi che
I i Paesi in transizione in devono fronteggiare però comunque ci saranno molti problemi e convulsioni nella regione i prossimi mesi saranno abbastanza turbolenti difficili in Egitto più in generale
Per il Medioriente e il Maghreb uno dei rischi della primavera araba e che inneschi divisioni settarie e religiose
Delle difficoltà di queste transizioni vizi di transizione parlava ieri fanno Sean Times con un'analisi di Rula Cavassa la transizione alla democrazia soffre di dolori post parto
Tiri corda che nel fine settimana c'è stato un allarmante escalation di tensioni in Egitto
Tra alcuni gruppi di giovani e il consiglio militare tanto da piombare nella crisi la fragile transizione democratica egiziana
Questa escalation coincide con alcune manifestazioni in Tunisia paese che si sta muovendo su un fragile il percorso verso le elezioni in ottobre dopo la caduta del regime penali gennaio
Nell'ambito di una serie di nuove manifestazioni due settimane fa un ragazzino di quattordici anni è morto assi di Bouzid la città dove
Un giovane venditore di frutta si era immolato con il fuoco in dicembre provocando l'ondata di rivolta in tutta la regione ci sono complicazioni e le forze del vecchio regime
Sono non sono completamente assenti da questi problemi dice una personalità politica tunisina
Ma tutto questo è parte della transizione non è un periodo facile ma non dobbiamo perdere la fiducia un po'il messaggio anche dei radicali di Emma Bonino in particolare che ha detto ci vuole pazienza nel consiglio generale del Partito Radicale
Ad ogni modo scrive fa lascio Times che sia in Egitto in Tunisia forgiare un nuovo ordine politico dopo decenni di regime autoritario in cui la politica dominata da un evita al Governo eh certamente
Cosa difficile turbolenta
Tra questi due Paesi e l'Egitto il Paese più popoloso del mondo arabo che preoccupa di più visto il suo enorme impatto potenziale su una regione che cambia rapidamente militari che sono stati parte del sistema otto pratico ma hanno operato nell'ombra hanno dimostrato la loro mancanza di esperienza nell'assumere il ruolo di guardiano di una rivoluzione fatta da giovani vero loro obiettivo primario di bilanciare le richieste democratiche con le preoccupazioni per la stabilità
Ma alla fine il Consiglio militare ha lasciato l'impressione di proteggere il vecchio regime c'è di più
C'è l'impressione di un accordo con i fratelli mussulmani
I fratelli musulmani non non non hanno appoggiato le ultime manifestazioni a piazza tale Tahrir questo evidenzia la polarizzazione post rivoluzionaria della società egiziana
Ma alcuni dicono anche che i generali hanno concluso un accordo con i fratelli musulmani per dare loro influenza politica in cambio di garanzie per i militari così tra l'altro il Financial Times
E chiediamo tornando sunniti sul Times di Londra l'editoriale di ieri orologio della primavera un conto alla rovescia in qualche modo
è il titolo sono passati sei mesi da quando il Presidente Ben Ali ha lasciato la Tunisia mentre i tunisini protestavano nelle strade solo dieci giorni dopo cinquanta mila egiziani occupavano piazza salirà al Cairo sfidando il Presidente Mubarak con coraggio e costringendo la a lasciare l'incarico
La velocità e le dimensioni di queste due prime rivolte di bassa nel mondo arabo in una generazione avevano convinto il mondo che era in corso una rivoluzione analoga a quella del mille novecentottantanove
Il rovesciamento del comunismo ma la caduta di altri Index Potì nella regione
Caduta sperata non è avvenuta
Quindi a monte lasciato intendere la delusione dell'occidente ha offerto una valutazione più realistica dei cambiamenti in corso a differenza dell'Egitto altri Paesi non hanno esitato a far sparare l'esercito sulla folla il colonnello Gheddafi ha minacciato di massacrare
I suoi nemici a Bengasi il Governo in mano la minoranza sunnita in Bahrain ha represso la maggioranza sciita Al Presidente Assad ha installato un regno del terrorismo Siria
Ciò che il mondo ha di fronte non è una rivoluzione ma una serie di rivolte all'inizio l'Occidente applaudito
Di slogan chiedevano democrazia non in non un califfato una nuova generazione
Avrebbe costretto governanti vecchie corrotti a compiere le riforme economiche politiche che da troppo tempo mancano al mondo arabo dopo sei mesi di crisi
Lungi dall'essere chiaro chi abbia realmente il potere in Egitto in Tunisia in alcuni Paesi
Ci sono nuovi volti in altre ci sono nuove politiche ma rimangono molti interrogativi e
Per esempio quante queste sporadiche rivolte
Sono sono limitate a dare nuovi volti a vecchi autoritarismo oppure esistono davvero nuovi leader la primavera araba sarà schiacciata come la primavera di Praga nel
Mille novecentosessantotto oppure peggio innescherà una nuova ondata di repressione feroce come quella che aveva attraversato l'Europa nel mille ottocentoquarantotto
Rivolte scrive il Times sono state provocate da malesseri comuni nel mondo arabo
L'aumento del prezzo del pane Standard invita statici un divario crescente nella ricchezza la corruzione la tortura la repressione
Ma le manifestazioni non hanno prodotto nuovi leader programmi politici alternativi coerenti nessun democratico che ispira se il proprio Paese con una nuova visione è una nuova speranza non sappiamo
Cosa sia diventato uguale ma con il manager di Google che era riuscito Mirelli gli egiziani a piazza Tahrir
Non sappiamo
Che chi sostituirà i burocrati corrotti di Mubarak né quali riforme saranno adottate per risolvere le sfide della stagnazione della disoccupazione dello status miserabile delle donne l'ottimismo di gennaio info insomma si sta esaurendo in fretta e Medioriente come
In Occidente ma i paesi occidentali non possono tirarsi indietro sono i vicini del mondo arabo se le ingiustizie colossali le violazioni di diritti umani di questa Regione
Non verranno risolte l'Occidente subirà le conseguenze delle speranze frustrate
Ondate di rifugiati un risveglio dell'estremismo islamista politiche appare apertamente antioccidentali la fine della moderazione e nuove minacce al forniture energetiche globali così
Il Times che poi chiude scrivendo che due Paesi determineranno
Il futuro del mondo arabo l'Egitto e la Libia occorre un piano Marshall per l'Egitto corre un Piano Marshall anche per la Libia del dopo Gheddafi Gheddafi è l'antitesi della primavera araba
Anche quando se ne sarà andato ci vorranno anni prima che torni aspirare una brezza di democrazia ma un giorno accadrà ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale