Cinema&cinema - "Un chant d'amour" di Jean Genet

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Gianfranco Cercone
Il carcere ha fornito notoriamente l'ambientazione
Ha un numero a tanti film di vari Paesi del mondo
Anche altri spiccano probabilmente per quantità e per veridicità i film americani
D'altra parte al cinema credo che si con faccia anzi forse una
Delle sue missioni rendere visibile agli occhi del pubblico
Ciò che sarebbe altrimenti destinato essere conosciuto in modo diretto soltanto da un numero di persone ristretto
Ora tre film sul carcere se ne contano numerosi che o per gusto realistico o proprio per intenti di denuncia si sono sforzati di raccontare il carcere per quello che
Ma ce ne sono anche altri che hanno formato un filoni nutrito di opere di qualità spesso infima
Che hanno invece fantastica ATO sul carcere di solito sui carceri femminili ma non solo su quelli e cioè ne hanno fatto in modo evidente un luogo dove le fantasie dello spettatore di tipo
Stato masochistico
Potessero realizzarsi
Ora che il desiderio
Possa trovare una liberazione dentro un carcere
è una triste contraddizione ma presa in materia per psicologi per psicanalisti
Se ho fatto questa
Bipartizione forse un po'grossolana su due modi con cui il cinema ha affrontato il tema del carcere
E perché l'idea di fare un film erotico a suo modo dentro un carcere
Bene anche a un artista sicuro uno dei più importanti scrittori francesi del Novecento bilancini poeta drammaturgo romanziere
Regista di un solo film appunto angosciante dal muro un canto d'amore che fu realizzato in due mesi nel mille e novecento cinquanta
è un film muto in bianco e nero
Che dura all'incirca mezz'ora
C'è scritto così possa imparare una curiosità destinato a un pubblico ristretto di cinefili
A lei però sembra un film molto interessante perché
E certamente al suo modo un film erotico fatto per scandalizzare probabilmente per scandalizzare i benpensanti perché geni anche uno squisito provocatore
Ma è un film che trasmette il dolore dell'esperienza del carcere
Io credo come
Sì con rara intensità
Forse utile ricordare questo dei geni finirà riformatorio e poi in carcere parecchie volte per furti e per falsificazioni di documenti e per altri reati e di queste esperienze raccontò
Nelle sue opere un titolo per tutte il romanzo il diario dell'altro
Ora il filmato lasciando al muro non presenta una descrizione minuziosa dell'ambiente e della vita all'interno di un carcere
Si vedono per tutto il film quasi soltanto tre eccelle adiacenti in ognuna delle quali
Per rinchiuso un giovane prigioniero
E poi si vede il corridoio dove sono affiancate le porte le tre celle lungo il quale
Passeggia il secondino
Ora l'elemento che interessa geni e sul quale interni a tutto il suo film
è la sofferenza del corpo privato della possibilità dei lavori fisico senza farne però attenzione una
Ragione di rivendicazione politica
Almeno esplicita
Uno dei tre i detenuti balla come in trance seguendo una musica immaginaria mentre accarezza un ritratto di Donna tatuato sul suo avambraccio
Un altro detenuto innamorato di lui
Nella cella fianco
Batte a più riprese sul buco della cella ma in un primo tempo senza essere ascoltato
Un terzo prigioniero si masturbava
Il secondo Ichino dalle feritoie delle porte li spia tutti e tre
Silenziosamente comunque prendo lì
Insomma sì o no quattro uomini soli separati dal mondo esterno ma anche tra loro dei muri del carcere
Anche da
Diverse ragioni psicologiche
Forti quanto quei muri si potrebbe dire il carcere come metafora
Eppure in più di un momento i personaggi entrano in relazione tra loro per esempio il prigioniero innamorato attraverso una cannuccia infilata nel muro
Inietta nella cella dell'amato il fumo di una sigaretta che viene
Religiosamente raccolto dalla bocca dell'altro
Ora la cannuccia non è soltanto il surrogato di una sigaretta ma ci fa intende dei geni che uno scrittore ma qui sa usare anche a volte con maestria il linguaggio delle immagini e anche il surrogato di un bacio
Ora se questo è un momento lieve del film sia pure malinconico ma tutto il film è pieno di malinconia
Segnalo un altro momento che invece più cupo il torbido sul finale del film bellezza il secondino in un delirio prodotto dalla frustrazione sessuale infila la canna della pistola nella bocca di un prigioniero
Andando a cura del mille novecentocinquanta fu considerato un film pornografico che circolo
In ambiti molto ristretti in una versione tagliata fu presentato dagli ATO perfino della Minetti la mitica Cinémathèque di Parigi dirette ad aprile ambigua
Ora uno dei vantaggi di internet
Quindi l'odio e la libertà della Rete in questo caso e che può essere visto liberamente e integralmente da chiunque lo decide dunque affronta molti diciamo igiene
Un saluto da Gianfranco Cercone