Meeting di Rimini 2011 - L'Italia unita, storia di un popolo in cammino

E per questo abbiamo diciamo
I gli speaker più autorevoli possibili anche perché il primo Giuliano Amato che non ha bisogno di presentazioni è
Il precedente dell'istituto vent'oltre dell'Istituto Luigi propri italiana anche del Comitato dei garanti per i centocinquanta anni dell'Unità e quindi quando abbiamo pensato
Quando abbiamo pensato alla mostra siamo andati ad incontrarlo ed è
Molto grazie a Lucia abbiamo potuto realizzarla realizzarla appunto con
Con la venuta del Presidente e con la sua venuta che quindi da la massima autorevolezza all'incontro e poi abbiamo
Due delle grandi protagoniste culturali della mostra che hanno
Diciamo guidato aiutato lo stuolo di
Universitari famelici culturalmente nel
Costruire nel domandare Maria Bonacci Professore ordinario di Storia contemporanea all'Università Cattolica
E Marta carta abbia Professore ordinario di diritto costituzionale all'Università degli Studi dalla Bicocca
Quindi l'incontro ma proprio come tema l'approfondire
Prima l'appunto la prima parte dalla storia d'Italia così cambiamo cercato di ricostruirla poi il momento dalla Costituzione e poi Giuliano Amato che sintetizza era il significato di
Di di questi centocinquanta anni e
Di queste celebrazioni
Quindi do innanzitutto la parola a Maria Bocci
Grazie
Grazie Giorgio grazie al Presidente Amato che
Ci hanno permesso oggi di trovarci soprattutto che ci hanno l'ha fatto lavorare un anno intero non hanno un bellissimo per questa mostra
Io anzitutto vorrei dire una cosa vorrei dire che per me
Il valore di questa mostra
è soprattutto quello
Di essere il frutto di un incredibile lavoro comune
Che abbiamo fatto il nostro pre meeting è iniziato praticamente direi a Natale da Natale che stiamo lavorando e stiamo discute indosso che cosa mettere in mostra meeting un lavoro che ha coinvolto alcuni docenti ma soprattutto molti molti studenti delle università milanesi solo per le prime due sezioni della mostra
Che sono quelle che ho curato più da vicino io insieme ad alcuni colleghi che sono qua oggi
E delle quali vi parlo oggi
Si sono impegnati circa una trentina di studenti dell'Università degli Studi di Milano dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di tante facoltà
Ecco per me questa è stata la cosa più importante con voglia di imparare
Niente affatto scontato ormai insegno da qualche anno e lo so benissimo con la volontà di andare al fondo delle questioni senza accontentarsi di punti di partenza superficiali e non verificati
Questi studenti hanno dimostrato una grande apertura una curiosità intellettuale che vi assicuro purtroppo non sempre sono diffuse nelle università italiane la mostra il frutto di questo lavoro del frutto di un confronto reciproco
Di Contini approfondimenti qualcuno presentando all'altro giorno diceva che in realtà quando abbiamo cominciato non sapevamo come avremmo finito non sapeva amo che cosa sarebbe finito sui pannelli e non sapevamo neanche che per arrivare i pannelli avremmo dovuto discutere fra di noi moltissimo e confrontarci tantissimo
Allora
Questi approfondimenti si sono
Prolungati nel corso di un anno accademico e hanno trasformato questa per me la cosa più importante alcuni luoghi della cultura milanese che a volte purtroppo sono dei semplici distributori di titoli di studio in una vera e propria comunità universitaria
Fatta di persone docenti e studenti capaci di rischiare insieme sino proporre rischiando appunto una certa lettura della storia unitaria
Questo per me e il valore aggiunto della mostra
Ancor più importante dei risultati che abbiamo messo in mostra tutti siamo cresciuti e non solo dal punto di vista delle conoscenze che abbiamo acquisito abbiamo assimilato un metodo di ricerca
Utile per affrontare il cammino della conoscenza
Siamo stati disponibili a farci provocare dei nodi problematici che abbiamo incontrato abbiamo capito che la certezza
Anche in storia
Non è uno slogan da sbandierare magari per paura di confrontarsi con un passato che è sempre altro da noi e non è nemmeno il frutto di un meccanismo predeterminato
Che pretenda di applicare al passato assunti ideologici incuranti di accertare la realtà dei fatti
Semmai la certezza in storia anche storia è un cammino conoscitivo affascinante
Che implica il coinvolgimento profondo di chi vuol conoscere e la disponibilità interrogarsi sullo spessore della realtà umana nel tempo la storia appunto perché accertare i dati
E farsi domande sempre più impegnative significa diventare capaci di dare le ragioni di quel pezzo di vero che sta incominciando a scoprire
è stato questo il nostro anno insieme faticoso devo dire io ho lavorato quest'anno soprattutto per la mostra del meeting ma ricchissimo che ha reso molto più fecondo il nostro modo di vivere l'università
Naturalmente poi la preparazione della mostra ha implicato un notevole lavoro di semplificazione perché ha una mostra lo sappiamo tutti possono indicare un percorso conoscitivo
Dietro le semplificazioni ci sono però alcune scelte
Che dipendono dalle chiavi di lettura con cui abbiamo ripensato alla storia italiana io voglio proprio parlarvi di queste scelte quali sono le chiavi di lettura
Che hanno presieduto soprattutto alla preparazione delle due sezioni che ho curato io ma che poi naturalmente hanno interrogato anche le persone che hanno lavorato sulle altre sezioni io riflettendo sull'incontro di oggi sono arrivata a questa conclusione che credo che soprattutto il nostro punto di partenza sia stato una domanda forse non del tutto consapevole agli inizi delle nostre ricerche ma che via via è emersa come l'orizzonte all'interno del quale ci siamo mossi la domanda è questa
Che cosa ha tenuto insieme gli italiani
E poiché cosa ha continuato a tenerli insieme nei centocinquanta anni della storia unitaria
Anni che sono connotati lo sappiamo tutti da importantissimi traguardi politici economici che però a volte sono stati raggiunti attraverso percorsi direi non sempre lineari
Anni poi segnati anche questo lo sappiamo da traumi profondi che hanno inciso nel vissuto collettivo il fascismo due guerre mondiali una guerra civile il terrorismo
Diverse crisi economiche e poi trasformazioni sociali importanti che però purtroppo non hanno sanato le fratture tra le tante Italia che compongono il tessuto nazionale e allora che cosa c'ha tenuto insieme
In realtà non sono rare le ricostruzioni che raccontano la storia dell'Italia unita come una specie di scusate collezioni collezione di occasioni mancate
Oppure di passi falsi rispetto a una modernizzazione che in altri Paesi avrebbe seguito ovvie ben più efficaci
A detta di molti censori del carattere nazionale sono stati tantissimi da Machiavelli fine nostri giorni le vicende italiane non sarebbero che la conferma della nostra identità
Di popolo oppresso che in ritardo con gli appuntamenti più importanti della storia degli ultimi secoli
Molti poi non sappiamo benissimo insistono su spaccature divisioni o sui passaggi della storia unitaria in cui più difficilmente ci si può riconoscere
Però c'è un dato di fatto il nostro punto di partenza Italia significa molto e non solo dal mille ottocentosessantuno e ce n'è un altro gli italiani ci sono e sono un popolo ben riconoscibile
La costatazione ovviamente è semplicissima ma secondo me non è così scontata
Perché ci fa percepire un dato storico che a volte viene dimenticato quando ad esempio si fa coincidere l'identità nazionale soltanto con la costruzione dello Stato unitario
Noi abbiamo voluto tener conto di questo tatto
Che ci ha aiutato a non confinare la storia italiana solo nella cornice temporale dei centocinquant'anni ma accoglierne la ricchezza nel corso di molti secoli in cui l'Italia è stata anzitutto una forma di civiltà
Proprio così inizia il percorso della nostra mostra che colloca la storia dell'Italia unita
All'interno di uno sviluppo storico più ampio del quale abbiamo avuto bisogno per capire che cos'è l'Italia chi sono gli italiani e perché ancora oggi stanno insieme
Il processo di unificazione nazionale si è infatti innestato su una comune base di valori e di abitudini secolari
C'è stato un unità culturale nazionale
Prima ancora della nazione c'è stato una civiltà millenaria vera e propria memoria dell'Europa con un patrimonio lo sappiamo tutti di cultura ineguagliabile
E poi per lunghi secoli l'Italia è stata anche il Paese dei mille campanili delle cento città
E in ogni città in ogni borgo il Municipio e la Chiesa
Le botteghe artigiane i dialetti un tessuto fatto di legami sociali e familiari dentro ambiti di vita amalgamati dal sentimento di un comune destino
L'Italia
Lo sappiamo è un intreccio di appartenenza e tradizione
Tradizioni estivi di lavoro eccellenze tecniche e primati artistici è diciamo nella mostra un mosaico di esperienze e cento cinquant'anni di storia unitaria ce ne mostrano l'ultima propaggine
I spiegabile però secondo noi se letta solo alla luce del processo unitario ottocentesco che racconta all'ultimo importante tratto
Dei molti mondi che convivono nel Paese e che gli conferiscono un deposito storico di incredibile spessore
Ma allora quali sono gli elementi unificanti ci siamo chiesti quali le giunture che hanno tenuto insieme l'Italia nonostante secoli di divisione politica
Abbiamo risposto così esisteva un patrimonio condiviso fatto di tanti elementi
Che posso solo accennare naturalmente il retaggio romano
L'amore per il bello un fervore creativo che sono scaturiti da un cristianesimo Incarnato nella vita degli italiani
Poi vi è una coscienza collettiva
Ed è questo è quello che più ci è interessato per una mostra sui centocinquanta anni della sussidiarietà
Perché è una coscienza collettiva che per lunghi secoli si è tradotto in responsabilità per i beni affidati ai singoli e alle comunità incapacità di condivisione dei bisogni e delle preoccupazioni della gente
In una cura per il prossimo non ostacolata da condizioni desistenza spesso assai precarie
In molti l'abbiamo scoperto ne hanno goduto i benefici gli ultimi meno fortunati gli stranieri i lontani la nostra civiltà è stata anche questa un'mobilitarsi dal basso per rispondere ai bisogni degli uomini
C'è un fondamento che ha dato consistenza questo multiforme patrimonio di civiltà
E quel terreno reso fertile dal cristianesimo intessuto di ideali e di pratica vissuta di cui a metà dell'Ottocento hanno coscienza molti padri della parte ad esempio quelli che fanno riferimento al mio quel finissimo
Desiderosi di dare una nuova struttura politica l'Italia ma convinti che la prospettiva unitaria debba costruire su quel fondamento un fondamento che agisce da collante fra le molte differenze italiani
E si traduce in un cattolicesimo popolare
Fatto di immediatezza e devozione e poi di pietà per la condizione umana
Sono anche questi i tratti tipici dell'italianità tratti che hanno disegnato una comune vocazioni di fondo fonte di legami di solidarietà e di vicinanza
Quella degli italiani è una fede che si è radicata nella realtà
Dentro le fibre del tessuto sociale e lo ha plasmato per renderlo più ospitale compassionevole anche se ovviamente non sono mancati momenti di smarrimento e periodi di oscurità
La storia della penisola però marcata da questa carità messe in opera fonte di una tradizione civica
Che si è tradotta in moltissime iniziative educative ospedaliere assistenziali che per secoli hanno aiutato a rendere più sopportabile l'avventura della vita comune
è appunto da questa prospettiva che abbiamo guardato la storia dell'Italia unita ed è da questa prospettiva ed è questa prospettiva che Cerri per
Aiutati a ripercorrere la storia
Non semplicemente di centocinquanta anni ma di centocinquanta anni di sussidiarietà
Nelle prime due sezioni della mostra abbiamo cioè parlato di sussidiarietà
In realtà non è suo significato più propriamente tecnico il cosiddetto principio di sussidiarietà che ad esempio ha cominciato a chiarirsi col magistero sociale della Chiesa legificate rotta per un Novaro
E poi soprattutto l'enciclica del trentuno la quadra già esimo anno quella con la quale Papa Pio undicesimo ha messo in discussione lo statalismo fascista lo troverete brevemente questo nella seconda sezione della mostra
Noi però abbiamo voluto sottolineare un altro aspetto cioè abbiamo cercato di individuare nella storia italiana dal periodo prima unitario
Alla seconda guerra mondiale le prime due sezioni della mostra esperienze di vitalità sociali significative e rilevanti
Paradigmatica di una società vivace e capace di influire nella costruzione della casa comune
Le fondamenta politico istituzionali di questa casa al Comune sono state poste dal Risorgimento ma poi sappiamo anche che è stato necessario un lungo periodo di apprendistato unitario per consolidarne nelle coscienze dei cittadini
Dunque ci siamo chiesti se le esperienze di vitalità sociale che stavamo studiando non abbiano interagito positivamente
Proprio con il consolidamento civile dell'Italia per in unità
I protagonisti della mostra sono gli italiani
Che in tanti modi hanno contribuito con il loro lavoro il loro impegno a costruire un Paese migliore nelle prime due Sezioni incontriamo allora opere capaci di pensarsi di fronte alle nuove situazioni uomini che hanno messo a frutto i talenti ricevuti persone che essa hanno saputo agire con la certezza
Che il futuro il futuro potesse essere migliore e che è proprio per questo hanno fatto l'Italia
In molti settori della società tante opere di iniziative sia pure partendo spesso dalla contestazione della cosiddetta Italia legale lo Stato liberale
Creata dal Risorgimento hanno però cooperato allo sviluppo del Paese e al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi cittadini
Il percorso che abbiamo ricostruito potrebbe essere quindi sintetizzato così dalla denuncia
La denuncia ad esempio di quelli che ha molti sembravano gli esiti negativi della Rivoluzione francese del liberalismo ma noi abbiamo studiato invece come ci sia stato un percorso interessantissimo dalla denuncia la partecipazione
Una partecipazione che si è sviluppata grazie a un'infinità di opere suscitate anzitutto non da una prospettiva politica abbia visto ma dall'interesse per le persone dalla condivisione
Dalla immedesimazione con gli uomini del proprio tempo
Dalla volontà di puntare sui giovani e sull'educazione
Adoperarsi per il bene di tutti e di ognuno potrebbe essere questa la cifra distintiva
Del variegato mondo sociale di cui abbiamo voluto dar conto un mondo che nei fatti l'abbiamo scoperto ha contribuito a dare un fondamento più solido all'Italia unita
Dunque abbiamo scelto di Bari valorizzare queste esperienze
Alcune le abbiamo inserite nella mostra molte altre le abbiamo inserite nel lungo catalogo libro della molta della mostra di moltissime altre ovviamente non abbiamo potuto parlare
Noi abbiamo voluto sottolineare non abbiamo invece voluto con sottolineare le contrapposizioni lo sappiamo ci sono state hanno segnato la storia unitaria le hanno lasciato insorto una certa fragilità
Non ci siamo fermati nemmeno sui momenti più conflittuali o sulle critiche originate dai modi dell'unificazione l'accentramento la breccia di Porta Pia e non ex predica tenuto molti cittadini cattolici per lunghi anni lontani dal Parlamento
Allo stesso modo non abbiamo insistito sulla contestazione del cosiddetto stato borghese che da sinistra dal mondo socialista che abbiamo studiato ha ulteriormente indebolito l'attaccamento di molti Italia di popolo alle istituzioni
Invece ci è sembrato più utile verificare come il cosiddetto paese reale cioè gli italiani come erano davvero ha contribuito magari assumo suo malgrado
All'edificazione di una casa comune più solida perché maggiormente fondata nel tessuto sociale
E alla lunga più radicata nei cuori dei cittadini
E ci siamo accorti che in realtà gli gli stessi contesti che hanno alimentato una forte opposizione ideologica le istituzioni al Paese legale e che magari per questo sono passati attraverso momenti di grande tensione
Basti pensare agli scontri di Milano del novantotto in generale Bava Beccaris che spara sulla folla
Ecco nonostante tutto ciò questi mondi con il tempo hanno anche prodotto esperienze di condivisioni importanti per tutto il Paese
Proprio grazie alle libertà civili garantite dalla legge costituzionale dello Stato unitario lo Statuto Albertino
Allora abbiamo ricostruito anche la storia di una certa sinergia certo difficile non scontata tra società e Stato
Una storia che sedia vi arricchita man mano che il Paese è andato incontro agli effetti della modernizzazione economica e sociale
Quando le risorse della tradizione hanno dovuto misurarsi con le nuove emergenze all'inizio del Novecento il cambiamento alle porte si manifesta con le masse manifatture l'industria lirismo l'emigrazione purtroppo il popolarismo
Nella società si sviluppano allora strumenti moderni per far fronte al nuovo e questi ritrovati in parte né i pannelli le associazioni la stampa
Le scuole gli asili la formazione professionale le Società di Mutuo Soccorso le casse rurali la cooperazione le leghe operaie
Una coscienza civile dal cuore antico si traduce in forme nuove in opere così ci sembra che sono state
Una via alla cittadinanza per diversi punti di riferimento importanti per il popolo italiano l'abbiamo verificato in particolare nell'impegno del movimento cattolico del movimento socialista
Come pure in certi ambiti dell'associazionismo borghese ad esempio nei pannelli troverete qualcosa sul Touring
Dalla nostra analisi risulta che le reti associative distese sul territorio nazionale tra la fine dell'Ottocento l'inizio del Novecento si sono orientati almeno come tendenza verso la scelta di restare nel sistema
Quali che fossero i motivi di contestazione dei suoi indirizzi di governo
L'uso delle libertà civili è diventato il tramite di una volontà di partecipazione prima nei municipi negli organismi locali e poi nella più ampia vita pubblica è stata questa la strada che ha portato all'assunzione di responsabilità
Da parte dei grandi soggetti popolarissimi nella sfera politica
Una direttrice di marcia che ha significato un benessere più diffuso per molti cittadini ma anche l'acquisto la possibilità di rinnovare la casa comune costruita dal Risorgimento
Con la seconda sezione della mostra abbiamo poi voluto capire che cosa ne è stato di un tessuto sociale così ricco
In uno dei momenti più difficili della storia nazionale cioè tra la fine della prima guerra mondiale e il consolidarsi della dittatura fascista
Abbiamo visto un mondo pieno di incognite segnato dall'instabilità politica e dalle ferite non solo materiali della Grande Guerra
E poi abbiamo visto una società in fermento imbevuta di attese di rinnovamento che si sono concretizzate in diverse proposte politiche e in azioni sociali divario segno
I partiti di massa del dopoguerra si radicano proprio in quel tessuto sociale che è uno dei fattori di maggior ricchezza della storia italiana il caso certamente dal Partito socialista
Che si impone nelle elezioni del diciannove e lotta per l'instaurazione di una Repubblica fondata sulla dittatura del proletariato ed è il caso del Partito Popolare fondato da don Luigi Sturzo
I cui consensi vengono da associazioni cattoliche fiorenti dal dinamismo delle parrocchie da sostegno dei municipi guidati da giunte bianche
La presenza cattolica nella società che già si è dispiegata molti livelli ora si traduce con Sturzo in una proposta originale che immette nel circuito politico idee destinate a fare molta strada col tempo però
La riforma agraria il decentramento amministrativo la parola valorizzazione dell'ente locale
E soprattutto il partito di Sturzo secondo noi in questo contesto ad avere una visione sussidiaria che punta sui corpi intermedi sul regionalismo sul decentramento per costruire uno Stato veramente popolare libertà
Responsabilità
Autogoverno e pluralismo delle istituzioni sono le coordinate che ne connotano il programma
Il dinamismo sociale del primo dopoguerra si esprime poi con lo sviluppo di nuovi luoghi aggregativi
E con rinnovamento di strumenti già esistenti tesi ad affrontare problemi sociali sempre più gravi
Sindacati lega bianche rosse Camere del lavoro Case del popolo innervano una storia fatta di lotte fermenti sintomo di vivacità sociale
Di indubbia esuberanza del contesto civile ma purtroppo anche di profonde lacerazioni in cui si impugna il nascente fascismo
L'ascesa di quest'ultimo che pure è frutto di quella stessa temperie in cui le contrapposizioni ideologiche si sono radicalizza te provoca però una vera e propria svolta
Perché nel progetto fascista non c'è posto per la vivacità sociale
Perché la società i sui corpi le sue organizzazioni gli enti economici nuovi in cui si fa cultura per il fascismo non sono soli ingranaggi funzionali alla prosperità dello Stato fascista
Dunque abbiamo dovuto anche a raccontare la storia di una sussidiarietà negata che ha comportato lo smantellamento delle reti associative e delle organizzazioni estranee o alternativi a regime
Ancora una volta tuttavia alcuni soggetti sociali colpiti ridimensionati
Trovano però il modo di interagire con le contingenze politiche del momento
Non limitandosi per così dire a tirarmi i remi in barca ma cercando nuove strade per non perdere la possibilità di continuare ad essere un punto di riferimento per gli italiani
Ad esempio l'abbiamo verificato studiando l'evoluzione del vecchio movimento cattolico ottocentesco che ora diventa l'Azione Cattolica
Mentre scompare colpita dal fascismo la vasta rete organizzativa che per più di cinquant'anni An arrivato il movimento cattolico
L'Azione Cattolica acquisisce una vera e propria centralità non solo ecclesiale ma quel che più ci riguarda in questo caso sociale
Diffusa capillarmente nel Paese rafforzata da adesioni davvero di massa è impegnata nei settori educativi culturali e assistenziali ad esempio ci ha colpito la gioventù femminile d'Azione Cattolica
Perché soprattutto nell'Italia meridionale
Ha provocato ci ha sorpreso una specie di rivoluzione culturale
Liberando le ragazze del Mezzogiorno dall'isolamento in cui vivevano confinate fino a quel periodo e ad esempio questo ci ha sorpreso attraverso un'attività di formazione molto importante
A aiutando lo Stato italiano a combattere l'analfabetismo nel Mezzogiorno le ragazze di Armida Barelli hanno imparato a leggere sui giornali dalla gioventù femminile questo davvero ci ha colpito moltissimo
E ci ha colpito poi l'Università Cattolica in che senso nel contesto di questa di questa mostra per la sua genesi dal basso
Perché la cattolica è nata con una B università di popolo era naturalmente una università di élite come tutte le università del periodo però la cattolica è nata grazie al contributo economico e anche morale
Che le veniva da moltissimi italiani anche poverissimi
E che mi hanno reso possibile non solo la nascita e lo sviluppo
E poi all'interno dell'Azione Cattolica abbiamo visto maturare ambiti di aggregazione a volte svincolati dal controllo della dittatura nel caso del movimento quel fondazioni che trovati sui pannelli addirittura con finalità antifasciste
E ci è sembrato di dover evidenziare questi queste esperienze perché costituiscono una delle eccezioni in un contesto sociale purtroppo sempre più imbrigliato dalla fascisti trazione che si impone dalla seconda metà degli anni Venti
La storia italiana fra le due guerre e allora anche la storia di una continua tensione
Più o meno accentuata secondo dei periodi
Tra un regime che palesa sempre più apertamente le proprie aspirazioni totalitarie e alcuni soggetti che invece tanta non
Una loro originarietà di natura e di scoppi non del tutto appiattiti le nonostante tutto
All'interno dello Stato fascista
Settori cruciali di questo confronto ci sono sembrati quelli dell'educazione degli italiani un settore importantissimo per il fascismo e poi dei rimedi da porre da porre in essere per far fronte alla crisi economica degli inizi degli anni trenta
Il percorso della mostra
Racconta un po'almeno questo confronto scegliendo di soffermarsi non tanto sulle magari più note esperienze di antifascismo dichiarato che purtroppo ormai sono ridotte nella clandestinità oppure sono costretta all'esilio
Ma su quel che ancora sussiste all'interno del Paese nella società italiana
A livello di ambiti culturali ed educativi più o meno capaci di resistere allo statalismo fascista
Oppure di riflessioni teoriche che si sono paragonati con i quesiti più importanti dell'epoca come quelli che concernono ad esempio la crisi economica degli anni trenta
E il cosiddetto corporativismo
Certo l'abbiamo visto poco rimane del dinamismo sociale che ha contrassegnato la storia dell'Italia unita
Ma la desertificazione operata dal fascismo in realtà non ha prodotto lo svuotamento totale del tessuto sociale italiano in alcuni ambiti della vita collettiva sono rimasti i margini di vitalità
Importanti molto importanti per la ricostruzione del paese dopo l'avventura totalitaria
C'è stata a volte prima della Resistenza armata una certa resistenza morale al Progetto totalitario implicita magari
Non ancora totalmente affiorata la coscienza di molti italiani che però ha creato le premesse per la svolta degli anni successivi
Certo
Vent'anni di dittatura hanno influito profondamente sulla storia italiana anni segnato anche se eventi di questa storia che abbiamo studiato noi
Ad esempio una certa tentazioni stataliste innegabile ben percepibili a diversi livelli dell'opinione pubblica il principio di sussidiarietà proprio allora avanzato con chiarezza dal magistero sociale della Chiesa
Ci è sembrato anche non abbastanza metabolizzato nemmeno forse in campo cattolico certamente non nell'agenda del dibattito politico
Tuttavia e questo ci è sembrato ancor più interessante ciò che succede nel Paese dopo l'armistizio dell'otto settembre dimostra che non tutto è stato distrutto
Ci sono ancora risorse vive nel corpo sociale risorse che spesso
Hanno trovato riparo nelle braccia della Chiesa cattolica
Nel crollo delle istituzioni in cui il Paese ha assistito la Chiesa è rimasto un punto di riferimento credibile per la popolazione e ha contribuito molto alimentare le riserve etiche che poi hanno ispirato la ripresa post-vendita
A contare per noi almeno e quello che abbiamo pensato facendo questa mostra sono soprattutto la capacità di vicinanza alla gente
La difesa di ambiti di vita comune sottratti al fascismo la salvaguardia al di sopra di tutto delle ragioni della Pietà e della ma detrazione specialmente durante la guerra prima ancora
Che i gruppi politici antifascisti possano tornare ad agire e si organizzi la resistenza armata
Si crea
Una rete estesa di aiuti a favore di perseguitati oppressi quei contribuiscono insieme laici cattolici addirittura ebrei
Così si conclude
Con l'ultimo pannello la seconda sezione della mostra perché ci è sembrato importante sottolineare questo aspetto pensando che da questa intensa attività di sostegno alla popolazione
Ca impegnato persone che facevano riferimento tradizione ideologiche culturali anche molto diverse
Si stia attento un patrimonio vitale di significati e di valori
Quanto mai prezioso per rifondare la democrazia italiana
Grazie
Completamente
Grazie
Prima di incominciare una carrellata delle scoperte che abbiamo fatto riguardo il periodo successivo dove ci ha lasciato Maria Bocci e c'era introduce alla fase
Dell'Assemblea costituente della rinascita della democrazia in Italia vorrei anch'io sottoscrivere rapidamente
Le impressioni ampiamente positive la gratitudine anche verso chi ha ideato questa mostra i tanti studenti che ci hanno sostenuto e sollecitati durante tutto quest'anno
Perché per usare un'espressione
Che è stata recentemente ricordata da Benedetto sedicesimo nel suo intervento ha Lescaut real hai detto giovani docenti universitari
L'università vissuta attraverso questa mostra con altri colleghi che qui sono presenti e tanti studenti
Non è stata semplicemente un'occasione di una trasmissione di un sapere tecnico e professionalizzante immesso un momento di quest'anno
C'erano docenti che trasmettevano del sapere e degli studenti che passivamente lo recepivano
è stata piuttosto una ricerca condivisa come diceva Benedetto sedicesimo
Animata da una inesauribile tensione alla verità di cui nessuno si può impossessare ma che costituisce
Un motore un'attrazione che non si può arrestare queste è stata davvero l'esperienza attraverso la mostra di reinterpretazione riscoperta del nostro lavoro universitario
Significativo che questo sia avvenuto in particolare in riferimento a un periodo della storia e a un momento che è difficilmente
Afferrabile come quello del momento costituente perché è un periodo che si può guardare con occhi puramente storici ma normalmente trascurato nei corsi di storia
E sempre meno e oggetto di attenzioni nelle Facoltà di giurisprudenza
Cosa hanno trovato cosa avranno mai trovato i nostri studenti di così interessante in questo momento storico
Da dedicare compassione pazienza e tenacia alla rilettura degli atti dell'Assemblea costituente per trarne nuovi insegnamenti scoperte significative anche per chi come me da più di vent'anni insegna questa materia
Il fatto è che quel periodo storico quello dell'Assemblea costituente a un periodo che ha dei tratti stranamente simili assonanti con quello che stiamo vivendo oggi
Il Presidente Napolitano nel suo discorso di due giorni fa
Parlava di un problematico presente
Di una serie di prove a cui è stata sottoposta alla vita dell'Unità d'Italia un tempo di crisi
Eppure
Ha invitato a guardare questo tempo di crisi parlandone con il linguaggio della verità perché diceva dal linguaggio della verità non in non deriva pessimismo
Ma sollecitare agire con coraggio
E questo è il principale insegnamento che si può trarre riguardando quegli anni
Perché gli anni dell'Assemblea costituente furono anni di crisi di crisi profonda in un duplice senso
Nel senso più comune è quello cui normalmente siamo abituati un tempo drammatico di gravi difficoltà in cui crollavano antiche strutture sociali lasciando dietro di sé macerie e rovine
Un tempo difficile
Ma era anche pensato un tempo di crisi nel senso etimologico della parola
Dove crisi significa giudizio sguardo sul passato
Apertura a un nuovo inizio traendone insegnamento da ciò che il passato e la storia ci può lasciare
Dunque un periodo di grandi opportunità dalla crisi di quel tempo nasce una nuova fase una nuova Italia
Non so descrivere qui perché il tempo è tiranno tutti gli aspetti della crisi ma fu una crisi davvero
Totale sociale gravissima dal punto di vista economico
Lasciatemi solo richiamare due aspetti particolarmente problematici che Pesaro non sulla scrittura dell'Assemblea costituente
Il contesto internazionale
Era incerto e lacerato perché la Costituzione italiana
Veniva elaborata negli anni in cui si definivano le condizioni dei trattati di pace assai gravosi per l'Italia e Schirri mescolavano tutti i rapporti fra gli Stati
Fino alla spartizione del mondo in due sfere di influenza dominati dall'Unione Sovietica e dagli Stati Uniti
Due potenze che non solo si contendevano il potere mondiale ma erano Portrait Ricci
Di teorie politiche economiche divisioni dell'uomo del mondo della società e dello Stato completamente diverse e questo aveva un grande peso nella vita e nel lavoro che doveva essere svolta in Assemblea costituente
Il contesto politico interno era parimenti confuso
A volte non pensiamo che tra la caduta del regime fascista venticinque luglio mille novecentoquarantatré e l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana primo gennaio mille novecentoquarantotto
Passarono cinque anni
Cinque anni non è un periodo breve pensate le transizioni che si stanno verificando nel Nordafrica in questo momento un conto è la fine di un regime un conto è un nuovo inizio e questo non fu istantaneo furono cinque anni
Difficili in cui l'Italia era divisa in due con la monarchia che si rifugiava al sud e il fascismo che cercava di sopravvivere al nord Unter Rios sostanzialmente occupato da due eserciti diversi e nemici tedeschi al nord e gli alleati al sud che cercavano di liberare l'Italia
E poi ancora dal punto di vista istituzionale
Una sequenza di atti convulsi anche contraddittori il periodo della luogo tenenza le costituzioni provvisorie governi provvisori nel pieno dei lavori dell'Assemblea costituente
Nel maggio del quarantasette
Si verificò una gravissima crisi di Governo
Che determinò la fuoriuscita del Partito Comunista dal Governo De Gasperi
Seguito poi all'approvazione del PAI Piano Marshall per la ricostruzione italiana insomma solo per dare qualche
Assaggio di quello che poi si potrebbe vedere più diffusamente nella mostre nel libero
Questi anni erano anni difficilissimi ed è questo il contesto in cui l'Assemblea costituente si trovano ad operare
Un'Assemblea costituente che in buona parte riproduceva al suo interno
Gli stessi rapporti di forza e gli stessi motivi di potenziale divisione che dominano la scena politica dell'epoca
è vero c'era un partito di maggioranza relativa diciamo così dei cinquecentocinquantasei seggi duecentonove andare alla Democrazia Cristiana
Ma i partiti di ispirazione marxista comunista socialista insieme avevano ben duecentoventinove seggi nessuno aveva la maggioranza in Assemblea costituente ma certi rapporti erano molto tesi per non parlare
Della presenza di partiti minori numericamente ma che avevano grandi esponenti di gran ne ha significato il peso politico Partito liberale aveva personalità come Benedetto Croce Vittorio Emanuele Orlando
Dunque in Assemblea costituente ci potevano essere tutte le condizioni per un possibile fallimento
Una impazza una lotta che non avrebbe portato a nessuna via di uscita
Eppure come dicevamo e come richiamava il Presidente Napolitano nel suo discorso
Un periodo di lacerazione crisi contrapposizione così profonda può essere anche una crisi nel senso originario del termine
Un momento di giudizio pur sul passato per aprirsi a un nuovo inizio
E così fu
Rapidamente molto più rapidamente delle aspettative in Assemblea costituente sia divenne non senza discussioni e momenti di forte tensione a un testo ampiamente condiviso
La votazione finale vede i voti favorevoli di circa il novanta per cento dei votanti
Senza voler cadere in idealizzazione mia retoriche perché non mancarono ombre incertezze ambiguità sulle quali tornerò tra un attimo
Possiamo dire però che il momento costituente fu un momento felice in cui la la lavoro dei politici italiani determinarono le condizioni perché è una rinascita fosse possibile
Allora ci siamo chiesti che cosa permise che da una crisi così profonda alcuni parlarono di catastrofe
Derivasse l'occasione di un cammino ne emergesse una potenzialità di sviluppo
La rilettura degli atti dell'Assemblea costituente da questo punto di vista è stata davvero significativa
Perché
Emersi de che anche per la costruzione del nuovo Stato italiano
C'era un altro aspetto di crisi che
Aggiungeva un ulteriore ostacolo al difficile cammino dei costituenti e cioè l'incertezza dei modelli culturali di riferimento
O meglio c'era un punto comune che potremmo dire l'antifascismo
Era chiaro a tutti ed era comune a democristiani comunisti e socialisti
Che non si voleva riproporre lo Stato fascista e nazista di impronta ed Eliana che aveva condotto all'asservimento della per sono allo Stato portando ovunque violenza guerra depressione economica e sociale soppressione della libertà
Ci fu un collante antifascista ma questo era per così dire sono un benchmark negativo modello negativo da cui si voleva distaccarsi dove attingere invece le risorse positive
Negli atti dell'Assemblea Costituente fu chiaro che non si poteva semplicemente a ritornare allo Stato liberale
Quella tradizione dello Stato liberale borghese di diritto fuori recuperata soprattutto nella parte che riguarda la struttura delle istruttivo istituzioni rapporti fra
Parlamento Governo il Presidente della Repubblica
Ma era inservibile per la parte prima
Non era sufficiente per far rinascere un nuovo Stato perché quel modello aveva in sé dei limiti gravi quegli stessi limiti che avevano spianato la sta Ada alla nascita dello Stato fascista è da lì dopotutto che deriva
La torsione totalitaria che prende piede in tutta Europa perché viene visto
Gli individui in rapporto sullo stato con lo Stato di individuo preso s'sono nella sua astrattezza e autonomia
Un individualismo astratto che tuttora
Esercita un potere seducente molto forte sulla cultura giuridica contemporanea e che però aveva già mostrato i suoi limiti
Lo Stato fascista era da respingere si voleva un modello antitetico lo Stato liberale aveva lasciato un'eredità non eredità insufficiente dove qualcuno far dare altrove
C'erano degli esperimenti all'est dell'Europa di impronta socialiste collettivista ma anche questo non era un modo Bello che poteva unificare ed era un modello che porta ad errori uguali e contrari a quelli che si voleva combattere anche lì
La persona era funzionale alla collettività dunque totalitarismo individualismo e collettivismo erano i modelli culturali di spesa disponibili e tutti mostravano dei limiti
Da dove ripartirono i costituenti
Il punto interessante che se si fosse partiti dalle ideologie e dalle visioni istituzionali non si sarebbe arrivati ad un accordo
Con me in un contesto diverso e certamente parlando di una situazione differente qual era l'Italia degli anni Settanta e Ottanta aveva messo in rilievo don Giussani
Ciò che abbiamo in comune con l'altro non può essere ricercato nella sua ideologia
Quanto nella sua struttura nativa in quelle esigenze umane in quei criteri originari per cui egli è un uomo come noi
Fra ideologia e diverse ciò che ha in comune è proprio l'umanità degli uomini che portano quell'ideologia come dei figli di speranza o di risposta
E questo fu chiare costituenti i costituenti cattolici diedero un apporto importante come disse Benedetto sedicesimo nel discorso al Presidente Napolitano al diciassette marzo e lo diedero specificamente su questo punto
Avevano chiaro che se c'era un elemento in comune era di ripartire dalla concezione antropologica
Ripartire dall'uomo da cui
L'architettura costituzionale ne sarebbe derivata come una conseguenza
Allora si capisce perché
L'onorevole La Pira per esempio in un intervento in Assemblea costituente l'undici marzo mille novecentoquarantasette disse
Questa è una Costituzione di tutti perché è una Costituzione per l'uomo
Questo è l'elemento su cui ci fu un accordo senza riserve sono riportati nella mostra degli interventi dell'onorevole Togliatti che dimostrano questa convergenza
E quali sono i punti sintetici in cui si ebbe questa convergenza
Il punto probabilmente più chiaro ad Amantino della
Concezione umana su cui ci fu convergenze l'articolo due della Costituzione italiana che tuttora è portatore di una originalità significativa anche rispetto ad altre esperienze europee
Due i principi fondamentali di questo articolo che sono richiamati nella mostra il primo è tutto racchiuso nella scelta del verbo riconoscere
La Repubblica riconosce i diritti inviolabili dell'uomo riconosce perché la persona è prima non solo storicamente ma ontologicamente assiologica mente rispetto allo Stato
Ma non solo una persona vista nella sua individualità astratta come appunto ci aveva insegnato il liberalismo
Una persona nella sua integralità umana nella sua concretezza storica
Nella sua pluralità di dimensioni relazionali è interessante notare che il la sistematica del testo costituzionale della prima parte a differenza di altri testi
Non suddivide i diritti con in base ai valori di riferimento ma in base ai rapporti tra
Rapporti civili rapporti etico-sociali rapporti economici rapporti politici
è tutta questa concretezza che permise una convergenza di vedute come disse la fiera in un altro intervento significativo
Guardate in Campania
Cosa vedete in un piccolo villaggio
C'è il campanile la Chiesa c'è il Palazzo del Comune c'è la scuola c'è la Camera del lavoro la Casa del Popolo
Esistono tutte queste forme di attività sociale quelle attività sociali di cui ci testimoniava la professoressa bocci nella parte storica
Quindi prosegue la tira una Costituzione pluralista la quale è investito di questa realtà concreta deve per forza a tener conto di questa struttura sociale
Un grande realismo che portò non solo all'affermazione della precedenza della persona rispetto allo Stato ma del valore del pluralismo sociale bene iscritto nell'articolo due laddove si dice che i diritti della persona si tutelano anche nelle formazioni sociali in cui si svolge la personalità umana
Fu solo questo la Costituzione non ci furono ombre su questi nostri studenti ci hanno sollecitato tante volte a guardare senza retorica e con occhio disincantato quel momento
E lui emersa e che chiaramente in alcuni passaggi che sono stati ripresi nella mostra in effetti sia ditemi soltanto a un compromesso no irrisolto ci sono degli articoli della Costituzione in cui si vedono diverse anime che si contendono ideologia visioni del mondo diverse
Ma anche qui per quanto in intenzionale che valore può avvenire il compromesso in un testo costituzionale
Certo lascia delle decisioni aperti non risolte
Ma il compromesso a questo livello lascia anche una grande possibilità di varietà di interpretazioni e di sviluppo nel corso della storia faccio due rapidi esenti
L'articolo quarantuno in materia economica che tanto discusso in questo periodo contiene delle ambiguità c'è l'affermazione dopo il respingimento dell'emendamento montani ANA dell'economia di mercato ma ci sono degli altri elementi che consentono una forte limitazione della libertà economica e nell'articolo quarantadue si parla anche della possibilità del monopolio di interi settori dell'economia
Ma quell'articolo non impedì per esempio una riforma come quella che fu fatta dal Presidente Amato anche sotto la spinta
Del le richieste dell'Europa di virare decisamente verso un'economia di modello più neoliberista verso le privatizzazioni verso un cambiamento radicale che fino a quegli anni non sembrava possibile
Ma c'è un punto che mi sta più a cuore se posso prendere un minuto per per descrivere che poi questo è stato un punto davvero sollecitato dagli studenti un punto che sta a cuore per la storia e la vita di questa stessa realtà
Il punto che riguarda la scuola
Lì ci fu una indecisione
E mi riferisco in particolare a una notissima espressione nel testo costituzionale quella che dice che la libertà di istituire scuole private essenza oneri per lo Stato
Queste Saponieri per lo Stato riguardando attentamente i lavori dell'Assemblea costituente
Era chiaro che non intendeva
Porre un divieto di finanziamento pubblico alle scuole private
Non era questa l'intenzione dei costituenti sul punto l'essenza onere su quelli per lo Stato ci fu una strana convergenza dei partiti diciamo così degli esponenti marxisti e liberali ma non si arrivò quell'espressione per vietare il finanziamento pubblico quanto piuttosto per sancire che le istituzioni private non hanno un diritto costituzionalmente garantito a ricevere una sovvenzione
Eppure
Quell'ambiguità quelle indecisione quella pochi a chiarezza nel testo
Fu diciamo così un pretesto un alibi per ininterrottamente sessant'anni di
Dita politica per non sostenere per non riconoscere
Il l'apporto culturale al mondo dell'istruzione della formazione delle giovani generazioni che tanti istituti fu forse non tutte le realtà delle scuole private ma alcuni danno con grande sollievo anche economico per la vita dello Stato
è una strana diffidenza che le permane nello Stato italiano una diffidenza che inspiegabilmente non accenna essere superata ed è una vera e propria e non Malia anche rispetto ad altre democrazie europee occidentali
Ma
Quell'ambiguità
Quella indecisione del testo costituzionale e ancora una potenzialità perché
A avverso coi esattamente come accadde in economia con il Governo Amato a Costituzione invariata senza necessità di porre in no no quel testo è ancora possibile una interpretazione fedele all'originale intente dei padri costituenti che era quella di costi
Consentire il finanziamento
Un'ultima battuta perché so che il tempo è davvero sta per sfuggire non voglio togliere spazio all'ultimo relatore autorevole relatore di questa sessione
Questa riflessione sulle disposizioni di compromesso che sono anche apertura nuove interpretazioni ci suggeriscono una rapida considerazione è una riflessione complessiva
Qual è il ruolo di una Costituzione nella vita di una società di un Paese di uno Stato
Come ha efficacemente messe in rilievo il professor Paolo Grossi giudice costituzionale amico del meeting da molto tempo
La Costituzione non è un testo giuridico qualunque e la Costituzione italiana lui dice non è una carta che si impone dall'alto sulla società ma è immessa radicata
è la cuspide emergente di un continente per la pasta massima parte sommerso la società stessa
Da cui però quella cuspide trae continuo nutrimento
Nella Costituzione dice grossi testo ed esperienza almeno nei principi fondamentali nella parte prima vengono a fondersi
Questa convinzione diciamo così che il testo costituzionale prende vita da un soggetto che è un soggetto
Esternò al testo stesso è una convinzione che avevano tutti i grandi giuristi e statisti dell'epoca quando Fini il lavoro di approvazione della Costituzione
Erano consapevoli che non finiva un'opera ma iniziava una nuova fase tutta da costruire
Così ad esempio scriveva Calamandrei nel mille novecentocinquanta una Costituzione non basta da sesso la a difendere la libertà
E a dare impulso al progresso sociale se non è animata dalla coscienza politica e dalla volontà del popolo
Se il popolo italiano saprà servirsene questa sarà una Costituzione denaro dinamica che potrà condurrò verso quella società più giusta che molte delle sue disposizioni lasciano sperare
La partita costituzionale dunque ex sempre tutta da giocare
Ancora De Gasperi diceva che la Costituzione di denti e chi può infondere in vita vita questo testo giuridico e fondamentale
Certo
Le istituzioni le istituzioni politiche e le istituzioni di garanzia che si fanno interpreti di questo testo
Ma il vero soggetto che può infondere di tal testo costituzionale è il popolo con tutte le sue realtà sociali e tu te le sue espressioni culturali di cui le istituzioni sono costantemente chiamati a farsi interpreti grazie
Beh brave
Brave
Ma se lo meritano e se lo meritano
Grave per quello che avete detto brave perché siete state perfette entrambe nei tempi cosa rarissima nel Paese in cui siamo felici dividere perché
Trenta minuti in spaccati sembrava di essere in Svizzera
Il brave perché mi avete reso inutile perché ogni tanto fa non sempre ma ogni tanto far piacere cioè io posso solo aggiungere
Qualche riflessione ma
Essendo un esperto della materia possa ambire a tutti voi tiene in questa ora vi siete arricchiti davvero e in fondo basterebbe per una mattinata
Non credo di essere in grado di aggiungere molto
Ma mi
Piace molto partire dal punto di partenza che sia Maria voci sia Marta cantabile hanno usato e che non è retorico
Il fatto di aver visto attorno al lavoro di ricostruzione del senso comune dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Attorno a questo informarsi sono parole che tu hai usato di una comunità università
Importante il formarsi di una comunità
Perché il vero impegno che noi italiani abbiamo davanti in questo momento difficile della nostra storia il vero insegnamento che esce dai centocinquanta anni ritrovare rinnovi
Ritrovare in minori in vista di qualcosa che valga la pena di fare insieme per tutti
Renderci conto
Che e questo ci tornerò alla fine che una società costruita soltanto sul Naviglio cessa di essere un succinta
Quali che siano le aspirazioni di ciascuno dei tanti io fossero ma anche aspirazioni nobili
Ma una società è fatta da tutti noi eccettua lecco Monza che i ci unisce necessariamente profondamente anche questo è stato detto
Lo slogan di questo festival l'esistenza diventa un'invenzione certezza e l'esistenza di tutti i nuovi non si io insisto e gli altri rimangano quello che sono dove s'
Sono ora
Il punto di partenza della nostra vicenda e la constatazione del fatto che gli italiani erano novità molto prima che qualcuno si mettesse al lavoro
Per dar loro munus tatto e guardate
Questo è molto importante perché gli storici si annunci hanno insegnato che molte volte
Quando si vuole costruire una statualità nuova
Il passato comune di coloro che vengono chiamati a far parte di questa statualità al nuovo avviene semplicemente inventato
E quindi c'è la mitologia della nazione o della identità nazionale che va a trovare nel profondo passato
Degli antenati chi giustifica non lo stare insieme e oggi
L'Italia
Gli italiani non hanno avuto bisogno di inventare possibile che qualcosa sia stato inventato per la verità
Anche nel corso dell'ottocento mai è vero ben più di quanto mai sia stato vero per altri
Che c'era una cultura italiana che univa agli italiani che andava al di là della stessa lingua che
Era stata per la verità patrimonio comune e che ha questa singolare continuità che attraversa i secoli io ho ricordato più volte
Un aneddoto che il Presidente Ciampi racconta in uno dei suoi ultimi liberi di quando riceveva gli studenti al Quirinale
E cui era un'opera normale quindi un pochettino di quelli professionali insomma no ecco
Insomma ce l'aveva
E sicché rileggeva un pezzettino di Petrarca un pezzettino di leopardi gli chiedeva chi è Petrarca e chiedere un partito ha mandato a non fare un poveretto agli al Capo dello Stato davanti e magari si sbagliano
Ma lui lo faceva per sottolineare che la lingua usata da questi due
Era fondamentalmente Van tesi ma neppure erano passati cinque secoli tra l'uno e l'altro patrimonio linguistico ma c'era appunto molto di più
C'era un'Italia che era conosciuta come tale
C'era questa cosa straordinaria dell'arte italiana tutta italiana è sempre stata ritenuta
Anche se si trattava di zero nei di Antonello da Messina ma erano due pittori d'Italia cioè c'era un tratto comune proprio della cultura degli italiani e c'era qualcosa che riguardava più in
In generale tutti ed è questo sentimento di solidarietà davanti all'ingiustizia del potere che
Per per persone i gruppi abituati a vedere da anni un potere spesso estero forestiero governare le loro terre
Un'IVA nel difendere assieme più che nomi nel difenderlo il potere quindi un sentimento comunitario eppure
Eppure questi italiani che avevano il patrimonio comune
Erano anche quelli di Guicciardini dei guelfi e ghibellini delle divisioni che si sono sempre rinnovate nella storia di qui la giusta domanda della professoressa bocci è vero
Noi avevamo il patrimonio comune
Come ha potuto giocare pere chi stessimo realmente insieme ecco guardate questa è davvero la domanda che i punti
Perché ce ne accorgiamo oggi
Non a bere un passato che unisce significa avere poco in comune
Massimo non avete anche un futuro che vi unisce allora il passato comune non basta attenervi insieme anzi
Voi cercherete nel passato quello che vi divide ma perché
Perché il passato
Non è una realtà oggettiva nella quale i singoli elementi che esso passato fornisce
Si stanno in una classifica precostituita per cui prima viene questo poi viene quest'altro siete voi siamo noi che scegliamo nel passato ciò che conta per minori
E in base a che cosa
Chiediamo nel passato ciò che ci unisce o ciò che ci divide
In base ad una scelta che oggi facciamo dividere insieme il futuro o di Viterbo divisi
Spero che questo non ci vogliono gli storici per accorgersene basta
Avere una
Un'esperienza di vita familiare alle spalle ed essersi trovate una carenti un momento di
A dovere a domandarsi che cosa facciamo
Continuiamo a stare insieme oppure ci lascia
E per
Le famiglie che finiscono in divorzio
Sono regolarmente quelle nelle quali coniugi ascoltate del loro passato riescono a raccontare soltanto i dissensi litigi
Le famiglie che riescono a rimanere insieme a superare questa difficoltà
E questa crisi sono quelle nelle quali i coniugi riescono anche in un momento di difficoltà
A dare un valore a ciò che hanno fatto insieme
Sottolineo Davigo
Sottolineo da Bigotto che quando insieme hanno fatto dei figli niente difficile capire come questo non basti rimanerci ma insomma
Ciascuno
Adesso
Non
E allora vi rendete conto che
In un Paese nel quale nel passato si va a cercare Petrarca e l OPA
Veronese Antonello da Messina
Tutti avvolti dallo stesso valore e questo è un Paese nel quale si è deciso di stare insieme anche per il futuro
Un Paese nel quale
Chi ricerche ai Celti e chi cerca i Borboni è un Paese nel quale si mette
Non dico a rischio necessariamente l'unità
Massi mette in dubbio
Dia vere è la ragione per stare insieme in futuro poi magari ci si resterà allora
C'è questo elemento che a mio avviso è l'elemento di fondamentale importanza e che ci spiega
Il senso del di definire come ha detto giustamente Napolitano quindi l'altro ieri
Il
Mantenere la consapevolezza delle divenire del nostro essere Nazione perché
è un di venire
Non è un qualcosa che accade investiti insieme e a in momenti fondamentali del
Divenire della storia di questo popolo in cammino con me tu hai voluto
Che qui si si dicesse il futuro
Italiani sia hanno visto un futuro comune
Gli attribuisco importanza
Come chiave di lettura della nostra storia gli attribuisco importanza come chiave necessaria per vivere l'oggi mi evito manichini abbiamo di fronte
Permettetemi qui
Ecco proprio per cogliere insieme l'importanza del futuro e l'importanza del di venire
Di soffermarmi ma molto brevemente su alcuni passaggi che già sono stati peraltro toccati in questa vicenda
Appuntate tra
Le mie due giovani colleghe
C'è
Il popolo italiano e già in cammino con i moti risorgimentali ecco questa è una verità che viene spesso contestata
Attribuendo all'inizio del processo risorgimentale in fondo allo stesso il Risorgimento
Un carattere elitario
Io svolte nella letteratura catodica questo è molto insistito per una ragione storicamente più che comprensibile ed anche vera
Il combinato disposto tra la questione romana e la estraneità iniziale delle masse contadine
Alla vicenda nazionale questo è indiscutibile ma questo non può portare a dire
Che i moti risorgimentali e il Risorgimento siano stati un fatto elitario magari massonico perché volte c'è stata anche questa
Di sottolineature
Ha partecipato la popolazione urbani
Permette prevalentemente ai moti
E hanno partecipato credenti e non credenti e vi sono stati i parroci sacerdoti e vescovi che hanno contribuito largamente anche con il sangue
Al successi o dei Monti in nome del unità d'Italia questo è giusto ricordarlo non si può negare
A questi italiani che non erano di élite
D'essere stati partecipi di un processo fondativo di uno Stato di una nazione nei quali
Oggi ci riconosciamo tutti
Insomma
Mi limito a ricordare il quarantotto quarantanove anni proprio
Ti in movimento qui succede un quarantotto è un'espressione che continuiamo a usare anche oggi a dir la verità
E vi leggo due
Passaggi del racconto di Cristina di Belgioioso delle
Avvio della rivolta dei veneziani nel marzo del quarantotto quindi coeva alle Cinque giornate
Ed è divertente per noi costituzionalisti Marta perché
La la la Belgioioso
Dice che
La cosa era partita al grido viva la Costituzione e alcune signore ben vestite si erano associate a questo grido
Poi si sentire una voce profonda e ieri suo noi grido abbasso il Governo
Io ho ripetuto due tre volte il grido a basso il Governo mosse e una massa immensa ai compatta che invase tutte le cavilli ripetendo il grido
Viva la Costituzione non tirava abbastanza
Interna abbasso i Governi ecco le masse
Lei dice una massa immensa e compatta alcuni soldati cromati spararono oltre trecento colpi sì caddero solo un uomo e ragazzino si gridò al miracolo
Quel giorno c'era l'esposizione della Madonna della vittoria attivo si dichiarava per Venezia il popolo non aveva più due
Vedete come il sentimento religioso è giustissimo questo dirlo fa parte comunque
Di ciò che anima dei bambini si misero a staccare le pietre della piazza e le lanciarono verso i croati e la razionale venne conquistato darle marzo
La Gazzetta di Roma
Del ventidue gennaio mille ottocentoquarantanove
Riporta l'andamento della giornata per l'elezione della costituente
Vi faccio notare che il Papa non l'aveva presa bene della verità insomma la Repubblica romana e e tuttavia
Il popolo si accalcava alle porte dei collegi si vedevano i consacrati alla sede di Cristo fra cui il parroco ci
Diceva questa Gazzetta con la Calipari prodotti
E gli ordini mendicanti che con la povertà osservare o non lo spirito della primitiva Chiesa
Vedi ricavano di popolo
E a Rieti dove pure si votava la votazione è riuscita numerosissima il vescovo Vigliar assistito e ha dato la sua scheda
Ha ricevuto numerosi applausi dall'affollatissimo popolo sono piccole Brady testimonianze ma
Vi danno il senso di un
Vicenda
Alla quale hanno partecipato gli strati sociali più diversi tenete conto che le barricate le fanno no Nieri chi male fanno i poveri
Perché la barricata nasce innaturale estraendo darla porta dell'androne in cui in realtà si vive
Il colmo la rete e sopra il materasso
E questo è il classico modo della povera gente protestare per qualcosa e di difendersi
Le cinque giornate di Milano riempirono Milano di barricate e queste non le aveva fatte Carlo Cattaneo in realtà che pure comandava
La Giunta di quei giorni li avevano fatti i popolari di Milano
Una
E i mille tenetelo presente a prescindere dagli strati sociali a cui essi appartenevano il Mezzogiorno da soli insieme a Garibaldi non avrebbero potuto conquista
No si unirono alloro oltre trenta mila volontari che venivano da tutta Italia e dallo stesso Mezzogiorno e che ancora appartenevano a tutti gli strati sociali incerto rimane vero
Che c'erano i due problemi che accennavo prima
La ostilità della Chiesa in ragione del potere temporale
Realtà in ragione del potere temporale c'è voluto ci son voluti diversi decenni
Perché un grande cardinale allora poi Papa Paolo sesto
Dicesse che era stata la provvidenza a liberare la Chiesa dal potere temporale restituendo alla alla sua missione universale
E liberando alla dai vincoli a cui veniva scritto costretta dalla difesa di questo Stato tra gli Stati ma insomma
Il papà del tempo era
Pontefice e capo di quello Stato
La sua posizione fu stile sulle masse contadine questo ebbe
Necessariamente un effetto
Che accentuo una distanza
Che la gestione dello Stato unitario interazioni aveva contribuito a creare
Perché la politica del primitivo Stato unitario fu una politica che dette ben poco ai poveracci che vivevano nelle campagne badate
Una delle realtà ragioni del successo del brigantaggio meridionale che i piemontesi capirono così poco
Fu proprio il fatto che c'erano
Molti giovani Cristo è vero che si era fermato ad Eboli
E al limite prima dell'unità nazionale quando le terre nel Mezzogiorno appartenevano al clero
I parroci lasciavano ai nullatenenti la libertà di coltivarne in una parte di ricavarne i frutti quando le terre vennero tolte al clero
E date ai e e ben pensanti alla buona borghesia meridionale questi tutt'al più prendeva non fittavolo
E migliaia di famiglie non aveva nordiche inviterei
è un povero giorno
Che conosceva lo Stato italiano in quel momento
Né desumeva che dallo Stato italiano gli era stata tolta la possibilità di coltivare la terra
Egli veniva imposta una leva obbligatoria di sette anni e come scrisse il deputato Massari che fece la relazione finale
Sulla Mezzogiorno nel mille ottocentosessantatré e e ditemi tutto teorica
Quel povero campagna modo di vento Brigante
C'è voluto
Del tempo
Per che
Ci fosse l'avvicinamento
Questo il tempo in cui
Sì comincia ad offrire un futuro anche agli esclusi ai diseredati che nonostante
Sono i movimenti che nascono nella società a favore degli esclusi fondamentalmente in movimento socialista in movimento popolo cattolico popolare anzi
Cristiano Democratico inizialmente perché nasce il primato alcuna Democrazia Cristiana che dura poco e poi il Partito Popolare Murri e poi Sturzo
Che passa sotto il non è spedite
Che dimostra che il mondo cattolico e parte viva della Società italiana che partecipa perciò dei problemi partecipa per la soluzione è concorrente concorre
Nonostante la concorrenzialità tra cattolici e socialisti che di tutta evidenza del tempo e tuttavia essi finiscono per cooperare insieme
Nella organizzazione degli esclusi e dei diseredati e nel far sì che venga noti riconosciuti finalmente i diritti di chi non ha diritti
Che si regoli la giornata di lavoro le donne i bambini non più di tante ore che si riconosca l'invalidità
Che si arrivi a riconoscere la pensione ecco alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento
Il popolo si allarga gli esclusi entrano a far parte di una collettività nazionale che li aveva in precedenza respinti o lo fanno parte
Attraverso formazioni interni
Non lo fa subito attraverso lo Stato quindi quello che troverete poi nella Costituzione della Repubblica non è una creazione soltanto di dottrina ma era accogliere infine di una storia
Che si è venuta
Lentamente lentamente formando ed è qui in questa fase
C'è un un allargamento del popolo italiano
Perché anche a chi non lo ha vinta
Comincia ad essere offrendo tutto un futuro che prima non c'era
Tant'è vero che la maggior parte di questi poveracci se ne andavano il fenomeno della immigrazione è una condanna dell'Italia unita da parte di buona parte dei suoi figli
Per i quali l'Italia non si era unito
E per i quali un futuro l'Italia non era stata in grado di creare
Passeranno altri anni salto tutto
Ed è
La
Terza grande tappa la tappa di una grande divisione perché a fronte
Delle divisioni che ci caratterizza Nora di cui non sempre capiamo il significato
Le divisioni che ci furono nell'Italia postbellica erano divisioni
Segnalate come si scrive da alternative di regime unitaria occidentale con un'economia di mercato un'Italia
Ma che fuoriesce
Dall'economia di mercato ed entra nel mondo del socialismo allora sovietico
Ecco queste due
Verrà sessioni dell'Italia cionondimeno partoriscono quella Costituzione comune
Di cui parlava Marotta si riconoscono in un futuro che comunque dovranno attraversare insieme
E per il quale stabiliscono regole che insieme dovranno rispettare non soltanto queste perché sanno
Lo sanno
Che hanno la responsabilità comune di ricostruirla l'Italia dopo gli anni dell'autarchia del fascismo e le distruzioni della guerra
Io offriranno ciascuno la disponibilità questa causa nazionale
Chi è
Un'Italia
Che torni ad essere un Paese non solo rispettato ma anche funzionante
Con i punti con i servizi con l'industria con le case cui gabinetti nelle case e e lo sforzo italiano per dotarci di tutto questo per uscire
Da una povertà diffusa per uscire dall'arretratezza
è uno sforzo che accomuna tutti ecco
Appunto il patrimonio comune degli italiani che si attiva in in funzione del del futuro
Ecco avviandomi ora concludere e chiaro che oggi abbiamo questo problema
Chiaro
Che
Insomma
D'Italia di oggi si può raccontare in due morti
Leggendo le pagine economiche
E parlando di debito pubblico di specie da limare di pensioni di anzianità da portare da quota novantacinque a quota novantasette
Di contributi di solidarietà diventasse quell'altro e di uno di mercati e di quant'altro e qui vedete tutta una serie di problemi
Potete raccontare anche in un altro modo che non dovete
Intimi indicare mentre trattate la tematica economica e l'altro mondo e quello di riuscire a capire
Per oggi
Abbiamo poi tutto fiducia in un futuro comune
E di quali risorse abbiamo bisogno per ricreare questa prospettiva e fondamentalmente questo che è un problema civile e morale
Il fondamento delle stesse difficoltà e dell'apparente in solubilità
Delle difficoltà economico-finanziarie che abbiamo davanti
Ha ragione il Presidente della Repubblica non per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte ma ha ragione quando dice che non si può fare carico ad un Governo
Credo le
Tutte le difficoltà che in un Paese vada avanti se voi esaminate le era certo
Io posso trovarle le ragioni per cui
Lei i valori o non valori che nel corso di questi dieci anni le istanze governative in Italia hanno fatto prevalere
Sono istanze che portano
Che concorrono a quel trionfo dell'individualismo immemore degli altri di cui abbiamo ragione di lamentarci
Perché quando il massimo obiettivo della vita
Eccettua Silvia possa diventare una delle invitate nessuno gli otto di Porto Rotondo o diventare una velina
E quando ai dei padri che sono orgogliosi del fatto che la loro figlia sedicenne
Vince il titolo di Miss dell'atto di
Rimani profondamente sconcertato etniche
Affettuosità
Che cosa ho fatto
Per meritare un unico testo ecco come diceva
Il titolo di un film di Almodóvar
E ci sono aperti
Glutei le responsabilità troppa Sardegna
Nella vita politica italiana di questi Annia chiedo scusa
Alle famiglie Assaro
Con le quali proprio no no nella da
Da criticare però
Non c'è solo questo
Sono decenni che la nostra le nostre vite sono state individualizzante
Dai processi urbani
Dai nell'organizzazione del lavoro dal cosiddetto post fordismo
Ecco ci sono anni
Che le dottrine di cui in buona parte responsabile della cultura della sinistra politica sui diritti individuali
Hanno interamente sostituito credo perimetro della solidarietà
Ferrari
Verrà
Che l'appagamento bellico io stia al di sopra di qualunque altra esigenza ecco sono anni
Cella liberissimo Bellino
Ha finito per superare la hybris delle teologia più estreme e quindi ha ragione chi oggi dice ma
Fatela finita con questa storia tra credenti e non credenti credenti e non credenti hanno un unico nemico che è l'intolleranza
L'intolleranza nei confronti dell'altro l'intolleranza nei confronti degli immobili
In cui gli altri organizza la propria vita il
Ecco c'è tutto questo
E c'è
Inesorabilmente prendiamone atto io son felice di avere vicino due colleghe che potrebbero anche essere mie figlie c'è la demografia
Con rammarico devo constatare che la Corte statistica attribuivo appartengo a quella dei settantenni sta per diventare maggioritaria in Italia
E il numero
Delle operazioni degli ultrasessantacinquenni sta per raggiungere in termini di maggioranza relativa la maggioranza relativa
E poi cantiamo molto più a lungo di prima in realtà insomma ora
Non credo che sia corretto da parte dei più giovani invitare il signore a far qualcosa per liberarli di noi questo non troverei francamente eccessivo
E tuttavia
Noi rappresentiamo un problema per i più giovani e per la società italiana
Perché
L'attenzione verso il futuro da parte del di ultra settantenni non può essere la stessa
Che hanno le giovani generazioni le quali sono in futuro
E che quindi ecco si aspettano che noi contribuiamo
In questa situazione
Guardate è fondamentale
Rimettere in uso le risorse immorali che abitiamo
Per ridare forza alle noi
Ad un noi che guarda al futuro e in questo senso le risorse che la religione fornisce sono tra le più preziose di cui una società oggi si possa avvalere
Porrò oppure io
Per contrastare
Quell'assoluto dell'io
Proprio per favorire il riconoscimento dell'altro con me parte essenziale della certezza dell'esistenza
Proprio per costruire un futuro comune che guardate
Per gli anni a venire
Sarà necessariamente in comune hanno voi e ai diversi che sono venuti a vivere con noi
E che noi dobbiamo a vivere
La forza morale e l'intelligenza di riconoscere come fratelli
E questo più pensiamo al nostro Dio più siamo chiusi nel nel nostro io e meno facile sarà per noi farlo
Malattia
Questa dell'io che non riguarda solo l'Italia
Che sta segnando un euro che è la ragione della crescita di questi partiti chiusi i nazionalisti tendenzialmente xenofobi
Questi i media hanno le radici cristiane dell'Europa questi elementi hanno al di là del fatto che esse siano scritte o non scritte in un testo
E
Cristianità
Significa di terzi
Ancora di più lo significherebbe cattolicità teoriche quelle di voi che hanno studiato Greco dovrebbero ricordarsi allorché cattolico se vuol dire universale che in realtà
Ecco questa religione che una religione universale
Non può non riconoscere come partecipi della medesima umanità
Con loro che provengono da altri lidi e che vivono con noi che poi guardate è la storia dell'Europa passata ecco in un bellissimo pezzo su questi temi
Che Laura Balestra scritto sull'ultimo numero di Civitas lei ricorda che insomma il tiro
Che essi schermo in un un uomo dell'Occidente veniva dall'Oriente credere che Gesù di Nazareth era Nazareth tuttora oriente
Che la lingua dei popoli europei a una derivazione lattina ma alla numerazione che noi europei usiamo e la numerazione araba
Gli eletti
L'Europa è cresciuta accogliendola
Noi abbiamo che su questo chiudo nel nostro patrimonio comune una idea di nazione che non è mais stata etniche
Lo è diventata nella fase più infame della nostra storia
Quella che porto a scrivere nelle nostre leggi
Che chi era di religione perenti sono di religione poteva essere ebreo non era cittadino italiano
E apparteneva ad una razza diversa da quella a cui apparteneva al Mondiale
Vergogna credo
Tra le più incancellabile della storia quello di negare la medesima umanità d'altri per poterli poi trattare ancor peggio di come è consentito
Trattare gli animali ma
Aldilà di questo noi abbiamo sempre vissuto l'idea di nazione
Come Casa comune che accoglie tutti coloro che condividono valori aspettative
Vi faccio notare
Che il teorico più convincente di queste posizioni anche se era diffidente del davanti al concetto di nazione era Maritain
Che attribuiva
A quella etnica le caratteristiche della con Mita tra le comunità che fanno la societas
Lassù certa più larga una società che non può coincidere con alcuna etnia e diffidava della Nazione perché temeva che la nazione
Benissimo utilizzata invocando l'etnia
Abbiamo bisogno di ridare futuro alle uno
Abbiamo bisogno di ridare futuro all'Italia lasciate a quelli come me e ad altri di occuparsi esclusivamente di eurobond
Voi qui in una grande
Incontro di Giovanni avete voi giovani
Che diversamente dagli anziani avete dentro di voi un sentimento di solidarietà generazionale che
Si riconosce sempre tra di voi il giovane riconosce proprio eguale nell'altro giovane
Coltivate
Questo vostro sentimento allargate fatte in modo che questa solidarietà che nasce tra di voi riesca fatelo dire a me cristianamente
Ad investire chiunque altro ossia sulla vostra strada e di cui possiate riconoscere la fondamentale umanità
Come quella che riconoscete al vostro io in quanto riusciti riusciate a fare questo
Avrete creato le premesse essenziali per ritrovare il futuro anche sacrificando una parte del vostro Presidente
Perché il futuro e difficile da costruire nelle società prigioniere dell'io
Perché il futuro ci ed è sempre di sacrificare un po'di presente e lì io non è mai in grado di sacrificare se stesso sentenza soltanto se stesso
L'Italia
La sia fatta quando si è pensato annuiva questo ci ha insegnato la storia l'Italia e l'Europa che abbiamo davanti
Ci pensi anche la cancelliera Merkel un'Europa di un noi che non vorremmo mai viene rescisso
E in nome del quale vorremmo credere in una prospettiva e rinunciare a qualcosa che altrimenti ci appare irrinunciabile
Non possiamo non possiamo diventare
Un paese per vecchi
E vecchi e anche una questione demografica ma un problema di atteggiamento il giovane accetta di cambiare per esempio quello che
Ci ha ricordato il Presidente Amato e che sta avvenuto per noi con questa
Mostra anche dalle parole Presidente Napolitano e del Papa che la ispirata è un'altra visione dell'Italia
Per esempio non contrapposta tra la visione cattolica anti statale antiunitaria e la una visione laica anticattolica il Papa Napolitano hanno aperto una strada a rileggere
Questo noi di cui parlava il Presidente Amato diciamo raccontato Maria Bocci e Marta carta abbia un nuovo io un'identità un riconoscimento che non è etico ma su un'esperienza ideale di unire o che diventano voi un'esperienza ideale che stranamente fatta di certezze che collaborano e costruiscono ma sembra che sia un grande messaggio parlo oggi perché voi vogliamo essere parte di questa
Giovedì tu culturale che accetta il compito che ci ha dato il Presidente Napolitano che già presa ri ripetuto il Presidente Amato di collaborare alla costruzione comune Como Maccia con la cera terza con le certezze che progetta la porta oggetto di vivere ma in funzione della costruzione comune di una divisione non è pubblica e culturale ma per rilanciare un futuro ancora più grande di questi centocinquanta anni grazie