In ricordo di Gino Giugni. Gli anni dell'innovazione: 1960-1970

Buongiorno benvenuti a tutti
Il convegno di oggi io ricordo di Gino Giugni con l'Alto Patronato al Presidente della Repubblica
Per esempio i lavoratori di grande rilievo esperte in diverse discipline accademiche impegnati a vario titolo nella vita culturale internazionale istituzionale del nostro Paese
A tutti voi qua un ringraziamento per aver accolto l'invito a partecipare a riflettere sulla figura di un giurista che ha saputo temevo tutti insieme i fili della ricerca nella politica del diritto
Studioso regimata innovatore curioso osservatore del mondo del lavoro nelle sue molteplici dimensioni interessato alla comparazione giuridica
Al più nella politica nelle istituzioni Giugni attraverso attraversato con la suo per la sua persona molte fasi della nostra Repubblica lasciando sempre al suo passaggio la traccia non banale
Nel mille novecentonovantasei accogliendo l'invito di Luigi Abete allora presidente della LUISS Gino Giugni lascio la Facoltà di giurisprudenza della Sapienza pervenire assegnare più rito del lavoro in questo mi perfetta presso la Facoltà di Economia
Proveniva da un'esperienza parlamentare trova visto senatore dal mille novecentottantatré al mille novecentonovantaquattro e poi ancora deputato fino al mille novecentonovantasei
Nel Governo Ciampi giugno è stato Ministro del lavoro le ha contribuito alla costruzione di un vasto consenso sociale
In continuità con il Governo Amato fu sua ovvero il giro del protocollo del mille novecentonovantatré
Un documento di grande rilievo nella storia delle relazioni industriali italiane ancora oggi evocato nel dibattito contemporaneo ricordato come esempio equilibrato di concertazione sociale
Proprio in questa sala
Giugno e coordinò memorabile incontro con Robert fra l'ex ministro del lavoro della prima amministrazione Clinton un incontro con una fitta partecipazione degli studenti
Ricordate farti crisi suoi molti interessi non hanno mai oscurato la sua attenzione verso la didattica la sua propensione la forma del giovane che si avvicinavano suo insegnamento come dimostra ancora oggi passo folta serie scuole Biel dirvi
Ancora prima del suo coinvolgimento come Ministro del lavoro la sua attività accademica sia intrecciata con le politiche legislative più innovative del diritto del lavoro e nel diritto processuale
La storia di giugno consulente di ministro del lavoro
Questo è solo raccolto rigoroso di leggi fra le più significative dell'evoluzione del diritto del lavoro e forse la più nota per quello che ci consenta di definirlo giurista riformista
L'esperto conoscitore dei passaggi graduali che il legislatore deve attraversare per cambiare le norme nel segno di un miglioramento di un lavoro più marcata effettività
Proprio perché questo questa storia molto noto l'intento degli organizzatori di questo convegno riandare indietro con la malizia storica per guardare in modo approfondito agli anni di avvio della vita accademica di Gino Giugni
Allo straordinario ammesso che la cultura giuridica se per creare con la cultura di impresa che con la cultura sindacale negli anni Sessanta che settanta dello scorso secolo
Furono quelli del quelli farne più innovazione di cambiamento per cui possiamo ancora trarre insegnamenti utili sono preziose
Metodo storico dunque quello prescelto per gli organizzatori del convegno combinato con il metodo InterRail primaria così congeniale uno studioso che oggi ricordiamo
Il diritto del lavoro si intreccia in modo naturale un'economia
Giugni e molto prima che si diffondesse dettati dalla base economica del diritto seppe cogliere anche per il suo ruolo di ispiratore del legislatore più forti messe fra sistema economico sistema delle relazioni industriali
La sua costruzione teorica lungimirante non propone una gerarchia di valori nella dominanza di un sistema sull'altro ma le interdipendenze dunque lo stimolo a cambiare
Adottando l'istituzione del mercato del lavoro cicli economici nel segno nel rispetto dei diritti fondamentali
Auguro a tutti l'Oceano Atlantico l'approfondimento e di buon lavoro
Siamo adesso iniziare i lavori
Seguendo
Ora
La scaletta che CIVIT
Quindi
Io parlerò molto brevemente in apertura di questa giornata dico subito che parlo a nome dell'intera area d'azione delle giornate di diritto del lavoro di relazioni industriali la rivista che Giugni fondò nel mille novecentosettantanove
Porto anche i saluti del mio amico collega Francolise un po'che per
Motivi poi improvvisi e personali oggi non potrà prendere parte a questi lavori che però è con noi ci saluta questa idea di ricordare Gino Giugni a due anni dalla sua scomparsa
è nata all'interno della redazione del giornale il diritto del lavoro ma devo dire è stata subito accolta con molta generosità dal rettore professor Egidi che ovviamente ringrazio nel modo più caloroso per questa ospitalità
Così grandiosa se posso dire che in questa sala e molto bella
E anche la scelta di questo luogo come è stato ricordato poco fa serve proprio a marcare la continuità con i luoghi accademici frequentati da Giugni nell'ultima parte della sua carriera
Devo ringraziare oltre al Rettore anche le collaboratrici della Segreteria che sono stati recentissimi le relazioni esterne della LUISS ufficio stampa
E quanti hanno collaborato proprio nella parte organizzativa per la relazione in particolare il fatto che a monte che ringrazio molto e non sarà un rischio
Dicevo la continuità la continuità e che e proprio secondo me è nello spirito nella struttura di questo convegno
E che è una continuità di intenti che hanno segnato così profondamente l'impegno di Giugni nell'accademia che è un impegno a mio parere mai disgiunto dall'attenzione verso i fatti quindi verso l'evolversi concreto delle relazioni sindacali
E devo ringraziare anche Roberto Pessi che qui nella sua nuova veste se posso dire prorettore la didattica in questa nuova governance della Università LUISS
E però è un giuslavorista enzimi quello che ci
Ci rappresenta come i laburisti in questa in questo contesto insieme al professor miliardi che segnalo perché questo è un convegno che lascia spazio a non giuslavoristi
Parlano quindi non giusti alcolisti
Noi abbiamo contato anche molto durante questa preparazione sul sostegno di lariano gelidi tengo a
Ringraziare in modo particolare perché da tanti anni
Prima Franco Angeli poi lei hanno accompagnato il cammino del Giornale di diritto del lavoro e poi ringrazio
Non so se sono presenti in sala male un'associazione che si chiamava lei che ha anche qui collaborato dal punto di vista
Organizzativo e ci ha offerto un sostegno per il tramite di due persone molto care agitino un aerei
Ciampi era Giandomenico che coordina questa associazione che ha collaborato a lungo con lei e l'altro è il dottor Raffaele Del Vecchi o che è stato negli ecco di Giugni se posso aggiungere una nota personale mio compagno di corso negli anni di studi all'Università di Bari
I relatori sono da ringraziare in modo particolarmente enfatico perché nonostante i loro molto in molti impegni hanno accettato questo invito e cioè secondo me la conferma di un legame generazionale o forse di un legame culturale conduce a questo tavolo
E il ringraziamento particolare che mi consentirete di rivolgere al professor Prodi che scrigni ero non viene solo dal fatto che ha viaggiato
Forse più a lungo di altri per arrivare qui
Ma perché è davvero un grande amico di Gino ed è un interlocutore privilegiato negli anni del cambiamento in Spagna
Il rapporto con la Spagna
E con questa scuola si chiama così vivaci diritto del lavoro voi con le molte altre voci del diritto del lavoro spagnolo è un rapporto che ho cupa un posto particolare a mio parere nel quadro degli scambi internazionali che ricerca comparata che giorni ha favorito sempre nel corso della sua
Vita accademica
Come già detto il professor rigidi questo convegno a un taglio storico
è un taglio interdisciplinare che
Spero ben esemplificato da i nomi dei relatori e dalle presenze anche in questa sala
Fra tutti voglio ricordare Andrea Ricciardi che so è presente l'ho visto prima
Mi auguro possa può intervenire che accurato con molto rigore ma
Posso dire con molto affetto
Il libro intervista pubblicato nel due mila sette dal Mulino la memoria di un riformista perché quel libro rivela tra l'altro l'impegno di Giugni
Nel tenere in ordine un archivio personale oggi nessuno di noi pensa ed è un archivio nell'epoca della posta elettronica però un archivio che ora è stato donato alla Fondazione Nenni
E che è stato reso accessibile grazie se non sbaglio e finanziamenti a un finanziamento del Senato
La storia accademica digiuni si colloca veramente agli albori
Pellet diritto del lavoro italiano quando tutto è da ricostruire dopo il fascismo negli anni cinquanta i giuristi
E gli intellettuali cercano punti di riferimento e contribuiscono a creare lì del ricordo a tutti ma è un ricordo ben noto il primo convegno degli amici del Mulino che si svolge nel mille novecentocinquantaquattro
E poi la scuola CISL etica della piazzola Firenze è un punto di riferimento per la dottrina giuslavorista oltre che per i quadri sindacali e che fu una sede di incontro fra culture sindacali e culture di impresa
Giugni sappiamo collaborò
Con la CISL e ne condivise
Molte idee di modernizzazione delle relazioni sindacali quindi c'è a nostro parere aggiustare della rivista Teresa c'era divisa c'è una storia da rivisitare
Dato approfondire ulteriormente ed è una storia che ruota intorno a figure di raccordo fa le due culture
Per citarne alcuni Benedetto decente sisma sono alcuni Veneto cessa di Franco Archibugi che forse presente
Comunque a dar promesso di essere presente oggi e Fanti accademico Federico Mancini
è evidente che c'è secondo me
In quegli anni uno scambio di conoscenze in esperienze associative che sono e restano contrapposte quali su no non rispettati dei lavoratori le associazioni degli imprenditori che per un certo periodo almeno non viene ostacolata dall'ideologia
Nella chiave moderna del raccordo e della comprensione di una cultura condivisa
A mio parere balletto il ruolo
I alcuni giuristi del lavoro fra tutti Giugni e Mancini ripeto ancora una volta che furono estensori nel mille novecentocinquantaquattro di un manifesto
Per la cultura per una nuova cultura sindacale in Italia anche questo pubblicato nei diesel Molino velivolo
Trainante in quegli anni e c'è ancora lì questa idea della competenza della conoscenza dei fatti
Valorizzata David visti del lavoro per costruire un diritto che fosse molto vicino ai soggetti collettivi quelli che con fatica
Emergevano dall'oscurantismo fascista
Nel mille trecentocinquantacinque Giugni inizia la collaborazione con l'ENI di Mattei
Negli anni fra il cinquantasei cinquantotto Giugni collabora con il Servizio studi di là del lavoro dell'IRI
E in particolare con Giuseppe Glisenti
Con cui peraltro aveva già una interessantissima consuetudine di rapporti
Del che aveva scritto percorrono anche sociali
Una rivista
Molto importante nella cultura italiana cessò
Pubblicazioni forse troppo presto una rivista per dare un'idea
Che Verona scritto fra i tanti la Pira Fanfani tace
In quegli anni Giugni vive da vicino la vicenda dello scorporo delle imprese edili
Dalle associazioni imprenditoriali private e la conseguente nascita degli interessi
Quindi Visentin per lui credo sia stata una figura di riferimento a questo punto di vista riceveranno a chiarire c'è cito un tramite per conoscere a un'altra fucina di ricerca anche full acceca la comunità per
Carbone e l'acciaio
Che pubblicava una serie straordinaria di libri sotto
Lei cita dell'Alta Autorità della Ceca Giugni partecipò
A questa attività
Di ricerca e scrisse tra l'altro un libro olivastro memorabile sull'evoluzione della contrattazione collettiva nell'industria
Siderurgiche mineraria
E da queste esperienze da molte altre ancora nasce l'idea di uno studio che uno studio sulla giurisdizione intersindacale non mi soffermo non ce n'è bisogno certo nel mille centosessanta questo libero
Punta un fascio di luce importante sulla scienza giuslavoristica italiana
Da quelle esperienze di cultura condivisa come ho detto prima si sviluppa una entusiasmante progressiva vivacissima scoperta della conta l'azione collettiva
E con essa di un pluralismo delle fonti che arricchirà sempre più il quadro normativo e giurisprudenziale dell'inizio dei lavori italiano e non solo italiano
I percorsi che i relatori in questa giornata vorranno seguire sono molto più intensi argomentati di queste mie brevi riflessioni che io
Ho voluto porgere soltanto per dare un segno di come
L'iniziativa è nata e veramente queste
Brevi parole servono per segnalare
Anche quanto è grande l'aspettativa di tutti noi nell'ascoltare
E nella prenderete anche grande l'aspirazione a camminare se posso dire nel solco di questa cultura condivisa
Quindi io ringrazio
Con moltissimo calore tutti presenti
Se mi consentite vorrei rivolgere un saluto particolare
A tutti i componenti della redazione del giornale di indirizzo del lavoro di caccia in tali ai colleghi della mia Facoltà
Fiorentina con molto cortesemente hanno preso un treno testo stamattina in particolar modo sbalzo al mio prende perché ancora tale
Professor Barberini
E ai colleghi di Bari
Dei colleghi di Bari che hanno
Tesa a partecipare anche loro sono anche gli ultimi
Studiosi bisognosi di ultima generazione di questa
Nota scuole ad Arese che Giugni affondato avrei ringraziato anche il professor Ghera che rappresenta un tramite
Collegamento anche lui tra la scuola barese e la continuazione delle scadenze di giugno a Roma ma purtroppo adesso che alcuni dicono ha potuto partecipare quindi io mi fermo qui e ringrazio veramente tutti con moltissimo affetta grazie
Lì
Volevamo consensi danari prorettore
Il tema di questa prima sessione Giugni e la cultura giuridica
Ne parlano grossi Amato Ferrari e rotte che si Pignero che non hanno bisogno di presentazioni ma voglio dire una parola sulle gambe che
Stringono queste persone aggiunti grossi per la
Valorizzazione che a giugno ha fatto del diritto non statale
Ammalato
Per tanti motivi ma tra l'altro quello della fondazione di politica del diritto Ferrari perché rappresenta l'altra anima di giugno e giudizi ha definito giurista sociologo trattino fra le due
Erode Grespi Viero perché così legato Giugni è stato come Giugni è stato il fondatore del diritto del lavoro in Italia lui è stato il fondatore del diritto del lavoro in Spagna
Debba aggiungervi anche però che il regista Silvana Sciarra ha chiesto il sottoscritto non solo di presiede ma anche di dire qualche parola
E di dire qualche parola non solo su la cultura giuridica di Giunta
Ma anche come dire di dire qualche parola su come lo ricordiamo e come siamo stati in qualche modo legati aggiuntivi quindi fare opera
Di storiografico ma anche di cronista
Allora per rispetto degli altri intervenienti ho pensato di parlarvi brevemente
Diciamo del giudica ho conosciuto e del Giugni che viene prima dell'arco degli anni che sono oggetto di questo nostro seminario
Il seminario ha infatti il titolo il sottotitolo gli anni dell'innovazione e mille novecentosessanta mille novecentosettanta
Julie che io ho conosciuto e invece
E che ho conosciuto dapprima diciamo e Giugni degli anni del decennio cinquanta sessanta quindi il decennio preparatorio
Ed è di questo che vi voglio parlare perché
Io in realtà ho conosciuto Judy
Perché mentre scrivevo la tesi di laurea cinquantesimo ESU corporativismo leggi rivolti il saggio i saggi che lui scrisse
Di cui parlerò tra un momento sulle esperienze corporative post corporative sul rivista il Mulino mille novecento
Cinquantasei e poi nemmeno centocinquantasette
Arrivai all'ENI di Mattei trovandovi guarda caso
Gino Giugni da lì è partita una frequentazione l'amicizia che continuata a lungo
E che ha avuto nella nostra comune esperienza di governo anche qualche piccola ombra cui lui ha fatto un riferimento che vi voglio leggere perché è divertente
Perché a un certo punto nel novantaquattro in un'intervista che ha fatto ad Orioli disse che scopi che convenibile che il Consiglio dei ministri del Governo
Era davvero un organo collegiale i suoi componenti se vogliono ed a secondo del loro carattere sono sue parole si trova a occuparsi di tutto ad esempio il ministro Cassese sempre intervenuto su qualsiasi questione non sempre con la gioia dei colleghi
E si riferiva ad episodi le specificità e vi potrei raccontare buongiorno
Ecco io penso che a rileggere oggi come ho fatto di scarni scritti di giugno di quell'epoca si vede tutta la grandezza di Giugni la grandezza che sta nel fatto di avere
Avuto subito una ampio ambiziose originale disegno culturale
Che consisteva in questo primo scegliere un membro
Secondo scegliere una cultura di riferimento un'area culturale di riferimento terzo fare i conti con il passato nazionale quindi quello autoctono da cui proveniva
Quarto tracciare le linee
Che costituiscono poi il leitmotiv di tutta la sua attività scientifica e poi del diritto del lavoro in Italia e infine fare un'esperienza concreta
Come quella che lui ha fatto quell'epoca all'ENI e al diritto io passerò in rassegna proprio questi questi quattro-cinque aspetti tra un minuto però prima di fare questo voglio come dire raccontarvi un
Prendere le mosse da una nota un'analogia che è quella del viaggio in America il viaggio in America del del mille novecentocinquantuno è secondo me si può paragonare a un famoso viaggio del mille ottocentotrentuno come avete capito mi riferisco a Tocqueville
Tocqueville aveva ventisei anni quando si imbarco Gino Giugni ne aveva ventiquattro Tocqueville si imbarcò con Bobo
La nave Federico Mancini
Avevano l'idea di
Studiare temi completamente diversi come è noto Tocqueville voleva studiare il sistema penitenziario
E Gino Giugni voleva studiare la giurisdizione intersindacale avevano in testa idee confuse e invece arrivarono poi alla fine con idee chiare
E e grandi propositi anche
E che ambedue Biagi hanno dato luogo ad una
Alla scoperta di una nuova cultura
Allora ho detto che Gino Giugni innanzitutto ha avuto il grande merito di aver scelto un metodo non capita spot non capita sempre uno studioso
Spesso noi prendiamo il metodo dei nostri padri dei nostri meritori
E Gino Giugni invece ha scelto un mezzo non è nel saggio sulla cultura sindacale
Del cinquantaquattro sul Mulino fa un'opzione metodologica molto chiaro dice che la cultura sindacale implica sono sue parole una forma mentis sociologica
E infatti Gino Giugni nell'ottantasette dice io sono un giurista sociologo
Ora
Dire questo in quegli anni voleva dire andare proprio controcorrente
Perché normanni in cui c'era una visione puramente privatistica e direi codicistica erano gli anni nei quali
Come dire
La scuola italiana non faceva altro che seguire Savini che era stato seguito da Scialoja che aveva dato l'impronta tutta la cultura giuridica italiana
Era una cultura dogmatica che posto addetti Istica quindi come dire Giugni con le sue povere forza di allora stiamo parlando degli anni Cinquanta
Ricordatevi sempre che non aveva un maestro
In un sistema universitario che basato sulla cooptazione richiede la presenza di un maestro che come dire principale confortante Giugni fa una scelta metodologica
Che da isolato da autodidatta e
E che poi lo metterà a capo del quello che sarà il mainstream della
Cultura giuslavoristi questo è il primo segno della grandezza
La seconda cosa giudice fa una
Scelta sulla cultura di riferimento
Tanta parte della cultura italiana ha avuto come cultura riferimento alla Germania un'altra parte la Francia Luigi sceglie gli Stati Uniti d'America
Cioè gli appelli manda di cui aveva sentito le elezioni a Madison e sceglie di tradurre un libro di trent'anni prima di permane badate bene non altri libri ma quello di trent'anni prima
E lo intitola tradendo un po'il titolo americano ideologia pratica dell'azione sindacale
Premette un'introduzione a questo libro nel quale traccia proprio tutta la vicenda culturale dell'istituzionali smog e ricadono
E e dice
Primo che si tratta di un'analisi critica non do magica che
In Italia noi stiamo muovendo i primi passi dice Giugni che per ma hanno guarda all'azione sindacale con uno spirito altamente pragmatico mettendo in primo piano la contrattazione collettiva
E in sostanza trovando
Interno Manna un po'una sorta di sostegno in questo suo atteggiamento
Anti dogmatico non vi dimenticate che a quell'epoca dire ad un giurista che era sociologo era un'offesa e lo si tagliava fuori da ogni carriera accademica di giuristi
Poi Giugni fece ivi
Come dire
Fece i conti col passato e fece i conti col passato in quei due saggi che vi ho citato prima
Quelli sulle esperienze corporative post corporative nei rapporti collettivi di lavoro e sulla democrazia industriale pubblicare i sempre sul Mulino ma naturale il viaggio
Con il suo Bonomo che era Federico Mancini gli aveva consentito di avere accesso al mulino che era nato da poco e nella quale aveva una voce in capitolo Federico Mancini
E in questi saggi
Critica la centralizzazione della disciplina collettiva mette in luce le spese l'importanza dell'esperienza corporativa
In materia di collegi misti in materia di qualifica di cottimo temi su cui lui ritornerà poi successivamente dopo gli anni Sessanta
Mette in luce una cosa che nessuno vedeva allora cioè la continuità tra l'esperienza Precorvi porre attiva e quella corporativa e la contiguità tra esperienza corporativa è quella
Poste corporativa non a caso il titolo di uno di questi due saggi è proprio questo
E caldeggia la contrattazione aziendale un bilancio importante che come dire sottolinea
In un momento storico gli anni cinquanta in cui invece la storiografia e l'analisi del fascismo tendeva a sottolineare la discontinuità rispetto al fascismo lui sottolinea gli elementi di continuità
Dicevo poi in quarto luogo che Gino in quegli anni fa la sua esperienza sul campo
All'ENI poi all'IRI e avendo vissuto quell'epoca rispondendo alla gli ordini di Silvana Sciarra vi posso dire che
L'unico come tutti ebbe l'idea che
Come dire e l'esperienza in questi due organismi fosse un'esperienza dettata da quella corrente culturale italiana che io chiamo nettissimo
L'idea cioè che lo stato dei poteri pubblici in Italia siano in crisi che non vi sia un modo per
Modificarli o modernizzare lì che l'unico modo per interpretare
C'è bisogno di moderna modernizzazione che c'era in quell'epoca era quella di montare su queste sorte di scialuppe di salvataggio
Che Nitti aveva identificato in epoca precedente e che poi saranno Leni e lire isole felici quindi
Nelle quali l'impresa pubblica poteva insegnare al Paese che si erge va al di sopra dello Stato questa ero l'idea che per me alla tutti coloro che in qualche modo lavoravano a quell'epoca
Mi in questa
In queste istituzioni
Da questo punto di vista l'esperienza di giugno in qualche modo diversa dalla mia perché lui ha lasciato scritto da qualche parte
Che riteneva soffocante la la l'ambiente dell'ENI e scappo all'IRI come luogo più aperto e liberale
Cosa che io invece non riscontrai nell'ENI di Mattei ma evidentemente eravamo in uffici diversi avemmo esperienze diverse
Ecco a questo punto restava alla costruzione di quella
L'invenzione con l'intenzione del libero sull'autonomia collettiva il libro del sessanta
Ho detto invenzione ma la parola invenzione e come vedremo tra un momento è usata da Gino Giugni quindi lui non solo inventa ma sa che sta inventando qualcosa
Io non vi parlerò a lungo di questo libro vi dico però alcuni punti essenziali anche perché o
Anche qui un piccolo ricordo personale
Era così incerto dello scrivere questo libro e quando uscì il libro ed era così preoccupato della sua sostanza
Di uomo isolato autodidatta che si metteva contro tutto il mondo accademico italiano che mi stette appresso a lungo per avere una recensione e credo di essere stato uno dei pochi recensori di quel libro su
Scrivendo una lunga recensione sulla rivista trimestrale di diritto pubblico
Quali sono i punti essenziali la protratta inerzia del legislatore sono le parole di Giugni quindi il fatto la Costituzione c'è ma non è stata attuata poi
Secondo punto occorre partire sono sempre parole Giugni dall'esperita i dati dell'esperienza effettuale
Poi
Sempre parole di Giugni e questa invenzione dell'autonomia collettiva è una delle chiavi di volta del sistema dei rapporti di lavoro
Vi è una tendenza dice Giugni delle relazioni contrattuali sindacali a porsi come sistema
E infine
Afferma di essere interessato all'inquadramento nell'ambito del diritto positivo statale degli istituti del nuovo diritto emerso dall'autonomia di gruppo
Quindi questi idea diciamo Giannini Anopoli piana
Del giurista che trae dalla dall'analisi del reale le istituzioni le istituzioni non vengono tratte da norme le norme non ci sono c'è la protratta inerzia del legislatore
La parola chiave
Le parole che che che Giugni USA nel nel suo libro
E e quindi l'analisi di quella che poi lui stesso già chiama il diritto vivente dei gruppi
Sottolineando sempre sue parole il problema dell'insufficienza della legge e quello dei limiti dell'autorità statale in una società articolata in una varietà di centri di potere vedete
L'elemento del pluralismo l'abbandono della concezione statale statalisti cade il diritto
E
L'insegnamento metodologico noi giuristi dobbiamo guardare alla realtà e dalla realtà che traiamo la ricostruzione degli istituti del diritto
Positivo
Io lo continuerò nell'analisi di quel libro anche perché per alcuni versi e ne discutemmo a lungo lui secondo me dava un po'un'interpretazione troppo alla all'Oriode la teoria dell'ordinamento giuridico
Ricordo vorremmo lunghe conversazioni egli suggerivo invece di andare più sulla strada
Di quello che poi era stato il naturale allievo di Santi Romano cioè dell'inventore della teoria dell'ordinamento giuridico e cioè di Giannini e cioè di abbandonare l'impostazione alla l'olio cioè l'impostazione normativi istiga
Della teoria dell'ordinamento giuridico piuttosto a favore di quella che
Riscontrava nella teoria dell'ordinamento giuridico i tre elementi della normazione della plurisoggettività e dell'organizzazione nota pesa di Giannini
E debbo dire che lo stesso Giugni hanno interpretato in modi diversi la sua stessa invenzione creatura voglio leggere due brani di due
Di due iscritti successivi due interviste per la verità quella Ichino del novantadue in cui dice di al se stesso del sessanta
Quel libro mirava a formulare un'ipotesi che doveva servire ad interpretare una struttura dei rapporti sindacali come sistema autonomo capace di reggersi la ministra sì da solo
Nella sua propria legalità
Più tardi
Nell'intervista Orioli Ca'del novantaquattro
Dice legge contratti disegni hanno i propri confini male la linea di demarcazione passa attraverso la storia delle relazioni industriali
Quando scrissi il saggio sull'autonomia collettiva sostegni la variabile funzione delle due fonti
Vi dirò tra un momento che secondo me questa è una forzatura della sua tesi e queste pagine mi furono utili proprio per confutare alcuni intellettuali vicino alla CISL che vedevano in questo scritto addirittura la negazione
Del intervento legislativo e chiaro che quando scrive queste cose Giannini potrebbe scusate quando Giugni scrive queste dice queste cose la legislazione
Sindacale è andata avanti c'è la legislazione promozionale di sostegno e penso che Giugni esistesse rimettendo in sintonia con il suo maestro perso Ann
Permanente il ventotto nel riconoscere una certa somiglianza
Funzionale di legge contratto specialmente in quella che Gino Giugni poi dirà
La legislazione concepita come variante tecnica della contrattazione sono le parole di Giugni in una intervista
Ecco
Ora noi possiamo può riconoscere con il dovuto distacco che quella cute la ricostruzione dell'ordinamento intersindacale come manifestazione dell'autonomia collettiva
Il reciproco riconoscimento tra le organizzazioni sindacali il permanente sistema dei rapporti contrattuali l'esclusione di altri portatori di interessi collettivi
Non accettati di comune accordo l'autorecupero sti Tura della rappresenti limitare del potere di dettare legge
Erano in realtà configurati nel sessanta
Come d'altra parte era naturale perché i libri conosceva l'inerzia protratta del legislatore erano configurati dicevo nel sessanta come un modo per escludere l'azione sindacale
Quello che voglio dire e che l'operazione compianta compiuta da Giugni e su cui come voi sapete poi carrello scrisse con bel libro
Riconoscimento dell'assenza di norme statali ricerca di un diritto vivente ricostruzione di un modello normativo
Di struttura anni naturalmente condotto ai
Una certa ostilità al diritto legislativo che fu pure notata da Tarello in quel libro quel libro
Come dire
Fu un letto con grande ansia da tutti i giuslavoristi chi ha vissuto quell'epoca ricorda che quel libro come dire arrestò sul tavolo di tutti i giuslavoristi perché era la prima volta tra l'altro
Che un
Studioso come Tarello si dedicava allo studio del diritto contemporaneo Nottingham allo studio di coloro che scrivevano gli stessi anni
E la carenza di una legislazione statale era assodata da una complessa operazione di teorizzazione della normatività del reale
Ha quindi rafforzato l'atteggiamento al legislatore carente in qualche modo costituzionalizzare Ando il vuoto di norme statali
Si potrebbe quasi dire che Giugni ha portato i sindacati nel mondo del diritto
Ma portando nello stesso tempo il diritto sindacale fuori della lega la TIA legalità statale questa
Duplice operazione che poi il risultato di fondo del libro sull'autonomia collettiva è stata
L'invenzione felice di Giugni
Ecco e secondo me vedendo oggi le cose con l'esperienza di
Mezzo secolo dopo la protratta inerzia del legislatore la ricostruzione di Giugni hanno costituito ormai un tracciato dal quale l'esperienza italiana non c'è più mossa
E questo tracciato poi ha creato anche dei problemi perché
Si è scontrato ogni volta che il legislatore interveniva
Vedi il caso dello sciopero nei servizi pubblici con
Una mentalità fortemente contrattualistica c'è qui presente Tiziano Treu è abbiamo fatto insieme alla prima esperienza alla Commissione sullo sciopero nei servizi pubblici dove poi
Gino Giugni è stato Presidente
Non immediatamente succedendo mi
E li ho fatto da amministrativista all'esperienza
Di una mentalità e interamente riversa formata quella cultura
E che quindi con
Fortemente contrastante
Con l'idea dell'impero della legge e di un certo target tasso grado di amministrativizzazione che questo comporta e che comportava per la Commissione perché la Commissione poi dovrà dove vedo erogare atti amministrativi
E e ci si poneva ogni giorno il problema è ci scontriamo varie volte
Su queste non si poteva ogni giorno il problema
Che il diritto non è il naso diceva di cui parlano i filosofi che si può modellare a proprio piacimento
Ma certe volte ci sono delle norme e queste norme
Richiedono un procedimento amministrativo deve essere attuato e l'atto amministrativo che ne proviene è un atto autoritativo
E quindi vorrei chiudere con una domanda che riguarda poi il futuro perché quella riflessione di giugno e dobbiamo poi collocarla la prospettiva futura
E cioè possiamo oggi chiederci quanto diversa sarebbe stata la vicenda se il legislatore non fosse rimasto inerte e si avesse dato attuazione non solo all'articolo trentanove ma anche all'articolo quarantasei della Costituzione
Quale sarebbe stata la diversa strada se la situazione di inadempimento costituzionale riempita dalla forza creativa del sindacato non avesse trovato
Un teorico di vaglia come Gino Giugni questa è la domanda con cui vorrei lasciare lasciando la parola al professor grossi
E ci riuscissi no guarda allora vado qua uguali ridicolo controllato questo io voto Paolo
A
Voi preferite
No è che sono avvezzo a parlare in piedi quindi non non rinuncio volentieri a questa a questa possibilità
Un grazie a Silvana Sciarra per questo invito reiterato che mi è caro perché
Mi consente di parlare ancora una volta di un caro amico di uno studioso da me rispettato e Amato
Giustamente l'organizzazione del convegno ci fa a cominciare da
Gino Giugni e la cultura giuridica
E proprio tenendo dietro a questa indicazione degli organizzatori
Anch'io come Sabino mi soffermerò soprattutto su quel decennio cinquanta sessanta proprio perché e lì che si forma un cerotto uomo di cultura
Concerti tratti ed è lì che
Una certa tipizzazione dell'uomo di cultura Gino Giugni
Costringerà il tracciato successivo ad essere in qualche modo in assoluta coerenza con quelle premesse
Riprenderò diversi punti che
Nel suo intervento a trattato Sabino cercano però di essere estremamente veloce
In una delle tante o in più
Tra le tante interviste
Che Gino Giugni per nostra fortuna ha rilasciato lui ci ha
Apertamente confessato che
è arrivato per caso all'inizio al diritto del lavoro lui che
Aveva scelto come suo maestro Giuliano Vassalli e si era laureato in diritto penale sia pure su certi profili dello sciopero
Ecco singolare
Quest'uomo arrivato quasi per caso
Al diritto del lavoro che diventa
Il vero autentico costruttore di questa disciplina e per di più
Costruttore originalissimo
Lui sfruttò abilmente due condizioni di privilegio cioè due condizioni che lo privilegiano
Innanzitutto il diritto del lavoro lo sappiamo bene noi tutti era una disciplina ancora giovane negli anni Cinquanta
Alcune intuizioni di civilisti del tardo Ottocento
Qualche legislazione speciale qualche movimento della prassi dell'ultimo ottocento i collegi problemi reali
L'Ufficio del lavoro nei primi anni del Novecento diretto da quel
L'uomo di grande ingegno che fumante Martini
Un civilista dalla doppia dimensione
Messina
Autore di pagine di una rarefazione astratta come civilista ma
Consulente beni immerso nella prassi di Montemartini nell'ufficio del lavoro
E soprattutto
Le grandi intuizioni dei giuristi tedeschi
In quel tardo periodo Guglielmino
Particolarmente di Ugo sin fine marzo
In questa disciplina giovane ancora magmatica ancora fluida un ingegno
Come quello del giovane che ogni poteva incidere a fondo e ha inciso
E poi un'altra circostanza l'accennato Sabino
Fortunatamente per Luigi notturni è accademicamente un orfano
Cioè è privo di condizionamenti da ipoteche perché dietro di sé che cosa
I corporativistico che lui non ha mai chiamato
I civilisti di cui
Riconosceva la veste troppo stretta troppo stretta almeno per lui
Questa felice situazione che se volete è una
Situazione di obiettiva debolezza
Fa di lui un personaggio in ricerca
Ricerca di una rubo osta fondazione epistemologia
Lui chiede
A se stesso di poter
Addivenire ad una
Legittimazione culturale
Ecco se c'è un volto tipico di Giugni eh quello di un personaggio che è dominato lo accennava Sabino da un assillo metodologico
Cioè dalla ricerca di un metodo corretto che valga a motivare le sue intuizioni di fondo
E l'intuizione centrale questa
Originale gli età del diritto del lavoro e in quanto
Diritto segnato da questa originarietà anche segnato da una intensa originalità
L'ESA Agenzia prima eh munirsi di un corretto metodo di indagine
Un modello c'è la
è fuori del diritto del lavoro ed è Ascarelli il quale al diritto del lavoro aveva dato dei contributi formidabili una cresta un grande commercialista
E Ascarelli si era posto costantemente al seguito del suo maestro Vivante il problema del metodo di un metodo corretto
Che impedisse di cadere nell'empirismo fatto ma anche che impedisse di cadere nel dogmatismo astratto
Ecco i due rischi per una materia incandescente che si presenti presentava Giugni da una intensa storicità
Il primo rischio
Ridurre in categorie di pura forma di pura tecnica
Il mio amico è la purezza
La scienza aggiustato Ristich giuslavoristica non può essere una scienza pura
Come all'ora intendeva essere la scienza civilistica
Lo sguardo di Giugni va oltre oltre lo Stato
Guardare senza inibizioni nel basso della società nella complessità della società oltre i confini del giuridico nelle altre scienze sociali
Ma c'è un altro rischio il rischio dell'empirismo
Cadere dal dogmatismo nell'empirismo spicciolo
E il modello qui è stato senz'altro Ugo senza fine
Il quale fece proprio un metodo empirico di osservazione osservazione della prassi sociale della prassi sindacale di quell'ricchissimo dal punto di vista socio economico mondo tardo Guglielmino
Marche UNI a questa osservazione empirica
Il disegno di
Solide categorie concettuali
Ed ecco il viaggio il viaggio di cui faceva
Cenno Sabino il viaggio di là dell'Atlantico la scuola economico sociologica dello Visconti il soggiorno a Madison
Come tira aiutino
E gli
Studiava
Ma parole sue
Studiando commodus uno dei grandi mento che della scuola
Dello uniscono sinti studiavo l'economia da un punto di vista giuridico
Ma quale banche il reciproco e cioè che studiavo il diritto dal punto di vista economico
Che cosa ricava da questo sguardo nelle scienze sociali
La valorizzazione dell'azione collettiva e una visione tutta nuova del sindacato
Una visione che lo portava a respingere il sindacato immiserire tonnellata opzione di classe
Che è una nozione che Giugni definisce già allora atto di supremo coraggio in un momento di marxismo imperante
Massi ficcante autoritaria ma soprattutto astratta cioè tale da non servire allo scopo di una valorizzazione concreta dello stesso sindacato
L'autonomia del fenomeno sindacale capace di contribuire in modo autonomo al progresso civile questo è ciò che Giugni vuole conseguire sul piano teorico
Il sindacato come esperienza autoctona
La manifestazione più rilevante della azione collettiva
E fin qui siamo su un piano di pluralismo sociale accettato quel pluralismo che lui ha
Imparato
Ammirato
Ricevuto dalla scuola dello uniscono sì però per il giurista c'è bisogno di fare un passo innanzi un passo ulteriore
Quel pluralismo sociale doveva diventare pluralismo giuridico
Non gli serviva lo statalismo e il codici istmo dei civilisti
Non gli servivano nemmeno gli strumenti usuali dei civilisti il rapporto giuridico il diritto soggettivo
Il suo problema
Era di identificare dal punto di vista giuridico le realtà viventi oltre lo Stato
Ed ecco il ricorso a Santi Romano a cui ha fatto cenno giustamente Sabino
Che è un uso molto disinvolto cioè afferra il principio della pluralità ordinamentale ma
Perché giusti non è statalista Maggiulli niente normati vista
Ed ecco che egli deve in qualche modo operare delle alterazioni che
Facciano rientrare il disegno generale di Romano soprattutto come impronta metodologica entro i suoi schemi normativi strisce
Ed eccolo alla ricerca dell'autonomia collettiva
Che arrivi a questo risultato
Il sistema sindacale come uno spontaneo costruirsi secondo tracce di originarietà normativa sono parole sue
Gli serve la dottrina Romagna né della pluralità degli ordinamenti giuridici però avverte alterarla all'interno della sua ottica
Il tutto sempre visto con questa costante psicologica di Giugni
All'interno di una continua tensione storica fra le categorie del diritto statuale
E il diritto vivente dei gruppi
E qui nasce quel splendido libro
Uno dei classici della nostra letteratura giuridica del Novecento su cui si è disteso Sabino e su cui non mi ripeto
Ecco solo un punto mi preme di sottolineare
In questo libro il paesaggio giuridico è recuperato in tutta la sua complessità anche oltre lo Stato
Dove contro
Le eccessive cristallizzazione i statuali
Stanno i gruppi con le loro invenzioni di diritto vivente
Quello che ha Scarel li avrebbe
Qualificato nel suo pittoresco linguaggio diritto figurante
Lo storicismo Romania quella posizione metodologica afferrata dallo storici Istat Giugni
Che gli consente la suprema scelta Franca teoria
Anche se
Giugni si arresta qui
Ecco un'altra frase
Di Gino che segnala
Il suo tormento sul piano metodologico
L'insuperabile contraddizione tra Dom Mantica è storia
Egli sente che il giurista ha bisogno di una dogmatica intesa come
Posizione di categoria ordinanti categorie generali ordinanti ma assente che la storia non può e non deve essere sacrificata perché il sindacato e lì
Il lavoratore e lui il diritto del lavoro e lì in questo divenire
E l'altra scelta è ovvio non può che essere per la storia
Per il diritto inteso come storia vivente
Ecco questa mi sembra
La posizione
Di un uomo informazione che costruisce il diritto del lavoro ma
Innanzitutto costruisce a se stesso in quel decennio fertili Simo che poi avrà
Al suo ultimo anno l'Epifania del grande libro
Singolarità della sua posizione non solo nella giuslavoristica italiana Mannella in piena scienza giuridica italiana del Novecento
Dove Giugni almeno a me
Storico del diritto si mostra come tipico giurista di un momento postmoderno
Non lo statalista e soprattutto
E qui era facilitato dall'oggetto della sua disciplina
Riscoprire Torre
Della fattualità del diritto quella fattualità che la modernità di ieri ieri l'altro dell'Ottocento dei primi del Novecento aveva
Completamente cercato di cancellare di esorcizzare con il silenzio con il formalismo con il dogmatismo
Si capisce
Che da questa personalità così singolare da questo messaggio così singolare sia scaturito un messaggio un messaggio ricevuto soprattutto dai giovani e perché Gino Giugni sia stato il creatore
Della più vincolante uso
L'aggettivo Ascarelli diano scuola giuslavoristica italiana
Mette conto di ricordarlo e ha fatto bene Silvana Sciarra insieme alla redazione del giornale insieme agli amici
Agli eredi e estimatori di Giugni di
Questo appuntamento anche terra memorabile un personaggio che non beve
Essere
Dimenticato
Sabato
Sì io non credo che Gino corra il rischio di essere dimenticato
Di sicuro non occorre da parte mia perché se dimenticarsi Gino dimenticherei me stesso dato che
Abbiamo vissuto buona parte della vita insieme condividendone la ricerca culturale il lavoro politico le fatiche quotidiane
Alle quali io cercai invano di sottrarlo perché ne riducesse ed intensità
E tante volte ricordo le mie telefonate serali in cui gli dicevo di non andare in un posto di non andare in un altro perché chiunque lo chiamasse
La vita di certe persone è segnata dalla loro capacità di superare ISSI con il no
Perché se e si sono invece ISSI che superano vino quella vita diventa invivibile Gino arrivo
Superò questo limite secondo me
Si fece del male e ancora mi sento quasi dentro la la la responsabilità la colpa di non essere riuscito a convincerlo tante volte
A non
Accettare tutti gli impegni che gli venivano chiesti
Di lui c'era
Tanti sentivano il bisogno ed era una cosa bellissima per lui e lo capisco sentirlo parlare poter discutere con lui farlo in convegni giuridici oppure in dibattiti politici
Parlare dell'autonomia collettiva o parlare del riformismo poi lo Statuto dei lavoratori di vento una sorta di melting pot di entrambe le cose
E lui viaggiava in sue in giù un giorno era in un posto un altro giorno era in un altro tra l'aereo eviteremo lo diceva che era stata
Ieri dicevo bada Gino che non è che riusciamo a far tutto di qualche noi in più e insomma
Molti hanno goduto di Gino
Più di quanto abbia potuto fare Laura forse in quindici anni
Così però appunto
A ben pensare saranno in tanti a ricordarlo perché ha tanti Duvia ha saputo
Do oltre ho deciso Conselvana di parlarvi di un'esperienza
In fondo gioiosa che abbiamo fatto insieme iniziale quando eravamo giovani
Eravamo tutti più o meno fra i trenta e quaranta così a occhio e croce insomma essi perché il mille novecentosettanta segnali quaranta di quelli degli anni nati negli anni Trenta che eravamo noi
E venendo da esperienze di studio diverso è quella di Gino è stata sin qui già ampiamente descritta
Decidemmo che era tempo che innovarsi in modo trasversalmente la scienza giuridica
Ciascuno di noi nella sua disciplina o nelle sue discipline
Aveva fatto sino a quel momento un'esperienza che portava a dire ecco ora rifondiamo la nel suo insieme la scienza giuridica
Visto che attraverso la filosofia del diritto
Alcuni diritto privato altri di diritto pubblico Sabino io il diritto del lavoro ci siamo accorti che
CE una specie di muro
Che sta separando dal mondo la scienza giuridica e allora mettiamoci insieme sfondiamo una rivista sono quei grandi momenti punto d
Ebbrezza d'amore che caratterizzano esperienze intellettuali quando si decide di fondare una rivista
Almeno quando lo si decideva una volta io sono un lavoratore temporis ACTI perché io ha un'età che
Mi rende più critico di quanto non dovrei indagare
Nei confronti di ciò
è avvenuto accadendo dopo
Ma certo quando a quel tempo si fondava una rivista era perché c'era uno spirito comune che si era venuto formando e chi aveva bisogno
Di tradursi i intanto in un progetto e poi nella traduzione di quel progetto iscritti dibattiti in conferenze
Indi liberi che avremmo coordinato a prescindere dalla diversità
Dei temi
Nacque politica del diritto
Una rivista che esiste ancora perché Stefano è di una tenacia
Assolutamente ammirevole ma che oggettivamente non è più quella rivista che noi insieme avevamo fondato e della quale nel primo numero voi non trovate un direttore realtà che non ha indicato
Non è indicato neanche comitato direttivo e hanno collaborato a questo numero uno reca la seconda di copertina
Lì ci sono diversi nomi ma ce ne sono fondamentalmente sei che sono i i nomi dei sei fondatori della rivista
Sabino anche foglietto dai riscritto in cresta ma non la immessi in ordine alfabetico
In ordine alfabetico
Se Amato naturalmente share Cassese che tu avevi pudicamente mimetizzato dopo
Amato Cassese Giugni Mancini Rodotà Tarello erano questi sei e in realtà poi c'erano altri
Ora non non lo ricordiamo bene ma probabilmente noi sei eravamo i proprietari della testata
Che poi veniva gestita dal Mulino ai fini della pubblicazione per
Chissà se lo siamo ancora vive chiederà Stefano rispettosa del corpo darsi che lo si avverte che
E io non ho mai avuto una parola
Non mi ricordo non mi ricordo di averla venduta ma comunque non ha non ha grande impegno
Importanza vedete dà conto e è interessante come noi ci trovassimo insieme partendo da esperienze diverse Gino ora non lo riprendo perché tra Sabino e Paolo già ne hanno detto molto
Controproducente un diritto del lavoro che scaturisce dalla contrattazione sindacale guidata c'è arrivato
Con il viaggio in America eccetera e quindi è una delle prime cose che scrive il diritto del lavoro non è nel Codice civile nei contratti collettivi in realtà
E vede una disciplina che ancora si rifà al Codice civile e deduttiva mentre sulla base di quelle norme del codice
Tenta di interpretare i capire quello che sta accadendo
Stefano
Privatistica
E anche lui figlio di una disciplina che perbacco se non è figlio del Codice civile un primatista voglio vedere insomma chi altro
Chi altro lo può essere
E se accorgere che decenni ed i cenni di vita della società italiana e non solo italiana
E di vita del diritto si sono venuti sviluppando attraverso un ramo minore
Che in
Interpreti cercano sempre di ricondurre al Codice civile che è quello genericamente indicato della legislazione speciale eppure
Il passaggio del fuoco del diritto civile fatte prima venti minuti terre dalla proprietà all'impresa
Che è il passaggio alla società industriale che è quella in cui stavamo vivendo a me a metà del ventesimo secolo è un passaggio che è avvenuto tutto attraverso la legislazione speciale
Il Codice civile non lo spiega il treno di Ronald cose che brucia le sterpaglie della delle proprietà che fiancheggia hanno i binari
Ed è la legislazione
Speciale che regola il rapporto tra applicheremo che porta il futuro
E e quella proprietà magari inutilizzata che stalli a a fare
Da mano morta e noi
Noi eravamo i figli di Orlando il Pontefice insomma nipoti di Orlando
Però in discipline il diritto costituzionale io e il diritto amministrativo comunque
Oggi noi saremmo tanto magnanimità a dire il diritto pubblico tout-court che era ancora legatissimo ad un metodo avremo modo di parlarne in un seminario
Che avremo tra qualche settimana giustamente dedicato a Vittorio Emanuele Orlando che padre della Patria sicuramente il futuro
E tuttavia un metodo che a suo tempo ebbe straordinari meriti a mio avviso più di quanti gliene riconoscenti ma su questo possiamo anche dissentire
Le che in qualche modo
Conto
Che a suo tempo proprio le aveva superato
Permettetemi di ricordare a me le parole insomma quella interpretazioni si getti che ha di
Cui numeroso stuolo di commentatori spesso da dozzina chi aveva ridotto il diritto a Darida casistica a fini pratici
Io ci metto la firma sotto questa cosa di Vittorio Emanuele Orlando pere che e il bisogno
Di mettere in evidenza nel sistema giuridico dei principi delle categorie ordinanti io questo lo sento comincino in realtà
Il problema è che le conosca chi tifa alla legislazione nonché vengano imposte a Dexter nucleo ma questo era poi uno dei problemi gli di di politica del diritto che insomma era servita a ricostruire
La scienza giuridica però
Il
Il presupposto di Orlando
Era che per farlo bisognava
Costruire tutto con materiali propri isolando la scienza giuridica dalle contaminazioni della sociologia della politica il che
A lungo andare aveva significato isolando alla dalla realtà
E quindi di
Desumendo il significato di atti normativi o comunque giuridici compiuti oggi
Dai principi così come esposti da giuristi tedeschi del tardo Ottocento che in quei termini lì avevano consegnati alla competenza
E l'operazione quindi era diventata un'operazione io lo ricordo ancora non faccio nomi di
Autori ed i libri dei quali parlavamo con autentico schermo intolleranza ormai
Altro che vi Jabil parte parte generale arriva al colonnello e lealtà c'era sempre la stessa parte generale per qualunque tema Sempre io trovai lì in un sotto pena
Contrari citazioni sbagliate fin dall'inizio di la badante
Che io mi andai a togliere il gusto di leggere in originale non diceva quella cosa lì non so chi lo aveva inizialmente tradotto in male interpretato a quel punto se si è deduttivi
Che si deduca da una fonte autentica o da una fonte alterata in fondo poco fa poco cambiare cinese perché la distanza
Ed è reale è più o meno alla medesima no e e allora c'era
Il concetto di
Di organo
Il concetto di ausiliario
Desunti naturalmente dalla palude artistica il concetto Paese vada avanti si riconosce il libro non voglio
Il concetto di organo ausiliario
Poi c'era la parte speciale
Conto avevamo notato chi
Si potevano salvare più alberi e ridurre il consumo della carta come minimo facendo solo la parte speciale tanto la parte generare alla stessa
Per una serie di idee che trattavano degli stessi tredici ribellando rispettose
E dicemmo
Ecco lo ritroviamo
Quello che poi si sarebbe chiamato in inglese un qualcosa che nel mondo che ci circonda esisteva che noi a Fiesole
Abbiamo fatto proprio dalla
Farfa assunti e del dell'istituto che è il no incompleti fondamentalmente scopriva amo questo
Nel mille novecentosettanta ma
Essendo posta autarchici appunto ci stavamo arrivando ciascuno dopo i propri viaggi
Ciascuno dopo i propri piani
Che di qui
Il i il primo editoriale di politica del diritto il quale non a caso era dedicato al rinnovamento del metodo
Curiosamente non riletto qualche settimana fa per la verità
Le ho fatto male perché ho lasciato Cerciello tutto Anzio idonea politica editore ingombra tantissimo tesi che Mary must Avaya diverse settimane che non ci darebbe
Ma ecco quel primo editoriale aveva un'angolatura che dava particolare importanza al rapporto terrà
Politica e i giuristi e al ruolo che i giuristi dovevano interpretare o non dovevano interpretare come Consiglieri del Principe o come principi essi stessi
Che non era il fuoco ovvero
Che in realtà univa il nostro lavoro
Era peraltro quello
Di riannodare il discorso con le altre discipline insieme alle quali collegare la produzione normativa in essere
Alle esigenze vere dell'organizzazione sociale
Ecco questo
Era in quell'editoriale il passaggio che esprimeva il programma che realmente ICI un IVA e che si portava appunto a scavalcare quella
Cornici chi era diventata una camicia di forza nella quale ciascun prodotto normativo veniva via via col bloccato ricondotto
A principi perché i principi servono che tuttavia erano quelli di una quante piste Ikea ormai fuori dalla
Attinenza ai temi sopravvenuti nelle nostre società in questo ci aiutava con quello fare quasi da satiro rispetto a noi che aveva terreni
Che era una specie di grande satiro il quale con questa cosa delle ideologie a volte se l'è inventata
Perché non esistono tante ideologiche e quant'è quello del quante quelle che Giovanni andava a trovare insomma però era utilissima per dire ma insomma
Ma che andate cercando nelle bandite
Questi hanno fatto queste opere che in sta avevano questo tipo di impianto culturale nella testa
O questo insieme di interessi nella testa andate a capire quello e capirete il significato effettivo delle norme lì
Infatti
Io di quella
Sequenza di giuristi nel suo libro sulle ideologie nel diritto del lavoro era effettivamente una sorta di ordigno terroristico che ha investito alcuni non osavano aprire
Per non vedersi ero sparato addosso è scoppiato addosso in effetti me lo ricordo
Ancora ma questo
Ecco CIN segnala moltissimo e credo che insegnò moltissimo
Per dirvi ecco l'insegnamento che per esempio noi pubblicisti ricavammo
La maggior parte dell'intervento dello Stato nell'economia che si era verificato in Italia nel corso degli anni precedenti
Era stato tutto ad adiuvandum degli interessi forti della nostra economia
No non all'imitazione della loro libertà di intrapresa ma a sostegno della medesima e quindi alcuni schemi elementari sul rapporto Stato
Economia autorità libertà eccetera guardandoci dentro venivano facilmente corretti era interpretare
Il giurista socio poco
Proprio un pesce nella sua acqua nel fare questo tipo di lavoro che lui fece fin dal primo numero perché
C'è nel primo numero di politica del diritto un saggio articolo di Gino sull'articolo trentanove che mette in buona evidenza
Il conflitto che c'è tra l'autonomia sindacale
Di cui è parte anche l'autonomia di ciascun sindacato rispetto all'altro e il modo in cui si formulammo e poi si articolano consensi e diversità
Rispetto a quelle sistema chiuso che l'articolo trentanove intende realizzare
Pretendendo sempre di ricavare l'uno ma dà il plus inerte
E
Voglio finire nella qui la cosa
Aggiungendo Cocchi il tema
Delle categorie ordinanti rimane
Assolutamente in in tutto questo
Per che
Io più tardi
Ebbi a scrivere un pezzo che avevo discusso proprio con Gino i conti
Che era intitolato gli avvocati delle Regioni ricco
Ecco nel quale
Me ne sono accorto dopo Usai nei confronti di allora
Uno dei nostri colleghi che pretendevano di essere nostri di
Le parole che non a caso ho prima ricordato di Orlando nei confronti di questo numeroso stuolo di commentatori chi aveva ridotto il diritto a Darida casistica fibra
Cioè
Io ad un certo momento
Per recepire i che
Lungo la strada
Del giusto abbandono dell'APPA di dette Istica
Di un formalismo Cecchi aveva isolato la scienza giuridica dal resto del mondo e quindi aveva fatto un allo Guidauto contesta
Era rimasto il Conto Extra il senso all'anno
A quel punto io da giurista non capivo più chi è
Ne deriva una spaventosa per meccanismi di identità chi
Altri
Non sentivano e questo era un loro serio problema
Secondo me
Perché
Per tante ragioni ecco che ora non abbiamo il tempo di indagare
Per che dopo Trento apprendere noi stessi da altre discipline
Abbiamo fino infinito come il Burlo Duru interrare in queste discipline perdendo qualunque specificità della nostra
Io penso da cultore dell'Antitrust
All'analisi economica che su certi temi finisce dentro meandri che non sa risolvere perché
Vi sono opinioni le più diversificate tra gli economisti e che priva di ogni certezza
Le decisioni o le norme che vengono adottate in base acquisti incertezze tra gli economisti e allora mi viene in mente una banalità ma devo dire che
Della roulotte lo fa parte la certezza del diritto che se il diritto non è in grado di dare un po'di certezza su ciò che potrà accadere se io mi comporto in un certo modo vero in un altro allora inutile aveva
E che quindi
Essere ordinante
Una specificità alla quale il diritto non può rinunciare ordinante della realtà in atto
Ordinante attraverso categorie che si applicano alla realtà in atto ma non la realtà in se stesse fotografata e a quel punto lasciate
In qualche modo ecco era era venuto accadendo questo
Peace meriterebbe fare il punto oggi di dove siamo arrivati in questo rapporto difficile chiedere come una corda che deve stare permanentemente Pisa
Insomma se qualche quarantenne rifondarsi oggi politica del diritto forze servire
Eccetera avvicinati ricordo
è un illustre collega spagnolo quindi pronta e cominciare il mio intervento dicendo che i mass
Cosa posso aggiungere dopo quello che è stato detto finora
Qualcosa cercherò di aggiungere qualcosa fatalmente
Ripeterò magari da un'altra angolazione
Non posso iniziare senza ringraziare particolare Silvana Sciarra
Per questa grande opportunità mi si offre di parlare di non figura che ha lasciato tracce indelebili nella cultura giuridica italiano
Se dovessi scriverne una biografia scientifica una perché io sintetica naturalmente inizierei dicendo che a giugno appartiene a quella schiera di giuristi
Che ebbero la felice sorte di innovare profondamente la cultura giuridica italiana in una delle
Epoche più fertile della nostra storia unitaria quella che Giugni stesso chiamava dapprima era costituzionale
Il problema di quella generazione sappiamo era quello del conflitto fra la lettera dei valori invece mirabile testo costituzionale che
Credo ancora oggi come un silenzioso stacco da questa terribile vociante deriva del Paese e la legge ordinaria in massima parte frutto dell'opera del legislatore fascista
Al quale tutto si può rimproverare salvo di non essere stato chiaro negli intendimenti e nelle formulazioni potendosi avvalere delle competenze di Alketa allora altissimi giuristi
Il compito a cui si erano accinti sia Cinzia tra gli studiosi del dopoguerra quelle della generazione appunto citata da Giuliano Amato era tanto più difficile in quanto il Governo del tempo
Poco incline alle riforme aveva messo la sordina sulla Costituzione subito dopo averla approvata cristallizza andò quel conflitto in molti punti insanabile devo dire quel compito non fu facilitato
Neppure dalla provvidenziale sentenza numero uno cinquantasei della Corte costituzionale
Con cui
Fu inaugurata la fuori fu riconosciuta la competenza a giudicare anche della legittimità delle leggi emanate prima del primo gennaio quarto
Quindi
Per uscire dall'impasse di erano due opzioni non incompatibili o sollevare le questioni di incostituzionalità sollecitando l'intervento soppressivo della Corte che non si sottrasse mai al compito
O interpretare le norme ordinarie secondo lo spirito della Costituzione come la stessa Corte fece ben previsti e non curando una fortunata serie di sentenze interpretative
Soprattutto questa seconda opzione implicava un atteggiamento teorico anti formalista in chiaro dissenso rispetto al giù così etilismo formalista
Imperante negli ultimi anni del regime fascista e questa fu in effetti la posizione assunta dalla maggioranza degli studiosi di cui stiamo parlando che possono essere definiti come anti formalisti democratici e riformisti
Qui non riprendo discussioni generali
Rilevo però che
Anche questa definizione potrebbe essere troppo schematica il proprio la figura di Giugni distoglie dalle semplificazione
Qui vale ricordare che il diritto del lavoro il settore fra tutti forse più aperto alle sfide del mutamento tecnologico politico e sociale
E quindi più di ogni altro sollecita d'intervento innovativo dell'interno non solo mai giorno naturalisti dell'epoca di Giugni ebbero quel grande compito di portare a compimento il processo di autonomizzazione
Del
Diritto del lavoro che era iniziato nella seconda molta dell'Ottocento era continuato timidamente sotto i governi liberali aveva acquisito ancor maggiore sollecitasse si può dire così
Durante il fascismo ma nelle forme peculiari dell'ordinamento corporativo subito a Polito abolito dopo la caduta del regime vi era dunque un campo apertissimo all'innovazione alla fantasia costruttiva
E questo fece naturalmente giorni ma si si leggono e soprattutto si rileggono gli scritti di Giugni Cisco perché questo autore si segnala non solo per lo spirito innovativo
Grazie non solo e soprattutto per lo spirito innovativo ma anche per la capacità di inserire gli elementi di novità entro un quadro generale a buona ragione definibile come sistematica giuridica
Si potrebbe dire anche dogmatica
Sebbene privo di rigidezza eppure sono largamente nuovo nella cultura giuridica Italia e categorie ordinanti di cui ci parlava della NATO poco fa
L'autore infatti tanto ansioso di mutamento quanto rigoroso nella lettura e l'interpretazione del materiale normativo che non sorprende considerando l'alto livello della formazione giuridica del tempo
Quindi c'è anche in all'inizio di queste mie parole vorrei dire che questo
Ciò che più conquista dell'opera di questo studioso e l'equilibrio
Con cui sempre coniugare tradizioni mutamenti rinnovamento carrette gettando già spetta per citare il titolo dell'ultima opera di
Cava Freud autore Daloui molto prediletto
Ed è questo equilibrio che gli ha permesso di dare offrire
Contributi importanti tanto alla teoria interno in quanto relatori esterna del diritto per usare queste metafore artigiane con non tanto di libertà
Teoria interna
Un aspetto essenziale di Giugni e il riconoscimento che il diritto per in un contesto che si muove anche indipendentemente dalle norme giuridiche spesso precedente vuole
E la conseguente convinzione che di questo contesto occorre tener conto nel momento dell'interpretazione dell'applicazione del diritto
La discrasia fra norme realtà fattuale gli è ben presente anche come problema metta teloni sintomatica la sua osservazione non potrò ciò
Che si incontra nel libro sull'ordinamento anche se intersindacale
Questa discrepanza diceva definendo la formula stesso ombre ideologismo non è altro che discordanza tra norma di un ordinamento è norma di un altro ordinamento ovvero tra una norma giuridiche un'esigenza maturata nella collettività
Non è ancora assimilata dall'ordine giuridico ma comunque esprimi bile informa valutativa
Ora la realtà esterna le norme positive compare costantemente nei lavori scientifici di Giugni come rivela nei suoi riferimenti afferma senza fine cancro in da Tullio Ascarelli fritto studiosi di altre discipline giuridiche questo
E di contare non solo come elemento di raffronto ma anche come elemento strutturale che nascendo da una diversa esperienza normativa
E ma si fa stando sì anche attraverso il dato empirico può e addirittura deve fornire il materiale per la costruzione sistematica
Cito le sue parole
Questi infatti il compito del giurista anche se critico del dogmatismo concettuale
Vi devo risparmiare alcune citazioni
Nella costruzione sistematica di Giugni entrano dunque il mercato la tecnologia l'organizzazione aziendale il conflitto i gruppi sociali gli interessi la prassi normativa
Fondendo sì con concetti giuridici tradizionali volontà diritti doveri cogenza della legge che l'autore non rileva che non rinnega
Ma rilegge in chiave dinamica interattiva mantenendone nella posizione che l'analisi giuridica impone
L'elemento esterno infatti non sono ingombranti
Tratti dalla sesta sociale vorrei dire non vanno a costituire a costruire una sociologia e nemmeno una sociologia del diritto sostitutiva della giurisprudenza
Come avrebbe voluto e che ne erano ispirati sentito perché anzi ci dice in un punto del suo libro del sessantatré le constatazioni sociologiche possono anche costi ostacolare la costruzione giuridica
Giugni è un
Tipico Oronzo assai fisco
O se vogliamo un come dire costruttori di teorie mieloide Conte
Raimondi o i giuristi Sozio loro ci direbbe Giancarlo Miele ci avrebbe detto troncabili neo oppure un cultore di Sociologia nella giurisprudenza per usare una
Espressione di giovani talenti
Di questi equilibrio vorrei dire non se n'è parlato finora mi è sempre parso esemplare fra le opere di Giugni anche mansioni qualifica nel rapporto di lavoro
Opterà per me è fondamentale perché è una lettura giovanile che ha lasciato un'impronta stabile
Che definirei quasi perfetta per acume critico coraggio innovativo attenzione al dato extra sistematico e al contempo intento ricostruttivo del sistema e rispetto rigoroso del metodo Giurì
Il metodo del tempo
Va ovviamente detto come avrebbe detto e disse poi lo stesso Giugni parlando di quest'opera dopo tanti anni in una delle sue interviste
Quest'opera contiene come è noto una critica serrata di alcuni a concetti giuridici consolidate nella dogmatica come le categorie le qualifiche avvalendosi in più punti di elementi suggestioni
Che la giurisprudenza del tempo osava definirei extra giuridici tratti dalle consuetudini aziendali dalle prassi ed alle teorie manageriali
Dalle relazioni industriali della scienza dell'organizzazione della sociologia dello puro
E dell'industria oltre che dalla teoria generale del diritto
Così nell'opera accanto ai giuristi d'ogni tendenza di diverse culture compagna Sandra Benni coniugi web Weber turca in perenne sfondi riuscendo a dirlo Turin Dahrendorf Bobbio Scarpelli Ferraro
Compaiono però nelle pieghe dell'opera
In posizione defilata senza spostare l'attenzione dalle lettore dal ragionamento giuridico
Che procede senza digressioni ma rivelando la preoccupazione dell'autore di non trascurare alcun elemento che possa rendono plausibile a fronte del mutamento economico-sociale
Il richiamo alla job evaluation come supporto alla critica delle tradizionali suddivisioni del lavoro nell'impresa rappresenta un esempio tipico di questo modo di procedere di Giunta
A queste innovazioni gli aveva già prestato attenzione nel saggio del cinquantasei sulle esperienze corporative post corporative
Tre non è motivo di ritenere che per la sua staticità il sistema tradizionale di classificazione dei lavoratori in particolare il sistema delle qualifiche era al limite della crisi anzi già in crisi in taluni contesti
In quanto rivelava una fisionomia anti produttivistica che sfidava non solo il patronato ma anche il sindacato
Che aveva fatto propri senza beneficio di inventario
Ogni tanto cito senza dirmi se che cito ma devo andare in fretta i tradizionali criteri di inquadramento
In mansioni e qualifiche il tema ricompare imposizione evidente ma non è il cardine principale del ragionamento di giugno sulla ciò per far west anzi svolge e le dice un dibattito importante ma fuorviante
In base al quale si rende sto citando fornire un giudizio giuridico su tale tecnica d'Assisi cantoria retributiva astraendo dalla disciplina normativa ipotetico esistente con cui la stessa viene o si ritiene debba avvenire applicata
Null'altro è la job evaluation che uno strumento dice Giugni per la valutazione delle mansioni e non dei lavoratori
Non è dunque questo ha dato extra testuale non è solo questo ciò che portano autore a concentrare l'analisi sulle mansioni
Oggetto dell'autonoma volontà contrattuale delle parti e come tali indici anche in pirico per la ricostruzione posteriori di tale volontà e a sfumare per contro la rilevanza dei più ampi concetti di categoria e qualifica non meno significativa nello stesso libro e sempre passata minuziosa analisi di giugno-luglio svaria anche dai datori di lavoro
Qui ancora entrano in gioco argomenti di natura socio-economico organizzativa e anche di sensibilità costituzionale e legislativa da un lato vi è l'impresa
Qui devo citare come centro di vita di relazione che indipendentemente dal giudizio di rilevanza dessert riferibile in base all'ordinamento giuridico generale
Presente alla tendenza porsi come ordinamento chiuso è autosufficiente all'interno del cui peculiare l'equilibrio di rapporti di poteri trova soluzione
Dal gran parte dei conflitti di interessi un tutto quindi che può presentarsi come una comunità organica
Comune anche Mancia stanotte Dennis comunali i nostri incerta rapportata fondi ricche entro la quale l'imprenditore interprete delle comuni esigenze
E forte di una posizione di supremazia si investe di poteri insindacabili
Dall'altro però questa stessa realtà effettuale rivela classicamente che fra le posizioni ripeterli rispettive delle parti
Vi è una simmetria che non può trovare soluzione nella loro stesse autonoma determinazione giacché il principio dell'autonomia della volontà
Sto citando riferito a situazioni dominate dallo squilibrio di forza contrattuale si risolve a vantaggio del contraente più forte
Di qui la necessità di porre limiti esterni al potere dell'imprenditore attraverso la via decide legislativa o quella anch'essa dettata dal principio di autonomia
Della contrattazione collettiva in cui il sindacato interviene ad equilibrare i rapporti giacché il contratto collettivo
Mira Giugni anni dopo icastica mente e lo strumento che stabilisce la misura e la qualità del rapporto di equilibrio fra due poteri
Antagonisti assume la funzione sociale di trattato di pace
Anche se
Rilievo importante tende a creare un mercato monopoli
Ritenendo che i principi dell'ordinamento del lavoro escludendo l'ipotesi comunitaria e questo è un punto che da sociologo del sottolineare giugno abbraccia la seconda prospettiva
Manifestando freddezza anche verso le versioni aperte della prima come l'ambito estimo tedesca
Così individua i limiti dell'esercizio del riuso varianti interpretativa mentre nell'articolo due mila centotre
Insistendo su alcuni punti che non posso ricordare ma anche registrando la carenza dell'ordinamento vigente di protezione per esempio
Della e di garanzia ad uno sviluppo della carriera professionale del prestatore di lavoro nell'interno dell'azienda quindi interprete non può aggiungere altro e deve reclamare l'intervento legislatore
Io credo che non si possa omettere
E chi era un dubbio
E questo lavoro abbia influenzato effettivamente il legislatore non sono né il legislatore questo tipico procedere de il Riformista ma indubbiamente non può essere il più
Come dire scisso dal ricordo dell'inquadramento comunico che è iniziato immediatamente dopo nei contratti collettivi o poco dopo
E poi naturalmente nella riforma dell'articolo tre mila centotrenta verso l'articolo tredici
Dello Statuto dei lavoratori
Anche se l'innovazione non era del tutto piaciuta lo stesso Giugni qui ricorda che per le pagine di Allison nei
Per nei nel commentario diretto da giugno
Vengo alla teoria esterno permettetemi qualche minuto di cui si è molto parlato qui nella riduco al minimo ma
Ma devo aggiungere qualche cosa
La teoria esternano e la ritroviamo ovviamente soprattutto nel libro sulla ordinamento intersindacale ritenuto il manifesto rifonda tv del diritto sindacale italiano dopo la parentesi corporativa
Ed è un libro che è tanto ricco di argomenti specifici in quanto se non più di considerazioni generali in realtà non mai smentite nella produzione ulteriore dell'autore
Diciamo la concezione secondo cui l'ordinamento intersindacale rappresenta un ordinamento giuridico a se stante che interagisce con altri ordinamenti ma mantiene una propria autonomia originaria
La ritroviamo anche nell'ultima edizione del diffusissimo diritto sindacale
Per apprezzare quest'opera vale osservare in via preliminare
Quello che è stato già detto cioè che quando apparve nel mille novecentosessanta la teoria pluralista
Alla quale l'autore si rifaceva ben lungi dall'essere consolidate in Italia anche se ognuno di noi sapeva io forse no perché non giovani studenti in meno per tengo l'accelerazione di realmente
Successiva a quella degli anni trenta
Lievemente sono degli anni quaranta
Prevengo rottamato nel giro di quindici giorni come dice il mio amico Federico Carpi la voce naturalmente tutti conoscevano diciamo
Santi Romano
Noto autore più portante manifesto pluralista mai apparso nella cultura giuridica italiana c'erano altre voci flebili
D'impronta pluralistica ricordo ovviamente avendo insegnato sani Sardegna tanti anni la vendetta barbaricino come ordinamento giuridico di Antonio Piero che non fu accolto molto favorevolmente se non ricordo male
Soprattutto in contesti in cui prevaleva un dogmatismo concettuale formalista com'era la mia Facoltà di origine quella milanese
Bene Giugni Giugni si colloca in questo clima che ci diceva poco fa
Sia Cassese sia grossissimi Amato non era perfettamente consono ad un'ipotesi
Pluralista men che meno fondata su orientamenti di tipo sociologico
E naturalmente giugno si era sentito chiaramente in dovere di fornire al suo libro solide basi ciò che spiega il ricchissimo diciamo pure Sofer Chianti apparato di note che caratterizza il volumetto
E che è utilissimo oggi per rendersi conto di quale fosse la panoramica straordinaria di conoscenza di questo
Giovane giurista formato se negli anni Cerqua
Oggi la teoria pluralista non sorprende più nessuno se spinta sino ad estremi non immaginabili allora
Agevolata da fenomeni come la crisi dello Stato l'erosione dei confini la dimensione transnazionale degli scambi la moltiplicazione delle fonti l'Inter legalità come dicevo fognature adesso Santo c'è il diritto alla casa
Ma il volumetto mantiene una sua freschezza induce a riflessioni non scontate
La costruzione di giugno incentrata sull'autonomia dei conti dei soggetti collettivi questo presupposto gli appaltare già sotto forma di messaggi di politica legislativo ricche originati anche dalla vacatio legis
In relazione all'articolo trentanove della Costituzione scrive all'inizio del volumetto
Non potrebbe non fanno apparire aberrante una soluzione legislativa che intervenisse massicciamente nella sfera dell'autonomia organizzativa e contrattuale del formando le linee di sviluppo che questa sia liberamente scelto
Poste queste forti premesse politiche Giugni cerca di costruire una teoria altrettanto forte di cui io ricordo alcuni punti fondamentali
Primo rileva ricordare che per definire l'orientamento all'ordinamento intersindacale giugno attinge alla concezione pluralistica nella sua versione per il tempo più estrema
Certo derivabili da Santi Romano ma ma più difficile da difendere nel momento storico particolare ovvero
Tale ordinamento scaturisce spontaneamente dal libero confronto fra gli interessi confliggenti di gruppi collettivi in forma di diritto vivente secondo la notizia l'espressione di Wagner
è in primo luogo quindi ordinamento giuridico fondato su un sistema di norme sulla produzione che per sue I peculiari caratteristiche
Ripeto le sue parole non sia in toto riconducibile a una norma preesistente da appaia pertanto qualificato da una struttura base iure proprio cioè non appartiene a una sfera extra giuridico pregiudica a una realtà sociale e socio assolto
Come dice lui a una quella sfera che diciamo Carboni usava chiamare al fine giuridico
In secondo luogo si tratta di un ordinamento non derivato né incluso nell'ordinamento statale ma originario
La cui autonomia poggia sull'esistenza di una norma di produzione primaria che funge da norma fondamentale questo tormentato concetto che insegnano e esplicitamente ricordato da giorni in terzo luogo
L'ordinamento intersindacale non non cerca ne ottiene irregolari il riconoscimento dello Stato
Cosa che è un evento tipico ci dice Giugni in una preziosa nota dei sistemi pubblicistici con lo Stato interagisce
Ma non vi si integra un punto qui va segnalato perché pionieristico visto dal sociologo
Premesso che ogni realtà giuridica svolge la sua esistenza in modo chiuso è autosufficiente Giugni scrive benché dal loro punto di origine
Gli ordinamenti appaiono del tutto distinte impenetrabile alla base della piramide di fu delle fonti presso gli organi addetti all'interpretazione giuridica e dato ritrovare un canale costantemente aperto attraverso il quale essi entrano in comunicazione
Non si può tacere che queste parole venivano scritte ventiquattro anni prima che Nicolas Rouman parlasse di autoreferenzialità sistemica e si aprisse la stura discussione sui sistemi sociali in accoppiamento strutturale
Cognitiva menti aperti e normativamente chiusi
In quarto luogo l'ordinamento intersindacale pur risultante dal confronto fra gruppi collettivi
Non poggia nessun'basi solidaristica
Nessun base socialisti che tradizionali tratte dalle diverse versioni del marxismo compreso l'auto ma dall'austro marxismo
Ovviamente che Giugni ben conosceva anche da socialista e chiaro il suo distacco da Kirch da di chiedo aiuta e riesce dall'istituzione leghisti così come anche chiaro il suo distacco da curvi c'è anche in certi punti di H tre N
Alla base del vincolo sociale descritto da giugno non vi è nulla di necessitato o voti determinato
Ma solo un interesse condiviso che nasce dal conflitto ispira la volontà dei soggetti collettivi quasi contrattando riportano la pace attraverso il riequilibrio delle posizioni
Nel volumetto il tema non è trattato mani l'immagine dei rapporti sociali che spira Giugni si scorge piuttosto l'individualismo sociologico di Weber e più tardi di Taranto
Che tre anni prima lo ricordo aveva visto proprio nella contrattazione collettiva la forma più tipica di istituzionalizzazione del conflitto nella società industriale
In quinto luogo che spiccano in tutto il volume entro il riferimento che se ne è che il segnale
Tra cui primariamente Bormio
Del mondo che segnano giunge accoglie a giugno accoglie molti elementi accanto alla norma fondamentale penso alle critiche di che centrale che il Senato esso sia logico giurisprudenza
Alla sue tesi dell'autonomia del momento politico all'accusa costantemente mossa che esami formalismo gli statalismo
Alla sua teoria dell'interpretazione al rapporto che che essa respingerla interessa diritto soggettivo infine
Alla concezione del diritto come tecnica sociale
Non tutto Giugni condividere le posizioni che il segnale
Ricordo ovviamente la sua critica al concetto di sanzione
Ma le sue parole rivela non ciò che spesso sarebbe opportuno aggiungere quando si critica Kelsen cioè un'approfondita lettura dei suoi testi
Privo di pregiudizi giugno non può porsi evitare di porsi il problema della compatibilità fresche il sionismo e la dottrina di Santi Romano che nel volumetto appare ancor maggiore esigenza e qui lo ha già ricordato poco fa
Paolo Grossi si riferisce alla alle di articoli di allori apparse nel mille
Negli anni
Cinquanta io posso aggiungere poi Bobbio stesso cercherà
Se sapesse con successo totale o meno di conciliare le due posizioni portandole avanti rispetto alle loro origini
Devo dire che alcune informazioni e cerco di finire rapidamente questi queste affermazioni oltrepassano il limite della teoria per collocarsi a un livello metta teorico
Laddove descrivono la prospettiva da cui guardare al fenomeno giuridico
Innanzitutto per esempio
Sempre naturalmente il riferimento agli
Agli elementi di di contesto ma penso innanzitutto
La disponibilità dello scudo studiosa ad avvalersi dell'osservazione empiriche degli apporti di scienze collaterali
Tra cui la sociologia del diritto pur nella diversità di oggetto e di metodo questo giugno dodici in maniera chiara ed esplicito
In secondo luogo l'atteggiamento fermo e al tempo stesso cauto che Giugni mantiene riguarda un'interpretazione evolutiva della legge e della stessa e dello spirito del e l'ospite secondo lo spirito della
Costituzione io segnalo un punto che a me è parso molto significativo quando Giugni in uno dei saggi mille novecentottantadue distingue fra le antinomie le antinomie che vi sono nel tessuto normativo
E vanno distinte a seconda che siano antinomie di principio antinomie di valutazione
Non so se ricordate quelle parole le prime attengono soprattutto il rapporto fra legge Costituzione sono semplicemente momenti di progresso nella vita del diritto
Le seconde sono o possono essere indici di irrazionalità e di cattivo utilizzazione delle risorse nel campo istituzionale e possono apparire se apparire come munite di una
Valenza
Negativa una partita di costo senza alcun beneficio
A questo sono collegate le sue opinioni in materia di creatività giudiziale
Verso la quale Giugni mostrato una certa cautela ricordo le sue parole critica nei confronti della teoria dell'uso alternativo del diritto
E alcune parole chiare icastica elencato nel bar già Gest non è mai stato né ideale costituzionale avanzato
Termino con pochissime parole perché non posso concludere senza riferirmi alla visione politica dell'autore anche perché talmente mi sembrava consona con la mia che non posso evitare di dirlo anche per rispetto verso l'ombra care
Di di Giovanni Tarello il cui notissimo teorie geologia nel diritto sindacale ha aperto delle strade
Per ricostruire le corrispondenze ideologico politiche che vi sono rispetto a categorie giuridiche
Ora qui il quesito principale rispetto a giugno attiene naturalmente la sua professione di socialismo e si racchiude in questo quale società
Quale politica in mente questo studioso che ha avuto il coraggio di uscire dalla torre d'avorio ed impegnarsi nella società nella politica nell'istituzione pagando altissimi prezzi
Ora parlando da sociologo io credo che il nocciolo della questione stia nella sua visione della società non come un tutto organico
Ma voglio dirlo con una sospensione un tutto discreto di scritte non solidaristico ma composto di interventi in Tibet i di individualità
In senso impegni sintesi non una che mancia ma una di esse è incerto
O io direi meglio una fairness lasciato alla sim cioè un aggregato in perpetuo formazione
In cui si muovono singoli e gruppi portatori di interessi in conflitto conflitti non irrimediabili ma neppure rimediabile una volta per tutte in una società stabilmente pacifica
Il suo di scala distacco dell'utopia marxista in questo è chiaro anche se Giugni conosce bene Marx illusa appropriatamente quando ci rivela per esempio la sua fiducia nell'avanzamento tecnologico
Come motore del progresso egli sa molto bene che l'avanzamento tecnologico può colpire anche a fondo gli interessi e diritti dei lavoratori ma questo ci dice
Avviene soltanto quando il sindacato non è l'atteggiamento di scetticismo preconcetto non a cura di sottoporle al proprio controllo ritenendo si paga di denuncia nel carattere anti operaia
Ho proprio finito la visura visione politica di giugno e quindi un mondo mobile mutevole e voglio sottolinearlo plurale
Ciò non inficia il suo socialismo mani rivela le origini e lo qualifica è un socialismo nato e sviluppato se nel confronto sia con la realtà italiana sia con fecondo esperienze straniere
Tante volte pensando sull'incontro sul canale ecco Federico Mancini che è un mio grande amico
Ho pensato all'analogo viaggio di tanti anni prima ha fatto da Bobbio Geymonat Treves in Germania perché il viaggio veramente
Naturalmente fondamentale nella preparazione di uno studioso dico sempre ai miei studenti
La sua conoscenza delle fonti giuridici e che germaniche e straordinariamente approfondita
La frequentazione di Andriotto cancro in lo mette a confronto con una cultura giuridica e voglio dire un sindacalismo particolare di un Rancan file che otto che offrono in descrive molto bene dietro la quale vi è la tradizione peculiare del socialismo Fabiano
Linda strade Moccia sei piede servirebbe cesserebbe è una delle sue citazioni più ricorrenti allora questo variegato complesso di esperienze non lo induce all'eclettismo ma si fonda in una visione riformista coerente
E anche se giugno ha militato in un grande partito fa di lui una figura di minoranza quanto meno intellettuale
E lo pone con pochi altri penso ancora Federico Mancini entro quella ristretta schiera di coloro che credono nella possibilità di conciliare libertà e uguaglianza liberalismo e socialismo ce lo dice lui stesso
Quando l'indice di aver maturato una coerente visione del socialismo sui libri di Bernstein Croce e Salvemini
E di aver sentito il fascino del Partito d'azione che gli fornì l'ovvia risposta sincretismo Tacito illiberale School socialismo prima di scomparire sotto il suo naso
E senza più ricomparire purtroppo
E dunque è oggi è legittimo chiedersi se una prospettiva liberalsocialista sia proponibile nell'epoca dell'economia globale specialmente nel campo del lavoro negli anni ottanta
Diciamo invia pionieristica ancora Giugni ci aveva parlato di deregolazione di regolazione di riforma iniziazione
Di decentramento di devoluzione delle fonti normativa dalla terza anche una finestrella diritto riflessivo procedurale di più un cartone ma gli anni Ottanta erano anni di crescita e di ottimismo
Ora di fronte alla crisi che investe primariamente il mondo del lavoro e nei Paesi più marginali e meno inclini alla legalità come l'Italia
Porta una frantumazione di diritti che parevano acquisiti per sempre ne ho una florilegio costante e giornaliero ai limiti dell'estorsivi vita nel mio nel mio studio e possibile riproporre ricette riformisti
Chi lo auspica al termine di analisi impietose proprio come Robert Reich non fornisce argomenti decisivi
E oso dire anche alla luce delle ragionevoli parole di Giugni sull'autonomia individuale sullo sviluppo di un mercato non incontrollato della flessibilità che risalgono al novantadue sono quindi pionieristica
Un probabilmente il quesito resta aperto ciò che però si può fare reagendo all'illegalità dilagante
Che pare rinnegare lo Statuto dei lavoratori né nel limbo della storia del diritto e non smettere di cercare questa via mantenere viva la convinzione di giugno e che la politica non può scomparire
Dietro l'esclusione degli interessi particolari né asservirsi alle ragioni del più forte ringrazio dismessa
Otto righe scritte nero
Vorrei ringraziarvi per l'invito a intervenire
A questo incontro organizzato in ricordo della figura di Jimmy
Ho avuto l'onore e il piano serie e collaborare con lui dai primi anni Sessanta
Ed allora dico delle idee su ambiti sia
Dei suoi insegnamento
Ho imparato molto con lui e da
Mai cioè mai visti è stato artefice ispiratore e guida in campi di un cambio cambiamento radicale del MOL concepire ed esaminare il diritto del lavoro
Concludendo al suo profondo rinnovamento
In Italia e fornita
Ho cercato rivelatisi profonde la ragion d'essere e la scienza propria del diritto del lavoro sui principi delle sue norme eccetera
O modello paradigma diritto del lavoro
Ca lasciato traccia di sé non solamente nei chili ma anche nei fatti
Attraverso la difesa della democrazia del pluralismo
Libertà dell'autonomia collettiva ove ci indicate
I fumi salirà su influito in maniera intesi sa menti positiva sui processi di riforma per il momento democratico diritto del lavoro
Dentro fora d'Europa deluso
Da poter from mista attento i cambiamenti dagli effetti tali cambiamenti e in ogni e in ogni momento fuori di qua c'era dogmatismo ha indicato la formula più adatta affinché il diritto del lavoro raggiungerci ricreativo percepito
Ci ho quelli propri di questo atto sociali ed è una Repubblica fondata sul lavoro Comolli passiva ricordare
Gino Giugni è stato per noi giuristi e ponti un ponte che lo porta mi ha un deserto mia un'aggiuntiva territori da quali secondo cui diritto del lavoro devono doveva fuggiti
Bensì un ponte che sia vacillato con realismo prudenza ha un diritto del lavoro possibile
Aperto De Siervo dico
Ovviamente ci riunire esponente del quella illustre generazione di giovani turisti che tento reagire alle dieci e se il formalismo che dominava la sinceri unica italiana
Alla fine degli anni e cinquanta
Tuttavia si differenzia del collega di altre discipline Porcu i rapporti quell'apertura interessi primari chi le ha permesso di oltrepassare le alici barriere il mondo del diritto pantera formarsi e non Presidente silenziatore un ingegnere esso sia
Temporalmente
Prestato alla politica
Approfondito la dimensione giuridica dell'uomo laboratori
E ha superato Barrera e limiti la disciplina giuridica
Dei rapporti di lavoro appendici alta sinceri sociali riceve l'interesse dei contribuiti dell'economia della sociologia la ciccia
L'approccio globale il problema del lavoro gli ha permesso di collocare l'aspetto turistico
In quell'altra lettura al tasso ossia l'economica politica
Dalla qualità l'aspetto della quindici maggio facendo in modo al tempo stesso che il diritto del lavoro influisce sull'evoluzione
De quella qualità alta
Tutto signori ha portato una visione non meramente descrittiva del dato normativo il pensiero
Invece l'aspetto valutativa e critica a un approccio più analitico e meno legato al CIM ficcato letterale della norma
Superando quel dogmatico formalità che avrei fatto il rito del lavoro una disciplina senz'anima e senza futuro
Cimino più minima ma in ascolto logico vocazioni naturali politico
Una e scelta metodologica non neutra e che gli è permesso da aprire le proprie per piacere giuridiche ha una dimensione interessi penale quando ci si deve superare il riceva richiede del mondo
Del diritto
Gli statali
Decisione che probabilmente trae origine dell'attenzione
Iniziale studi le forme alternativo parallelo ciclo attive delle di risoluzione dei conflitti e del lavoro
Esperienze di autoregolazione vicini esce il riconoscimento identico
Dite Marte ma attiva delle soluzioni di conflitto Pettenò mette in dubbio
Tra l'altro il monopolio statale nella creazione di posizione di norma giuridica
La stessa nozione è stata ricca del ruolo flop e la consequenziale unità e unicità dell'autorità giuridica agronomi giuridico nazionale coerente e gli artigiani
La mission centralizzata unitaria statale pubblica del diritto liquidato ottimi al ritiro dominanti era portatrici si confrontava con una realtà sociale che nel campo delle relazioni industriali
Si caratterizza per una pluralità del fondo dei trattori artifici di
Il medico gli poi quello che è passata dalla oltre l'altra volta so si era la teoria giuridica adottando il problema giuridico
Con un metodo per identificare e il ordinamento statale e quello ordinamenti quello sindacale quali ordinamento giuridico distinte De Benedetti che intrattengono
Tra loro relazione complessiva e Maria
Perché non posso riduce l'apprendimento da parte dello Stato dell'autonomia collettiva
Un anno si è meritata dei saldi fame e credo considera con la visione dell'autonomia collettiva e lega elegantemente descritta da Francesco Santoro Passarelli da una prospettiva privatistica del contatto politico
Gli uni
Per evitare
Che l'autonomia collettiva SEA relegata ha un ruolo secondario c'è confronto
Con la dottrina dominante negli anni Cinquanta parte dove la prospettiva che non limita la nozione del low al diritto trattarli vecchie permette aprirla protettive giuridica
A un fenomeno ciò sia al
Orfano di una regolazione legislativa data la mancata attuazione dell'articolo trentanove dell'acconto ICI Alitalia
Attraverso
La riscoperta del pluralismo di centro romano dell'arte decidere giudice c'era il concetto è stata l'idea del diritto
Data la città che sia devo richiami giustificando voleva riflettere la Rita dell'ARCI industriale edera migrazioni collettiva che offre
E offrire al CED altresì strumenti giuridico farà Parma influire
Importa alle famiglie
Da divenire potremmo dite
Quanto palo conosceva do atto addetto decente Roman ovvero che ha iniziato un'avventura intellettuale caratterizzava con la scoperta della complicità
Dell'ordine rigore giuridico
A Santi Romano se deve la proposta dello separare la norma giuridica delocalizzazione ciò sia nella quale
Già viene prodotta sì sviluppo
Ma nel caso di Gino quote apro questa proposta non rimase un'avventura intellettuale
Si traduce anche in una
Proposta operativa in quanto la norma giuridica si muove casi accise innestato all'interno del quale
Viene emanata per poi diventare effettivamente
Ci dell'inizio Jimmy
Accise non solo come utilità medici anche Como ingegneri esso sia alle che tentano operare nella società partendo della capacità della
Sinceri ricade parlar male ed il riformare la sanità stessa
Tuttavia il free sempre comprensorio del fatto che il diritto e al tempo di strumento degli Emilia Sossi alle che influisce sulla società moderna
è un prodotto culturali
Class matto tutelato dalla società e chi si inserisce
Determinato contesto sociale
Questo
Non è mai caduto la tentazione sempre semplicista il ritenere che il Prefetto il risiko fosse rete porci sufficiente atti imporre campi Caminito esso sia
Contemplando la complessità del diritto del lavoro comunale recato composto de molto diverse componenti politici
Giuridica ristrutturato
Ma la cosa c'è un pluralista gli utili non ce l'invito Appiano giuridico investendo anche la relazione introduttiva il pluralismo
Della cinghiale c'ha confrontato
Si accomodi unitari sono che considera il conflitto con una patologia
Se ha con la DC o marxista della lotta alle classi sia con una visione integri strumento dei conflitti confini insistesse
L'approccio pluralista Retini che nelle reazioni turche alle individui gruppo per cederlo i propri fini McCain Yuri detenuta io
Par Larosa reciproca sopravvivenza enfatici alla contrazione di compromesso ed essi più che concessione Como professioni dinamici che creano e che vive tra interessi tra poteri e sul piano normativo
Partendo da queste idee di ogni ha capito che le guerra civile fiale del consolidamento del potere collettivo dei lavoratori così tout court
Un Messuti pensa alle porrà forzare la dignità ed è stato detto lavoratori nella società e nei lunghi di lavoro
Ci sarà nel conflitto ma senza cadere nel massimalismo del significato di classi e della conflittualità permanente che vedeva nel conflitto sempre un euro al CIPE le relazioni
Ha parlato guida l'articolo scritto con Federico Mancini rifece ad una nuova cultura ci indicano in Italia
Che opta pur modello ci dica tutta l'azionista il contratto con la cultura conflittuale specificarli Italia
Davanti una ha una cultura si indica al dominante orientato più al conflitto dal compromesso
In ogni
Se la senza negare il conflitto ritiene che il ruolo del diritto del lavoro della relazione chiare ed il significato stesso non sia quello di trasformare il conflitto latente in conflitto aperto
Ma al contrario dei canali Sarpi conflitto latente rendendo inutile le faccio appello
La lotta all'evasione e l'accordo ci hanno in grado imporci
Passando quindi del conflitto a petto inevitabili al conflitto aperto evitato attraverso il possesso delle costruzioni collettiva dire corretta la tendenza alla conflittualità permanenti
E il passaggio della cultura di conflitto la cultura del compromesso che iniziati in Italia alla FIMI dagli se tenterà deve molto alla proposta
Di G. degli utili che a differenza di altro riteneva che l'attribuzione della conflittualità novità se bensì risorsa Sicilia e tu sei Di Carlo aprendo la nuova se ciò sia alle
Ben al di là la cultura operaia dei io
Il compromesso
è un elemento cardine della sua teoria provvedimentale dell'autonomia collettiva
Partendo dalla struttura bilaterale del contratto collettivo viziato lavasse e tutto alle comunque la condivisione di ACTV che li considera Como convergenza voluta compromesso collettivo ex oltre
Dentro i volontari
Le le scriveva sull'autonomia collettiva hanno reciti
Evidenziare
La pluralità delle funzioni
Che oggi ci vuole il contratto collettivo
Così come un riconoscimento del valore della funzione propria autonomia collettiva all'interno del sistema costituzionale
Al di là dell'ambito legislativo che la protesi e la delimita
E giù caratterizzano ma l'otto regolamentazioni di interessi fra
Ma il profondo cambio verificati dai loro
Della funzione
E nei conti tuttora potrebbe volitiva
Anno orribile
Richiamato anche l'attualità di importanti elemento del modello concettuale degli
Il dinamismo tra contratto collettivo
La difficoltà del ricondurla all'alveo nell'audio derattizzazione negativa rigidi rigorosa
Polli funzione legata levato protagonismo giudiziale nella interpretazione e applicazione dell'ormai collettive che può essere corretto solo attraverso degli Stati Uniti strumento privatistico e pubblicistico decomposizione del conflitto delle controversie voi
La sua storia sulla pluralità pluralità delle i collegamenti o vi dico consente che
Anche riavvicinarci alla problematica delle fonti Diritto dell'Unione europea
E dalla Loris invece pubblicamente nazionale
La disciplina multilivello quanto quindi può essere compressa meglio della perfetti per la Puglia nell'ordinamento che conservano la propria identica
Inoltre
Da questa teoria sulla proprietà quei frittura di qua dava ciclistica la contrasti o collettiva
Della regione sia il problema del re del recepimento a livello accennate produttori l'autonomia collettiva
Supranational
Addirittura i e lavoratori al di fuori delle mura
Fenomeno CIPE fa più più frequenti deregolazione collettiva transnazionali mettano operando per oppure possibili in coordinamento Pinto i sindacati interni giudicare con propri strumento ciò Pretato all'integrazione
De Punzio Deroma e dei controlli dello
L'altro la cultura del compromesso degli no ci deriverà anche la defensa del dialogo sociale
Che è riuscita a mettere in pratica me che poi poteva costargli la vita
Per Rieti Alonso si hanno cioè una scelta ciò sia avvenuto
Una dice nelle parti sosia
Beh c'è anche una scelta politica
Che fretta e legittimo pluralismo di interessi
Sì con età anche comunque l'idea del pluralismo politico e che contribuisce in modo rilevante avete abilitati al professore si chiama Consiglio sepolti
Secondo lui di Alonso sia come un metodo permettendo
De comporre i conflitto decana Eataly consenso fra gruppi ditecelo palesato attraverso
Soggetto collettivo effettivamente legislativo
Nelle complesse democrazie moderne in un'economia globalizzata e imprescindibile e le curve il percorso alla formale Concetta a forma di consultazione e di Alonso
La chicca a dei concerti maturata che facilita la governa la governabilità riduce la conflittualità soldi alle politiche per vite affrontare in modi Global pro ma fondamentale come l'inflazione la progressione economica della circolazione
Ha costretto a fianco firma OSCE così
Mi
Parafrasi Gino Giugni che in un sistema democratico la politica non è il luogo nel quale circa erano verità economica tratta opzione politici ossia le missioni reciproco del compromesso della mediazione
Fra la parte in conflitto
Questa è una lezione molto attuale in questione
Il momento
Particolarmente delicato il diritto del lavoro
Nel quale
Invierete quest'ultimo viene ripetutamente utilizzato come strumento parola per giungere nelle finalità
Diversa rispetto alla
A sua funzione ora di tutela originaria di tutelare il lavoro il surplus al servizio della politica economica della CGIL sia
Utili favorirla
Competitività dell'impresa delle imprese o il recupero economico finanziario
Rende particolarmente opportuno ricordo a
Tali tale testimonianza e la lezione di chimica per lui il diritto del lavoro privato un terreno fertile
Esperienze ed erano al momento della cultura giuridica accettava al carattere strumentale e contingenti della categoria delle categoria giuridiche e i limiti della capacità di trasformazione di diritto
Che cercava soluzioni aperta a un continuo rinnovamento del pensiero anche quando il tempo la scelta dei cambi politiche certe aree lo portavano arrivi delitti aggiornare reciproche Cioce
Più inizio fornito indicazioni molto utili per affrontare le sfide la minaccia delle missioni che ricadono sul diritto del lavoro
Lo Defendi sulla difesa a oltranza le situazione invece per presenti da criticato la formazione alluvionali del diritto
Del lavoro eccesso di garantismo legislativo la stipula mancassero nazionalità nei rapporti fra
Fra non
Fonte normativa e ha proposto
Ha formulato porgo eccetera comma
Che gran perciò attualità
Completare il professor applicazione dorma costituzionali
E in particolare
Quelle fritte alla tutela della libertà la dignità e la cinque cioè il lavoratore l'avanzamento del diritto al lavoro ho un appunto
Profonda
Devoluzione sosta economica la razionalizzazione
Del complesso
Normativo parla col cioè che
Per consentire un diritto del lavoro il reato dei consiglieri
Adeguatamente oggettivo ciò sia vero riduttivo decisiva
Chiarendo che il problema nocive solo nel cambio normativo il cambiamento normativo abbia invece anche nel cambiamento di metodo e procedure
Ma ricondurre Conos altresì che un sistema interamente versato sulla precarietà è un tipo de molti enti potremo tenuità Cicchinè sui nuovi soci
Il problema
Qua c'è un fascicolo farsi Faina firmava credito e lavoro o e ciò si allevano anch'
Non ha ragione del SISTRI il problema è comune
Che è comune sul ora ora dovrà adempire su funzioni Ciotti alle in questione difficile momento
Dovendo adottasse la congiuntura ricambio sedici a perdere il suo eccezioni sentita sulla son decente del elemento indistinti inutili identificativo di dire nel lavoro che
La tutela
Ma questo recita secondo
Gino
Che
Che
Detto io del
Lavoro qua può ad adempire ciò funzioni eminentemente integrativa
A tale sui compromissione che tutte le
I lavoratori lasciaci Brescia economica la celerità
E la sua dignità agevoli il funzionamento delle imprese senso ostacolo i certificati irrazionale
Questa
E
La lesioni permanenti chi no calciatori per noi in
Cioè
Così è stato aperto un ponte anche con interventi di questo pomeriggio abbiamo adesso qualcosa a competere quarti d'ora
Tra l'altro o anche troppo qualcosa di più rete io penso che Tiziano Treu dovrebbe intervenire secoli dispiacere
Le forse poi prende il posto qui anche dopo a preferisci fare attribuirebbe
Se
Allega non ce la cattedra
Grazie grazie del mattinata grazie Silvana anche perché
Ci ha permesso di ricordare Gino con l'aiuto degli eminenti colleghi che ci guardano dall'alto di discipline diverse possiamo usare ancora la parola discipline
Al momento senza esagerare
Michelori respinga errore
Anche Luis molto in alto pur essendo
Lavorista
E ma io faccio qualche
Piccoli sicura notazione noi giuslavoristi abbiamo
Già ricordato più volte scritto
Ginori continueremo a farlo
Beh intanto
Sono particolarmente
Lieto che abbiate
Parlato vogliate si vuole parlare gli anni Sessanta settanta anche se è vero che gli anni cinquanta sono gli anni formativi
Io però gli anni Cinquanta stava in Cattolica studiare Ginevra negli Stati Uniti l'ho conosciuto nel sessantuno con nell'anno dopo illogico sull'autonomia collettiva quando Gino avvenuto nelle città cattolica incontrare Luigi Mengoni e io
Sono rimasto folgorato così di
E mi sono subito detto come farò
A mettere insieme le energie analitiche la curiosità Igino
Contrari rigorosissima disciplina di Luigi Mengoni
Che avevo sulle spalle
è stata una delle uno di miei problemi in parte mi sono attivato per i soli
Pensando a a Gino di quel momento e poi anche adesso mi colpiscono due cose
Uno
Una zanzare si
Giuliano Amato diceva Gino era ubiquo Eurobic così perché lì si muoveva molto
Diceva di sia troppi
Si disperdeva uno molto dispersivo ma era ubiquo anche nelle sue letture e nelle sue curiosità
Anzi adesso i giovani che sono invase molto di più vanno di novità da
Il multimedia e dicono di secche nel post box moderno business onnivora i
Chi non era un un unico ante litteram
E per forza che non gli andava bene la purezza
E questo mi ha colpito molto credo che
Si poi uno rischia l'eclettismo ma insomma bisogna bisogna
Più che mai in questo momento adesso
In un'epoca così turbolenta bisogna
Essere
Così
Con gli occhi da tutte le parti la seconda cosa che che mi colpisce oggi anche sentendo il
Colleghi
La sicurezza di quegli anni
Che si poteva innovare trasversalmente
Allora a me non colpivo perché
Partecipavo nel mio piccolo che la stessa sicurezza
Sì però pensiamoci adesso quindi
Sia la sicurezza nostra lì
Giovanni ordini
Ricercatori sia del
Sicurezza nella capacità innovativa dei CUP
Risultano solo del sindacato
Bene
Su Bush di quel periodo di cui stiamo parlando
Io direi quelli erano e quindi anche
Insegnamento di Gino la sua versione dell'autonomia collettiva
Sono molto legati a questo
Hai gloriosi trenta questo periodo del
Entusiasmo pluralistica
E del pluralismo in ascesa
E quindi se guardiamo i
Perché i tempi si è detto molto delle basi concettuali io
Dico qualcosa su sugli usi sugli usi politici anche che
Gino attribuiva all'autonomia collettiva poi insomma dagli abbiamo abbiamo seguito nella
Nella sua attività
Di legislatore di politico in cui tra l'altro applicava lo stesso la stessa stesso atteggiamento di ubiquità di di curiosità
Film modo di lavorare
Come diceva lui a Spizzico però con
Un quadro molto
Molto nitido dove voleva arrivare Maccari e non solo l'autonomia collettiva
Per Giugni doveva essere in grado di autogovernarsi e già questo
Un'innovazione
Appunto contro il trentanove contro tutte le tradizioni statalisti ma appunto ARPA doveva vero la capacità di alimentare
La legge e le istituzioni
Perché
Mi era poi molto attento all'operare delle istituzioni
Quasi in supplenza
C'era l'inerzia legislativa durata molto ma voglio notare
Questa sua
Fortissima valorizzazione della capacità
Dell'autonomia e su tutti due versanti non non ha mai portato Gino a
Ne verso il bar si indaga lirismo
Tanto
Animava
Le vicende
Tutto attorno alla fine degli anni Sessanta
E dall'altra parte non era una concezione
Che
Poteva essere accusato di agnosticismo riformista altro tentazione del sindacalismo italiano specie dell'ANCI
Un punto che non è stato toccato qui ma che
Emerge verso
A fine degli anni Settanta l'inizio degli anni ottanta
E che riguarda
è un punto attualissimo delle funzioni possibile dell'autonomia collettiva è la Capitale il compito che
Questa
Poteva avere secondo giro
Nel
Modificare
Le regole nell'iter regolare il sistema
Ti leggi che aveva
Questo se ricordate
Appunto all'inizio degli anni ottanta a fronte della prima invasione nella prima globalizzazione della della produzione flessibile
Vittorio ottimismo eccetera s'si rende conto oggi Lino che
Il diritto rigido della tradizione deve essere
Inc rivisto e appunto anche qui fiducia che questo possa essere fatto dall'autonomia con una serie di
Tele che
A
Contrattazione collettiva da parte di un legislatore piuttosto confuso allora
Appunto tele che affinché si
Si fa sì attuasse rispetto poi venne chiamata la flessibilità negoziata
Qualche ricordo che l'articolo otto
Del del centro del decreto centotrentotto di cui parliamo
Sì ma se leggiamo bene allora si vede che l'idea anche qui
Igino era sempre di una
Capacità di innovazione dall'autonomia anche appunto con terrore ed erbe modificative anche delle in peius alla vecchia
Il vecchio impianto del diritto del lavoro ma
Controllate
Da una
Politica che
Stabiliva i talenti
Non
Eccetera stiamo vedendo adesso una deroga una delega limitata senza criterio
I questa idea
Del
Dell'autonomia
Non onnipotente ma molto potente
è interessante notare a mio avviso che non trova norme espone messa in crisi dal dall'autunno caldo
Ho contrariamente a quanto
Alcuni attuali politici
Che attribuiscono tutti i nostri mali a quel periodo vogliono sostenere anzi anzi
Iscritti in sostanza
Al di là di alcune estremismi attivi Gino poi da qui Gino prendeva le distanze questi perito è stato un pericolo di
Massimo stimolo e di
Capo alla capacità
Innovativa del
Dell'autonomia
Il
Hanno tanta sovrani difficili
Magari faremo un altro
Incontro
Se vuoi
Vana perché la maturazione del
Disegno anche soprattutto questo punto politico
Igino diritti anche di molti di noi che arriva con l'accordo interconfederale del novantatré che pende di più
Un miracolo privilegi mirati
E molto di più in realtà in questo molto di più di quanto lui aveva visto operante eccome anche era stato teorizzato dall'istituzionali sono
Negli Stati Uniti perché lì sì parlava di un'autonomia
Sostenuta da un legislatore in grado di autoregolarsi ma
Anche lo stesso il riutilizzo
Aveva un innesto autonomia legislazione molto limitato
A legge dato di sostegno
All'attività sindacale fine mentre invece nel disegno del novantatré
Anche in qualche
Applicazione successiva c'era invece
Una visione della
Capacità del sistema relazioni industriali di Ri.Rei Volare complessivamente
Il titolo
Questo è
Punto
Punto Massimo insomma direi della effettività
Dei
Dell'ipotesi anche teoriche vicino ha proposto un fatto molto piacere così quella citazione di mansioni e qualifiche in rete in un ricorso lenti
C'è un bel libro più completa
Purtroppo più il vino effettivo
A
Nostro nessuna fortuna neanche tra di noi e tanto meno in pratica capirete come era eclettico insomma questa lui passata senza ahimè alla Giobbe valgo esce
Con la stessa
Leggerezza
Ora finisco
Ponendo un problema che è un po'problema che
Ricordato anche Sabino Cassese Massimo vicino
Chi si è presente c'è molto presente l'inerzia del legislatore
Per Gino è stata una opportunità ma già verso subito dopo il
Novantatré
I i richiami vicino sono sempre più frequenti
Alle
Hai limiti di questa
Capacità dell'autonomia che lui aveva anche enfatizzato non riconosce
I pezzi più importanti delle sue proposte poi non andavano avanti
Di dare le mansioni e qualifiche pensata tutta la sua idea di industrial Democracy Industrial giurisprudenze l'arbitrato
La partecipazione tutti i pezzi che
Nella concezione istituzionali sta maturando anche qui oltre gli Stati Uniti doveva era interno fondamentali per tenere in piedi
Un compito così
Poveraccio
E
Viceversa e quindi il vincolo
Gino negli ultimi tempi
Ripete dei
Delle analisi preoccupante in cui
Punti con
Ricorrenti sottolineatura della necessità
Di connettere di più l'operare dell'autonomia collettiva con il quadro legale
C'è molto di siamo molto distanti tanto da lì dove sessanta siamo in un atto secco
Umile
E lì
E lì ci fermiamo
Fase conclusa
Gino dice chiaramente
Quella
Vigoria quelle e quei prodotti sono prodotti secolo
Del fordismo dello stato sociale
E ora siamo in una
Nuova
E poca
Senza tra l'altro modo molti cubo appena cominciato molti gli strumenti maturi che in altri sistemi erano
Senti le regole sulla rappresentatività alle regole sull'efficacia dei dei contratti adesso non considero
Quella degli ultimi giorni perché
Meglio non parlarne e e qui e senza gli strumenti
Maturi della democrazia
Gli industriali siamo
Sette qui
Fino
Anzi vi leggo
Uno dei richiami
Preoccupati ci mi sento in difficoltà come politico del diritto
Perché sono chi fonti a cambiamenti di cui non è dato conto di quale sia il filo conduttore
Non l'ha scritto
Negli ultimi anni scritto nell'ottantadue
Cioè nella prima globalizzazione come siamo trent'anni dopo
Stop stavo per dire che li abbiamo persi da questo punto di vista sì
E quindici nove indica la necessità di una rinnovata attenzione critica forse il diritto del lavoro cito come sistema di garanzia ha toccato il livello di guardia oltre il quale non è possibile procedere
E
Appunto
Chi lo dice
Non smettiamo di cercare stato detto
Se volete l'unica
L'unica indicazione l'unica fiducia che esprime
Ginevra un ottimista
Che riguarda poi in realtà le difficoltà non solo del sindacato delle relazioni industriali come strumento di civilizzazione dell'economia ma Marcucci tutta la il
La situazione della Società dei corpi intermedi questo
In questa fase di disorientamento ecco giro ha molta fiducia nella concertazione
Che la concertazione non sociale solo se c'è la concertazione civile quindi che coinvolge
Qualcosa di più
Ma non perché produce dei risultati non soltanto sul mercato del lavoro sul
Ma come strumento insieme di di coesione sociale di fronte a uno
A un altro rischio di rottura del tessuto sociale che noi vediamo
E anche proprio come strumento di raccordo tra autonomia
Dei
Empoli
E quindi è un
Ancora una volta
La fiducia
Perché
Due pilastri insomma della democrazia l'organizzazione sociale
Democrazia politica strategia politica si possono
Atto di fiducia
Preoccupata ma se
Grazie Tiziana grazie infinite non so se posso girare fare poi tutto fuori ma forse Andrea Ricciardi dovrebbe dire qualche parola
E poi naturalmente
Grazie anch'io tutti naturalmente a cominciare da Silvana Sciarra ed a chi
Mi ha preceduto
Io tiro su qualcosa soltanto inerente all'ambito storico-politico evidentemente perché è vero che
Gino Giugni è stato un grande giurista è stato
Quasi il fondatore come posso agire sia sia si è detto diciamo il diritto del lavoro immenso spessore internazionale come è stato ampiamente
Discorso però egli non solo a mio avviso non è stato in realtà soltanto un tecnico prestato alla politica è giusto ricordare che gli è stato un militante un dirigente politico
Non è stato un uomo di sezione probabilmente egli stesso opportunamente non si pensava come
Un
Un politico si pensava innanzitutto come qualcos'altro però
Questa questo elemento è stato fondamentale nella sua esistenza
Ed è fondamentale richiamarlo oggi secondo me per questa parola che in qualche modo è diventata anche un po'dannata cioè la parola riformismo
Io ho l'impressione che da molti anni sia una parola
Che garantisce un po'tutti basta dire dire basta dire siamo riformisti siamo moderni e quindi facciamo delle cose delle leggi
C'è qualcosa che non funziona in questo ragionamento e Gino Giugni lo sappia molto bene
E lo ha dimostrato con la sua vicenda
Quando lavorassero ricorderà molto bene si parlò del titolo del suo volume autobiografico la memoria di un riformista
Io non da solo mi trovai insistere con lui perché
Anche Gino stesso pensava che questa parola fosse un po'inflazionata e che de scriversi
Come un riformista in un titolo poteva addirittura essere in quel momento storico insomma qualche anno fa un po'difficile invece io
Divisi tuteli proprio farlo perché tu sei effettivamente un riformista e
Per due ragioni
Innanzitutto guardando alla sua formazione che ha la sua vicenda complessiva si capisce dalle sue letture e dalle sue posizioni pubbliche dai suoi articoli
Che egli non è mai stato affascinato dai sistemi diciamo ideologici dal dogma dal marxismo leninismo e da tempi molto scomodi mi riferisco al suo primo articolo politico del marzo quarantanove sulla rivista socialismo
I suoi riferimenti erano precisi
Egli in tempi abbastanza scomodi ripeto pensava a Turati pensava Treves pensava a Prampolini non pensava serrati o ad altri esponenti del socialismo italiano internazionale
Non era affascinato più di tanto da Marx ed Engels ma leggeva Beckstein è stato già ricordato
Quindi in questo senso la sua cultura giovanile prima ancora della partenza per gli Stati Uniti è una cultura autenticamente riformista nel senso storico
Quando ancora si pensava a un'alternativa di sistema anche da parte dei riformisti ma un'alternativa che non fosse lungo il sentiero del marxismo leninismo e fosse lontano naturalmente dall'inizio
Questo è confermato anche dal fatto che gli ha aderito alla scissione di Palazzo Barberini da militante
E aderiti naturalmente dietro a re Buffo che era
Il capo della Federazione giovanile socialista di Genova
E allora prese questa strada senza contare nulla naturalmente non ragazza di vent'anni non era un dirigente politico però questo è un elemento importante per
Dire qual era la sua cultura politica e quanto questa cultura politica
Viaggiò poi parallelamente al suo approccio secondo me agli studi
Giuridici
Poi ci sono altre date che vorrei brevemente ricordare anche date come posso dire traumatiche per Gino Giugni
Gino Giugni a un certo punto si allontana tutto sommato dalla politica e si riavvicina
Alla stessa in un momento particolare quando cioè
Dopo non non essersi sentito rappresentato per alcuni anni ne dal Partito socialdemocratico di Saragat che aveva preso una deriva ministeriale né dal partito di Nenni non ancora autonomista
A un certo punto si riavvicina appunto alla politica attiva e lo scrive lo racconta
Va al congresso del cinquantanove e vive questa
Stagione diciamo della nascita dopo della rinascita dell'autonomismo socialista che per lui avrà un grande significato
Ma certo la ricomposizione della scissione di Palazzo Barberini sarà sempre un problema infatti nel sessantasei quando i partiti si riuniscono come esiti per la verità
Abbastanza disastrosi e glieli con la famiglia
E e felice di questa situazione c'è un partito socialista rinnovato riunito
Nell'alveo del famoso riformismo che per noi non è una parola nuove vuota è un concetto ripeto ancora dalle radici solide importanti non non facciamo confusione non facciamo confusione
Perché davvero sarebbe un peccato fare fare confusione la seconda ragione per cui
Come dire i Gino Giugni insisto è stato un riformista e che egli sapeva bene anche negli ultimi anni della sua vita anni non facili
Sapeva per riconoscere appunto
Delle riforme in qualche modo finte
Rispetto alle quali si verificava un arretramento
Dei diritti per l'estensione dei quali egli stesso aveva lottato
Da una riforma seria quando si parlava della differenza tra flessibilità e precarietà beh
Non aveva la bacchetta magica però continuava a parlare del mio riforma degli ammortizzatori sociali che mancava e che rendeva inattuabili alcune cose altrimenti patta vero
Alcune parole sono sono quote
Quindi
Questi concetti ci riportano alla ha una sua identità che in questo senso è molto e molto chiara
Un'ultima cosa
è presente in in sala Enzo Bortolotti che fu colui che propose
Gino Giugni come capo dell'ufficio legislativo del ministero ecco è chiaro che quel momento storico non entro nelle dinamiche dello Statuto dei lavoratori è un momento fondamentale
Cioè e il momento in cui questo che allora è un tecnico prestato alla politica e che poi sarà molto di più entra
All'interno del contesto che conta
E
A quel punto
Un altro elemento cioè
Questo grande provvedimento quest'l'approvazione di uno Statuto dei lavoratori che è una delle grandi riforme del centrosinistra in un momento in cui il centrosinistra in una crisi profonda in realtà
E quindi anche grazie alle spinte dal basso nonostante questo nonostante il crollo del nuovo partito come dicevo prima del PSE hub si concludono delle cose importanti sul piano pratico ecco elemento anche particolari
La centralità politica
Igino Giugni
Sarà poi successiva naturalmente quando nel novantatré e il Ministro del lavoro
Che si occupa naturalmente dall'accordo di luglio e anche Presidente del PSI una stagione tragica in cui egli addirittura cerca di salvare il salvabile senza riuscirci ma
Al di là dell'ambizione personale di cui parlerà davvero per lui sarebbe importante che il Partito Socialista non morisse in quel momento
Cosciente come dei limiti che egli stesso scriverà e lo dirà in molte situazioni non ha saputo forse vedere in tempo o denunciare con la determinazione che sarebbe stata necessaria
Prima degli anni Novanta ci sono è stato già con
Diciamo ricordato i e concludo qui altri momenti importanti nel decennio precedente e aggiungo io anche alla fine degli anni Settanta
Quando
Parlavamo di Craxi naturalmente
Insomma perché qui scritto detto molte cose parlo luci ed ombre eccetera
Naturalmente difese il decreto sulla scala mobile
Naturalmente difese la stagione dico o n del mondo di mondo operaio quindi era un uomo era un intellettuale vero
Che
Come dire metteva la sua approccio culturale al servizio della politica nel senso più alto e più pieno del termine ma dall'altro
L'atto si rende si rese perfettamente conto
Della deriva che il suo stesso partito aveva aveva preso e concludo su questo ci sono due momenti della fine degli anni Settanta che sono significativi in questo senso come anticipazione
Uno e il convegno di treni dell'ottobre del settantasette e un convegno all'interno del quale si prepara il documento dell'alternativa del congresso di Torino Partito Socialista del settantotto
Presidente Amato voglio dire potrebbe dirvi tante cose su questo ecco Gino Giugni e uno di quelli che ha
Presente come dire la necessità di strutturare un
Diciamo un programma che
Rifiuti da una parte la prospettiva
Del compromesso storico che era stata avviata qualche tempo prima e dall'altro lato possa fornire al Partito Socialista anche una centralità un potere contrattuale diverso nei confronti della Democrazia Cristiana
Nel settantanove c'è un documento di intellettuali molto importante firmato data
Alcuni
Diciamo
Personaggi che ancora oggi
Contano e che sono qualche volta anche divisi adesso dal punto di vista Della tutte l'attualità politica che in realtà aveva capito a mio avviso quali potevano essere i limiti
Verso i quali
Poteva andare come dire la Segreteria Craxi da altri punti di vista che non sono quelli che io ho
Citato prima ecco la partecipazione di Gino Giugni
A questi momenti indica a mio avviso quello corretto all'inizio e cioè che
E lì e anche e anche
Una persona che a messo all'interno della politica delle enormi energie e che anche da questo punto di vista
Avendo più che in altri settori forse una coerenza di fondo si può considerare che si deve considerare un socialista riformista con tutti i dubbi che egli ha avuto fino alla fine e con la coscienza che come diceva bene sta in
Diciamo il il movimento e tutto e il fine è nulla e che quindi bisogna sempre tentare di trovare delle strade con la coscienza che la chiusura del cerchio non ci sarà mai ecco io lo ricordo così grazie
Ora
Ho dato io la parola adesso qualcuno deve chiedere Fazio se Ezio Bartocci
Oppure
Però ci porterebbe forse erano al tema del pomeriggio insomma quindi qualcuno che voglia intervenire sull'aspetto giungerà cultura giuridica io ero non non vedo nell'altra sala quindi posso
Colore
Abbiamo come dire non pensavo di intervenire
In questa occasione quindi o no intervento
Organizzare insomma
Ho una testimonianza precisamente
Di Gino Giugni del periodo storico in cui si colloca la presenza di
Giugni nella scena
Scende del pensiero scientifico e della azione politica
Italiana
Cugino avuto un percorso in parte analogo
Tutti i due vediamo dal riformismo socialista
Il riso come dire di cui ha parlato adesso Andrea Ricciardi cioè di un percorso che da Bersani passa per il partito nel partito socialista per
Turati
Passa per Salvemini
Passa per Carlo Rosselli
Non è un caso che gira sia stato influenzato anche da casa da Carlo Rosselli
E ricordo quando discutemmo a lungo
Su quel testo che non viene anche ricordato Di Carlo Rosselli che
Riguarda
Il sindacato
Che era la sua tesi di laurea
Non quella fatta contro il
Con Salvemini lui fece una seconda tesi di laurea perché siccome non successioni
Che testo sul sindacato molto interessante c'è un altro storicamente perché risente dell'influenza della
Del pensiero sindacale anglosassone in particolare quello o inglese
E quindi come dire ha dentro di sé tutta una serie di fermenti che poi saranno sviluppate anche da Gino nel prosieguo di tempo
Tra l'altro la sua simpatia anche per di confronti della
Di giustizia e libertà che poi si organizzò intorno al Partito d'azione
Derivava anche da questo pluralismo che era
Come dire un momento di elaborazione successiva del pensiero Colussi strutturati da parte di cargo Rosselli
Non è un caso che
Espressione del pensiero fu anche un articolo molto importante storicamente Riccardo Lombardi quando era segretario generale del Partito d'azione uscito nella il giornale dalle
Del Partito d'azione
All'inizio del cinquantasette se ricordo bene in cui c'era questa lettera
Alla CGIL
In cui criticava la politica della della CGIL dicendo e
Come dire l'approccio alle politiche sindacali non poteva essere privo di un supporto di analisi economica e di proposta anche sul piano delle politiche economiche
Perché le politiche economiche rappresentavano il tutto all'interno del quale si svolgeva poi l'azione sindacale trovava significato anche le battaglie del sindacato
Per l'evoluzione dalla società
Questo articolo aveva notevolmente dal colpito c'era
Ginocchiere che mi
Perché era un approccio come dire molto interessante evoluzionistica o direi del pensiero sulla sul sindaco
Successivamente poi come dire
Qui Sophie idonei
Politico come clienti Ticino
Trova come dire a una
Ai suoi interruzione quando come dire
Magari ricordava la ricerca
Si trova di fronte a
O un bivio da una parte c'è un PSI
Come dire che fiancheggiatori praticamente il Partito Comunista
C'è tutta la sinistra vuole avviare granché enni e d'altra parte un partito socialdemocratico
Che non rispondeva assolutamente a quell'idea di
Di riformismo socialista per il quale
Gino pure si era battuto
Tutte e due credo che collabora
Chiedo che anche Gino collaboro Attilia sociale io credo quindi ero molto impegnato su che io sociale
Diretto allora da da far Laurelli
E avevo
Praticamente dal pubblica sindacale
Poi ieri come dire
Mi impegnai sul piano
Sindacale andando della FIOM che allora era diretta
Praticamente due di forbici Piero Boni chiedo al vice Segretario il Segretario generale aggiunto della FIOM all'interviene novecentosessanta Luciano lama
Chi era l'espressione più avanzata diciamo del riformismo comunista all'interno
Della CGIL
E vi fu un intenso lo scambio che io i beagle Concilio proprio perché
Come dire
All'interno della CGIL io ritenevo che anche l'UPI vuol dire
Condividano questa mia idea si doveva combattendo una battaglia socialista per
Far passare un
Una riga che non fosse quella
Poteva
Cosiddetta lotta di classe che rischiava di irrigidire continuamente l'azione della della CGIL Siena una linea anti
Guardie pluralista
Questo è una cosa come dire molto
Importante una battaglia che non detto molto non
Molti risultati anche se ebbe
Dei momenti
Estremamente interessanti
Solidale CGIL come il Congresso dall'azione del mille novecentosessantaquattro doveva so
Una linea socialista favorevole
Alla programmazione economica e passò proprio perché
La passare giorni prima del congresso sono segnalate se non sarà
Editoriale di spalla dedurre delle novità
Il
L'Unità socialista prima ricordata e vero è vero
Fu accoppa ponderale interesse da parte dell'incisione molto minori da parte
Mia che nel frattempo
Su richiesta di Brodolini ero passato all'attività di partito per
Assume la responsabilità l'ufficio sindacale
Molto meno perché come dire da persona che vive all'interno del movimento mi rendevo conto di come stava si sono due cose
E che quindi come dire qui passo che ci stava organizzando probabilmente avrebbe avuto risultati estremamente medio
Dal sei virgola Giacomo Lini
Facemmo promovibilità una rivista Sindaco convengono che ancora
Aggiuntiva presso la Fondazione
Ne Brodolini
E
Qui se lo ha ricordato questa rivista che
Appunto forma molo Brodolini ed io
Perché
Nel
Uno dei primissimi in un paio di economia e lavoro c'è
Una parte dedicata esclusivamente
A una riunione che si tenne presso il PSI lì dove si parla dello
Dello Statuto dei lavoratori
Una reazione di Gino Giugni
Poi c'è un lungo intervento
Di Romagnoli
E uno piccolo dibattito che ci fece e in quell'occasione
Li troviamo come dire l'origine
Impianto giuridico dello Statuto dei lavoratori chi è già congrui stava particolarmente a cuore
Non c'è la Regione chiamo proprio lì veniva è un intellettuale di grande intelligenza politica
Che veniva dal movimento sindacale ma deriva anche dal Partito d'azione
Giù giù ricordava che per primo aveva parlato lo sui lavoratori
Vi era un favoloso discorso fatto nel mille novecentoventi allora
A alla Camera dei deputati
Gli affini procura
In cui Filippo Turati dice visto il momento porre mano allo Statuto dei lavoratori come momento di partecipe inteso come momento di partecipazione
Nel mondo del lavoro alla costruzione alla società
C'è poi un filone che tutto dentro anche a quello che ho ricordato il pensiero di Carlo Rosselli Riccardo Lombardi successiva dite che non condividiamo pieno
A sento Mattesini
Proietta
Nella stagione di dialogo con il Ministro del lavoro
Ci sembrava questa iniziativa umana improvvisa
Particolarmente incisiva della presenza del Partito Socialista come partito riformatore all'interno del centrosinistra Michelina
Cimino come dire full animali queste Comitato
Di cui il
Di fatto precedente perché Giacomo Brodolini Presidente formale come dire non potere partecipare il genoma
A me pochissime riunioni di questo Comitato e ditte questa
Scultura questo avvio giuridicamente impeccabile allora concerneva colpevoli umilmente si identifica
Questa
Noi che ci fece vecchiette documentarla su uno dei primi numeri
C'è
A ricordare mille novecentosei
Suddivisi doverci Sandro
Comunque
Come dire
Rossa
Documentazione ci avesse pensato di
Deve dire
Ecco queste sono le cose
Più importanti circa
Volentieri dove testimoniare del mio rapporto Congedo Zullo
E
Quella intensità di scambio che ci fu per il
Senza che
Grazie molte grazie professor Marcello Pedrazzoli credo
Appare scosso erano altre cose
Ma
Veramente pochissime parole perché
Non mi andava che latita assi dibattito quindi ho visto quando non si alzava nessuno dico
Devo alzarmi
Perché
Così è per me e dal punto di vista anche affettivo rispetto
Alla figura la persone di Gino Giugni che io non solo ammirato ma cui sono molto riconoscenti io ero curioso venendo oggi
A sentire la trattazione del tema così circoscritto anni Sessanta innovazione adesso al di là
Dell'implicazione gerontocratica che questo implica perché chi è che può parlare negli anni Sessanta
Obiettivo
Obiettiva no ma lo dico lo dico senza
Senza offesa e in effetti il tema e trasportato per fortuna al di fuori di questa limitazione
Perché
Paolo Grossi con la maestria consueta ha collocato con precisione e nello sviluppo delle scienze giuridica perché questa sul proattiva
Igino e e in particolare i contributi di Gino
Vincenzo Ferrari Lai invece calibrato
All'interno delle teorie filosofico giuridiche con il
Tutta una serie segnalazioni molto poco opportune Giuliano Amato ha parlato poi di una cosa che nel mio piccolo ne ho un ricordo molto preciso perché credo di aver conosciuto Igino
A una riunione bolognese non fu forse era già uscita politica del diritto la politica del diritto all'inizio c'era anche insulti tirato fuori sede
C'è Renzo
No Mele era soltanto ricorre
Dico secondo me c'è
Forse non è al discorso della comproprietà allora
Tra
Ecco quindi
I chiaramente conseguire e trasportato poi negli interventi Dini di Tiziano Treu e di Ricciardi io trasbordo ancora io arrivo ancora di più e arrivo ai nostri giorni perché
Se
L'innovazione è la teoria dell'ordinamento intersindacale se innovazioni anni Sessanta la teoria dell'ordinamento intersindacale e queste non è più tale non è più
Innovazione
Arrivati a questo punto giunti ad oggi questa teoria non è più innovazione
Perché
Consentitemi di dire brutalmente poche cose semplici perché credo poi interpretare lo spirito imminentemente storici sta
Nella mentalità vicino cioè
Gli articoli riordinamento intersindacale lo sa lo sappiamo tutti nasce in un momento in cui vi è una crescita del sindacalismo certo sarebbe sbocciato ancora di più alla fine degli anni Sessanta
Quando in uno dei primi numeri di politica del diritto Gino scrisse quel bellissimo articolo che si chiama azione sindacale tra il sindacalismo e supplenza sindacale però già nel sessanta non c'è dubbio
Che il capitalismo industriale perché e questo ciò di cui si tratta
A Espresso una stabilizzazione una possibilità di evoluzioni anche delle quote delle organizzazioni sociali che va in rotta
Di collisione con il nostro disegno costituzionale anche qua consentitemi di semplificare chi erano disegno costituzionale che aveva in mente che i sindacati avevano un ruolo molto predeterminato molto prefissato in un pluralismo
Che mi permetto di chiamare di tipo pagamenti organici sto quindi che mai lasciaste non di esenzione nel senso che diceva che diceva Vincenzo e precisava Vincenzo Ferrari e quindi in un qualche modo
La teorizzazione di Gino e quella che mi fa esplodere all'articolo trentanove anche quello per semplificare Kimi diventa
Soltanto espansione del primo comma e protratta e perdurante assenza
Di attuazione degli altri corpi e questo è la cosa che ci siamo un po'ripetuto
Ora quello che sta succedendo adesso eh viceversa e precisamente l'opposto
E cioè vi è un calo della capacità del sindacato di essere espressione di autonomia ieri un riferimento sottostante che solo gli spagnoli secondo me insistono a chiamare classe perché parlano ancora di classe di lotta di classe delitti
I
Gli spagnoli hanno ancora queste nomenclature queste classificazioni mica il senso anche questo lo dico senza offesa
Alcuni
Alcuni
No non ho capito cosa ha detto
XE Grazie Venezia
Scusa
Scusami Tiziano agli amici vostri non so a che cosa avviene ecco qua Settis stavo riferendo compiere degli attentati
Quando Giuliano una volta altri
Uno svincolo facemmo la
Il
Spiegazione dei procedimenti d'urgenza in materia di lavoro scrissi a decida di paginette i Giugliano in titolo il compagno pretore le lotte operaie per cui io vengo sempre città
Con queste
Con questa nomenklatura ve lo ricorderò ecco voglio soltanto giunti alla conclusione terra osservare presto
Perché c'è veramente il bisogno c'è veramente la carenza
Non dico di avere ancora il gruppo di quarantenni che rifanno un altro politica del diritto ma
Direi ragionare il loro supporto civil law in costi in contesti in questo momento perché certamente
Forse deve essere ripreso qualcosa non dico del disegno costituzionale perché la Costituzione non sappiamo che quarant'anni dopo leggiamo lo stesso testo meritiamo significato completamente diverso certo che qualcosa
E
Diciamo ci si è persa la capacità
Di CRA adeguare di rappresentare adeguatamente l'intuizione che si possono averne il sociale
Ad opera del CONI delle dell'ordinanza della teoria dell'ordinamento intersindacale quindi
Quello che si può fare in futuro francamente sarebbe la grande scoperta che abbiamo di fronte a fare questi anni perché abbiamo una legislazione scadenti ISSI ma incapace di essere
Tecnica di regolazione consueto come è stato in passato anche per proprio la degenerazione se volete del trustee legislativo che sopravvenuti tutti questi anni per cui non si non non riesce a capire che questo possa essere uno strumento che in qualche modo Titan chiavi interpretative
Chiavi per ricostruire questi materiali incandescenti che adesso sono fuori controllo perché non esistono più i garanti
Teorici o le persone che sono comunque sì capaci immaginarne
La configurazione giuridica in qualche modo guidarci nel cammino di questo
Effettivamente avremo bisogno e speriamo che ci siano i quarantenni di cui parlava Giuliano prima
Grazie
Ci fermiamo qui nell'attesa di un nuovo giù
L'appuntamento è a questo pomeriggio alle quindici e dalla sinistra
Abbiamo
Fatica verbale
Che consente di
Borin Alessandro
Relatore
Fattori
Provato a querelare larga parte dell'acqua attiene
Niente anche perché tenuto conto della collocazione
Il sessanta settanta realmente che indichi e diciamo io ancora facevo l'università quindi oggi non ho conosciuto successivamente non mi sento quindi autorizzato almeno in questa fase intervenire
è entrato il segretario del
è
Franco Marini
Eccolo qui abbiamo fatto quasi
Tutta quanta la
La storia della
Del sindacato italiano
Allora e io direi che possiamo cominciare dare la parola Marcello De Cecco che
Godiasco
Prima retata prima grazie
Sicuramente
A ottobre
Il buco confusione
Ma io giro gioiello come revocava un minuto fa l'ho conosciuto in anni assai
Ma andati
E
Non del discusso gruppi di lavoro conosceva appunto anche
Il professor pensi che avevamo scritto licenzi Ghedini un lembo aveva
E me ha sempre colpito e voi non è che abbia conosciuto veramente bene quelle volte che ho visto
Mi colpiva per la essenzialità veramente genovese del suo dire
Che era il contrario dalla retorica
Altra proporle e questa è una virtù che ci hanno solo non so se a levante opponente o in tutta la Riviera però certamente non molto più in là
Solo qualche sardo
Altre appetibili che dopo tutto sono stati anche colonne
Del
Superba quindi
Posso dire poco perché non so che ho visto
Ci siamo parlate ci siamo riconosciuti
Ma sono gli allievi e i colleghi che ne sanno di più quindi il mio mestiere oggi è quella di rievocare il periodo
Nel quale si tratta dal contributo Gino Giugni
E all'interno di questo ovvero dal
Ruolo del partecipazione statale nel ventennio cosiddetto Toro come si dice adesso
Nello sviluppo dell'economia italiana
Ora
Io l'ho fatto in maniera del tutto storiche l'ho anche scritto che stava che già l'altra relazione quelli lì ne ho parlato a braccio uguale
Alle due abbracci sono a metà anno possibile quindi ve lo leggo
Allora comincio dicendo che un famoso storico tedesco signora Vernola balza USA
Come lui ha indicato per la Germania non si può nemmeno per le dalle parlare del miracolo degli anni Cinquanta e Sessanta senza indicarne le radici prossime che non sono solo le ritrovate libertà civile
La liberalizzazione graduale dei commerci europea mondiale il tasso di cambio convenientemente basso per stimolare le esportazioni
Per rendere care le importazioni e di grande aiuto rappresentato dal Piano Marshall dall'Unione europea nei pagamenti anche se è finanziata con fondi americane in aggiunta in entrambi i casi tedesco e italiano bisogna considerare
Le politiche vere arma dall'economia di guerra e successivo impatto dalla guerra di Corea sola domanda per lavarci europea
In entrambi i casi bisogna anche
Ricordare
Che le distruzione di guerra se furono gravi per le infrastrutture non altrettanto non furono per la capacità industriale
Persino nella Germania sottoposta mentre avendo i bombardamenti a tappeto
Specialmente gli inglesi erano le macerie stesse
A difendere le macchine che c'erano sotto salvando le in buona parte rendendo facile ripararle riportarle in conduzione di efficienza in Italia e poi si sa che furono anche i partigiani Defender le fabbriche del nord
Dalle distruzioni tedesche
Nel caso dell'Acciaierie di Cornigliano Carapella fatta non gli riuscì
Ai partigiani difenderla
Perché era equipaggiata con il macchinario tedesco e i tedeschi a smontare una casella riportarono però che fine ha fatto non lo so sarà andata a finire male
Quindi hanno necessitato caso Di Fortunato perché voi con i soldi del Piano Marshall ce la siamo fatta regalare un'altra
Gli americani e quella era tecnologie o molto migliore di quella delle strade resterà l'ultima delle cose vecchie quella americana è la prima delle cose nuove perfetta quella Tedesco però quello americano era meglio a quei tempi
In Sardegna venga una leadership in quasi tutto
Ora senza fare queste
Considerazioni
E cioè del peso del passato non simbolo entrambe capire perché l'Italia si è ripartita così in fretta dopo la guerra
E se è ripartita proprio da quello che si rivelò chiaramente ma che era già evidente agli esperti come Senegal Rocca
C'è la sinergia tra una silloge siderurgia moderne l'industria meccanica potenziata nell'anteguerra e persino durante la guerra per fabbricare armamenti
La riconversione delle produzioni ma il cane che ha prodotte da una moderna economia dei beni produzione al consumo durevole
Fu un veloce e agevolerà salvo le eccezioni come la cantieristica navale
Che era comunque in crisi almeno centodiciotto quindi
Aveva dei problemi l'industria meccanica potè usufruire di acciaio buona debbo marcata
Elettricità abbondante perché alla idroelettrica si aggiunse quella prodotta dalle centrali termoelettriche
Anche se di disegna americano e alimentate con i prodotti di scarto del ciclo del raffinazione del petrolio mediorientale
Che un altro Boros che preveda la guerra non esisteva
Raffinazione che avveniva in raffinerie italiane spesso di nuova costruzione e anche loro di disegno americane regalate dal Piano Marshall
Il prezzo del greggio resto fermo per vent'anni
Merci libero dalla schiavitù del carbone importata che durava da forse di più di un secolo
I prodotti di trasformazione del petrolio infatti potevano essere esportati equilibrare almeno in parte quella voce della bilancia commerciale
Ma specialmente futile la scoperta e la distribuzione capillare del metano della Pianura Padana per la cocciuta determinazione ricco Mattei
Incasserà autoctono e poteva essere usato a buon mercato nelle industrie padane quando fu costruita a tappe forzate sembra dall'Agip la rete di distribuzione con
Un rispetto delle regole urbanistica e ambientale
Eccetera eccetera che non era molto elevato ma maiora preme batta quei tempi ci si faceva poco caso queste di notte scavavano
E se ne sono pure mandati perché in effetti alla fine è uscita una cosa che ha cambiato la situazione completamente
Ora queste poche considerazioni bastano a comprendere quando sia stata centrale la realizzazione del miracolo industria istanza
Vivi era sorta come massimo
Esempio al mondo dei salvataggi industriale
Passo i primi dieci anni della sua esistenza risanare dismettere le attività considerate non strategiche per lo sforzo del riarmo di cui fu
Anche essa protagoniste
Nel dopoguerra
Tale attività continuo con la ferma volontà da parte dei suoi dirigenti di accrescere la produzione di settori rivelatesi essenziale per lo sviluppo dell'intera industria italiana
E di entrare in settori spesso ad alta tecnologia altrettanto essenziale nei quali l'iniziativa privata non si mostrava pronta vuole rischiare il proprio denaro
E me nichel che fu un protagonista di questa storia nella prima parte aveva
Accenti particolarmente amare e a proposito per le industrie private italiane abbia la sua
Do il suo desiderio di mettere fuori il campo
Rischiare e ciò si evince anche dall'attività di salvataggio la quale
Liriche anche l'ENI che fu
Costruita dopo non poterono sottrarsi che talvolta si trasformò
Però pare dei loro manager in storie di successo come potevano opinione ma in molti casi non fu così furono soldi
Uno spreco netto di risorse dal punto di vista economico che però era fatto coscientemente vera ammortizzare le spinta sociale che si rivelavano anche il loco
E quindi pagato alla comunità per mantenere le
Invita istituzione
Decotte
Il famoso rapporto quando
Redatto a fine quarantotto da un giovane staff economisti americani che si occupava dell'Italia nell'amministrazione del Piano Marshall che è meglio conosciuto come Canto degli Stati
E fu pubblicata nel febbraio quarantanove
è stato dagli italiani a lungo e ingiustamente tacciato di rozzo venne sisma
Che ne siamo era senz'altro però era tutt'altro che rozza
Si è detto che indicava le autorità italiane il rapido ritorno alla piena occupazione nel settore industriale dell'Italia Settentrionale come obiettivo quasi esclusivo di politica economica
Perché il motivo del quale esisteva il Piano Marshall che bisognava impedire
Che la forza lavoro italiana fosse assorbita dal comunismo è finita alle cadesse
Ultimo baluardo
Dell'Occidente
E tutto il modello era disoccupazione uguale comunismo
Non era perfettamente preciso perché nel sud disoccupazione stava nelle campagne non tutte le campagne erano pugliesi c'erano pure altre campagne dove queste cose non si faceva un altro
Però questi credevano che bisognasse tornare la piena occupazione al più velocemente possibile e chiunque o vuol vedere che dicesse questo canto le strade non è facile da trovare però si trova ampi
E vale la pena leggere la
Perché espressi non linguaggio molto moderna che sembra quello di consulente non solo del Presidente Obama vediamo una cosa abbastanza interessante
Il linguaggio della macro economia americana che allora che ha fatto scuola ma specialmente perché i suoi giovani redattori
Tra i quali c'era pure un signore che poi si distinse per aver organizzato la spedizione alla Baia dei porci con risultati
Poco positivi
Mentre invece messe avevano visto che aveva fatto meglio studiando economia politica del nostro Paese
Non le indicarono solo la necessità di creare occupazione per combattere il comunismo che era l'obiettivo primario il Piano Marshall ma scrissero che per farlo bisognava seguire un'articolata strategie che si poteva riassumere in poche frasi
Nel cosiddetto triangolo industriale se avevano constatato l'esistenza di un Ford di una forte agglomerazione manifatturiera l'unica in pratica che esistesse in Italia
Famoso triangolo industriale
Rappresentando l'industria il trenta per cento del PIL nazionale per via della sua concentrazione geografica alle Regioni del triangolo apparivano come massicciamente industrializzate
E se dunque avevano bisogno di una piena riconversione dall'economia di guerra e dell'autarchia al nuovo contesto internazionale di libertà graduale dei commerci disegnato nel quarantaquattro a Bretton Woods
E perseguito dalla potenza egemone col massimo rigore nei paesi che accettavano agli aiuti marescialli
Nel triangolo industriale era presente una massa di lavoratori industriale disoccupati che minacciava di diventare pericolosa qualora Lene autorità italiane
Avessero mostrato di voler persistere nella forte politica disinflazionistiche avevano iniziato nel quarantasette
Tagliando leale alla inflazione creditizie che esse stesse avevano scatenato n prima liberalizzando il credito
La lotta contro la disoccupazione industriale secondo gli economisti del Piano Marshall si doveva condurre con una massiccia politica di rilancio della domanda
Poiché essa non poteva venire al rilancio dei consumi per il basso livello dei salari dei lavoratori italiani
Bisognava puntare sugli investimenti pubblici perché non ci si poteva aspettare molto da quella da quelli dei prudenti insieme industriale i privati
Come dicono loro e per investimenti pubblici gli estensori del rapporto Hoffmann intendevano non sono la costruzione di case popolari come la versione caricaturale
Delle loro opinione ha tramandato o dei lavori pubblici infatti solo però vantare un'occupazione ma quello
Della nuova capacità produttiva nei settori trainanti e quella di essenziale infrastrutture reti era un Paese che ne aveva assolutamente
Assoluto bisogno per la propria modernizzazione
Gli economisti americane
Del canto distrarmi indicavano esplicitamente che al centro di tale
Politica poteva essere solo l'industria pubblica
Che in tal modo essi vedevano chiamata ad assumere la direzione della politica di sviluppo industriale e infrastrutturale
E lamentavano nello stesso studio come poco lo avesse fatto fino ad allora la stessa indussero pubblica
Stigmatizzando la straordinaria ritrosia dalla grande industria italiana rischiare il proprio denaro e si vedevano all'unica possibilità di somministrazione efficace degli aiuti Marshall nella domanda proveniente dalle indussero pubblica
E identificavano
Anche come massicciamente strategico per l'Italia il settore metalmeccanico
Esprimendo invece forti riserve a proposito di quello tessile
Eppure nell'immediato dopoguerra era stato il primo a risorgere dal procurarsi materia prima tramite gli aiuti un re marescialli
E a mostrarsi capace di esportare sui mercati disponibili che erano quelli del Sud America dell'Impero britannico esigendo in più dal Governo alla liberalizzazione a metà dei cambi
E già a suo tempo avevano preteso da Mussolini
Pareva gli economisti americani che persistendo e potenziando una industria di scarso futuro l'Italia si avviasse per una strada alla fine senza uscita
Questa stessa opinione aveva espresso Beneduce vent'anni prima per giustificare la quota novanta che Pellizzaro i tessili desse avevano asportato e deve dire negli anni venti
Veramente conquistando posti bene scalzando gli inglesi da Vallecchi mercati però Beneduce riteneva che avessero già fatto tutto quello che potevano e a questo punto si poteva anche colpirli perché
Il futuro non era il loro e allora lo fece una politica di infrastrutture sostituzione delle importazioni
Per il resto d'Italia dove dominava ancora l'agricoltura è un'agricoltura che conteneva
Massicce quantità di disoccupazione una scossa gli economisti americani vedevano come solo soluzione una indiscussa una industrializzazione di tipo moderno di nuovo da ottenere con lo sforzo governativo
Che sapesse sfruttare le capacità di intervento dell'industria pubblica
In effetti
Malgrado
Lei ironia fatte da solo questo grande stadio sul Kenya SISM Morozzo queste furono le strategie che anche il Governo italiano si convinse a seguire
Nel ventennio successivo mettendo al centro della propria azione proprio l'industria pubblica
La legge del mille novecentocinquantasette ad esempio coordinavo che il quaranta per cento degli investimenti dovesse essere localizzato nel Mezzogiorno
In pratica era diretto alle imprese del leader dell'ENI oltre qualche rara impresa privata in genere raffinerie cementifici
Ma i protagonisti anche della industrializzazione del Mezzogiorno
Sarebbero stati IRE ed ENEL secondo il desiderio del Governo ma anche per mancanza
Di alternative private credibili
Sempre per mancanza di alternative credibili la costruzione della Autostrada del Sole destinata a riaffermare accentuando e Veronetta destino nazionale
Dell'intera Italia
Fu affidata all'età le strade
Era completo proprio nel mille novecentosessantuno
In soli sei anni mediante ricorso da parte della Società Autostrade a finanziamenti ottenuti sul mercato obbligazionario
L'Ital strade che era stata dirette da Imbriani Longo lo stesso che avrebbero portato alla banca di Stato BNL al rango di prima banca modo e italiana tra le prime in Europa
Era sorta dal salvataggio di enorme impresa di costruzioni private come la Puricelli letti
Che avevano costruito le strade all'Africa italiana impegnandosi in lavori ciclopici come la famosa via Balbi e in Libia
Il modello applicato in Libia sarebbe stato quello seguito anche in Italia
Dividendo l'intero percorso in molte tratte sulle quali si lavorava contemporaneamente metodo inventata dai romani
Dalle costruzione delle vie consolari
E che era il solo che poteva assicurare l'esecuzione dei lavori in tempi molto ridotti
Anche la dotazione dell'intero Paese di reti di infrastrutture come l'elettricità e telefoni e le autostrade che seguirono quella canzone sarebbe stata è stata affidata all'industria pubblica
Ugualmente si sarebbe fatto per la costruzione del quarto polo siderurgico a Taranto
Una memoria personale mentre fa ricordare quando
In Abruzzo la mia casa di mare vivi passare sulla ferrovia reati che i primi treni carichi di enormi tubi d'acciaio
Venivano dal Sud e andavano a norma
Cioè nella direzione
Storicamente sbagliata
è solo materiale della vecchia generazione può capire uno possa essere colto da una emozione invincibile nel vedere un treno carico di tubi solo perché viene Alberto Sera andare da sud verso nord PAC
Sono cose che adesso non si usano più
Quindi
Due ore
Si è ripetuto puro per le automobili questa incontri oppone
Quindi i giovani economisti americani non erano stati dei Rozzi keynesiane mi avevano indicato il percorso di sviluppo che politici e imprenditori
Pubblici italiane avrebbero seguito con successo per due decenni è sempre più a fatica e con dubbi risultati nei venti anni successivi
Riconsiderando a distanza di mezzo secolo esperienza prima esaltante poi sempre più faticose politicamente oscura dell'industria pubblica italiana
Un osservatore non può mancare di notare alcune caratteristiche salienti di essa
Innanzitutto era una strategia quella delle industrie pubbliche aveva per scopo aperte dichiarato alla sostituzione delle importazioni in attività e settori ritenuti indispensabili
Alla matrice produttiva che è un Paese sviluppata di mancanza di imprese private italiane in grado di svolge lo stesso compito
Per incapacità
O mancanza di volontà e troppo delicati per affidare alle imprese stranieri
Era un obiettivo nazionaliste quale poteva essere concepito da una classe dirigente
Alle vanta in decenni di estremo patriottismo in seguito parzialmente trasformato convenientemente in patriottismo europeo solo sotto la spinta convincente di nuovo anche le autorità americane
Che volevano costruire l'Europa come baluardo contro il comunismo sovietico noi ci vantiamo molte di queste conquiste ma quelli ci hanno dato la bozza per farcelo fare bene ricordarselo
Che quindi
Decoro pay volevano le denaro l'altra volta e stavano litigando se lasciati a se stessi
Che le iniziative dell'industria pubblica italiana fossero rivolte alla sostituzione di importazione si può meglio comprendere e giustificare quando si
Ricordi
Il tremendo vincolo esterno che afflisse l'economia la politica economica italiana partire Veronetta
E fino a quando solo negli anni settanta del Novecento l'esportazione nette di merci divennero positive in grado di riequilibrare la bilancia commerciale
Che fino a quel momento era stato equilibrata dal turismo delle rimesse degli emigrati e dalle importazioni di capitale strani
Non ci pare normale
Che l'esportazione supera l'importazione di merci ma anche dico una novità dei quaranta anni fa
Il vero punto debito
Della strategia dall'impresa pubblica italiana fu sempre il modo definanziamento dei suoi massicci Investimenti
Si fece sempre ricorso prevalentemente al mercato obbligazionario seguendo il metodo inventato Alberto Beneduce
Per assicurarsi il risparmio delle famiglie italiane ed evitare la trasformazione delle scadenze nei pressi delle banche commerciali che lui considera pericolosissimo
Adesso condizione indispensabile la segmentazione dei mercati finanziari dunque un metodo divenuto sempre meno efficiente infine improponibile con la integrazione del mercato finanziario mondiale
Che era iniziata negli anni Sessanta e progredita rapidamente dopo le crisi del petrolio del settantatré del settantanove
L'Autorità italiana non riuscirono più a imporre al mercato finanziario nazionale tassi di interesse a lungo moderate
Quali erano richieste
Da industrie come quelle pubbliche che facevano investimenti indispensabili per lo sviluppo del Paese ma recuperabili solo in tempi
Molto lunghi e per questo i ritardi dall'industria privata essere il vero motivo
Che si vedevano i soldi dopo un sacco di tempo e che nel frattempo il tasso di interesse voleva fare qualsiasi scherzo fino a quando alla Beneduce lo controllava
Andava bene ma poi quando diventò mondiale mercato finanziario internazionale
Vedo che lei ci sta Giorgio Ruffolo che non sa dove deve entrare sembra glielo dico
E allora diventa sempre più difficile seguire questa strada maestra della
Finanziamento dell'industria pubblica
La regola la rarefazione dell'autofinanziamento di gruppo dopo la nazionalizzazione delle imprese elettriche dell'IRI
Che provvedevano a a sussidiare le altre attività della holding pubbliche perciò Pasquale Saraceno voleva che ci fosse di Rizzato azione
Della industria elettrica non li dal nazionalismo dice esci togliete questo grosso se questo sistema ha detto
Finanziamenti incrociato contro chi guadagna perché già i prezzi fissati dallo Stato che dà i soldi agli altri per investire non funziona più unire infatti non funzionano più
E la difficoltà crescente del ricorso al mercato dalle obbligazioni ma anche a quello azionario a lungo annichilito dalla stessa nazionalizzazione che
Spense veramente il mercato nazionale italiana
Ridusse però la scala delle nuove attività del Liri che fu costretta dai vincoli finanziari a progettare tale attività troppo piccole per essere in grado di assicurare una sufficiente profittabilità
E per quelle che producevano merci commerciate internazionalmente di resistere con successo alla concorrenza di imprese straniere di ben altre dimensioni
Questo le rese anche poco adatte a resistere
Nelle fasi bassa dei civili internazionale sempre più frequente violenti che si verifica
Il fatto che molte imprese pubbliche operassero in condizione di semi monopolio
Non necessariamente implicava che fossero in grado di imporre prezzi abbastanza elevata renderle profittevoli perché il prezzo si pensava liberamente in quei casi lì
Per mantenere un rampino tasso di crescita
L'industria pubblica fu costretto a ricorrere sempre meno massicciamente i fondi di dotazione statale
Confrontandosi da posizione di debolezza con interlocutori politici sempre più invadenti
Cominciarono quindi ad ascendere i vertici dell'industria pubblica figure sempre più politicamente qualificate in pregnante
E sempre meno maggior pure
Questo è accaduto anche perché la generazione di grande managers indipendenti che è stato un fenomeno mondiale addirittura è uscita di scena per motivi demografici negli anni Sessanta e settanta
Alla debolezza crescente della industria pubblica italiana e immediatamente seguita anche quella della grande industria privata
Che è vissuta per tutti i decenni nel rapido sviluppo in una vera simbiosi con le industrie o pubblica profittando dalla fornitura di beni e servizi a basso costo da parte di esse
Industriali privati più avvertiti hanno sempre considerato l'industria pubblicò un male necessario indispensabile a riempire i vuoti nei settori nei quali i privati e non si azzardava entrare
Per non rischiare i propri capitali in attività ad alto rischio e rendimento dilazionata nel tempo
In realtà e non a economia internazionale sempre più integrata
Nemmeno l'industria pubblica avrebbe avuto più le spalle abbastanza forte per assumersi questi rischi perché non avrebbe più goduto dei mercati nel reale nel finanziarie protetti
E questo lo si sarebbe visto a partire dagli anni ottanta ma specialmente negli anni Novanta
Quando la grande industria privata e quella pubblica
Che essi
Sorreggevano a vicenda sarebbero cadute insieme incapace di adattarsi al nuovo contesto internazionale e qui finisce la mia breve storia grazie
No perché
Questi benedetti per
Allora diamo la parola al professor
E per
Va bene e io grazie
E
Io non non farò un lungo discorso anzi brevissimo voglio fare soltanto più che un discorso una brevissima dedica che vi leggero
La mia amicizia
Va bene così
Sembrerebbe a chi lo dici e perché però non me lo mangio
La mia amicizia si dovrebbe dire la la mia floater fraternità con Gino
Data dal tempo di libera della liberazione
Quel tempo primaverile in cui tutto sembrava possibile
Ci incontrammo la prima volta credo al Consiglio nazionale della Federazione giovanile socialista
La FIGC esserci diceva allora
Nella sala del planetario insomma sopra le nuvole
Non si sarebbe potuto adesso non ci sarebbe potuto essere luogo più appropriato per quei tempi nei quali era difficile distinguere tra i sogni e la realtà
Io stavo allora credo l'unica della mia vita in maggioranza
Una maggioranza di ispirazione trotzkista
Girino era fin da allora un riformista
Lo è stato sin da allora è sempre un riformista autentico per tutta la vita
Più tardi ci siamo ritrovati insieme nella sinistra giolittiana
Dapprima alleati poi in posizione critica nei riguardi di Craxi
Io ricordo che ci riunivamo noi pensavamo riservatamente
Proprio a casa di Gino credo
Quando fummo raggiunti da una telefonata di Claudio Martelli siete tutti lì chiese
Minacciosamente
Gino partecipo attivamente alla libera elaborazione del progetto socialista
Norma ci vedevano spesso anche fuori del partito in ragione delle nostre attività professionali
Lo andai un giorno a trovare all'ENI
Poi entrai alleni anch'io ma lui era emigrato Liri
Mi ricordo che lo salutai ma prima che io dicessi una sola parola lumi fece segno di tacere
E rivolgendosi al termosifone disse forte l'ingegner Mattei e il più grande imprenditori di tutti i tempi
A
Ora possiamo parlare liberamente insiste
Al personale sanno che al cinquantasette il numero della stanza tutto va bene
Gino era sempre di se spiritose divertente ma anche rigoroso e competente
Aveva un modo di ragionare pacato e riflessivo
E anche di ascoltare soprattutto di ascoltare con attenzione
E di stare al tema essenzialmente
Senza inutili divagazione e con l'intenzione di giungere a un risultato pratico
Non ricordo quale autore nel parlare di un grande intellettuale
Disse che nel suo ricordo si sarebbe dovuto ucciderebbero dovuto usare solo tre parole
Ha fatto proposte
Bene
Gino affatto proposto e che hanno inciso la storia di questo nostro Paese
Chi dobbiamo essere tutti grati
I devono essere grati soprattutto i lavoratori di questo grande Paese
In nome e per conto dei quali ha speso la sua vita di studioso e di militante con coscienza e serietà GRA
Diciamo nella misura in cui definito
Significa veramente straordinario voglio dire perché neanche Silvana che ha organizzato una giornata che secondo me indimenticabile
Dei ricordi dipinte
Inesistente
Veramente un tesoro che tutti noi siamo inferiori dando il
Credo
Cifra Cirielli
Io vi ho i brividi devo dire
Grazie in effetti cose
Sono bellissime
Chiaro
Per pensarne brividi pensano
Anche altri
E e
Che adesso
Chi ha studiato un po'la
Mi unisco anch'io ai ringraziamenti a Silvana Sciarra per
Ha premiato possibilità di intervenire in questa giornata Paesi soprattutto termina troppo l'opportunità di
Mettere un po'più a fuoco la figura l'attività di Giugni che che io trovato rintracciato negli archivi frequentati da chi vi rilievi cerchi di dell'Intersindacale
E altri ancora
Ecco partire da dagli anni cinquanta perché quello che mi interessa e mettere un po'fuoco l'attività di
Giugni come esperto di cali piuttosto e come giurista non sono un giurista
Appartenere cinquanta in una lettera datata ventitré novembre cinquantaquattro
Nieri si rivolgeva ad Adriano Olivetti proponendo all'edizione comunità di realizzare una descrizione sistematica dell'istituto della contrattazione collettiva
Il diritto del lavoro precisava giugno Giugni è praticamente a Renato in una formalistica considerazione delle norme codificate del Codice civile
Che per larga parte sono superate dalla contrattazione collettiva
Lo scopo dell'iniziativa era di promuovere un'opera che compiutamente esaminasse le caratteristiche delle situazioni contrattuali in Italia un po'sul modello di quei volumi di Coletti Barbieri niente
Aggiunge la Gelmini che ho conosciuto durante il mio soggiorno in America
Ecco in questo progetto di tori Alessi rintraccio almeno due elementi caratteristici dell'attività di giugno negli anni della formazione sul campo in cui Giove studiosa alternava l'attività accademica l'impegno politico
E anche l'attività di esperto presso uffici studi di impresa il sindacato
Da un lato
L'atteggiamento di realismo giuridico che lo spingeva a ricercare le fonti del diritto sindacale e del lavoro al di fuori della sfera legislativa e dall'altro
La valorizzazione della contrattazione collettiva come occasione di produzione di nuovi rapporti istituzionali tra i partners sociale
Proprio nei contratti siccome invierà una ricchezza istituzionale straordinaria all'epoca ignorata sia da rivisitare come si è visto oggi stamattina sia dai gli stessi sindacalisti
Ecco che attorno a questi due due poli dell'attività di giugno che che mi interessa contingentare il mio
Intervento che farà riferimento quindi agli anni del dopo Laurelli cinquanta e sessanta
La traiettoria digiuni rappresenta da questo punto di vista una sorta di Prisma attraverso il quale a ripercorrere i primi tentativi di istituzionalizzare le reazioni se l'Alitalia
Tentativi che presumo forma essenzialmente nel laboratorio sociale dell'impresa pubblica
Il prestato che non era solo un grande investitura industriale ma era anche un luogo di sperimentazione di nuove relazioni sociali
Ecco come è noto il soggiorno a Madison Wisconsin
Non si era rivelato fondamentale per la maturazione da parte di giugno di un inedito orientamento teorico e metodologico
Grazie all'incontro con la scuola americana del istituzionali ISMU economico giuridico da Commons alla persona
Come certo stamattina un passaggio importante fu la traduzione del volume di performance sulla storia del movimento del lavoro inesatte nel cinquantasei
La tensione in molto importante nelle introduzione tra l'altro Giuni era pura arrivato a rievocare né sottratti si essenziali sindacati sindacalismo presa cista durante il perito giolittiano
E a identificarlo come un esempio di esperienza dal forte carattere istituzionale e contrattuale
In Italia fu per prima la Cisal e poi ieri più in generale l'impresa pubblica a valorizzare la contrattazione collettiva come momento fondamentale di interazione istituzionale
Ecco proprio in quegli anni né cinquantacinque Giugni cominciava a collaborare con l'Ufficio studi della CISL
E poi con il centro di formazione sindacale di irrisori sotto
Lecita di Mario romani
Romani sarà altra i fautori del distacco
Dalle imprese pubbliche dalla Confindustria
Nella convinzione per altre cose che solo i grandi gruppi statali potessero garantire una nuova politica del lavoro è un nuovo stile nelle relazioni industriali
Presente nell'azione redatta dai romani per nella sottocommissione problemi del lavoro che operava all'interno della Commissione Giachino
Non caricata della riforma delle partecipazioni statali metà degli anni Cinquanta si ritrovano i principali temi di riflessione sviluppati da romani all'interno della CISL
In particolare alcune questioni dirimenti come nuova politica dell'organizzazione e della remunerazione del lavoro
E il tentativo di valorizzare soprattutto lo strumento contrattato contrattuale il livello di categoria ma anche aziendale
Da cinquantasette dopo una breve esperienza all'ENI Gelmini veniva assunto o dall'Iraq
Presso l'ufficio prevede lavoro avviato da poco la
Giuseppe Glisenti che mi sarà il plenipotenziario per circa un decennio
Di Santino nero semplice manager
Come del resto non lo erano tanti esponenti dell'IRI all'epoca
Vantava infatti una doppia esperienza di intellettuale che di tecnico al crocevia tra il riformismo dei cattivi decreto Licini di sinistra
E quello dei tecnocrati dell'istituto pubblico
Era stato animatore dei ceppi dossettiani dopo la Seconda guerra mondiale
Ed era stato nell'ordine a capo dell'ufficio studi della CISL
Era stato direttore della Divisione pure poi venduta vai della della cieca
E subito dopo era arrivato Allieri e poi gli interessi
Ecco in questa sequenza professionale che a mio avviso vanno ricercati gli elementi di connessione tra la sfera delle politiche del lavoro
E quella della contrattazione collettiva
Una combinazione che così troverà il segno distintivo dell'approccio del Liri alla questione lavoro a partire dagli anni Cinquanta
L'Ufficio del lavoro in cui Giuni lavorava secondo di Saint dovrà funzionare come Ufficio Studi specializzato nelle problematiche del lavoro
L'incaricato cioè di fornire indicazioni utili per l'attuazione di una politica del lavoro omogeneo
All'interno del gruppo IRI
Attraverso per esempio il coordinamento delle politiche del personale o quanto meno la promozione di tecniche di gestione della manodopera uguali per tutti
Ma doveva pure contribuire a dare questi input indispensabili a rinnovamento delle tre operazioni mi sindacali delle imprese di Stato
Perseguito anche e soprattutto per mezzo dell'ammodernamento della strumentazione tecnica a disposizione dei media già del personale
Ed è che proprio sulla il valore il ruolo della strumentazione tecnica e vorrei soffermarmi senza
Troppo cadere nel nel tecnico si è parlato stamattina di gioco evaluation
Cioè di questo sistema di valutazione e remunerazione oggettivo del posto di lavoro
Che è utile perché ci consente di cogliere il nesso tra organizzazione del lavoro politiche del personale e contrattazione collettiva vale a dire i principali
Aspetti in cui si articolava la strategia modernizza autrice promossa dagli
La dovevano essere rifatti considerata una delle molle per spingere le aziende pubbliche ad adottare una vera e propria attitudine contrattualistica
Vale a dire sviluppare di dialogo sindacale attorno ai problemi dell'obiezione del lavoro per mezzo dalla contrattazione collettiva
Il metodo di analisi di valutazione del lavoro importato dagli Stati Uniti
Premetto permetteva non solo di razionalizzare la struttura salariale ma anche di risolvere l'annoso problema del rapporto tra
Qualificazione e valore professionale
La top evaluation prendendo come termine di misura il posto di lavoro e non più di lavoratore eliminava la sfasatura esistente tra le qualifiche professionali definite dal contratto nazionale di categoria
E la crescente differenziazione di compiti e le sono su questo stabilità e attribuzioni che caratterizzava lo sviluppo tecnico industriale della grande industria
Questi attributi sempre
Secondo i teorici dura Giobbe Collège insieme stavano e assumevano senso all'interno di un sistema di contrattazione collettiva che si chinava anzitutto a livello aziendale
E che esigeva la responsabilizzazione e per esteso la partecipazione
Delle organizzazioni sindacali
Ecco lo sullo digiuni sulla disciplina dell'inquadramento delle mansioni pubblicato nessun da tre e che è stato citato stamattina era molto probabilmente debitore dell'esperienza maturata all'interno dell'ufficio problemi del lavoro dell'IRI
L'ITEA all'epoca rivoluzionaria che le categorie fossero risultato e non il presupposto della contrattazione
Era il frutto di quella opzione contrattualistica appresa I maestri americani
E poi conservata concretamente presso il imprese pubbliche attive che settori e Petrocchi in cui soprattutto la siderurgia
Soprattutto nell'interesse di per di Genova Cornigliano i terzi
Non è proprio non è un caso che proprio in questa monografia Giugni cogliesse appieno la concezione dinamica della categoria che il sistema doglie della ciò che voglio nessun preso presupponeva
Di quale andava sovrapporsi al vecchio sistema
Di inquadramento professionale rigidamente definito dal contratto collettivo nazionale
Si giungeva così alla distinzione tra
La qualifica
Espressione dell'insieme di mansioni ricavati dal contratto e la categoria espressione del trattamento contrattuale fornito dal datore di lavoro
Aprendo così un nuovo spazio di manovra alla contrattazione collettiva sui temi dell'organizzazione del lavoro spazio rimasto sfitti ai margini delle relazioni industriale
Il lavoro presso il servizio studi deliri permise inoltre a Giugni
Da prima di partecipare all'operazione distacco delle imprese statali dalla Confindustria che con comminerà nell'istituzione dell'Intercity
Alla fine gli anni Cinquanta e in seguito di prendere parte I primi tentativi di svecchiamento delle relazioni industriali perseguiti dalla stessa interessi indetta
Giugni non solo fui coinvolto in alcuni studi sugli istituti e la contrazione collettiva
Ma affianco oppure il Ministro del lavoro Fiorentino sullo in qualità di consulente esterno durante i mesi che precedettero la firma del cosiddetto protocollo Inter sinti del sessantadue
Che è considerato dei più
L'atto di nascita ufficioso dell'Associazione sindacale dei imprese pubbliche
Il protocollo ricordo riguardava il contratto delle imprese a partecipazione statale del settore metalmeccanico
E sarà poi esteso a quelle private l'anno seguente
Esso apriva la strada alla contrattazione aziendale nell'ambito di un sistema di negoziazione articolato su più livelli
E costituiva un primo in gioco un primo timido passo verso l'istituzionalizzazione delle razze industriali in Italia
Lo scopo di questa innovazione di processo era da un lato razionalizzare l'attività di contrattazione definendo precise attribuzioni e diversi livelli contrattuali e disciplinando la negoziazione a livello aziendale
Dall'altro lo scopo era pure quello di garantire alle aziende la possibilità di programmare l'attività produttive produttivo sulla base di elementi predeterminati e
In assenza di conflitto
Attraverso per l'applicazione della norma della tregua sindacale
Si trattava dunque di un vero e proprio codice delle relazioni industriali che rompeva con il principio dell'esclusività del contratto nazionale di categoria
Dunque l'iniziativa di sullo rompeva con gli schemi del passato già nell'estate del sessantuno il ministro aveva proposto all'erogazione dei lavoratori e degli industriali un esame triangolare della struttura contrattuale
Allo scopo di giungere
A una sorta di accordo quadro sulla contrattazione articolata
Sullo ex Dossetti hanno anch'egli esponente della sinistra democristiana aveva partecipato al terzo Governo Fanfani proprio nella prospettiva di imprimere una svolta riformista alle politiche governative sul lavoro
Sperimentando nuove forme di concertazione così da gettare un ponte per dialogare con gli esponenti socialisti in maniera più generale con il mondo del lavoro industriale
L'Inter Sindoni sito a riprendere l'iniziativa del ministro sullo terra giustificare soprattutto da un punto di vista tecnico l'opzione della contrattazione articolata e integrativa
Si legge in un promemoria interno per esempio
Una meccanica dei livelli contrattuali diversa dall'attuale
Deve mirare nella ricerca nella ricerca di maggiori possibilità di conseguire una regolamentazione più aderente alle varie esigenze a stabilire per le aziende e le condizioni indispensabili per la ordinata gestione delle attività economiche
Ecco lungi da dall'essere il frutto esclusivo della dinamica politica portata avanti da l'azione governativa in materia di relazioni di lavoro
La scelta dell'Inter Cindy si fondava anche su una riflessione interna interno associazione ma
Interna anche al Allieri in collaborazione col
Riflessione che mirava a modernizzare il sistema delle relazioni industriali tenendo conto delle esigenze anche delle esigenze di
Armonizzazione internazionale che andava andavano in argento in alcuni settori come per esempio nella siderurgia
A seguito dell'adesione dell'Italia alla cieca
In tal senso l'elaborazione di una posizione di rottura nell'ambito del protocollo venne presa anche sulla base di alcuni resoconti forniti da alcuni esperti
Da qui che era lo stesso giù resoconti sulle esperienze straniere in materia di struttura contrattuale
Furono a tal proposito organizzate alcune missioni all'estero per studiare come si comportano dei vicini europei sulla questione
Per esempio in Francia in cui la contrattazione aziendale dopo il contratto del compromesso sociale firmato da cinquantacinque dalla Renault
Aveva progressivamente assunto importanze il cui contenuto era diventato nettamente di punta rispetto alle clausole dei contratti regionali
Ma anche in Germania questa missione partecipo direttamente giugno
In Germania in cui vi era un gran numero di unità di negoziazione distribuite per regioni circondari città aziende e settori
La soluzione italiana
Per tornare al contenuto del protocollo
Che era stato approvato malgrado la l'opposizione della Confindustria sottoposta nettamente malgrado l'adesione complessivamente timida e spesso indagati
La soluzione tende italiana tentava di tenere insieme due aspetti fino ad allora considerati inconciliabili
Da una parte il riconoscimento della competenza della trattativa aziendale
E dunque anche
Di riconoscimento della legittimità dei
Sindacati a stare nelle fabbriche
E dall'altra la garanzia della pace sociale attraverso l'acquisizione del principio della tregua
Vale a dire alle la dal l'astensione da parte dei sindacati dei lavoratori dal promuovere azioni o rivendicazioni
Una volta concluso l'accordo
Anche per questi motivi e benché non tutti gli elementi di raccordo del protocollo fossero recepiti secondo Giulietti protocollo Inter sinti andava considerato come un vero e proprio rovesciamento contratto
Concludo riprendendo alcune considerazioni che si ritrovano in un testo uscito nel sessantotto che fa il punto della vicenda dei primi dieci anni contrattuali dell'Intersindacale
Redatto da alcuni esperti da a cui
Partecipo anche anche Giugni
Si tratta di una sorta di autobiografia dell'associazione sindacale delle imprese pubbliche che cerca di cercava di fare il punto
Sul primo decennio di attività contrattuale dopo il distacco dalla Confindustria
Lungi dal costituire una semplice operazione celebrativa questo volume al merito aveva il merito di tentare una
Razionalizzazione a posteriori dell'azione degli interessi
Attorno ad alcuni caldo capisaldi che ne avrebbero segnate anche gli sviluppi successivi per esempio la promozione della contro azione collettiva a più livelli
La valorizzazione degli strumenti di regolazione del conflitto oppure la ricerca di una convergenza tra le politiche del lavoro e l'attività di rinegoziazione
La Commissione della necessità di rinnovare profondamente il diritto sindacale del lavoro che giunga debba maturato unici primi anni da studioso soprattutto dopo il soggiorno rivelatore negli Stati Uniti
Ecco questa condizione aveva trovato un terreno di verificare concreto degli anni del suo impegno a lire
In cui egli abbia potuto osservare l'attività negoziale più da vicino
La tre torri e degli interessi dei suoi primi anni di vita
A cui lo stesso Giugni aveva contribuito seppure sempre stando dietro le quinte in qualità di di di di esperto
Ecco la traiettoria dell'Inter si rappresentava un formidabili esperimento di regolazione sociale in un'Italia in via di cambiamento alla ricerca di nuove formule economico politiche dopo
Lo dopoguerra dopo la ricostruzione ma la ricerca anche di nuovo compromesso sociale
Dopo la fase del centrismo decade Degasperi ano e dopo la fase della prima guerra fredda
Il programma di rinnovamento delle relazioni industriali dell'Intercity
Nelle premesse teoriche così come degli sbocchi operativi prefigurava una stabilizzazione dell'economia e dell'organizzazione di tipo il mio capitalistico
Per usare un unico cinismo allora se diffuso nel dibattito politico scientifico
Una stabilizzazione fondata sul superamento del tradizionale antagonismo tra capitale e lavoro su un ruolo preminente di grandi imprese e sindacati e sull'azione di programmazione delle tecnostrutture statali
Integrazione tra le problematiche dell'obiezione del lavoro delle politiche del personale e della contrattazione collettiva era al centro di questa strategia sindacale di stabilizzazioni del conflitto
Incarnata perfettamente ma aggiungo quasi esclusivamente dallo stabilimento stabilimento siderurgico di Cornigliano tra Italsider
La ricostruzione storica fornita da dall'Inter Cinven in questo volume che che citavo poc'anzi
Si concludeva in modo
Significativo con un'evocazione del l'accordo del successo dell'accordo di autoregolamentazione dello sciopero firmato nel sostanze dal nel sessantotto sempre all'intesa
Tra l'Italsider scusa
Questo accordo però non costituiva affatto il preludio a una svolta concertativa nel sistema della contrattazione collettiva a livello nazionale
Bensì appariva oltremodo isolato di fronte ai primi insuccessi del centrosinistra in materia di regolazione delle relazioni sociali
Sia in termini di contrattazione collettiva
Come dimostra tra le altre cose il mancato accoglimento della proposta di accordo quadro fatta dalla CISL a metà degli anni Sessanta
Vi sia un termine di riforma della struttura salariale che una moderna politica dei redditi avrebbe richiesto
Di vero che era quella politica Peretti che ritrae era il vero anello mancante della programmazione economica
Per dirla ancora più concludo con le parole di giugno tutta marcia verso la concertazione ancora lunga
E l'ondata conflittuale dell'autunno caldo non fece che rendere più impegnativo più laborioso questo cammino grazie
Perciò
Perizia poi è andato a lavorare nell'ufficio problemi del lavoro dell'IRI come ho fatto io per quattro anni sedendo poi sul nella stessa stanza dove c'era Gino
Devi vedere la storia riletta
In un attentato da uno storico ovviamente rispetto a quello che ho vissuto io ti colpisce no perché
Ad esempio io occulti sotto gli anni di Prodi di tedeschi dove ovviamente l'ufficio dei problemi del lavoro dell'IRI era una direzione e quindi c'era la battaglia continuate servire serali intersindacale decideva alle politiche o se viceversa era Liri
No quindi nella configurazione ISE etico ovviamente occupava la doppia carica io volo vissuta anche tempi di massa scesi cocomero alla doppia carica l'idea era che appunto fosse un ufficio studi mentre invece poi non fu così perché
Prodi tedeschi Micheli volevano tutt'altra cosa cioè che l'IRI fosse etiche dice sì all'intercity
Questo dà anche l'iter si indica poi di Attolini dove viceversa diceva che erano loro tanto che proprio Pino se ne andò in assi reddito per poter fare veramente il direttore generale
Dico e e mi ricordo tante di quelle chiacchierate Congedo su questi temi sia quando stavamo Fondazione Brodolini e magari cinquecento l'accompagnava Lario porto sia quando andava via Livenza
Quindi
Diciamo
Però faccio soltanto il moderatore faccio un intervento perché se non potere fare un intervento di venti minuti
Su anche sul taglio della ricostruzione naturalmente che
Apprezzabili siam probabilmente
Sono tante variabili rispetto al quadro di riferimento va anche tenuto conto che nei momenti in cui si fa al il primo accordo sulla contrattazione articolata era appena fallita la vicenda della legge Vigorelli
Quindi avevamo la Corte costituzionale che aveva tolto lo spazio della ricezione per via di contratti per via legislativa dei risultati della contrattazione collettiva quando si fece il distacco realtà si fece un'operazione che aveva una serie di motivi
Molto complessi
Né ogni caso credo che sia stato bello risentire un po'il dibattito su questi temi
Ho visto la faccia di molti colleghi quando si parlava delle clausole di tregua sindacale naturalmente pensavo già libro di Giorgio Ghezzi
Se le clausole di tregua il sessantatré oppure le cause della condurrà che attende di cui appunto abbiamo Werner ricordo negli anni Ra alla fine degli anni Sessanta
Ma insomma abbiamo ha avuto
Un spaccato veramente interessante di un passaggio importante in cui sicuramente Giugni gioca un ruolo molto importante perché sicuramente l'autorevolezza del pensiero di Gino Ebea influenzare poi le tecniche
Normative e non c'è dubbio che il libro sulle mansioni e qualifiche di cui ha parlato stamattina fosse influenzato fortemente poi da questa esperienza
Ma che si
Appunto voi
Tutta l'esperienza delle in terzine tutta l'esperienza del di via Strada un'esperienza molto complessa
Perché a un certo punto c'è stato uno sbilanciamento fra questa diciamo fase iniziale
In cui la siderurgia da da traino e quindi specie quella contento perché vedevi tubini da quando qua magari arriva la telefonia no perché già solamente quando arriva la stette che da solo era l'unica guadagnava
Vic automaticamente si compie visto che ho fatto il capo del personale l'affetto e mi fa piacere ogni tanto ricordarlo dicevo
Che porta a casa due mila miliardi e quindi il fondo di dotazione notavamo noi non lo Stato il che vuol dire che poi non è che erano tanto male queste partecipazioni statali anche dopo gli anni Settanta
Soprattutto perché facevano tanta occupazione soprattutto nell'indotto
Soprattutto perché si garantivano i problemi sociali ricordiamoci anche che dopo lo strappo di San Valentino la prima volta che voi tre avete firmati insieme è stato il protocollo IP
Del
Dicembre nell'ottantaquattro nocche eppure pure un passaggio determinante
Va bene se non in mi abbandona Chierico arriverà parola Cipolletta lei va a farsi
E vai anche perché io ho avuto il la licenza di tracimare l'azienda va bene che dagli anni sessanta settanta in realtà
Mi sono occupato di questi problemi alla metà degli anni Ottanta Olanda abbandonato il mestiere di economista sta entrando in Confindustria quindi sono entrato nelle problematiche delle relazioni industriali
E ho conosciuto e Gino Giugni non immediatamente perché
Gino era conosciuto lo Statuto
Dei lavoratori che onestamente
In Confindustria non era il e Massimo attack della pubblicità che si potesse che si potesse fare
Devo dire che già a metà degli anni Ottanta tuttavia lo Statuto era sufficientemente assorbito da parte
Delle imprese private
Rimanevano tanti ricordi di Maria soprattutto
Mi ricordo gli scioperi selvaggi degli anni Settanta che venivano attribuiti genericamente lo Statuto dei lavoratori però diciamo lo Statuto era stato di prezzi assorbito ed era stato assorbito anche perché effettivamente
La figura Igino era una figura continui arrabbiare con voi non era proprio assolutamente possibile perché era una persona mite e dialogante
E è aveva istituito con coloro che si occupavano di relazioni industriali all'inizio non mi occupavo di relazioni industriali
Dicevo centro-sud inizialmente che ho appena
Entrato mi dissero che avviene in una trattativa sindacale così ti fai le ossa
Morale buttare via dei Vestini perché fumavano come pazzi tutti quanti sigaro
Tranne Giorgio non fumava c'era l'ha mai fu alla pipa un paio che fra il Trentin e che pensionati e ancora latini che fumavano il il sigaro CEO Callieri è Hannibal telefonici e da me
Se già esalta Scano immorale dalla casa che puzzava la sera che ore e ore dentro una stanza
A cercare di capire perché non ci si arriva a trovare un accordo visto che stavamo tutti qual era il punto e di caduta ha ovviamente tutto ricaduta bisogna trovarlo alla fine perché ognuno di noi non negoziava con l'avversario che gli sta di fronte va opinione negoziava
Con i nostri colleghi che stavano dietro e quindi dovevamo dimostrare che
Avevamo
Fatto il possibile e che quindi quella firma era proprio
Quello che non potevamo fare altrimenti perché se avessimo trovato subito l'accordo cerebro sbranato i nostri
Accompagnino quelli che stanno
Di fronte e devo dire a quell'epoca
Quello che apprezzai in maniera particolare era che accanto a queste intenzioni perché assomma comunque alle agli anni Ottanta passato dopo l'accordo di San Valentino la spaccatura sindacale che c'era stata
I contratti e metalmeccanici non si capiva ma perché
Se non si andava al Ministero non si riesce a fare quel contratto Benedetto
è un avevamo avevamo non io quindi non mi preme nessun nel merito ma
I giuristi diciamo sia del sindacato giorni e quel di Confindustria
Allora ho costituito una un eritrei una rete di rapporti del tutto informale
L'onere di rapporti informali qualche volta ci si vedeva ultima mare Intino in qualche altro posto sperduto da soli e si discuteva il futuro si discuteva
Non
Assolutamente non di questioni imminenti ma si faceva Besso almeno su quelle che potevano essere e tendenze degli altri Paesi alcune soluzioni che erano state trovate
E e questo
Costituiva un al momento in cui si si creavano delle delle basi comuni
Sulle quali poi si costruiva successivamente
Gino Giugni era uno di quelli che citava informazione io mi ricordo che parlava spesso con Mortillaro sparlano all'ombra Carlo Callieri che si occupa di relazioni industriali ecco io poi entrare nelle verso industriali a fine degli anni Ottanta di fatto perché
E quindi io ho vissuto con Gino Giugni soprattutto l'accordo del novantatré che che nasce dalla
Denuncia della scala mobile una delle tante denunce che la Confindustria aveva fatto e stavolta però la manterremmo era quella dell'ottantanove la prima della denuncia la scala mobile che abbiamo mantenuto
E la manterremo perché ormai sia eravamo convinti che saremmo entrati nella nell'europee c'era l'obiettivo entra l'euro e quindi i fatti due conti si capiva che noi penetrare le avevamo abbattere l'inflazione la strada per abbattere l'inflazione
Era quella dell'eliminazione della scala mobile e quindi iniziamo tutto un discorso
Che non fosse inficia assolutamente l'andrà ne parlammo anche congiunge ecco con gli altri perché
Che ci siamo contrattuale dicevamo che aveva tanti difetti
E poi tutti si erano affezionati
Ivi compreso anche
L'impresa in qualche maniera la scala mobile che era uno strumento
Di perpetuazione dell'inflazione malgrado le modifiche erano stati fatti dopo
L'accordo di San Valentino e c'erano state fatte le modifiche di depotenziamento però
Costituiva pur sempre un sistema che ripeteva l'inflazione del passato e non li portava in avanti soprattutto
è un sistema che dava al lavoratore più di quanto di dal contratto che mestamente rappresentava un problema di delegittimazione delle parti sociali e
E tuttavia era
Era un grande strumento ritenuto il pacificazione sociale
Io mi ricordo che andai a parlare
Con l'allora governatore della Banca d'Italia
Ciampi era quale Mickey sistema Cipolletta e sicuro che che può a elimina la scala mobile che voi fine deve avere la contrattazione
Tutti i giorni perché le senza più l'avete di salvataggio
Avrete tensioni in continuazione e io dissi Novartis secondo me senza la rete come un acrobata l'acrobazia ce l'avete fardelli evoluzioni pazienza
Non c'è alla Rete far quello che sa fare e più razzi permette vari salti bizzarri e e ed è vero la la all'eliminazione a scala mobile alla fine
Accelerò la la conclusione dei contratti almeno non di tutti una somma Capra parte dei contratti proprio perché
Comunque c'era più responsabilità parla quando ha aboliremo la scala mobile novanta prima del novanta dicembre novantuno poi con l'accordo
Nel conciliano Amato a luglio del del novantadue
E è ovvio che alla fine la scala mobile ha messo a nudo il sistema relazioni industriali
Si è trattato ricostruirlo e li abbiamo avuto
In Gino Giugni onestamente la persona che c'era costruito la trama
Nasce dall'IRI
La concertazione intesa come tale ma nascono soprattutto
Il modello di relazioni industriali che si che si viene a a definire con l'accorciamento delle durate dalla contrattazione retributiva all'allungamento della durata normativa
Il contratto nazionale abbinata contratto aziendale non sovrapposto per materie prime date
Però accanto a Couto questo chi si va a rileggere il documento del sessantatre trova che la concertazione non era soltanto la proceduralizzazione nelle relazioni industriali era
Un documento di programmazione economica
Ha di fatto Documento di programmazione economica che portava a sulla sull'occupazione Messer lavoro avrebbe dovuto fare un rapporto sull'occupazione
E tutte le politiche per favorire l'occupazione a c'era una quantità anzi quasi spropositata invece di politica industriale mentre quest'accordo e quindi c'erano
Tutti i capitoli relativi all'innovazione tecnologica alla al alla scuola è lì che si dice d'accordo per portare la scuola
A sedici anni
All'investimento di una scuola più e per i professori è lì che si ci preceduto un capitolo sulle infrastrutture sulle liberalizzazioni sulle privatizzazioni
Con l'intesa di salvaguardare tutti i centri di ricerca erano all'interno delle partecipazioni statali perché si capiva che
L'indomani della privatizzazione di una partecipazione statale sarebbe stata
Seguita da una abolizione dei centri di ricerca cioè tutto questo paradigma e quello che insieme con Gino Giugni
è stato costruito e è andato sotto questo nome di concertazione che secondo me ha finito per dare la concertazione essenzialmente una
Visione di politica dei redditi mentre invece era qualche cosa di più che in una politica dei redditi e questo è un po'finito per giocare sulla fine di questa concertazione perché
Paradossalmente entrati con la concertazione nel novantatré e quindi poi
Nel novantasei entrati
Nell'Europa eccezion fatta la manovra per entrare nell'euro entrati successivamente nell'euro a vedere di che morte è morta perché
Evidentemente la politica dei redditi la fa un Paese che alla gestione del processo inflazionistico interno mentre da noi col
L'ingresso nell'euro
La politica monetaria devoluta
In Europa e l'inflazione e in qualche maniera data
Dalla cose quindi non c'è più inflazione programmata cui mettevamo attenerci nel
Dei contratti e cambia il sistema di relazioni industriali insieme sia inserita in un'altra
Era
E questa era ci porta delle tensioni di cui non parliamo perché non fa parte
Di questo lavoro di questa cosa però è bene sottolineare che alla fine con assieme con la politica dei redditi che probabilmente non aveva più lo stesso significato ne abbiamo buttato via anche
Una politica di concertazione che nell'altro la l'ottica che era stata scritta ragioniera proprio quella di cui si è parlato questa mattina in giro aveva questa grande capacità di osservare la pratica e tradurla in leggi mentre
Prima avevamo un sistema in cui uno partiva dalla legge somma nidi estraeva più quelli che erano i pc vita ad applicare le invece
Aveva rovesciato completamente e conosce tutto era possibile nel senso che
Se era condivisibile quello che si faceva si poteva costruire una norma sopra si poteva andare
E quindi queste è stato sicuramente
Un
Risultato importante oggi questo accordo stato denigrato da
Secondo me da persone sconsiderate che non capiscono quello che è la storia compra con quell'accordo l'Italia
Uscì dall'inflazione dall'iperinflazione
Riacquisto un equilibrio e lisci anche arabi ragioni di questo a contenere il disavanzo pubblico perché
Tutto il disavanzo pubblico italiano degli anni Ottanta in sé negli anni Novanta è un disavanzo che ci veniva dalla spesa per interessi
Che nel pagavamo in maniera decisamente superiore alle tassi d'interesse degli altri Paesi perché avendo una lira sempre a rischio di svalutazioni a causa dell'inflazione nostra maggiore ne parlavamo un premio
I tassi d'interesse sia integrato
Che
Fatte le dovute proporzioni e quello che ci sarà succedendo adesso grazie
Ma forse il momento di qualche testimonianza non penso soprattutto i due grandi segretari confederali
Marini benvenuto come ci tocca
No io appena ho visto il programma e
Mi è stato trasmesso questo invito non ho avuto un attimo di esitazione per
Per i rapporti anche personali che con Gino Giugni abbiamo avuto e di lavoro
Venendo qui pensavo a brevissima testimonianza poi c'è un dato finale che voglio toccare
è legato ad una
Vicenda di questa del sindacato italiano e la lingua che in quando diciamo chi è il padre dello Statuto
Guardi secondo me proprio il se andiamo a scavare il padre non non può e non essere Brodolini
Gino è quello che ha coordinato tutto fino all'al portare questa navicella nave in porto
E ha avuto la fortuna di avere Brodolini che la coinvolto in questo ma anche l'altro Ministro quello che poi
Cioè
Che per lei il suo carattere il suo omologo affrontare questi problemi aiuto a spostare le ultime resistenze dure dentro il partito di quest'ultimo ministro dicono anche attenti
Che ci furono dopo esperienza degli enti
Della seconda metà degli anni Sessanta ci furono resistenze fino alla fine certo ci ha lavorato duro
Questo però mi ha portato a
Ecco l'unico punto che voglio toccare questo una realtà del sindacalismo italiano
Secondo me un po'particolare per il tipo di rapporti con la collaborazione tra
Sindacato ed intellettuali ed esperti presto insomma è conosciuta da molte esperienze europee
Il livello di integrazione
E il ruolo che questi studiosi poi hanno giocato dentro le confederazioni tutte e tre in maniera diversa e magari con qualche ritardo
Io forse questo è per amor di bandiera debbo dire che fa probabilmente
L'intuizione dopo gli anni le dello scontro dopo la rottura
Quella del quarantotto la nascita delle altre due organizzazioni
I primi anni a me toccato di leader province ultimissimi anni cinquanta da ragazzo
Le quelli erano gli anni dell'affermazione
Della propria presenza di di tutti per noi è la CISL in maniera molto determinata si passava io le prime esperienze lo fate come responsabile geometra cicli di Agrigento e poi da lì a Biella
Perché sposti spostava non quelle ritenendo che si potesse lavorare per affermare e i rapporti erano complicati
Io tanto per toccare un punto personale nel
Cinquantasette
Fui per essere cacciato via dalla CISL perché era Giovanni entusiasta
Guida in uno sciopero unitario
Cosa impensabile
Nella marsicano nel Fucino
Tra l'altro con contestazione dei una visita del Ministro dell'Agricoltura Colombo io stavo in prima fila
Lingua io Ingrao l'ho saputo dopo
Quando sono diventato proprio un collaboratore diretto di pastore fondatore del CIPE seppi di questa cosa
Che con l'unità in mano questo sciopero insomma non nazionale non una grande però era una cosa quella una zona molto combattiva per l'agricoltura aveva un significato
Quando la mattina
Di quel giorno quando poi l'unità fece questo titolo in prima pagina Ingarao questo me lo disse proprio Pastore tanti anni dopo quando lavoravo con lui si presentò alla Camera costruita in mano il caro Giulio questa è la strada
Pastore che era un nuovo anche lui molto determinato chiamò per avere notizie nessuno abbia pose penali di notizie per cui io fui livelli per
Sarà accompagnato a danno un altro mestiere fare qualche altra cosa
Questo rapporto con questi intellettuali è stato straordinario
Probabilmente
Un esempio è stato la presenza di romani
Per la Cina e la scuola della CISL di Firenze
Che è stata una cosa un io ho conosciuto li Gino Giugni
Io ero tra l'altro giovane studente lavoratore ma ero iscritto a
A
A giurisprudenza alla Sapienza ritrovai per noi Giugni che ci insegnava diritto del lavoro
Questo evidenza straordinari un'amicizia che è nata lì aveva qualche anno più di di alcuni di noi
E travato questa scuola è stata veramente una esperienza che non abbiamo ripetuto dopo
Nemmeno io che avevo questa idea di quando dall'ottantacinque al due mila uno ha fatto il Segretario generale o Carniti prima di me
Come io poi ero il numero due Colucci a Roma eravamo in i due allievi della Scuola di Firenze dopo i fondatori alla guida della CIG dopo Pastore Storti e Macario so arrivati due che si sono venuti da lì
Da Firenze quasi quindi lì c'è stata io ho visto
Io ho provato di rilanciarla forse erano cambiati i tempi forse c'era un mercato di giovani più abbondante alla fine degli anni Cinquanta dove pescare portare e preparare
Però è stata un'esperienza che ha dato una grande forza il padre poi alla fine collettivo di questo Statuto
Ed è legato al ruolo del sindacato che finito il periodo dello scontro da metà degli anni Sessanta
Quanto si affermò la trasformazioni industriali sindacati dell'industria ci giorno lui con Carniti stavano in metalmeccaniche trentine tra l'altro quando cominciammo a riprendere il filo imposto dalla realtà
Del rapporto unitario ed è delle lotte unitaria beh c'era un bisogno del Paese noi lì
Insomma il movimento sindacale italiano come ombre un periodo in cui fu indispensabile alla trasformazione del Paese secondo
La mia visione sia nei rapporti politici il ruolo di conquiste dei lavoratori sia per il sostegno allo sviluppo industriale insomma i salari ricominciamo a toccare seriamente allora
Cominciarono a crescere fu uno degli elementi che consentì questo straordinario cambiamento in tutti gli anni Sessanta
Da questa realtà
Venne pure la necessità per ritrovare un filo inviare unitaria lo trovammo tutti quanti assieme ora questi intellettuali hanno avuto un ruolo
Di grande rilievo non erano solo collaborasse io penso a Giugni per un settore e a Tarantelli
Poi sono venuti altri ma io questi con questi ha un perché Tarantelli sono stati determinanti per certe scelte delle confederazioni italiani e dentro la CGIL poi era la stessa cosa
Quindi è stato un ruolo per cui lo tocco qui perché debbo dire un'ultima cosa dopo un'esperienza personale che riguarda Giugni
C'era un uno scambio di
Chi poi con aggrediti
Questa esperienza queste personalità di grande rilievo
Che si sono susseguite tutti su quel versante chiamiamolo così riformista di attenzione ad uno sviluppo reale ad un realismo forte anche del movimento sindacale
Evidentemente aveva toccato un punto perché qualcuno io sempre a nel dibattito più generale dici ma perché contro questi studiosi
La la l'aggressione del terrorismo
Io debbo dire una cosa che non insomma no poi non è giusta per tante quelli c'era c'era alcuna c'era stato una capacità in quegli anni gli anni settanta ed ottanta di capire questo rilievo dall'esterno
Ho partendo dall'interno non lo so
Perché ruolo di grande spessore era importante chiuderli normale
Anche per i rapporti poi personali che si intrecciano con questi personaggi sono stati proprio a fianco delle scelte che abbiamo fatto
E quindi c'era insomma una conoscenza di questo nostro mondo assolutamente straordinaria se non si riuscirebbe a capire
Poi il fenomeno è stato molto più gravi
E io dovendo dire una cosa di giochi ma di Giugni al di là dello Statuto che portò il sindacato nelle fabbriche non c'era
E cambio i rapporti sociali e politici giustamente globalmente fu un fatto enormemente positivo qualcuno dice ma poi ritiro rigidi ciò la prestazione del lavoro probabilmente sì quando i servizi e il settore pubblico
Segui senza il filtro necessario negli anni successiva la strada che avevano aperto
I sindacati dell'industria lì ci fu
Una insomma forse dovevamo essere più insomma attento ci fu questo difetto ma un difetto dentro una grande processo di trasformazione dove il sindacato italiano gioco un ruolo assolutamente di rilievo è la seconda sul mutamento importanti
Io vi faccio solo un esempio che Horri sfogliato recentemente il l'accordo del il protocollo del novantatré
Che veniva anche dal dal dall'anno prima io ero stato Ministro del lavoro e novantuno io fui inchiodato dalle pensioni
Ebbene mi presi quello il problema lì in poi
Nella valutazione politica ma anche di politici di di grande Energia
Giorgio per esempio ne sa qualcosa dissero guarda se fate la riforma delle pensioni qui perdiamo le elezioni che si stavano avvicinando quindi quello non andò avanti
Ma la riforma del sistema contrattuale è stato affrontato quel protocollo del novantatré è stato il passo più rilevante nei contenuti
Di questa idea di concertazione che si era fermata in in quegli anni è stata portata avanti
In particolare per quanto riguarda la CISL e da chi c'è stata dal responsabile prima di me dal Carniti poi c'era luglio Gio
E la CGIL faticando veniva avanti con l'AMA che
Insomma era più convinto di ma forse anche di altri dentro il suo sindacato ma del del PC
Perché qualche ombra qualcuno dice ma come è che l'AMA non capii che uscito lumi forse trentine era l'uomo
Questo l'abbiamo capito tutti anche noi stavamo nelle altre organizzazioni adesso ricordava Giorgio che la notte dell'accordo di San Valentino
Per la ma fu un dramma
Perché l'Amma
Non voleva la rottura voleva trovare un punto di accordo ci stava anche trova si trovò stranamente
D'accordo al tavolo della trattativa due grossi personaggi che dopo l'AMA allora nella CGIL erano uno il Trentino
E l'altro era Garavini
Il piemontese più a sinistra politicamente il Trentino
Io è la prima volta forse la maglia visti assieme nel dire questo nuovo così duro e dopo uno all'Ofanto dovremmo sicuri di perdere il referendum oppure noi facemmo i due in poi quello vincemmo perché e lì
Ci fu un accordo con Tarantelli perché quella spinte alla proposta tecnica ma anche il convincimento politico in giro
Questo giovane molto molto preparato molto vivace
De Cecco sa meglio di me che Abruzzese dei redditi di Pratola Peligna credo
Insomma noi facemmo quell'accordo e
All'asilo pago Trentin perché poi il più grande sostenitore di un bravissimo sindacalista
Che era lei il segretario regionale della Lombardia della
CGIL Pizzinato
Fu sostenuto con la determinazione economo come l'AMA aveva il passo luce Greta in poi le mie Trentino come forse era naturale che avvenisse un po'prima venne dopo
Quindi questo rapporto con questo mondo
Così questi straordinari
Studiosi è stato una una cosa che cambia è caratterizzato il sindacalismo italiano di quegli anni
Io concludo ricordando la mia esperienza personale co io sono stato per il caso il soccorritori di Giugni colpito alle gambe da dalle Brigate Rosse
Erano ottantatré era marzo mi pare io stavo alle due e mezza tre sulla porta di lì a poco disco chiacchierando con un segretario di categoria
Io ero raggiunto il Segretario generale aggiunto alla firma a quell'ora
Forse eravamo stati non lo non mi ricordo
Erano anni in cui stavamo con le orecchie dritte sempre tutti
Io poi pensavo ero quello lì deve il il moderato che in quei momenti in quegli anni era contro l'unità sindacale oggi la raccomando la unità sindacale
Anche a a tutti ci sono tutte le condizioni allora c'era una dentro i nostri sindacalisti c'era una rottura tra
Questo rischio rispetto all'egemonia con ancora c'era c'è no insomma e sul piano dei contenuti d'accordo con e facevamo i contratti sempre assieme però quando parlavamo di politica avevamo la colpa di aver una prevenzione verso il PC
L'abbiamo avuta l'abbiamo tenuta Fini foto allora
E c'era io io pensavo fosse
I possibili obiettivi possiamo essere noi abbia può che siamo esposti nei congressi e col controllo Silvio noi invece quella gente lì
Aveva capito quello sul nodo
Che forse era più forte forse era più facile sostituire un leader sindacale
Che uno di questi
Studiosi capaci di orientare da profondi ed io penso che
Insomma o questo sospetto tavoli due colpi sì chi via Livenza e attraversata la strada via poco sulla sinistra venti metri c'è via Livenza
Per assicurare però erano era ottantatré quindi ma fu un attimo e un motorino con due ragazzi o l'unica cosa che
Occhi vi erano due giovani poi paga nove e presero giù verso piazza quadrata
E dopo un attimo cominciamo a sentire delle urla di più di una donna
A quel punto occorre muovere da dove era uscita questa cosa il via a pochi metri perché l'ufficio cioè la vera lo studio Gino ce l'aveva lì
La sua segretaria e poi credo che fosse al primo piano quindi da sottrarli nulla poverina era ecco guardo le per terra e c'era giro appoggiato per terra seduto qua appoggiato con le spalle al muro
Io quando mi avvicinai vi poche la gamba insanguinata indici a urlare io dico e chiama l'ambulanza invece e
Consentiamo l'ambulante andai lì
Chi non ha perso conoscenza non l'aveva persa
E quando vide miei mi strinse la mano e illegali come siccome come come sappiamo che si fa insomma i legami con la civiltà dell'altro mio collega
Larga cercando di stringere molto
E fortuna vuole che quella il Policlinico è vicino
Un quarto d'ora e arriva un'ambulanza
Io tenevo la mano di jeans saldi sull'ambulanza e
Ve l'ho voluto l'ho detto un'altra volta sola questa cosa quando morì Giugni aveva un giornale nostro lì vicino c'ero io li ho
E debbo dire la forza d'animo non un lamento non una parola stava Leasint sentivo i i sentimenti da questa mano che mi stringeva la mia li e li avevamo allegato alla salgo sopra
Arriviamo naturalmente io attesi lì fin quando non arrivarono i la signora non ricordo chi altro ma prima che arrivasse disamina riuscì un medico che l'aveva visto già assieme ad altri venne da me mi conosceva
Quindi se un miracolo perché ha sfiorato o la la la l'arteria così
E il quarto d'ora poteva bastare se per caso fosse andato e lascia Illy questa cosa ma
Ho voluto dire anche un uomo mite poi
Intelligente sarcastico come Giugni però in quelle condizioni non ha perso nemmeno durante il tragitto conoscenza e così Lollo Placco sa che mi ha adesso ripensandoci sempre poi che mi ha colpito è quello proprio neanche un lamento stava lì fermo dritto
Di parla poi controlli sull'ambulanza
Lasciamo insomma persone
Di grande livello e
Aggiungo a questo che nell'accordo del novantatré la cosa che mi ha colpito e e lui
Preoccupato dalle forme del RAP di rapporto del lavoro non a tempo indeterminato infatti lire considera tre o quattro con l'apprendistato i contratti di solidarietà i contratti di formazione lavoro
E c'è una
E c'è un una raccomandazione dice stiamo attenti al al lavoro interinale che non sia lo strumento per la destrutturazione
Quell'accordo per la parte governativa la scritto Gino Giugni era ministro del lavoro
E il coi sindacati che c'è allora mi pare fosse da Antonio
Larizza e e
E Cofferati peraltro Cofferati lo Ferrante no il primo trentine che firmo no ma insomma e ha scritto questa cosa attenti
La Lamieri in atto ma
Inaccettabile è stata quella di fare di inventare
Per la
Flessibilità necessaria per alcune situazioni inventare venti forme
Di contratti a termine
Che hanno trasformato milioni di possibili posti di lavoro a tempo indeterminato in borse di lavoro precari perché che il sistema economico italiano avesse bisogno di quattro milioni
Di lavoratori precari e questa è una pazzia e sentir dire che questa è
Una visione avanzata della difesa dell'occupazione
Ce n'è ce ne corre insomma infatti poiché non si è allargato lo spazio della contrattazione aziendale che la Commissione Giugni del novantasette che verificava l'accordo del novantatré
Per impegni prese che Prodi mise in piedi e dove c'erano dentro il professor D'Antona e il professor Biagi ahimè tra l'altro
Raccomandava l'estensione ormai per la
Articolazione del sistema produttivo italiano voi o andate lì per prendere i salari e dare produttività o succede quello che è successo
Che siamo arretrati studi dieci quindici punti rispetto
Alla Germania sulla produttività del lavoro e che i salari dell'industria italiana sono diventati gli ultimi d'Europa
Quindi una
Capacità di vedere le cose in maniera straordinaria grazie
Ha ragione
Rettore
Ah nel portare la testimonianza ma anche per il cordolo di Gino io
Di quarant'anni nei quali siamo stati assieme abbiamo discusso sia nell'attività sindacale
Come l'attività
Politica io voglio concentrarmi su due aspetti solamente
Di quando è stato un grande collaboratore di due Ministeri di Brodolini e di Donat Cattin e di quanto è stato ministro nulli
Allora vorrei dare un contributo non solo di testimonianza ma anche di riflessione
Sul lavoro importante che ha portato allo Statuto dei lavoratori
Ma portato anche ad un modo con il quale è quella stagione così vivace così conflittuale come è stata quella dell'autunno caldo
Poi riuscita ad arrivare ad uno sbocco di carattere costruttivo
Con Gino ho riletto in questi tre giorni prima di questo convegno alle otto e i suoi ricordi sui testimonianze ci sono dei saggi molto immettere santi
Lo Statuto dei lavoratori
è stato affrontato
Ed è stato affrontato tenendo conto parlava Ruffolo di riformismo il primo a parlare di Statuto dei lavoratori dei diritti dei lavoratori
Era stato addirittura Filippo Turati
Poi
Ne aveva parlato Giuseppe Di Vittorio e poi nel programma del Partito Socialista quando si realizzò il centrosinistra organico
Il problema di uno Statuto di un'affermazione di una parità
Dei diritti dei lavoratori sul posto di lavoro era stata una delle condizioni che faceva parte del programma per il Partito Socialista sappiamo come è stata
Tormentata la vicenda del primo centrosinistra fosse
Oggi rivedendolo storicamente è stata una delle poche stagioni nelle quali nel nostro Paese si sono fatte le riforme non solo se n'è parlato ma si sono fatte delle riforme
Importanti che hanno cambiato il nostro Paese e che hanno affermato non solo i diritti dei lavoratori ma anche i diritti civili nel nostro nel nostro Paese che la battaglia per lo stop tutto
E che si era come dire
Annacquata che nel contesto delle difficoltà delle resistenze
Venne ripresa da Brodolini con il più grande sostegno di giro e di Enzo Bartocci e io pelli che io
Conosciuto e con io avuto modo di avere un grosso rapporto con Gino all'epoca di dovevo Nenni
Era una fase interessante io ero segretario
Giovanissimo confederale del UIL poi nel sessantanove il Segretario generale dei metalmeccanici della UIL
Assistetti e collaborativi al modo con il quale Gino Giugni lavorò sulle diverse ipotesi che erano il campo sullo Statuto dei lavoratori
Per arrivare a una proposta unica del Governo che venne approvata
Praticamente pochi giorni prima venne approvata nel Consiglio dei ministeri pochi giorni prima della morte di Brodolini
De Nigris Gino Giugni
Attestare lavorato fortemente con brodo Rini e quindi io voglio ricordare che Brodolini morto giovanissimo quarantanove anni
Ed è un ministro che ha avuto solo sette mesi dinanzi all'Ulivo eppure un ministro che nella storia del nostro Paese anni ucciso straordinariamente
E
Gino è stato l'elemento di continuità e di raccordo lo ha detto ora Franco Marini con un altro grande ministro Donat Cattin
E lo Statuto dei lavoratori è stato gestito diciamo così con questa impostazione che aveva dato Brodolini
E che nel contesto dei mesi successivi ha avuto delle elaborazioni e dei di perfezionamenti e degli ampliamenti
Sui quali voglio richiamare l'attenzione e sui quali Gino Giugni e Stato uno dei protagonisti cioè un ricordo di Gino Giugni sull'autunno caldo
E sullo Statuto dei lavoratori
E cioè l'ultima raccomandazione è che l'IVA gli fa Giacomo Brodolini quando partendo per un viaggio senza ritorno
Grazie andava ENI svizzero alterco era ormai arrivato alla fine
E Gino Giugni lo ricorda Brodolini gli dice mi raccomando Gino adesso che il provvedimento va in Parlamento
Mi raccomando di mantenerne ferma la sostanza e di evitare che io lo sa Statuto possa diventare un ATP per gli scansafatiche questo lo ricorda Gino perché
Quando lui si sentiva chiamare il padre dello Statuto aveva sempre un senso di fastidio perché lui sapeva che ero contrario contro le esasperazioni
Che c'erano motivi uno Statuto che erano solo diritti o quanto c'erano le altre affermazioni
Che dicevano che era stata la rovina del nostro paese cosa avviene e quindi lo Statuto riesce ad arrivare ad una sbocco positivo perché
Cioè questa riflessioni da fare che è stata una posizione e lungimirante che venne presa da Gino Giugni e poi da Donat Cattin
Mille novecentosessantotto era stato l'hanno degli studenti il mille novecentosessantanove e l'hanno degli operai
Il sindacato l'inizio si trova stravolto contestato
Debole
Perché in una una presenza organica nelle fabbriche sui posti di lavoro le commissioni interne sono oppressore tessono degli organismi
Non più rappresentativi coi degli organismi che non sono
Unitari e Gino Giugni e Donat Cattin
Riprendendo le idee di Brodolini vincono le resistenze che esistevano a livello politico
Perché c'era la resistenza di chi sosteneva che
Soprattutto lo ricordava Franco pal che in alcuni settori della Cisal mi ricordo Storti
Che diceva che era materia riservata alla parte contrattuale
Vincere le resistenze che erano presenti nel Partito Comunista non nei sindacalisti comunisti
Che vedevano lo Statuto come qualcosa che non doveva riguardare solo l'attività sindacale ma dove va essere universale doveva riguardare anche gli aspetti e dei partiti
Si riesce con un lavoro paziente a superare queste difficoltà
Lo Statuto
Si può dire che è stata per la prima legge di sostegno attese le conquiste come quelle dei delitto di Assemblea della democrazia in fabbrica
Che vengono definite prima contrattualmente e poi trovano una soluzione organica nello Statuto che viene approvato nel mille e novecentosettanta mentre i contratti sono del mille e novecentosessantanove
Quale la scelta che viene fatta che io dico lungimirante che lo Statuto grazie anche a Donat Cattin
Che introduce l'articolo ventotto che non era nella impostazione originale quella terre interprete note rintocco quello di poter bloccare in presenza di comportamenti antisindacali
è uno Statuto che rafforza il sindacato è uno Statuto dei diritti dei lavoratori ma
Dà forza al sindacato e
Questa scelta e lungimirante perché il sindacato che è cambiato
Il sindacato che è riuscito a trasformare questa protesta e una proposta di cambiamento si rafforza enormemente con lo Statuto dei lavoratori e questa è una scelta lungimirante perché negli anni del terrorismo il sindacato e in grado di fare una battaglia
Forse è fortissima nei confronti del terrorismo riesce a sconfiggere quello lo slogan terribile nei Colli Brigate Rosse né con lo Stato
E troppi o con una
Diciamo così partecipazione di massa con il coinvolgimento delle assemblee
Che sono state rese possibili dallo Statuto
Si riesce e sconfiggere il terrorismo una scelta io penso
Lungimirante che venne fatta di dare importanza al sindacato di dargli un ruolo
E di costruire un sindacato
Importante che era capace di fare proposte
Di elaborare e di un sindacato diciamo così che poi dovrà fare i colti in una mutata situazione economica del nostro paese con grandi tensioni al proprio interno
Alla stagione i vecchi gli accordi prima quello no quello durante il Governo Spadolini quando Gino Giugni
Riscrive errori cordina il trattamento di fine rapporto e si riesce a bloccare un navale referendum che era stato proposto dai Cobas
Quando nel mille e novecentottantatré c'è l'accordo Scotti e quando poi nell'ottantaquattro cioè l'accordo sulla scala nel mobile e quindi un sindacato lo ha ricordato Franco Marini che spero si pone e questo problema è che rischi perché ha la sua forza
In questa unità e a la sua forza in questa sua capacità di proposta è che qui ricordo
Perché allora la divisione sindacale anche quella che si realizza nell'ottanta
Quattro ottantacinque che porta alla fine della federazione unitaria non ha mai avuto un significato strategico non è stata mai una scelta strategica le rotture che pure sono state fatte
Hanno sempre avuto un valore tattico per ricostruire L'Unità su delle basi che fossero
Più legate ad un confronto nel merito i sulle soluzioni che dovevano essere
Adottate
La seconda ricordo di Gino
Quello riferito a quando è stato ministro voi dei lavoro
E lo è stato in un momento complicato e difficile
Gian Franco Marini AA ricordato come alla fine del mille novecento novantuno Franco era ministro del lavoro tirate vicenda delle pensioni
Alla fine del mille novecentonovantuno si sottoscrive un accordo
Che aboliva la scala mobile
Polacco certezza per quattro punti era successo il finimondo nella fine del mille novecentonovantuno la scala mobile nuove
Con un accordo che vede la firma
Franco nel Governo la firma di D'Antoni io ero ancora nel sindacato la mia e quella di trentina
E si apre poi lui la stagione nella quale siccome a maggio dell'anno successivo non si sarebbe potuto più ricorrere alla scala mobile
Exit doveva aprire diciamo così
Una s'un cambio bisognava farla quel famoso accordo
E qui
è stato un momento molto difficile perché ha coinciso con
Il momento più astro della crisi della politica nel nostro Paese su con il momento
Di Tangentopoli
De Gino diventato Ministro del lavoro
E
Come
Cosa
Non ho capito
Ma io parlo il fatto di quel
Io spero che quello che io questa volta
Avversi strati dell'esperienza riusciamo a interrompere questa Curia fatta che va avanti e che danneggia il paese
Lei
è il grande capolavoro che ha fatto Gino aveva cominciato penso che ne aveva parlato Giuliano Amato stamani
Non si era potuto fare l'accordo con Amato e l'accordo si poter realizzare col Governo presieduto da Ciampi e
Oggi
Prego quell'accordo
A cui io guardo con rimpianto
Però guardo anche con attenzione nella fase di oggi è stato un accordo fondamentale perché nel momento maggiore della crisi di quegli anni politica del nostro Paese
Lì le organizzazioni sindacali lì Giugni e Ciampi svolsero un ruolo fondamentale e un ruolo di cui
Il nostro Paese deve essere grato
Poi alcune cose poi per non essere troppo lungo le voglio dire e finisco
Su Giugni come l'ho conosciuto io
Giorgio Ruffolo diceva era un riformista
Ed era così perché il perugino per riformiste Mon sociale
Lui diceva bisogna definirsi
Non solo nel riconfermare una scelta legalità aria e democratica ma quale era poi la grande importanza
Che il riformismo deve a vere e deve
Armarsi di una dottrina critica
Propositività duttile in grado di collocare i programmi di innovazione in una visione di lungo periodo
Gino io mi ricordo quando eravamo con lui negli ultimi tempi con Giorgio Ruffolo quando facevamo queste riunioni per discutere della situazione politica
Sapeva che i cambiamenti che si sta
Stavano verificando
In modi e in forme che non hanno riscontro nella storia umana
Imponevano e impongono una strategia di lungo periodo nella quale agire con realistica gradualità
Senza però mai perdere di vista la linea di fondo da seguire con coerenza e con tenacia
Cambiare i principi i criteri metodi della politica economica sociale vivificare la cultura restaurare un rapporto con la libera Ascenzo
Risponde a un bisogno dei tempi ad una necessità imposta dal corso delle cose io penso
Oggi
Che Gino Giugni con il coraggio che lo ha sempre contraddistinto e con la consapevolezza che il progresso deve valorizzare la persona
Ci sprona a non avere paura del futuro
Non dobbiamo guardare al passato questo pensava Giugni per rimanere nel passato
Si vede il suo coraggio il suo ottimismo la sua capacità di essere un vero riformista ci devono sempre accompagnare
Gino Giugni direbbe oggi che non si può cancellare la storia che non ci si può aprire ad un nuovismo indistinto e superficiale
Vorrebbe però che ci fosse originalità e vigore nel disegno politico e sociale
Vorrebbe che ci fosse un'anima per accendere passioni e per far nascere idee
Gino Giugni è stato ministro come Brodolini e Donat Cattin dei lavoratori
Non
Però per condannarli in un ghetto di antagonismo
O per condannarli ad una subordinazione culturale o politica
Ma per rendere i lavoratori protagonisti con gli altri soggetti sociali dello sviluppo del Paese
Dopo questi
Diciamo toccanti testimonianze del nostro tempo questi inquadramento così
Significativo nel quadro delle evoluzioni diciamo normativa e sindacale del Paese abbiamo ancora due ultime testimonianze un è quella del collega Riccardo Del Ponte Arche breve e di prendere la parola e poi per ultimo naturalmente Raffaele Del Vecchio
Che pregherei di parlare anche tenuto conto che oggi punto Silvana ci ha ricordato che non sarei allievo di Giugni ma addirittura eravate allievi nello stesso corso e quindi mi pare che Raffaele
Possa essere la conclusione naturale di tutto questo anche
Una sorta di percorso perché tu ancorati occulti relazioni industriali in azienda e
E come è scritto diverse volte e ha preso come o comparti relazioni industriali facendo egli era di Gino Giugni
Se grazie ringrazio tutti dell'attenzione io sono fra l'altro il primo è forse l'unico a parlare di cui esperienze non sono nemmeno lontanamente paragonabili
A quelle così importanti che abbiamo sentito evocare la mia molto più
Modestamente quella di un giuslavorista formatosi negli anni ottanta e per il quale come per tutti quelli della mia generazione Gino Giugni è stato un mito assoluto diciamo umiltà assoluto fra l'altro mai dei mitizzato
A differenza di altre diciamolo pure non tutti i miti della nostra letteratura giuridica hanno resistito egualmente all'usura del tempo Gino Giugni assolutamente
Assolutamente sì
Fra l'altro anche a me veniva in mente un episodio personale ma di tenore come vedrete del tutto diverso da quelli che sono stati
Raccontare che non figurano i libri di storia è semplicemente per ricordare il fatto che quando parlava Gino Giugni ai convegni ad esempio lavoristi sia l'associazione tra il diritto del lavoro
Per la verità anche quando parlava il mio maestro Giuseppe per a tutti entravano nell'Aula cioè tutti venivano a sentirle
E non si mancavano una parola dei loro interventi e ricordo benissimo che non uno di più i convegni in cui mi capitò intervenire a un convegno a viareggio sul diritto di sciopero ricordo l'anno esatto
Dovevo appunto parlare molto timidamente in quel momento arriva Gino Giugni con le solite ali di folla
Che si apriva il ragazzino fu ovviamente pregato di attendere e fu fatto parlare dopo col particolare che Giugni poi dopo si rilassi sonda prendere il caffè la sala si è svolto a completamente
E ricordo la mia esperienza un mio ricordo personale molto caro ora non c'è più Olga D'Antona che uno dei pochi che rimaste starmi a sentire fu appunto Massimo D'Antona lo ricorda come come fosse adesso comunque appunto da giurista formatosi negli anni ottanta
Scelto così ha intuito di prende uno scritto di Gino Giugni
Pervenuti trarre spunto per qualche brevissima riflessione e ho scelto
Sono stato poi contento della scelta proprio il diritto del lavoro negli anni ottanta che ha una relazione che Gino Giugni presentò al Congresso dell'aprile ottantadue dell'Associazione Italiana di diritto del lavoro
A Bari l'ho scelto forse perché ero rimasto colpito per noi è stata una lettura ovviamente obbligatoria
Certo era la preistoria cioè sicuramente c'è una di vedere di proporre una qualche riflessione a voce alta nel attualizzata diceva mo'sul lascito sulla cifra Giugni si poteva pensare che una relazione che si riferiva un decennio che un po'è la preistoria dispetto
Hai i tempi che stiamo vivendo potrebbe non avere nulla da dirci invece non è così secondo me non solo
Per la riflessione scontata del valore intellettuale che Gino Giugni di cui Gino Giugni per valeva qualunque riflessione
Che faceva valori intellettuale al quale mi sento di accostare la nostra letteratura giuridica solo alcuni contributi proprio di Massimo D'Antona sia pure relativi a una fase successiva
Mi sono chiesto e ho seguito un po'questa modestissima pista da cosa venisse questa sensazione di attualità pure in presenza i dati di contesto del tutto diversi da quelli di oggi evidentemente
La globalizzazione ancora non esisteva almeno questo fenomeno conclamato
E Giugni parlava entro un orizzonte in diciamo che l'ha segnata una stella polare riformisti ca che proietta una luce ancora nonché oggi questa luce non ci sia più ovviamente per una luce che ha attraversato
Delle difficoltà delle opacità delle crisi all'epoca quella luce
Ancora era molto vivida ampie molto certa
Anche se giungere il primo a sapere e il primo a sapere fra l'altro lo diceva anche in questa relazione come nella cultura giuslavoristica di sinistra che pone il cuore assoluto e la cultura giuslavoristica una cultura che pure aveva
Introiettato il punto di vista riformistico il fossero poi impostazione anche profondamente diverse ad esempio circa il ruolo strategico da assegnare al conflitto industriale
Se come espressione del normale competizione che deve dire in una società liberale ricordo l'importanza che per giugno ha avuto avuti contributi alla scuola di Oxford
Oppure invece come espressione di un antagonismo di interessi
In marca più strutturale e ancora molto influenzato da premesse culturali e politiche di tipo marxiste spiccatamente marxista
Ma allora appunto qui sono continuata chieda dove viene quella sensazione di attualità che ho provato leggendo una relazione di così tanti anni fa
Io credo che venga dal metodo di riflessione di Gino Giugni un metodo che valorizzava al massimo il ruolo di giurista come scienziato sociale a trecentosessanta gradi
E che dunque era pienamente cosciente del fatto che il diritto del lavoro e una tecnica di regolazione sociale che si solleva una serie di approssimazioni successive mai per definizione compiute nelle diverse fasi storiche
Una regolazione che non era riconducibile a un'ingegneria in senso tecnico come portatrice di un progetto unitario ma che viveva di un processo
Di contraddizioni anche inerenti allo svolgersi una dinamica lavoristica e si era formato attraverso come in un'immagine rimasta famosa Giugni
Ha scritto di stratificazioni alluvionali ed è una cosa su cui aveva concentrato poi tutta questa sua relazione del mille novecentottantadue vedere quali falsi avevano portato quali contributi e come si potevano razionalizzare insieme
E voglio citare proprio un passo perché Giugni vedeva proprio nelle dinamiche di queste contraddizioni un approccio quindi molto moderno insomma anche di più
Una delle principali chiave di sviluppo e l'ordinamento lui parlava in quella relazione di quelle antinomie di principio
Che accadono quando uno o più incisivo guida si espande gradualmente conforma normativa preesistente come in una rilettura del diritto previgente alla luce della Costituzione di una certa misura dello Statuto dei lavoratori
Un processo cui era estranea intendiamoci ideali una meta prefissata
Ma che era dominato proprio da una logica di adattamento continuo permanente ai mutevoli contesti economico-sociali
Perché infatti è sintomatico ma Giugni parlava nell'ottantadue era già successo delle cose importanti nel diritto del lavoro a farlo
Prova del diritto e lavora stagione diritto al lavoro dell'emergenza che fate in questa relazione Gino Giugni dice non chiamiamolo più diritti all'euro dell'emergenza chiamo diritto del lavoro della crisi o comunque un diritto e lavoro della trasformazione
Si prefiguravano profonde prospetti ristrutturazione dell'apparato produttivo del Paese insomma si apriva un decennio nuovo in malgrado Giugni rimanesse convinto della potenzialità il Preside
Do statutari ovviamente e della politica di sostegno al sindacato maggiormente rappresentative in particolare
Tuttavia era assente totalmente il settore qualunque accento diciamo trionfalistico o anche di esaltazione esperienze passate però perché è stato ricordato proprio almeno in perfetto
Mi ha preceduto più autorevolmente di me Giugni guardava al passato per in realtà volgersi verso il futuro
E infatti ecco l'aspetto anche realistico pragmatico accanto alle antinomie di principio cito proposta espressione lui parla di queste auto antinomie di valutazione definisce così
Che a differenza delle precedenti non esprimono un principio di progresso dell'ordinamento ma al contrario fanno e fanno capire l'irrazionalità e denunciano una cattiva educativo impiego delle risorse istituzionali è proprio l'espressione suo
Appeal sia nello Statuto dei lavoratori un certe possibili utilizzazioni che ne erano state fatte anche questo è stato ricordato prima per esempio non si scandalizza affatto dell'idea di un check-up allora sì insegnare un uso che è espressione dello Statuto
Ne aveva timore di parlare della necessità come prima e più visibile Obiettivo mi sono appuntato questa frase
In tempi se non ci hanno già deciso che il profilo finanziario di
L'eliminazione di quei film chiamava garantismo inutile sproporzionati che aveva timore che potesse rovinare le esperienze lo statuto e il suo
Lascito fra l'altro giovani in questa relazione accennava anche il problema della legislazione previdenziale
Che sono stati anche quelli evocati che lui vedeva già allora come potenzialmente molto seria e la forza di questa analisi vado a concludere
Nasceva dall'ispirarsi ma cito di nuovo ancora proprio l'ultimo brano della relazione ha una chiave cognitiva che era quella della crescente complessità sociale
E dell'impossibilità di governare la complessità con approcci io unidirezionali che tenessero artificiosamente separati i profili della socialità questo noi lavoristi ricordiamo ricordiamo certo questo accenno dei profili
Dell'efficienza dice Gino Giugni fare cultura industriale la chiamava ancora così anche se poi nella relazione si parla anche ovviamente della tendenze posti industriali
Significa prospettare un diritto del lavoro participio dei valori di culto di questa cultura industriale
E significa appunto provare a coniugare gli obiettivi della socialità con gli obiettivi dell'efficienza e e Luino diceva proprio anche con accenti autocritici o critici verso quella parte la cultura cultura apparteneva che non condivideva questa consapevolezza
Quindi un approccio vorrei sintetizzare da soppresse o sobriamente serenamente critico acutamente consapevole delle intersezioni disciplinari
Ovviamente colto evolutivo colto anche sulla tradizione del pensiero giuridico gravi ovviamente che non manca la semplicità
Evolutivo non ideologico né nostalgico mai drammatizzare ante grado a lista esenti da riscatto del CIE di qualunque segno
E aperto verso il senso la complessità non credo che anche oggi avremmo bisogno sufficiente di altro da questo
Pelle
Essi la professoressa Sciarra Maio sono impari la mia è una semplicemente la cartolina di un pugliese
Esistono maestri c'è libero e maestri Palma
I primi rilevano verso il cielo i loro Ramiro raggiungibili carichi di frutti
I secondi invece hanno i datteri già nei loro rami bassi
E anche chi è più piccolo può afferrarmi
Appartengo alla classe degli allievi più piccoli i giorni
Quelli che hanno lavorato come ha ricordato la professoressa Sciarra proprio iniziando con l'autunno caldo
Poi ho scelto di lavorare nella pratica dove
Una esperienza anche
Il comma
Mario romani nell'ultima parte della sua vita
E ho avuto anche la fortuna come sindacalista d'impresa di aggiungere
Alla scuola di Giugni che poi di romani la scuola Olivetti
Una delle più belle comunità organizzative dell'industria italiana
Dico volutamente è bella perché l'estetica in Adriano Olivetti non era un fiore all'occhiello ma un elemento di completamento della percezione di un prodotto come ha più volte ricordato Franco Ferrarotti
Gli intellettuali
Erano inseriti a pieno titolo nella nostra organizzazione basti pensare a Geno Pampaloni o a Paolo Volponi
Commentando l'aforisma orientale che ho ricordato in esordio
Gianfranco Ravasi notava che si è mai strip Palma
Perché non si insegna solo quello che si sa ma quello che si è
Che è stato per me Gino Giugni
Paolo Grossi scrisse per i suoi ottant'anni che da lingue sangue del suo pensiero furono alimentati dal mondo giuridico carnale di common spero manca insomma
Rendendolo Grassi come notato salvo Leonardi per il metodo che lo contraddistingue sa
Per l'attività di Giugni sono stati ricordati alcuni contributi fondamentali per il nostro sistema di relazioni industriali il protocollo intersindacale sa
Lo statuto dei lavoratori
La legge sul processo del lavoro
Quella sullo sciopero nei servizi pubblici arriva allora come interlocutore ministro predecessore di Marini Carlo Donat Cattin
E infine il protocollo del novantatré
Se accanto a questi titoli poniamo i ruoli che li ha rivestito leggiamo consulente dell'IRI
Capo dell'ufficio legislativo del Ministero del lavoro Presidente dalla Commissione lavoro del Senato ministro e infine Presidente della Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali
E allora
Rispondendo alla domanda scherzosa che più volte ricordato Giuliano Amato riferita Giugni sono un giurista prestato alla politica o un politico prestato al diritto
Mi permetto di dire che Giugni non solo per me è stato innanzitutto un servitore dello Stato un testimone un maestro
Ministro tra virgolette del sistema italiano di relazioni industriali
Non mi stancherò di segnalare l'ha fatto con ben altra autorevolezza Giorgio Benvenuto come operatore pratico la soluzione di transizione dalla vecchia indennità di anzianità al trattamento di fine rapporto
In tre mesi quella partita venne sistemata
Evitando appunto il referendum promosso da Democrazia proletaria
Anticipando sebbene riflettiamo la soluzione del novantacinque sulle pensioni perché si rispetto con lo strumento la vita lavorativa e professionale e retributiva di ogni dipendente
E per quello che mi riguarda come pratico io non mi sono mai potuto dimenticare che da loro il contenzioso sull'indennità di anzianità che ira
Uno dei più ricchi tini per contenziosi italiano
Progressivamente scemato
A mano felice che gli arriva nel trovare soluzioni che sapeva difendere in modo laico
Di derivava dalla consapevolezza che le relazioni industriali sono un'arte destinata al problem solving come ammetterà già un primo cella l'assaggio offerto per gli studi in suo onore
Un'arte che si misura con una pluralità qualifica attiva di interlocutori
Aggredita over Taro
Nel convegno dell'ottantasei all'Unione degli industriali di Torino Pessi ricorderà
Che aveva espresso il timore che la contrattazione collettiva passasse da ordo ordinanza a ordo ordinatissima a me ha ordinato San mezzo di una legge che gli rispose perché no
Io credo di non dovrei dire altro perché ho sempre sentito vicino nel mio lavoro scarsi
Io ovviamente non ho non sono altezze neanche di trarre delle conclusioni perché credo che tutto quello che avete sentito da questa mattina ci chiarisce che stiamo parlando di un personaggio assolutamente fuori del Comune sotto tutti profili
E quindi credo che
Ognuno di noi in fondo posso soltanto ricordarlo
I rapporti che ha avuto nella sua dimensione scientifica umana culturale che è stata sicuramente straordinari
Io devo dire che forse per me
E penso con questo di interpretare il pensiero di tutti i colleghi giuslavoristi
Però la cosa più bella è che ogni volta che cominciamo il Corso di diritto del lavoro e parliamo dell'autonomia collettiva io l'ho già cominciato in corso quindi ho avuto questa fortuna
Cominciamo a parlare di Francesco Santoro Passarelli Gino Giugni e dell'ordinamento intersindacale
è bello pensare che
Immagino e nelle aule universitarie ricordato costantemente e quindi divelti Grass sempre in funzione di quelle migliaia di ragazzi
Che sentiranno parlare di lui e delle sue teorie
E poi lo risentiranno ancora perché naturalmente dopo le parole modello ordinamenti intersindacale vareremo dello Statuto dei lavoratori faremo del dialogo fra contrattazione collettiva e legislazione arriveremo a parlare del
Protocollo del novantatré addirittura della legge sui quadri del
Del dell'ottantacinque delle gli interventi successivi di quando Lugli
C'è stato cioè c'è ci ha aiutato ogni passaggio prima la pelle parlava del trattamento di fine rapporto
Io penso che questo sia la più grande fortuna
Forse
Il più grande conforto anche per la moglie per i figli cioè sapere che è un pensiero che continua e continuerà sempre il diritto del lavoro e Gino Giugni Gino Giugni e il diritto del lavoro
E questo è quello che oggi ci siamo ridetti tutti insieme quadrato tutte le sfaccettature del pensiero dell'essere di questo grande maestro allora grazie a tutti