Intervista ad Antonio Martino sulla lettera di intenti del Governo italiano all'Unione Europea

Il professor Martino comunque vada a finire il confronto con l'Unione europea perché l'Italia e comunque il Paese cofondatore e terzo contribuente
Ma rischia di essere un'occasione sprecata in termini di riforma
La lettera la trattativa ribasso con la lega assolutamente sì vorrei ricordare che se fosse entrato in vigore la riforma pensionistica proposto dal Governo Berlusconi nel novantaquattro
Oggi il sistema pensionistico sarebbe sostenibile mentre non lo è affatto a verità è che la
L'Unione europea sta diventando per i singoli Stati un po'quello che era il fondo monetario internazionale
La lettera di intenti il fondo risiedeva in realtà non è una richiesta dal fondo erano i governanti del Paese in questione
Che si facevano chiederà lettera di intenti in modo da dire
Che facevano quello che avrebbero dovuto fare comunque non per volontà propria Margaroli del Fondo monetario facevano imporre sostanza esattamente esattamente
Allora è la lega non ha questo riflesso di responsabilità e il sistema attuale è insostenibile prima o poi dovranno cambiare
Smettere interessa e quando la spesa pensionistica cresce più rapidamente del reddito nazionale non è possibile sostenere quel sistema
Oggi Draghi e Napolitano sono intervenuti i contorni ovviamente diverso ed molto misurati
Però insomma cercavano di incoraggiare in qualche modo maggioranza e opposizione che Napolitano anche tu nessuno pensi di candidarsi a governare senza fare scelte impopolari ma non credo che sia
Necessari un particolare amor di patria per rendersi conto che la riforma delle pensioni e nell'interesse dell'Italia e quindi tutti quelli che hanno a cuore il futuro del nostro Paese dovrebbero essere favorevoli
A una riforma pensionistica seria purtroppo abbiamo visto col Governo Prodi che quella
Lo scalone Maroni è stato abolito basterebbe tanto per fare un esempio intanto ripristinato
Ma ma anche quello non passa più bisogna fare una vera riforma pensionistica perché le aspettative
Di vita per fortuna sono in rapida crescita non possiamo mantenere un'infinità di pensionati per venticinque o trent'anni di seguito l'ultima domanda chi le farà queste riforme
Ah non lo so non certo la sinistra e temo neanche noi di Peppe