Chi arma le dittature nel mondo arabo. Il Rapporto di Amnesty International. Intervista a Riccardo Noury

Radio radicale in questo spazio di programmazione vogliamo tornare ad occuparci di quelle che per la convenzione anche giornalisticamente vengono definite le primavere arabe le rivolte che stanno attraversando il grande Medioriente dal Nordafrica fino allo Yemen si parla molto delle manifestazioni e le istanze di coloro manifesto né si parla anche della repressione che molto spesso i Governi dittature esercitano Ono esercitato nei confronti dei manifestanti quello però di cui non si parla si tende a non parlare del fatto che
Le repressioni vengono esercitate anche attraverso materiale bellico che è stato venduto da vari Paesi dell'Occidente che adesso poi
Sono schierati spesso a fianco delle rivolte contro i dittatori evitare come vedremo è un caso particolarmente eclatante ma questo
C'è una coda
Ma è meglio Ricardo Nouri portavoce per l'Italia di Amnesty International ammessi ha curato un rapporto che è uscito da poco succhiare va evitato il mondo arabo buona si erano riporterà
Allora ecco intanto su quali Paesi avete è stato condotto questo questo studio
Per quella contarci cosa emerso
Abbiamo preso in esame i trasferimenti di armi verso cinque paesi del Medioriente del Nordafrica Bahrain Egitto Libia chi degli MM in un periodo dal due mila cinque al due mila dieci
Individuando un gruppo di fornitori all'interno dell'Unione Europea Italia inclusa naturalmente erano solo le cito anche Francia e Germania
Spagna Regno Unito e anche paesi extra Unione europea o extra europei come la Russia gli Stati Uniti
E gli altri ancora il quadro che ne emerge spaventoso sconcertato una una fornitura sistematica DDA armi di ogni tipo leggeri e pesanti
Armi persino attualmente bandite dalla comunità internazionale che hanno
Consentito ai regimi repressivi e tuttora consentono penso al caso della Siria
Di fare bagni di sangue utenti si contro le manifestazioni contro chi scende in piazza per chiedere riforme democrazia diritti umani fine dalla corruzione
Diciamo anche c'è dei Paesi che sono presenza Amélie Italia è un nome che appare sorprendentemente in par di capire anche su cinque casi su cinque il nostro Paese forse un primato che forse abbiamo solo noi
Così e così c'è una tabella in questo rapporto di cento pagine in cui l'Italia fa fa bingo cioè ha dato dell'unico caso di un Paese tra quelli esaminati nel rapporto non tutti ovviamente nella comunità internazionale ma tra quelli esaminati nel rapporto a quello che ha dato
Arnia Bahrain Egitto Libia chi degli con naturalmente picco di
Di forniture al l'allora partner privilegiato e grande amico dell'Italia cioè da debba finire il regime della Libia ma ci sono state anche fornitore significative di di armi del genere
All'Egitto e al Bahrain i anche per quanto riguarda chi degli emendare il valore in in euro e un valore complessivamente altro
Come sono regolati a livello internazionale le esportazioni in materiale bellico per capire poi ed arrivare come si può
Magari intervenire per andare un giro di vite alle esportazioni cosa sempre senza di violazioni dei diritti umani nei paesi destinatari
Ci sono controlli molto molto blandi bene precisare che stiamo parlando di forniture che le chiamiamo così piuttosto che chiamarla chiamarle traffici che voterebbe qualcosa di di legale o clandestino quindi sono forniture legali che vengono autorizzate
Dalle autorità dei Paesi che che che rinviano
Sono forniture che a volte arrivano a destinazione attraverso triangolazioni in un caso è stato segnalato un passaggio attraverso Malta di armi finite in Libia
E però ci sono controlli blandi ad esempio su materiale che è un po'può essere considerato doppio uso come ad esempio armi destinate a uso sportivo o per caccia ed evidentemente
Cambiano le cose per quanto la caccia non c'è qualcosa di piacevole di cui parlare ma che poi un fucile da caccia in usato con dei cecchini per sparare contro i manifestanti
Può essere qualcosa di questi non peggiore
Quindi
E quindi quello che io non funziona fondamentalmente il fatto che non c'è una sensibilità un interesse a far vedere a chi vanno queste armi i soldi sono la cosa più importante forse l'unica
Non ci si vergogna né ci si spaventa anni sia pudore di inviare armi
Ah destinatari che è ben noto che le useranno per uno scopo repressivo quindi questo è ciò che che non funziona assolutamente
Grazie grazie allora permette a Riccardo Onori portavoce di ammessi Italia che ci ha raccontato di questo rapporto che credo si trovi integralmente c'è un
L'Inter per recuperare il rapporto in inglese partendo dal sito di ammessi tale giusto
Se così poi aggiungo e concludo che poi anche utile ascoltare leggere la proposta che facciamo cioè di un conto di un trattato sul commercio delle armi che contenga una una regola
Di controllo preventivo cioè noti non si autorizzano esportazioni né di armi verso Paesi che violano i diritti umani oggi così non è quella invece la regola che hanno perché altri suggeriscono
E dunque l'invito e andare direttamente sul sito di Amnesty Italia grazie ancora Riccardo noi grazie proprio