Intervista a Fernardo Gentilini sul suo libro dal titolo "Liberi a Kabul" (Ed. Editori Riuniti)

Abbiamo i nostri microfoni Fernando Gentilini né avviato speciale per l'Unione europea in Kosovo direttore designato per l'Europa occidentale Balcani alla Turchia al
Servizio di azione
Esternati Catrini Ashton con lui però vogliamo parlare di Afghanistan Gentilini è stato inviato civile della NATO a Kabul per circa
Due anni che ha scritto un libro dal titolo libero a Kabul edito da editori internazionali
Riuniti che è uscito da qualche giorno nelle
Librerie cominciamo proprio da qui dal libro anche se poi approfondiremo questioni diciamo più d'attualità di stretta attualità
Gentilini vorrei chiedere innanzitutto come si fa a essere liberi a Kabul in Afghanistan un Paese
Dove in Corso Roma o da un decennio un conflitto e dove visto da lontano la questione della sicurezza in qualche modo rende poco liberi
Sì innanzitutto scrivere sempre un atto di libertà quindi questo questo lo diciamo per il punto fondamentale libero a Kabul è stata una sfida
è stata la sfida di provare a conoscere a vedere l'Afghanistan nonostante tutto è vero a Kabul ci sono problemi di sicurezza ci si muove con grande difficoltà
Difficile muoversi fuori Kabul
Io in due anni sono stato abbastanza fortunato in questo senso perché il suo riuscito a
A ad avere abbastanza libertà di movimento anche se ero blindato corazzato
Che la sfida è stata dopo questa di uscire a sentirsi liberi a vedere quello che di bello l'Afghanistan può offrire
Al di là di quello che si legge sui giornali quindi non solo guerra ma anche tradizioni cultura gli afgani anche la vita
Ti quelli che alla guerra non l'hanno data vinta
La sua la sua esperienza quali sono stati momenti ricordiamoci dal dall'estate del due mila e otto per circa due anni e la sua nella sua esperienza quali sono stati momenti
Più importanti più drammatici anche da un punto di vista personale ma direi senza dubbio
Portato tutto durante il mio mandato intorno a queste elezioni presidenziali del due mila nove
Era il tentativo di consolidare lo sviluppo democratico del Paese e quindi la preparazione di queste elezioni è stata una grande spinta richiesto
Tantissime energie la NATO da questo punto di vista era impegnata logisticamente a ad assistere le autorità afgane perché le elezioni potessero
Aver luogo nonostante tutte tutte tutte le difficoltà
E poi in secondo luogo la grande sfida di questi due anni è stata quella di
Attuare questo famoso famigerato comprensiva approcci
Quando sono stato nominato già ormai da tempo si era capito che la soluzione non poteva essere solo militare ma che in Afghanistan andavano messe sul campo
Tutte messe in campo tutte tutte le opzioni che la comunità internazionale di cui siamo in attesa e dispone la politica la diplomazia l'economia lo sviluppo
Anche questa è stata una grande sfida e e se vogliamo poi la lezione è stata che la comunità internazionale e molto più brava mobilitare risorse militari che non risorse civili però ecco questo
Questo tentativo di far lavorare insieme e tutte le componenti della comunità internazionale
Dal mio punto di vista è stata è stata la grande sfida e che e
E l'elemento attorno al quale fu votata un po'tutta tutta la mia attività
Come inviato civile della NATO io devo far proprio questo cioè dopo mettere insieme i civili e militari far lavorare insieme le Nazioni Unite l'Unione europea e la missione
Militare
Insomma
Com'è andata da questo punto di vista ci sono stati dei
Dei miglioramenti le membrane nel suo libro scrive più facile prendere il telefono in mano e chiedere dieci mila soldati che
Qualche migliaio di
Civili in grado di contribuire alla ricostruzione dell'Afghanistan a una assistenza per la rule of law per allo sviluppo democratico c'è stato qualche miglioramento nel corso di quei due anni anche più recentemente
Io difendo sempre la missione internazionale scacchista nel suo complesso perché nonostante gli sbagli
L'Afghanistan adesso sta molto meglio di dieci anni fa
Ci sono otto milioni di bambini che vanno a scuola c'è molta più gente che va nelle università ci sono migliaia di chilometri stato asfaltati c'era un miglior servizio sanitario in generale su tutto il territorio quindi
I i progressi secondo me ci sono il problema è la dimensione c'è la sfida il problema è la dimensione del problema e qui la comunità internazionale mostra le sue carenze perché
Come dicevamo
è è un problema di meccanismi mentre c'è un meccanismo internazionale per mobilitare le risorse militari non c'è un meccanismo internazionale efficiente altrettanto efficiente
Per far sì che
In Afghanistan possano anche esserci esperti ingegneri agronomi e
Nelle della qualità e della quantità
Di cui ci sarebbe di cui sarebbe bisogno però nel complesso l'Afghanistan adesso sta molto meglio di dieci anni fa il problema secondo me e che probabilmente sta peggio di trent'anni fa
Tra poco tra poche settimane a inizio dicembre ci sarà
Una conferenza importante a bon dieci anni dopo la prima Conferenza di Bonn anche
Tra l'altro segno ma l'arrivo al potere di Hamid Karzai e di inizio diciamo del processo di ricostruzione
Anche in termini di democrazia dell'Afghanistan volevo volevo chiederle prima di affrontare la
Il tema di questa conferenza di Bonn e dell'ente e delle delle sue prospettive
Volevo chiederle se da
Appunto in cui come dire in in questo sviluppo che lei descrive della cooperazione tra
Civili i militari se questa lezione ma tratta in un certo senso anche per altre situazioni e non solo per l'Afghanistan
Ma direi direi direi senz'altro di sì
Qui il problema non è
L'uso della forza che secondo me in certi casi se fa parte del tutto e se sì iniziare un'azione militare sapendo dove si va a parare
Può avere anche una funzione molto nobile all'interno di una crisi internazionale il problema è sempre
Ricostruire quello che si è distrutto dopo e quindi diciamo l'attualità internazionale offre tantissimi spunti
A questo a questo riguardo io credo che delle lezioni si siano già astratte dall'Afghanistan per esempio credo che piuttosto che
L'uso
Massiccio
Di di di risorse anche militari sti stia andando verso un uso più parsimonioso e più un mirato
Piuttosto che il dispiegamento di grandi missioni militari sul terreno come si è fatto in Asia centrale Afghanistan anch'io racket
Per esempio guardando alla campagna di DDA si vede che sono state usate delle delle delle delle tecniche differenti che hanno sicuramente
Pagato di più quindi
Delle lezioni secondo me e di realismo si sono si sono mossi sono tratte il problema in questi interventi è sempre
Il livello di ambizione iniziale
Probabilmente in Asia centrale in Afghanistan si è partiti da dalle ambizioni troppo troppo alte che poi i fatti hanno dimostrato
Non essere non essere
Realistica anche anche in vista dalla Conferenza di bon sull'Afghanistan quanto incida l'attuale
Crisi economica internazionale
E dall'altro lato l'appuntamento elettorale degli Stati Uniti il prossimo il prossimo anno proprio per mobilitare RIS forse magari ingiuntivo e per l'Afghanistan è attenzionata internazionale l'impressione che dieci anni dopo ci stiamo un po'dimenticando di questo conflitto come c'eravamo dimenticati dei
Balcani subito dopo l'undici settembre
Ma questa anche qui questa è la grande la grande sfida
Fare in modo che si possa consolidare
Tutto quello che di buono si è fatto fino adesso quindi l'appuntamento direi nelle prossime settimane a partire da bond sarà proprio questo sarà
Di vedere fare il punto di quello che c'è di quello che è disponibile di quello che si può fare è molto importante materie mantenere l'impegno è molto importante mantenere l'impegno perché abbiamo visto in passato qualcosa vuol dire
Venir via da un posto come l'Afghanistan l'abbiamo visto all'inizio degli anni novanta quando
Il disinvestimento della comunità internazionale poi ha aperto la strada ai talebani nel no nel novantaquattro quindi è importante restare probabilmente bisogna restare i nel modo migliore bisogna restare con quello che serve
E e quindi ecco fondamentale per esempio vedere come il processo di transizione andrà avanti questo progressiva questa progressiva assunzione di responsabilità da parte degli afgani
A cominciare dalla sicurezza fondamentale per capire
Fin quando poi sarà necessario un un un un importante così pesante da parte della comunità internazionale e importantissimo vedere poi
Come si sviluppa l'anno preelettorale negli Stati Uniti che sono
Però di motivi
Sia il punto di riferimento della comunità internazionale in Afghanistan ma anche il punto di riferimento degli stessi afgani
Quindi anche la io credo che ormai ci sia
In molte parti del mondo l'impressione che situazioni come quelle afgane piuttosto che provare a vincerle militarmente vadano gestite vanno gestite
Con meno danni con meno costi possibile però ecco importante continuare a gestire
Cosa serve a suo avviso in questo momento ma servono tante cose per esempio dal punto di vista strettamente
Così militare reti penso soprattutto alla mia esperienza diciamo al libro
Penso che sia importante mantenere una forza di presenza di formatori
Di gente che possa
Aiutare le forze di sicurezza afgane a fare da sole il proprio lavoro ed assisterle nell'assumere progressivamente responsabilità sul territorio a partire dai distretti dalle Province diciamo più facili
Fino voi quelle e più difficili nelle quali che gli insorti cominci continuano a ad essere fortemente presente
Quanto invece alle diciamo questioni più politiche anche interne
è in atto un difficile tentativo di riconciliazione su vari livelli recuperare per esempio degli le basi i militanti di base diciamo degli insorti inserirli reinserirli nella società afgana magari nell'esercito afgano
Poi c'è un processo di riconciliazione pari tipo con minori di due diverse branche dei talebani ma poi c'è soprattutto la questione del Pakistan da questo punto di vista
Cosa si dovrebbe ma
Quando quando Obama lancio la sua strategia sull'Afghanistan all'inizio del due mila e nove
La strage si chiama ASPA troppo per segnalare il fatto che ormai si dovesse guardare sia l'Afghanistan che al Pakistan per cercare di risolvere il copre il problema gli afgani dicono che
L'insorgenza ecco come la malaria non sicura uccidendo le Tanzarella ma si cura definitivamente solo bonificando la palude quindi riferimento a ad al Pakistan è abbastanza è abbastanza evidente
Non li ha detti lavori questa strategia la ribattezza modali Mizio PAC affanno invece che ha fatto proprio per segnalare
Quale fosse
è veramente la gli ha priorità
L'insorgenza è un problema è un grande problema
Gli approcci
Quando quando ero giù io la procedura doppio diciamo da un lato
Si capì che che bisognava andare avanti con la riconciliazione quindi con un con un tentativo di
E
Venire a patti con con con con la leadership
Però a fianco a questa c'era anche un tentativo che chiamammo di reintegrazione cioè
Lavorando dal basso recuperare alla causa
Governativa tutta la massa di insorti che combattevano sostanzialmente per necessità questo credo che è stato un un un difetto di analisi nella nella valutazione del conflittualità afgano e delle sue ragioni si è pensato per molto tempo che fosse un'unica grande guerra contro un nemico politicizzato
E vicino ad Al Qaeda non è così l'insorgenza tantissime facce non parliamo di un unico nemico non parliamo di un monolite
Talebano
Parliamo di una nebulosa di una galassia parliamo di tanti piccoli gruppi e di tanti piccoli conflitti all'interno del grande conflitto afgano ognuno con le sue ragioni ognuno con le sue ragioni molto specifiche legate al territorio legata a una determinata città un determinato distretto
Ecco perché la ricetta non può essere unica ecco perché non sarebbe un unico farmaco ma serve l'uso della forza ma serve un cocktail
Di farmaci forza dissuasione economia reintegrazione degli insorti eccetera
Per tornare questo punto questo naturalmente è contenuto anche nel suo libro nel suo libro lei cita un
Personaggio Russo che un diplomatico forse che un giorno
Le disse alla fine non si lascia mai l'Afghanistan ma anche quando
Lo stallo si lascia
Esse
E e se si lascia l'Afghanistan è la Afghanistan che ti insegue
Vale in mangino dal punto di vista personale vale anche dal punto di vista diciamo più politico internazionale ma sicuramente ha potestà personale vale tantissimo che ha scritto questo libro
Per me per capire per cercare di vedere se se facciamo capito qualcosa ma soprattutto poi permettere la giusta distanza tra me
E quella esperienza appunto internazionale assolutamente non dobbiamo
Dimenticare e non lo dite menti che Remo perché
La situazione in Afghanistan in Pakistan negli stand in Africa centinaia in Asia centrale dimostra che quella è un'area in futuro dove bisognerà continuare a osservare a guardare ad impegnarsi perché
è un'area nella quale posso procedere tante cose
Grazie a Fernando Gentilini con cui abbiamo parlato di Afghanistan a partire dal
Suo nuovo libro libero Kabul edito da editori internazionali riuniti e che da tempo cucito nelle librerie italiane