L'agricoltura nei 150 anni dell’Unità d’Italia

Chiedo scusa per il ritardo
Grazie grazie al
Al Presidente grazie per averci concesso questa prestigiosa sala grazie per la sua presenza
Ringrazio gli ospiti abbiamo
Anche un ospite che diretta molto salta il presidente della degli agricoltori dell'Organizzazione mondiale degli agricoltori è un onore produttore americano che
Fa un meeting a Roma e quindi abbiamo voluto tenerlo presente insomma
Come ci diceva il Presidente il tempo è tiranno ci sono tanti come dire impegni e quindi è giusto concedenti subito la parola
Grazie autorità colleghi signore e signori
La Cava dei deputati davvero lieta di ospitare quest'oggi
Il convegno lodevolmente organizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori per ripercorrere le tappe della evoluzione della nostra agricoltura nei centocinquanta anni della Italia unita
E noto che al momento dell'unificazione il diciassette marzo mille ottocentosessantuno l'agricoltura occupava circa il settanta per cento della popolazione attiva
E ancora nel mille novecentocinquantuno oltre il quaranta per cento dei lavoratori era impegnato nel settore
è naturale quindi che ripercorrere la storia dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
E le grandi trasformazioni sociali avvenute significa guardare con particolare attenzione ai cambiamenti che hanno avuto luogo nel nostro mondo agricolo la cui centralità dello sviluppo economico italiana è stata fondamentale
E anche per questo che il carattere del nostro popolo conserva una diffusa richiesta morale che continua a trarre ispirazione dei valori del mondo agricolo valori che contribuiscono a dare forza alla società post-industriale
L'abitudine
Al duro lavoro nei campi alla preparazione della terra per la semina in attesa della raccolta la capacità di affrontare anche situazioni avverse
Con connotano ancora oggi l'identità più profonda del nostro popolo e sono state non a caso alla pace di quella grande fase storica che abbiamo chiamato miracolo economico
Dall'Unità d'Italia in poi la modernizzazione del settore agricolo ha talvolta anticipato e talvolta seguito le fasi di sviluppo della nostra economia
Trasformando anche le stagioni più difficili che purtroppo non sono mancati in questo secolo e mezzo in occasioni di crescita non soltanto qualitativa ma anche quantitativa
E anche per i risultati conseguiti dal lavoro i nostri operatori agricoli che oggi i prodotti italiani rappresentano un punto di riferimento in tutto il mondo
Agli albori del nuovo Stato nelle campagne italiane era quasi del tutto erano quasi del tutto assenti tranne che ristrette aree del Paese le più moderne tecniche agricole già adottate Inghilterra Francia e Germania
E solo poco più della metà dei terreni erano messi a cultura
Grandi superfici erano riservate alla pastorizia mentre ampie zone del territorio erano paludosa malati che e non sfruttabili economicamente
Oggi
Possiamo invece vantare risultati importanti
Il valore aggiunto agricolo italiano perché sta netta prodotta per unità di superficie agricola il numero di occupati per ettaro di terreno sono tra i più alti d'Europa
L'Italia e anche in prima linea nel settore della produzione biologica di prodotti tipici
Settore dove operano circa cinquanta mila aziende in quello del turismo enogastronomico e nell'attività dell'agriturismo dove sono attive circa venti mila aziende
Il made in Italy agroalimentare e divenuto un marchio che si distingue anche per il primato della sicurezza alimentare mentre l'UNESCO ha riconosciuto la dieta mediterranea come modello gestionale torna sana alimentazione
Non è quindi un caso che il nostro Paese si è quello che in Europa detiene il numero più alto di produzioni oggetto di tutela
Il gol disciplinari che regolano tutta la filiera per livelli la realizzazione di alcuni prodotti tipici italiani costituiscono la testimonianza concreta
Una passione caparbiamente curate sviluppata da generazioni attraverso il continuo affinamento delle tecniche
Sono successi legati all'innovazione delle tecniche agricole unita alla conservazione alla promozione delle tradizioni delle tipicità del territorio
Se l'agricoltura italiana ha dimostrato una eccezionale vitalità
E purtroppo invece manca nel nostro Paese una coerente politica industriale così con una politica commerciale in grado di valorizzare appieno le tipicità garantendo loro spazi unificato nella distribuzione sia in Italia che all'estero
è pertanto necessario
Che
Anche avvalendosi dei suggerimenti e delle proposte innovative che potranno venire dalle organizzazioni rappresentative del comparto
Le istituzioni che le amministrazioni pubbliche sappiano dimostrare nel futuro una maggiore attenzione per l'importanza strategica che una coerente politica di sostegno alle produzioni di eccellenza e alla promozione nei mercati esteri può svolgere
Ai fini dell'ulteriore sviluppo dell'agricoltura italiana io ovviamente nel rispetto delle regole della concorrenza
Ne
Si può trascurare il contributo che l'agricoltura garantisce per preservare il territorio
E per evitare lo spopolamento delle aree marginali del Paese a fronte di una urbanizzazione
Che in talune fasi si è realizzato in forme incontrollate e purtroppo estremamente negative per l'ambiente
In un Paese giustamente definito agricolo di nascita questo è il risultato di centocinquanta anni di attenzione impegno
Profuso da questo comparto
Oggi messo a dura prova il difficile quadro economico generale dall'evoluzione dei mercati e dal competizioni delle grandi imprese internazionali fenomeni questi avvertiti da tutta quella di cultura europea
In proposito
è fondamentale l'impegno che l'Italia sta profondendo nel negoziato per una riforma della politica agricola comunitaria qui sono legati alle prospettive di crescita per l'agricoltura nella consapevolezza del carattere sempre più strategico assunto dalla come alimentare
La proposta in materia infatti
Così come formulata dalla Commissione europea
Presenta punti certamente controversi sul piano degli aiuti diretti sulla nuova disciplina volta raggiungimento degli obiettivi ambientali
Sulle misure di mercato per lo sviluppo rurale ma soprattutto sulla ripartizione delle risorse tra gli Stati membri e tra gli agricoltori
Sono infatti oggetto di dibattito i criteri sottostanti al metodo di computo degli aiuti la cui erogazione è prevista in base alla superficie agraria
In questo modo sarebbero favorite le aziende di grandi dimensioni non considerando gli sforzi e i risultati di chi fa impresso appare quindi opportuno evitare incomprensibili passi indietro privilegiando politiche di sostegno che non aiutino gli sforzi volti a favorire lo sviluppo di un'agricoltura competitiva che attenta alla qualità capace di valorizzare al meglio le risorse disponibili
Occorre il contrario supportare gli imprenditori agricoli
Che assicurano un reddito di lavoro tramite forme intelligenti sostenibili di agricoltura intensiva
Ebbene considerare che la superficie coltivabile nel nostro Paese ettari del sette per cento del totale europeo mentre il valore di produzione delle imprese agricole rappresenta il tredici per cento di quello complessivo dell'Unione
Occorre ricordare inoltre che l'Italia contribuisce al bilancio dell'Unione europea in misura pari al quattordici per cento delle entrate
Il nostro Paese quindi lungi dal dover essere penalizzato ed ottenere maggiori risorse la riforma della politica agricola comunitaria deve contribuire al ripristino di questo equilibrio
Le istituzioni
Devono individuare strumenti adeguati
Per contribuire alla modernizzazione delle imprese agricole nella loro crescita dimensionale unitamente all'avvio di una fase di virtuoso di cambio tra generazioni che consenta di rafforzare sensibilmente l'impegno lavorativo dei giovani in agricoltura
Gli agricoltori under quaranta in Italia sfiorano appena al sette per cento del totale
Esistono tuttavia segnali di interesse da parte dei giovani interesse ad occuparsi della coltivazione della terra e per le attività dell'intera filiera rilevabile anche da un significativo incremento di iscrizioni nelle Facoltà di Agraria
In questa direzione l'articolo sette della legge dodici novembre due mila undici numero centottantatré
Ha introdotto norme per prevedere il diritto di prelazione per i giovani imprenditori in agricoltura nell'alienazione dei terreni agricoli di proprietà statale che pubblica
è un altro elemento importante da tener presente in una logica di sviluppo della cultura delle pari opportunità accertamento il ruolo svolto dalle donne nel settore
Un terzo delle aziende agricole italiane poco meno di duecentonovanta mila situati in particolar modo del Mezzogiorno è infatti a conduzione femminile con una presenza in continuo aumento
Un ruolo quello delle donne in agricoltura inferiore soltanto a quello che si registra nel settore del commercio
Giovani donne sono portatori di modernizzazione e innovazione favorendo così la competitività e l'internazionalizzazione per cui è fondamentale l'incoraggiamento che garantisca l'agricoltura tale importante apporto
La riforma della politica agricola comunitaria rappresenta quindi un'utile occasione
Per procedere anche ad alcuni aggiornamenti degli interventi di sostegno previsti dal nostro ordinamento nazionale occorre in particolare il coraggio di selezionare le imprese meritevoli
Tenendo conto anche della correttezza dei comportamenti
Non possiamo permetterci il lusso di sostenere soggetti che in passato hanno violato le regole questo ingente il Paese intero assumersi la responsabilità onerose procedure d'infrazione ai danni imprenditori se e onesti
Alla Confederazione italiana agricoltori bando plauso
Per l'opera che svolge a livello nazionale e internazionale per il progresso dell'agricoltura e la difesa dei redditi e del lavoro degli agricoltori
Ne è prova
L'organizzazione di questo convegno che oltre a sottolineare il ruolo svolto dall'agricoltura nella unificazione del Paese
Consentirà l'emergere di utili proposte per affrontare i cambiamenti e le trasformazioni che attendono l'agricoltura italiana Consoli dando così la consapevolezza del ruolo fondamentale della filiera agroalimentare nello sviluppo di un'economia sana competitiva sostenibile
Concludendo
Se
Se è pur vero che
L'agricoltura e l'arte saper aspettare
Come diceva Riccardo Bacchelli è anche vero
Che di fronte alle sfide di oggi gli agricoltori italiani devono poter contare in ogni rione su istituzioni vicine sensibili capaci di dare risposte rapide e certe grazie e buon lavoro
Sì grazie signore e signori
Ricordo in luce
Doveroso caloroso ringraziamento al Presidente della Camera dei deputati onorevole Gianfranco Fini
Per aver concesso la nostra confederazione di celebrare i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia in questa prestigiosa e storica sarà
E per essere intervenuto al nostro convegno nazionale sul tema l'agricoltura i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Vogliamo scrivere sincera gratitudine al Presidente Fini
Non solo per l'opportunità assicurata all'organizzazione ma anche
Se non soprattutto per l'importante e difficile lavoro che sta svolgendo
Un impegno incessante e fondamentale per garantire i valori primari della nostra nazione che quest'anno si trova a celebrare la sua costruzione unitaria
Colgo l'occasione anche per rivolgere un vibrante ringraziamento anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Che ha inteso dare alle celebrazioni dei centocinquanta anni che l'unitaria un alto tenore evidenziando i tenaci valori che hanno portato il nostro Paese a raggiungere obiettivi ambiziosi nel contesto internazionale
Al Capo dello Stato ma anche la gratitudine la nostra confederazione dei nostri
Seicento mila iscritti per quanto sta facendo per la crescita civile sociale ed economica del nostro Paese per rendere sempre più forte immagine dell'Italia nel mondo
In questa sede
Parliamo degli agricoltori e unità d'Italia con una duplice chiave di lettura la prima e l'organizzazione in agricoltura e la sua evoluzione lungo i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Il passaggio dalla società prevalentemente rurale a una industriale
è stato caratterizzato da un'intensa attività di rivendicazioni tesa a superare gli arcaici rapporti pedaggi e a costruire una diffusa rete di imprese agricole a conduzione diretta
Con la nostra iniziativa vogliamo quindi ripercorrere le tappe di questo processo
Che fu caratterizzato dalle lotte per la terra la pista dei diritti civili nei primi anni del Novecento e in seguito dalla nascita delle organizzazioni contadine dalle quali la nostra confederazione deriva
Ma seconda care rilettura riguarda i cambiamenti del settore primario che stanno profondamente incidendo
Che hanno profondamente inciso nel rapporto tra agricoltura e società e all'interno della stessa agricoltura sono trasformazioni degli assetti produttivi
Del paesaggio agrario e dell'uso del territorio trasformazioni che sono stati indotti accompagnate dalle politiche economiche e posso unitario
Cavour delle opere idrauliche le bonifiche ormai
Continua ferrarese della Piana del Fucino percentuali qualcuno la riforma fondiaria abissale
La prima Conferenza agraria incaricati per la programmazione in agricoltura elencano regimentare le leggi urbanistiche
La nostra storia una storia ricchissima gli avvenimenti e di vicissitudini che hanno interessato l'intera società
Con trasformazioni ed evoluzioni anche traumatiche che hanno avviato nuovi processi e nuove fasi socio economiche
Basta riporti ripercorrere
I fatti che si sono susseguiti per comprendere la complessità
Di un cambiamento che oltre agli aspetti
Tipicamente sociali ha coinvolto l'economia le produzioni e gli stessi molti dividere degli italiani ma andiamo con ordine
Pertanto ottocento l'Italia
è stato un Paese essenzialmente curare
Al momento di due unità
Circa il settanta per cento della popolazione era occupato nelle attività agricole il contributo del settore primario all'economia nazionale nazionale era stimabile intorno al cinquantacinque sessanta per cento del prodotto interno lordo
Per quanto riguarda le culture in grande peso avevano quelle cerealicole mentre nelle zone costiere la Sicilia e delle regioni meridionali archistar notevole rilievo globo ore soprattutto Ulivo agrumi vigneti
Nel corso del secolo successivo il Novecento questo nel panorama secondo Mammano modificando per quanto riguarda gli indicatori democratici ed economici complessivi
Solo alla metà degli anni Trenta il settore agricolo fu sorpassato da quello industriale nella un posizione in percentuale del prodotto interno lordo bisognerà proprio in quegli anni Cinquanta
Per registrare una discesa degli addetti in agricoltura sotto il cinquanta per cento del totale della popolazione attiva
Il panorama dell'agricoltura italiana la fine dell'Ottocento ed assai variegato
Contraddistinto dalla contemporanea larga presenza di una produzione destinata essenzialmente sono esclusivamente all'autoconsumo e ad emergere alcune arie più dinamiche che producevano per il mercato
Per i primi anni Sessanta dell'orientamento l'Italia dissi rapidi passi la configurazione di Paesi industriale
Si assistette pertanto la progressiva emarginazione dell'agricoltura e del lavoro agricolo
La punta più significativa di questo fenomeno per molti aspetti negativo siete tra cinquantotto mila ottocentocinquantotto il mille novecentosettanta
Quando oltre tre milioni di lavoratori agricoli abbandonarono a terra affatto ad altri settori produttivi principalmente l'industria
La politica economica del Governo e della comunità
Economica europea spinse inoltre nella direzione dello sviluppo delle culture ortofrutticole specializzate
E delle culture arboree a scapito della cerealicoltura di conseguenza anche il paesaggio agrario italiano Aldo mutando profondamente
Sono comunque obbligando a cavallo tra gli anni Quaranta agli inizi degli anni Cinquanta che con la riforma agraria
Con le battaglie contadina con l'occupazione l'occupazione delle terre incolte che segnano
Pagine memorabili della storia non solo dell'agricoltura ma dell'intero Paese anni in cui si lavora per lo sviluppo moderno del settore
Dall'inizio degli anni Cinquanta sa assistano era rivoluzione che porta un radicale trasformazione del nostro mondo agricolo oggi chiamato ostile realmente decisive sociali
La sicurezza alimentare diventa pertanto il crinale del modello di rappresentanza di ricomposizione sociale
L'agricoltura si propone di essere parte ed artefice di un progetto che considera la qualità della vita il rapporto con l'ambiente fondamentali e non vincoli allo sviluppo
Ed è per questa ragione benino ascolta delle esperienze passate per le complesse trasformazioni avvenute negli scenari che oggi si stanno delineando e disprezzabile avviare una nuova strategia
Adeguata di crescita appuntamenti che l'agricoltura di fronte sia a livello nazionale che europeo e mondiale
Crediamo che occorre puntare su precisi puntelli primo sul riconoscimento ossia del modo in agricoltura produttiva nella soddisfazione della domanda alimentare e nella creazione di ricchezza per il Paese
Sia del contributo che essa può fornire alla tutela dell'ambiente naturale e alla salute Adiconsum dei consumatori
Ma l'agricoltura trova la sua connotazione essenziale nell'identità nazionale
Che cito ancora il Capo dello Stato e innanzitutto componente primaria
Il senso di patria un amor di patria emerso riemerso tra gli italiani attraverso vicende anche
Là c'era anzi e fuorvianti per questo per primo chi le polemiche che ci sono stati in questi mesi sull'Unità d'Italia sono totalmente sbagliate
Perché l'unità è un valore assoluto che andrebbe sempre più condiviso anche attraverso il maggior
Coinvolgimento delle autonomie locali nelle scelte strategiche
Del Paese
Parlare di agricoltura e del suo ruolo nella costruzione unitaria della nostra nazione senza affrontare il problema del paesaggio rurale e della sua difesa sarebbe alquanto riduttivo il paesaggio agricolo italiano è una risorsa
Bene delle più ricche tra il turismo rurale l'indotto legato all'enogastronomia tipica le nostre campagne valgono
Un patrimonio da tutelare da difendere dal mille ottocentosessantuno ad oggi paesaggi giudicare ha però perso quasi dieci milioni di ettari
Una superficie farà cinque regioni italiane come il Veneto la Lombardia il Piemonte
L'Emilia-Romagna Giulio Venezia Giulia l'avanzata del cemento a compromesso l'integrità di luoghi meravigliosi o più utile calamite per il turismo
Come possono essere utili e distese di ulivi secolari del Salento una viticoltura coraggiosa Rocca sulla scoscesa costa ligure il tappeto multicolore degli apprezzamenti
Della Piana di Castelluccio vuole condivido interni e delle suggerite galluresi scenari UDC dove il paesaggio passi ma come il tempo alle attività agricole diventa motivo di attrazione
Per il sempre più numerosi frequentatori delle campagne la sottrazione di terre coltivate ha cambiato tuttavia
La fisionomia dell'intero stivale proprio negli anni Sessanta l'agricoltura diventa patrimonio comune l'Europa con la nascita della PAC che nelle sue ultime riflessioni
Fossi fondavano a caso sullo spirito esclusivamente produttivistica
E qui c'è per la prima volta il paesaggio rurale è stato considerato alla stregua di una risorsa economica capace di produrre ricchezza sia grazie
Al turismo rurale ci attraverso il giro d'affari legato alle produzioni dice di eccellenza Chiti che
è strettamente legata al proprio territorio per cui l'Italia al primato assoluto in Europa
Con le sue oltre duecentotrenta denominazioni di origine
Una delle sfide che si pongono oggi alla nostra agricoltura e tuttavia ritrovare la strada dello sviluppo senza disperdere la propria identità sociale
L'obiettivo dovrà essere quello del recupero imprenditoriale del produttore agricolo perché pare la sua capacità di governo della relazione
La crescita della capacità competitiva dell'agricoltura potrà realizzarsi infatti solo se gli imprenditori agricoli troveranno il proprio ruolo di compilatori
Sentiti in tutto pur utili ed i soggetti capaci Dazzi può relazioni
Virtuose interne ed esterne all'asta all'azienda
Il nostro convegno di oggi vuole dare un contributo fattivo in questo senso oggi ci sono le condizioni per eliminare un progetto generale di progresso per l'economia
E la società italiana in cui l'agricoltura deve diventare uno dei momenti propulsivi e bilancio un progetto reale riformatore per compiere una svolta decisamente positiva
è questa la vera sfida che si pone chi occorre assolutamente affrontare per vincere
La nostra confederazione pronta ed ancora una volta di più ampia l'obiettivo prioritario e la crescita dell'unità del Paese
Un bene prezioso che bisogna tutelare e valorizzare solo così si diventa reali protagonisti nello scenario mondiale
Di una fase particolare nel nostro Paese e dell'economia l'agricoltura è stato
Ancora una volta
Chiamati a fare a fare la propria parte vogliamo farlo ma vogliamo essere messi nelle condizioni di poter
Contribuire in maniera
E qua è sostenibile
Lazzaro
Bene quindi la
La prima relazione del professor Petronio ed un mondo non tali
Che sostituisce il professore ha dopo Peter
C'è un
Avremmo dovuto già mandare prima
Bene molto bene
Però adesso continuare la strada
Colpendolo Ciarla
Pariani
Ci sono ritardi
Varie rozzezza Rosanna dovrebbe inviarle suine venga anche
A rilevare
La donna nell'intero
Sì serve
Su una sua storia e esterna
Non riaggiornata Edgar ma or sono
Benissimo nei
Ma anche lingua non
Mantenerlo
Risonanza senza
Proprio
Ha
Anziani
Trovare
Mattone
Sui finali
Scappare
Sono tra l'altro ad immaginare
Avanguardia in guerra verrebbe nel bar
Carmina andando
Gli osservanti
Esatto
Piastra balneare del levante parlare almeno
Neanche l'onorevole Russo peraltro non ingloba
Ma
Mare
Esso
Noti
Insieme
Mailing debbono
Essere riguardi
Grazie
Senza
Ok viene
Relativa di dare la parola al professor Montali per la sua relazione dal
Temo all'organizzazione di cultura la sua evoluzione dei centocinquanta anni dell'Unità
Di tali a voglio dar conto ringraziare i
Gli ospiti Gentili i gentili ospiti ovviamente iniziando dalla Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che
Saluto onorevole Russo
Poi Varvaro saremo contro
Il questore il mezzo di
Di tutte le presenze alcuni ho visto che sono andati già via perché
Ovviamente un
Periodo abbastanza penso perciò che riguarda
Gli atti di l'attività politica parlamentare quindi do subito la parola
Alla professor Montali
Dunque
Buona sera a tutti innanzitutto
Prima di iniziare volevo comunicare al Presidente Polito le scuse del Presidente Fini che si è dovuto assentare
Per motivi istituzionali mi ha pregato di dargliele ringrazio lei Presidente per questo invito in questa sede prestigiosissima ringrazio veramente tutti voi
La relazione che mi è stata affidata alla relazione di come
Le campagne si organizzano sostanze in mente lungo i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
In quello che uno straordinario processo di machista emancipazione conquista dei diritti all'interno dello Stato nazionale cioè all'interno di quell'unica cornice e per gli elementi di modernità che introduce
Porta con un percorso direi tutt'altro che scontato ho fatto anche di sofferenza e non soltanto di vivacità e di ricchezza tutto il mondo delle campagne alla piena cittadinanza democratica dopo un periodo di un po'più complicati
Come abbiamo sentito prima lo Stato che nasce nel mille ottocentosessantuno allo Stato o in netta prevalenza agricola su questo non c'è dubbio tutti i dati che abbiamo a disposizione sulla composizione del il e la lettura dei padri socio professionali nell'occupati i diversi settori si istituiscono
Esattamente il quale l'Italia agricola
Dopo quindi meravigliare e questa Italia
E tutto il mondo della campagna in quest'Italia ossia quello che sia stato chiamato a disegnare i contorni dell'identità politica dell'identità sociale e anche dell'identità economica dello Stato unitario
Un mondo da campagna abbastanza diverso dal quadro stereotipato che di solito sia presente cioè di una società rurale molto il mobile sempre chiusa nei ritmi di produzione difficilmente modificabili fissata nella immutabile residenzialità dei suoi abitanti
In verità la società rurale già nel mille ottocentosessantuno appariva dominata
Con tempi intensità diverse a seconda del quadro regionale che avevamo di fronte
Da fenomeni di cambiamento e da processi dinamici trasformavano molto profondamente
Penso all'introduzione di primissimo meccanismi capitalistici alla crisi via via sempre più grave dell'economia domestica la nascita dello Stato di dell'associazionismo un po'fino alla rottura di quelle sotterra famiglia cavea
Sette illuminato le comunità rurali
Per dirla con gli storici sono al mondo rurale italiano era già avviato in quel lungo viaggio dalla periferia al centro che porterà nei primi decenni del Novecento l'Italia tra i Paesi più sviluppati d'Europa
La classe dirigente che si trova giusta gestire i problemi dello Stato unitario che era espressione diretta della grande borghesia agraria di quel periodo
Conservo un ruolo in genere per lungo periodo diciamo fino a tutta l'indagine giolittiana parliamo di un gruppo sociale molto coeso cari grande idealità alte capacità di tradurre in progetto politico politico i grandi ideali di libertà e indipendenza del Risorgimento
Anche di una cultura fino ad ora paternalismo filantropi svolto persino classismo diciamo una cultura ispirata al principio di una cittadinanza selettiva quale quella dell'Italia nel mille ottocentosessantuno nel quale i diritti civili politici e sociali sono appunto selettivi validi per alcune categorie ma non validi per altri
Nel quale le differenze di status erano ubicati naturali modifica
Praticamente immodificabili e la dipendenza riciti subalterni non era limitata nel tempo di lavoro funzionale all'organizzazione della funzione Lezzi li investiva nella loro interezza di individui
Sottolineo questa mentalità perché a mio avviso elemento particolare importo un po'di particolare importanza nella storia d'Italia perché
A.N. arrivati i codici culturali anche della borghesia industriale e subito dopo l'Unità stava nascendo ci si svilupperà ai primi del Novecento ci fu un adattamento di uno schema culturale familistico
E di principi mutuati dalla società rurale tradizionale al mondo industriale questo renderà nella storia del nostro Paese
La gestione dei rapporti tra le forze produttive difficilmente rinuncerà deformabile a tal punto che spesso le limitazioni dei poteri sono avvenute tramite il conflitto pinzati all'alta percentuale conflittualità del sindacato
Che attraverso veri e propri patti sociali tra interessi chiaramente diversi che però si riconoscevano in una sintesi comune
Lo Stato nazione che nasceva nel mille ottocentosessantuno nasceva su una e si strutturava sulla sostanza le estremità del mondo contadino
E direi di tutta la società rurale senza che la classe dirigente potesse o volesse attivare i necessari si discute integrativi e presidi pubblici pensiamo alle grandi infrastrutture piuttosto che le scuole
Il centro di mediazione tra la periferia il corpo politico della nazione finivano per essere i notabili
Grazie a ristrettezza della base elettorale elettorale mediava noi filtravano attraverso la rete dei rapporti clientelari il rapporto tra politica e società
La realtà politica infatti dell'Italia liberale è una realtà statica la realtà se vogliamo scriva di alternative nel quale il partito di Governo c'è parecchio la somma di singoli poteri individuali spesso con una base localistica
Niente non necessitava di forme nuove della rappresentanza politica sociale non è il partito moderno
A
Distinguere l'Italia liberale ma piuttosto il trasformismo parlamentare
Da questo punto di vista non sorprende come lo Stato sia apparso la maggioranza dei suoi cittadini più che come un grande vicoli trasformazione con il suo volto un po'più rudere
Le leggi speciali piuttosto che l'utilizzo della forza dei conflitti e delle campagne fino alle rigide gerarchia di intimidazione vera e propria
E in questa cornice la sindacalizzazione del mondo contadino e del mondo rurale in generale non poteva avvenire con principi per certi versi speculari per certi versi contrari ovvero i principi soprattutto dell'esclusione
Avvertita nella propria dimensione umana e del conflitto
E non è nemmeno un caso che il movimento socialista il movimento comunista che erano due culture sostanzialmente estranea la grande epopea risorgimentale per parleranno lo spazio della rappresentanza sociale
Perché la sindacalizzazione dei un impatto così forte nel mondo delle campagne perché di fatto introduceva forme di organizzazione e tutela degli interessi un orizzonte valoriale condiviso
La possibilità di sentirsi sempre soggetti attivi e non oggetti passivi dei grandi processi di trasformazione attraverso le rivendicazioni la lotta che si stavano verificando in Italia
E come la classe dirigente agraria la Small a culture la mentalità la classe dirigente nazionale così specularmente la sindacalizzazione delle campagne sull'archetipo della sindacalizzazione di tutto il mondo del lavoro
Perché proprio
La sindacalizzazione delle campagne a fornire a definire il modello la funzione dell'agire la rivendicazione di diritti la creazione di strutture funzionali alla rivendicazione l'utilizzo
Ha esternato del conflitto ma anche del contratto per la risoluzione
I rapporti con la controparte sociale i rapporti con le istituzioni pubbliche
E in Italia il movimento che organizzare campagne movimento particolarmente forte a un tratto di originalità specifico beh forse il sindacato agricolo più forte nel resto d'Europa in Italia non esiste un dominio della piccola proprietà
Come sistema in Francia non esiste un mondo agricolo conservatore e poco incline ad accettare nuove culture come in Germania non esiste una crescita
Industriale come l'Inghilterra capaci di assorbire il lavoro espulso dalle campagne quindi potenzialmente conflittuale
In più la crescita demografica da questo punto di vista non essendo riassorbita non faceva che squilibrato il rapporto tra braccia terra i dati che risultano significativi di questo variegato mondo erano da una parte l'enorme squilibrio tra la proprietà
Abbiamo grandissimi proprietari terrieri è invece una proprietà di piccoli contadini sempre più parcellizzata e sempre più insufficiente
Dall'altra grande crollo delle campagne dell'ottocento e la nascita di un soggetto sociale moderno che il bracciante bracciante inteso come
Lavoratore sarà riapro
La sindaca EZIT la sindacalizzazione vera e propria nacque dallo sviluppo del mutuo soccorso e dalla cooperazione che sottolineare con un elemento di lunga durata questo della cooperazione del mondo contadino le cooperative agricole
Svolgeranno delle funzioni per tantissimo tempo meritorie direi ma fu il passaggio alle leghe di resistenza caratterizzare i primi elementi di tensione nell'organizzazione del mondo rurale
Se vedete infatti furono sta furono un fenomeno tipicamente braccianti dire scivolare uno rapidamente supposizioni classiste che tendevano a prolungare l'organizzazione sindacale del lavoro
Ai contadini comproprietà Rizzati
Sì istruzione solidarietà e cooperazione continuano a essere valori condivisi le liti introdussero il principio della Resistenza e dello sciopero come arma di pressione per la socializzazione delle terre
Per il tipo di struttura che finì per l'imporsi soprattutto nel nord ma anche in buona parte della Puglia e per condizionare innervare la cultura della Federterme che nacque nel mille novecentouno che rappresentò il primo sindacato agricolo del mondo
Che pure rappresentava in piccoli contadini mezzadri coloni gli affittuari pensiamo soprattutto alle regioni dell'Italia centrale
Grazie per terra rima signor risolto il problema cooperazione mutualistico resistenza l'impostazione classista per la socializzazione della terra da una parte
E invece l'attenzione all'organizzazione degli strati non proletari rimasero due anime della organizzazione che non riuscirò ad andare a sintesi
E queste difficoltà ci aiuta a comprendere il successo che ebbe l'associazionismo cattolico nel mondo contadino lì dove alla socializzazione de la terra si preferiva una visione meno ideologica solidaristica
E
Permise al mondo cattolico attraverso primarie leggervi anche atteso strumenti come le casse rurali di costruire una fitta rete di consenso che poi dal punto di successi elettorali dei partiti cattolici sia nel diciannove pone l'Italia repubblicana
Quello che il cambio nell'Ottocento intorno a questi due macrofenomeni della modernizzazione che si iniziava nelle campagne ed è la sindacalizzazione della Campania
Fu la natura del conflitto il conflitto sociale che animò tutta l'Italia liberale assunse un contenuto sostanzialmente nuovo rispetto a ribellismo passivo del mondo delle campagne
Pensiamo alle grandi rivolti sociali che dominare un il Mezzogiorno
Ma anche il fenomeno dell'emigrazione che tocco invece specificatamente in primo luogo i piccoli contadini che faticano moltissimo nei primi due decenni posso unitari per entrare nel mondo del lavoro e che si videro travolti dal fenomeno dell'immigrazione non può essere letto come un vero rapporto di causa-effetto
Certamente la trasformazione di campagne era alla base che provocava la fuoriuscita dal mondo di lavoro di vasti strati della popolazione ma il nuovo protagonismo sociale direi la nuova
Pur senza dia dignità della persona e del lavoro nelle campagne
Trasformò il fenomeno dell'immigrazione non soltanto in un in una partenza ma direi in una risposta a tratti in un rifiuto di quel tipo di società dalla quale
Sì partiva
Sul tema della modernizzazione il primo vero grandissimo fenomeno di accelerazione fu rappresentato dalla Prima guerra mondiale le regimentazione quarta del lavoro
Il controllo autoritario sulla produzione dello Stato fu possibile in nome della nazione in armi soltanto attraverso le promesse della concessione della terra dell'amore che ammodernamento dei patti
Verso le grandi Pedi contadine che andavano al fronte attenzione il primo devo sottolineare come
Anche qui la prima guerra mondiale con l'esperienza del fronte far vivere a grandi strati della popolazione rurale un senso di partecipazione sconosciuto
Un terzo di partecipazione destini della nazione che verrà tradotto alla fine della guerra in un senso di partecipazione politica ai destini della nazione
Il dopoguerra come sappiamo rimase molto lontano dal dar corso alle promesse fatte durante il conflitto il sistema economico impedirlo sennò cedere davanti alla complessità dei problemi della riconversione in assenza di un progetto riformista di altissimo profilo
Che fosse in grado di tradurre in termini di inclusione sociale di rappresentanza politica di tante domande delle campagne
Dallo status al benessere a domande di vero e proprio potere
E fu di fronte al biennio rosso attivo considerevole spostamento di terra dalle mani dei grandi proprietari a rimane dei contadini insieme alle grandi lotte per l'occupazione della terra l'affermazione del contratto collettivo l'imponibile di manodopera
Che le classi dirigenti reagirono aprendo una fattura ancora più grande verso le masse
Incapaci di come dire scomporre il potere dello Stato nei corpi sociali cioè di avviare una via democratica imperita stridevano la porta la sua sul alla soluzione fascista è pari a quella totalitaria
Il miglioramento dei patti agrari la proroga dei contratti di Brocchi il blocco dei fitti l'occupazione la Stiffoni riconquista dell'imponibile di manodopera del Collocamento furono i risultati pratici su quote suscitarono il senso di rivalsa degli agrari che ricordiamo
Fornire ultimo consistente appoggio dice che i proprietari al fascismo
A mio parere vale la pena sottolineare due elementi di debolezza di tutto il periodo del biennio rosso il primo la debolezza forse la miopia della politica della Federterme tra
Nel tenere insieme il delicato e delicatissimo equilibrio tra le rivendicazioni dei braccianti ma soprattutto tra le rivendicazioni di tutte quelle figure agricole non proletari Zarate un movimento di lotta unitario
E la forte sempre la tentazione pare all'ortodossia marxista di scivolare verso l'appoggio alle idee della socializzazione della terra che venivano però irrimediabilmente per spaccare politicamente sindacalmente il mondo della campagna
Perché ciò che veramente univa questo variegato mondo fatto di figure molto diverse proprietario il contadino piuttosto che l'affittuario il colono dimezzato il bracciante addirittura le figure intermedie cioè che svolgevano diverse mansioni
Beh forse l'anima deteneva unità queste persone era l'aspirazione alla proprietà della terra non alla sua socializzazione
In più anche la politica un po'militariste massimalista del del PSI non riuscì a costruire a consolidare un progetto di fornisca che potesse costituire la base
Di in gara una base in grado di coagulare un vasto consenso sociale
Prevalse invece la soluzione fascista la cornice quella del nazionalismo autoritario che salvo un blocco sociale fatto di consenso
Dei circhi medi potenzialmente rivoluzionari chiede il cinipide potere economico tradizionalmente portati alla difesa dello status quo
Parliamo sostanzialmente di un compromesso risolto quando parliamo del fascismo un complesso risolto tra la modernizzazione dei fattori produttivi era conservazione dei rapporti di produzione
Tra lo sviluppo e l'innovazione che serviva al fascismo per avviare l'industrializzazione dell'Italia per la difesa degli asset di proprietà dei rapporti sociali sui quali invece si va vasti basava il compromesso che teneva in piedi regine
Nelle campagne chiusa la parentesi della bonifica integrale che era legata al nome di Sarpi ieri agli agrari fu integralmente riconsegnato il dominio della terra
Fu riconsegnato il dubbio sul lavoro della terra e soprattutto la funzione di mediazione che già abbiamo già visto agire su quella bozza dicotomia esclusione inclusione delle classi sociali all'interno della cittadinanza
La ricostruzione artificiale della Società rurale è uno dei grandi miti del fascismo non fu altro che una funzione ideologica con la quale favorire una nazionalizzazione dall'alto delle masse
La pressione sui lavoratori in termini condizioni materiali crebbe soprattutto dopo la crisi del ventinove progressivamente
E anche l'ASP tutti gli aspetti solidaristici del regime che introdusse i primi elementi per far sì che in Italia finirò per diventare soltanto un pezzo selettivo di costruzione del consenso
Quando si consumò il distacco dal fascismo sotto la spinta di scaricatrice della guerra totale riciclo di lotte dei lavoratori al quarantatré quarantaquattro collegò la lotta di liberazione antifascista la lotta di emancipazione luoghi di lavoro
La Resistenza nella quale convivono anime politiche come ben sappiamo molto diverse tra di loro trovava la sua sintesi più alta nell'incarnazione della volontà comune di dar vita a un nuovo patto di convivenza e di cittadinanza basato sull'idea di libertà e partecipazione
Esistito hooligan è fondamentale che vorrei sottolineare tra la guerra partigiana i contadini
Soprattutto nella pianura padana cioè su un territorio nel quale la guerra partigiana non poteva avere i vantaggi di rifugi montani e quindi la facilità nell'azione
Di resistenza proprio lì
In un'azione partigiana che non avrebbe avuto possibilità di movimento e sopravvivenza l'appoggio dei contadini fu fondamentale la saldatura tra la resistenza del mondo contadino avviene sulla base di rivendicazioni innanzitutto di carattere sindacale
E mi piace ricordare l'esempio dei fratelli Cervi tentarono quasi simbolicamente questa osmosi tra resistenze mondo contadino
A partire da quarantaquattro poi come ben sappiamo iniziò la più grande case di mobilitazione della terra dell'intera storia d'Italia un ciclo che attacca il quarantaquattro si concluderà sette anni dopo
Alle lotte
Dei braccianti per il lavoro l'adeguamento dei salari Collocamento si affiancarono la lotta per la riforma del re del riparto dei mezzadri
Il fenomeno dell'occupazione delle terre di contadini del meridione la lotta per la modifica delle tariffe l'imponibile di un altro di manodopera e la lotta di piccoli affittuari di ogni parte d'Italia per la modifica del contratto
Questa vastissima mobilitazione portò alla riforma agraria l'equità tessono le decreti Gullo la legge si la radice stralcio l'accordo nazionale per i lavoratori agricoli patto nazionale per il bracciante il patto nazionale per i lavoratori fissi
Di fronte a questa vastissima mobilitazioni a mio avviso le anime politiche che componevano
La dimensione politica dell'Italia del della rete dei di primi governi repubblicani
Mentre Assisi nella sinistra sociale comunista continuava una difficile contraddittoria ricerca di un'interpretazione corretta dell'azione collettiva dei lavoratori ed i ceti medi delle campagne
Ricordo soltanto la differenza di posizioni tra
Divieto che era responsabile della politica il PC ad esempio Emilio Sereni che invece riscoprendo il pensiero di Gramsci specie a portata di valle di un'alleanza più solida
Tra il bracciante agricolo e i contadini ceti medi delle campagne
Una
Prevaleva viceversa sempre una posizione più ortodossa che faceva della collettivizzazione della socializzazione della terra il vero punto di svolta una posizione che riproponeva una
Quasi incomprensione della ricchezza delle rivendicazioni che emergevano delle campane ma soprattutto la ricchezza e quadro socio professionale che veniva fuori da quel mondo
Devo dire che da questo punto di vista
Il tornava all'antico problema che abbiamo già visto dopo l'Unità d'Italia l'aspirazione radicata nel mondo rurale era l'aspirazione alla proprietà
Le campagne che nel dopoguerra è stato già ricordato contavano cosa ancora quasi la metà della popolazione attiva la terra costituiva sente l'elemento fondamentale della gerarchia sociale sia sotto il profilo simbolico sia sotto il profilo materiale
E la fame di terra era diffusa in tutti gli strati del mondo agricolo dai contadini ai piccoli piccolissimi proprietaria gli affittuari e mezzadri coloni assegni salariati fino a
I braccianti avventizia gli obbligati
Il vero grande passaggio che segnò un direi la più profonda trasformazione di questo mondo rurale che abbiamo visto però in perenne evoluzione un mondo estremamente dinamico fu naturalmente il miracolo economico
Con tutto quello che ne esigui sodali campagne verso le città la trasformazione dei contadini dei braccianti dimezzati in operai nell'industria imprenditori o o produttori agricoli
Eccezionali incremento della produttività che registro l'agricoltura italiana non era più dovuta l'utilizzo di forza lavoro ma bensì Allam motorizzazione piuttosto che
Alla iniziazione delle pratiche colturali
Divento esaurirsi nel mondo delle campagne come è stato definito in verità a me non sembra tutt'altro che una scomparsa come pure in una certa lettura storiografica è stata proposta fu piuttosto un complesso processo di trasformazione dalle molteplici valenze nel quale
Le strutture produttive i rapporti socio professionali tradizionali si regola il passo un capitolo anca vitalismo moderna nuove figure sociali penso
Per fare un solo esempio per questioni di tempo al rapporto interessantissimo che esiste tra il mondo della campagna e
Lo sviluppo il tessuto industriale della terza Italia
Fu una vera e propria nuova fase storica che viene accompagnate guidata anche da un'intensa trasformazione della rappresentanza sociale penso al mille novecentocinquantacinque alla nascita e l'Alleanza Nazionale dei contadini che dire corpo a mio avviso è un'alternativa seria credibile
A la visione un po'idealizzata che la democrazia cristiana attraverso la Coldiretti proiettava sul mondo delle campagne cioè su un mondo le campagne d'asta trasformare in
In piccola proprietà che col proprio risparmio potesse
E in qualche modo alimentare e gli investimenti della borghesia
Credo che come la socializzazione delle terre di masse un un'idea del tutto utopistica nella sinistra
Nell'elaborazione della BCE della Coldiretti non si coglievano i grandi processi di trasformazione per te li davano l'agricoltura l'industria
E che quindi portavano forzatamente a ragionare non soltanto sulla ridistribuzione della terra ma anche sulla dimensione dell'azienda agricola e sulla sua produttività povera già stato segnalato molto acutamente nella Commissione dell'Assemblea costituente
Negli anni Cinquanta sono anche gli anni nei quali l'Italia si apra un doppio processo d'integrazione quello occidentale e quello europeo con la liberalizzazione degli scambi
è proprio il mondo dell'agricoltura il terreno privilegiato sulla sul quale la Comunità europea comincia le proprie politiche
Ed è questo influsso fatto di politiche selettive ma anche di
Di
L'immissione di capitali fu un terreno
Nel quale si è realizzato una vera e propria modernizzazione innovatrice ente vertice è stata definita certamente un innovazioni in grado di scomporre e ricomporre strutture sociali modi di produzione tradizionali
La Società plurale agricola tradizionale infatti ormai volgeva al tramonto si sono usate diverse espressioni per definire questo fenomeno infortunata parla della fine del mondo contadino anche qui non è una
Affermazione con la quale mi trovo particolarmente d'accordo
Più che fine del mondo contadino
Parlerei di un mondo di Edward rurale particolarmente trasformato ma molto più variegato di quello che si è soliti pensare
è un mondo nel quale i comparti industriali si sono affermati come la leader la loro l'agroalimentare fornendo un patrimonio di ricchezza assolutamente non trascurabile era ricchezza complessiva del Paese
Ma un mondo che si è anche aperto attraverso le nuove dinamiche economiche
Ad attività diverse penso alla riconversione del territorio penso alleanza varie attività che legano il mondo della campagna il turismo agli alla ricerca di un modello di sviluppo sostenibile
Penso però anche la valorizzazione delle culture specialistiche legate alla rivalutazione da dimensione locale
Che deve essere una ricchezza
Per il Paese
Io dico concluderei ad e scusandomi se
Ho portato via un po'troppo tempo avere a concludere dicendo questo
L'organizzazione del lavoro nelle campagne nelle sue varie anime pur con tante contraddizioni è stato un elemento sostanziale per favorire il passaggio dell'Italia da uno stato liberali esclusiva ad uno Stato democratico inclusivo oggi mi sembra che le sfide che il mondo diritti nel mondo della campagna vive con la sua rappresentanza
E di cui la sua rappresentanza si deve far carico sia difficilissimo crinale nel quale viviamo tra l'attenzione la dimensione nazionale e quella la dimensione sovranazionale alla dimensione europea
Perché è evidente che se in termini numerici sì in termini produttività l'agricoltura con le sue trasformazioni continua a costituire un elemento essenziale per lo sviluppo dell'Europa e per lo sviluppo di qualsiasi comunità nazionale
è altrettanto vero che quindi accanto alla crescita accanto allo sviluppo oggi l'agricoltura si trova a dover convivere con un'Europa dalla quale
Può e devi avvierei giustizia sociale ma anche politiche diverse nello selettive e forse più attente alla valorizzazione all'attenzione all'ambiente al territorio alla valorizzazione delle ricchezze alle diverse economie delle singole comunità rurali grazie
Bene grazie
Io dal conto
Poveri alcune di alcune presenze ovviamente chiedo scusa se
Non riuscivo a citare
Accettare tutti lo dico chiedo chiedo scusa già da adesso quindi innanzitutto vedete parlamentari insomma che stanno a casa siamo noi a casa loro ecco l'onorevole Zucchi o dando vino l'onorevole Cenni li ho visti e altri poli non
Devo dire recuperare
Mammano oltre ovviamente oggi ci ha citato Presidente la Commissione agricoltura Russo tra Presidente dell'Istituto Cervi
Dalla dottoressa Cantoni
Rossella che dove c'è un po'di storia nostra ecco all'interno
Diciamo di quello che lei rappresenta anche oggi
Innocente Tommaso vicepresidente della Legacoop può
Non avevo la parlai rappresentanza l'onorevole Navarra Presidente del Forum della dell'agricoltura del per del PD
La dottoressa Martuccelli che
Ringrazio per
La sua presenza la direttore storico dell'ampio insomma quindi ma sempre
Presidente attuale e Corese con esordire
C'è il dottor sandali della Coldiretti il Presidente del Pajaro siciliani
Che
Ringrazio Pazzaglia Carmelo Presidente dell'una cuoco in una mano daremo altre conto di altre
E presenza ripeto io non solo molto bravo per ciò che riguarda
Queste cose scusandomi già da adesso se mi scordo
Sì mi dimentico di citare tutti può presso il bigliettino sta qua quindi adesso il professor Augusto Marinelli dell'Università di Firenze io procedo così come da programma
Che svolgerà la sua relazione sul tema trasformazioni delle strutture
Per le politiche
Agraria
Grazie Presidente buonasera a tutti io mi fermo qui per perché ci sono alcune slide dà a comandare
E proverò e quarta dovrà camminare assegnato di esporre
In estrema sintesi ciò che è successo in questi centocinquanta anni
Per l'agricoltura comincerei con dei numeri
Leggendo i quali è possibile capire cosa è successo mi sembra intanto utile evidenziare come sul piano territoriale
Come il Piano territoriale
L'agricoltura sia un'attività
Chi ha avuto
Ed ha un ruolo fondamentale andata progressivamente crescendo fino agli anni Sessanta come
Potete vedere
La superficie totale agricole poi progressivamente calata per fenomeni di abbandono
Sembra delle stesse aree più marginali che erano state precedentemente messa a cultura e di progressiva erosione urbana e industriale
Tuttavia l'agricoltura ancora oggi contribuisce alla gestione di oltre il cinquantasette per cento dell'intero territorio nazionale eccolo qua
Esprimendo funzioni di governo viarie che seppure non urbanizzate sono caratterizzate da un equilibrio antropizzato
A fronte di questa
Evoluzione si legge una continua è inesauribile riduzione degli addetti
Dagli undici mila da undici milioni di occupati del mille ottocentosessantuno a meno di un milione dei tempi nostri contrazione che come che e indica il mutare dell'agricoltura secondo
Un'evoluzione che testimonia sia una negativa emorragia di risorse umane ma anche
L'opportunità di miglioramento della qualità della vita professionale di coloro che restano
Seppure
In una formula grossolana dovuta alle statistiche disponibile scarsamente confrontabile si vede anche qui
Come la contrazione degli addetti abbia mutato profondamente il rapporto percentuale con i fondi
Portando il rapporto da due virgola uno è chiaro ettari per ha detto del mille ottocentosessantuno a oltre diciassette ettari nel due mila nove
Ma vediamo ora l'evoluzione del ruolo del primario rispetto alle altre attività economiche nazionali
In questo grafico appare evidente
Dalla distribuzione degli attivi il passaggio da una società porre industriale
A quella post-industriale di oggi
Nel mille ottocentosessantuno oltre il settanta per cento non l'ho già detto
Degli addetti trovava occupazione in agricoltura mentre l'industria occupava meno il diciotto per cento di a detti così come
Nei servizi veniva assorbito il restante ventuno dodici per cento della popolazione attiva
E queste percentuali
Variano come vediamo costantemente sino al mille novecentosessantuno dove nel pieno del boom economico l'Italia conosce il massimo dell'occupazione industriale
Con il repentino crollo di quella agricola e altrettanto repentino aumento di quella dedicata i servizi
Fenomeni che come sappiamo non incida sull'evoluzione dell'economia di un Paese
Ma anche nella condizione di benessere e di composizione demografica
Se passiamo ad osservare
Questa stessa evoluzione in termini di prodotto interno lordo
Si osserva come l'agricoltura sia passata da un peso percentuale qui mi riferisco al
Al mille novecentoundici
Superiore al quaranta per cento ha valore di poco superiori al due virgola
Sei per cento di oggi rispetta un terziario che attualmente copre addirittura oltre il settantadue per cento del PIL
Sintomo di un Paese
Che può vantare
Un elevato benessere
Ma anche sindaco di un Paese che invecchia e che produce sempre più per i servizi che offre alle persone che non sono più attive ovviamente quando dico due virgola sei per cento
Prodotto interno lordo dell'agricoltura è quello dell'agricoltura e non dell'INPS agricoltura o in tutto
Ma ora vediamo da qui si capisce cosa è successo mi pare
In agricoltura in questi
Centocinquant'anni vediamo però
Quali sono le tappe che hanno accompagnato
Questi se mi riesce
Abbiamo assieme riesce eccola qui
Eccola qui quindi
Abbiamo
Un periodo dal mille ottocentosessantuno al mille ottocentonovanta Lucio il nuovo Stato che ha un'agricoltura antica
Dall'otto mille ottocentonovanta del mille novecentoquindici
Dal liberismo alla Jacini alle politiche sociali alla sentieri dal mille duecentoquindici almeno credo quaranta dalla Grande Guerra all'epoca fascista il poi dal secondo dopoguerra gli anni sessanta con la ricostruzione e l'innovazione
E gli anni Settanta e Ottanta delle grandi idee garanzia al delle produzioni e alle garanzie dei redditi e infine dagli anni Novanta ad oggi con la dimensione rurale con le prospettive multifunzionali e funzioni tradizionale peste la logica della scaletta che avevo fatto perché proverò ad illustrare molto rapidamente
Allora
L'agricoltura nel mille ottocentosessantuno
Credo che possiamo delineare espressione di un mondo durissimo per secoli immutato
Forse l'impronta di un sistema in cui la proprietà non si identifica nelle stesse forze lavoratrici con la conseguenza di una visione produttivistica avulsa dalle opportunità di efficienza e di confronto sui mercati
Tuttavia
Nell'Italia appena unificata la piaga della malaria ha dimensioni tali da rappresentare un'emergenza nazionale
Che pone i decisori politici dell'epoca di fronte alla necessità di intervenire
Ma se questa e definibile un'attenzione positiva per gli addetti del settore e anche questa all'epoca della tassa d'uno ha cenato
Ed è sempre in quest'epoca in cui c'è pure di fronte a una
Proprietà indifferente ai mercati si fecero sentieri prime affetti di quello che oggi
Indichiamo come mercato globale
Con le produzioni cerealicole dell'epoca che entrano in competizione con le importazioni russe ed oltre oceano
Già allora fu chiara la ricetta
Differenziare spostandoci sui prodotti di qualità nonché su quelli freschi che per limiti di trasferimento di sede polizza meno risentivano della concorrenza estera
La staticità del mondo politico trovo alla fine del secolo forti e crescenti critiche in quell'epoca anche i più schierati i liberisti gli asini Dino Valenti per primi avevano una visione
Che oltre al mercato dovesse comunque sommarsi un'incisiva azione di Stato in particolare valenti ebbi più volte posizioni di carattere critico nei confronti della classe politica di allora
Denunciando come lo Stato italiano avesse mai avuto né sui primi cinquant'anni di vita Ilio dicendo sessantuno mille novecentoundici un programma agrario
Stessa posizione veniva espressa da Jacini
E parlava di un'Italia agricola dissanguata delle esigenze dell'Italia politica così come sempre gli asini contribuì non poco a spostare le questioni di sviluppo del settore sulla questione legati alle garanzie sociali
Accendendo le critiche di una proprietà ispirata alla sola salvaguardia di una rendita e questi errori di previsti
L'esito rilevante dell'epoca fu che le questioni di settore agrario sino ad allora
Affrontati eminentemente in chiave tecnologica andarlo progressivamente compensando si delle implicazioni sociali ed economiche legate al progresso del settore
è questo il periodo in cui si sviluppa il terreno fertile dell'opera
Ed essere il piede in cui le questioni sociali non furono solo una vaga preoccupazione ma un concreto oggetto di politiche di sviluppo del settore
Che molto si dedicano agli aspetti giuridico economici che il Governo di rapporto tra capitale fondiario e lavoro
è così che cresce l'attenzione per il ruolo imprenditoriale nelle condizioni di fondi prevaricando quello della pura proprietà attenta appunto alle posizioni di rendita adesso elementi insensibile
A qualunque forma di miglioramento e razionalizzazione della gestione
In sintesi
Un momento fondamentale di questo processo evolutivo fu la visione che è maturo a livello
I miglioramenti fondiari andando dalla visione della bonifica idraulica legata alla malaria a quella ben più articolata del
Della bonifica agraria che coinvolgeva
I privati e che puntava alla colonizzazione
Ma questa epoca si beve
Anche ricordare per le prime grandi rivendicazioni che essi ebbero da parte delle della categoria mezzo aderire
La prima manifestazione ci fu nel mille novecento sette
Protesta che è partita la categoria che forse stava molto meglio di tante altre ma chi più di altre aveva ambizioni e potenzialità di cresce sapeva cosa voleva dire fare impresa
In questo scenario ricco di fermenti molti
Non videro altra soluzione
Oltre a quella dell'emigrazione il fenomeno o in parte visto come una soluzione del problema ancorché conseguenza dello stesso questa emigrazione che fino
Al mille ottocentottanta aveva interessato
Solo le popolazioni del Nord e in particolare del Veneto verso fine secolo incomincio interessa l'Italia meridionale
A cento emerge la
Annosa questione meridionale
E le cose non andarono meglio per l'agricoltura negli anni a seguire
In particolare grandissimo fu il tributo versato dagli agricoltori del primo comma conflitto mondiale
Si stima che Orsi quarantacinque per cento degli accessi dell'esercito fosse costituto agricoltori
Con i cambi abbandonati praticamente a se stessi successivamente al primo conflitto mondiale le principali modifiche si ebbero in termini di crescita di proprietari terrieri sia nella forma di proprietà contadina sia nella forma
In ambito borghese si brucia investire in agricoltura
Un periodo in cui si registrarono molte novità fu quello tra le due guerre
Le grandi opere di bonifica i programmi della terra i contadini e le politiche autarchiche segnala una propaganda di regime e le costiere quotidianità dei campioni e anche se il campo
Della bonifica Furlin dubbi gli sforzi e i benefici altrettanto notevoli ma in senso negativo furono gli effetti delle politiche autarchiche
Con esse cessò qualunque sforzo
Di sviluppo razionale del settore per andare incontro ad una massimizzazione delle produzioni cerealicole a scapito di quelle zootecniche Risiko le ortofrutticole
Che invece nei decenni precedenti in qualche modo sì cerco di elevare
Ma le conseguenze di questa striscia il tavolo culturale andarono ben oltre andando a minare lo stesso processo delle politiche e bonifica
Che legati ad una logica di miglioramento dei fondi proponeva ordinamenti fondiari mortificati da quelli che poi erano le scelte di ordinamento produttivo che le politiche dell'epoca di fatto imponevano tutto ciò evidenzio all'ora quando potesse essere sbagliata una politica di lungo periodo del tutto slegata delle scelte strategiche di breve periodo va ricordata la iattura
Della battaglia del grano che molti fico totalmente i calendari di lavoro ma
Praticamente uccidendo fisicamente o quasi il bracciante dato
E ora vediamo
L'epoca recente
Arriviamo così alla storia recente dove in quarant'anni si assiste
Ad una vera e propria rivoluzione destinati a a ridefinire totalmente il ruolo che il settore è chiamato a coprire sul piano economico e sociale
Negli anni Cinquanta sessanta si assiste ad una fase di ricostruzione
Con importante strappo col passato sia per l'evento bellico appena trascorso sia per l'avvento di una politica comunitaria ispirata obiettivi precisi
Che determinò una forte spinta alle innovazioni tecnologiche
Alla quale però non corrispondesse un altrettanto netto adeguamento strutturale del sistema produttivo soprattutto per quanto riguarda le dimensioni fisiche delle proprietà e l'apertura verso
I liberi mercati
Sono questi gli anni in cui
Peraltro l'agricoltura inizia a divenire la Cenerentola dell'economia e della società nazionale
In favore di un progressivo e duri unifico localmente
Per gli va letto nella crescita
Dell'industria e del terziario con una dinamica nelle urbanizzazione
Che riflette queste tendenze in termini di erosione del territorio rurale in favore dell'espansione delle aree urbane e industriale
Fenomeno che come in passato veniva però in parte visto come una positiva opportunità di miglioramento del rapporto fra fattore lavoro e dimensione dei fondi
Liliana sta negli anni settanta ottanta
Per certi versi queste tendenze non solo non si invertire Roma si accentua erano oltremodo
A seguito di una politica comunitaria che nel garantire i mercati non solo previo eccedenze produttive malato Ventola se non addirittura blocco qualunque processo di sviluppo
Di un diverso sistema produttivo sia sul piano strutturale sia imprenditoriale
E questa revoca delle deleghe alle Regioni che di fatto coincide con lei delinearsi di un profilo politico comunitario senza dubbio generoso con la nostra realtà
Ma privo di linee strategiche di lungo periodo confacenti alle peculiarità del nostro sistema produttivo anzi gli obiettivi di produttività che in questi decenni premiano il sistema
Evidenziarne oltremodo la marginalità produttiva di molte realtà agricole nazionale incentivando in modo selettivo fenomeni di abbandono delle zone montane e in altro modo svantaggiati
Ecco l'inizio degli anni Ottanta che sic che si prese atto della necessità di modificare la PAC riportanti sistema produttivo a condizioni di necessità di mercato
Abbattendo la convenienza a produrre per la massima
Volendo delineare una linea sto disinteresse nell'evoluzione della pacca degli anni ottanta si può affermare che l'approccio complessivo alla base dei provvedimenti assunti dalla Comunità europea
Fu quello di abbandonare l'ordine di massima Manzi massimizzazione produttiva per incentivare un processo di miglioramento dell'efficienza produttiva riducendo i costi di produzione
Evitando ulteriori incrementi produttivo addirittura auspicando un'inversione di tendenza
Nell'ultima fase che ci conduce sino ai giorni nostri e ancora
Nel ricordo di tutti la riflessione che particolari formale Sherry nel novantadue nella quale
Confluire ossia le esigenze di carattere finanziario legate a problematiche interne alla comunità sia agli enti gli effetti di una sempre maggiore pressione internazionale esercitata dei Paesi extracomunitari
E concretamente espressa in ambito grazie
Seguono gli orientamenti maturati con le dichiarazione di corte del novantasei
Che proposero una immagine di un'agricoltura portatrice di valori ben superiori a quelli identificati nell'inquadramento tradizionale di settore economico giungendo ad una definizione
Del suo ruolo multifunzionale
Tutto ciò matura in agenda due mila
Con la quale l'agricoltura deve essere competitiva sana poliedrica è governata da una fatte semplificata il tutto viene associato ad una sostanziale conferma
Di dover aiutare il settore ma non più secondo logiche assistenzialistiche
Ma in ragione di servizi che esso offre alla comunità senza per questo essere remunerato con modalità aiuto disaccoppiato che non ha termino l'equilibrio di mercato ed esaltino la convenienza a produrre di più con tutti gli effetti che questo comporta sul piano ambientale
Con la visione multifunzionale si compie il disegno di una politica per il settore che è passata alle logiche dello sviluppo agricolo a quelle dello sviluppo rurale
Impostazione che ci hanno il settore ha un ruolo sicuramente associato a maggiori responsabilità
E che offre anche importantissimi opportunità in quella che comunemente oggi viene indicata come diversificazione multifunzionale delle attività produttive svolte dalle imprese del primario
Concludo è evidente come ancora oggi sia necessario guardare all'agricoltura come un settore fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese
Ma rispetto al passato è necessaria per il coraggio di cambiare le prospettive con cui
Lo facciamo
E per prima cosa necessario parlare
Di quale sia il contesto nel quale inserire il futuro dell'agricoltura uscendo fuori alle staccionate del settore andando anche oltre quelle più ampio dello sviluppo rurale
E questo lo dobbiamo fare considerando quando quanto la rigidità di certi assetti strutturali
Che caratterizzano l'agonia del Paese non possono assecondare le sempre più rapide e consistenti rivoluzioni che attraverso le economie mondiali
Il settore primario nel bene e nel male che questo comporta è un settore lento nei cambiamenti difficile da modificare in una direzione e impossibile da assoggettare a politiche di breve periodo
Questo per sottolineare quanto siano necessarie politiche di lungo periodo armonizzate a livello comunitario e adeguatamente differenziate a livello locale
Quest'ultima considerazione ci porta a ricordare che l'agricoltura italiana è una realtà complessa non semplicemente a succede assoggettabili ad un'unica rete ricetta ad esempio la qualità
Immaginando che essa possa risolvere i problemi di tutte
Le diverse realtà locali tuttavia questo non deve farci rinunciare se porre riconoscendo le diverse agricolture italiane
Che comunque necessario avere un disegno generale di quella che deve essere l'agricoltura del nostro Paese
La realtà nazionale che deve certo sapersi inserire gli indirizzi comunitari sempre e comunque immaginando che essi abbiano la capacità
Di farsi realmente interprete delle specificità che ci contraddistingue
Le brevi noti storiche ci consegnano un passato
Che per molti versi riproduce sfide non troppo diverse da quelle
Del presente
Il miglioramento degli ordinamenti fondiarie produttivi sia a livello tecnologico sia manageriale rimane il problema di fondo dello sviluppo del settore
Quello che cambia e l'ambiente socio economico generale in cui tale sviluppo tale obiettivo si inserisce oggi con l'accrescersi di taluni punti critici ai quali è importante rivolgere particolare attenzione
Finisco davvero
è necessario
Che certi vincoli strutturali che contrastano con l'efficienza sui mercati vengano rimossi andando a ricercare comunque certe fragilità
Di relazione con i mercati non solo nelle imprese del primario ma anche nella complessiva articolazione delle filiere e nel comportamento strategico del mondo della distribuzione
La diversificazione multifunzionale sarà sicuramente una tra le più importanti opportunità
Sulle quale continuare a puntare anche in futuro anche se però dovranno essere affrontati in modo altrettanto incisivo problemi di debolezza e settore viene a subire non pensando
Solo alle responsabilità che esso ha
Ma anche alla necessità che siano chiare le regole
Con cui una realtà produttiva nazionale possa confrontarsi sui mercati adeguatamente e trasparenti ovvero con consumatore opportunamente informatica grazie
Vede io
Ringrazio il professor Marinelli
Ringrazio segnalo la presenza anche dell'onorevole Luca Sandri Alberto Fluvi e l'onorevole Fiorio
Quindi adesso la professoressa Maria Cristina tre università Politecnico di Milano paesaggio agrario
Ed uso del territorio
Ah sì
Allora questo anch'io qui perché devo
Cercare anche di accelerare ne hanno diritto
E ringrazio il presidente dell'invito e anche tutti voi io affronto un tema
Che riguarda
Il paesaggio agrario e l'uso del suolo
O del territorio anche se mi soffermerò di più su sul POR più la questione del paesaggio
Con alcune cercherò di essere brevissima facendomi scorrere molte immagini
Allora l'immagine di un Paese e parliamo dell'Italia
Di solito avviene attraverso
La memorizzazione di alcuni elementi che ci hanno colpito perché sono belli
La bellezza di solito di un Paese può colpire il visitatore si memorizzarlo grazie si memorizza hanno gli immagini
E
Questi elementi che si continuano ad tra di loro restituiscono alla memoria collettiva un Paese qui vi dà un'immagine di una signora che a queste
Immagini sulla testa ecco che in realtà tutti noi abbiamo nell'archivio della memoria anche via anche i visitatori esteri credo che abbiano l'immagine dell'Italia focalizzata su alcuni paesaggi
Come farò descriverli come si sono fermati io ritengo che il paesaggio
A via come matrice originaria proprio l'agricoltura e che questa sua formazione venga da molto lontano
E che abbia poi una formazione di ambienti molto diversi l'uno studio recente né a classificati ben quarantotto quindi parliamo di ambienti agricoli di ambienti culturali di ambienti anche di storia locale
Il prima passaggio antico che vi faccio è questo il paesaggio agrario viene da una storia antica e ce ne parlano benissimo i romani
In questo caso vi cito Marco Terenzio Varrone chi dice che l'agricoltura nasce prima nelle città
E che non ci fu nessun'epoca in cui l'agricoltura non c'era mentre le città vengono dopo e quindi se vi leggete il testo dice
Che le città sono venute dopo con le loro invenzioni anche se poi dice sono incarichi che sembra che abbiano fatto tutto loro ecco questo per dirvi che delle polemiche c'erano anche loro però è molto importante sottolineare
Questa accezione che nella storia italiana i romani ci hanno lasciato non solo con Marco Terenzio Varrone ma anche con tutta la storia di Virgilio
La seconda un passaggio che ha restituito questa visione del paesaggio italiano lo dobbiamo
A molti osservatori a molti pittori che vengono in Italia con il grande tour
C'è questa tradizione ha visto Crati ca che mandava i figli a conoscere il mondo e che ci ha restituito delle immagini dell'Italia estremamente interessanti
Guardate le il
Abbiamo il Tevere con la torre di quinto siamo della metà dell'Ottocento abbiamo i campi che bruciano le stoppie già allora veniva fatta questo tipo di iniziativa
Abbiamo un viandante che guarda una campagna laziale
Che l'autore poi descrive come la Campania non solo Felix ma anche abbastanza desolata in certi suoi passaggi
Abbiamo questa bellissima incisione
Del Novecento che ci restituisce l'avvio degli scavi di Pompei i resti della città antica dice questa
Racconto che poi non è un racconto è una testimonianza vera vennero alla luce di un paesaggio agrario dove era prevalente la cultura promiscua dei seminativi
La lite maritata il pioppo rappresentata con verità sullo sfondo
Questo per dire che forse l'agricoltura di sì a conservarsi Pompei meglio di quello che noi riusciamo a fare oggi
Non
Altra un altro il tipo di immagini che ci hanno lasciato questi pittori sono le grandi ville delle cascate di Tivoli
Piuttosto che i nostri versanti collinari coltivati Aldo ulivi piuttosto che invece i versanti coltivati con la vite
Altri pittori questo è un'immagine splendida secondo me partiamo da questa che è precedente un pittore che ci restituisce
Silla e Bagnara cioè quelle due sponde dello Stretto che oggi sono molto discusse
Perché ve lo stretto viene visto come un ostacolo in realtà è un largo è un posto di una piazza di scambi fortissimi
Ed in quali invece abbiamo un pittore più recente dell'inizio del nove della novecentotrenta novecentoquaranta Eccher per chi fa
Si diletta di alcuni studi e famosissimo perché ha tradotto tutte le sue immagini in geometrie e se vedete dal l'immagine disciplina
Con la parte costruita alle colline dietro dell'Aspromonte e qui il rovescio che si specchia sul mare
Ecco vedete queste sono le immagini che molti di noi si portano in questo Paese che ha non solo l'agricoltura con la sua storia ma anche un paesaggio con una sua storia
Per finire questo che è una immagine bellissima della parte del sud d'Italia che fu una privilegiata al proprio per dalle visite
Di questi pittori d'Oltralpe e vedete che
Secondo me è molto bello quello che tradotto che dice questo visitatore perché li smentisce il carattere il pittoresco che spesso noi abbiamo dato ad alcuni paesaggi
Del sud e dice le forme alla luce di questi siti sfarzosi usa l'aggettivo sfarzoso legata al lavoro dell'uomo che è diventato uno sfarzo naturale non di pietra ma naturale sono quasi troppo belli dice
Per essere veri e tuttavia non sono quadri ma sono Campania reali invenzioni della natura
Io credo che
Questa descrizione restituisca quella forza che ci hanno lasciato in eredità a chi ha avuto il coraggio di coltivare certe zone è molto difficile
Allora venendo all'oggi
Io devo dire pochissime cose perché molte sono già state dette intanto che la domanda di sicurezza ambientale Limen tare sta aumentando sta coinvolgendo fasce sociali sempre più ampi e questa è la filosofia anche della convenzione del paesaggio europea
Che vuole coinvolgere però le comunità nella organizzazione del territorio non riusciamo se non riusciamo a far capire che cosa vuol dire agricoltura e anche agroindustria ai cittadini non possiamo riuscire a vincere certe difficoltà no
Se il cittadino pensa che di poter avere le fragole tutto il tempo dell'anno
Beh sarà molto dura vincere questa sfida perché le fragole AGCI arrivano in pochissimo tempo dal
Da qualsiasi parte del mondo
La Convenzione europea del paesaggio ci suggerisce di non guardare solo il
Paesaggi d'eccellenza ma anche i paesaggi della quotidianità e di situazioni critiche
Ecco il paesaggio sembra quindi una cosa alla portata di tutti oggi noi nei piani urbanistici abbiamo tutti la carta del paesaggio
Però è molto difficile coniugare delle questioni tecniche scientifiche come quelle legate spesso alla natura
All'acqua il suolo con le questioni invece del paesaggio che sono molto più soggettive che sono molto più legate anche alla cultura che un uomo a o che una donna
Le difficoltà maggiori né ci vengono proprio nel difendere il paesaggio agrario
E quindi noi dobbiamo imparare a difendere ad amare il territorio a difendere l'agricoltura che non ha solo un ruolo di produzione
A ruolo di salvaguardare l'acquifero a ruolo di difendere la biodiversità a ruolo di darci un paesaggio
Anche per essere attrattivi non solo prendi i momenti del lavoro ecco
I fattori Ambiente e abbiamo bisogno che ci sia una presenza di comunità sostenibili
Già oggi abbiamo molti paesi dell'interno della parte appenninico in alcune regioni che sono a rischio di scomparsa anche all'ottanta per cento e se non abbiamo la terra e se non abbiamo la popolazione
Non so cosa riusciremo a fare
Allora queste sono gli obiettivi degli osservatori locali del paesaggio dei piani e valenza paesaggistica delle mappe che ne stiamo cercando di costruire Precious orientare l'insediamento edilizio o delle infrastrutture in luoghi meno conflittuali con l'agricoltura i parchi agricoli le mappe di comunità
Eccetera cioè in modo di riuscire a costruire una nuova forma di alleanza tra comunità aurorale e comunità urbana
Dei mille duecento chilometri di estensione che Alitalia racchiude però molti ambienti molte culture agronomiche che sono all'esito del lavoro antico dell'importazione nei diversi continenti che poi la Sapienza
Dei locali è riuscita adatto ad innalzare noi abbiamo piante che sono arrivate da tutto il mondo
Ecco e a trasformare tratti del territorio il territorio italiano attenzione quasi tutto bonificato noi prepariamo spesso della pianura
Lombarda o della Pianura Padana ma in realtà sono bonificate anche le colline
Del Chianti sono col sono bonificate anche le colline dall'altopiano pugliese è tutto una bonifica perché le colline del Chianti seguendo le tenete bene scivolano immediatamente al hanno subito le formazioni delle frane che si accentra ecco
E allora vi volevo far vedere la diversità di alcuni paesaggi che non possiamo dimenticare
In Cina qui abbiamo le colline sul versante ionico con un bellissimo quadro fatto da un pittore il nostro che prima è stato citato Ledi e questa invece la campagna romana e laziale coi resti quei resti della nostra tradizione
Ereditata dal passato questa invece è una non sempre all'interno della montagna della zona umbra con qui poi il silenzio ora ebbe il tempo sono segnalate ed in questi osservatori virtuali del paesaggio
Gli elementi positivi ma anche gli elementi detrattori come una cava piuttosto più una discarica no tutte cose che andrebbero in qualche modo rese compatibili nessuno ci ha ordinato che la cava sia brutta
O che un'industria sia fatta male può essere fatta in un modo ambientalmente corretto
Questa è un'altra cosa molto importante del questo osservatorio e la Val di Chiana
Dove vedete qui di lato la le Intini in trasparenza le zone forestali delle zone agricole miste le zone specializzate e gli interventi edilizi che si dice che
Dov'è il lo sproloquio mai lo abbiamo dappertutto questa è un'altra e la montagna invece ci voleva anche segnalare la montagna verso le Alpi
Noi oggi abbiamo delle altri che sono dichiarate bene beni dell'umanità tipo la zona dell'est
E questa è una valle oggi molto discussa e la bassa Val di Susa che nonostante le infrastrutture però ancora agricoltura
Allora la Pianura Padana è stata bonificata dai benedettini è un territorio sottratto alle acque però chi ricorda oggi quando vede certi campi arati
Che quei campi ancora oggi sono tenuti asciutti perché abbiamo delle macchine e abbiamo dei canali che funzionano e che drena non l'acqua sopra tutto quando abbiamo delle piogge intense e le costruzioni spesso non rispettano per abbiamo le colline e abbiamo i versanti lungo le coste
Abbiamo
Una consapevolezza del paesaggio che sta crescendo forse perché stiamo perdendo euro
No c'è una concentrazione produttiva in poche aziende che non si ricordano del
Che lavoro nel territorio come vogliono e spesso cambiando coltivazioni abbiamo la perdita di molti piccola e media impresa con l'abbandono dei fondi di più tiepidi più difficile accessibilità la crescita del bosco povero
Lo spopolamento l'invecchiamento aziona bellissimo testo oggi scritto
Da Corrado Barberis la rivincita delle campagne piantarla di un cambiamento anche del concetto di ruralità che dovremmo affrontare
C'è la perdita della conoscenza materiale nonostante il ritorno di alcune coltivazioni di tradizioni di nicchia perché prevalgono ancora delle coltivazioni estensive che non sono almeno secondo me affatto plus
Congeniale coi nostri tipi di territorio
Ci sono le denunce e tutti voi sapete del consumo di suolo dovuto alle inforca la crescita edilizia è dovuto alla crescita delle infrastrutture
Abbiamo
Le nuove costruzioni sono circa trecento in circa quaranta volte di più il modesto aumento di popolazione che abbiamo avuto negli ultimi anni
Ed era il novanta del due mila però a questo fenomeno non è solo italiano eh europeo
E la Comunità europea sta cercando e sta cercando di varare una direttiva sui suoli e anche alcune Regioni stanno tentando di andare in questa direzione
Perché perché abbiamo un testo unico per l'acqua al testo unico per l'aria per la salute non l'abbiamo per il suo
Qualche immagine rapidissima questo è un paesaggio di una comune che è tra la Lombardia ed Emilia e Suzzara che qualcuno di voi forse conosce
E dove vedete che qui c'è il Po ma qui c'è un altro canale famosissimo lo Zara qui sia il poveretti o queste sono delle liste splendide che non
C'è una ricchezza industriale una richiesta anche agricola
Guardate noi abbiamo però vicino a punti di vista di questo genere abbiamo industrie costruzioni abbandonate
Abbiamo due immagini della Lombardia nel suo insieme anzi della Provincia di Milano Provincia metropolitana dicono che ha però a quaranta chilometri quadrati di area agricola
Però la vedete Cometa normata dall'edificazione e proprio
Tutta punteggiata no e
A fianco a
Tuttavia dei macro sistemi agricoli ancora molto ricchi
Guardate come
Frammentato il territorio agricolo in questo caso non dall'edificazione ma dalla maglia viaria che
Impressionante
Questo poi vuol dire quando facciamo una nuova strada non è solo una strada che viene fatto scusate non è solo la strada
Che viene fatta ma sono anche grandi impianti
Sono anche scusate questo volevo farvi sono anche
Delle zone intercluse dei viadotti che ma che macinano ter Reno
E poi
Qualcosa lo fanno anche le grandi aziende non è che le grandi aziende agricole siano indenni da da costruire le cose di questo genere
In totale visibilità senza pensare agli accostamenti o delle cose
E abbiamo come vedete è una popolazione che ormai ridotta ai minimi termini e il resto in nuovi ingressi i nuovi ingressi in questi casi sono gli indiani
Che abbiamo un diciassette per cento di presenze nella nella
Pianura Padana prevalentemente indiani perché perché qui c'è molta coltivazione di un certo tipo
Non c'è solo ora però la l'agricoltura ricca abbiamo anche l'agricoltura delle zone interne che mi serve richiamare
Guardate questi questi lavori fatti dall'uomo che reggono ancora queste versanti ancora abitati ancora coltivati che però progressivamente sono abbandonati e qui abbiamo
Il conflitto agricoltura natura come il bosco che si riprende i tutto il versante che era stato lavorato
E qui quando viene abbandonato vedete poi la il cosa fa la pioggia con le frane e con le croniche oppure
L'altro conflitto sempre anche su dei versanti molto ripidi rurale e urbano
E qui abbiamo i limiti del terrazzamenti agricoli che arrivavano a questa linea rossa nel mille novecentoventisei
E invece i limiti dei terrazzamenti agricoli che arrivano qui nel due mila e cinque e forse sono scesi ancora
Allora cosa facciamo con questi contrasti di fronte a questi
Problemi che abbiamo a cui abbiamo delle ricchezze enormi e dei problemi enormi ma io credo che ci sia tutto sommato una sottovalutazione delle funzioni primarie dell'agricoltura e del valore del paesaggio
Qualcosa si può cominciare farà fare qualcosa si fa anche se è poco ma qui mi fa piacere riprendere una frase famosa di Winston Churchill che disse è un peccato non fare niente con il pretesto che non possiamo fare tutto
Perché il perché
In realtà qualcosa si può fare e se si è un po'pragmatici si può fare molto
Allora noi dobbiamo riprendere le funzioni originarie della Campania quelle che in parte ho detto prima e che qui sottolineo come il ruolo di generatrice di conservazione degli input
Di Dio di ho finito per
Un uomo
Questi però questo lo devo dire l'uomo tende a spostare il carattere di naturalità le nuove aziende che arrivano in alcuni paesi del Mediterraneo sono costruita più piani nell'industrie dismesse
è una novità di negli ultimi cinque sei anni
Sono inc industrie delle Farmer tutte costruite tutte
Controllate insicuro sistemi informatici che danno degli ortaggi eccezionali costruite dentro le fabbriche dismesse
I progetti di coltivazione in verticale ecco questo uno dice allora la terra che cosa mi serve
Allora invece il nostro
Paesaggio richiede comunità e aziende radicate
Non possiamo siamo inseguiti attenzione questo è un dato positivo che dobbiam tener presenti siamo inseguiti dalla perdita di valore
Di ciò che produciamo ed è la prospettiva la prospettiva che il valore riconosciuto
Apparterà sempre più acciocché errato è unico
Allora noi abbiamo molti ambienti di nicchia
Non possiamo pensare che diventino tutti degli ottimi resort per un turismo di élite dobbiamo pensare anche come mantenerli un po'per l'agricoltura quindi accorpo occorre un cambio di paradigma di sviluppo
Occorre
Che ritrae ritorniamo a dei tempi anche diversi che non ci siano le politiche del giorno dopo che ci sia la politica industriale più assistere la crisi Tridico gli strumenti di pianificazione gli strumenti di pianificazione da solo non riescono a difendere possono mettere un vincolo ma non possono difendere più di tanto
E in questo ci sono delle buone pratiche
Tre in no queste mi spiace ma questa è una grande azienda evade questa è una grande azienda è un'azienda di quelle molto industriali
Che può fare qualsiasi cosa dovunque con grandi capitali
Questa è un'azienda piccola è un'azienda che ha scoperto la una nicchia e questi sono i terreni vicino a Milano che stiamo cercando di stendere comparto delle risaie per la città
Come altri di questo tipo perché questo
Perché tentiamo di fare un accordo con la
Le forniture degli ottanta mila Tanzi che ogni giorno Milano fuori Milano ristorazione è da alle scuole
E garantire così un travaso diretto per una salvaguardia attraverso dei vincoli grazie relazione
Il tempo partiranno insomma purtroppo
Cultura
Poi così quindi poi si arriva alla fine rilevare alloggia quindi adesso tocca al professor Volo Sergio Giovine
L'Università di Firenze dalle trasformazioni Zauri che
Avviso nella storia d'Italia si è fatto di superare perché
Ma gli è stato chiesto di di contenere il mio del mio intervento in sette otto minuti diventati nel frattempo quattro cinque forse
Con vostro sollievo mi par di capire ma anche con qualche mio imbarazzo perché
Il pochi minuti ciò disposizione forse mi basterebbero appena per giustificare la mia presenza qui
Io non sono un agronomo
Non sono un economista non sono
Non storico tanto meno lo storico dell'architettura
E dell'agricoltura qualcuno di voi chiederanno allora lei che cosa nessuno un professore di filosofia cosa ci sta a fare un professore di filosofia
Per la verità qualche titolo cielo
Sono figlio di un agricoltore anzi di una famiglia i cui membri per generazioni hanno coltivato preciso
E per l'appunto come filosofo infine agli agricoltori che si sono occupati è diviso per
Per secoli forse posso dire
Cercherò di proporvi una riflessione rispettando i tempi sulla non tanto coltura del riso ma sulla cultura del riso perché c'è ed è profonda stati quasi per dire c'è una filosofia del del riso e allora guardiamo le queste risaia entro c'è di più povero di più
Banale di una risaia cosucce di più ricco di più profondo di più complesso
Il sito sfarzoso ha detto la professoressa Treu in niente come questa espressione
Vi aiuta a dire che cos'è oggi una risaia guardiamola quando si prende il treno dal Torino-Milano da Milano Torino si attraversa quel pezzo di Pianura Padana un tempo un acquitrino nient'altro che questo ma adesso
Una terra che ha una sua magia
Una terra che non è una terra perché acqua una terra dove si coltiva la terra in forma d'acqua si coltiva l'acqua piuttosto che la terra
Una terra dove il cielo eh riflesso sulla terra stessa il che comporta tutta una serie di tecniche
Una elaborazione raffinata folta per l'appunto di strumenti per coltivare questa terra
Perché oggi è stata recentemente proposta proprio perché sito sfarzoso ma fatta diventare tale è stata proposta candidata per essere un patrimonio dell'UNESCO
Se noi leggiamo le relazioni che sono centocinquanta anni fa prima dell'Unità d'Italia
I funzionari presenti i funzionari napoleonici allora il Piemonte il Dipartimento del sei se faceva parte dell'impero napoleonico come
Come forse sapete leggiamo quelle relazioni e venne descrivono contadini vercellesi addirittura il vercellese nel senso la persona che abita quei luoghi
Come un povero disgraziato ridotto al lumicino fibrottico la critico dal volto cadaverico insomma uno sempre relazioni che ho portato con me ma che non posso leggervi
Che a trent'anni e oramai incapace di fare alcunché di utile per lo Stato
Questa queste erano le risaie nel mille ottocento i cinque mila ottocentodieci e poi anche nei decenni successivi ma succede qualche cosa
Succede una trasformazione che una vera e propria epopea della risaia
Grazie alla
Io regimentazione delle acque che era incominciata nel Medioevo attraverso l'opera di bonifica degli Benedettini Piero è continuata nei secoli successivi che non aveva dato grandi risultati ma poi
In forza di lavori degli degli ingegneri
Di distillazione interni per esempio gli ingegneri lombardi nel Settecento e poi la scoperta dei fontanili
Un'occasione meravigliosa che è stata adottata è stata applicata la coltivazione del riso
E tutti gli risalii si trasformano cosa sono i fontanili Fontanini sono semplicemente le acque di risulta che scendono dai ghiacciai alpini
E che in quell'altro il piano chiamato Baraggia uno dei posti più insalubri
In anni secoli precedenti che oggi bellissimo l'acqua
Dai dai ghiacciai finisce in questi bacini approfondita di cinque sei metri non di più basta fare un piccolo scavo
Ed ecco che
Emerge zampillo da piste porle comune poiché ha una proprietà d'essere non solo qui insieme ma di avere una temperatura tutto l'anno stabile
E questo per il riso e di tutto perché come sapete il riso non è
Una pianta che nasce in natura una pianta acquatica è una pianta che nasce il Tropici
Il l'acqua e utilizzata come manto termico mi serve appunto per conservare per impedire che
La
La la la differenza di temperatura tra la notte il giorno tre la primavera estate bruci queste piante così delicati così
Ebbene
Le opere idrauliche degli ingegneri lombardi
Per la scoperta da parte di contadini degli agricoltori dei fontanili l'utilizzo meraviglioso di questa di questa risorsa
L'intervento dei politici Cavour
Ma non soltanto Cavour Cavour che far scavare quello che oggi ancora chiamato il carro il il canale Cavour ma non è
O per la sua perché è stato scavato dopo la sua morte matto purché si era lì tirato allievi nelle sue proprietà a studiare a studiare il riso come lui scrive a studiare la coltivazione del riso e la trasforma
Trasforma questa cultura in una
In una cultura
Poi dirette
La cultura dov'è la
La cultura la diamo l'abbiamo capita ma la la cultura la cultura
Naturalmente non ho tempo non potrei farlo ma come insegnano filoni grandi filosofi ai piccoli filosofica niente di meglio quando si tratta di spiegare qualche cosa
Così difficile di così complesso che richiederebbe tutta una serie di mediazione soprattutto più utili sette otto minuti
Niente di meglio che
Raccontare un episodio emblematico e io ce l'ho testo negli occhi questo episodio emblematico ha per protagonisti due minuti chiedo uno e mezzo
Per protagonisti di un vecchio chi cultore e ieri è un museo ora in un prete di campagna parroco di Cattinara questi due Cattinara B sapete tutti che cos'è
No no non lo paga Vercelli Vercelli
Al confine ma Cattinara è famosa per il suo meraviglioso fino questi due vecchi
Negli anni Cinquanta si scambiavano non avevano niente in comune Bruno era Terragno un uomo della terra contadino per l'appunto se volete pagano ateneo
E l'altro invece profondamente religioso con un senso profondo del del cristianesimo della della sofferenza del
Ma legati da profonda amicizia proprio nulla da dirsi questi due uomini
Ma
Condividevano quel mondo che è riuscito a unificare due prospettive sul mondo così diverse si scambiavano una volta all'anno
Dei sacchetti di riso il vecchio contadino diversa utili che dava un signore il suo riso e delle bottiglie di Cattinara che il parroco non signore dava al suo amico ad ogni scambio
Non le occasioni Lacchiarella voce succedeva questa piccola cerimonia sia prima la bottiglia di Cattinara le donne portavano qualche tocchetto di dibattito chiesto di parlare aprivano la bottiglia
E questi due uomini voi sapete che la bottiglie di Cattinara si può aprire vere soltanto dopo quattro anni di invecchiamento e quindi un rischio chissà se il vino è proprio quello che era
Questi due uomini giudicata
Giudicavano non avevo le parole niente a che vedere con quelle straordinarie raffinatissima elucubrazioni dei nostri enologica STER di non offendere nessuno e qui sicuramente c'è qualcuno
E
E niente a che vedere con tutto questo ma era come se tutto questo il profumo di mandorla io di cuoio tutto questo era detto con uno sguardo con un gesto Colussi un no
Sì questo vino è quello che deve essere oppure
No non deve essere
E se non era diceva uno no saranno forse i peccati degli uomini che l'anno ce l'hanno inquinato e diceva a quell'altro no solo i temporali dell'estate
Questo era tutto
Ma la cosa importante era che quella bottiglia di vino tela per loro l'occasioni di esprimere un giudizio esatto
Secondo verità neanche con un coltello alla gola quegli uomini avrebbero mentito sellino era quello che doveva essere era quello che doveva essere
Se non lo era non lo è affatto ditemi voi se questa
Questa passione per la verità magari di fronte una bottiglia di vino che non è granché
Ditemi voi se questa non è cultura della più alta della più grande grazie grazie
Grazie allora
Servono
Ci pone
Devo segnalare anche la presenza l'onorevole Emanuele Trappolino
Quindi possiamo chiudere altrimenti qui ci Casciaro cioè nel senso che dove dovevamo stare fino alle
Alle cinque e quindi chiediamo anche scusa per qualche minuto in più però grazie I prossimi centocinquant'anni