Rassegna stampa estera

Quel giorno gli scrutatori di Radio Radicale giovedì ventidue dicembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale accurati
I David Carretta anche quest'oggi ci occuperemo della crisi della zone euro la notizia del giorno è una maxi operazione della Banca centrale europea
Che ha
Allocato quasi cinquecento miliardi di Euro in un'operazione
Di Firenze amento di prestiti alle banche per tre anni
Operazione che ha superato le aspettative dei mercati ma i mercati in particolare le borse
I mercati del debito sovrano d'Italia e Spagna non hanno reagito positivamente anche altri Paesi hanno problemi nuovi ci occuperemo in particolare
Di due casi quello della Francia del sul debito pubblico che soffoca l'economia secondo
Il titolo di un editoriale di mia figlia o di ieri e poi
La Spagna l'altro giorno Mariano ora voi stato investito come nuovo primo Ministro per il falso Times questo il titolo di un altro editoriale
Dal sud c'è una alito una brezza leggera di speranza a voi a un'opportunità di
Superare la crisi spagnola ci occuperemo poi gli altri due temi d'Egitto la
Repressione da parte dell'esercito dei manifestanti a piazzarli Tahrir leggeremo editoriale del New York Times infine l'Iraq che il definitivo
Ritiro americano leggeremo un commento dal Times di Londra che chiede un altro Paese dopo il ritiro americano l'Iraq è un teste che non può permettersi di fallire
E poi del mondo che parla di una brutta fine per una brutta guerra l'editoriale di oggi del quotidiano francese ci porterà a interrogarci
Sullo scenario che si sarebbe potuto realizzare con l'iniziativa di Marco Pannella del due mila e tre la famosa iniziativa per
Di Iraq libero per l'esilio di Saddam Hussein ma cominciamo con la crisi del debito sovrano nella zona euro e in particolare con la situazione in Francia
Nonostante Parigi non si è ancora finita diciamo nella tempesta della crisi come
Grecia Irlanda Portogallo e i tre Paesi così sono stati salvati e Italia España bella situazione non è buona c'è la minaccia di un declassamento da parte delle agenzie di rating
Pesano diversi fattori tra cui il debito pubblico lo sottolineava ieri la figlia o in un editoriale il debito che soffoca la Francia il titolo leggiamo l'agenzia del Tesoro incaricata di gestire
Il debito francese ha presentato il suo programma di emissioni di obbligazioni per il due mila dodici questo esercizio tradizionale molto tecnico un po'noioso non presenta sorprese come
Annunciato con la manovra finanziaria la Francia prenderà prestito centosettantotto miliardi di euro sui mercati finanziari il prossimo anno lo ricordiamo una cifra inferiore a quella italiana ma comunque consistente
Questa enorme cifra scrive le Figaro assume un significato particolare nel momento in cui la questione del debito mette in crisi sia la Francia sia l'Europa questa volta la questione non riguarda solo gli specialisti a lungo indifferenti gli stessi francesi
Cominciano a preoccuparsi dal Piano antideficit del Governo di Parigi al vertice europeo dell'ultima chance a poco a poco capiscono
Le dimensioni del problema sintomo di questa presa di coscienza collettiva anche se tardiva
La perdita o meno del rating la tripla è oggetto di discussioni perfino nei bar la cosa curiosa per le figlia o il che ci e che c'è ancora gente che si oppone alla necessità di fermare questa macchina infernale del debito
Una rigorosa disciplina di bilancio non serve per soddisfare le agenzie di rating come dicono alcuni populisti
Va beh semplici ragioni di buonsenso il peso del debito mille
E settecento miliardi soffoca la Francia e ogni prospettiva di crescita degna di questo nome
Le cifre spiegano meglio di ogni altra cosa questo discorso i centosettantotto miliardi di prestiti programmati per il prossimo anno saranno integralmente utilizzati per coprire i buchi non per fare investimenti
Settantotto miliardi serviranno a finanziare il day il deficit di bilancio solo i tassi di interesse costeranno quarantotto miliardi cioè centotrenta milioni al giorno
E novantotto miliardi serviranno a rifinanziare il debito sono queste cifre concludo le Figaro a dare la misura delle dimensioni bello spreco così
Tra l'altro un quotidiano conservatore francese va detto però che
Almeno per ora nel Presidente francese Nicolas Sarkozy non è che abbia affrontato con molta decisione la questione del della situazione dei conti pubblici
Di Parigi
O dalla Spagna invece secondo il Financial Times è questo il titolo di un editoriale di ieri viene
Una brezza leggera di speranza era o è un'opportunità di superare la crisi spagnola
Maria allora o il nuovo Primo Ministro che ha preso le sue funzioni ieri
Può fare un buon inizio non solo le prospettive del suo Paese ma quelle dell'intera zona euro dipendono dall'UE e dalla sua capacità di portare avanti le riforme il discorso
Di investitura dirà coi lunedì conteneva più retorica che proposte concrete ma la retorica era quella giusta e da speranza quanto al fatto che il nuovo Governo spagnolo
Sin dal primo giorno possa adottare le giuste priorità l'ascesa al potere del Partito Popolare dirà voi
è stata salutata come la miglior notizia da un po'di tempo a questa parte dei mercati finanziari i rendimenti sul debito di Madrid sono scesi significativamente martedì il tasso di interesse sulle obbligazioni a sei mesi
Si è praticamente dimezzato dal cinque virgola due al due virgola quattro per cento questo trend sarà però difficile da sostenere ricordo al Financial Times
Un Primo Ministro che e che è già Churchill nelle sue promesse di ostilità dicendo le previsioni non potrebbero essere più
Più oscure probabilmente sacche questo non è non è l'inizio della fine dei problemi della Spagna
Ma le buoni con disegni di mercato sono comunque un buon punto di partenza Rao i deve evitare qualsiasi marce indietro sulle sue promesse
Ai cittadini e ai creditori il Primo Ministro promesso pane al pane e vino al vino cioè
Di fare di di di dire la verità in contrapposizione a Josè Luis Rodriguez Zapatero che aveva negato lo stato reale dell'economia per troppo tempo
I farmaci o Time spiega che ci sono dubbi in particolare sul settore bancario spagnolo ora voi ha detto che costringerà le banche a renderle cristalline
In particolare a rendere cristalline le loro perdite nel settore immobiliare
Il Primo Ministro deve anche dire con chiarezza che non verranno usati altri soldi pubblici per salvare gli istituti di credito oltre i novantanove miliardi già impegnati
Sulla riduzione del deficit il compito del Governo e di rispettare il percorso fissato da Zapatero Rao tra voi annunciato tagli per sedici virgola cinque miliardi nel due mila dodici per riportare il deficit dal sei al quattro virgola quattro per cento del PIL
I mercati sospenderà hanno il giudizio fino a quando non dirà dove taglierà e cosa farà sulla Spagna non riuscirà a centrare l'obiettivo del sei per cento nel due mila e undici ma raccoglie ragione a dire che l'austerità anche se necessaria e sufficiente
Il problema spagnolo non erano tanto le finanze pubbliche il debito il deficit pubblici ma le eccessive spese
E gli eccessi di debiti del settore privato un mercato del lavoro rigido rimane un freno alla crescita era o i fa bene ad affrontare questa questione la riforma essenziale per il futuro dei giovani spagnoli non per far piacere all'Europa o alla Germania
Va poi al momento il leader della zona euro che al più forte mandato popolare al capitale politico in patria per fare tutto questo i suoi partner in Europa soprattutto la Germania devono sostenerlo
Se un grande Paese della zona euro in grado di riprendersi bella fiducia potrebbe contagiare anche altri paesi in difficoltà così
Il Financial Times in questo editoriale
Forse un po'ottimista sulla situazione spagnola vedremo come andrà nei nei prossimi giorni nelle prossime settimane il momento chiave per la zona euro
Sarà probabilmente tra gennaio ed aprile perché l'Italia dovrà rifinanziare più di cento miliardi del suo debito
Sui sui mercati o altro tema d'attualità sulla stampa internazionale l'Egitto la repressione che
Continua a piazza Tahrir lo scontro tra i manifestanti e i militari che continuano a reggere
Il Paese i militari padroni dell'Egitto il titolo di un editoriale di ieri del New York Times che potete rileggere sulle ad altri mi un cinque giorni di scontri violenti tre soldati egiziani manifestanti di piazza Tahrir
Hanno prodotto immagini sconvolgenti di crudeltà e abusi incluso un video nel quale i soldati calpestano e pesta nelle realtà danno dando botte di santa ragione una donna per terra in febbraio l'esercito aveva rafforzato la sua statura rifiutandosi di sparare contro i manifestanti quando chiedevano la cacciata di Hosni Mubarak ora di fronte
Ora in realtà l'esercito è diventato la principale fonte di rabbia in Egitto e minaccia la transizione verso la democrazia
Martedì in un altro evento straordinario migliaia di donne si sono limitati azzarda RIR per esprimere il loro oltraggio per il trattamento delle donne da parte dell'esercito protestare contro
Il Governo dei militari generali che formano il Consiglio militare
Che stanno governando il Paese in questa fase dimostrano di essere pronti e tutto incluso sparare contro la folla restare migliaia di manifestanti per proteggere
Loro potere controllare settori lucrativi dell'economia hanno ripetutamente dimostrato di essere determinati ad aggrapparsi anche dopo che il nuovo Parlamento in corso di elezione sarà in carica il prossimo anno
Quindi il generale del e Mara del Consiglio militare ha negato che i soldati siano responsabili delle violenze
E ha detto che i manifestanti erano impegnati in un complotto per distruggere lo Stato attribuire le responsabilità e manifestanti non è convincente soprattutto di fronte alle immagini sciocchi della condotta dei soldati
Se militari fossero davvero interessati la giustizia al direbbero subito un'inchiesta indipendente su tutti gli atti di violenza commessi
Sia per i civili sia dagli stessi militari io al Times coi parla dell'Amministrazione Obama la segretaria di Stato Hillary Clinton nicchia
Giustamente condannato i pestaggi delle donne l'Amministrazione Obama deve continuare a fare pressioni sui generali affinché acceleri e non la transizione verso un governo civile
Se l'esercito continuerà ad attaccare i cittadini egiziani gli Stati Uniti non avranno altra scelta se non ridurre i due miliardi di dollari di aiuti all'anno due terzi dei quali vanno i militari
Per dimostrare che non acconsentono a questi comportamenti l'esercito gestito male la transizione dell'Egitto sin dall'inizio
Anche gli statisti che hanno vinto il primo turno delle elezioni parlamentari e i liberali che hanno ottenuto risultati al di sotto delle speranze hanno commesso molti errori ci sono sfide enormi di fronte
Inclusa la scrittura di una Costituzione
è una crisi economica seria esacerbata dalla crisi politica ma la questione più pressante per il New York Times assicurare che il potere passi dalle mani dell'esercito a dei leader civili democraticamente eletti così
Il
Quotidiano Liberal di New York che questa settimana però c'è stata un'altra importante notizia che viene dalla dal
Dal dal Medioriente del ritiro delle truppe americane dall'Iraq che subito come dire ha innescato le premesse di una potenziale guerra civile ne parlava ieri il Times in un editoriale dal titolo un altro Paese dopo ritiro americano lira calpesti non può permettersi di fallire
Leggiamo pochi giorni dopo il ritiro delle truppe americane il fragile consenso politico dell'Iraq sta già implodendo Tariq cava scemi il Vicepresidente sunnita
E in fuga dopo che il Governo ha emesso un mandato d'arresto contro di lui con l'accusa di essere il mandante di alcuni squadroni dalla morte
Hashemi accusa il Primo Ministro uscita Nuri al Maliki di essere dietro queste accuse ha dichiarato che il presidente curdo già l'alta la Bari a promesso di
Salvarlo gli offerto protezione una situazione di questo tipo provocherebbe una crisi grave in qualsiasi Paese in Iraq ci sono ulteriori complicazioni il vice Presidente il Primo Ministro il Presidente sono rispettivamente un sunnita un'uscita un curdo
Fino a poco tempo fa dirà che la vicino una guerra civile sulla base delle stesse linee settarie questa volta però non ci sono americani
Il grado di mantenere la pace secondo il Times si dirà che merita meglio di questo il processo di debba tipiche azione in seguito
Al rovesciamento di Saddam Hussein è stato controverso lo smantellamento delle strutture politiche ha reso la ricostruzione del Paese più complessa
Ma era il due mila e tre anche oggi dire che un Paese difficile violento ma sotto la protezione americana e il Governo è riuscito a funzionare dal due mila cinque
Nonostante la violenza durante il voto la partecipazione a venire elezioni del due mila dieci è stata del sessantadue per cento
Il popolo iracheno vuole una leadership coerente stabile democratica e tocca il leader essere all'altezza con riserve di petrolio stimate centoquaranta miliardi di barili
Le quarte al mondo e una popolazione appena superiore a quelle dell'Arabia Saudita trenta milioni di persone dirà che dovrebbe essere uno dei Paesi più Prosperi al mondo gli sforzi americani per ricostruire
Uno stato funzionante sono stati continui e perfino il ritiro militare e perfino dopo ritiro militare Baghdad
Ospita la più ampia ambasciata americana nel mondo con sedici mila persone rimaste per assistere le autorità era che irachene insomma dirà che dovrebbe essere un Paese dove tutto va per in meglio e invece
Nel momento in cui le truppe americane insieme sono andate l'Iraq scivola nuovamente verso il caos mentre si vocifera dall'ARRA si vociferava dell'arresto di Hashemi
Il vice primo Ministro sunnita descritto il suo primo ministro cioè Maliki come un dittatore peggiore di Saddam Hussein AIAD Allaoui leader dire a chi ha un gruppo politico non settario
Minoritario ma che parte del Governo Cusato Maliki di aver messo veicoli militari fuori dalle case di suoi oppositori i rappresentanti delle tre più grandi regioni sunnite minacciano di chiedere più autonomia
Per godere di uno status simile a quello dei curdi al nord per il Times dirà che sotto Saddam Hussein
Non era un Paese stabile funzionante la sua era una Cleto Croazia minata dalla corruzione dove è stato di diritto era un'eccezione l'azione internazionale per rimuovere Saddam era
Legalmente giustificato dalla minaccia che Saddam costituiva per la Regione
Ma anche la distruzione del suo regime era moralmente giustificata per permettere all'Iraq di diventare un Paese stabile un Paese normale
L'Iraq però deve fare ancora molta strada prima di diventare quel Paese
Un Paese diverso nessuna fazione politica nulla da guadagnare da un collasso iracheno dall'anarchia
La responsabilità è nelle mani dei leader politici iracheni che devono dimostrare che il loro Paese può funzionare come dette la comunità internazionale era intervenuta nel due mila e tre per salvare uno stato fallimentare
Non interverrà una seconda volta per salvarlo di nuovo così tra l'altro il Time sa anche le mondo oggi fa un Bilancio come dire
Della guerra in Iraq e dà un pessimo bilancio brutta fine per una brutta guerra il titolo di un editoriale che
In qualche modo ci riporterà alla alla questione posta da Marco Pannella nel due mila e tre negli anni successivi cosa sarebbe successo se
Si fosse lavorato all'esilio di Saddam Hussein e nove anni dopo il suo inizio l'intervento americano in Iraq è arrivato
Al termine questa settimana ma questa guerra è stato un disastro gli ultimi soldati ad andarsene lasciano un Paese che è stato pietoso ci vorranno anni prima che l'Iraq ritrovi la strada della stabilità e senza dubbio molto di più affinché l'immagine degli Stati Uniti venga
Realmente restaurata nella Regione nessuno rimpiangerà Saddam Hussein uno dei tiranni
Più sanguinari del Medioriente l'uomo che è stato cacciato dal potere con un intervento americano nel due mila tre responsabile per la morte di centinaia di migliaia di iracheni piombati per colpa sua in anni di guerra civile
E di guerre con altri Paesi ancora oggi in Iraq si scoprono fosse comuni la vendita degli anni di piombo dell'era Saddam ma iracheni
Non si sono liberati da soli da questa tiranni agli Stati Uniti non gli hanno associati al loro intervento non c'è stata alcuna brigata dirà che ENI liberi per accompagnare le truppe americane
A Baghdad nell'aprile due mila e tre è una forza straniera che ha invaso il Paese sono dei pro consoli americani bunker Rizzati che hanno governato in seguito
Io la che è stato così privato di gran parte della sua storia tutto è falso dall'inizio di questa tragedia i motivi invocati da Bush per lanciarsi nell'avventura
L'Iraq non aveva nulla a che fare né con Al Qaeda né con gli attentati dell'undici settembre il regime non aveva alcun arsenale di armi di distruzione di massa e della folla la folle la pretesa americana di esportare la democrazia Jefferson Liana sulle rive del fiume
Tigri la guerra di Bush ha provocato la morte di cento mila iracheni e quattro mila cinquecento soldati americani
L'Iraq sia un po'democratizzare più libero me più diviso che mai tra le sue componenti etnico religiose
E governato da un partito pro iraniano della maggioranza arabo sciita che marginalizzata minoranza sunnita mentre i curdi vivono in quasi indipendenza la violenza endemica
Un iracheno su quattro vive nella miseria la classe media è fuggita all'estero lo status delle donne e peggiorato la guerra è costata settecentocinquanta miliardi di dollari
Agli Stati Uniti infine questa guerra è stata condotta prelevando le risorse necessarie all'impegno in Afghanistan insomma conclude le Monde è stato uno spreco enorme
La domanda esse questo spreco la domanda la poniamo noi se questo spreco si sarebbe potuto evitare con l'esilio di Saddam Hussein che Marco Pannella lo ha chiesto
Nel
Due mila e tre non ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale