Rassegna stampa estera

Buongiorno Visco dottori di Radio Radicale sabato ventiquattro dicembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta tra i temi di cui ci occuperemo quest'oggi parleremo
Della crisi della zona euro e più in generale della crisi che sta vivendo l'unione
Europea quella a ventisette non limitata e diciassette membri
Dell'Unione monetaria lo faremo con le monde un'analisi di Philippe richiamato dall'Europa
Della marcia indietro e l'interrogativo posto nel titolo
Perché perché bene la maggiore integrazione della zona euro dal punto di vista economico e di Bilancio
Potrebbe provocare una marcia indietro dell'Unione europea a ventisette leggeremo le ragioni ci occuperemo poi di Siria ieri ci sono stati gravi attentati a Damasco ma intanto la repressione
Di Bashar al-Assad continua vedremo un editoriale dal New York Times che chiede di essere più duri con
Assad e poi c'è la crisi politica in Iraq leggeremo un editoriale dal Wall Street Journal un giorno dopo ritiro americano un compromesso settario salta per aria
è un altro commento dall'Independent segnali allarmanti future lotte di potere in Iraq
L'accordo che gli americani avevano concluso col usciti sunniti e curdi era sempre stato fragile non si sa secondo l'Independent chi riempirà l'vuoto lasciato dai soldati americani che
Proprio questa settimana hanno chiuso definitivamente la loro missione in Iraq ma
Cominciamo dalla crisi della zona euro o meglio la crisi potenziale ma i primi segnali
Dicono che è una crisi vera che sta vivendo l'unione europea quella più ampia della zona euro a ventisette Stati membri anziché
I diciassette che condividono la moneta unica le mondo oggi pubbliche a un'analisi di Philippe ricada che da un po'il senso di quello che potrebbe accadere
Nel due mila nove e dodici l'Europa della marcia indietro e l'interrogativo posto nel titolo leggiamo
Leggiamo perché le apparenze a volte ingannano il trattato intergovernativo lanciato venerdì nove dicembre
Dai diciassette membri della zona euro si spera che costituisca una svolta per l'Unione economica e monetaria certo
Questo accordo non permetterà di calmare nell'immediato i mercati visto che la gestione della crisi del debito sovrano da parte dei dirigenti europei
E caotica come sempre al punto da instillare il dubbio sulla sopravvivenza stessa dell'Euro
Tuttavia impegnandosi finalmente nelle trattative su questo trattato i diciassette sembrano aver tratto le elezioni dei fallimenti originali
Dell'Unione monetaria quella nella sua versione iniziale insomma tentano di gettare le basi di un Governo
Economico che all'inizio era stato rigettato dalla Germania di fronte all'onnipotenza del Polo monetario incarichi nato dalla Banca centrale europea
Così dopo due anni di crisi interminabile sotto la pressione dei mercati diciassette
Riescono finalmente a rompere due tabù fondatori per tentare di rinnovare il contratto che inquadra la vita comune della zona euro cioè più solidarietà perché aiutare finanziariamente gli Stati in difficoltà ormai diventata moneta corrente
Contro più disciplina di bilancio perché gli Stati meno virtuosi dovranno risanare i loro conti sotto il controllo dei loro vicini
Dopo aver vissuto per un decennio al di sopra dei loro mezzi grazie alla credibilità della Germania restata sapere come questi impegni saranno
Iscritti teoricamente da qui a marzo nel marmo del futuro trattato intergovernativo che resta da capire poi come saranno messi in musica cioè come saranno implementati
Ma a dimostrazione del fatto che la zona euro conserva un reale potere di attrazione
Nonostante le sue gravi difficoltà è riuscita comunque a unire dietro di sé la quasi totalità dei Paesi dell'Unione europea che il cantiere del trattato intergovernativo tutti tranne uno il Regno Unito scrive
Le monde anche se poi ci sono altri Paesi europee non membri della zona euro che
Minacciano
In qualche modo di non partecipare alla fine in questo nuovo trattato intergovernativo vedremo come andrà ad ogni modo secondo nel mondo
Quelle che abbiamo letto sono le apparenze dietro a questo apparente sussulto e diciassette dell'euro e i loro associati
In realtà hanno appena riaperto una terribile scatola di Pandora che rischia di sconvolgere l'esistenza dell'altra Europa quale altra Europa l'Unione europea che ora
E minacciata di smantellamento l'emergere di un'Europa a due velocità o a cerchi concentrici non è cosa nuova ha preso corpo con la creazione dello spazio Schengen o con l'introduzione dell'euro alla fine degli anni Novanta ma le forze centrifughe
Oggi non sono mai state tanto forti e rischiano di rendere molto più fragile l'insieme dell'edificio con pone cioè dell'Unione europea è un po'come se l'integrazione spinta della zona euro dell'unione economica e monetaria sotto la pressione degli eventi
Dovesse andare di pari passo con la disintegrazione della casa madre l'Unione europea a ventisette
Indizi in questo senso non mancano che siano di ordine diplomatico politico o istituzionale
Se le ricerche del potere in Francia giù riescono per l'isolamento di Londra questo isolamento del Regno Unito in realtà è un colpo la coesione
E la potenza di fuoco dei ventisette la scelta di David Cameron di abbandonare il tavolo del summit dell'otto e nove dicembre
Non ha fatto altro che rafforzare l'euroscetticismo oltremanica al punto che la questione d'appartenenza britannica all'Unione europea ormai è posta
La domanda è come
Sperare di risolvere i problemi della zona euro senza trovare un modus vivendi con Londra e la sua siti finanziaria visto che la crisi in parte dovuta alla deregolamentazione del settore ma poi ci sono altri
Altri settori dove
Di isolamento britannico rischia di creare gravi danni un'altra domanda è questa come immaginare di sviluppare una diplomazia comune o un imbriglia oneri di difesa europea senza associare britannici nel momento in cui la Germania
Sembra più che mai tentata di ritirarsi dagli affari mondiali come dimostra la sua posizione sul conflitto in Libia posizione
Contraria insomma scrive le Monde le scosse di assestamento del sisma che ha colpito l'Euro rischiano di farsi sentire con altrettanta forza sulle politiche comuni a ventisette
Sotto pressione per trasferire a Bruxelles più sovranità di Bilancio una questione molto sensibile soprattutto in un anno di elezioni presidenziali Nicolas Sarkozy a chiaramente detto che se la zona euro sarà più integrata
Il resto cioè l'unione europea potrebbe esserlo di meno
Il Presidente francese non ha atteso molto per moltiplicare le offensive più o meno velate contro due bersagli
La politica commerciale che è una competenza dell'Unione europea a ventisette e in particolare della Commissione europea e la gestione dell'immigrazione è una coincidenza si delle mondo beh no la Francia la Germania tre giorni dopo il vertice del nove dicembre hanno proposto l'istituzione di un Comitato direttorio di Schengen composto dai ministri dell'interno è stato un modo per rispondere bloccare le proposte della Commissione europea
Commissione che suggeriva di centralizzare maggiormente a Bruxelles la supervisione dello spazio di libera circolazione dei cittadini insomma
Dietro l'Europa intergovernativa voluta a Parigi ma anche a Berlino si profila una rimessa in discussione delle istituzioni comunitarie e quelle che dovrebbero difendere l'interesse generale europeo
Siamo sul bordo sull'orlo del precipizio ha riassunto il premier polacco Donal tu scala fine
La presidenza di turno dell'Unione europea da parte dalla Polonia troppe persone in Europa vogliono convincerci
Che la soluzione per uscire dalla crisi allontanarsi da tutto ciò che comunitario si tratta del sintomo di una malattia avvertito il premier polacco
E per le monde è un avvertimento che merita riflessione così tra l'altro
Il quotidiano francese questo è uno dei temi che probabilmente saranno centrali nel due mila e dodici al di là della crisi che sta vivendo la zone euro il rischio di una disintegrazione dell'Unione europea
Meno
Di più Europa delle patrie direbbe Marco Pannella di meno pazzi europea o quanto meno patria
Comunitaria Hollande gli attentati di ieri a Damasco hanno
Riportato in primo piano da Siria
Attentati attribuiti a dal Cai da almeno per ora
Però cioè la repressione di Bashar al-Assad che prosegue e proprio ieri il New York Times pubblicava un editoriale chiedendo di essere più duri con Assad del questo il titolo
Scrive il quotidiano liberal di New York che alla fine di un anno tumultuoso durante il quale
Diversi dittatori Medioriente sono stati rovesciati il presidente siriano Bashar al-Assad continuando aggrapparsi al potere e continua ad assassinare il suo popolo mentre il leader di Russia e Cina e degli Stati arabi continuano a non fare abbastanza per fermarlo
Le Nazioni Unite dicono che più di cinque mila persone sono morte nella brutale repressione del Governo in questi nove mesi di proteste Assad se ne infischia AATO delle pressioni internazionali fino a quando la lega araba non è intervenuto lo scorso meno imprese
Annunciando sanzioni solo allora sarda dato il suo accordo per ritirare le truppe dalle aree residenziali
E iniziare un dialogo con l'opposizione ma quella mossa ore appare come un altro trucco per conquistare il tempo mentre Assad cerca di soggetti are i siriani sono lunedì cioè solo dopo altre centinaia di morti Assad accettato un piano de la lega araba per monitorare se lui
Stia rispettando i suoi impegni ma mentre gli osservatori della lega araba si stavano recando in Siria
All'inizio di questa settimana
Le forze di sicurezza di essa danno anche ucciso almeno altri centosessanta tra manifestanti e disertori dell'esercito per produrre risultati incredibili questa missione di osservazione dovrà avere accesso illimitato tutte le aree di conflitto in Siria rendere
Pubbliche
Non solo alle conclusioni ma anche
Ma anche tutte tutti i dati che avrà a disposizione ci sono però per gli ortaggi poche ragioni
Per pensare che Assad permetterà tutto questo nel frattempo nel frattempo la Russia sta cercando di impedire al Consiglio di sicurezza dell'ONU
Di fare ciò che avrebbe dovuto fare mesi fa condannare il regno sanguinari di Assad imporre dure sanzioni economiche e commerciali
Contro il Presidente suoi accoliti nell'esercito in una comunità del business gli Stati Uniti l'Europa
Hanno imposto le loro di sanzioni contro la Siria ma a Russia e Cina hanno messo un veto a una risoluzione del Consiglio
Il sicurezza in ottobre che si limitava a condannare la repressione di Assad la scorsa settimana Mosca sorpreso tutti proponendo una nuova risoluzione che chiedeva entrambe le parti di porre fine alla violenza senza sanzioni
Ma si tratta di un chiaro sforzo per proteggere il suo alleato siriano da sanzioni più dure
Per il New York Times arriviamo alla conclusione
Assad non ha lasciato alcun dubbio quanto la sua volontà di distruggere il Paese per mantenersi al potere
Sarebbe un disastro per la Regione la lega Araba deve parlare a voce alta contro i suoi abusi dire chiaramente che non permetterà ad Assad di manipolare la missione di osservazione
E assicurare che le sanzioni che ha già approvato saranno realmente imposte implementate così tra l'altro il
New York Times accanto la sì alla Siria c'è anche una crisi in Iraq tema che Paese che è stato oggetto dell'iniziativa di Marco Pannella del Partito radicale non violento transnazionale tra spartito il Satyagraha
Sulla
Verità sull'esilio di Saddam l'esilio di Saddam era
Quanto proposto da Marco Pannella prima del conflitto iracheno era
Era ormai nove anni fa a dicembre del due mila il due gennaio del due mila nove e tre
Cosa cosa succede prendiamo
Il Wall Street Journal un editoriale che commenta la crisi politica interna dopo ritiro delle truppe americane problemi in Iraq il giorno dopo ritiro americano salta per aria il compromesso settario scrive il quotidiano
Economico americano era evidente che il fragile
Ecosistema politico era che non sarebbe stato messo alla prova dopo ritiro delle truppe americane per
Consentire all'Amministrazione Obama di incassare qualcosa in vista delle campagna per le presidenziali
Solo la velocità e la gravità della crisi in corso sono una sorpresa ospitando il Primo ministro iracheno Nuri al Maliki la scorsa settimana la Casa Bianca
Il Presidente Obama aveva salutato l'Iraq come un Paese sovrano autosufficiente democratico Maliki è tornato a casa e ha iniziato subito un colpo di Stato contro i suoi partner di coalizione sunniti
Lunedì spiega Wall Street davanti alle telecamere il Governo valichi ha lanciato accuse durissime contro il Vicepresidente carica la scemi in un leader sunnita
Ed ha annunciato un mandato d'arresto contro di lui Hashemi si è rifugiato nel Kurdistan
Regione insieme autonoma due giorni dopo Maliki ha lasciato intendere la possibilità di rompere lacuali zone multi settaria che lo sorregge e si è mosso per sloggiare il
Suo vice primo ministro un altro sunnita inoltre ordinato i curdi di consegnare Hashemi altrimenti dovranno fronteggiare problemi non meglio specificati
Ma lì chi Wall Street Journal sta giocando con il fuoco lira che distante appena sette anni dalla guerra settaria interrotta dal Sergio delle truppe americane del due mila e sette dal risveglio sunnita
L'instabilità una nuova ondata di violenza e un'implosione dell'Iraq sarebbero un'ottima notizia per Teheran
E per alcune sue marionette in Iraq oltre che per i terroristi ispirati dal Cai da questi ultimi sono presumibilmente dietro le sedici bombe esplose batta giovedì che hanno ucciso sessantanove persone
La presenza militare americana aveva calmato le scintille settaria secondo il Wall Street Journal anche se dietro le quinte soldati americani
Erano stati
Dei mediatori onesti agli occhi di curdi sunniti che lì proteggevano contro la mano pesante di Maliki cioè i soldati americani proteggevano curdi sunniti contro Maliki
Con gli Stati Uniti sul terreno anche mariti aveva meno ragioni di temere minacce reali o immaginarie per i suoi rivali i comandanti per i cani avevano raccomandato di mantenere sul terreno una forza di quindici dici diciotto mila uomini
Curdi sunniti erano d'accordo ma la Casa Bianca rigettato questo Consiglio parlando della possibilità di mantenere tre mila soldati vicino a Baghdad ma senza mai fare pressioni reali sul Maliki che poi alla fine ha rifiutato lex
Premier un'uscita all'Aula ha offerto questa analisi alla Reuters gli americani si sono ritirati senza aver completato il lavoro che avrebbero dovuto
Finire li avevamo avvertiti che non abbiamo un processo politico inclusivo di tutti gli iracheni ne è uno stato in grado
Da Rangers di reggersi da soli vogliamo risolvere le questioni tra iracheni in modo pacifico vogliamo portare stabilità gli racconto gli iracheni devono riempire il Bakhoum
Ma prosegue il Wall Street Journal sono gli iraniani e Al Qaeda che potrebbero riempire questo Vacca fuma inevitabilmente alcuni diranno che questa è tutta colpa dell'Amministrazione Bush del peccato originale dell'invasione
Tra l'altro avevamo letto per l'edizione di ieri un editoriale del miglior Times che sosteneva proprio questo
Alcuni fatti però secondo il Wall Street Journal contraddicono questa tesi
Negli ultimi quattro anni dirà che ha messo in piedi un processo politico imperfetto ma che funziona
Le violenze maggiori sono cessati un esercito di seicento mila uomini è stato formato i redditi del petrolio affluiscono in abbondanza l'unica cosa che cambiate che gli Stati Uniti hanno deciso di andarsene la Casa Bianca che sperava di accreditarsi
Il successo sembra capire di avere un problema il direttore della CIA avevi Petraeus colato Baghdad martedì per chiedere moderazione
Il vicepresidente John baite mi ha chiamato maniche chiesto un Governo inclusivo ma ora gli Stati Uniti hanno anche molto meno margini di manovra mercoledì ignorando by the Maliki ha dichiarato la sua intenzione di portare l'Iraq ha una nuova fase di governo dominato dagli sciiti
Se l'Iraq ripiombare RAI in una guerra settario nella dittatura
Il ritiro di Obama sarà stato la Mini la miccia che si poteva evitare così tra l'altro il Wall Street cioè al anche l'indipendente ieri dedicava un editoriale alla crisi irachena stranamente senza
Dare la colpa all'Amministrazione Bush della situazione attuale
Segnali allarmanti di future lotte di potere in Iraq il titolo di questo editoriale l'esplosione da demenza Baghdad poche poche ore dopo il ritiro delle truppe americane dall'ira che una vergogna bambini a scuola i pendolari che andavano al lavoro
Sono stati gli obiettivi di quello che è apparso come un deliberato tentativo di fomentare le tensioni settari la pretesa del Presidente Obama che le forze americane hanno lasciato dietro di sé un Iraq sovrano stabile in grado di reggersi da solo appare
Vuota scrive l'Independent l'accordo che Washington aveva fatto col usciti sunniti e curdi
Era sempre stato fragile il pericolo che salti tutto ora che i nove anni di occupazione americana sono finiti è reale non è chiaro che si è dietro l'esplosione di giovedì a Baghdad ai sunniti gli Sciti sono stati molto rapidi nell'accusarsi
A vicenda comunque è chiaro che ci sono forze molto forti nel Paese che aspettavo non solo questo per iniziare a muoversi nel tentativo di arrivare alla supremazia cosa accadrà ora bene
Una possibilità è che il premier cita Maliki si muova per replicare Saddam Hussein come uomo forte dell'Iraq ci sono diversi segnali
In questo senso ma il più grande vincitore in tutto questo è l'Iran alla caduta di Saddam Hussein ha portato alla fine del dominio sul mito
In Iraq e la democrazia dato voce la maggioranza sciita che sento un'affinità naturale con l'Iran è uscita creando una barriera ancor più grande all'influenza americana nella regione l'Iran sta operando dietro le quinte per rafforzare Maliki con milizie sostenute dagli iraniani
Nel momento in cui l'Occidente parla di sanzioni
Petrolifere Israele minacce un attacco militare per il programma nucleare iraniano Teheran deve essere ben felice degli sviluppi a Baghdad poi cioè sono le complicazioni che derivano dalla crisi
Siriana insomma è un cocktail esplosivo ciò che era accaduto nella Jugoslavia dopo la morte di Tito potrebbe ripetersi nell'esplosiva balcanizzazione dell'Iraq
Nessuno può dire chi riempirà nel vuoto che gli Stati Uniti hanno lasciato così
L'indipendente dove ci fermiamo la vita carretto una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale