Intervitsa a Fabrizio Cicchitto sull'esame della Corte Costituzionale dei referendum in materia di riforma della legge elettorale, sulle liberalizzazioni e sul crollo in Borsa del titolo Unicredit

Capogruppo del PdL supplizio Cicchitto non perché mi ha fatto scontato l'esito dell'esame
Sul referendum in materia di riforma elettorale da parte della Corte costituzionale noi gli abbiamo chiesto un parere su queste sul al merito delle riforme dovranno in ogni caso seguire a seconda dei giudizi
Proprio in tema Cicchitto parlo anche da altro parla del caso UniCredit così come anche delle liberalizzazioni degli incontri tra Governo e parti sociali
E sulla ipotesi smentita ieri sera dal prende Monti di altre manovre economiche sentiamo il presidente dei deputati del PdL presidente sulla legge elettorale si procederà comunque anche in caso di bocciatura del referendum e se sì in quale direzione
Esso innanzitutto bisogna
Far vedere che cosa stabilirà la Corte perché
Reputo un errore quello che è stato fatto da molti che già
Reputo
Dice dicono che sanno cosa deciderà
Poi una volta che la Corte ha deciso civili ci confronteremo quanto alla seconda domanda su che in linea il discorso è totalmente aperto all'interno dei partiti fra i partiti
Sì qui va fatta un'operazione
Che riguarda
Tutti temi mercato del lavoro liberalizzazione e così via
Sentendo
Tutte le forze sociali interessate quindi i sindacati ma anche gli ordini professionali
Intese e così via e poi il Governo deve formarsi un'opinione e
Auspico che la confronti prima di far decreti con le forze in Parlamento che lo sostengono
Perché noi sul terreno delle liberalizzazioni
Diciamo così fa parte del nostro retroterra
Il problema di evitare come dire di risolvere una questione così grande che coinvolge
Degli interessi
Gigantesche unicamente con un'aspirina
Se guardiamo quello che al di là delle polemiche politiche quello che è avvenuto dal due mila otto ad oggi il Governo Berlusconi che in modo irresponsabile è stato accusato dalla sinistra di non essersi occupato della questione
Ha fatto manovre
Se non ricordo male per circa duecentosessanta miliardi
A cui si è aggiunta poi l'ultima fortissima
Del Governo Monti quindi siamo
Intorno ai duecentonovanta trecento miliardi non credo che nessuno possa pensare di andare avanti così perché
Alla fine è questa non sono più manovre ma è la carota
E quindi
Sul piano interno
Vanno fatte tutte le operazioni che riguardino la crescita
Perché sul piano internazionale però c'è da condurre una partita decisiva
Perché c'è un dato
Che più eloquente di tutti degli spread dopo che è cambiato il Governo
Governo presieduto da una persona che ha un grandissimo prestigio in Europa manovra economica
Di trenta quaranta miliardi gli spread stando a quanto
A mi sembra cinquecentoventi nei momenti migliori scendono a quattrocentonovanta
Questo vuol dire che non c'è soltanto un problema dell'Italia c'è un problema dell'Europa grande quanto una casa e ho l'impressione
Che le nostre opinioni dico delle nostre come Italia si i nostri interessi siano molto lontani
Da quelli della Germania
Siccome noi abbiamo un problema di crescita e
Tutti devono collaborare
Alla crescita il ricordiamo al
Al Presidente Monti che
Il contributo che le banche possono dare non è di poco conto aggiungo anche che nella nota di ieri a porsi chiuse ponevamo l'interrogativo su UniCredit
Mi sembra che alla luce di quello che sta accadendo oggi questo interrogativo che rivolgiamo al Ministro del Tesoro e anche a chi ha il potere della vigilanza riemerga
E ne richieda delle risposte autorevoli e significative