Intervista a Donatella Poretti sulla questione dell'obiezione di coscienza nei casi di aborto terapeutico

Radio Radicale abbiamo qui con è ancora una volta Donatella Poretti senatrice radicale Donatella uno l'abbiamo letto un po'tutti ieri una notizia
Notizia importante alcuni medici a Messina sono stati indagati per una questione di aborto terapeutico di che cosa si tratta e qual è l'importanza di questa vicenda
è una notizia davvero inquietante nel senso emerso al dalle cronache poi ovviamente la giustizia farà il suo corso e vedremo gli sviluppi che
Ci interessano fino a un certo punto del caso specifico puro ovviamente restando tutta la solidarietà a questa donna che ha nel giugno scorso
Si è trovata nell'ospedale di Messina costretta a a fare un aborto terapeutico abbandonata letteralmente abbandonata all'interno di un ospedale a fare un aborto terapeutico in bagno assistita per fortuna dalla madre
Il problema della legge centonovantaquattro che consente la possibilità di fare obiezione di coscienza alla legge di non praticare aborti sia al personale medico sanitario infermieristico
Diventa davvero in alcuni casi è un problema per l'aborto terapeutico perché proprio per l'aborto terapeutico del sopra perché fra il che o forse il caso più drammatico debbo
Diciamo che l'aborto terapeutico
Davvero qualcosa di molto più difficile per una donna è quando si rende conto e sono trascorsi già novanta giorni dall'inizio della gravidanza si rende conto
Che il affetto ha dei problemi delle malformazioni e dei problemi che possono essere anche dei problemi gravissimi che portano possono anche portare a alla morte della della donna
è un è un mito
è una condizione davvero molto difficile per una donna a condizione che
Per certi versi da una parte per letta sempre più elevata delle donne in
Che Desy che hanno dei figli l'età sia spostata di molto e ecco e quindi anche i rischi di avere delle malformazioni al feto
Da un'altra parte lei indagini delle diagnosi prenatale di sono riescono ad avere dei risultati anche e che sia Ascona vedere prima quindi e e di conseguenza anche la possibilità di fare ricorso all'aborto terapeutico quindi se il dato delle interruzioni di gravidanza quelle entro i novanta giorni è un dato che è in calo nel corso degli anni
Invece gli Abba gli aborti terapeutici a uno dei dati chiede in in crescita
A fronte di questo però c'è da dire che se l'interruzione e volontaria di gravidanza realizzata entro i primi novanta giorni che sia fatta con L.R. un quattro otto sei quindi con l'aborto farmacologico o con l'intervento chirurgico
è un intervento che viene programmato in particolar modo quello chirurgico viene programmato viene fissato un appuntamento alla donna si fa l'intervento e poi si esaurisce in alcuni casi c'è una una
Una degenza in ospedale in altri no però insomma si si risolve con un appuntamento fissato l'aborto terapeutico è è più complessa o perché ha un vero e proprio parto indotto
E con la contrazione e quant'altro e questo lo rende molto più bravo
Lo rende più drammatico anche perché sono passati novanta giorni la donna in alcuni casi voleva portare avanti per la gravidanza ma per le malformazioni non può più farlo quindi ovviamente è qualcosa di più difficile
Da da sopportare come come condizione
E il problema a quel punto degli dei medici e del personale medico e sanitario obiettore diventa davvero un problema complicato
Perché se il pelle il medico che decide di fare l'interruzione di gravidanza fissa un appuntamento e quindi la donna si trova ad andare quel giorno a fare l'aborto non
Può essere difficile trovare il medico all'ospedale che fa l'interruzione di gravidanza sappiamo quanto in un'Italia in cui oltre il settanta per cento dei ginecologi è obiettore
E quanto si riversa su quei pochi medici non obiettori
A fare aborti
Programma però dell'aborto terapeutico e che non è concentrato nel programma e non è programmabile e quindi si ci si può ritrovare che finisce il turno del medico obiettore
Non obiettore ma la donna ancora non ho avuto l'aborto e se in quel momento la donna che si trova in un ospedale
Chiesta per avere l'aborto terapeutico non ha davanti né un medico né un infermiere
Che non sia obiettore si trova letteralmente criminalizzata
E comunque trattata letteralmente Comuna prestata una persona a cui nessuno d'assistenza le infermieri e né medici
Perché non possono intervenire in quello nell'atto medico che in quel momento lei sta avendo cioè un aborto terapeutico
Mi racconti purtroppo ne abbiamo sentiti molti perché si occupa di queste cose e sono racconti devastante perché è un dramma nel dramma cioè non soltanto dove era fare un aborto
Ma essere anche trattata Comuna criminale vi potete immaginare che condizione disastrosa in cui si trova una donna
Questa donna di Messina ha avuto il coraggio di raccontarlo di denunciano alla magistratura
E in qualche modo poi vedremo appunto cosa succederà a questi sette medici che sono stati
Indagati anche appunto per una ipotesi di abbandono di terapeutico di persona che aveva bisogno
Di assistenza medico e sanitaria
Purtroppo ci sono molte donne che vivono questa condizione qui che l'hanno vissuta sulla propria pelle ma che poi il dramma successivo da superare cioè la perdita di quel figlio che volevano
Prevale nel voler andare a denunciare alla magistratura quello che hanno passato e quelli il succo d'uso che hanno avuto in a nell'ospedale
E quindi molte di queste storie sono rimaste diciamo nera acconti all'amica alla madre al compagno o a quant'altro ma non arrivano a essere denunciate l'avevamo presentato un'interrogazione proprio per chiedere all'inizio addirittura della legislatura nel due mila nove per chiedere che nella relazione
Annuale che viene fatta che dovrebbe essere fatta entro la fine di febbraio fosse dedicata un'attenzione particolare all'aborto te
Ecco per cercare di capire come alcune strutture che hanno pochissimo personale non obiettore riescono a garantire
A una donna un percorso adeguato da un punto di vista medico e sanitario e non invece un percorso di criminalizzazione
Di una di una donna che si ritrova a vivere questo dramma chiarissimo ti ringraziamo ringraziamo come sempre Donatella Poretti senatrice radicale