Cresce il welfare, cresce l'Italia. Analisi e proposte per il welfare del XXI secolo - seconda ed ultima giornata dei lavori (antimeridiana)

Buongiorno a tutti
Sono Filippo fossato io il
Compito di
Presiedere i lavori di questa mattina pregherei di
Accomunarsi Sala
Inviterei
I nostri ospiti i relatori
Della mattinata di
Salire alla Presidenza
Marina di rinvii influiscano Gorizia
Maria Luisa mirabile Emanuele Ranci vorticosa Tiziano Vecchiato
Una
Bene
Quando si
Bene l'avvio
Voglio solo ricordare a tutti noi alcuni numeri importanti del
Del lavoro che stiamo facendo
Lavoro orchestrato da cinquanta associazioni
Credo sia un fatto importantissimo
Per un mondo come il nostro veramente a occasione di
Lavorare insieme in modo così fruttuose sono cinquanta associazioni che si sono autofinanziate e hanno permesso quindi con le proprie risorse e di mettere insieme questa
Due giorni di dibattito e di confronto ieri erano presenti
Cinquecento partecipanti durante i lavori della mattinata
Quindi con un successo oltre tutte le previsioni abbiamo
Persone venute da da tutta da tutta Italia e rappresentative del
Del movimento che abbiamo messo in piedi e di una relazione né questo movimento ha saputo costruire con
Le autorità locali con le regioni con interlocutori istituzionali
I sette gruppi di lavoro hanno
Presso che completato il il competono sono stati molto partecipate si sono centinaia gli interventi che si sono lì svolti quindi diciamo che
Sul piano della qualità decideremo voi anche se la prima giornata è stata davvero importante sul piano
Dei risultati avremo modo poi di discutere nella giornata di lanciare poi messaggi
Che riterremo utili per far proseguire questo lavoro questo momento importante ne abbiamo discusso molto
Nel
Nel nell'organizzare il programma del del convegno ci sembrava importante dare la possibilità a
Luoghi centri studi reti
Riviste che in questi anni si sono hanno lavorato sul sul tema della riorganizzazione della
Crisi del rilancio di un sistema di welfare di esporre non tanto nella forma della tavola rotonda quanto proprio dell'esposizione perché è importante capire il livello della
Del lavoro scientifico che in queste sede si è fatto il un po'la summa delle riflessioni ecco alla luce della
Della situazione attuale di crisi del
Sistema del definanziamento e dello svolgimento del delle politiche di welfare
Io voglio solo
Consegnare ai relatori il i titoli della
E le suggestioni che ci sono state poste dagli interventi introduttivi del
Del
Del del convegno di ieri
Lì articolerei così titoli
Chiara Saraceno ci ha detto Europa
Esistere un riferimento nella centodue mila venti c'è quindi
Un
Possibile riferimento nell'agenda politica la lo svolgimento di politiche di welfare ed è anche un segno positivo
Nella centoventi venti si citano obiettivi misurabili ed è centrata il cuore dell'agenda sulla
Sui servizi di cura
Cioè quindi con un'impostazione non sono il trasferimento monetario non c'è una politica conseguente anzi
Ma l'abbiamo visto dalle dichiarazioni di Draghi e resterà citate ci sono misure posto crisi che aumentarla invece il livello di povertà
Nei Paesi dell'Unione in particolare
Caso drammatico della Grecia ma così anche in Italia che comunque dovrà ripensare il proprio modello che è poco europeo nel senso per esempio
Per la non esistenza dello Stato del welfare italiano di nessuna misura di contrasto alla povertà
Paolo Leon raccoglie il testimone ci dice che il problema nasce nell'ottantotto Antuono quando va in crisi un compromesso
Italiano ma anche europeo
Che fonda il sistema di welfare il finanziamento del sistema di quel far da un lato sulla progressività del dell'imposizione fiscale dall'altro sulla capacità del tesoro di finanziare il debito dello Stato e quindi
Recuperare il consenso delle classi medio-alte
Alla costruzione di welfare universalistico
Questo meccanismo si rompe con la costruzione della
Dell'autonomia della Banca centrale diventa dopo gli anni Ottanta solo Sass sono imposizione fiscale
E quindi per un verso allontana i ricchi dice le onde per l'altro diventa progressivamente anche nella cultura comune un intervento che si concentra sul disagio perde il carattere universalistico e diventa un intervento per riparare un'iniquità
Le once lance finale un allarme dice questa rottura sociale che prosegue progressivamente dopo
E drammaticamente dopo la crisi
Finanziaria
Del del due mila del due mila nove
Provoca dei risultati drammatici
Perché rottura che si espande e quando c'è una rottura sociale
Tra ricchi e non ricchi le dicotomie le antinomie si diffondono protetti non protetti e l'esempio classico con i non potenti non protetti che rischia di diventare massa di manovra
Per un per misure che in realtà come scopo hanno quello di non proteggere nessuno non quella di
Estendere le protezioni a chi non ce la
Antidoto dice Leon rilanciare l'universalismo l'inclusività
Direi in entrata e in uscita
Leon ci dice lo potete fare voi i soggetti che hanno una sorta di deontologia inclusiva nel loro essere non lo natura il terzo settore il sindacato
E ci fa un appello esporsi perché edere
Politiche a tutti i livelli a partire dal livello locale che non siano più corporative
Territoriali in senso di strettamente comunitarie settoriali identitaria
Quindi una spinta perché questo consesso si faccia interprete di questo bisogno di rilanciare un modello inclusivo universale orientato allo sviluppo della persona umana
Rodotà chiude il cerchio ci dice guardate che questo modello diverso di welfare
Inclusivo universale orientato allo sviluppo della persona umana come ricchezza sociale non lo troviamo
Semplicemente nell'idea di cittadinanza che sta nella nostra Costituzione
L'articolo uno il fondamento sul lavoro i limiti dell'attività economica
Del dell'iniziativa dell'impresa il diritto alla salute come grande novità nel nel momento della della costruzione costituzionale in Italia l'insistenza
Presente in tanti punti della Carta costituzionale sul concetto di dignità della persona non del cittadino
Raccogliere questa questo contenuto costituzionale significherebbe rilanciare una nuova fase di politiche costituzionali e questo forse
Il sì il la figlia per rilanciare con
La ripresa di un modello di welfare
I gruppi hanno approfondito
Noi avremo poi una nostra discussione che porterà degli esiti ma questi temi questo inquadramento mi sembra diciamo molto
Interessante e un
Lancia delle suggestioni che sicuramente i nostri interlocutori vorranno e potranno apprezzare sviluppare confrontandole con il lavoro che hanno fatto in questi anni
Dare la parola per l'inizio
Almerina di rinvii in
Consulente del gruppo Abele se sì penso sia meglio che da forse data
Sì sì sì si parla meglio da
In piedi
Quindici minuti abbiamo stabilito quindici minuti ce la facciamo mantenendo più o meno in pratica ci eravamo dati
Buongiorno a tutti
Questo accade come ieri
Vediamo
Ok
Buongiorno a tutti cercherò rapidamente di esporre alcune delle riflessioni che è un gruppo molto ampio di lavoro composto da operatori esperti e coordinati all'interno
Coordinati all'interno del gruppo beve
Ha incominciato a fare la pregio tempo ha prodotto un primo documento alcune copie sono disponibili all'ingresso ma soprattutto continuerà a lavorare
Con lo spirito di mettere insieme riflessioni dei pensieri energie
Per appunto capire in questo momento di grande crisi che cosa è opportuno fare o non fare come avrò modo di dire
Esporrò per punti molto sinteticamente
Questo documento che abbiamo chiamato salvaguardare il sistema di welfare riconvertire le risorse perché siamo convinti
Che non si in una momento di grande crisi economica debbano essere fatte due cose fondamentali che credo nella giornata di ieri ci siamo sentiti dire e abbiamo partecipato discutere in molte occasioni
Primo riservare i principi
Secondo recuperare comunque possibile risorse energie capacità liberare la mente culture terra riconvertire quello che può essere riconvertito
I comincio col primo
Preservare i principi abbiamo tutti l'impressione abbiamo vissuto questi ultimi e anni questi ultimi semestre in particolare con grande preoccupazione
Perché non solo non è lo spirito eccidio delle restrizioni e delle dei comportamenti
Quello che preoccupa più di tutto e che messi insieme questo stillicidio di restrizione di comportamenti rischiano implicitamente di scardinare l'universalismo
E allora la prima cosa che riteniamo si debba fare è appunto quello di
Non consentire che l'universalismo implicitamente sia superato
Per fare questo abbiamo
Pensato che si debba
In qualche modo con delle parole che qui espongo molto sinteticamente con condividere un'idea
Non andare oltre non andare oltre a che cosa noi siamo consapevoli che ci sono delle inefficienze che soprattutto in momenti di crisi il sistema che si occupa delle persone in difficoltà non può più tollerare
Non può non deve tollerare quindi ci sono delle inefficienze delle riorganizzazioni delle capacità nuove di organizzare i servizi che noi dobbiamo assolutamente essere capaci di mettere in campo con grande umiltà ma anche con grande energia
Però non dobbiamo consentire che il sistema vada oltre l'asse
Il semplice recupero delle inefficienze che in qualche modo ci sono e soprattutto laddove ci sono vanno superate non andare oltre
Il rischio è che in un momento in cui l'attacco ai sottolineando le grandi efficienze
La madre il male vuol fare la mala sanità il male sociale questo sia strumentale per andare oltre e questo non è possibile che sia tollerato c'è bisogno del coraggio e per l'orgoglio l'orgoglio di chi si è occupato sempre di sanità
Che a tutto il diritto di essere orgoglioso di lavorare per un settore che è considerato a livello internazionale fra i migliori d'Europa sotto tutti profili pur con le grandi difficoltà che ci sono in alcune regioni
L'orgoglio però di della sanità e il coraggio del sociale che non sempre vediamo con grande forza
E invece
Chi meglio del sociale che si occupa proprio degli ultimi dovrebbe trovare sempre il coraggio di denunciare quando si rischia di andare oltre
Si rischia di andare oltre il semplice recupero doveroso
Delle inefficienze delle incrostazioni intelligibile rigidità delle inerzie ma non si può andare oltre
Perché la crisi non può diventare la giustificazione del rovesciamento dei principi in questi giorni si è parlato l'uguaglianza tra è finito
Qualcuno ha detto siccome ci sono tanti giovani disoccupati vuol dire che il welfare è morto
Invece proprio perché ci sono tanti giovani disoccupati cito l'esempio vuol dire che l'uguali per deve essere capace non soltanto di rivendicare che in sua assenza ci sarebbero stati non solo tanti giovani disoccupati
Ma tante persone fragili ancora più in difficoltà ma che c'è bisogno di più un Welfare e anche riguardano un po'diverso riorganizzato riconvertito avendo a cuore alcuni aspetti che proverò a sintetizzare
Quindi il primo principio che vogliamo proporre è quello non andare oltre il semplice contenimento delle inefficienze doverose ma che non possono scardinare il sistema
E il più importante lavoro è quello di preservare i principi
Il primo principio da prendere da preservare l'universalismo
E su questo sappiamo tutti che l'universalismo può essere messo in crisi
Non dalle esplicite dichiarazioni che non è più universalistico il sistema sistema sanitario che è universalistico con qualche debolezza grave in alcune realtà territoriali ma lo è
Il sistema sociale che già ora non è universalistico purtroppo ma dobbiamo arrivare lì non tornare indietro
Ma
Quello che mi preoccupa non è l'esplicita dichiarazione che dobbiamo rinunciare a causa della crisi alla l'universalismo perché penso che
Difficilmente forse questo potrebbe essere enunciato da un qualunque decisione
Il problema è l'impegno città scelta verso strade che portano il superamento dell'universalismo
E c'è una strada che forse è più o insidiosa di altre che conosciamo bene e che non è quella di togliere le risorse che certamente importante
E quella di lasciar dequalificare il sistema di mortificare gli operatori
Dico stretti dagli operatori ad essere loro a dire no alle persone perché non ho più i soldi anziché dichiararlo esplicitamente come scelta strategica politica
La dequalificazione del sistema
Sotto tanti aspetti
è la strada attraverso il quale si perde il consenso nei confronti di un sistema
Che se apparirà troppo poco capace di rispondere sempre meno capace di rispondere ai bisogni delle persone
Rischierà di perdere quel consenso che invece è ancora molto ampio
Molto diffusa maniera molto differente nei diversi territori ma è molto ampio nei confronti del nostro sistema di welfare e che può crescere si sappiamo con grande umiltà con grande serenità rinnovato
Difendere l'universalismo però non vuol dire che tutto deve restare immutato e chiaro
Anzi dobbiamo essere noi per primi
Che andiamo proprio per salvaguardare l'universalismo a individuare quali sono le azioni
Che possiamo mettere in campo quali sono di rinnovamento di quali sono i cambiamenti nei nostri modi di comportarci
E di garantire i servizi ai cittadini dobbiamo
Contrastare trovare il modo di contrastare apertamente con forza
Tutte quelle situazioni che rischiano di indebolire il sistema perché attaccato da tante
Da tante rendite di posizioni da tanti interessi economici ed ha anche tanti interessi politici che usano il welfare come vaccino per fare clientele
Per esercitare le loro clientele
Superare
Né preservare il serpente l'universalismo vuol dire fare alcune cose
E noi abbiamo provato a mettere insieme un elenco di cose
Perché non vi posso sintetizzare qui perché è piuttosto lungo abbiamo provato a immaginare che si debba dire qualche no
Fermo sul quale forse dobbiamo capire se
Siamo tutti d'accordo
Dire qualche no con forza e poi dire anche qualche sì
E abbiamo fatto un elenco di nove no
E quindi ci si in questa versione del documento che vi abbiamo messo a disposizione siamo arrivati in questa fase ma in realtà ci sono delle elaborazioni che portano forse ad accorpare
O aggiungere o a modificare alcuni di questi di questi elementi il primo no e no al superamento implicito dell'universalismo
Al quale seguono altri no che sono tutti però
Una declinazione
Di questo rifiuto o di qualunque azione che possa portare al superamento implicito dell'universalismo la prima cosa è
Non ridimensionare i livelli essenziali di assistenza sanitaria e invece
E definire i livelli delle prestazioni per le politiche sociali
Come qualcuno ha detto non basta a definire i livelli perché siano garantiti i diritti
Ma si incomincia diritti e quindi non si può evitare per il settore sociale dove non sono definiti i diritti e non sono declinati livelli non si può continuare a tollerare
L'ha detto bene stamattina in un lavoro di gruppo Stefano non si può continuare a tollerare che tutti coloro che si occupano
Di politiche sociale si rassegni no anche i livelli non si riescono a fare
Almeno un pezzo di strada bisogna farla per dare il segno che
L'attuazione di quell'accordo parte della Costituzione è fondamentale per fare un percorso non basta ma è fondamentale per fare un percorso
Il ridimensionamento dei livelli di assistenza anche questo può venire implicitamente può venire implicitamente
Ad esempio
Faccio un esempio che forse tutti hanno ben chiaro quando è stato
Data di nuovo vita a a quel super ticket di dieci Euro
Che è un obbrobrio sotto tutti profili dell'equità perché produce distorsioni norme a vantaggio soltanto dei produttori private
Abbiamo di fatto ridotto i livelli di assistenza perché abbiamo incoraggiato qualcuno a non rivolgersi alle strutture pubbliche per
Richiedere l'assistenza alcuni tipi di assistenza perché costa di più dieci euro di più che non andare direttamente nel privato
Queste sono le modalità con le quali implicitamente si rischia di intaccare l'universalismo e i livelli essenziali un altro modo per rispondere a questa esigenza
E quella dei
Dire con forza che le politiche sociali non possono essere sostituite dalla beneficenza questa è una cosa che ci siamo detti in tante occasioni
Ma c'è l'hanno detto ieri bene i relatori cioè un'onda lunga che attraversa molte aree del Paese
Che vede in questa idea che comunque si possa risparmiare sulle politiche sociale tanto c'è sempre la carità e la beneficenza in questo Paese oppure ci sono le famiglie
C'è un'onda lunga anche rischia di essere abbracciata da molte persone e
Quello che dobbiamo invece rivendicare che
Le politiche sociali devono essere capaci di far rispettare i diritti
No semplicemente di contare
Sulla risposta a quelli che dovrebbero in essere i diritti attraverso la benevolenza di qualcuno non è possibile che questo accada
Ma soprattutto
Per
Andare nella salvaguardia del dell'universalismo e dei livelli essenziali bisogna evitare lo scadimento dei servizi e su questo dobbiamo lavorare molto ancora evitare lo scadimento qualitativo dei servizi
Evitare tagli lineari perché colpiscono chi ha già fatto operazioni di virtuose di recupero delle energie delle risorse che potevano essere recuperati alla stessa maniera di chi invece spreca le risorse
E questo vuol dire mettere in ginocchio i migliori e avvantaggiare invece in termini relativi soltanto quelli che hanno lavorato meno bene
Non dobbiamo no dobbiamo prestare molta attenzione alle esternalizzazioni che purtroppo
Non hanno fatto altro che sostituire il lavoro fatto direttamente dai dipendenti delle strutture
Delle strutture pubbliche con operatori spesso non così capace di condividere i principi generali di un welfare pubblico
E purtroppo con le esternalizzazioni parlo della sanità ci siamo portati dentro la sanità l'illegalità
Nel nord e nel suo
Dobbiamo essere convinti che
I bandi per l'acquisizione dei servizi nel soprattutto nel sociale non possono essere fatti al minimo ribasso
E che gli operatori
E i responsabili delle associazioni si devono rifiutare denunciare perché da qualche parte se non sono capace le istituzioni di farlo bisogna che qualcun altro lo faccia
E non possono semplicemente chiedere i lavoratori di essere disposti a lavorare a prezzi un po'più bassi remunerazione un po'più basse perché il minimo ribasso non dà la possibilità
Di pagare di più gli operatori
Si del massimo ribasso ho sbagliato scusate ma il massimo ribasso da qualche parte bisogna incominciare siamo tutti colpevoli se non lo denunciamo da qualunque parte si stia
Vado a chiudere con alcuni alcune proposte il documento che abbiamo stiamo cercando di mettere insieme un documento che vuole essere propositivo non semplicemente di enunciazioni di principi perché siamo consapevoli che è finito il tempo
Alcuni principi sta ritornando il tempo per sottolinearle salvaguardarli però abbiamo perso troppo tempo enunciare soltanto i principi e Annolino controllare che venissero trasferiti
E tradotti in azioni concrete
E allora dobbiamo fare uno sforzo per capire come possiamo noi
Contribuire affinché siano tradotti in azioni concrete e come possiamo ritirare affinché chi deve prendere le decisioni le traduco in azioni concrete altrimenti ci accontentiamo di avere una bella Costituzione una bella legge
Delle belle regole e poi non si capisce da dove si deve incominciare per cercare
Di tradurre concretamente in tutta Italia perché è chiaro che a macchia di lo parte ci sono del macchia di leopardo ci sono delle realtà dove le cose funzionano bene
Ma abbiamo bisogno che questo soprattutto in un momento di grande difficoltà
Se funzioni bene in più parti e riesca a funzionare bene in tutta Italia
E allora anziché soffermarmi su cosa non bisogna fare ne ho già dette abbastanza di no
Che cosa qual è la strada verso la quale immaginiamo che si possa lavorare per essere propositivi
E e qui prova dire due o tre cose molto semplice
Che si aggiungono a quelle che i gruppi di lavoro in particolare quello sull'integrazione stamattina ho sentito la sintesi saranno poi esposti nel pomeriggio e che condivido
Bisogna approvare vedere se facciamo quello che di solito si chiama un salto di qualità e per fare un salto di qualità nell'erogare questi servizi la prima cosa sicuramente
Domandarci questa integrazione
Fra sociale e sanitario ma non basta fra sociale sanitario incominciamo dirvi
Perché oltre al sociale sanitario dobbiamo integrare molto di più se pensiamo ai bisogni delle persone non pensiamo alle professionalità o le istituzioni integrazione deve essere fra più istituzioni non soltanto per la sanità al sociale
E ci sono delle cose molto piccole che possono essere fatte che darebbero il segno e che spesso si fanno troppo poco penso ai minori che sono ricoverati negli istituti perché non siamo capaci di integrarsi col Tribunale dei minori
Possibile che neppure nei confronti dei minori riusciamo a sentire il dovere di integrarci
In molti casi trova in troppi casi non riusciamo di integrarci integrare le istituzioni integrare le professioni
La strada probabilmente maestra eguaglia di prenderci un impegno di fare in modo che
Le politiche che vanno del welfare
Siano programmate e gestite a livello unitario almeno fra sanità e sociale programmate e gestite non è facile lo sappiamo bene
Ma non ci si può più sentir rispondere dai decisori e dagli operatori è troppo difficile
Quando le guardiamo le persone che aspettano che gli si dia una risposta integrata che non li si lascia fare il
Non li si lasci fare da soli lo possiamo continuare a dire
è troppo difficile abbiamo bisogno di scoprire quali sono di cercare di capire quali sono gli strumenti per costringerci
Tutti quanti
Davvero a lavorare in modo coordinato e integrato con un pezzettino alla volta ma non ho un pezzettino ogni anno un pezzettino al giorno
Altrimenti non arriviamo mai alla fine
Allora lavorare sull'integrazione è fondamentale ed è fondamentale darsi delle scadenze entro x mesi bisogna
Che questa programmazione questa gestione possa essere avviata con delle tempistiche ben chiare e in modo che non si
Rinvii tutto ha dei tempi troppo lontani e siccome il tempo sta per scadere
Ci sono
Due cose fondamentali sulle quali stiamo molto lavorando
Nel gruppo Abele che potrebbero dare un aiuto questa integrazione perché c'è una integrazione che può essere promossa dalle regole
E poi bisogna mentre incentivi e disincentivi affinché chi attua sia premiato e chi non attua sia sanzionato
C'è un'integrazione delle risorse bisogna che impariamo soprattutto la sanità a non aver paura che sociale porti via troppe risorse
Perché il sociale in questo momento è l'unico alleato che può aiutare la sanità risparmiare l'inappropriatezza
E quindi la sanità deve imparare che se si allea con il sociale neanche lei dei vantaggi basta lasciare delle degli steccati perché abbiamo paura che qualcuno occupi il nostro giardinetto
E il sociale però devo imparare
Ad alzare la voce perché la sanità tanti sponsor a tanti interessi e quindi la voce l'alza se sociale non impara alzare la voce lo stesso livello non ce la farà a integrarsi a parità
Allora sarà soltanto succube
Della delle ipotesi di appunto che che vedono una sanità che prevale e
Che prevale sul sociale anziché di una sanità che integra
Ma questo dipende da chi si occupa di sociale imparare avere
L'orgoglio e il coraggio di rivendicare il lavoro che fanno che hanno fatto sempre con grande fatica
E non avendo risorse spesso hanno fatto quel poco che potevano fare ma adesso al momento come dice qualcuno di alzare la voce
E per fare queste aiutare l'integrazione e chiudo
Per aiutare l'integrazione
Se ci sono due aspetti culturali dopo che abbiamo pensato a fissare delle regole mettere insieme le risorse
C'è un altro aspetto più culturale che
Voglio rapidamente presentare
Perché c'è bisogno che la nostra cultura faccia uno sforzo di rinnovamento che riusciamo a tirare fuori alcune questioni che quando abbiamo davanti le persone ci rendiamo conto che troppo poco le abbiamo affrontate
E poi però dopo continuiamo rientrare nella routine e nella burocrazia di tutti i giorni e queste due cose sono
Provare a immaginare come possiamo quotidianamente ognuno di noi
Mettere in pratica una relazione fra operatori e persona che abbiamo davanti diversa nella sanità e nel sociale abbiamo troppo sottovalutato i rapporti interpersonali fra assistiti e fra operatori
Pensando che fossero un dettaglio
E pensando che portassero via tempo alla produzione della prestazione tecnica in realtà la relazione interpersonale fa parte
Del dell'assistenza e del trattamento che ne eroghiamo ai cittadini e questa è fortunatamente è una cosa che non costa se non alle nostre coscienze
Provare a i nostri comportamenti provare a tenere dei rapporti diversi con le persone perché solo così
Possiamo sentirlo ed avere alleati del nostro settore
E capace di aiutarci a crescere e la seconda cosa che va in questa direzione
Un'altra questione che non costa ma si può fare e si può fare proprio per creare le alleanze
Provare a lavorare quotidianamente
A migliorare la qualità dei luoghi dove lavoriamo e dove vengono curate le persone
Guardate che il livello di degrado e di trascuratezza delle strutture del sociale e delle strutture del sanitario
Danno un'immagine del welfare al pubblico che i cittadini non la capiscono e che rendono i cittadini molto poco capaci
Di capire le difficoltà che gli operatori in questo momento hanno nel a fronte nel rispondere servizi
Non è possibile che noi continuiamo a non avere un'identità anche dal punto di vista della qualità degli ambienti della qualità delle strutture della pulizia delle cose semplici
Oltre che dell'accoglienza
Anche questo fa parte
Di un welfare che ha l'orgoglio di essere capace di presentare se i cittadini non è in maniera degradata queste due cose che servono per cambiare la cultura nostra
E per anche far capire agli operatori che ai cittadini che anche in un momento di crisi gli operatori sono così orgogliosi del loro sistema che fanno
Quelle cose che spesso in passato hanno fatto forse troppo poco soprattutto in certe realtà per salvaguardare il principio generale salvaguardare il sistema nel suo insieme
Non c'è bisogno di più risorse lo sappiamo ma questa deve essere a mio giudizio l'ultima richiesta
Non perché non ci sia bisogno di risorse ma perché in un momento così difficile abbiamo prima il dovere di far vedere che tutto quello che potevamo fare l'abbiamo già fatto
O lo stiamo facendo quotidianamente
è un po'più di risorse per il sociale
Non sarà
Facile trovarlo ma le risorse sono che che abbiamo perso sono così poche nel bilancio della pubblica amministrazione
Che io non penso che non si possono trovare qualche centinaio di milioni per ripristinare il fondo per la non autosufficienza non si tratta di miliardi bisogna poter ritrovare ma poi bisogna che sulla non autosufficienza lavoriamo con una cultura nuova la prima cosa
Lo dico un po'estrema estivi estremizzando
Basta costruire strutture per
Metterci dentro le persone in difficoltà
Certo in qualche realtà ce ne sono poche e ce n'è bisogno
Ma non gli sforzi li dobbiamo fare per sviluppare la domiciliarità
Altrimenti siamo e alleati di coloro compresi il mondo delle costruzioni e di chi sulle costruzioni vive
Anche in maniera illegale che non sono interessati a costruire queste strutture per il benessere dei cittadini ma semplicemente per fare affari
E non dobbiamo essere LEA dobbiamo opporci dei parametri sulla domiciliarità assolutamente
Allora se riusciamo
A
A darci delle indicazioni che in qualche modo dimostrano la nostra capacità di
Rinnovarsi sarà facile forse anche a trovare qualche risorse in particolare e chiudo davvero
In particolare ci sono tanti ambiti nei quali non abbiamo chiarezza di come si stanno usando le risorse e me ne abbiamo indicati due o tre
Dove sono impiegate i soldi liquidi che sono sequestrati alla mafia
Dove sono impiegati i soldi dell'otto per mille che non sono date le associazioni abbiamo finanziato la missione in Iraq con quelli
E possiamo fare tanti elenchi
Ci sono risorse rispetto alle quali dobbiamo abbiamo il dovere di chiedere cosa ne fate di queste visto che noi siamo in difficoltà
Noi chiediamo di sottrarli altre cose che possono essere fondamentale
Ma ci sono delle cose che sono
Importanti per il Paese appunto e che quindi forse come le politiche sociali e che quindi forse hanno diritto se quelle risorse non sappiamo come sono utilizzati di essere i primi ad essere
Ascoltati grazie
Grazie dell'impegno
Problema c'è una contraddizione tra la piacevolezza dell'ascoltare il fatto che il ventiquattro minuti di moltiplicati per quattro
Ci portano un po'troppo in là e quindi non vorrei che alla fine gli ultimi relatori i quali non hanno proprio il tempo materiale Cristiano Gori
Se l'operatore Forgione però settore
Buongiorno grazie intanto di avermi invitato fa molto piacere essere qui con voi mi scuso se sto seduto ma
Mi serve per per manovrare qualche slide che ripropongo
Io vorrei far partire il mio intervento dal
Tanto da imparare
Ok se qualcuno mi dice come mandare avanti le slide per favore
Io ho vista vorrei far partire il mio intervento da quello che oggi secondo me concretamente il problema principale
Che la crisi così
Che riporta indietro per favore
Che è la crisi da sottofinanziamento dei servizi sociali
E
La crisi la sottofinanziamento dei servizi sociali nel discuterla
Nel discuterla io
Seguirò
Tre punti di vista uno partirà e servizi sociali dei Comuni
Due allargare però la riflessione a quello che io chiamo da chiamiamo il welfare sociale tutto quello che il nostro welfare quindi considera anche diciamo il socio sanitario delle ASL ha quindi disabilità non sufficienza
Insieme a povertà e disagio prima infanzia tutto quel mondo sociale socio sanitario che non è né pensioni in ospedale
Quindi
E terzo punto di riferimento ragionare sul livello statale su cosa fa lo stato questo
Perché essendo la Conferenza nazionale mi sembra un buon punto di partenza anche se credo che molte delle logiche che lo vediamo oggi rispetto allo stato si possano ritrovare anche sul livello locale
Quanto io dirò è preso
è un estratto di un rapporto molto più ampio che of al quale ho lavorato per il Forum del terzo settore del quale poter trovare un'astratta all'entrata che potete trovare tutto sul sito
Del Forum questo rapporto è stato preparato con un ampio gruppo di lavoro del quale
Oggi sono presenti oltre a me Franco pesaresi Carlo giacobini Paolo Pezzana
E
Diciamo vale la regola d'ora in avanti che le cose buone sono di tutto il gruppo di lavoro e le cavolate sono solo mia
Cos'è la crisi dei servizi sociali perché oggi il punto di partenza
Perché il due mila dodici a un anno storico nel nostro sentire nostro settore
E il primo anno nel quale i servizi sociali
E
I servizi sociali e socio educativi dei Comuni hanno una riduzione in termini reali di spesa questo non era mai capitato nella storia italiana
Perché
Questo non è mai capitato nella storia italiana perché
Perché
Il due mila dodici sappiamo tutti è diciamo l'anno nel quale tutti i precedenti tagli dello Stato alla fine ai vari fondi nazionali
Politiche sociali non sufficiente e ai trasferimenti agli enti locali si sentiranno veramente sicché questa è la realtà si iniziano a sentire veramente nel mondo disservizi in chi lavora dei servizi
E come arriviamo a questo a questo periodo arriviamo con una crescita lenta ma costante di spesa nel periodo diciamo dall'inizio dalla Seconda Repubblica quindi primo Governo Prodi novantasei al due mila nove
La crescita della spesa dei servizi sociali è passata dallo zero tre allo zero quarantadue del Pear allo zero quattro del PD
Nel due mila dieci e nel due mila e undici la spesa si ferma
E quest'anno inizia si riduce in termini reali secondo l'IFEL la spesa dispenser vizi diminuirà del tredici per cento nel due mila dodici rispetto al due mila undici
E perché
Questa riduzione tesa così tanto
Pesa così tanto perché sono quindici anni che non c'è la crescita necessaria
Quindi perché
Voi qua trovate comparata la spesa diciamo calcolata nel novantasei zero punto tre del PIL
La spesa alla quale siamo arrivati zero punto quattro
E la spesa che la Commissione Onofri nel mille novecentonovantasette la più autorevole Commissione sul welfare dalla Seconda Repubblica auspicava si sarebbe raggiunta nei servizi sociali entro quindici anni cioè adesso
L'uno punto quattro del PD
Quindi in realtà questa riduzione pesa così tanto
Perché
La crescita è stata
Molto ridotta e del tutto inadeguata rispetto
Alle necessità e quindi il settore di fatto è rimasto nella marginalità
Si può incrociamo questo col fatto
Delle norme dimensione enorme aumento dei bisogni pensiamo solo all'invecchiamento aiutata antenne l'impoverimento questa piccola fettina di crescita
Eh beh si rivela nella sua
Totale eseguita e quindi se
Diciamo rispetto quindici anni fa eravamo indietro rispetto all'Europa oggi siamo ancora di più
Ed è da notare quattro quando noi parte parliamo di riduzione della spesa sanitaria pensiamo che si deduce rispetto al tendenziale
Cioè cresce meno dell'attesa
Nel sociale la riduzione reale cioè si torna indietro l'accento si passano a ottantasette
Questo va sempre latte ma sempre
Tenuto a mente a mio parere
Ecco e alcune logiche che noi oggi vediamo del sociale secondo me sono molto interessanti perché molti lite perché sto alcuni ritengono che tra due o tre anni forse anche tra due
Questo tipo di tensioni che noi vedremo negli schemi vediamo oggi nei servizi sociali dei Comuni li vedremo dei servizi socio sanitari e di titolarità dell'Asia
Qui il quadro rispetto a socio sanitario è più complicato perché come dire e molto più mediato dalle scelte che fa ogni regione
Però come dire
Va tenuto d'occhio per questo secondo me oggi è utile riflettere con il sociale in prospettiva anche del socio sanitario
E intanto non dimentichiamoci che l'abbiamo passato tutto il decennio dal due mila due mila dieci
Invece con le regioni che investivano sul socio sanitario fondi noto sufficienza disabilità e siamo arrivati al due mila dieci con l'aspettativa
Che la crescita sarebbe continuata come quantità come progetto
Se ci fossimo trovati solo due o tre anni fa oggi questa aspettativa non c'è più
Non sappiamo cosa sarà il futuro sappiamo che
Quell'idea di evoluzione consolidamento del socio sanitario non c'è più
Quindi ragioniamo oggi sul sociale dei Comuni
Anche
Per teneramente
Qualcosa
Rispetto al socio sanitario nei prossimi anni
Questa è la tabella delle riforme nazionali quelli che imita in Italia chiameremo livelli essenziali
Realizzati un arco temporale della seconda Repubblica non solo
Realizzati
Negli ultimi decenni e nei Paesi pessimi Alitalia anche in particolare negli ultimi quindici anni durante la Seconda Repubblica nei tre temi cardine
Del welfare sociale che sono povertà non autosufficienza e prima infanzia
Cos'è successo negli ultimi quindici anni
Che
La gran parte dei Paesi dell'Europa centro meridionale quelli più simile all'Italia dalla Spagna la Francia la Germania l'Austria
Hanno costruito quella che in Italia chiamiamo livelli essenziali in Germania negli altri Paesi si chiama
Un'infrastruttura nazionale a sostegno del welfare locale
E e la cosa sulla quale poi tornerò che se noi guardiamo le riforme hanno tutte la
Sul hanno tutte lo stesso disegno che sia per i nidi che sia per la povertà che sia per la non autosufficienza
L'idea che lo Stato entra in campo sostenere l'azione del dei territori
E
Questo perché
è importante in questa fase perché i tagli sono potuti avvenire
Anche perché non c'erano livelli essenziali non c'erano Standard non c'erano diritti non c'erano garanzie
Rispetto al quale dire no guardate un po'e tagliare il fondo nazionale politiche sociali perché questo livello di offerta va garantito questo livello essenziale quindi
L'assenza di riforme da una parte
E il
I tagli
E i servizi sono due facce della stessa medaglia e certamente con la riforma nazionale tagli dei servizi per definizione non si sarebbero potuti realizzare
E mi interessa notare che dell'Europa a quindici l'Europa in linea teorica più sviluppata
Sono rimasti solo due Paesi che non hanno realizzato neppure una riforma nazionale nei temi del welfare sociale che sono l'Italia e la Grecia
E cosa vuol dire in pratica pensiamo I due esempi più notti
Una riforma della non autosufficienza che da una parte allarghi diritti delle persone non autosufficienti e dall'altra parte introduca qualche Standard di offerta così come c'è in sanità
Da garantirne diverse aree del Paese
Un reddito minimo un intervento a sostegno dalla povertà assoluta che garantisca questo diritto a tutte le famiglie in povertà assoluta e la presenza di alcuni servizi oltre che la
Prestazione economica in tutto il territorio
Ormai
Abbiamo fatto c'è molta riflessione poi ci tornerò su questi temi
Per cui si potrebbe come dire introdurre questi meccanismi di livelli partendo dalle dalle differenze tra le diverse Regioni c'è tutta non è le l'eterogeneità territoriale non è più un argomento per non fare questi interventi
Interventi che
Questo ci ha molto colpito andando se voi andate riparta a studiare paghiamo
La prima infanzia le riforme per la prima infanzia per la povertà per la non autosufficienza il pacchetto è sempre lo stesso a livello nazionale
Lo Stato definisce poche regole valide per tutto il territorio
Affianca ai trasferimenti monetari che sono ovunque più sviluppati una linea di finanziamento per potenziare i servizi
Entra in campo con maggiori proprie risorse dicendo alle Regioni voi mettete un po'di più ma anch'io metto un po'di più
E lavora moltissimo su tutto quello che quelle funzioni di accompagnamento i territori più deboli di monitoraggio di raccolta dei dati di cabina di regia
Questo è diciamo il pacchetto Standard informa nazionale quello che in Italia che avremo livelli essenziali come si è sviluppato negli altri Paesi
E come non si è sviluppato in Italia
Quindi
E va detto però quando facciamo questa critica tutto il periodo Seconda Repubblica diciamo dal primo Governo Prodi all'ultimo Governo Berlusconi va detto che a parità di non riforme
Il centrosinistra ha sempre dedicato più risorse e più riflessioni a questo tema del centrodestra quindi c'è una differenza che va
Che va evidenziato
Quindi d'Italia e l'assenza di riforme sono come due lati della stessa medaglia
E come porsi allora davanti a davanti a questa crisi
Io diciamo
Secondo me è oggi la crisi da sotto finanziamento dei servizi sociali
Il sintomo e il simbolo di un periodo storico la mancanza di riforme della mancanza di attenzione politica
Io credo che
La cosa che si può fare e fermarsi un attimo
Guardare a cosa è andato storto per il nostro settore nella seconda Repubblica e cercare in base diciamo al riesame degli ultimi quindici anni
Di trovare degli spunti su come tutti quelli come penso il percome come i presenti sono interessati allo sviluppo del welfare sociale spunti che possono essere utili per lavorare in questa direzione
E io vi propongo tre spunti
Secondo me l'esperienza della Seconda Repubblica ci offre tre spunti o almeno
Il primo è il posto del sociale nella politica
E ed e ci tengo a partire da questo perché
è il motivo per il quale sono molto contento di essere qui
Chiediamoci quali sono stati i settori politici interessati al welfare nell'arco della seconda Repubblica
Sostanzialmente l'universo dalla sinistra e l'UPI l'universo cattolico la sinistra e il mondo cattolico
A livello nazionale quali sono state le priorità di questi due schieramenti di questi due settori
Per quanto riguarda la sinistra sono stati i temi del lavoro e delle pensioni
Per quanto riguarda il mondo cattolico sono stati i temi dell'inizio vita la procreazione nella configurazione giuridica della famiglia il matrimonio e del fine vita gli stati vegetativi
Questo vuol dire che i temi del welfare sociale
Non autosufficienza disabilità povertà e disagio anche servizio la prima infanzia
Non sono mai entrati in realtà negli obiettivi prioritari della politica di primo piano della politica nazionale attenzione
Questo è compatibile col dire che alcune singole personalità e io penso
Alla Livia Turco tra tra cui otto cara Rosi Bindi del Piano nidi ci sono molto battute proficuamente per questo
Il punto è la cultura complessiva il complesso degli schieramenti
E come si
Io non lo so voi come la vivete ma io e come se il lavoro le culture le proposte delle associazioni dei territori non siano mai diventati materia della politica di primo piano
Ed è come se tu sei in Toscana in Emilia Romagna e se è un Comune di centrosinistra e fai un welfare territoriale fatto benissimo importante proprio in questo tema non diventa una priorità della tua coalizione a livello nazionale della tua politica no no no no no io no io non condivido perché sembra che faccia demagogica
No e voglio anche dire che sarebbe inelegante oggi fare delle critiche alla seconda Repubblica perché come
Sparare sono a terra
Io però queste cose le scrivo da molti anni sul Sole ventiquattro Ore quindi sono sono riportabili
E dall'altra parte sul mondo cattolico e come se quello che è il
La Caritas tutto il lavoro sul territorio con la disabilità eccetera non sia mai diventato priorità e la politica cattolica di primo piano
E io voglio dire non stiamo parlando solo
Degli ultimi tre anni gli ultimi tre anni con questi fatti tagli indiscriminati sono stati il momento nel quale situazione proprio è andata fuori controllo ma io
A me è servito per ragionare su questo partire dalla Finanziaria Amato del due mila quella nel quale non fu introdotto il reddito minimo
Chi fu invece dicendo che non c'erano soldi e che fu acqua invece sfrondate una un'amplissima varietà di finanziamenti a una
Tantissime materie pensioni ticket eccetera
Per questo poi ci torno a lavorare sui dati perché se lavoriamo sui dati vediamo che in base ai flussi di spesa
Che l'esperienza da nascondere pubblica era passata anche peggio di come ce l'ha rassicuriamo
Al netto diciamo dei convegni delle dichiarazioni
E però sarebbe ipocrita ovviamente da parte mia
Se sono qui oggi col cappello del terzo settore non dire che tra i temi
La seconda Repubblica c'è l'equilibrio sempre complicato che il terzo settore ha dovuto cercare tra l'essere soggetto che rappresenta degli erogatori
Ed essere soggetto che fa abbocca sì per dei soggetti più deboli per delle persone più deboli
E non sempre questo equilibrio è stato trovato e
C'è un bellissimo articolo di Fabio Ragaglini su studi Zancan
Su come
Molti e io ero tra questi hanno notato come in varie fasi storiche il terzo settore si sia battuto tantissimo per il cinque per mille obiettivo importantissimo magari meno per il taglio ai fondi delle politiche sociali o per i livelli essenziali
Questo io e così vado a tirare le fila
Non sto dicendo che gli obiettivi menzionati non siano importanti temi del lavoro e temi eticamente sensibili
Sto solo dicendo che i nostri temi non sono mai entrati al tavolo principale della politica
Però se questa lettura è giusta
Allora la fase che iniziamo a molto interessante
Perché se la mia lettura è giusta nella seconda Repubblica la battaglia politica per il sociale non è stata persa
Bensì non è stata combattuta
E allora
è ancora tutto da fare io non so come
Però se così è
Adesso inizia un periodo particolarmente importante
Perché è un periodo nel quale finisce la cosiddetta seconda Repubblica
Inizia una fase nuova che non sappiamo come sarà però c'è un senso c'è una fluidità
E allora questo è il momento fondamentale per questo sono contento di essere qui
Per cercare di portare i nostri temi
Nell'agenda delle proposte politiche nel prossimo futuro
Diciassette minuti sì ed
Io
Cinque enti finisco
Io non
Per favore dai
Allora no però ho ancora due punti quindi non so come si faccia
Però so che questo è un momento molto importante perché il passaggio tra la nuova fase politica quella precedente non è andata bene
Per questa importante che tutti i soggetti del terzo settore si battano perché nella
Nella politica della nuova fase di nostri temi siano rappresentati e non solo i soggetti del terzo settore le associazioni anche se in questa fase
Tre in realtà saremo spinti verso la critica perché è una fase nella quale va tutto male
Di sicuro nei prossimi due anni non può che andare peggio
E quindi queste realtà è una fase che ci spinge
A dire
Solo a criticare e e a chiuderci un poi una forte critica dell'esistente invece il mio punto il motivo per il quale sono contento di essere con voi e di questa di quanto avete organizzato
E che queste proprio la fase nella quale cercare di fare di far passare le nostre idee i nostri ideali tutto quello che
Nelle proposte politiche nel prossimo futuro
E
Questo vado rapidamente perché la professoressa di rinvii in così poi mi tengo tre minuti per un'altra cosa
La rappresentazione della realtà questo l'ha già detto la professoressa dipendenti
Quanto poco costerebbe
Finanziare i servizi sociali
Tale un pochino più di fiato la spesa complessiva dei comuni
E lo zero quarantadue del prodotto interno lordo la spesa pubblica sociale socio educativo dei Comuni
La spesa complessiva del welfare ventisette per cento che la spesa primaria al netto degli interessi e quarantasette per cento
Cioè irrealtà c'è qualcosa che non funziona con la professoressa divenire è stata perfetta
Perché è difficile trovare un settore che sarebbe
Faciliti sarebbe che si potrebbe poter
Far facilmente sviluppare con così poche risorse palesemente abbiamo il vantaggio che si investe così poco su di noi
Che basterebbe una quota molto ridotta di risorse pubbliche per farci compiere un grande passo in avanti
Eppure
La maggior parte de la collettività sia delle élite che della collettività pensa che il nostro sia un settore dove si spende troppo e si spende male
E guardate che questi son convinto lo pensa molto più di quanto ce lo rappresentiamo noi perché l'ho vista noi stando sempre tra di noi
Ci diciamo che sociale importante ma fatte io faccio il test della cena quando esco a cena con persone Ciapponi tutt'altro
Chiediamo loro cosa pensano del sociale
La maggior parte di risponde a un settore sopra finanziato fonte di sprechi
E d'altra parte
Di cosa ha sentito parlare la gente qua fuori negli ultimi anni in tema di sociale
Dirò dai falsi invalidi secondo welfare di big society di delega assistenziale
Sempre con uno stesso pacchetto da una parte un un dibattito non basato sui dati
E dall'altra parte un dibattito accompagnato dalla frase non possiamo più concederci una spesa pubblica così estesa
Per questo oggi
Lavorare sui dati far conoscere i dati far conoscere la realtà è veramente importante uscendo dal nostro circola
La rappresentazione della realtà su gomma il secondo punto e vado al terzo punto e chiudo
Quindi politica realtà
Il terzo punto è proposta
Immaginiamo che oggi
Come è stato auspicato dalla professoressa di vendite lo Stato decidesse di investire un po'più di soldi nel sociale
Come potrebbe farlo
Io non lo so certamente avrebbe difficoltà a utilizzare io penso non utilizzerebbe i due principali modelli di intervento di politiche statali in questi settori degli ultimi quindici anni
Perché negli ultimi quindici anni
Diciamo il dibattito è stato dominato dalla proposta della grande riforma
Quindi sempre proposte con un sacco di obiettivi di indicatori standards fissare l'utenza rete dei servizi
Magari definito in modo un po'vago e sempre poca attenzione a come tradurlo in pratica cioè alla transizione a come fare cabine di regia ma sempre tanti grandi obiettivi su un sistema a regime sul
Quindi obiettivi ambiziosi definiti in modo vago
Paradossalmente nelle proposte italiane c'è un ruolo dello Stato molto più pervasivo
Di quello che è stato effettivamente realizzato nei Paesi dove si è riusciti a fare una riforma nazionale
E però l'aspetto in tre secondo me da notare che negli ultimi in questa fase abbiamo oscillato tra
La proposta de la grande riforma
E la pratica dello Stato bancomat
Perché la gran parte degli interventi dello Stato immane in materia sociale
Di sicuro il fondo nazionale politiche sociali
In buona parte anche il fondo non autosufficienze di fatto anche nel socio sanitario non ci sono Standa non ci sono meccanismi
è stato un modello di intervento costruito su una logica secondo la quale lo Stato trasferisce risorse alle Regioni
Spesso non indica obiettivi per l'impiego delle risorse e praticamente sempre non verifica come vengono utilizzate
Quindi io credo che
Nel futuro sia importante e che ci sia un grande spazio andando oltre la grande riforma
Versus lo Stato bancomat
E però e qui vado a chiudere mi fa piacere notare che il Sottosegretario guerra nella sua vita precedente quando era professoressa guerra
è stata proprio una delle persone che ha teorizzato un altro modo di fare politiche nazionali che io ho chiamato il gradualismo ambizioso
Per cui
E e mi sembra un modo per sul quale oggi convergono la maggior parte sia delle lavorazioni che le ultime esperienze per cui
Lo Stato definisce pochi obiettivi chiari e misurabili
Mette a fuoco percorsi graduali dove c'è molta attenzione a ogni singolo passo tutto sul
La gradualità il singolo passo
Definito il punto di arrivo certo dentro un quadro
Insieme chiaro però dove l'attenzione tutta sul fare passo passo
E dove il ruolo centrale dove lo Stato ha uno di c'entra centrale nel
Nella cabina di regia statale lo Stato definisce pochi obiettivi e poi lavora molto con le regioni per monitorare come vengono realizzati
Accompagnare quelle più deboli questo è
Gli ultimi documenti delle Regioni di fatto fanno proposte di questo genere l'esperienza di Fassa anche l'esperienza del Piano liti e di questo genere
Definire pochi obiettivi per ogni regione ognuno parte da dove
Il piano piano
Va avanti
Con una grande attenzione a
Per obiettivo finale di sviluppo ma una grande attenzione a quanto viene fatto anno dopo anno
E noi stessi
Con gli atti
Proposta che spero diventerà diritti per maggior numero possibile di associazione abbiamo fatto una proposta il piano triennale contro la povertà col collega Spano collega Pezzana e altri
Proprio con questi DEA che gradualmente ogni anno allarghiamo un po'l'utenza
Incrementiamo leggermente l'offerta di servizi progressivamente arriviamo al risultato dando grande rilievo molitura
Ecco quindi e vado a concludere
Dice l'ha già detto tre volte ma cioè
Se il venticinque
Per quanto riguarda il dibattito su cosa fare ebbene secondo me e questo da sottosegretario guerra in poi come dire uscire dalla dicotomia grande riforma stato bancomat per concentrarsi sul gradualismo ambizioso che secondo me
Verso il quale vedo
Un'attenzione crescente
E lavorazione e che siccome è la chiave per proposte concrete che tra l'altro essendo graduali possono partire subito non hanno bisogno dei tre miliardi che tanto subito nessuna ferita si può partire subito iniziare a lavorare
Quindi in sintesi vi ringrazio molto sono partito dalla crisi di oggi del servizio cioè il Comune per provare a guardare all'esperienza dalla Seconda Repubblica
E sulla base di questa mettere a fuoco quali sono dica sulla base anche del lavoro fatto col Forum i nodi cruciali che si possono attaccare se si ambisce allo sviluppo del welfare sociale e credo che siano il posto del sociale la politica
Con il suo scopriamo fatto la rappresentazione della realtà sull'esterno e i modelli di intervento diciamo per passare dalla dicotomia stato bancomat grande riforma a una sempre più efficace gradualismo ambizioso grazie grazie
Farsi davvero il professor Fiori io darei la parola Maria Luisa mirabile direttrice
Rivista delle politiche sociali che ha dato l'innesco a tutta questa vicenda e che quindi ascoltiamo più
Grazie io non solo non mi alzo ma resto addirittura seduto al mio posto scende diciamo si va dall'Imperial seduto
Al seduto qui perché perché riesco meglio a leggere i miei appunti
E insomma innanzitutto io vorrei diciamo fare una considerazione che mi proviene diciamo dalle due comunicazioni che ho sentito
Finora prima di questa
E mi sembra molto molto bello e interessante
Il fatto che al di là diciamo delle specifiche ottiche degli specifici punti di approfondimento
E e anche delle specifiche attenzioni sotto riceve sono le citazioni sottolineature che corrispondono
A campi di studio o ovviamente
Diversificati a sensibilità ovviamente diversificate ma a me sembra
Non vorrei essere tacciata di superficialità da questo punto di vista però mi sembra
Che ci sia che si configuri come una sostanziale come dire suonata sul tema una sostanziale armonia in fondo no nelle analisi nei punti prevalenti poi
Ovviamente le attenzioni ripeto le sensibilità anche le priorità possono non necessariamente coincidere
Ma mi sembra molto bello e molto interessante non solo per il lavoro
Della plenaria di ieri e dei gruppi diaria di oggi ma anche per queste due relazioni introduttive
E questo naturalmente lo dico sia perché lo penso che sia a giustificare parzialmente il fatto che ripeterò nella sostanza da un'ottica diversa alcune delle degli assunti che io credo fra diciamo persone che lavorano sul welfare e che hanno diciamo sensibilità innovatrici riformisti che progressive
Non possono in qualche modo che coincidere naturalmente ciascuno diciamo dalla propria ottiche condito nella propria salsa insomma di attenzione
E allora diciamo l'appunto che mi ero preparata però oggi si articola diciamo in tre tema e mi
E cercherò naturalmente di andare più veloce su cose che sono già state giustamente fortunatamente dette da da chi mi ha preceduto
E i tre punti su cui vorrei richiamare la vostra attenzione sono fondamentalmente tre
Uno di nuovo tornare appunto assai velocemente a questo punto sul tema di della delle configurazioni prevalenti del
Nostro di quello che
Gori e che lo tutti spesso chiamiamo socialmente far non le configurazioni e il posto del ruolo del sociale nel far
Nella sistema complessivo di welfare italiano e anche come richiamava un po'nella politica quella passata e quella che vorremmo diciamo che occupasse d'ora in poi
Un secondo aspetto sarà mi concentrerò per un attimo sul tema che ha ispirato diciamo al fondo questa conferenza e cioè
Cresce a dover fare cresce l'Italia io sono convinta come tutti voi e come gli altri che ovviamente questo non sia un periodo di vacche grasse di grandi possibilità
Però io sono altrettanto convinta come diceva fra l'altro in particolare mi rinvenni ma che non mi sembra fosse anche nelle corde di quanto diceva può rimanere meno esplicita
Che
Come dire non dobbiamo arrenderci all'idea del solo recuperare ed è quanto ci hanno tolto io credo che noi dobbiamo ragionare in grande
Perché perché appunto come da moto di Beveridge nel mille novecentoquarantadue la pace va programmata va pensata in tempo di guerra e se noi non pensiamo in grande
Non so se riusciremo a recuperare quello che dice che è stato tolto a questo settore ma sicuramente non riusciremmo a fare disegni riformisti ci capaci
Di interrompere questa logica resi dualistica minimalisti Gatti umiliante
Del settore dell'ambito perché Monze nata dall'inizio del tram dell'ambito di riferimento in cui tutti noi ci muoviamo
E appunto a ritrovare quell'orgoglio che invece di tipo culturale e di tipo professionale di tipo operativo
Che invece credo proprio sia una uno degli enti ingredienti forti insomma quello di cui abbiamo bisogno anche in maniera importante in questo momento
E poi un terzo punto appunto sarà un pochino diciamo molto brevemente di richiamare per far del ventunesimo serie il manifesto su quel far del ventunesimo secolo che è stato un pochino all'origine appunto di questa un anno e mezzo fa prima raccolta di firme duecento firme individuali di peso diciamo di di di di personaggi illustri nel mondo della ricerca e del welfare
Di operatori di singoli cittadini eccetera però da quel momento
Sono accadute molte cose ci sono stati molti passaggi e soprattutto c'è stato per fortuna il coinvolgimento e lo sforzo di queste cinquanta organizzazioni associazioni che hanno modificato il quadro per cui
Noi siamo
Veramente ben contenti di essere relegati al ruolo degli antenati insomma
E di andare oltre per il futuro
Allora la questione è il primo punto le caratteristiche del welfare della componente sociale del nostro sistema di welfare
Appunto molte cose sono state dette sia con parole che con dati
Ecco io ecco diciamo proprio per spunti vorrei richiamare che Cristiano Gori poco fa
Evocava anche comparativamente diciamo il quadro delle riforme fatte in altri Paesi in particolare dell'area mediterranea ma non solo anche continentale eccetera in tre settori
Che sono appunto la non autosufficienza l'infanzia e la povertà e e l'Italia aveva dei drammatici trattini no
Però noi abbiamo fatto diciamo due riforme complessive ci sono stati due momenti complessivi di riforma del nostro sistema territoriale di quale fa c'è stato
Il ciclo riformistico degli anni Settanta fondamentale diciamo in cui veramente si sono rivoluzionato le strutture territoriali e hanno lasciato adesso credo sempre di meno professionalità sempre più le fa tra rifatte difficile
Ma mal molto a lungo diciamo eredità e tracce molto importanti nel modo di concepire i servizi nel modo di concepire l'aiuto del rito Renaccio
E poi c'è stato il secondo ciclo di riforma che è quello degli anni novanta date due otto la prima la due otto cinque quella del due otto e cioè
Ecco io allora credo fra le righe di quanto e anche non solo tra le righe di quanto detto sia di rinvii intendo Ribechi c'era diciamo questa domanda io vorrei porre anche in maniera più esplicita
Ma come mai ma come mai questi due cicli di riforma in particolare quello degli anni Novanta così vicino a noi
Ha potuto essere così come dire destrutturato dall'interno nel come mai un pochino lo sappiamo diciamo non è difficile insomma subito dopo
Diciamo l'approvazione dell'ATER trecentoventotto c'è stata la riforma del Titolo quinto di della Costituzione e sappiamo che tipo di
Variabile di impatto abbia prodotto su quella legge quadro e su quel disegno
Sappiamo che ci sono stati i veri e propri processi del resto questi per la non definizione dei livelli essenziali delle prestazioni un elemento fondamentale su cui credo dovremmo
Come tutti hanno richiamato in questi giorni essere assolutamente impegnati
E poi c'è stata diciamo l'ATM la demolizione sistematica e culturale diciamo di questo approccio programmatico e diciamo basato incentrato sui diritti e incentrato sulla partecipazione incentrato oltre che sulle risorse che
Comunque
Andavano crescendo diciamo dalla negli ultimi anni in poi ma insomma si trattava sempre di pacchetti modesti tutto sommato di riforme
Ma invece c'è stato un poderoso disegno di governance che è stato quasi come dire svuotato dall'interno da un bombardamento appunto di tipo culturale di tipo deprezza attivo di tipo e cioè
Questo diciamo è quello che ci possiamo dire se facciamo l'analisi di questi processi di riforma così stop and go italiana che direttamente stop and go e quindi ci sono delle responsabilità anche se diversi assediate da questo punto di vista della politica sicuramente
E dobbiamo chiederci io credo forse andrebbe fatta una ricerca che credo non esista su diciamo i processi
Istituzionali di riforma nel sociale e che forse non c'è dal punto di vista proprio delle delle dinamiche istituzionali che hanno accompagnato questi processi e per capire
Cosa succede e come come dire imprimere una una fase di tipo diverso se vogliamo diciamo modificare il futuro cioè il passato la storia l'analisi della storia l'analisi istituzionale non solo narrativa della storia forse ci può servire a
Modificare diciamo anche un pochino l'approccio al gioco gli equilibri
Il secondo punto e questo appunto che dicevo il tema di fondo di questa Conferenza risorse Algua nel fare
Non non risorse all'Uefa che ce ne vogliono ovviamente lo do per scontato
Ma welfare come fattore di sviluppo non solo come fattore di costo questa specie di tentativo di ribaltamento dell'ottica perché noi lo dicevamo anche questo è un argomento che si è consumato nel tempo io le do che tutti noi quando ancora
Come dire forse eravamo più fiduciosi insomma anche nelle contaminazioni positive europee eccetera eccetera
Portavamo spesso ad esempio diciamo il caso dei Paesi nordici eravamo un po'più ingenui e pensavamo che i modelli si potessero trasferire da un capo all'altro
Del mondo di Europa eccetera ci siamo resi conto se non per minimi aspetti che così in realtà non è poi tornerò su questo tema delle contaminazioni europea del metodo aperto di coordinamento dell'horror dell'Europa
E e però
E però diciamo che Welfare nordico anche in quel far continentale insomma in quanto crea occupazione aggiuntiva nei servizi in quanto libera diciamo risorse impegnate in nelle reti privatistiche familiari eccetera eccetera delle donne in primo luogo e non solo della
Beh insomma questo Ente è intuitivo probabilmente non ci sono studi che siano in grado di misurare di quantificare con la dovuta
Come dire analiticità e capacità di impatto questi dati
Ma allora io suggerirei anche come comica slogan aggiuntivo di questa Conferenza che però mi sembra che già quello lanciato di base sia eccellente aggiungerei anche di ragionare di
Costi del Nobel far cioè si parla di costi di guai far ma quanti sono e quali sono i costi del normale far quanto costa
Tenere le donne a casa diciamo quanto costa un tasso di occupazione femminile così miserabile perlomeno di occupazione femminile esplicita
Perché poi sull'inno sull'implicita sul sommerso ci sarebbe ma anche questo costa ovviamente insomma no
Quanto costa nelle regioni meridionali avere così pochi servizi e di produrre
Nel tempo e nei decenni diciamo le condizioni di mobilità e di soli diseguaglianza sociale fra le generazioni in quanto costa oggi
In termini di servizi che non avvengono e di ricchezza che non circola e quanto costa in termini prospettive sociali in uno studio
Che è stato pubblicato un anno o due anni fa proprio su
Guai far meridione le differenze territoriali di guastare in Italia il professor De Cecco per esempio da questo punto di vista rilevava come diciamo l'incidenza del
Dell'eredità del patrimonio sociale familiare fosse
Enormemente più forte nel Mezzogiorno che nell'Italia proprio in ragione di appunto oltre che forse anche di fattori culturali ma sicuramente di più bassi
Di una più minore offerta di servizi fin dall'infanzia di servizi educativi scolastici formativi
Che naturalmente come dire limitano la capacità di contaminazione culturale di opportunità trasversali eccetera che noi dovremmo garantire in un Paese civile in tutta come come
Comunque in maniera maggiore viene garantita in altri Paesi europei quindi i costi del nome nel far e il terzo punto appunto dicevo il manifesto ma ci torno alla fine
Allora io sono non non ripeto le cose che sono state dette ripeto pocanzi da da sia da di LINKEM da Gori
E e che al ma diciamo credo che e che concordiamo tutti su alcune caratteristiche chiave del nostro sistema sociale di welfare della componente
Del welfare sociale che diciamo è paradossale insomma gli studi primi studi comparativi sui sistemi di welfare europeo sono degli anni Sessanta
E ci classificava hanno dati non si impone di come un modello di welfare resi dualistico e residuale
Ecco da questo punto di vista naturalmente non parlo della componente previdenziale non parlo neppure forse della componente sanitaria universalistica c'era
Al di là poi di tutte le altre notazioni che si possono fare nel merito
E ed è io dico che al di là appunto dei tentativi accaduti e poi come dire regrediti di riforme eccetera noi abbiamo tuttora
Un un sistema di welfare sociale assolutamente ancora caratterizzato da elementi di debolezza che sono persistenti da cinquanta se secondo tutele
Come dire le le Lele e nuance di cambiamento arretramento avanzamento eccetera
Però alcuni caratteristiche strutturali sono assolutamente persistenti e quindi la marginalità che negli ultimi anni è stata crescente delle risorse assegnate
La forze la forte differenziazione territoriale fra Regioni appunto e territori la costante prevalenza dei sostegni monetari a discapito dei sostegni come si dice in gergo indicando comunque in servizi
Il ritardo nei processi di proceduralizzazione e la persistente aleatorietà dei diritti esigibili per cui formalmente sulla carta magari c'è
Un sostegno un aiuto una possibilità che però non esigibile perché non ci sono risorse o perché non ci sono procedure o perché non c'è personale
Tutto questo determina qui appunto a proposito di Cordi costituì norma nel fare determina diciamo delle cadute oltre che di civiltà oltre che di dignità oltre che di diritti e dei determina delle cadute anche di produttività di buon funzionamento ma anche diciamo il retroterra più facile per
Per come dire e il alla diffusione del radicamento di sottosistemi legali malavitosi mafiosi perché evidente che se
Non c'è una sufficiente come dire offerta di servizi
Civili basati sul diritto e trasparenti
Poi le soluzioni si trovano in un'altra in altro modo e lo vediamo
In maniera crescente
Sul secondo punto di costi del Nobel fare e aggiungerei anche questa domanda
Così non vuole l'Europa ma quante volte negli ultimi anni c'è stata detta questa frase oppormi I penosa ce lo chiede l'Europa lo vuole l'Europa
Allora io niente un flash da questo punto di vista ovviamente il discorso sarebbe lungo e complesso
Ieri accennava Chiara Saraceno diciamo a questo questo discorso dell'Europa sociale degli standards e non sa io non vorrei parlare della gente della
Agenda venti venti e degli obiettivi di contrasto della povertà che si è posta
Anche perché credo che l'agenda venti venti è stata come dire elaborata e strutturata prima
O comunque largamente prima in molta parte prima che poi la crisi farci casse diciamo tutta una serie di situazioni possibilità effetti per cui ritengo che da questo punto di vista anche un
Un ripensamento andrebbe fatto sia in termini possibilità che di obiettivi ma diciamo ripeto non vorrei entrare
Nel merito io vorrei dire un po'sulla falsariga mi sembra però parlando d'altro dell'approccio appunto di Minelli di rinvii che condividevo molto anche le nostre responsabilità no io credo che nel dare nell'attribuire rispedisco instabilità all'esterno dobbiamo anche prenderci né qualcuno
E allora io questa storia dello vuole l'Europa
Certamente l'Europa ha voluto e vuole tutta una serie di cose che non ci fanno piacere perché riducono hanno ridotto diciamo una parte dei nostri diritti hanno intaccato enormi in molti
Soprattutto per noi donne con età pensionabile progetti di vita poi non si sa appunto fra i soldi che potremmo chiedere che fine hanno fatto
Ci sono quelli che sarebbero dovuti essere destinati ai servizi dell'emendamento dell'età pensionabile femminile di cui non mi sembra che ci sia più traccia
In agenda perché mi sembra che non siano stati riattribuiti
Quei denari che qualche anno fa c'erano stati tolti dicendo ma poi verranno costruiti i servizi per la famiglia invece l'età se allungata e i servizi non si sono visti
Però io credo che una riflessione a questo punto di vista andrebbe fatta perché mentre accadevano le cose rigori accennava in Europa quei processi di riforma
Sia nei singoli Paesi e sia come dire coordinate con diciamo strumentazioni diverse da ultimo il metodo aperto di coordinamento gestito direttamente all'Unione europea
Ecco ma mano che si scende nella carta geografica come dire i vari Stati dell'Italia da questo punto di vista credo che abbia davvero una maglia
Nero nero profondo insomma
A diciamo gestito con noncuranza e insipienza credo colpevole anche diciamo questo processo di armonizzazione che per certi versi avrebbe potuto essere forse potrebbe essere ancora insidia che come armonizzazione positiva
Perché noi anche per una disattenzione ripeto colpevole grave
I Governi della politica forse anche di di tutti noi non lo so che stiamo qui
Insomma non ci siamo occupati abbiamo vissuto l'Europa come diciamo una realtà molto distante non ci siamo resi conto del grado di compenetrazione diciamo che questo cosiddetto quarto lo livello di Governo
Aveva e avrebbe avuto diciamo sulle nostre strutture nazionali
Per cui diciamo all'inizio diciamo con la strategia europea di Lisbona sono accaduti sconvolgimenti enorme diciamo sulla già
Giorno del mercato del lavoro sui processi di riforma istituzionale che sono e di e di controllo dei processi che sono passati dal centro alle Regioni e così via
E insomma e poi anche diciamo
Subiamo delle cose
E non li utilizziamo altre cioè dividiamo una contaminazione solo in negativo e solo diciamo riduttiva ci facciamo raccontare sempre questo mantra lo vuole l'Europa e non siamo in grado credo di discutere
Fino in fondo perché non siamo c'è una lunga per cognitivo e culturale che io penso sia
Una delle nostre responsabilità dagli anni due mila l'azione sociale dell'Europa si è fatta
Insinuante incisiva e noi non ce ne siamo accorti e io credo che potremmo non tanto e non solo per recuperare fondi
Utilissimi anche dall'Europa ma anche perché il processo di contaminazione può essere ancora una cosa utile e certo non di contaminazione con i Paesi dell'acqua
Peggiori di noi ma ci sono esperienze per cui quando Paci si viene
Giusto per smettere quando poi ci si viene a raccontare
Che anche nei paesi continentali o del nord Europa ed è verissimo e noi la rivista delle pulizie politiche sociali abbiamo pubblicato numero tutto su questo
Che ci sono in corso processi di ricalibratura e privatizzazione ma lo sappiamo benissimo soltanto che il presupposto non era questa debolezza del sistema pubblico
Che c'era in Italia quindi fare ricalibratura e fare privatizzazioni a partire da zona Colli molto più consistenti e strutturali è un discorso farli a partire da diciamo sistemi Gramsci nel nel welfare sociale parlo ovviamente come il nostro e tutta un'altra storia insomma
Quindi come dire riposizionare ed essere in grado di non sentire più queste resi e che molto spesso si sentono il dibattito pubblico
E io credo che potrebbe come dire
Essere un'altra gamba un altro punto di sostegno diciamo di questo di questa intenzione di come dire Rifondazione diciamo dell'idea di welfare che vogliamo avere questa innovazione culturale che vorremmo promuovere
Ecco un ultimo aspetto prima di dire tre parole sul manifesto che fra l'altro anche quello è distribuzione per chi lo volesse leggere
Fuori in uno dei tavoli dicevo un altro aspetto essenziale a proposito delle potenzialità economiche del welfare quindi non solo di tutta la zona ovvia
Non credo più da legittimare della
La dignità dei diritti della dell'inserimento sociale ed e del contrasto delle marginali eccetera eccetera eccetera ma diciamo per quanto riguarda dove riguarda quest'ottica di dire welfare e un investimento
Bene allora io credo che noi dovremmo fare anche qui un pezzo di riflessione culturale non so penso anche molto come dire condivisa in questa sala ma che dovremmo credo affinare e condividere di più e promuovere all'esterno di noi
Beh insomma diciamo nei grandi momenti di Fondazione di strutturazione del Welfare tradizionale debba far fordista insomma si sono determinati in tutti i Paesi dell'Europa
D'Europa
Diciamo dei patti dei patti fra capitale e lavoro e Stato che hanno consolidato diciamo come dire assegnazione di risorse programmi di policy eccetera e che hanno
Diciamo non solo consentito il rispetto l'autonomia la dignità la rappresentanza eccetera
Ma che hanno anche permesso che meccanismi di mercato fossero fluidi e funzionanti
Ora siccome siamo tutti ben consapevoli diciamo delle
Trasformazioni sul piano occupazionale delle trasformazioni sul piano del corso di vita su quanto diciamo i corsi di vita di tutti noi o di chi c'è comunque molto vicino giovani anziani eccetera sono così
Profondamente mutati e non ci sia più una giovinezza standard che finisce a diciotto vent'anni e non ci sia più una vecchiaia standard che comincia a settanta e siamo tutti attraversati da processi
Di
Come dire articolazione e differenziazione di rischio per tutta la vita
Beh io credo che il social web farm dovrebbe nelle nostre teste nei nostri programmi culturali nella nostra riflessione
Riuscire a compiere questo salto di qualità a integrare profondamente diciamo la funzione del Val farà ovviamente verticale
Di difesa diciamo dei redditi delle condizioni di vita dal lavoro di difesa del reddito da pensione e tutte le cose io credo non debbano assolutamente essere messa in discussione minacciata
Ma un'integrazione diciamo a questi processi di cambiamento io credo che non possa che può fare provenire dalla componente sociale e territoriale del welfare
E questa diciamo una consapevolezza di tipo
Culturale che io credo noi dovremmo approfondire promuovere diffondere e accompagnare altro discorso sulla culturale farne parte integrante del discorso sulla cultura del welfare brevissimamente
Sul manifesto perché credo anch'io ad aver finito il tempo
Ventidue ventitré faccio solo ventitré e lì fuori l'abbiamo elaborato scritto in un gruppo di persone del
Comitato scientifico della rivista delle politiche sociali c'è qui in sala ed è stato in un gruppo di lavoro ieri
Ugo Ascoli ha partecipato Giovanni scritta partecipato Chiara Saraceno Maurizio Franzini Arianna granaglie l'abbiamo scritto veramente anche quello in un lavoro corale ne cito solo alcuni per ringraziarli alcuni dei quali sono qui
Ha vissuto un percorso un po'carsico perché una volta raggiunte le firme ci avrà ma adesso che ci facciamo poi per fortuna è stato ripreso rielaborato
Ora io credo che possa
Così però io credo che dette essere come dire lasciato così sul sul tavolo verde dell'ingresso
Però però io credo che dei principi e la struttura di quel manifesto
Ma credo che siano come dire non non superati dai fatti tutt'altro perché intanto c'è una parte iniziale come dire che posizionata diciamo nella storia nel presente
Il valore fondamentale del web farà diciamo per per la dignità individuale per il funzionamento anche economico e sociale delle società
E poi si articola in dodici punti specifici
Di cui otto li ho contati prima di oggi otto a come dire a dire cosa non si può toccare cioè non si può toccare il sistema pubblico di sanità non si può toccare il sistema pubblico di formazione educazione
Non si possono toccare le tutele del lavoro cioè alcune cose non si possono toccare
Sono otto
E quattro si devono fare si deve investire sull'infanzia si deve investire diciamo sul lavoro femminile sull'occupazione femminile si devono integrare di immigrazione si devono fare azioni di guai far proattivo
Senza le quali il nostro Paese sarà destinato a rimanere indietro sul piano sociale e civile e anche economico grazie scusate
Ma non è vera certi cosa direttore dell'istituto di ricerca sociale
Ce la facciamo ancora
Ce la facciamo ci siamo un popolo sembra
Siamo un po'approvati
Ma mi pare al
Non funziona
Così si sente sì
Allora da quello che ci siamo detti in questi giorni che è stato detto anche nei precedenti interventi
è chiaro che il Welfare è sotto attacco non solo oggi esso è stato sotto attacco già in questi ultimi in questi anni
Per il concorso di molti fattori che gusto e chiamare di ordine economico e politico culturale
Non possiamo dimenticare questo sia prevalso certe tendenze polizia il nostro Paese perché quel tipo di cultura avevo una Paese un riscontro
Diffuso
E quindi occorre una riflessione culturale economiche politica che ci e dia delle categorie delle
Diverse quindi anche relazioni particolare quelle di ieri sono stati utili stimoli
Sono stati di utile stimolo però io vorrei invece
Soffermarmi
Cioè può farmi può porre un discorso su queste premesse molto concreto e a mio parere operativo
Va bene così locali
Io credo che
E ce lo siamo detti anche in questi giorni almeno per quello che ho potuto ascoltare che la linea delle lamentele di per sé non paga non potuto cioè
Ma io credo anche che sia perdente una linea del dire dobbiamo difendere quello che è come
Credo che quando
Nerina prima nel suo intervento diceva
Stiamo attenti a che con la critica l'attuale situazione possiamo alimentare la messa in discussione dei valori
Nella misura in cui sono rappresentati ha ragione ma questo
Non deve ovviamente evitare di evidenziare pone attenzione e attaccare quei limiti che anche nel suo intervento adesso mirabile richiamava
Perché la la realtà che abbiamo di fronte evidenzia questi gravissimi limiti del nostro welfare in particolare dell'Uefa nella sua componente sociale
Non sto a perder mentre nel senso che c'è una letteratura ampia
Ma basta anche qualche dato un Paese in cui ci sono tramite il piano di tre milioni di poveri assoluti più di otto milioni di poveri relativi sono le cose richiamava anche Chiara Saraceno ieri in cui mancano asili-nido
In cui i servizi per disabili non autosufficienti sono insufficienti
In cui il carico assistenziale il carico di che in gran parte sulle famiglie e sulla componente femminile delle famiglie è chiaro che c'è qualcosa che non funziona che non è giustificato dal quanto in meno di altri Paesi spendiamo
Spendiamo meno dobbiamo spendere di più ma spendiamo male anche spendiamo male
E allora bisogna mettere il dito nella piaga i piedi nel piatto diciamo è vedere
Dov'è che questo spendiamo male
Se il nostro welfare
A battere in particolare la nostra spesa assistenziale a parte il livello di povertà nel Paese
Decide il cinquantacinque per cento quando in Francia Germania eccetera lo abbatte del settanta per cento è chiaro che
Noi non facciamo una seria politica di contrasto alla povertà
Piglio l'esempio più facile dove ci sono dati illuminanti confrontabile a livello europeo ma
L'esperienza quotidiana ci dice di molti altri limiti insieme a tutti gli aspetti di valore ovviamente sono stati richiamati
E su cui bisogna resistere a piè fermo questo io condivido totalmente quanto diceva
Allora
Noi abbiamo preso l'iniziativa pigliandolo spunto dei quarant'anni di vita di prospettive sociali e sanitarie abbiam detto in questa situazione siam partiti un anno fa circa
Poniamo a fare una proposta che
Pur prendendo limiti atto dei vincoli che l'attuale fase di crisi economiche c'è tappone però possa attaccare questi gravi limiti del nostro sistema di welfare
Abbiamo scommesso
Se era possibile e a nostro parere a possibile anzi doveroso tentare di fare riforme anche con i fichi secchi cioè quando di soldi aggiuntivi sostanzialmente nel breve e non si
Può sperare di averne spendere la sfida è spendere al meglio le risorse che abbiamo il che non impedisce di continuare a rivendicare più risorse vanno bene i discorsi meno cacciabombardieri
E più soldi al welfare o discorsi questo tipo che io condivido
Però sciocche questo nel prossimo futuro nel presente nel prossimo futuro probabilmente sul piano delle risorse non otterrà che anche i risultati
E chiedo anche di poter far queste rivendicazioni più legittimato sì o no nel frattempo ho cercato di me fare di riordinare le risorse che ho di renderne efficace l'uso
In ordine ai bisogni con cui bisogna allora per questo abbiamo raccolto insieme agli esperti dell'IRES altri Sperti
Del K di Polonia verrà si parrucconi eccetera abbiamo cercato di fare una proposta l'abbiamo presentata un convegno
A Milano si della fine settembre e che adesso è pubblicato in questo nell'ultimo numero di prospettive sociali e sanitarie dello scorso anno
Numero tetro
Ci son parecchie cose
Allora che cosa consiste come partito il nostro ragionamento qual è il filo del nostro disco
Il filo del nostro discorso il
Seguente
Il sociale sostanzialmente la parte sociale del welfare eh estremamente frammentato
Sappiamo
Abbiamo cercato quindi di rito ricostruire cos'era sociale nell'UE nel fare abbiamo ricostruito riprendendo lo schema
Della Commissione non offre che è una spesa consistente sono sessantadue miliardi di Euro quattro punti di PIL
Se li consideriamo insieme seri sparpagliato ma li consideriamo ognuno per conto proprio con questo non si fa una politica sociale anche le risorse poi non vengono possa essere utilizzata al meglio
Sono risorse per la che a maggioranza Peraga a maggioranza qualcuno direbbe anche la totalità che derivano dalla fiscalità generale dalla fiscalità nazionale che quindi paghiamo con le tasse
Che non fanno parte del sistema previdenziale in senso proprio che ha sue logiche su esigenze suo rispetto di chi ha contribuito eccetera
Quindi
Sono risorse
Offerte dalla fiscalità generale
O nel sessantadue c'ho messo ci abbiamo messo sia le erogazioni le spesi in senso proprio sia alle idee
Riduzioni fiscali che attengono a questo campo per considero proprio nel suo insieme
Questo campo però non è mai stato riformato
Cioè nella sanità si contano fino a tre riforme
Da quella prima dell'ottocentotrentatré coi primi anni Novanta quale dalla fine degli anni Novanta eccetera
La
Dal la previdenza sociale è oggetto continuo di attenzione nel bene e nel male ma comunque
La sanità lei sociale ha avuto una riforma significativa che era tra i due otto
Che io cojo costantemente richiamo perché è uno dei punti da valorizzare e che però non è stata attuata cioè ha avuto
Un impatto positivo nel Paese realizzando praticamente tutto il Paese con qualità diversa ma in tutto il Paese la programmazione sociale
Che è un fatto fondamentale per qualsiasi percorso futuro
Ma poi le altre cose che la legge attendeva non sono state fatte perché ovviamente ce lo state scelte politiche diverso e qui sono state fatte anche delle analisi che si sono via via integrato
Allora non è mai stata riformata e allora da che punto dobbiamo partire per riformarla qual è la chiave del ragionamento
Io dico dobbiamo partire dai bisogni ed alle attese delle persone che hanno delle fragilità che hanno le difficoltà che hanno delle esigenze
Che si vengono riconosciute socialmente rilevanti e qui quindi il sistema pubblico è chiamato a dare una risposta
E che poi sono resta dirigenze che non sono agente ma anche molti operatori del settore
Dello diversi ruoli vivono
Constatano quotidianamente eccetera
Allora se dobbiamo dare le risposte
Ai bisogni della gente un primo che tende ad assumere è quello dell'efficacia abbiamo detto prima se il nostro sistema di Uefa abbatte la povertà molto meno di quali altri Paesi su quel tema è meno efficace potremmo ripetere il discorso
Allora dobbiamo cercare di massimizzare l'efficacia
E successivo passo cos'è io sono efficaci rispetto a un bisogno serio analizzo nella sua realtà
Nella sua consistenza le sue caratteristiche soprattutto in un sociale che cambia
I cui bisogni quindi non sono più quali standardizzati nel tempo ma divengono più complesse e con la non autosufficienza con un'attenzione nuova alla disabilità eccetera
Allora in questa complessità di PIL con le nuove case fattori di povertà eccetera io devo analizzare il bisogno nelle sue caratteristiche specifiche
Per poter
Attua attivare un intervento
Significa appropriata quel bisogno e quindi efficace
Ma allora questo mi porta come esigenza conseguente che io non posso fare
Interventi appropriati non possono essere appropriati gli interventi standardizzati gestiti dall'INPS da Roma con modalità amministrative burocratiche
E
Dei sessantadue miliardi cinquantaquattro sono gestiti così cinquantaquattro miliardi su sessantadue sono misure amministrative burocratiche gestite centralmente dall'INPS
Su una
Quella che si chiamava un tempo la riduzione amministrativa dei bisogni cioè bisogni non sono letti nella e allora è alta ma nel come l'Amministrazione sistema amministrativo fa comodo che siano mai
Allora se io voglio leggere atti e dare risposte adeguate ai bisogni appropriate quindi efficaci devo portare funzioni e risorse laddove i bisogni ci sono cioè sul territorio
Non posso in barba alla Costituzione che mi dice che le Regioni devono legiferare in maniera esclusiva la materia sociale e comuni amministrare continuare a legiferare e amministrare centralmente
Gli otto decimi i nove decimi delle risorse
Questo è da un lato incostituzionale ma dall'altro è controllo efficace contro l'appropriatezza
Cioè eh spreco sociale è spreco di risorse e non ottimizzazione dell'uso del permesso
Naturalmente quindi passione
Per rendere efficaci devo adottare quelle modalità
Di lavoro sul bisogno che sono state discussioni copie che sono Cucciari senza dei quali
Anche decentrando se decentriamo per fare stesse cose fa l'INPS non val la pena meglio le faccia l'INPS
Ma se decentriamo per fare le cose nuove che lavora evidenziava il vostro lavoro la vostra ricerca
E la ricerca di tanti altri alla riflessione di tanti altri ovviamente allora ha senso di portarli sul territorio sul territorio che istituzionalmente organizzato elettivamente sia attrezzato gestirli
Quindi
Con la legiferare dal registi nella legislazione e la programmazione delle Regioni e l'Amministrazione da parti di Comuni
Assemblati come si può dire code associati a livelli adeguati perché a livello tecnico comune non si fanno politiche sociali
E con tutte le integrazioni con
La sanità e le altre politiche sono necessari ma che posso fare sul territorio non le posso fare con insomma
Posso farle sul territorio qualche questa il lavoro tipico del sistema integrato di servizi sociali eccetera che la tra due otto
Opponeva chiedo al pubblico in termini di sistema di servizi della tra due otto
Allora
Questo significa però un territorio che potrebbe
Arrivare a gestire quattro cinque volte le risorse negativi
In cui quindi sociale sarebbe un interlocutore forte
Non marginale nelle politiche amministrative regionali locali comunali eccetera
E in cui l'insieme degli operatori del sociale avrebbe una sua contratto a vita anche negli altri rispetto agli attori delle altre politiche
E soprattutto
Essere chiamato
Attraverso un sistema democratico
Che speriamo funzioni al meglio vicino alla sua teorizzazione che dove si chiarì bisogni es si raccolgono le risorse poi si risponde anche politicamente della buona attività dei servizi o della cattiva gestione dei servizi
Allora noi abbiamo fatto di ma di fronte a questo dice ma queste tematiche come si fa la fa le riforme quando le risorse non ci sono
Bene analisi politologi che dicono che in genere le riforme si fanno non quando le cose vanno bene si può ripetere quello che si è prima ha fatto
Ma quanto le cose sono critiche i bisogni del Paese crescono le risposte sono appropriate e quindi si è costretti anche
La politica è costretta a cercare vie nuove a rimettere in discussione l'esistente e a cercare vie nuove
E la nostra proposta è stata proprio quella di sfidare
La politica le istituzioni e in primo luogo il Governo a dire guarda che non si può nascondere dietro un dito dicendo RAI risorse perché
Alcune riforme si possono fare
Di utilizzando belli o le risorse che oggi già si sono impegnate nel settore faccio un esempio il tempo non mi permette ma
Qui ce ne sono di più
Faccio l'esempio della politica contro la povertà
L'esempio della politica allora
E qui uso il termine equità anche se non piaceva ieri alle ore perché per me equità non è beneficenza un'altra
Allora
Se noi analizziamo
I beneficiari le famiglie beneficiari di provvedimenti come l'assegno la pensione sociale o le integrazioni al minimo
Che sono provvedimenti finanziati dalla fiscalità generale
E mirati a impiegare le risorse nelle famiglie noi vediamo che
Rispettivamente un terzo e un quarto
Dei beneficiari di questi risorse sono famiglie che risiedono nella
Nei cinque decimi più altri cioè nell'ammettere gli inglesi famiglie che sono sopra il reddito medio
E anche famiglie che sono indici di più alti di reddito famiglie ricche noi paghiamo le tasse non sovvenzioni amo le famiglie povere ci sono in giro e che rimanga di povertà e con queste risorse
Con parte di queste risorse apparterranno giustamente integrale reti fra gli basta a comparti consistente un quarto un terzo andiamo a integrare i redditi di famiglie benestanti o addirittura ricche
Con queste risorse
è un po'al di
Selezione sul reddito
Noi possiamo
Introdurre chiaramente una misura di reddito minimo
Cioè si possono raccogliere quei quattro miliardi che la Commissione povertà
Noi nel nella valutazione del esperienze avete un video avevamo detto che due dieci anni fa quei quattro miliardi a Commissione caponata detto ci vogliono per intervenuta la misura di reddito minimo
Allora
è fattibile dal
Non non comporta costi aggiuntivi è perché non ci si muove in questa direzione
Analoghi discorsi un po'più complicati però e quindi bisogna andarci vanno possano essere fatti per le politiche relativamente alle famiglie con figli e puliti meno ne abbiamo la povertà minorile fra le più alte di tutta Europa
Per le politiche con le famiglie con figli e ne sappiamo che con i tre figli immediatamente la situazione economica le famiglie deteriore eccetera
E io credo anche per gli interventi a non autosufficienza con alcune cautele alcune attenzioni
Una prima che voglio chiarire
Una selettività sul reddito non può essere una selettività sull'accesso cioè non può negare l'universalismo
Voglio essere molto chiaro su questo perché sono state avanzate alcune rilievi e io su questo voglio essere molto chiaro
Quindi non può finanziare
Secondo bisogna avere
Mi richiamava
Un sindacalista della CISL ieri bisogna avere attenzione alla
Alla fonte dei finanziamenti
Qui diverso e dove la fonte la fiscalità generale dove può comparire
Una qualche
Concorrenza contributiva per esempio gli assegni familiari va discusso consolidati una misura nuovamente contributiva solo però su questo si potrebbe aprire una discussione
Quindi
La selettività nel caso non è in nessun modo per l'accesso ai servizi mai se mai chiedendo a chi è in situazione economica familiare più benestante come si chiede a chi manda i figli ad asili nido
Un concorso alla copertura dei costi
Su questo so
Di trovare
Di aprire una discussione lo dico con grande
Anch'io con dei dubbi sul tema ma so che la fiscalità generale
La fiscalità generale che dagli anni ottanta
Ad oggi ha ridotto fortemente la sua poiché essi vite progressività allora la misura ma sui crediti marginali a del settanta per cento oltre quarantadue quarantatré
Difficilmente portò riportare la fiscalità generale a finanziare di servizi gratuiti per
Credo ci siano delle forti resistenze sociali ad andare in quella direzione
E quindi allora cosa faccio devo cercare di integrare il carattere e distributivo della finanza che Alitalia nel reale
Introducendo un po'dire distributivi ridistribuzione anche
In altre forme
Pagamento dei trasporti urbani o non urbane il pagamento dei servizi eccetera eccetera
Purché questo non vada a intaccare come dicono universalismo
Questo ovviamente
Fa questo operazioni decentramento eccetera cedeva accompagnato una profonda revisione dicevo non vale la pena di fare quando si fa l'intima
Anche sulla non autosufficienza per esempio come sulle politiche familiari ci sono
Ormai delle proposte di riforma
Consolidate prezzo differenziare che ci avvicinano anche a soluzioni europee differenziare a secondo del carico di cura
Che le situazioni comportano o per esempio puntare
Questo mi sembra molto importante puntare più sui servizi che sulle erogazioni monetarie incentivando quindi fortemente
L'erogazione di servizi
Che se spostassimo un po'di quei cinquanta fatto miliardi se creazione monetaria in servizio avremmo più occupazione avremmo più sviluppo
Avrebbe o meno carico sulle famiglie avremmo madre che è sempre lo preferiscono possono andare a
A lavorare invece che
A essere totalmente assorbiti in compiti di cura Ventola famiglia
Sì vado rapidamente a chiudere
Questo
Fattibile
Nel tempo con le gradualità necessaria ma alcune cose come dicevo si possono fare anche tempestivamente rapidamente
Purché ci sia un paletto perché
Io non
In verità in molto pericoloso di muovere o mettere in discussione le risorse attuali se contestualmente non ci sono i livelli
Essenziali di assistenza
Che garantiscono le persone in primo luogo le persone che oggi ricevano
Dei
Degli aiuti ricevano del tema delle risorse prevalentemente economiche ricevano dei servizi eccetera non possiamo
Mette in crisi e a rischio la situazione di queste persone sarebbe
Yara socialmente inaccettabili quindi dobbiamo fissare i livelli essenziali ma io mi chiedo anche un Governo che vuole fare l'ISE
Che la faranno i posti come si fa fare liste senza parlare dei livelli essenziali perché è tutto diverso se non servizio notò che attui Tolosa o con compartecipazione i costi è diverso in termini reali essenziali quindi secondo me il discorso
E anche il discorso per esempio delle politica di reddito minimo è complementare una politica di ammortizzatori sociali non si possa fare di più discorsi totalmente di dieci inchiesta CATTID uno dall'altro
E ultima cosa che voglio dire per me parlare di livelli essenziali vuol dire parlare di Standard i servizi e quindi di risorse che coprono standard di servizi
Guardate che qui sotto questo caso alla riforma
La
Federalismo fiscale è stato un grande imbroglio
Perché a ridiscusso semplicemente i soldi in modo diverso di dare a Regioni Comuni soldi che avevano già
Sottraendole probabilmente anche un po'
Fa fiscalismo
Federalismo fiscale e
Manovre economiche anche parecchi
Manovre economiche contestuale
Quindi il discorso va fatto anche del federalismo ha fatto sul complesso delle risorse allora dicevo i livelli essenziali in termini di stampa ma in termini di relitti esigibili
Secondo me non ci sono livelli essenziali seri che non si traducono in servizi in diritti esigibili
Perché questo dà modo alle persone di far valere i propri diritti ma dà modo le forze sociali di premere nei confronti anche delle istituzioni dà modo alla Bicocca sia la tutela sociale da Arbi
Forti mente di stand assunto delle cose su cui grande battaglia sosta nomadi
Quindi direi che e
Non radicali iniziamo il discorso dei diritti perché diritti dicendo che i diritti sono al top o sono pieni o non esistono
Facciamo definiamo dei livelli essenziali in termini di diritti Abdel livello che la nostra osso sullo sviluppo sociale economico
Richiede
Non ci sono immediatamente le risorse
Definiamo dei percorsi obbligati e con obiettivi intermedi beghe attualmente convergere dalle diverse parti del territorio nazionale verso quali obiettivi quindi con delle politiche anche di riequilibrio
A livello
In questo senso e concludo la crisi è un'opportunità è un'opportunità di mettere
Alle strette anche il Governo nazionale da parte delle istituzioni regionali e locali da parte delle forze sociali
è un l'opportunità che va accolta anche sul terreno di operazioni molto concreto
Viene mettiamo davvero alla prova l'emergere delle nostre ma soprattutto dei relatori vi ringraziamo comunque
La parola
Per l'ultimo intervento
A Tiziano Vecchiato direttore la fondazione Zancan
Buongiorno ce la fate
Bene allora
Io che prevedeva che saremmo giusti giunti a questo punto mi sono chiesto ma cosa dico
Che non sia già stato detto
Uno
E qui era facile indovinare Palmi son posto una seconda domanda
Ma
Quante
Persone ci saranno con più di cinquant'anni come nel mio caso
E anche questo ci sono andata abbastanza vicino a indovinare la risposta
Visto che anche su questa risposta ci siamo abbastanza mi sono chiesto ma se i nostri figli per quelli che hanno cinquant'anni e cinquantuno
Ci chiedessero ma voi che avete fatto l'ottocentotrentatré seicentosedici e poi non cito tutto arresto
O i nostri nipoti per quelli che avvenissero settantuno anni ecco
Ci chiedessero ma
Perché voi che ne avete capita giusta che avete fatto anche delle rivoluzioni giuste
Ma cos'è che non
Che vi ha bloccato
Per cui siete qui siamo qui
A chiederci cosa ne tengo è il fare e quale sarà il futuro dell'Uefa campo tragico ecco
Allora e gli ho messo in fila
Alcune promesse non mantenute cioè dove proprio non ce l'abbiamo fatta dico noi interpretando questo noi non soltanto in termini di persone ma anche in termini di centri di produzione di cultura
Ma ovviamente anche intermedi istituzioni
Cioè le istituzioni a cui noi deleghiamo in qualche modo il compito
Di interpretare democraticamente il pensiero non proprio ma di chi lavora fatica sul campo e anche a delle capacità di proporre delle strade praticabili
Allora per non farla lunga promesse non mantenute mio nel sette sei
La prima
è già stata detta ma l'aveva in maniera un po'diversa perché stiamo parlando ai nostri figli e i nostri nipoti
La gestione dei unitaria delle responsabilità e delle risorse ci abbiamo provato in ambito sanitario poi è andata male
Amato ha detto no basta
Ci abbiamo provato in ambito sociale lasciamo perdere per ora il socio sanitario ed è andata peggio
Cioè noi abbiamo migliaia di sindaci di amministratori locali che hanno un'enorme responsabilità
Nel non aver avuto il coraggio la capacità
Di fare quello che avrebbero dovuto fare
Quantomeno per ottimizzare il rendimento delle risorse
Quindi creano
Creando un danno sociale grandissimo cioè dovremmo presentarli danni
I soggetti deboli dovrebbero presentare i danni quando non ricevono servizi necessari
Agli amministratori locali che non hanno fatto quella cosa lì che i cultori della materia chiamano gestione unitaria del sociale
E questa diciamo è una promessa non
Mantenuta
La seconda promessa non mantenuta l'ha accennata anche duello ed era il signor Di cosa poco fa
E quella che noi
Chiamiamo in gergo la revisione dei trasferimenti
Cosa ci costava affatto
Quanti portatore di
Saresti anche nel mondo del sociale hanno fatto da tappo su questa questione
Dobbiamo avere il coraggio di dircelo
Cioè fa più comodo salvaguardare
Diritti portati a casa
Piuttosto che chiedere Cissé ripetendo le cose riusciamo a rispondere a un po'di più
Oltre che dei nostri bisogni diritti anche ad altri che sono senza ombrello senza copertura
Perché il problema è
Perché ammessi e a Luino e poi perché a lui e non a noi quindi qui c'è il gioco degli interessi
Perché a me tecnicamente e anche sul piano teorico non mi convince molto dell'esigibilità dei diritti poi lo riprenderò questo
Se esigibilità a volte vuol dire effetto tossico che miri trasforma in privilegi
A danno di altri perché se non ci fosse il danno ad altri potremmo dire siamo generosi abbiamo
Ma se ci chiede se c'è chi resta la porta allora comincio eticamente io a preoccuparmi
Non ce l'abbiamo fatta
Poiché c'è una terza promessa non mantenuta
Ed è quella del passaggio dalla beneficenza istituzionale che domina il sociale
A un sistema che sia universalistico io non riesco a capire chi dice che il sistema sociale è universalistico
Proviamo a guardarlo tecnicamente servato nella scuola acceso
Se vanno se vado in sanità accedo pagherò ittiche due miliardi su una cifra che oltre cento miliardi ma se vado nel sociale contro pago
Allora non sarà mica universalistico un sistema del genere
Cioè dobbiamo avere il coraggio di dirci la verità
Altrimenti non affrontiamo i problemi
Mentre dominante quello che un approccio di beneficenza istituzionale
In cui do ad alcuni
Che hanno più bisogno ed ho anche ad altri che sono così bravi da da far credere che hanno bisogno e che sono poveri
E invece non lo sono
Ed Emanuele poco fa lo diceva cioè i criteri di valutazione in sede di accesso sono tutti
Un po'a maglie discrezionali larghe quindi sono punti di svolta di trasformazione del nostro welfare però fino ad oggi
Noi non ce l'abbiamo fatta magari i nostri figli i nostri nipoti vedremo
Da un punto molto interessante perché ho sentito parlare di povertà e sapete che da quindici anni ci misuriamo con i rapporti annuali sulla povertà in Italia
Allora
Prendiamo come linea
Di riferimento il Veneto pro capite del Veneto tutti
Soldi messi per lottare contro la povertà il disagio sociale
Nonché una delle ultime Regioni a destinare risorse a questo bene andiamo vicini Friuli-Venezia Giulia destina quattro volte di più
In termini pro capite
Provincia autonoma di Bolzano tre volte di più
Provincia autonoma di Trento tre volte di più Regione Sardegna tre volte di più
Quindi
Andiamo lì andiamo insieme ci spostiamo come convegno
E lì vedremo che la povertà e debellato
Perché si hanno una capacità così intensa
Di aiutare i poveri i bisognosi
Vuol dire che l'impatto c'è assolutamente no
Perché perché trasferiscono soldi
Nega una gli operatori la capacità di dare servizio di accompagnare di aiutare ad aiutarsi
E via quei trasferimenti
Questo Guelfa
Con cui abbiamo a che fare quindi far verifiche di efficacia è facilissimo
Infatti annualmente le facciamo e non è difficile misurare il rendimento
Proprio perché abbiamo esperimenti al contrario
Invece che dare meno diamo di più e però non abbiamo del risultato
Ecco questo è un punto secondo me molto critico perché cosa vuol dire beneficenza privata vuol dire ti faccio la carità e poi io mi preoccupo se tu quello che è ricevibile aiuto che dicevi
Lo usi a mio giudizio bene o male
Ma è lo stesso che fanno le istituzioni è uguale
Cioè io praticamente aiuto senza le persone non chiedo alle persone di attivarsi e quindi di far
Ingaggiare incontro far diritto e dovere
Se non c'è questo io sono
Comunque dentro una cultura di beneficenza istituzionale i nostri figli ce lo diranno tranquilli alla grande
Credevate voi di essere universalistica eccetera quindi se vogliamo un welfare universalistico nel sociale dobbiamo rimboccarci le maniche
E costruirlo
Le strade ci sono un po'ne abbiamo sentite ce ne sono anche altre per cui
Quello che diciamo universalismo selettivo io lo chiamerei invece nel sociale sono una serie di tasse sul consumo oppure di pagamento al costo
Invece che pagare un privato lo pago all'istituzione
Va bene questo erano alcune per per ragioni per dire che
Non ce l'abbiamo fatta poi dove non ce l'abbiamo fatta
E
Il passaggio da costo all'investimento
Il sociale stranissima mente ha tanti soldi abbia sentito cinquanta miliardi di euro poi arriviamo oltre sessanta sì
Sommiamo le detrazioni fiscali non sono pochi
Di questi cinquanta
E rotti miliardi di euro ne trasformiamo i servizi quattro miliardi
E quello che fanno i Comuni quindi che lavora nei servizi in certi casi eroico perché riesce a dare tanto
Con molto poco
Però
Nessuno mette in discussione quelle risorse cioè
Mi mi fa tenerezza chi dice che i soci all'avvio alle più soldi
Ma se non siamo neanche capaci di usare tutti i soldi che abbiamo
Per una serie di inerzia istituzionali per il fatto che non mettiamo in discussione per il fatto che non facciamo un quesito alla Corte costituzionale per dire se i soldi che lo Stato gestisce legittimamente non debbano essere spostati nel territorio agli enti locali
Gli abbiamo visto noi i lanci scindersi eccetera mobilitarsi su questo abbiamo visto le Regioni a mobilitarsi su questo
Non sto criticando nessuno sto solo dicendo che ci sono delle
Potenzialità perché se riusciamo a fare con quattro miliardi di euro tutto quello che c'è in termini di infrastruttura territoriale dei servizi
Immaginiamoci solo con l'otto o Conte può con dodici
Bene fine delle lamentazioni sul fatto perché
Non ce l'abbiamo fatto però ci sono tre risultati
Pesanti che a me non piacciono
E a molti altri
Primo risultato è la dissuasione lasciate ogni speranza
C'è la crisi non non ci sono risorse eccetera eccetera questo effetto dissuasione e convincente la gente ci crede non pensa che ci sono
Risorse
Non usate adeguatamente usati legittimamente
Novanta per cento dei trasferimenti esso così si di servizi non lo pensa perché queste sono operazioni eclissi
E quindi non c'è verità nel parlare del sociale non c'è verità non c'è il coraggio viste le cose come stanno ci son troppi interessi diciamo qualche dato proteggere però fosse solo dissuasione
Quando la dissuasione diventa terrorismo psicologico allora mi dà proprio fastidio
Ecco quand'è che le facciamo terrorismo psicologico i vecchi Ciro guideranno
L'anno autosufficienza eccetera eccetera
E chi l'ha detto e chi l'ha misurato
Le stime al due mila sessanta solo di un punto e mezzo in più in più di pieno insolventi quattro venticinque miliardi di euro
Una cifra gestibile tranquillamente nell'arco da qui al due mila sessanta in maniera incrementarle perché gestibile tranquillamente perché non è un costo se lo trasformiamo un lavoro di cura è un investimento
Da lavoro persone e che male c'è dal lavoro alle persone
Allora che me lo presentino come che i vecchi cioè quelli over novanta Ciro guideranno questa proprio è terrorismo psicologico ma che la gente si crede anche i politici si trentanove
E nei loro discorsi sistematicamente portano queste argomentazioni quindi questo è un risultato piuttosto bruttino un altro risultato
Non piacevole
E che negli ultimi vent'anni noi però dico noi dico non noi qui perché
Non facciamoci del male ma in generale non abbiamo prodotto innovazione di risposta
Cioè degli anni settanta ottanta sì perché c'era da dei istituzionalizzare da creare accoglienze comunitarie o altro e via di questo passo
Anni novanta e poi questi ultimi dieci anni ci siamo affannati su innovazione di processo
Quindi abbiamo aumentato i costi dei servizi perché ogni volta che certifichi che fai poi scarichi sugli utenti
Oppure li abbiamo abbatti diciamo così abbattuti giustamente quando si diceva prima massimo ribasso e consenziente
Ecco perché allora in questi ultimi vent'anni non siamo K stati capaci di produrre innovazione di risposta
Invece abbiamo lavorato sui meccanismi di outsourcing piuttosto che questo o quell'altra cioè sulla regolazioni di processo
L'acqua che abbiamo avuto non era delle migliori
Perché se non c'è innovazione di risposta non c'è
Uh anche una capacità di ottimizzare il rendimento delle risposte di produrre più lavoro di guerra
Con le risposte che abbiamo quello è dobbiamo invece provare
Poi terzo risultato questo un po'difficile da spiegare quindi non vorrei perso del tempo ma intanto lo metto come titolo noi abbiamo
Coltivato e vezzeggiato l'idea dei diritti a fruizione individuale
Poi questi diritti alla professione individuale li chiamiamo diritti sociali ma di sociali hanno molto poco perché è un diritto sociale cosa corse
Di diverso dal diritto individuale e se il beneficio che trova la persona diventa anche beneficio per gli altri ma non avevo congegnato lo anche giuridicamente in maniera molto diversa da come
Da come stiamo facendo adesso
Bene questi sono tre risultati poi se c'è un minuto torno su queste diritti individuali aree di investimento così a via Po chiudere
La primaria di investimento secondo me è andare a chiederci quale il rendimento della spesa sociale misurarlo
è uno dice come faccio misurarlo non è facile
Beh
Possiamo misurare due cose
Quanto lavoro eccetera
La spesa sociale visto che ne genera così poco i margini di miglioramento alla grande ci sarebbero
Da parte di chi ha responsabilità
E poi l'altra cosa che non si fanno i servizi perché o non non si è capaci o perché non conviene e misurare l'efficacia cioè l'aiuto
Che io riesco a dare alle persone
Che se non faccio questo mi espongo al rischio di cronicizzazione delle risposte
E questo non conviene a nessuno perché lede la dignità della persona uno lo trasforma in un assistito di lungo termine di lungo periodo anche quando non ne ha bisogno
E in più stretti risorse che potreste dare ad altro
Poiché questo quindi è un'area secondo me di per investimento molto importante
Io un'altra nel rivestimento quello di fare incrociare i diritti e doveri degli aiutati
Non delle persone così in genere ma degli aiutati perché ogni persona è un valore
In sette quindi anche chi ha grandi difficoltà
E chi lavora
Lo sa e chi vive i problemi lo sa ha capacità di essere di aiuto agli altri questa è un'altra frontiera per il lavoro
Di chi opera nei servizi alle persone ed è una sfida professionale oltre che tecnica e metodologica
E quindi questo secondo me è molto importante se poi anche Rodotà ha detto che bisogna rileggere la costituzione di attualizzarla bene allora io dico
Terza area di investimento re interpretiamo il senso dei diritti sociali
Perché i diritti individuali sappiamo quasi tutto
I delitti individuare da dove vengono da due grandi battaglie
Vinte e poi con rilassamento negativo
Prima battaglia l'ha fatta la cultura liberale
Che ha liberato i bambini sfruttati le donne che non votavano cioè i diritti individuali li ha portati a casa
La cultura socialista a portato a casa i criteri le appartenenze quando entrambe le culture non ampio saputo cosa fare
Ci hanno lasciato lì tradire inventatevi voi una cultura che costruisca il welfare la Società del futuro nuovi modi di essere Società
E dove quindi viviamo di una rendita che ci ha dato i risultati più di quello dobbiamo quindi esplorare nuovi modi Vieste le società solidale
Bene quarta are rivestimento poi ho quasi finito bisogna che noi superiamo anche concettualmente il dualismo pubblico-privato
Non ci serve
Negli anni Novanta e negli ultimi dieci anni abbiamo anche giocato su questo come più pubblico meno pubblico più privato questo e quell'altro
Cioè quando svolge una funzione di pubblica utilità di interesse pubblico stai facendo una cosa importantissima è pubblica
Fine
Se tu però per la tua ragione sociale con l'altra mano stai anche vendendo dei servizi che non sono
Di interesse pubblico ma perché sono di interesse chiamiamole di mercato non c'è nulla di male basta che sia chiara
La linea di demarcazione che quindi anche la responsabilità sociale che tu eserciti mentre fai queste cose e allora qui credo che ci siano omaggi qui un
Molto interessanti
Per evitare i rischi che
Che ci sono penultima aria di investimento è
Ci interessa il rapporto costo efficacia
Ci interessa
Allora misuriamo no
Non costo risultato costo efficace cioè il beneficio che le persone le famiglie
Portato a casa da quello che si fanno i servizi
Do ora la cosa bella e che in alcune realtà italiane ci sono operatori che stanno sperimentando proprio questo
Lo fanno senza montarsi la testa
Senza far rumore così anche lavora più tranquillamente che non trovano pali tra le ruote
E stanno o mettendo a punto provando sperimentando soluzioni
Proprio per gestire il rapporto costo efficacia ma questo è molto importante perché dà valore doppio al lavoro di cura pure gli altri e produce soluzione che poi
Mettere all'esposizione dei tre colleghi ed e dei dei lavoratori
Che verranno diciamo dopo che tu avrei finito di lavorare
Ultimare l'investimento io credo la variabile N.B.
Cosa vuol dire variabile n p siamo noi la variabile non professionale perché nei servizi sociali
Buona parte del lavoro chi lo fa
Lo fa i familiari
E lo fa qualche altro a titolo non professionale e netti e poi c'è la variabile professionale
Allora so che c'è stato un gruppo di lavoro sull'integrazione
La
Asticella dell'integrazione si sposta ancora oltre perché istituzionale gestionale e professionale però io devo integralmente sul problema sul bisogno e produrre un costo efficacia
Più interessante di quello che sappiamo fare questa variabile MP
In Piemonte quanto vale se noi la rapportiamo al lavoro di cura familiare non remunerato associato agli infermieri che vanno a casa piuttosto che qualche altro Iossa
Per anziani non autosufficienti gravi vale novecentoventi milioni di euro all'anno nel Veneto vale ottocentosessanta in Toscana ottocentotrenta vale tanto
Allora se noi destinasse uno solo il cinque per cento di questo valore a proteggere questi lavoratori e netti
Nell'ultima fase della vita con tutela previdenziale o altro faremo una grande opera etica e sociale o solo evidenziato alcune aree di investimento che
Ci danno anche l'idea che il sistema sociale
E quello che ha più potenzialità di sviluppo se avessimo
Una capacità politica di interpretare queste sfide perché gli altri sono a raschio divari le gli altri sistemi di istruzione
La sanità mente sistema sociale avrebbe dei grandi potenziali ma dove troviamo nella classe politica capace di interpretare
Queste sfide
Dove la troviamo
Visto che già fra di noi c'è fra tutti quelli che studiano cerca lo sperimenta non rifletta
Facciamo anche abbastanza fatica a confrontarci e li tendo tra virgolette di protagonismo e quindi la ringrazio molto di questo invito di questa opportunità grazie
Grazie davvero
Un dibattito assolutamente belle interessante penso che il non lascia in eredità alla possibilità per i network che per
L'istituto di ricerca di mantenere quale un dialogo una collaborazione affetta quindi un risultato in più che possiamo
Prevedere per il lavoro di questi due giorni
Siamo solo con il Giornale Radio sociale su Twitter indiretta su Facebook stesso vari servizi radio e abbiamo venti minuti di pausa perché se vogliamo mantenere il
Avrebbe enti no ma
Ventinove è un po'esagerato ma noi non possiamo andare oltre le
Quattordici e quarantacinque puntuali altamente non riusciamo a concludere bene i lavori
Quindi iniziamo
Puntualmente a quell'ora