Ecco ci ha detto lui appuntamento settimanale di radio radicale dedicato i mercati dell'energia e all'ambiente
Questa sarà la terza puntata su un caso di sussidi in forma di sconto nella bolletta elettrica concessi per oltre quindici anni allo stabilimento metallurgico sardo di Alcoa e ad altri insediamenti solari simili
Incentivi che pesano sulle bollette di tutti e che secondo l'Europa sono aiuti di Stato ma che in forme più o meno sbarcate esistono anche in altri Paesi a vantaggio di alcuni grandi consumatori industriali di energia
Eravamo arrivati alla decisione della Commissione UE del due mila e nove che obbliga lo Stato italiano a chiedere indietro ad Alcoa gli sconti accordati successivamente al tempo limite che la stessa Commissione aveva imposto in precedenza
Si tratta di circa trecento milioni in un solo anno come calcolati del Governo italiano mentre per tutti i quindici anni di sussidi Marco Alfieri della stampa stima il vantaggio in quasi due miliardi
Nell'aprile due mila dieci Alcoa ricorre contro la decisione di Bruxelles senza successo finale e nel marzo due mila undici la Commissione deferisce l'Italia e la Corte di giustizia per il mancato recupero degli aiuti
Alcoa nel frattempo minaccia come oggi la chiusura degli impianti che ottiene la legge cosiddetta salva Alcoa con effetti fino al trentuno dicembre due mila dodici e i vantaggi che possono arrivare a quaranta euro al megawattora
Circa la metà di quanto l'energia costa oggi all'ingrosso al netto di tutti gli oneri
La scappatoia è sempre la stessa fare una norma che solo formalmente non è ad hoc per prorogare gli aiuti
Quando arrivai salva Alcoa un altro stabilimento metallurgico sardo che ora alluminio ha chiuso e l'utilizzo del carbone locale per produzione elettrica anch'esso si trascina tra sussidi e progetti di rilancio
L'industrializzazione ex di stato di carbonio e delle aziende vede nuovi investitori tirarsi indietro uno dopo l'altro come racconta in un bel reportage Marco Alfieri sulla stampa
Le produzioni di base fatti in Sardegna così come nel continente sono sempre meno competitive e la disoccupazione degli under trenta nell'area è arrivata ai giorni nostri attorno al cinquanta per cento
Una situazione drammatica a fronte della quale però la proroga dei sussidi fornisce soluzioni non solo inique distorsive ma necessariamente temporanee e quindi induce i beneficiari e tirare avanti ed approfittarne senza una politica di investimenti
Sussidi insomma che rimandano ma nello stesso tempo rendono più incerto e repentino l'esito finale di deindustrializzazione
La politica sembra non riesca a trovare il coraggio e la visione per cambiare pagina e affrontare il problema dello sviluppo di queste e altre aree depresse con una qualche visione strategica
Davvero vogliamo fare produzioni di base energivore pagate dalla collettività in una perla del Mediterraneo davvero non ci sono altre strade
Fornire magari finanziamenti agevolati a nuovi imprenditori anziché sussidiaria un business in crisi e a forte impatto ambientale non sarebbe più ragionevole
Con due miliardi di euro pari a un milione a testa a due mila disoccupati è probabile che in questi quindici anni politiche di welfare la persona investimenti formazione infrastrutture
Quelle giuste anzitutto i materiali avrebbero fatto meglio rispetto al tunnel degli aiuti industriali senza una prospettiva e che offendono la concorrenza
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Questo ciclo di puntate c'è grazie a Stefano Motta rally
Un saluto da Michele governatori