"La sinistra nella storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi"

Così così funzionerà sempre
Questo è il modo di farlo funzionare
E poi come si spegne
Siccome
Il mio collega e amico Massimo Riva che dovrebbe coadiuvare mi dovrebbe sedere accanto a me come partner indi nell'esercizio della funzione di moderatori del dibattito non potrà con raggiungerci che dopo le undici perché viene da Milano tocca allora a me
Il compito di fare gli onori di casa come responsabile insieme con Massimo Riva
Del di questa iniziativa in quanto presidente della Fondazione basso insieme appunto con Massimo Riva in quanto presidente del gruppo della sinistra indipendente del Senato
Ringrazio tutti coloro che hanno la colto l'invito a partecipare
A questo dibattito con la loro presenza qui e in particolare ovviamente ringrazio coloro che hanno ha raccolto l'invito di hanno ad annunciare il loro intervento comparire in questo cartoncino di invito con il loro nome e cognome
Dico subito che i due elenchi ovviamente non non non coincidono i presenti sono più numerosi
Che coloro che hanno annunciato il loro intervento d'altra parte
Anche fra questi ventitré nomi c'è qualche senza a causa qualcuno di sopraggiunta influenza e qualcun altro di
Sopraggiunti impegni
Ecco dico subito non non potranno partecipare Gianfranco Pasquino
Si si sono giustificati Gianfranco Pasquino Pasquino perché impegnato a Bologna all'università John Hopkins Claudio Pavone perché colpito da influenza all'ultimo momento mi ha telefonato ieri sera Valdo Spini perché impegnato nel al consiglio comunale di Firenze e Rossana Rossanda per altri impegni ecco questi hanno annunciato diciamo la loro la loro assenza spero che invece non non abbia essere assente Gerardo Chiaromonte
Che però era un pochino diciamo così incerto per le sue condizioni di per le sue condizioni di salute
Aggiungo ancora che ovviamente questo elenco di ventitré nomi non è esaustivo noi ci siamo rivolti semplicemente a a a storici e politici con i quali la Fondazione Basso
Ha avuto occasione di incontro e di collaborazione nello svolgimento della sua attività di studio
E ricerca e i politici ovviamente li abbiamo selezionati per così dire in con questo criterio di invitare a partecipare naturalmente l'Aglianico veniva aperto va invitare a partecipare con un intervento previsto coloro tra i politici che hanno peccato come dire testimonianze scritte anche sulla storia della sinistra di cui sono stati di cui sono stati parte cui di cui sono stati partecipi
L'ho detto non esaustivo questo elenco aggiungo ovviamente anche con con una volta non esclusivo nessuno evidentemente deve sentirsi escluso io spero che il tempo previsto abbiamo ci siamo proposti come avete veduto di fare un di dedicare l'intera giornata questo convegno il tempo previsto disponibile permetterà altri interventi oltre quelli che sono qui nominativamente indicati
Il dibattito non si apre con una relazione
Assumiamo come riferimento
Il libero di Paul Ginsborg Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi con la partecipazione dell'autore che qui seduto accanto a me e che io ringrazio partì con particolare calore per
Essere preso l'aereo da Cambridge
Nel Regno Unito essere venuto oggi a Roma per partecipare di pre di persona al nostro dibattito quindi il suo libro o come dire fa fa le veci
Della della relazione l'Autore perciò non ha il compito di relatore ma evidentemente invitato a intervenire e ha replicare
Ci è parso che appunto il suo libro fornisca occasione e stimolo a contributi di analisi e riflessione su un tema che al centro delle vicende e del dibattito politico non solo in Italia in questo periodo
Il grande tema dei problemi e delle prospettive della sinistra in questo Paese ma non soltanto in questo Paese
Cioè e ci proponiamo come di leggere nel passato
Per meglio comprendere il presente ed esplorare il futuro
Ricordo a questo proposito la massima di Goethe che mi sembra assoluti del tutto pertinente ai nostri propositi e alla situazione al contesto nel quale questo dibattito si colloca le età in cui si preparano riforme e rivolgimenti sono attente al passato a quello del quale vogliono strappare i figli
E a quello di cui vogliono riannodare lì per continuare a intesse early ecco io spero che riusciremo a tener conto di questa davvero aurea massima
Nel svolgimento del nostro dibattito dicevo che che il il libro di Paul Ginsborg ci fornisce una guida una guida certamente utile era quella lettura del nostro passato ancora così recente anche perché si presta a critiche e dissensi ovviamente e perciò a un confronto di opinioni che spero sia ricco e vivace nel corso del nostro dibattito non tocca a me ovviamente pronunciare il primo intervento sarebbe indiscreto anche presuntuoso ma vorrei esprimere un augurio che anche una esortazione
Il libro copre il Periodo dal dopoguerra a oggi storia d'Italia dal dopoguerra a oggi nel nostro tema e sinistra nella storia d'Italia dal dopoguerra a oggi
Ecco mi auguro davvero che quel periodo sia concluso con il mille novecentottantanove l'anno dei porta enti mi auguro che il futuro sia già cominciato e che domani anzi già oggi
Sia un'altra storia di un'altra sinistra
Spero che anche a questo fine il dibattito di oggi abbia una sua utilità una sua funzione
Venendo agli aspetti concludendo sugli asili per quanto riguarda diciamo il modo di ordinare questo dibattito facendo i conti noi disponiamo
All'incirca di sei ore
Tra mattina pomeriggio
E quindi grosso modo
Un conto molto elementare ha una benda c'è spazio per una ventina di interventi che essi enti che abbiano una durata media di quindici venti minuti tutto questo con molta elasticità
Non mi propongo certo di togliere la parola a chi
Abbia a superare
Di qualche minuto il tempo medio che ho indicato è semplicemente un'indicazione che fornisco perché ciascuno così abbia un criterio di orientamento per quanto riguarda il tempo di cui di cui si dispone tenendo conto appunto che e anche dobbiamo dare spazio a repliche osservazioni non necessariamente un intervento conclusivo repliche osservazioni dell'autore del volume che appunto qui assumiamo come riferimento
Se non sono male informato
Sarebbero disposti anzi quasi propensi
Intervenire per primi
Carlo Donolo Luciano Cafagna
Vittorio Foa
E mi fermo qui intanto Gaetano F.
Renato Zangheri ecco già
Alberto Caracciolo
Come
Ah non vanno Romanelli si Regione
Quindi allora se non ci sono obiezioni a questa prima serie indicativa che ora ho fornito di interventi pratiche prego
Carlo Donolo di voler prendere la parola
L'uso dal posto stesso se può sedersi lì premere quel dove c'è un tondino mi pare che corrisponda sei padronali fece l'accesso sì sì
Sì accetto di questo ruolo in genere ingrato di rompere il ghiaccio essendo io non uno storico ma semplicemente un sociologo politico
E quindi diciamo sentendomi abbastanza estraneo alle eventuali dispute disciplinari che ovviamente un libro come questo è destinato ad accendere tra gli storici di professione
Leggendo quindi libero di dirlo che senza il mite come lo leggerebbe un cittadino di questo Paese peso mediamente informato che si alcun poco Pato di alcuni dei problemi che il libro tratta quindi un cittadino diciamo iper ipoteticamente competente ma certamente non uno storico
E quindi le mie valutazioni sono diciamo la reazione di un letto di un lettore che cerca di fare un buon uso della della lettura del testo
Il il tentativo di dir loro quattro mete siccome compra copre un arco di tempo così ampio molto ambizioso e si presta certamente a critiche di vario genere una potrebbe riguardare lo schema interpretativo che sostiene tutta l'argomentazione del libro la sua stessa struttura
Perché ovviamente sullo schema interpretativo soprattutto tra noi italiani avremmo probabilmente preferenze anche molto contraddittorie e conflittuali l'altra può riguardare
La struttura stessa espositiva degli Hibroi il giocare su diversi livelli tipi di argomentazione e di anche dire distinte espositivo
E infine altre critiche potrebbero riguardare e le valutazioni e le ricostruzioni di singoli eventi ed episodi della nostra storia nazionale recente su tutte queste cose immagino che si potrebbe trovare il pelo nell'uovo e a bere anche la voglia di di sentire ma non è stata questa la mia Renate reazione diciamo alla lettura nel senso che ho apprezzato prima di tutto
Beh il coraggio morale se vogliamo così di tentare una vasta sintesi quasi un affresco di molti anni della nostra storia recente sulla quale i nostri storici ma delle anch'io sarei molto reticente a a produrre una un tentativo equivalente
D'altra parte essendo consapevole il fatto che una sintesi di questo genere oggi in particolare già MIP indiremo suggerivano le parole di Giolitti
è particolarmente necessaria se è vero che siamo un po'alla fine di una certa fase della storia nazionale
E c'è un certo bisogno di rivederla un po'composto un vasto panorama che nella quale ci sono ancora molti buchi neri molte ombre certamente molti aspetti che devono essere approfonditi e studiati
Ma ciò che interessa oggi che dalla coscienza comune alla al cittadino informatore presente ai giovani in particolare a cui questo libro forse è particolarmente delicato ed è di rifarsi un po'un'idea di quel di cosa è successa in questo in questi quarant'anni
Che questo libro in questo senso secondo me da una mano seriamente in nel metterà a disposizione
O quello che possiamo dire un affresco di temi della ricostruzione degli eventi e retrocesse d'altra parte anche un'ipotesi interpretativa abbastanza forte naturalmente quindi da questo punto it diciamo come servizio al pubblico che forse la la lode migliore che si può fare in un libro direi che è riuscito
Per un aspetto particolare poi direi che il libro risulta interessante cioè per il fatto d'avere così spesso sottolineato la relazione complicata e spesso infelice tra la politica la Società nel nostro Paese o come diciamo noi in gergo un po'più astratto tra il politico e il sociale
E questo è particolarmente vero quando servivano saliva gli anni cruciali gli anni più problematici la nostra storia cioè diciamo i famigerati anni settanta
Qui il libro di questi anni fornisce il a mio parere una ricostruzione che almeno in prima approssimazione è accettabile sommando considerando che pure se ne cito scritte naturalmente sulle seguaci un'abbondantissima pubblicistica in materia in effetti la storia di questi anni in gran parte nel dettaglio ancora da fare
E mentre per quanto riguarda specificamente una una una così una uno un fatto molto importante come il movimento studentesco momenti giovanili
Egli ha negli anni Settanta Gamo credo soltanto il saggio di Peppino Ortoleva che possa essere citato come seria base per una discussione certamente non è una ricerca esaustiva neppure quella ma anche lì almeno c'è un inizio
Ecco politica e società proprio il libro divismo sottolinea molto con vari strumenti direi da un po'da varie prospettive la interazione complessa tra questi due direi lì e anche gli aspetti un po'poco felici diciamo di questa interazione
Tra l'altro cioè un utilizzando anche qui e là categorie diciamo sociologiche ti procura del familismo amorale che hanno ASS sempre aperto grandi discussioni in Italia che sono ancora pretesi discussioni del resto
Ma che qualche modo ci introducono ad un livello profondo della struttura della società italiana e anche del rapporto tra della società con la politica cioè il tipo di politica che questo tipo di società in grado di sopportare sostenere accettare tollerare
E anche eventualmente far degradare in una relazione non sempre molto come dire forse funzionale sì ma non sempre molto razionale non molto buona per la vita della democrazia
Questo libro di dirlo secondo me lo sottolinea basta
Ma in particolare per chiudere poi perché non voglio dilungarmi molto
Direi che un aspetto che trovo interessante nel libro è questo
Per quanto riguarda gli anni della crisi della società italiana diciamo gli anni Settanta chiamiamoli per e semplicità
Circolano in Italia delle interpretazioni
Da un lato riduttive o dall'altra anche esplicitamente malevole nei confronti di tutto ciò che è successo in quegli anni
Per quelli che sono le idee dominanti forse anche le forze dominate degli anni ottanta e gli anni Settanta appaiono come una specie di inferno che è stato bene liquidare e superare una cosa che in gran parte e cattiva è brutta mentre gli anni Ottanta sono gli anni in cui la città italiana effettivamente è cresciuta si è modernizzata rilevato un Paese più simile agli altri ne discorre
Io dubito molto di questa interpretazione perché in questa abitazione vedo che e ancora in corso una era diciamo una resa dei conti con gli anni settanta
Un cito per il gap soltanto per ragioni di di fretta un solo testo che come dire fa a pugni con interrogazione del liberismo e cioè il duello a sinistra di Cafagna Amato sono non so se sono presenti gli autori
Che trovo essere esattamente l'opposto di ciò che sostiene antismog credo al modo ma quanto documentato nel suo libro
Naturalmente come dire l'interpretazione di dismettendo piuttosto forte ben costruita si presta a quindi ad essere aggirata proprio è bella come edificio però uno le può costruire un altro completamente alternativo
E io stesso a est trovando invece abbastanza a mio agio in questi edificio potrei essere tentato di suggerire correzioni o degli abbellimenti diciamo
O di volendo spingere più avanti l'analisi suggerire che questo schema che così in fondo mi soddisfa in definitiva mi fa sorgere anche molte domande che riguardano i file fondamenta di questo edificio stesse
Oppure il futuro l'al di là diciamo anche se questo palco ovviamente al dirà anche delle prestazioni che si devono chiedere a un un'opera di storia
Ma detto questo direi che comunque per chiudere la virtù del divo se c'è oltre quelle più ovvie che ho già ricordato consiste in questo di Rick portare la nostra attenzione su questo nodo cruciale della storia nazionale dobbiamo arrivare ad intenderci bene su su su ciò che è successo in Italia
Degli anni Settanta dicono i settanta perché è il decennio problematico altrimenti non credo che sarà possibile fare l'operazione che Giolitti suggerisce cioè di chiudere questa cosa e andare avanti
Mi sembra ma molti segni della pubblicistica ancora corrente
Anche per fino se vogliamo prendere un sintomo da come molte autorità intellettuali della sinistra democratica in Italia reagisco in visita al movimento studentesco oggi
Si colgono ancora idee benissimo i segni del fatto che c'è una ferita aperta che non è stata rimarginata perché vedo molti risentimenti vendette le lezioni che devono sempre essere dati modo paternalistico a qualcuno che considerato minore
Regolamenti di conti arriverete attuale beninteso naturalmente ora se deve essere così sarebbe meglio e prende anche lo spunto da divo di dirlo per una ripresa in grande stile di un dibattito su le grandi correnti sulle grandi tensioni sulle grandi contraddizioni della nostra società ma a superando appunto quegli schemi un po'così
O a polo Geti ci o viceversa di rom tutti derogatori e in definitiva persecutori che hanno molto caratterizzato il dibattito sugli anni Settanta finora
In Italia e credo che di utili sull'invece in questo senso proprio perché tutto sommato a me appare una valutazione equilibrata oltre che una ricostruzione equilibrata di ciò che Successo anche secondo la lite è una sintesi quindi è un inizio
Ed è lavoro storiografico e sociologico da fare ancora molto questo è ovvio diciamo
Ecco ci può essere un buon aiuto aiutarci proprio perché essendo lui straniero a superare la ai limiti dei nostri punti di vista che spesso sono un po'troppo casalinghe un po'troppo di bottega un po'troppo di ciascuno di voi affezionata alle proprie vecchie interpretazioni che veramente ormai mi sembra estremamente inadeguate questo in particolare per quanto riguarda
La
Il nodo cruciale lo snodo cruciale da cui dobbiamo in qualche modo liberarci positivamente quello degli anni Settanta direi che questo è un punto che in cui il libro rivela delle sue virtù o per lo meno è un o un buono aiuta a camminare in avanti
Grazie d'onore mi pare che l'ordine previsto per del tutto azzeccato perché Luciano Cafagna è stato chiamato in causa citato per nome e cognome quindi gli do subito la parola grazie Luciano
Io mi metto i miei mi colloco in un'ottica molto diversa da quella Di Donno no
Lo dovrebbe venire
Tornerà in un'ottica molto diversa da quella di Donolo che peraltro stimo molto ma dal quale dissento parecchio
Per me la sinistra in Italia pare condannata al duello
Oggi e le condizioni ideologiche originaria di quel duello sembrano venire meno però il duello continua
Si fa anzi mi sembra più violento e più serrato
Eppure se questo duello non cessa
Pare del tutto improbabile che la sinistra possa governare secondo il classico modello e l'alternanza delle democrazie rappresentative e questo ovviamente per una vistosa carenza dei numeri delle quantità elettorali necessaria
I partiti possono rifondarsi riforme elettorali possono lubrificare il gioco delle tendenze
Qualche effetto carismatico potrebbe anche abbreviare i tempi ma in ogni caso nelle condizioni del duello il giorno del governo di sinistra
Vincolato al successo di un partito solo resterebbe lontanissimo forse fuori proprio fuori del nostro orizzonte e credo che queste sia un'evidenza difficilmente discutibile
Prima di proseguire e vorrei porre la domanda esistenziale ai poi proprio necessario un governo di sinistra
Io resto fra quelli che pensano di sì
Mancassero altre ragioni questa mi pare l'unica strada per la quale può introdursi in Italia
Quel vento periodico dell'alternanza classica capace di ridurre quanto meno l'addensamento nella vita politica delle democrazie di aria stagnante e di miasmi
è probabilmente vi è un'altra è forse più forte ragione
Si tratta di un tirocinio obbligato per svezzare una cultura diffusa largamente presente nell'elettorato della sinistra ancora ingenua abbia con Istica poco pragmatica esposta a pericoli non sono propenso a farmi illusioni sulle capacità di realizzazione che avrà che avrebbe un Governo di sinistra alla sua prima esperienza
Ma mi pare questo un passaggio fisiologico della storia di cui non ci si può privare senza restare in uno stato di minorità per così dire stadio logica
La storia di questo duello a sinistra in Italia comincia veramente non al Livorno ma con il rovesciamento del fascismo ed è una storia forte cornice internazionale mi pare che questo libro di Ginsborg l'abbia sottovalutato
Si tratta di un libro dal quale senza per questo concordare con impostazione tesi sono propenso a dire molto bene per l'ottimo aggiornamento
L'abilità e l'eleganza con cui è costruito
L'incisività delle soluzioni espositive il dosaggio fra i diversi piani l'economico e il sociale il politico la capacità che l'autore ha di destreggiarsi fra generalità ed esemplificazione
è non ultima cosa la stessa ambigua ma hysteria direi con cui l'autore ci fa capire in poche righe che ogni giudizio ha un suo possibile e non irragionevole contrario
Questo modo di procedere può irritare qualcuno ma bisogna riconoscere che pur restando concepito con spirito di parte
Esso fornisce continui spunti di riflessione anche a chi pensi diversamente
Ma non devo fare qui recensioni e torno al tema del duello che io ritengo la vera questione della sinistra in Italia nella storia di questi decenni come parte di una vicenda internazionale l'ho detto se volete europea e delle alternative che questa poneva mentre non credo invece come Ginsborg mostra di pensare seguendo una tendenza affermatasi in Italia essenzialmente dopo il Sessantotto che la questione sia quella di una soluzione alternativa mancata
Di un corso di sinistra che poteva essere e non è stato del resto leggendo bene le pagine dello storico inglese si capisce che la tesi che chiamerò del revisionismo anti salernitano
Basata cioè su una contestazione della scelta togliattiana del quarantaquattro nel contesto internazionale dato non è storicamente sostenibile
Ma vi è di più come cercherò di dimostrare e sei anche inconsistente nella sostanza
La sinistra italiana ha avuto a lungo più vocazione a contestare che a governare più all'agitazione che al proponimento di governo e al prodotto di più grandi tattici che grandi statisti
La vera battaglia che si iniziò allora e di cui Palmiro Togliatti fu il grande protagonista fu la battaglia per l'egemonia ma dire egemonia tout-court può essere fuorviante può fare pensare a una battaglia avente come orizzonte strategico il potere il che non era si trattava specificamente di battaglia per l'egemonia della sinistra
Era una battaglia per il radicamento della forza politica comunista in Italia dove la tradizione socialista esisteva ed era l'ovvio terreno primo per una operazione siffatta
Si ricordi gradisse socialiste nel mille novecentodiciannove avevano riportato il trentacinque per cento circa dei suffragi
Era un radicamento difficile perché in partibus in Fidelio
Dall'altro lato di quella che sarebbe stata presto la cortina di ferro
A questo era il vero obiettivo della politica togliattiana no no una ipotetica democrazia progressiva della quale restava poi difficile spiegare cosa fosse e che era solo una formula aggregante
Questo è stato spiegato ha detto molte volte io stesso ho tentato in qualche luogo di farlo in passato e non è il caso di ripetersi
Quel che forse va sottolineato ancora è invece lo specifico risvolto di contesa politica interno alla sinistra che tale operazione presenta lo stile più su e in un contesto dotato di vincoli abbastanza chiari questa politica continuava a un obiettivo di sempre dei comunisti
Dobbiamo distruggere le formazioni intermedie aveva detto lo stesso Gramsci al congresso di Lione
La novità c'è nata a Lione stava nell'accrescimento del peso del quadro programmatico di lotte per la cattura competitiva dei consensi rispetto alla polemica diretta con i socialisti spesso solo astratta e diffamatoria
Negli anni precedenti e il peso di questo elemento Togliatti lo accrebbe ulteriormente ma la sostanza era qui
Le carte in mano ai comunisti nel mille novecentoquarantaquattro erano parecchie le ricorderò te che mi paiono le principali l'ammirazione provocata dalla maggiore attività dispiegato dei comunisti nella lotta antifascista nella Resistenza
La fiducia che suscitava l'organizzazione e la serietà di impegno dei comunisti
Il prestigio del modello sovietico come Stato dei lavoratori
Incarnazione di un rovesciato dominio di classe immagine di una vendetta consumata e ancora consumabile cui si aggiungeva a inveramento il rinforzo il prestigio dell'Armata Rossa vincitrice del nazismo
Si tende di solito a sopravvalutare la prima di queste tre carte
Anche il Partito d'Azione aveva un ottimo stato di servizio nella lotta antifascista e questo non servì apporta di consenso
Si tende a sottovalutare un poco il secondo il volto organizzativo del comunismo importantissimo inveisce perché in Italia spirito di organizzazione e serietà sono sempre stati apprezzati come una risorsa scarsa sto erano particolarmente nella confusione dell'immediato dopoguerra e dirà anche disposizioni a sacrificare altri valori di fronte a questo tanta conversione di cultura liberale auto gli attivismo diversamente non si spiegherebbe
Si trascura poi la terza carta che probabilmente però la più importante
Non si capirebbe nulla dell'ostinazione di Togliatti per le difficili contingenze intervenuto dopo il mille novecentocinquantasei a ribadire il legame con l'URSS
Se non si pone sementi all'importanza che egli evidentemente assegnava a quel mito nella formazione della egemonia comunista della sinistra italiana nelle possibilità stesse di conservare quell'egemonia
Di contro a tutto ciò il partito socialista pura ancora maggioritario nelle elezioni del quarantasei offriva un quadro di divisioni interne e di approssimazione organizzativa
La differenza è rappresentato da una struttura interna più vicino al modello democratico
Ricordiamoci che la democrazia non è comunque importante delle strutture di partito non era pertanto ne è vissuta né Spesal come un vantaggio per il confronto con i comunisti
Quando più tardi Rodolfo Morandi assunse il controllo del partito tentò la carta della organizzazione alla comunista ma era una brutta copia che dura denunciava insieme di inferiorità è un complesso di inferiorità
Il partito Sevens aveva poi il difetto di non offrire un immediato referente internazionale alternativo l'immagine alternativa internazionalmente erano allora solo gli Stati Uniti ma non avevano nulla di socialista
Il Welfare State non esisteva ancora
E in definitiva va pure ricordato che gran parte dei socialisti era allora inebriante delle stesse mitologie dei comunisti
L'atto principale oltre all'oratoria romagnola di Pietro Nenni prestava la tradizione un elemento remoto incarnato da personaggi che avevano spesso grandi barbe e tendente allo sbiadito mento
Ma soprattutto una parte dei socialisti fra i quali Nenni non capì che la formula unitaria allora molto sbandierata dei comunisti decisamente e brutalmente annessionistico
Il mezzo principale dell'azione competitiva comunista fu allora il confronto
Per capire come i comunisti vinsero la battaglia in termini di cultura diffusa
Bisognerebbe forse poter ricostruire il modo in cui le piazze arrivarono a preferire l'oratoria fredda da conferenziere di Palmiro Togliatti a quella spettacolare e piena di modulazioni vocali Di Pietro Nenni
Comunque il diciotto aprile del mille novecentoquarantotto il gioco era fatto
Si disse allora che la sinistra lo Stato sconfitta ma la vittoria comunista nell'essenziale duello comincia proprio quel giorno e difficilmente pensabile credo che un uomo dalla finissima intelligenza di un Togliatti non percepisse che di incatenamento dei socialisti al carro del Fronte popolare andava significare una diminuzione netta dell'area elettorale della sinistra
Ha il problema di quell'area come insieme non esisteva o era secondario esisteva era primario il duello
E sempre da quel giorno lo storico deve registrarlo comincia la sperimentazione di una politica ricatto
Formula Polito logica absit iniuria verbis diceva tempo fa Bobbio evocando la da parte dei socialisti
Però allora politica ricatto nei confronti del partner comunista
Qui essi prendono a chiedere correzioni nella ripartizione del bottino elettorale e posizioni sovradimensionate e le organizzazioni e negli enti locali gestiti in alleanze insisto su due punti
Primo la vera questione a sinistra non è in tutti quegli anni un'alternativa politica ma una lotta interna per l'amministrazione di uno spazio d'influenza
Per i comunisti si tratta di una grossa questione con importante valenza storica c'è un problema di radicamento come dicevo prima per i socialisti questa lotta interna è vissuta per allora invece in termini difensivi e di sopravvivenza
Il secondo punto che discende dal primo e che il problema delle alternative di rinnovamento del Paese per i partiti della sinistra è un falso problema
Vissuto dei comunisti sia pure in un contesto diverso nell'ottica tradizionale strategico tattica delle divismo e della Terza Internazionale in una fase di guerra di posizione
E dai socialisti dopo una fase di discussione un po'Braida che pure non sarebbe inutile di costruire bene oggi insieme alle discussioni del Partito d'Azione è vissuto a rimorchio dei comunisti con la sola eccezione probabilmente del primo Riccardo Lombardi i cui interventi sulla questione rettifiche sul piano del lavoro sono frutto di una cultura riformista autonoma
Di origine francese probabilmente di un tipo che chiamerei in mancanza di meglio tecnocratico anche qui absit iniuria verbis
E cercherò di chiarire il perché
La tipologia delle riforme che Ginsborg attentato nel suo libro e meritoria come tentativo ma a mio avviso è impropria egli distingue riforme di struttura riforme correttive e riforme minimali
USA in parte un lessico dei protagonisti in parte un Lessico costruito dallo storico che osserva pure io credo e il lessico dei protagonisti vada interpretato e quello dello storico che osserva vada invece decisamente cambiato
Un posto del tutto a parte deve essere fatto per la riforma agraria che è una vera riforma sociale in senso profondo
Anche se può essere inserita in una dinamica politica di transizione rivoluzionaria convenire a vantaggio dei poteri costituiti se la transizione rivoluzionario non si verifica
Ma non mi soffermo su questo punto che ho trattato altrove e che ci porterebbe molto lontano
Per il resto le riforme di struttura sono per i comunisti un concetto meramente tattico i cui contenuti sono del tutto irrilevanti
E la stessa riforma poniamo la nazionalizzazione può essere buona o cattiva a seconda di chi ne trae vantaggi politici
E sono un'altra cosa le riforme di struttura per alcuni socialisti come il primo lombardi o per Giolitti Ruffolo e il gruppo della programmazione per i quali vi è una valenza modernizzando e progressiva
Sostanzialmente estraneo al gioco politico in senso tattico perciò l'ho detto lo detta tecnocratica appunto in mancanza di meglio
Ho distinto il primo lombardi da quello del mille novecentosessantatré sessantaquattro e degli anni successivi perché a mio parere della nazionalizzazione delle dal dal momento dalla nazionalizzazione dell'energia elettrica in poi
Il punto di vista di Lombardi cambia
La nazionalizzazione Daloui intesa in quel tornante politico come la dimostrazione di un mutato rapporto di forze fra uno Stato a composizione politica nuova e i poteri economici è un fatto altamente dimostrativo
Più che funzionale a qualche effettiva necessità economica
Occorre ricordare che il tema aveva avuto origine negli anni Trenta su questioni tariffarie ed era stato poi ripreso negli anni cinquanta dallo stesso lombardi su questioni di carenza degli investimenti
E su questa strada lombardi si verrà via via avvicinando successivamente alla impostazione comunista
Per lo meno nell'impianto logico quando parlerà di rompere equilibri per avanzare politicamente quanto al resto nel lessico dello storico io sostituirei tranquillamente la parola riforme con la parola innovazione
Innovazioni infatti si tratta di vario genere
Trieste e ottenute ho chieste soltanto
Si tratta di innovazione di vario genere estensione della presenza dello Stato in economia in via di fatto in via di diritto ampliamenti questi più desiderati che ottenuti generalmente i servizi sociali discipline di materia economica e nonni
Gli ordinamenti di settore ampliamenti nei diritti soggettivi nuovi istituti di diritto civile e così via cosa vuol dire correttivo
Non dirompente Vallora ogni vera riforma sarebbe correttiva e le altre operazioni essendo Transit transizionale le tattiche prive di contenuto intrinseco eh nella sostanza precarie
Credo infine che le riforme minimali nella tipologia possiamo risparmiarci ere
Ciò cui Gisborne vuole alludere sono solo tentativi di rispondere
Da parte dei governi a certe domande che vengono dalla società o da altre forze politiche
Non si tratta pertanto di atti autonomi si tratta di atti di risposta tentativi di compromesso che nascono in una tensione con forze dell'altra sponda da cui non possono essere separate
Un ultimo punto in questa visione della sinistra in duello come si è visto la volontà stessa della sinistra di governare veramente come tale Nesci sminuita
Il fattore K di Alberto Ronchey non gioca solo nella parte avversa
E profondamente interi nato vorrei dire per gli stessi comunisti questo è il senso ultimo del mio discorso l'elemento della contesa per il controllo di una parte grande ma minoritaria della opinione dei suffragi e per lo più prevalente
Per i comunisti ciò si prolunga nel tempo in modo che a un certo punto pone più difficili problemi interpretativi attendismo inerzia peso dei condizionamenti se ne è discusso più volte
Di qui comunque l'impressione generale di strumentalismo secondario che sembra avere per lo più la storia della sinistra italiana in questi anni ho detto per lo più mi pare tuttavia che lo storico debba riconoscere dei momenti che sembrano fare eccezione
Di identificare i però non in momenti di unità della sinistra ma in momenti di tentata egemonia in senso profondo gramsciano di una delle due parti
Quando Nenni e Lombardi coltivarono in modo divaricato ma poi composto comunque
In un
Sia pur transitorio compromesso quella idea del governo di centrosinistra immaginare hanno una iniziativa politica vincente
Capace in uno di ridare una maggioranza al parlamento bloccato e di rovesciare gli equilibri politici italiani in tempi non lunghi
Sbagliarono Nenni e Lombardi e furono sconfitti oggi possiamo dire che era proprio un'allucinazione ma pensavano in grande in quel momento pensavano da un'angolazione che ed egemonica socialista a un futuro di sinistra di governo Nenni credette di non avere proprio bisogno dei comunisti ed era un errore e i comunisti non vollero dal canto loro riconoscere un'occasione di cui non erano per essere immediatamente protagonisti e accettare il nuovo terreno di sfida ma forse una Mendola la pensava già diversamente
Così in un altro momento che sembra fuoriuscire da questo mio schema un altro momento che sembra fuoriuscire questo mio schema è quello in cui Berlinguer restituì iniziativa al Partito Comunista in una congiuntura di gravissima crisi del Paese
Con la proposta del compromesso storico che che possa dire se ne egli pensava in grande in quel momento il Partito Comunista era davvero la sinistra lo era in crescendo lo era nelle attese di salvataggio del Paese
Sbaglio anche lui in più punti
Non ultimo errore che Ginsborg non manca finemente di rilevare sulla spregiativo è umiliante sottovalutazione berlingueriano del Partito socialista che risvegliò il patriottismo di questo partito Luni intorno al nuovo leader Ria Tizio o il duello nel momento più delicato e rimise in angolo i comunisti
Oggi mi pare il clima del duello
Appare più che mai accesso
Pur avendo grande ammirazione per le qualità tattiche di Bettino Craxi esiterei a vedere e la sua brillante iniziativa politica di questi anni una vera vocazione egemonica essa mi pare piuttosto costretta anche se con raffinatezze Volpi linee zampate li unisca
Nella logica riduttiva del duello forse pessimismo condito con un po'di cinismo
Ma se mi rivolgo alla parte comunista non ho impressione diverso
Cadono vecchie mitologie viene espressa volontà di adottare finalmente abiti consoni con i tempi
Il Partito Comunista giunge finalmente agli approdi e gli chiedevamo nel lontano mille novecentocinquantasei quasi trentacinque anni fa
Ma il diniego nell'ammettere i meriti e le priorità dell'altro nel riconoscimento delle grandi lezioni della storia e più fermo che mai
E non si tratta di un brusco Lino o di un puntiglio è tutta una cultura diffusa che in gioco su questo segnale ma negato
Si tratta proprio di quella cultura della speranza di cui tanto si parla ma senza dire mai che la speranza è una fiamma delicatissima da gestire facili agli incendi anche dolosi e a devastanti esplosioni
Occorre un'educazione a sperare si deve imparare a farlo
Nascerà una nuova formazione politica
Ah se dovrà fare da sola l'intero cammino che porta la maggioranza passeranno se tutto va bene altri trentacinque anni con l'aria che tira è molto più probabile che si scelga un'altra strada e che si accenda piuttosto fra i due partiti
Una gara fra favorite di corte per conquistare magari a turno la preferenza del Re Sole grazie
Grazie Luciano Cafagna fra l'ente l'intervento è stato penetrante e nel senso migliore la parola provocatorio ai fini del dell'animazione del dibattito e del sua proiezione anche come è nostro desiderio l'ho dichiarato in partenza sulla sua proiezione anche verso il futuro sul terreno della politica attuale delle prospettive per la sinistra d'ora la parola a Vittorio Foa
Hai acceso l'altoparlante
No così ecco si deve sì o no adesso sì sì sì con qualche imbarazzo personale
Perché
Perché sono legato da molto affetto per l'autore
Ed è un affetto comparivano paterno allora la fretta mi spinge ad avere dei pregiudizi favorevoli di carattere paterna di questa festa mi spinge a criticarlo gridarlo continuamente
Ma se anche nei nostri rapporti alla tentazione miei redditi ma perché non dici questo perché non dici quest'altro perché vede le cose così
Il mio essere un vecchio italiano di fronte a un giovane inglese crea problemi di questo genere vedrà sempre creati abbiamo avuto anche ai tempi in cui abbiamo discusso qualcosa del suo libro delle divertenti divertenti conflitti generazionali e nazionale
Io mi fermerei su due punti
Quando su che però sono di grossissimo rilievo generale quello del Partito comunista
Quello del rapporto fra l'espansione delle nostre care sessanta del terrorismo no punti su cui il morto a insistito con molta forza come significativi di tutto il periodo
Ecco per quello che riguarda comunista
Ecco io sono stato critiche sono ancora un po'critico con Paul
Per la lo scarsissima attenzione Cardazzo al Partito d'Azione
Ma è vero al quale va il difetto non son dedicate sull'analisi deride deportazione tutto pochissimo perché
Nonostante tutte per violazione è stato un tentativo di affrontare un rapporto fra una lunga esperienza i salti sessanta settanta anni di lotte operaie di movimento operaio
E una tradizione liberale un valore della libertà che aveva ispirate in Italia tutto il processo unitario questo tentativo è stato fatto dal Partito d'azione con esiti molto dubbi però che non sono del tutto morti nel dibattito politico italiano scalzi risultano ancora abbastanza vivi
E d'altro lato e Fondazione stato soprattutto le sue esperienze partigiane settentrionale ancor tentativo di elaborazione di forme di democrazia in un qualche modo integranti rispetta la democrazia rappresentativa
La Federfarma consigliare i di democrazia diretta un tentativo di questo genere
Fu fatto ed è un'esperienza che secondo me non lo non lo si è chiusa lo storico potrebbe dirmi io parlo delle cose che ci sono valutazione è morto subito
Ed è morto Paul Bowles non solo per le sue non tanto per le sue divisioni io che c'ho vissuto ho sempre pensato che le sue divisioni erano frutto dalla sua morte
Della sua sconfitta alle divisione nascono dalle sconfitte molto più facilmente che non le sconfitte che è nostro dalle divisioni
Però questo punto mi mi mi è rimasto leggermente un'esigenza che mi arrivasse con Pola lo anche discusso sui socialisti dei socialisti e dell'immediato dopoguerra non è vero perché non vale solo per il fatto che i socialisti avessero avuto
Intanto perché egli diceva io socialista c'erano che percorrono scusa dalla così no dico perché non parlo dei socialisti
E poi mi diceva con rigore perché non esistono no o non esistevano o io c'ero no vedeva le cose da storico le vedeva in grande che non vedeva
Antifumo il secondo partito agli avvocati Grazia ma perché ci fu un tentativo dell'azionista di in qualche modo le sue usurpa orrenda parola omologarsi diciamo così lo show democrazie occidentali
Ci fu un tentativo in qualche modo nero va be'fu la debolezza di Sava che altre con le sue ruote parole non costruì mai nulla è vero però ci fu un tentativo in qualche modo di formare un partito socialdemocratico di tipo europeo
E quando furono le ragioni per cui non si riuscì a tal punto ecco questo non sono ragioni banali
Furono certamente legati al dibattito dell'emigrazione al fatto che nell'emigrazione il dato fondamentale dell'elaborazione socialista fu l'antifascismo vero e l'antifascismo portava fatalmente lo dico con termini
Di amara autocritica
L'impegno antifascista portava a una dipendenza stalinista vero ci portavano i senza stalinista per però vi ragione perché star perché la Russia era stato ancora dalla Spagna
Nero precario sarà quella stanza la seconda guerra mondiale a parte l'intermezzo al trentanove quarantuno ecco queste cose agirono giù socialisti in un modo da bloccare questo tentativo e poi come ha ricordato poco fa campagna c'era la in una parte nella parte attiva dalla classe operaia
A partire dal falso operai c'era
Indubbiamente un quella che aveva poi partecipato fortemente la resistenza c'era una fortissima suggestione di tipo di solidarietà con i comunisti e con la Russia sovietica presentato allora come e mito logicamente come
L'autore della libertà contro le contro il nazismo ecco però detto questo io credo che il Polo abbia fatto molto bene
Ai Sister tanto suo partito comunista ecco parlare italiani
Questo per dire una cosa familiare davvero puntate su anomalie dolore inglese è una cosa diverso è un partito di questo tipo la doppiezza ricordata Togliatti l'ambiguità la giraffa diceva tagliate è un problema
Di grosso interesse storiografico cosa diavolo è questa cosa e le e l'impegno che il Polo ha posto su questo problema secondo me
Ci aiuta anche a capire come ci chiede Giolitti l'oggi e l'idea del domani
Perché così vera questa doppiezza intanto Salerno qui forse mi permetterei un piccolo rilievo un po'Salerno non era frutto la scelta della collaborazione
Con la
Con non era frutto di una linea generale del congresso del settimo congresso dell'Internazionale
Il settimo congresso internazionale aveva combattuto di settarismo nel vero del sesto congresso però la sua proposta erano i fronti popolari la scelta di Togliatti fu completamente diverso non può fatto il fronte pro lasciò la scelta fra gli atti venendo in Italia fu l'alleanza con la Democrazia Cristiana
La scelta della democrazia cristiana scelta felice della democrazia felice per altri versi infelice della democrazia cristiana come rappresentante dei ceti medi urbane e rurali erano era una democrazia cristiana che rappresentava quel ceto medio che Togliatti nella sua visuale di khomeinista sconfitto nel mille novecentoventuno
Vedeva soggetti indispensabile per poter reggere le vero per potere recuperare un terreno e anche aprire un processo rivoluzionario quanto meno una sopravvivenza democratica
Ecco e così il partito nuovo di Togliatti fu bloccato secondo me però fu bloccato
Da da nel settembre del quarto sette dal Cominform cioè dalla linea generale dell'Unione Sovietica di escludere uccidere tutte le soluzioni intermedie
Vero Cafagna ricordato Gramsci a Lione nel vero la liquidazione di tutta la formazione intermedio l'affermazione dell'egemonia esclusiva del Partito comunista del vero
Blocco quella linea del partito nuovo che fu una rigori generale rispetto al alla tradizione comunista tradizione terzi internazionalista
Paul mette molto in rilievo la doppiezza vero cioè le due linee da un lato Stalin dall'altro il sistema parlamentare io devo dire in questi ultimi tempi si è discusso molto il Foglia
Io voglio esprime un'opinione personale che so Conone condivido dal mio amico Antonio Giolitti delle gran però la dicono stessa la mia immagine di Togliatti nel del nel rapporto contraddittorio fra persi internazionalista
E fautore della democrazia costituzionale italiana la mia immagine e nettamente più favorevole alla seconda soluzione
Cioè vi do agli altri fosse in realtà un uomo legato alla decorsi tagliano la volontà di vivere e ci viverci anche tranquillamente dopo le tempeste moscovite Virzì tranquillamente in una democrazia incidentale
Cercando anche naturalmente il trasformare la propria montaggi di acquistare un ruolo un ruolo egemonico e che le il il il continuo riferimento
Alla all'Internazionale fosse in qualche modo una salvaguardia di fronte ai lavoratori io ho l'impressione avendolo conosciuto Viscomi avendo visto il suo impegno l'assemblea costituente deriva difficile dividere e Luigi un agente della Terza Internazionale questo nel mare molto difficile
Comunque a parte questo episodio di carattere personale
Il lato piazza comunista sopravvive assale e si prosegue nella dalla Terza Internazionale e sopravvive nel dopo le donne la la Russia sovietica finita la sì internazionale
E sopravvive anche alle critiche alle rotture agli strappi che vengono continuamente tentati nel vero nei confronti del mondo di socialismo reale allorché cos'è questa doppia che sopravvive in qualche modo che cosa estratto storicamente che cosa può ancora essere oggi e possibile che venga eliminata
Mi è parso di capire dall'intervento di Cafagna un forte scetticismo sulla possibilità di ridurre o eliminare questo tipo di doppie è veramente e veramente indie irriducibile questo tipo di doppiezza
Questa è una domanda che mi pongo perché riguarda direttamente le vicende correnti omaggi riguardo a quello che sta succedendo in questi tempi cosa può succedere ho l'impressione che quando piazza nascesse
Da una la cultura di lunga formazione Internazionale socialista e poi comunista de la propria centralità vero cioè sia al centro del mondo si osserva il mondo si vuole che il mondo cambi ma si è sempre se stessi
Io chiedo al mondo di cambiare rivendico cambiamenti ma io sono sempre quelli
è vero ecco questo il diede una centralità di una differenziati un differenziare di superiorità
Io posseggo la Scienza la scienza l'evoluzione gli altri son degli impieghi cioè fondi conservatore sonde reazionari io posseggo la totalità del sapere gli altre cose proseguono soltanto alcune parzialità del sapere
Io sono in qualche modo rappresentante o in qualche modo dopo la possibilità di di trasmettere di trasmettere la verità di conoscere a trasmetterla verità ricordo che ne ha fatto poco fa del della nazionalizzazione
Io l'ho vissuto molte volte questa matrice comunista è vero un certo senso come dire di essere quelli che posseggono una grazia e quindi hanno loro la possibilità di trasformare il vino il sangue di Cristo
E Lampre Ostia Inc in corpo di Cristo
Una visuale tra sostanzialista di tipo Tridentino fortissima
Cioè ci sono loro le cosa non certo segno se non ci sono hanno un altro segno è vero questo elemento che è stato fortemente caratterizzato ecco è entrato in crisi
Non solo però per la revisione interna ma proporrà anche di un mutamento culturale generale frutto di una lunga parcella lunga pace d'Europa quarantatré anni di pace in Europa
Il lo scorrimento dell'idea che l'avversario è sempre un nemico da battere ma cancellare da negare ma invece ci si può vivere insieme si poco lo si può legittimare per esserne legittimati
Il vero in qualche modo questa idea della diversità come superiorità è quella che è stata messa in crisi
Sia pure non con un'improvvisazione ma è stato messo in pratica in tempi recenti dico il nome Occhetto a me sembra tocchetto abbia messo in crisi questo tipo di superiorità questo tipo di differenziale
E che la radice perché uno può chiedere articolista può sempre dire ma guardate come son democratico io voglio la programmazione poi Pasquale Saraceno sacche non era non era del tutto vero nel tratto vuole essere la la grande operazione al contrario io voglio delle formiche voglio questo e quest'altro e ha ha ragione secondo me Cafagna quando dice che la storia delle formelle
Come correttive eccetera era tutto una mio caro amico lombarde di era fuori fuori sennò le sole riforme son quelle che si fanno Veronelli il parlare di riforma non vuol dire fare le riforme ecco questa cosa qui
Ecco questa cosa che avviene adesso
Può essere qualcosa di nuovo gli propongo come domanda può essere il modo per cui il rapporto col resto del mondo diventa un'altra cosa
Gli avvenimenti dell'Est il fatto che un grande impero fortemente autoritario come l'impero sovietico vede partire un un terzo dei suoi componenti centoquindici entro venti milioni di abitanti se ne vanno
Senza fare una piega è una cosa inconcepibile storie umane allora c'è qualche cosa che sta cambiando il nostro mondo qualche modo di pensare e di agire che sta cambiando la nostra e questo può far pensare che anche l'idea fame tanto cara Giolitti tanto cara vero di un'alternativa di sinistra di un governo di sinistra
Che sia però non semplicemente la somma del passato mosse la trasformazione completa del passato degli uni e degli altri diventi un coetaneo
Meglio Rizzo e questo è il libro di porre nella storia di queste vicende la storia dei comunisti è come la storia di democristiani di avere come nel nella ricchissima narrazione ci aiuta a riferirci
A sentire le cose che sono successe per tentare di capire che cosa sta cambiando oggi io spero che Paul fra cinque anni scriva vennero i cinque anni successivi al suo libro cioè il cambiamento profondo del mondo che non è solo un cambiamento di eventi anche un cambiamento dei criteri di interpretazione perché questa è la è il problema
Cambiano non sono le cose vero per cui ne possiamo tranquilli star seduti a vedere come cambia nel giudicarne cambiano i nostri modi in e i criteri per relazione chi il venti di analisi questo cambia e dobbiamo riuscire a cambiare un'ultima osservazione vorrei fare anche questa riferita al futuro
Sul rapporto fra la grande spinta di lotte poi gruppi di opere degli anni sessanta e il terrorismo secondo me forse posto questo problema risolto in modo positivo e gli ha visto che cosa unisce questi due mondi che cosa vi divide profondamente se non sbaglio ciò che li unisce la l'idea di una squallida in qualche modo di un'attualità dello della reputazione che siano maturi i tempi per cambiare le cose
Ciò che Lippi vive e il senso del diciamo si diceva una volta di massa cioè il senso che quello che conta è la gente quello che conta è il popolo vero e invece dall'altro lato il senso dall'azione violenta
Dalla violenza ecco io e non d'accordo poi mi pare ci sono anche molte elementi analitici interessanti relativa la velocità del cambiamento le difficoltà rispetto al voce padre cambia mi pare no e che genera determinazione libri che questo angolo anziché avrebbero molto interessante che si richiama secondo me anche molto all'analisi profonda appassionante che Paul fa dalla famiglia di sui risvolti di vari tempi migliori nei vari periodi
Rapporto con il terrorismo la famiglia certamente rapporti di grandissime
Allora il la domanda che mi pongo è questa
Perché io ringrazio Paul perché aiuta a porre domande verrà il suo ruolo come Togni proteine storico non è di dare i politici delle risposte e di aiutarla pure meglio qui
Se loro eterne sempre in esaurimento domanda ecco da la dal la domanda che mi che Paul mi pone e un po'questa non è possibile che il terrorismo sia stato in qualche modo l'estrema esperienza difensiva arroccata della cultura Dario è vero cioè la cultura della violenza
Che sia stata riaffermata proprio perché in quel momento essa svanita come strumenti
La violenza come strumento di lotta stava svanendo nella coscienza pubblica anche prefetto come dicevo dalla lunga pace anche prete certo la violenza c'è io non però vorrei distinta non si può dire a quelli che criticano il terrorismo risponderemo a guardarla violenza che c'è in giro e anche oggi oggi che noi parliamo di violenza in qualche modo logorata in via di esaurimento bici si può dire ma guardati attorno quanta violenza c'è è verissimo e c'è un'infinita violenza però ci sono diversi tipi di vivere
C'è la violenza che annulla la parola come diceva
No che ti dice tu non parli più
E la violenza dei campi d'internamento e la violenza del terrorismo che uccide toglie la parola c'è una violenza che ti costringe a fare delle cose è una parola tra l'altro son violenze diverte lì a combattere per tutte ma è chiaro che una quella che toglie la parola
Sta perdendo vero il il a ha perso molto basta vedere oggi per esempio nei nei movimenti studenteschi e in tutti i movimenti di massa si determina sempre la tentazione del metodo violento di valorizzare e mettere Renzi è combattuta proprio come idea
E non è il problema della non violenza come constatazione che la violenza non sarà oggi si sta affermando anche nella sinistra anche nel Partito Comunista l'idea della non violenza come specifico strumento di azione politica in senso che abbiano e questo è il fatto veramente nuovo della situazione
Se questa cosa va avanti come può andare avanti la perdita di differenziale da parte dalla sinistra di sentirsi differente
E osservatore centrale di un mondo diverso vero e l'altro l'idea cioè che la una violenza finisce perché la non violenza è strumento essenziale e possibile aprire qualcosa sarà questa disse lo questo Governo di sinistra non lo so ma sarà certi certamente diverso da quello che Giolitti e io abbiamo sognato per tanti anni
Ma forse ci sarà grazie
Renato Zangheri V sei
Poi prende la parola ora allora prenda
Grazie io moto lo passo questo libro molto bello come dire un libro molto piacevole molto nitido anche molto stimolante
E credo anch'io di dover ringraziare l'autore per questo stimolo a riflettere sulla nostra storia
E anche vi avessi consentito questo incontro che è quanto mai opportuno nel momento in cui si svolse nel momento della vita politica
E della sinistra italiana
In cui si svolge io debbo anche sottolineare il grande rispetti il grande sforzo di comprensione che l'autore compie nei confronti del mio partito nei confronti dei comunisti
In generale del movimento Ferrario contadino dei partigiani di quello che la sinistra assieme ai compagni socialisti ha rappresentato nella vita nella vita italiano io vorrei partire dei caratteri originali che Ginsborg indica all'inizio del suo libro di carattere di originali
Della vita politiche italiane i caratteri costanti che sono individuati
Nella incapacità delle élite di stabilire un'egemonia sulle classi subalterne questo mi sembra molto importante come dato costante della storia italiana
Fin dal dalla conclusione del Risorgimento
La debolezza dell'inefficienza dello Stato alla forza delle chiesa cattolica eccetera il problema del Mezzogiorno e così mi pare che siano tutte cose giuste acute da cui però
A me pare che l'auto tragga conseguenze esagerate cioè non sempre giustificate
Perché mi pare che di ragioni così date quelle premesse
Di debolezza delle classi dominanti di coscienza delle classi invece progressive eccetera fosse facile o comunque fosse possibile alla sinistra perseguire i propri obiettivi in maniera più positiva
Più positivo
Ad esempio
Sull'iniziativa di Togliatti a Salerno oddio sbarchi conosce una grande importanza di questa iniziativa pone questa iniziativa al centro del dibattito politico dalla lotta politica il partito comunista cosa che non era facile in quel momento assicura il Partito comunista la legalità
Le condizioni per costruire un movimento di massa
Gli attribuisce funzioni importanti di governo
Giusta ma ante Ginsborg apprezza
Molto la il ruolo che ebbe il ministero che l'agricoltura nelle mani comunisti in quel letto
Ma poi conclude che il prezzo che si pagava era troppo elevata perché fosse quella strategia
Quella strategia
Non aveva una validità generale poiché si pagava un prezzo di rinunce
Eccessivo
Allora denunciava che cosa queste pur certo Nesbø perché è troppo intelligente per dirci di rinuncia alla rivoluzione no no non la rivoluzione male anche neanche alle riforme si è arrivati in realtà e quindi si è rinunciato a cambiare quello che si poteva cambiare
Nella vita del Paese
Allora io penso che su questo la sinistra italiana che ha molte colpe difetti
Perché anche ora Cafagna messi in luce cioè molto bene
Fuori anche Foa io mi mi riconosco in molte critiche dei comunisti che stanno astratte pronunciate qui
In questa mattina parata da questa signora così così spererei che i compagni socialisti si riconoscerebbe Minar cure delle critiche che mi sentirei di fare nei loro confronti
Però questa sinistra italiana ecco
Dove si trova ad agire
A me pare che il problema che pone Ginsborg è un problema posto in modo un po'astratto
Non tiene conto del fatto che la sinistra italiana si si trova ad agire in un mondo diviso
In un mondo diviso
Accenda a tentativi come dire l'indipendenza dalla visione
Togliatti ricerco una via Nazionale poi l'abbandona
Appena sopra viene il Di Pietro del Cominform
Terracini in questi giorni sono state pubblicate le sue prese di posizione
Cerca di prende le distanze dalla divisione
Anche alcuni dirigenti
Socialisti
Però in definitiva la sinistra prende parte a favore dell'URSS
In un mondo che vede questa antagonismo
USA Urus un antagonismo drammatico e minaccioso poi che su di esso incombe il pericolo
Fatto
I socialisti se ne è staccato
Fa da questa adesione nel cinquantasei
Noi pressappoco diciamo nel sessantotto
Siamo rimaste troppo lungo legati alla mitologia sovietiche io penso di sì sicuramente troppo lungo
Troppo lungo Carfagna ragione i cinquantasei era già l'anno
Immaturo per posizioni e prese di posizione del tipo di quelle che forma prese dopo e alcuni di noi uscirono dal partito allora altri come me rimasero ma con uno profondo dissenso circa il modo come nel cinquantasei
Si è reagito all'invasione
Dell'Ungheria
Ma questa posizione nel mondo diviso giusto una razza che forse dà un'impronta non solo la politica della sinistra
Ma la cultura dà un'impronta all'immaginario popolare
Dà un'impronta tutto il sistema politico italiano
Questo è il punto di fondo
E non soltanto all'anticomunismo
Ma anche al comunismo socialismo
Il fattore K è vero vale per tutti
Vale per tutti in forme magari complesse e da studiare probabilmente per quanto ci riguarda bene
Non grossolanamente non nel senso che alcuni dicono ma voi stessi non volevate governare eccetera
Che sono cose abbastanza appunto sommarie se si pensa al tentativo che ne facemmo una settantasei enne settantasette invece di governare
Ma comunque della situazione di queste strutture di divisione che poi sono state anche strutture di violenza
Di violenza mondiale
Se ne servirono sia i gruppi conservatori per giustificare a ogni opposizione a forme di rinnovamento di cambiamento anche modeste
E anche influenzarono certamente alla nostra visuale non osa prospettiva da nostra incapacità di proporre una una prospettiva effettivo di governo e dignità allora
Della della sinistra dunque allora bisogna mettere ecco questo volevo dire in in chiaro non so da stato di la strategia dei comunisti
E le sue difficoltà errori e doppiezza bisogna mettere in discussione il mondo come era fatto
Il mondo come è stato costruito dagli alta mai andare ancora più indietro anzi direi che questa storia dovrebbe cominciare
Dalla prima guerra mondiale perché in realtà le strutture del mondo si dividono allora allora diventano violente allora si creano le culture del nemico dell'intolleranza fin dalla prima guerra mondiale e tutto quello che avviene dopo
E parte di questa grande destabilizzazione mondiale che inizia dalla Prima guerra dalla prima guerra mondiale
Ora a me pare che a questa stregua senza volere sopravvalutare l'elemento sopra strutturale il libro vette un po'troppo l'accento sulle occasioni
Sulle occasioni perdute
Ora io sono convinto anche perché ho fatto un po'di pratica politica che la la vita politica
è fatta anche di occasione gli appuntamenti di decisioni tempestive il puntuali
Ma non è fatta solo di questo
è fatta della possibilità che queste iniziative abbiano un terreno
Tu passi
E non sarei così sfiduciato nel valutare il bilancio del della lotta antifascista della Resistenza e della democrazia italiana là dove il verbale che citando Spriano dice bene tutto quello che spiano dice che si è conquistato e più quello che si voleva conquistare piuttosto
Penso di no penso che da democrazia italiana abbia avuto un fondamento
Forte
Nonostante tutto
Popolare rimane ancora vitale si consente di parlarne ancora parlare dei suoi sviluppi ancora come di sviluppi possibili
No come di cose ormai che sono alle nostre spalle
E a questo punto
Io vorrei lo sarei tentato di affrontare la parte recente anzi recentissima del della questione della sinistra che del resto altre no toccato ma a me che sono così impegnato i in una campagna congressuale
Mi sembra sembrerebbe un po'indiscreto portare qui
Le mie opinioni
Che del resto
Sono facilmente
No io sono
Cambiare il partito comunista fino al punto da creare un nuovo è uno formazione Poli
E mi auguro che presto consenta di superare il duello
Come lo chiama la fanno
Ma non perché l'uno o l'altro debbo omologarsi
Non penso ai compagni socialisti ritengono che noi ciò omologare
A loro
E tanto meno per Prost affermarci entrambi di fronte al a chi comanda
No io penso che questa veramente un'occasione io sono appunto la storia fatta di occasioni ma questa è certamente un'occasione questa è l'occasione per riaprire un grande discorso della sinistra
Rivolto a noi stessi in primo luogo
Rivolto a me stessi quando ci si dice ma tutti volete andare io rispondere intanto vogliamo cominciare a riflettere sono estesi e a cambiare noi stessi
In base all'esperienza della storia che ci sono venute in questi decenni ha nonostante che qualche barlume di comprensione
Di quello che sarebbe avvenuto noi forse più che altri l'avevamo pure l'avevamo pure dato voglio dire ma i comunisti italiani rispetto tra comunisti anche occidentale né di altri
E di altri paesi quindi fare cessare il duello ma per un confronto un confronto serio sulle cose sui programmi
Sui contenuti del
Delle riforme
Da fare aprire uno confronto con i socialisti in primo luogo entro tutta la sinistra è un momento di rifondazione della sinistra per questo mi pare che particolarmente opportuno cade
Filippo Di Pietro può che ci porta questi interrogativi questi quesiti diretti da questi studi
L'opportuna vincono
Fortuna di avere
Con tanti amici con i quali abbiamo in tutti questi anni discusso tante volte qualche volta a distanza qualche volta in modo più ravvicinato ma mai in maniera che mi pare così
Possibilmente sperabilmente conclusiva
Come è possibile oggi
Prego Massimo Riva benvenuto
Questo poi virtuoso
Paul Ginsborg mi dice che a questo punto dopo questi interventi così stimolanti non può resistere alla tentazione di chiedere la parola per un un qualche breve replicai considerazione credo che nessuno si oppone a che a questo punto all'autore del libro interloquisca prego così
Ma per iniziare io chiedo scusa il mio Ottaviano non perfetto in secondo luogo io vorrei ringraziare tutti voi per avermi onorato in questo modo io credo che e che questo giorno
Veramente vada molto oltre i meriti del libro io non avremmo mai aspettato scrivendo il libro atti trovarmi qui al Senato a discutere con tutti voi questo dico con
Tutto franchezza
Io avevo scritto il libro per ora i lettori meriti inglesi aveva l'avevo scritto per Penguin per spiegare un po'il vostro Paese ai lettori inglesi agli studenti inglese
E devo dire che
Il fatto che il libro andato bene è stato avrà raccolto molto bene qui in Italia mi ha fatto in enorme piacere e onore
Io vorrei non non non riesca a non intervenire a questo punto perché credo che c'era Cafagna
Anche fora non sono affatto delle punte i punti estremamente importanti interessanti vorrei tanto in particolare che questo giornata non è una giornata e discussione sul mio libro
Studiosi pezzi che mancano sui buchi ti qui ci sono tantissimi sui fallimenti del libro che ci sono tanti di Covello ma anzi se questo formato
Se questo libro è un stimolo alla discussione sulla strategia della sinistra sì ho capito bene
Questo è l'intenzione degli organizzatori e io vorrei tanto contribuire al con del delle domande ingenue e maliziose
E prima di tutto però vorrei rispondere a a Renato Zangheri perché la ringrazio moltissimo per le cose che ho detto
Due tre piccoli punti sul sul giudizio di Paolo Spriano non credo che l'esagerazione di è stata mia
Le sue parole erano
Lui ha scritto che l'insurrezione nazionale fu il momento della grande frattura con il passato di una rottura che apre la strada alla partecipazione attiva delle masse popolare
Nello sviluppo politiche sociali ulteriore
Fu una spinta rivoluzionaria democratica dal segno inconfondibile duraturo certamente las lo stabilimenti dall'atomo Abkhazia e c'era ma credo non era il momento della grande frattura era quello che volevo dire a soprattutto a livello sociale
E qui adesso devo subito un una domanda che a qui ritornerò fra un attimo alla questione del controllo della democrazia diretta di qui a allatto Vittorio Foa io credo che qui ci sono cose che veramente allora sia a livello sociale sia a livello politico la resistenza in tutta la sua grandezza non è riuscita a fare la e dare il compito dello storico di dirlo sulla svolta di Salerno
Casa anche le mi chiede
A cosa ha rinunciato facendo della svolta di Salerno io credo che bisogna fare un'importantissima distinzione che lui conosce meglio di me è molto meglio di me
Fa cosa porta dalla svolta di Salerno al Nord che cosa porta risulta anzitutto porta hi-tech grandi sacrifici del rinnovamento questo vediamo quando arriviamo alle primo consultazione elettorale
Al alla grande prodotto per la monarchia
E tutto a a il regno di studi e tutto l'abbandono della possibilità di rinnovamento nel Sud io ho cercato a dimettere l'accento di sul tentativo di un comunista
Su a Gullo atti fare le riforme e le grandi difficoltà che lui ha trovato in quel contesto un contesto in molti misure stabilito dal al allo sforzo di Salerno
Però forse è sbagliato cercare di rettificare di giustificare io non vorrei fare questo ore anzi tornare a due temi che mi sembrano molti importanti che forse vale la pena riflettere su qui fare la pena riflettere
Un poi ci un è quello sollevato nel nel splendido intervento di Cafagna sulla questione delle riforme coi ripreso tariffa da Vittorio Foa che annunci in modo provocatorio le riforme sono solo quelle che si fanno non si può fare distinzione
In tipi di riforma io ho cercato di fare aveva una distinzione fra le riforme correttive le riforme strutturali alle forme minimale quelle minimale
Cafagna ragione forse non vale del PM anche di paralitico bello ma la mia Prodi la mia prima domanda poi è con riformatori così distinti qui questa mattina
A allora io chiedo questo c'è esisteva ancora
A un distinzione si può parlare di una distinzione
Di riforma di struttura e riforme correttive o queste sono questa è un linguaggio al vecchio ha che non va ripreso non ha nessun senza
Io se
Se mi permetterete di esprimere un giudizio dire che bisogna sforzarsi non solo a livello italiano ma a livello europeo in questo momento a fare questa distinzione
E chiedo ci sono criteri
Che riescono a distinguere uno dall'altro o non ci son e qui qui io vorrei tornare alle cose che ha detto Vittorio Foa
Perché uno delle dei punti cardinali del suo lavoro sia politico a sia di riflessione teorica è proprio sulla questione del controllo
Sul controllo operaio o controllate la gente in generale a sul a sulle loro e vita
C'entra qualche cosa il controllo con la distinzione fra
Riforme strutturale e riforme correttive
Io credo che vale la pena pensare un po'su questa cosa
A io credo che
Ma la questione di controllo rimane centrale in qualche a programma che va oltre semplicemente l'individuazione della necessità di correggere o un sistema capitalista io credo che il controllo e centrale al problema del del bilancio del fra capitale e lavoro io ho cercato di mettere l'accento molto sulle riforme che ha cercato di fare alcune donne risulti qui
Sa molto meglio di me Anna Rossi Doria di queste cose ma proprio perché di c'era il tentativo non di smobilitare la gente ma di mobilitare la gente di a organizzare nuove forme di azione di controllo a TTT
Strutture politiche
Le cooperative di Curno erano poco più dei singoli
A però era un tentativo io credo unico nel dopoguerra a fare quel tipo di mobilitazione indirizzato verso una concezione delle riforme
Che mobilità va la gente che cercavo di fare distinzione fra correttiva
E e strutturale io sono molto d'accordo con Cafagna quando dice che in Togliatti non si trova proprio delle distinzione
A cose in che cosa consiste la riforma strutturale si capisce ma non sono d'accordo con con Falcon Carfagna con quando dice che ha le riforme
Strutturale per forza devono essere precarie transitorie
E e allora non si capisce assolutamente che cosa esso non e possibile alare come un elemento un criterio di distinguere le due cose a nel nel nel problema della riff nel problema del controllo del mobilitazione quando parlo a livello europeo
Non sto solo parlando naturalmente al culla non solo non sa non so solo pensando al al al al cool sto pensando anche ai tentativi per esempio di mai in in Svezia
Con il suo quei c'era nel Sfax che anche lui nel nell'origine di quella concezione c'era l'idea del controllo
A del del del oltre Nash Intel bilancio fra capitale e lavoro allora questa è una domanda soprattutto a Fo e a Cafagna
Questi divisione vanno scattate sono inutile le riforme sono qua solo quelle che si fanno
O c'è una distinzione fra riforme a che in qualche modo a vanno verso a qualche cosa che si può chiamare i socialisti hanno credo che questi importi il secondo la seconda domanda
è una domanda sulla famiglia
A qualcuno ha già notato chi ho cercato di mettere l'accento fortemente sul sul rapporto fra pubblico e privato nella famiglia non vorrei parlare molto a lungo su questo perché ecco devo parlare brevemente dice Giolitti un po'voglio solo dire questo
Io ho detto nel mio libro che non esiste una politica di sinistra e della famiglia questo non è solo quello che ho detto io l'ha detto in modo molto più convincente lauro pulp allora vorrei chiedere adesso
è possibile cominciare a parlare a pensare che in che cosa consiste una strategia della famiglia per la sinistra oggi in che cosa consiste questa cosa al in che modo la famiglia italiana non solo alla famiglia italiana può essere tirato
Fuori dal
Dal dalla sono sto strettamente privata per entrare anche nella zona pubblica io nel libro cercato soltanto di tre sponde testimoniare quelli momenti in qui la familia aveva la possibilità tattili contesto politico
Di uscire dal privato per entrare nel pubblico naturalmente la famiglia come ha detto caleranno gioco su tutti e due i fronti ma la mia secondo domande è questa
Non è credo non ha insistito una strategia e la famiglia né nel Partito Socialista né né nel Partito comunista è possibile creare questo oggi e su che base
Poi di nuovo
Così partecipato attivamente al dialogo che abbiamo instaurato col sull'invito
Allora do ora
Raffaele Romanelli
Sì grazie
Io venendo qui cercavo di raccogliere delle idee proprio sulla messo a cui l'invito richiamava la sinistra in occasione di questo o di quel rapporto tra questo libro e un momento di discussione molto vivaci interno alla sinistra
Devo dire devo dire subito
Che in ne riflette su questo nesso
Incide il fatto che il libro non mi è piaciuto molto
Mi ha spesso il ritratto nella lettura
E questo mi imbarazza un po'non soltanto perché si vorrebbe sempre potere
Parlare bene delle cose soprattutto di un opera di uno storico molto intelligente molto caro come alcuni vizi forti
Che ha scritto che conosce bene la storia d'Italia lei ha scritto uno splendido libro sull'Ottocento italiano
Male anche perché io non capivo bene leggendo questo libro se queste mie crittazione fino a che punto questa mia abitazione deriva dal contenuto del libro o dal grande dalla ottima accoglienza che la sinistra sta facendo in questi mesi al libro stesso come dire all'utilizzazione non poche questo libro sta avendo cade in un determinato momento è presentato in un certo modo ecco è proprio questo che forse mi in mi imbarazzano
Il nodo vengo subito al punto perché è già stato ampiamente toccato il l'asse del libro sono le riforme o meglio le mancate riforme
Molto amati
Quali riforme trovo molto giusto che questo sia il anche il las dibattito che che è cominciato qui
Porci atletismo c'ha dato adesso in un intervento unghia come vi è più schematica e e e chiara di un di una proposta
E nel libro non è molto chiaro non è mai detto esplicitamente quali sono le riforme
Con le quali si deve confrontare la stabilità del giudizio storico ma si può ricavare sembra a me
Che si tratti delle come dire normali riforme che accompagnavano lo sviluppo della modernità
Efficienza equità sociale laicismo senso dello Stato cioè tutte quelle riforme che alimentano
Un individualismo buono diciamo col né in senso di crescita delle libertà e dei diritti e invece correggono lei lei i caratteri vistosamente negativi di una di altre forme di individualismo in termini di anomia isolamento arbitrio sfruttamento
Attraverso una attiva socialità civile una buona legislazione sociale efficienti servizi
E così via e mi pare il nodo storico delle liberal democrazie europee nel caso specifico italiano a cui spetta il compito di creare in un Paese povero il contadino
Qual è quello che esce dalla guerra uno Stato e un mercato moderni europei
Ora
Sembra a me che questo sia un programma seguendo le pagine di questo libro Lamar Fiano
Però nel suo inveramento bolognese
Lo una citazione la mia nel senso che parlando della rossa Bologna appunto che suor dice il riformismo umano e moderato che la Malfa fondato su alleanze interclassista su buone relazioni industriali e sulla spesa per i servizi sociali trovò la sua patria nella rossa Bologna
Magari vediamo dopo se c'è un filo d'ironia o no in questo ma insomma
è questo ecco secondo me sono queste le riforme
Delle quali si parla non so è questa l'unica cosa come dire che si salva in realtà la presenza nel nostro Paese di questo filone laico progressista è già stato notato
è del tutto taciuta già stato notato da forche sì scarsissima attenzione si dedica a situazione alla sua eredità direi scarsissima attenzione si si si è portata al laicismo a quel tanto di questa tradizione larghe che c'è nel partito socialista i socialisti sono assenti o meglio un po'svillaneggiato chi in questo libero bene assente nella tradizione diciamo radicale in senso lato annotato che non è nemmeno presente l'indice dei nomi Pannella che posso dire
Ecco e del resto devo dire anche qui a proposito di quel nesso tra il libro e l'organizzazione
E e questo dibattito pare che forse anche gli organizzatori di questo dibattito nell'invitare molti nomi non hanno dedicato molta attenzione a includere gli inviti quest'area che non saprebbe ridefinire non voglio definire di tipo al laico radicale forse anche qui c'è una consonanza e per questi per questa tradizione sembra richiesto al gabbia una indifferenza un fastidio a volte che è tipico della di certe estrema sinistra italiana del resto Paul forse la la traduzione italiana che a volte ha giocato io credo qualche brutto tiro nel senso che a volte l'appiattimento del linguaggio sul sinistre se si sente forse è un po'sfuggito Elli movimenti sono fatti di Gabetti e li definì socialisti strombazzata no
Le riforme sono raffazzonate Rabaul cacciati il gruppo il sette aprile languido incarcerati crisi sente Manin forse ecco io direi che questo è un libro radicale dove però per Bobbio si intende Luigi rendo Norberto quanto si nelle pagine correggete come diceva oppio si intende Luigi
Ecco allora questo poi punto come mai questa prospettiva azionista la marziana
E convive coi con invece un atteggiamento di militante che invece come dire non pone nemmeno il problema della presenza nella storia d'Italia in questo filone
Ecco perché io credo che questa prospettiva riforme sia un punto di vista tutto esterno
Tutto esterno che serve
Non ripeto il bis
Realizzato in una in un atteggiamento nel quale diciamo la società civile potenzialmente buona e le istituzioni in qualche modo non funzionano sono corrotte
Io no non non conosco proprio non non ho letto la bibliografia sui disoccupati organizzati di Napoli però sono rimasto un po'sorpreso nel vedere veramente che che importanza abbiano a che poi che importanza ha deciso da questo movimento di mobilitazione civile ecco questa è una direi una tradizione voi
A cui italiani la sinistra italiana assente per la quale assiste come ha sempre dimostrato un grande entusiasmo e grande Successo penso anche ad altri libri e questo è un tema che qui non si può sviluppare ma interessante che sia soprattutto gli inglesi che scrivono sintesi di sintesi né Nesti parla degli stranieri ce ne sono anche molte di italiani naturalmente però però c'è un un progetto che esce
Che chi viene da fuori ora alla luce di questo il quadro al fatto la DC non vuole le riforme pensa solo agli interessi proprio dei gruppi conservatori di quel portavoce
La sinistra non sa non sa mai decidersi non ha le idee chiare non capisce le trasformazioni del Paese ed è comunque impossibilitato ad agire applicate ai ceti medi
O del quadro internazionale
Non soltanto all'immediato dopoguerra a me sembra che ne derivi più che una storia una storia dei nostri anni della mia generazione un quadro immobili una coazione a ripetere una impossibilità perenne
Ora io credo ecco qui il nesso tra libro e sinistra che di questo atteggiamento culturale la sinistra deve imparare ormai a disfarsi
Invece di di farlo suo con tanto entusiasmo a volte un po'auto denigratorio auto offre già lettori
E io credo che sia questa la parte più fallimentare di una generazione della mia generazione che
Ha aspettato che il progresso delle cose per dell'economia della società automaticamente facesse fuori democristiani
E diciamo quando aveva vent'anni
Perché figlio vivi di alcune equazioni appunto di alcune equazioni che legano modernità ad altre cose
O di altre generazioni che hanno creduto di poter smascherare i supposti tra dovuta dimettere igienisti epici verso una verso classi operaie potenzialmente sempre eversive rivoluzionarie ecco sono questi moduli mentali
E culturali che hanno avuto un peso enorme a nostra storia e dei quali io occorre che che facciamo la storia ma senza farli nostri
In modo così non mediato del resto non è roba del passato io non vivo a Roma da diversi anni leggo le cronache romane sul giornale ma ho letto per nella autunno scorso sono state delle elezioni a Roma
E ho letto che la DC era ormai in mano ad un manipolo di ladri di picchiatori
Quando poi Abel retto alle elezioni e ho letto che era tutto vedo i cattolici popolari che che andava nelle borgate ma e diciamo è sempre la stessa cosa cioè si immagina sempre che le cose funzionino un certo modo e se le cose poi c'è un altro modo
C'è un motivo di tipo politico c'è un asso nella manica in più che la destra i conservatori hanno hanno tirato fuori che la sinistra non poteva prevedere perché fuori dalle regole del gioco
Ma queste sono cose che ho letto sui giornali di recente non non non ne facciamo contenuto di storia però c'è dietro questo atteggiamento a mio giudizio lo stesso punto di vista piccolina scolpite appunto che esista
Un determinato progresso una determinata modernizzazione che porta che è collegata necessariamente a determinate cose ora la storia italiana
Perché in quel conosce molto bene anche non soltanto il Novecento è proprio ricca
Di incontri
Tra sviluppo e conservazione e tutta una storia di di tante tradizioni culturali che fanno loro
L'innovazione che viene dall'Europa però continuamente mediante ora continuamente volendo adattare a delle tradizioni
Sociali culturali locali una tradizione al centro della quale è sicuramente la tradizione cattolica ma non soltanto per lo meno non la tradizione cattolica come noi la pensiamo oggi noi dopo questi quarant'anni siamo portati a pensare che ci sia una forte identità tra cattolici e cattolici organizzati ovviamente
Anche perché la storiografia a alta disastrosamente presentato questo modello perché in questo Paese nei pochi Paesi in cui cattolici istrionica torso chavisti studia socialisti comunisti studenti comunisti
Però nell'asta mi tutta la nostra storia questa tradizione come dire di
Assorbimento poi asservimento di elementi di modernità mediato però da forti cautele conservatrici sì ebbe la reiezione cattolico ma di una coalizione
Cattolica calata una coltura nazionale e popolare molto spesso anche da per da parte di esponenti che diciamo cattolici non sono bene
Io credo che si capisca cosa voglio dire quando nelle varie lacune giusto poi non è che si tratti di e manca queste manca quello ma la totale mancanza in questo libro
Della cultura del nostro Paese in senso più lato dalla cultura alta l'antropologia popolare come dire
è veramente una lacuna e necessaria questo modello e e e e molto pericolosa non sappiamo nulla sulla formazione provenienza del ceto politico
Noi il trattamento riservato alla classe dirigente democristiana Paul qui
Come dire no è inutile che ce che gli aggettivi ma insomma certamente è di tipo caratteriale l'ambiguo mormorò insipido rumori il più deciso Fanfani ma chi sono da dove vengono cosa dicono
Antropologicamente qual è la loro cultura qual è la culla loro cultura politica
Non si sanno e sappiamo che gli italiani sono governate democristiani ma non sappiamo che esse sono cattolici
E naturalmente il tutto questo riguarda anche la cultura comunista e del resto credo che anche questo sia già stato detto molto meglio naturalmente in altri interventi come prima di Forcola di Zangheri io vorrei soltanto per essere rapido e concreto tornare un attimo un paio di punti quello per esempio
Di quella frase sul riformismo marziana persi in vera a Bologna e accompagnato da una citazione di Zhang vedi una frase di Zangheri pronunciata fu scritta non sono il settanta in cui in cui Zangheri presenta questa queste esperienze dicendo che la Giunta comunale
E strumento in una società pluralista della sovranità popolare
Rifiuta il ruolo di esecutore scelte operate all'interno dei meccanismi di sviluppo capitalistico eccetera cioè presenta queste esperienze come qualche cosa come una potenzialità anticapitalistica la cosa poi
E rafforzare da una interviste assessor Zangheri in altra epoca che appunto il dice che la nostra politica
Mette le luci sulle contrazioni il capitalismo aiuta così a batterlo un altro punto
Nodale sarebbe se avessimo tempo discute le poche pagine dedicate al articoli Berlinguer sul compromesso storico in cui si parla di superamento graduale del capitalismo
Questo questo nuovo ordine basato sull'ostilità valori collettivi cooperazione
Eccetera
Ora è chiaro che l'atteggiamento così pragmatico di pur richiederebbe che ci fosse una corrispondenza univoca relazionata alle parole i fatti insomma quindi nel fare sci queste citazioni eccolo dicevo prima c'è forse anche un pochino di sofferenza di Loria per queste e queste parole che lui non riesce molto bene
A volte a a concretizzare perché e perché difficile concretizzarle agganciarle a dei fatti
E basterebbe pensare cosa c'è dietro e dentro questi fino di di chi in questi momenti in queste frasi in queste dichiarazioni pensare ad una tradizione sociale antimoderna
Anti statale l'accento sul Comune che ha continuamente tutta la storia d'Italia valenze diciamo di destra e di sinistra per usare degli schemi
Condivisa da cattolici e dal movimento operaio
Che si ritrova in gran parte della cultura del Paese
Atteggiamenti antistatalisti ci da un lato e anti privatistici cedenti capitalistici dall'alto ceppi in tutte le pagine dedicate giusto dirlo il Torino dedica una lucida attenzione al problema dell'edilizia in come un un problema centrale nella storia italiana
E anche questo però presentandolo con una con un grande fallimento una grande riforma che non riesce mai a realizzarsi
Ora di fronte alla quale di fronte alla quale partito socialista ripeto acquisendo indicate poche pagine va al governo e ben presto si dice almeno una sua parte diventa corrotto come la DC e in così
Mette il Partito comunista all'epoca della società nazionale avuto il torto di lasciarsi coinvolgere cioè ha avuto ecco di queste cose si sta già discutendo pensiamo all'ora corti
Ed è questo che voglio dire dietro le esperienze di governo dietro i messaggi dietro le dichiarazioni i progetti politici
Di queste classi dirigenti qui si parla soltanto della paziente comunista di cosa dicono i cattolici non si sa niente però quanto tessuto comune di cultura alta e di cultura popolare dice che non può essere ridotto al allo schema
Laico delle riforme attuate o o montati basti pensare a un secondo punto che che viene fuori dalle lettura di queste citazione la particolare
Relazione che alla storia italiana con l'ideologia con il linguaggio dell'ideologia
Che ha avuto una funzione insostituibile nel modernizzare il Paese in questo Paese si può dire forse che si fa ma non si dice sì dice ma non si fa non soltanto perché i partiti sono corrotti e perché vince la destra e lo Stato non funziona ma perché forse anche le grandi ideologie
Hanno avuto una funzione
A volte mistifica Trichet si può dire ma fondamentale nel portare lo stabile un collante per delle culture popolari culture contadine e in qualche modo le culture politiche nazionali
O il registro delle doppie verità che è così tipico la cultura cattolica ma anche di certa cultura leninista
Ha una funzione si si cala in delle pratiche delle pratiche sociali politiche e amministrative
C'è un altro aspetto ad che è stata già richiamato cui Canfora quella centralità della sinistra quella tra sostanze chimiche la posizione tra sostanzialista scientifica per cui è il segno e la presenza e l'esserci
Che conta
Quali sono le radici culturali sicuramente non soltanto da sinistra di questa efficiente che e in che modo tutto questo si cala fino nelle pratiche della spartizione partitocratica faccio per dire
In che modo poi si Carla nel ecco in che modo si cala nel nel governare questo Paese non non governare questo Paese non significa affatto che io e te siamo soddisfatti di come governato questo Paese che il punto non è questo e tutto il sapere che cosa è successo
Come è stato contro questo Paese è stato governato è molto cambiato
Ecco
Io qui parlo afflato fin troppe mi fermo ma
Devo dire però io so non sono un politico sono uno storico di fronte a questi problemi è chiaro che la storiografia italiana a fortissime responsabilità perché e qui non a un convegno di storici non si parla di questo perché indubbiamente non fornisce molto materiale ha chiesto per entrare in questi in quei in questa dimensione
Però è anche vero che in un momento di trasformazioni di crisi Travaglio che la sinistra politica della sinistra storiografica come l'attuale
L'indicazione perché va raccolta a mio giudizio è un'altra sia pure per filoni per Rivoli che sono poi i noti anche di insulti e un'attenzione tutta diversa a questi processi della modernizzazione in cui intervenne appunto la mediazione diffusa l'ideologia politica il linguaggio della politica la pratica amministrativa dello Stato etc e che ripeto non sono molto
Classificabili secondo queste categorie che ripeto lo so sono anche in gran parte le categorie di certa storiografia
Lottizzata diciamo così anche essa italiana però e qui concludo se ecco e su questo approccio che oggi in un momento di di di di Rifondazione la la sinistra storiografica per quello che mi interessa o politica vuole fare perno io credo che
Vada incontro a degli insuccessi e che prenda una strada in qualche modo già chiusa
Accedo Manelli
Gaetano Arfè voi prendere la parola sì
Siccome mi avevi chiesto sì mi pare che corrisponde
Ma
Io voglio innanzitutto compiacermi con Antonio Giolitti per avere promosso questo incontro
E non è un compiacimento convenzionale
Perché questo pare sia il segno di avere colto
In un momento come questo
La importanza politica
Tende sentire positivo politico nel senso proprio del termine
In una riflessione storica nel momento in cui nell'ambito della sinistra italiana si è aperto un dibattito che per quanto riguarda poi il maggior partito della sinistra
Mette in discussione in maniera radicale la propria tradizione sia la propria storia a questo punto qui
La riflessione storica credo che diventi di una importanza anche politica enorme
Perché esiste infatti un nesso tra
Interpretazione dalla storia
Tra storiografia ideologie politiche in azione politica
Che ritorna in tutti i momenti importanti
E che in fasi come questa ritenta
Per certi aspetti forse decisivo
Io ho il per ragioni anagrafiche biografiche
Ho il ricordo di come ci sono venute costruendo un lì prime interpretazioni della storia della sinistra in Italia
All'indomani della Liberazione
E ho anche il ricordo di quale importanza determinante senti essi abbiano avuto
In sede politica
La storia della socialismo prefestivi sta e soprattutto poi in relazione alla crisi del primo dopoguerra
Era interpretata sulla base della ipotesi della rivoluzione mancata
Nel dopo la prima guerra mondiale esistevano Uggetti la mente le possibilità di una iniziativa rivoluzionaria che mancarono per responsabilità del Partito socialista
Intorno a questa ipotesi sia interpretata tutta la storia
Del socialismo italiano che questa poi per un insieme di ragioni che ovviamente non è possibile analizzare in questa sede ha avuto una importanza politica in mano enorme nel determinare un certo tipo di rapporto tra socialisti i comunisti
Nel consentire quella egemonia comunista che ha ridotto ai minimi termini l'autonomia socialista per alcuni anni con gli effetti poiché si sono avuti anche nella nella azione nell'azione politica
Quindi abbiamo visto il sorgere di questa interpretazione storiografica abbiamo visto quale importanza quale importanza abbia avuta nel determinare certi sviluppi della lotta politica nel determinare i rapporti tra i partiti della sinistra
Una interpretazione la quale è venuta via via andando in crisi
In relazione a quelli che sono stati poi gli sviluppi della storia del comunismo interno internazionale si è già notato come nella cinquantasei Togliatti abbia mancato la grande occasione storica di aprire una riflessione sulla esperienza dottrinale politica del comunismo internazionale e quindi anche del comunismo italiano però non è un avverbio che poi si è fatto suo patto gli atti perché siamo nella cinquantasei da allora sono passati parecchi decenni e i successori Togliatti non è che siano andati avanti a un passo più spedito di quanto non avesse fatto Vultur gli architetti anche delle indicazioni che hanno tardato molto un po'
Ad essere ad essere raccolte
E credo per
Per effetto di una da da parte della cultura comunista della stenografia comunista
Di una fiducia nella virtù della reticenza bastava non parlare di certe cose perché ad un certo punto questi scomparisse Roma
E non ritornassero a galla mentre invece sono regolarmente tornate e hanno creato dei problemi assai grossi e un'altra anche per un culto comunista dell'autarchia
Cioè i propri problemi si risolvono nell'ambito della propria tradizione addirittura della propria organizzazioni è mancato da parte comunista un dialogo io avevo fatto di scambio un rapporto dialettico con la tradizione della sinistra italiana nel suo insieme e basti pensare agli apporti che avevano già dati in sede dottrinale inserì gli analisti del comunismo in sede di critica della esperienza staliniana di polemica contro stabilimmo che aveva dato tutto un filone del socialismo italiano partire
A partire da Turati fino alle eresie comuniste di Altiero Spinelli Antonio Giolitti che sono rimasti estranei al dibattito interno comunista e hanno fatto sì che ad un certo punto poi questo questa volontà di rivedere i conti questa necessità di rifare i conti col passato sia avvenuta in maniera così precipitosa così rapida e non per effetto di un lungo dibattito nel quale fossero stati assimilati e composta in sintesi esperienze che pure erano maturate nell'ambito della sinistra italiano e questo crea ovviamente questo queste carenze della stenografia sono anche a mio avviso all'origine della crisi ideologica che oggi che oggi esiste nell'ambito della sinistra italiana e in particolare nell'ambito del Partito comunista sono anche all'origine del fatto
Che si va sviluppando anche una quota una diversa interpretazione della storia d'Italia
Per cui mentre la prima aveva come punti di riferimento la resistenza all'unità navale la svolta di Salerno l'unità nazionale
E così via ignorando lo stalinismo adesso abbiamo una interpretazione dello stare in Italia
A ha un peso a un mordente anche una capacità intimidatoria direi che il dibattito storiografico dottrinale politico un'interpretazione nostra italiana che fa del diciotto aprile il punto
Di nascita l'atto di nascita della Repubblica democratica italiana la fine della minaccia russa
La legittimazione definitiva della egemonia democristiana ora che adesso non entro nel merito di queste interpretazioni
Mi limito a constatarne l'esistenza e il fatto che l'esistenza di queste interpretazioni
Influisce fortemente anche nella polemiche ideologiche influisce fortemente anche nel dibattito politico oggi credo che la sinistra si trovi in questa fase di iniziativa perduta
E nonché sia sotto una rilievo unica estranea però comunque ci sono delle pressioni molto forti che portano molte volte anche
A una sorta di smobilitazione puntuale a una perdita di autonomia culturale che è preoccupante anche per quanto riguarda l'autonomia l'autonomia politica
E
Di qui io credo ma importanza di una riflessione storica
Che faccia un po'il punto sullo stato delle cose
Sullo stato degli studi storici e anche sullo stato del dibattito politico e soprattutto colga immensi che esistono tra le interpretazioni storiografiche e la la battaglia delle idee come si chiamava un tempo come si chiama un tempo o e
La via maestra credo che deve essere proprio proprio questa cioè oggi si tratta di arrivare a una revisione della delle interpretazioni tradizionali della storia della sinistra italiana che fuoriesca dai vecchi schemi
Che tenga conto di alcuni dati fondamentali ma che comunque arrivi a delle conclusioni nuovi da questo punto di vista il libro Rino Paul Ginsborg mi pare che sia di grande importanza questo perché è un libro al di là dei rilievi che possono essere stati fatti alcuni dei quali condivido altri no
A parte i rilievi che possono essere stati infatti un libro che anzitutto ai vantaggi sentito uno che non è
Legato alle passioni politiche non osservazioni politiche nazionali italiani
Che sanno anche Ali suggestioni ideologiche che sono passati attraverso ciascuno di noi che abbiamo in qualche mitiche di cui comunque siamo in qualche modo in qualche modo segnati che quindi e in grado di darci anche Paul per ragioni metodologiche ma nostra storiografia
è una storia piano che molte volte care anche in certe furbizie di carattere metodologico molto certo storicismo provvidenziali distico che che spiega tutto è giustificato tutto questo invece va anche per tradizioni storiografiche
Nazionali dispone non c'è e quindi è un contributo io credo molto importante che questo ribatte questo dibattito
Questo dibattito storiografico si riapra si riapre su basi su basi nuove e in particolare per quanto riguarda la sinistra si tratta appunto
E direi di compiere un'operazione spregiudicata spregiudicatamente critica la quale però non pretenda come oggi da molte parti accade
E di volere insegnare ai agli uomini del passato che cosa avrebbero dovuto fare
Di interpretare la storia alla luce del senno di poi
E di fare l'elenco degli errori che magari delle competenze che sono state commesse nel passato si tratta invece di interpretare storicamente quello che è avvenuto qual è stata la politica delle sinistre italiane
All'indomani all'indomani della Liberazione oggi si dimentica
Molto facilmente una cosa che gli uomini della sinistra italiana di Nenni Togliatti i socialisti e i comunisti
E in quell'epoca si ponevano il problema di una trasformazione socialista della società
Ora questo si può considerare un utopia o si può considerare una generosa illusione o quello che si vuole
Però comunque nel giudizio storico non si può prescindere da questo dato questi operavano acquisto figli e cercavano
Nella situazione italiana la soluzione per arrivare a questo fine tenendo presente le particolarità di queste situazioni tiranesi sia rintanarsi in questo contesto nazionale dietro le scelte e di Togliatti se la pace è la prima guerra mondiale che il fascismo c'è la grande esperienza della Terza Internazionale dietro le scelte di nemici sono dei le delusioni dati
Dalle democrazie occidentali nella lotta contro il fascismo le delusioni date dalla stessa Internazionale socialista cioè ci son delle esperienze storiche
Di enorme importanza che hanno travagliato le coscienze le intelligenze di più generazioni di militanti e ora io che ripeto non voglio dire hanno avuto torto hanno avuto ragione cerchiamo di spiegarci perché questo è avvenuto cerchiamo di capire che in quel momento questo nemico notava esplicitamente viviamo in una fase in cui il ciclo storico della Rivoluzione russa non è ancora concluso
In cui il mito della rivoluzione russa è ancora un mito trascinante anche qui non entro nel merito mito giusto mito sbagliato di fatto questo vita era operante e in italiano era in maniera particolare potrei portare
Una mia
Esperienza in una una mia testimonianza di quegli anni lontani io aderì al Partito socialista dei lavoratori italiani segui Saragat Nella sua scissione entrai nella federazione giovanile socialista
Dove mi trovai per tutto un gruppo di giovani tra i quali alcuni ancora oggi hanno posizioni di primo piano nella lotta politica come Giorgio Ruffolo e Rino Formica
Era l'elemento il cemento ideologico della Federazione giovanile socialista era i giusti Simo
Non era il socialismo il socialismo democratico City criticare si attaccava per gli atti perché Togliatti non voleva la rivoluzione questo era uscito in polemica con lo stalinismo imposizioni critica da sinistra nei confronti del Partito comunista cioè bisogna cercare di ricostruire questo clima e in questo ambito coi esercitare di esercitare il giudizio storico senza chiedere appunto a questa tentazione di vedere i torti tutti le ragioni e così via via insomma
Certo esiste una contraddizione insoluta nell'ambito della sinistra e una una contraddizione che per ritornare alle considerazioni prima sì rivela anche sul terreno storiografico perché è evidente che la ipotalamo nipoti della rivoluzione mancata
è contraddittoria rispetto a quella della a quella politica della politica di unità nazionale la politica in base alla quale Togliatti
Profano fa la collaborazione con la monarchia dalla mani sia i fascisti vota l'articolo sette e così via
Ecco è una è un'ipotesi contraddizione opere dalla rivoluzione che si doveva fare e non si è fatta ma sono contraddizioni reali che operano nella politica del nostro Paese la doppiezza
Allora riconosciuta Rocchetta che era erano infatti era nelle cose cioè ogni ogni processo storico ha in sede lei
Delle tendenze e delle tendenze diverse se noi vogliamo arrivare
A una interpretazione lo storie per secondo cui tutto e predestinato ogni momento storico contiene in sé delle soluzioni pot potenzialmente le soluzioni diverse tra i quali poi prevale l'uno o l'altra asseconda più che un complesso gioco di forze e ora punto io quello che credo che siamo arrivati al punto che dovremmo dare a questa revisione del interpretazione della storia d'Italia per l'aria maestro del giudizio storico cercando di liberarsi delle storiografia ideologiche
Delle quali siamo rimasti fino a questo momento prigionieri che ancora oggi operano nel dibattito culturale e politico del nostro Paese oggi ancora siamo lontani da una interpretazione critica di questo tipo di interpretazione critica che poi non significa annullare tutto di azzerare tutto non significa non vedere quello che è stato costruito nel corso di questi anni e per quanto riguarda la sinistra e io credo che non sia da dimenticare che tutto sommato l'opera che essa condotta attraverso i propri partiti
Insieme anche agli altri ma la sinistra a questo punto di vista dato un contributo determinante è stata la creazione di un patrimonio etico politico
Fatto proprio dalle classi popolari italiane che ha contraddistinto la democrazia italiana in Italia noi abbiamo avuto il superamento del sovversivo endemico che era che era presente in larghi settori del movimento operaio italiano attraversa questa azione a affatto della che che ha dato ai lavoratori italiani sente di appartenere alla collettività nazionale la fedeltà alla Costituzione nata dalla Resistenza non è un'espressione retorica l'abbiamo visto i fatti nella mobilitazione contro il terrorismo
Cioè son dei principi dei valori di criteri che sono penetrati nel mondo popolare italiano attraverso l'opera della della sinistra
Ho un rilievo farei anch'io da Paul Ginsborg proprio quello di avere sottovalutata la funzione che hanno avuto i partiti nella storia d'Italia nella creazione della della democrazia italiana del le tasse politico della democrazia italiana perché i partiti in Italia noto una funzione in qualche misura diverso da quello che hanno avuto in altri Paesi già il fatto che sono stati protagonisti della Resistenza e questo è un dato di fatto
I partiti ieri investiti si dell'autorità di dirigere il popolo italiano sono riusciti a condurre questo era questa lotta sono riusciti a dirigere insurrezione nazionale hanno caratterizzata la vita politica
Del nostro paese e in quest'ambito poi direi anche la sottovalutazione di quello che è stato l'apporto socialista alla alla sinistra italiana non credo di concedere
Nulla al patriottismo al patriottismo riparte ho mi è capitato in molte molte occasioni Ginsborg la ricorda anche ricorda anche un'amica
Una mia testimonianza di essere estremamente critico nei confronti del del Partito socialista però è un fatto che esso ha avuto una nuova funzione singolare nell'ambito
Dello sinistro italiana che in molti casi è stata di avanguardia
All'indomani del ventesimo congresso di Mosca non c'è dubbio che il congresso di Venezia e la denuncia che allora si fece dello stalinismo un fatto di estrema importanza fu un fatto che resta nella storia e se avessi avuto un'accoglienza riversa nell'ambito della sinistra le cose sarebbero andate in maniera diversa così come anche per quanto riguarda il centro sinistra e io credo che il dibattito che si svolse in preparazione della dell'esperimento il Censis fondi baci che durò anni Giolitti è stato uno dei protagonisti anche Vittorio Foa insomma è stato un dibattito credo di grande importanza anche per quanto riguarda gli aspetti dottrinali oltre che programmatici
E che andrebbe andrebbe ripreso e rivalutato aperte perché resta un segno nella storia sinistra italiano uno dei fili
Di continuità da riprendere e così via insomma lo stesso
Esperimento craxiana io non sono notoriamente un seguace di Craxi nasce a questo stato di cose a questa lunga compressione del Partito socialista questa chiusura al dialogo per quei Cat si è fatto l'interprete di una anche di una volontà di autonomia dei socialisti SAP una delle sue della Regione la sua fortuna all'interno
All'interno del partito del partito socialista e questo dato luogo non è stato colto per tempo all'interno della sinistra italiana non voglio andare oltre perché mi accorgo di avere
Di avere superati i limiti di tempo che ci siamo ci siamo prefissi comunque ho voluto appunto
Richiamare l'attenzione sulla importanza che acquista oggi la riflessione storica anche ai fini del dibattito politico in corso
Ringrazio detassazione e siccome nel Mezzogiorno faccio il punto sullo svolgimento del del nostro dibattito abbiamo tempo ancora per
Quattro interventi pressappoco
Che saranno precisamente quelli di secondo l'ordine del del richiesta di parola di Napoleone Colajanni di Mariella Gramaglia di Mariuccia Salvati e di Alberto Caracciolo dopodiché interrompiamo come previsto nel programma per riprendere alle quindici del pomeriggio con una serie già preannunciata ricca è interessante di interventi se non ci sono obiezioni a questo programma
Da questo ordine previsto di interventi do se la parola a Napoleone Colajanni che ringrazio per la sua partecipazione
Ma si approfitto della cortesia tempio nel Giolitti per fare irruzione nell'elenco degli intervenuti e perché mi pare che ci sia almeno due punti
In cui non certo senso sentito pochi amatori in causa per esperienze vissute indirettamente in relazione a questo
Il primo punto riguarda la questione delle riforme della informa agraria
Io credo che la riforma agraria nelle terre meridionale
è una delle cose di appunto vissuto
E non sia stata ha fatto lasciata cadere nel in quel rapporto che si è ben quella divisione che si veniva a stabilire farà quello che succedeva al Nord e quello che succedeva su guai a non comprendere bene che cosa era la situazione reale nel Mezzogiorno del mille novecentoquarantacinque
Il potere degli agrari
Era una cosa da tutto reale
E non è un potere che si è esercitato soltanto una la campagna ma contava e pesava anche nelle città
E certi risultati anche elettorale la forza dalla monarchia per lo stesso Movimento Sociale nelle nelle città altro non erano che il riflesso di questa situazione
Ora la riforma agraria fu una vera riforma
Fu una vera riforma perché mese il movimento tutta la forza che fecero scomparire
Gli agrari come forza di potere nel mille novecentosessanta non esistevano più
E questo avrà cambiato profondamente inutile tutta la situazione tutta la situazione del Mezzogiorno d'Italia mi ricordo ancora quando Ruggero Grieco disse in una riunione i Barraco i Pavoncelli i i Berlingeri e ce li siamo lasciati dietro
Beh questa gente aveva il potere politico ed economico nelle nelle in gran parte del Mezzogiorno nel mille novecentoquarantacinque
La riforma agraria detto ventotto duecentosettantasei io ma è veri come assegnazione ai condoni ma due milioni di ettari passano di mano e si mise in movimento e quindi un processo del tutto inutile
Io credo che di questo dobbiamo anche tener conto fare un tentativo quando ci poniamo il problema di oggi che cosa sono le riforme
Io son d'accordo nel dire che
C'è una differenza fra le riforme di struttura e le riforme di modificazione cioè in questo senso la riforma agraria del Mezzogiorno
Fu una riforma di struttura per motivi per perché libero forze economiche e modificò la struttura di potere ma oggi che cosa significa questa differenza riforme di struttura e riforme e riforme di modificazione
Mi pare che dovremmo dovremmo giudicare questo in relazione
Ha le caratteristiche della situazione in cui ci si muove proprio alla struttura sociale diversa di oggi rispetto a quella rispetto a a quello in cui si cominciò a parlare di politica di riforme perché le strutture capitalistiche sono profondamente mutate in questo quasi mezzo secolo che ci separa dalla fine dell'anno
In una delle debolezze della sinistra italiana a me pare
L'assoluta incapacità di comprendere in termini strutturali quello che è avvenuto economicamente la le società capitalistiche nel nel nel corso di questi anni
Noi abbiamo delle analisi storiche molto penetranti del un dibattito ideologico il ricchissimo e pieno di suggestioni anche per l'avvenire
Avvertiamo la povertà dell'analisi economica tutto l'anno per ogni proprio sul terreno anche delle indagini e amore per la questo si paga
Questo si paga perché a questo punto quand'è che una riforma distrutto ma quale struttura bisogna riforma è vero o no è un tentativo naturalmente
Che se oggi la contrapposizione Nunez più quella fra gli ho sfruttato diciamo così lo sfruttato lo sfruttatore il plusvalore scusate se adopero questa terminologia arcaica quella che avviene quella che avviene dentro la fabbrica
Se non è questo e se fosse esatta un'analisi secondo cui adesso la cosa più essenziale più la cosa più rilevante è la ripartizione di un c'è grosse tesi Pharma al livello sociale e a livello sociale si ripartisce
Includendo quindi un rapporto un blocco di potere di schieramento assolutamente mutevole cangiante non la contrapposizione dello sfruttamento dei classe immediata
Oggi la riforma di strutture e quella o che modifica questo processo di di accumulazione e di ripartizione sociale o gli dà una diversa cornice
Ma questo che significa è anche questione implicazione
E l'implicazione che mentre
La riforma nei confronti di una struttura in cui la contrapposizione era quella
Poteva essere abbastanza direttamente e largamente questo si faceva identificata con un cambiamento della proprietà dei mezzi di produzione
Forcella carattere carattere essenziale per la riforma non può più essere la proprietà dei mezzi di prova
E questa la capacità di influire su questo discorso passo ma non è più difficile identificarlo di proprietà si cambia influire sul processo di accumulazione cambiarlo le cornici ahimè e cosa molto più sfumata complessa e ricca di contraddizioni
La mia opinione è che è quindi si finirà per saperlo se una cosa est è una riforma di struttura
Ho una riforma dei condizionamenti di ammodernamento correzione ci siamo intesi si può sapere soltanto dopo l'importante è che si opera di sapendo quel che si vuole
Il secondo punto su cui vorrei fare qualche osservazione rifatta quella che a me lo dico
Non faccio la giaculatoria devo dire io non sono uno storico Silvia chi mi conosce sa che non lo sono per nulla quindi perché lo dico
Ma una questione che a me pare molto rilevante molto importante anche per la politica e per le cose che si fanno
Fino al Consiglio di cui ha parlato a lungo Luciano Cafagna
Ancora una volta la questione dell'ambiguità ritagliato che sempre uno dei punti continuamente dritta è credo io giustamente
Non ritorniamo su un punto si è inventato
Una bruttissima la nuova almeno esteticamente bruttissima ingiusti istintivo giustificazionismo è una parola
Molto botta anche estetica
E non voglio fare del giustificazionismo parlando di questo io dico
Cafagna ha ricordato molto bene
Quali erano i punti di forza
Per la posizione comunista
Proviamo a sintetizzarle questo il punto di forza in un elemento anche che poi è diventato un condizionamento piaccia o non piaccia
Non dobbiamo dimenticare che la storia dei partiti alla storia del movimento
Non la fanno soltanto vitati partito carte movimento no la fanno soltanto vede la fanno anche alcune centinaia di migliaia con i milioni di persone che nei partiti Monaco e su quello e e poi agiscono nella nel nel concreto dello scontro politico
Qual era l'orientamento del movimento operaio italiano
E a quarantatré quarantaquattro quarantacinque è quale durato a lungo
Guai a dimenticare
Anche per i motivi che arrecò tanto Luciano Cafagna questo non rientra
E non era una minoranza il movimento operaio nel suo complesso era una minoranza nel Paese
Con tutto quello che ciò non portò
Ma all'interno del movimento operaio la maggioranza erano su una posizione che perdeva in termini del tutto Rozzi
Possiamo chiamare dell'idea vogliamo fare come in Russia filo sovietica
La maggioranza del movimento per la sì
E a Mosca il cinquantasei
Dove mi sento certo che nel cinquantasei aveva ragione Giolitti
Certo nel cibo e pensieri aveva ragione Giolitti
Io me ne sono come io non parlo di altro io me ne sono convinto dopo che aveva ragione Giolitti
Io allora ero segretario dalla Federazione del PC di Caltanissetta Sicilia
Posto abbastanza turbolento in cui mentre prima per il secondo intervento sovietico io avevo a che fare
Saranno stati Rozzi tutto quello che volete Rossi reazionari vinse Attali tu e avete ragione erano tutte queste cose tutte queste cose
Però in quel momento
Si faceva non & nelle sezioni nella federazione del Pci di Caltanissetta
Si facevano assemblee affollate fa un grande presenze in cui si approva un ordine del giorno in cui si chiedeva l'intervento dall'Armata Rossa
Questa è la verità
Il tre novembre mille novecento cinquantasei si proclamò abbastanza spontaneamente uno sciopero per ritardato pagamento dei salari nelle miniere cosa peraltro verissima
Che portò un migliaio circa di minatori a occupare casualmente la piazza di Caltanissetta
Probabilmente c'era anche qualche qualche come De qualche riflesso del fatto che c'erano stati in tutta Italia una serie di manifestazioni sotto le federazioni del del PC
Io dico questo non per dire che avevano ragione
Perché mi sono convinto è stato già detto anche qui son d'accordo con quello che è stato detto
Tento solo di fargli capire che cosa era il condizionamento in che cosa consisteva
Cosa e questo credo che bisogna credo che bisogna tenerne conto bisogna tenerne conto criticamente si capisce
E qui io azzardo un'opinione
Un'opinione che mi è successo
Di di già di di formulare in altra sede e così via e su quale siccome non riesco ad avere un argomentazioni con convincenti mi ostino sistematicamente proprio chiedo scusa D'Agostino sia
Io penso quindi che è difficile e questo sì astratto lire
Togliatti doveva fare doveva e poteva fare delle cose che non fece penso che il condizionamento posso
Certo non modifica il condizionamento c'è stato
Che è stato Zangheri ha ricordato nel sessantotto
No condizionamento cesso
Tutti sappiamo quanto forte siano come la vogliamo chiamare inerzia viscosità resilienza chiamiamola come vogliamo tutte queste cose in quel milione Depeche
Cui non che fosse venuta meno qualsiasi forma di condizionamento ma senza dubbio le forme erano molto meno pressante molto meno stringenti anche
Che dico io
Per il mutato il rapporto di forza
Cui in cui era sbarcata alla politica di quegli atti
Che capolavoro dalla politica di paglia tipo di modificare non tanto sull'apporto di sì anche ma con una conseguenza vorrei dire ma un avendo come obiettivo primo come mi pare ritenga Luciano Cafagna
L'egemonia nella sinistra vorrei ricordare che il
Togliatti il fronte il fronte da quarantotto potremmo voleva veramente allo voleva proprio perché capiva la cosa proprio perché capiva la cosa che dice Carfagna e che si diminuiva sulla possibile dall'influenza
La possibilità di influenza la possibilità di influenza a letto benissimo può essere un può essere un tema di discussione può darsi che non l'ho già detto retorica non sono uno storico quindi mi perdonerà quindi mi perdonerà
Ma l'obiettivo era quello di portare questo movimento operaio con tutte quelle caratteristiche però
A diventare appesa a contare nella vita democratica questa aveva provocato un cambiamento del rapporto di forze e quindi la politica di Togliatti aveva creato delle condizioni perché potesse cominciare ad esserlo superata
Ecco che il dito
Io dico che li ebbe il filo in mano per potere fare questo
Fu Berlinguer
E non lo fece questo mi pare il punto su cui se noi vogliamo comprendere fino in fondo
Le questioni che riguardano la vita del PC bisognerebbe bisognerebbe tener
No che non lo fece nei rapporti con l'Unione Sovietica questo lo fece queste ma mentre conseguenti arricchì tutto questo con rapporti anche personale di primo piano senza intoppi
Non lo fece perché non imbocco la strada che era appunto possibile e qui si si sapeva qual era la strada possibile
E la strada possibile era quella di andare verso un partito riformista
Che tenesse conto quindi dei condizionamenti necessari e in questo andare a fu questo campo quando si ruppe la formula politica della solidarietà la cosa che mi colpisce sempre e la ricaduta verticale
Verso il massimalismo
Non so trovare parola più bieco
Quello della diversità e quello della controparte quello dalla contrapposizione a
Per cui tolte gli altri a tutti disonesti
E l'unica cosa che conta no io questo penso che sia stato un errore
Quindi io credo anche dei condizionamenti delle possibilità metà che delle cose delle cose bisogna delle corse dietro io ho terminato scusatemi socialista troppo lungo e sentivo proprio mi sentivo proprio tutto operatori in campo anche proprio per esperienze vi supplico cercato di ricordare dalla lotta per la terra un modo come si combatteva per libertà per le per l'azione di questo partito nel cinquanta
Detto al mi permette di tentare un'esperienza solo da quel che ho detto e importa certi importante decisivo
Che sia finito per sempre l'idea di uno alla verità
Molto importante è stato certamente che anche questa convinzione di aver la verità non sia stato suffragata da bracci secolari di vario tipo molto importante anche questo certa
Diciamo che è una cosa quattro rotture sono cose necessarie ma non c'è più
Diciamo che è importante anche sapere
Dove si va dove si vuole andare
Molto
Quello che si agisce quello che si fa
Per saperne sotto verso dove si vuole andare
Ma io dico a questo punto una cosa anche così come viene cambiare il nome al partito comunista può valere la pena
Soltanto se si va in una direzione
Nella direzione dei fan
La parola gli aggettivi come al solito sono generi questa sede qui mi posso permettere di parlare senza avere la preoccupazione di essere frainteso se se verso un moderno partito socialista
Solo per questo con valeva la pena di cambiare
Questo a me pare che Volpi che bisogna essere anche rigorose presso tanta tentazione che non sono solo le tentazioni dal passato
Perché la tentazione radical massimalista
Come lo vogliamo chiamare del passato
Mi permette anche del presente perché va bene la rottura
Ma stiamo attenti e portiamo sempre teniamoci sembra saldamente ancorati a tutto lo spirito critico che possiamo avere scusate né grazie
Sì sì ce l'ho
Grazie io
Devo dirlo che non sono una storica per per necessità di modestia e per scrupolo nel non cratere aspettative soprattutto riguardo a uno dei temi che gli esotici e proposto quello della famiglia
Troppo alte o troppo superiori alle mie possibilità io vorrei però devo dire prendere spunto dall'intervento che Paul Ginsborg affatto aumentate la nostra discussione
Mia molto stimolato i forse casualmente corrispondeva a lo schema di pensieri che avevo messo insieme prima di venire qua
Già fatto due domande la prima domanda e ira vale la pena cura di pensare il riformismo distinguendo tra riforme correttive riforme di struttura o non ne val più la pena e c'è anche blindato la sua risposta secondo lui la vale
E la seconda domanda che ci ha fatto sì ritenevamo significativo il peso che aveva dato la struttura familiare la relazione fra pubblico e privato nell'analisi della storia italiana
Per dopoguerra io dico subito che lo ritengo molto significativo ma Valente al al primo punto ecco riformi correttivi riforme di struttura io non so se permette con la mia storia è la mia riflessione attuale quindi dando tutto questo come morale provvisoria questa distinzione valga ancora la pena di fare fa il picco anche sulla scorta della lettura del libro di Paul Ginsborg in particolare di dunque periodi storici che Luigi
Racconta in un modo tutto sommato piuttosto amaro il primo periodo storico quello relativo al centrosinistra al primo governo Fanfani e i cui governi Moro e il secondo è il momento in cui Berlinguer sceglie la via del compromesso
E con una e nell'altra descrizione e ci sono delle similitudini molto significativi
Altri verrebbe da in Charlie così anche se mi rendo conto che non c'hanno in modo molto severo verso il complesso della sinistra italiana però lo faccio lo stesso perché ci aiuta a discutere
Ne ha prima similitudine un fante verbali stimo massimalisti cioè se posso usare un'espressione un po'misogina e maschilista che ha usato Cafagna quando ha parlato della cortigiana che concorre per lei per legati del principe
Ecco sembrerebbe quasi che la cortigiana si vuol dare in un sequel Dari nel momento in cui si dà ha bisogno in modo massimalisti Co di dire che non si stava dando e che tutto il gioco verbale il gioco
Un paio come il posso dire scolastico del distinguere riforme di struttura riforme destabilizzanti da riforme correttive
Abbiamo un po'questa tocca come dire di danza della seduzione tutto sommato più che di reale differenziazione fra riforme hanno l'una e l'altra caratteristica davvero fortemente segnata la differenza è questo il primo problema
Il secondo problema è un tratto di grande doppiezza ad uso interno e così parla tanto della doppiezza comunista rispetta i modelli internazionali io vorrei cominciare a parlare della doppiezza essi socialista che comunista ad uso interno rispetto ai propri militanti che nella nella discrezione il poliedro risulta molto evidente c'è bisogno di dire qualcosa di forte con una forte connotazione emotiva nella comunicazione
A chi milita contese nel caso dei socialisti ai propri militanti al momento della nascita del centrosinistra nel caso dei comunisti con quella grande forza che aveva del quella preoccupazione di spenderne in modo destabilizzante
Nella metà degli anni settanta quindi doppiezza ad uso interno
E lo stesso io ancora terzo punto la fragilità del percorso nel tempo più si accentua l'elemento strutturali di rottura del riformismo e per tempo ci sfugge dalle mani e più il percorso temporale di la tua riforma
Non riesce ad agire lo in maniera da protagonista perché la gente aspetta ha fretta volevi dire il mutamento e rapido l'avversario interlocutori ti stringe dall'altra parte e tu sei schiacciati in una morsa temporale
Che fa sì che la strategia riformista muoia nel caso dei socialisti rapidissimamente nel corso della prima metà degli anni sessanta e nel caso della della
Avventura anche nobile del compromesso storico con altrettanta rapidità ecco per queste tre ragioni io ti devo dire politico io sento molto debole oggi questa distanza fra riformismo di strutture riformismo correttivo
Ti dirò che pur avendo sempre molto apprezzato nel corso di questi ultimi tempi tutte le iniziative di Achille Occhetto quando lui parla di riformismo forte
Io ebbi un qualche sobbalzo nel senso che lo vide come l'ennesima traduzione di questo antico gioco e avrei avuto voglia che dicesse riformismo e basta ecco però qui sto mi sembra mi sembra un problema che mi fa sì anche un problema di incultura cioè io voglio dire almeno lo confesso come dato personale ma secondo me è un po'generalizzabili alla mia generazione
Firmi suo riformismo comunista di analfabeta e goffa autorità
La sinistra italiana della mia generazione non ha avuto maestri avuto maestri su tanti altri campi i valori la prospettiva storica eccetera
Non ha avuto maestri quanto acquisto nella generazione precedente questo è un limite della nostra ed è un limite la generazione precedente noi secondo me è una cosa su cui Rifle
L'altra questione
Ma ci sono tante ma prova andare veloce
Che mi ha colpito positivamente io ho apprezzato il libro di politico mi è piaciuto
Che la sua capacità di scomporre il concetto di masse in descrizioni di soggetti ecco io in questo ho sentito come dire anche delle critiche su cui rifletterà oggi una mancanza di profondità antropologica del libro può darsi che in alcuni parti si avvera io ho molto apprezzato questa rottura
Di una visione un po'agiografica delle masse come collettivi e questa capacità di descrivere i soggetti che non le donne gli operaie ma quel tipo di operai che immigrato al Nord quel tipo di donne che scoprono il mercato del lavoro quel tipo di giovani che sbattono la porta di casa il padre la madre con una grande capacità di descrizione puntuale dei soggetti e questo mi è piaciuto
Per un motivo che ha molto a che fare con il dibattito politico attuale io ho come la sensazione che uno dei limiti della sinistra del passato sia stato deve dire la società civile molto come masse molto meno come soggetti
Anche al fine di concepire il proprio ruolo come orologi governo del conflitto sociale dall'opposizione al fine di spostare gli equilibri esistenti dall'opposizione stesse
Cioè quando si dice non è vero che la sinistra italiana non ha fatto nulla grazie certo che ha fatto molto e per fortuna è questo Paese è vero che tanto cambiato battagliato secondo una filosofia se a mio perire
Che eleva il ruolo per i preminente della sinistra come un canale di governo Daniella dalle sponde dell'opposizione della trasformazione sociale
Altrimenti anche dall'opposizione ecco quello che si ottiene no come e non è tanto il non voler governare né più muoversi con un'altra priorità
Allora io per esempio ho quei sesto punto vedo che c'è ancora una permanenza nell'attuale dibattito fra il sì e il no all'interno della del per il congresso comunista che acquisto retroterra storico no ripensarsi non non voler governare in un senso di cattiva volontà
Ma il pensarsi soprattutto come una forza che governa il conflitto sociali perché concepisce la società civile come Max ecco io credo che molto utile che il libro di Paul Ginsborg ci aiuti a vedere la società civile in un altro modo e qua vengono a appunto nel salto tanti altri uno che lui stava molto a cuore e che riguarda il ruolo della famiglia e l'analisi che Paul Ginsborg fa del femminismo
Mi sembra molto significativo che lui collochi il femminismo illumina crocevia
In cui sono caduti vecchi sentimenti di appartenenza no cioè anche come dire nella sinistra l'appartenenza
Alla propria famiglia al proprio contesto sociale le case del popolo le forme di diffusione della cultura sociale nei piccoli centri eccetera
Crollano da un lato e dall'altra si muove proprio una una diversa forma di soggettività politica fra le donne che anche legata a delle trasformazioni che sono ben descritte del mercato del lavoro
Ecco la cosa secondo me su cui dirlo che non insiste abbastanza a mio avviso e chi chieste ministro che poi è stato anche su un movimento molto sulla soggettività sui valori molto poco riformista del punto di vista cosciente
Atto forse nella sinistra italiana di convalida vissuta perché non era questa la sua autocoscienza
Forse il movimento più riformiste attrezzista italiane virgulto
Se noi pensiamo agli atti ringhia di riforme e che partono dall'Iva anzitempo gli esami degli Barzio molto più come in situ ultimo è insito nella strategia del centrosinistra
Io ma qui potremmo discutere a lungo invece lo vedo come la prima riforma
Figlia della trasformazione la soggettività femminile ma su questo potremmo a lungo discutere
Ma se partiamo da di Varzi andiamo via via la portò al nuovo diritto di famiglia ad alcune forme di riforma legate al sistema sanitario i consultori eccetera noi vediamo che mentre sulla appunto il femminismo e stato farsi il movimento più riformista che l'Italia del dopoguerra abbia avuto ecco queste però c'è un problema e io con questo problema chiudo il femminismo ha avuto un grande impatto riformatore nella pars destruens cioè nella erano paura di tutto un sistema
Del patriarca lista adesso non non mi diffondo improprio descrive molto bene non c'è bisogno che diffonda anch'io
Certo mettendo un altro lutto un esito riformatore nella pars construens cioè nel pensare come superare quella quota di familismo immorale come ripensare il welfare come costruire costruire un un nuovo progetto di riformismo nato dalla soggettività femminile ma qua
Secondo me c'è ritorno a Bombacci è proprio questo limite di maestri questo limite di cultura che probabilmente anche su questo su questo piano incide grazie
Grazie della parola
Io non posso questa volta esimermi dal definirmi storica visto che tutti invece potuto nascondersi dietro dietro questa schermo in realtà interpretato l'invito degli organizzatori di questo convegno aperti citare però primo alla luce del fatto che mi sembra di notare nel lungo elenco degli invitati che forse sono una rappresentante invece è anzi forse l'unica direi invitata a parlare
Di una generazione di storici sulla generazione di storici a cui possiamo ben dire appartiene
Combinato cittadinanza italiana Dora anche anche Paul Ginsborg cioè sono stata qui evitata credo perché mi sono espressamente occupata del periodo della ricostruzione del dopoguerra
Con una impostazione che
Che è quella appunto che e conduceva il costituisce il filo rosso bella libero ricchi svolte
Ecco in e che essendo storica solo portata naturalmente a guardare con occhio storico anche a questa mia generazione cercherò quindi di raccogliere un poco alla sfida lanciata da Rutelli in quanto punto storico ma non specificamente appunto di questo periodo
Parlando con quel Conte intanto un'operazione di distacco rispetto alla la natura stessa del dibattito storiografico che sporga CIA proposto per fare questo ricorderei un episodio anche vista la presenza di Massimo Riva qua quando è uscito questa mia ricostruzione del periodo della politica economica del dopoguerra
Paolo Baffi mi scrisse una lettera
Facendomi notare che
Così i miei dubbi relativi alla politica monetaria della Banca d'Italia non dubbi di carattere tecnico e naturalmente ma di carattere politico
Non erano stati tenuti in conto mi riferisco in particolare alla questione dell'accumulo dei fondi di contropartita Erp si parla tanto di riforme punto entriamo nel merito del dibattito allora
Appunto relativo alla programmazione mancata programmazione nel quarantasette quarantotto
Baffi naturalmente ricordava che per potere spende i soldi perché dovevano arrivare bisognava prima cumulabili questi fondi
Io gli risposi con era l'eterea molto a quel termine fui molto numerata risposi naturalmente con con altrettanta appunto ammirazione con esprimendo la mia ammirazione per lui ma anche insistendo sul fatto che a mio parere quella interpretazione della politica monetaria
Era stata lasciata volutamente solo alle autorità monetarie ed era venuta a mancare ed era stata appunto così scenetta in quanto le cito appunto quella frase
Era dovuta alla consapevole senza di indicazioni di politica economica da parte del gabinetto ministeriale circostanza che si è del resto più volte ripresentata nella successiva storia italiana ecco io credo che queste a questioni dice modella politica delle omissioni da parte del ceto politico
Di governo italiano sia appunto alla sia stata diciamo la traccia del mio lavoro che io tentavo di difende appunto con Paolo Baffi e costituisca anche la traccia appunto del lavoro di poi di chi sporca ecco ripensava questo episodio però ripensando a questo episodio in coincidenza con la lettura del Memoriale di Paolo Grassi della fine degli anni settanta
Relativi appunto agli episodi di trent'anni dopo ecco ho avvertito una sorta di disagio qualche cosa che così diciamo mi mi mi faceva nascere appunto un certo disagio Rispetto
A questa filone storiografico di cui era stata appunto una in parte e di cui appunto anche riesco possiamo dire che faccia parte
Mi ricordo anche che appunto qualcuno forse lo stesso arrivare aveva consigliato di giustamente di leggere questo memoriale alle assemblee degli studenti occupanti oggi
Ecco anche questo tentativo lo sfratto con risultati non molto brillanti ecco però appunto alla insistere su queste aspetto diciamo sul disagio di disagio per cercare di spiegarle di contribuire quindi in questo modo alla dibattito odierno
Dunque dicevo questa questione della politica e delle omissioni è appunto la denuncia che percorre tutto per il lavoro di nichilismo che rappresenta appunto una sorta di Play duelli è appunto per le riforme non fatte dei politici e che pure alla società italiana in almeno due occasioni storiche va ricordato che appunto le occasioni sono precise
Erano a dir poco dovute per i sacrifici compiuti da che minaccia la consapevolezza dimostrata la forza del suo spirito collettivo
La politica delle omissioni secondo di esporre il risultato della somma delle insufficienze della sinistra
Anzi della sua scarsa chiarezza strategica ed è le lentezze da pachiderma democristiano
A sua volta trattenuto dalla pesantezza clericale sotto questo profilo è tutta una classe politica che appare insipiente quando non succube delle direzioni militare economiche straniere o di miti lontani quelle di governo come quello all'opposizione con l'eccezione di qualche figura solitaria e inascoltata
Personalmente la cosa non mi scandalizza sorprende non è quanto ha sostenuto per un buon decennio ogni accelerazione cioè notiamo la più numerose generazioni di storici contemporanei che si ricordi
Anzi ha cercato di provarlo e dimostrarlo con puntigliosi ricerche come dimostra questo scambio di lettere con baffi e in qualche modo è anche riuscita nel suo intento come dimostra proprio il libro di Ginsborg
è infatti un libro molto bello uscito con una tesi chiara che si sostanzia di fatti di episodi di nomi di personaggi
Che alla fine rimangono familiari come ricordava appunto Mariella Gramaglia gli altre udienze la bambina del Belice l'operaio Giovanni Falcone con i loro sogni sacrifici
Speranze e delusioni
Eppure ripeto appunto un certo disagio mi coglie ripensando con lo scambio di lettere la tesi delle occasioni di riforme mancate non riesce a spiegarmi perché
Il suo isolamento all'isolamento di Buffy rispetto ai politici fosse anzi aumentato trent'anni dopo il mille novecentoquarantotto c'è qualcosa che va oltre la teoria della crescita esponenziale della corruzione del clientelismo in assenza di alternanza dei partiti di massa qualcosa di più profondo e diffuso
Dunque qualcosa è cambiato negli ultimi dieci anni eh
Queste opere di sintesi ci invita ad interrogare la nostra storia compassione e per la storia politica contemporanea di questo proprio dobbiamo essere grati a Pontinia
Quanto le risposte a me sembra che si possa partire dal capitolo finale del libero quello sugli anni no vanità che mi sembra contraddire in gran parte il ruolo precedente contraddire nel senso che cercherò di dimostrare come abbiamo detto tutto il libro ha costruito sulla tesi di un riformismo mancato di un'incapacità della spinta collettiva delle classi lavoratrici di tradursi in progetto riformatore della politica e dello Stato
Il richiamo alle riforme in un computer bilancio delle poche prodotte costituisce il filo rosso dell'intero lavoro ma guardiamo agli ultimi dieci anni anzi guardiamo alla cronaca dei nostri giorni
Che parla più di riforme del dibattito politico odierno
Si va si dibatte su forma e contenuto della democrazia sul rispetto delle regole del gioco su deviazioni e corruzioni suo equilibrio tra pubblico e privato moralità rispetto dei diritti del cittadino
Ma tutto queste diamo forse il nome di riforme
No come dice appunto Romanelli è così e la modernizzazione democratica
Forse dovremmo chiedere a dire sbaglia quando è caduto in disuso a questo termine
Io così avanza un'impressione età mia impressione è che questo sia accaduto la data diciamo di questa fine si collochi attorno agli anni di uscite dal terrorismo si anzi connessa al modo in cui siamo usciti dal terrorismo in cui la sinistra è uscita dal terrorismo
Perché è cambiata appunto la cultura nazionale che aveva dominato tutto il periodo precedente
Ecco qui io condivido alcuni dei segni di questo cambiamento che dirlo sottolinea il significato della presidenza Pertini il riavvicinamento di alcuni strati della società civile alle istituzioni attraverso le giunte rosse
Il sei minima stesso pienamente d'accordo appunto con quanto appena detto la grammatica
Ecco quali sono allora se guardiamo a ritroso i contenuti di questa politica delle riforme o delle omissioni che cosa significa la che cosa ha significato e che cosa è cambiato
Già detto appunto il fatto che richiama le riforme all'uso sicuramente ancora anche per la mia generazione per i lavori prodotti dalla mia generazione qualcosa che andrà andava oltre la pressione sul partito di governo per investire il rapporto tra stato e classi sociali
Si trattava di qualcosa
Di qualcosa cioè la cui conquista dovrebbe in primo luogo consente consentire una modernizzazione della società civile
Intesa come una diffusa presa di coscienza classista nonché una vena rispondenza tra classi sociali e organizzazione politica
Ora al fondo e qui insistere su un altro aspetto rispetto a quello sollevato dal Giornale invierà una certa visione dello Stato e credo che questa fosse diciamo opportuna visione comune
E qui anche aggiungerei è questo il senso anche per il discorso che una visione che accomuna
Ideologia comunista e ideologia cattolica non ce lo dimentichiamo non vorrei che questo finisse per essere un discorso di autoflagellazione solo interno alla sinistra ecco
Personalmente credo che questo libro descriva una una parabola che si è chiusa per la cultura nazionale o almeno speriamo che si sia chiusa
Dicevo dunque al fondo questa cultura dello Stato che aveva che era sostanzialmente una visione strumentale in questo caso visione strumentale dello Stato e della politica si cumula facendo segni di sinergia
E rafforzano la fiducia nell'alternativa al fondo direbbe un sociologo ha dominato una sorta di teoria dell'azione
A cui invece corrisponde negli anni ottanta una diversa visione che appunto una teoria del potere una teoria
Che si contrappone appunto alla teoria dell'azione come teoria secondo cui l'azione di un gruppo avviene in rapporto a una determinata struttura di potere e il suo risultato determinato non dalla sua volontà ma da quanto gli altri gruppi di consentono di contenere ecco ripeto credo che sia profondamente mutata Cuesta
Prospettiva culturale naturalmente qui passo rapidamente in corrispondenza modificazioni di carattere sociologico prevalentemente la crescita dei ceti medi e una conseguente
Caduta per lo meno a sinistra delle teorie politiche del rispecchiamento tra classi estati ma soprattutto come ha dimostrato Donnola
Una riaggregazione ormai dell'azione sociale su obiettivi precisi e trasversali Rispetto alla categoria della classe
Qualcosa cioè che ha a che fare con la modernità più che con la tradizione con il Welfare mancato più che con la forza della famiglia o dell'individualismo
Perché ha sollevato questo problema perché credo che questo abbia modificato e riposto al centro della nostra attenzione il rapporto cittadino Stato
Un aspetto che comprensibilmente l'osservatore anglosassone tende un poco a mettere nell'angolo per naturale understatement da antica democrazia
Invece per noi oggi a quarantacinque anni dalla fine della guerra e del conflitto civile questo è un punto di osservazione indispensabile per valutare il peso del fascismo
Piuttosto è assente ecco questo direi diciamo come unica vera appunto osservazione insomma nella nella sua dimensione antropologica nella sua durata nel suo peso nella storia del Paese
Questo nostro so intervenga nel contesto della militi della americanizzazione europea gli ostacoli che ancora ci restano da superare per creare il campo di gioco indispensabile perché il duello si sposti da sinistra al centro
Pochi accenni storici dunque a questo tema di immediate di facile comprensione vorrei solo ricordare che il vero poco tetra comuni cittadini élite culturali politiche economiche è oggi costituito da un diffuso ancora oggi da un diffuso disprezzo per le istituzioni dello Stato nazionale prodotto di sedimentazione storiche che occorrerebbe più spesso richiamare nelle quali il familismo è certamente una componente importante ma da qualificati
In questo contesto richiamerei proprio Kyushu così spesso evocata da Paul Ginsborg quello della felicità pubblica felicità privata laddove appunto Kirschner mi dice
Che non occorra ignora io necessario non ignorare il prerequisito essenziale perché funzionino Shift uno spostamento tra i due piani e cioè che si abbia a che fare con consumatori consapevoli di essere anche cittadini
Che vivano in una cultura nella quale il privato ed il pubblico siano importanti categoria dicotomica in sempre in gara tra loro per attirare l'attenzione e il tempo del consumatore cittadina ma dove sono in Italia questi cittadini
Esistono i consumatori esistono gli appartenenti alle varie ideologia ma non i cittadini perché è difficile rintracciare una cultura nazionale di cui tutti siano partecipi
Allora ritorniamo a questa questione show della storia precedente
Per me è caratterizzata da un forte peso dello Stato e del rapporto di diffidenza speranza diciamo che l'abitante italiana ha sempre nutrito nei confronti dello Stato
Qui richiamerei il fatto che diciamo c'è un retaggio
In poi imponente che il fascismo ci ha lasciato perché appunto il peso del di una cultura nazionale dell'ultimo tentativo come sostiene anche provocatoriamente Silvio Lanaro nell'ultimo tentativo di costruire e di fondare
Su basi nazionalistiche una cultura nazionale di Max
Ora è vero che il tentativo è naufragato il venticinque luglio luglio sepolto dalla Resistenza però non ha trascinato con sé diceva appunto la diffidenza o l'ammirazione le aspettative agli anatemi contro uno Stato ritenuto ogni potente ora rimasto questo scheletro vuoto di quali carni si è nutrito successivamente
Non era più possibile fa ricorso a una qualunque ideologia nazionalistica diffusamente condivisa anche se altri storici hanno ricordato come questo tentativo sia stato affatto con la cultura dell'antifascismo
Troppo però nutrita diciamo di opposizione classista nell'essere stata parte appunto della cultura comunista
Allora dopo il fascismo ai due grandi partiti di massa del dopoguerra non restava che farà appello alle rispettive ideologia e transnazionali la Chiesa cattolica e il mito del comunismo questo ha consentito a quel processo di crescente adattamento del sistema democratico che qui sostanza descritta
Ah col significativo aggiustamenti nella linea di confine tra pubblico e privato con un grave handicap però con i quali non a caso facciamo i conti o una avrà accesso i divi laicizzazione compiuto l'handicap e quello che piani di Panebianco ha definito la carica anti formalistica
Della cultura cattolica antistatalisti che al punto in questa chiave e nella cultura comunista il nome del diritto naturale contro quello positivo la prima ed è la democrazia reale contro quella forma
Formale comporta che la seconda ed è risultato che ciò che Max Weber chiamava la giustizia cerca di la giustizia che ha colpito il palo baffi ma che è stata sostenuta da una diffidenza diffusa verso le istituzioni dello Stato queste è stato la vera comuni e cultore nazionale quella a cui hanno contribuito le maggiori correnti ideologiche del nostro Paese quella comunista e quella cattolica ed è questo di cui ci ha narrato con visual ma che forse oggi sembra giunta a conclusioni
Anche se è difficile andarlo a dire nelle assemblee studentesche
Ma ridare la parola Alberto Caracciolo per l'ultimo intervento della mattinata
Mi voglio scusare con Francesco Barbagallo con Simona Colarizi e con Giuseppe Fiori che sono stati qui presenti né ai quali non ho potuto dare la parola mi auguro che vorranno prendere la parola nella
Nella riunione del pomeriggio
Allora come stabilito noi dopo l'intervento di Alberto Caracciolo interromperemo e riprenderemo allora prevista prego Alberto Caracciolo
Mi capitò mi è capitato qualche tempo fa non molto tempo fa di parlare con un editore di Bari anzi di Bari Roma come ama adesso siglare le sue edizioni a proposito dei successi che vedevo che hanno alcuni libri di storia medievale
Italiana francese da altra che mi meraviglio il che mi meravigliava un poco
E mi sono sentito rispondere che si hanno successe libri sul Medioevo ma incomparabile comparabile mente maggior successo hanno i libri di storia contemporanea
Che alludeva in particolare ha fatto il nome di uno storico inglese che non Apple in subordine che è una firma che a quanto pare ma sempre molto bene nei cataloghi di questo editore
Qui mentre si parla di De Michele Denis Mac Smith cosa che mi ha lasciato qualche sorpresa perché non sono proprio un fervido ammiratore di questo tipo di di di lavori
Sì che sono andata dovranno andare a cercare conferma presso un altro editore che invece ha sede a Bologna
Domandando di quali erano i titoli di maggior successo degli ultimi tempi
In campo storico indizi individuava il maggior successo in assoluto ripetuto da da anni e di nuove edizioni
In un libro ancora una volta di storia dell'Italia contemporanea e anche l'immaginato il si tratta del livello di Mammarella c'è anche lì il mio stupore
C'è stato
Di fronte a una situazione di questo genere devo dire ben venga con un sospiro di soddisfazione
Il libro di Paul Ginsborg che
Credo anche che sia successa anche ad altri che ho preso in mano con con subito restandone a attratto parla ricchezza la lucidità al modo di esposizione con così scorrevole per cui si comincia non non ci si non ci si ferma facilmente
Prima di averlo terminato
Lasciate che io mi fermi qui nelle nelle lodi al libero perché poi avrò qualcosa da dire di di altro tipo ma questo tipo di di affermazione che che fu che faccio di di di di allora
Soddisfazione che esprimo autentico credo che abbiamo per le mani
Anche indipendentemente dal fatto di essere sinistra non sinistra un lavoro di primo ordine PC fa partire molto meglio in qualunque riflessione che si voglia fare del quarantennio quarantacinque mila un cinquantennio che abbiamo alle spalle e questo e comunque una cosa di cui prendere atto di cui voglio anch'io visto che prende la parola dare atto apertamente preliminarmente
Detto questo io vorrei prendere invece in difficoltà di contropiede sì sì
Riesco ad essere convincente
Un'affermazione che c'è nelle primissime pagine dove si dice giustamente da parte del del Dickens sportivi che l'Italia il volto dell'Italia dal quarantacinque ad oggi cambiato in maniera renderlo io di irriconoscibile quindi c'è questo giudice di partenza che parliamo di di una cosa di un'entità di un Paese che è cambiato da così a così
Di questo il testo complessivamente riesce a dare intende dare riesce a dare le prove ma a questo punto mi viene il il dubbio che non si sia in fondo approfondito uno degli elementi di di questo cambiamento di volto proprio quello che più somiglia alla alla parola volto cioè a quello che forse Pesce prendendo nelle parole del principe di Metternich sarebbe il Italia come espressione geografica o qualche cosa del genere
Mi pare che sotto questo profilo non sappiamo se l'Italia di di di carne di terra e di e di aria sia cambiata questo questo volto in meno evidente di quello statuale o o o politico partitico o istituzionale o anche economico sia cambiato in che senso che fino a che punto è che a me pare che questo forse non sia
Una una lacuna da poco una lacuna discorsiva corrisponde perfettamente al modo in cui lei normalmente facciamo o corriamo la la ricerca storica la riflessione storica che ci aggiungiamo che diventa facilmente tende a diventare storia politica e tuttavia credo che si possano stesso aspirare ad estendere questo spessore
Piuttosto leggero superficiale che si rende visibile nelle nella storia contemporanea ma che lascia nascosti altri
Io ho molto apprezzato l'interesse di Ginsborg in collaborazione mi pare come Bellini per quello che riguarda sia nelle premesse in varie pagine del testo se ne parla
E poi lo si sviluppa nel parte grafico statistica ai fenomeni famiglia distici alle problemi delle ha un suo della allo scopo della micro aggregazioni
Del micro sociale in genere e questo è già una cosa che in qualche modo il CD Libera il libro dalle
Dagli eccessi di DT storia politica che sono ben bilanciato e su questo punto da altro tipo di interventi
Di di di di studi e di ricerche
Di sfuggita dirò che c'è una scelta di
Di caratterizzazione di di classificazione dei fenomeni per di alcuni fenomeni per grandi aree
Dove quella proposta di creare un in una area Lazio come a sé stante rispetto alle tre classiche altre
Partizione dell'Italia mi pare un'idea interessante forse audace bisognerà rifletterci e verificarla meglio
Comunque un contributo un contributo importante a capire meglio maniera meno sommariamente aggregata questi fenomeni soprattutto familista ICI di cui si tratta
Nello stesso tempo io qualche perplessità su questo punto delle delle diversità regionali perché mi sembra che forse la la l'Italia sia se mai c'è un Paese l'Italia sia uno di quelli nei quali il la differenziazione al di là delle gran belle grandi aggregazioni regionali sia molto più grande
E sia difficile rendere ma dico obiettivamente difficile al di là della capacità del
Ti dello studioso di rendere in un in termini più riassuntivi sintetici ripeto qui invece la mia obiezione il mio rilievo alla mia
Mio problema nasce a un livello ulteriore che direi più profondo in quello che in un linguaggio ottocentesco si chiamava il Paese reale forse ma il Paese reale
A un livello ancora al di sotto e non necessariamente riducibile alla società cioè quello del Paese fisico del Paese antropologico del Paese naturale tra virgolette perché sappiamo cosa può voler dire o non voler dire una parola di questo genere come si è cambiato in questo mezzo secolo se veramente si può parlare di tutti gli altri
Tratti in quel volto è cambiato in maniera come dice insorga io da rendere riconoscibile e che riusciamo poi a riconoscere o no
Il Paese fisico il Paese antropologico il Paese naturale tra il quaranta quarantacinque l'ottanta in cui viviamo mi pare che questo domanda abbia qualche legittimità
Si potrebbe obiettare ragionevolmente
Se
Soltanto ponendo il il questo problema per un attimo alla vostra attenzione all'attenzione stesse del dell'Autore
Io mi allontani dall'ottica che ci siamo dati in questo incontro di oggi cioè che un'ottica che parla di sinistra e di semmai di dividendi evoluzione di storia della sinistra in questo lasso di tempo
Credo però che proprio il bisogno di non occuparci dalla sinistra di una strada da sinistra in senso puramente introspettivo e tutto sommato come è stato chiamato autobiografico molto spesso o di competizione tra biografie
Messe a confronto
Crei rischi di di perdere una parte del suo senso se non mette in evidenza l'oggetto
Dello stesso agire politico il Hull oggetto nel quale tra gli altri fra le altre elementi che che contano e che sono obiettivi che diventano obiettivi politici dell'agire politico
Mi pare che questo delle realtà fisico ambientale altro volete chiamarli proponevo faccia abbia la sua parte
Abbia una parte che nome tra su non si può non si può dare per scontata in altre parole uno dei metodi di valutazione storico sull'azione di una parte politica sulla sua consistenza sul suo patrimonio
Sull'efficacia operativa che ha mi pare che stia a buon titolo nel confronto fra gli esiti degli interventi praticati su fra le le Progetti i programmi e le proposte di legge tutto quello che volete le riforme contempo si chiamavano
Che vengono presentate e il la realtà di K una reale capacità di di incidere di lasciare Diversi gli oggetti che erano stati presi
Che erano stati presi per interventi del politico
Mi pare che soltanto una angustia di vedute potrebbe per gli storici per i politici non importa a questo punto
Non non una autorizzare e anzi non richiedere un o una ricerca di questo genere a questo livello
Noi siamo portati spesso e mi pare anche che questo qualche volta cada anche esporre in in questo libro siamo tentati più a vedere le cause di una certa proposte di una certa politica che sorge sul sarà al il progetto per l'edilizia
L'urbanistica di sullo e allora cercarne piuttosto le cause le cause per cui non non si è avuto
Il
Contesto politico EDD dibattito pubblico che che vi sono intorno a questo magari anche nel migliore dei casi andare a a a vedere se la biografia di politica di di di sullo
Spiega anche il perché il il fallimento di quella di quell'operazione ma poi che cosa sia venuto prima dopo di realmente tale da cambiare o non cambiare ma credo in questo caso di cambiare fortemente il dispersione insediativa
In un Paese come l'Italia è questo come risultato concreto quasi quasi finisce per sfuggire si passa al capitolo successivo
Del della lotta politica che io credo che in questa polemica che io Bozzo di rispetto a una nostro cultura essenzialmente centrato su sul sull'agire delle delle classi dirigenti e che in fondo
Tante volte contestata non sono certo il primo io a sollevarla anche in questo in questa operazione sì posso ci dovrebbe essere più più attenti anche sul terreno dei politici sarebbe come dire proprio la la controprova che i politici dovrebbero chiedere non è tanto sul sul discorso da politico a politico da partito a partito quanto queste del degli intenti dei progetti delle proposte della quello che poi arrestato del fatto o del non fatto nel terreno reale
Ma tornando specificamente Ginsborg
Alcuni riferimenti è questione del genere che ora sto suggerendo io anche trovati gliene do atto
Ho nominato sullo proprio perché sul proposta
Di quel ministro e sul crisi che ha creato agli esordi si sofferma si sofferma parecchio ma il pool c'è un paragrafo intero che viene dedicato nel secondo volume
A quella che chiama mi pare speculazioni edilizie distruzione del paesaggio che mi con se non altro con il termine entra esplicitamente nel suo discorso
Tutti tuttavia mi pare che proprio su quel su quella su quella materia che so sul quel la trasformazione di suoni urbani da un lato nelle sugli effetti sul paesaggio padano dall'altro non so delle sue da parte delle scoperte del del metano e del di Mattei si parla infatti a lungo
Sì si vedono di nuovo ancora più che altro il momenti preparatori o i momenti ovuli un bilancio strettamente contabile degli esiti ma come questo influisca nel rendere diverso il volto per riprendere le parole
Dell'autore il volto a questo livello del paese mi pare che lì poco ci sia dato
Eppure la sensibilità ecologica dei nostri giorni sia pure dilagante un po'tra tra le ovvietà a metà strada fra le ovvietà e le mode
Alla il pregio indiscutibile di chili chiederci un ricerca dimessi continua dimessi fra gli stessi fenomeni di sviluppo economico ai quali siamo abituati a portare attenzione di trasformazione tecnologica
Abitativa o altro
E vederli poi in confronto alla incontrollata molto spesso o mal conosciuta comunque
Manomissione ed il cambiamento dei delle situazioni territoriali di ecosistemi interi che così via mi pare che questo sia un compito conoscitivo che nel momento in cui facciamo una rassegna di di punti rilevanti che una sinistra di oggi deve avere davanti
Non possono mancare e quindi si desidererebbe in qualche modo che fosse presente anche in un libro come quello di Ginsborg
Comunque non starò a fare liste comunque il potere con molto lunghe tanto meno a questo punto della mattina che potrebbero dirci se è vero come io credo che il volto dell'Italia questo profilo sotto questo profilo fisico ambientale sia fortemente cambiata non faccio questo elenco ma mi pare che questo sarebbe facile riempire le lodi di di parole come CTU cementificazione straripante l'erosione Montanaro l'assalto alle coste
L'inquinamento atmosferico o non semplicemente atmosferico il degrado montano
Il popolamento faunistico tutte queste cose che riguardano soprattutto il mondo extra urbano o o l'impatto dell'urbano sul extra urbano il Sora sfruttamento di suoli agricoli e altro ancora sono fenomeni prevalentemente di segno negativo quello indicato si potrebbero a loro volta completare con quelli di segno
Più che abitualmente consideriamo più positivo come quelli delle il fare i conti dell'aumento demografico del dello sviluppo del del credito nazionale o del prodotto
Interno lordo e cose che facciamo che abitualmente ma e proprio invece questa
Perché ora dicevo la
La parte che manca la parte tesi mi sembra che
Sulla quale si potrebbero portare degli studi altrettanto importanti conclusivamente beh mi posso dire a titolo di esempio che ho sentito di di cose che mi pare possono essere forse ingenua in partenza ma utili a rispondere a queste domande in ultima analisi
Potrei
Dire che mi risulta che presso la RAI stanno preparando un programma che
Programma televisivo nel quale si mettono a confronto alcuni filmati film i paesaggi contenuti nei in alcuni film di discorsi anni di di di discorsi decenni soprattutto con il una ritorno sugli stessi posti che furono presi a oggetto
I quei film paesaggio assoluta sfondo di quei film per vedere che cosa è cambiato beh credo che mi diceva già che si sono impressionanti non si ritrova mai
Un la stessa lo stesso tipo di ambiente in cui si era girato un film che anche soltanto venti venticinque anni fanno non lo si ritrova più non si riesce quasi a sapere più si è quello e quell'altro quando ci si ritorna a distanza di un po'di tempo beh questo è uno dei grandi cambiamenti del volto del Paese
Non c'è bisogno di di di parlare in termini molto sofisticati che possono fare alla RAI darci quella loro quel loro Giomo quell'alloro fonte specifica
Che non vuole essere storica però per lo storico fonti di questo genere e discorsi soprattutto di questo genere riflessioni controlli di questo genere sul campo
O sull'attraverso i documenti ci si possono ritrovare sono secondo me da fare ed esistono i materiali per farli
Parliamo tanto di catalogazione tappeto di censirli di giacimenti culturali da censire
Di di di catasti da rivedere ne parliamo in termini politici e mi pare che sì possiamo parlare anche in termini di una fonte che per la storia recente può essere facilmente utilizzata e diventare un materiale
Il primo ordine io su questo con queste osservazioni avrei terminato me lasciatemi aggiungere soltanto che da tutta la discussione c'era un buon punto che mi riuscito mi sembra che stia girando ancora in cerca di di di dove posarsi
Al al termine della discussione ed è quello che è partito come il problema delle riforme delle riformismo del quali siano cosa siano queste riforme di cui parliamo di cui forse non cominciamo a non parlare più
Mi pare che questo sia strettamente legato sì se non mi sbaglio a un altro fantasma che gira e cioè e che non sappiamo se c'è più ed è quello stesso degli obiettivi per cui si dovrà fare queste riforme del del del del punto a cui si CCC si dirige nel fare riforme o novazione o o come altro volete chiamarlo modernizzazione o anche a volere una a maggiore democrazia una sinistra più democratica
Più democratica per fare che cosa credo che non è che sia più democratica per fare la rivoluzione non credo che sia più
Importante per fare come in Russia come ancora sì qualcuno ricordava che si diceva nel tempo che affronta Ginsborg
All'inizio del del del suo libro fare non è forse nemmeno per fare e qui veniamo ai punti più difficili il socialismo che non sappiamo più come dove sia o o il massimo dell'efficienza che non sappiamo più cosa quanto ci serva
Dove dove stiamo quale le la direzione alla quale stiamo muovendo al di là del fatto di usare certi mezzi dichiarare la superiorità di uno strumento di un istituto di una riforma o chiamatela come volete perché piuttosto che un'altra probabilmente il il vero punto è che noi non ci diciamo non non non sappiamo dieci fino in fondo e che non sappiamo dove che tipo di di società di sistemi stiamo inseguendo e perseguendo che tipo di valori
Abbiamo scelto beh forse siamo tutti d'accordo la felicità pubblica e privata dirla con echi e ci fanno ci sta bene a tutti sì sì poi si può raggiungere puntiamo a quella però di solito avevo un nome più ravvicinato
Possiamo ancora ritrovarlo questo nome c'è la storia che che ci ha ce ne ha tolti tanti altri ce ne lascia qualcuno dica agibile a questo punto in questa domanda un po'ingenua naturalmente lo so bene io concludo per il momento
Grazie
Mi auguro che nel pomeriggio risposte o tentativi di risposta anche a questa domanda possono venire allora sospendiamo riprendiamo come previsto alle ore quindici
Al seguito del nostro convegno riunione pomeridiana come avevo annunciato in chiusura del seduta di questa mattina
Erano
Iscritti a parlare Barbagallo Francesco Barbagallo Simona Colarizi Giuseppe Fiori Teodori
Ma Giuseppe Fiori si è cancellato mi ha pregato di non
Dargli la parola può darsi che ci ripensi è sempre il benvenuto il suo intervento gli altri credo appena nominato non sono ancora presenti invece presente
Giuseppe Vacca
Il quale
Gentilmente Misia dichiarato disposto ai intervenire per primo compito che alle volte un pochino così non del tutto gradito
Doppiamente lo ringrazio
La sua partecipazione
Adesso Beppe Vacca era presente anche questa mattina beninteso
Non ho avuto difficoltà
A parlare del più vecchie
Io penso di poter fare solo qualche osservazione sparsa dal libro di Ginsborg
Cioè non me la sento di discutere
Seriamente l'impianto poi magari qualcosa dirò anche su questo anche sulla base della discussione di questa mattina
E quindi qualche osservazione sparsa
Con riferimento alle cose che in qualche modo penso di o conoscere meglio
Allora
Anch'io come Foa
Credo di capire perché
Nella storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi in particolare con riferimento
Alla storia politica
Ci sia una particolare attenzione alla vicenda al ruolo
Del partito comunista
Spero di non essere troppo pedante se faccio qualche osservazione puntuale
Innanzitutto con riferimento alla politica di Salerno
Alla svolta di Salerno poi alla politica di Salerno o anche alla politica di unità nazionale dei Comunisti italiani
Che poi trova la sistemazione più forti colata nel quinto congresso del parti
Ora qui c'è un
Prima tesi di Ginsborg se capisco bene che
Non mi persuade
Del tutto
Già Foa stamattina
E io condivido quello che lui ha detto al riguardo
Ha insistito sulla necessità di considerare diciamo l'aspetto nazionale della politica di Togliatti come qualcosa che non è strettamente legata alla
Politica dell'Internazionale comunista partire dal settimo congresso
Io credo che si possa dire anche qualcosa di più puntuale
Non solo perché Togliatti ci torna più volte da ultimo nel rapporto al decimo congresso del sessantadue ma esaminando gli atti che fanno la politica dei pc
In particolare tra i quarantacinque e quarantasette
Io non credo che si possa dire che
C'è una scelta in cui l'elemento determinante condizionante
E
Diciamo l'assetto mondiale che si viene definendo dopo Yalta e quindi l'impossibilità di una via diciamo così insurrezionali
E questo lo dico non solo con riferimento a dati di fatto
Ma con riferimento al fatto che
La politica che Togliatti elaborare
Il modo in cui poi il Partito comunista sta nella Costituente è un disegno Complesso
Che a io credo insisto su questo una notevole ambizione di originalità teorico strategica
E quindi non credo che sia qui un fatto di doppiezza
Oppure di adattamento a situazioni di fatto
Il fatto che si sviluppi una strategia che tende a disegnare
Una figura di socialismo radicalmente diversa dal modello sovietico
E questo già ce ne era un dato non nel riferimento di forma credo che sia molto evidente se si va a riconsiderare
I tasselli della democrazia progressiva che dal punto di vista del disegno è tutt'altro che una formula poco Pispico a poco chiara
Addio assumibile nella
Categoria
Della strumentalità
No adesso non parlo di di di esporlo parlo di Cafagna
Siccome categorie capaci di connotare
Il deficit di progetto riformista nella sinistra un riformatore della sinistra italiana per l'intero quarantennio credo che invece almeno dal punto di vista del disegno sia un disegno abbastanza definito che tende a giustificarsi in termini di necessità di diciamo Chicco configurare un'altra un'altra forma di socialismo
Mi riferisco diciamo sopra tutta a giudizi contenuti né pace cinquantaquattro cinquantacinque del di più di di sporca con riferimento alla
Svolta di Salerno
E naturalmente andando più avanti metto entra si sulla necessità di prendere comunque prende sul serio ecco il disegno della politica di unità dei comunisti italiani
E diciamo la sua configurazione strategica intorno alla teoria democrazie progressi non dico di più per brevità su questo
Un secondo punto riguarda la comparazione rapida ma
Fondamentale diciamo Gramsci Togliatti
Poche pagine dopo
Ecco dove qui poi spiegherò dopo perché faccio questo riferimento che può sembrare pedante ma insomma a che fare invece con quel tanto che io posso discutere dell'impianto complessivo e dei concetti chiave del libro di Dean sport
E così come generale delle correnti di storiografia italiana quali fortemente consentaneità
Anche qui io non credo che si possa dire che la differenza fondamentale e diciamo in un politicismo di Togliatti rispetto invece ad una concezione dell'egemonia
Più Pispico adesso il tema delle alleanze sociali in Gramsci se ho capito bene perché anche qui penso che la teoria gramsciana dell'egemonia
è un è molto più complessa e comunque
A che fare con un'attività politica e con un un certo modo di considerare il rapporto fra il sociale il politico così così così vogliamo dire
Secondo un un indirizzo di pensiero diverso ovviamente da quello che Ginsborg segue
Terza osservazione puntuale
Riguarda il cinquantasei
è stato già detto da
Da più d'uno
Degli intervenuti questa mattina
La crucialità della data con rapporto al al modo di riprodursi della doppiezza
Io quello che voglio rilevare Ginsborg e che una te una un'analisi più puntuale delle fonti consentirebbe quanto meno di di non
Eludere una presa di posizione molto precisa di Togliatti rispetto al stalinismo e alle corresponsabilità su due ed epici
Ed in particolare mi riferisco al rapporto del ventiquattro giugno cinquantasei al comitato centrale per la convocazione dell'ottavo congresso nel quale il termine di corresponsabilità è usato esplicitamente da Togliatti e poi viene chiarito
Di che si tratti
Con riferimento sia le sue responsabilità di
Leader del Comintern sia con riferimento alla alla posizione e al comportamento dei partiti comunisti dentro l'Internazionale comunista
Ma non voglio
Diciamo continuare con questo tipo di osservazioni puntuali
Dico qualcosa un po'sull'impianto complessivo del libro
Anch'io a parte il fatto che
Non c'è di meglio ma timbro godibilissimo molto utile
Capace di farsi leggere da un pubblico molto vasto
Forse ha ragione Foa insomma è scritto prevalentemente
Da uno storico che non è italiano ma questo non solo gli dà il vantaggio del modo di scrivere storia
Degli storici anglosassoni
Chiede anche la capacità di offrire una sintesi che finora la storiografia italiana non ha offerto io credo molto utile per il lettore italiano detto questo trovo pertinente il tema di questo incontro perché non c'è dubbio che uno dei problemi presenti nel libro ho dei problemi centrali e problemi storici
E diciamo quell'aspetto del caso italiano che si se così vogliamo dire che
La mancanza di riformismo la mancanza di di soluzione del problema
Di una cultura di governo delle sinistre
Ecco però innanzitutto qui voglio dire che
Non mi convince la tesi di Cafagna del resto non mi convinceva da tempo
E cioè che
La ragione di questo stia
Diciamo nel carattere permanente del duello a sinistra
Io credo che questo è un grande tema che ancora chiede di essere su ulteriormente approfondito e io penso che vada ulteriormente approfondito soprattutto in termini di
Debolezze particolarità della cultura politica dei partiti della sinistra
Italiana
E quindi con un impegno molto maggiore nell'analisi della loro evoluzione programmatica e su questo poi dirò qualcosa di dell'INPS insoddisfazioni che trovo
Sotto questo profilo nel libro di Ginsborg perché
Ma innanzitutto perché il problema della del del mancato riformismo
Chiede periodizzazione
Molto precise
Io sono d'accordo che
Sotto questo profilo diciamo le responsabilità degli eredi di Togliatti Salsomaggiore liquidità agli atti queste un'opinione ed Elio
Che io condivido
Ma quanto alla alla possibilità di spiegarselo con la categoria del duello a sinistra
E della sua permanenza io trovo la tesi poco convincente
E innanzitutto perché altro è il duello a sinistra per esempio di questi dieci anni altro eh
Diciamo le come dire legge monismo strategico dei comunisti all'indomani
Della seconda guerra mondiale quando comunque c'era un grande problema inedito che in qualche modo è stato affrontato e risolto almeno fino a un certo punto quello di praticare una grande organizzazione politica di massa
Su tutto il territorio nazionale compito al quale il vecchio Partito Socialista non era riuscito ad assolvere
Ma poi saltando un po'batterio dal Periodo ci sono interi periodi come per esempio il Periodo sessantotto settantasei che quello nel quale forse più evidente il fallimento della sinistra dal punto di vista di darsi una cultura di governo
E in cui questo duello è minimo o quasi non c'è
Tra Partito comunista il partito socialista e tuttavia proprio negli anni cruciali in cui forse maturava oltre che la necessità la possibilità di affrontare più risolutamente il problema
Di una cultura programmatica di governo il compito viene ugualmente e l'uso
Questo non toglie tuttavia che io con diciamo condivido le osservazioni di Carfagna circa diciamo la tipologia delle riforme che è un po'la griglia con cui questo limite viene colto nel nel libro di Tin sport
Adesso non saprei dire se poi condivido anche
Le affermazioni successive di Cafagna cioè cosa e da considerare riforme in senso stretto ben vero e proprio e cosa invece innovazione politica ma non mi interessa tanto questo
Quello che mi interessa di osservare e che
Quella tipologia diciamo è una conseguenza della chiave uno geologica
Generale De Libero
Che è quella messa in valore da Donolo nella Inter nel primo intervento di stamattina e che invece io considero poco persuasiva
Cioè
Il il far Falqui farà scorrere l'analisi diciamo sul terreno del sociale del politico
Con una distinzione che poi non
Non riesce a dar conto
Nel momento in cui se ne superi il momento l'aspetto utile metodologicamente
Delle ragioni vere e delle direzioni in cui cercare per dare risposta non solo storiografica ma anche prospettica al problema di una sinistra di governo in Italia
Cioè da un lato l'insistenza fra il fiume delle dinamiche sociali diciamo così
E
Il carattere stagnante
Del sistema politico della
L'evoluzione dei partiti
S'dal mio punto di vista riduce l'attenzione invece ad un esame di merito delle culture politiche dei partiti
Nella loro evoluzione
E l'esame dell'evoluzione programmatica dei partiti
Cosa che porterebbe a scansioni assai più drammatizzate
Per gli anni settanta
E dall'altro più in generale è una chiave di metodo che mi persuade poco usata così
Perché penso che diciamo la distinzione del sociale del politico se si vuole in termini più classici di società politica e società civile da tutta la sua ricchezza di approccio se e saldamente tenuta nei termini in cui è stata elaborata come una distinzioni idrogeologica e non ontologica
Nel momento in cui tende a diventare conto logica
Secondo me questo è molto più evidente per esempio mille nella parte che riguarda gli anni settanta proprio diciamo così allontana dal dalla vista dallo e dall'indagine
Temi ripeto tutti riconducibili al nodo delle culture politiche e dell'evoluzione programmatica
Dei partiti in questo caso dei partiti di sinistra
Che invece andrebbero ben più approfonditi se si vuole dare risposta risposta di ricerca ad un tema così cruciale come quello che poi prendendo spunto felice
Nel libro di Ginsborg ha suggerito questo
Semi convegno di questa giornata grazie
Visto che Francesco Barbagallo entrato in sala allora lo prego di prendere la parola
Grazie grazie
Dunque io Bruno penso che dobbiamo essere grazie Ginsborg perché proseguendo appunto in una tradizione della grafia inglese fa quello che noi italiani non facciamo
Che ci occupiamo di storia cioè lei sintesi
Che riescono a dare un'idea complessiva anche se discutibile
Di porzioni ampie della nostra vicenda quindi dopo Mac Smith si Tom Watson Mittel tondi
Dingle si inserisce in questa tradizione anglosassone con uno scopo determinato che è quello di far conoscere la nostra storia italiana agli inglesi
Come d'altra parte lo stesso Ginsborg dici ricordava stamattina
E quindi non dovremmo cadere poi non voi studiose di storia italiana nell'errore di far ricadere
Sughi svolgo quelle che sono responsabilità della nostra storiografia cioè di non essere andati avanti e nell'approfondimento della conoscenza del di una vicenda storica che oramai e quasi semi secolare
Dal mille novecento quarantatré al mille novecentonovanta
La presenza di ricerche storiografiche molto scarsa
D'altra parte
Basta sfogliare i due volumi di Ginsborg per vedere come mentre per i primi dieci anni e anzi potremmo dire per i primi sette otto anni fino al mille novecentocinquanta c'è una discreta storiografia
Essenzialmente politica
Che poi dà corpo al primo volume della storie Dini sporca
Per tutta la vicenda storica che va dagli inizi degli anni Cinquanta praticamente fino ad oggi
La riflessione storiografica italiana
Praticamente inesistente
E quindi io svolga dovuto far ricorso per poter
Procede in questa sintesi a contributi
Di studiosi e di altre discipline o di giornalisti che si sono occupati
Di queste vicende
E quindi insomma la prima cosa da fare non caricare Ginsborg di responsabilità che sono le nostre quindi il primo problema perché non si fa storia
Ed evitare pubblicare e molto più difficile sintetizzare
A un livello soddisfacente lei vicende degli ultimi e decenni ma evidentemente questo dovrebbe essere un compito diciamo dei ricercatori italiani e non italiano evidentemente innanzitutto
Dei ricercatori italiane quindi in questo senso Ginsborg ha fatto un lavoro meritorio oltretutto come dire
E quale che qualitativamente superiore rispetto alle sintesi di cui disponeva fino ad oggi di altri studiosi ancora una volta Stanis stranieri pensa Mammarella e credo che sia una delle poche cose
I sistemi
Ciò detto entrando un po'nel merito e cercando di
E nucleare alcuni punti
Tardivamente significative che sul piano delle categorie interpretative
E Ginsborg
Parte dall'idea che la grande trasformazione c'è questo richiamo un po'a Polani questa trasformazione del Paese notevole quindi la modernizzazione
Il moderno che tipo di modernizzazione abbiamo avuto in Italia come si è caratterizzata svolgo fa degli accenni
Che probabilmente andrebbero approfonditi e io francamente piuttosto che ad un ulteriore approfondimento delle vicende di una tradizione nobile della storia italiana quali la tradizione laica mi preoccuperei sul piano storiografico di riuscire ad andare oltre e quella che è la conoscenza attuale molto limitata
Del ruolo effettivo che ha svolto il partito dominante di questi cinquant'anni noi oggi svolgiamo questo dibattito a partire
Da
Dalla vicenda della sinistra anche perché la sinistra non è riuscita a governare perché non sia riuscita a costituire un'alternativa riformatrice
In questo Paese al
Un modello governativo che è risultato prevalente che a tutt'oggi verrà in Italia e quindi credo che storicamente poi il problema fondamentale sia cominciare a cercare di capire perché ha prevalso quest'altra
Ipotesi di governo a tutt'oggi ancora al potere quindi la democrazia cristiana come problema
Ed in subordine fa riferimento secondo me correttamente a ad alcune delle pochissime cose diciamo intelligenti scritte sulla democrazia cristiana e sulla sua capacità di rappresentare diciamo i ceti medi italiani
Il board ricorda come
Nenni Partito Socialista rifiutasse ero qualsiasi rappresentanza degli Sciti medi negli anni Quaranta inizi anni Cinquanta ritenendosi un partito opera East questa tradizione continua a lungo
Con Tanzi invece la Democrazia Cristiana
E riesce fin dagli anni cinquanta a porsi in rapporto
Con o l'espansione dei ceti medi rurali Europa naturalmente in
In chiaro individualistica appunto Ginsborg usa queste due categorie dell'individualismo della famiglia del familismo riprende con le ultime cose
Di Altan
Ma oltre a questi
Aspetti antropologici e c'è anche questo rapporto forte con chi modello americano
Anche nell'ultimo volume di Paggi queste cose sono dei temi sempre con intelligenza
La democrazia cristiana è stata in Italia il partito che ha rappresentato meglio l'espansione in qualche modo una vittoria de il modello consumistico
Che la diffusione della società
Dei consumi il consumo o che sostituisce
La produzione i valori dell'individualismo la costituzione dei ceti medi intorno a questi valori quindi non intorno a quei valori in più nobili
Ma che hanno avuto meno successi in Italia che erano appunto i valori del Partito d'Azione appunto anche il Partito d'Azione tra il quarantatré il quarantasette cerco di rivolgersi ai citi metti sta di fatto che la rappresentanza allarga
Di ceti medi molto differenziati in Italia è riuscita ad averla la Democrazia Cristiana con operazioni differenziate
Nelle diverse parti del paese nel Nord seguendo appunto in una tradizione più politico ideologica
Correlata una diversa presenza della Chiesa in quelle regioni nel Mezzogiorno con la creazione di un partito di tipo nuovo
Nel Mezzogiorno il rapporto Abbio un uso articolato della della spesa pubblica e comunque costituendo sì come forza largamente presente rappresentativa della maggior parte delle popolazioni salvo o momenti storici molto determinati e molto limitati nel tempo e questo io credo che sia un un tema da che meriti un approfondimento secondo me anche maggiore di quanto non valga la pena secondo me di ritornare su o
Su problemi
Che in qualche modo oramai il sonoro abbastanza conosciuti
Questa mattina punti in molti interventi si ripetevano delle cose che oramai sono acquisite cominciano ad essere acquisite anche sul piano storiografico come atteggiamenti i partiti di sinistra le prospettive del Partito comunista nella loro contraddittorietà sono abbastanza sono state abbastanza studiate come anche quelle de il partito socialista
Nelle fasi diverse fino ad arrivare al cinquantasei a me sembra proprio poco produttivo ritornare continuamente su questi problemi oltretutto in questo sono perfettamente a Codogno diceva festa mattina
Facendo avere alla storia quello che non è il suo compito c'è appunto una sorta di storia e giustizia di storia lui utili tribunale che di volta in volta
Con il senno di poi attribuisce le culture si tratta di capire le cose come sono andate in cui in quei momenti determinati gli obiettivi erano altri
Negli anni Quaranta negli anni Cinquanta e negli anni Sessanta e se
Possiamo io credo che
Dei motivi fondamentali
Della prevalenza della democrazia cristiana sia in questo e nell'aver rappresentato una ipotesi di modernizzazione con tutti i limiti con tutti questi caratteri criticabili sul piano storiografico e politico ma corrispondenti a a fatti reali
Mentre invece Clooney sinistre
Come dire hanno perduto anche perché le loro ipotesi differenziate articolate in qualche modo non hanno avuto il conforto della della storia
Che poi questa come dire questa riflessione questa trasformazione abbia portato a modificare le posizioni che oggi i partiti della sinistra il non solo da oggi ma da qualche e decennio hanno maturato posizioni diverse e questo non può far dimenticare diciamo lei posizioni di partenza gli obiettivi di partenti che significa non significa naturalmente che come dire certe contrapposizioni
Erano determinate
Fin dal principio e come si dice oggi dobbiamo andare addirittura a celebrare il diciotto aprile del quarantotto come inizio della democrazia italiana però nel momento in cui voglia ma a andare a riflettere su questa vicenda storico oramai
Semi secolare dobbiamo cercare di renderci conto dei motivi reali
Che sono sottostanti questa questo successo politico
E cercare di comprenderne meglio
Le ragioni anche se questo tema diciamo storiografico non è un tema storiografico che attragga attrae molto l'attenzione della storiografia
E non è un tema attraente ma è un tema che deve essere sviluppato che altrimenti si rischia di ripercorrere vicende ideologiche anche significative ma che non ci danno ragione di un processo storico reale nelle forme
In cui si è sviluppata quindi in questo senso io credo che
E due linee di di ricerca significative siano queste del rapporto tra Stati Uniti d'America Editalia delle politiche economiche dei momenti di passaggio e quindi uno dei problemi fondamentali rimane quello delle periodizzazione
In questo momento di in svolgono ha potuto fare altro che tenersi a delle penalizzazioni di stampo politico quindi il suo libro e costruito diciamo sulla base
Come dire della delle
Il punto cui è giunta la riflessione ma evidentemente c'è da fare un passo avanti la che in una periodizzazione più determinata da categorizzazione significativo
E quindi individuare poi i momenti reale di passaggio nella nostra storia repubblicana per esempio negli anni settanta
Volendo andare ad una ricostruzione più approfondita del perito che va dagli anni cinquanta ad oggi e dobbiamo trovare dei dei punti più significativi di passaggio
Negli anni settanta il passaggio degli anni Settanta sia sul piano degli equilibri internazionali e quindi in questo senso il rapporto Italia contesto internazionale va rilanciato sul piano politico e sul piano economico e qui ci limitiamo come dire a seguire la traccia dell'autore limitato a società e politica
Ma già si tratta di come dire di un lavoro enorme direi società e politica significa affrontare i problemi
Di grande rilievo e però questi problemi italiani non possono essere affrontati in un'ottica soltanto come dire di cronaca politica italiana ho sempre di dibattito politico ideologi di scansioni
Del dibattito politico nostre i nostri partiti cinque sì
I partiti laici la DC i vari governi centrismo centrosinistra e c'è un contesto internazionale dentro cui la vicenda italiana collocata fortemente dicevo prima appunto questo modello
Consumistico americano che viene rappresentato dalla DC e in lo stesso la stessa forma partito il centro il partito pigliatutto il modello di partito in qualche modo americano che si stacca sempre di più dall'ideologia e tutte queste cose la democrazie cristiane in maniera anche come dire da verificare concretamente le ha rappresentate
In qualche modo
E
Questa dicevo prima con degli anni gli anni settanta
Un passaggio appunto di quindi di un riverbero della crisi internazionale della riduzione del ruolo degli Stati
Uniti d'America e anche un momento di trasformazione del nostro Paese un'ipotesi di trasformazioni ipotesi di modifica
Degli
Equilibri nazionali a livello politico e a livello sociale certe
Certi interventi significativi
Ecco lo Statuto dei lavoratori i vari referendum
Il decentramento amministrativo l'avvio delle regioni cioè delle modificazioni che comunque erano state avviate negli anni settanta
A livello sociale e l'avvio di un un Welfare che coinvolgeva per la prima volta significativamente le classi lavoratrici e la classe operaia e poi tutto quello che è successo
Negli anni settanta
Quindi il blocco d'appunti il terrorismo il condizionamento internazionale ancora una volta chi in questo senso io come dire mi permetterei di insistere
Su questa contestualizzazione più ampia facendo uscire il confronto dal dibattito tra i partiti
E dalla sottolineatura delle responsabilità poi sempre degli stessi uomini appunto Togliatti ne certamente c'è da fare le biografie e però andrebbero fatte seriamente le biografie di questi personaggi però come è vero che è significativo il ruolo delle personalità nella storia è altrettanto vero che vanno approfonditi i processi
Le
Organizzazioni complessive aveva ragione Colajanni semantiche non solamente i contadini braccianti di Caltanissetta ma la base operaia del PC era supposizioni
Antitetiche a quelle giuste assunte da Giolitti e da quasi tutti gli intellettuali del pre CIPE
Nel cinquantasei quindi non c'era solo una posizione di Togliatti e nemmeno del solo gruppo di recente del PC ma c'è una posizione della base operaia della base
Contadina del PC ancora favorevole
All'Unione Sovietica e tutta questa come dire complessità
Di problemi e andrebbe sviluppata a livello di ricerca
Quindi in questo senso lavoro di Ginsborg è meritorio perché
Ci fornisce come di una traccia per quanto sintetica e per certi aspetti utile nell'ultima parte cronachistica anche per la come dire e per la mancanza di documentazione di base e per la necessità di temere dentro un
Un volume e vicende che richiedono
Saggi e saggi di
Approfondimento
Quello che mi pare venga stimolata appunto da questo lavoro di Ginsborg
L'opportunità che si proceda
Con maggiore solerzia di quasi fatto finora ad una riflessione storica su questo il nostro mezzo secolo di storia repubblicana perché
Delle volte non ci si rende conto ma insomma
Nikolaj questa storia repubblicana è più del doppio della storia del regime fascista in termini
Gara
Sempre più forte nelle trasformazioni particolarmente significative e un'opera che
Diciamo può essere compiuta con ben maggiori difficoltà di quante non arriva per esempio Benedetto Croce quando soltanto dieci anni dopo la signora Guerra mondiale scrive la sua storia d'Italia e sia sì aveva le critiche di in un andare oltre noi questa capacità sul piano storiografico non l'abbiamo oggi da tempo da questo ulivista
Il lavoro di Ginsborg e uno stimolo a chi si occupa di storia in questo Paese a dotarsi di più delle vicende contemporanee naturalmente nelle diverse prospettive non soltanto come storia politica ma anche in un modo diverso di fare storia politica e non soltanto storia ideologica dei gruppi dirigenti o delle personalità
Eminenti ma c'è un problema di mettere insieme i diversi approcci disciplinari evitando le le semplici giustapposizione
E Caraccio sommati io facevo riferimento alla alla legge sullo quelle un momento fondamentale della nostra storia contemporanea
E un ministro democristiano
Che non era nemmeno come dire particolarmente
Impegnato sul piano politico poteva essere un De Mita nell'aria avellinese nel senso di un avanzamento in termini fonici molto significative ecco sulle posizioni di un Pistelli della Democrazia Cristiana
Sulla una vicenda diversa e supposizioni di tipo più tecnocratico nella sua formazione politica eppure si trova ecco forse anche per questo
Si trova a produrre una delle misure più significative
Che potevano significare un diverso
Segno diciamo della modernizzazione naturalmente senza volere sue giustificazioni stili insuccesso di sullo
Significa che nel nostro Paese andava avanti e va avanti un certo tipo di modernizzazione
I tipi individualistico o fuori delle regole
Quindi a tutto svantaggio diciamo di una cornice Repubblica ma come questo sia avvenuto perché questo sia avvenuto
Merita una attenzione sul piano storiografico che finora gli è stata data se in un diciamo da specialisti di storia urbana che hanno affrontato questo problema quindi e concludo
Questa
Io vorrei sull'intervento dall'interno della disciplina
Storica questo lavoro di Ginsborg roba considerato uno stimolo Agli studiosi italiani soprattutto di storia di Tevere presente
Questo tema della storia dell'Italia repubblicana nelle sue diverse articolazioni ma possibilmente in prospettiva come tentativo di ricomposizione in qualche modo unitario
Come tema politico fondamentale da affrontare anche per le sue conseguenze politiche
Che secondo me però vanno ben al di là oramai del confronto ideologico delle de de delle colpe degli errori delle ragioni dei vari protagonisti politici e delle stesse forse politiche e richiedono invece una conoscenza dei meccanismi di questo processo di trasformazione dei diversi attori e di questa trasformazione con le caratteristiche specifiche perché essa avuta che richiedono appunto una consapevolezze una conoscenza molto più articolato di quando non siamo riusciti a procurare noi che di queste cose ci occupiamo e secondo me dovremmo occuparci meglio di quanto non abbiamo fatto più
Prima di dare la parola al loro tour che seguirà mi corre l'obbligo di leggere un breve messaggio che il nostro ospite il presidente del Senato ha fatto aveva questo al nostro gruppo a questo convegno
Un impegno improrogabile lontano da Roma mi toglie il piacere di essere tra voi in occasione del dibattito sulla sinistra una storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi
Affido quindi a questo messaggio la mia idea l'adesione fervidi auguri di Plinio riuscito del convegno che coincide con la pubblicazione del libro di Paul Ginsborg
Sulla storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi
Ripercorre le vicende italiane del primissimo dopoguerra gli anni dello sviluppo economico per i drammatici anni settanta con le nuove emergenze incalzanti fino ad oggi
Significa contribuire ad una ricostruzione delle trasformazioni profonde in gran parte spontanea della società italiana i sul versante politico individuare i nodi irrisolti che hanno impedito la classe di governo il compito di incanalare di guidare questi cambiamenti spesso impetuosi
Nel mille novecentoquarantacinque l'Italia aveva bisogno di grandi riforme democratiche
Ma poteva attuarle solo se rese compatibili con il ripristino dopo il corporativismo e l'autodichia di una libera economia di mercato internazionalmente garantita
Io la condizione fondamentale per superare il divario paralizzante fra il nord e il Mezzogiorno era la premessa necessaria per persuadere la maggioranza del Paese del desidera abilità delle riforme questo bisogno ciò può solo in parte scontando le contraddizioni rimasta aperta nella sinistra con la scissione del congresso di Livorno e con la crescita ve l'avevamo un comunista
Per arrivare a formulare un'ipotesi di sinistra di governo si sarebbe dovuto attendere il centrosinistra degli anni sessanta
Con la vastità del suo disegno strategico in cui determinante era stata l'influenza dalla scuola democratica ma anche l'inadeguatezza dei suoi risultati volti a garantire le prospettive di riforma organica della società care alla stessa sinistra democratica eppure nonostante il modello bloccato che ha caratterizzato la democrazia italiana in questo quarantennio la sinistra non ha cessato ricercare
Una fisionomia idoneo ad affrontare le sfide di una società diversa anche per rispondere alle modifiche di un quadro internazionale tanto diverso per quello del dopoguerra
Questione comunista è questione socialista si intrecciano sempre più strettamente danni coinvolgendo gli interrogativi di fondo sul modello di società e di sviluppo proposto dalla sinistra italiana
Interrogativi che risuoneranno certamente nel dibattito di oggi a cui auguro ogni insuccesso riversiamo presidente del senato ora alla parola Simona Colarizi
Quindi pratiche in sbarre e oggi è solo un'occasione per discutere i problemi della sinistra italiana e ed è un fatto un po'riduttivo da un certo punto di vista perché lui però molto interessante nesso complessa e altre soprattutto una serie di problemi anche di tipo metodologico di cui tra l'altro discuteva proprio adesso anche bar Bagaglino cioè l'approccio dell'autore alla a a questa questi quarantacinque anni di storia italiana è abbastanza interessante
Questo tentativo di sposare un tentativo riuscito devo dire di sposare
La storia strettamente politica un discorso sociologico naturalmente questo solleva una serie di interrogativi perché aver privilegiato soprattutto un discorso di storia sociale
E aver messo un po'da parte è un discorso di storia istituzionale di storia partitica
Mi sembra che proprio stamattina Arfè e rilevava l'esigenza di mettere alcuni accenti sulla sul discorso partitico però questo ci porterebbe molto lontano ci porterebbe a fare un discorso metodologico che è importante anche per le cose che ha appena finito di dire Barbagallo
Spera ci sia la possibilità di discutere di questo naturalmente in altra sede perché alti ci confrontiamo invece sulla storia della sinistra italiana in questi quarantacinque anni
E devo dire subito che lavoro nella sua impostazione generale non è naturalmente neutro e non deve essere neutro buone cioè la questione della sinistra dei il percorso della sinistra entro determinare i e determinati binari politici e ideologici per i politici storiografici scusate
Da cui discendono tutta una serie di giudizi di interpreti
Io premetto che condivido gran parte dei osservazioni e dei e alcuni dei giudizi delle interpretazioni dell'autore e che mi pare abbia accolto con con acutezza alcuni passaggi alcuni noti molto controversi di questo difficile percorso della sinistra imita è però all'impostazione generale del lavoro che non mi pare persuasivo per lo meno che a mio giudizio hanno che non mi ha convinto e realtà io sono molto d'accordo con le osservazioni Carfagna India romane particolare e cioè io non conosco personalmente l'autore mi fa piacere di conoscerla stasera
Ma mi pare che dal suo libro emerga una visione di fondo complessiva che definirei di tipo radica e
è una scelta diciamo un punto di partenza è che per brevità di banalizzo con una frase e me ne scuso naturalmente con Ginsborg
Cioè di Sella che Ginsborg parta e però non si distacchi più da questo tipo di discorso dal dire come sarebbe stato bello e utile per il Paese se nel quarantacinque ci fosse stata l'arrivo
No la rivoluzione bolscevica naturalmente no sul modello sovietico ma comunque un cambiamento globale rivoluzionario che consentisse in un balzo di far saltare
A tempi di arretratezza economica civile e politica che la società italiana
Naturalmente dice Dini sbarra le condizioni internazionali e interne non lo consentivano meno consentita
L'atteggiamento delle masse che a rivoluzione avrebbero dovuto fare
Cito testualmente sarebbe un errore parlare di una coscienza rivoluzionaria diffusa a livello nazionale tra gli operai
E in questo io devo dire che condivido il giudizio di Ginsborg mi le osservazioni di Colajanni perché ci porta anche tutta l'esperienza di vita vissuta e anche quelle di Barbagallo
A mio giudizio non conti continua a non convincermi come storico
Per far posto come è stata ricorda o o ho guardato molte o hanno cercata di analizzare questo periodo proprio in questa ottica in realtà il rivoluzionari Isma'è sicuramente diffuso in determinati strati in determinati settori della classe operaia però a mio giudizio non è un fenomeno così di fuso quindi condivido il giudizio di pièce guarda su quei sta d'altra parte basta pensare che c'è effettivamente un salto tra qual è la posizione delle masse nel secondo dopoguerra rispetta quello che erano le masse italiane durante la prima guerra mondiale che è un processo di integrazione delle masse nella vita dello stato è effettivamente avvenuto ha il mito
Della rivoluzione bolscevica
Ha un peso ha un peso enorme se vogliamo maggiore rispetta ancora il pre al primo dopoguerra ma è già diventata ha già acquistato un significato diverso perché l'Unione Sovietica e una grande poté
Sa non è più solo un mito rivoluzionario comunque diciamo su questo appunto io solo concorde con con con l'autore
Però queste aspettative diciamo rivoluzionarie sono in un certo senso condivido sesto Rio graficamente dal da Ginsborg
E questo lo si capisce anche dal dialogo continuo che l'autore intreccia
Con la storiografia cosiddetta della Resistenza tradita della rivoluzione tradita è un dialogo che Ginsborg continuamente accende
Questa resistenza tradita per colpa poi soprattutto dei comunisti in realtà si diceva è questa interpretazione
è respinta con forza e direi senza e senza equivoci e naturalmente di nuovo concordo
Però la tesi di fondo su questa necessità del salto rivoluzionario rimane e faccio un altro esempio solamente sempre attenendomi al testo di chi esporta individua nel momento in cui va a valutare i danni che che vengono provocati alla politica comunista dalle gambe internazionale con Mosca in quel periodo ed è al primo posto mette le testualmente più o meno testualmente la fiducia del modello sovietico cioè un modello Esterno al modello italiano aveva privato alla classe operaia di qualsiasi possibilità di elaborare una strategia rivoluzionaria
Basata sulle proprie forze
Insomma il danno
Che ne riceve la politica comunista
è la mancanza all'assenza di una ispirazione autonoma rivoluzionaria
E non è la mancanza di democrazia questo è abbastanza interessante per perché questo ha delle conseguenze non mi pare un passaggio molto convincente logica vorrebbe che se la rivoluzione non si poteva fare è forse sarebbe stato
Utile necessario per la società italiana progredire attraverso una via riformista
Ma questo è l'esito era impensabile dato impicci di allora
E questo in un certo senso basta di in store perché come hanno fatto rilevare che come ha fatto rilevare anche info e per diaspora non esistono altre forze della sinistra e in realtà non c'è più cenno pochi cenni al Partito d'Azione c'è il Silenzio nei confronti del partito socialista
E ma questo silenzio sui laici sui socialisti ha delle conseguenze importanti su tutta la struttura del rito del del libro che finisce per votare e su un po'sull'articolo di fede dell'egemonia comunista
è certo io non voglio dire di ingorgo per questo è è strano perché mi sono trovata cento volte d'accordo con i giudizi
Non voglio dire che Ginsborg per esempio non critichi o non metta in luce gli errori dei comunisti ma di esporlo fa il vincolo con Mosca impedisce fin dal quarantatré quarantaquattro diciamo al compromesso di Salerno di cui tanto si è parlato oggi
Di sfruttare in pieno il vento del Nord cioè di fare arrivare alle alle possibilità massime che la situazione di quel momento poteva consentire alle porte del progresso
E dei legami con Mosca è un condizionamento da questo punto di vista nel cinquanta
E impedisce di assorbire i contraccolpi di assorbire bene di assorbire non con l'affanno con cui la sinistra li assorbe e negli anni Cinquanta impedisce di di assorbire i contraccolpi della guerra fredda
Ma nella sostanza il Partito comunista era il solo partito vero della classe e la strategia
E che la strategia della democrazia Coop progressiva contribuiva integrare nello Stato
è ora a mio giudizio è questo è è uno dei punti più importanti da discutere perché i primi quindici venti anni
Della storia della Repubblica sono sono secondo me essenziali per capire il resto della storia del Paese anche se poi gli anni Sessanta e Settanta ci mostrano un'Italia completamente diverso
E la questione di fondo per me è perché si dovrebbe porre che forse andrebbe posta e è un po'queste il Partito comunista in quanto in quanto partito comunista in quei in quegli anni era funzionale alla crescita delle masse nella vita dello Stato
E perché a me sembra che per tutti questi anni le carenze i cedimenti
Gli stessi errori del PC che lo stesso Ginsborg elenca e sono in gran parte analizzati alla luce dell'esigenza che i comunisti hanno di legittimarsi all'interno della democrazia e questo è vero ed è condivisibile c'è un problema di legittimazione c'è un problema grosso ma questi errori queste carenze questi limiti questi cedimenti ed essi vanno e si ripercuotono in negativo sulle masse lavoratrici e il prevalere delle forze moderate e conservatrici nel quarantotto la situazione di stallo di ghettizzazione in cui si vengono a trovare le masse lavoratrici degli anni Cinquanta
E dipendono direttamente dalle difficoltà del PC dalla sua anomalia di forza politica iscritto organicamente in una sfera internazionale opposta rispetto alla sfera internazionale in cui si viene a muovere il Paese
La politica di Togliatti anche la politica della democrazia progressiva e qui non voglio discutere perché non ha importanza se venisse o no portata avanti con delle riserve mentali ma dicevo la stessa politica di Togliatti della democrazia progressiva
E e aveva per le masse italiano un limite di fondo quella della credibilità del partito comunista e fino a quando rimaneva legato alla politica di Mosca
Se è vero come sostiene Ginsborg e di nuovo condivido un suo giudizio
Che in Italia esisteva tanto lo spazio quanto il bisogno di una forza che fosse autenticamente antistatalista socialdemocratiche apertamente riformista beh questo spazio non lo poteva di fatto occupare ITC
Nei pc degli anni Quaranta né quello degli anni Cinquanta e forse neppure quello degli anni Sessanta dobbiamo arrivare alla fine degli anni sessanta era dire il lo strappo il primo vero strappo certamente avrebbe potuto occuparlo il PSI anche quello massimalista di Nenni
Perché quello massimalista di Nemi è però fino al quarantotto legato all'Internazionale socialista che in quel periodo è guidata dai laburisti e d'altra parte l'evoluzione che inizia il Partito socialista fin dai primissimi anni cinquanta quando e ancora operante la politica frontista è un'evoluzione senza senza dubbio il cui sbocco è sicuramente socialdemocrazia il riformismo
E sappiamo benissimo che la debolezza del Partito Socialista deriva in gran parte dalla salda egemonia che il Partito Comunista conquistato dalle sulle masse
Ma le ragioni di questo primato sono naturalmente molto complesse resta il fatto che questo primato
E finisce per condizionare persino gli storici che vanno ad analizzare la la storia del secondo dopoguerra e questo sarebbe di poco conto ma questo primato a un prezzo molto alto per le masse lavoratrici italiane
Le esigenze del Partito comunista i suoi legami e la sua spessa necessita di legittimarsi sono stati identificate con le esigenze delle masse e i perché le fortune del Partito comunista erano per i aspera siamo alle fortune della classe non era concepibile che le scelte politiche del PC potessero non essere in armonia con gli interessi della classe operaia
Sì altri partiti
Tentavano altre strade evitiamo appunto il discorso del centrosinistra e Pepe tradiva hanno le masse e se i settori della classe operaia si allontanavano dal partito per era sempre colpa
Del sistema perverso dello strappo prima democristiano o del tradimento dei socialisti e così via
E non c'è alcuna coscienza e soprattutto non c'è alcuna denuncia da parte del PC dei ritardi del Paese accumulava
E non solo ma anche per questa situazione che prima ho chiamato di anomalia ma è una situazione di anomalia quella che si è creata nella sinistra italiana di uno stato democratico occidentale e l'alternativa passava per i tempi di revisione del Partito comunista anche se erano lunghissimi troppo lunghi e lo riconosce lo stesso Zangrillo ha riconosciuto stamattina lo stesso stranieri
Persino negli anni Settanta revisione Conf compiuta ormai consumato lo strappo internazionale erano ancora e questo mi pare che qui il tuorlo dice proprio i residui dubbi di essere realmente accettato all'interno del sistema che spingevano Berlinguer a quella scelta più prudente del compromesso storico che però di nuovo e ancora una volta faceva
Faceva perdere l'occasione faceva perdere l'occasione del dell'alternativa
Certamente si può ribattere che il PSI in tutti questi anni non è riuscito a ribaltare questi equilibri a sinistra a suo favore ed è verissimo ritardi carenze errori dà persino un direi quasi un duraturo complesso d'inferiorità nei confronti dei comunisti scandiscono la storia del socialismo italiano e in tutti questi quarantacinque anni
Se però vogliamo accettare perplesso per molti noia che avuto un significato l'invito che qualche giorno fa pace da Bobbio di rivedere le cause dell'incidente l'assenza così anomala di un'alternativa nella vita politica italiana
E allora mi pare necessario che ci dobbiamo liberare sia dell'ottica del duello a sinistra e questo mi sembra che il primo passo
Però mi pare che sia necessario superare per un discorso sull'oggi ma anche sul passato e proporre il sulla storia di questo passato ogni tipo di approccio all'insegna del egemonia e del privato
Uno la parola aveva bisogno di me
Così
Non mi venga se inserire in giunta il battito come direi sotto certi punti vista un estraneo provocatori
Qui non si fa e del resto purtroppo nella storia di questo dopoguerra sinistra non si fa altro che il parlare
Devi conflitto tra Partito comunista il partito socialista vedo di crisi dell'Internazionale comunista ben problema di una egemonia
E io credo che bisogna riflettere su un fatto fondamentale
Che noi abbiamo avuto un'Italia una democrazia bloccata
Per un complesso di ragioni non solo perché la democrazia in Italia è stata bloccata primo perché con tutte le spiegazioni e giustificazioni revisioni che si fanno oggi in realtà il secondo grande partito
Italiano era un partito che ha messo fuori gioco per definizione
Per definizione
L'altro problema che bloccava la democrazia in Italia ad avere il fatto che in un paese prevalentemente cattolico questo è un problema che va presa in considerazione anche se le sinistre i cosiddetti laici non vogliono accettare questo problema che purtroppo o grazie a Dio dico io ha avuto una grande importanza nello sviluppo
Originale della democrazia in Italia l'unità politica dei cattolici intuitiva una completa dialettica fra i cittadini italiani
Perché l'unità politica dei cattolici ha fatto sì che la democrazia cristiana appoggiato da certe sfere reazionarie del mondo vaticano di allora al tempo di Pacelli si è trovato di fronte
A la mortificazione di tutti i fermenti più originali e più vicini nel movimento cattolico democratica
Perché la Democrazia Cristiana adesso dove siamo abituati a vederla così come Lucrezio dispone nata in forma di reazione al moderatismo cattolico di carattere in clinica
Quando durante la Resistenza e cattolici per la prima volta nella storia d'Italia si sono schierati
Per partecipare alla liberazione
Ma io e poi ci sono posti il problema proprio del partito che li rappresenta lei che il partito di Sturzo il Partito popolare che già si era posto questi problemi
A ha dovuto soppesare certe remore storica
E la dialettica si è sviluppata all'interno badate bene del movimento della resistenza cattolica si è sviluppato con estrema chiarezza e con molta spregiudicatezza
Questo purtroppo questo fatto che è avvenuto che ha fatto parte della Resistenza
Questo questione non è stata sufficientemente capito proiettata benissimo capita dai gli ambienti conservatori direi reazionari del mondo cattolico e da certa posizione della curiati a Chiesa cattolica in quell'epoca cioè i fratelli
Mai lealtà
Non è stata capita neanche a sinistra
Quindi che l'unica persona che l'ho incontrato disposto a fare un dialogo su questo terreno anzi direi che l'ho incontrato quando ero ancora all'interno della democrazia cristiana sottolinea invece i colleghi quando gli atti e meglio ancora con Luigi Longo fondazioni interessa è enorme
Perché loro si trovarono di fronte qualche cosa che arriva ad auspicare che per invece era vivo purtroppo vivo però in termini giovanili
In questo termine strano che io poi ad una donna e in quell'epoca essere una donna voleva dire che forse era un tipo capriccioso originale che voleva fare esperienze più usate
E il fatto che non avevamo una forza organizzata in mano nominiamo un giornale
Allora mi ricordo i nomi dimenticherò mai quando gli sposi il problema del movimento cristiano della pace che era sorto ora l'incontro
Dei cattolici nel ripulendo dei democristiani e repubblicani che avevano reagito violentemente all'operazione ambigua altro che le ambiguità di Togliatti
Di De Gasperi che durante il famoso referendum rapper monarchia repubblica si schierò praticamente dalla parte moderata il suo partito
Perché il partito della democrazia cristiana e devo dire anche la tradizione popolare
Del vecchio Partito popolare lo Repubblica il primo congresso che l'unico congresso democristiano e qui ho partecipato è stato congresso di grande battaglia
Che si è aperto al grido di abbasso Franco interessantissimo
E poi si è sviluppato via via nell'incontro rottweiler movimento democristiano del Nord capeggiato da Dossetti che era un personaggio modernissimo che poi ha finito col farsi prete
Il fallimento della sinistra cattolica si esprime direi con Dossetti che si fa Prete perché noi che partecipavano al Fronte democratico popolare in condizioni di estrema debolezza organizzativa ma di grande calore
Ieri rivoluzionario
E c'è rivoluzione rivoluzione non volevamo ammazzare nessuno né tanto meno si poneva in quell'area d'epoca l'idea di una rivoluzione bolscevica veramente
No non era neanche il Partito comunista era in queste posizioni Longo mi disse se noi avessimo avuto un partito come il vostro non avremmo perso la guerra di Spagna
Io mi ricordo sempre questa frase
D'altra parte Togliatti la prima volta che ci incontrammo prima ancora dello formulazioni del Fronte democratico popolare di cui adesso tutti hanno paura di parlare come si oppose
Mamma mia mamma mia che sono le remore nel pregiudizio nella sinistra credo che nel mondo cattolico o perlomeno ci confessiamo e poi speriamo macchietta il coraggio la sinistra di parlare del Fatah democratico qua
Per l'amor di Dio ma credo diavolo bene e invece la mia più grande esperienza l'ho fatta
Alla vigilia
Nei miei incontri non dico con Danny Tenaglia è un personaggio più molto solitario
Sì si poteva mica tanto parlare con lui
Proprio cotolette corro e poi ci portarono al planetario
E perché qui è il Partito comunista fa tutto da solo si fa si disfa si rompe e poi dice facciamo la Costituente ma no allora quella che era la Costituente di un autentico movimento sinistra
E si fece prima
I discorsi tra di noi un incontro con con un uomo strano e meraviglioso come Guido Miglioli di cui naturalmente non si parla nel suo libro peccato
Perché il libro era degno di parlarne anch'io ho portato la documentazione sa perché lei fa la seconda edizione e secoli ha fatto inversione dello storico e siccome credo che le fonti della storia sono interessanti
Cioè di quelli che hanno fatto la storia e che qua la raccontano come l'hanno fatta come avrebbero voluto fare e come purtroppo quando hanno fallito perché hanno fallito dunque qui il problema nel testo
Parlando il Partito comunista o fuori gioco per definizione perché è quello non era democratico l'altra l'unità politica dei cattolici perciò tutti insieme nella stessa barca e quindi il problema
Si pone proprio durante al primo grande referendum ma che poi ha fatto l'assestamento della democrazia cristiana perché dopo il referendum ai repubblicani in buona parte specialmente noi giovani ce ne siamo andati
Perché badate queste molto interessante riflettere perché noi ponemmo insieme col problema due erano i grossi problemi politici della democrazia cristiana allora il primo
La Repubblica
E su questo non transige vanno secondo sequestrare un altro problema molto cari dico non si parla più neanche adesso
L'unità sindacale
Ma l'unità sindacale era stato un passo avanti che si era svolto durante la Resistenza il Patto di Roma per noi cattolici è stata pienamente un passo avanti a norme di carattere politico educativa
Bene e poi durante il congresso parlavamo di questi due problemi e abbinerà amo
Lì ci fu tutto discussione tra
Tra i dirigenti ma l'altro problema fondamentale che Maggi investe perfino certi aspetti del Partito Comunista attuale che può diventare adesso democratico in una maniera diversa dal centralismo democratico questo è un'altra storia che mi fa venire in mente strani passaggi
Del nostro della nostra grande esperienza noi dicevamo
Questa classe dirigente non ci rappresenta
Va be compagnie io mi ricordo due personaggi giovani che non erano giovani
Andreotti che rappresentava il movimento giovanile della Democrazia Cristiana perché rappresentava il movimento giovanile del partito comunista
Bene noi dicevamo me lo ricordo il dibattito corretti tutti e due che nessuno li aveva eletti come rappresentanti dei due ad oggi restava quello che faceva il Partito comunista anche se andavamo molto d'accordo con i comunisti
Personalmente con non con i giovani questa è cosa strana specialmente come quelli che avevano più sofferto direi con quelli della Resistenza perché vera resistenza noi abbiamo incontrato il partito comunista italiano
è però
Noi dicevamo e abbiamo fatto una battaglia negli sia proprio la sezione Parioli era la più reazionaria di Roma nominata all'ora
Dalla chiesa di San Bellarmino che era retta dai gesuiti Nori gesuiti di oggi inglese egli allora che erano reazionari limite
Facevano quando noi facevamo le elezioni e la maggioranza e la minoranza però la Provvidenza
Il capo del movimento repubblicano di sinistra della democrazia si accostava la sezione Parioli ed era un personaggio affascinante che adesso nessuno se lo ricorda più Ettore Domenico Ravaioli
Che era vecchio allora intanto come era
Allora Kabul dicevamo amori dal movimento giovanile
E perciò questa battaglia per la Repubblica questa battaglia per l'unità sindacale
Questa abbia spariglia era poi torno istintiva unità della Resistenza e compagni malinconie conto dica cosa ha voluto dire per i cattolici hanno fatto la resistenza all'unità della Resistenza
Ed è la
E veniva raramente eseguiti degli USA Bellarmino declinano le signore buone e generose che facevano le dame di San Vincenzo veniva tolta la parte moderata conservatrice ma anche rispettabile del mondo cattolico
Cosa si poteva fare questo discorso politico
Ed ecco che allora in quel momento
è esplosa è questa contraddizione della democrazia cristiana
E dopo le elezioni badate che non so se avete visto quella ridicola neanche provocatoria trasmissione per la televisione sulla questione del alzo Della vittoria della Repubblica non so forse voi non la vedete io vedo molta televisione anche perché non ho figli e perciò attraverso questo vede vedova gioventù è stata una cosa spaventosa ma il bilancio in quel periodo i Seals corse il rischio di far fallire il referendum sotto l'accusa di broglio inventata dalla destra
A oggi hanno rifatto questa operazione badate che non è così gratuita sapete
Perché non a caso vogliono importare i morti Andreotti dice che lui non ha paura dei morti e io ho molta paura dei morti perché poi i poveri morti visiva diremo anche si può perché non parlano
Perché io credo che Umberto di Savoia vivo e meno pericoloso di certi ambienti credo lo vogliono riportare molto Roma questa è la mia impressione
Ma noi citano avevamo nel discorso noi del Movimento giovanile democristiano che poi è uscito dopo le diatribe sul referendum cioè programmi difficoltà
Perché
Con i nostri compagni comunisti e socialisti
E trovando sempre uno qualcosa di che città stizzita
Non la smettevano mai farsi la lezione a vicenda insomma questa diatriba sull'egemonia del movimento operaio di origine marxista Cheli collegato con la Grande Rivoluzione d'ottobre era una tale
Impedimento allo sviluppo della democrazia negli ampi strati
Che i fasci passo che e corsi finivano sempre ieri
Leggemmo nel partito comunista no egemoni dovrebbe essere il partito socialista e questo ci ha accompagnato per tutta la vita e ci accompagna anche adesso e adesso che essendo caduto il muro di Berlino
è caduto anche grazie a Dio ed è questa la più grande vittoria di questo mille novecentottantanove è caduto l'invito dell'egemonia
Basta con le egemonizzare ideologicamente la sinistra
La sinistra un movimento molto più largo e ve lo dico compagni fatte pesare il dato che emerge socialisti medesimo
Ma io in verità è molto più largo e badate non a caso non a caso il nostro legame fu profondo allora durante la Resistenza portati dall'azione
Perché il Partito d'Azione era un movimento
Direi norme ideologizzato
Senza chiesa
Però in realtà il guaio fu io per caso non sono stata non sono entrata nel Partito d'Azione non sono andata alle perturbazioni soltanto perché durante la Resistenza io preferivo i comitati di liberazione nazionale secondo me la sinistra tra la resistenza
Poi il Comitato di Liberazione all'unità vedete e noi che avevamo veramente il peso di una chiesa molto materna molto protettiva sul punto prepotente in verità
Da questa esperienza della Resistenza accennavamo sganciando movimento defalcato cattolico ed eroico da questa grande esperienza ma mi ai cari compagni ma voi non ci avete aiutato proprio per per perché a quella chiesa e voi contro alcune malattie altra tra di voi litigavate sempre di chi era il papà di quella chiesa
Mentre noi cerchiamo di liberarci dei papi
Bene
è venuto il fronte che è stata una grande esperienza di lavoro collettivo mentre litigavano sempre comunisti e socialisti noi tra di noi linea pubblicani progressisti
I vi ricordo al di pace con Corrado Alvaro che ha scritto quel bellissimo appello che nessuno se lo ricorda più per la resiste per per il Fronte democratico popolare
Coi pendenti intellettuali che erano da quella parte facevamo certi discorsi devo dire che invece comunisti e socialisti sfilavano veramente sui nervi in quel periodo ma hanno dato tanto
La calma è campagna elettorale le fonti è stata molto bella
Perché lei realtà si sono spiegati
Anche l'anche alla periferia tanti movimenti di quella che è la democrazia italiana badate è una splendida democrazia
Oggi soffocata oggi mortificata oggi costretta a fare dei discorsi che mi danno fastidio solo a sentirli perfino per i partiti dal caso Mariah
Però in realtà Italia viva una sua originalità che fiorita tanto bene in quel grande personaggio della Resistenza che forse qualcuno di voi si ricorda Eugenio Curiel alle il quale parlò di cui e che deve
Che fu poi commemorato la concetto perché Silvio grande amico
Fu condannato come l'espressione più tipica di questa resistenza che era veramente stato Movimento Popolare in cui lei correnti popolari diverge soprattutto ancora anticattolica era la corrente sociale comunista si era
Nel fronte entrarono molti ma molti vini con la gente non lo sa non se lo ricorda più quanti cattolici di sinistra
Noi abbiamo avuto forse torto io sto scrivendo le mie memorie a proposito uno che fa la storia
Io le sto scrivendo la forse muoio prima non faccia tempo vecchio tante cose da fare ed è tanto difficile e soprattutto è difficile trovare un editore quindi Italia perché forse era in Inghilterra pubblicato e anche da noi un editore che pubblica esperienze dei cattolici di sinistra laddove reca
Perché o è troppo comunista o è troppo cattolico o è troppo laico mamma mia quelli sei maggio di tutti
E allora non sai più godibile Milan Anderlini mi ricordo che mi aveva dato un indirizzo tempo fa quando le parlo
Ecco e sta scrivendo perché poi ho l'impegno con l'Istituto storico della Resistenza che gli lasso il materiale documentario faccio il mestiere dello storico infatti una storia particolarmente difficile
Faccio la storia dell'origine dell'Accademia dei Lincei di Galileo di Federico Cesi che è interessantissima essendo un ente proverà ad hoc
Perché questa faccio sono quasi lo quasi veramente Gianni ha scritto una parte maxi finirono male
E che è molto simile a quella che stiamo facendo adesso perché il sedicente è stato uno dei secoli più interessa e ed è il più misconosciuto che ci sia in Italia bene ad ogni modo questo per dirvi che tolti questi cattolici di sinistra creeranno del Fronte democratico popolare e che come come sopra tutti i repubblicani di sinistra e come molti esponenti del Partito d'azione che non si era migliore Gino intatti che rimanevano come spore e sciolte
Vennero nel fronte
Trovare uno in questa unità e allora nessuno si pose il problema che abbiamo il distintivo mi ricordo
Dei pomeriggi col passato con Luigi Longo che ero saliti si parli più conosciuto a guardare quella stella con Garibaldi sopravvive ma che dici sarà utile non sarà utile e non ci fu un comunista che si scandalizza perché mettendo Garibaldi lì
Il fatto è che adesso non sono che metterci queste guaio
E allora non voglio poveri c'hanno ragione
Almeno c'avevano distintivo una volta adesso non so che c'è
Questi cattolici e sinistre combatterà senza organizzarsi sbagliamo io volevo ho intuito già preso il titolo del delle mie memorie sono intitolate peccati di ingenuità perché non abbiamo veramente
Brillato per ingenuità e questo poi quando arriva quel limite anche peccato l'ingenuità in campo politico questo è il titolo
Noi fummo in quale periodo naturalmente attaccati violentemente dai comitati civici che era un'istituzione molto strana e molto astuta della Chiesa cattolica mezza Chiesa e mezzo partito politico
Furbo dall'attaccante violentemente Reggio Errol bersaglio della nostra battaglia raggiunto io però mi mi offesi molto perché invidie insegnavano come una sirena nuda
Con la coda di pesce la sirena del Fronte democratico popolare alle queste volgarità nella chiesa mi offendeva ci fu molta volgarità nella battaglia contro di noi allora
Fummo
Combattuti
Fummo ignorati
Fummo strumentalizzati formò sottovalutarli e alla fine fuma annullarsi propri viene fuori il mio rapporto con gli inglesi
Quando si è sciolto il Fronte democratico popolare il Movimento cristiano della pace insieme con gli altri cattolici di sinistra no sottoscrissero l'annullamento perché non sostenendo una tesi che secondo me è valida curioso
Va bene non ci hanno eletti gioco delle preferenze
Feroce il senso dei reparti era superiore al senso dell'insieme stare attenti Aversa che volete fare sta costituente che vedrete che viene fuori
Però
Noi dice ma non importa c'è un organismo non è un organismo molto interessante l'organismo che dirigeva Fronte democratico popolare
Manteniamo i piedi organismo io c'è questa c'è stato un tema tengono sull'Unità che ha pubblicato Pietro Ingrao mi ricordo che rimasi a male poverino quando ci andai intitolata un funerale mancato fa praticamente noi dichiarammo
Che noi non avevamo affossato info lo facciano loro noi non l'abbiamo fatto
E mi ricordo che per Raciti nei era perfettamente d'accordo Monday facemmo una manifestazione per la Grecia mi sembra che mi mi sale presidenza sotto questo concetto cioè che il fronte all'arrivo
E badate compagni
Ora cosa che forse non vi ricordate nessuno ma che fu tanto tragica il fronte era vivo quando c'è stato l'attentato a Togliatti non era mica sciolto con
E da piazza dell'Indipendenza la parola d'ordine di andare al Policlinico e di non andare a Montecitorio e sapete che voleva dire voleva dire la rivoluzione violenta
La prendemmo d'accordo tutti i dirigenti del Fronte democratico popolare e quella volta grazie a Dio anche i comunisti socialisti andavano d'accordo
Dunque che successe
Pensate che questa unità che era legata sale forse anche alle direttive di Mosca io non discuto potrà fare edizioni sapevo il Piedibus come ce l'hanno raccontate dopo e chissà se ce l'hanno voi raccontate bene
Il fatto è che la direttiva del fronte fra de L'Unità di massa
Rimase in piedi è rimasto in piedi a lungo rimase pneumologo nelle manifestazioni estremamente interessante ma qui nessuno ha parlato degli organismi di Max
Sentito nessuno parla
Ma in quel periodo miei cari amici c'era la CGIL che era ancora uniti
C'era l'Unione donne italiane che è una grande forza femminile di emancipazione non femminista ma femminile nella maniera più coraggiosa della parola
Cena
Quello che poi è venuto soprattutto dopo il movimento dei partigiani della pace questo proprio non c'è verso di farglielo ricordare
Ai vecchi compagni eravamo insieme nel movimento dei partigiani della pace abbiamo fatto abbattibile va va nata scusa meravigliose
Abbiamo vinto perché ma bomba atomica sono molto scarne è stata buttata e allora tutti nel mondo mica soltanto i cripto comunisti come si diceva raccontavano che alla povera Hiroshima era stato il terreno
Di sperimentazione per minacciare l'Unione Sovietica stai attento cambiamo la bontà e loro non ce l'aveva perciò tutta balcanica dei partigiani della pace è stata la battaglia per impedire che la bomba fosse adoperata e qui ritorno all'Inghilterra
Quando noi difenderemo per molti giorni di seguito la realtà nel fronte malgrado che non avessimo nessun rappresentante in Parlamento perché nessuno quelle Tonino nessuno direi non soltanto dei Dl a sinistra democristiana ma neanche delle altre sinistre purtroppo e perciò si divisero i due gruppi parlamentari fuori dalla porta c'era il giornalisti i nostri giornalisti va be erano tanto curiosi come sono sempre tanti curiosi dei giornalisti ma c'è i giornalisti inglesi
Inglesi hanno sempre visto con grande simpatia il Movimento della resistenza italiana nella sua unità forse non unici che capivano anche metalli loro problema difendere il laburismo che non è che era tanto soli
E come se i giornalisti inglesi ecco la mia primo rapporto
Tifavano per nuovi si divertivano a tifare per noi perché dicevano se voi leggete in piedi qui reggiamo pure noi era interdipendente già da allora un'altra volta io ho incontrato ieri gli inglesi in questa posizione splendida di rapporti internazionale che rafforzava la politica italiana
Ed è stato durante l'appello di Berlino già buono conoscete la storia al momento della pace questa però ve la racconterò un Borgonato forze fatto attento prima di morire
La storia del movimento della pace bellissima prima c'è stato l'appello di Stoccolma contro contro contro la bomba atomica no
Poi c'è sull'appello di Berlino ed oggi è terribilmente attuale siete andati a prendere forse di avete perso io ce l'ho tutti i propri documenti
E la battaglia beh l'appello di Berlino sull'incontro dei cinque grandi che avevo diritto diretto ma io sto facendo proposta non scusate il ritardo interrompo possono dire la Liga inglese in perché mi ricordo quell'episodio
E fuoco e noi andammo a diffondere l'appello di Berlino in varie capitali del mondo e soprattutto di Europa mi mandarono all'ombra
Mio legame con Londra come tutti noi della Resistenza era molto direi anche patetico era anche romantico di lei
E si andava a fare un pellegrinaggio anche di chiedergli scusa perché abbiamo ben essere antifascisti noi però era l'Italia che aveva preso quelle posizioni quelle parole
Contro l'Inghilterra le avevamo sentite anche noi e perciò Iain di queste cercai di spiegare ai compagni inglesi che voleva dire per un italiano antifascista e partigiano nell'occasione di dall'onda in quelle condizioni
Comincia fu molto interessante
Era con me Bernal che nella
Lo scienziato atomico irlandese di origine che arriva tanta vivacità dire
Fece questo discorso in chiesi appunto questo uditorio scusa di quello che era successo ed come fu superato per noi tutto questo lo sapete come mi risposero
I compagni inglesi che avevano piccolo movimento della pace molto coraggioso molto povero e molto debole in realtà mi dissero nel campo della pace
C'è solo una cosa che a fare la seconda edizione no
E molto strana campagna fatta quel declino e poi è successo quello che successe adesso noi facciamo tutto una revisione della storia per proiettarci verso un avvenire parliamoci chiaramente in questo poi ci interessa
E io trovo che è una cosa importante per proiettarsi verso l'avvenire non è tanto a parlare della sinistra italiana quanto della sinistra europea perché qui o il problema si risolve tutti insieme o non sezioni
Grazie è quasi nata
Piero Scoppola
Fatemi posto per qua il microfono con lui
Ma io sarò molto breve perché di questo libro già discusso ampiamente con l'autore chimismo che sono lieto di vedere qui in una trasmissione radiofonica già avuto occasione di dire a Luigi
Il mio apprezzamento e anche alcune riserva l'apprezzamento e riguarda soprattutto il fatto che qui abbiamo la prima storia del dell'Italia nel dopoguerra perché non c'era non c'è altro
Questa prima storia è fatta con grande professionalità con grande ampiezza d'informazione merita tutta l'attenzione a livello di Ray degli specialisti a livello anche di un pubblico più ampio per il modo agire brillante con cui esposte scritto
Un altro merito che gli studiosi del settore apprezzano e lo sforzo che Ginsborg ha fatto di integrare quelle che fino a dieci anni fa apparivano divise in conflitto la così detta storia politica la storia sociale
Non so se qualcuno dei presenti e ricorda la polemica che si sviluppo a partire dalla metà dalla metà degli anni settanta in relazione alla cosiddetta storiografia sulla continuità eccetera
Questa divaricazione fra il punto di vista politico centrato sui soggetti partiti
La storia dei partiti come veniva un po'spregiativamente definita e dall'altra parte dice perse la storia sociale come il recupero del vissuto come attenzione anche ai momenti spontanei strisce rivoluzionari presenti nella società italiana
Ora questa contraddizione questa contrapposizione
Utile feconda in questo libro e ricomposte in un equilibro che a me pare
Positivo e perché si tiene conto dei due punti di vista si tenta di dare queste immagini ma qui noi siamo riuniti per studiata per discutere questo libro io mi scuso se partecipo solo al pomeriggio ma stamattina avevo un altro impegno
E quindi non so non so mettermi non son certo di mettermi in sintonia con quanto è stato già detto qui lo discutiamo da un punto di vista specifico quello della sinistra nella storia italiana e su questo io vorrei fare qualche breve osservazione
Mi pare molto positivo il riconoscimento della mancanza nel nostro Paese di una sinistra
Soprattutto nei primi anni ma per un lungo tratto di fare i conti con la realtà di una società capitalistica
Di un paese inserito nel capitalismo mondiale
Mi sembra positivo perché si trattava allora di un dato di fatto si tratta di un dato di fatto anche oggi e quindi il misurare il problema della sinistra italiani in questa ottica mi sembra una provocazione di cui in fondo la sinistra italiana ha avuto bisogno e può darsi che abbia ancora bisogno
Io da questo punto di vista voglio dire in questo ambiente che certamente prevalentemente di sinistra
Una cosa provocatoria io non credo che ci siano da rimpiangere come elementi di progresso come punti di riferimento a cui richiamare il sì
Per una continuità ideale le spinte le fortissime spinte presenti nella cultura italiano un po'in tutti i settori di tipo
Anticapitalistica o e direi pregiudizialmente ideologicamente anticapitalisti copre di questo viceversa è stato il limite della cultura della sinistra italiana sinistra marxista sinistra socialista ed anche in qualche misura sinistra cattolica
Quando si vanno a rileggere certe prese di posizioni su Cronache sociali eccetera ci si rende conto che quello che è mancato nel nostro Paese
è stata una cultura economica all'altezza della sfida della società capitalistica moderna Contemporary
Che allora era un fatto anche di tipo geopolitico
Perché appartenevamo a un'area del mondo nella nella fase della massima divisione contrapposizione dei blocchi
Oggi è un fatto altrettanto al tre uno una un dato di fatto altrettanto reale ma è anche il il frutto al quale si arriva dopo il crollo del fallimento di sistemi e modelli alternativi fare i conti con l'economia di mercato in termini
Che non siano di accettazione acritica
Ma di capacità di individuare politiche economiche all'altezza della guida del controllo dello sviluppo dell'economia di mercato e questa è stata la grande sfida sulla sinistra mancato
E alcune sfida alla quale hanno mancato un po'tutte le forze politiche italiane si si escludono quei ristretti settori presenti anche a sinistra nel partito socialista
Non si può non si può non ricordare Morandi nella Democrazia cristiana abbiamo qui il professor Saraceno il gruppo che veniva dal di ieri Ezio Vanoni ecco se si escludono questi piccoli gruppi ma isolati non ascoltare
Rispetta viceversa un covo culturale prevalente che era di tipo nettamente anticapitalistica in maniera semplicistica e tale da rendere impossibile la guida effettiva dello Sviluppo Italia
La conseguenza è stata quella di uno sviluppo non guidato con tutte le contee con tutti gli effetti che noi oggi paghiamo nella nostra società nel nostro sistema
A fianco a questo c'è un alto a tema amplissimo mi ha fatto un cenno di recente forse qualcuno dei presenti nel già sentito mi chiedo e chiedo scusa
Un altro punto va visto questo permanere della cultura politica complessiva di allora dentro il mito della rivoluzione
Noi oggi lo possiamo dire in termini strategici chiari perché il mito dell'evoluzione è crollato
La rivoluzione la democrazia comincia quando il mito della rivoluzione
Finisce
Il mito della rivoluzione ideando non la rivoluzione come rottura come momento di un tour che nella storia sappiamo tutti che talvolta inevitabile e necessario
E talvolta positivo ma il mito della rivoluzione come è stata intesa dalla grande tradizione della cultura illuministica e ripresa dalla cultura marxista leninista ossia con un momento X in cui comincia una storia nuova del tutto nuova e diversa
Che crea le condizioni della libertà assoluta per gli uomini
Questo mito della rivoluzione è stato pesantemente presente nella vita politica italiana
A sinistra come anche nei settori del mondo cattolico
Nel mondo cattolico si chiamava mito della nuova cristianità studiano la Società del tutto alternativa si chiama la terza via veniva dalla tradizione degli anni trenta e nella sinistra era il mito della società senza classi
Questi sono stati e pesi fardelli pesanti ai piedi della democrazia italiana nella fase del suo primo scritto io ho sentito è uno dei pochi interventi che ho potuto seguire affianca quello brillantissimo della signorina la si impegni ho sentito la collega Simona Colarizi
Che ha accennato a questo
Minore attenzione prestata da chi svolga ai laici e ai socialisti e in parte è vero
Però francamente vorrei dire alla collega con la Rizzi io non mi sento di condividere una un giudizio che in qualche misura è immerso nelle sue parole di un partito socialista vittima
Del del foltissimo perché il foltissimo fu voluto da Pietro Nenni perché se noi andiamo a rileggerci il diario di Pietro Nenni noi non possiamo fare a meno di fare alcune constatazioni che sono sconcertanti che esigono chiedono ancora un approfondimento è un chiarimento quando Nenni con grande lucidità scrive più di una volta
Sotto bandiera comunista non si passa in Occidente questo lo scrive prima
Del del foltissimo lo scrive a ridosso delle elezioni del quarantasei e poi lo scrive di nuovo dopo il diciotto aprile vedo confermata la mia opinione è che sotto bandiera comunista non si passi veloci
Quando lei mi ha questa lucida visione
In mostra la sua intelligenza politica e poi fa il Fronte popolare allora ne dobbiamo chiederci perché io credo che qui bisogna scalare Nenni era preoccupato della scissione del quarantasette ed era preoccupato che le sue forze si contassero
E questa è l'unica spiegazione che io riesco a dare di questa contraddizione interna al partito socialista e questo è stato pagato dal Partito Social primo socialista non è vittima il partito il Partito socialista ha fatto delle scelte che hanno avuto pesanti conseguenze fino al cinquantasei sono stati necessari molti anni per arrivare al cinquantasei molti anni con tutto quello che hanno comportato nel frattempo
Ecco detto questo un altro o un altro punto un alto diciamo elemento di riflessione
Il Partito Comunista certamente non era il partito giusto per un riformismo in una società di tipo capitalistico come alla nostra in una democrazia dell'Occidente
Dobbiamo per questo accedere a questa sorta di demonizzazione del partito comunista che è diventata di gran moda negli ultimi anni io trovo questo antistorico
Perché sarebbe come rimproverare rimproverare a disporre di chiamarsi Ginsborg o a me di chiamarmi come mi chiamo questi sono nati nella erano nati nella terza internazionale erano il Partito Comunista Italiano
Bisogna valutare la loro politica non per quello che non hanno fatto
Ossia rispetto alle esigenze di un riformismo diverso che nel nostro Paese è certamente carente
E insufficiente bisogna valutarli rispetto al la al cammino che hanno compiuto inserendo lentamente
Con angosciose lentezze se vogliamo ha tuttavia inserendo queste masse che vivevano del mito di Stalin della fedeltà del principio di fedeltà
Come lo stesso Giolitti
Lo chiamo
Mi pare nel periodo della sua rottura inserendole nel sistema democratico e in definitiva portando ad una ad una
Partecipazione democratica di tipo nuovo che nel nostro Paese non c'era mai stato perché se vogliamo andare più indietro a differenza della socialdemocrazia tedesca
E dico un problema analogo si era riproposto anche nel
Nel nostro Paese
Dopo la prima guerra mondiale le radici dell'ENI Nismo sono profonde sono lontane nel nostro Paese quindi dobbiamo questa questa realtà considerarla in termini obiettivi non in termini da processo
Al passato come troppo spesso si fa con i mezzi di comunicazione di massa ma di comprensione critica di un processo reale che è stato difficile faticoso piena di contraddizioni e dal quale la nostra democrazia è nata con i suoi limiti con i suoi aspetti positivi ma anche con i suoi tempi
E così ci si mette in questa prospettiva che quella vorrei dire della democrazia possibile allora cari amici bisogna però questo stesso criterio applicarlo anche dall'altra parte perché non si può immaginare un De Gasperi
E responsabile perché non ha dato spazio alle spinte repubblicane che ci ha ricordato adesso lascino essendo io anche il mio
Neanche io poco più che pezzetto Gazzetto pur non potendo votare per mancanza del dell'età richiesta o faziosamente repubblicano nel quarantasei vicino a quel gruppo di Ravaioli di politica d'oggi che è stato qui ricordato
Devo dire avendo studiato il problema avendo studiato le carte di De Gasperi eccetera che la linea che De Gasperi temi ha politicamente l'unica possibile perché non si poteva permettere il lusso di perdere l'elettorato
Del suo partito che era viceversa prevalentemente Bonaiti o come risulta ormai in maniera ineccepibile da tutta la documentazione di cui disponiamo e in maniera talmente violenta da portare all'accusa Giordani
Di essere addirittura etico di avere abbandonato la fede perché si era pronunciato per la Repubblica Peschiera i termini in cui il mondo cattolico ha vissuto ridicoli se volete ma questo obiettivamente il modo in cui il mondo cattolico ha vissuto la scelta non è chiaro
Anche qui con questo non giustifico nulla però dico che bisogna farsi carico dei limiti e del criterio della storia possibile della democrazia possibile
Sul fronte della sinistra come l'altra parte è capire quali sono stati i passi concreti possibili che la democrazia italiana come
E qui vengo all'ultima osservazione e chiudo subito
Una via e questo gli amici inglesi fanno fatica a comprende lo abbiamo già con Casey Stoner discussa anche a quattr'occhi di questa e lui poi mi pare che è legato un po'alla scuola di Denis Mac Smith a questa prima edizione
Di interesse rischiosi inglesi per il nostro Paese che sono portati ad applicare al nostro paese il criterio della democrazia di tipo bipolare della democrazia di alternanza
Voi sapete che
Nel Smith ha scritto un libro che suscitò una vivacissima reazione in Italia di Walter maturi di Rosario Romeo indifesa del Risorgimento e nel quale accuso il fondo Cavour di essere all'origine
Del trasformismo con il suo famoso connubio così da creare una sorta di filo nero che avrebbe portato a fino al fascismo e se vogliamo dopo il fascismo hanno
Ora storicamente questa tesi non è sostenibile
Noi oggi ci battiamo io modestamente mi colloco affianca molti dei presenti
Sulla fra diciamo trincea nuova sulla frontiera nuova della costruzione di una democrazia alternanza ma proprio perché la dobbiamo costruire oggi non passiamo a vetro datarla come criterio di interpretazione della storia del passato
Perché nel passato della nostra storia tanto più dopo il secondo colpo guerra le condizioni di una democrazia di tipo anglosassone fondato sull'alternanza non esistevano
E illudersi
Di voler proiettare indietro le condizioni di una democrazia dell'alternanza giudicando su questa base l'accaduto è un errore storico che non è sostenibile
L'unica via possibile è stata ed è rimasta per molto tempo quella della delegazione del Seicento delle forze politiche che erano tendenzialmente e strani o ai margini del sistema e questa è stata la l'opera difficile faticosa contraddittoria con altissimi costi che ha comportato lo sviluppo della nostra democrazia e quindi il centrismo valletti in questa luce il centrosinistra
E non possono essere buttati via questi pezzi di storia
E perfino la solidarietà nazionale va letta in questa luce perché l'ultimo passo di questo processo e non si può buttar via nulla di questo processo se si vuole costruire il nuovo il nuovo è la democrazia d'alternanza che oggi è possibile io credo nonostante le resistenze enormi che suscita proprio perché c'abbiamo abbiamo alle spalle questa faticosa costruzione delle condizioni di omologazione fra le forze politiche di di reciproco rispetto di di fondazione comune su certi valori che allora non esisteva
Ecco quindi questo mi pare importante incerto bisogna mettere in evidenza che i costi di questo processo sono stati e sono altissimi
Sul piano del costume morale sul piano della famosa invadenza dei partiti nel campo della pubblica amministrazione in tutti i settori della società civile nel campo della cattiva gestione
Dello Stato tutte queste cose le sappiamo le abbiamo sotto i nostri occhi e devono diventare oggetto di storia oltre che
Motivo di impegno politico
Sono legate a un sistema in cui le responsabilità sono state sempre scarsamente imputabili perché nella democrazia delegazione verso il centro non c'è mai una responsabilità chiaramente imputabile come avviene in un sistema di alternanza
Ora la sinistra italiana soprattutto mentale
Il Partito comunista perché i socialisti dopo aver teorizzato
La la la grande riforma mi pare che da questo punto di vista adesso svolgono una funzione frenante rispetto al progresso verso la democrazia dell'alternanza ora la sinistra italiana si è fatta consapevole di questa necessità
Nei settori in alcuni settori della democrazia cristiana questa consapevolezza c'è Obama Turandot esistono oggi le condizioni per fare un passo ulteriore ma il passo ulteriore e più possibile e più serio si sia una visione critica del passato e se non si proiettano indietro le nostre speranze di oggi
Massimo Teodori
No rinuncia
Antonio vuoi parlare tu allora mi pare
Sabato adesso cioè perché perché Nenni
Che pure aveva una visione così chiara feci in fronte nel quarantotto mi pare questa la io credo di essere un dicono l'unico sopravvissuto socialista di quel periodo però forse qui dentro sono l'unico socialista che era in quel teatro il teatro storia dove si fece il congresso che decise il fronte elettorale con i comunisti e devo dire io votai contro questo fronte insieme con Riccardo Lombardi insieme con Santa la domanda del perché me la son posto allora come trappole i tuoi
Ecco io credo che
La risposta sia proprio nel fatto che la scelta di fondo avvenne nell'autunno del quarantaquattro quando socialisti e comunisti scelsero la Democrazia Cristiana
Come l'alleato di fondo della con un altro costitutivo della democrazia italiana cioè l'idea dell'alternanza che tu dicevi non era matura in quel tempo
Fu negata in modo definitivo col secondo governo buono qui sappiamo che in quel periodo
In quel periodo
Togliatti propose a De Gasperi di essere il presidente di un consiglio di di violazione nazionale in qualche modo De Gasperi per il momento non è raggiunto rincorre diresse il vaglio
Perché c'era il Nord se non si sapeva accusa maturava nel North bisognava lasciare sedimentare nel vero il movimento del no però in quel momento la scelta fu fatta in quel modo cioè l'alleato privilegiato dei socialisti e dei comunisti e la Democrazia Cristiana
Poi venne la rottura a mio giudizio decisiva del Cominform a quel punto poi chi legge per esempio
Gli atti costitutivi del Cominform nella rete mentre non sono pubblicati però nella nelle memorie di Eugenio Reale che sono così ricche di informazioni
Ricorda come metodi attiene Ettore sfondarono alla riunione né vero e indubbiamente era di la riunione del Cominform una sconfessione radicali di tutta la politica che era stata fatta ai partiti comunisti italiani e francesi
è vero in una certa misura naturalmente come sono in queste cose qui
Intervenga allora
So già quae a un un limite drammatico che porta alle sconfitte chi non ha il potere in mano cioè la replica Degasperi in quel momento aveva tutto l'interesse a radicalizzare lo scontro
Perché c'era la guerra fredda perché c'era le cose che succedevano all'estero perché tutto quello che potrà essere utilizzato per radicalizzare lo scontro era utile in quel momento c'era un'estrema necessità sinistra di non accettare
Quel tipo di confronto che De Gasperi proponeva l'unica cosa da fare disarticolare il fronte mi dispiace di dire una cosa che non è e in ed aperto contrasto con quello che ha detto alla cara signora Alessandrini
Ma l'unica di gente che c'era di fronte a un così autorevole e capace al avverte il leader avversario che era quella di radicalizzare lo scontro fino in fondo va il centro e la sinistra l'unica risposta da fare era quella di disarticolare i secondo me non è possibile Scoppola che qualche volta si sbagli
Semplicemente perché si sbaglia cioè non ci Champion delle ragioni più di fondo dell'errore nero cioè qualche volte si sbaglia perché sì ma ecco cioè perché nel e mancato esattamente vorrei dire l'immaginazione politica
Anch'io penso che una campagna elettorale che così caro alla memoria del Alessandrini che io ricordo con una tristezza drammatica quando ricordo scusate quando ricordo Togliatti che diceva che si era messo gli scorpori la montagna per applicarle al fondo della schiera i Vegas
Quando ricordo basso nel discorso finale del fronte che riceva accendete i fuochi per celebrare la vittoria quando sapete come
Sia utile sì sì quando ricorda ecco il L'Unità del giorno diciannove aprire o venti aprile quando ci Valtenesi avrei dato che c'è la più grande vittoria comunista irregolarità
E allora vedere che cos'è la situazione dell'ordine pubblico nell'Emilia Romagna spesso si fa presto a dimenticare tutto la situazione dell'Emilia-Romagna
Ancora dopo la la la delle cose quarantasei era drammatica lo so
Avvenuta perché sanno di essere stata se litigiosità se vuole uscire vestale
Finale secca no io voglio dire questo però quella vicenda quella vicenda io prevedo non sono affatto d'accordo poi con quello che è stato detto stamattina che ne ne abbia voluto il fronte no io non ci credo minimamente mi ha scritto che era d'accordo col fronte elettorale
Secondo me egli era completamente su già tutto alle volontà comunista in quel momento
Ed era semplicemente per ragioni di vita si è assunto la responsabilità delle decisioni e non ho mai creduto
Non so più ma non ho mai creduto che il fronte suo dovute ai comunisti perché era sulla linea del Cominform
Che era quello di affermare l'egemonia ovunque ad assorbirlo ovunque tutto quello che la sinistra questo fu a mio giudizio al quale situazione non fu una volontà socialista quello uno contro comunista esplicita questo almeno io l'ho vissuta così forse parlo adesso come testimone
Comunque quello che che importante di quel periodo lì
Nella memoria in che periodo è a mio giudizio Veroli drammatico dura replica cioè l'accettazione del terreno muro contro muro
è vero l'incapacità di cercare un terreno diverso da quello che ci è dato nella situazione nella quale noi siamo vi siamo deboli questo che poiché è avvenuto ancora molti anni dopo per il partito comunista nel mille duecentottantaquattro
è vero quando di fronte all'operazione Craxi e Carniti sul sullo sport sulla scala mobile invece di ricomporre l'unità attraverso le lotte operaie è stata è stato fatto il referendum che è stato una scelta drammatica né vero io allora violentemente contrario evidentemente a quella scelta perché mi pareva che per un anno e mezzo si sporcava il movimento operaio perché andava invece ricomposto questo elemento mi pareva importante quel che ho la parola mi scuso se abuso tra vostra
Della vostra pazienza ma voglio dare una brevissima risposta a
A appunto uno il quale sei apporre il quale mi ha e in qualche modo siccome io ho detto che le riforme prodiano del PPI
Quindi sono riforme di struttura riforme di modernizzazione mi pare no ho detto
Delle farmacie ci sono le riforme che si fanno e le altre sono le forme che non si fanno vero erano battuta dico polemica di fronte al discorso che c'è fra i riformisti forti quelli che prevede richiesto petto mi pare no e i riformisti viene vini doc
Se è vero come rivendicano i socialisti però di fronte a questo tipo di polemica
Fra una riforma io ho detto ho detto questa battuta le riforme io no voglio dire chiaramente che non è che ho rinunciato a quattro quello che polli rinfacciava c'è mi ricordava
Che era in fondo l'idea di
Di
Introdurre dentro dentro le istituzioni e dentro la vita sociale delle relazioni
Tutti gli elementi da un Governo auto-governo nefasto possibili che non era un'idea di come dire di democrazia alternativa alla democrazia rappresentativa ma che era l'idea di alimentare la democrazia rappresentativa di tutti gli elementi possibili
Di autogoverno di a di di autogestione se vogliamo ecco
Io devo dire che che su questo punto io sono profondamente persuase sono persuaso però che non è oggi un problema di Flaminio credo difficile oggi di parlare di riforme nel senso in cui se ne parlava nel mille novecentosessanta ecco io su sono ho anche scritto che penso di avere il che abbiamo sbagliato la sinistra socialista e anche i comunisti
Nel non fare
Nel non fare nel non appoggiare le riforme del centrosinistra
Io ricordo Pasquale Saraceno che si arrabbiò con me perché io non andai nel comitato il suo comitato memoria Lattanzio mi ritrovo sempre di non essere andato perso come tale programmazione ecco questo elemento questo evento perché io penso che c'era invece la possibilità di fare qualcosa sì sì
Era molto difficile fare questo contro i comunisti contrasti di sarà molto difficile fare un nobile tentativo non riuscì quello che io penso oggi invece che è possibile ancora pensare la sinistra
In termini non soltanto di efficienza e di razionalità e di modernizzazione in cui ci infinite cose da fare infinite cosa fare nel campo economico nel campo sociale in campo morale nel campo istituzionale
Ma pensare una sinistre oltre che nel campo dell'efficienza di questi risultati anche nel campo dalla promozione umana
Nel vero all'autogoverno l'auto decisione su questi io rimango un uomo del Partito d'Azione questo foglio di e chiudo qui
Ma non abbiamo altri iscritti prima ridare la parola
Ad Antonio Giolitti e
Saraceno a prego
Sì
Non sono preparato
Per prendere la parola sull'euro perché l'onore e l'ho letto e si è riflettuto molto ma dopo ritrattare frodi due questioni
Secondo me mostrano sul l'arretratezza dell'osso pensiero politico
Ci ho lavorato nel Liri
Colorato proprio del Mezzogiorno di due grandi problemi
Del nostro paese a
Scusate io farlo mai quindi non ho ed è la prima volta
Allora se ne vediamo le brevemente questi del poi
Forse il lodo discorso tradire se c'era qualche cosa e nel suo testo che poteva avvicinarsi alla mia concezione l'industria italiana nasce negli ultimi anni del l'Ottocento
Seguendo la lo schema il modello tedesco
Permettiamo alle grandi banche che anche le medie di finanziare
Il sorgere dell'industria
Il contro il modello inglese
La banca di depositi fa soltanto operazioni a breve scadenza si capisce averlo l'impero intero da finanziare
Quello che avvenne dopo dimostrò che
Questa libertà che il ne fu il secondo Paese che prese in questione Indirizzo
Era non era eccessiva
Io fui tra quelli avevano da trent'anni che andavano a fare il l'elenco delle partecipazioni industriale in che le banche avrebbero ceduti dallo scatto operazione immensi in quegli anni era o nel mille novecento trentatré
Il voto di ieri e come tutti
I novizi forse esagera e qualche volta nel nel trasferimento
Siccome ci trovammo dopo con le banche
Lì il trash lo Stato allora come quando aveva danaro protrarre questa operazione e
Lì si trovò debitore delle banche di tutto il danaro che essi avevano dato l'industria
Flores da Beneduce presidente Menichella direttore etiope l'ispettore gli andamenti del dei bilanci
Cosa sarebbe successo lui ci convincemmo questo non poteva più continuare
Uno sviluppo industriale che dipendesse credo per tre quarti
Del depositi bancari a parte che era Marisano un costo collegamento qua
Noi credevamo lo sviluppo dell'industria con un fabbisogno di fondi ben maggiore di quello che le banche nei primi anni i primi sì errori che avevano dato
E quindi noi
Ci impegniamo a estinguere o nel trentatré a estinguere il debito verso le banche Introbio novecentosettantadue queste da un'idea poi venne inflazione e questo facilita l'operazione
Io pensavo che l'ora di topo il
Quarantatré ci sarebbe vista questa questione
Cercavamo constatando che immettono tedesco non bastava più
E perché per il progresso tecnico ricordiamoci questa nozioni progresso tecnico che anche con questo Genova ne possiamo capire la questione meridionale
Progresso tecnico
Progresso tecnico vuol dire diminuire l'occupazione
è un vent'anni la produzione
E quindi non era possibile restare e l'economia del tempo se noi avessimo avuto i fondi per fare questo questa questione
Il sorge nel trentatré nel trentasei noi avviamo la politica meridionalistica di Coltano tra poco arriviamo alla Grande Guerra aveva governa al dopoguerra
Senza che ci fosse stata una risposta circa questa è la risposta che era assolutamente ipossico chiederà di continuare ci arriviamo il comunismo cui risanamenti bancari
Io non trovai nessuno ha risposte neanche da tempo così facciamo adesso
Neanche oggi c'è questa risposta perché la questione vedevamo smobilizzo il rendere vendere partecipazioni industriali e le banche perché noi avremmo formato una classe di industriali in un Paese che non l'aveva petita dalle ragazze le banche
Oggi questo chiama privatizzazione la si è caricata di un significato di classe no
è un'operazione di salvataggio di grandi dimensioni il perché per esaurirsi ha bisogno di quarant'anni
Per esce prima sua pigrizia perché mai si era rifatto una politiche
Indulto direzione italiana appoggiata
Interamente o quasi interamente alle banche cioè senza una classe di investitori privati stando nell'Occidente europeo circa cento euro che Mennitti ha detto di no
Quindi ecco come si spiega perché questo fenomeno piovuto tante occasioni di spiegare ai ai amici che ho qui
Senta dura perché importa sarebbe stato importante chiarirlo disagi trio nel Mezzogiorno sono ancora peggiore
Per gli stessi motivi il progresso con un un tecnico sia ancora abbiamo fatto ancora continuato e anzi in tungsteno addirittura
Arriviamo adesso che i capitali chi richiede l'industria se così tunica lunga hanno più nessun legame di capitali chiese occorrevano del trentatré
E soprattutto richiedono una ricerca scientifica per circa applicata dentro le stesse aziende e non solo al consiglio delle ricerche che è un problema ancorché va esaminata il chirurgo con un più capitali breve Maccanico stando di più più cori capitali
Cosa farà il mezzogiorno ecco domando a voi se noi sappiamo che cosa fare nel Mezzogiorno
Non si sa
La politica meridionalistica
è stata avviata invaso un progetto fatto da Menichella insieme diretta regia di Lucas dalla Banca d'Italia da Giordani tre presidenti ed amica sia come solista l'ispettore amo mitreo hanno costituito anche la Fininvest con Morandi
Morandi si corre il cappio poi è andato via non si
Morandi fu il primo presidente della Svimez
Queste cose che non viene mai ricordata un grande significato
Cioè spieghiamo come associazione privata che cos'è la questione meridionale pensiero molto indigeno se lo pensa
Ecco quindi che siamo oggi a cui col problema del mezzogiorno mezzogiorno emergevano nuove sieri sviluppato
Non soltanto non servono più le banche col secondo il metro tedesco ma non c'era neanche più il metodo ieri
Chi si era visto le banche proprie cose poi si risana come si fa
Non ce n'è più nel Burundi Bach su questa questione
Cermelli crisi
Mi spiace chiudere queste giornate con sposa piuttosto che un pessimista
Ma è vero che oggi non sappiamo a mezzogiorno
Con la legge che abbiamo fatto noi gli uffici di Michele la Banca d'Italia nel Novecento
Quarantanove l'intervento straordinario comincia il un momento ancora il dio occorre ritratta la concezione che io poi ho teorizzato nel seguito
Noi un Paese che si industrializzato ha un suo meccanismo un suo sistema
Due
Due aree che stanno insieme unito legate l'altr'anno dovrebbero avere l'una
Un ordinamento vediamo tipo Francia tipo in Germania l'altro invece l'ordinamento articolo tipo se negli altri forma muoiono di nomi compresi tranne industrializzato
Mi passò però possiamo avere anche una federazione lo Stato federale
Anche questa mi pare una cosa un po'realizzabili in una stanza concretino moltissimo preparati
E lì nasce l'intervento straordinario e la Cassa per il Mezzogiorno fu pensata da noi che negli USA soppressi così alla Cassa per il Mezzogiorno
E in un luogo nel quale si pensava come deve essere gestito questo Paese che è un sistema di due economie
E abbiamo chiamato intervento straordinario tutta la politica volta a fare per il Mezzogiorno non conducono interessa fare prima un centro nord
Avete mai sentito voi questa senti questi
Uomini di Klaus capite presto le cose
Ma non s'non si discute quelli anzi oggi qualcuno ci si occupa di mezzogiorno avrà sentito diviso il suo primo l'intervento straordinario per motivazioni fare che non vogliono più accordare cripto non riguardano questo consesso
Ah quindi noi diciamo pure di fronte a questo problema ci dobbiamo creare uno Stato federale tutte le possibilità erano scacco tutto il Centro Nord che un ordinamento allora c'ha un seguito di litigi che vengono pensate e poste in alto
In questo ente
In fondo la Cassa per il Mezzogiorno
Evoca il pensiero dell'IRE e quindi ancora Bendjelloul silenzio
Noi potevamo risanare l'industria italiana su finti
Fare risanare l'industria italiana
Dando la Maccarese
Al ministero dell'agricoltura
L'Ansaldo al ministero dell'industria
I telefoni ministero che rattrista privata lo è ancora oggi se si industria elettrica si danno al ministero l'elettricità quindi tanti ministeri specializzati
Noi avendo ben chiara la visione dell'industria moderna grandi industrie che raccoglie in uno solo
Conosciuti un complesso industrie varie governa utilizzando l'esperienza di un settore nell'altro abbiamo fatto liberi
Cioè hanno fatto lire io ero ancora Milan ventuno Beneduce e Menichella fecero Liri
La Cassa per il Mezzogiorno chairman pensiamo e copie non vogliamo dare e opere pubbliche al ministero dei lavori pubblici le bonifiche al ministero dell'agricoltura e via dicendo no noi gli abbiamo fatto la cassetta in Regione ma i denari siamo tutti alla Cassa per il Mezzogiorno eletti assemblaggio li gestisce secondo mestiere unitario è stata disfatta prima la cassa
E adesso si discute confessione di
Idioti la gente non si presenti qualcuno può dire lo stesso
Questi tutte le violenze che so fare io finiscono e quindi
Vorrei fare
Si sopprime anche Lindon quindi Italia di Agrigento catalizzata si governa come Milano e Torino
Sì no e partiamo sono due governi vive dove i sistemi federati sono generazioni non si può
Evocando l'esperienza della cassa del deliri facciamo in questo occorrano quaranta cinquant'anni sia come cambierà però questi questo ecco quanto realizza quello che sento potrebbe essere lo Stato uno Stato federale come si dice del resto in fare oggi della germanici talvolta federali
E queste sta per finire in questi mesi distintivi si pensa di sopprimere l'intervento straordinario
Grazie
La lista degli iscritti a parlare e terminata ci sono altri che intendono prendere la parola
Non vedo nessun altra ora mi auto concedo per pochissimi minuti la parola prima di darla poi a Napoli in subordine vorrei riprendere
Uno dei punti toccati nel suo intervento molto lucido la Scoppola
Perché mi pare un punto Consales
In un certo senso come la Cuna del libro di chi svolge è in parte forse come la cura anche del nostro dibattito il punto toccato da Scoppola sul quale voglio tornare e quello del atteggiamento che la sinistra italiana nel suo complesso storicamente soprattutto nei primi decenni del dopoguerra
La sinistra comunista ma anche quella socialista in parte quella cattolica hanno avuto nei confronti del sistema capitalistico
A me pare che questo sia un punto che va meglio è indagato anche per affinare il giudizio del linguaggio attorno a questo punto nel senso che Scoppola ha parlato di un rifiuto della sinistra del sistema capitalistico e dell'economia di mercato
Ora è vero
Nel senso che il rifiuto era su entrambi i versanti
Però in sede storiografica forse varrebbe la pena anche di operare una distinzione tra capitalismo e l'economia di mercato nel senso che nel nostro sistema di fatto questa distinzione c'è stata
C'è stata in maniera molto profonda e mi pare
Oggi noi stiamo vivendo un particolare all'interno di un particolare sistema di capitalismo che ha elementi di economia di mercato ma che anche molti elementi che non appartengono strettamente all'economia di mercato
Mi viene in mente un caso d'accademia direi a questo punto fra gli esempi che si citava il professore Saraceno poco fa di intervento dello Stato nell'economia il caso dei telefoni ora io non so
Se avremmo fatto meglio ad affidare ai privati in una certa fase attraverso lo smobilizzo non una privatizzazione la gestione della rete telefonica
So per i cento che nelle mani pubbliche o nelle mani private un sistema di concessione
Che porta la società titolare di questa concessione ad avere un monopolio che giunge fino all'interno della casa dell'utente imponendogli l'acquisto di un apparecchio
E di quello specifico modello di quello specifico modello di apparecchio sicuramente è un sistema capitalistico di Stato o privato non è un'economia di mercato
Ho fatto un esempio veramente minimo rispetto a quelli che si potrebbero fare alla luce del evoluzioni del nostro sistema ma che però da la misura della questione ed è stato molto importante questa forma di dissociazione
Che la sinistra ha avuto nei confronti del problema del capitalismo e dell'economia di mercato perché intanto non gli ha permesso di cogliere questa distinzione
Che a me pare una distinzione di qualche peso quando si approfondisce il discorso sul sistema capitalistico e sul rapporto fra sistema capitalistico e democrazia
Per cui il tanto per usare delle locuzioni oggi molto diffuse si constata facilmente
Che non esiste democrazia politica se non all'interno di schemi capitalistici ma d'altra parte di schemi capitalistici si rivelò del tutto compatibili con situazioni politiche fortemente autoritari
E una delle distinzioni e se ci si trova di fronte a un capitalismo di tipo c'è una diciamo oggi ne ho fondato se si vuole o se ci si trova di fronte a un capitalismo che si sostanzia ecco una reale economia di mercato
E quindi forse si può cercare di affinare questa distinzione e di trovare un collegamento che spiega un po'di più fra esistenza di democrazia politica ed esistenza di economia di mercato naturalmente all'interno di un sistema di un sistema capitalistico
La sinistra ecco perché poi arrivò di nuovo a Ginsborg
A
Ha rifiutato di confrontarsi con questi problemi li ha lasciati
In generale per molti versi
Perché ha concepito spesso anche il tema delle riforme non solo quello della rivoluzione Scoppola in termini mitici
E cioè come surrogato all'idea stessa di rivoluzione
Passando dal al rifiuto del capitalismo al mito della fuoriuscita dal capitalismo pure io non vorrei che la provocazione che è stata ripetuto ancora stamattina da Ginsborg sulla distinzione fra io le chiamo così riforme forte riforme deboli poi di strutture o correttive questo mi sembra che stiamo dicendo più o meno la stessa cosa
Possa riprodurre questa dialettica per micio USA tra dentro e fuori il sistema
Per lui Giosa soprattutto perché il sistema se non è riformato si autodeterminati
E noi siamo precisamente di fronte a un sistema capitalistico che non essendo stato riformato si è autodeterminati ha fatto al suo interno una serie di riforme
Alcune di origine interna altre di origine esterna questa dimensione che è stato un po'dimenticata nel nostro dibattito io la voglio richiamare c'è una dimensione di riforme che in Italia sono entrate per dire l'integrazione europea
E questo è un altro aspetto che va preso in seria considerazione e sono state per certi versi è volta riforme forti
Napoleone Colajanni stamattina ci spiegava
Che un
Il segnale importante alla liquidazione di questo potere politico la liquidazione del potere politico
Soggiungo economico politico degli agrari in realtà è stata fatta dalla politica dei prezzi agricoli della Comunità europea
E quindi la grande scelta di riforma è stata l'integrazione all'interno del sistema europeo
Questo genere di integrazione si fanno più si fanno prevedere nei prossimi anni una serie di riforme importate
Che naturalmente poi se continuiamo su questa linea di tendenza gestiremo malissimo al nostro interno in termini grande passività ma che comunque comporteranno delle modifiche al nostro Ente
Poi accennava al fatto che il sistema sia Oto determina anche in altri modi noi abbiamo avuto varie fasi
Di riforma fiscale all'interno del nostro Paese mi soffermo all'ultima quella che ha trasformato il fisco in un fatto generalizzato dei cittadini cioè una riforma che porta il nome del ministro di allora ministro Visentini non risalgo finora Vanoni che già inizia un certo processo
Mi fermo a Visentini Visentini con due provvedimenti
Ha iniziato una riforma fiscale che poi per la strada assunto dei significati
A seguito degli schemi probabilmente del tutto difformi da quelli che aveva immaginato il riformatore
Ma che comunque ci sono state hanno inciso sulla realtà mi riferisco al fatto della del dell'autotassazione
Ancora più rilevante che l'autotassazione il prelievo alla alla fonte per quanto riguarda il reddito da lavoro dipendente
Non c'è dubbio che soprattutto questa seconda misura ha portato non sono generalizzazione più ampia del prelievo fiscale ma è stato un meccanismo che lasciato a se stesso e non seguito da altri atti
Di prelievo fiscale in direzione degli altri redditi ha prodotto una situazione di redistribuzione del reddito che io non voglio definire iniqua perché non è questa la sede per discutere in questi termini ma però devo sottolineare che è stato una redistribuzione del reddito che ha fortemente avvantaggiato alcune classi di reddito e fortemente sfavorito altre classi di reddito
Anche questo è un aspetto di un sistema che si è auto determinato in mancanza di capacità da parte della sinistra di porsi su un terreno di approccio con le realtà di questo sistema
E quindi io e qui concludo mi trovo a dover rifiutare non certo da dello storico che non sono neppure alla lontana ma da osservatore politico e da per certi versi politico impegnato la logica della distinzione fra riforme forti e riforme debole
Perché trovo che
Qui se volete chiudo con quel che dicevo all'inizio trovo che questa distinzione si possa in un certo senso riportare all'origine della storia che ha scritto che il board
Quando lo scontro aveva un all'interno della sinistra nomi diversi Napoli tutto sommato sempre gli stessi contenuti
Anche se c'era da una parte una parte una sinistra che aveva tendenze diciamo insurrezionali
Voleva fare come la Russia mi pare abbia detto qualcuno stamattina non ricordo se Colajanni o da altri e una parte di sinistra che era meno disposto a eseguire questi non vorrei che si riproducesse di nuovo questa dicotomia
Perché sarebbe veramente quanto di più sciagurato posso a capire non solo la sinistra
Ma a questo punto all'intero Paese
Se l'esigenza dell'alternanza tra forze politiche comincia a essere un'esigenza che trova consensi all'interno dei due blocchi che poi si pongono e in alternativa si vorrebbero polo interno attivare un altro grazie
Adesso
Do diceva la collega professore il bottone solo
L'economista inglese Sean felici
Ha detto
Che la cosa in cui siamo oggi non è capitalismo io e perché gli economisti oltreché non saperlo spiegare non sanno neanche a trovare un buco
Cioè
Posso dire soltanto che per me questo è stato una giornata fortemente educativa
Avrei tanto voluto avere l'esperienza di queste giornate prima di scrivere il libro
Le cose non sono fatti in questo modo primi bisogna scrive il libro e poi e poi imparare come uno dovrebbe scrivendo
Spero almeno se se c'è una seconda edizione di poter apprendere atto altrettanti contribuenti è in qualche modo revisionare il testo
Vorrei dire solo due tre cose piccolissime
Una cosa alla Colarizi il il suo intervento ho apprezzato moltissimo
Vorrei dire però che non mi sembra giusto che il Partito comunista e qui mi trovo molto per compiuta corto con Vacca che con Colarizi che il Partito comunista negli anni subito dopo la guerra non avevano una forte voglia riformista
E qui dispiace dirlo ma non sono neanche d'accordo su con scoprono su queste cose bisogna sempre ricordare che il Partito comunista è stato cacciato fuori dal governo e che Togliatti volevo restare nel governa e volevo continuare
A a a ricostruire il Paese in quell'alleanza che è stato l'alleanza fondamentale
A te la resistenza allora qui io credo che bisogna Tana andare avanti con grande foto l'io
Io non so ma mi pare mi pare piuttosto discutibile l'idea che il Partito Comunista non era detti disponibili in in quegli anni a un politica riformista
Anche a una politico riformista osa dirlo
Ma correttiva
Poi voglio dire che ho imparato moltissimo CEE fatto solo un intervento che che mi è dispiaciuto un po'anche perché è venuto da uno storico chi apre io apprezzo molto a Raffaele Romanelli
Mi dispiace molto che il libro li ha tratto un fastidio politico queste più che le Citro insomma è un libro con l'opposizione forte
Ma naturalmente Proc molti dissensi ma io trovo che Romanelli questa mattina ha convertito il suo giudizio politico soprattutto in un giudizio storiografico
A continuati in modo che i io trovavo alquanto discutibile di prende in considerazione soprattutto le cose che non c'erano negli puro
Invece di discutere di quelle cose che c'erano io sono un po'consapevole delle case cose che non ci sono ma quando lui mi dice che l'antropologia non c'è ma non di non dice una parola sulla famiglia
Mi sembra un giudizio un po'ingeneroso francamente quando dice che insomma a io dicevo due parole per descrivere il Moro ambiguo ma io non ho mai usato quelle parole ma lasciamo perdere o il Fanfani incisiva
Ma lui siccome ha scritto un bel libro di sintesi sull'Italia liberale
Si rende conto perfettamente io credo a di quanto è difficile trovare lo spazio di dare a una caratterizzazione precisa addio ogni personaggio politico importanti ho scelto di cercare di farlo non so se sono riuscito per due personaggi
Per Togliatti e tante Castri e non credo che quello qualora quella scelta sia sbagliata
Ma credo che qui è l'idea di di di accusare mio o di ITT criticarmi per le cose che non sono nel libro
Non sia tanto in modo giusto di procedere poi anche di non rendersi conto e qui sono molto grato all'intervento di pappagallo
Di quanto è difficile scrivere una storia di questo tipo
Di quanto è difficile scrivere una storia di questo tipo qui non siamo parlando Caro Romano è lite all'Italia liberale Torre sappiamo benissimo che tutti gli archivi sono aperti dove il lavoro storico è calante qui stiamo parlando dovesse spessissimo
Era impossibile sintetizzare perché non c'era niente da sintetizzare a dove era impossibile quanto mi avrebbe piaciuto è quindi rivolta alla prova di nuova Scoppola a
Fare un incontro distinzione è un ma un lavoro comparativo fra a me Bologna rossa e Brescia bianca
A non solo prendere Bologna ma anche di prendere a una città del Veneto governato bene chi vedere le forti differenze
Ma non c'è niente sulla su Brescia la la storiografia
Cattolica non ha pubblicato una Storia sociale
Del del del mondo cattolico voglio cercati invano e l'unica possibilità e né di andare a fare la ricerca prima mano quell'avrebbe fatto molto piacere a Rossana Rossanda Zac senz'altro ma io non avrei mai finito è libero
E questo è il problema Barbagallo io credo ha ammesso il punto più che in modo giusto su su su le difficoltà di queste cose per finire vorrei tornare al discorso di questo pomeriggio ha di Vittorio Foa
Sulla autocontrollo sulla autogestione sulla possibilità il più possibile introdurre questo io credo senza senza cadere in quelle vecchi schemi di qui stava parlando Riva
Qui credo che sia molto importante qui quella carico di dialisi uno di controllo non va è tutto nella nuova ricerca perché Remo del riformismo
E se posso finire a raccontare un piccolo episodio l'episodio di dove è stato svolti il lavoro che questo libro è stato svolto soprattutto nella Biblioteca nazionale a Firenze la Biblioteca nazionale a Firenze
è un è una grande biblioteca
Soltanto che hanno deciso nei primi anni ottanta di computerizzata
Quando l'hanno computerizzato hanno chiuso alla consultazione di tutti noi
Tutti i libri che sono arrivato troppo mi pare in mille novecentottantatré allora proprio nel momento in cui io avevo bisogno ma molto bisogno di leggere le cose più recente
La Biblioteca Nazionale di Firenze l'Unicaja lande biblioteche nel mondo io credo che ha voluto fare ad avere credo almeno tre o quattro anni per computerizzata sì nel frattempo ha chiuso tutte le accessione recenti hanno gli studiosi questo per me era un ostacolo fortissimo
Io vorrei invitare il mio collega amico Roma nelle di di a unirsi le nostre forze
A a a trovare a cercare come come consumatori
A te la Biblioteca nazionale a un'associazione dite degli utenti della biblioteca nazionale di contestare queste cose chi continuo o ancor oggi io quando parla dell'autogestione dall'autocontrollo
Non sto partenza non solo per gli operai
O sto parlando anche di no è io credo che dove siamo bisogna cominciare è che abbiamo tanto bisogna di organizzare qualche comitato di lotta nella Biblioteca Nazionale di Firenze
Non c'è nessun altro che vuol prendere la parola
Mi pare di no allora non mi resta che a nome di Antonio Giolitti e mio personale di ringraziarvi tutti in primo luogo deve ringraziare Paul Ginsborg che si è sottoposto a questo sorta di improprio processo noi abbiamo cercato però di aiutarlo per il suo prossimo lavoro vitale grazie