22 APR 2012
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:06 Durata: 1 ora 51 min
A cura di Enrica Izzo
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In studio Massimo Bordin.

Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 22 aprile 2012 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 51 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Pannella riflette su Beppe Grillo: “Il problema è uno solo: è possibile sperare dal caos, dal degrado, dalla distruzione idrogeologica e ideologica di 60 anni di partitocrazia sul suolo della penisola, costruire una alternativa senza essere stati alternativa per 50 anni? Senza avere alterità e formazione? Vedremo”. “A-b-c vogliono una legge elettorale che impedisca che ci siano parlamentari radicali”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La figura di Beppe Grillo e le ultime battute di un comizio dei grillini mandato in onda da Radio Radicale: “Se davvero sono informazioni puntuali ed esatte, credo che i nostri parlamentari interverranno subito. Non so se lo faranno i parlamentari di un qualsiasi altro partito. C’è un altro modo per evitare questo rischio, e A-b-c (Alfano, Bersani, Casini, ndr) lo hanno intuito. Abc vogliono una legge elettorale che impedisca che ci siano parlamentari radicali. D’altronde i compagni della sinistra sono specialisti nell’opera di ‘polizia’ mascherata con ‘pulizia’; hanno fatto pulizia di noi dal Parlamento europeo, avevano tentato di farlo da questo Parlamento, e adesso vogliono provare a farlo con la riduzione dei parlamentari e le leggi elettorali di Casini, magari per liberarsi della presenza radicale. Vedremo, lotteremo e stiamo lottando, a partire dai problemi della giustizia”. “Vedremo perché il problema è uno solo: è possibile sperare dal caos, dal degrado, dalla distruzione idrogeologica e ideologica di 60 anni di partitocrazia sul suolo della penisola, costruire una alternativa senza essere stati alternativa per 50 anni? Senza avere alterità e formazione? Vedremo. Ho già detto qualcosa di interessantissimo: ci sono 700mila fruitori del sito del Popolo viola e hanno riportato una mia battuta dicendo: ‘Tu sai che è vero che io ti aspetto da tempo. A questo punto, facendo in questo caso il copione, hai detto ‘Norimberga per l’Italia’”. L’intervento di Mao Valpiana, dei Verdi, che ha detto “guarda che Grillo non vuole la Corte di giustizia internazionale come te, ma gli stadi”. “Questo lo so ma non sono abituato ad accettare le cose come ineluttabili, altrimenti non avremmo fatto mai quello che gli altri politici non facevano perché non ritenevano si potesse fare”. “Quale storia hanno gli eletti di Grillo in giro per l’Italia? Come sono attrezzati per essere capaci di essere una alterità positiva, con proposte? Si tratterà di vederlo”. Le reazioni della Rete all’interlocuzione di Pannella con Grillo. Il precedente degli insulti a Pannella in occasione del caso Cosentino e altri: “Vorrei offrire come contributo forse utile per capire la realtà Italiana a Saviano e a Vasco Rossi, che vedano come io stia diventando per una minoranza consistente il nemico che va vomitato più di tutti. Ed è una produzione della democrazia o dell’antidemocrazia italiana, della comunicazione e di quello che è possibile fornire all’opinione pubblica perché si formi un’idea”. Ancora sul precedente di Cosentino. “Il problema è quello dell’‘astro’ Grillo. Bene, vediamo cosa succede. Se accade - forse esagerando - che il Presidente della Repubblica con il suo potere dovuto al suo prestigio o Bersani stabiliscono che noi dobbiamo essere esclusi dal prossimo Parlamento in qualche modo, indubbiamente ci sarà poi il problema da capire chi altri dovrebbe essere presenti per dare fastidio a un regime che oggi necessita di essere trattato per come si sono trattati – o non trattati, per follia - i governi fascisti e comunisti negli anni 40”
    17:06 Durata: 13 min 1 sec
  • I riflessi di Nichi Vendola nei confronti dei Radicali. Ancora su Grillo: “Sembra che dal popolo Italiano l’unico modo per esprimere il ‘basta’ contro il fascismo, contro la partitocrazia e il potere esistente, sia quello che viene definito ‘anti politica’. Non è anti-politica, è un’altra politica che io ritengo abbastanza omogenea a un potere partitocratico come quello italiano, non è qualcosa che può sembrare particolarmente attrezzato per superarlo”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Riflessioni su un articolo di Giampaolo Pansa. “Confesso di non avere grande interesse e stima per Pansa. L’altro giorno ha riportato alcune affermazioni dello ‘stalinista Nichi Vendola’ contro Emma Bonino e contro noi. Il caso vuole che proprio 24 ore prima mi era stato mostrato cosa aveva dichiarato quando abbiamo distribuito i finanziamenti pubblici che avevamo ritirato (altrimenti finché la legge non sarebbe cambiata li avremmo persi e li avrebbero presi i ladri). C’è una splendida dichiarazione di Nichi Vendola che dice: ‘Che vergognosa demagogia’. Questo era il commento di fronte alla distribuzione del finanziamento pubblico ai partiti”. L’uso alternativo del finanziamento pubblico per Radio Radicale. L’esperimento di Radio Parolaccia: “Molti poi dopo dissero: ‘Lì la nascita della Lega era già chiara’”. “Ho letto un'altra dichiarazione di Nichi Vendola, e lui dice - a domanda – a proposito di una coalizione di sinistra vera, e il Pd non è sinistra vera, gli chiedono ‘I Radicali e Pannella possono farne parte?’. Lui risponde: ‘Il tema non esiste nemmeno’. E allora gli dicono: ‘E Casini?’. E lui: ‘Sia chiara una cosa, io con Totò Cuffaro non voglio avere niente a che fare’, quindi significa ‘ma con Casini sì’. Pansa, che se ne intende ma dei cui eccessi contro il suo passato a volte non mi fido, ha detto ‘Guardate lo stalinista Nichi Vendola’ e ha elencato sue dichiarazioni contro noi ed Emma. A questo punto è la foto del ‘niente nemici a destra’: Cuffaro no, Casini sì, Pannella non è nemmeno un tema. Perché – testuale – è ‘indubbio che i Radicali sono stati importanti e preziosi sui temi sociali e dei diritti civili, ma da alcuni anni rappresentano scelte di repressione sociale’. Ha trovato due motivi per cui dici Casini sì e i Radicali no”. Il destino parallelo dei Radicali con quello degli azionisti. “Uno che non volle ricordarsene fu Occhetto e se ne dovette pentire: tentò di fare una scelta di prospettiva d’alleanza con la storia radicale, quando per esempio ero capolista di una lista radicale-comunisti a L’Aquila e a un certo punto il più vicino consigliere di Achille Occhetto – De Angelis mi pare -, con il quale avevamo stabilito una frequentazione molto intensa, e io ricordo che vidi De Angelis a pranzo e dissi: scusa cosa sta succedendo? Lui mi disse: ‘Che nel partito questa prospettiva ormai non è più sopportata. L’operazione di conversione in un altro partito Occhetto non riesce più a farla. E quindi hai ragione, si è scelta la Rete e Leoluca Orlando’. Subito dopo venne una conferma: dal 1947 Palmiro Togliatti faceva le chiusure delle campagne elettorali per tutte le Regioni; per quel che riguardava la regione abruzzese, lui scelse Pescara per concludere”. “Da quel momento ci ritroviamo oggi di nuovo a Palermo con Orlando”. “Le rimembranze a volte possono essere utili per comprendere il presente”. Pannella: “Sembra che dal popolo Italiano l’unico modo per esprimere il ‘basta’ contro il fascismo, contro la partitocrazia e il potere esistente, sia quello che viene definito ‘anti politica’. Non è anti-politica, è un’altra politica che io ritengo abbastanza omogenea a un potere partitocratico come quello italiano, non è qualcosa che può sembrare particolarmente attrezzato per superarlo”. Sull’interlocuzione con Grillo: “Io non dispero affatto che sia utile, e dico questo per un ottimo intervento di Mao Valpiana che ha detto: ‘Marco, però non è che questo vuole come noi la Corte internazionale di giustizia o Norimberga, questo vuole i processi da stadio eccetera’. Certo, è vero, attualmente, però può darsi che tutti crescano e si affinino e quindi Grillo comprenda che l’alternativa che lui propone nel 2013 in Europa è quella dei processi da stadio, forse è bene che urgentemente corregga – magari per opportunismo, se non per opportunità”
    17:19 Durata: 16 min 46 sec
  • Sullo stato della giustizia italiana. “Norimberga, anche se c’erano delle pecche rispetto al Common law inglese, farebbe invidia a molti processi italiani”. La “priorità della legge e del diritto”: “Sarebbe offensivo non rivolgersi al Presidente della Repubblica che costituzionalmente è il supremo garante di quello che noi chiediamo e proponiamo, cioè il rispetto della legalità e la fuoriuscita da una incontestata flagranza contro i diritti umani e contro il diritto in atto in questo momento in Italia”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sullo stato della giustizia italiana. “Norimberga, anche se c’erano delle pecche rispetto al Common law inglese, farebbe invidia a molti processi italiani”. La “priorità della legge e del diritto”: “Sarebbe offensivo non rivolgersi al Presidente della Repubblica che costituzionalmente è il supremo garante di quello che noi chiediamo e proponiamo, cioè il rispetto della legalità e la fuoriuscita da una incontestata flagranza contro i diritti umani e contro il diritto in atto in questo momento in Italia”. I richiami dell’Autorità garante della comunicazione per la mancanza di informazione sul tema e quelli delle autorità internazionali: “La Repubblica e lo Stato italiano stanno dando, Presidente della Repubblica, un contributo potente e in modo da non crederci. Quale? Stiamo sputtanando non solo più l’Autorità garante sulle comunicazioni in Italia, ma la giurisdizione europea e, poiché essa è fondata sui diritti umani, anche tutti i patti costitutivi, bilaterali, trilaterali e regionali, della legalità da 50 anni ad oggi”. Al Presidente della Repubblica: “Tu sei inseguito da una storia per la quale, per un motivo per la speranza e per l’utopia, se c’era qualche centinaia o migliaia di suicidi e suicidati per il mondo, però l’utopia imponeva di non fare i moralisti e non scegliere tra i suicidati e quelli che li suicidavano. Il Presidente della Repubblica, se non lo si vuole offendere, è l’interlocutore obbligato di questo discorso. Abbiamo un’Italia in indiscutibile flagranza di reato contro la nostra stessa Costituzione; per cui hai detto che ci dobbiamo vergognare davanti a tutta l’Europa, hai evocato il termine ‘orrore’ per parlare della realtà carceraria, hai parlato di ‘prepotente urgenza’ eppure non hai fatto messaggi alle Camere”. “Oggi la situazione è peggiorata e il garante della legalità non solo tace ma inseguito dal suo passato che ne fa di lui un politico di grande esperienza e profonda conoscenza anche degli strumenti tecnici e di governo, riesce a concepire anche perfino l’annullamento della legalità, della Costituzione, e invece ti nomina subito Monti senatore a vita, dopodiché gli dà l’incarico di governo e riesce in questo modo - con il suo patrimonio di uomo di governo, sostanzialmente di premier vero - a illudersi di aver ottenuto che il disastro ‘greco’ non accada. Sì, è rimandato. Ma in Italia la legalità non vale più nulla, viene vilipesa e offesa, tanto è vero che il suicidio diventa una malattia nazionale, dappertutto spuntano dappertutto suicidi”. Le adesioni alla Marcia per l’amnistia: “Non c’è stato un solo dibattito, perché l’argomento è scottante, come l’eutanasia”. In termini di radicamento sociale “rispetto al regime siamo isolati rispetto ai vertici, ma quando siamo rispetto ai vertici non siamo isolati e allora rispondo: in realtà questa marcia vede l’adesione dei vertici – ma non perché verticistica, solo perché non essendoci l’informazione è difficile che gli stessi membri di queste associazioni possano essere coinvolti”
    17:35 Durata: 16 min 8 sec
  • Sul “radicamento sociale” dei Radicali nella storia italiana: “C’è una cosa che adesso stiamo cercando di documentare meglio. Noi, in 500 o 1.000 che eravamo, abbiamo fornito alla Corte di Cassazione che poi le ha convalidati 64 milioni di firme. Questo ha richiesto migliaia di cancellieri, all’inizio senza autorizzazione, e decine di migliaia di militanti non iscritti che hanno spiegato una volta tre, una volta otto e una volta venti referendum contemporaneamente”.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Cl, realtà plurale nella quale c’è Formigoni ma anche Amicone, direttore di Tempi. La realtà lombarda e la sanità. “Noi Radicali isolati lo siamo sempre stati. Nel Partito socialista, caduti Craxi e Martelli, nominare Loris Fortuna era praticamente impossibile, lo abbiamo visto con la Rosa nel Pugno. Oggi dico: noi abbiamo un radicamento credo sociale, dovuto alla continuità e alla storia”. “C’è una cosa che adesso stiamo cercando di documentare meglio. Noi, in 500 o 1.000 che eravamo, abbiamo fornito alla Corte di Cassazione che poi le ha convalidati 64 milioni di firme. Questo ha richiesto migliaia di cancellieri, all’inizio senza autorizzazione, e decine di migliaia di militanti non iscritti che hanno spiegato una volta tre, una volta otto e una volta venti referendum contemporaneamente”. L’introduzione del rimborso per i referendum. I partiti in attivo e i Radicali no: il costo dell’informazione Rai. “Stiamo calcolando, in base alle tariffe di mercato, quanto vale per la Rai il tempo avuto in monopolio, tutto qua questo è il computo. Loro hanno avuto il monopolio di questo tempo”. Ancora sul radicamento sociale e sulle adesioni alla manifestazione.
    17:51 Durata: 12 min 21 sec
  • Riflessioni sugli Anni di Piombo

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il rapporto storico tra i Radicali e i credenti, cattolici e comunisti che fossero. “Ho avuto fastidio quando ho sentito alcune parole di commemorazione di Benigno Zaccagnini. Non siamo giovanissimi, né Zavoli né io, eppure dovrebbe ricordare quello che mi ha raccontato, ovvero che a un certo punto Zaccagnini disse: ‘Alla fine mi convinsi che assolutamente avevano ragione i Radicali e Pannella nel dire che il Presidente del nostro Consiglio nazionale doveva convocare il nostro Consiglio nazionale’”. L’articolo di Eugenio Scalfari sugli anni di Piombo e la confusione sul caso D’Urso. Sulle alleanze politiche in fieri e il ruolo del centro
    18:04 Durata: 6 min 1 sec
  • Le elezioni locali a Pistoia e “l’alleanza politica” tra Verdi e Radicali. Il caso di Pistoia vuol dire che nazionalmente i Radicali si sposteranno a sinistra? “Ma certo, a una condizione: che ci sia a livello nazionale una forza politica di sinistra che da due anni, in assenza di consiglieri comunali o di deputati, si sia fatta portavoce delle principali battaglie che solo noi abbiamo fatto. Noi onoriamo al massimo quelle collaborazioni che già esistono e che sfuggono al divieto ‘tranne i Radicali’”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le elezioni locali a Pistoia e “l’alleanza politica” tra Verdi e Radicali. “C’è stato l’invito anche ai Radicali di presentarsi nella loro lista, una lista di concentrazione ecologista con loro che rappresentavano i Verdi e che hanno avuto tre eletti alle scorse elezioni. I capolista sono delle due forze politiche, e sono due i consiglieri comunali uscenti, poi c’è un terzo consigliere comunista. Quindi una esplicita indicazione politica che si innesta anche su alcune battaglie fatte in particolare da Matteo Angioli”. L’appuntamento del 2 maggio con i Radicali a Pistoia: “Proponiamo di essere adottati da Pistoia”. La lista verde e radicale sostiene il candidato a sindaco del Pd, e nel volantone da inviare agli elettori c’è una lunga lista di tutti i sindaci di Pistoia negli ultimi 50 anni, tutti Pci o ex Pci: “Lo slogan del volantone infatti è: ‘Saremo lealissimi con il futuro sindaco candidato dal Pd, perché riteniamo possibile che debba esser il migliore di questa lista e l’ultimo di questa lista’. Questo sarà il nostro slogan, per lavorare per qualcosa che rappresenta un tantino di diverso dalla continuità della stessa famiglia politica”. Il caso di Pistoia vuol dire che nazionalmente i Radicali si sposteranno a sinistra? “Ma certo, a una condizione: che ci sia a livello nazionale una forza politica di sinistra che da due anni, in assenza di consiglieri comunali o di deputati, si sia fatta portavoce delle principali battaglie che solo noi abbiamo fatto. Noi onoriamo al massimo quelle collaborazioni che già esistono e che sfuggono al divieto ‘tranne i Radicali’”. Ancora sul ruolo di Vendola
    18:10 Durata: 16 min 32 sec
  • Pannella: “Monti ha già dichiarato che, contro la crescita, vi è la situazione della giustizia che impedisce l’afflusso di capitali internazionali e la sopravvivenza di imprese Italiane in queste condizioni. E’ qui che viene fuori che forse manca all’equipe che sosteniamo, al governo Monti, una visione di fondo. Cosa intendo dire? È indubbio che loro hanno capito che di giustizia non bisogna occuparsi per motivi di opportunità”. Riflessioni sul “liberismo” dei Radicali

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La mancanza di un dibattito sull’amnistia: “Il popolo teme i delinquenti che non stanno in carcere e che raramente ci finiscono”. La giustizia come “stress sociale” per milioni di Italiani: “Monti ha già dichiarato in altri tempi recenti che, contro la crescita, vi è la situazione della giustizia che impedisce l’afflusso di capitali internazionali e la sopravvivenza di imprese italiane in queste condizioni. E’ qui che viene fuori che forse manca all’equipe che sosteniamo, al governo Monti, una visione di fondo. Cosa intendo dire? È indubbio che loro hanno capito che di giustizia non bisogna occuparsi per motivi di opportunità”. Ancora su Nichi Vendola: “La destra non gli dà fastidio, gli danno fastidio gli azionisti – se ci fossero ancora – e i Radicali”. Sul liberismo dei Radicali e le riflessioni di Ernesto Rossi e Salvemini: i ragionamenti sui “‘padroni del vapore’ da una parte, statalisti e statalizzati”, il tentativo sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori di “semplicemente legittimare le scelte che i dipendenti facevano”, le tesi favorevoli a “un welfare davvero universale” e le ipotesi attorno all’esercito del lavoro”. “Bruno Leoni ha una storia liberista molto stimata ma che non fa minimamente parte della mia formazione militante, tanto è vero che sono stato felice di apprendere di più quando c’è stato anche questo. Perché l’apporto liberista di Salvemini, De Rossi e De Viti De Marco ci è bastato sempre più socialmente e culturalmente per tentare di difendere realtà storiche”. “Ora tutto si rimprovera a dei presunti ‘neo-liberisti’ l’assenza di interventi a favore del mercato, compreso il fatto che non si vendano certi beni pubblici. Io ho il terrore, visto il contesto italiano, ma l’alienazione del patrimonio deve essere possibile, se si riesce a fare sì che non sia un’altra rapina”. “Oggi teoricamente potrebbe essere possibile che questi tecnici esperti riescano anche a immaginare come sia possibile di fare quelle operazioni senza svendere alla malavita di vario tipo anche il territorio”
    18:26 Durata: 16 min 52 sec
  • Conclusioni. La Marcia del 25 aprile su giustizia e amnistia

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla marcia per l’amnistia del 25 aprile: “L’antidemocrazia ha impedito che sia una grande manifestazione di massa, di centinaia di migliaia di persone, perciò è importantissimo ognuno in più che venga”. Le adesioni degli enti locali. Dalle pensioni al debito pubblico, tutti i grandi dibattiti a lungo negati agli Italiani. “Il nostro obiettivo e target sono i 20-23 milioni di Italiani che soffrono della lunghezza dei processi, specie civili”. Sulla Direzione di Radicali Italiani La situazione di Demba Traorè, segretario del Partito radicale nonviolento, transnazionale e transpartito
    18:43 Durata: 13 min 31 sec