16 MAG 2012
intervista

Materia, vita, spirito: teologia e scienze naturali a confronto. La prima giornata del convegno nella sala valdese di Torino: interviste ad alcuni relatori

SERVIZIO | di Emiliano Silvestri - Torino - 23:00 Durata: 42 min 47 sec
A cura di Enrica Izzo
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I contributi di Fisica e Biologia alla riflessione teologica, gli stimoli della Teologia alla Scienza contemporanea.

Le due sessioni della giornata nelle interviste ad alcuni relatori.

Registrazione audio di "Materia, vita, spirito: teologia e scienze naturali a confronto. La prima giornata del convegno nella sala valdese di Torino: interviste ad alcuni relatori", registrato a Torino mercoledì 16 maggio 2012 alle 23:00.

Sono intervenuti: Luca Savarino (presidente del Centro evangelico di cultura "Arturo Pascal"), Maurizio Pagano (professore), Christian Link (professore), Maria Grazia Turri
(professoressa), Simone Morandini (professore), Marcello Buiatti (professore).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Ateismo, Biologia, Cattolicesimo, Chiesa, Cristianesimo, Darwin, Epistemologia, Fisica, Popper, Religione, Scienza, Societa', Storia, Teologia.

La registrazione audio ha una durata di 42 minuti.

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  • Luca Savarino

    presidente del Centro evangelico di cultura "Arturo Pascal"

    Abbiamo voluto verificare se sia possibile andare oltre un rapporto puramente difensivo nei confronti delle scienze naturali; se al di là di una pura e semplice separazione di piani si possa pensare a un rapporto positivo per cui la teologia e la fede cristiana abbiano qualcosa da dire alla scienza stessa. Il convegno è articolato in tre sessioni, dedicate alle tre scienze che negli ultimi centocinquanta anni hanno messo più in discussione la teologia cristiana: fisica, biologia e neuroscienze. Una tavola rotonda, concuderà i lavori.
    23:00 Durata: 2 min 48 sec
  • Maurizio Pagano

    professore

    Direttore del Centro studi filosofico-religiosi "Luigi Pareyson" Il conflitto tra pensiero religioso e sviluppo della scienza è maturato nei secoli. L'immagine del mondo ritagliata su quello che dicono i primi capitoli della Genesi ha dovuto essere corretta; oggi la teologia tende a darne un'interpretazione simbolica. Nel convegno scienziati più "concilianti" ed altri che tendono a porre la scienza in alternativa alla teologia. Il teologo Link ha ripreso le tesi di W. Pannemberg, giudicandole troppo stringenti: propone l'idea che un'unica realtà viene percepita su piani diversi.
    23:03 Durata: 6 min 47 sec
  • Christian Link

    professore

    Teologo, docente presso la Facoltà di Teologia della Ruhr Universitat Bochum di Berlino Diverse prospettive: la fisica muove da un punto di vista obbiettivante, la teologia da un punto di vista esistenziale. Con la teoria dei quanti la fisica muta prospettiva; il fatto che l'osservatore entra in campo, le fornisce una dimensione storica che prima non aveva. Emerge un lato esistenziale che si ribalta sulla teologia. Si attenua il suo carattere deterministico e questo rende possibile rapporti molto più stretti tra scienza e teologia. Siamo oggi in presenza di due saperi che possono incontrarsi ma sono qualitativamente diversi.
    23:10 Durata: 7 min 21 sec
  • Maria Grazia Turri

    professoressa

    Docente di Linguaggi della comunicazione aziendale e Fondamenti di comunicazione all'Università degli Studi di Torino La scienza, nelle sue tre declinazioni - fisica, biologia, neuroscienze - ha sconfitto il riduzionismo; dalla sperimentazione emerge il ruolo fondamentale della relazione. Siamo in società senza saperlo: la scoperta dei neuroni-specchio ci dice che, anche se noi non vogliamo, il modo e le persone con le quali passiamo il nostro tempo, e quale senso gli diamo, ci condiziona; forgia e costruisce la nostra identità. L'economia è ormai obsoleta perchè basata su modelli superati: il newtoniano principio di causa-effetto, e il concetto di uomo razionale. Schumpeter e Keynes hanno colto la circostanza che la società è qualcosa di più e diverso dalla somma dei singoli. Gli esperimenti di Kellemen sui bambini e l'idea che teleologico e teologico abbiano in comune la ricerca di senso. Ricerca di senso, che procede dall'interno verso l'esterno e vicecersa, può quindi essere soltanto sociale.
    23:17 Durata: 9 min 6 sec
  • Simone Morandini

    professore

    Docente di Teologia della creazione presso la Facoltà Teologica del Triveneto La scienza contemporanea pone alla teologia una sfida intellettuale che va presa sul serio. No al concordismo; la riflessione cristiana è oggi abbastanza robusta per esprimere la propria fede anche nello scenario disegnato dalle scienze naturali. Preso atto della rivoluzione concettuale rappresentata dalla teoria dell'evoluzione (la Chiesa cattolica ha sostanzialmente recepito i temi evoluzionistici); la teologia resiste però all'idea che da ciò si possa e si debba evincere l'assenza di ogni senso all'interno del mondo che noi abitiamo. La teologia oggi non tenta di dimostrare Dio a partire dal dato scientifico: si è credenti perché si ritiene credibile un annuncio di salvezza. Un dato teologico è che il mondo è creazione di Dio, suscitatore di vita, di vita intelligente come noi siamo.
    23:26 Durata: 7 min 58 sec
  • Marcello Buiatti

    professore

    Docente di Biologia genetica presso l'Università degli Studi di Firenze L'antagonismo esistente tra atei, agnostici e religiosi non ha basi di pensiero sufficientemente reali; il conflitto avviene quando uno esclude l'altro, attribuendogli magari degli attributi che non ci sono. Nella biologia, la corrente di pensiero che dice che la vita non c'è se non può cambiare e se non può essere connessa - cioè fraterna - sembra prevalere sulla corrente meccanicista. Un terreno di lavoro molto importante con le religioni che - tutte praticamente - richiamano il concetto di complessità, di interazione. Questo implica fraternità; non divisione. Implica una vita che cambia continuamente, e implica il fatto che io con l'ambiente devo essere in buoni rapporti perché sono connesso con l'ambiente per cui se mi cambia l'ambiente cambio anche io. La biologia oggi non è più deterministica com'era. Si è scoperto che il dna non è un programma ma una cellula inerte che può dare luogo a quarantamila proteine diverse: cosa farà ogni singolo gene dipende dai rapporti dell'organismo con l'esterno. Ogni relazione ci cambia; nel nostro cervello, le sinapsi cambiano continuamente. I cento miliardi di neuroni, che possono dare un milione di miliardi di connessioni diverse, si organizzano in un modo continuamente diverso. Cambiano continuamente; se non cambiassero saremmo morti.
    23:34 Durata: 8 min 47 sec