Critica e militanti

Buongiorno da Radio Radicale qui a Matteo Marchesini per la rubrica critica e militanti oggi parliamo di un breve saggio di Alessandro Orsini uscito qualche mese fa per Rubbettino e intitolato Gramsci Turati le due sinistre
La tesi che guida l'analisi delle rispettive culture politiche del fondatore del Partito socialista e di quello del partito comunista d'Italia è fin troppo chiara leggiamo
Turati e Gramsci dice Orsini sono stati i rappresentanti di due finite in irriducibile contrasto culturale
I loro valori furono inconciliabili Turati condannava la violenza l'intolleranza l'insulto degli avversari l'ortodossia la sottomissione al partito
Gramsci esortava la dittatura l'intolleranza il distretto del nemico la violenza la parolaccia la soppressione del dissenso e della libertà di critica
Certo ordini nella sua analisi al merito della chiarezza
E anche il merito di sollevare attraverso l'utilizzo di citazioni puntualissima una discussione niente affatto inutile in un Paese che ha allungo mitizzato Gramsci
E che viceversa silenziosamente accettato altrettanto lungo gli insulti togliattiano incontro Turati
Tuttavia ci pare che chi ha esaltato questo libro lo abbia fatto spesso condividendo suo lato più corrivo e che ha fatto in questo semplicemente speculari ai professori col ditino alzato che gli hanno visto invece un delitto di lesa maestà
Un libro del genere crediamo noi poteva essere due cose o una ricerca storica verticale penetrante o un pamphlet
Ora ad Alessandro Zucchini che pure è molto netto e preciso manca però ossia alla restituzione della tridimensionalità storica nel suo libro basti vedere ad esempio come è diventato un Giolitti elimina seppur di sfuggita
Sia l'inventiva e la forza d'urto che legittimano a nostro avviso l'unilateralità dei en plein
Viene voglia insomma di tornare a integrare questa lettura concerto e memorabilia analisi dell'età giolittiana del Piattelli come quelle di Acquarone di Gaetano Arfè dove riesce in tutti i suoi limiti e pregi specificatamente politici
Perché altrimenti dire come fa Orsini che
Del personaggio Turati tra
In relativismo culturale rispetto per gli avversari pluralismo politico condanna dell'insulto elogio del dissenso pedagogia dell'ascolto difesa del diritto all'errore more dell'energia
Ecco dire tutto questo parti che ne esca un ritratto che somiglia un po'a mille altre e in cui soprattutto si sente parti direttamente il pieno di poi del Novecento
E anche un po'le facili semplificazioni del due mila l'effetto che fanno sì che Orsini divida nettamente due culture riformiste rivoluzionaria che invece in quel tempo era ancora
Fruttuosi in cui che agitavano impulsi confusi giacché come ci ha ricordato come ci ha insegnato Nicola Chiaromonte prima della guerra il socialismo non conosceva davvero il dogma dell'ortodossia
Certo in Turati c'è anche al di là delle qualità politiche forse quella bontà morale che con ricordata abitativa Salvemini
Chemello dava la grande capacità di sopportazione
Ma è anche vero che intorno c'erano candore un'apertura pensiamo allo stesso Salvemini che ormai fuori dal partito viene chiamato a dirigere l'Avanti che sarebbero stati impensabili proprio per ragioni schiettamente politiche dopo la guerra il biennio rosso
E a questo proposito c'è da chiedersi perché fratturati Gramsci non si parli in questo libro praticamente ma invece della cultura politica di Gaetano Salvemini
E anche delle polemiche con Turati rispetto
Al settentrionali ritmo al
Ministeriali mo'alla al corporativismo del socialismo Turchia né a quello che implicava anche a livello etico
Ma soprattutto la cosa che secondo me va sottolineata è che Corsini non dice abbastanza una cosa molto semplice cioè gran ci appartiene a un'altra generazione rispetto a Turati
E spesso ordini porta anche le parole di Gramsci che non implica affatto da parte di
Anticiparla una maggiore indulgenza o un misconoscimento della sostanziale intolleranza gramsciana
Anche fatta la salva la straordinaria lucidità dei Quaderni da loro provoca davvero modernissima io sarei per fare delle limitazioni anche lì e magari per rileggere con attenzione il giudizio se è vero che ne dava Brancati
Solo ecco quando si scelgono i testi bisognerebbe forse badare di più alla loro collocazione anche alla generazione all'età di chi scrive severo ad esempio
Che Turati era ancora incerto sullo Statuto da violente sul diritto essere eretici
Definito a Imola nel mille novecentodue poi
Confermato a Livorno del ventuno all'età in cui Gramsci invece era ormai in carcere e lo era ripetiamo in un mondo totalmente trasformato dalla guerra dal dopoguerra
Qui forse ci vorrebbe anche qualche citazione
Di Gobetti del dibattito sui soldi ma anche dei dibattiti che Gramsci ebbe con gli stessi metri più conservatore di Gobetti
Per non parlare poi di ciò che il poco più che trentenne dirigente comunista comincio a pensare sulla egemonia culturale sull'Unione Sovietica
E nessun progetto di culture di educazione carattere per tanti versi diverso da quello voluto dal giovane polemica violento che cita Orsini molto più vicino di quanto si possa credere alle università popolari della seconda internazionale
E quindi è un'idea di emancipazione progressiva
Certo vero come è noto chimiche l'egemonia
Su cui puntava Gramsci era nient'altro che un mezzo per l'affermazione di un del del partito di un intellettuale collettivo ma è un fatto però che occupo sempre più un centro del pensiero che lanciano
Ed è difficile escluderla dal suo percorso in ogni caso appunto io mi fermerei sulla differenza di generazioni
Da una parte c'è il riformismo di Turati e dall'altra c'è il volontarismo di Gramsci
Gramsci come si fa passò da Croce Gentile Allen in quali saltando Marx per certi versi mentre per Turati come ricordo Orsini la volontà non muove il mondo il partito è quello che diceva Turati un po'mora pienamente nella sua accogliente passività
Il giovane Gramsci che ridicolizza Wallander fra l'avversario quali fisicamente promettere a cazzotti e analizzato molto bene da Orsini così come il pedagogo in dottrina attore
Gramsci che considera la pedagogia sostanzialmente come una violenta correzione della natura
è vero anche che Gramsci disponeva già di sufficienti informazioni sull'URSS così come Turati non aveva bisogno di averne proprio perché la sua cultura politica vi permettete di capire cosa stava sostanzialmente accadendo
Ma ripetiamo manca un po'qui
Speriamo che Orsini voglia occuparsene in un prossimo libro una analisi delle diverse educazioni e delle generazionale diciamo così di Turati come crede
Cresciuto nel fiducioso ottocento positività Gramsci come lo stesso Mussolini è invece cresciuto dentro la grande reazione culturale all'Ottocento la reazione diremmo idealisti che volontaristica
Dunque in ogni caso il Consiglio di oggi è quello di leggere discutere magari senza le frettolose approvazioni che sono piaciute a chi è abituato alla corri Mita semplificatrice
E anche dall'altra parte il tanto alle poche arcigna dei nostri accademici il breve saggio di Alessandro Orsini Gramsci Turati le due sinistre Rubbettino editore pagine centoquarantatré tre Euro dodici a risentirci venerdì prossimo