Intervista ad Eugenio Sarno sull'ultimo caso di suicidio di un agente di polizia penitenziaria

Radio Radicale ancora un caso di suicidio nelle strutture penitenziarie un agente di Polizia penitenziaria morì suicida ribadiamo che noi genio Sarno segretario del io il perito della UIL penitenziari Sarno ci racconta un po'questo ultimo
Drammatica storia
Del carcere
Beh indennità non abbiamo ancora tutti i dettagli c'è stata questa comunicazione della polizia
Di Olbia
Al carcere di Busto Arsizio
Che ci notiziava di questo di stesso suicidio
Il il collega era sardo erano
Era andato in Sardegna per trascorrere
Probabilmente un periodo di ferie con con la famiglia originaria di diciamo
Ma quello che colpisce
Premesso che tutte le morti sono veicolo di grande dolore
Che questa volta si è suicidato
Un un collega che apparentemente non aveva mai dato segni di avere problemi è un colleghe che ci viene
Descritto con una persona solare educato amica e disponibile dal dallo stato di servizio irreprensibile insomma nulla che potesse far presagire ad un tragedie del genere
Gli ultimi anni gli ultimi mesi sono stati particolarmente drammatici quali sono le cifre del disagio del delle sofferenze anche del Corpo di Polizia penitenziaria in questi ultimi mesi ma io ho sempre detto voglio ripetere anche oggi
Anche con il cuore ammantato di dolore che noi
Come dire non non corriamo mai direttamente i suicidi
Al fattore lavorativo riteniamo però che probabilmente il contesto
Lavorativo il disagio dell'altro leader lavorio direi le infami condizioni di lavoro ampliano come dire la la la sensibilità probabilmente minano le difetto interiori per cui
Si arriva ad assumere
Questo è queste queste scelte
Probabilmente non non non avendo più la lucidità di esercitare altre altre opzioni ma
Nel caso di specie
Il nostro collega lavorava in un ambiente armonioso il nucleo traduzione di Busto Arsizio
Ottimamente gestito da da un sostituto commissario che ha grande armonia
Però cinque suicidi in questi primi sei mesi del
Nel due mila dodici
Io oltre novanta suicidi dieci negli ultimi dieci anni di basket
Non possono non
Far rifare far riflettere e soprattutto non possono non portare
Le nostre coscienze ad interrogarci sui perché
Ultima domanda gliela faccio solo le parole del ministro Severino che oggi ha detto la spending review non taglierà nulla delle carceri visto che già la situazione di silenzi agli
Difficile però ad tu anche le misure che abbiamo preso stanno alleviando un po'la fatica della situazione di sovraffollamento sono numeri veri diciamo cioè la la situazione che vede lei dà
Da polizia penitenziaria e quella di una situazione migliore rispetto a sei mesi fa diciamo ogni
Diciamo che sulla spending review così come sui tagli agli organici già da qualche mente la Torino
In occasione dell'incontro che abbiamo avuto con lei ci aveva rassicurato che non si non si sarebbe intervenuto anti
Anch'io colgo l'occasione per suggerire al Severino
Va di dire che nell'ambito di una redistribuzione della forza lavoro di quelle che comunemente si chiama mobilità di poter eventualmente come dire rimpinguare gli organici degli operatori amministrativi che
Sono al collasso così come quelli della Polizia penitenziaria mancano non mancano operatori di segreteria mancano contabili insomma figure figure che sarebbero assolutamente assolutamente tutti
E invece condivido di meno le affermazioni rispetto alle quali
Il sovraffollamento come dire è stato in parte gestito incerto lardo dall'il ministro parte da una considerazione
Che è quello che nel giro di un anno una popolazione detenuta è scesa di circa mille
Di circa mille unità che
è una goccia nel mare perché
Se consideriamo che abbiamo disponibili poco più di quarantadue mila posti ma abbiamo comunque ristretti sessantatré mila settecento detenuti badate che il problema rimane del tutto del tutto in risorto
E incerto il Governo appare orientato ad aprire nuove strutture
Qualche istituto intervenga qualche padiglione nuove retto quella nel
Nel territorio italiano ma
Il punto è con quale personale poi si si pensa di gestire queste nuove strutture
L'inverno e stavo facendo una riflessione su quello che
è stata chiamata la sorveglianza dinamica che allo stato non essendo supportata da
Da fattori logistici e tarda da una come dire da un da un percorso di formazione null'altro è che un escamotage per
Per gestire i detenuti con quanto meno personale possibile
Però noi noi operatori penitenziari che della speranza abbiamo ben sempre
Presente la valenza non perdiamo la speranza per cui
Interpretiamo queste parole del ministro non tanto come un disegno della realtà ma come l'auspicio di una speranze che potrebbe
E per noi dovrebbe rendersi rendersi concreta ma
Per quanto ci riguarda facendo leva
Sulla nostra indubbia competenza questi sono pannicelli caldi
E mi è e certe molto chiaro che per risolvere almeno in punto di sovraffollamento la situazione occorrono o decisioni coraggiose strutturali
Non sfuggirà a nessuno
Che tra queste noi collochiamo l'amnistia
Collochiamo una revisione del momento sanzionatorio perché il quarantasette per cento di detenuti ancora privi di condanna definitiva fanno gridare allo scandalo e soprattutto auspichiamo una revisione
Della politica di restrizione per i tossicodipendenti che per quanto ci riguarda andrebbero collocati più in un percorso di recupero sanitario che non in ambienti penitenziario
Grazie ad Eugenio sanno segretario della UIL penitenziari risentirci reflui