La guerra in Europa non è mai finita. Intervista a Lucio Caracciolo

Rivista linea sarà inaugurato una nuova collana di volumi Anthology ci i classici di Limes che raccolgono articoli apparsi nella passato ma che mantengono intatta la loro attualità nell'analisi e sono quindi molto utile anche per capire
Le origini di quanto sta avvenendo di degli avvenimenti che stiamo seguendo nel presente il primo di questi classici di Limes e dedicato ai Balcani e ne vogliamo parlare con il direttore Lucio Caracciolo che abbiamo al telefono buongiorno cara ci sono qualcuno poi allora i Balcani in questo momento non sono sicuramente in cima l'agenda geopolitica internazionale e sicuramente questo è un errore ma ci sono ovviamente anche altri scenari che in questo momento occupano l'attenzione internazionale c'è il il ventennale sicuramente dell'inizio dei conflitti ma immagino che la vostra scelta non sia solo dovuta a questa ricorrenza
Ciò è dovuto al fatto che questo disinteresse comprensibile da un punto di vista americano cinese non è assolutamente tollerabile per noi italiani che questa Regione specialmente i Balcani occidentali ce l'hanno al confine
Quindi avevo scelto utili pubblicare questo volume antologico peraltro arricchita da una prima parte che tutta inedita che si basa sull'attualità cioè
Si apre con un articolo di Federico laicità richiede
Che analitica la situazione di oggi spiega come in realtà più che loro peggiorare i Balcani in questi vent'anni abbiamo balcaniche dato l'Europa
Che era un po'il rischio questa cosa sia si è detta è stata detta da molti in questi anni si sta avverando dunque questo
A me pare che questo sia
In qualche modo inevitabile al momento in cui caduto il muro di Berlino è aperta la forma era est-ovest
Siamo entrati a contatto dico siamo perché è un movimento reciproco
Noi abbiamo immaginato che si potesse quasi immaginare una sorta di colonizzazione dell'est e del sud-est europeo da parte dell'Ovest vittorioso è del tutto evidente che in una situazione come quella attuale
Si tratta di una contaminazione reciproca per la verità essendo l'occidente europeo quello che c'è uno spazio molto frammentato e spesso competitivo
Ogni progetto di allargamento di qualche cosa che noi chiamiamo l'Europa è molto velleitario perché manca quel qualche cosa
E il titolo della di questo volume è un po'inquietante sommare il in dista appunto vent'anni dopo l'inizio di quelle dei quelle per la guerra in Europa non è mai finita
è una citazione elettori più anziani ricorderanno che il primo numero di Limes si chiamava la guerra in Europa ed è appunto riferito alle guerre jugoslave santi il problema è che quella guerra ha avuto una tregua per fortuna molto lunga
Per fortuna non abbiamo avuto più quelle stragi più o meno cento mila morti che si ebbero nella prima metà degli anni Novanta ma non è non è finita cioè non c'è una vera pace
Molti sostengono che nel momento in cui la situazione sul terreno dovesse diventare più che Israele forze internazionali che sono ancora sul terreno dovessero andarsene
Il rischio è quello che lei accende sì di conflitti in particolare in Bosnia ma lei teme che che potremmo tornare ad assistere a conflitti su sull'arca scala come quelli degli anni Novanta
Nessuno nel mille novecentottantanove novanta immaginavamo conflitto come quello lo slavo anche questo è vero
Quindi prima di stabilire quello che sarà il futuro mi accontenterei di capire un po'meglio quello che è successo prima
Del qui in quel decennio sicuramente gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo determi mancano sfruttato probabilmente anche quella che in quel momento era una debolezza della della Russia oggi la situazione come negli Stati Uniti sono sempre più
Presenti in quell'area ma vogliono mantenere una presenza devono fare i conti la Russia davvero la presenza alla presenza dei frati uniti ridotto al minimo indispensabile
Ed era inesistente o quasi all'inizio della crisi
Ricordo che gli americani sostenevano come i sovietici come quasi tutti gli europei meno genera tedeschi austriaci la tesi della Jugoslavia unità
Democratica indipendente
Poi le cose sono andate come sono andate
Gli americani hanno ben altre priorità
E quindi se si dovesse riaccendere quel focolaio saremo ancora
Di fronte alla situazione degli anni Novanta con una
Con un aggravamento perché
Sia l'inizio degli anni Novanta all'Europa aveva una sua capacità di fascinazione perso o innanzitutto se stesse ma anche verso quei popoli dell'Est
Oggi francamente mi pare che abbiamo il secondo me quella in questo momento lei prima citava la Bosnia lo scenario più più pericolose questo momento è quello insomma
Ce ne siano altri la Bosnia è un territorio relativamente ampio e popolato dove si confrontano
Spronati serbi e musulmani bosniaci
Lungo linea di faglia mai interamente definite con uno Stato che esiste solo sulla carta una Repubblica serba che invece una sua consistenza
è una federazione croato musulmana che anch'essa è teorica perché in realtà esiste una repubblica croata è una Repubblica consumata
Basta andare a Mostar per rendersene conto sì certo ma basta attraversare il paese per per vedere toccare con mano le
Le le divisioni che ci sono questo questo sicuramente sicuramente vero e la la vittoria dei dei nazionalisti per quanto
Moderati per quanto Rispoli e ti diciamo così o i socialisti ripuliti Enna a Belgrado può complicare la situazione oppure alla fine lo
Ho sì al di là delle dichiarazioni di di prammatica dovranno comunque anche fare i conti con un grande realismo politico stante anche la situazione economica e il il realismo non è in forte né dei serbi e degli altri popoli ex jugoslavi
Docci conterei troppo Alberto in questo momento tutto inclinata non lasciarsi andare a guerre vere e proprie
Però appunto la situazione è sempre piuttosto instabile non dimentichiamo il fattore
Albanese e naturalmente l'importanza anche
Delle mafie di ogni colore che sono sempre piuttosto attive nella regione considerato uno degli snodi dei grandi traffici di droga nel mondo il tattico io dico nel nella nella rivista c'è anche ripubblica
è una cartina in cui essi si delineano però si vedono chiaramente gli effetti dei buchi neri Balcani balcanici nei confronti dell'Italia insomma ci sono casi certamente certamente il fatto che nel nostro Paese confini con un'area di
Instabilità chiamiamola così gentilmente certi Stati falliti
Qualche cosa di estremamente pericoloso visto che
Anche nel nostro Paese dove purtroppo dobbiamo constatare
Magari la crisi economica ce l'ha fatto dimenticare ma bisogna invece vederlo
Come i territori di fatto appaltati all'organizzazioni criminali crescono di giorno in giorno
Tra l'altro c'è una una grande importanza economica dei di quel tutto che stare a per l'Italia di cui si parla pochissimo però ci sono Bolt Kissin italiani che che si sono spostati verso queste aree per motivi imprenditoriali commerciale ma anche magari per scelte di vita
è una a i ieri le le relazioni economiche hanno una un grande peso mandi questo si parla pochissimo
Sì e poi c'è il sottovalutiamo insomma climatico legami ma in realtà quella è un'area più che altro di transito e i Balcani sono storicamente oraria di passaggio dei traffici
Più che un'area produttiva certamente ci sono stati diciamo così degli scambi di popolazione ma più
Direi di ex jugoslavi in Italia che noi italiani non è più così l'aria
Poi c'è il problema dell'Adriatico cioè noi abbiamo questo mare che sta diventando una specie di
Mar morto dove non lo si sono più sviluppati commerci
E che rischia di essere un po'declassato nel contesto il dei traffici marittimi e del commercio internazionale stiamo perdendo l'occasione di rifare
Di di rifare di Trieste quello che era per
Per l'intero stracarico per la Mitteleuropa
Trieste era importo denari per la vostra ungarico oggi ovviamente non lo è più nel primo numero di Limes pubblicava monarchi quello di Antonio sì ma sulla triangolo Trieste fiume Capodistria dovessi
Riceveva ahimè con una certa esattezza il decida di Trieste a favore di Capodistria oggi in questo numero un articolo che fa il punto sulla situazione attuale
Di Alberto De Sanctis conferma quella diagnosi di Trieste la perdente
Nel battaglia per il controllo dei traffici adriatici ma in generale l'Adriatico sta messo piuttosto male stanno assommarsi
Lo chiedo che lei l'ha citata prima del di sfuggita la Cina non è interessata la l'area balcanica
Perché c'erano ci sono stati degli accordi questo con la Serbia del delle poi ci sono delle udienze
Come si sta muovendo la Cina rispetto che potrebbe essere un trampolino verso per operano Antrim tentasse in Europa e la Cina più che i Balcani in quanto tali è interessata alla portualità dell'area Adriatico balcanica
Fra l'altro no voi non abbiamo molto favorito questo interesse cinese
Che si concentrava per quanto riguarda l'Italia in particolare sul porto di Taranto
Pare che adesso ci sia una ripresa di questo interesse perché molto semplicemente guardando la carta geografica una nave che passa da sue trova Tarantola provando l'approdo e continentale europeo più vicino quindi
Sarebbe il porto ideale ci sarebbero anche le condizioni per farne un porto serio il problema ovviamente la crisi economica un problema anche l'ignoranza dei nostri politici che non si rendono conto della questione
E infine strutturalmente Taranto in generale la Puglia sull'italiano sono mal collegata dal punto di vista ferroviario al resto d'Europa usato avevamo al solito problema italiano insomma deve avere una posizione
Strategica nel Mediterraneo e un utilizzo alla solo in parte insomma non e un'ultima un'ultima cosa riallacciandoci un po'alla a questi questo limite o ventennale della della dei ministri conflitti era e a la accaldato appelli al Milan aperto all'inizio inaugurazione di linea S tanti anni fa proprio pur occupandosi dei dei Balcani
Nell'ottantacinque ci fu quel manifesto lanciato da Alexander Langer ad andare dai radicali da molti altri intellettuali sono atti politici europei chi diceva l'Europa muore e rinasce a Sarajevo eravamo proprio nel nel nel nel peggio della della della guerra di Bosnia
In qualche modo è ancora vera quella frase sono in qualche modo non sarà la board non sarà Sarajevo ma in qualche modo
Il futuro dell'Europa finisce per passare inevitabilmente in qualche modo dei Balcani
Ma più che nasceranno morire diciamo che testimonia Sarajevo della crisi io meglio per essere più precisi della inesistenza dell'Europa non dimentichiamo che le guerre lei sulla zona vi sono state anche incentivate
Dalla Germania in particolare dal sostegno tedesco e austriaco all'indipendenza e croato sloveno
Che ha trovato poi dall'altra parte la Francia per qualche tempo anche l'Italia schierate sul fronte filo serbo
Quindi non ha molto senso parlare di Europa se i principali Stati europei prendono parte attivamente per un competitore contro l'altro nella successione battito nazione d'altra parte lo vediamo ancora oggi nel caso del Kosovo l'Unione europea non ha una posizione
Univoca di riconosce loro cinque Paesi ovvero che nemmeno lo riconosco senza infatti li fa ma poi c'è la Spagna e quindi chiaro che
Onestamente sarebbe un po'incongruo parlare di Europa in quella regione
è questo non è molto incoraggiante metterne europea ed è per gli abitanti di di quella regione insomma ma tant'è che purtroppo questa è la la cosa è la situazione che che ci troviamo di fronte allora grazie grazie a voi vestiamo Lucio Caracciolo direttore di linea delinea su cui abbiamo parlato di questo primo numero dei classici di Limes dedicato proprio alla I Balcani all'ex Jugoslavia il titolare la guerra in Europa non è mai finita appunto si fa un po'il punto attraverso sia documenti inediti invece documenti dell'archivio e il testi delle analisi perché io di Limes su questi vent'anni dal collasso della Jugoslavia su dei Balcani che come dice il sottotitolo sono meno europei di quanto l'UE l'Unione europea sia balcanica grazie Lucio Caracciolo
Grazie a voi