Cattolici per il bene comune. Dall'irrilevanza al nuovo protagonismo (1ª giornata)

Saluto il Presidente nazionale delle arti dottor Andrea Olivero
Presidente del provincia di Terni
Torre felice anno Pollina il sindaco ti Orvieto
Il dottor Antonio coroncina
La mia presenza vuole essere innanzi
Come diceva la mia presenza vuole essere innanzitutto espressione di gratitudine per l'opera che svolgete nelle comunità ecclesiali anche nel territorio dei NOCS del nostro Paese quali reti Dini sia i veri di formazione sociale e spirituale
Di servizio alle persone e di promozione culturale solidaristica radio radicata nella vita quotidiana della nostra gente
Avete scelto di celebrare questo incontro di studi qui nella città di Orvieto e il tema delle giornate particolarmente esigente impegnativo
Anche
Particolarmente riferito questa fase
Che stiamo attraversando essere protagonisti per il bene comune
C'è il desiderio e la scelta di prendere il largo verso nuove forme di protagonismo orientato al bene comune
Un invito riecheggiando proprio le parole del Presidente Olivero verso un salto di qualità
Nella presenza dei cattolici in politica cui i cittadini si rivolgono a chiedendo più onesta e più attenzione al lavoro nuova famiglia Iveco
Preoccupa
La rilevazione di un
Crescente che ha tuttavia attenzione
E partecipazione alla cosa pubblica
Presenti anche nel nostro mondo cattolico
E di qui la ricerca di un percorso attraverso una serie di spie luminose direi lungo un tracciato che risente del dito fortemente del dizionario conciliare
Sapiente discernimento uno tratti così che ho individuato nel della relazione con lo sguardo al bene comune il coraggio delle scelte
Accogliere
E interpretare la voglia di cambiamento e il rigetto
Della tentazione di sfiducia
Un rinnovato impegno ecclesiale della incarto
La centralità della parola del rapporto Cristo
Fedi concretamente innestata nella vita proprio l'altro ieri anche nel suo discorso
Nel
Dell'incontro del mercoledì il Santo Padre poi ci faceva notare che in questo incontro col Cristo non ci esonera e anzi non ci tira fuori porta questo sguardo profondo anzi ci aiuta ad entrare più profondamente nella realtà
Non ne direi così ci quasi ci tira fuori ma ginnasta più profondamente
Quindi una fede concretamente innestata nella vita il tutto vissuto con una grande passione
Concludo il mio breve saluto riprendendo alcune espressioni del primo discorso rivolto a voi dà Papa Benedetto decimo sesto in cui ricordava che la vostra vera bandiera
Che la fedeltà una triplice fedeltà
La fedeltà al mondo del lavoro
La fedeltà alle chiese
E la fedeltà alla democrazia
Tre fedeltà che camminano unificate e che hanno costituito il tratto che ha accompagnato la vostra esperienza lungo gli anni
Con
Tutte le vostre energie e anche con i vostri limiti
Ho capito è che manteniamoci questa ispirazione a una dottrina illuminata dal Vangelo
Ma da tradurre in termini laici veri professionalmente validi appetibili proprio come diceva il cardinal Martini anche dai non credenti è un
Impegnativa
Ma anche
Una bella e necessaria missione e proprio per questo l'augurio di buon lavoro a tutti voi
E da parte mia anche un accompagnamento del vostro cammino di riflessione ecco la mia preghiera con la benedizione signore
Grazie eccellenza abbiamo il piacere di avere qui con noi anche il Sindaco di Orvieto che ha accettato di e partecipare i nostri lavori e portare un saluto lo invito apportare OP fanno i grazie
Ma sono io
Che ringrazio tutti voi
Per aver scelto Orvieto come sede del vostro
Quarantacinquesimo incontro
Io
Sono abbastanza in là con gli anni
Per ricordare
Sia pure da bambino moderno infanzia i nomi mitici della vostra associazione
Achille Grandi Livio Labor quando monsignor Montini presentò a papà Pacelli
Le prime iniziative delle ACLI
Poi ancora in movimento
Avuto lo sviluppo il successo che meritava
E io sono grato a tutti voi
Tra Presidenti Olivero
In primis dell'amore mi fate
Avendo scelto come ripeto Orvieto per vostra sede
Per tornarci poi negli anni perché ci farà sempre piacere avervi avervi qui con noi
Sarà un breve un saluto breve ma affettuoso il tema del bene comune
è un tema che
Che io sento personalmente
Ovviamente molto profondamente
Io sono Sindaco
Per caso
Tutto pensavo nella mia dello svolgimento della mia vita di lavoro
Di completare questo viaggio occupandomi dell'Amministrazione di una
Città prestigiosa
Sia pure non enorme come come Orvieto
E in questi tre anni di
Di guida di governo francamente ho visto che il bene comune
Nasce e si sviluppa e si può sviluppare
Soltanto nelle piccole comunità
Questo è il momento in cui siamo tutti nel mondo ma particolarmente il nostro Paese forse ancora più particolarmente nella nostra città
Impegnati
In un'operazione di risanamento
E di rigore
Dolorosa impegnativa
Che privilegio però quello che
Che Giuseppe De Rita
Qualche mese fa ha definito come la
Dimensione verticale dell'impegno di governo dimensione verticale eccellenze
Perché si riferisce soprattutto
A una scala verticale di valori e di riferimenti banche centrali Banca d'Italia e compagnia bella De Rita
Ammoniva non dimenticare
La dimensione orizzontale dei nostri problemi non dimenticare la dimensione con che fa riferimento alla vera ricchezza del nostro paese che
La dimensione delle comunità
Dei comuni delle Province caro Presidente anche se lei è sempre così un po'quelli sotto tiro in questo periodo delle regioni e di tutto quanto fa parte di questa come ripersa dimensioni orizzontale
Al di là delle
Steccati ideologici come si dice io sono impegnato da qualche anno a cercare un certo tipo di pacificazione
In questa città antica
Di
Delle valutazioni su chi è stato
Ad eleggere chi
Credo che il vostro lavoro sul bene comune
Possa far riferimento anche a questa necessità di non dimenticare
La dimensione orizzontale
E quindi
La dimensione che è formata da
Comuni province regioni Comunità montane e tutto quello che
Costituisce il tessuto
Eccellente del nostro Paese ringrazio sua Eccellenza il Vescovo per avermi voluto ricordare ringrazio voi di nuovo mi dispiace che non siamo riusciti a organizzare un tempo più clemente per consentirvi di andare a passeggiare per Orvieto tendere
Cosa utile soffre ma pare che tutta l'Italia oggi sia così quindi anche se avesse scelto un'altra città i propri ancora il saluto lo stesso
Spero che il tempo migliori
Vi auguro buon lavoro e ringrazio il presidente Olivero attraverso il
Sprazzi infinite
Ringraziamo il signor Sindaco il dottor Antonio Concina
Lo ringraziamo anche mi delle cose che ci ha detto che ci sono anche
Consonanti con lo spirito che abbiamo avuto ieri nel Consiglio nazionale di attenzione il territorio ringraziamo anche il Presidente della Provincia di Terni dottor Feliciano Polli opera un saluto
Grazie a voi
Per questo incontro
Mi offre l'occasione di salutare voi
Impegnati e il Presidente Olivero che ringrazio
Impegnata in importanti giornate di studi
E di sviluppare alcune brevi riflessioni sulla situazione del Paese del nostro
Territorio
E insieme sulle drammatiche vicende di questi giorni come quelle legate dell'alcova legate al lavoro che rischia di esserci sempre di meno
Lei ha
E molte parti dell'associazionismo di ispirazione cattolica
Sono fortemente storicamente impegnate sul terreno del lavoro e possono svolgere un ruolo decisivo da protagoniste nella costruzione di proposte di riforma indispensabili per accompagnare le politiche
Di solo rigore
Del Governo e dell'Europa
Al centro dalla politica ci sono oggi l'economia di mercato la finanza allo sprezzo ma non è accettabile ed è anzi preoccupante
Che
Temi altrettanto rilevanti come quelli dello sviluppo e del lavoro della giustizia sociale della solidarietà risultino residuali
Dobbiamo uscire rapidamente da questa sorta di pensiero unico coniugando rigore speranza economia solidarietà mercato del lavoro richiamandoci anche alle grandi encicliche sociali e in particolare all'ultima
Caritas in veritate
Dobbiamo individuare la via per affrontare concretamente la complessità del mondo con le nuove grandi difficoltà che rappresenta senza perdere di vista i più deboli che sono sempre più deboli e numerosi
Nel mondo che vogliamo e lo dico da credente dobbiamo coltivare la speranza che motore di cambiamento e l'etica che deve assumere una centralità nella trasformazione sociale divenendo essa stessa volano dello sviluppo economico lo sarà ancora di più se accompagnata dalla spinta ad agire per il bene comune
E dalla lotta alla corruzione che ancora nel nostro Paese non trova risposte puntuali
Tematiche da dibattere nei convegni ma che devono
Essere tradotti in scelte politiche
Concrete e incisive le attuali i cattolici possono con la proposta l'iniziativa e un forte rinnovato impegno contribuire in modo originale ed efficace
A ridare slancio alla democrazia
Restituendo alla politica spessore
Dignità e capacità di guidare i grandi processi di trasformazione
Innanzitutto il cittadino deve essere restituito il senso della partecipazione e la cosa pubblica a partire dalla riforma elettorale
Che lo renda protagonista occorre voi porre al centro la questione sociale il lavoro
Pertile ha perso e sono sempre di più purtroppo anche nei nostri territori e per i giovani che rischiano di non conoscerlo
Servono Guelfa
Che tenga conto dei cambiamenti dei gravi squilibri sociali della mutata composizione della società
Caratterizzata dalla crescente presenza di anziani di immigrati e dei loro figli cui dobbiamo riconoscere la cittadinanza
Tutto questo in un quadro profondamente mutato e caratterizzato da una drastica riduzione delle risorse
A disposizione che impone politiche innovative e mirate
Le autonomie
Mortificate spesso ridotte al ruolo di esattore in un sistema che deve diventare più razionale ed efficiente sicuramente
Parlo dell'autonomia
E della Pubblica amministrazione nel suo insieme devono tornare a svolgere
Funzioni fondamentali nel territorio nel rapporto con i cittadini ecco e con le imprese l'Umbria
Sotto la spinta la spinta dello spending review che prevede l'eliminazione della provincia di Terni
Con un'unica Provincia
Rischia di avere un sistema istituzionale squilibrato
Ed è stabilizzato
La consapevole
Consapevolezza
Delle conseguenze e l'esigenza di guardare al futuro con un sistema istituzionale una pubblica amministrazione
Più efficiente e meno costosa ci hanno indotto a definire insieme con la Regione
Dell'Umbria e con la Presidente Marini che saluto un
Ho un progetto per un nuovo regionalismo al servizio dell'Umbria che non va e più moderna competitiva e solidale
Una scelta ambiziosa difficile
Che stiamo affrontando in queste settimane con grande consapevolezza impegno nella convinzione che questo è un compito
Quei gruppi dirigenti responsabili che vogliono essere all'altezza della complessità dei problemi non si possono sottrarre
Augurandovi buon lavoro voglio ribadire quanto sia fondamentale per il contesto del perseguimento degli obiettivi di riforma puntare sullo sviluppo di cui il nostro Paese
A grande urgenza e necessità sugli investimenti che non ci sono più
Sulla produttività
Che non funziona sulla formazione sulla cultura sulla ricerca e sull'innovazione tematiche da troppo tempo sottovalutate e oggi particolarmente sacrificate
Per gravi carenze di risorse anche a livello
Di territori anche nei nostri territori
Che storicamente hanno avuto risultati
Positivi il compito che cattolici e laici sono chiamati a svolgeva è chiaro occorre una nuova grande capacità di proposta
è un'azione politica conseguente fatta di scelte precise soluzioni incisive e rapide
Incontri come il vostro
Piuttosto rari in questi periodi sono importanti perché costringono tutti anche noi
A riflettere e possono introdurre idee stimoli
Importanti di cui c'è una grande necessità un grande bisogno nel nostro Paese e anche nella nostra comunità grazie e buon lavoro
Grazie anche Feliciano Polli Presidente della Provincia di Terni e anche dei temi che ha portato alla nostra attenzione
è arrivata in sala anche la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ma aspettiamo farla intervenire così si ambienta un attimo qua né con il nostro nel nostro convegno
Prima di procedere di dare la parola alla Presidente abbiamo ritenuto opportuno
Chiedere una parola di benvenuto anche
Ai nostri dirigenti attivisti che sono di questo territorio in particolare chiede di portare il suo saluto a Vincenzo Menna
Presidente regionale delle atti dell'Umbria
Grazie Roberto e come promesso starò nei tre minuti ne siamo contenti come umbri che voi siete ancora qui
E dal due mila e tre
L'edizione con la quale lasciamo Vallombrosa iniziando una stagione umbra con quattro edizioni ad Orvieto
Altre quattro e quattr'e a Perugia lo scorso anno
Abbiamo interrotto questa tradizione
Perché c'è stato uno splendido occasione di incontrare il Santo Padre caste Gandolfo ne siamo contenti e orgogliosi
è però non è casuale perché la prima edizione del nostro convegno di studi e cinquantadue
Fu a Perugia quindi il nostro cuore verde è un cuore verde che piaccia Tassone hai
Agli acquisti
E la cosa più straordinaria di questa esperienza che i nostri padri fondatori cinquantadue pensarono che per poter iniziare la per il futuro
Hanno associativo bisognava iniziare studiando noi appunto da quarantacinque dizioni iniziamo la nostra attività annuale con un convegno di studi per studiare per capire per saperci orientare
E il primo convegno di studi sul punto sul movimento operaio e da allora se escono
Scettici scorriamo
I temi i titoli dei nostri convegni
Notiamo questa grande capacità di poterci ripensare di interpretare sulle attualità
Non banali di quel periodo storico ma
Studiare
E avere buon profitto significa anche
Trovare motivo per divertirsi
E io penso che con questo spirito studiamo divertiamo ci incontriamoci appassioniamo scelto il nostro
Profitto migliore
Anche perché
Un dirigente delle attuali lo si vede dal coraggio dall'altro vi sulle dalla fantasia
E io penso che come ENI come Nino dobbiamo mettere il cuore dentro alle scarpe
E correre più veloce del vento così come ieri il nostro Presidente nazionale ci ha fatto capire divertita via studiare
Grazie vincente cercheremo di di farlo davvero concludiamo la parte dei saluti dopo tanti maschi con con qualche femmina ci fa molto piacere anzitutto che
Orti suo saluto Flavia chi Perrini Presidente provinciale
E che fenia
Grazie
Vennero da tutti attrattiva anche qui delle anche lì ma non grazie particolare anche agli austeri graditi ospiti in
Rimesse al monsignor Benedetto Gorizia alcuni
Io sempre vicino un pensiero il giorno dopo che arrivando e ne siamo piombati
Dal vescovo
E io lì forse anche aspettava c'era ancora le leggi chiuse eppure Minari carte compiacere l'accoglienza l'ascolto scegliesse delle nostre anche dei riceverà ci siete aveva ricevuto e viarie Azzi messaggi di auguri e ascoltata ci ha raccontato di lui delle conoscenze Caradente alle anche Padre Pio Paesi ecco il ritardo con piacere
Essa Saccà niente grazie Ignazia il sindacato
Unirmi a dire le sta benissimo citai e sente avrà rinuncia
E ringrazio Katusha che io
La ringrazio e in particolare è un pensiero si accontenta che si è arrivata perché siamo e non è l'Umbria la bellissima un mea
Dai Verdi dalle dalle paesaggi che prediligo hanno l'acqua il del lago Trasimeno anche di lungo lei non ero esse acque minerali termali l'Umbria temi terra distanti Francesco chiarita
Specialità culinarie e ad apprezzare anche ieri sera ma norme anche ricca anche di
Proposte di legge e leggi importanti merita orto un attimo Labate e l'ha letto il primo Piano sociale che anticipata la legge tre tre e otto ed ecco sarà contenta che c'è qui la Presidente perché lei ha voluto mantenere una delega importante quella delle pari opportunità
E per il peso dei chiedo ha presentato una proposta di legge che già nel titolo è così si capisce l'importanza
Norme per le politiche di genere però per una nuova civiltà nelle relazioni tra dame Comandini
Per cui una nuova etica della cittadinanza fondata sul concetto di dipendenza reciproca onco oggetto di genere fondato sull'idea
Di compiere senza nella diversità nelle diversità
Per cui ecco la ringrazio anche del metodo perché sta andando in giro e ogni anno poteva portare apporti a questa a questa legge ecco e io vado subito al tema bene gommoni siamo chiamati al bene comune in alternativa ad una politica quella tesa ad essi
Per sesta reazione dei protagonismi rivolta alla collocazione ed interessi personali
Ma non accede interessa alla gente
Un bene comune evocato ma pago perseguito come è vero fine dell'azione politica siamo chiamati a passare dare rilevanza adornano protagonismo ecco nella lettera di ieri
La parola ancora parole del cardinale Martini ogni invito alla responsabilità che deriva da rispondere veramente impegnarsi
Anni invita tutti noi non possiamo rispondere come dicevamo ieri
è all'invito come Caino possono forse
Costate di mio fratello come Adamo ho avuto paura
Le giornate di agenti domani ci aiutano ad essere coerenti nel nostro impegno quotidiano lavora tutti
Grazie l'abbia
Presidente ora
Tocca a lei portare il suo saluto noi la ringraziamo particolarmente perché spesso
è venuta i nostri convegni e ci avvicina e quindi grazie anche per essere un da questa mattina lei la parola
Grazie a voi mi scuso
Per essere arrivata avevo annunciato che arriva un po'più tardi delle dieci discusso veramente soprattutto con tutti coloro che hanno parlato prima di me e non li ho potuti ascoltare
Partecipò ovviamente non tanto e non solo nella mia veste istituzionale ma anche
Con l'amicizia l'affetto che mi lega alleati modo particolare ovviamente alleati dell'Umbria e gli amici delle Aracri ora
Saluto e ringrazio sia Vincenzo Menna sia Flavia chi Perrini
Di un percorso che non ha inizio per me insomma solo nella veste
Di Presidente della Regione ma insomma anche negli anni
Passati di un impegno anche più sociale non solo politico ed istituzionale saluto l'amico
Andrea Olivero lo ringrazio ancora perché le ACLI
Nazionali continuano a scegliere la nostra Regione e l'Umbria per questo vostro importante appuntamento appunto incontro nazionale di studi è questa
Ripartenza anche per il futuro dell'Italia dallo studio dall'approfondimento del confronto anche culturale valoriale nelle scelte di impegno sociale poi nella costruzione
Delle politiche saluto il vescovo e anche il primo vescovo perché
Faccio parte di questa
Diocesi
Di Orvieto torni quindi lo saluto con molto anche affetto esprima in questo suo nuovo impegno alla guida della nostra di OSCE sì
Il mio saluto sarà molto breve però
Due o tre riflessioni anche sul tema che voi avete scelto del ritorno ad un protagonismo che serve al bene comune
E alla costruzione di un bene comune che si fa ovviamente anche
Negli impegni istituzionali
Salvaguardia degli interessi generali e mettere al centro gli interessi appunto dei cittadini e della collettività
Superando anche privilegi ed interessi di tipo individuale questa è una sfida che riguarda l'Europa ma che riguarda anche l'Italia la nostra una terra
Come ha detto anche Flavia
Che ha dato negli anni ENI secco li della sua storia anche
Un contributo di ispirazione valoriale e culturale
Che mostra anche tutta la sua attualità senza dubbio è l'Umbria
Della spiritualità cristiana che ha contaminato la storia di questa Regione
La contaminata nella sua società nel corso dei secoli Mara contaminata anche nelle culture politiche contemporanee nell'impegno civile
Dei cittadini di questa terra quella spiritualità ovviamente che ha un simbolo intanto Francesco ma anche in tanti che sono figure molto particolari penso al San Benedetto del suo viaggiare no nel
In un'Europa che non era Europa ancora ma che è andato oltre i suoi confini confini di questa terra e anche figure
Che nella negli anni hanno trovato coi rifugio pensando a voi delle altri no mi è venuto in mente anche
Il ritorno di carretto che scende a un certo punto Spello e l'Umbria anche nella
In quella suo impegno religioso e poi civile e poi in quel suo anche
Essersi messo in gioco individualmente
Penso in questi giorni anche per rimanere nei termini attuali
Pensando al vostro tema mi è venuto in mente chi in queste ore anche
Nel mio impegno politico ha scelto il tema dell'adesso ecco lì
Io credo che don Mazzolari diceva proprio
Che l'anima no bisogna dilatare l'anima cristiana per affrettare l'accoglimento completo dei suoi impegni sociali
Quando penso alle anche penso a voi e leggo spesso anche i vostri documento inoltre confronti che abbiamo credo che alcuni temi sono i temi che devono tornare anche a contaminare alcune delle nostre scelte
Politiche anche
Di una nuova generazione di politiche pubbliche
Che dobbiamo avere la forza la capacità di inventare difficilmente troveremo soluzioni alle difficoltà del tempo presente
Rielaborando politiche superate rimettendo al centro strategie vie di uscita che hanno mostrato tutti loro limiti allora credo che non abbiamo alcune grandi questioni
Al centro come
Rimettere dentro all'impegno pubblico un'idea della solidarietà io questo è il tema che mi preoccupa di più dal versante istituzionale cioè pensare
Che sotto la spinta pesantissima degli affetti della crisi economica e sociale
Dello Stato difficoltoso delle imprese della disoccupazione ma soprattutto della difficoltà straordinario dei conti pubblici
Sparisca un pezzo della civiltà europea e anche di questo nostro Paese che molto anche nel contributori nell'impegno culturale ma anche civile che hanno messo i cristiani e cioè l'idea dello Stato sociale della solidarietà che entra
Nelle istituzioni pubbliche si fa politica per il bene comune per l'interesse generale oggi su grandi questioni che hanno a che fare con i diritti della cittadinanza sociale con una nuova idea dell'inclusione sociale
Noi rischiamo di compromettere un pezzo anche della diversità e della specificità europea e anche quella del nostro Paese cioè
Penso al tema della scuola della sanità
Dei diritti del lavoro delle protezioni sociali dell'inclusione sociale cioè nel momento in cui si fa più acuto il bisogno di investimenti di risorse economiche di impegno civile e anche il momento in cui più sta entrando in crisi
Tutto questo e ha fatto bene Flavia ha citato i nostri piani sociali ma credo che la strumentazione le politiche
A rimettere al centro le persone significa anche salvaguardare la coesione sociale del nostro Paese difficilmente noi
Abbiamo una possibilità di futuro e anche di nuova qualità del lavoro e dello sviluppo se oggi sacrifichiamo
Sulla fase attuale di grande difficoltà economica tutti i temi che hanno a che fare con lo Stato sociale forse questo è uno dei contributi anche di stimolo e anche culturali e anche di innovazione
Nelle politiche le quale idea e quali declinazione della sussidiarietà che non può significare perché anche in questo io lo voglio dire un arretramento delle responsabilità pubbliche ed istituzionali una sostituzione
Un ritorno ad una volontariato che occupa spazi che sono di arretramento delle responsabilità pubbliche istituzionali un rischio
Che in alcune frontiere quelle della non autosufficienza quelle della disabilità quelle degli anziani ho visto che noi stiamo correndo molto alte allora
Una nuova strada è un nuovo percorso per il bene comune ha bisogno anche di reinventare e di capire anche con quali strumenti finanziari quali politiche fiscali non rendiamo possibile
Una nuova idea
Dello stato sociale dell'inclusione sociale i né i tempi della
Recessione economica credo anche la grande attualità degli altri hanno
Una storia fortissima
Anche sulle
Politiche del lavoro sulla centralità del lavoro come strumento dell'emancipazione dell'autonomia dell'indipendenza delle persone
Ecco
Credo che questo tema del lavoro che oggi torna prepotentemente come la grande
Questione del nostro Paese e
Soprattutto delle opportunità delle giovani generazioni ebbero che la crisi ci consegna
Figura di disoccupati che in alcune parti d'Italia non avevamo completamente di dimenticato anche in questa mia terra noi lavoratori adulto capo famiglia
Quarantacinquenne cinquantenne non lo conoscevamo più il volto di questo
Disoccupato nei numeri
Di massa che oggi è tornato ad a vere però c'è anche il GRA la grande questione
Del lavoro e delle opportunità delle giovani generazioni soprattutto delle loro prospettive di futuro della loro fiducia dell'ottimismo della loro scommessa su questo Paese
Ecco le ACLI
Negli anni storicamente e lo hanno fatto penso alle altre anche i contributi che avete dato negli anni Cinquanta negli anni sessanta in quell'Italia che andava ricostruita proprio sui temi del lavoro e dell'emancipazione che al lavoro era
Legata torna oggi di grande attualità e torna anche con la necessità
Di ripensare di inventare anche politiche e strumenti nuovi che facciano tornare al centro quando si parla del bene comune facciano tornare al centro l'economia reale dopo una sbornia
Di un'economia che non abbiamo pensato possibile
Senza appare perno sulle persone sull'impresa sulla creatività
Del lavoro anche
Reale e materiale che nasce nell'impresa
E nell'economia reale tutto questo quindi la vostra giornata di studi certamente
è rivolta principalmente a voi ma da sempre insomma le conclusioni gli stimoli contributi
Sono molto interessanti almeno permea anche
Nel lavoro di innovazione
Che dobbiamo mettere in questo percorso che è sicuramente di riforme ma è anche
Di una nuova dimensione valoriale
E culturale di cui il vostro impegno cristiano un militante o come avete detto appunto nel titolo ritorno ad un protagonismo discutibile
Ma le ACLI ce l'hanno sempre avuto insomma questo protagonismo io abbiamo sempre riconosciuto come
Presenti anche nei momenti un po'meno luminosi diciamo di questa nostra storia civile e sociale
è un ritorno di cure sentiamo estremamente bisogno quindi buon lavoro grazie ancora per essere qui in Umbria per essere
Ad Orvieto e spero che questi siano lavori produttivi per voi ma anche stimoli interessanti ancora una volta per tutti noi grazie
Ringraziamo tutti
I nostri illustri ospiti che sono venuti a portarci in salute ovviamente invitiamo anche domani mattina quando ci sarà la sessione politica saranno piacere farà molto piacere anche a noi entriamo nel vivo dei lavori vedete che abbiamo con noi il Vicepresidente nazionale sentì nascere che avrà il compito
Di presiedere questa sessione mattutina e lo ringraziamo per aver dato
La sua disponibilità
Questa sessione che comincerà con una parte storica e poi una tavola rotonda con alcune sfide
C'è sembrato importante partire dalla storia perché
Si dice spesso là fuori risma noto dice che un popolo non ha futuro se questo popolana conosciuto la propria storia
Però questa mattina prima di dare la parola al professore Acampora
Mi diveniva un altro aforisma di inizia per cui
Con una fuori ma molto intelligente sostiene che il futuro influenza del presente tanto quanto il passato come dire che le sfide che abbiamo davanti ci permettono di influenzare
Il presente tanto quanto lo è stato il nostro passato quindi per capire bene quali sono alcune sfide del presente e anche la ragione per cui
Stiamo facendo questo convegno di studi diamo la parola al nostro Presidente nazionale Andrea Olivero che illustrerà e argomenterà le ragioni del nostro convegno grazie Andrea
Cari amici intanto benvenuti
Grazie di essere qui con noi un grazie particolarissimo a a sua Eccellenza Orazio Vesco che ha voluto essere con noi già ieri nei lavori del Consiglio nazionale anche questa mattina un grazie di cuore
Alla Presidente della Regione al Presidente alla Provincia al Sindaco che ci ha lasciati momentaneamente maghetto aveva più avanti
Grazie per avere il vostro caloroso saluto grazie per l'accoglienza che i vostri territori ancora una volta fanno alla nostra associazione
E per noi un grande piacere essere a Orvieto e sarà lo dicevo già ieri in questa sala meravigliosa che credo in qualche modo rappresenti molto della nostra storia
Della nostra storia
Naturalmente
Importante anche il glorioso per certi versi ma anche di una storia di partecipazione una storia di luoghi di incontro
Oltre che di luoghi di poteva e credo che noi siamo qui oggi per ragionare di una politica che deve essere certamente in grado di dare le risposte
Ma deve essere innanzitutto luogo di partecipazione
Io faccio
Appunto
Una breve introduzione i nostri lavori partendo da
Un
Elemento che abitualmente non si fa distribuiremo ora la relazione normalmente non
Si legge lei serve Coco lo si lascia
Alla lettura personale
Ma questa mattina mi consentirete di partire invece dalle zero gol perché in qualche modo ci dice
Qualcosa di queste nostre giornate
E Alcide De Gasperi che parlava
Dice
Si parla molto di chi va a sinistra o a destra
In questi giorni lo sappiamo ma il decisivo e andare avanti
E andare avanti vuol dire
Andare verso la giustizia sociale
Ecco è questo il nostro principale orientamento alla nostra riflessione la anche la nostra guida in queste giornate di lavori
Se gettiamo lo sguardo sui principali problemi che affliggono il mondo di oggi facciamo presto ad elencare sia la crisi economica internazionale sia la crisi ambientale sia la crisi delle istituzioni globali regionali
O dei singoli Paesi ma al di là di questo elenco peraltro incompleto la gravità della crisi attuale sta mettendo a nudo il bisogno di politica che c'è nel mondo
Il prolungarsi indefinito anomalo di questo stato di crisi dimostra che non si può
Più pretendere di governare questo nostro pianeta che conta ormai sette miliardi di abitanti e cinque circa duecento Stati nazionali
Con lo stesso sistema istituzionale che nato dell'immediato dopoguerra quando la popolazione globale era meno della metà e la crisi che cerco certo anche allora non mancava
Trovava
Il modo di essere
Avviata a soluzione
Oggi la finzione collettiva di riuscire a governare un mondo in realtà non governato non può più continuare
Potrà apparire sorprendente ma più di ogni altro soggetto e la Chiesa con il suo magistero sociale a spingere verso il cambiamento ossia ove ossia verso forme di autorità politica di ampiezza mondiale
Basti pensare al monito di Giovanni Paolo II più volte ribadito occorre un grado superiore di ordinamento internazionale
Oppure il passaggio della Caritas in veritate in cui Benedetto sedicesimo afferma che la sfida della globalizzazione
Alla spesa alla sfida della globalizzazione si deve rispondere con un nuovo slancio del pensiero orientato alla civilizzazione dell'economia
Cioè la cultura del dono e della politica principio di fraternità
Ma in tempi ancor più recenti sono venute dal Magistero della Chiesa altre coraggiose proposte per la riforma delle istituzioni politiche ed economiche vogliamo qui ricordare in particolare quelle contenute in due documenti
Il primo è intitolato per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale
Nella prospettiva di un'autorità pubblica a competenza universale del Pontificio di pontificio al Consiglio Giustizia e passa
E nel quale si dice la costituzione di un'autorità politica mondiale
Dovrebbe essere preceduta da una fase preliminare di concertazione
Non bisogna temere di proporre cose nuove anche se possono destabilizzare equilibri di forze preesistenti che dominano sui più deboli
Essendo sono un seme gettato nella terra che germogli era e non tarderà a portare i suoi frutti
Il secondo documento e la dichiarazione dei vescovi europei della commesse
Intitolata una comunità europea
Di solidarietà e di responsabilità
Questa dichiarazione si fonda sull'assunto che fin dall'inizio il progetto di unificazione dell'Europa e Stato più che meramente economico
è stato
Deve un progetto politico e morale
Che dovrebbe servire la giustizia e la pace in Europa e nel mondo
E questo l'obiettivo della promozione di un'economia sociale di mercato altamente competitiva in cui la competizione e il mezzo e il sociale il fine
Dobbiamo
Allora mettere in discussione abitudine di pensiero e stereotipi culturali che agiscono nella nostra mente come fossero dei dogmi
Certi approcci ideologici e tecnici spicci non hanno più preso sulla realtà come dimostra la fatica di uscire dalla crisi dell'euro
Una società non può funzionare solo sulla base
Di pretese legali ma ha bisogno di spazi di generosità
Non tutto può essere ridotto ha interesse o utilità perché su queste basi non si genera nel coesione sociale né di solidarietà
In sintonia con i vescovi europei
Sosteniamo sia la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie
Sia il suggerimento di criteri per la limitazione dei compensi dei per i top manager sia ancora
L'appello a mantenere la promessa di destinare agli aiuti ai Paesi in via di sviluppo lo zero virgola sette del prodotto interno lordo
L'economia sociale di mercato
è un concetto che l'Unione europea assunto a proprio fondamento e sul quale a imperniato la Strategia Europa
Due mila venti una strategia che ruota attorno a tre priorità cioè la crescita intelligente sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e l'innovazione
La crescita sostenibile
Cioè promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse più verde più competitiva
E crescita inclusiva cioè promuovere un'economia
Con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale
A livello globale
La competizione soprattutto fra modelli sociali e quello europeo che pone particolare enfasi su coesione sicurezza sociale
Deve confrontarsi con quello americano che declina la libertà economica in chiave più individualista e con quello cinese che coniuga una crescita tumultuosa dell'economia con il permanere di forti limitazioni dei diritti civili e sociali
Come si vede in questa competizione sono in gioco le conquiste sociali che fino ad oggi hanno contraddistinto l'Europa
Anche per la questione dell'ambiente e delle risorse energetiche evidente drammatico il vuoto della politica intere decenni sono stati sprecati dietro un oceano di parole e buoni propositi puntualmente dimenticati
Limitandoci i problemi di stretta attualità come il polo siderurgico Ilva di Taranto le miniere di carbone del Sulcis e gli impianti di alluminio dell'Alcoa
A Portovesme in Sardegna domandiamoci
Che cosa hanno in comune pur nella loro specificità
A me sembra che almeno tre caratteristiche meritano di essere sottolineate il conflitto tra due diritti non subordinata Belluno all'altro cioè il lavoro e la salute
L'alternativa tra lo sviluppo economico e la la tutela dell'ambiente infine la latitanza impotenza della politica il ritardo scandaloso con cui essa interviene risolvere i problemi
A dire il vero
Quest'ultima caratteristica chiama in causa non solo la classe politica ma anche quella sindacale e imprenditoriale non ci tiriamo fuori neppure noi che avremmo dovuto diciamocelo far di più nella denuncia
Non solo
Esempio per capire la gravità del problema in una città ad alto rischio come Taranto il registro dei tumori è partito solo nel due mila e sei
Mentre nessuno in grado di documentare quali siano stati i danni nei quarant'anni precedenti un'omissione intollerabile
Proprio ieri citavo
La l'omelia
Che Paolo sesto ottenne all'Ilva di Taranto a Natale del mille novecentosessantotto in quell'occasione ebbe a dire la fitta vale più del lavoratore vale più di qualunque prodotto
E questo l'elemento centrale non esiste la possibilità di subordinare la vita a qualcos'altro
Sui temi dell'ambiente delle materie prime e delle risorse energetiche e opportuno fare un rapido accenno anche al recente summit mondiale
Io più venti che si è tenuto a fine giugno due mila dodici a vent'anni esatti dalla prima appunto quella del due mila
Del mille novecentonovantadue
Primo incontro con i grandi della terra si accordavano a Rio de Janeiro per una prospettiva di sviluppo sostenibile a livello planetario
Nell'incontro di quest'anno sono emerse con forza le ragioni per cui si devi evitare che anche il Polo artico diventi oggetto di un'economia predatoria che non conosce limiti di profanazione pur di procurarsi nuovi giacimenti di petrolio e gas
E anche questo ci dimostra il bisogno di politica
Dopo circa un biennio dall'inizio della primavera araba alcuni contrastanti risultati sono già visibili in Tunisia ma soprattutto in Egitto
E però il dramma della Siria in queste ore anche quello della Libia ad infiammare ancora il Medioriente a rendere evidente la strada lo strutturale impotenza dell'ONU
L'auspicio e che il viaggio del Papa
In Libano che si protraeva da oggi a fine doppia fino a domenica io credo che mai essere spiritualmente uniti a questo grande Pellegrino
Qui previsto nel Medioriente
Coraggioso
Ad andare in terre tutt'altro che pacificamente ebbene questo viaggio la auguriamo che possa rappresentare un segnale importante nella direzione di una riconciliazione nazionale all'insegna della giustizia
Un viaggio coraggioso perché come è noto il Governo di Beirut o si è mostrato in linea di massima favorevole alla Siria del Presidente Assad
Il padre gesuita Paolo Dalloglio
Che è stato espulso dalla Siria
Dopo circa trent'anni per il suo impegno sui diritti umani ha esortato a non fare dell'attendismo una virtù
La riconciliazione nazionale non si deve estendere gli aguzzini
Che dovranno rendere conto dei loro crimini organismi internazionali come il Tribunale dell'Aja e quindi da apprezzare la proposta del Governo italiano di favorire l'esilio di Assad in un Paese arabo
La crisi internazionale dell'euro
Deve diventare un'occasione per superare l'ambiguità che ha caratterizzato fino ad oggi la realizzazione del progetto europeo
Da una parte il modello della casa comune che richiede un'integrazione profonda che connette economia politica e cultura differenti con il metodo di coordinamento e consultazione
Dall'altra il modello
Della casa in ordine dove ogni membro autonomo non risponde degli altri e i problemi sono risolti dalle regole del mercato
Questa duplice inconciliabile prospettiva potrà essere risolta soltanto con una scelta politica da fare quanto prima
La sfida davanti a noi è quella di riportare il nostro Paese a svolsero un ruolo chiave nel rilancio del progetto di unificazione politica dell'Europa
Mostrando al resto del mondo che esiste la volontà di governare democraticamente a livello sovranazionale l'uscita dalla crisi
Il Governo italiano dovrebbe quindi impegnarsi nella direzione della costruzione degli stessi degli Stati Uniti di un'Europa federale
E così anche apprezziamo il gesto del Presidente Monti di chiedere una convocazione di un vertice straordinario a Roma proprio per discutere
Di questi temi del rilancio di un'Europa politica
Lo scenario politico entriamo nelle vicende italiane dell'ultimo anno del nostro Paese non induce certo all'ottimismo e anzi talvolta addirittura sconfortante
Dall'ultimo convegno di studi ad oggi abbiamo assistito ad una lenta agonia del berlusconismo
Ma tutto non tanto dagli scandali sessuali quanto dalla sua intrinseca incapacità politica di dare risposta alle pressanti esige sì dei cittadini del sistema Italia schiacciati da una crisi non solo economica troppo a lungo negata dalle spegnere dei suoi
Ora l'uno e gli altri tentano un'operazione di maquillage a tal proposito ci sentiamo di dire e nessuno restare nessun restyling del berlusconismo
Ciascuno ha le sue responsabilità debba dato per anni più altera essa all'interesse e al benessere e di uno e degli accoliti che al bene comune
Ma la politica tutta agli esponenti dei partiti quasi senza distinzione hanno spesso dato pessima prova di sé e sembra aver smarrito il senso dell'articolo cinquantaquattro della Costituzione
Che attribuisce loro il dovere
Di esercitare le funzioni pubbliche con disciplina ed onore
A tal proposito non si può non condividere il monito del Presidente Giorgio Napolitano che pochi giorni fa a Mestre ha lamentato ancora una volta la perdita di autorità della politica sterzando ed partiti rei di un in FIAT Chimento della loro vita democratica di un chiudersi in logiche di mera gestione del potere e di uno scippo Lare verso forme di degenerazione morale
Invitando il Parlamento a lavorare
Per la revisione del sistema dei di finanziamento dell'attività politica
E al rafforzamento delle norme anticorruzione
Un appello
Quello del nostro presidente che raccoglie un sentimento condiviso tra gli italiani
Dall'indagine che io non so se ha realizzato questo nostro incontro di studi emerge infatti che al primo posto nell'agenda elettorale degli italiani spicca la lotta agli sprechi alla corruzione
Un impegno che gli elettori chiedono alla classe dirigente con urgenza e determinazione
Il discredito dei principali attori della politica io era tale
E la situazione economica così compromessa che un certo punto non si è vista altra soluzione che affidava l'Italia ad un governo tecnico
Da mesi dunque tale esecutivo fa supplenza anche etica alla politica senza poterla realmente sostituire ma di fatto mettendo in standby i normali processi democratici
Mentre lavora per recuperare sui fondamentale dell'economia e sull'immagine del nostro Paese a livello internazionale
Con il contributo degli italiani ancora una volta chiamati a pesanti sacrifici
Il premier Monti ha già dichiarato che il proprio impegno in terminerà nel due mila tredici negando la possibilità di un incarico bis ma ci auguriamo
Che almeno lo stile istituzionale l'attenzione all'Europa che hanno caratterizzato l'attuale Governo siano fatti propri anche dei futuri governi
Insomma la parola tornerà di nuovo alla politica ma che non si torni alla vecchia politica
Quale prospettiva può darsi la nostra nazione il berlusconismo che molto più lo voglio ancora una volta ribadire tante volte l'abbiamo lamentato che è molto più
Che Berlusconi
Perché va molto al di là
Della figura e forse anche dello schieramento oggi ne abbiamo coscienza che Berlusconi ha rappresentato
Ebbene il berlusconismo lasciato ferite profonde nel tessuto civile del Paese è un'eredità che pesa innanzitutto sul versante culturale
In altri termini come dicevo ci si può liberare di Berlusconi ma non si è detto che ci sia liberati di quella mentalità e di quella cultura politica
Ma non dobbiamo rischiare di sostituire un male con l'altro dobbiamo superare la delusione lo scoraggiamento in vista di una nuova cittadinanza capace di rifondare il patto di convivenza civile
Affinché ogni cittadino sia e si senta parte protagonista della vita del Paese
Siamo convinti che la politica sia un lavoro serio e impegnativo un servizio reso alla comunità e per la comunità e che dà frutti magari non immediati non elettorali ma mira al bene comune
Pensiamo ad una politica alta nobile che si occupa delle trasformazioni sociali culturali demografiche
Che interrogano la nostra democrazia e la nostra convivenza valorizzando libertà e responsabilità promuovendo partecipazione e reciprocità positiva incrementando nel Paese un clima di fiducia
Essenziale contro l'erosione del tessuto sociale
Non si affascinano le nuove tendenze demagogiche qualunquista
Peraltro
Non nuove della cosiddetta antipolitica e le ricette semplicistica del green lirismo ne possiamo condividere le fughe indifferenti nel Parco del partito del non voto
Noi da sempre ci occupiamo di alimentare con pazienza il tessuto civile e politico del Paese uno stile democratico e partecipativo un forte investimento culturale ed educativo
Spesso è un compito faticoso ma è l'unico in grado di produrre risultati stabili e duraturi di cui l'Italia ha bisogno
In voi il disincanto generato dagli scandali della politica si trasformando nella disaffezione al voto ogni stende in sterile pro protesta ma in proposte costruttive in polenta positiva
Ma non per questo semestrale l'insofferenza verso l'attuale sistema partitico insensibili alle richieste presenti dell'antipolitica
Se infatti come è scritto di recente gesuita Giacomo Costa in essa sono presenti spinte nichilista né che feriscono la coscienza democratica non va trascurato
Non va trascurata la sua carica trasformati IVA e le energie positive che segnalato un problema e possono fornire le risorse per la ricerca di una soluzione
Nell'antipolitica si può annidare passione per la democrazia interesse per il bene comune che non vanno dispersi ma rappresentati
Non vogliamo quindi una politica autoreferenziale ma capace di pensare ed agire in un'ottica progettuale di aprire
I propri orizzonti temporali di costruire autentiche relazioni di fare sintesi di elaborare una grande risposta collettiva insomma una politica che non in segua come hanno scritto di recente
Un bel libro Cesareo Baccarini il narcisismo presente nella società per questo concordiamo ancora una volta col Presidente della Repubblica nel non voler demonizzare i partiti che sono strumenti indispensabili e della società
Noi crediamo come De Gasperi che un partito non è fine a se stesso un partito e l'organizzazione di una buona volontà che a un certo programma ma con un certo spirito che viene da concetti superiori a quelli che possono muovere la vita quotidiana ed è al servizio di una causa
Richiamiamo quindi partiti alla loro funzione fondamentale e al loro rinnovamento
Perché siano in grado di recuperare credibilità e legittimazione di rispettare pienamente con l'articolo quarantanove che li invita della Costituzione che li invita a concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale
E vogliamo farlo
Partendo
Per appunto da qui dal nostro incontro di studi per interrogarci su una tradizione da aggiornare reinterpretare alla luce del presente su una corrente culturale che può contribuire a rigenerare le risorse per la rinascita democratica del Paese
In questo senso accogliamo con grande favore e vogliamo rilanciare l'appello che il Cardinal Bagnasco a fine agosto ha rivolto i fedeli della comunità di Genova ma in realtà a tutta l'Italia
Riferendosi allo scenario Fosco disegnato alla crisi il Presidente la Conferenza episcopale ha tenuto a sottolineare che
Uscire dalla strettoia e possibile ma solo insieme
E mettendo in guardia
Dall'affrontare questo momento decisivo con formule rapide e parziali
Ha ricordato che questa è l'ora di una solidarietà lungimirante dell'assoluta concentrazione sui problemi prioritari nell'economia del lavoro della rifondazione della politica delle procedure partecipative della riforma dello Stato
Problemi
Che hanno come centro la persona e ne sono il necessario sviluppo altrimenti continua Bagnasco le conseguenze sono devastanti la società si sfalda
I dati raccolti da in sosta per reati ci confortano in questo senso
Le parole
Che suscitano sentimenti più positivi tra gli italiani
Sono quelle che richiama la comunità e coesione cioè famiglia solidarietà partecipazione lavoro e bene comune
La risposta italiana alla crisi sembra e sarà allora
Una risposta comunitarie non individualistica
Ecco perché e altri sono concordi nel ritenere
Che laddove prevalgono il profitto o le visioni parto il collare Istica distorte non c'è futuro per la comunità non c'è più un voi ma sono tanti io in balia di se stessi
Per questo siamo disposti a fare la nostra parte per coltivare l'insieme di qui parla
Il cardinale e richiamiamo la politica italiana farà altrettanto
L'Italia
Ha urgente bisogno di una nuova politica non più tempo di affidarsi alle rendite né di abbandonarsi all'acquirente della gestione tranquilla oggi e il tempo di scelte nuove
Nuove proposte nuove prospettive da condividere maturare insieme
Sentiamo la domanda dal Paese e tra i cattolici in particolare a nessuno è lecito il tirarsi indietro tutte le forze di un Paese devono cooperare insieme per un progetto d'Italia ed Europa alla ricerca di un programma sorretto da una visione di società
Che possa condurci fuori dalla crisi
L'obiettivo è possibile ma in una società policentrica come la nostra sono necessarie concertazione sussidiarietà pre coinvolgerà ognuno nella sua responsabilità e svegliare
La solidarietà di tutti
Ad cattolici e chiesto un nuovo protagonismo non ci mancano testimoni profetici
Sturzo Dossetti Tina Anselmi i nostri Maria Federici e Livio Labor e nemmeno purtroppo i martiri della Repubblica come Aldo Moro o Vittorio Bash lei
Dal loro esempio traiamo la nostra fonte di ispirazione per essere più utenti ci più incisivi alla continua ricerca di un legale costruttivo tra la comunità ecclesiale e quella civile
Come amava ripetere Lazzati dobbiamo costruire uno spazio di ricerca e innovazione una circolazione di cultura e di opinione che entri profondamente nel tessuto ecclesiale civile
Occorre moltiplicare il ruolo che i
Dove si costruisca in modo collettivo corale partecipato orizzontale un'attitudine al pensare politicamente
Anche così prendiamo come la sfida educativa che la Chiesa italiana
Ha chiesto ha scelto di affrontare c'è bisogno di una elaborazione culturale alta e popolare per fecondare grandi temi del nostro patrimonio
La partecipazione democratica alla giustizia sociale i diritti di cittadinanza il lavoro decente e dignitoso il welfare iniquo e universale la cultura della pace l'interesse per la comunità territoriale in un orizzonte europeo
L'impegno dei cattolici si scrive in un contesto preciso
Dopo il Consiglio lei Kato cattolico non si può nascondere c'è bisogno di un mercato maturo competente e responsabile che si vi Breda una condizione di afasia da una mentalità clericale perché ritrovi il coraggio dell'autonomia nell'ordinare le cose temporali
Tutti i cristiani devono prendere coscienza della loro della propria speciale vocazione alla comunità politica dice la gaudium spesso
Si tratta di essere responsabili del bene comune
Ci ha chiesto di armonizzare autorità e libertà iniziativa personale solidarietà unità e diversità
Nella vocazione cristiana la partecipazione alla costruzione del Regno di Dio passa dalla partecipazione all'edificazione della città dell'uomo quindi siamo chiamati all'impegno
E a non applicare alla partecipazione politica
Oggi
Nella società plurale aperta Posse colare l'impegno politico diventa il banco di prova per un credente in un dialogo autentico e maturo c'è un compito essenziale da riscoprire
Pietro Scoppola ricordava che la secolarizzazione e certe una durissima prova per la Chiesa ma non è una vittoria per la cultura laica
Tutte e due tutte sono aggredite dall'impatto con una società di massa di tipo consumistico
Siamo convinti per la necessità della dimensione religiosa che al fianco di quella culturale fornisce senso una comunità
C'è bisogno allora di una politica che difenda Curiel promuova i valori umanistici della cittadinanza dall'assoggettamento dall'interesse privato
Traendo forze ed energie sia dalla Comunità religiosa sia da quella etica dal sapere del del sapere del diritto
Così si attualizzano le parole della lettura genietto che invitano i cristiani ad essere anima per il mondo
Oggi ci ha chiesto la presenza visibile da utenti ca radicata sul territorio e capace di rappresentare la comunità cristiana l'intera cittadinanza non ci spaventa essere piccolo gregge diceva
Intanto Amato Cardinal Martini una situazione di qua una qualche marginalità sociale si può vincere non con lamento che diventa egocentrico infantile bisogno di rassicurazione esterna
Bensì
Con la sobrietà e la pazienza di chi vede in ogni tempo all'opera le forze che mirano al bene dell'uomo insieme quelle che invece lo contrastano e confida del signore della storia
L'esperienza di Todi ci ha insegnato la possibilità di creare occasioni di incontro dove organizzazioni sociali organizzazioni ecclesiali Riccone Mosconi il loro patrimonio comune vita Palazzo famiglia libertà religiosa economia fondata sulla solidarietà la giustizia sociale
Questi sono i grandi temi dell'incidente sociale dalla Raimondo Parma-la Pazzini interressa dalla Popolare un progressi alla Caritas in veritate ne scaturisce uno stile che guarda gli ultimi prima che i ricchi
Che chiede attenzione alla persona e alla sua dignità prima che all'interesse dei capitali che ricerca una nuova etica del convivere nella diaspora individualistica
Todi c'è segnato anche che non c'è bisogno di un partito cattolico non è più il tempo da Democrazia Cristiana la differenza nella presenza all'interno degli schieramenti e legittima e opportuna
Perché può aprire
A punti di vista diversi che possono far crescere una visione complessa di bene comune all'interno della comunità ecclesiale e può contribuire a costruire ponti tra le forze politiche nel Paese spesso dilaniato da sterili schermaglie retoriche
A cinquant'anni al Consiglio e tempo di un luogo riconosciuto più l'organismo formale in cui potersi confrontare per decidere le scelte da compiere in ambito civile
E tempo di uno stile dialogante capace di rispettare le diversità ma diretto ad una visione di sintesi per il bene comune del Paese dei cittadini uno stile di concertazione che coinvolge tutti i soggetti uno sia di sussidiarietà che chiede la responsabilità di ognuno al proprio livello
Non rinunciare alla propria storia nelle proprie specificità
La presenza dei cattolici si è distinta sempre in forme diverse noi con la nostra tradizione ci collochiamo nel solco del cattolicesimo sociale democratico
Che si ispira al personalismo comunitario che ha visto elaborazione del Codice di marines e del codice di Camaldoli
Ribadiamo
Ancora un le nostre scelte identitarie riformismo per l'innovazione sociale la laicità delle istituzioni la cultura la mediazione una politica una democrazia attiva che si riconosce nella partecipazione consapevole dei cittadini e dei corpi intermedi
Ma oggi
E decisivo andare avanti perché è necessario coniugare questione sociale e questione antropologica oggi c'è un nuovo pensiero da elaborare non ci sono soluzioni pre confezionati alla sfida degenerative della generati vita sociale di un welfare responsabile delle opportunità di un lavoro dignitoso innovativo la cittadinanza aperta
In una società multietnica dove le istituzioni sono vicine alle persone
Sappiamo
Che di fronte a noi il percorso è lungo ma facciamo nostro l'invito di De Gasperi non sono state sui disabili espedienti
Non è illudete vi con una tregua momentanea
O con compromessi instabili guardate
A quella meta ideale fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla grazie
Grazie Presidente con l'acqua relazione attenta puntuale ci fa entrare nel vivo dei nostri lavori della giornata
Di oggi
Prima di dare la parola al professor Acampora invito gli altri ospiti qui a salire sul
Al tavolo
E diamo inizio come diceva Roberto Rossini
Ai nostri lavori dedicando la prima parte è una sessione
Proprio storica per questo invito il professore
A Campo ora docente di storia contemporanea l'Università IULM di Roma e cofondatore redattore della rivista residenziale di storia punto netta che ha compiuto studi sul personaggi come Dossetti e De Gasperi alzare il suo intervento
Intanto
Buongiorno a tutti
Ovviamente un
Ringraziamento per
Per l'invito
Che io molto apprezzato come ho apprezzato molto il
Il documento di preparazione del
Della discussione del genere di queste giornate
Che è un documento punto
Proposto come una base un canovaccio insomma di discussione mi fatto piacere peraltro anche un piacere biografico se vogliamo trovare molto linguaggio razza piano così come nella relazione del Presidente o il
Questo mi fa molto piacere sono c'è una
Chiara consonanza ecco e questo mi
Mi fa sentire anche un po'così a casa ricco
Io cercherò di fare una una relazione che sia il meno possibile una sintesi del cattolici si della storia del cattolicesimo democratico
E politico perché penso che ognuno di voi la conosca abbastanza bene
Mi sembra di fare una cosa abbastanza inutile quindi ho preferito impostare un po'il discorso cercando di andare a vedere gli elementi più problematici
Cioè di aggiungere i problemi che elementi critici
Che certamente nella storia lunga del cattolicesimo democratico e sociale non sono manca anche per la nostra storia
Tortuosa nazionale
Dunque
Cominciamo immediatamente andare a vedere dove che
Che troviamo l'origine
Nel concetto di
Democrazia cristiana perché poi è questo il punto di riferimento fondamentale che in questa tradizione in qualche maniera
Riconosciamo qualcosa
Ora si volessimo appunto riferimento alle radici della questione democratico cristiana
Credo che dovremmo fare inevitabilmente riferimento
Al momento in cui questa espressione viene per la prima volta utilizzata e non è
Il momento le Partito democratico cristiano nel secondo dopoguerra com'è ovvio non è il Partito popolare del Vice nove come è ovvio non è neanche la Democrazia Cristiana Muriana del degli mille novecento e neanche la concezione Tonio Lina della democrazia cristiana me addirittura riconducibili al triennio giacobino del mille settecentonovanta se novantanove
E lì il primo momento in cui storicamente
Ci si avvicina
Ci si pone il problema di una conciliazione tra due termini che sembravano assolutamente inconciliabili allora democrazia e pensiero Dettori
Ora non mi dilungo naturalmente sulla questione
Era una sparuta minoranza corsi realmente questo tipo di problema supponeva anche in maniera
Che oggi appare inevitabilmente ambiguo è molto molto diciamo così problematica
Per chi è interessato i lavori di
Vittoria non alle giunte la
E anche di un fine storico come Luciano querce hanno messo ampiamente l'evidenza insomma le caratteristiche di Quistello questa prima embrionale
Esperienze
Ripeto benché in modo insomma piuttosto incerto ancora profondamente ambiguo e non sempre sincero a dir la verità
Si propone ora trovare un terreno comune insomma delle modalità di convivenza tra questi due termini che ripeto apparivano allora inconciliabili ma il problema
Allora fu innanzitutto di una possibilità di conciliazione
Con il principio democratico storicamente determinato su quello emerso
Dalla Rivoluzione francese parlano di democrazia politica naturalmente
Questo
Discorsi realtà coinvolgeva anche
La più complessiva questione del confronto con il pensiero illuminista con il razionalismo e con la secolarizzazione che è uno dei vettori se non il vettore della modernità
Ora il problema è che si pone dunque
Rispetto a questo discorso che secondo me un po'l'origine di tutto e se ne ignoriamo non comprendiamo tutto quello che viene dopo
è il rapporto complessissimo
Con
La modernità
Rapporto complesso
E il mondo cattolico un mondo frastagliato che chiaramente non può essere mai concepito come uno monolite è un errore di prospettiva ragionare sempre con se il mondo cattolico fosse un unico ma che
Ha manifestato un certo tipo di atteggiamento storicamente determinatosi è una miopia storica non ci aiuta a comprendere
Proprio in seguito alla storia del del
Del cattolicesimo debba del pensiero dei movimenti e del mondo diciamo così geneticamente indicato un appunto cattolico democratico
Però c'è in qualche modo è possibile individuare una lettura dominante rispetto a questo problema la civiltà moderna la secolarizzazione allora naturalmente
E che si sviluppa in tutto l'ottocento e che arriva fin dentro novecento ci aiuta a comprendere anche perché una parte del mondo cattolico anzi la parte prevalente del mondo cattolico avuto un determinato rapporto per esempio con il fascismo
Almeno per il rinnovo
Il quale era questo atteggiamento prevalente rispetto al fenomeno della modernità qual era la lettura l'interpretazione con la modernità era vista seguiamo una sorta di visione apocalittica con la modernità anticristiano alla Civitas diavoli una sorta di
E ci satanica che
Il cui obiettivo era la distruzione della cristianità della civiltà cristiana così come storicamente si era determinata nel corso dei secoli
E l'Ottocento diventa un secolo cruciale per capire poi successivi appunto sviluppo novecenteschi ora
Proprio nel diciannovesimo secolo prende piede una lettura del processo storico in cui i frutti maligni della modernità ed erano queste le espressioni utilizzate non è una sopra interpretazione penso che lo sappiate
Più e meglio di me questi frutti erano visibili prevedano la democrazia politica il liberalismo il razionalismo io originavano in realtà dalla rottura protestante e così costruisce che in questo momento una vera e propria genealogia degli errori
Che partendo dal protestantesimo coinvolge razionalismo liberalismo il democratico democratici istmo fino ad arrivare
Al socialismo che l'ultimo approdo di un processo degenerativo
Ora la risposta cattolica
Che non è genericamente cristiana perché com'è noto diverso l'atteggiamento di altre confessioni cristiane silenzio all'America
Ecco la risposta cattolica non è però
Com'è ovvio solamente negativa ma si propone su un duplice piano
Dalla parte della propria elaborazione del mito della cristianità medievale che è un mito apertamente antimoderno
E che poi
Con lo sviluppo della società di massa utilizzerà strumenti modernissime il caso di gemelli il caso più noto ed emblematico ma il contenuto rimane un contenuto di rifiuto della modernità rimane un contenuto anti moderno
Secondo punto decisivo per il nostro discorso che
La questione delle masse la possiamo sociale la coesione sociale è una questione del ma siccome rapportarsi di confronti della nuova società di massa incipiente
Ed è un problema che si pone soprattutto sul finire del secolo diciannovesimo M. medie assolutamente noto il lavoro di Leone tredicesimo non civica rerum innovare uno del mille ottocentonovantuno che ha l'obiettivo
Fondamentale di combattere
Il socialismo di quelli cristiani Zare masse proletarie
Che inseguito alle agli sconvolgimenti della rivoluzione industriale furono devastanti sotto tantissimi punti di vista
Avevamo perso i propri tradizionali punti di riferimento ed erano divenute Tirreno
Ovviamente di propaganda per il socialismo c'è un ulteriore punto che va considerato vado sempre molto velocemente l'ostilità della Chiesa al processo di unificazione nazionale ora qui
Sono un po'di tempo di verità storica in occasione del centocinquantesimo
Dell'Unità d'Italia l'anno scorso mi è capitato più volte
Di leggere interpretazioni in cui il ruolo della Chiesa cattolica e del cattolicesimo nel Risorgimento era
Un po'stravolto cioè se è vero
Ed è vero
Che
Il cattolicesimo italiano e soprattutto il basso clero
Ha svolto un ruolo importante nei primi moti risorgimentali con il cosiddetto periodo eroico
Se è vero pure che quel mondo non ha rifiutato affatto l'idea di nazione il paradigma neo quella scuola le culturismo nella testimonianza si può discutere naturalmente
Sui fondamenti di questa elaborazione sulla validità o meno ma certamente è un'elaborazione che a che fare molto con il concetto di nazione
Se è vero tutto questo è altrettanto vero che l'antagonismo nei confronti del processo risorgimentale così come si è storicamente realizzato e cioè guida liberale fu totale cioè il non è spedite è figlio certamente dell'occupazione
Italiana di Roma del venti settembre del settanta ma è anche legato a doppio filo
Con documenti tanto per fare un esempio con il si il lavoro il sessantaquattro che numeri appunto i satanici gli errori del mondo moderno
Ora
Mettendo insieme le cose vediamo che l'anti razionalismo l'anti socialismo l'antiliberali ritmo l'anti materialismo sono tutti gli elementi che faranno convergere la Chiesa cattolica con il fascismo
Cioè quel che si realizzerà con il fascismo non è soltanto un contingente e opportunistico legame su chi sfrutta kit ma una convergenza profonda nella lettura della civiltà moderna cos'è la modernità
Qui è un punto delicato e preciso perché poco creare magari qualche
Ambiguità
Attenzione naturalmente perché questo non significa affatto che tanto il fascismo quanto la Chiesa cattolica si muovano in una direzione
Antimoderna appunto
E soprattutto ma questo è ovvio lo dà per scontato che facilita cessa cattolica siano la stessa cosa che mi sarei sarebbe assolutamente ridicolo quindi
Eliminiamo diciamo questi
Questi possibili equivoci insomma
Immediatamente anzi il rapporto tra i due pur complicato e molto molto problematico però
Se vogliamo rimanere ancora sul piano della modernità che mi pare centrale preistorici c'è chi ha parlato assai opportunamente di una modernità totalitari
Cioè il totalitarismo fu una risposta moderna hai problemi moderni di una moderna società di massa
E i totalitarismi che sono tutti furono tutti diversissimi comunismo nazismo fascismo molto diverse
Furono fenomeni
Democratici
Furono fenomeno democratici nel senso naturalmente della democrazia totalitaria cioè
Mi spiego
Furono una risposta
Alla fondamentale domanda di partecipazione delle masse
Integrandole con cercando di integrarle a loro modo nello stato di nella vita politica della nazione non entro nel dettaglio della categoria di democrazia totalitari di acque lavorate a decenni fa da uno storico israeliano Iacop al mondo
Fine storico e i suoi legami con la volontà generale Russo Iane quindi con la Rivoluzione francese quindi con il giocabili con il giocabili scusatemi giacobinismo non
Questo il fenomeno che la chiesa il cattolicesimo nel suo complesso avevano davanti ed è il punto è
A mio avviso che su questo
Piano troviamo da una parte
Ulteriori convergenze e dall'altra invece un invito una irriducibile distanza cioè l'idea di una società organica integrale
Naturalmente spiritualmente fondata o la cifra dell'anti materialismo era assolutamente coerente con l'impostazione cattoliche
E ciò che non lo era non poteva in alcun modo esserlo ed invece che il frasche fascismo pretendeva in quanto fenomeno totalitario
Di definire l'unico esso stesso la base di moralità di educare
Il fascismo i cittadini italiani ad una religione che ovviamente non era il cattolicesimo ma la religione e politica fascisti
Su questo aspetto
E su quello connesso fortemente connesso del mito dello Stato come Stato etico produttore di un'etica proprie
Non vi era evidentemente alcuna possibilità di convergenza va da sé di composizione ora
Perché mi sono un po'dilungato su questo punto perché a mio giudizio capire questi elementi
Ecco usale per capire
Il perché la Chiesa cattolica abbandono quella parte di cattolici che avevano scelto un'altra strada che avevano una diversa lettura della modernità
Un diverso rapporto con il liberalismo e le istituzioni rappresentative
E mi riferisco ovviamente al Partito Popolare di Sturzo che fu letteralmente abbandonata a se stesso per queste ragioni
Il passaggio del popolarismo
è fondamentale per molte ragioni ma soprattutto perché i cattolici entrarono diciamo per la prima volta senza troppo ritrosia non tutti dentro il Partito Popolare non tutti perché è un partito molto composito realtà e spesso non non emerge questa cosa
Ma entrano
Effettivamente a pieno titolo nel gioco democratica
Di una democrazia stavolta liberale
Che prevedeva il pluralismo politico idea cioè di essere politicamente una parte e non il tutto e quindi il rifiuto della pretesa di rappresentare il tutto Suso presentano il Partito popolare in questi termini
Non voleva un partito che rappresentarsi cattolici ma sono una parte di questi
Coloro cioè che avevano una precisa posizione politica un programma delle precise idee che non dovevano essere espressione integrale del cattolicesimo che sebbene ispirate dalla fede religiosa non erano una diretta e non mediata derivazione
Questo concetto di pluralismo politico assieme alle istituzioni rappresentative e quindi l'idea della composizione degli interessi che sono naturalmente plurimi e contrastanti
Non sempre conciliabili diciamo facilmente conciliabili
Ecco
E che hanno ovviamente libero diritto di espressione quindi pluralismo politico istituzioni rappresentative diritti civili sono un po'poco questi la base fondamentale la base anche valoriale non solo di di di concezioni il sistema politico in senso formale naturalmente
Ora l'integrazione delle masse cattoliche
Poteva effettivamente passare anche per questa strada cioè la piena accettazione delle regole della democrazia liberale fa così non fu
Ora questo discorso sarà ripresa nel secondo dopoguerra
Come è noto dalla Democrazia Cristiana
E qui
Eliminiamo un po'di banalità della vulgata storiografica che è sempre che manifesta sempre grandi grandi difficoltà di riportare a livelli più diffusi diciamo così
Più accessibile non addetti ai lavori i risultati la ricerca storica molto spesso c'è uno scollamento impressionante
Ora
La democrazia cristiana non è la riedizione del popolarismo a parte il fatto che il Partito Popolare ricordiamoci sempre durato sette anni c'è un'esperienza di sette anni e gli ultimi assai assai tribolare
è una cosa completamente semplicemente diversa questa mi mi mi pare abbastanza evidente e non solo perché in mezzo vi erano le generazioni cresciute sotto il fascismo
Ma perché il fascismo ha lasciato delle tracce che non poteva che essere diversamente
Anche nella generazione dei popolari che aprissero molte lezioni di quell'esperienza De Gasperi in primis perché grande politico sapeva benissimo leggere la realtà in cui si trovano
Ora in questo senso andrebbe
A mio modo a mio modo di vedere andrebbe un po'abbandonata l'idea di una DC come una sorta di riedizione aggiornata dei popolari e ideologicamente fondata sulla dottrina sociale della Chiesa che
Certo ebbe un ruolo ma
In realtà del vero concretamente abbastanza marginale la DC
Costruisce invece
Nei suoi anni iniziali con De Gasperi grande protagonista ma non il solo protagonista
Nove identità politica del partito che inevitabilmente si rifletteranno sulla nazione intera abisso il ruolo centrale che lo dici aveva nel sistema politico italiano ora quali sono queste identità vado velocemente a
A vedere il suo rigore super molto di più ma come dire
Il tempo naturalmente non me lo consente prima di tutto naturalmente la nazione l'Italia nazione cattolica e la DC come il Partito della Nazione questa definizione è una dei
Di Alcide De Gasperi che cristallizza nel secondo Congresso Nazionale dell'UDC nel mille novecentoquarantasette il Partito della Nazione che è tornato anche un po'diciamo in house ultimamente
Se ne riparla perché è un punto mi pare con un'impostazione abbastanza sensibilmente diversa
Seconda questione poi ci ritorno su questi temi perché voi un poco approfondirli
L'identità settantatré l'identità europea
Naturalmente l'Europa dal punto di riferimento fondamentale
Un'Europa le cui fondamenta sono cristiane che va costruita coerentemente con queste fondamenta quest'Aula missione una roba che ha una missione da compiere di civiltà
Anche in un contesto come quello della guerra fredda che aveva oggettivamente marginalizzato l'Europa nel contare nel contesto internazionale
Terza questione fondamentale terza identità politica
Fondamentale quell'occidentale e atlantica che impegna molto la politica Degasperi Ana che almeno fino alla fine del cinquantuno è
Diciamo così prioritari anche rispetto a quello europeo
Ora poi in mezzo ci sarebbe anche la questione dell'identità latina ma naturalmente non la prendo perché di intreccio tra quest'identità ci porterebbe lontanissimo però voglio
Precisare alcuni passaggi che mi sento inutile anche per capire oggi il documento che è è stato preparato dal centro studi che ripeto apprezzo molto perché nonostante un
Ovvia sintesi toccare i punti secondo me non banali
Ebbene già qualcuno richiamerò anche
Così mi permetto di in qualche modo beh sto un po'critica ma
Sempre con un in realtà un grande
Grande considerazione soprattutto con
Consenso ecco
Secondo punto questi limiti ci possono aiutare anche a capire qualcosa di più rispetto alle anzi di oggi che
Sento un po'nell'aria da da da diversi da diversi mesi
Ora lasciatemi precisare un poco alcuni aspetti di queste
Nuove identità che hanno segnato la nostra storia contemporanea co cominciamo con la nazione
L'operazione compiuta dalla DC Degasperi Anna
E di costruire il partito della nazione secondo due direttive fondamentali uno richiamo al par rimane quel folle Italia e una nazione cattoliche quindi noi siamo i migliori e chiude implicite presentati di questa anima nazionale
Attenzione che questo discorso inversione critica è stato utilizzato molto sotto lo Stato liberale pensiamo all'anti Giolitti istmo
Naturalmente la versante cattolico in quella
Famosa
Dicotomia tra Paese legale paese reale la critica alla classe liberale essere di rappresentare il Paese legale ma non il Paese reale e i cattolici lo declinava in questo modo essendo il Paese in realtà
Anima
Profondamente dal cattolicesimo cioè l'anima della nazione e la religione cattolica voi
Siete la negazione di questa stessa Regione non risiede diciamo così gli autentici rappresentanti
Ora
Altri naturalmente lo definiamo in maniera diversa
Non erano soltanto il recupero di questo paradigma né Guelfo ma anche una lettura
Intelligente anche se un po'manipolata diciamo naturalmente ma serviva l'autolegittimazione della nuova classe dirigente democristiana come classi dirigenti e guida
Della ricostruzione del secondo dopoguerra una lettura una lettura della tradizione risorgimentale completamente nuova in cui si enfatizzano da una parte il ruolo attivo del cattolicesimo mi riferivo appunto prima al basso pleno le prime moto risorgimentali e dall'altra invece sì
Metteva un poco ai margini il grande contrasto che aveva caratterizzato il processo risorgimentale
Ma soprattutto le grandi culture politiche del Risorgimento
Il liberalismo il repubblicanesimo mazziniano l'umanissimo socialista venivano recuperate nel senso che si diceva che tutto ciò che di buono via contenuto in queste culture politiche in realtà a un'unica grande sorgiva anche il cristianesimo
Ciò che c'è di buono
Viene da lì
E l'espressione migliore del liberalismo
Repubblicanesimo mazziniana dell'umanesimo socialista in realtà attingono tutti al cristianesimo e questo è un modo diciamo notevole anche per essere diciamo così l'espressione migliore anche di quelle culture politiche
Il discorso era non siamo oggi reali e veri eredi della tradizione risorgimentale per quanto paradossale compagnie era esattamente questa l'elaborazione e l'interpretazione del Risorgimento che la classe dirigente democristiano offriva infortunio
Mi se stesse è chiaro che questo tipo di discorso si rifà molto a
Lo lo richiamo solo velocemente al concetto di democrazia cristiana o meglio il concetto della democrazia che ha sempre radici evangeliche
Era stata elaborata da Ozzano anche da un filosofo fine direi come arrivi dal sommo
E che poi era stato poco cristallizzata nella formula
La democrazia o sarà cristiana o non sarà facilitato sarà cristiana o non sa
Secondo punto l'Europa
Qui forse mi mi dilungo un po'di più perché mi sembra importante
Anche qui fa un po'di chiarezza storica ora
Mi sembra un po'immediato perché siamo abituati a immaginare un approccio incondizionato all'ideale europeo
Ed è vero per certi versi ma sono corrette dire qualcosa di più per non essere
Così insomma banali superficiali
Innanzitutto non è vero che la DC abbia da subito appoggiato e promosso un progetto di unificazione politica dell'Europa occidentale semplicemente non è vero anzi i primi anni del secondo dopoguerra le pongo era concepita la costruzione di un'Europa politica era concepita come un'utopia assolutamente impraticabile e lo diceva non lo dicevano su alcuni giornali partito l'UDC ma non i comizi lo dicevano
Senza insistentemente di Ryanair
E nella retorica dei pareri dell'Europa
Troviamo tre grandi statisti democristiani Schuman Adenauer che De Gasperi e anche qui è vero ma fino a un certo punto
Sì mi mi limito naturalmente soltanto a De Gasperi perché ci riguarda da vicino ma realtà discorso BA vale anche per le dici
Gli altri partiti ad ispirazione cristiana
Dell'Europa occidentale è piuttosto diffusa l'idea di un De Gasperi europeo per eccellenza insomma una sorta di di di federalista ante vittima sin dalla sua giovane esperienza politica mentre s'nel Trentino asburgico
Non è così alcuni storiche alcuni lavori insomma hanno recentemente dimostrato che appunto la questione molto più molto complessa insomma
Va ricordato questo mi limito a questo un vero concreto approccio all'unificazione europea e presenti Degasperi soltanto dal finire del cinquantuno sino alla morte che ha nell'agosto del cinquantaquattro sono tre anni scarsi ci settantatré l'impegno politico europeo dire Gasperi si limita a questi anni è un impegno
Serissimo fortissimo l'ambasciatore belga
Dirà che de Gasperi sarà
Gli un mistico dell'Europa lo definisce così su come la definizione anche abbastanza azzeccata perché in quei tre anni insiste in questa direzione una maniera
Straordinaria
Come veniva trattata all'Europa prima di questo approccio l'Europa era un'idea
Guida
Doveva essere
Lo dice De Gasperi spesso
Il nuovo mito da offrire alle giovani generazioni lo dice un discorso al Senato del novembre del cinquanta parla di mito in senso Soriano
Mito un senso Soriano come
Intendeva religioso sorelle cioè un mito un'idea forza capace
Di suscitare entusiasmo e consenso tra i giovani contesi Tremiti comunisti allora e quelli rinasce enti
Dello fascismo
L'Europa doveva essere la nuova sede per cui lottare in un futuro questo è il suo e il suo discorso
E dopo circa un anno queste condizioni
Per una concreta lotta sul piano delle
Europeista
Comincia a diventare in qualche maniera concreta sembra
Sembra diventare punto una realtà prima o poi con il Piano Schuman ma non tanto con il Piano Suma né perché lì si rimane sul contesto naturalmente economico e non si voleva
In quel momento un passaggio
Di carattere federalista né confederale c'è un passaggio sul piano politico
Ma
Questo tipo di impegno sarà concreto nella Comunità europea di difesa
Cinquantadue e poi dell'articolo trentotto del trattato dalla scende che richiamava la possibilità di costruire una comunità politica europea
E ci sono dei lavori bellissimi di un progetto fallito ma che sarebbe molto utile andarsi a rivedere oggi quei documenti per capire perché certi passaggi in realtà non sono stati ancora risolto oggi in primis l'annosa
Ormai decennale questione della politica estera europeo
Anche qui poi Degasperi non è un federalista non non all'approccio federalista considera lo Stato nazione ancora importante considera la nazione importante per l'Europa e la nuova pace devi inglobare le padri preesistenti non le deve annullare
Il potere sovranazionale che deve essere costruito un potere sovranazionale che deve coesistere con lo Stato nazione
Dopodiché
Supplementare ecco indotto che si trattano questioni di equilibrio di giusta pulsazione giustapposizione scusa
Il problema
In sintesi è
L'europeizzazione delle Massimo
A mio modo di vedere quando si parla di
Patrick europea costruire un'identità europea si parla di questo allora si parlava europeizzazione delle masse oggi se non vogliamo utilizzato la parola mass che sembra essere diciamo così
Polemica o poco poco rispettosa netta dei popoli educati delineata proporci Dentamaro d'Europa interamente intesa
Parliamo di popoli per Luca le utilizzazione dei o oli che mi pare che sia esattamente
Un problema centrale nell'agenda poli dovrebbe essere centrale agenda politica mi pare che sia stato anche richiamato nel documento cioè trovare problemi per trovare strumenti di partecipazione i
Democratizzazione
Di appartenenza anche simbolica cioè oggi l'appartenenza
Europea e simboli Giata dall'euro dall'Unione monetaria che è un po'pochino per sviluppare un sentimento di appartenenza tale da
Suscitare consenso ed entusiasmo alle popolazioni questo a meno di salto un po'di passaggi
Mi pare di sì
Terza questione il Patto atlantico e vado velocissimo qui perché è una storia che immagino conosciate benissimo
Allora intanto in chiave storica passaggio vaffa sullo storico devo necessariamente fare stiamo parlando naturalmente di un patto firmato nell'aprile del mille novecentoquarantanove
Ora
Europeismo e atlantismo si intreccia con o profondamente nella politica estera Degasperi Ana e
Democristiane e quindi dato il ruolo centrale appunto di questi uomini chi qui e di questo partito nel sistema politico italiano della Nazione italiana
E questo intreccio
Naturalmente porta privilegiare prima l'uno poi l'altro inizialmente l'intenzione di De Gasperi era di sfruttare
L'articolo due del Patto atlantico che era un articolo che permetteva il superamento della natura del patto che era militare
E la costruzione di una comunità atlantica che voleva essere solidale sul piano
Politico sociale economico culturale
Un progetto che
Naturalmente fallisce per molte ragioni complesse che sono profondamente intrinseca diciamo così pro dalla qualità
Nel sistema internazionale della guerra fredda
E che ponevo contribuisce non è il solo elemento ma contribuisce certamente a far spostare l'attenzione verso il piano europeo verso la costruzione di una comunità europea da parte italiana di De Gasperi in primis però
Certamente l'appartenenza accidentale
Un risultato la dato su due piani uno sul piano della finita di valori perché attenzione De Gasperi
Vedeva nell'America anche una soggetta un partner con tutte le peculiarità l'originale di distanze eccetera eccetera naturalmente che sono sempre
Considerate
Semmai tralasciate ma deriva anche un partner
Che aveva un'affinità di valori soprattutto proprio nel rapporto tra Regione patriottismo
Qui sono pelle su considerazioni anche rispetto a Tocqueville per esempio e alla lettura tocco gridava della democrazia americana no non mi dilungo su questo l'altra questione
Fondamentale secondo me notissima naturalmente dico una banalità ma
Su cui però vale la pena secondo me soffermarci un po'di più perché poi le banalità botte
Se sembrano perder tempo nel nel non nella loro sostanza e cioè l'adesione a un modello politico il cui nucleo fondamentale era la democrazia rappresentativa democrazia liberale ora il centrismo Degasperi hanno
è un po'il tentativo di difendere questo tipo di di di di base sostanzialmente che
Ripeto non solo una questione di regole ma formali ma di che anche di valori
Ora non siamo abituati ormai a interpretare la democrazia in senso appunto liberale
Allora ovviamente non era affatto scontato
Quello che si realizza nel secondo dopoguerra un po'tutta l'Europa occidentale è questo che al crollo dei fascismi
Era corrisposto non solo l'aumento di appeal di vigore di una forza fortemente antiliberale quale quella comunista
Ma anche la scomparsa di punti di riferimento solidi che alla tradizione liberale erano connessi cioè mancavano partitiche movimenti di massa che erano espressione di quella cultura politica liberale
è un problema
Porte
E ciò che avvenne allora fu che tale area liberale è rimasta senza punti di riferimento fu occupata
Da una parte
Dalla democrazia che se non lo crea dall'altra dei socialdemocratici cioè questa convergenza su un'area liberale è rimasta priva
Di punti di riferimento
Soggetti politici diciamo così di massa non anche possono essere significativi in una società di massa
Ora questi nuovi soggetti
Non saranno
Di accettare e sostenere pienamente
Le regole della democrazia politica liberale abbiamo detto il pluralismo politico diritti civili e politici le istituzioni rappresentative e qui voi andrà le istituzioni rappresentative
Che penso che sia un problema ancora
Da da da da da chiarire oggi nel senso che le crisi che
Le istituzioni rappresentative spesso hanno diciamo ci porta
A dover lana rizzare con più attenzione di quanto generalmente non si faccia ciò devo saper un po'di mancati dividendi di parte su cui mi avrei voluto un sono un po'soffermarmi però voglio citare una parte del su questo tema della democrazia rappresentativa una una parte del documento
E dice
Una democrazia soltanto rappresentativa
Il documento approntato dal Centro studi intendo una democrazia soltanto rappresentativa oggi non basta più occorre una democrazia deliberativa e partecipativa dove si legittima il sistema democratico come metodo di
Partecipazione dei cittadini eccetera eccetera giusto bene
Però attenzione cioè io che mi permetto diciamo di fare un una una piccola
Un richiamo di di attenzione non a chi ha steso il documento che sono An Abu insomma che siede assolutamente consapevoli del problema
Ma generalmente per uno e l'utilizzo delle
Delle parole un tentativo punto anche di di essere più chiari possibili perché bisogna far attenzione alcuni alle moda da
Attenzione a rimanere nel perimetro di quel tipo di democrazia so che il superamento rimanga dentro quei del sistema
Perché insisto su questa questione perché
Il rischia di alimentare il clima di scontento sugli istituti rappresentativi che hanno scontato che può essere molto pericoloso attenzione e mi riferisco ad esempio ad alcune
Indicazioni tipo i limiti ha mandati parlamentari non è una cosa così scontata
I limiti a due tre uno non lo so mandati parlamentari perché per formare una classe dirigente c'è bisogno di una sedimentazione
Lunga attenzionano scadere
Nella una sorta di critica al professionismo politico che è un'ingenuità questa la mia
Così mia considerazione banalissimo
Velocemente l'esperienza democristiana
Nell'Italia repubblicana secondo me a individuato due punti fondamentali che sono anche un po'in contrasto con l'esperienza precedente ma
Nel
Farsi del processo storico vanno aggiornata e secondo me bisogna tenerne assolutamente conto oggi con un dato acquisito la prima questione e il rifiuto della tesi organici Istica
Erogazione delicata ripeto da molti punti diviene problematici l'idea organi cistica della società è ha ovviamente profondamente connaturata al pensiero cattolico cioè la ricerca di una sorta di realismo l'obiettivo di una società a conflittuale in cui i diversi diversi interessi possono essere armonicamente composti in un quadro
Unitario
Il corporativismo ne era un po'un'espressione allora fortunatamente abbandonata anche per il fallimento del dell'idea corporativa legato appunto al fascismo per Oliviero calcistica
Rimaneva forte in molti settori del partito e per lungo tempo
E fu soprattutto dalla sindacalista del Partito democristiano
A furono i leader del sindacato nuovo come pastore romani ad esempio
Che sottolineano noi la dimensione inevitabilmente conflittuale del mondo moderno che non poteva essere risolta attraverso il richiamo astratto i principi di ostilità necessari ma non non non
Do come dire non definitivamente risolutori inevitabilmente
Ed è interessata a questo punto di vista anche la realtà la la lettura che romani dava della realtà sindacale imprenditoriale italiana che definiva ottocentesca in questo senso voglio
Ci voglio dire perché occorre sempre molta attenzione quando si sottolinea il carattere parziale frammentario dell'individualismo
E si richiama l'attenzione al soggetto comunità dico attenzione perché il rischio è quello di costruire una contrapposizione e di fabbriche di favorire una sorta di idea comunitaria
Chi approfondissimo radici nella cultura europea non solo Cristiano ovviamente e che ha portato in realtà le esperienze non proprio esaltanti lo dico un po'riformisti da mente
Cioè il richiamo mi spiego il richiamo sacrosanto dal mio punto di vista la dimensione comunitaria
E al personalismo comunitario ad esempio
è necessario al riconoscimento dei doveri nei confronti della comunità l'idea che un individuo isolato dal contesto comunitario è un individuo e lo dico qui banalizzando l'assunto del personalismo
Non pienamente realizzato nella sua personalità
Ed è un richiamo anche alla responsabilizzazione alla partecipazione alla vita appunto comunitaria ma ripeto bisogna fare attenzione a non sottostimare come storicamente
Il richiamo ad una dimensione comunitaria organicamente intesa abbia speso coinciso nell'esperienza storica con il soffocamento dell'individuo e dei suoi diritti e delle sue libertà
Secondo punto velocissimo veramente non c'è cerco di sul prezzo possibile
L'avete richiamato lo conoscete benissimo di valore della mediazione e qui la figura
Più rappresentativa a mio modo di vedere è Aldo Moro
Sulla cultura della mediazione la cultura della mediazione che non è soltanto un metodo la mediazione politica ma è un valore qualcuno ha detto in Moro è il primo dei valori politici
Ora
Perché voi insisto su questa questione della del della mediazione
Perché una delle critiche che più
Sono ricorrenti le critiche possono ricorrenti ai sistemi rappresentativi nel momento di crisi nei momenti di crisi
Sono che
I Parlamenti sono lunghi nelle fasi di mediazione sono una composizione di interessi personali
Sono
Espressione appunto di interessi privati che in qualche maniera
Non hanno nulla a che vedere con la con il bene con nel delle comune
Soprattutto cioè questa parola che
Utilizzate come
Non martello che producono compromessi ecco il compromesso è l'elemento di forza di una società
Politica
Democratica nel senso liberale
E e la mediazione appunto non solo come vedo come valore politico né in qualche maniera l'elemento fondante ora nell'idealismo non rotte
Un idealismo moderato come
Renato Moro che
Ruffina non ben
Ben profili hanno ben messo in evidenza
Lo Stato e la nazione sono da intendersi come un processo in fieri non con un dato dato per appunto per
Per certo per
Per sempre interno diciamo così
Ora l'attenzione appunto verso gli sviluppi e le dinamiche della società in Moro nasce da una sua formazione da una forma
Dalla sua forma mentis ed è il compito della politica che consista propone la necessità di trovare sintesi progressi ma i diversi interessi gli ideali che la società legittimamente esprime c'è una sintesi che sempre precaria che nel flusso della storia per utilizzare una espressione tipicamente Moro tema
Una sintesi che non ambiva costruire appunto una comunità e organica in cui i conflitti erano perennemente sopiti ma che viceversa provava a realizzare una composizione dei naturali conflitti emergente questo metodo fondato su una mediazione eh
Se vogliamo intrinsecamente connesso alla concezione politiche dell'attività politica in Moro salto tutto il resto perché noi il tempo ovviamente andato via niente venga scambiato rivedere questo sono i punti fondamentali che ancora oggi possiamo prendere come dato di riferimento anche quando critichiamo una situazione
Esistente
E se vogliamo ecco questo è il e legame tra la condizione il
I dati che la storia in qualche maniera a mio modo di vedere ci consegna ci consegna e la realtà attuale che nel suo problematicità siti manifesta
Professor Acampora possiamo dire che ci siamo sentiti dentro una macchina del tempo che ci ha fatto
Ripercorrere un po'alcune tappe importanti del cattolicesimo democratico e sociale non solo del nostro Paese ma anche ma anche più in là
Prima di passare la parola gli altri ospiti
Presentiamo un po'così come l'avevamo pensata insieme all'Ufficio studi questa seconda parte della mattinata
Quindi stare nella città da cattolici questioni aperte e non le prospettive quindi abbiamo in qualche modo visto come
Bisognava ripartire dalle radici
E lo abbiamo fatto benissimo grazie al contributo del professore Acampora adesso guardiamo
Al presente
E per questo do subito la parola
Al primo dei nostri ospiti a Giorgio Santini che è segretario generale aggiunto della CISL tra le sue responsabilità rientrano le politiche del mercato del lavoro politiche per il Mezzogiorno per lo sviluppo del territorio delle infrastrutture
Grazie
Grazie per l'invito che e grazie anche per la possibilità di
Affrontare
In maniera un po'più utile problematica
Questo tema
Delle questioni aperte delle nuove prospettive che è un tema
Molto ampio per la città per la società per il mondo in cui siamo chiamati a vivere
E che ha bisogno appunto di molte occasioni di approfondimento sui punti più critici di questi di questi passaggi
Naturalmente
Io scelgo alcuni punti
Di vista alcuni profili
Di questo tema che è molto ampio
E cerco di stare proprio anche per evitare un
Certo logorio delle parole
Cerco di stare esattamente ai temi quindi come si sta nella città come si sta in questo
Al momento storico sociale civile
Come si affrontano le questioni aperte
Quali sono le possibili prospettive naturalmente la riflessione
Che non può sfuggire come ci si sta e come si rifletterà cattolici
La prima
Valutazione che mi sento di offrirvi
Che a mio avviso è la
La più importante
Riguarda quello che sta succedendo
Potremmo dire
Sentiamo dire tutti i giorni c'è una crisi c'è un flusso
Un vortice di avvenimenti
Che stanno
Progressivamente cambiando
Sono fatti di cronaca ma stanno cambiando la storia di questa nostra epoca
E anche questo
Lo percepiamo
A mio avviso ci sono due
Implicazioni profonde
Di questi insieme di questo vortice di questo flusso
Di avvenimenti dico di
Ci sono due questioni che vanno implicazioni che vanno approfondite la prima questione
Perché
Non siamo in presenza
Voi lo vorremmo tanto forse non siamo in presenza di una
Parentesi
Tra una situazione preesistente
Della quale abbiamo
Tutti un ricordo
Diciamo così non negativo cammini di lavoro di reddito di situazioni l'Occidente l'Europa l'Italia
Sicuramente nella seconda metà del Novecento e nei primi anni del due mila
Ha
Avuto Standard complessivamente
Positivi che
Hanno incontrato anche fondamentalmente un alto consenso nella popolazione
Quindi non è una parentesi tra quello che c'era prima
è quello che verrà dopo
Perché in realtà quello che sta avvenendo è come capiamo anche questo
Una
Trasformazione molto profonda
Di cui davvero
Oggi
Nessuno vedete quanta difficoltà quando gli economisti ma non solo
è in grado di prevedere
Tutte le conseguenze
Di sicuro è molto profonda
Per certi versi
è stata
Incontrollabile
Pensate
Alla vicenda finanziaria tuttora aperta
Che è andata oltre ogni desiderio degli stessi protagonisti di questa
Chiamiamolo così dittatura finanziaria
E quindi è una trasformazione che
Presenta
Seconda implicazione
Fortissima
Si presenta come una sorta di turismo
Che ha molte facce
Sicuramente alcune facce
Positive
Cioè il fatto che il baricentro
Economico e di sviluppo del mondo
Attraversi ed arrivi ad aree del mondo che non lo conoscevano
è una faccia positiva di questa trasformazione di questo prisma
La novità
Forte per noi
Per l'Occidente per l'Europa per l'Italia
Perché per la prima volta nella storia
Sicuramente almeno nella storia recente e poi mio amico storico mi farà venia
Noi siamo
Nella zona d'ombra
Del prisma
Le fasce
Di questo prisma
Di questa trasformazione
Si presentano allo Stato come tutte facce
Fortemente critiche
Fortemente negative
Lei sugli aspetti
Marginali
Non sui dettagli
Ma sono i fondamenti
Di quello che è stato
Il nostro
Vogliamo usarlo termine
Benessere
Che erano sostanzialmente due questi fondamenti
Un diciamo così elemento che quasi spontaneamente
Ente in modo
Diciamo diretto
Faceva sì che lo sviluppo
Era crescente
E diventava quasi direttamente
Lavoro e quindi possibilità di crescita
Complessiva dei redditi
è sotto gli occhi di tutti che questo fondamento
Della nostra
Comunità occidentale europea italiana
In questi cinque anni che abbiamo alle spalle ma ripeto non è una parentesi non finirà
è in questo momento
Esattamente il punto che
Lavora al contrario
Lo sviluppo non è scontato lo sviluppo non è crescente
Lo sviluppo quindi non genera
E non genererà automaticamente lavoro è infatti noi siamo alle prese
Basta leggere
Un giornale
Nel due mila nove del due mila dieci nel due mila undici del due mila dodici di ieri
E vediamo che questi due indici
Sono permanentemente pesantemente
Fortemente in
E questo è un caposaldo questo era
Il motore
L'altro caposaldo
L'altra faccia del prisma
Difficilissima da accertare
Perché l'altro punto di forza di questo nostro mondo che c'era prima
Che si chiamava
Lo Stato
Il bilancio pubblico lo Stato sociale
Che giustamente i nostri padri hanno saputo
Lunghi in modo lungimirante costruire
Nella seconda metà del Novecento anche in Italia
Adesso
Il bilancio pubblico lo Stato
Da una risorsa
Da un grande
Diciamo da una grande da un grande strumento di crescita
Sia economica che sociale che inclusiva che solidale
Sta diventando invece
Un grande grande problema
L'altra faccia
Scomoda di questo prisma
Ci consegna
Anche qui non per poco tempo
Non per poco tempo
Ma ci consentirà
Una prospettiva nella quale diciamo così
Non potremo contare
Se non
A certe condizioni molto molto difficili su l'aiuto delle risorse pubbliche
Per poter
Rimettere in moto quel motore che si è spento
Relativamente a sviluppo e lavoro
E guardate che questo è
Un grande problema
Anche qui
La cronaca vorticosa ci consegna
Decine gli esempi
E di problematicità che riguardano appunto
Il ruolo sempre più
Ristretto
Che il bilancio pubblico è chiamato a giocare per i motivi che tutti conosciamo di vincoli
Internazionale il debito e quant'altro ma a me interessa
Che venga come dire
Concettualizzare alla problematica che
Molto molto dura quindi il punto
Su cui noi siamo chiamati
A capire interpretare
è
A far aumentare la consapevolezza
Di questa fase e che
In questo
Momento in cui
Ci troviamo a fare i conti con
Una serie
Impressionante di questioni
Negative o critiche
Per riuscire a orientarle
Verso diciamo
Asceti migliori effetti positivi
Ci è di pochissimo aiuto questo è un problema serissimo
L'elaborazione culturale
Le ideologie
Le tecnicalità
Le forme anche come dire di probabilmente relazionalità perfino nel mondo del lavoro quindi anche
E forme di contrattazione e quant'altro che invece ci hanno assistito
Negli anni negli anni scorsi nei decenni scorsi quindi il punto sul quale
Giustamente anche
Nell'introduzione
Che veniva portata D'Andrea fissi
Lavora molto e queste cose nuove tempo nuovo mondo nuovo che hanno bisogno ovviamente anche di qualcosa di nuovo di diverso
Nella capacità di costruire le risposte perché
Voi le domande se volete sono quelle antiche ma le risposte purtroppo sono tutte da costruire su parametri e su diciamo aspetti diversi
La seconda riflessione
Quando un ti orologio perché voglio stare nei tempi la seconda riflessione allora
Entrare più nel merito
E ci rimanda al cuore della
Della vicenda
Di una prospettiva diciamo da una questione aperta una prospettiva
è abbastanza chiaro
Quale
Il problema che abbiamo
Ci sono vere le cose che io vi ho
Rapidamente illustrato
Il tema è quello di sostanza che dopo questa
Crisi
Negatività trasformazione chiamiamola come vogliamo
Sicuramente fallimento di una
Economia
Iper leaderistica
Devastato la finanza speculativa diciamo così in termini sintetici
La parola
D'ordine
è
Ricostruire
Badate
A mio avviso esattamente anche se non in senso fisico
Come questo Paese si è trovato a dover ricostruire
Italia in quel caso anche
Le strade le mura le case prima ancora che l'economia e il lavoro
In questo caso bensì nel dopoguerra
La parola d'ordine ricostruire
Ovviamente la parola d'ordine ricostruire
Porta conosce
Un giudizio
Lega TV su quello che è successo
Su quello che ha distrutto
Un giudizio negativo
Che non ci assolve
Nel momento in cui lo diamo
Perché non ci basta dare quel giudizio negativo e perfino scontato
Il problema è
Che quel giudizio negativo richiama
E rimette in moto punto grandissime
Responsabilità
Ancor prima
Ha bisogno di grandissime energie morali
Di energie fisiche di risorse
Di alleanza
La più larga possibile per ricostruire
Quando si ricostruisce intanto
Si cerca di capire che cosa si va a Bari costruito
E quello che
Io penso vada ricostruito sia
Ridotto all'essenziale
Un'economia
Che sia
Per le persone per le comunità
E quindi che abbia
Quella che storicamente è stata la funzione
Originaria dell'economia quando si è via via allargata
E in secondo luogo un'economia che per essere sana
Ha bisogno
Di avere
Una guida un driver
Qualcosa che la muove
E in questo almeno
Dal mio punto di vista io vedo una
Riscoperta
Dopo l'oscuramento di questi
Decenni
Del lavoro
In tutti i sensi il lavoro
Nell'intrapresa di un'impresa il lavoro dipendente dentro le imprese
Il lavoro in generale
Nel suo insieme
Come
L'elemento anche nella sua componente di sacrificio
Di rimessa in discussione
Il lavoro come l'elemento che deve diventare in qualche modo il driver il traino
Di questa ricostruzione
Naturalmente
Per ricostruire
Bisogna evitare
Di reggere mappe
O progetti o
Come si chiama insomma piani di lavoro sbagliati e qui ci sono sicuramente
C'è un problema fortissimo
Serve
A mio avviso
Innanzitutto una nuova
Gerarchia
Di valori che quindi
Diventano
Nella società
Anche una nuova cultura
I nuovi riferimenti perché anche qui credo siamo tutti d'accordo la delineato in maniera magistrale soprattutto Bauman
Non possiamo pensare
Che la cultura che è prevalsa
Negli ultimi decenni possa aiutarci intendo quella della
Liquidità del consumismo possa aiutarci a costruire nulla di solito
E quindi una gerarchia di valori
Ha bisogno appunto a mio avviso di
Ridare una grande centralità e una grande diciamo così in grande fondamento anche
Sia individuale che collettivo questo tema
Del lavoro del
Dell'impegno del sacrificio uso termini appunto volutamente
Un po'rozzi per cercare di essere chiaro
Per dare
Questa
Così come ha bisogno anche
In questa
Gerarchia nuova di valori di ristabilire
Un equilibrio
Anche qui che si è
Drammaticamente in questi decenni alterato tra
I beni individuali
Che ci saranno
Che ci devono essere
E però e quindi che benché non possono però diventare
Le esclusi visivo che abbiamo visto in questi decenni
E invece la capacità e la riscoperta di ricollocare
I beni tra virgolette sociali collettivi pubblici chiamate dei
Come volete comunitari
Di ricollocare utili in una gerarchia di valori e di centralità
Non solo affidata allo Stato ma in visita dell'operazione economica
Che servano
A preservarlo e l'importanza
Io penso
E qui sono come dire molto aderente
Alla nostra Carta costituzionale che le due direttrici di questa ricostruzione siano esattamente come la nostra Costituzione indica
Il lavoro un senso lato
E i diritti di cittadinanza fondamentali
Però dire questo
Implica
Un lavoro e una capacità di approfondimento
Che ci porta davvero a mio avviso
A
Ribaltare
Una gerarchia di valori di principi chiederne la società odierna che sono diverso
In molti casi anche fortemente contrapposti POR contrapposti a questo allora da questo punto di vista la terza riflessione ci sono tre questioni
Che vanno affrontate
Di una certa
Popolano entità a mio avviso dentro questo schema
Il primo
La prima questione è quella appunto che
Non essendo scontato
Che si possa generare
Lavoro e sviluppo
Dalla diciamo meccanismo economico in atto
C'è bisogno
Di una grandissima
Capacità
Di tutti i soggetti che hanno responsabilità quindi dal punto di vista del lavoro ovviamente
Rappresentanze
Del lavoro del sindacato dal punto di vista l'impresa
La rappresentanza del mondo economico dell'impresa dal punto di vista istituzionale nelle rappresentanze
Istituzionali e i vari livelli dal punto di vista della Società delle rappresentanze
Più ampie diciamo del tessuto sociale
C'è bisogno di una
Io nuova capacità di
Trovare le vie non semplici per
Ricostruire
Queste possibilità di lavoro
La trasformazione in atto non le preclude tutte
Anzi
Io dicevo
E ce ne siamo consapevoli
Genera
Rompe il legame diretto
E diciamo quasi automatico
Ma apre
Oltre a chiudere molte possibilità ne apre anche molte altre possibilità il difficile e per determinarle
E per trasformarli il lavoro e in crescita e sviluppo
Ci tratta di andare con molta
Con molta determinazione
Con molta tenacia e soprattutto con uno spirito davvero comune di ricerca
A prescindere dalle posizioni
In cui ci si trova
Per costruire per ricercare per massimizzare queste queste opportunità
Io per esempio punto diceva
Il nostro coordinatore mi occupo di lavoro e sono convinto
Che per vincere questa sfida tremenda
Del lavoro che abbiamo di fronte oggi
E che ha
Come sapete due
Elementi fortemente problematici sia l'aspetto
Pesantissimo della disoccupazione giovanile arrivata trentacinque per cento sia l'aspetto anche altrettanto pesante
Della diciamo così ricollocazione
Di centinaia di migliaia di persone che avevano il lavoro l'hanno perduto non lo ritroveranno quello che avevano
Ne devono trovare un altro in età avanzata quindi con tutte le problematiche che abbia ecco si tratta
Per vincere questa sfida
Che si può vincere
Si tratta di saper costruire
Pragmaticamente
Nel territorio nei settori nelle aree
Ovviamente con gravità
E compra Provenza diversa di saper costruire fortissime
Alleanze
Fortissime azioni
Dirette che possono permettere
Di fare quella strumentazione quelle azioni quei progetti quelli attuazioni che diano le risposte
Su questo ripeto
Ci può fare
Si può fare
Tanto
Ci vuole la capacità
Di uscire
Ognuno dalla propria
Legittima naturalmente
Nicchia di rappresentanza o di ruolo e cercare di trovare
Le soluzioni ad esempio come sa anche Andrea
Io penso
Che uno degli aspetti che andrebbero maggiormente valorizzati della esperienza diciamo che viene definita
Sinteticamente tolti
Cioè questo incontro questa unione questa questa riflessione comune
Associazioni
Diciamo sia del mondo del lavoro che dell'impresa che del mondo sociale
Potrebbe essere proprio questa di una
Inedita
Ma determinata capacità di unirsi concretamente nei territori
Nelle realtà specifiche
E costruire concretamente progetti che mandino
Fisicamente al lavoro
Ad esempio i giovani
O che mandino al lavoro chi
L'ho perduto naturalmente costruendo
Tutte le condizioni
Con le imprese
Con le istituzioni
Con le persone perché questo possa succedere
Ci vuole appunto questa capacità di azione molto forte le
Le leggi le strumentazioni ci possono aiutare
Meglio che siano che ci siano
Ben fatta e naturalmente che
Siano fatte male o sbagliate a questo punto di vista abbiamo un quadro come sempre luci ed ombre anche della recente
Legislazione del lavoro però le leggi non bastano
C'è non c'è questa capacità forte di trovare
Dei meccanismi e lo stesso ci dica per lo sviluppo vedete
I giornali non ne parlano
Però negli ultimi due semestri non le pagano perché non ne possono parlare
In questi due semestri sia determinato nel nostro Paese un fenomeno che speriamo diventi irreversibile che ingentissime
Quantità di capitali
Si sono andati ad allocare
Come investimenti
Non nel Paese da cui provengono cioè l'Italia ma in altri Paesi non della frontiera lontana della frontiera vicina
Del nord Europa in particolare della Germania
Allora qual è il tema
Che siccome lo sviluppo non è più automatico siccome automaticamente queste risorse non si collocano in Italia
Come è avvenuto nei decenni scorsi perché c'erano anche delle convenienze delle situazioni delle modalità
Bisogna creare le condizioni
Facendo tutta la fatica che va fatta lo dico anche da sindacalista e quindi mettendo innanzitutto al al primo posto il fatto che
Gli investimenti vanno realizzati
Per fare naturalmente
Dei prodotti dei beni dei servizi che abbiano
Dei criteri e della rispondenza ma non certo per costruire
Solo armi opera
O o prodotti inquinanti no per capirci ma questi investimenti
Devono essere
Si deve essere qualcosa in più
Di quello che è stato fatto finora e qualcosa di diverso
Che attiene alla pubblica amministrazione che attiene le
Alle condizioni di sistema che attiene anche
I rapporti contrattuali che dobbiamo avere la forza della capacità
Di determinare senza renderci prigionieri
O senza farci imprigionare da
Elementi che hanno anche un fascino attrattivo no come ad esempio certe ideologia
Certi riferimenti alla cultura dell'eguaglianza della solidarietà
Che naturalmente io condivido fino in fondo ma che se messi a servizio del non fare
Diventano elemento assolutamente negativo guardate questo un tema
Che ha attraversato anche polemiche dure nel nostro Paese
Le in questi mesi nel sindacato nell'economia della politica
Ma è una polemica che dobbiamo nella capacità di leggere con gli occhi del
Di quello che avviene nel futuro
E non di quello che è avvenuto
Nel passato
Le altre due questioni vado verso la conclusione
Riguardano
Il tema della
Distribuzione dei redditi è il tema del rapporto tra il pubblico il privato che sono le tre grandi temi su come creare lavoro sviluppo come
Pensare a una distribuzione di redditi che sia meno sperequata di quella di oggi
Di quella che ha creato
Questa situazione che abbiamo detto poi alla fine fallita
E di come regoliamo il rapporto pubblico privato io qui lascio solo due suggestioni molto importante io credo che il tema
Della distribuzione dei redditi come peraltro
Ricordo magistralmente sempre la la la riflessione economica teorica di Amartya Sen
è il punto decisivo
Per la stabilità
E per la
Durata delle economie
Diciamo di un testo di un di un Paese di una
Azione
Di un continente siamo chiaramente in un contesto per quanto ci riguarda di tipo europeo
Noi su questo siamo molto lontani
Soprattutto negli ultimi decenni
La spirale si è molto allargata e abbiamo questo fenomeno sia per quanto riguarda le rendite patrimoniali
Da privilegio
Da inefficienza
Da speculazione la finanza
Sia per quanto riguarda determinate figure
Che a tutti i livelli nella politica nell'amministrazione
Nell'industria nella finanza no chiamiamo le figure top
Ai vari livelli che sono andate davvero oltre
Interpretando in questo modo una dinamica sociale che non è assolutamente accettabile e che comunque ha fallito oltretutto molto non essere
Moralmente accettabile
Come si fa sostituire
A questo una cosa invece che sia
Abile che abbia capacità
Di lavorare anche in termini di redistribuzione ecco noi qui
Questo è un contributo proprio anche della mia organizzazione
Mi sento di sottolineare molto crediamo moltissimo
Nel fatto proprio che in quella nuova economia trainata dal lavoro ci sia
Pienamente sviluppata l'idea della partecipazione
Piena dei lavoratori ad ogni livello
Nell'attività economica che viene intrapresa
Cioè noi la leggiamo in questo modo nelle forme
Che ci sono già oggi in parte come in fondo
Alla contrattazione una forma di partecipazione o di distribuzione
Ma anche nelle forme di
Partecipazione societaria nelle forme
Di sordi partecipazione decisionale
Di ripartizione degli utili e delle responsabilità naturalmente eco a mio avviso questa è una strada
La vera ricetta
Che
Se noi riusciamo a costruirla assieme naturalmente
Al fatto di dare ad ogni persona una prospettiva di lavoro possiamo anche immaginare
Una società quindi che abbia anche una democrazia
Economica e non solo la democrazia politica peraltro da rivisitare come si diceva che possa dare una prospettiva allora
Naturalmente anche qui questa ricostruzione
Di una prospettiva parte della capacità di
Generale
In tutte le attività lavorative e quelle grandi quelle piccole dell'industria e come nei servizi
Quella forma di partecipazione di coinvolgimento diretto
Delle persone che ci lavorano che tra le altre cose dà anche un senso non solo economico al lavoro che si fa credo sia questo anche il senso dell'incisività
Quando parla di una cultura del dono come un elemento che
Arricchisce
La mera questione pratica
L'ultimo tema è quello
Del rapporto pubblico privato guardate io la dico così lo dicevo già prima quindi posso stare
Rapidamente
A mio avviso non c'è contraddizione non ci deve essere
Tra la capacità rinnovata che noi dobbiamo
Mettere al centro di questa ricostruzione
Ridare importanza c'entra Rita I beni comuni sapete tutti quali sono
Quelli che la Costituzione indica l'istruzione la sanità l'assistenza
Possiamo aggiungere anche il territorio la tutela dell'ambiente la capacità di generare
Convivenza nazionalità delle persone in beni comuni
Tra il fatto che questi beni comuni non deriveranno più solo
Dai bilanci pubblici
Cioè noi ci attardiamo in questa
Polemica che come sapete ancora dentro
La società italiana in maniera molto forte
Abbiamo già perso
Anche il destino ha già scritto di questa di questa
Dobbiamo costruire proprio con l'idea che questi beni pubblici comuni sono essenziali
Dobbiamo farli compenetrare
Nell'attività economica complessiva
Naturalmente con forme
Da costruire
Conforme regolate
C'è un esempio
In Francia ad esempio interessantissimo sui lavori di cura per le persone
Che con poche regole
Con poche regole
Che sono sostanzialmente queste si aiutano le famiglie
Che hanno necessità di acquistare
Il lavoro di cura cioè di avere chi lo fa
Si stabilisce che per fare quel lavoro
Pieno rispettare
Un contratto di lavoro
Almeno un minimo
E ci vuole un riconoscimento professionale certificato
Punto
Questo
Minimo meccanismo regolatorio dove lo Stato come vedete entra perché
Da un beneficio fiscale
Da una RAI una certificazione da una regola
Ha generato
Nell'ultimo anno in Francia la nascita di centocinquantanove mila posti di lavoro tutti
Di piccole attività
Fondamentalmente cooperative quasi tutte di giovani
Che fanno il servizio di cura alle persone
E che se lo leggiamo invece il nostro Paese
Sono come dire complesse in questo momento da che cosa
Dal taglio dei servizi pubblici ed al fatto che per lanciarsi le famiglie si affidano alle badanti nei modi come sapete
E questo dato
Distrugge possibilità di lavoro
Penalizza i servizi
E dare una risposta sicuramente insufficiente allora
Quando io penso che i beni sociali tra cui l'assistenza
Devono avere gli editori diventa centrali
Li vedo inseriti in una nuova dinamica anche questa tutta da arriva costruire
Finisco e mi scuso anche per la lunghezza
Con
Tre brevi riflessioni sulla vivere questo elemento da cattolici
Qui io vedo
Tre parole
Proprio per dirlo rapidamente
Che il tema anche del convegno è chiaro che
La nozione di bene comune
Nella cultura
Cattolica della dottrina sociale della Chiesa
è come dire assolutamente centrale
E anche un termine come vedete ed è una allocuzione
Di cui dobbiamo essere in parte felici perché è entrato ormai in tutte le ricette di tutti i nostri se leggete anche
Recenti programmi di varie forze politiche ed è un bene che ci sia questo aspetto c'è l'idea di bene comune naturalmente
Come tutte le questioni
Non può essere interpretata
In termine statico
è chiaro che chi crede nel bene comune noi crediamo che il bene comune
Deve avere la capacità
Di viverlo come
In tema di frontiera
Come l'elemento proprio che ci dà la forza in questa mappa così difficile
Da ricostruire
Di individuare
In base a quei criteri a quella gerarchia
Le persone le comunità
La centralità della
Del lavoro e dell'impegno
In base a quella gerarchia
Individuare allora
Una mozione di bene comune che ripeto non è statica
Diciamolo anche in termini un po'più scomodi non è accomodante
Che mette d'accordo tutti
Come è stata una certa
Per esempio gestione dell'economia del nostro Paese
Finché si è potuto fare debito
In Italia
Si è messo d'accordo tutti
Dando un po'tutto tutti da rendita
L'evasione fiscale
Tutte queste cose sono proliferate proprio su questa
Visione accomodante della realtà che era possibile
In un flusso
Di risorse
Di crescita di sviluppo ecco oggi l'idea di bene comune non è accomodanti
è un'idea che ci deve costringere a scegliere e a mettersi da una parte per esempio
Ad avere ben chiaro che tra
Questa idea di economia di società
Basata sull'economia per le persone le comunità e il lavoro e
La rendita di posizione
Bisogna aprire una forte
Divaricazione una forte
Conflittualità perché non ci porta da nessuna parte
Ma dietro la vendita come sappiamo ci sono tante realtà
Tante persone c'è molto pervasiva l'idea che lamenta di posizione
E
Arriva in molti quindi utile di bene comune scomoda
Che ci costringa ad avere un atteggiamento fortemente innovativo e selettivo
La seconda questione
Molto ben tracciata dalla nell'ultima enciclica
Dare veramente corpo questo legame
Sussidiarietà solidarietà
L'ultima enciclica dice magistralmente attenzione sono due valori la sussidiarietà e la solidarietà però possono essere anche due equivoci
Perché possono tradursi
Per esempio
Anche delle piccole patrie la sussidiarietà
Alla radice della cultura leghista
C'è un'idea di sussidiarietà
Come recinto loro come opportunità
La stessa solidarietà se non ben interpretata dice l'enciclica può diventare
Mero assistenzialismo
Allora lì dice l'enciclica
Siamo chiamati a metterle insieme queste due queste due
Grandi intuizioni io devo impegnarmi sempre in prima persona faccio quello che non delle guardate la sussidiarietà lo faccio perché voglio un'idea di giustizia sociale
E quindi non lo faccio la sussidiarietà solo per me
Come la cultura del recinto lo faccio
In una logica di
E questo è un altro concetto molto complicato
Che
Da cattolici possiamo
Fortemente portare avanti e infine quello della responsabilità
E mi pare sia l'elemento tra tutti anche questo più identificativo ha ragione Andrea
E concludo così quelle tre vicende sindacali che lui ha ricordato Taranto
Sul G sei Alcoa
In questi
Vent'anni
è sicuramente mancata la responsabilità
Si è pensato
Con
Quelli che il richiamo alle citando De Gasperi con
Tregua e momentaneo
O compromessi stabili c'è cercato sperato che non succedesse nulla
Ma le cose non potevano continuare così
Non poteva continuare così una vicenda
Di Taranto
Di perché sapevamo si sapeva
Che bisognava fare dell'altro
Ma non c'era la forza
Le sindacato
Che era paralizzato
Dai venti mila posti di lavoro parliamoci chiari
Nel sud ne è nelle istituzioni naturalmente
In modo non lungimirante
Purtroppo neanche nell'impresa
Che doveva almeno rispetto alle leggi però
è mancato il senso di responsabilità di dire
Che anche se una cosa avevo un equilibrio instabile
Prima o dopo sarebbe rotto
Ecco questa responsabilità a mio avviso che da cattolici dobbiamo mettere in questa operazione come vedete non è
Facile
Non è
Semplice
è molto nuova anche nella capacità di costruire
Una nuova cultura un volume Quaggio una nuova del Gia
Ma io penso che sia possibile proprio
Sulla base dei fondamenti della nostra cultura vi ringrazio
Grazie Giorgio Santini sempre affinità tra le cose dei dirigenti della CISL e alle
Con quelli di delle anche con i dirigenti delle api molte cose comuni dobbiamo andare
Velocemente ma una cosa la voglio riprendere hai parlato di
Ricostruire il Paese in qualche modo ci ha fatto ritornare indietro rispetto anche un po'alla tema del nostro congresso ne abbiamo parlato di
Ricostruire il Paese partendo da dalle rigenerare le nostre comunità e ovviamente da quei valori a cui facevi tu facevi riferimento andiamo avanti diamo la parola al professor Gregorio Arena che e docente di diritto amministrativo nell'Università degli studi di Trento e presidente di lardo Sossi laboratorio per la sussidiarietà
Grazie
Buongiorno
Benvenute e benvenuti stamattina
Nei saluti
Il Segretario regionale vi ha invitato a studiare diversi tipi
Ecco su divertirvi temo di non poter essere molto utile
Solo studiare
Forse qualche cosa posso posso fare valuterete voi nel corso dei prossimi trenta minuti
Il titolo della mia relazione di prende il titolo di questa tavola rotonda cioè stare nella città da cattolici per il bene comune perché perché questa sintesi
Ma io penso che tutti coloro che hanno a cuore il futuro del Paese non soltanto i cattolici si interrogano oggi su come stare nella città in una fase di grandi cambiamenti
Ma i cattolici come dimostra questo incontro si pongono questa domanda all'interno di una prospettiva che quella del bene comune non dell'interesse individuale o di parte
E io credo che sia proprio la capacità di indicare a tutti non solo i cattolici soluzioni che perseguono il bene comune
Ciò che consentirà il passaggio dei cattolici deleghi rilevanza ad un nuovo protagonismo
Perché intorno al bene comune che si potranno realizzare alleanze cordone di buona volontà e aggiungo un inciso mi è piaciuto quello che diceva poco fa il Segretario Santini su questa idea scomoda di bene comune Tagliente
Naturalmente il concetto di bene comune può cambiare nel tempo e in questo momento storico secondo me due sono i grandi temi su cui dovremmo mobilitarci se vogliamo stare nella città perseguendo il bene comune
La prima questione di cui dobbiamo preoccuparci la crisi della democrazia aggravata dalla crisi economica perché l'intreccio di questi le crisi aggrava e peggiora gli effetti che avrebbe ciascuna crisi se presa separatamente
Per quanto riguarda la crisi economica non c'è molto da aggiungere le cose abbiamo già sentito a quello che tutti sappiamo ma dovremmo essere consapevoli del fatto che è finito l'assetto mondiale che ha consentito a noi occidentali di progressivamente migliorare il nostro benessere ed alla seconda guerra mondiale in poi
Noi siamo il venti per cento dalla popolazione che abbiamo sfruttato l'ottanta per cento delle risorse del pianeta
Non sarà più così perché altri Paesi stanno sviluppandosi
A ritmi molto più veloci del nostro Paese in cui c'è il quarantadue per cento della popolazione mondiale
E quindi inevitabilmente purtroppo rendiamo verso cambiamenti radicali nel nostro Stato di vita in Europa oggi ci sono centosedici milioni di persone a rischio povertà
Perché questo si intreccia con la crisi della democrazia perché sempre vorrei un impoverimento accentua la tendenza dei più forti a difendere i propri privilegi a danno dei più deboli per esempio tagliando la spesa sociale la spesa per la sanità
D'altro canto sta già accadendo in tutta Europa che nel settore della popolazione più colpiti dal peggioramento delle condizioni di vita maturino sentimenti ostile nei confronti dei più poveri dei diversi degli stranieri considerati come soggetti potenzialmente pericolosi
E questi sentimenti vengono ulteriormente alimentati dei cosiddetti imprenditori della paura cioè forse politiche che fanno leva su un malessere sociale per aumentare i propri consensi
Tutto questo potrebbe a sua volta associare una richiesta di maggiore sicurezza anche a costo di qualche riduzione delle garanzie costituzionali di diritti di cittadinanza
Il quadro a tinte fosche me ne rendo conto ma non è realistico
Questi fenomeni si sono già realizzati in passato sia in Italia si altrove spesso con esiti disastrosi anche sul piano dei rapporti internazionali la paura e la povertà sono cattive Consigliere
In qualche Paese europeo potrebbero portare il potere personaggi disposte usare la forza per difendere gli interessi nazionali
I demoni che hanno insanguinato il secolo scorso dell'antisemitismo il razzismo nazionalismo purtroppo sono ancora vivi
E urlano dalle segrete della storia dove finora sono stati confinati in attesa di qualcuno che li liberi
Come diceva Primo Levi se è già successo può succedere ancora
Ma al tempo stesso proprio perché è già successo proprio perché questa volta siamo forse spero più consapevoli dobbiamo fare leva su tutte le nostre risorse di intelligenza di culture di esperienza atti che non si ripete
Innanzitutto dobbiamo essere consapevoli che il quadro delineato sopra inevitabile se continuiamo a farci condizionare dalla cultura dell'individualismo egoistico che dagli anni Ottanta oggi dilagato ovunque
Se il processo della riduzione delle risorse per i beni privati si compie sotto l'egemonia della cultura individualistica lo scenario futuro purtroppo non può che essere quello delineato sopra
Per questa indispensabile scalzare questa egemonia proponendo un'altra visione del mondo fondata su una tradizione che in Italia radici ben salde che nemmeno decenni di individualismo egoistico sono riuscito a dinari dire
Si tratta della tradizione di solidarietà incarnato ogni giorno da migliaia di volontari di cittadini attivi cattolici del no
Che concretamente dimostrano come si possa essere felici facendo non i propri interessi bensì quelli degli altri anzi che si possono fare meglio i propri interessi impegnandosi per il bene comune
Le preoccupazioni che la crisi economica suscita dal punto di vista generale della tenuta della democrazia in Europa sono aggravate per quanto riguarda l'Italia da una situazione particolarmente deteriorata dal punto di vista della fiducia nella democrazia rappresentativa
Tutti i coloro che leggono i giornali stanno che delle ultime indagini risulta che la fiducia nei principali attori su cui si fonda la democrazia rappresentativa in Italia è ridotta veramente minimi
Meno del cinque per cento di cittadini la fiducia nei partiti
Soltanto il nove per cento ha fiducia nel Parlamento e sono dati ancora peggiore rispetto a quelli già pessimi del due mila e undici
Addirittura secondo
Nasce alcune indagini risulta che quasi metà degli italiani ritiene che partiti non siano necessarie la democrazia
Questi sono dati molto preoccupanti non può funzionare una democrazia rappresentativa
In cui il novantacinque per cento dei cittadini non si fida il principale strumento di tale forma di democrazia cioè dei partiti politici
Si possono essi devono criticare i partiti e le loro degenerazioni clientelari oligarchica la loro corruzione la loro estraneità ai problemi reali della società
Ma in un Paese di sessanta milioni di abitanti di partiti rimangono pur sempre indispensabili come strumenti di mediazione fra le esigenze della società e le istituzioni nonché per la selezione della classe dirigente
La sfiducia
Per non dire disprezzo dei cittadini nei confronti dei partiti e del Parlamento ci dovrebbero preoccupare tutti perché il voto in politica come natura viene presto riempito
E come dimostra l'esperienza del secolo scorso e la cronaca di questi mesi
C'è il rischio che questo voto di fiducia nelle istituzioni e della democrazia venga colmato da personaggi che da un lato per interesse di parte contribuiscono ad alimentare il disprezzo verso le istituzioni
Dall'altro offrono un'opinione pubblica incerte spaventata ricette ingannevole mente semplici ma proprio per questo affascinanti
Se questo quadro realistico
Chi purtroppo credo che lo sia per i cattolici contribuire al bene comune su questo fronte vuol dire contrastare la sfiducia dei cittadini nell'allocazione presente attiva con proposte credibili e concrete
Mi guarda anche il funzionamento delle istituzioni istituzioni democratiche incalzando i partiti affinché prima che sia troppo tardi intervengono su tre questioni cruciali
Innanzitutto la nuova legge elettorale che consente agli elettori sia di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento sia che li governerà
Nelle democrazie ben funzionanti la sera stessa del voto si sa che andrà al Governo così come lo si sa nei nostri Comuni quando si vota per il Sindaco
Lo stesso deve avvenire anche a livello nazionale senza lasciare partiti la possibilità di usare la nostra delega di sovranità per trattative manovre dietro le quinte dopo le elezioni
In secondo luogo martellare partiti però una nuova disciplina del finanziamento dei partiti introducendo nuove forme miste pubbliche private quello che
Di sostegno all'attività politica eliminando lo scandaloso sistema dei finti rimborsi elettorali
E garantendo anche grazie a internet la massima trasparenza per tutto ciò che riguarda i finanziamenti Bilanci indennità vitalizi attività degli eletti i gruppi parlamentari
C'è un modo di dire secondo il quale la luce del sole miglior disinfettante bene se vogliamo debellare l'infezione che sta invadendo il corpo della nostra democrazia abbiamo bisogno di tutta la luce possibile
In terzo luogo è indispensabile un ricambio della classe dirigente
Imponendo limite mandati parlamentari riducendo il numero dei parlamentari imponendo le primarie come metodo di scelta dei candidati in tutte le elezioni ma anche almeno secondo me il rispetto della parità di genere
Nell'attuale Parlamento ci sono soltanto centotrentaquattro donne alla Camera su seicentotrenta il ventuno per cento
E cinquantanove al Senato su trecentoventuno il diciotto per cento è vergognoso il rinnovamento della classe dirigente passa anche attraverso una maggiore presenza di donne nei luoghi dove si decide il destino del Paese
Ci sono sicuramente altri profili da prendere in considerazione per difendere la nostra democrazia questo incontro possa servire individuarli
Ma come diceva De Gasperi la politica o la fai una su dieci se cattolici non vogliono subire la politica distruttiva che altri stanno facendo invece fare politica per il bene comune
Oggi bisogna martellare su questi tre punti senza dare tregua i partiti alla cosiddetta casta
Ma dobbiamo farlo ricordandoci che cristiani operando appunto per il bene comune stanno nel mondo pur non essendo nel mondo del mondo
In altri termini stanno nel mondo con logiche diverse da chi sta nel mondo essendo del mondo in questo caso vuol dire che se anche le richieste che cattolici pongono i partiti richiamano per molti aspetti quelle del movimento di Grillo e gli altri
La logica che c'è dietro l'obiettivo finale diverso
Non tanto screditare ulteriormente una classe politica già abbondantemente squalificata né aumentare la sfiducia verso le istituzioni
E nemmeno illudere l'opinione pubblica facendogli credere
Che esistano soluzioni semplici a problemi complessi
Pensi mostrare una via d'uscita seria praticabile concreta
Difende non a Repubblica che pur con tutti i suoi difetti ha realizzato i sogni dei nostri nonni consentendoci di raggiungere traguardi di crescita civile di benessere economico impensabili fino a pochi decenni
Quello che deve muoversi nell'incalzare i politici non è tanto la rabbia o il disprezzo
Quanto alla preoccupazione che per colpa della cecità e dell'egoismo di pochi la democrazia italiana rischi di perdersi
Per alcuni di coloro che oggi si agitano sulla scena politica questo non sembra essere un problema per noi invece dovrebbe essere motivo di angoscia
Tutto quanto si è detto finora però non basta per poter dire che cattolici in Italia stanno realmente facendo tutto quanto il loro potere testare nella città perseguendo il bene comune
Essenziale ma non basta non basta chiedere e politici di cambiare il loro modo di stare nella citato abbiamo anche noi cambiare il nostro modo di starci anche questo fra l'altro modo per marcare la differenza farlo stare nella città dei cattolici
E quello di chi si limita a protestare entri
Stare la citata cattolici richiede secondo me è un impegno aggiuntivo che dimostri con i fatti che cattolici sono capaci di stare nel mondo seguendo logiche diverse da chi sta nel mondo essendo del mondo
E quale logica più lontana da quelle di coloro che stanno alla città per decretarne sfruttarla di coloro che invece ci stanno per curare
Che considerano i luoghi della città in cui vivono come se fossero le istanze della propria casa che fanno insomma della cura dei beni comuni il proprio impegno quotidiano
Questo dunque il secondo grande tema su quei cattolici dovrebbero mobilitarsi se vogliono stare nella citata cattolici operando per il bene comune
è un tema intorno al quale possibile mobilitare tutti perché in sostanza si tratta di applicare un principio della dottrina sociale della Chiesa che da circa un decennio Franco un principio costituzionale la sussidiarietà innovando radicalmente i rapporti fra istituzioni e cittadini
Tradizionalmente il rapporto fra i governanti e governati fra cittadini e istituzioni e fondato sullo schema domanda dei cittadini risposta delle istituzioni
Derivato a sua volta dello schema più generale obbedienza dei cittadini in cambio di protezione dallo Stato
La domanda può avere contenuti diversi ma in ogni caso si dà per scontato che la risposta possa provenire unicamente dall'istituzione interpellate
I cittadini hanno l'esigenze ci si aspetta che le istituzioni diano risposte e lo schema bipolare su cui si fonda il diritto amministrativo europeo da circa due secoli
La sussidiarietà invece innova radicalmente il rapporto cittadini Stato perché dimostra che si può uscire dallo schema
Domande dei cittadini risposta delle istituzioni ed entrare nel nuovo schema domanda dei cittadini risposta dei cittadini
E non lo fa
Indicando come soluzione la risposta privata i bisogni perché in questo caso sarebbe semplice basta avere i soldi e si trova la risposta ai bisogni di cura di istruzione e di sicurezza di quasi tutto quello che si vuole
La sussidiarietà invece indicati si possono dare risposte nel senso della risposta solidale cioè data insieme con gli altri
Questo aiuta
Anche a capire perché in genere i regimi totalitari considerano il volontariato un potenziale problema basta ricordare durante il fascismo che cosa fu fatto alle formazioni sociali cattolica in quanto esso dimostra con i fatti che si può uscire dallo schema obbedienza in cambio di protezione
Che ovviamente uno dei punti di forza di qualsiasi regime totalitario
In questo senso il volontariato nel suo stesso modo di essere dà risposte che in quanto tali hanno una valenza politica
Perché sono risposte solidali che si danno insieme con gli altri e che per questo motivo soddisfano sia le esigenze proprie sia li altrove
E sono risposte che mentre si danno sviluppano le proprie capacità i talenti mentre questo non accade quando siamo medi utenti di servizi forniti dallo Stato dei privati
Ma se è vero
Del volontariato dimostra concretamente ogni giorno come sia possibile avere una diversa organizzazione della società
Una diversa forma di cittadinanza fondata sulla capacità dei cittadini stessi di dare autonomamente risposte propri bisogni
Allora
Vivere la città come se fosse casa propria curandone i beni comuni e il modo migliore per stare in una città da cattolici perseguendo il bene comune
Perché questa affermazione motivo è semplice dipende dalla definizione che si dà del concetto di bene comune
A cinquant'anni esatti dall'inizio del Concilio Vaticano II voglio anch'io come Presidente Olivero riprendere la Costituzione conciliare gaudium et Spes e la definizione che la gaudium et Spes sa il concetto di bene comune
Il bene comune è l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto i gruppi quanto i singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente più speditamente
Qualcuno di voi
Forse sentirà
L'eco di una certa assonanza una prospettiva costituzionale fra questa definizione di bene comune
E la forma utilizzata dalla Costituzione all'articolo tre secondo comma dove si dice che compito della Repubblica in muovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana
Certo
Perfezione pieno sviluppo non sono la stessa cosa ne potrebbero esserlo considerata la diversità delle prospettive in cui si pongono alla Consiglio se ne conciliare la Costituzione repubblicana ma quello che conta è che questo ci consente di individuare un punto di contatto fra bene comune interesse generale
La Costituzione Consip conciliare afferma che perseguire il bene comune significa creare le condizioni che permettono alle persone di raggiungere la propria perfezione
La Costituzione afferma che le istituzioni devono in positivo creare le condizioni che consentano a ciascuno di realizzare pienamente se stesso se stessi
Ecco l'avrete già notato sia pure in prospettiva è diverso sempre né entrambi i testi quello a cui si mira è il raggiungimento
Di un obiettivo che la pienezza della persona
Lo sviluppo dei suoi talenti l'affermazione della sua dignità come individuo unico e irripetibile
E questo se da un lato coincide con la definizione conciliare di bene comune al tempo stesso e nell'interesse generale anche dal punto di vista costituzionale
Il pieno sviluppo della persona non è infatti un obiettivo egoistico
Così come non è l'obiettivo di quell'articolo trentadue della Costituzione di garantire a tutti la salute considerata non soltanto un fondamentale diritto dell'individuo ma anche un interesse della collettività
Infatti così come l'interesse generale vivere una comunità di persone in buona salute altrettanto lo è consentire a tutti di poter sviluppare le proprie capacità raggiungere la propria percezione dice il Concilio
In quanto una comunità di persone pienamente realizzati una come l'intera comunità in cui tutti dicono
Insomma se al centro del concetto di bene comune c'è da persone la sua dignità
Allora vivere la città prendendosi cura dei beni comuni significa realizzare il bene comune
Perché perché prendendoci cura dei beni comuni creiamo le condizioni grazie alle quale le persone possono realizzare tutto pieno sviluppo una propria perfezione secondo la Costituzione Procida
Detto in altri termini perseguire il bene comune vuol dire mettere al centro la persona
Ma badate bene una persona però considerata non come portatrice di bisogni da soddisfare tramite gli apparati dello Stato sociale
Ne come portatrice di ingressi interessi individuali dei turistici da soddisfare tramite meccanismi del mercato e della concorrenza
Bensì una persona portatrice di capacità di talenti di competenze di tempo di te che possono essere messe a disposizione della comunità per la cura dei beni comuni o detto altrimenti per il bene comune
Stare alla citata cattolici operando per il bene comune significa pertanto promuovere forme di cittadinanza attiva responsabile e solidale fondata da un lato sul riconoscimento della centralità della persona con le sue capacità
Dall'altro sulla valorizzazione di tali capacità per la cura dei beni comuni nell'interesse di tutti ma c'è un ultimo motivo
Specifico per i cristiani per cui dobbiamo prenderci cura dei beni comuni
E ce ne indica un teologo il cui pensiero otto un ruolo molto importante nel Concilio gesuita degli hard e sarde
Nella concessione di tediarvi Chardin la creazione non è compiuta
Non è conclusa in un atto iniziale definitivo posto nel tempo nel passato
La creazione dice tela decede né piuttosto continua da completare proiettata verso il futuro la sua perfezione non risiede all'origine quanto piuttosto alla fine dei tempi
La creazione non è finita
Pertanto se ci prendiamo cura dei beni comuni e come se ci prendessimo cura del creato partecipando alla creazione completando le sviluppandola anche queste stare citata cattolici operando per il bene comune grazie
Grazie professor Arena
Vostro Presidente era un po'preoccupato del nella sua relazione però la claque tranquillizzante
La tranquillizzato scherzo ovviamente
Molte cose da poter riprendere nella
Nella sua la sua relazione certamente
Una in modo particolare sono quei due numerini di Camera e Senato relativamente alla parità di rappresentanza anche nuovo oh donna numeriche ci fanno pensare soprattutto come una riforma elettorale in discussione in queste ore probabilmente dovrebbe
Guardare con più attenzione ad una
Parità di genere spesso
Citata ma mai forse affrontata nella giusta maniera
In conclusione dei nostri lavori
Do la parola
Al
Professor Luigi Campiglio che docente di politica economica presso l'Università Cattolica di Milano e direttore della rivista internazionale di scienze sociali dell'Università Cattolica di Milano
Prosecuzione
Allora
Vi ringrazio della Resistenza spero ne non abusare a questo scopo veemenza anche a una
Non lo ricordo
C'è un questo nome
Allora
Di dico in sintesi si che
Diciamo di zucchero in URSS ma sono del tutto caduti cos'è chiediamo
Che cosa vi voglio dire poi cercherò di entrare nel dettaglio allora io vi propongo una riflessione sul welfare stretti in Italia e in Europa
Questa è parte di un'analisi molto più ampia che ha a che fare con la crisi italiana di cui
In chiusura vi do
Almeno uno due elementi
Di sintesi
Il titolo
Titolati peccati del mercato SIS fra un attimo vi spiego cosa vuol dire e Welfare State ulteriori evidenze empiriche questo
Power point il risultato di un
Buon lavoro in inglese perché ho presentato
Il cui titolare del marchio sì Cynthia DNA inglese significa peccati
E il tema il tema del di questo lavoro è
Riguarda i peccati che il mercato
Non da cui non riesce a guarire
E di cui quel freschezza e nel senso ampio come adesso
Professor Arena
Bene esemplificato di cui ci si può far carico e a livello complessivo centrale ma anche
E soprattutto a livello sussidiario
Locale
E sì se è un acronimo agli americani erano molto gli acronimi esista per quattro termini
Il primo
Angiostatina sul groppone ma prima deve ve lo dico e poi vi faccio vedere
Poche slide il primo è stabilita il mercato non data stabilita
Secondo me la disuguaglianza lì linee quale qui il mercato di suo produce più disuguaglianze non meno
Il terzo i
E riguarda i bisogni
Niente che di quel mercato non si occupa
Quasi per definizione grazie al professore farà
Ieri sera
Alla scoperta su suo suggerimento che questo termine Nizzi che ovviamente non sta dentro l'italiano
In realtà ci sta usare la parola giusta che lo suggerita che necessità le necessità di danza ed abbiamo un acronimo inglese che sta bene sia per l'inglese che per l'Italia è una cosa quasi unica
E il terzo alla terza esce
Sta per
Safety and security
C'è la sicurezza era in buona sostanza non nel senso solo e non prenderà il prevalente della polizia non ha la sicurezza dei cittadini
Quella che negli Stati Uniti va sotto il nome dissesti né
Questo è
Il tema
Quale qual è il vero risultato centrale di questo mio ragionamento
Il risultato centrale che guerre stecche così inteso accomuna fra un attimo rispiego
è fondamentale non è un
Un beneficio da erogare quando i clienti vanno bene indispensabile per la tenuta di un Paese civile
Senza del quale
Questo Paese rischiare di
Peggiorare
E quindi tutto ciò che vi dico va visto in una logica di
Interazione reciproca fra quei tre stecche dipende dai soldi a disposizione per capirci in modo molto diretto
Ma se non c'è
Il rischio di avere ancora meno risorse eleganza
Ecco
Secondo seconda conclusione importante perché poi abusarne decorso del tempo e che
Nella
Mia analisi tutti gli Stati europei tutti grandi Stati europei
Hanno una qualche forma distinguibile di caratteristiche del loro sistema di una
Tutti i grandi Paesi salvo uno
Vi lascio immaginare quale noi spendiamo molto non molto bene nella media europea veniamo nella media europea la
In un modo vorrei dire random casuale
E questo non fa bene ecco non fa bene
Né alla al welfare nel nel senso letterale e nemmeno alla
All'economia
Quindi
Il welfare in questo senso è una condizione necessaria per sanare lì peccati nel senso dei sindaci su cui tra un attimo avendo
Ultima cosa importante
E a questo punto cercate di mettere insieme conclusione
Questi sono dati
C'erano
Non breve teorie all'inizio che c'è cerchio diffusa nella lavora in inglese ma io lavorata fondamentalmente sui dati quantitativi questi sono fatte sono fatti che riguardano
Funzioni sociali del genere pensione
Reversibilità sanità famiglie e bambini
Disabilità disoccupazione casa
E esclusione sociale queste sono le grandi categorie di spesa che sono state considerate
Ecco allora che
Diamo assunzione
Questo punto però non funziona come necessario pezzi
Ecco questo la sintesi di direi leggibile da chiunque deve nel ragionamento e cioè il punto di parte un obiettivo di tenore di vita del PIL pro-capite che si divide in due il reddito disponibile entrate fiscali
Reddito disponibile
è quello che noi abbiamo in tasca da cui provengono i beni privati le entrate fiscali in linea di principio non sempre ma in linea di principio dovrebbero fornire
Servizi pubblici e anche una quella categoria dei beni importantissime ma anche l'USI viva
Che va sotto il nome di beni comuni
Ecco in questo caso Mrs siccome viene è una categoria sotto la categoria dei beni comuni che io ho voluto considerare
Grazie alle famiglie che lo Stato hanno un vincolo di bilancio il reddito disponibile oppure
Il
Dicono il bilancio della finanza pubblica
Le risorse
I beni privati
Puri fra virgolette i beni privati o
Beni comuni messi insieme sono
Vanno a formare
Le risorse totali disponibili per
I cittadini senza dei quali
Il rischio che il PIL pro capite ecco il senso di questa
Freccia che torna verso rate rischia
Di bloccarsi non sono parole come posso dire
Auspici il lavoro cerca di dimostrare esattamente questo
L'Italia è in recessione
Perché spende tocca in mare
Per il welfare
Ma anche
La Spagna recessione per gli stessi motivi ma anche la Gran Bretagna è in recessione dagli stessi nostri
Qualche elemento in più di cosa sono questi senese
Che già vi ho detto stabilità ineguaglianza ai bisogni
Ce n'è bisogno
Anche
Grazie al professor Cazzola occorre lo aggiungerò come
Necessità perché
Ed è la vera
Macro almeno americano valga per le imprese ma anche per l'italiano e qui voi vedete però a tutti e le categorie più importanti di cui si è parlato anche nel corso della mattinata si parla di
Stabilizzazione del reddito familiare di fronte a ciò che l'azione prevenzione e riduzione del del disuguaglianza estrema
Civo caso sanità protezione contro la sfortuna vuole venti poco prevedibili e poi in concreto
La disoccupazione le assicurazioni contro la disoccupazione si sono non ci sono operano nel momento giusto
La trattazione sul le anticiclica o prociclica cioè la
Nei momenti di crisi cosa facciamo tagliano Ruel fare o l'uomo in chiaro
Ecco io sono in grado di dirvi Ciro mentre chi l'ha diminuisce come perché
E via dicendo ora
Dato il tempo io non vi faccio vedere sono un grafico iniziale che dice quanto il
Le spese per il welfare siano legate
Al prodotto interno lordo Benedetto qualcosa che ricorre in tutto in tutti i Paesi
E vedete sarà
Il
Ne ha viste mi scusi eccola qui qui vedete anche le posizioni dei relativi Paesi quindi prego queste l'Italia e in quale nei grafici Franza
Qui vedete una sorta di Plauto intorno al trentacinque per cento però vedete una cosa fondamentale quando parliamo di welfare State estesa per la protezione sociale
Sta parlando di una
Blocco direi di prodotto interno lordo che fa in
Trenta per cento
In tutti i grandi Paesi europei quindi di questo
Se non parliamo seriamente di questo
Non so fatto dite cosa può aver dobbiamo parlare seriamente
Stiamo parlando di grosse Nomura si impegna ma non è
Una questione italiana è una questione europea e qui vengo subito
è un tema
Che ci riguarda
Perché
Se voi guardate
Ecco queste ad esempio concrete di ciò che mi stava dicendo
Vediamo se riesco ancora
Ecco labbra ecco questo è un grafico dirà un buon grafico io dico sempre parla di mille parole non so se questo è il caso
Però questo grafico mettere l'azione la percentuale di ogni che ogni Paese dedica la funzione per la famiglia e per i bambini e la percentuale di famiglie a rischio di povertà in questo caso
Due genitori e due figli
E voi vedete che non è brilliamo per
Una situazione
Ecco l'avevano e siamo qua
Siamo vicini al Portogallo magrezza
Latiano signori Padova chiede la Romania e l'Irlanda manca Portogallo ecco questa è la zona in cui cicoria
Data la nostra tradizione probabilmente e la grandezza e soprattutto del Paese probabilmente qualcosa di meglio si potrebbe fare
Ecco allora che anche
Nel grafico successivo queste molto interessante secondo me perché dice una cosa
Una rispondo alla domanda di questo genere
Se prende facciamo uguale a cento le spese per le per per la protezione sociale se potessimo allo scaglione in maniera
Efficiente cose efficiente efficiente qui e definito in un modo particolare cioè prima e dopo i trasferimenti sociale prima da con la cura mi verrebbe da dire
Quindi ci domandiamo
Qual è la categoria distesa che maggiormente riduce la povertà nel Paese
Nei paesi in
Della trentina di Paesi considerate e qui la risposta che viene fuori netta
La
Stesa perché riduce in modo forte ma molto forte la povertà è la spesa ter famiglie e bandi ponte
Ci sono altre due categorie di funzioni di spese che riducono in modo robusto la
La povertà e sono
La spesa
La spesa sanitaria mi viene da dire non sorprendentemente e
Anche questa non sorprendentemente la disabilità
Non ve lo faccio vedere su un grafico perché per questo occorre fare altre cose tipo una città stime econometriche ma non è questo momento era assente
Questo è un un grafico che ieri hanno suscitato direttore regionale Assemblea europea un workshop europeo che si sono svolti il dibattito
Penso alla domanda che qui ci si pone se esista una qualche configurazione di famiglie di lavoro in famiglia che è legato a livelli di reddito altri
La risposta di questo grafico parrebbe che messo insieme ai dati di Eurostat i OECD parrebbe dire che le famiglie diciamo la combinazione alcun corrisponde alto reddito
Familiare è
Una combinazione con in cui uno lavora a tempo pieno ed altro a tempo parziale
Entrambi lavorano a tempo pieno mediamente non lo è
Una categoria una sola categoria di spesa sociale vediamo qui se n'è parlato poco fa anche
Ho messo insieme la spesa per vecchiaia e su testi
E lo messe in relazione alla cosa più banale ma che di cui spesso ci si dimentica
La percentuale di popolazione al di sopra di una sorta certa solidità cioè in questo caso sessantacinque anni perché mediamente queste limiti a cui
Si tende per le pensioni
Voi vedete che c'è una chiarissima relazione positive ma fortemente positiva
Questo che cosa vuol dire vuol dire che l'Irlanda il Paese che spende meno per le tensioni perché ha una popolazione più giovane
Ora
Non vorrei rimandare a temi che
Cinque sei anni fa discusse in quest'Aula senza grande successo
Dato seguito ma questi sono i risultati
Se nel frattempo la popolazione italiana è ulteriormente
Diventata Aceh come dicono con eleganza i francesi
Ma questo significa come dire un un problema di rapporti fra generazione che aveva considerato concorre il solo Paese francesi solo Paese europeo che ha una
Popolazione stabile
è la Francia punto
I giovani che descrive ci sono molto preoccupati del loro futuro questo perché si sa io seguo la stampa tedesca
I giovani tedeschi sono molto preoccupati del loro futuro quando andranno in pensione
Ma sono preoccupati del loro futuro anche i giovani asiatici giovani cinesi i giovani giapponesi quindi teniamo conto che questo è un problema generale che riguarda
Il mondo intero
Mi fu qui mi fermo passo successivo è dirvi brevemente
Quale
Sta qual è la reazione due possibili reazioni che un Paese può avere di fronte alla crisi economica può ridurre la spesa sociale commentare la spesa sociale
Allora io qui vi presento due esempi
Allora
Il primo esempio riguarda la Germania la Germania di fronte a una caduta del prodotto interno lordo nel due mila e nove aumentato
La spesa sociale pro-capite
I sicuramente per la fonte per la disoccupazione ma è una quello che è interessante non solo per la disoccupazione
Sono in grado di darvi dati numeroso quello che volete manca solo il tempo vediamo un Paese che affatto l'opposto e perché e questo è il Paese
A me sta ecco
Questa è la sicurezza
La Svezia come vedete è caduto
Nel due mila e nove c'era la crisi il prodotto interno lordo la spesa per la protezione sociale è diminuita
è una di esse
Benissimo quindi si può anche diminuire
Siamo tutti
C'è un ma importante il ma importante è che e ci sono
Più umana uno esce
Interamente decisiva il ma è importante che la Svezia AA il più elevato livello
Gli Spesal pro-capite
In Europa
In Europa punto quindi ha un margine di flessibilità che noi non abbiano
Perché noi insieme a lei alla Gran Bretagna siamo il Paese con il più basso livello spesi toccato
E questo ve lo risparmio ecco
La Svezia
Fa questo ma allo stesso tempo cerca di rispettare un vincolo di bilancio
Difatti voi vedete quello che occorre che una va su e l'altra ragione significa
Una eh l'aumento della spesa sociale e l'altra è il disavanzo di bilancio qual è il messaggio
Ieri riduco tempo dato che ti sto dando molto di spesa sociale riduco temporaneamente la spesa sociale fino a che i tempi tornano buono
Vorrei spendere due parole sulla sicurezza La sette è un po'è il Paese franca grandi Paesi è il Paese che ha avuto
Fra il due mila al due mila dieci
Il tasso di aumento della produttività del lavoro a termine qui evocata non so quante volte
Più elevato al mondo
L'accordo
Più elevate degli Stati Uniti di poco ma è più elevato degli Stati Uniti con la differenza è che mentre negli Stati Uniti tutto l'aumento di produttività è stato assorbito dal dal mondo dalla finanza qui no
Ecco quindi
Quando
Ragioniamo di modelli teniamo conto che non esiste un singolo modello esistono vari modelli probabilmente modello
Più vicino a noi quello francese
Ma questo è un esempio di un modello prociclico
Quindi apparentemente vicino a noi ma che in realtà è lontanissimo da noi per le morti i motivi che vi ho spiegato la Francia
Qui ancora non suona sperperano le slide
Il la Francia
La Francia ha una politica un po'diverso dalla Svezia dal punto di vista della del bilancio pubblico ma anche qui vedete un comportamento
Anticiclico dall'alto della spesa pubblica in questo caso
Nel senso che i francesi nel due mila e nove qui potete capire capire quello che sta facendo l'anno sul a partire da questo grafico
Hanno deciso di assorbire per quanto possibile la crisi senza
Anche a costo di aumentare
Il disavanzo pubblico avendo essendo loro rapporto stock di debito
Non così elevato
E a questo punto
Aggiungo solo una ecco questo elemento in più che può essere utile
Voi vedete qui una distinzione importante delle specie per la protezione sociale possono essere
Il mormone care o innaturali natura e l'asilo nido
Tu vai
Non ti do i soldi per l'asilo nido chiedo all'opportunità di
Magari Ceglie dell'asilo nido ma comunque le risorse sono clandestina che in molti servizi
Ebbene cioè voglio essere sicuro che i figli diciamo la Svezia e vuole essere sicura che i bambini svedese ricevono una buona educazione tanto per capirci
Quindi alcuni beni probabilmente pende e poi c'è anche un elemento politico negli Stati Uniti i di la distribuzione in natura viene favorita perché passa al più facilmente
Nell'approvazione parlamentare
Questo è uno degli elementi di cui tenere conto
Tasto delicatissimo che affronto per un attimo finanziamento del welfare esteri allora perché è delicato perché a tocca una
Ma questione sensibile da tanti anni nel nostro Paese e cioè
La riduzione del cuneo fiscale
Come attraverso la riduzione dei contributi sociali
Allora non entro con
Il mio punto di vista ma non entro in questo dibattito tra mi limito a constatare che quelle colonne dicono
Che il Welfare State finanziati in due modi dai contributi sociali e dei trasferimenti dalla
Pubblica amministrazione alla
Di alla Paesi il disavanzo e qui però vedete un aspetto importante
Ho perso
Vedete come la
Capite meglio la Svezia qui adesso potete capire meglio anche il comportamento della Svezia perché i contributi sociali svedesi sono bassi
Da parte dell'impresa il grosso complemento al cento per capirsi viene dal settore pubblico e quindi l'impatto sul disavanzo come abbiamo visto prima è e immediato molto forte
Nel caso di altri Paesi questo non avviene l'Olanda la France
L'Italia è all'incirca in mezzo qua eccolo qua
Ora
Qui bisogna stare attenti perché bisogna avere il quadro complessivo mettiamola così perché se noi riduciamo la contribuzione socio il cuneo fiscale la contribuzione sociale questo significa
Che ecco l'acqua
Che
Adesso vado via via in velocità il
E cinque minuti prima della
Tre polemico in una
Questo significa che o io
Diminuiscono e prestazione sociale avendo meno risorse pubbliche oppure
Privatizza ecco per sua natura alternativi e questo ci tenevo sono arrivato il tempo limite un acquirente tempo giusto perché
Il grafico che vi faccio vedere davvero importante queste
Infatti
Anche il titolo è un po'
Roboante all'origine della crisi italiana
Allora due parole per spiegare che il quello che vede quelle due curve che vedete sono il rapporto fra il reddito disponibile del
Famiglie
Rispetto al prodotto interno lordo d'accordo
Dare novantuno al due mila undici vent'anni
Avete due curve una
Riguarda la percentuale quella percentuale e ad altri il tasso di risparmio che invece calcolato come rapporto tra il
Risparmiamo
E reddito disponibile cosa dicono questi percorre dicono che
Il rapporto fra ciò che le famiglie
Hanno ricevuto in controparte della produzione del prodotto interno lordo
Ha registrato è quello che in non non esagero definire un collasso
Dal
Settanta qua esiste se diciamo il settantacinque per cento del
Mille novecento novantuno alla quanto il sessantasette per cento grosso modo del
Due mila e undici queste significa
Una perdita enorme di risorse a disposizione
Delle famiglie il fatto che si è stato un atterrita enorme per le famiglie e che stimo neanche dal fatto che
La professione non la propensione professione risparmi interviene pur essendo economista chiuso malvolentieri eccetera
Era l'olio delle famiglie di risparmiatori le famiglie avrebbero a valle di risparmiare se avessero il reddito e quindi chiamiamola tasso di risparmio
Tasso di risparmio nel novantuno era all'incirca sul venti
Quante
Ben
C'è il ventiquattro per cento
Nel due mila e undici era sceso all'otto virgola dico memoria all'otto virgola nove per cento quindi
Quando uso il termine collasso non uso un termine
Come dire eccessive
Le cause nel caso di un non nemmeno ci trova dirvele perché
Supero il mio tempo
E sono queste erano questi due grazie comunque
Ma
Dico almeno
Un una riflessione finale figurare a chi ha un forte a chiusura del
Dico ciò che gli ho detto credo che occorra nel nostro Paese e per la ragione che gli ho detto all'inizio
Se voi guardate i dati fate parlare i dati non
Non non si riesce a capire che logica stia dietro al welfare il questo blocco enormi risorse che
Viene
Destinato alla la
L'Italia
Quindi ecco perché parlo di
Usando un termine d'impresa Rincine rende ugual testé Lorenzina devo dire smontare
Una cosa che non funziona buttar via quello che è una funzione di cercare di farla funzionare noi ne abbiamo bisogno come il pane
Numero uno
E nel fare era in genere delle del welfare State dico
Rizzi bisogna per quanto tenta per quanto possibile tentare
Di tornare a una alla condizione in cui le famiglie
Vi è erano quindici anni fa in rapporto al reddito disponibile badate qui non c'entra niente la crisi
La crisi qui dentro non c'entra
Nulla perché perché stiamo per la ragionando sulle percentuali del reddito delle famiglie sul prodotto interno lordo quale che esso sia non so se sono stata chiara ecco
Crisi o non cresce
Due
Questo genera UNESCO libera enorme nella capacità d'acquisto delle famiglie che frena l'economia
Non ci possiamo lamentare di essere in crisi in questa situazione e occupa
Il welfare stecche non ha in Italia un disegno
La zona detta ecco questo è un punto importante la componente ciclica della produttività come avvenuto nel due mila dieci
Beneficio
Dall'aumento della
Domanda interno
Quel disprezzo sarebbe anche un elemento in più
Lasciatemi spendere una
Due secondi su
Sulla l'idea di produttività
Produttività
è un po'come il discorso del bene comune bisogna mettersi d'accordo su cosa spalle hanno perché
Produttività non significa fare più bulloni per ora lavorata qualcuna in qualcuno in mente questa idea da tempi moderni non è quella è il valore aggiunto Valcu ora lavora
Quindi se io aumento
I salari per la produzione di un bene che a
Successe sul mercato la mia produttività cioè il valore aggiunto per ora lavorata con me
è così se
Ma
Questa semplicità
Raramente viene accolto l'aumento
Ecco l'ho detto infatti esso
Si finiscono essendo il partito con i tecnici come il Presidente pone peccati finisca un altro aspetto efficiente essenza peccati
Nel senso dei sinistri
Può generare
Questo processo e questi risultati spero
Malagrotta allegra sa di aver verrà dimostrata grazie
Ringraziamo il professor
Campiglio nella
Una volta che lo abbiamo nostro ospite dello ritroviamo Bondo molto piacere sempre per le sue analisi puntuali
Che si allargano anche oltre il nostro Paese per darci un po'quello che la fotografia reale rispetto alla situazione del welfare e quindi la differenza con gli altri Stati europei
Abbiamo concluso i lavori di questa mattina soltanto una comunicazione prima di
Di andare a pranzo come sapete pomeriggio ci sono i laboratori tematici uno sul web fare uno sul lavoro uno sulla cittadinanza e le istituzioni uno sulla generati vita
Le sale
Vi do alcune comunicazioni di servizio così subito dopo pranzo alle ore quindici possono iniziare puntuali i lavori dei gruppi
Le sale sono lavoro con l'esperto Francesco marca marca letti col membro di Presidenza Stefano Tassinari guiderà lavori
Salone dei quattrocento presso Palazzo del Popolo quindi praticamente questo palazzo
In questa sala per essere chiari ancora più chiari
Il secondo laboratorio sul Welfare l'esperto Cristiano Gori coordina Gianluca Budano
Sala etrusca sempre questo palazzo piano meno uno
Terzo laboratorio cittadinanza istituzioni con l'esperto Francesco Clementi
Coordina Santino uscire Vincenzo Menna
Palazzo dei sette primo piano e quarto laboratorio genera attività sempre
Palazzo dei sette secondo piano
Sì è qui di fronte c'è qui di fronte si raccomanda la massima puntualità visti i tempi buon pranzo
A Cisco scusate
All'ingresso trova
Bene
Iniziamo i lavori ben arrivati a quanti sono arrivati e faccio una breve introduzione rispetto a come oggi avremmo intenzione di condurre
I lavori oggi pomeriggio in queste due ore in qualche modo ci separando l'appuntamento successivo della messa
Essa laboratorio che in qualche modo affronta il tema del lavoro già detto così e questo titolo probabilmente ci spaventa un po'nel senso che un po'l'impressione normalmente e quando si parla di lavoro l'approccio è sempre vilipendio stare soprattutto ultimamente leggendo
Giornali vedendo le interviste e quant'altro che sostanzialmente o è finita l'epoca del lavoro o quantomeno è finita l'epoca d'Oro del lavoro c'è stato un periodo in cui il lavoro era qualcosa di importante lì si si capiva in cui non c'erano problemi in cui funzionava tutto bene invece oggi è in qualche modo inviamo di rimessa o viviamo di problemi o vediamo in qualche modo di qualcosa che non c'è più ma non sappiamo bene come affrontarlo
E
In questo senso probabilmente da questo senso probabilmente c'è un po'rischia di lasciare
La riflessione la discussione intorno
Al lavoro un pochi se ne intende un po'
In qualche modo a quelli che pensano o vogliono
O possono dare delle soluzioni un po'il lavoro è un po'come questa sala
Sembra un po'diventata una questione cattedratico c'è qualcuno che si siede in alto e può dirci qualcosa forse rispetto a una soluzione per tornare
Al fatidici tempi Doro del lavoro lede anche un po'cimiteri invece un po'diversa che molto probabilmente
La panoramica la questione lavoro non è riconducibile
A una singolarità
Il mondo in mondi del lavoro sono tanti sono diverse Singh ci si muove sicuramente fra ombre Monte però probabilmente anche fra di nuovo nuove e diverse opportunità l'obiettivo di queste due ore di lavoro forse sono proprio un po'queste provare individua pare quelle che sono rischio opportunità uno e fotografie differenti del lavoro provare insieme a raccontare
E raccontarci quelle che sono le esperienze di lavoro e provare anche forse a individuare tracciare alcune piste di lavoro e alcune proposte che possono interessare
Le istituzioni politici ma anche le ACLI in questo senso
Ribadisco alcuni appuntamenti prossimi di quello che il Dipartimento lavoro
Che sarà un primo incontro che dovremmo realizzare
Intorno al mese di ottobre
Più sul tema della riforma del mercato del lavoro
E collegato a questo dopo un seminario interno l'idea è di avviare i lavori della Commissione lavoro
A riguardo ricordo tutte le Province per lo meno le presenti ma potete diffondere la voce nel caso in cui non sia stato ancora fatto di segnalare alla assemblee centrale al nostro Dipartimento chi sono i referenti delle diverse Province e o delle regioni sul sul lavoro quindi a seguito di questo seminario faremo una prima Commissione lavoro che ci si incontra in quella data per poi manda la programmare quelle che sono un po'le attività anche conseguenti al programma che avete allegato un secondo seminario comunque un secondo momento di riflessione comune nazionale riguarderà sempre sul tema nel programma più il tema dei servizi per il lavoro che probabilmente andremo a realizzare fra la fine dell'anno agli inizi del prossimo anno solare
Questo un po'premessa lascerei immediatamente la parola Stefano Passigli anche responsabile del dipartimento lavoro che introdurrà i nostri lavori e poi a Francesco ma alle che invece
Introdurrà maggiormente il tema è rammento che mentre nel dettaglio delle cosiddette prime una fotografia di quello che il lavoro oggi
Del in Italia e alcune prospettive per poi lasciare finalmente uno spazio anche alle vostre riflessioni e proposte che
Visti i tempi ristretti i chiederò anticipatamente che siano ridotti gli interventi a cinque minuti ciascuno
Grazie
Menem grazie a tutti chiedo scusa chiedo se siamo un po'in una sala in cui siamo molto distanti paventato anche di metterci sotto naturalmente non non si sentiva tanto bene ringrazio oltre a Marco
Anche Fabio Kounellis che
Altra persona conoscete per siamo ella continuità rispetto all'esperienza anche fatta da Maurizio Drezzo Dore del Dipartimento lavoro
Ecco Ernest Coppola che qui Corno anche
Monco molte volte voi prendete la conoscono già perché lavoravano su consociativo ma insomma fisso
Abbiamo la fortuna con loro appunto di far ripartire un po'nel dare continuità all'esperienza del Dipartimento lavoro e cosa io faccio solo un un paio di accenni perché come diceva già Marco avremo modo intanto chi è stato emesso una finale sono quindi potete chiedere anche vostri consiglieri presenti ha ricevuto il programma nazionale quindi ritrovato un po'i temi che abbiamo messo sul tema del lavoro
E poi
Diciamo appunto avremo modo su alcuni argomenti più spinosi come appunto è fra il mercato del lavoro di
Di ritornare oggi vogliamo punto farò una panoramica intanto approfondire cominciare a capire un po'quali possono essere alcune piste
Ecco da questo punto di vista faccio solo allargo solo un po'la riflessione va coi
Appunto col professor Marchetti torneremo un po'intanto se l'analisi nessun provare a
Cominciare un cammino non partire da questo convegno e ovviamente dal tema più generale di questo convegno
Ecco più in generale
Forse è un tema che abbiamo un po'proposto come il taglio
E quella della forza del lavoro intendendo per forza del lavoro ci sia la forza civile ed economica del lavoro
Sia
La forza lavoro cioè le persone perché
Ci piacerebbe ecco pensare che il lavoro non è solo anche se purtroppo sappiamo è il grande malato
Di questo momento non solo ha colpito dalla crisi ma ha colpito anche da tutti quei problemi che hanno portato alla crisi numero dei quali
Ce ne parla oggi professor Campiglio all'aumento delle cinque alleanze varrebbe la pena dire che
Molti problemi della crisi sono causate da tutta una serie di
Questioni che
Hanno portato alla crisi quella è una di queste
Ecco però ci piacerebbe nonostante abbiamo dati abbiamo situazioni conosciamo nei nostri territori esperienze molto gravi di più dure poi alcune cose le accennavo oggi Andrea però ci piacerebbe anche capire e rivalutare il lavoro con una forza soprattutto perché intesa come forza fatta di di competenze di esperienze di patrimoni di saper fare di creatività sia economica che civile
Ricostruzione di legami
Di identità delle persone della collettività dalla quale
Possiamo un po'ripartire se vogliamo in ma dare quello sviluppo diverso che insieme che non è solo il gruppo economico ma che sempre più insieme sviluppo economico e civile
In cui in quel valore aggiunto di cui ci parlava questa mattina professor Campiglia cioè la produttività è legata all'acqua
Alla capacità di produrre valore aggiunto quel valore aggiunto lo si crea
Lavorando appunto sulla rimettendo male a quei nodi che vengono un po'al pettine con la crisi cioè
Lavorando sulla crescita della qualità della società la qualità dell'economia la qualità della politica
E quindi come dire così stamattina Caterpillar
Ormai parla Caterpillar perché ogni tanto ci fa andare oltre il ferrarista cioè dicevano
Preparatorie per affrontare la crisi ecco
Io anche in una piccola che avete mi piace provare a mettere insieme queste tre parole la prima Europa
Ed è una parola che diceva Gianandrea oggi ha già detto molto lunghi credo che il tema dell'Europa sia molto importante per poter esporta asportare una brutta parola ma insomma per poter affermare nel mondo quel modello di cui andrà parlava cioè capace di tenere insieme
Di ricostruire
Quelli quello che è stato un po'il divorzio tra capitale e lavoro tra
Coesione sociale ed economia insomma tra sviluppo e solidarietà
Affermare e riaffermare un
Sennò passiamo da leader nella
Politica dell'Europa eccetera un solo ecco è impossibile combattere concretamente la speculazione eccetera ma
è impossibile ricostruire quell'autorità che manca a livello internazionale
Contro appunto alla finanza speculativa ma non solo vorrei ricordare questi mentori sfugge il nome il cognome ma
La persona che è stata il
Il Presidente della
Della Eternit che a febbraio è stato condannato per la strage dell'eternit era purtroppo al convegno al
Cara alzarmi sul sull'ambiente dell'ONU che citava propende a questa mattina perché danni
Nonostante sia stato condannato per la morte di circa tre mila persone
Danni è un consulente dell'ONU sui temi dello sviluppo sostenibile
Allora vediamo come c'è anche un problema di azione politica
Del che se non costruiamo attorno appunto da una troppa più forte ma dove dentro Europa c'è anche
Si dà più forza diciamo
A un certo modello una certa idea d'Europa appunto anche
Che parte da un protagonismo anche dei nostri mondi cattolicesimo sociale democratico difficilmente riusciamo affrontare queste grandi contraddizioni che sarà ancora molto forte perché pensate questo peraltro quest'anno e sono in vent'anni della legge sull'amianto in Italia ma nel mondo
C'è una strage pare alle Torri Gemelle
Ogni quindici venti giorni che la strage dell'amianto perché Paesi assunta virgolette civili somme democratici come prevede il Canada sono tra i più grossi produttori esportatori insomma o importatori
Di amianto e quindi questo per dire come
Abbiamo bisogno in qualche modo di questo
Questa grande scala che ci permette di salire sul palcoscenico della globalizzazione che l'Europa il secondo tema
Ma è un tema di cui non mi dilungo tanto anche perché
E il tema dell'economia civile nel programma abbiamo scelto che una delle pretesti all'economia civile
C'è anche una delega appunto in una persona in Presidenza che punto conoscerete emiliano Manfredonia proprio su questo anche è già stato fatto seminario peraltro anche per rimettere in moto le nostre esperienze su cui forse il costo di economia civile penso al tema della cooperazione
Però credo anche che dobbiamo riuscire a
Apportare il tema dell'economia civile dentro un dibattito su quale economia vuole questo Paese su
Quale corretta le politiche industriali
Tanto per cominciare in che modo mettiamo insieme industria servizi
C'è un articolo di frodi che vi abbiamo messo nel dossier molto interessante in cui parla della necessità
Di una qui di una politica industriale europea
E di un ritorno della manifatture in Europa non è vero dice Prodi che
Oggi
Il fatto che
In Asia vadano molto impresa e dipende sono più del costo del lavoro il costo del lavoro è passato da un rapporto tra l'Europa e l'Asia prima della caduta del muro di
Uno a quaranta ha un costo al rapporto di uno a cinque che comunque sempre tanto no
Però in realtà
Uno dei fattori perché in quei territori hanno investito nella manifattura hanno investito in ricerca e innovazione
Non pensiamo solo più Allasia come non posta dove si va perché sono un po'sfortunati no lì ci sono i cervelli management eccetera eccetera
Allora c'è bisogno di ritornare su questo allora anche nel nostro Paese ha bisogno di capire
Come quale economia vogliamo avere
Parliamo molto di giovani uno dei temi
Credo importante sui giovani anche mi viene da dire con una battuta ma la faccio breve che forse il problema dei giovani che non
Che vivono in un paese che che fa fatica a diventare adulto cioè fa fatica a dirsi quali scelte vuole fare no
Fa fatica anche a mettere mano a una riconversione del proprio sistema economico a innovare no
Mi tocca fare una battuta sulla FIAT perché in questi giorni insomma ci sono alcune notizie poco poco poco belle ma soprattutto il tema della mobilità sostenibile e quindi di pensare al tema della mobilità in maniera nuova in maniera che ricostruisca è una qualità della vita che non significhi solo produzione
Quantità acché scommette su un valore aggiunto anche per la qualità della produzione e la capacità di integrarsi con il tessuto delle nostre città con la viabilità eccetera eccetera ma solo per fare un esempio
E poi
Infine
L'ultimo tema è un po'il tema dell'equità
Diceva già bene oggi il professor Campiglio credo che ci sia un grande tema come dire e e mi piace dire l'ha detto lui alla fine insomma
Troppo spesso la crisi viene citata come una fatalità come se la crisi fosse la causa di tutte queste cose
Alle volte un po'contrario no e circa il tema appunto disuguaglianze dimostra come vorrei ricordare che la spesa è scoppiata in un Paese con gli Stati Uniti per un fenomeno chiamato quello del lavoro povero ecco
E però
Collegandomi anche a una delle proposte che Andrea approverà rilanciare domani anche Casini Bersani credo che noi però dobbiamo provare a pensare certamente
A un ritorno dell'equità fatta di detassazione del lavoro già oggi
Già oggi sarebbe importante se presenta le risorse che si reca la nota dalla lotta all'evasione fiscale come dire gradualmente
Quasi direttamente finissero nel detassare il lavoro come segnale del fatto che dobbiamo tornare a scommettere su chi lavora e su chi ha pagato di più i costi di questa crisi
Ho penso al tema del mancanza una debolezza delle tutele degli ammortizzatori nei confronti dei dei parasubordinati insomma
Però c'è un tema secondo me attivo del quale non parliamo più
Che la scuola
E il primo punto di partenza per costruire equità e soprattutto allora oggi sarebbe bello se anche se il tema della scuola nel centrosinistra è sempre stato un tema difficile da affrontare
Ma curiosamente proprio quando entrammo in Europa il tema della scuola era al centro del programma del centrosinistra
Allora quale scuola costruiamo in modo tale che per esempio la formazione professionale e la qualificazione professionale l'incontro con il mondo del lavoro non avvenga tardi ma e a abbiamo una dignità oggi punto perché può aiutare i giovani a creare a essere più cittadini essere più protagonisti più forti dentro il mondo del lavoro
Ricordo che è nata redatti stende gruppo che ricorderete
Alcuni colleghi degli operai morti dicevano in fondo eravamo già un po'morti prima plico andava
Perché quando andavamo a ballare in discoteca con le ragazze
Ci vergogniamo a dire che eravamo operai
Ecco allora
C'è anche del costruire una dignità che parte secondo me Pasquale una grande risorsa in questo Paese
E forse proprio perché da queste carte di Costa ma anche dalla capacità punto it che la squadra
In qualche modo aiuti i giovani a incontrare questo mondo a capire cosa succede credo sia molto importante lavorare
Cito solo una cosa che mi sono ancora dimenticato di dire
Credo sia anche importante
Una dei temi che vorremmo rilanciare partendo diciamo da queste gestione economica e civile
Equità
E tema dell'Europa
E anche quello
Di dirsi
Che uno dei settori in cui il più possibile
Anche a fronte di una riconversione dell'industria però riuscirà a qualificare creare lavoro nel mondo dei servizi
Noi ci occupiamo di servizi alla persona sempre persona sono strategici anche perché creano un valore aggiunto rispetto alla possibilità delle donne
Di fare carriera e questo è un fattore determinante per una con la mia che investe sulla qualità perché è un po'oggi il nostro Paese come se
Tenessimo in panchina trasporta isola la metà dei cervelli o dei talenti possibili di questo Paese
Ecco allora sui servizi alla persona ne abbiamo questa grande esperienza degli articoli qui
Peraltro Cece Raffaella
Allora sarebbe bello se
Peraltro
Il
Importanti realmente oggi sentieri citava l'esperienza della Francia sarebbe bello allora se in Italia si cominciasse a fare una detto ci sono già delle detrazioni delle deduzioni ma sono troppo deboli
Sono troppo deboli per contrastare intanto e fare emergere il lavoro nero del mondo delle colf che purtroppo ancora
Allora sarebbe bello se ci fosse una detrazione o un credito d'imposta pari almeno ai contributi che vengono versati in modo tale da favorire l'emersione ma soprattutto sarebbe ma sarebbe anche bello se
Questa detrazione per per tutto il tipo di assistenza familiare non solo per la non autosufficienza che ovviamente dovrebbe essere conosciuto come diritto alla salute merita molto di più
Ma perché appunto come avviene anche in Francia anche per arrivare a detassare o dare questo credito anche all'impresa perché per esempio in Francia
Hanno adottato questo modello o meno una all'incirca così da quello che ho capito se è la famiglia che spende per la sentenza miliare o comunque per un servizio di baby-sitter lo Stato grida addirittura il cinquanta per cento del costo
Se invece era stato ovviamente deve essere qualificata inserite in una rete di servizi questo ovviamente lo proponiamo anche da quelle fatte dei comuni tavoli sociale eccetera eccetera
Ma può anche essere un'impresa l'impresa che già questo da un piano alla famiglia e in questo caso
Viene data all'impresa
Lo Stato riconosce tramite credito di imposta detrazione un venticinque per cento questo meccanismo che ha fortemente
Agevolato ovviamente non viene tassata come forma di
Come magari Bonitta se ci perbacco forti semente tassata questa cosa qua ha fatto sì che oltre diecimila imprese da alcuni articoli che ho letto in Francia abbiamo altra provincia Santini oggi abbiano
Cofinanziato le politiche di welfare di di cura di senza famiglia
Generando no tutta una serie di di ricchezza che diversamente ci sono stato nel rapporto tra Stato e cittadino sarebbe stato possibile questa è la frontiera credo interessante crediamo che appunto il nuovo centro sinistra dovrebbe posto
Chiudo
Con un'ottima provocazione nel proprio trovate
Anche il programma che mi ha fatto sul lavoro in cartellina ma
Di cui si parla di tanti temi ma una cosa che crediamo sia importante ritornare
A parlare del tema del lavoro come esperienza di aggregazione
Cioè riusciamo oggi Area aggregare e giovani adulti attorno al tema del lavoro abbiamo fatto un'esperienza tanti anni fa qualcuno se la ricorda allora era
Gigi Bobba che era responsabile del
Del tema lavoro
Illustri precedenti
E
Era
è l'esperienza al movimento primo lavoro nave creando una cosa
Proprio uguale
Però qualcosa di simile qualcosa che grazie al fatto che magari nelle parrocchie in qualche ci Ercole eccetera torniamo a parlare di questo torniamo presente a parlare
Di come i ragazzi oggi scelgono come i genitori aiutano i ragazzi e ragazzi scelgono a quali tipo di scuola fa
Quaranta ecco una ripresa occupazione in questo Paese legato al alla mancanza di orientamento alla dispersione scolastica
Allora riusciamo aiutare nelle baracche affrontare questi temi ma unitamente anche altre cose che si fanno penso tra di bilanci familiari etc riusciamo a costruire le dei luoghi in cui
Facendo disservizi facendo agganciandoci a quello che non si servizi fanno pace
C'è Tonino Zilio che vicepresidente lei nel
Marco che se quel progetto sul lavoro ci riusciamo
A ricostruire anche un lavoro di aggregazione di volontariato magari proprio con i giovani o con i giovani tutti con le giovani famiglie intorno a questi temi
Perché se non ricostruiamo dei luoghi in cui si parla di lavoro in cui ci diciamo decibel lavori in cui ci diciamo che cos'è il lavoro e istituzionalizziamo solo per importa anche noi il problema del lavoro ma lo allontaniamo dalle nostre vite in qualche modo non rimettiamo in moto le persone in particolare i giovani le famiglie come protagonisti
Dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista civile e politico
Grazie
Allora lascio immediatamente la parola Francesco marca letti che ricercatore presso l'Università di sociologia della Cattolica di Milano che in qualche modo proverà appunto come detto prima illustra l'ARCI alcuni aspetti magari anche in maniera un po'più provocatorio rispetto a quelle che sono letture semplicistiche del lavoro oggi in Italia
Va bene
Grazie a tutti intanto
Ringrazio le ACLI per nazionali per
Vi invito ad essere qui questo pomeriggio
Ringrazio gli amici del Dipartimento lavoro che mi hanno inseguito per me il non si sono scoraggiati e quando non rispondevo né al telefono venire in alcun modo sono stati tenace sono riusciti
A farmi arrivare qua questo pomeriggio tra l'altro l'occasione molto bella
Che mi piace sono contento di vivere a dal momento che lavorando presso il dipartimento di Sociologia dell'Università Cattolica di Milano abbiamo comunque già in atto da diversi anni diverse esperienze ecco di collaborazione ora quindi Nesi e non solo
Proprio per approfondire alcuni temi legati alle dimensioni economiche
Mi è stata affidata questa introduzione io proverò naturalmente apportarvi quella che la mia competenza che è quello di un sono più del lavoro quindi ne dicono mista anni e di un giurista quindi vi darò uno spaccato di una realtà così come la cogliere
Qualcuno che
E si occupa soprattutto di osservare
Le tendenza l'evoluzione del mercato del lavoro coi logico sono anche
Punto una docente e mi capita spesso
Sia di chiacchierare con studenti grandi varietà tendenzialmente giovani sia di partecipare
I venti o seminari anche
A progetti in collaborazione con altri colleghi
Anche a livello internazionale nella vedere quali alcuni di questi temi
Sono sviluppati un po'di più che altro un po'di meno comunque cercherò di darvi una fotografia parto da
Questa immagine che ho scelto
Per accompagnare il titolo secco del laboratorio che era l'ho riportato così come era lavoro oggi dovremmo parlare di lavoro e sappiamo che il lavoro è cambiato sia trasformato questo ero ancora
Alexanderplatz
E a maggio però per un appuntamento relativa un progetto un po'di nascosto non ce l'ho fatta a fare una fotografia frontale non me la sono senz'ita però voluto fotografare questo ragazzo che stava vendendo dodici in mezzo alla piazza e stava lavorando collaboratore neanche giovanissimo
Neanche di primo pelo e tuttavia di mestiere farà quello come magari anche altre cose allora
Quando oggi pensiamo al lavoro come ben Stato detto
Introduzione
Molte volte la prima immagine che si viene a immagini questo tipo un lavoro che cambia ma nel senso che ha un lavoro che si precarizzato
Mediatamente l'associazione fra
Lavoro mancanza del lavoro perdita del lavoro disoccupazione precarizzazione
Precarizzazione che significa anche
Un deprezzamento sotto tanti aspetti della qualità
Del lavoro stesso vediamo se funziona questa cosa
Perfetto
Cercherò di focalizzare in particolare quattro temi e poi proverò aggiungere
A qualche
Conclusione come appena detto prima del lavoro la disoccupazione
Da mesi mesi e mesi in Italia parliamo solo di questo e di una particolare disoccupazione
Vorrei
Intanto smontare un po'questo tema che credo
Sta nel cuore di tutti noi
E tuttavia siamo probabilmente voi come lo sono io anche un po'stanchi di sentirlo sempre discusso spiegato raccontato allo stesso modo allora cercheremo un attimo di smontare
La retorica sulla disoccupazione nel nostro Paese per vedere cosa ci sta dietro
Il secondo tema che
Richiamerò rapporto intergenerazionale
Più giovani e meno giovani nel mercato del lavoro un po'un gioco di parole che ho scelto per dare questo titoletto più giovani in realtà è una forzatura perché come vedremo i giovani sono sempre di meno lo sappiamo e meno giovani in realtà quando si parla di meno giovani oggi
Si fa riferimento
A quella categoria di lavoratori che sono interessati ma sempre naturalmente poi tutte le generazioni a venire
Lo saranno sempre di più a trattenersi più a lungo possibile
Nei luoghi di lavoro se ci riesco posticipando
La pensione allora questa dinamica intergenerazionale è un po'uno dei temi
è dei temi che anche qua
Occorre affrontare smontare terzo aspetto vi darà una piccola fotografia cercando di non generalizzare alcuna informazione che
Vi trasmetterò
A partire da una indagine proprio sul rapporto fra i giovani studio e lavoro che ho recentemente condotto
A Milano la scorsa primavera
E infine
Un quarto tema
Questa è una
Come si dice parafrasi di una di un titolo di una canzone di bobina
Anche era del Times
Deve aver Changing cioè i tempi stanno cambiando realtà alle forze di lavoro stanno cambiando Lola quarto e ultimo punto che toccherò
Sono le fondamentali trasformazioni che stanno alla base di quella che è la qualità
Delle forze di lavoro disponibile il nostro Paese e credo che su questo qualche riflessione andrà fatta allora
Primo primo dato primo elemento vi dicevo io sono un posto con certe volte
Allora ma è un annetto fa avevo addirittura provato a scrivere quotidiani chiedendo di smetterla di titolare
In un certo modo i loro articolo ogni mese oramai in Italia con tutti i Paesi europei escono i dati ci sono fra l'altro delle stime
Sull'occupazione sugli andamenti dell'occupazione e siamo abituati ogni mese a vedere un titolo i titoli principali quotidiani
Che riportano il dato sulla disoccupazione tendenzialmente su quella giovanile
Chi non ha mai letto un titolo un giovane su Trenitalia senza lavoro ad un certo punto qualche mese fa è dovuto addirittura intervenire l'Istat pubblicando una nota in cui spiegava ai giornalisti
Cosa significa tasso di disoccupazione come calcolato e come va
Riportato quando bisogna comunicare una notizia
Non è cambiato molto però
Adesso
Tendenzialmente sia un po'più accorti nel creare i titoli
Quello che
Sta al fondo di questo
Di questo problema è il fatto che
Aprite ogni mese
Il giornale la mattina e leggete che un giovane su Trenitalia non ha lavoro
Ogni mese ci cominciano
Ci convinciamo che in Italia un giovane su tre non ancora che il problema nel nostro Paese è la disoccupazione giovanile
Dopo nel dibattito massacrate mi come volete su questo però capirete che arriviamo adesso è un punto in cui spiego meglio questa cosa e l'articolo realtà nel nostro Paese ci sono tante disoccupazione
E se non ci limitiamo a guardare il dato sulla disoccupazione giovanile
Fra parentesi ancora
Senza
Sapere interpretarlo senza saperlo leggere poi titoli a me giornali così
Le parti sociali prendono in mano i giornali dicono
C'è un problema drammatico
La nostra classe dirigente prende in mano il giornale dice c'è un problema di disoccupazione giovanile
Facciamo tavoli
Troviamo risorse inventiamo misure
E spendiamo soldi
Per combattere un fenomeno che è grave
Che ce l'ha detto
Tutti i mesi leggiamo
Sui giornali che un giovane su tre non ha lavoro un problema grave allora
Cos'è il tasso di disoccupazione quello che ci viene commentata quello ci dice il trentatré per cento quaranta per cento quattro giovani su dieci cercano un impiego non ce l'hanno non è quella cosa lì
Il tasso di disoccupazione è un è un numerino un poco infido perché non è calcolato sulla
Popolazione
Il tasso di disoccupazione è la proporzione di quelle persone che sono nel mercato del lavoro e che stanno cercando un impiego
Quindi c'è
Tutto un gruppo ripopolazione prendiamo la popolazione giovanile quindici ventiquattro anni opposto
Adesso lo vediamo fra l'altro tasso di disoccupazione giovanile significa fra i quindici e ventiquattro anni
Mi dica
Chi di voi ha dei figli fra i quindici e ventiquattro anni cosa ci hanno in mente di fare
E nella vita a quell'età chiusa parentesi allora tasso di sicuro ne prendere questa
Popolazione quella fra i quindici e ventiquattro anni e non vedere su tutta la popolazione
Chi sta cercando lavoro ma solo in quelli che sono nel mercato del lavoro
Nel mercato del lavoro che c'è c'è chi ha un'occupazione
E fra i giovani sono pochi e c'è chi la sta cercando per l'appunto il tasso di disoccupazione era proporzione
Di chi sta cercando rispetto alla somma che c'è al lavoro e chi lo sta cercando
Ovvero
Per capire quanto è grave un tasso di disoccupazione bisogna capire quante sono le persone nel mercato del lavoro
Perché al tasso di disoccupazione esprime
La quota di queste persone nel mercato del lavoro che cercano e non trovano tutti gli altri non interessa probabilmente oppure non li ripeto
Non le idee se non siamo in grado di
Rilevarli
Quindi
Poi queste cose naturalmente ve le lascio a disposizione
Il tasso di disoccupazione calcolato come quota delle forze di lavoro più forze di lavoro sono la somma fra occupati e disoccupati
Che risultano alla ricerca di un impiego quindi se non sappiamo quante sono le forze di lavoro dire che è un tasso
Di disoccupazione del quaranta per cento gravo non è grave non possiamo
Non siamo in grado di farlo
Allora qui faccio un esempio
Ci voleva una
La come si dice il puntatore
Ma purtroppo
Forse qua c'è qualcosa di questo tipo
In genere
Funzionano
Eccolo qua l'Antartico scusate il mio si è scaricata la Pira allora
Prendiamo una classe di età la prima
Tenete mano cellulare intanto essendo la calcolatrice del quindici e diciannove anni
Preghiamo i dati quelli proprio più ufficiale che ci sono rilevazione
Contino sulle forze di lavoro Istat quali più affidabile che ci sono le medie annuali quindi proprio il valore calcolati in media così come sono andati campionari bisogna essere sempre molto prudenti allora
L'ultimo dato disponibile quello riferito al due mila undici in Italia neanche qua dopo
Diciamo qualcosa sul
Questo passaggio che ha appena fatto in Italia in Italia in media
Nel due mila undici il tasso
Di attività tra i quindici e diciannove anni è stato
Del sette virgola otto per cento pellicola prendiamo proprio più piccoli il Puccini
Vuol dire che tra i quindici e diciannove anni in Italia in media nel due mila undici solo il sette virgola otto per cento della popolazione di quell'età era nel mercato del lavoro
Il tasso di attività misura queste cose
Vuol dire che o aveva un'occupazione o la stava cercando quindi in questo caso ci sono ben novantadue circa giovani fra i quindici diciannove anni che sta facendo altro non sono nel mercato del lavoro
Molto probabilmente stanno studiando
Qualcuno no ma
La stragrande maggioranza starà studiando
Sempre in questa classe di età nello stesso anno in Italia il tasso di disoccupazione medio è stato del
Quarantotto virgola quattro per cento
Quindi quasi il cinquanta per cento tantissimo allora vuol dire che
Su cento giovani tra i quindici diciannove anni
Otto sette virgola otto otto erano nel mercato del lavoro il cinquanta per cento di questi otto
Ero disoccupato
Allora col cellulare
Se andate con la calcolatrice
Basta fare questa semplice cosa
Per capire quanto è grave un tasso di disoccupazione e quanta
Quanto un volume di disoccupazione generale su una determinata classe di età basta fare
In questo caso
Sette
Virgola
Otto
E
Scusate
Adesso mi ingarbuglia anch'io
Esatto sette virgola otto diviso quarantotto virgola quattro percento
No scusate
Se a metà
E perché non vive nel conto
Che dovrei essere uno statistico un po'che riesce a fare queste cose va bene
Cosa
Se va bene allora avete capito dove volevo arrivare
Primo punto quindi
Il tasso di attività importante quando
è leggiamo un dato sulla disoccupazione e non c'è il tasso di attività non possiamo valutare sì possiamo capire sia aumentata se
Se è calata ma dobbiamo sempre sapere quante il tasso di attività cioè quante persone sono nel mercato del lavoro
Perché altrimenti corriamo questo rischio andiamo
Nella classe successiva fra i venti ventiquattro anni se guardiamo solo gli indicatori
Il tasso di disoccupazione cosa concludiamo passiamo da quarantatre quattro al ventisei per cento
Accidenti si quasi dimezzato
Passando nella classe successiva problema di disoccupazione
è molto inferiore quasi la metà
Tasso di disoccupazione quasi la metà
Il problema però che nella classe successiva i giovani che sono nel mercato del lavoro cominciano a essere un tantino di più
Quindi si passa da sette otto e quarantacinque e sei
In questo caso cosa significa su cento giovani fra i venti ventiquattro anni
Ce ne sono quarantasei grosso modo nel mercato del lavoro cinquantaquattro che fanno altro alcuni studieranno università altri stanno a casa magari a godersi la beata giovinezza
E
Di questi
Quarantasei circa il ventisei per cento quindi uno su quattro circa è disoccupato quindi su cento ragazzi di questa età i disoccupati sono dodici
Sono quattro scusate tre volte tanto nella classe precedente
Però il tasso di disoccupazione se guardiamo solo quello ci induce a pensare un'altra cosa andiamo avanti ancora di trasferita facciamo gli stessi calcoli ma come vedete
Anch'
Arriviamo
A delle conclusioni che non è che proprio si
E
Come si dice è un problema
Invia
Di di assorbimento anche se il tasso di disoccupazione scende fra i venticinque ventinove anni e quattordici e quattro fra i trenta e trentaquattro anni sotto il dieci per cento avvicinandosi alla media complessiva
Abbiamo che
Tra i venticinque ventinove anni dieci giovani su cento
Cercano lavoro e non lo trovano
E questi non finiscono sul giornale perché sul giornale parliamo solo disoccupazione giovanile fino e ventiquattro anni se ci spostiamo fra i trenta e trentaquattro anni sono ancora otto su cento che cercano di controllo e Cassano disoccupazione ancora diversa
Perché fra i trenta e trentaquattro anni sta facendo la transizione a vita adulta se non trovano lavoro e dura
Consolidare l'ATO condizione
Di persona adulta se andiamo avanti tre trentacinque trentanove anni sono ancora sei su cento in media nel nostro Paese
E non sono pochi però sono disoccupati molto diversi da questi
Se andiamo avanti ancora quaranta quarantaquattro per cento anche il marito e la mia collega che dopo una vita gestire la tornata di tali famiglia dovuto chiuderla adesso un anno che non trova lavoro
E questo è un po'più scomoda di disoccupazione
Non è il giovane che terminato gli studi che fatica entrare e che trova solo lavoretti precari qua padre di famiglia che non riesce più a rientrare nell'occupazione
è un po'più scomoda questa cosa da mettere al centro di dibattito mentre sui titoli di testa dei giornali
Allora
Primo
Dobbiamo imparare a leggere la disoccupazione secondo dobbiamo imparare a dire
Soprattutto noi che abbiamo a cuore il tema del lavoro che ci sono tante disoccupazione
Probabilmente
Quello che dico non è che questo non sia un problema oggi in Italia la disoccupazione giovanile e un problema
E adesso vi dico anche quale problema vedo in particolare però ce ne sono tanti altri misurazioni
Che oggi non hanno ricevuto la medesima esposizione vediamo vanno un po'meno di moda
E chi
Investirebbe
Una maglietta giovani mistica di attenzione una categoria così attraente come quella dei giovani permettersi la maglietta dei quaranta cinquantenni
E tifare per loro
Qual è il problema
Soprattutto che possiamo intravedere
In questo dato legato alla disoccupazione giovanile
E il fatto che
Probabilmente non ci dovrebbe interessare tanto la colonnina verde il tasso di disoccupazione
Nel nostro Paese quello che si dovrebbe preoccupare che rappresenta quasi presupposto implicito delle disoccupazione successive
è la colonnina Durban
Guardate la curva
Si disegna qualche quasi un arco ma soprattutto in età giovanile
I giovani che oggi in Italia prima dei venticinque anni sono nel mercato del lavoro sono pochissimi
La quota di giovani presenti nel mercato del lavoro in Italia è una delle più basse d'Europa vuol dire che prima di venticinque anni grossomodo in media in Italia se poi mettiamo insieme i dati di queste prime due classi di età
Solo un quarto della popolazione giovanile avuto un'esperienza di lavoro
Prima dei venticinque anni solo uno su quattro
Io lo dico ai miei studenti
Già quando preparavamo l'incontro
Citavo questo datemi studenti anche quelle più brillanti contro genio in Aula
Laurea magistrale quindi sono fra quale tali ventidue ventitré
Di lì a un anno
O un anno e mezzo si assiste aspettano di entrare
Nel mercato del lavoro ma io dico ma chi prende ma io non vi assumere animali se non avete mai fatto un'esperienza di lavoro
Precedente
Sei uno strumento flessibile
Che mi costa quasi niente per provarsi
Per vedere chi siete cosa sapete fare io lo uso
Ma chi si fida
Mi aspettare che qualcuno arrivi
I venticinque anni prima che si ponga il problema inesperienza occupazionale di essere socializzato al lavoro
Ciascuno di voi ha ben presente la propria storia personale
Come è stato socializzato lavoro quando è iniziato a lavorare quando ha imparato le regole ha capito cosa significa stare in un ambiente di lavoro relazionarsi con degli altri lavoratori relazionarsi
Con
Il proprio padrone
Ho coi propri superiore
Allora c'è un problema fondamentale l'impermeabilità fra percorsi di istruzione e formazione e
Mercato nel lavoro inserimento nel nell'esperienza del lavoro o comunque possibilità
Di fruire di esperienze di socializzazione al lavoro nel nostro Paese è il problema principale
Che giustifica da una giustificazione
Alla precarizzazione l'ingresso dei giovani e mercato del lavoro sul lato datoriale
Che la giustificazione che io dica mi ragazzi
Io prima vi vorrei provare
Che si può fidare più oggi
Devo
Quindi questo elemento l'abbiamo messo lì poi lo riprendiamo alla fine secondo dicevo un certo punto in media nel nostro Paese
Eh caspita ragionare del nostro Paese con i dati medi
è
Una sfida improba quando vado a fare gli incontri internazionali per i miei colleghi di
Scandinavi del nord Europa
Mi dicono ad anno il tasso di occupazione è il settantadue per cento
In Italia ma in Italia sia anche più bassi però anche sedici cinquantasei per cento in Italia
E non è come loro settantadue
Perché là è il settantadue per cento settantadue vuol dire settantadue
Io gli ho sempre spiegare che se in Italia cinquantasei
Devo dire si ma cinquantasei Massi tieni conto poiché il sommerso di quello che non si vede di quello che poi conteggiare in un modo e non in un altro
Cinquantasei sì e poi bisogna sempre dire anche l'Italia è lunga
è molto lunga
Quindi se tu paese scandinavo riguardi dall'alto imbastire ti dicono un po'il paragonare il tuo Paese comunitaria
Non ha senso
Non produce alcun risultato utile
Confrontare la Svezia con la Lombardia
C'è qualcuno che fare confronti però in questo fatto che l'Italia è lunga vuol dire che ci sono dentro tante situazioni molto diversi
C'è
Un elemento credo che però sia importante richiamare ed è questo ciò che c'è un legame fra ampiezza del mercato del lavoro e disoccupazione
In particolare c'è un legame inverso
Quanto più ampio a mercato del lavoro nel nostro Paese
Tanto più bassa era disoccupazione
Questo grafico
è una cosa un po'da statistici per la mostra esattamente questa cose puntini sono le Province italiane
Quelle che si trovano qua in basso vedete che hanno una disposizione per cui è possibile tracciare una retta questa retta è significativa cioè statisticamente
è dimostrato che questa retta passa esattamente nel nel
Nel punto intermedio prototipale attraversati
E soprattutto che c'è una relazione fra queste due variabili qua abbiamo il tasso di attività quindi
A qua in basso a destra
Abbiamo Province con un tasso di attività
Molto elevato quindi vuol dire che sono province in cui il mercato del lavoro e ampio
Su un sulla popolazione
In età lavorativa quelli che sono nel mercato del lavoro sono in tanti in proporzione richiamo qua
Addirittura
Oltre il settanta per cento oltre
Settanta persone tra i quindici sessantaquattro anni in alcune province d'Italia sono nel mercato del lavoro
Invece
Sull'asse delle X sino sull'asse verticale
Abbiamo il tasso di disoccupazione
Vedete come la disposizione ci sono Province che hanno un tasso di
Disoccupato di attività elevato sono in tanti
Nel mercato del lavoro e hanno un tasso di disoccupazione basso
Ci sono alcune province non dobbiamo neanche fare il quiz per capire chi sta qua e chi sta qua che hanno un tasso di attività molto bassa addirittura sotto il cinquanta per cento
Meno della metà della popolazione in età lavorativa e nel mercato del lavoro accompagnato da un elevato tasso di disoccupazione
Addirittura misurabile questa cosa però l'incremento di punto
Del tasso di attività quindi quando il tasso elettività aumenta di un punto percentuale
Il tasso di disoccupazione in quella provincia cala
Quasi di
Quattro decimi di punto percentuale
E questo è un aspetto interessante
Che ci dice molto sulla struttura del mercato del lavoro nel nostro Paese c'abbiamo un problema anche di dimensioni abbiamo tanti mercati del lavoro diversi
Quanto più ampi sono questi mercati del lavoro tanto più il problema della disoccupazione si risolve e
Laddove i mercati del lavoro sono già piccoli ristretti asfittici c'è anche un problema di disoccupazione
E allora si
E
Le situazioni vanno analizzate anche
Con questa chiave di lettura quindi con un occhio attento al fatto anche non solo ci sono tante disoccupazione ma ci sono mercati del lavoro che sono molto diversi tra di loro il nostro Paese
Io ho scoperto l'acqua calda si
Però ha dimostrato
Se riusciamo
A creare dei mercati del lavoro più inclusivi
Più attrattivi
In qualche modo il problema
Della disoccupazione inizia ridimensionarsi chiuso
Al primo punto rispetto al parliamo di disoccupazione affrontiamo quella questione
Che se non ricordo male e
Citava come più giovani e meno giovani
Nel mercato del lavoro anche questo esodo eccole qua sono due immagini
Che ho
Ripreso a pochi minuti di distanza pochi
Metri di distanza che ritraggono
E
Un certo lavoro
Intanto sono due lavoratori che
Fanno più che uno mestiere artigiano però ovviamente una situazione di fortuna
Questo è su cui di Gerusalemme
Dall'altro ragazzino che
Spinge un carretto
Nel mercato rimanda più un'idea di lavoro inteso come attività come cosa fai hanno nel nostro lavoro inteso come in piedi occupazione queste due cose sono probabilmente un po'distanti dalla nostra idea
Di che cos'è
Lavoro di come è maturata soprattutto nell'emisfero occidentale negli ultimi l'ultimo secolo però lavora sempre stata poi alla fine questa cosa qua a bottega e fare delle cose per mantenersi oppure ti metti a servizio di che a volte
E vai a mille
E più piccolo sei da
Gradino più basso dei comincia prima di potersi sedere nell'atto potenti allora
C'è una dinamica
Intergenerazionale di cui dobbiamo tenere conto certamente
E
Proviamo intanto
A descriverla
In questo modo
C'è un mio collega Alessandro Rosina anche un demografo anche abbastanza conosciuto di fama
Trovate tanti suoi spunti riflessioni anche su sulla voci punto in cui per esempio abbastanza visibile
Sui media sulla stampa
Lui ha inventato questo termine per descrive la situazione del nostro Paese che tendenzialmente
è un Paese assimilato come punto la maggior parte dei Paesi OCSE Dennis ero occidentale
è un paese attraversato non processo di invecchiamento demografico e mio collega Rosina dice più che invecchiamento mi se ne parla nidi
Dei giovani mento a un Paese che diventa sempre meno giovani
In cui i giovani
Sono una componente sempre meno essenziale
Allora per illustrare questa cosa mi vi faccio vedere solo due solo
Un paio di dati però qua
Iniziamo a
Porre votare di il problema allora
In questo grafico ci sono diverse linee colorate ed è uno di quei grafici che si usa
Fare a base cento cioè prendi un anno lo fai
Cento
E poi vedi negli anni successivi
Cosa è successo cioè
Come ci quel determinato indicatore
Andato
Com'è andata se accresciuto oppure se FIAT si sia passati ma lodare una misura relativa grandezze che non sono equiparabili quindi si mette tutto all'inizio uguale a cento notare che si vede come
Come è stata la loro evoluzione successiva allora
La serie verde
E in particolare quello che riguarda la popolazione giovanile
Ed è una seria che possiamo vedere
Fondamentalmente in declino fatti cento i giovani fra i quindici e ventiquattro anni nel mille novecentonovantadue cosa è successo successivamente che c'è pian piano scesi
Fino a una quota intorno a settantacinque ovvero nel nostro Paese se nel novantadue c'erano
Cento giovani fra quindici e ventiquattro anni
Passati trent'anni scusate no vent'anni
Nel due mila undici di quei giovani Nicoletta
Ne sono rimasti settantacinque
Se prendiamo la stessa classe di età non troviamo più cento ritroviamo settantacinque
E un quarto che se n'è andata
La serie blu invece sono gli occupati allora intanto i giovani carpaccio di meno
In vent'anni
Abbiamo un quarto di giovani in meno nostri Paesi
E da
Pesca una bella botta
Cosa fanno questi giovani sempre meno sono occupati quindi non solo abbiamo meno giovani ma ne abbiamo sempre di meno nel mercato del lavoro perché fra i quindici e ventiquattro anni nel frattempo per esempio cresciuti sono cresciuti i livelli di scolarizzazione
Ci sta di più
Negli studi
Come abbiamo visto si transita più tardi
Nel mercato del lavoro quindi se nel novantadue tre quindici e ventiquattro anni avevamo cento giovani occupati
Arrivati nel due mila undici
Siamo grosso modo lamenta intorno e cinquanta
La dinamica scusate la dinamica giovanile
Ci riconsegna un quadro
In effetti di declino i giovani
Sono di meno e se guardiamo l'esperienza del lavoro sono sempre meno presenti nel mondo del lavoro per tanti motivi cui dobbiamo discutere
Dall'altra parte
E se prendo questa categoria
Che adesso vi dico
Non è un caso perché
Le statistiche sono sempre costruite su
Questa contrapposizione
Abbiamo
La classe invece di chi ha fra cinquantacinque e sessantaquattro anni
In questo caso
L'andamento della popolazione è rappresentato dalla linea rossa
Se nel novantadue
C'erano
Cento persone fra i cinquantacinque sessantaquattro anni residente nel nostro Paese
Passati vent'anni ci ritroviamo su una quota che accresciuta sensibilmente
Non del venti per cento un po'di meno
Intorno
Al dodici quindici per cento
Però vuol dire che abbiamo dodici PdCI cinquantacinque sessantaquattro anni in più nel nostro Paese in soli vent'anni
Contemporaneamente se guardiamo al lavoro a scusate guardate queste due curve quella rossa rimane quasi piatta fino a inizio anni due mila poi inizia a salire quella giovanile
è in declino fino a metà degli anni due mila ad un primo decennio degli anni due mila poi si appiattisce
Ovvero questo declino per i giovani si è arrestato mentre inizia manifestarsi con forza
La crescita della popolazione in vita relativamente più anziana cioè cinquantacinque sessantaquattro anni vuol dire che
In quella a partire dalla prima metà
Nel primo decennio due mila
Sono iniziate ad entrare
Nella classe d'età a cinquantacinque sessantaquattro anni
Le prime Corti di baby boomers cioè le
Prina annate
Di persone
Delle persone che hanno poi
Sono nate negli anni che
Consideriamo come quelle baby boom nel nostro Paese che propriamente
è
Un periodo grosso modo che va dalla
Metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Sessanta
Lo conosciamo tutti però è una cosa di cui dobbiamo poi tenere conto
Nel frattempo
Se guardiamo la curva Gianna
Possiamo notare questa cosa che
Per questa classe di età a cinquantacinque sessantaquattro anni
Se guardiamo agli occupati e fino agli anni Novanta la loro quota calava o è successo qualcosa
è in particolare
Con l'inizio del nuovo millennio la curva iniziato cresce costantemente nonostante la crisi
Ovvero il numero di persone occupate tre cinquantacinque sessantaquattro anni da oramai oltre un decennio è in costante ovvi
Se guardate
La curva dei giovani guardate gli anni di crisi dal due mila otto due mila undici abbiamo un'impennata verso il basso
Dirà il movimento esattamente opposto allora c'è
Una dinamica intergenerazionale a questo punto che dobbiamo affrontare perché perché Essen alziamo letali pensionamenti
Se dobbiamo rimanere in più al lavoro e naturalmente questo potrebbe implicare
Immediatamente l'idea
Che
Chi si ferma lavoratori e posti di lavoro i giovani
Allora questa situazione un po'paradossale non siamo l'unico Paese che sta attraversando a questa cosa ci sono tanti altri Paesi che la stanno affrontando più o meno
Negli stessi termini
E però il problema
Perché anche qua si costruisce
Su
Dimensione in parte un po'stereo tipizzati va pesata la situazione di una persona che
Punto
Magari si vuole attenzionare aveva raggiunto i requisiti professionali se invece adesso deve posticipare esponente
E in più si deve sentire in colpa perché toglie loro
Magari il proprio figlio e non le centrali del mercato del lavoro
Sono spinte un po'contraddittorio in realtà dietro questi andamenti
Intanto
Si rafforza questa idea che i giovani stanno
Diventando una risorsa estremamente scarsa
E non sempre quando si ha una risorsa estremamente scarsa casta risorsa perde di prezzo e di valore solitamente al contrario
Nel suo sentenza scarsa inizi ad acquistare prezzi e dunque valore
E
Secondo perché
Appunto probabilmente
La dinamica giovanile che abbiamo visto che ha certe caratteristiche per disoccupazione
E quanto altro essi preoccupante ma probabilmente è una questione anche fra virgolette un po'a termine
Se guardiamo questi
Andamenti
Che ho ricostruito ci accorgiamo di questo che
L'incidenza della popolazione giovanile
Sia in termini assoluti sulla popolazione che è la serie azzurra siano incidenza quindi quanto
La proporzione di giovani fra gli occupati nel nostro Paese in questo caso la linea verde sono due
Trend
Entrambi in calo negli ultimi vent'anni ma che non hanno subito un divario
è
Calato il numero di giovani e con la stessa pendenza è calata l'incidenza dei giovani fra gli occupati
Ovvero la differenza il differenziale fra
Questi due
Indicatori che la linea gialla e promesso un tratteggio per far vedere che
Fondamentalmente
Questa cosa e piatta
C'è sempre rimasto lo stesso di varia
Tanto quanto hanno perso peso
Nella popolazione e quindi la società giovani altrettanto con la stessa intensità con la stessa velocità
Quella stessa pendenza lo hanno perso fra gli occupati non è che la situazione e peggiorati
I giovani pian piano
Stanno perdendo centralità
Stanno perdendo consistenza
E dicevo però non questa cosa appunto è un problema
Non è sono male non è solo bene ma è una questione che va affrontata in qualche modo impostata forse anche per tempo
Questa la curva che di solito suscita
Più interesse anche se è un dato che solitamente
Non viene mostrato non è una cosa di cui si varrà molto nel nostro Paese questo andamento questa curva rappresenta l'andamento del cosiddetto tasso di ricambio del posto di lavoro
In realtà sarebbe più propriamente da descrivere come
Tasso di di di ricambio di sostituzione della popolazione in età attiva ovvero la popolazione in età attiva la popolazione fra i quindici sessantaquattro anni per definizione
Statistica
Probabilmente fra un po'bisogna cambiarlo però
E
Tendenzialmente tale gare per lavorare
è una volta era ettari pensionamento nel nostro Paese ma è così in tutto il mondo ha quindi con l'azionista attiva
Per definizione considerata popolazione fra i quindici e i sessantaquattro anni allora si prende il rapporto fra
La componente più giovani di questa popolazione ovvero quindici ventiquattrenni soliti
Nostri giovani e la popolazione relativamente più anziana
Di questa popolazione fra i cinquantacinque sessantaquattro anni
Allora si vede per quanti persone più anziane
Quante persone giovani sono pronte ad aree di cammino
Se si fa rapporto e lo si moltiplica per cento allora questa curva che è quella media nel nostro Paese
Ci dice questa cosa che già
Oggi
La situazione
Proiezioni previsioni
Sulla popolazione residente in Italia fatte dall'Istat
Qua con entro tutti
Anche gli stranieri
Sono proiezioni come si dice di solito nello scenario intermedio quindi non quello più pessimistico né quello più ottimistico con intermedie ci sono dentro gli stranieri popolazione residente regolarmente residente ci dice che
Già oggi grossomodo in Italia per ogni cento persone di sessantacinque cinquantacinque sessantaquattro anni che in teoria lascerebbero al mercato del lavoro
O per l'anno di tutti i residenti di pochi quelli potenzialmente se le mamme che devono ci sono solo ottanta giovani
Pronti per prendere il loro posto
Come vedete questa curva si abbassa rapidamente entro i prossimi
Quindici vent'anni
E il rapporto mediamente in Italia scenderà quasi a lambire il sessanta giovani per ogni cento più anziani che sono pronti a lasciare il mercato del lavoro
Ovvero
Questo problema
Della dinamica intergenerazionale dei rapporti fra generazioni è una cosa che è già tangibile o si poggia toccare oggi nel nostro Paese
Io poi vengono un contesto molto particolare nominano una regione ci sono undici università che attrae
Studenti da tutta Italia per cui c'è un altro mercato del lavoro
Però accesso
No in zone non sono in Italia anche in Europa dove questa mancanza di giovani
Che diano sostituzione che diano ricambio è un problema drammatico per esempio
Tutte le aree
Della ex Germania Est
A vocazione manifatturiera soffrono di questo problema
Perché i giovani sono andati a studiare all'Ovest nelle migliori università
E le manifatture adesso che non non c'è neanche più una grossa
Attrattività verso
All'immigrazione della Polonia dalla Polonia ad altri Paesi così e le manifatture soffrono problemi di ricambio generazionale
Prendiamo tutto il tessuto
Di media
Piccole piccolissime impresa
Nel nostro Paese
Prendiamo tutto il made in Italy
Che ha tenuto in mano da
Figure operaie specializzate
Da tecnici
Da periti
Togliamo
Tra quindici anni fra vent'anni tutta la generazione dei periti e
Che sono nate negli anni del baby boom che ho studiato negli anni settanta ottanta
Teniamo lì tutti fra quindici vent'anni
E vediamo come faremo il made in Italy
Che è pronto a subentrare
E così potremmo fare esempi per tantissime altre categorie io cito sempre vado velocissimo adesso a un un fatto che mi è accaduto un annetto fa è venuto un professore
Della San Diego University
Nella mia università e voleva parlare con
Rappresentanti di tutte le Facoltà per proporre un programma
Programma consisteva di studio all'estero
Un semestre presso
La San Diego University scegliendo ma serie di corsi tra un'ora catalogo accompagnato da un semestre di lavoro estivo così detto presso un resort della Disney
In cui coprire vari ruoli ne parlo da mettere
La vestirti da Pippo da
Cenerentola
Nell'accogliere i bambini a quello di fare le pulizie vendere i panini a fare bigliettai eccetera eccetera per sei mesi
Pagato
Perché perché Disney diceva è molto interessata sviluppare programmi molto attenti a dimensione interculturale come sappiamo chiunque di noi ha
I figli che guardano
Nei film di animazione per tre in materia di igiene hanno tutte le colonne sonore tradotte per esempio
Nella lingua
E del Paese quindi tutte le canzoni sono ricantati testé sono riscritti quindi deve avere
Un forte aggancio
Con
Il patrimonio culturale
Del territorio doveva
Poi
Offrire i suoi prodotti e sui servizi quindi diceva
Ha bisogno
Che ci siano nel suo organico
Persone
Che hanno
Sono portatrici di tutte queste diverse appartenenze culturali
Tutto il mondo
E cosa ha fatto questa
Quindi è venuto a proporre questo pacchetto per dire chissà mai che i giovani che
Parteciperanno
A questa proposta poi un giorno non vengano assunti dalla Disney
Cioè questo da San Vito
Ha precedenti in Italia
Dove in università private
Facendo una proposta sei mesi di studio più sei mesi di lavoro
Che non tutti sono in grado
Di poter fare eccetera da svolge
E quindi già selezionando livello
Perché perché
Chi ha già guardato questi dati chi si è accorto di questa situazione ci si accorse devoluzione già da tempo si muove nella prospettiva della cosiddetta guerra dei talenti
Opere giovanili entrano risorsa scarsa adesso questi dati vi faccio vedere me studenti non per
Rincuorare la parte che magari saranno i loro fratelli e sorelle più piccoli che si gioverebbe di questo ma c'è un problema di ricambio generazionale alle porte
E questo non per dare l'ultima spallata al problema della disoccupazione giovanile che ha un problema
Però c'è una risorsa che sta diventando scarse nel nostro Paese
E questa questione
Allora cosa consegniamo
A questa generazione che sta arrivando consegniamo tante opportunità saremo in grado siamo in grado di consegnarli dei mestieri
Come magari è successo a noi alla nostra generazione
Io prima di fare sociologo erano un perito perché ha perché mio papà lavorava nelle telecomunicazioni fratello erano elettrotecnico quindi io sono andato a fare la scuola per imparare il mestiere di Barba che magari mi avrebbe simbolicamente consegnato mio padre
E quindi sono andato a fare perito in telecomunicazioni poter alle telecomunicazioni cosa conterranno nel futuro nomi già civica tanto passiamo Scienze Politiche
Però ecco
Capiamo bene che se c'è questa dinamica alle spalle
Allora tante letture che dobbiamo dare dell'esperienza del lavoro
E lì quello che vogliamo consegnare alle generazioni che si stanno affacciando verso
Questa esperienza significativa deve anche un po'sostanzialmente cambia
E qua invece
Dò una soddisfazione alla causa
E di chi sostiene
Il problema della
Disoccupazione giovanile dicendo
E riconoscendo questa cosa perché ad oggi si parla così tanto di questo fenomeno
Perché e qualitativamente diverso rispetto al passato
Se fate i conti propri conti della serva
E
I giovani disoccupati oggi in Italia se non ci si cento mila in più o adesso non sanno ancora cresciuti sulle ultime statistiche rispetto all'inizio della crisi
Ma nessuno è andato a vedere
Che il numero di giovani disoccupati oggi nel nostro Paese
Anche colpevole il calo demografico eccetera è ancora molto più basso di quanti
Erano i giovani disoccupati nel due mila tre
Adesso mi serve questo
Non so se sul due mila undici però è cambiato poco cioè nel due mila undici c'erano
Ma lo scorso nel nostro Paese meno giovani disoccupati che nel due mila tre
Perché a dico due mila tre
Perché l'anno della Biagi
Abbiamo fatto la riforma del lavoro per avere più posti di lavoro di miglior qualità per tutti
Sapete che cosa si è guardati numeri crudi i giovani disoccupati oggi nel nostro Paese sono la netta
Di quanti erano nel mille novecentonovantasette
Pacchetto Treu
Co.co.co.
Sono la metà allora non si gridava al lupo al lupo disoccupazione giovanile disoccupazione giovanile
Cioè ricordiamo dall'inizio degli anni Ottanta ma
Da allora non se n'è più parlato perché se ne parla adesso quando i numeri sono così bassi
Perché qualcosa si si è rotto e si è inceppato pacchetto Treu e Biagi
Cultura
E altro
Però adesso qua voi leggete poco perché siamo un po'distanti però la situazione queste in Italia
C'è un bassissimo tasso di occupazione giovanile
Quindi sono pochi i giovani che hanno un'occupazione meno del venti per cento ma c'è un'alta quota quasi il cinquanta per cento di occupazione temporanea fra i giovani per i giovani che lavorano sono pochi e quei pochi che lavorano hanno occupazioni temporanee
Ed è
La nostra situazione molto simile anche quella della Francia dove i giovani che lavoro su un di più ma anche dove
I lavoratori temporanei giovani sono molti di più molto più della metà quasi due terzi dei giovani che lavorano hanno lavori temporanei
Vediamo vediamo dove
Eccolo qua
Attenzione ci sono Paesi che come il nostro hanno grosso modo il cinquanta per cento dell'occupazione giovanile che sono temporanee ma guardate che
Tasso di occupazione giovanile settanta per cento in Olanda
Settanta per cento di giovani fra i quindici e ventiquattro anni in Olanda ha un'occupazione
Poiché la metà dei casi c'è la temporanea però ha un'occupazione chissà perché ce l'avrà temporanea poi
O part-time
Magari perché così concilia studio lavoro
Allora la qualità se molto deteriorata
Però anche qua urge una riflessione cioè dietro il
Poco essere occupati dei giovani italiani cosa c'è c'è effettivamente bamboccioni ISMU c'è effettivamente
Un'impermeabilità nel sistema dell'istruzione e formazione
E
Mercato del lavoro c'è cultura
Che ci dice curiamo li tratteniamo riguardino che possiamo
Prima di gettarli nell'arena
E nel
In tutto quello che ne consegue allora per scoprire qualcosina di più
Terzo
Punto e vado velocissimo vi dicevo una piccola indagine fatta
Su un campione di giovani diciotto trent'anni in provincia di Milano
Poco rappresentativa infatti io non generalizza euro nulla alcun dato di per sé però c'è casta peculiarità questa è una mia dottorando quindi
è un il volto del come si dice da lavoro precario
Ovvero
Popolazione tra i diciotto e trenta anni molto istruita
Che ha
Raggiunto eccolo qua
Nel quarantasei per cento di casi quasi la metà
Un titolo terziario quindi almeno una laurea breve lei una laurea triennale
E questa quota
Raggiunge addirittura i tre quarti sopra i venticinque anni quindi china campione più di venticinque anni però se vengono fuori alcune cose da questo campione di giovani
Molto selezionato molto istruito
A Milano
E province limitrofe
E allora vuol dire che sono tendenze significative quelle che adesso io vado a mostrare quindi io non generalizzato questa fotografia
E quella della prossima slide però sottolineo
Intanto alcuni elementi primo elemento che ci ha stupito e questa cosa qua
Che poi alla fine nelle statistiche ufficiali ci sono pochissimi giovani occupati ma non sono poi
Così pochi giovani che comunque
Stanno con le mani in mano ce ne sono tanti che si danno da fare
L'abbiamo fatto due domande questionare abbastanza semplici prima avevo chiesto se sta espiando qui nel nostro campione veneta sta studiando in questo momento beni campione peggio tra i diciotto
E i trent'anni più della metà cinquantasei per cento ha detto sì sto studiando
Almeno la metà appunto quarantaquattro per cento euro sono certo no lo studio più
Un po'di domande dopo mi volete stai lavorando definizione Istat
Da Censimento un po'più flessibile
Ci risponde sì se hai svolto un'attività retribuita di qualsiasi tipo prescinde dal contratto per alcune ore la scorsa settimana non nelle settimane precedenti
Allora
Tra
Quelli che ci hanno detto sì sto studiando
Il quaranta per cento quarantadue per cento cioè sì però sto anche lavorando
Mentre
Il cinquanta per cento cento no studio ma non lavoro dall'altra parte tra chi ci ha detto no non sto studiando
La quasi totalità novantatré virgola cinque dice sì visto lavoranti che non studia più e perché allora
Solo in pochi casi
Di quelle che ci hanno detto no
Ci hanno detto non sto neanche lavorando cosa ne viene fuori fatto cento questi giovani che abbiamo studiato
Ce ne sono ventitré che studiano e lavorano
Quindi questo sì è un campione un po'privilegiato
Poi ci sono dentro è qua dentro ventitré ci sono
Ripetizione ci fa ripetizioni ti dà lezioni private che però
Il bagnino bagnina
Tifare dimostrazione dello yogurt babysitter
Eccetera però giovani
Che si danno da fare la cosa che ci ha stupito e soprattutto questi
Ovvero c'è
Un terzo che studia basta
Poi naturalmente se andassimo a prendere i più piccoli vediamo che
Queste percentuali cambiano per tutto il campione diciotto trentenni
C'è una quota che lavora e basta
E c'è un margine che non studiano e lavora patto questo margine cresce col crescere dell'età
Quindi fra chi ha più di venticinque anni e più alto e cresce soprattutto per le ragazze ma le ragazze sono anche quelle che più dei maschi riescono a conciliare studio lavoro e si danno da fare negli anni negli studi
Come dicono gli inglesi beve mai bis tenete a mente questo e voi lo recuperiamo
Ovvero una delle cose che ci ha stupito presto sull'età ci siamo già arrivati abbiamo guardato anche l'indicatore ufficiali prima e lo capiamo più cresce letta più la situazione migliora il rapporto alla partecipazione al lavoro
Ma quello che ci ha stupito nella forza delle differenze di genere già
Diciotto e trent'anni
Fra chi lavora quindi e
Quelli che ci han detto lavori sì
Il ventinove per cento dei maschi con meno diventino quattro anni ha un contratto a tempo indeterminato
Se passiamo
A
Come si dice
Tra chi ha più di venticinque anni fra i maschi e chi ha un contratto a tempo determinato sempre Milano province limitrofe arriva al sessantasei per cento
Qua non si può generalizzare
Però per dire che il lavoro come una volta come probabilmente ci sarà ancora un po'in futuro cioè
Anche per i giovani
Però la differenza di genere è rilevante
Fra i più piccoli ventinove per cento maschi cinque per cento femmine fra i più grandi sessantasei per cento maschi trentaquattro per cento senza
Quindi già nell'accesso
Alle prime forme di lavoro le ragazze
Subiscono più dei maschi senza contratto quindi chi lavora in nero e il tredici per cento rimasti e con meno di ventiquattro anni
Ma il trentaquattro per cento delle femmine
Se sarà eletta si riduce drasticamente questa cosa questa anche un po'riflesso di quello che dicevo prima le le ragazze si danno di più da fare anche con lavoretti occasionali farla baby-sitter
Eccetera un teste siete rimasti che lavorano guadagna meno di mille euro al mese
Ma oltre la metà delle femmine
Ancora
Che ha un contratto di lavoro stando ad una posizione autonoma tendenzialmente un'anzianità lavorativa superiore alla media tanto maschi quanto femmine più o meno sta sproporzione vorrebbero lavorare di più di quanto già stanno facendo
E ancora
I legami deboli nella ricerca del lavoro è questa la cosa
Una delle cose che dovrebbe fare più riflettere sono il canale più attivato da chi
Trova i lavoretti come fatta trovare lavoretto con i cosiddetti legami deboli
Parenti conoscenti amici degli amici che ci hanno segnalato un'opportunità ma
Fra chi alla
Ha un lavoro un impiego a tempo indeterminato
La proporzione superiore cioè la la percentuale più elevata ci dice che l'ha trovato perché si è proposto al datore di lavoro
Come dire il lavoro c'è anche
Ma se lo vogliono andare a prendere
E devi darti da fare per arrivarci
Questa cosa ci ha stupito molto
Ovvero
Nel momento in cui dice assecondare del contratto del contratto che che anch'io che non ai
Dici come trovato lavoro
La quota più elevata di chi ha un contratto a tempo indeterminato ci ha detto l'ho trovato proponendovi non grazie all'aiuto non grazie
Alle segnalazioni ma attraverso una mia proattività
Qua invece si
Un po'generalizzato perché su questi dati come vi dicevo se viene da questo campione un po'particolare
Su questi dati credo
Bisognerebbe un po'riflettere
Ovvero si riconosce generalmente e questo è tipico di tutte le indagini sulla condizione giovanile un grosso valore all'esperienza del lavoro
In Italia c'è stato per oltre un ventennio un'indagine che si chiamava IARD condotto l'Istituto IARD sulla condizione giovanile in Italia c'è stata fino all'inizio
Che non una decina d'anni fa prodotto risultati esperienza molto bello perché per vent'anni
C'è stata un'indagine che ha
Fotografata un campione rappresentativo della popolazione giovanile nostro Paese e alcune cose che venivano fotografati a questa indagine erano come cambiavano i valori dei giovani
E tutte le analisi sulla sfera valoriale dei giovani
E
Fra gli elementi ai primi posti l'amore la famiglia sicuramente il lavoro allora anche i giovani nostro campione scende a tutto il lavoro importante ma
Addirittura su una scala da uno a dieci ci hanno detto
Che è importante otto quasi i maschi
Quasi otto e mezzo le femmine quindi per le femmine ancora più centralità
Badate che io scenario già che si sta sono quelle che sono inserite
Più nel modo più precario fanno più fatica
E però ci dicono che lavora molto importanti per lo
Soprattutto le dimensioni della qualità dell'ambiente di lavoro della possibilità di esprimere le proprie capacità delle AA qualità delle relazioni tra colleghi anche l'etica professionale richiamata soprattutto dalle ragazze
Come dimensioni
Di valore più importante associati all'esperienza del lavoro se cosa molto bene quindi nel lavoro ci si crede
Allora si guarda
Come vedevamo prima non si sta con le mani in mano e però però abbiamo fatto una domanda un po'birichina che era cosa saresti disposto a fare pur di lavorare
Dacci un punteggio da uno a dieci
Trasferirmi in un'altra città
Sì più i maschi anch'
Femmine siamo
E se
Adottiamo questa scala più o meno mettiamo canonicamente sei come sufficienza
Termine siamo già sotto la sufficienza
Andare all'estero
Trasferite all'estero
Insufficiente soprattutto
Sull'atto femminile lavorare giorni festivi
Qua
Punteggio uguale ma proprio sufficienza risicata
Lavorare notte
Più possibilisti maschi negativo per le femmine
Fare più in un lavoro
Attenzione qua emerge e ritorna il profilo che dicevo prima
Più le famiglie dei maschi
Mettere insieme più cose fare più cose lo stesso tempo si dice
La conformazione multi tasche
Molti Taschin femminile cioè la capacità di fare più cose insieme i maschi invece sono mono tasti inglese lavorare part-time attenzione presto al dato che più mia colpito
Cinque novanta per i maschi il sette e cinquantatré per le femmine
Poco però quindi lavorare con collaborazioni cinque cinque anni prima scrisse il settantadue per le femmine
Aprire la partita IVA
Anche qua cinque novanta per i maschi i maschi sempre negativo quello che non è lavoro Standard
Positivo per le femmine
Adesso ci sono tutta una serie di fattori di elementi da considerare però ma stiamo parlando di ragazze
Fra i diciotto e in trent'anni
Geneticamente modificate per essere adattabilità e flessibili
Nel mercato del lavoro
Pronte già pronte fra i diciotto e trenta anni a dire ci sto dentro nonostante il valore che riconosco ci sta dentro per come si possa stare dentro
Il part-time mi servirà
Perché l'unico strumento di conciliazione
E lo so già fra i diciotto e trenta
Allora questo credo che è un dato generalizzabili ci dovrebbe far riflettere
Cioè uno spaccato occupazionale
Molto privilegiato ma se emerge questa cosa
Vuol dire che probabilmente c'è qualcosa che non va
Ho che anche va
Però va così
Le nostre ragazze le stiamo già preparando per essere capaci di galleggiare nel mercato del lavoro alla migliore
Non di accedere dalla porta principale come tutti speci maschi
Purtroppo sono sono andato troppo stringo finisco
Ultima aspetto
Saltiamo le foto che non puramente distacco
Dicevo delle porte forse della Changing quindi
Le forze di lavoro stanno cambiando sappiamo
Due dimensioni che ho appena
Rapidamente
Accennato
Uno un po'di più la da un po'di meno
In precedenza però le
Come si dice le riassumiamo in questo grafico due curve
La distribuzione della popolazioni di cittadinanza italiana
Per età
Quindi qua abbiamo gli anni di età
Nel nostro Paese non parlando di dati due mila undici e quindi questa distribuzione quanto pesa quella popolazione di chi ha un anno sul totale la popolazione e quindi questa curva ci dice dove si concentra il grosso della popolazione
La stessa curva
Distribuzione per età dei cittadini stranieri residenti in Italia che di regolare stranieri
Lascio a voi
Qua c'abbiamo la nostra dopo del baby boom
Che arriverà
E poi si sposterà in questa zona
Quindi sappiamo che questo
è l'origine del problema delle pensioni ed è l'assistenza degli anziani come questioni cruciali
Nel sotto profilo di sostenibilità finanziaria dei nostri sistemi di protezione sociale e sotto il profilo cui sostenibilità sociale
Di questo fenomeno attenzione
Nel nostro Paese abbiamo questa gobba che ci dice due cose primo
L'immigrazione nel nostro Paese ancora un'immigrazione tipicamente economica di prima generazione
Mi in media in Italia ve lo dico
Quale posso dire
Non si dice a pieno titolo in quanto vengo dalla Lombardia dove
Cioè concentrato un quinto di tutta
L'immigrazione nel nostro Paese
Questa è ancora la prima generazione però guardate
Lo squilibrio quanto pesa no le classi centrali quelle che stanno nel lavoro
Di chi è impegnato nel lavoro di chi dedica la sua vita al lavoro quanto pesano queste fasce centrale rispetto alla nostra che si sta spostando verso il margine è più anziano
Ho fatto un conto a Milano se prendete
Tutti quelli che hanno trentun anni
Un quarto sono Presidenti stranieri tra tutti trentunenne un quarto è straniero
L'età media
Della popolazione in Italia
è intorno oramai quarantaquattro anni
Grosso modo cioè come se tutti noi adesso ciascuno dice la sua età
Facciamo la somma
Dell'età e dividiamo per il numero di quali siamo
E e viene fuori l'età media
Se prendete l'età media dei residenti stranieri nel nostro Paese è intorno ai trent'anni
è come dire che c'è una squadra di calcio comunale fatta di quarantaquattrenne realtà fatta di trentenni
O c'è un'azienda
Una lavora con quarantaquattro anni l'altro lavora con trent'anni
Quindi la performances dipende
Anche da queste cose e poi attenzione secondo elemento seconde generazioni
Quindi guardate quanto incide
Più del doppio rispetto
Agli italiani chi e in età prescolare
Tra gli stranieri
E questi prima o poi
Già adesso sono inseriti nei nostri percorsi
Nostri canali di istruzione e formazione in qualche modo
Entreranno bussare
Nel mercato del lavoro
Concludo con questo dato rafforzativo della dimensione economica dell'immigrazione che presta questa la curva
Della tasso di occupazione quella gialla
Riguarda i cittadini di nazionalità italiane
E se vedete dal due mila cinque due mila undici una curva piatta un po'ovunque riflessione con la crisi
Quella verde che sia subito il percorso anche qua subito ha subìto la crisi ma
Poiché si sta assestando e quella degli extra comunitari
Sopra abbiamo ancora i comunitari occupati in Italia
Ovvero
Gli immigrati specie gli extracomunitari nel nostro Paese hanno un tasso di occupazione superiore a quello dell'Italia
Lavorano più dell'Italia per forza sono immigrati non fa fare quello ci potrebbe dire questi sono i maschi
Ma
E nostro Paese
è
Un caso anomalo in Europa solitamente tutti gli altri Paesi d'Europa specie quali di norme Europa
I cittadini autoctoni
Gli inglesi invitare tedesco in Germania gli svedesi Svezia un tasso di occupazione molto superiore appello degli stranieri Presidenti ma soprattutto in particolare a quello della strada unità
Siamo un bel casomai
Diciamo un bel Paese
C'è un Paese e concludo che quindi a questo problema abitante disoccupazione
Rispetto alle quali sta perdendo
O
C'erano un po'di miopia
Adesso sta guardando e sta fissando una disoccupazione dove ce ne sono delle altre
Meno attraenti ma più resistenti che rischiano di essere trascurata disoccupazione in età adulta oggi è un problema in Italia forse più intenso di colore disoccupazione giovanile secondo elemento che abbiamo richiamato che l'Italia è lunga
E quindi
Dobbiamo
Acquisire capacità di osservare questo le cose da dove ci troviamo
Per formulare magari poi delle sintesi si comuni quali situazioni son troppo distante differenti
Non si può fare
Di ogni erba un fascio quindi non ci può essere una sola idea una sulla misura che può funzionare con tutti
Terzo aspetto che abbiamo richiamato la questione giovanile è forse pentì CRA intricata di quello che pensiamo però soffre di questo problema dell'incomunicabilità
Sono esperienze dello studio esperienza del lavoro alcuni dei nostri ragazzi si dando a fare
Se si vanno a fare indagini puntuali si riesce a vedere questa cosa
Però a quanti altri rimangono tranquilli a casa protetti
Fino a quando non ha finito di studiare
Citavamo questo dato speciali ma non ascrivere ragazze sono sempre state diverso si dando a fare prima pesati per i maschi cosa ha rappresentato il nostro Paese il termine
Della leva obbligatoria
Di quell'anno in cui che spesso in questa sede che doveva uscire di casa
Era una delle soglie verso la vita adulta pareri le regole
Imparare i a dover rispondere un superiore
Essa quando entrarvi nel mondo del lavoro quanto ci serviva questa cosa qua
Ma è capitato di andare a imprenditori Veneto si son bravi ragazzi che assumiamo adesso il di diplomati bravissimi ieri ne ho richiamato uno perché non ha fatto bene il suo lavoro stamattina si è presentato qua quei genitori
Non
Allora c'è anche un problema culturale
Quando abbiamo smesso di mandare i nostri ragazzi a fare i lavori estivi
A fare le raccolte
Andate all'estero
Trovate i ragazzi a fare le pulizie negli uffici
Non trovate immigrati
Trovati i giovani
Da McDonald'sicuramente Bipop Cornacina ultimo elemento
Un Paese complicato anche dal fatto che
La qualità la composizione
Di quelle che sono le risorse su cui poi si fa lavoro sta cambiando si sta modificando abbiamo una popolazione di italiani
Che rischia l'estinzione
Che sta perdendo Corte sta perdendo peso la dinamica democratica non è una cosa che la cambi così
E abbiamo
Immesso
E
Delle forze delle risorse dall'esterno
Che fino adesso abbiamo voluto di un certo tipo solo di un certo tipo
Resta inserite sono incerte occupazione e in certi settori occupazionale
E questa cosa probabilmente ci sarà
Ributtata in faccia nel momento in cui le seconde generazioni non vorranno più avere la medesima sorte
Cosa
Quando dico a Milano un quarto dei trentunenne straniero vuol dire che tra i trentunenne un quarto non ha diritto di cittadini cioè di di votare
Non esprime non esprime non può esprimere le proprie preferenze
è un bel problema
Va bene
Chiudo su questo perché ero preso tantissimo tempo spero di avervi dato degli spunti su cui adesso ovviamente mi ha dico ogni genere vi reazioni che ringrazio molto per l'attenzione
Bene ringraziamo professor Marchetti penso che
Come
Io ne ho preannunciato
Abbia contribuito un po'a scompaginare alcuni facili riflessioni che spesso in qualche modo derivano da letture semplicistiche ed io una realtà appunto italiana che invece
E piuttosto complessa per l'appunto l'Italia rimane Paese lungo
Neanche largo
Quindi con disegni profondamente differenti lasciare a questo punto un po'la parola a voi offeso per raccogliere un po'
Al le riflessioni o suggestione anche proposte piuttosto che
Provocazione ulteriore rispetto al tema del lavoro ne colgo semplicemente due
Tre scusate che mi sembrano importanti però rispetto non tanto solo al dibattito ma anche
Perché penso che sia importante alla fine che ce lo diciamo fra di noi anche
Rispetto un po'al ruolo che le ampie oggi possono giocare nella nostra società una il tema come dire quello della formazione
Un rischio
Sulle questioni del lavoro come su altre questioni che
L'unico lo diceva professore all'inizio un po'l'unico strumento di formazione oggi per noi che per le persone in Italia se non diventati quotidiani
Con tutto il rischio come dir di semplificazione che queste si porta appresso l'altro è tutta la questione come dire delle riforme
Faceva pensare ma e sotto gli occhi di tutti il tema che
La riforme della previdenza sono stati utili per aumentare l'occupazione in Italia
Le riforme del lavoro sono stati utili per pregio darle condizione della previdenza Italia questo è un dato di fatto cioè come dire cioè un dice allenamento e di quelle che sono state le politiche
E su questo penso che sia interessante riflettere ci sono alcuni opuscoli sul viso dati sulla riforma del nel del lavoro che vanno un po'in quest'ottica anche per aiutarci a capire che cosa sta succedendo l'altra questione mi pare importante direi che lo rilancio appunto alla rete nostra riflessione mariuolo che probabilmente potrebbe essere giocato alleati è tutto il tema come dire lei significati del lavoro qui la rappresentanza del lavoro e
In qualche modo di quello che può essere il ruolo della forza di chi lavora oggi in Italia come in qualche modo ridare voce ridare spazio ma anche
Probabilmente ripensare non soltanto delle proposte
Riforma ma anche delle proposte educative relative a quello che è la questione lavoro oggi in Italia
Chiederei a chi vuole intervenire è semplicemente di segnalasse
Io sarò
Purtroppo brutale nel togliere la parola in maniera tale da lasciare
La possibilità al maggior numero di persone possibili poter intervenire in questi quaranta minuti
Se vi presentate anche perché purtroppo
Dunque sull'uso tutti io sono Franco Trivelli vicepresidente delle ACLI provinciali di peso
Ma io ho notato che le provocazioni sono state ma anche molto chiare e puntuali
Alcune secondo me fortemente voluti io ho vissuto io ho lavorato sempre con tanto di ragazzi nell'ambito della formazione e dell'orientamento
Uno dei punti qualificanti che ritengo fondamentale oggi come oggi nell'ambito di questa crisi sia al primo il discorso della formazione dei ragazzi
Come orientare già dalla seconda terza media
Collegarsi costa ente costantemente non solamente
Con i settori del mercato del lavoro
La Confindustria il discorso della provincia visto e considerato che delle delle quote alla Regione c'è un passato alle Province
Valutando anche
Determinati settori
Di sviluppo che possono venire nei vari
Territori
Ho alcune domande cosa fanno realmente i giovani
Beh
Secondo me oggi come oggi
L'importante è che non ti sei fatte niente turni
E non si fa Reina
Però
Posso
Rispettate posto
Il
E
Grazie io credo che uno dei punti fondamentali resta il concetto della scuola orientamento scolastico e professionale
Le riforme della scuola di professionale hanno quasi niente sono stati diminuiti i lavoratori sono di stati diminuite le ore di attività pratica operativa
Quella che
Porto un sostegno ai ragazzi e chiaramente poi per l'inserimento anche alle famiglie
Aprire la realtà
Gli occhi su questa realtà alle famiglie
Perché è ancora in Italia sono e qui il professore ha giustamente ha toccato il punto nodale
Allora siamo quasi all'ultimo posto al penultimo in Europa per il discorso è a conoscenza delle lingue
Delle persone quindi statistiche si vogliono spostare
Non solamente sul territorio
Ma l'altro punto
Molto forte e significativo secondo me
è che il non lavoro
In modo particolare non solamente nella fasce meridionale porta ad una disgregazione sociale
Ma non è uno scherzo la disgregazione sociale significa ragazzi che abbandonano la scuola che non hanno punti di riferimento ed è un peso sociale per l'intera collettività
Una delle riforme
Che potevano essere valutate e quindi ICI ci sono degli amici di Brescia
Con la scuola bottega di Beppe Nava
Era un inserimento nel mondo del lavoro
Per coloro per quei ragazzi che avevano
Delle difficoltà ma esperienze che noi abbiamo trasportato anche nelle Marche mi sembra una delle cose
Da rivalutare leggere attentamente
Perché il futuro il future a prescindere da tutti non possiamo lasciare i ragazzi abbandonati
L'ultimo dato mi auguro
Di averlo letto male
Ma da un'indagine fatta in Germania
Il concetto ad esempio coloro che e ha fatto il relatore su un rapporto ad esempio delle pensioni
Da Germania valutato
Che attualmente
Una
Una persona che
Risiede ora circa duemila e cinquecento euro
Nel due mila e tre nel due mila e trenta è andato in pensione con seicento ottantotto euro da noi i nostri se vanno avanti con la precarietà se non riescono a trovare lavoro
Il sistema costituzionale e qualificante come
Riuscirà a tutta la struttura una volta che non c'è più il sostegno
Sollevando io
Come farà veramente il sistema
A sostenere il concetto sociale e delle pensioni
Questo non è un esperto l'ultimo
L'ultimo dato e su questo
Voglio chiudere basti dire che in Italia l'ultimo dato di badanti straniere ne abbiamo ottocentocinquanta mila
Come fatto di esistenza di italiani appena centocinquanta è simile questo dovrebbe far riflettere che certi lavori chiaramente possono essere fatti
E applicati a tutti grazie
Bidoni Mauro
Presidente di Rimini
Dunque la prima nota
Ci così faccio sempre chiedo chiederei anche un parere sia il relatore che il Tassinari gli altri
Parliamo sempre di lavoro e non parliamo mai di impresa
Questo mi stupisce molto perché
Sembra che il mondo del sindacato associazioni enti locali
Debba solo preoccuparsi di favorire il lavoro e non si chieda mai
Perché non sosteniamo le imprese cioè non c'è l'impresa non c'è il lavoro quindi
Io credo che quando noi leggiamo le cifre delle imprese che sono andati all'estero in Romania da
Da vent'anni
Quelle che hanno voglia di andare ci vanno in Austria in Svizzera
Non solo in Cina o in posti dove costa meno
E dicembre che proprio manchiamo dovremmo essere noi i primi a preoccuparci che l'impresa
In Italia possa vivere possa prosperare
E sia aiutata aiutato
I
L'altra cosa
Importante che ritengo che dobbiamo affrontare sul piano culturale ho accennato anche il relatore
La rivalutazione del lavoro manuale
E del lavoro tecnico che però ci comporta anche
Di prendere in considerazione la difficoltà che un giovane che ha studiato
Con una laurea magari cosiddetta debole di tipo umanistico
Avrà nell'affrontare
Questa proposta e allora
E
Trovare anche dei modi di accompagnarli di dargli la possibilità di un collegamento con quello che ha studiato e di legare di più il lavoro manuale anche a alla agli aspetti culturali che hanno potuto approfondire
Detto questo vorrei dire due parole su quello che intendiamo fare a Rimini e dove abbiamo la fortuna di avere un bel centro di formazione professionale
Al quale intendiamo dare qualche spinta in più in collegamento con il Progetto lavoro che era già stato avviato negli anni scorsi sul quale stiamo ancora lavorando che continuerà con le nuove impostazioni
E dove vogliamo
Portare questo centro che oggi lavora al cento per cento per la formazione finanziata
Ad avere
Un cinquanta per cento almeno di informazione autofinanziato
Molto flessibile
In grado di fare corsi molto brevi per inserire velocemente
Le persone nei porti di lavoro che sono disponibili in quel momento
Collegandoli con l'esperienza dei reati
Che al volontariato sulla base di quel bello slogan che era stato lanciato già negli anni precedenti utilizzando volontarie anziani
La tua esperienza per un nuovo lavoro e quindi vorremmo collega Arena impiegati in modo che le ha chi possano utilizzare il lavoro volontario le navi il lavoro più strutturato
Dicevo per faresti conoscibili ieri anche a costo più basso trovare anche delle forme di aiuto per cui dare la possibilità queste persone
Di fare il corso
Di pagarselo a rate a cifre minime
Ogni mese di lavoro che poi riuscirà a fare
Ecco tipico trovare tutte le forme insomma per favorire
Il massimo di di risultato in questo senso
Chiudo sempre per essere molto breve per cui pensiamo che il nostro
Il gruppo lavoro diciamo formato denari inattivi debba essere
Un centro di cultura
Quindi di diffondere
Quello che è stato anche detto la conoscenza delle famiglie rispetto alla realtà e alla valorizzazione del lavoro manuale eccetera centro di orientamento
Con l'ordinamento tramite patronato ACLI come oggi possiamo fare e ovviamente formazione la più adeguate eloquio data possibile ai posti di lavoro che ci sono Grassi
Massimo poi i danni
Ma molto interessante innanzitutto
Un grazie sincero perché alcune questioni sono davvero almeno per me nuove
Quindi grazie anche chiedo se poi penso la rete si possono mandare magari
Nei singoli territori per farne
Una ulteriore riflessione quattro questioni veloci
A prima mi pare che ci sia una questione che lei ha sollevato in maniera chiara ed è il senso del lavoro allora credo che c'è questo sia una questione di ordine culturale e educativa
E in maniera particolare e mi riferisco a chi ha fatto l'intervento precedentemente
Tutto discorso legato al lavoro manuale questo ci chiama in causa
Credo chiama in causa le ACLI
Come dal punto di vista educativo culturale come sistema sia dal punto di vista e non si circoletti nostri patronati dell'ENAIP
Quindi come dire quello che noi potremmo come dire fare al servizio dal punto di vista culturale educativo seconda e la scuola
Una scuola che oggi fa difficoltà a valorizzare quindi a
Come dire ridare senso perché sono alcune cose puramente non si spiegherebbero se non
La conseguenza che siano quelle famiglie
A dover come dire rivalutare questo da sole e non ce la fanno seconda questione
La chiamerei così
Tra lavoro e non lavoro
Io credo che avere torna Fornero sia stata assolutamente insufficiente nel coprire quelle che sono un po'tutta la politica degli ammortizzatori sociali
Nel rapporto tra lavoro e non lavoro e non è solo un problema di indennità
E un prema di formazione di orientamento di capacità di
Come stare
In questo in questo rapporto cose che altri Paesi invece c'è
Allora credo che questo sia un gap che dobbiamo recuperare questo potrebbe essere una delle cose domani da chiedere ad esempio nel dibattito politico come mettere a tema
Il discorso degli ammortizzatori sociali
Terza questione collegata
E la questione salariale ne abbiamo un impatto salariale oggi generalmente di almeno da almeno dieci anni se non di più fermo rispetto agli altri Paesi europei
Inspiegabile
Inspiegabile o meglio spiegabile ma solo da un certo punto di vista allora io credo che la questione salariale sia un problema importante
Che riguarda tutte le generazioni ma è chiaro che riguarda anche questa generazione perché oltre a essere una generazione precaria e quant'altro meno
Anche un dato salariale basso che di fatto addetti bamboccioni porci ci può anche essere però
è chiaro che poi diventa difficile
Come dire costruirsi un futuro dentro una condizione di questa giornata la questione salariale è un problema serio che anche lì occorre per rimettere i marittimi non agenda ma che questo Governo non ha assolutamente fatto
Quarta questione rispetto ai territori
Ed è molto interessante l'analisi che lei faceva quando parlava
Del ricambio generazionale e dei territori
Un'esperienza che abbiamo vissuto a Torino in alcune realtà certi in parte ha funzionato sono i patti territoriali
Cioè la possibilità che in un territorio
E vengo anche vincolante interventori prima
I diversi soggetti impresa come dire società civile o o ovviamente quella che la parte politica territoriale possa in quel territorio capire quali sono le politiche di sviluppo
Allora i patti territoriali potrebbero essere come dire una delle possibili risposte perché partono dal territorio
Mettono al centro il lavoro e le possibili luoghi come dire che le imprese possono su oggetto in quelli del territorio particolare per non essere generalisti ma essere specifici e chiudo
Dicendo cosa stiamo cover cosa tenteremo di fare in Piemonte insieme
Agli amici della Liguria e della Val d'Aosta
Su Acri contro la crisi
Un progetto ACLI e patronato
Che tenteremo di fare nei prossimi mesi due tentarono proprio dire mettere al centro quelle sto e farlo come sistema Russo questo un po'un tentativo per cui credo che sarebbe poi anche importante trovare luoghi anche poi di confronto su questi aspetti Caraccio
Sono Davide caviglia delle ACLI della Liguria
Ma sono un paio di riflessioni veloci anche un formulando cerca di formulare un paio di domande
Ne ne negli atti nell'aspetto molto interessante dei dati forniti ben spiegati con con stimoli e provocazioni a me si ripropone sempre un po'una una definizione
Un tema che
Trovo trovo interessante analizzare in relazione soprattutto alla catena formazione e poi lavoro cioè
Il comparto della
Dello studio dell'università del lavoro secondo me questo è un Paese il nostro che ha un problema legato alla mobilità nel senso più lato del termine
Magari
Non in termini giusti giuslavoristi ci ma proprio la mobilità intesa come problemi di mobilità sociale l'ascensore sociale mi stressa bloccato ormai da tempo e anche in termini infrastrutturali
E anche nel tessuto e nella costruzione del modello universitario che ci siamo dati io credo che ci sia un modello molto bloccato e preoccupante nel nostro Paese
C'è consolidato un sistema di università molto di prossimità più che di eccellenza ed è difficilissimo vedere
Studenti che si muovono da un'università italiana l'altra parte se hanno esigenze particolari e quella Facoltà nessuno presente altrove
E Dio
Per per motivi di lavoro incontro tanti gli studenti che fanno stage euro dopo rimaste ero dopo
Vari percorsi post universitari
E sono quasi tutti della nostra città io o un'attività Genova
E sono quasi tutti i genovesi ed è curioso perché comunque a Genova ci sono Facoltà perché in altre città non si trovano e che ed è particolarmente curioso che tutti i genovesi abbiano voglia di fare Ovo
Di occuparsi di biologia marina di
Ingegneria navale e e questo non è solo legato alle professioni diciamo di altissimo livello perché è comunque noi vediamo almeno su questo io chiedo un conforto agli specialistiche hanno dati comparati con altri Paesi
E i la preparazione
Universitaria almeno di primo livello è abbastanza diffusa negli altri Paesi mentre per noi prima e ancora comunque a percentuali piuttosto basse e questo secondo me è un problema ed è un problema anche per la qualità
Formativa non tanto forse
Per lo specifico di quello che viene insegnato nelle università ma per
L'approccio la visione che viene data al mondo del lavoro e al tasso di imprenditorialità che viene trasmesso a agli studenti
Anche
Sempre qui per esperienze lavorative si partecipa ogni tanto a qualche progetto di innovazione con le università e il livello di
Diciamo così capacità di fornire elementi per poi costruire dei processi che avranno un un seguito imprenditoriale quindi la possibilità di creare posti di lavoro o autonomamente la parte
Gli universitari che partecipano pure per crescere far crescere attività bassissimo
Io l'ho sempre valutato bassissime quando hai un partner internazionale di soli Tunisi si meravigliare di questo di questo aspetto su questo secondo me anche se noi siamo un'associazione che si occupasse imprendibili sociali
Brambilla essere certo il cercare di essere un po'meno verticali su queste
Su queste tematiche cercando di capire che
Ci siamo dati un programma
Meno generaliste più selettivo però cerchiamo di non selezionare troppo in termini cercando di specializzarsi di specializzarsi troppo in istituzionalizzare troppo
La nostra
La nostra vocazione
E basta
Grazie
Pronunce
Luca poi Antonio Russo
Intervengo volentieri perché l'intervento del
Docente Grecia proposto una lettura interessante di dei dati mica in causa doppiamente io di mestiere faccio il giornalista quindi contribuiscono a quel semplificazione
A cui faceva riferimento prima nostro relatore
E nell'impegno associativo metrò fare il Presidente viene Piemonte che
Importante agenzia di formazione professionale l'ANAS regione ecco dal punto di vista della mia professione di giornalista certamente c'è questo problema di lettura dei dati io spesso mi trovo spesso titolare in maniera schizofrenica la prima settimana
Che il tunnel la necessità di in fondo al tunnel si quando settimane che si è in fondo il pozzo non si vedono le stelle sempre sulla scorta apparato degli autorevoli indagini di associazioni di categoria piuttosto che di
Centri studi
E quindi da questo punto di vista colgo l'invito anche la conquista professionale di valutare con più attenzione magari con chi e più capaci di noi di
Valutare le cifre la reale portata di indagini che da un punto di vista generale posso dare una certa impressione ma che magari poi nascondono
Della realtà che sono differenti dal punto di vista dell'impegno associativo dentro soprattutto emette devo dire che ho colto scaduto la parte in cui prima ci
Si richiamava a
Valutare delle forme di disoccupazione o di difficoltà di accesso di reingresso nel mondo del lavoro che sono forse ancora più drammatiche rispetto alla disoccupazione giovanile noi come nel Piemonte da
Un anno e mezzo quasi due stiamo portando avanti un progetto insieme ad altre Agenzia ad altre ad altri soggetti che operano nel mondo economico e si chiama Progetto chiese che rivolto soprattutto a chi si ritrova coinvolti in processi di deindustrializzazione vede soggetto alla cassa integrazione in deroga quindi piccole medie imprese
E quando tocchiamo con mano che
La drammaticità dalla crisi che stiamo vivendo si scarica spesso su classi i lavoratori adulti
Che hanno
Una serie molteplice di debolezze l'essere entrato nel mondo lavoro molto giovani in una situazione in cui lavorano mancava e per cui la l'unica forma di formazione è diventata poi
L'approccio con il proprio mestiere poco di più
Con persone con cui è difficile infatti noi partiamo devi anche solo fare un bilancio delle competenze che sono state maturate nel corso della esperienza lavorativa
Dopodiché si cerca di introdurre in un meccanismo di formazione del diedi aggiornamento del proprie competenze poi
La parte finale alla più complicata
E cioè del re incontro con dei processi che possono portare ad una nuova occupazione qualche interessante che da un lato c'è questo problema che viene vissuto molto spesso in maniera traumatica lavoratore ma dall'altro se si avvia un processo serio di bilancio e competenze prima informazione poi
Incontro tra domanda offerta di lavoro ragionata in ultima istanza i risultati sono estremamente positivi pure una situazione di crisi che nella nostra Regione dominante sta mordendo molto
Al termine di questi processi che abbiamo messo in piedi ci avviciniamo alla soglia del sessanta settanta per cento di reingresso nel mondo del lavoro con buone prospettive quindi io credo che anche dal punto di vista nostro di associazione
Con le varie articolazioni tornato dall'Italia e netta alle varie attività che abbiamo indiretto rapporto Column con il mercato del lavoro dobbiamo essere consapevoli in questo ripeto dobbiamo cogliere anche l'invito che ci è stato fatto oggi di
Sappiamo leggere bene le situazioni
E sapere a realizzare e ragionare degli strumenti per intervenire su queste situazioni che siano il più possibile efficaci
Ma intanto grazie per questa opportunità io credo che
Una organizzazione come le ACLI
Come dire rimettere al centro il lavoro è fondamentale in una fase che già il professore che ringrazio per le cose che ci ha detto descriveva diciamo assai complessa quindi grazie per questo no no per questo pomeriggio ma anche per
Gli impegni che avete assunto come dipartimento che mi sembra recenti o la questione del lavoro all'interno dell'associazione che è un fatto molto importante
Si potrebbe aggiungere alle analisi puntuale del professore si potrebbero aggiungere una seria azione
La mobilità umana
Si faceva riferimento a
Milioni di persone che nel mondo ci spostano con più facilità forza rispetto al passato in questa mobilità umana
Aggiungiamo probabilmente professore la nuova emigrazione italiana io vengo dal Mezzogiorno d'Italia
In maniera
Volte Mincio passare diciamo come
Discoteche così in suona sempre la stessa canzone riproposizione di diciamo stare attenti alla riproposizione di un Mezzogiorno che purtroppo è un'altra cosa rispetto al Paese perché
Il riferimento che lei faceva i tassi di disoccupazione di occupazione secondo come la vediamo un po'insomma
Gilles affrettata ma i numeri sono sempre quelli cioè sono diversi
Nelle diverse fastidi del Paese questo lo dico perché
Credo che
Momenti come questi ci aiutano anche a riflettere
Attorno al ruolo che l'organizzazione ha mostrato di aprire
Io attorno al fatto che la mancanza di lavoro si è tradotta in una nuova disperazione io vedo situazioni nelle quali le persone ovvero disperate
Sono disperate come dicevo prima
E ripresa una migrazione soprattutto al Mezzogiorno d'Italia non più verso il nord ma
Non più e non solo verso il nord Italia ma
In Europa e fuori e fuori addirittura dell'Europa
E allora
C'è un tema che io credo noi dobbiamo riproporre
Mi scuso con il professore questo molto interno che riguarda che
Sul quale abbiamo discusso a lungo in verità ma dobbiamo riproporre che riguarda il lavoro dignitoso io
Ho visto una delle tabelle che il professore faceva scorrere prima quanti sono disposti a fare questo tipo di lavoro quanti sono disposto a fare ma quali sono le condizioni del lavoro oggi
Io penso mi sono occupato incidentalmente nell'associazione Costituzione un passaggio di
Immigrazione fino a qualche mese fa ho visto le situazioni di lavoro in schiavitù
Ma insomma
E certi contratti certe situazioni di lavoro sono molto simili al lavoro in schiavitù cioè ci dopo va bene ogni cosa bisogna convincersi che la difficoltà del momento ci impone o impone alle nuove generazioni
Verso le quali corriamo di interrompere il rischio di interrompere il patto generazionale perché questo il rischio che stiamo correndo va bene ogni cosa rimettiamo in discussione possiamo dirlo credo di sì in questa sala
Un ragionamento che pure abbiamo fatto sulle forme flessibili del lavoro sulla nuova precarietà nel lavoro quante situazioni
Adattando cigni a contratti nuovi
Piuttosto che di opportunità sono diventate diciamo quella flessibilità della quale abbiamo discusso in questi anni sono diventate situazioni di nuova precarietà del lavoro
è un tema che vogliamo riproporre ricordandoci
Che siamo un'associazione di lavoratori c'è un'associazione che linea di principio tutele lavoratori
E non sono quelli che il lavoro ce l'hanno anche quelli che probabilmente come dicevamo
Come si diceva prima il lavoro non ce l'avranno mai quindi
Il lavoro dignitoso
Invito naturalmente
Questa è l'occasione opportuna Stefano a ragionare attorno al tema legalità e il lavoro che cosa si muove all'interno di quest'altra questione non entro nel merito visto va bene
è stato attribuito da qualche mese e e ancora io credo
Che oltre diciamo
A tutta una serie di attenzioni
Che stiamo avendo nel corso di questi anni rispetto anche ai servizi di allora io mi chiedo
Quali difficoltà qui certo Nino Zidane sarà quelli sì colta andremo per esempio a continuare a fare quel lavoro straordinario che abbiamo fatto nel corso di Dini circa settant'anni di Repubblica
Nel campo della formazione professionale lì dove questo strumento ci mancherà
Lì dove non avremo più una leva così importante come la fonte come come la nostra è inetto alle spaccio cioè riferimento i servizi formativi comunque denominati come faremo picchi
Qualche collega che mi ha preceduto ha detto è importante agire sulla leva della formazione o un'associazione come la nostra come si prepara ad affrontare un momento così difficile in cui
L'auto la possibilità di cambiare
Più volte lavoro nell'arco della vita impone
Appunto che
A questione formativa Cina questioni importanti io compiacere ho visto ritirare fuori diciamo
Dal programma nel programma associativo
Una cosa sulla quale era giovanissimo ho lavorato anche io il movimento primo lavoro filosofia che c'è dietro la ricorda molto bene
Ma costruimmo con Gigi Bobba infatti veniva qui citato oggi pomeriggio ora da Stefano bene
Io
Comincio a considerare una possibilità non so quanto e sinistra nella gestione politica naturalmente la cosa che sto dicendo ma
Ma
Fossi può immaginare un ragionamento che diciamo visto che abbiamo ripreso in movimento primo lavoro una volta abbiamo
Immaginato che
Attraverso quello slogan lavorare meno lavorare tutti no se se
Come dire accettassimo una logica davvero di dividere il lavoro in un Paese in cui io non so adesso qui e sarebbe interessante approfondire argomenti
Io so che ogni volta che si fa questo accenno a lavorare meno lavorare tutti viene
Riproposta la questione previdenziale so qual è diciamo la risposta mi aspetto una linea ma non il Paese non non non lo so porterebbe ma
Io non lo so se abbiamo riflettuto su qual è la prospettiva previdenziale di questi giovani
Che non lavorando non avranno neanche mai una posizione assicurativa cioè non avrà non avranno mai una pensione che probabilmente ci aspettano soltanto l'assegno sociale al compimento dell'età prevista diciamo alla nostra normativa per cui
Io credo che forse una riflessione una strada un percorso probabilmente guardate
Una riflessione che non deve fare sul nostro Paese anche l'Europa forse pronta ma ritengo che
Se davvero importante e centrale lavoro non solo nella nostra vicenda associativa non solo nella Costituzione repubblicana
No
Ma
All'interno diciamo nella riflessione
Che in talune occasioni sta diventando disperazione come dicevo prima nel Paese forse
Su questo dobbiamo rifletto diamo tornare a riflettere
Voi si prepara
Nel figli
E poi scusi
Io sono andato da alcuni Presidenti dei provinciale di Macerata sono tantissime le cose che si potrebbero dire ringrazio il professore
Che è stato eccezionale io
Promovendo dell'abbiocco però ogni tanto riuscivo a seguire
Beh io appartengo a quell'altra categoria quindici sessantaquattro
Ma non ha importanza
E io insisto sono stoppare la cattiva informazione più che ho detto prima sono riletto aumentare il senso critico a mio modesto parere della gente di rammentarlo
Bisogna stoppare la cattiva informazione
Cominciare da noi tutti quanti abbiamo i circoli atti abbiamo il nostro giornalino possiamo informare in maniera diversa
Discernimento si chiama vivendo cristiano
Un altro pensiero formare
Sostenendo la scuola sostenendo la scuola la scuola pubblica e glielo dico
Educare anche al lavoro bene
Con un cambio di mentalità
In cambio culturale tendendo a insegnare anche l'importanza del lavoro non è una stupidaggine
è importante questo qui basta che noi vediamo l'altra faccia della medaglia dell'insegnante
Un'altra cosa ancora
Invertire avvenne la tendenza attuale che
Un po'è cominciata ma pochissimo dal lavoro precario quello vogliamo tendere a quell'indeterminato andiamo a quello
Politicamente secondo me nel tempo sono state create nuove forme di lavoro anche a fin di bene i co.co.co. ai precari tutto quello che volete con le varie riforme solo citato Treu prima così Biagi e così via ma il problema è che noi come mentalità come cultura
Abbiamo imprenditori quindi anche fanno parte di noi hanno utilizzato queste forme che sono state ad hoc istituite con il nostro Parlamento o decreti legge per pagare meno tasse quindi hanno creato
La mentalità del precario hanno creato il co.co.co.
Perché costava di meno
Cannone sulle persone i giovani non certo modo poi la stampa la cattiva informazione un circolo
Non virtuoso si è creato questione delle mentalità di usare informazione belli
Un'altra cosa
Usare la figura del sociologo e soggiorni sul loro il mio film dico domani per capire bene per far capire bene a chi informa a chi dare informazioni a chi nuove leve del potere anche noi muoviamo nel nostro piccolo
Siccome stanno veramente le cose come sono state presentate c'è un'altra faccia
è un'altra storia meno psicologi e più sciocco sociologico
E
Non a servizio del potere perché a seguito del potere ci siamo tutti a servizio del bene comune il bene comune che cosa serve da
Lo sapete meglio di me a servizio che tutti quanti devono avere le basi necessario poter discernere se lavorare importante
Se pagare le tasse può essere importante per la verità il vizio all'altra parte oppure usare i contratti in quel caso oppure fare altre esso insomma che le leggi hanno permesso di fare certi imprenditori a molti imprenditori o la maggior parte ma questo questo tema quindi possiamo applicare
Basti ASI nostra attività
Ultimo al mio costume
Dare speranza e non di istruzione
L'IMU è diventata una una bestia nera per tutti quanti alla fine
Se vai a vedere l'ICI poi
Alla fine tutti quanti molti che non sono del settore non Santi ai Comuni l'ICI veniva restituita quasi tutta un anno dopo un'ora quindi soldi rientravano lo stesso ma la gente non lo sa cattiva informazione grazie
Pratico
Non di un grande messe sul all'analisi del puntuale che è stata fatta sul
Tema del mercato del lavoro io credo che una gran
Per la relazione che è stata fatta anche al professore un'organizzazione come le ATP e mi interrogata
Su che proposte fa
Perché il tema adesso è
Di analisi si muore se non si passa a una terapia diceva mio vescovo al tempo quando io ero presidente delle ACLI e al tempo del movimento primo lavoro dove nel gruppo proponevamo
Molte attività formativa tanta analisi ma insomma e dopo che fa
Ed era monsignor Francesco impresso conosciuto
Allora ecco io credo che oggi nel paese si ponga una cosa nota il tema del lavoro
Può essere disgiunto dal tema ne
La crescita e dalla qualità della crescita ed agli investimenti che facciamo nell'innovazione perché il tema che poneva anche Antonio Russo
Di che tipo di qualità di lavoro si ripropone pone il tema
Di un son cose forse sempre anche questi più volte detti e di un investimento su una politica industriale e su un investimento che chiama in causa anche il no il mondo dell'impresa
A innovare se penso al nord est del proprio in mente la qualità del lavoro è stata anche quella legata
Alluce d'ombra anche una rincorsa sul basso costo del lavoro cosa che non non da futuro la nostro Paese
E però ecco questo credo sia abbastanza
Ci sono anche politiche in questo mondo come detto sempre luci ed ombre ma e centrale un tema di
Dell'investimento sull'innovazione è una politica industriale che credo sì impone al nostro Paese pensano diversamente non è
Che
Funzionando bene il sistema formativo soltanto o funzionando bene il mercato del lavoro si risolva il tema del lavoro che non c'è
è indubbio però che deve che il sistema formativo
E uno degli elementi importanti per fare
Funzionare bene anche il mercato del lavoro e vorrei su questo direi come
Come ATI abbiamo anche la responsabilità
Di
Comunicare le cose importanti che questa organizzazione fa perché il fatto che ci siano cento sessantadue centri di formazione professionale e qua riceve devo prima
Valentini che ci ha trasmesso perché dal mille novecentocinquantatré
Lena entra
Opportuna
Valutano proposta formativa
Che ha centrato sulla didattica laboratoriale
Noi pensiamo che i nostri centri di formazione
Non sempre è noto hanno Investimenti che vanno dal milione due milioni di euro in termini di lavoratori
E che secondo
Se poi dopo dove si simula
Anche il contesto lavorativo e nel quale
Da qui i tirocini e quindi rapporto forte con il mondo dell'impresa
Se ne parla tanto adesso
Ma dove dal mille novecentocinquantatré che vengono fatti i tirocini
Come nella nostra proposta formativa
E
Il fatto che i giovani che vengono fuori dall'aula e i nostri centri di formazione professionale ricordava un altro intervento prima sogno ma vorrei ricordare come la prima formazione
Il sistema sessanta il settanta per cento in situazioni di crisi i nostri giovani vengono occupati ora non adeguatamente questo è recepito anche dai livelli politici io voto Modoni interloquire
Dico con chi ma con livelli importanti anche in questo Governo che non sanno
Cos'è la formazione professionale che scambia la formazione professionale da piazzare i mestieri non è la stessa cosa direi che su questo abbiamo una responsabilità di non
Esserne consapevoli di questo grande cosa che ENAIP sta facendo e netta cioè una formazione a settanta mila giovani e presente purtroppo dizione
Diceva prima
Venivano posso dando Antonio subito in alcune realtà soltanto fino
Sostanzialmente l'Emilia Romagna la Sicilia Emma su questo c'è stata
Non erano tutte lena IPA cercato di resi insistere laddove l'istituto dal sud mi riferisco laddove le istituzioni non hanno investito strategicamente hanno distrutto il sistema formativo e ovviamente questo non è che
Ci siamo fatti carico anche di
Diciamo dire anche
Di situazioni economiche che gravano sul nostro sistema ma dove il sistema istituzionale ha avuto una strategia vorrei ricordare questo perché oggi si va alla ricerca di strategie anche rispetto all'apprendistato che credo sia di importanti
Ma non dobbiamo dimenticarci boh dell'alternanza scuola lavoro ma che nei nei sistemi nei centri di formazione questo elemento costitutivo i nostri centri hanno rappresentato dei veri incubatori di impresa
E vorrei ricordare oggi che se noi dobbiamo dispiegare nel sud una proposta
Anche
Che questo è nel programma una proposta
Sull'occupazione giovanile io credo che dobbiamo partire
Da noi stessi dalle nostre esperienza da consequenzialità e partire da un centro di formazione che si colloca all'interno di un territorio e nel quale si proponesse un incubatore di impresa e nel quale attorno a questi non contesti
Vi si crea una rete e quindi si corsisti si creano anche dei patti territoriali inabili centrale
Il c'è
Do di formazione come incubatori di impresa o di non partire pur da qualcosa la nota stanzialità si va a costituire anche un dice poi dopo per
Creare un parte sia
Infrastrutturale si anche di animazione economica per creare start-up d'impresa
Ed infine ecco io credo che
Deve funzionare meglio il mercato del lavoro
In questo senso
Dobbiamo anche riconoscere le cose positive lista riforma Fornero che magari non c'è molto simpatica da vogliamo dire che però
Accerta
Con tutte le cose possono essere migliorate
Beh affrontato uno dei temi che quello delle delle competenze
Il salto qui sistema formativo
Ha fatto in alcune realtà regionali e quello di progettare
Per competenze erogare l'attività formativa per competenze valutare per competenze perché il tema
Più in Italia culturalmente se passare
E anche questa io
Quando la banca dati eccezion ci dice che ci sono dei dei posti di lavoro che non vengono occupati io dico che è un approccio culturale vecchio
Perché noi dobbiamo pensare invece
Che
Dobbiamo esprimere
E l'impresa deve fare un salto di qualità esprimendo in termini di competenze che richiedono e sistema formativo in grado di certificare le competenze che vengono erogate sulla quale dopo si deve avvicinare il PD livelli di competenza anche attraverso un sistema funzionante di formazione continua per infine un tema
Vero è anche
Il
Abbiamo stare attenti a questo frattura generazionale
Che rischia di esserci
è indubbio che probabilmente qualcosa sta riforma fatto nel tutelare maggiormente i giovani però dobbiamo stare attenti che in termini di qualità in termini inserimento lavorativo in termini anche di politiche del lavoro dobbiamo stare attenti al
Questa frattura generazionale che in effetti oggi e diventa
Estremamente evidente lo diventerà di più
Più Titti attuali giovani
Invecchia non senza tutele
Senza proiezione professionali
Grazie grazie
Sono ancora previsti
Almeno da quando in assegnati cinque interventi vi chiederei quindi di stare il più possibile
Anche sui tre minuti grazie starò nei due minuti due cose che mi hanno
Colpito in positivo dell'analisi fatta dal professore la prima non quando parlava di giovani che studiano e lavorano
Mi è piaciuta molto questa sottolineatura quindi la presenza di un numero non indifferente è stato notato di giovani che studiano e lavorano
Come diceva il professore non non mi interessa in sé il problema della disoccupazione giovanile così diceva anche un po'relativo
Mi interesserebbe di più capire come poter valorizzare questi giovani che evidentemente sono molto in intraprendenti e capace si riescono a fare due cose in contemporanea perché il Paese inteso nel senso della politica dell'impresa della pubblica amministrazione
Credo che abbia bisogno pena spesso invocato di una classe dirigente nuova Giovanetti questo tipo quindi molto intraprendente
Bisognerebbe fare di tutto per trattenere in Italia o comunque valorizzare questa questo tipo di di giovani mi chiedo come si potrebbe favorire questa impostazione
è chiaro che questi giovani che studiano e lavorano una volta terminati gli studi hanno già accumulato un bel curricolo una bella esperienza preziosa e che quindi si affacciano al mondo del lavoro definitivo
Con delle ottime caratteristiche da poter spendere
Credo anche che abbiano acquisito in questa esperienza un alto valore del lavoro perché evidentemente avranno fatto dei lavori anche
Sam e ci diciamo non qualificati quindi avere verranno anche dignità rispetto al lavoro quindi si parlava prima di tirocinio specie cosa del genere mi domando proprio come si potrebbe
Favorire questo tipo di impostazione che sicuramente
Fa uscire dall'università dei giovani già più prodotti ma tra cosa che mi ha stupito dell'analisi ed quella sul
Sulle donne sulle ragazze un'analisi abbastanza allarmante secondo me delle ragazze giovani che
Accettano in modo abbastanza passivo l'idea che saranno precari o comunque è bene che gli vada faranno un lavoro part-time
Nonostante magari siano molto capace più capaci degli uomini
Abbastanza allarmante e credo che il compito delle ACLI sia quello di favorire una cultura del lavoro
Che sia paritaria tra i generi tra maschi e femmine grazie
Sì
Ci si prepara
Abbado
A
Beh alla alcuni flash perché
Tempo poco non si cimenta in tutto
Mi per tutto
Particolarmente quel quel questo
Questa cosa che è stata detta oggi
Dei giovani come Rinieri e risorsa
Credo che sia un punto fondamentale per
Questo perché io nemmeno ammesso insomma Micos locale la fascia giovane almeno io poi che anziani nel Consiglio ha sempre giovane questo poi un altro discorso
Questo punto è profonda fondamentali Anagni né Manara cronaca che si si si si diceva sei sostanzialmente che
Non c'è una una fascia molto molto ampia di di di giovani nel nel
In innata tra per questo Paese ma questione sono
Sostanzialmente sta stranieri no da una parte votata la tesi si diceva che
Negli anni prossimi la di di quindici vent'anni a partire qui cent'anni i giovani saranno la vera
Risorsa scarsa
Allora
Mantenesse né per questi due dati bisogna accaparrarsi i giovani
Diciamo così chiudo dando dotati immagino nate però ogni Paese deve fare questo noi io
Persino su questioni una nicchia che insegna
Ma in Francia a un anno nel mio di me niente è un po'più giovane quindi di me ma fa il direttore di un master Mezzini Sasco Han Parigi master sulla sulla governo del del delle grandi Nemi metropoli
Io l'ho chiesto in due anni di arrivare
In Francia quindi
Che è la Francia al sessanta per cento di studenti scusa stranieri
Io vorrei chiedere a mano armata letti che insegna
Nel in quella che fu la la la mia diversità quant'è la la le percentuali di scandire studenti stranieri cattolica
Qua a contrarian all'uno per cento tue
Non so che
Che ritengo sia comunque conta che pure era rimasta ma resta comunque di di eccellenza a dovremo andare con questo Paese con
Un l'economia che sarà sempre più l'economia della della conoscenza
Contro Moro
Andremo contro morte se non riusciamo a scegliere
Le persone migliori che ci sono i giovani migliori che ci sono idee per il mondo non solo ma se non riusciamo
L'esempio del del dell'andamento di prima trattenere
I giovani che noi abbiamo approvato affermato questo Paese non ha
Nessun tipo di di futuro questo triste dirlo ma penso che sia
Proprio così
Del resto l'abbiamo visto anche sul il tema del lavoro stesso ne abbiamo sempre parlato fino a qualche anno fa del modello del nord-est modello del centro Italia con questa operosità diffusa bello questo modello sviluppo zero investimento tecnologico zero
E adesso siamo qui a
Io stavo studiando come con con con mio mio figlio che è entrato in una media
Il modello pre industriale in Inghilterra fine del mille milioni e sei i seicento
Imprenditori che portano il la
Lavoro
In giro nel nelle case
Delle persone che poi proprio per producevano
Proprio questo il modello tra industriale e modello sostanzialmente non me ne vogliano gli agli amici ma del del centro Italia delle Marche no questore
Non funziona più
Non funziona più
A altro tema il rapporto fra entrante la tra le generazioni un tema assolutamente
Esclusivo
Questo antenna andrebbero ancora governato perché
La disparità pieni diritti di prospettive dica
Di possibilità di di costruirsi un orizzonte l'intera che che sono sono sono abbastanza tanta d'accordo con il professore
Non è che il lavoro non non accessi anzi per lavorare che avevo venticinque anni
Mia madre a trasmesso di linee di passarmi i trenta filetti porco invece per il lavoro che ne
Tipo una decina di anni dopo ma perché non credeva che dal mio fosse un un tipo di lavoro nero
Ma agli additivi questo il lavoro sostanzialmente si facesse un po'con con l'ACI e il progetto di vita che che non è più collegato al al tipo di lavoro a chiamata che né di cambiare tanti perché non sa cosa fare assegnista un anno tra due anni questo il punto
E questo punto io credo che le generazioni più larga nostra solamente per la nostra
Debbano mettessi un per fare un'analisi di di
Qua coscienza finisco finisco perché
Io credo che due due cose mi sono piaciute poi del del della programma che questo nella
Nella trentatré perché penso che sarebbe
Tante fare non dei convegni Fici sulla su questo tema del lavoro e che sono si parla tanto di lavorazione parrocchie che anche in pensione tale da una parte quel
Mettersi al al servizio del grande lavoro questa è una bellissima cosa sia Chicchirichì lavora si sente solo
Anche chi lavora chi non lavora
Ancora peggio che mettano tese a servizio del lavoro
E altra cosa prende sul serio
Il lavoro anche all'interno del sistema anche un corpo quando ha fatto un'analisi non nella nostra provincia ci sono circa cinquecento persone che lavorano nel sistema mediatico già riuscissimo a
A dare
Una una sia come dire una prospettiva
Ancorché sera le persone che lavoravano era un fabbisogno un gran pezzo euro quindi grazie mille per oggi grazie per i lavori e fare insieme
Arrivederci
Poi Salvatore severi
Per rafforzare due le considerazioni che sono già state fatte chi mi hanno preceduto sono già nel Cremonese vice Presidenti di Padova le dinamiche che abbiamo colto dalle fotografie
La fotografia che ci è stata presentata
Da relatore mi pongono due considerazioni cioè dovremmo essere anche
Molto pratici cratere con
E una visione complessiva non analizziamo la formazione non agli anni analizziamo la formazione il problema
Della disoccupazione dell'occupazione in maniera se stante va collegato l'ho già detto altri al discorso al mondo dell'impresa e alle politiche industriali il riferimento che faceva una cosa succederà fra quindici anni
Per il settore made in Italy e per il manifatturiero
E non ci saranno figure adeguati beh non imputiamo le mancanze di figure
Se rimedi mitili fra quindici anni
Che
Magari
Parte vive
Sparirà se io guardo indietro molto del settore manifatturiero che è sparito
Non è stato colpa per una mancanza di figure S.p.A. corredata dall'ente è stata l'incapacità dell'impresa rinnovarsi
E quindi anche i giovani fanno fatica a volte a orientarsi apprendere orientamenti su certi percorsi dal momento che le prospettive
E e si non sono prospettive sono prospettive all'insegna ed io me la mandi buona
Ecco allora in questo senso anch'io do come chi mi ha preceduto una valutazione
Sufficientemente positiva per il cui rispetti di rigidità che ha introdotto la riforma fu un errore
Cioè le imprese
Non
Assumeranno ammanetta come si suol dire ma dovranno fare in maniera oculata
Cioè gli assunzione di un lavoratore dovrà essere vista dovranno vedere con un investimento e non come
Possibilità di spendere meno è e quindi evitare gli investimenti secondo aspetto
E quindi questo rappresenta uno stimolo e la riforma Fornero che spinge all'innovazione dell'impresa
Secondo aspetto è stato accennato del figlio
Le prospettive dell'evento è importante sì e parlava di incubatore d'impresa
è io vorrei che vorrei sottolineare che questo è giusto va bene ma accanto alle competenze tecnico tecnico-professionale vanno abbinati
Va abbinata un percorso formativo di cultura di impresa nuova
La sfida
è in grado le domande Lehner il nostro emette sul territorio
Andare oltre le proprie capacità le competenze di trasmettere professionalità fu accolto Agliardi vivere può osare
Ad abbinare accanto a queste anche una cultura d'impresa
Perché uno sbocco occupazionale
Dovrà secondo me per forza di cose in questa fase il trapasso di cambiamenti epocali sarà costituita da lavoro autonomo dai lavori pretoriani da nuove imprese che nascono io che da quelle decisioni
Buona sera sono Salvatore Severino delle ACLI di Torino
Ma intanto devo dire grazie per
Parla relazione perché l'ho trovato molto affascinante soprattutto per per lo stile c'è parlare di dati di statistica mettendo dei volti delle immagini concrete
Mi ha aiutato
A dare concretezza questi da questi discorsi e non è banale
Io questo lo prendo come richiamo anche a noi
Attivisti
Di tenere sempre presente queste oltre ci sono dietro i numeri dietro i problemi dietro le cose ci sono delle storie di vita ci sono delle persone ci son delle famiglie ci sono delle aspirazioni ci sono delle cose quotidiana e concreta e quindi grazie per questo stile acqua
Detto questo tre tre considerazioni tre reazioni alle cose alle cose dette beh una e questo proprio sul sul senso del lavoro è stato detto ci sono tante disoccupazione
Stato detto ci sono tanti lavori e tanti non lavori io credo che uno dei problemi che noi affrontiamo oggi è un problema
Già stato detto sotto altri da tre punti di vista è un problema culturale importante
Che è quello del senso del lavoro e credo che oggi con un'espressione uno solo
Oggi ne viviamo in una realtà dove il lavoro è a senso unico c'è l'unico senso che ci viene proposto del lavoro e
Il lavoro come fonte di reddito per poter vivere
Mentre invece il lavoro e quindi nuovo grazie alla relazione Pedrosa Moscatelli perché mi ha
Fatto pensare a quando io ho socializzato con con la mia esperienza di lavoro per la prima volta operatore a volte lavora e sperimentazione disse
Scoprire se stessi affermarsi
Realizzarsi e anche fatica e anche rinuncia ad altro dedicare poco tempo al lavoro per e rinunciare ad altro quindi
Lavora tanti se insieme delle attività ce lo diciamo lo sapevo bene
Forse
Dobbiamo accettare anche questa sfida culturale ma Stefano nel
Nel suo discorso l'hanno detto bene quindi credo che siamo ricordiamoci porterà avanti questo discorso rispetto
Al
Alla socializzazione con con il lavoro una
Una proposta
Era proprio una reazione mi è venuta un po'così
L'esperienza del del volontariato l'esperienza del
Servizio civile
Da
La posta è uno dei canali uno delle vie per poter sperimentare anche inserimenti in realtà lavorative ma è questo lo vediamo
Nelle nelle nostre attività
Mi chiedo
Guardando la realtà torinese che conosco un po'di più se l'esperienza dei promotori sociali non possa essere un'esperienza da estendere in maniera significativa proprio guardando alla possibile socializzazione con un mondo di lavoro mondo del lavoro organizzato estendere anche a dei giovani
Questo ci sarebbe magari anche ringiovanire ci come Cometa acque alleata c'è una scommessa non
Non è banale
E l'ultima cosa che mi sta particolarmente a cuore perché nella relazione l'apprezzata molto è stata molto affascinante però devo dire che dal punto di vista delle statistiche e dei dati continuo io parto formazione mia personale verrà anche un po'di recita
Essere un po'scettico
E soprattutto perché è tra le pieghe delle statistiche ci sono delle persone che magari uno dei casi delle storie che rimangono esclusi allora io dico è vero il problema è detto certo molto ci ritornerò invece era ritrovarci sopra il problema non è Antonio la percentuale del del di disoccupati quanto alla colonnina Zurria diceva professore quindi la la popolazione attiva però anche vero che disoccupati non sono pochi o meglio chi escluso dal mondo lavoro comunque non sono pochi e magari
Il rischio lo dico un po'così come reazione ripeto come le banche
Come provocazione anche a noi
E alla fine di di dire bene occupiamoci dei giovani c'è effettivamente
Un'opportunità di lavoro studio ce l'hanno realtà puramente la sfida maggiore che dobbiamo cogliere come altri credo ma è un la proposta è quella di ripartire sempre negli ultimi
E quindi i giovani indivisibili giovani meno visibile anche nelle nelle statistiche
Grazie
Marco io cinque persone almeno
Iscritte
Non abbiamo più tempo quindi devo chiedere se volete intervenire tutti e vi chiedo una conferma in questa
Al massimo il può essere data il tempo di una battuta
Una battuta
Purtroppo lei non crede o meno di notare che
Io sono preoccupato e una relazione magari molto sofisticata possano emergere interpretazioni
Non corrette superficiali insomma per fare solo un esempio sono preoccupato quando sento qualcuno che mi dice che capisce da quella relazione molto su chi steccata che il problema Regioni su disoccupati è molto relativo quello che è stato detto poco fa ecco io
Che partono anche
Da dalle esperienze della vita e numeri della mia regione cioè le Marche so che i disoccupati non sono pochi so che le crisi aziendali sono molte so che dentro
Questo numero dei disoccupati il numero la percentuale dei dei giova mi elevata allora
In una realtà di questo tipo non potendo fare altre battute io ricorderei tutto questo avviene di entro un processo di globalizzazione che sta
Riducendo liberi Lando verso il basso i diritti per cui c'è un processo di
Precarizzazione che non è solo per i giovani c'è un processo di
Come riduzione dei diritti dei salari qualcuno lo dicevo io ricordo solo gli interventi di Russo di Zevio
Ecco allora in una realtà di questo tipo noi dobbiamo essere molto attenti dalle dobbiamo seguire le analisi che ci sono state fatte ma poi tornare a parlare del lavoro
E far sì che le ha chi si occupino di lavoro cercando di
Fare proposte quello che finora mi pare si manchino e per questo insisto Stefano perché si diventi concreti il piano straordinario per cui sono giovanile è importante ma
Va riempito di contenuti altrimenti rischiamo di essere soltanto
Dei predicatori mi fermo qui
Allora solo una battuta sono padroni delle atteso scale
Riflettendo appunto purtroppo non ho seguito tutta
Diciamo una relazione ma era proprio come riflessione Pernorio nominati non sussiste si cercherà di farlo a livello toscano ma
Quella che è il proprietario questo importante a livello nazionale
Cioè si parla di occupati disoccupati e mancanza di lavoro forse bisogna fare una riflessione più seria anche sul fatto appunto come poter creare lavoro
Cioè
L'impegno anche nel nostro mondo dell'associazione generale ma anche uno il proprio spessore culturale per riuscire a creare anche nuovi posti di lavoro mi spiego meglio
Molto breve
Veneto la Toscana penso sempre a tutto e le grandi ma che ho qui oggi nelle lunga tutta ma tutta l'Italia la grandezza del patrimonio culturale del patrimonio sul listino
Enogastronomico si fa sempre altro dire quanto patrimonio culturale abbiamo
Poi rimedia per andare all'estero e vedo che per dire sfruttato al massimo anche il più piccolo appiglio diciamo sul listino o diciamo culturale né sul tavolo in maniera manageriale torno risale a
Io credo che si terrà su Tavano secondo me non tanto quanto sopra dovrebbe fare faccio questo esempio scusate
Siamo così per dire forse come se letto da più parti abbiamo il peggiore una casa poco il nostro giacimenti nostri socialmente culturale non risultiamo allora
è possibile non trovare qualche forma il potere incrementare il lavoro creare nuovi posti
Sfruttando le cose veramente importanti che abbiamo
Si parlava di un
Di manifatturiero che vengo da Prato topolone formale fatture prossimamente è completamente sparito ecco possibile di dare forza fare diventare
Appetibile anche per gli imprenditori perché ha
I patrimoni per chi vuole
Investire trovare qualcosa veramente anche dal punto di vista fiscale si badava prima che c'è stata su tutta la società a forme di contratti sicuramente ma un'impresa voleva cerca sempre diciamo di trovare il modo migliore per investire senza vuole difendere l'intenzione ma per dire troviamo forse
Modi nuovi per i dati
Sistemazione diciamo occupazione sana veda anche non solo per il giovane che ma anche per i meno giovani ecco
Forse una riflessione più con livello politico più alto del senso di poter creare veramente impressionante avete nella mente
Qualcosa di nuovo che ci può stare per stimolare a trovare delle forme per poter veramente anche dare nuovi posti di lavoro ecco lancio questa provocazione
Penultimo intervento poi chiudiamo con l'estero
Sergio spazzolare biglietti in no solo quando appunto qualche battuta
Oslo preso degli appunti facevo questa riflessione occorrerebbe abbattere la vergogna sociale relativa I lavori manuali perché durante l'esperienza di docente mi capita sempre di sentire il genitore che dice ho fatto tanti sacrifici per mio figlio che spero non faccia quello che ho fatto io allora questo è un
Un modo per dire che il suo lavoro non è stato dignitoso quanto quello che vorrebbe per il figlio
Questa riflessione qui poi
Per quanto riguarda la capacità di professionalizzare dell'università mi viene in mente un esempio che del modello francese che è quello che chiede durante la pausa estiva
Di fare delle esperienze lavorative concrete portando nella relativa certificazione queste esperienze non devono essere
Altamente speciali per o di lavori superiori ma devono essere di lavori manuali che abituino allo studente a cavarsela solo a sacrificarsi
Terzo punto è chiudono che la capacità educativa della famiglia in un modo oggi dove tutto diventa sempre più complesso bisognerebbe anche dare una bisognerebbe anche dare uno sguardo
Quello che è la capacità della famiglia dei genitori di educare i figli ha una vita lavorativa sana per il futuro perché a volte
E molto difficile per i genitori e questo mi sono state consegnate confessioni in questo senso
Bene di far dire di no ai propri figli oppure dire di no ai propri figli relativamente a delle cose che va a volte non si possono permettere grazie
Grazie
Chiediamo con cartone ultimo intervento
Catalano dal Svizzera
Dai dati e se le ricorda bene che ci sono state presentate la fascia
Di disoccupazione giovanile più alta e quella del quindici e ventiquattro anni e sicuramente io credo che qui non è indifferente l'indirizzo scolastico che vien da Trenitalia
Io vengo da una nazione dove è finito l'obbligo scolastico quindi elementi
Si passa chi non prosegue poi per il liceo quindi ed andare alle scuole universitarie si passa all'apprendistato
L'apprendistato vuol dire che ci sono tre anni di scuole che comprende due giorni di scuole tre
Giorni lavorativi settimanale con uno stipendio da subito ai ragazzi
Ecco questo credo che in Italia manca e tanto è vero che lo vediamo che perché ultimamente dalla Lombardia soprattutto arrivano in Svizzera diventi diverse piccole imprese
Io mi sono chiesto ma come con una grande e disoccupazione che abbiamo nel nostro meridione ma perché vengono in Svizzera e non vanno assunzione
Uno dei motivi sicuramente intanto la professionalità dei giovani questi
Non hanno soltanto teoria che quello che la scuola italiana da forse anche in modo Grecia ma hanno la pratica perché tre giorni alla settimana vanno sul posto di lavoro con una legge che obbliga i datori di lavoro appellerà ad assumere i ragazzi che fanno l'apprendistato
E ma non vanno nelle industrie neanche al Meridione
Anche perché se vengono iscrizioni chiedono il permesso permettersi permettere un'attività lavorativa immensi la ottengono dal momento che le chiedo e iniziano un attività lavorativa in Italia speriamo che quest'ultima riforma
Modifica le cose però nella mia regione la Calabria prima di due-tre anni una questa possibilità non veniva data Antonio Russo accennava alla legalità
Ebbene io mi ricordo ancora a Verona né credo se non sbaglio l'anno nel mille novecentosettantatré commi a chi ci siamo posti questo problema dell'occupazione ne
E del sud ed era venuto fuori che uno dei problemi per cui non c'è l'intenti l'incentivo dell'impresa andare al sud e la criminalità
Ma vogliamo ancora rifletterci su queste cose le statistiche che mai abbiamo se fossero state fatte
A Vibo Valentia non avremmo il dodici per cento in alcune fasce di disoccupazione giovanile Manuel trenta forse avremmo il quaranta
Ecco quindi era solo questo alcune riflessioni che l'ho fatta
Bene ringrazio tutti per gli interventi anche quanti in qualche modo
Con cui mi scuso che non c'è un po'di intervenire lascio direttamente la parola né momenti di replica al professor Martelli che poi ci interessa al-Bashir
Mi limito
Intanto a ringraziare per tutti gli interventi che ho ascoltato con attenzione
ENI
In pochi minuti è anche
Improbabile
Provare
A tentare una sintesi di tutto quello che ho ascoltato volevo riprendere solo
Tra elementi quattro rapidissimamente primo formazione professionale
è naturalmente
Patrimonio dei territori
Quando mi è capitato di poter studiare da vicino il tema e poterlo fare nei territori
A
Pur da studioso pur da chi si pone dall'altra parte mi è stato possibile comprendere
Valore fondamentale che ha avuto continua ad avere per lo sviluppo di questo Paese per la qualità del lavoro per la qualità appunto anche
Di quello che arriva
A generare
E a far germogliare sul territorio
Da un territorio che può essere appunto
Povero scoglio di risorse al territorio può fiorire grazie alla formazione professionale detto questo
Secondo elemento rimane sempre un po'un problema che quello da cui son partito logico sarebbe ambito di di un intero convegno anch'
Vi faccio solo questo brevissimo accenno
Siamo di fronte alle sfide di cui abbiamo parlato di cui hanno parlato tutti gli interventi ma sempre poi dobbiamo anche rispondere riportare a livelli superiori queste pratiche Europa c'è una strategia che si chiama Europa venti venti
Dopo il fallimento e la strategia di Lisbona che non ha aggiunto i suoi obiettivi la Strategia Europa venti venti aree formulato una serie di obiettivi target che i Paesi membri sono invitati a raggiungere entro la data del due mila venti gli assenti peccati ne ha fatti di meno allora
Ve ne cito due che sono quelle più pertinenti rispetto al campo di cui mi occupo sul lavoro ha detto entro
Il due mila venti in ogni paese si deve cercare di arrivare al settantacinque per cento di tasso di occupazione fra i venti e sessantaquattro anni
Allora oggi uno in Italia fra i denti e sessantaquattro anni abbiamo un tasso
E aveva del
Sessantuno per cento grosso modo in cui siamo distanti quindici punti e siamo già al due mila dodici quindici punti da sull'occupazione non si recuperano in otto anni
Bambino
Però sapete che questo obiettivo è il rilancio della strategia europea per l'occupazione
Che prevedeva
Appunto che si era avviata quel processo di Lussemburgo con quello quanto era stato deciso a Lisbona ENIT millennio e prevedeva già la strategia europea per l'occupazione di raggiungere alcuni obiettivi entro il due mila dieci poi arrivata la crisi non ce l'abbiamo fatta
Io sono andato a controllare i vecchi obiettivi perché obiettivo era che nel due mila dieci tutti i Paesi Italia compresa dovevano
Raggiungere un tasso di occupazione del settanta per cento tra i quindici no e i sessantaquattro anni
Allora ho detto in italiano se ha ragione non sia riuscito a raggiungere nel due mila dieci quel
Obiettivo chissà nel due mila venti facciamo due conti allora sono andato a contare quanti occupati avremmo avuto bisogno nel due mila dieci per soddisfare l'obiettivo
No e mi è venuto fuori un certo numero
Sono andato confrontare con quanti occupati ci serviranno nel due mila venti per soddisfare il nuovo obiettivo che è di rilancio
E sono circa duecentotrenta mila occupati in più di pali teorici che dovevamo già vere per il due mila dieci Cherici in dieci anni
Con tutto il problema dell'invecchiamento con tutte le pensioni in più che ci saranno da pagare
Solo duecentotrentacinque mila occupati in più vale però questo calcolo fatto anche sugli altri Paesi europei e viene fuori questa cosa che in Germania possono soddisfare l'obiettivo avendo un milione
E settecento mila occupati in meno
Se si fa incontro sull'intero Europa per raggiungere l'obiettivo di rilancio dell'occupazione
Ha cessato il due mila venti sono circa sei milioni di occupati in meno
Perché perché
Questo obiettivo che è stato definito su un tavolo politico
In realtà non si è tenuto conto della dinamica demografica da quando è mila venti tutti i baby boomers saranno ancora nel mercato del lavoro ma nel frattempo sono nati i meno giovani
Che entrano
Nella fascia d'età
E quindi per fare il settantacinque per cento ci vogliono meno persone quindi sembra di rilanciare l'occupazione e invece si va
Sì che si può soddisfare la cosa pur perdendo occupazione tranne che in Italia perché eravamo già
Messi in un certo modo sull'invecchiamento per cui
Questo per dire che c'è questa logica
Tale per cui
Quello che poi
Viene
Deciso definito sui tavoli e che viene
In qualche modo supportato da certe analisi non sempre fatto
Con tutti i criteri con cui deve essere fatta a questa cosa non si è pensato per esempio un secondo obiettivo è quello di arrivare nel due mila venti ad avere una quota di laureati quindi persone con anti tono almeno di ordine terziario
Quindi almeno la laurea triennale del quaranta per cento nella popolazione trenta trentaquattrenne
Allora questa cosa è stata decisa nel due mila dieci
Capite
Da noi chi sono quelle che hanno almeno la laurea sono quelli dei venti ventiquattro anni
Quindi se andiamo nel due mila venti
Abbiamo bisogno dei trenta trentaquattrenne che il quaranta per cento si è laureato dovevamo averceli già pronti nel due mila dieci quando è stato deciso l'obiettivo
Allora questo per dire che c'è viene definita una
Doppia ermeneutica c'è un ingaggio scientifico che produce in dati informazioni ne analizza li diffonde ma si mescola con linguaggio pubblico e con quello della discussione politica certe volte genera
Percorsi perversi come questo a livello europeo adesso
Fino al due mila venti abbiamo questi obiettivi spenderemo i soldi per fare politiche affinché si arrivi al settantacinque per cento dei tassi di occupazione
Affinché
Ci sia il quaranta per cento dei giovani con un titolo terziario cosa ce ne facciamo in Italia del quaranta per cento di giovani con un titolo terziaria chi è che me lo spiega però sulle strategie europee dobbiamo farlo e i soldi che avremo a disposizione
Da spendere li avremo a disposizione per raggiungere finalità di questo tipo
Un accenno brevissimo è il tema della mobilità
Mi ha colpito che è stato richiamato diverse volte probabilmente è un punto da inserire anche nell'analisi futura io faccio sempre un riferimento di questo tipo quando si parla di queste cose
Mobilitare presso dell'autonomia
Do la capacità di autonomia probabilmente giovani
Gli altri Paesi europei sono molto più incoraggiante l'autonomia
Non dico delle famiglie
Dalle condizioni di contesto le condizioni socio istituzionale
Hanno la possibilità
Quindi di muoversi di più perché vengono preparati prima e meglio e messi nelle condizioni gli asset più autonomi
Quando si invitano studente straniero sono pochi vero qualche vengono le nostre università vengono a fare qualche programma speciali avvengono a fare appunto per io odi
Di di visita quello che
Si nota soprattutto a una maggiore autonomia e che hanno rispetto ai nostri
Allora mobilità però banche legata a quello che invece immobile ed è passetto nel nostro Paese
Allora su questo
Io credo che una riflessione un po'più
Ampia e complessa
Che tenga insieme dimensione del lavoro dimensione dei cambiamenti strutturali che interessano proprio la composizione una popolazione di cui ho parlato debba poi tenere conto anche di un altro elemento non solo dell'elemento impresa ma anche del mento patrimoni
Privati
Ovvero alle future generazioni non lasciamo un lavoro non lasciamo una pensione ma lasciamo una casa
Magari anche due magari anche tre
E questo è qualcosa di diverso dagli altri Paesi europei
E dalle generazioni che hanno preceduto però qualcosa lasciamo
Sicuramente lasciamo
Nel
Novantatré quando si è toccato il picco enti più basso di fecondità nel nostro Paese con uno virgola diciannove figli in media per donne in età fertile uno virgola diciannove abbiamo creato una generazione di fidi undici
Nati a metà degli anni Novanta che hanno visto estinguersi la figura del cugini
Che avranno
Problemi naturalmente più delle generazioni passate a prendersi carico dei propri genitori anziani ma che erediterà hanno un patrimonio che non ha precedenti
Non che faranno tutti le Paris Hilton che potranno permettersi di non lavorare ma
Qualcosa di diverso rispetto al passato le generazioni future ce l'avranno e ce l'hanno e non è cosa da poco
L'ultima avete missioni una battuta anche perché è ovviamente sono da esterne quindi reagisco sulla
Programma o sul ruolo che può avere l'associazione rispetto a questi temi vi sottolineo solo questa cosa è stato chiamato da qualcuno servizi
Avete dei servizi quindi servizio presidio di un territorio
E di la gente passa
Bisogna credo fare
Sì che si possa valorizzare
Questo presidio del territorio anche in termini
Di piccolo opportunità propulsiva
Per generare
Qualcosa di nuovo che comunque riesca ad arrivare ai giovani per i giovani e a metterle nelle condizioni giovani e non solo di dialogare anche rispetto ai temi del lavoro
Io nesso poco di come funziona anche i vostri servizi ma so quanti giovani per esempio vanno patronati anche solo per farsi fare dichiarazione ISEE perché devono iscriversi all'università per esempio a Milano
Allora
Servizio presidio transito e quindi anche proposta compito l'associazione anche capire non solo come riportare al centro della vita associativa il tema del lavoro ma come poi raggiungere rispetto a questo tema
Però quel vantaggio che già presidiata
E credo che questa sia una la cosa non da poco
Grazie
Velocissimamente perché poi vi chiedo di andare in Duomo ma questo è proprio un aspetto su cui vorremmo lavorare cioè riuscire a capire come attraverso il valore dei nostri servizi per la qualità delle attività che fanno ma
Anche per il territorio che presidiano capire come l'Associazione recuperato punto una capacità di dialogo e di riaggregazione attorno a questi temi
Partendo dei giorni dei penso dei giovani e dei giovani adulti spesso punto c'è un lavoro che si può fare io penso anche nelle parrocchie collegandosi della nostra rete di servizi spesso penso patronato sul collega punto avete i promotori eccetera eccetera
Secondo tema generalissimo
Credo come diceva all'inizio
Che viene confermato il fatto che oggi la forza del lavoro o meglio lavora torna a essere una forza civile di riscatto se pensiamo lo sviluppo giocato sulla qualità quindi anche sulla qualità del lavoro ma intesa come qualità qualificazione intesa anche come qualità delle condizioni di lavoro quindi tutele
Intesa come
Qualità però del sistema economico delle imprese della capacità di produrre un lavoro di vedere nuove vocazioni ha un po'il punto in cartellina e tempo di materiale e anche qualità della capacità di lavorare attorno al tema del lavoro una grande differenza tra la Germania per cui si arriva a fare mi pare in Germania anche politiche simile a lavorare meno lavorare tutti e attenere e l'occupazione e anche la qualità dei concertazione che c'è in Germania che da noi invece addirittura si parla non se ne parla più oppure se ne parla senza porre il problema di quale concertazione più che si considerazione sia concertazione no
Quindi mi sembra che attorno a questo bisogna lavorare anche recuperando tutto il tema come dicevo già all'inizio di proviamo a parlare di economia civile non solo in termini la fraternità teorici eccetera ma
Per tornare a parlare di politica industriale di
Purtroppo è una cosa che forse una ben più fatto ma importante l'esperienza e non sempre si possono dire molto
Concreta poi concretamente come veramente secondo me dietro questo aspetto della qualità veramente utile ci sono tanti temi
Quello che accennavo intanto mi pare che anche le imprese chiedono
Che citasse dei tassi adesso il lavoro ci sono delle risorse che derivano proprio dalla
Della possibilità di
Per lui riorganizzare le stesse risorse che vengono date all'impresa è oggi sotto forma di tante incentivi utilizziamoli per ridurre il costo del lavoro dottoressa per dare qualche soldo in più in busta paga perché se no non un minimo del legge non ci vuole secondo penso che il tema della scuola vada riporta ma della scuola che non pensa più al lavoro alla formazione professionale come una questione di serie B perché ha spiegato perché non ce la fa c'è traccia questo è un grande problema coglie anzi e oggi l'esperienza precedente del centrosinistra è caduta su questa cosa qua perché se considerato il tema del lavoro della formazione professionale come un tema conservativo cioè volete far fare la formazione professionale durante la scuola secondaria perché volete che la gente resti operaia c'è un concetto sbagliato di eguaglianza non è quell'eguaglianza non è quella questo va posto e con l'alleanza che domani proponiamo al tra Casini e Bersani tanto farla semplice
E poi io credo che il tema dei servizi di cura
Non solo perché i servizi e una migliore organizzazione dei servizi in questo Paese dei servizi di qualità può essere una delle grandi aree in cui si crea lavoro ma perché il tema di servizi di cura è un tema che ci appartiene alla fine dei reati i lavoratori soggiacenza lavora attori l'unica grande esperienza associativa di lavoratori sono vecchi colto cioè poi ragguagliarvi in giro stiate siamo pensionati identiche tappe poi ci a me i lavoratori che lavora nelle acque l'abbiamo messo dentro però voglio dire la valorizzarlo vertano qua per proporre
Un emersi insieme emersione del lavoro
Creazione di lavoro perché si può creare lavoro creazione di valore aggiunto per il Paese
E creazione di una conciliazione che permette alle donne quelle donne che già da giovani dicono tanto io più comporta e non potrò fare
Perché se voglio fare la mamma gli devo Giacco tentare di lavorare part-time
Ma questo non è solo un problema di queste giovani è un problema del Paese perché se vogliamo investire sulla qualità lo sviluppo di questo Paese sul voto di qualità tenere in panchina il cinquanta per cento dei
Dei potenziali talenti in quella logica di è una mia Pia pazzesca
Allora possibile
Il problema dell'Europa e anche il gatto
Lo spread se volete civile e politico tra il nostro Paese e realtà dove c'è una più forte occupazioni ce l'ha maggiore capacità di fare concertazione
Ma anche perché il tuniche indicano appunto la formazione professionale le la le scuole
Professionali ci sono invece
In Germania le scuole professionali sì
Quel è una fucina di un lavoro perché più preparato non solo università ci mancherebbe che poi la gente deve anche andare università o che l'università non debba collegarsi anche lavoro eccetera eccetera ma
Questa dimensione qua quella dimensione di servizi educativi ci verrà detto stamattina professor Campi
Basta pensare che questi sono sono settori di serie B e sono settori su cui noi abbiamo delle competenze
E forse abbiamo anche una capacità di tenere insieme la creatività del territorio con la necessità di fare sistema di fare gruppo l'esperienza del nostro caso da questo punto di vista qualcosa ci poi ci sia perché se non fai gruppo come fai a fare innovazione ricerca sviluppo formazione stando solo nel in territori atti dal valore aggiunto di essere vicino per fare un servizio
Ma poi se non avessimo fatto il gruppo del avessero fatto il gruppo del carcere poi tornare che riesce a fare innovazione creazione discorsi nuove eccetera eccetera
Perché si troppo piccolo appropriata capire se l'esperienza allora dei nostri servizi e anche
Politica nel senso che ci fornisce prevede per il Paese
Per un paese che ha una grande capacità di costruire cose buone cose belle ma che un Paese che spesso si presenta la globalizzazione troppo frammentato non può il territorio e del territorio non può essere il valore di campanilismo
Questo penso che sia una cosa che
Che mette insieme la politica e l'economia e anche un po'noioso neanche un po'noi che se non superiamo penso che difficilmente riusciamo risponde anche alla questione giovanile che non è l'unico problema dell'occupazione