Presentazione del volume "Crisi, rinascita, ricostruzione. Giuseppe Di Vittorio e il Piano del lavoro (1949 - 50)" a cura di Silvia Berti (Donzelli Editore)

Signor Presidente
Autorità senatrice Baldina Di Vittorio Berti signori relatori signore e signori
Desidero in primo luogo ringraziare la professoressa Silvia Berti
Per aver pensato di presentare il volume dedicato a Giuseppe Di Vittorio e al piano di lavoro qui all'Archivio centrale dello Stato
L'archivio è stato impegnato nell'ultimo anno nelle manifestazioni per le celebrazioni del centocinquantenario dell'Unità d'Italia
Qui sono state realizzate
Dapprima la mostra Copyright Italia in cui si trattava del periodo della ricostruzione del miracolo economico
E poi la mossa dedicata alla macchina dello Stato al modo in cui lo Stato italiano dall'unità alla nascita della Repubblica era venuto a definirsi
Due mostre che hanno avuto l'onore di essere inaugurate dal Presidente della Repubblica
E che hanno contribuito io spero al successo anche qualitativo delle celebrazioni un elemento piuttosto importante per gli anni che stiamo vivendo
Oggi siamo a Di Vittorio e al piano del lavoro discuterne significa approfondire uno dei passaggi più interessanti di quel periodo
Ma significa anche richiamare alla memoria la figura di Giuseppe Di Vittorio
Un protagonista esaltante della storia italiana
Esaltante per la sua forte e potente passione politica ma esaltante anche dell'ATER di unito un forte e potente realismo
Una qualità questa che a ben pensarci appartiene a coloro che vogliono cambiano cambiare davvero le cose
Non è la prima volta che si parla quindi di Vittorio ne abbiamo parlato qualche mese fa presentando sotto stretta sorveglianza
Il volume in cui la sua biografia e ricostruita utilizzando i documenti conservati nel fascicolo personale del casellario politico centrale un fondo che si compone di ben centocinquantadue mila fascicoli
Qui le vite degli altri le vite degli oppositori politici ritenuti pericolosi sono seguite con puntigliosa attenzione e con una consistente produzione di documenti
Non è casuale quindi che oggi ci si ritrovi qui all'Archivio centrale perché si è profondo e il nesso tra Di Vittorio
E la storia dell'Italia contemporanea lo è anche quello tra Di Vittorio e l'Archivio centrale dello Stato che è chiamato a conservare una parte rilevante delle fonti necessarie a scrivere proprio quella storia
Consentitemi di concludere con l'augurio che momenti come questo
Possano contribuire a dare nuovo impulso alla società italiana a farne ripartire l'economia
Sarà così possibile di conseguenza garantire anche allo Stato e ai suoi organi di svolgerle dignitosamente i loro compiti
E a noi di custodire anche in modo adeguato il patrimonio archivistico di rilievo nazionale che c'è stato affidato
Con questo augurio do la parola alla professoressa Silvia Berti curatrice del volume docente di Storia moderna all'Università di Roma la Sapienza
Non che nipote di Giuseppe Di Vittorio prima di farlo però ho il piacere di annunciare
Che al termine della presentazione del volume sarà proiettato un filmato babele di dodici minuti tratto dal documentario Di Vittorio voci di ieri e di oggi
Di Francesca del sette Carlo Lizzani che Chuck atti acconsentito a fare una riduzione piuttosto incisiva di questo filmato che ha ben altre durate grazie
Si sente sì
Ringrazio anche il dottor Attanasio sovrintendente l'Archivio centrale dello Stato che ci ospita in questa sede così significativa per gli studi storici
E Carmine Donzelli che ha deciso di pubblicare il volume che oggi presentiamo crisi rinascita ricostruzione Giuseppe Di Vittorio e il piano del lavoro con un importante introduzione del ministro barca
Volume che nasce da un convegno organizzato all'Università di Foggia nel due mila dieci dall'associazione Casa Di Vittorio non soltanto come espressione di interesse storiografico
Ci siamo chiesti quale sia l'attualità del piano del lavoro e se la proposta di allora non vada ripensata oggi in una dimensione europea
La vicenda umana e politica di Giuseppe Di Vittorio e tra le più rilevanti del nostro Novecento il suo itinerario fra i più sorprendenti
Da fanciullo bracciante semi analfabeta a Presidente della Federazione sindacale mondiale e ancora a padre fondatore dell'Italia repubblicana insieme a una scelta compagnia
Amava profondamente i lavoratori Elena profondamente riamato in un rapporto di reciproco rispecchiamento
E soprattutto amava il lavoro come luogo supremo di realizzazione dell'attività umana
Due ossessioni accompagnano il suo percorso autonomia del sindacato e unità sindacale
Voglio qui ricordare i quattro momenti che a mio modo di vedere hanno maggiormente illuminato la sua attività politica e sindacale
L'esplicita opposizione al patto Molotov e Ribbentrop
Il patto di Roma il piano del lavoro
La posizione di inequivoca condanna dell'invasione sovietica dell'Ungheria
Ognuno di questi momenti è stato segnato da un tratto che lui sempre presente una tenace e in coercitive autonomia di giudizio
Si guardi per esempio proprio al piano del lavoro lanciato da Di Vittorio nell'ottobre del quarantanove
Nemico delle contrapposizioni sterili in un'Italia ancora da ricostruire misera e senza lavoro propose un piano per la rinascita dell'economia nazionale
Che convoca coinvolgesse in un progetto di riscatto del Paese classi lavoratrici imprenditori imprenditoria e Governo
Oggetto che come ha ricordato il Presidente Napolitano nel suo discorso del primo maggio di quest'anno seppe suscitare cito dal suo discorso un clima di consapevolezza diffusa
E di condivisa assunzione di responsabilità fine la citazione
Perché da rivoluzionario autentico che aveva difeso con le armi la Camera del lavoro di Bari assediata dai fascisti
Ed era poi stato commissario politico dell'undicesima Brigate internazionali in Spagna Di Vittorio sapeva che il vero coraggio e anche il più difficile e quello delle riforme
Do la parola adesso alla direttore de il Sole ventiquattro Ore Roberto Napoletano
Annunciando una piccolo cambiamento nell'ordine dei lavori perché ministro barca che e già qui con noi ma dovrà dovrà lasciarci presto
Quindi parlerà subito dopo il dottor Napoletano al quale voglio Palio chiedere
Visto che ho avuto modo di osservare insomma da attenta lettrice il Sole ventiquattro Ore il suo interesse per Di Vittorio
E per il piano del lavoro vorrei chiederle quale fu allora a suo parere il significato innovativo del piano come si connette con altri aspetti della personalità di Di Vittorio
Anche se crede se ci fu una prosperità diciamo negli anni Sessanta della della sua ideazione e se ha ancora se quell'idea possa dare frutti nella situazione attuale
Ricordo a tutti che avete otto minuti militarmente contatti
Va bene no intanto grazie vediamo se riesco se vi sentite penso di sì no io devo dire che siccome c'è una straordinaria lo dico subito colori o alla fine c'è una straordinaria attualità
Delle intuizioni e dei comportamenti di Vittorio nell'oggi c'è stato secondo me anche un seguito rilevante negli anni sessanta ci manca un periodo che
Importante in cui il Paese accumulato ritardi ricordo che
Il tempo che persi poi perciò è stato per me bellissimo rivedere questo libro perché il tempo che persi perché mi riferivano di questo
Resoconto stenografico dal resoconto stenografico si sente resoconto stenografico
E c'è la pancia quindi questa è un impedimento tecnico che impedisce di raggiungere questo resoconto stenografico io cercavo dappertutto hanno precise su quote se parlare perché tutti mi dicevano
Lo cito ammette che quando lui fece la specie questo intervento importante poi furono due
Prima a Genova fa compresso la CGIL poi alla Conferenza Roman niente anzi il D due interventi onorato al contrario
Quando lui parla del ruolo
Della classe operaia
Del ruolo poi parlato molto di proletariato lui ovviamente dice che devono fare più sacrifici ovviamente chiede che tutti gli altri facciano parte soprattutto chi ha di più ma lo chiede con una tale partecipazione
Con dei riferimenti così Cammi colpivano da morire ma la cosa che più colpiti
è questo resoconto stenografico che dice fragorosi applausi
Cioè lui parla nel dopoguerra quando la povertà c'è davvero quando la gente uscita dalla dalla guerra perso fratelli sorelle madre quindi ha una voglia di riscatto il lavoro non c'è e l'UDC e non voi che abbiamo poco
Non è il testuale ce l'ho qua
Ma non
Siamo disposti dobbiamo dimostrare di essere disposti anche a
A perder rinunciare a un pochettino può di aprire una prospettiva
Di lavoro duratura quindi lo schema Vanoni c'è un piano di investimenti
Edilizia
L'elettricità agricoltura cioè questa è secondo me è la più grande dimostrazione di capacità innovativa che può dare un sindacalista qui diciamo il fascino Caserta imprese citato di Vittorio su di me che sono un praticante due elementi
L'innovazione della proposta
In sé del piano del lavoro
Il modo in cui la formulata il ruolo di guida che ha avuto rispetto
A un ceto diciamo lo debole così diffuso e così realmente povero e l'altra poiché diciamo io mi sono fatto l'idea di una persona di carattere c'è un minimo traduco così
Perché io credo che se ci pensiamo un secondo
Ed ho avuto conferma quando ho scritto un un breve memorandum sul Sole ventiquattro dalle lettere che mi sono arrivate dopo se noi pensiamo a un secondo il leader della CGIL che dice quello che ha detto
O sui fatti dell'Ungheria con una polemica così lunga conto gli atti evidente
Che non è da tutti io posso garantire con ho ricevuto dopo questo memorandum una serie di lettere di testimonianze diverso non solo qui ma non ricordo di uno che faceva sindacalista in un altro sindacato
Che si associò così alle idee di
Di Vittorio e se la passo molto male nel suo sindacatoria se un po'
Diplomatico e però dice che l'unica persona che Comini che poi ovviamente ha vinto perché giustamente la storia ha dimostrato e quella di tutto che anche in quel caso aveva ragione lui però se se dispetto al mio giudizio rispetto all'attualità
è importante aver preso
Quella valutazione e quella decisione in quel momento
Siccome
Voglio rispettare davvero i tempi io mi sembra mi a me piace ricordare
Questa
Ecco qui quello che ho detto prima ma voglio dirlo con le parole che e di Di Vittorio qui stiamo parlando della
Quattro ottobre quarantanove a Genova
Quindi la relazione a congresso nazionale della CGIL l'ICE bene nella misura in cui nostro piano così come delineato e come sarà perfezionato dalla Conferenza dei tecnici e degli scienziati che indiremo prossimamente avrà il contributo degli altri
Credo che tutto il proletariato italiano i lavoratori salariati e stipendiati di tutte le categorie malgrado loro condizione di miseria saranno felici di fare un nuovo sacrificio
Guarini quello che è importante che c'è una parentesi che dice applausi fragorosi
Andiamo giudizio su voci perse la vita per trova questo resoconto è una gioia rileggerlo poi uno va alla seconda parte quella capire un anno dopo e qui ancora più diciamo intensa
Ma
Ecco quello che dice
Qui cioè che i lavoratori di fronte a un'azione diretta promuove la rinascita economica e civile dell'Italia
E purtroppo Antoci nelle condizioni che sappiamo pure essendo essi più sacrificati la società
Sono giunti oggi nel nostro Paese ad un grado di maturità tale ad un grado di sensibilità così elevata verso gli interessi generosità nazionali che questi lavoratori posso prendo sono disposti ad accollarsi sacrificio supplementare per portare un proprio contributo a successore piano lanciato la CGIL applausi applausi
E presto ora dire in quale forma in quali misure lavoratori potano questo contributo non lo so ancora
Sarà un contributo sotto forma una modesta percentuale sui salari
Sotto forma di un lavoro supplementare che si farà per aiutare lo sviluppo economico dall'azione di Induno nell'altro modo i lavoratori sono pronti a raccogliere questo sacrificio
Io credo che ovviamente lo leggo tutto quello che ha detto prima e dopo che riguarda il ruolo decisivo degli altri
Perché questo Ente per me per il rappresentante di un sindacato importante così tele è importantissimo quello che lui dice ai suoi iscritti
Credo che questo messaggio sia ovviamente in una stagione totalmente differente non sia stato raccolto nel come doveva essere accolto dalla stessa CGIL quando fu lanciata la nuova programmazione
E questo fa parte del passato credo che abbia una straordinaria attualità per essere accolto in forme diverse anche oggi grazie
Ringrazio Roberto Napoletano il suo intervento do la parola adesso a Fabrizio Barca Ministero per la coesione territoriale che ci parlerà della questione europea
Grazie
Non avrei mai pensato quando con bambine con Silvia che conosco da da quando ero ragazzo
Ci siamo ritrovati a ragionare su questo su questa loro idea che mi sarei ritrovato in questa occasione di cui vi sono grato di cui ringrazio il Presidente
Tengo solo a precisare
Che mi permetto di allontanarmi solo perché c'è un Consiglio dei Ministri in corso a cui credo si discuterà di alcune di queste cose
Siamo
Siamo alla soglia di un passaggio delicato della vita del nostro Paese
Dopo avere recuperato la sostenibilità delle pubbliche finanze la piena consapevolezza dei nostri effettivi mezzi un ruolo in Europa adeguato al nostro Paese e necessario all'Europa stessa e ora
Doveroso tornare sul sentiero di sviluppo dal quale ci siamo allontanati da oltre quindici anni per farlo è evidente
Che dobbiamo combinare visione e metodo visione di quale Italia vogliamo nel nostro futuro metodo per arrivare a questo risultato
E a costruire questa visione questo metodo che può aiutarci la riflessione di oggi quella che sentirete quella che mi ha accompagnato e che ho preso da figure storici come Craveri
Una visione una una sia questo con riguarda i tratti originali ancora significativi appena richiamate nel Piano di Vittorio sia con riguardo agli ostacoli che ne determinano l'insuccesso
Rispetta l'attualità del piano due appaiono i tratti principali il primo consiste nella mobilitazione di una voce
Ha un tempo ambiziose responsabile attraverso la quale il sindacato si sottrae
All'originaria illimitata logica del conflitto nei soli ambienti di lavoro e diviene il soggetto capace di tradurre anche attraverso il conflitto ma sempre sul terreno della ragionevolezza
Le aspirazioni di interesse le preferenze dei lavoratori traducendo in una domanda di beni pubblici
Il secondo consiste nella capacità di declinare la domanda su cui costruire una prospettiva di pieno impiego e di sostegno al ciclo economico
L'ambizione del piano del quarantanove di dare
Come richiamato anche nel volumetto aperte virgolette lavoro per i maestri e per lei e gli edili e istruzione per i bambini chiuse le virgolette esemplifica entrambi questi tratti ci restituisce la modernità
Si mostra quindi evidentemente particolarmente importante oggi
Nella quale l'azione di investimento pubblico per la coesione territoriale si volge a concentrare l'intervento che stagnata sullo sviluppo dei servizi essenziali per i cittadini scuola cura dell'infanzia anziani giustizia
Accessibilità e connettività
Si tratta di servizi che possono produrre a un tempo come nell'immagine di Di Vittorio come nel piano due spetti corrispondere ai bisogni di qualità di vita delle persone e al tempo stretto promuovere produzione innovazione e occupazione
In quel comparto terziario e segnatamente del welfare dove ancora nell'intero nostro Paese si registra ce lo ricorda spesso Ferrera un vuoto
L'intuizione della CEI sulla centralità della domanda di beni pubblici e dunque attualissima in particolare nel Sud
Dove l'inadeguatezza dell'offerta di servizi minati il concetto stesso di cittadinanza proprio in questo campo può prodursi al tempo stesso buona occupa
Pone si possono dispiegare nuovi sapori saperi scusate nuove professioni in un contesto di politiche che attivino a un tempo filiere produttive e cittadinanza inclusiva
Anche nel metodo il piano del quarantanove appare moderno per il tentativo di designare una programmazione reticolare negoziale non burocratica o dirigistica
Per il sindacato veniva assegnato in quel piano un modulo relazionale con le istituzioni pubbliche con le parti datoriali che rispettando le responsabilità evitava illusioni di pianificazione a razionalità assoluta
Di grande fortuna in quegli anni e dopo
Vi era dietro questo metodo un'intuizione che ha fatto strada
Dopo molti errori nazionali europei e internazionali nel dibattito e nell'azione per lo sviluppo
Che nessuno dei si getti
L'intuizione
Che nessuno dei soggetti privati e pubblici possiede sufficiente conoscenza per programmare e che il successo è legato alla capacità di fare emergere combinare conoscenze diverse
In quello straordinario crogiuolo di identità culturali spinte da alcuni Comuni intenti che è l'Unione europea
Quando lavora al suo meglio
E in particolare nel laboratorio della politica di coesione comunitaria dove ho potuto cimentarmi sia andato affermando un metodo che riconoscendo l'inadeguatezza del bagaglio conoscitivo del decisore pubblico non per questo rinunzia secondo una lettura
Di liberismo dogmatico a porsi obiettivi ambiziosi di creazione di valore pubblico ma usa l'atto stesso del programmare per mettere assieme
Le conoscenze detenute da diversi attori in campo da diversi livelli istituzionali per procedere attraverso riconoscete le parole tentativi ed errori
A un progressivo affinamento delle prospettive di investimento sempre attraverso un pubblico confronto
La programmazione in questo modo cessa di essere mero negoziato tra interesse diviene raccolta di conoscenze in base alle quali raggiungere obiettivi condivisi
Questo che nel piano di Di Vittorio era io credo presente come portato di una stagione di lotte anche dure riformiste oggi è patrimonio di conoscenza esplicita
La vicenda del piano quindi e chiudo infine è utile per comprendere quali siano con franchezza i nemici della programmazione e quali ostacoli guardando allora ciò che bloccò il piano risaltano tre cose
Il rischio del sindacato in genere dei corpi intermedi della società di difendere gli interessi a breve e di non cogliere le tendenze innovative
La tentazione forte allora delle controparti datoriali di scaricare sul costo del lavoro le proprie adeguatezze
A reggere il confronto competitivo allora fino a negare i diritti fondamentali dei lavoratori come avvenne all'indomani del piano
E infine dall'ATO pubblico la sopravvalutazione dell'importanza della gestione statale diretta di servizi e funzioni rispetto a un sopra un ruolo non solo di regolatore ma di promotore di innovazione da questi orrori errori
Errori occorre guardarsi ancora è necessario trovare come
Questo Governo tenta di fare una combinazione forte di concorrenza e programmazione che Spiazzi quelle che l'economista darò nasce modulo chiama le classi dirigenti estrattive
Che tanta parte hanno avuto nel frenare lo sviluppo del Paese classi dirigenti cioè dedita estrarre dal patrimonio di questo Paese le rendite necessarie a conservare la propria quota di benessere anziché ad impegnarsi a innovare per accrescere
Adamo Smith volutamente o al di là delle proprie intenzioni il benessere generale
Quale alleanza allora occorre costruire attorno a questa prospettiva di concorrenza e programmazione servono evidentemente attori sorso lasciali un ricambio di mentalità
Serve ancora come tempi direttore un sindacato forte ma
E questa nota non ci deve sfuggire occorre dirlo con franchezza questa partita non potrà essere vinta se non riusciremo ciascuno di noi nella propria responsabilità
A ricostruire quel tessuto connettivo indispensabile tra società civile istituzioni che sono i partiti politici
Anche di questa consapevolezza la vicenda umana sindacale e politica di Di Vittorio ci lascia una traccia di grande forza
Ringrazio molto di ministra barca che corre al Consiglio dei Ministri
E lascio adesso la parola al
Professor Piero Craveri professore emerito di Storia contemporanea dell'Università solo osservabile solo Orsola Benincasa
Nesi ben venga
Ma
Ogni tanto pesante
Credo non sicure Chirivì di retorica
Dicendo che Giuseppe Di Vittorio è stato un grande e di indomito figlio del popolo italiano all'origine della sua biografia troviamo la figura del padre
Come testimonianza di senso del dovere di indipendenza
Era morto giovane di una polmonite tale da contratto a seguito dello sforzo fatto durante un'alluvione per salvare il bestiame che gli era stato affidato
Faceva parte di una piccola comunità protestante non insolita in Puglia tra coloro che erano stati emigrati negli Stati Uniti
Al giovane di Vittorio appena tredicenne lì una manifestazione braccia Antille moriva stando al suo fianco il compagno più caro colpito dal fuoco della truppa che allora sparava quasi sempre in quelle occasioni
Ad esempio del padre precocemente aggiunse dunque l'insormontabile rifiuto a sottostare alla prepotenza e le ingiustizie
Presto vennero anche gli anni della responsabilità verso i suoi compagni di lotta e la comunità tutta diciannovenne assumeva la segreteria della neocostituita Camera del lavoro di Minervino Murge
Le grandi figure laiche della nostra storia nazionale non hanno il beneficio della canonizzazione
Ma anche attorno alla loro vita esemplare può generarsi laurea della leggenda
E la leggenda di Di Vittorio esistita
Ed è parte integra della sua biografia che come dice un poema popolare a lui dedicata è fatta di mille episodi e forse più e segna la sua storia
Di sindacalista dei braccianti pugliesi fino alla strenua difesa della Camera del lavoro di Bari
Dallo squadrismo fascista
Nel primo dopoguerra l'incontro con Antonio Gramsci determinò la sua definitiva maturazione politica e diede inizio alla sua militanza di comunista
Visse senza deflettere la ferrea disciplina di quel partito negli anni della lotta antifascista a Mosca Parigi nella guerra civile di Spagna
A Barcellona come a Madrid teneva comizi in italiano col suo mai dismesso accento pugliese e le folle correvano ad ascoltarlo
Perché la comunicazione come oggi si dice ad essere prima di tutto un moto interno dell'animo ed è lì in sommo grado lo possedeva
Il cardine dell'insegnamento di Gramsci che gli aveva ritenuto era l'unità delle forze del lavoro e al centro di essa egli vedeva il partito a cui aveva aderito
Che tale infatti si apprestava a divenire il Partito comunista in quel momento storico
Ma torno a questo tema cruciale ragionava anche con la sua testa e non da sponda seconde va il dissenso come quando nel secondo dopoguerra
Dopo la rottura del quarantasette Togliatti voleva più conflittualità sindacale che il momento da un punto di vista sindacale non consentiva
Poi innanzi al programma di intervento pubblico per il Mezzogiorno infine nei giorni amari dell'intervento sovietico in Ungheria
Per non dire del piano del lavoro che fu iniziativa sua disapprova fatato gli atti e che oggi oggetto di nuova riflessione
Non solo sulla prima elaborazione politica di tipo keynesiano in Italia al centro della quale c'era necessariamente il rapporto tra produttività il salario
Ma pure postula cosa che si è sempre ho messo di sottolineare una politica dei redditi parametro su cui nel secondo dopoguerra si è costruito tutto riformismi europeo assente nelle riflessioni di quello italiano
La metà degli anni Cinquanta in realtà di della sconfitta di Di Vittorio
Essa segna un momento che ebbe ripercussioni permanenti e negative nella storia del sindacalismo italiano
Il sistema contrattuale costruito sotto l'egida di Vittorio nel secondo dopoguerra aveva come caratteristica di fondo la stabilità e faceva perno su uno dei suoi elementi il contratto nazionale di categoria
Poggiava poi su un altro fattore strutturale
La forza e la resistenza sindacale perché quelli furono gli anni più duri per il sentimentalismo italiano si basava sul tasso di sindacalizzazione e sulla capacità conflittuale delle sue organizzazioni
Mentre la rappresentanza dei lavoratori nei luoghi di lavoro era garantita da un istituto eletto democraticamente la commissione interna si è detto che il sindacato degli anni Cinquanta con questa struttura contrattuale era un sindacato esterno alla fabbrica
C'è da domandarsi se fosse realmente sterno
Un sindacato che riscuoteva mensilmente o trimestralmente i contributi volontari dei propri iscritti e questo per centinaia di migliaia di lavoratori garantendo una rappresentanza democratica sui luoghi di lavoro
I tempi cambiano gli strumenti di azione sindacale possono anche essi mutare radicalmente
Che la seconda metà degli anni se cinquanta con il progresso tecnico l'aumento di produttività delle imprese ponesse il problema di una contrattazione aziendale non può essere messo storicamente indubbio
Con lo scorrere degli anni altri più radicali mutamenti si sarebbero resi necessari
Ma non si può prescindere dalla stabilità contrattuale dal carattere sistemico della sua struttura e dalla natura rappresentativa degli organismi di rito sindacali sui luoghi di lavoro che con gli anni sessanta sono venuti meno
Malgrado si siano introdotti istituti nuovi di democrazia diretta
Dal delegato l'Assemblea al referendum garantiti dalla legge
In realtà negli anni Settanta sia andata stabilendo una struttura non sistemica la cui dinamica stava in questa contraddizione logica
Al sindacato di classe che la CGIL incarnava da un punto di vista storico e politico
Si innescò ci sovrapposte di innesto
Il sindacato come Libera Associazione dei suoi iscritti sulla base di un modello che apparteneva ad un'economia matura di mercato quell'americana e aveva la sua proiezione primaria nell'impresa industriale
Patrocinato dall'accisa
La mistura che reggeva sui nuovi istituti di democrazia diretta ebbe effetti traumatici
Avvenne che dal contratto si passò alla contrattazione come processo continuo in cui si polverizzata il rapporto tra produttività il salario
Quando questa dinamica venuta meno perché le condizioni economiche nazionali ed internazionali non la consentivano più sono rimasti gli strumenti sparsi ed ingombranti di un sistema crollato
E non se ne propriamente costruito un altro
Il salario in Italia è tornata ad essere uno dei più bassi d'Europa malgrado sia ancora in principio
Per gli accresciuti vincoli esterni uno dei pochi strumenti macro economici assieme a quello fiscale rimaste le diverse realtà nazionali per accrescere la domanda interna
Questa fu la lenta metamorfosi del sindacalista del sindacato italiano dopo la sconfitta di Giuseppe Di Vittorio
Con ciò il suo insegnamento nove del tutto venuto meno lungo gli anni della Confederazione generale del lavoro
Penso ad esempio più momenti della Segreteria di Luciano lama e alla decisione di brutti trentini di firmare l'accordo del mille novecentonovantatré
Il magistero di Di Vittorio non è morto con Luigi e indica una strada che può essere anche integralmente rinnovata nei suoi strumenti e obiettivi ma resta quella che dovrebbe essere percorsa grazie
Grazie molte a Caravelle che ha scritto delle cose importanti su Di Vittorio che ci ha
Dato materia su cui pensare anche anche oggi
Do adesso la parola a Guglielmo Epifani che è stato sesto successore se non mi sbaglio di Giuseppe Di Vittorio
E che ha diciamo diretto e anche eretto se così posso dire alla CGIL in anni in anni già difficili
Vorrei
Porre una domanda di Epifani collide azioni del Piano di Vittorio metteva al primo posto un'idea di sviluppo e di avanzamento dell'intera comunità nazionale coinvolgendo anche il Governo
Prendendo spunto anche dalle riflessioni appena ascoltati di Piero Craveri e quale pensi sia l'eredità di Di Vittorio nella CGIL di oggi
Se il signor Presidente cara Baldina cara Silvio signore e signori
Il piano del lavoro che fu elaborato tra
Il congresso della CGIL di Genova del quarantanove la conferenza economica della CGIL di Roma
Del mille novecentocinquanta è stato sostanzialmente la prima grande proposta di politica economica
In grado di misurarsi con i problemi della ricostruzione della Paese
Un piano che puntava sostanzialmente su Investimenti prevalentemente pubblici nel campo dell'edilizia dell'energia elettrica
Nel campo degli Investimenti
Nelle campagne
E contemporaneamente che faceva della scuola della formazione qui c'è proprio l'impronta di Di Vittorio in questo piano come questione centrale di qualsiasi prospettiva di rinascita e di rinnovamento
Il Piano ebbe
Un grandissimo una grandissima eco non soltanto nel mondo politico istituzionale e sociale del tempo anche in quello accademico e universitario
Credo che Presidente
Fosse presente al lavoro della dell'Assemblea di Roma
Potrà ricordare la presenza di tantissime persone economisti che poi negli anni seguenti avrebbero fatto e sarebbero stati il cuore della pensiero economico democratico italiani
Il successo di questo piano si deve secondo me è A due A due fattori il primo se ne parla provoco ma
Era quello che per me avrà il piano era la sua straordinaria passione morale e civile
Basta leggere qualsiasi pagina del discorso di Di Vittorio sia quello di Genova che di Roma dove si coglie questa straordinario amore per il proprio Paese
Per il cambiamento del proprio Paese
Per la scommessa che si faceva di uscire da un ventennio di desolazione poi la guerra e la sua distruzione
E in secondo luogo come ha detto giustamente il ministro barca un piano che pur puntando sul primato dalla domanda pubblica in realtà non era un piano centralizzato
Ma era un piano che viveva soprattutto nel rapporto con il territorio non a caso il corrispettivo sindacale presente nel piano e al rafforzamento del ruolo della funzione delle Camere del lavoro il lavoro e il territorio
Per quello che riguarda la CGIL quel piano né assegnato fortemente l'identità
E penso di poter dire la cultura politica sicuramente quella prevalente da quel momento fino a oggi l'idea cioè di un piano di un progetto di un programma
L'idea e il cuore di mettere il lavoro l'occupazione al centro di questo piano e di questo programma e la responsabilità
è stato citato quel passaggio famoso che
Ovviamente se si riflette la condizione dei lavoratori del tempo genera stupore ancora oggi quando Di Vittorio dice
Per quanto le condizioni siano quelle che sono la classe operaia è pronta a fare i propri sacrifici di fronte a questi investimenti che fossero in grado di far ripartire
Il Paese
Non è un caso quindi io penso
Silvia che si è nella condizione della crisi di oggi la CGIL provi a ripensare in termini attuali all'idea di un piano del lavoro per l'Italia di oggi
E se si fa questa analisi e la CGIL la sta facendo si vedrà come c'è un rapporto assolutamente bipolare
Tra gli stessi temi le stesse priorità e la qualità diversa che oggi hanno quelle parole d'ordine
L'edilizia di oggi non è costruire case
L'edilizia di oggi è sostanzialmente mettere in sicurezza le case che ci sono e mettere in sicurezza le scuole che ci sono
Produrre più energia elettrica oggi non vuol dire nazionalizzare i nostri produttori di energia elettrica ma favorire il risparmio energetico l'efficienza energetica costruire Energia da fonti rinnovabili che non inquinano
E gli interventi nelle campagne sono sostanzialmente manutenzione del territorio dei nostri fiumi delle nostre colline delle nostre valli delle nostre cita e bonifiche industriali quello di cui si sta parlando da Linda a Porto Marghera
E aggiungo
Che fermo restando la centralità della scuola nella funzione di oggi che più complessa di quella del tempo se oggi si deve pensare a un piano del lavoro per l'Italia del futuro non puoi fare a meno di pensare a quel grande settore
Della dei servizi alle persone agli anziani e bambini all'infanzia alle famiglie che oggi rappresenta una parte fondamentale delle esigenze del nostro Paese e dell'occupazione tanto più dell'occupazione
Dei nostri immigrati
La differenza vera tra il piano di allora e quello che si propone la CGIL oggi in realtà e nella differenza tra le due Italia
L'Italia usciva dalla guerra
L'opera distruttrice era stata quella della guerra si trattava di ricostruire di ripartire sia sul terreno democratico istituzionale sia su quello economico sociale e civile
Da lì partì quella grande corsa all'industrializzazione che avrebbe cambiato il volto anche sociale del Paese con le campagne che si spopolava no e le grandi centrali industriali del Nord
Perché si
Venivano ad occupare di giovani che lasciavo nel Mezzogiorno per lavorare alle grandi cattedrali del fordismo degli anni Cinquanta e sessanta
Oggi
La situazione è diverso
Non cresciamo da quindici anni
Gli investimenti sono al palo il Paese arranca
Le nostre difficoltà hanno tanti nomi
Compreso il fatto che questo debito pubblico nel momento in cui scoppia una crisi finanziaria di questa natura di questa portata è una zavorra che non ti dà spazi per gli investimenti degli interventi pubblici
Infine un'Europa che non si è completata lasciando una moneta senza uno Stato senza una vera Banca centrale e con un tanti interessi e politiche economiche dei suoi Paesi mentre
Da questo punto di vista io capisco perché si insiste molto nel riordinare la qualità dell'offerta
E cioè tutto il ragionamento della produttività sui fattori del lavoro
Perché non agli altri spazi altre leve da manovrare
Ma resto convinto che proprio in una crisi come questa
Agire soltanto sull'offerta in una vera e nessuna capacità di stimolo della domanda nei settori nell'innovazione nella formazione nel welfare probabilmente nell'Italia di oggi
Voglio dire continuare a perpetrare questa situazione di stagnazione
Per quanto paradossale possa esserci io credo che sia una verità in qualche misura amara
Che problemi dell'Italia di oggi sono molto più difficile e complessa dell'Italia che usciva stremata dalla guerra ma aveva uno spirito una forza di ricostruire e di ripartire
Grazie molte a quegli anni Epifani do adesso la parola a Umberto Ranieri presidente la Fondazione Mezzogiorno
Europa
Che ci parlerà di un aspetto fin qui
Abbastanza sottaciuto diciamo qui tutti i relatori hanno alluso ma che lo metterà in piena luce cioè come il piano del lavoro fu visto all'interno del Partito Comunista Italiano
Vi chiedo anche per favore di fare le conclusioni di questo dibattito
Signor presidente la Repubblica
Senatrice bambina Di Vittorio
Caro Silvio Berti
Il più rilevante tentativo di elaborare una alternativa di politica economica gli indirizzi del governo centrista
Questo fu il piano del lavoro
E possibile unificare gli italiani onesti attorno a un obiettivo comune nazionale
Non lo crediamo concludeva Di Vittorio e a questa fede si ispira il piano costruttivo che la CGIL propone al Paese
Erano anni difficili dopo la sconfitta del diciotto aprile la rottura dell'unità sindacale
La sinistra temette che potesse mutare lo stesso quadro costituzionale
Alcune misure del Governo attuate o solo discusse alimentarono il timore
Fu un'offensiva prolungate il cui aspetto più grave e fu il largo uso che la polizia fece delle armi da fuoco
A cadere in quegli anni non furono solo i contadini cosa giudicata normale anche negli anni di Giolitti ma gli operai
L'eccidio più grave sei morti avvenne a Modena
Al pesante tributo di sangue si aggiunsero ingiustificabili compressioni di elementari diritti di libertà e garanzie costituzionali
L'asprezza delle battaglie sociali e politiche gli aspetti apertamente repressivi dell'azione del Governo spingevano al muro contro muro
A prevalere nella sinistra politica e sindacale una sorta di sindrome dell'assedio
Il piano del lavoro consentì di reagire a quella situazione
Per mise alla CGIL alla sinistra di uscire dall'isolamento
Il piano
Non fu solo una proposta di politica economica fu una vera e propria iniziativa politica Di Vittorio ne era consapevole
Mi auguro dirà intervenendo alla Camera che la classe dirigente del Paese vorrà comprendere la sostanza politica del piano
La sua accettazione creerebbe le condizioni per una distensione dei rapporti politici e sociali
C'era tuttavia qualcosa di più fra il quarantotto il cinquantatré
Il movimento operaio italiano pur sostenendo battaglie conseguenti per la difesa della Costituzione disse una fase
Distretto a chiusura dogmatica
Per fortissimi condizionamenti esterni ma anche per l'ideologia che pensava sulla cultura del gruppo dirigente comunista e socialista
Di una politica chiusa parlerà Vittorio Foa
La stessa ricerca avviata nel Partito Comunista dopo la liberazione intorno al nuovo corso di politica economica
E su cui si era intrattenuto Togliatti nel rapporto al quinto congresso con un riferimento non del tutto polemico fatturati io al suo discorso sull'Italia già nel quarantasette fu come sospese
La guerra fredda congelò quella ricerca
Il piano del lavoro fu un tentativo di introdurre in quella linea chiusa elementi di articolazione e differenziazione
In Togliatti c'era l'idea che il movimento operaio in un Paese come l'Italia dovesse sfidare le classi dirigenti su un terreno di lotta diverso dallo scontro frontale
La Resistenza operaia scrisse su Rinascita potrà essere vittoriosa soltanto a condizioni che la lotta sia diretta verso una profonda riforma delle strutture economiche sociali del Paese
Su questo terreno c'era un'intesa tra il segretario della CGIL e quello del PC e tuttavia il Partito comunista non considero realistici
Gli elementi di apertura politica proposti dal sindacato
Agiva una valutazione pessimistica sulla situazione politica interna e internazionale
In piena guerra fredda l'offerta di collaborazione sacrifici avanzata dalla CGIL apparve ingestibile
Ma soprattutto il Partito comunista fatico a liberarsi dalla visione di un capitalismo prossimo al collasso fatalmente condannato alla crisi
Amendola che condivise questa cultura per Amendola la classe operaia interprete degli interessi generali avrebbe indicato la strada dello sviluppo delle forze produttive ad una borghesia considerata imbelle
Non fu facile venire fuori da questa concezione
Nel cinquantasei ricorderà trentina discutevamo ancora compassione per stabilire se il capitalismo italiano era imprigionato in una fase di stagnazione organica o se non c'era ormai un processo di ristrutturazione in atto
Anche in ragione di un limite così serio nell'analisi delle trasformazioni economiche mancava la sinistra un disegno di alternativa positiva di riconversione dell'assetto produttivo
Di qui la novità rappresentata dal piano l'obiettivo era far crescere il reddito attraverso un deciso aumento degli investimenti pubblici
L'ispirazione keynesiana era esplicita la proposta della CGIL più dei programmi politici di partito comunista e socialista di quegli anni fu un tentativo di fare i conti con l'egemonia delle sale Ferdi Einaudi e Costa
Alcuni giovani che avevano
Acquisito i fondamenti della teoria keynesiana che sarebbero diventati protagonisti degli studi economici in Italia da caffè
A Marchioro da spiega FUA
Fornirono rigorosi argomenti alla critica della politica economica del Governo
In realtà la cultura della crisi dominante nei partiti socialista e comunista ritardo l'assunzione a sinistra dell'economia keynesiana
L'idea che il capitalismo fosse capace di autocorrezione sì non entrava negli schemi correnti del marxismo applicato
Già nella direzione del piccino al settembre del quarantanove parecchi dubbi erano stati sollevati sul significato del piano da Sereni ASCO Cima
Non solo
Mentre il piano del lavoro fu l'ultimo tentativo di rivitalizzare i Consiglieri gestione come organi
Non corporativi di tutti i lavoratori nel gennaio del quarantanove la risoluzione della direzione del partito aveva auspicato che diventassero strumenti di lotta della classe operaia e infine nell'aprile del cinquanta
Nel documento conclusivo dei lavori del Comitato centrale il piano del lavoro diventava un motivo di agitazione lotta per le organizzazioni della sinistra
Per Di Vittorio il piano restava invece un'opportunità per modificare il confronto con industriale il Governo
E uscire da una situazione di scontro durissimo per il segretario della CGIL il problema non era consolidare le posizioni acquisite inatteso dello scontro risolutivo
Egli intendeva impegnare le proprie forze per rompere l'assedio e aprire una diversa prospettiva di sviluppo al Paese dichiarando fatto straordinario siamo agli inizi degli anni Cinquanta la disponibilità sacrifici da parte della classe operaia
Si può anche evitare di parlare di politica dei redditi ma si sappia che si andò molto vicino
Ma opposizione al piano non si fece attendere
De Gasperi
De Gasperi si rivolse a Di Vittorio dicendo che non erano i piani che mancavano mai quattrini
In realtà i gruppi dirigenti dell'economia e della politica avevano già compiuto le loro scelte nel quarantasei quarantasette
E il Ministro del tesoro e del bilancio Pella fu esplicito nel respingere il piano
Che invece
Suscitò interessa e di settori politici propensi all'intervento statale nell'economia da la Malfa le correnti della sinistra democristiana
Ma non modifico la condotta parlamentare della Sinistra nel mille novecentocinquanta il Partito Comunista il Partito Socialista
Sia pur dopo vivaci discussioni votano contro la legge Sila
La legge stralcio la Costituzione la Cassa per il Mezzogiorno le tre più importanti iniziative di stampo keynesiane assunte dal Governo in campo economico e sociale
Di Vittorio sostenne il voto favorevole sulla cassa
Voleva evidenziare
Come la sua istituzione fosse un risultato della battaglia per il piano
Valorizzare i risultati anche parziali era essenziale per alimentare dare continuità al movimento per il lavoro e le riforme
Per coinvolgerà la classe operaia del nord solo impatti solo in parte era stata partecipe della mobilitazione per il piano andò diversamente
Prevalse una rigida logica di opposizione
è trascorso più di mezzo secolo da allora cosa resta di quella storia fra nostalgici è ricordi
No forte in noi la consapevolezza io credo che la distanza tra il tempo di Di Vittorio e quello che stiamo vivendo
E tuttavia all'opera e la figura
Il Giuseppe Di Vittorio ci parlano di tratti essenziali ancora oggi per il sindacato e la sinistra
L'apertura alle novità la concretezza nell'appoggio ai nell'approccio ai problemi
L'organo di ossa assunzione del senso di responsabilità nazionale il coraggio nel compiere scelte impopolari ma importanti per il Paese
E insieme la sobrietà il senso della misura il rispetto per gli altri avversaria interlocutori
L'umanità
Di una ripresa di questi valori abbiamo bisogno oggi per affrontare la crisi economica più grave del dopoguerra
E questo incontro di oggi ci ha permesso di riflettere sub indebolirsi di quei valori e sulla necessità
Di rilanciarsi valgono in fine le parole dell'epitaffio di ha diritto a Orio dedico il Mondo di Pannunzio
La sua vita da braccianti a Presidente della Federazione sindacale mondiale e di quelle che possono diventare esemplari per la costruzione della tradizione civile di un Paese
Grazie miliardi Umberta Danieli anche per aver ricordato visto entità chiedi di Pannunzio che forse la cosa più bella che crede stipendi martedì di vittime
Era questo punto tutti i relatori per la qualità dei loro interventi
Ringrazio naturalmente in primis il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sperando che possa assistere con noi a questi dieci undici minuti di
Tradizione del del documentario estratto dal filmati di Zani
Quindi invito anche i relatori a spostarsi di qua a vedere a vedere il filmato li ringrazio ancora non senza dire un'ultima cosa
Di carattere più personale che mi perdonerete cioè che tra una settimana Cadel novantadue esimo compleanno di Baldina di vittoria
Queste e questi sono
E questo pomeriggio è certamente il più bel regalo che riceverà grazie a tutti
Nell'aria
Se non essendo
Anche al
Io lo definirei un mio errore
Milano ed in contanti perché
è riuscito appare
A favorire dei diritti dei lavoratori che prima non avevano mai avuto
Né
Degli adesso torno Tibaldi la
Del Meridione se vogliamo perché senza e siamo quello che siamo oggi forse
Grazie a luglio
è stato un po'forte proprio perché
Nelle sue condizioni
Non Obama come lo studio ha capito che lo studio rafforzando il referto sopra di Vittorio
Quando
Comprendono bonario
Diciamo noi che siamo imbracciando la cartoleria diciamo perché non è convocato carne maccheronico stazionavamo Luigi c'era ha fame siamo abituati
All'ignoranza che non siamo abituati
Perché ma farla dipende proprio dall'ignoranza senesi parallelo passi ignoranza supereremo anche problemi di farlo
Segretario non era
Sponde riguarda mentre la voce del popolo
Cognome proprio lo slogan
Un c'è un
Una specie di nuove Bello una sorta di modello per
Invece risolverli cominciavano a studiare la fiducia di Vittorio sarebbe un grande esempio per
Una grande parte
I giovani di oggi perché
Specialmente a Cerignola diciamo che non c'è
Una grande voglio distribuita
Però
Ne siamo qui e faccio una piccola eccezione cerchiamo di fare la nostra
è venuto a parlarci l'onorevole Di Vittorio
Segretario della CGIL
Uno dei massimi esponenti della lotta impegnata da tutti gli italiani contro la speculazione dell'inflazione il carovita
Tratta Villa l'abilità economica
Dalla lire un attimino alla produzione
Tutti possiamo dobbiamo essere in ogni
Noi giovani questi ad rappresentavano delle Colonne
Ti invito odio reclama ceduto Rainbow ruolo importante alla Costituente
Mi fece dei discorsi e dell'Independiente portanti
Su alcune
Articoli fondamentali della Costituzione ritardi dell'indicazione dei diritti umani del lavoratore
E all'Assemblea Costituente articolo quaranta diritto di sciopero
Dal contingente non rideva come reato
Ha diritto di sciopero egli era un difensore
Intransigente del diritto di sciopero ma nello stesso tempo sosteneva che ci sono scioperi giù ufficio per il tagliati scioperi buoni ciò per i cattivi perché i lavoratori devono fare gli scioperi che sono giusti nel loro stesso interesse non a caso la CGIL
Aveva proprio nel suo statuto ai tempi di vittoria conservato questa norma la regolazione dei servizi di interesse collettivo
Lo sciopero non può essere deciso senza il consenso della Confederazione
Cioè senza il consenso di quella struttura che resta il pilastro dell'idea del sindacato i genitori quella in cui si realizza la solidarietà fra tutti i lavoratori di diverse professioni
I diversa collocazione nella società e non lo so completamente diversi l'uno dall'altro sia crediti integrando anche io però tutti al fine Amato terribilmente nel ridurre divisorio elevato verso di lui
Pieni di amore e gli affetti e di ammirazione pur essendo diversissimi fra noi quiz spiega
C'era qualcuno sa di comune che andava oltre il ciascuno di voi
Un certo punto
Gasperina crescente chiese
A Di Vittorio che fosse lunghi poiché a ad annunciare la fine allo sciopero e infatti di vittoria andò alla radio poi però nel momento sindacale la questione si pose con molta durezza
Fino alla alla rottura Di Vittorio cerca di evitare la scissione e quando non può più evitarla non si rassegna a considerarla persa perse
Di Vittorio infatti dirà subito dopo la scissione da domani ricominciamo a lavorare per l'unità
Non puoi dire che cosa era
Era più o meno come era più comune siamo meno comunista di un altro Lulli era Di Vittorio dal mio d'acconto
Che quanto ci ed hanno delle grosse manifestazioni
Il dialogo telefonico
Sono obiettivi toglie ad un fatto normale
Ci sovrano logici frutto della tarda nell'insieme
Per lavorare insieme ritardi è una cosa splendida
Indicendo ancor più grandiosa oggi che così lontana da questa realtà l'insegnamento di un uomo
Ha avuto come
Bussola della sua vita essenzialmente
Il mondo del lavoro
Quartetto
Il rapporto all'interesse generale del Paese
Quello che è divisa dei miei insegnanti istanza è questo che si può essere più evidente tra PD
Il resto suggerito a rispettare le idee degli altri
Questi è stato l'insegnamento preziosissimo e questo certamente spiegherebbe la ragione
Consentire considerate di Di Vittorio mio maestro di politica devo dire forse il solo Paese nipponica cruccio
E cioè Vittorio con la sua solita intelligenza aveva colto che Di Vittorio non è un leader sindacale in senso stretto ma è tutto un leader politico
Io aggiungerei che è un leader politico della libertà e questa è a mio giudizio la qualità politica di diritto
La politica come valore
Se tu alla base della politica Cipulli il lavoro e alla base del lavoro Cicconi la liberazione dalla statistica dallo sfruttamento dalla miseria e gli attuali fornito un valore di riferimento che si fa appunto di Di Vittorio un punto fermo nella storia politiche culturali
Questa altissima funzione del lavoro derive il diritto di tutti i lavoratori a liberarsi dall'attuale situazione di disagio e di miserie dalla permanente incertezza di vita dalla perpetua minaccia della disoccupazione
E ad elevarsi a una condizione sociale e umana più giusta in questa prospettiva di progresso sociale nazionale
I lavoratori italiani manifesto ma il primo maggio
Per l'aumento dei salari e degli stipendi e nelle singole aziende o complesse
Per la settimana di quaranta ore per la giusta causa permanente nei contratti agrari
Per elevare le pensioni della previdenza sociale
A lire dieci mila mensili e per un assegno mensile ai vecchi senza pensione secondo le due proposte di legge avanzata dalla CGIL unitevi lavoratori italiani senza distinzione di corrente
Difendete l'unità e i poteri delle vostre Commissioni interni
Rafforzata la vostra Confederazione generale del lavoro
Viva l'unità e la solidarietà internazionale dei lavoratori viva il primo maggio
Questo è proprio l'azione del sindacato
Che non deve mai considerare conclusa
Un obiettivo anche quando viene raggiunto una tensione mandare un viaggiare un lottare un fare
In fondo il sindacato dei fine degli obiettivi che si concretizzano nell'essere capace di giorno dopo giorno di continuare
Ad agire
Gli atti Vittorio
Farci
Però apre il compagno
L'ultimo punto
Dell'anima e lo ammazzo per questo
Non ho seguito molto
Sono molto contenta di aver lavorato
Stanno
Certo di facile accesso
E non
Allora
Traccia
Io sono stato come ogni mattina in chiesa stamattina e alla messa
C'avete da dire perché ho pensato io ho pregato soltanto pensando diritto
Ricevuta dal probabilmente
Al dove io ero più giovane
Subito e visto che alla vigilia degli altri forse no verbali anche distinto
Ritornavano a questi pensieri e soprattutto quanto
Sinonimo
Il
Che la CGIL
Desse il rimborso in viaggio
Perché non condivido riesce
Sugli chiusa
Mi sono permessa di rifondare le corone scendo vendi corone
Scendo venditore un è una ottantina di
è stato straordinario
Quello dei
Collega mi ENAM
Queste o non solo con i bambini ma in generale e una volta generoso nel frattempo
Mini piacevano le triglie
Lo diceva prima
Mangiava con le mani
Quanto preso e la morte di vettori perenne cioè io ancora oggi insomma occuparci per me fu per menti
In tono reggere identici Antonione dobbiamo che era sul Governo molto bene
Perché tutto generoso
Statua gran parte della mia città
Dell'Italcementi
La gente sapeva che di Di Vittorio
Si tutti si
Trova nella bene pure lei viene da lontano
Parlandone
Accaparra L'Arena o accadrà dal
D'accordo a guardarla ma
Aprono mura
Ancora