Intervista ad Antonio Tajani sulle strategie di reindustrializzazione dell'Unione europea

Antonio Tajani vicepresidente della Commissione europea responsabile il per l'industria con lo vogliamo parlare proprio di questo settore perché Tajani stante il presentare a Bruxelles una
Comunicazione per rilanciare l'industria in Europa vicepresidente Tajani in questo momento di crisi
Economica di ristrettezze di bilanci pubblici ma anche di investimenti privati come come si può rilanciare l'industria europea
Intanto se non si rilancia l'industria e tutta l'economia reale
Vale a dire sviluppo del mercato interno e insieme le industrie piccole e medie imprese
Non soltanto non si esce dalla crisi ma soprattutto non si può costruire un tessuto economico capace di resistere ad eventuali future scosse
Negli anni ventuno
La comunicazione che presento per la reindustrializzazione dell'Europa non è un esercizio teorico e il risultato di due anni e mezzo
Di lavoro
Vale a dire
La prima comunicazione sull'innovazione da secondo sulla politica industriale il lavoro svolto a sostegno delle piccole e media impresa che
Il lavoro svolto per la internazionalizzazione
Del nostro comparto industriale imprenditoriale il lavoro per
Avere materie prime attrezzi più
Competitivi il contatto costante con la realtà produttiva europea ecco tutto questo lavoro
Rappresenta una base sulla quale costruire da qui al due mila venti una politica industriale
Che ci porti ad a vere questo settore come e elemento fondamentale per la crescita il mio obiettivo è quello di avere il venti per cento del prodotto interno lordo frutto
Dell'industria
è certamente un obiettivo ambizioso partiamo nel due mila e dodici dal sedici virgola sei per cento dobbiamo conquistare il tre virgola quattro da qui
Al due mila e venti
Il mio obiettivo è proprio questo come puntando su settori altamente
E competitivi che possono permettere all'Europa di di vincere la sfida sulla qualità piuttosto che sulla quantità a livello globale
Questi settori sono
Le tecnologie chiave abilitanti
Le biotecnologie i vincoli e tutti i mezzi di trasporto meno inquinanti dall'auto alla banale
Sono la formazione e
L'educazione
Dei giovani che dovranno andare ad occupare e posti di lavoro in tutti questi comparti industriali poi ci sono settori importanti come quello delle
Materie prime e come quello delle costruzioni ecocompatibili
Tutto questo in una strategia consolidata un grande mosaico che vede protagonisti tutti i diversi settori
Perché aiutare queste
Queste parti importanti e più competitive significa poi avere una ricaduta
Su tutti i comparti industriali dall'acciaio al turismo allo spazio al tessile e per fare
Tutte queste cose è necessario anche
Investire meglio dare la possibilità
A queste realtà di poter meglio accedere al credito
Come attraverso una collaborazione forte tra
Commissione europea
Stati membri imperiese significa utilizzare in maniera finalizzata i fondi della Bay con i dieci miliardi aggiuntivi
I che stanno per arrivare utilizzare in maniera mirata i fondi strutturali e europei puntando su questi i settori utilizzando in maniera
Ne efficace nei prossimi anni anche gli ottanta miliardi di euro
Di orizzonte due mila e vinti e i due miliardi e mezzo di euro del
Progetto cose me quello dedicato alla competitività
Delle piccole e medie imprese alla loro internazionalizzazione e ventuno capita insomma trovare tutti anche gli strumenti finanziari di sabbia avara di venture capital che uno strumento
Poco utilizzato in Europa hanno esplicitamente diciamo che devono essere utilizzati
Di più e quindi con una
Strategia complessiva che noi presentiamo vogliamo costruire
Il gemello del sì Spark
Cioè
Una strategia per la finanza una strategia di contenimento del debito pubblico ma nello stesso tempo una strategia comunitaria per la crescita e la competitività che ha un obiettivo ambizioso quello di fare ripeto diventare
I risultati dell'industria il venti per cento del prodotto interno lordo un obiettivo che si può raggiungere se per seguiremo gli obiettivi che ci siamo fissando se faremo le cose
Di cui parliamo sapendo bene che per ogni posto creato nell'industria
Se ne crea tra
Zero virgola cinque e due quindi una media quasi di di più di un posto di lavoro per ognuno
Che viene creato dall'industria
Ecco quindi queste un po'il nostro lavoro il nostro obiettivo e questa
Questo vero Piano d'azione per la reindustrializzazione d'Europa insiste molto su questo patto che
Commissione Stati membri industria dovranno onorare e dovranno far verificare ogni anno perché per ogni settore e chiare che abbiamo identificato avremo una task force
Che riferirà sull'esito dello sviluppo della strategia
Al Consiglio competitività questo ripeto annualmente settore per settore
Uno dei problemi però
Siamo di fronte alcuni alcuni Paesi l'Italia tra gli altri la competitività
Voi tra l'altro pubblica pubblici sta per pubblicare delle classifiche vedono Alitalia diciamo non tra i migliori Germania Austria e altri Paesi nordici sono molto più competitivi
Come come si può risolvere questo problema anche italiano
Dunque il accanto alla nostra comunicazione sulla reindustrializzazione trova presentiamo una valutazione basata su trenta fattori e
Che deve indicano la competitività dei singoli Paesi certamente l'Italia non è
In testa alla classifica
Soltanto su sette indicatori sopra la media mentre per altri indicatori EMI pensiamo ai costi dell'Energia nettamente inferiore a Paesi come la Germania che sono un po'
I capi fila
Di questa competitività serve fare quello che ha incominciato a fare l'Italia
Un con impegni assunti con i primi risultati ottenuti ma bisogna andare avanti penso alle riforme il costo del lavoro eccessivo bisogna ridurre la pressione fiscale per dare più ossigeno
Alle imprese bene alcune riforme fatte però bisogna andare avanti bisogna vere coraggio più coraggio si si vuole
Anche lanciare un messaggio ai cittadini italiani come quelli tutta Europa
Che non si chiedono solo sacrifici
Peraltro indispensabili per uscire dalla crisi ma insieme se vinci c'è anche una strategia
Per far guardare con maggior serenità al futuro nostro e dei nostri figli veemenza però attualmente più diciamo alla
E ci sta di risanare i bilanci per cui
L'attinenza i Governi le faccio un esempio
La Francia non è di abbassare il costo del lavoro semmai di aumentare il costo del lavoro per
Coprire il
I i buchi di bilancio comunque
Per risanare risanare il bilancio
Non c'è una contraddizione in quel dal punto di vista più generale in queste due esigenze poste dalla Commissione
L'abbiamo sempre detto che bisogna ridurre il costo del lavoro anche per quanto riguardava l'Italia e tutte le nostre comunicazioni anche quelli della fine del semestre europeo dicevamo importanza di di passare da una tassazione
Sul lavoro magari a anche un incremento
Dell'IVA
Per lui poi attraverso l'export all'impresa avrebbero potuto essere più competitivi e più forti e quindi anche far crescere l'occupazione o quanto meno ridurre
Nella perdita di posti i di lavoro cioè di una situazione economica di crisi non è mai facile
Trasformare le buone idee in azioni concrete noi con questa comunicazione facciamo delle proposte molto
Concrete che vogliamo trasformare con le
Impresa in azioni concrete già
La decisione politica di puntare alla reindustrializzazione dell'Europa è una scelta concreta per troppi anni abbiamo lavorato solo pensando
Chieda la panacea
Di tutto fosse la finanza
Oggi e la Commissione Barroso sta facendo l'esatto contrario non c'è uscire dalla crisi o non c'è sviluppo del mercato interno se non c'è politica industriale non c'è politica impresa viale
Dobbiamo
Certamente
Di lavorare perché siano bilanciati i due pilastri e sui quali noi puntiamo
Per uscire definitivamente dalla crisi non sarà facile però co giusto equilibrio si può raggiungere con un accorto uso
Della politica del risparmio un accorto uso della politica industriale utilizzando anche i fondi comunitari
Disposizione ma lo dico dei settori dalle da lei citati che è più in crisi quello del dell'autotreno l'altro novembre
Presenterete un piano d'azione
Tra poche ore lei incontrerà anche Sergio Marchionne responsabile dell'organizzazione là c'è un'organizzazione che rappresenta i costruttori dell'auto del proposta organizzazione ci sono tendenze diverse c'è chi chiede aiuti
Pubblici o altre forme di aiuti ci sono contestazioni cosa cosa state immaginando per il settore dell'auto bisogna chiudere gli impianti o bisogna
Tentare di resistere a tutti costi
Non abbiamo
Preparato un piano d'azione che era poi formalizzato nel momento in cui
La Commissione approverà la conclusione
Dei lavori di casi ventuno che il gruppo di alto livello che io ricostituito
Dopo la conclusione di quello creato dal mio predecessore dell'Oriente un piano d'azione che si basa su tre punti primo
C'è una miglior e più intelligente regolamentazione per il settore vale a dire nessuna nuova norma se non
Indispensabile
Per quanto riguarda la politica industriale
Un incremento nelle prossime prospettive finanziarie da un milione da un miliardo di euro un miliardo e mezzo di euro per l'innovazione e ricerca per l'auto per De
Terzo una politica commerciale meno naïf mi spiego l'accordo con la Corea è stato positivo per alcuni settori industriali ma è stato negativo per il settore dell'auto
Poteva contenere altri punti aggiuntivi questa nostra proposta di piano d'azione certamente sì però il problema come aveva sottolineato
La mancanza
Di coesione tra
Mi diverse industrie dell'auto europee
Da una parte italiane francesi dall'altra tedeschi su questi punti che presenterò e che saranno cardine del piano d'azione per la oceano Cordoba
Quindi su questo convinto e io ho trovato il sostegno di tutta l'industria turistica europea per altre iniziative magari più ambiziose non c'è l'accordo perché anche
L'auto tedesca di una cilindrata diversa dalla addotta dall'Italia in Italia e in Francia non tocca la Commissione europea decidere come
Essi
Ristrutturare alcune aziende noi possiamo soltanto se c'è una decisione libera dell'impresa deve
Di accompagnare questa ristrutturazione con l'obiettivo di non perdere
I siti industriali europei evitando la delocalizzazione ma non l'internazionalizzazione perché come dimostra vicenda FIAT è stata
Positiva per questa grande azienda
Italiana quindi no non possiamo imporre di non riorganizzare il tessuto industriale delle singole imprese
Mi noi dobbiamo fare di tutto perché
Nell'industria non lasci d'Europa dobbiamo fare di tutto per avere delle regole per avere delle idee per avere
Dei dei sostegni che siano compatibili ovviamente con le scelte comunitarie che permettono all'industria dell'auto europea di continuare a produrre
Per questo mercato in questo mercato senza perdere posti di
Lavoro se ci saranno delle riorganizzazione lavoreremo perché comunque non si perda
Il lavoro come è successo a Termini Imerese importante che ci sia un tessuto che favorisca per esempio la nascita di piccole e medie imprese che possono assorbire
Lavoratori che escono dalla grande industria importante non è il posto di lavoro ma il lavoro
E su questo la politica deve poter continuare a lavorare le istituzioni anche quelle provvedono cerca di fare il massimo perché questo tessuto imprenditoriale
Non si perde ove oppure possono aver nascere anche nuove e piccole e medie imprese grazie Antonio Tajani