Sono stati discussi i seguenti argomenti: Bertolucci, Cinema, Cultura, Famiglia, Film, Giovani.
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Rubrica
Dibattito
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Un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale
Si dice che un artista ripete sempre la stessa opera
è un principio che vale anche per il cinema
Ma soprattutto credo per quella ristretta categoria di registi che sono gli autori
Cioè quei registi la cui personalità impronta i loro film con tale forza che ci consente di distinguere facili con facilità quei film dei film di qualsiasi altro regista
Ora se tali autorizzarlo sempre lo stesso film con lei perché manchino di fantasia
Ma perché appunto i loro film riflettono intimamente la loro personalità e con il tempo può subire votazioni ma restando della sostanza sempre la stessa
Nella categoria degli autori cinematografici rientra certamente Bernardo Bertolucci che come saprete dopo nove anni di silenzio ha realizzato un nuovo film che si intitola io e te
è tratto da un romanzo di Niccolò Ammaniti e appare fresco nuovo tutto colmo di un ritrovato piacere di raccontare per immagini
Ma se lo guardiamo controluce scopriamo una struttura un gran problema profondo che lo apparenta tanti altri film di Bertolucci forse addirittura a tutti i suoi precedenti
Si racconta di un ragazzo solitario a quattordici anni che schiva la compagnia degli studenti della sua scuola i quali a loro volta come capita lo Schisano
Ma la sua solitudine non lo rende apatico e devitalizzato nella sua autonomia un vigore quel rigore di chiami Dwight hanno un sottostare a nessuna autorità
Il padre è latitante con la madre ingaggiano furiose e alla fine vittoriose battaglie
Così il giorno in cui
Sua classe parte per una settimana bianca
Senza troppi batticuori prende un'iniziativa per la sua età sicuramente audace racconta la madre di essere partito anche lui e invece si rintanato nella cantina del condominio in cui vive
Qui poté dichiarazioni su letture ascoltare la musica in cuffia mangiare Isotta CTV il tonno in scatola di cui al G otto e curare il suo formicaio insomma per una settimana godersi la sua solitudine
è evidente perché altrimenti il racconto non avrebbe mordente che non gli va liscia
Ma l'ostacolo in questo caso sembra sorgere da dentro di lui nel senso che il personaggio che interviene a rovinargli la festa
Sembra proprio l'incarnazione di tutte le sue avversioni e delle sue paure
Si tratta di una sorellastra tossicodipendente
Che entra nella cantina con la spavalderia come fosse il suo diritto
Che necessita di cure perché incorre in una crisi di astinenza che lo ricatta minacciando di rivelare il nascondiglio i genitori che si vomita addosso e che addirittura invita nello scantinato un suo probabili amante
Ma allo stesso tempo solai disperata come intenerisce ragazzo e un po'alla volta demolisce la sua Fortezza interiore nella quale egli si era abituato a vivere ma dove in effetti era anche prigioniero
Così trascorsa una settimana i due escono della cantina rinnovati tutti e due dall'affetto dalla complicità dal dialogo che si è stabilito fra loro
Lei si propone
Drogarsi più lui di non rifugiarsi più della solitudine
Ecco ho voluto raccontare in modo abbastanza dettagliato la storia io e te per evidenziare un processo psicologico
Che comunque con un sensibilissimo e varianti si ritrova più o meno compiuto in tanti finti Bertolucci e che per definirlo in due parole eh la liberazione dal narcisismo
In questo caso evidentemente affetto da darci esistono il ragazzo protagonista che pensa di poter bastare a se stesso
Ma può essere prigioniero del narcisismo un proprietario terriero che proprio in forza della sua ricchezza può sentirsi superiore ai contadini che lavorano per lui e qui mi riferisco al film di Bertolucci novecento
E nella stessa prigionia ancora più dorata può sentirsi intrappolato un bambino
Che il capriccio del destino l'assurdità delle tradizioni ha eletto imperatore a soli tre anni con un'intera Corte al suo servizio e mi riferisco qui a un altro film che l'ultimo imperatore
Ed è una prigionia simili a quella del principe Siddharta che soltanto da adulto dopo aver messo piede fuori dall'ovattato Palazzo paterno
Scopre l'esistenza della miseria del dolore e della vecchiaia e questa è un'antica favola indiana raccontata in un altro film che si intitola piccolo Buddha
Ecco ma forse non c'è altro film di Bertolucci come io metterei
Dove la liberazione dal narcisismo la scoperta dell'uguaglianza fra sei e l'altro
Non soltanto è un processo che è tua a buon fine ma è anche un processo indolore cioè facile e spontaneo
Ne deriva alla fine una sensazione di felicità che si trasmette dal personaggio del protagonista lo spettatore e che può commuovere così come anche nella vita commuovono
Certi eventi proprio nel momento in cui ci credono felici
Io e te di Bernardo Bertolucci un saluto da Gianfranco Cercone
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