Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cina, Crisi, Economia, Elezioni, Esteri, Obama, Politica, Rassegna Stampa, Romney, Usa, Xi Jinping.
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Buongiorno agli scrutatori di Radio Radicale martedì sei novembre questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta oggi al giorno delle presidenziali americane l'edizione di oggi sarà dedicata soprattutto a questo vi leggeremo
Alcuni endorsement sostegni ufficiali da parte della stampa europea il fanno son Times e le monde da che anno
Deciso di sostenere Barack Obama per andare sul sicuro sostenendo che l'attuale Presidente è un centrista un moderato meglio andare con cautela nella situazione di crisi che
Vive l'America leggeremo però anche una risposta dal Wall Street Journal quotidiano che sostiene il repubblicano
Mentre però mi seguono cui Obama è troppo progressista e un'eventuale secondo mandato non cambierà le politiche attuate
Finora l'attuale presidente troppo orientata o a sinistra secondo il Wall Street ma l'editoriale forse più azzeccato in quello
Ieri del Times su un'America divisa nel titolo la corsa presidenziale
Così incerta e un indice di un Paese che non ha trovato un senso di unità nel senso di fiducia di se scrive il quotidiano
Conservatore di Londra nel frattempo tra due giorni
Si aprirà un altro appuntamento politico importante a migliaia di chilometri di distanza dagli Stati Uniti in Cina il diciottesimo congresso
Del partito comunista cinese che dovrebbe segnare anzi è incerto
Una transizione di leadership il nuovo Segretario generale sarà ci Jim Pynchon principe rosso leggeremo editoriale
Da liberarsi o che evidentemente mette insieme questi due mesi importanti appuntamenti le elezioni americane il congresso del Partito comunista
Cinese la sfida sarà in sostanza spingere la Cina ad assumere le sue responsabilità di potenza globale scrive tra l'altro di Bema cominciamo
Tale presidenziali americani dall'editoriale di oggi di le monde che decide di sostenere
Barack Obama in nome del centrismo e del pragmatismo e della prudenza in un momento di crisi per l'America la costanza di Obama l'incognita rom il titolo scrive
Le monde le elezioni presidenziali americane impongono una domanda che interessa tutto il mondo i dirigenti americani
Hanno tratto le giuste lezioni dalla crisi del due mila sette due mila otto partita da Wall Street a causa di una folle deregulation finanziaria questa crisi si è trasformata in tragedia
L'economia americana sta ritrovando solo ora il cammino della crescita l'attività economiche trainata dalle esportazioni cominciano crearsi nuovi posti di lavoro insomma c'è una piccola luce in fondo al tunnel lì democratico
Barack Obama è stato il prudente amministratore di questa attività guarigione
E sollecita un secondo mandato per far uscire il suo Paese dalla convalescenza non mostra altre ambizioni Nona uno slogan che mobiliti a differenza di quattro anni fa
Non promette un cambiamento maggiore nel modo di essere dell'America conduce una campagna negativa che mira a demolire il suo avversario insomma
Per me molto Obama mette in gioco il suo Bilancio non sempre brillante ma solido è stato l'artigiano di un interventismo moderato dello Stato federale
Ha cominciato arriva e con l'aumentare la finanza la sua legge sulla sanità protegge i più poveri in un'America di cui disuguaglianze sono da terzo mondo
Il suo piano di rilancio dell'economia evitato una recessione ancor peggiore è il Bilancio insomma di un centrista serio Obama inoltre osservato la stessa
Prudenza all'estero ha richiuso la parentesi dell'Ira che si appresta a uscire dall'Afghanistan
Ha manifestato la più grande fermezza nella lotta contro il terrorismo è stato aperto sulla primavera araba gestito con sangue freddo una relazione difficile con Cina e Russia
E l'azione di un realista che non ha rinunciato all'idealismo
Mi trovo mi per contro secondo nel mondo difende un'altra filosofia dello Stato il Governo il nemico dice il candidato repubblicano
Ronghi non attratto alcuna lezione dalla crisi del due mila otto vuole smantellare la legislazione su Wall Street giura che ci saranno solo marce indietro sulle tasse che verranno abbassate sull'economia anche se Ra
Deregolamentata e sul Pentagono il cui
Bilancio verrà aumentato in modo massiccio in caso di vittoria di Ronnie è la copia conforme di Ronald Reagan solo che Ronnie secondo le Monde si sbaglia di secolo
Il problema e che non mi lo fa con brio promettendo
Di rilanciare un Paese dall'umore pessimista anche sul fronte esterno annuncia ritorno a un'America Carol regna da padrona sul resto del mondo
Questo e le rondini in fase con un partito repubblicano diventato fondamentalista ma c'è un altro romani
Che alla fine di questa campagna elettorale sia allineato posizione
Più centriste per sedurre con un certo successo l'elettorato indipendente a chi credere si chiede le monde al duro di queste state voile moderato di quest'autunno
Per il quotidiano francese
Il mondo ha bisogno di un Presidente americano che sia più portato alla costanza stile Obama che alle contorsioni ideologiche stile Ronnie così tra l'altro
Le mondi in questo editoriale di oggi e la pensa in modo simile anche il Financial Times nel suo primo editoriale di ieri dal titolo Obama è la scommessa più saggia per gli Stati Uniti colpiti dalla crisi
Scrive il quotidiano della City elezioni presidenziali americane di quest'anno sono state
Un esercizio scoraggiante rispetto al due mila otto quando Barack Obama emerse trionfatore la campagna del due mila dodici offerto poche ispirazione
E ancor meno pedagogia su cosa Obama e il suo rivale repubblicano sarebbe pronti a fare in caso di reazione alla Casa Bianca eppure
Queste elezioni sono tanto importanti quanto quelle del mille novecentottanta quando la vittoria di Ronald Reagan
Accelerò la svolta verso la deregulation alle riforme economiche
Oggi dopo il grande crea sci del due mila
E otto l'economia americana si sta riprendendo anche se troppo lentamente per molti americani che su una ricerca di un posto di lavoro il predominio americano nel mondo e minacciato in Afghanistan Medioriente Nord-Africa
E nel Mar del sud della Cina la determinazione degli Stati Uniti è messa alla prova
Per il falso Times nessuno dei due candidati in questa campagna elettorale ha fornito risposte convincenti su come risponderebbero a queste sfide
In una campagna anti avversa a rischio entrambi hanno mostrato poche ambizione
Ma ciò che è chiaro che i due candidati hanno una filosofia molto diversa
Su cosa dovrebbe essere il Governo e cosa dovrebbe essere lo Stato Obama ricorda fra il sondaggio è un interventista puntato tutto sulla riforma sanitaria dando trenta milioni di americani una rete
Di sicurezza il Presidente ha fatto approvare un pacchetto di stimoli da settecentottantasette miliardi di dollari che hanno salvato il Paese da un'altra grande depressione ha speso
Miliardi per l'industria dell'auto trovo di introiti per salvare centinaia di migliaia di posti di lavoro
La sua altre Vinitaly la riforma di Wall Street anche se rimane solo parzialmente implementata ma curiosamente Obama è stato anche spesso distante
Distante freddo innanzitutto nei confronti del mondo delle imprese e del bisnonno sì ma non solo l'autoproclamato gente del cambiamento
Non è riuscito ad esercitare leadership in alcuni momenti cruciali del supremo mandato ha rifiutato di appoggiare le raccomandazioni di una Commissione bipartisan su come tagliare il deficit federale che sta scoppiando
La Casa Bianca dà la colpa al muro d'opposizione dei repubblicani al Congresso ma la verità e che Obama un'importante fetta di responsabilità e ora gli Stati Uniti hanno di fronte un
Fiscal Clay futuro di bilancio che potrebbe portare a tagli automatici delle spese e aumenti automatici delle tasse che rischio di riportare il Paese
In recessione poi c'è la politica estera secondo Fraktion Times Obama
Si è dimostrato cauto dopo le disavventure dell'amministrazione Bush ha ritirato le truppe dall'Iraq ha preparato il ritiro dall'Afghanistan
Ha perseguito una guerra segreta senza pietà contro i terroristi di Al Qaeda
è stato dalla parte giusta nelle rivolte arabe sull'Iran forse la sfida più importante in politica estera per la prossima Amministrazione al negoziato
Sanzioni economiche molto più dura e senza però rallentare riuscirà la a rallentare in modo decisivo i piani del regime di Teheran di costruire una bomba atomica i proclami di politica estera di mi Trombini
Sono per il Financial Times molto meno rassicuranti il candidato repubblicano infatti usato toni da belligerante ma Obama
Sottolineando letti ha concentrato i suoi attacchi su un'altra questione cercato di dipingere romani come un capitalismo come un capitalista miliardarie predatore
In realtà l'esperienza di Ronnie Abbé indicati Italia il suo mandato da governatore del Massachusetts suggeriscono
Che è un uomo in grado di esercitare poteri esecutivi
Per il famoso Times la più seria obiezione su Roma niente che il repubblicano compiuto tante contorsioni politica per conquistare la nomination del suo partito che è difficile prevedere come Governo era
In pratica se dovesse arrivare alla Casa Bianca la sua lista dei desideri include un aumento di un quinto della spesa per il Pentagono
Il taglio delle tasse per tutti e l'equilibrio di bilancio questa e alchimia fiscale non una ricetta per una ripresa economica sostenibile il recente ritorno al centro di Roma
Gli si addice di più della sua precedente incarnazioni il repubblicano ultraconservatore per ottenere la benedizione del ti parti
Il problema e che è impossibile essere certi di quale sia il vero Ronnie l'immagine che dà di sé si fonda più sulle ricerche di mercato che su una qualsiasi visione
O ideologia politica innata la conclusione del Financial Times è questa
Come e con la sua risposta l'organo Sendi Obama dimostrato che lo Stato può essere parte della soluzione e non il problema
A quattro anni dalla crisi finanziaria con disuguaglianze estreme che sono un affronto il sogno americano rimane la necessità di una governance intelligente e riformista
Da questo punto di vista dopo che la crisi economica definito la sua Presidenza Obama appare come la scelta migliore così tra l'altro il famoso Times nel suo primo editoriale di ieri sia le monsignor quotidiano della City evidenziano come
Obama si è rimasto in qualche modo prudente nel suo primo
Mandato non la pensa così invece vuol sui giornali in un editoriale
Dal titolo la scommessa progressista di Obama la Presidenza serve ad espandere lo Stato perché su questo
è ciò che è un banda
La sua caratteristica centrale secondo il Wall Street Journal che scrive
Molti dei nostri amici che avevano visto il genio uscire dalla lampada di Barack Obama quattro anni fa ora si lamentano per il fatto che il Presidente si è concentrato solo sull'economia
Rinviando le sue priorità sociali liberali
Può essere vero ma significa anche sottovalutare l'uomo e la sua presidenza Obama ha governato da sinistra non solo perché ha fatto male i calcoli con le sue priorità ma perché
Queste sono le sue priorità il suo primo mandato è stato una corsa per entrare nel Pantheon dei grandi Presidenti progressisti Wilson Roosevelt Johnson
Che hanno ampliato il controllo dello Stato sull'economia privata ben al di là di quanto fosse necessario e volesse la classe media americana
Il prezzo di questa scelta di governo include secondo il Wall Street Journal una debole ripresa economica riforme impopolari come l'Obama che erano la perdita la maggioranza democratica la Camera nel due mila dieci è un elettorato americano sempre più polarizzato
Impossibilitato occorre sulla base del bilancio del suo primo mandato Obama condotto una campagna elettorale incentrata sullo sugli attacchi al suo avversario se i sondaggi sono corretti anche se riuscirà alle
Tacon a riconquistare la Casa Bianca
Obama lo farà con il margine minimo dei tempi di Wilson
Ma per Obama questo non conta la sua grande scommessa progressista dovrà pagare il suo secondo mandato servirà preservare l'ampliamento del ruolo dello Stato in particolare l'Obama che era e usare
E per usare la regolamentazione per espandere il controllo pubblico dovunque possibile
Dal punto di vista retorico prosegue il Wall Street Journal il bar il Barack Obama del due mila otto era un centrista un pragmatico post-ideologico
Che voleva mescolare i colori il rosso e blu quelli dei due partiti nella sua
Unica America ma in realtà chiunque aveva guardato da vicino il dettaglio delle sue proposte di allora avrebbe potuto vedere il
Programma più liberal di qualsiasi candidato democratico presidi presentato da George me Governo nel mille novecentosettantadue le medie cori di dell'Obama del due mila otto
Ora dicono sperare che
Nel due mila e dodici Obama possa emergere
Come un Presidente più grande bipartisan ma secondo Wall Street Journal non c'è niente nel bilancio del suo primo mandato suggerisca questo
In uno di sui momenti di onestà Obama ha detto di voler essere la versione progressista di Reagan è che il suo obiettivo di trasformare in profondità l'America
Se rieletto conclude il Wall Street Journal e questo che continuerà a cercare di fare così
Il quotidiano economico americano l'editoriale però forse più azzeccato anche visti i sondaggi
Della vigilia del voto è quello che abbiamo trovato ieri sul Times
Di Londra un'America divisa il titolo la corsa presidenziale così incerta e un indice di un Paese che non ha
Ritrovato un senso di unità scrive il Times la battaglia per il duecentosettanta grandi elettori numero magico che assicura l'ingresso la Casa Bianca
Ora sembra tanto incerta che si stanno discutendo esiti straordinari è possibile che Obama affinché in termini di collegi elettorali ma perda
Il voto popolare e perfino possibile una parità che affiderebbe la decisione al Congresso
Il che risulterebbe in una Presidenza Ronnie con il democratico John by del come vice Presidente in realtà questi esiti sono improbabili specifica al Times ma il fatto che se ne discuta dimostra
Quanto incerta sia la corsa Obama un piccolo vantaggio negli Stati chiave ma rientra questo vantaggio nel margine di errore dei sondaggi il problema è che questo stretto margine tra i due candidati
Non è il riflesso dell'entusiasmo
Per l'uno e per l'altro è più l'indicazione di un'America divisa ci sono state lezioni in passato che hanno segnato una nuova direzione decisiva per gli Stati Uniti
Richard Nixon a un certo punto divenne tanto popolare da conquistare quarantanove Stati su cinquanta contro Ronald Reagan nel mille novecentottanta Jimmy Carter vinse appena quarantanove collegi elettorali su cinque centotrentotto
Insomma ci sono state elezioni che hanno dato al nuovo Presidente un chiaro mandato ma per il Times segnale preoccupante che non sarà così per queste elezioni due mila e dodici che avvengono nel momento in cui
La chiara direzione e la cosa di cui c'è più bisogno l'America di fronte seri interrogativi
Per esempio sulla crescita della sua economia su come ripartire la ricchezza in modo equo sede si vede più comune reazione liberal pluralista un Paese socialmente conservatore
Interrogativi anche sul livello di impegno nel mondo attraverso la politica estera e invece l'elettorato è più diviso che mai sulla base di fratture etniche generazionali religiosa mentre gli americani hanno assistito a una brutta
Campagna elettorale fatta di attacchi personali
Per il Times però poco importano gli attacchi di queste ultime ore le tattiche dell'ultimo minuto lavoro duro inizierà il mattino dopo le elezioni il compito per il nuovo Presidente
Sarà fare ciò che Obama aveva promesso con i suoi discorsi del due mila otto il vero compito e di unire l'America così
Il Times in questo editoriale di ieri o lavolta che ci saranno chiuse le urne
Negli Stati Uniti questa notte
Poi dopo due giorni si apriranno diciamo così altre urne in realtà non è un'urna è un congresso del Partito comunista cinese che sancirà una transizione di leadership avviene una volta ogni dieci anni l'esito già scontato
Il nuovo segretario stracci Jim Pinga questo
Dedicava tutto un dossier ieri Libération quotidiano francese Cina il piccolo balzo in avanti il titolo un po'ironico
In prima pagina la Cina cambia teste ma non volto a Pechino al potere colto da una crisi acuta
Paranoia sono diversi gli articoli nelle pagine interne c'è poi l'editoriale dal titolo PV
Giovedì notte la Cina gli Stati Uniti si saranno scelti un nuovo leader Obama o Ronnie in America CG impegni in Cina visto che ormai non ci sono più dubbi sul fatto che questo principio rosso prenderà le redini del Partito comunista
Nel congresso che si apre lotto novembre dieci o quindici anni fa sarebbe stato semplice dire quale evento la più importante oggi invece si dubita avere la responsabilità di un Paese di quasi un miliardo e mezzo di abitanti che raddoppia la sua ricchezza mi sette anni equivale a presiedere i destini di un'America
Ferita nel suo orgoglio di potenza in declino
Ci si può rassicurare dicendo come fanno alcuni in Francia che queste due potenze non potranno dirigere da sole un mondo divenuto multipolare ma resta il fatto che il loro fascino reciproco la loro
Interdipendenza estrema e la loro rivalità sempre più brutale determineranno gli equilibri disequilibri di domani
Hillary Clinton va riconosciuto dicendo che l'America a ruotato
Per contenere l'Unione Sovietica gli Stati Uniti avevano tessuto legami stretti con l'Europa in nome di questa stessa ambizione ora deve tessere
Legami tra specifici per contenere la Cina con tutti i mezzi diplomatici economici e militari insomma il PV è cambiato
Una delle sfide dell'America sarà di spingere la Cina ad assumere le sue responsabilità di Potenza mondiale finora la Cina approfittato di tutti i vantaggi della globalizzazione
Comportandosi come un passeggero clandestino del sistema internazionale
Assumersi le responsabilità di potenza mondiale
Per sci Jim Ping e per la Cina sarebbe una nuova rivoluzione così liberazione naturalmente su questo evento e sulle presidenziali americane torneremo nei prossimi giorni ma per oggi ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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