Intervista a Gianpiero D'Alia sulla riforma della legge elettorale

Radio Radicale abbiamo ora qui con noi Giampiero D'Alia presidente dei senatori dell'UDC il senatore D'Alia insomma sulla legge elettorale sul cambiamento della legge elettorale che punto siamo
Ma siamo al punto in cui in Commissione abbiamo approvato l'articolo tre è i gruppi parlamentari stanno discutendo di un'intesa
Su un testo che sia ampiamente condiviso per questo diciamo
Abbiamo rinviato il voto d'aula la prossima settimana per consentire
Di fare un lavoro sereno che coinvolga tutti io ho la stragrande maggioranza del Parlamento in un vuoto
Importante come quello della legge elettorale gradevole potrebbe essere il punto di equilibrio
Ma guarda il punto di equilibrio e quello che consente di garantire la stabilità del Governo
Oro
In due forme
Una è il premio alla coalizione che prende più voti magari ovviamente con una soglia di sbarramento perché altrimenti
Sarebbe la riproposizione dell'attuale porcellum
E e attraverso l'eventuale rafforzamento del primo partito della coalizione qualora del del primo partito del Paese
Qualora la coalizione non superi il quaranta per cento che possa avere i numeri in Parlamento per aggregare
Altre forze politiche garantire all'Italia un periodo di stabilità perché la legge elettorale va fatta anche in funzione dei problemi e soprattutto in funzione probe il Paese
Noi siamo in una condizione molto seria dal punto di vista economico e finanziario c'è bisogno di un governo stabile e forte che abbia un largo consenso parlamentare sociale quindi anche nel fare la legge elettorale dobbiamo ovviamente tener conto di questo
Ecco ma quale sarebbe a suo avviso onestamente il livello della soglia per quanto credo non solo per il quale dovrebbe scattare questo premio io credo che noi abbiamo esperienze della legislazione degli enti locali
Per le elezioni del sindaco del presidente la Provincia che prevedono la alcune realtà ad esempio lo sbarramento alla al quaranta per cento per la coalizione quindi una coalizione che
Prende il quaranta per cento dei consensi nel paese giusto che sia messa nella condizione di governare ad esempio e quindi che abbia un premio lo che la porti ad avere la maggioranza in Parlamento
Quindi io penso che questa dovrebbe essere una soluzione
Secondo lei realisticamente piste anche le condizioni di alcuni partiti e la cosa più strana maggioranza dell'in particolare ma è realistico che venga portato a casa palco pazzesche abilmente legge elettorale
Uno si rischia anche approvando qualcosa qui e in Senato che in realtà tutto vada in una palude Palma
Ma guardi io sono assolutamente d'accordo col Presidente La Repubblica e il tempo dei giochetti sulla legge elettorale è finita la legge elettorale lo strumento che può consentire deve consentire
La riconciliazione tra la politica i cittadini deve essere uno strumento che agevola la partecipazione e l'impegno sociale civico e il politico degli italiani
Chi che non è garantito dal porcellum
Senta però Presidente Dalia ci sono raccomandazioni a sentenze anche di organismi europei circa diciamo così la inopportunità e anche l'illegalità di fare cambiamenti leggere tra le altre misure al voto ma proprio senza zona Cesarini
Cambiano una legge elettorale perché attiva che stasera
Ma io mi permetto di dissentire nel senso che questo fosse inopportuno noi avremmo un divieto in Costituzione che non c'è
E noi dobbiamo rispettare la Costituzione dobbiamo rispettare la Costituzione
Adeguando la legge elettorale anche i precetti costituzionali e non dimentichiamoci che la Corte Costituzionale ancorché in maniera incidentale intervenuta
E per censurare alcuni spunti del porcellum che costituiscono un vero e proprio vulnus alla democrazia
E noi dobbiamo fare una legge che sia totalmente in sintonia con il principio fondamentale della nostra Carta che il principio della sovranità popolare per cui io penso che questo prevalga su altre interpretazione di decisioni
Europeo che sono sicuramente rispettabile ma possono anche non essere
Corrette
Io trovo sempre Giampiero D'Alia capogruppo dei senatori non ricevono scorta d'anagrafe