Sono stati discussi i seguenti argomenti: Crisi, Draghi, Economia, Esteri, Governo, Italia, Monti, Politica, Rassegna Stampa, Riforme, Unione Europea.
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Buongiorno esportatori di Radio Radicale sabato quindici dicembre questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale accurati David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo
Quest'oggi ma parleremo soprattutto dell'Italia alla situazione politica italiana anche dell'Italia in chiave europea lo faremo
Con l'Economist un editoriale dal titolo molto esplicito corri Mario occorre una rara opportunità per riformare l'Italia ma il suo attuale primo ministro dell'uscita allo scoperto e combattere leggeremo anche
Un'analisi un po'in controtendenza rispetto a quelle che si trovano
In questi giorni sui giornali ed è esseri e dell'International Herald Tribune raggio Donadio mentre molti si prepara l'uscita uscita nel senso di dimissioni molti parlando di opportunità mancate i critici dicono
Che il premier italiano non è riuscito a portare a termine le riforme strutturali che lui stesso aveva detto essere necessarie ritorneremo però sull'Economist per parlare d'Italia in chiave europea con la rubrica
Scialle Magna le preoccupazioni dell'Europa sull'Italia l'ultimo causa politico scioccato i leader europei
Ma i loro problemi cioè i problemi dei leader europei sono ancora più profondi di quelli italiani e questo ci porterà anche al vertice che si è chiuso ieri a Bruxelles è e che ha assegnato in qualche modo il congelamento del dibattito sulle
Grandi riforme per rafforzare
La zona euro su questo leggeremo un editoriale di
Libération Libération che giovedì in copertina avevo questo titolo federalismo l'Europa
Congelata
Tra l'altro farà ciò Times a assegnato a Mario Draghi il premio di uomo dell'anno nell'edizione di ieri c'era un lunga
Analisi rileggeremo alcuni brevi passaggi in chiusura ci occuperemo della situazione politica
Americane all'Economist dedica la sua copertina il principale editoriale al cosiddetto fiscal Clearfield precipizio di Bilancio per su cui si dirigono
Gli Stati Uniti vedremo anche un editoriale dall'Independent che sostiene che comunque andrà accordo o meno con i repubblicani Barack Obama riuscirà
Vincitore e sempre a proposito della politica americana la notizia del giorno al ritiro di Susan Rice tra il posto di Segretario di Stato dopo l'IVA Hillary Clinton ora il più probabile successore il senatore
John Kerry trovate tutto sulle al Tripi ma cominciamo
Dalla politica italiana e da quello che è stato un Paul tema degli ultimi giorni la possibilità che Mario Monti si candidi
Alle elezioni o almeno per il posto di Presidente del consiglio occorre il Mario corrieri l'invito dell'Economist il titolo
Il suo secondo editoriale di questa settimana una rara l'opportunità per riformare l'Italia ma il suo attuale primo ministro dell'uscire allo scoperto e combattere vi segnaliamo sin da subito che l'economista cambiato in qualche modo
Idea visto che una settimana fa aveva dato il suo appoggio a Pierluigi Bersani ma leggiamo per un momento è stato come tornare in brutti giorni passati dopo che il principale partito di centrodestra al Popolo delle Libertà
Aveva ritirato il sostegno al governo tecnico Mario Monti ha drammaticamente annunciato le sue dimissioni peggio Silvio Berlusconi ha detto che avrebbe corso
Di nuovo come candidato per il posto di primo ministro la sesta volta in elezioni che ora dovrebbero attenersi in febbraio anche se lo stesso Berlusconi potrebbe cambiare idea un'altra volta
Non c'è da stupirsi secondo l'Economist se i mercati finanziari si siano spaventati nei tredici mesi che sono passati da quando il clown Berlusconi è stato cacciato molti riuscito
A conquistare calma qualche riforma significativa e molta più dignità perché il suo Paese eppure l'Italia
Potenzialmente ancora l'anello più debole nell'euro al quarto stock di debito pubblico al mondo subisce una più profonda recessione tra le grandi economie europee
Nell'ultimo decennio la sua economia non è praticamente cresciuta anche se il deficit di bilancio ragionevolmente sotto controllo
Sono necessarie riforme molto più profonde per restaurare la competitività rilanciare la crescita le dimissioni di Monti congelando le riforme fino a dopo le elezioni
E la grande domanda è chi correrà a queste elezioni per l'Economist c'è un'opzione orrenda un'opzione accettabile è un'opzione potenzialmente molto buona tra l'altro cioè
Tutto un'analisi sulla
Su uno
Se convenga o meno in qualche modo Monti candidarsi ad ogni modo prosegue il settimanale nel suo editoriale
L'opzione orrenda sarebbe ritorno di Berlusconi fortunatamente però il PdL appena sopra il quindici per cento nei sondaggi il vecchio tycoon dei media
Ritenuto responsabile da alcuni lettori per l'accaduto di Monti dunque non dovrebbe riuscire a vincere molto più probabile più pro più probabile una vittoria del Partito democratico guidato da Pier Luigi Bersani che ha circa il trenta trentacinque per cento dei voti nei sondaggi abbastanza da
Assicurare al suo blocco il premio di maggioranza alla Camera dei deputati l'ultima volta che era stato al Governo tra il due mila sei due mila otto Bersani si era dimostrato un riformatore
E ora promette di seguire almeno in gran parte la politica di austerità e di Bilancio e riforme strutturali delineata dal Governo Monti
Ma quelle di Bersani per l'Economist rischia di essere una promessa vana visto che dipenderà dall'estrema sinistra e dei sindacati che sono ostili alle riforme
La scorsa settimana prosegue settimanale avevamo scritto che Bersani per non Ministro con Monti come Presidente della Repubblica
Poteva essere un esito ragionevole ma ora c'è una possibilità di avere qualcosa di meglio
Monti potrebbe essere eletto Primo Ministro le sue dimissioni inaspettate
Visti i suoi Standard professorali costituiscono un atto politico aggressivo
Il leader del mondo dell'impresa richiedono di correre unendo sia un partito di centro forse l'UDC di Pisa Pier Ferdinando Casini un gruppo creato da Luca Cordero di Montezemolo
Il rischio che molti candidato possa rompere il ticket anti Berlusconi cosa che permetterebbe al Cavaliere di rientrare nei giochi ma c'è anche
Un'enorme opportunità se un partito guidato da Monti ottenesse sufficienti i voti
Sia da sinistra sia da destra per vincere
Monti avrebbe un vero mandato per riformare in particolare per i aprire i mercati alla concorrenza e ridurre le dimensioni del settore pubblico italiano
L'Italia non ha mai avuto un governo di questo tipo con un centrista poi prime prese al suo vertice alcuni dei sostenitori di Berlusconi potrebbero lasciare il PdL ed entrare nella nuova coalizione
Se al Partito Democratico venissero offerti sufficienti posti e magari si Bersani potesse diventare diciotto
Primo Ministro e quindi successore putativo di Monti anche il PD potrebbe partecipare cioè tutto questo potrebbe non funzionare molti non è un politico naturale non si è mai candidato per una carica elettiva potrebbe perdere
Negli ultimi mesi sembrava destinato al Quirinale o a un incarico europeo
Se non si sente pronto deve dirlo chiaramente subito ma se tiene al suo Paese
Scrive l'Economist in conclusione questo è il momento per uscire combattere e convincere altri centri grossi che i centristi ad unirsi altrui
Gli italiani sono stanchi del causa del loro Paese questa è una raro opportunità per cambiare le cose così tra l'altro il settimanale britannico
Un'analisi in controtendenza l'abbiamo trovato invece sull'International Herald Tribune fermata da Rachel Donadio mentre Monti si prepara all'uscita uscita nel senso di dimissioni molti parlano di opportunità mancate secondo il trilioni critici nei monti dicono che il Primo Ministro italiano non è riuscito a portare a termine le riforme
Strutturali che lui stesso aveva detto essere necessarie lasciando così dietro di sé un bilancio fatto più giuste vita che di crescita economica in una tutti i torti il Tribune a sottolineare che numerose
Riforme che erano state annunciate in qualche modo come vi rivoluzionare dalla riforma del mercato
Del lavoro alle liberalizzazioni le licenze dei taxi delle farmacie Alberto
In realtà sono state molto molto annacquate dal dal Governo monti ma ritorniamo
Sull'Economist per parlare d'Italia anche in chiave europea perché come sapete c'è stato tutto
Il dibattito dentro il Partito popolare europeo sul ritorno di Berlusconi le pressioni nei confronti di Monti per candidarsi alla presidenza del Consiglio ciò le maglie una rubrica settimanale dell'Economist che si occupa di Europa
Ne parla con con un lungo pezzo dal titolo le preoccupazioni dell'Europa sull'Italia l'ultimo caos politico ha scioccato
I leader europei ma i problemi dei leader europei sono ancor più profondi scrive l'Economist le dimissioni di Monti provocate dal tentativo di Berlusconi di tornare al potere preoccupano le cancellerie europee
Sollevano ancora una volta l'interrogativo relativo alla capacità dell'Italia di riformarsi e alla capacità dell'euro di sopravvivere e alimentano i timori di politici che guardano solo i loro interessi
Incitando gli elettori a votare contro il progetto europeo la strategia elettorale di Berlusconi sembra
Infatti orientata a dare tutte le colpe dei problemi italiani all'autorità di stile tedesco alcuni vedono comunque dei segnali di speranza la dura reazione possibile ritorno di Berlusconi dimostrerebbe che gli europei
Stanno almeno sviluppando una coscienza politica comune che potrebbe servire come base per un'ulteriore integrazione bastava guardare i titoli dei giornali dal bunga bunga Canda Hoecke della Bild tedesca al ritorno dalla mummia
Di liberarci un quotidiano francese dal Parlamento europeo la famiglia politica di Berlusconi il Partito Popolare Europeo ha lanciato una dura reprimenda insomma la crisi dell'euro significa che sempre più la politica interna di un Paese riguarda tutti gli europei
E le politiche europee sono diventato una grande questione nelle elezioni nazionali ma questo non significa creare di per sé è un Damon s'europeo un sottolinea
L'Economist Berlusconi realtà sta sfruttando l'euroscetticismo sempre più forte che c'è nell'opinione pubblica dice che a rigore di bilancio tedesco sta indebolendo invece
Di rafforzare l'economia italiana è che gli spread sono un'invenzione dei tedeschi per cacciare lo stesso Berlusconi
Tutto questo potrebbe essere un segnale di disperazione da parte di un leader politico che ha perso gran parte del sostegno di cui godeva e che ha di fronte diversi processi penali
Ma anche in caso di sconfitta ciò che fa Berlusconi conta perché non si tratta di un politico estremista che all'improvviso arrivato sulla scena come Gertrude il versa
In Olanda a destra o Alexis Sipra ASS in Grecia a sinistra
Berlusconi è stato tre volte Primo Ministro e le uscite ci sono in Italia un Paese tradizionalmente però europeo si sta sviluppando sotto diverse forme dalla lega Nord a destra gli ex comunisti a sinistra
Passando per il Movimento cinque Stelle del comico
Anti establishment Beppe Grillo insomma se Berlusconi dovesse guidare un movimento euroscettico di centro sostenuto dal suo denaro dal suo potere mediatico da ciò che resta da sola se elettorale l'euroscetticismo potrebbe diventare una forza
Molto più potente d'Italia l'Europa e ti prosegue l'Economist spesso bollano i loro critici come populisti eppure qualsiasi dubbio sulla determinazione degli italiani trappola Lare per ridurre il debito accelerare le riforme
Qualsiasi dubbio sull'Italia potrebbe ripiombare la zona euro nella fase più acuta della sua crisi negli ultimi giorni in molti hanno detto che il peggio è passato livello
Di crisi della zona euro ma in realtà non è proprio così sottolinea l'economista certo le banche spagnole sono state salvate la crisi greca sotto controllo almeno per ora
La promessa della Banca centrale europea di intervenire sui mercati per aiutare i Paesi in difficoltà fatto scendere i costi sul debito d'Italia e Spagna
Ma l'economia della zona euro stare rallentando e la recessione dei Paesi in difficoltà si sta approfondendo i capitali che la liquidità stanno uscendo dai Paesi vulnerabili
Nel momento in cui la stretta sul credito colpisce le loro imprese l'eccessivo sterilità azzerato la domanda interna insomma
Mario Draghi può aver ridotto il rischio che i mercati spingano alcuni Paesi fuori dall'euro ma nemmeno lui può eliminare il rischio politico in Italia detto questo le lezioni più recenti hanno offerto qualche respiro leader europei nonostante i timori sul populismo
In Olanda il versato perso voti il Partito laburista proprio rompeva guadagnato terreno perfino in Grecia il Paese più traumatizzato nella zona euro
Alla fine di fronte alla minaccia di una cacciata dall'euro gli elettori hanno scelto un leader pronto ad accettare l'amara quindicina di Bruxelles
Per l'economista sarebbe più difficile minacciare l'Italia perché un Paese troppo grande per essere salvato e troppo grande affinché l'euro possa sopravvivere alla sua possibile partenza dall'Unione monetaria
La speranza che gli elettori alla fine rigetti noi da soli Berlusconi ben vengano
Un Governo riformatore con o senza monti ma al punto è che le elezioni ovunque esse siano avranno la potenzialità di causare problemi fino a quando i guai della zona euro non saranno del tutto risolti
Per a stabilizzare la moneta unica
Non bastano l'austerità di Bilancio le riforme
Ci vuole anche un piano di lungo periodo per mutuo Nizzar il debito dei rischi del settore bancario
La solidità deve essere temperato dalla solidarietà per qualche tempo negli ultimi Nesi
Il leader della zona euro erano sembrati aver accettato questo principio in giugno avevano deciso di creare un'unione bancari avevano incaricato delle istituzioni europee di redigere una road map per mettere al sicuro il futuro dell'Europa
Ma anche se sulla supervisione bancarie c'è stato un accordo questa settimana sugli altri aspetti dell'Unione bancaria si sta rallentando mentre le riforme di lungo periodo sono state dimenticate
Invece di una road map ci sono segnali che indicano strada bloccata la Germania voler rinviare
I negoziati sulla motorizzazione del debito e di rischi bancari almeno fino alle elezioni tedesche del prossimo autunno conclusione dell'Economist l'Italia
Non è il solo Paese la cui politica interna deve creare preoccupazione così tra l'altro il settimanale britannico che ci porta al vertice che si è chiuso ieri
A Bruxelles e perché
Il rallentamento se non addirittura congelamento come lo definisce
I dell'azione c'è stato prendiamo editoriali uscito giovedì sul quotidiano francese che anticipava in qualche modo le conclusioni di questa riunione dei Capi di Stato e di Governo
Ho so long anche la Merkel hanno deciso di infliggere un brutto colpo all'Unione europea
La coppia franco tedesca per una volta d'accordo deciso di seppellire il dibattito strategico sul futuro dell'Europa un dibattito rinviato sequestrato meglio vietato
I ventisette avevano assunto l'impegno di adottare una road map politica entro la fine dell'anno
Per precisare le grandi tappe di un'integrazione solidale come la chiama in modo sibillino o Londra
Quale solidarietà finanziaria quale capacità comune
Quale controllo democratico queste erano le questioni a cui si doveva rispondere
Non si trattava di dare una risposta definitiva né di impegnarsi in una fuga in avanti irresponsabile ma di mettere almeno in movimento tutte le istituzioni dell'Unione europea e soprattutto aprire il dibattito a cielo aperto
E questo per almeno due ragioni e il prezzo della sopravvivenza della zona euro visto che finora la catastrofe è stata dettata solo grazie passi supplementari in materia di solidarietà finanziaria
Né i vertici dell'ultima chance questa navigazione a vista però ed è la seconda ragione si è fatta sotto la pressione dei mercati senza visione politica e soprattutto ignorando le opinioni pubbliche
In disaccordo sui contorni di un nuovo federalismo europeo francesi tedeschi hanno preferito la politica dello struzzo Angela Merkel entra in un periodo elettorale vuole prendere rischi Fossò long non teme
Nulla più delle vecchie ferite interni al Partito Socialista quelle create dal referendum sul Trattato costituzionale del
Due mila cinque in Francia che spaccò in due
I socialisti francesi
Il problema è che questa politica spiccia si fonda su postulati rischiosi come se la crisi
Fosse definitivamente dietro di noi i popoli potessero accontentarsi di un austerità di corta veduta così tra l'altro
Libération in questo in questo editoriale è un ragionamento simile lo ha fatto anche il Financial Times Sirico un altro editoriale commento dall'accordo sulla supervisione bancaria
Questa decisione questo decisionismo inusuale porta di interrogativi nuovi e più difficili
Scrive nelle conclusioni fra Santanché rimane molta incertezza perché
Sì con la supervisione bancaria la BCE si è deciso di erigere una nuova struttura di Governo ma
Al di sopra di battaglie politiche irrisolte che riemergere hanno quando
I nuovi poteri dovranno essere ceduti questo magari è il solo modo di andare avanti ma rinunciare anche altre crisi politiche in futuro scrive il quotidiano della City che questa settimana
A come dire segnato simbolicamente il titolo di uomo dell'anno a Mario Draghi il presidente della Banca centrale europea
Ieri c'era tutta una pagina una lunga analisi ritratto di Draghi tutto ciò che è necessario questo il titolo virgolettato l'italiano deciso a salvare l'Euro tutto ciò che è necessaria una breve frase
Con la quale
Gravi scrive il Financial Times ha invertito l'onda di tre anni di crisi della zona euro questa estate per chiudere però
Rapidissimamente un aggiornamento anche sulla situazione negli Stati Uniti che hanno proprio volta a problemi di Bilancio incorrono verso
Il fiscal Cliff questo lascia intendere l'Economist nella sua rete copertina il precipizio di bilancio
Da questo dedicato anche l'editoriale del settimanale
Non abbiamo tempo di leggerlo l'Independent sostiene che comunque andrà accordo o meno con i repubblicani Barack Obama riuscirà
Vincitore ma c'è un'altra importante notizia riguarda la politica americana trovate tutto sull'Herald Tribune Susan Rice rinuncia correre per il posto di Segretario di Stato
Negli Stati Uniti ora il più probabile successore di Hillary Clinton e il senatore John Kerry ma non ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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