"Restituiamo dignità ai poveri in carcere": la campagna della Caritas di Roma

Una campagna per restituire dignità ai poveri in carcere quella promossa dalla Caritas diocesana di Roma per informare sulla sito donne negli istituti di pena della capitale e del resto d'Italia e sensibilizzare i cittadini sulla condizione dei poveri che si trovano in carcere
La campagna prevede una serie di manifestazioni ed incontri e inizia con la realizzazione di due libri fotografici riuniti in un cofanetto dal titolo uno libertà le autorizzano Francesco Delogu e Stefano Montesi e il ricavato della vendita sarà devoluto interamente I detenuti poveri che poi sono la maggioranza
Tra quelli ristretti nel Polo penitenziario di Rebibbia e due volumi raccolgono e affiancano i volti di uomini e donne in carcere di uomini e donne dell'Africa dell'India del Sudamerica
Tutti segnati dalla povertà i cittadini poveri che sono in carcere dice la Caritas sono gli unici per i quali funziona la certezza della pena
Alla presentazione della Campania promosso dalla Caritas di Roma abbiamo avvicinato don Sandro Spriano responsabile dell'Area carcere della Caritas ma anche da molti anni cappellano del carcere di Rebibbia
Aspirano perché i poveri in carcere sono gli unici per cui dare la certezza della pena
Perché non hanno un contorno sociale e familiare economico ad Akihito
E sufficiente per poter
Magari passare tra le maglie della legge come passano tanti ricchi benestante
E tanto meno per poter
Reinserire si e quindi
Nessuno dalla semilibertà un povero nessuno dà la liberazione anticipata un tossicodipendente anche da un'arte né parte nessun accoglie
E quindi pelli fanno la pena fino all'ultimo giorno
Ed e nei processi non hanno nemmeno il sufficienti i diritti garantiti perché se non è l'avvocato è quello di ufficio non vai da nessuna parte
Senta sono più di due secoli che si parla di delitti e delle pene però ancora il carcere dell'est in maniera afflittiva e punitiva insomma in questo la Chiesa magari non ha mancato qualcosa nel far passare un messaggio diverso
Un po'diretta impossibile
Il carcere di oggi un po'inventato sulle carceri cristiani in Francia le celle eccetera però da un po'di tempo stiamo cercando di
Dire raccontare che il Vangelo parla di una giustizia diverso
Dove
Non ci sia una condanna a morte per qualsiasi reato
Ma dove ci sia la riconciliazione della vittima e del colpevole dell'aggressore senza di questo
Né giustizia che intanto non è quella di Dio ma poi non fa giustizia nessuno è una cosa grave
Una battuta sulla lotta rimarco Mammana io Marco Pannella lo stimo
Abbiam fatti in sei milioni fattezze dopo della l'incontro sul amnistia dirò qualcosa di cui adesso
Mi auguro che intanto lui posso stare meglio che rinunci anche a a fare questa lotta finale celle questa lotta e questo lasciarsi andare e credo che davvero uno che mette in gioco la propria vita per gli altri per me è il massimo anche se lui non lo dice ma il massimo della vita di stiano
E allora sentiamo che cosa ha detto don Sandro Spriano su Marco Pannella sulla sua lotta per l'amnistia la giustizia e libertà al termine della presentazione dell'iniziativa promossa dalla Caritas diocesana sui pareri in carcere
E poi voglio dire un grazie Marco Pannella
Prima che si gioca anche la sua abilità fisiche
Perché una battaglia conviene fatte tante insieme siamo stati gli anni fa cartelli stia
A piazza Navona Abdeslem condizioni anche fisicamente difficili
Lo ringrazio per ciò che fa perché sicuramente anche se magari non lo sa sta facendo
Pratica di pensiero qui significa ammettere una sola a disposizione degli altri
Per fare sul serio
Le parole piene di Napolitano che lo sosteneva ringrazio questa sua opposizione
Sono quelli che ci rassicura davvero perplessi rispetto al silenzio degli altri che ascoltano questi appelli
Sentito il dovere di Sindaco ritardi richiamarmi nuovamente l'attenzione delle istituzioni
Delle forze politiche che l'opinione pubblica sull'urgente necessità di affrontare con senso di responsabilità di umanità PTCP circa costituzionale
L'articolo io lo so realtà carceraria climatiche l'Italia pare che queste parole
Scontiamo ma altri potrebbero agire in maniera
Da cambiarle consentono ascoltino
Quindi grazie Marco
Nel corso della presentazione della campagna promossa dalla Caritas diocesana di Roma sulle condizioni dei poveri in carcere don Sandro Spriano ha parlato a che delle condizioni in cui si trovano i detenuti condannati all'ergastolo e dei detenuti che sono sottoposti al l'articolo quarantuno bis il cosiddetto carcere duro
Nella realtà diciamo che ci sono dei
Delle condanne all'ergastolo che possano poi trasformarsi
Dopo trent'anni in ogni misure diverse dalla pena in carcere
E quindi per alcuni che riesce ad novantotto trent'anni le zanzare in condizionare
Possono al termine dei cinque anni di libertà e condizionare ridiventare liberi
Invece dialogo ancora molte persone che hanno il cosiddetto in passato ostativo che impedisce qualsiasi beneficio di legge ed eccoli crede in voi no in carcere
Non c'è salvezza di nessun tipo Vercelli socializzazione nessun tipo
Se basti pensare per esempio che anche chi non Castoro
Il quarantuno bis quelli condannati per associazione mafiosa camorristica eccetera
Non hanno diritto al cosiddetto trattamento penitenziario
Per cui
Non vogliono incontro valutate un incontro educatore Domenico in carcere per una sola scontare l'avvenire che questo mi sembra di costituzionalità della Costituzione prevede che appena debba poter
Va bene una sentenza unanime
Ed essere risorgere istante allora degli ergastolani Beppe investire quarantuno bis invece no non si capisce in base al quale
Concetta quando dice
Motivazione
Siamo a Roma appena terminata l'iniziativa di presentazione della campagna di sensibilizzazione a favore dei cittadini poveri in carcere promosso dalla Caritas diocesana di Roma siamo con a Daniela De Roberto presidente che l'associazione volontari in carcere della tassa nel suo intervento lei poco fa ha detto che l'esperienza del carcere hanno esperienza forte che arricchisce
E che deve essere portata fuori detta così sembra una cosa possono un po'provocatoria
Significa invece
Significa che sicuramente un'esperienza forte che sicuramente incontriamo situazioni drammatica spesso non voglio dire se non venne ma sono sicuramente
è un'umanità dolente che incontriamo hanno manetta che ha molto da chiedere molto datare
Va portata fuori lo dicevo perché spesso noi ci occupiamo del carcere ma quando il detenuto la detenuta finisce la pena esce fuori ritorna nella società
In realtà quella porta che si è aperta dal carcere per far uscire è rimasta
Completamente chiusa per la società per la società non li ha non ne vuole più sapere che i loro e realtà
Si pensa è come se noi pensassimo che ogni volta una persona viene condannata a sei mesi un anno due anni possono ergastolo che non debba mai più uscire perché quando esce non li vogliamo più allora
L'esperienza del carcere va portata fuori bisogna raccontare che le persone sono in carcere siamo noi quando sbagliamo non sono altro da noi
Forse sono più poveri questo sì Palma siamo semplicemente noi quando sbagliamo quando ci acchiappa né quando circondano o anche magari quando non sbagliamo e siamo innocentemente condannati
Perché sono persone che sono spesso tutte fuori e che dovranno tornare fuori
Che lavorare per la sicurezza vuol dire lavorare insieme a loro per un fuori diverso che vuol dire coinvolgerli
In un percorso di responsabilizzazione di cambiamento che vuol dire coinvolgerci noi in un processo di cambiamento non possiamo pensare che loro cammina piano rimaniamo uguali
Un anno e volontari in succede così quando entriamo magari qualcuno entra e pensa adesso livelli cambio tutti poi esce che è completamente cambiato
Perché comincia a pensare che questa giustizia non è giustizia
In un mondo che è una di povertà in carcere ovviamente le contiene tutte le quali sono le povertà più più pesanti più più più più gravi che si si trovano nel carcere
C'è una povertà materiale proprio mancanza di soldi casi etilene di base è sicuramente ci sono moltissimi tossicodipendenti tantissime troppe perché c'è una legge che favorisce il loro ingresso in carcere
C'è moltissima gente viene da fuori dal mondo degli dei migranti immigrati clandestini persone si sono ritrovati che faticano a vivere altro giorno ha contratto un uomo il senegalese un giovane
è condannata assai anni e mezzo perché lui vive vendendo i cd clonati
Sei anni e mezzo mi dicono è recidivo sì ma sei anni e mezzo per questo che senso ha
C'è una povertà di relazioni persone sole disperatamente sole
Che dentro anni volontari fuori non è anche più quelle poi spesso rimaniamo in contatto c'è una povertà culturale quindi nello culturale bassissimo molta merce atletismo gli andato di ritorno
Questo dimostra anche che il carcere non ha separato dalla società purtroppo lo dimostra
Nei suoi aspetti peggiori ma insomma invece questo e si tende a pensare che il carcere sia qualcosa che non ci riguarda fino a che magari non ci tocca da vicino
Purtroppo
Sul discorso per le povertà
Anche lo dimostra una così sì è vero questo io è vero anche perché
Se vogliamo dirlo con uno slogan
Intanto il disagio sociale non ce lo troviamo tutto dentro c'è chi fatica a vivere fuori fatica anche a vivere dentro e ci ed è ospite privilegiato del carcere estinto che la nostra società continuerà a pensare soluzioni penali a problemi sociali non potrà che essere così abbia è come se noi avessimo rinunciate a dare soluzioni sociali è problema la prevenzione sostegni o il welfare e allora cosa fa alla fine i problemi si accumulano
E li risolviamo mettendoli in carcere in realtà non lo risolviamo le nascondiamo per un po'
Poi escono accentuati
Un'ultima domanda la sua opinione sulla proposta di Amnesty la su cui radicali insistono tanto per appropriate su
La lotta all'articolato in alternativa
Marino della lotta per l'amnistia dei radicali e l'abbiamo affiancata anche come associazione abbiamo in verità questa battaglia pietre crediamo che sia
Una necessità l'amnistia oggi
Marco Pannella è una delle pochissime persone che coerentemente pagando
Dei prezzi anche molto alti
Porta avanti una battaglia senza d'ma che oggi è senza ritorni personali
E soltanto perché crede che sia una battaglia giusta quindi di siamo anche molto vicini e molto grata in questo momento
Che deve essere molto duro per l'Ulivo razza grazie
Al termine della presentazione della Campania della Caritas diocesana di Roma sui poveri in carcere non siamo hanno a mano a Chiaravalle collega di famiglia Cristiana ai sottolineato più volte le responsabilità diciamo possiamo dire anche i doveri di chi fa informazione chi fa comunicazione quindi noi giornalisti insomma
Scusami a fronte anche poi di quello che il che leggiamo e che vediamo in televisione sirene spezza attacchiamola manomesso tutto l'ordine pubblico e la sicurezza
E quindi in qualche modo
Lo riscriviamo all'opinione pubblica deve essere giustizialista dirà
A queste persone hanno sbagliato e quindi devono pagare
Hanno sbagliato sicuramente tribunali hanno comminata una pena quindi stanno pagando la loro pena non c'è bisogno di mettere pene accessorie negando la dignità a chi sta già scontando quello che il Tribunale ha comminato
Però
Diciamo così che poi le organizzazioni dei giornalisti il problema in qualche modo se lo pongono si fanno carte deontologiche si fanno convegni congressi però poi
Se volessimo dire qualcosa si è che spesso ce lo siamo anche portare
Dal momento dagli slogan facili di e poi a questo rientrava in campagna elettorale soprattutto certe forze politiche fanno della dell'odio la loro bandiera dal fosso dove fa ancora più responsabili anche
Quando parliamo delle forze politiche che si appellano all'odio per avere vuoti
Abitava in cambio dobbiamo essere attenti a come passare col messaggio perché i rischi e pericoli sono tanti
Ecco tout-court conosce anche la realtà interno del carcere di credo anche come volontari nel fine basato oltre oltre che come giornalista dentro da parte dei detenuti anche del personale va be'personale pavidi anche farne siamo dei gattini detenuti
Come come come giudicano quando si parla di loro il modo in cui l'informazione si pongono il problema
Ma io conosciuto sono detenuti garante poveri poveri immigrati tossici di quelli che arrivano dagli ospiti e quindi non si pongono il problema di
Come si parla di loro piuttosto quello di come farà ad avere qualche contatto con la famiglia come fare per avere un conforto problemi materiali pres materiali uscire
Un'ultima domanda da fare sulla proposta di amnistia l'iniziativa dei Radicali anche la notte di Marco Pannella come ha detto come la giudico
Assolutamente necessaria ma a questo però devono seguire anche una serie di azioni volte sia a migliorare la vita in carcere e sia a pensare a misure alternative perché
Se non sono misure alternative non ci sono sostegni per il reinserimento
Si diceva anche prima la Costituzione che non viene rispettata amnistia sì indulto uscì
Ecco molte misure per accompagnare le persone
Reinserimento
Grazie