Rassegna stampa estera

Buongiorno a discutere di Radio Radicale sabato ventidue dicembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta Devers sì temi di cui ci faremo quest'oggi partiremo dalla crisi della zona euro e tempo di di lanci in questo fine
Hanno diversi giornali scrivono che
La zona euro si è salvata nel due mila e dodici ma
Con ogni probabilità
Ci vorrà molto tempo per che sia definitivamente al sicuro questo per esempio scrive l'Economist nella rubrica
Settimanale ciò le manda il titolo non tutte le speranze sono perdute ci occuperemo anche dell'Italia che
Crea qualche preoccupazione a livello di zona euro e di mercati in particolare in vista delle elezioni sempre l'Economist pubblica un'analisi sullo aiuto dell'Italia cioè
La Lombardia che sarà decisiva per i destini elettorali di silenzio Berlusconi parleremo poi
Dell'Egitto oggi si tiene il secondo turno del
Referendum sulla Costituzione è un po'islamista voluta dal presidente Mohamed morsi dei fratelli mussulmani anche su questo prenderemo l'Economist un editoriale
Secondo cui morsi sta andando nella direzione sbagliata chiuderemo con altri due temi la Siria e quanto sta accadendo sul terreno che è un'opportunità secondo il Financial Times e un'analisi di
Rula calasse poi la Russia ieri c'è stato un vertice a Bruxelles tra Vladimir Putin irresponsabilità
Europei Guardian pubblicato un editoriale reputi nel ritorno ai vecchi tempi c'è un raffreddamento nelle relazioni tra Mosca e l'Occidente perché il Presidente russo non ha alcuna volontà
Di spingere per le riforme democratiche ma cominciamo con
La crisi della zona euro che è stata superata almeno per il due mila e dodici così la vede l'Economist nella rubrica Jean le mani e non tutte le speranze sono perdute l'euro è sopravvissuto al due mila e dodici
Ma ci vorrà ancora molto tempo perché sia definitivamente al sicuro scrive il settimanale britannico chi
Aveva predetto l'Apocalisse si sta rimangiando le sue parole la Grecia non ha lasciato l'Euro l'euro non è collassato probabilmente non accadrà nemmeno nel due mila tredici
Citigroup ha rivisto le sue probabilità di una Black Street di un'uscita per la Grecia dal novanta al sessanta per cento e questa settimana standard rincorsa alzato il rating della Grecia di sei
Livelli
Il punto è che i pessimisti non avevano sottovalutato i problemi dell'euro semmai avevano sottovalutato la volontà politica di fare abbastanza per fermare una disintegrazione della moneta unica anche se non abbastanza per riparare i suoi problemi strutturali
Il Trattato di Maastricht ricorda l'economista creato una moneta unica senza un unico Stato ogni paese doveva essere responsabili delle sue politiche economiche di bilancio
Correggo le spesso ignorate che dovrebbero impedire di accumulare troppo debito non dovevano esserci Bay lauto salvataggi né diretti né da parte la Banca centrale europea
Ma gradualmente la necessità di fronteggiare caos di Bilancio diventato una responsabilità collettiva in questo due mila dodici
Come nell'Inferno di Dante l'euro si è spostato dall'ottavo girone in cui peccatori sono immersi negli escrementi al terzo girone dove piove fuoco sui bestemmiatori
La strada per la salvezza però è ancora lunga economie spiega che ci sono stati alcuni e venti positivi il fondo salva stati diventato permanente i leader hanno deciso di salvare il primo peccatore la Grecia
I problemi stanno italiano spinto a condividere responsabilità i rischi anche sulle banche
Infine la zona euro sta allontanandosi anche dalla sua ossessione per l'austerità ma l'azione più importante nel due mila dodici è stata la promessa del Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi di fare tutto quanto necessario per evitare la disintegrazione dell'azione europea tutto questo benvenuto ma ora il pericolo è la compiacenza
Che i leader si fermino vale per la Banca centrale europea visto che la sua promessa non è stata ancora messa alla prova sulla zona euro sarà riluttante usare il suo grande bazooka i mercati potrebbero
Allarmarsi nuovo poi c'è il problema della recessione in particolare nei Paesi in difficoltà dove
La disoccupazione continua ad aumentare a meno di un ritorno alla crescita sarà più difficile ridurre i deficit il debito ma enterale banche rimarranno vulnerabili
La recessione la disoccupazione sollevano anche rischi di boomerang politico la Grecia
Politicamente sempre il medico l'incertezza si è spostata in Italia al Primo ministro tecnico Mario Monti annunciato le sue dimissioni nelle elezioni sono previste in febbraio Silvio Berlusconi è tornato dalla tomba per denunciare i tagli alla spesa dell'egemonia tedesca
Alla fine però secondo me economisti destini dell'euro dipenderanno anche
Dalle scelte dei paesi creditori soprattutto la Germania Germania che ha elezioni nel settembre due mila tredici e dove anche la Merkel e sempre più cauta impegnare i soldi dei contribuenti tedeschi
Idea alternativa di creare idea francese di appelli francesi scusate per gli eurobond sono stati rigettati mesi fa l'idea alternativa di creare un bilancio autonomo della zona euro per aiutare i Paesi a superare gli shock economici
è stata ammazzata all'ultimo Consiglio europeo di dicembre questa ed altre proposte erano contenute in un documento della Commissione
E in una road map del Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy per riformare
Nel lungo periodi o la zona Euro con anche riforme dei trattati all'apice dalla crisi leader europei avevano sentito la sita di delineare una visione di lungo periodo per rassicurare i mercati ora che la pressione dei mercati venuta meno anche la visione di lungo periodo è scomparsa
Non è morta in ibernazione dice il Ministro per gli affari europei finlandese Alexandra stabile che però ammette che la prospettiva di una grande modifica dei trattati per strutturale lei euro
Sta svanendo per un futuro prevedibile non ci sarà un vero federalismo di bilancio
Questo potrebbe bastare all'euro per sopravvivere ma non per prosperare al meglio la conseguenza sarà un rallentamento della ripresa nei Paesi periferici
Al peggio la mancanza di un piano di lungo periodo invierà i inviterà i mercati a spingere l'euro di nuovo sull'orlo dell'inferno finanziario così tra l'altro
L'Economist che a proposito di inferno
Pubbliche dedica a questo tema
La sua copertine tutta una languida inferno che riguarda un po'tutto il mondo non solo la zona euro ma tutto il mondo occidentale non solo anche i Paesi in via di sviluppo
Il Medioriente su questo torneremo tra poco ma rimanendo sulla moneta unica anche Wall Street Journal Europe ieri pubblicava un'analisi abbastanza positiva
Gli stessi e non fibre sulla bilancio di questo due mila e dieci la crisi entra nella sua fase politica il titolo
Scrive il wall street journal potrebbe essere difficile da digerire per alcuni ma chi ha scommesso sulle dichiarazioni di fiducia degli interrompere l'inizio dell'anno sulla sopravvivenza della zona euro potrebbe
Aver accumulato un sacco di soldi detentori di bond greci portoghesi e irlandesi alle infatti ottenuto profitti sostanziali visto che i rendimenti
Di questi titoli sono calati in modo netto quelli che hanno fatto i loro calcoli sulla base delle nostre valutazioni hanno guadagnato quelli che predice fanno altre cose si sono sbagliati ha spiegato il Presidente della Commissione forse non a Barroso in un'intervista
Al Wall Street Journal le previsioni per la zona euro sono migliorate perché abbiamo dimostrato che siamo seri quando diciamo di essere pronti a fare tutto quanto necessario per assicurare la stabilità finanziaria dall'azione euro quest'anno secondo Barroso
è stato segnato dall'annuncio della BCE di una nuova politica per proteggere i mercati dei bond
Dall'azione dei Governi per mettere sotto controllo le finanze pubbliche ad alcune riforme economiche ambiziose dal rafforzamento del fondo sono bastati dalle proposte per rafforzare l'integrazione economica
E dai primi passi verso un'unione bancaria per Barroso la crisi non è ancora finita leader devono evitare di compiacersi di adagiarsi
Ma il Presidente della Commissione secondo Wall Street Journal non è il solo a concludere che qualcosa di importante accaduto riducendo i rischi finanziari per l'euro nel due mila e dodici anche nel due mila tredici
Stando alle forse sembra condividere questo sentimento in particolare dopo la sua decisione di alzare il rating la Grecia per la determinazione dimostrata
Dagli europee per mantenere Atene nelle euro nonostante la tentazione di molti e Berlino anche spendere la Grecia dall'euro spiega ancora Stephens Hitler
Questo scenario comportava troppi rischi politici ed economici per la Germania e per l'Unione monetaria nel suo insieme
Non è detto però che la pazienza tedesca durerà ancora lungo visto che le elezioni sono in vista e la questione centrale per il Governo tedesco rimarrà quanto la Germania disposta a rinunciare in termini di crediti che la Grecia non sarà
In grado di restituire insomma la zona euro ha fatto molto nel due mila e dodici per rafforzare la sua credibilità in particolare la
L'elemento centrale per Stephens titolare è stato l'annuncio di Mario Draghi
E l'impegno per la Grecia gli osservatori però temono che senza la pressione dei mercati finanziari leader della zona euro ora rallenti non lo sforzo per ristrutturare la loro unione monetaria
Ma di venti del due mila dodici suggeriscono anche che la cacciata di un Paese dalla zona euro e molto meno probabile di quanto lo fosse all'inizio
Dell'anno e di conseguenza anche la prospettiva di un contatto finanziario generalizzato qual è il problema è che c'è un altro rischio
Che deriva
Dal continuo malessere economico in molti Paesi colpiti dalla recessione e alle prese con ulteriori austerità
L'amara medicina necessaria molti Paesi per restare nell'Euro sarà molto difficile da digerire per i Governi e per i cittadini di questi Paesi
Per alcuni il prezzo potrebbe essere troppo alto e lasciare il blocco monetario potrebbe diventare un'opzione politicamente attraente se la crisi della zona euro può aver superato la sua fase finanziaria la fase politica e solo all'inizio così
Il Wall Street Journal Europe in questa analisi di stessa in sigle e a proposito di fase politica ben in Italia l'avvio di questa campagna elettorale
Crea qualche preoccupazione lo stesso Economist ieri pubblicava un'analisi sulle prospettive elettorali
Di Silvio Berlusconi che è tornato ad essere protagonista della campagna elettorale proprio per i suoi attacchi a le politiche di austerità all'una Germania
Nonostante andrebbe ricordato proprio lui fu proprio il Governo Berlusconi a
Anticipare per esempio di un anno il pareggio
Di Bilancio e a far poco durante i primi anni in questo suo ultimo mandato come presidente del Consiglio
Per riformare l'Italia ad ogni modo l'Economist lo Aldo dell'Italia i destini elettorali di Berlusconi saranno decisi che la sua Lombardia tra i souvenir dell'ufficio di Gabriele Albertini c'è una vecchia macchina da scrivere che era appartenuta
Ad Indro Montanelli un giornalista conservatore cui scontri con il suo editore Silvio Berlusconi
Sono una leggenda in Italia Albertini ex sindaco di Milano eletto al Parlamento europeo con il PdL di Berlusconi ha seguito le tracce di Montanelli decidendo di corretta la Presidenza della Regione Lombardia senza l'appoggio del PdL
E ci sono altri che si stanno avventurando sulla stessa strada di Albertini la decisione di Berlusconi di correre
Per il posto di primo ministro alle elezioni che coincideranno con il voto lombardo stanno spaccando la destra italiana
Questa settimana un'altra personalità importanti Ignazio la Russa ha lanciato un nuovo gruppo di transfughi composto soprattutto da ex o fascisti del PdL
In Lombardia e qua forse sta appunto la dimensione europea delle elezioni italiana è particolarmente evidente
Gli italiani devono decidere se sono in Europa o meno spiega Albertini che vuole che Mario Monti rimanga come primo ministro Albertini sta facendo campagna contro la deriva populista di Berlusconi
E sui piani di forgiare una nuova alleanza con la partito antieuropeista della lega Nord anche il leader della lega Roberto Maroni vuole diventare governatore della Lombardia il PdL non intenzionato presentare un candidato per sfidarlo
La speranza di Berlusconi di influenzare il prossimo Parlamento italiano dipende dalla conquista dei sei di alcuni seggi al Senato
Per questo bisogno della lega perché almeno un quarto dei seggi del Senato sono attribuiti alla roccaforti della lega la Lombardia e il Veneto
Il programma di Berlusconi abolizione dell'IMU
Attacco contro lo spread che è un complotto scontro con la Germania egoista combacia con lei
Idee della lega tradizionalmente xenofoba
Ma questo programma è anche pieno di pericoli per le imprese lombarde
La Lombardia e il cuore dell'economia italiana con un PIL che corrisponde a quello dell'Austria che rappresenta un quinto di quello italiano
Molte imprese dipendono dagli ordini che arrivano dal nord delle Alpi e questo ma anche Maroni lo sa benissimo e qui l'economista approfondisce le contraddizioni
Sia del strategia elettorale o tattica elettorale di Berlusconi sia di quella della lega
Alessandro Darold autore di un uomo libero sulla lega dice che l'obiettivo di Maroni realtà e di uscire dal gruppo anti europeo l'Europarlamento adottare un programma meno ostile all'Europa anche se critico del libero mercato
Soprattutto Maroni voleva leghe in giacca e cravatta dice Darold ma dopo aver epurato il suo partito per gli scandali che hanno colpito i suoi leader come il fondatore Umberto Bossi valori potrebbe essere costretto a un'alleanza imbarazzante con Berlusconi a sua volta immerso
Per gli scandali personali giudiziari Maroni infatti bisogno di quel che resta del PdL per diventare governatore Lombardia tanto quanto Berlusconi ha bisogno della lega a livello nazionale
Maroni nessun partito sono tra l'incudine e il martello i responsabili della lega si sono incontrati a Milano diciassette dicembre per discutere la loro strategia senza riuscire a prendere alcuna decisione così tra l'altro
Tra l'altro l'Economist che però a questo articolo lascia intendere la profonda contraddizione per l'appunto della strategia anche europea di Berlusconi alla fine del nord che conta molto per il Senato
Dipende in qualche modo però sua ricchezza economica darla attiva Germania dalla germanico vista come la definisce del Rusconi ad ogni modo
Siamo siamo quasi in chiusura quindi affrettiamo Cina affrontare gli ultimi tre temi di oggi poiché per qualche giorno non ci sentiremo più almeno in questo
Spazio sempre l'economista indicava uno dei suoi editoriali all'Egitto a oggi si vota per
La seconda settimana consecutiva sul referendum per i sapori islamisti
Sulla Costituzione
Andare nella direzione sbagliata il titolo dell'editoriale del settimanale moment morsi deve accomodare l'opposizione laica se necessario l'Occidente deve costringere a farlo è quasi certo che la costituzione che Mohamed morsi il presidente egiziano presentato al popolo otterrà il via libera
Nel referendum in due fasi quindici dicembre una maggioranza di lettori dieci province ho detto sì anche se il cinquantasette per cento dei sei milioni di elettori al Cairo detto no
Oggi gli altri in gran parte conservatori andranno a votare probabilmente diranno sì morsi sui fratelli musulmani potrebbero concludere di avere un mandato per guidare
L'Egitto in una direzione islamista allontanandosi da una politica più aperte permissiva ma si sbaglia avrebbero
Questa linea di pensiero rischia di piombare l'Egitto in un periodo di instabilità e povertà che alla fine danneggerà anni islamisti come chiunque altro islamisti più pragmatici tra cui forse c'è anche morsi devono cambiare corso finché sono ancora in tempo
Anche se la Costituzione ottenesse l'avvallo popolare non sarà comunque un plebiscito
I cristiani copti che rappresentano un decimo della popolazione sono spaventati da un documento dal sapore islamista come molti egiziani la
Hai Cibrario di sinistra e nonostante i risultati del referendum a causa della situazione economica i fratelli musulmani stanno perdendo popolarità
Insomma morsi suoi alleati farebbero meglio rispettare le opinioni diverse smettere di minacciare gli oppositori politici come nemici mortali che cosa Pirano contro
Di loro insieme agli occidentali senza Dio come gesto conciliatorio
Non si dovrebbe usare i suoi poteri di nomina per assicurare che il Consiglio della sciura diventi più rappresentativo includendo più laici cristiani
E permettendo questo organismo di inventare le parti più settari e antidemocratiche della nuova Costituzione l'opposizione da parte sua
Deve iniziare ad affidarsi più ai negoziati e meno alle manifestazioni inoltre
Deve concentrarsi sulle prossime elezioni ora che si è unita per la prima volta sulla questione del referendum l'Occidente giustamente rimasto fuori dalla politica egiziana ma ora che la Costituzione è stata scritta
Farebbe bene a sollevare le sue preoccupazioni sulla direzione di
Mohamed morsi all'inizio della primavera araba
Gli ottimisti sperando che la democrazia liberale avrebbe contagiato tutta la regione i pessimisti prevedevano Isla misti al potere a lungo e con metodi non diversi da regimi
Laici precedenti diventi recenti in Egitto stanno dando ragione i pessimisti ma ricorda l'economista il vecchio sistema è fallito proprio perché i Governi compressivi avevano ignorato la volontà dei loro cittadini
Non è troppo tardi per morsi
Per dimostrare di aver imparato questa lezione così il settimanale britannico sulla Siria invece vi segnaliamo un'analisi ieri per farla sul Times di
Rula calasse sulle nuove opportunità dovute a la modifica degli equilibri nella guerra
Civile
Siriana in particolare il fatto che ormai la fine di Assad sia data per certa perfino dei russi ha proposto dalla della Russia ieri c'è stato un vertice a Bruxelles con Vladimir Putin
Il Guardian approfittato per pubblicare un editoriale constatando il ritorno ai vecchi tempi non c'è nessuna volontà di riforma politiche democratica
Non si sa perché si parli di vecchi tempi realtà
Da quando Vladimir Putin al potere e anche nel periodo
Con niente del pal Cremlino beh
La situazione è rimasta più vero sempre la stessa ma ci fermiamo David Carretta una buona giornata all'ascolto di Radio Radicale