Tra gli argomenti discussi: Corte Costituzionale, Diritto, Giustizia, Intercettazioni, Magistratura, Napolitano, Penale, Presidenza Della Repubblica, Procedura, Sicilia, Telefonia.
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avvocato, presidente del Comitato Radicale per la Giustizia "Piero Calamandrei" (RADICALI ITALIANI)
La sentenza numero uno del due mila tredici della Corte costituzionale risolutiva del conflitto sollevato dal Presidente della Repubblica
Nei confronti dalla procura di Palermo in tema di modalità di trattamento e di distruzione di intercettazioni telefoniche
Che vedano come interlocutore il Capo dello Stato è una sentenza magistrale sulle sue motivazioni
Magistrale nella ricostruzione del quadro costituzionale
Magistrale nella ricostruzione delle norme del processo penale relativa all'attività di intercettazione telefonica o ambientale di conversazione tra persone in genere
Non poteva essere diversamente perché chi conosca l'estensore di questa sentenza l'avvocato Giuseppe Frigo
Giudice della Corte al quale la giustizia penale italiana già deve moltissimo essendo egli stato l'estensore di alcune
Fondamentali sentenze della Corte in questi ultimi anni
Che da sole stanno per quanto l'impresa appaia pressoché pus impossibile tenendo ancorato il nostro sistema processuale e sostanziale
Faticosissima mente i fondamenti della civiltà giuridica occidentale
La sentenza naturalmente molto complessa e merita uno studio di un'attenzione che non consento c'è certo di formularne commenti sommari meno che mai se necessariamente da contenersi come nel caso di questa rubrica in pochi minuti
Vorrei perciò limitarmi a sottolineare
Quello che in termini tecnici si chiama un obiter dictum di questa sentenza
Cioè l'affermazione incidentale di un principio di diritto in un contesto nel quale
La materia di tale enunciazioni enunciazione non era esattamente quella devoluta al giudizio in questo caso dalla Corte costituzionale
Ed è un obiter dictum di grande rilievo che provo a sintetizzare in termini per quanto possibili esplicativa
Ricorderete che una delle questioni centrali se non la questione centrale atteneva alla modalità di distruzione delle intercettazioni delle conversazioni del Presidente Napolitano
Valutate comunque dalla procura di Palermo come penalmente irrilevanti
Sosteneva la procura di Palermo che la sulla procedura previsto dal Codice di rito è quella di un'udienza davanti al G.I.P. partecipata da tutte le parti processuali
Nel corso delle quali si discute dell'eventuale distruzione delle registrazioni ed all'esito della quale il giudice assume la sua decisione
In tal modo però il contenuto delle intercettazioni Veneto tutte le parti processuali conosciute
Ed è questo sosteneva la Presidenza dalla Repubblica nel sollevare il conflitto che non può e non deve accadere se non violando sì le prerogative del Presidente
Ebbene nell'accogliere le ragioni avanzate dalla Presidenza della Repubblica la Corte evidenzia come in realtà il nostro sistema processuale distingua due diverse procedure di distruzione di intercettazioni inutilizzabili
Una prima è quella che riguarda dice la Corte intercettazioni divenute inutilizzabili per vizi procedurali si pensate sensi pensi ad esempio le intercettazioni non ritualmente autorizzata
Queste dice la Corte sarebbero nel loro contenuto in sé conoscibili
Dunque per essa trova applicazione ragionevolmente la procedura richiamato dalla procura di Palermo che prevede il deposito di quell'intercettazione
Poi la comunicazione alle parti processuali la conoscenza da parte di queste del loro contenuto la discussione davanti al giudice la decisione del giudice circa le eventuali distruzione
Ma esiste una seconda e diversa categoria di intercettazioni il cui contenuto e si inconoscibile sono intercettazioni non utilizzabili dice la Corte per ragioni sostanziali
Derivanti dalla violazione di una protezione assoluta del colloquio per la qualità degli interlocutori o per la pertinenza del suo oggetto
L'accesso delle altre parti del giudizio scrive ancora la corte con rischio concreto di divulgazione dei contenuti del colloquio anche al di fuori del processo
Mani filiere ebbe l'obiettivo perseguito sacrificando i principi e i diritti di rilievo costituzionale che si intende salvaguardare ebbene questo è l'obiter dictum di cui vi parlavo all'inizio fra queste vi è certamente vi sono certamente
Le intercettazioni relative a colloqui tra i difensori dei propri assistiti
Dunque
Per queste intercettazioni
Tra le quali rientrano quelle relative al Capo dello Stato
Ma appunto anche quelle tra il difensore i suoi assistiti deve applicarsi
La diversa procedura della distruzione disposta dal giudice senza partecipazione alle altre parti del SUAP e infatti spiega la Corte non è prevista nelle ipotesi dell'articolo duecentosettantuno del Codice di rito
Tra queste dunque rientrano le confessarsi le conversazioni professionali con il difensore dei quali dunque andranno distrutte senza essere essere rese note alle parti nel loro contenuto
Perché il valore della segretezza ed il diritto di difesa prevale dice provvidamente la Corte su astratte simmetria processuale dobbiamo dunque
Alla
Iniziativa della Procura di Palmi di Palermo qualunque fosse la sua intenzione
L'affermazione è ora di un fondamentale principio di rafforzamento costituzionale del diritto di difesa
Che segna un passo avanti formidabile in ordine a questa delicatissima materia beh che un caso davvero clamoroso direi di eterogenesi dei fini buona giornata a tutti
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