Consumo di suolo e dissesto idrogeologico. La puntata settimanale di Fai Notizia

Benvenuti da Simone Sapienza l'appuntamento settimanale con fai notizie punto it informata di inchieste di Radio Radicale in onda ogni lunedì mattina questura
Con questo progetto Radio Radicale finanzia e dà spazio dei contributi elaborati dai collaboratori esterni alla redazione
Giornalisti freelance attivisti ricercatori e quanti vogliono partecipare alle inchieste lanciate sul sito internet del formato oppure
Proporre un proprio tema potete visitare il sito www punto fa notizia pulpiti per informarvi sulle nostre proposte di collaborazione
E sulle inchieste pubblicate fino ad oggi questa puntata è dedicata all'urbanistica e in particolare al tema del consumo di suolo
Su fa notizia potete trovare numerosi articoli che affrontano il lungo e largo questo argomento
Esempi di dissesto
Il geologico piani urbanistici non rispettati ma anche prospettive alternative possibili che propongono la conversione ecologica dei territori su questo l'esperienza di radicali presenti nella legislatura appena conclusa
Sono un lascito importante anche per questo nuovo Parlamento
Il primo articolo e di Marco era mucche è uno degli autori principali che per fare notizia seguire queste tematiche
Il titolo del suo articolo è all'agenda Monti sul consumo di suolo manca un agente credibile il nulla di fatto del ministro Catania dopo i proclami iniziali
A leggerlo per noi è Tino con la Cillo buon ascolto da Simone Sapienza questa e fa notizia Radio Radicale
I proclami estivi del ministro Catania
In relazione al fatto che i Comuni possono utilizzare i contributi dovuti del rilascio dei permessi di costruire al fine di finanziare la spesa pubblica locale il Ministro delle politiche agricole Mario Catania nell'intervista pubblicata nel numero fra costano del Corriere della Sera sette
Aveva proclamato solennemente
Ecco quello sarà tassativamente vietato
Il disegno di legge per il contenimento del consumo di suolo presentato dallo stesso ministro è adottato dal Consiglio dei Ministri il quattordici settembre scorso sono in merito a ciò era stata erroneamente prevista la solo abrogazione del comma otto articolo due della legge duecentoquaranta del due mila sette
Invece sarebbe giustamente in corso d'opera
In realtà la norma del due mila sette contiene o più correttamente conteneva
Soltanto il limite percentuale massimo dei contributi per il rilascio dei permessi che i Comuni possono destinare alla copertura delle spese correnti il cinquanta per cento più il venticinque per cento utilizzabili per spese di manutenzione ordinaria del verde
Delle strade del patrimonio comunale
Ed era stata approvata con il solo obiettivo di limitare gli effetti della cancellazione avvenuta con il DPR tre ottanta del due mila uno
Del vincolo di destinazione dei contributi in questione originariamente previsto dall'articolo dodici della legge Bucalossi
Con la cancellazione in di questo vincolo e dunque mancanza di una riserva di legge i comuni infatti hanno potuto anzi dovuto utilizzare le entrate indistintamente per pareggiare le uscite
Per la sua natura di norma tampone l'articolo due comma otto della legge duecentoquarantaquattro del due mila sette valeva per un periodo temporale di predefinito che con la legge dieci del due mila undici era stato esteso al due mila dodici
Abrogare soltanto a norma del due mila sette come previsto inizialmente dal testo adottato dal Governo lo scorso mese di settembre
Non avrebbe concorso a spezzare il circolo vizioso tra finanza locale e consumo del suolo ma al contrario avrebbe semplicemente reso in Comuni ancor più liberi dell'impiego delle somme riscosse al momento del rilascio dei permessi di costruire
I tecnici della Conferenza Unificata hanno corretto l'errore di impostazione del Governo
Inserendo nel testo del disegno di legge ci successivamente il Governo ha approvato un articolo il numero sette con il quale si prevede di ristabilire un vincolo di destinazione delle somme derivanti dalla riscossione dei contributi
Per il rilascio dei permessi di costruire inattesa a questo punto lunga dell'approvazione del nuovo regime normativo
Il Governo mettendo l'iniziale orrore di impostazione anche accolto un ordine del giorno nella deputata radicale Zampatti con il quale si era impegnato a prorogare per il due mila tredici
L'efficacia proprio della norma del due mila sette che il ministro catanese al mente riteneva sufficiente abrogare per cancellare il rapporto vizioso tra consumo del suolo e spesa pubblica locale l'epilogo
Ma nella legge di stabilità con la quale tra le altre cose sono state disposte le proroghe normative solitamente adottati con il cosiddetto decreto milleproroghe
Tra le misure da prorogare non è stato inserito il comma otto articolo due nella legge duecentoquarantaquattro del due mila sette
Disattendendo sia l'ordine del giorno radicale sia l'intenzione stile del ministro Catania
Sul fronte del contrasto del consumo di suolo si può dunque descrivere l'attività del Governo in particolare del ministro Catania non soltanto con un nulla di fatto dovuto allo scioglimento anticipato delle Camere
Ma come un passo indietro dal momento che per l'anno due mila tredici i Comuni sono liberi di utilizzare senza alcun vincolo il limite le somme che prevedono di incassare al rilascio dei permessi di costruire
Quella del ministro Catania per il quale l'UDC di Casini ha un posto in lista secondo le ricostruzioni giornalistiche è stata un'agenda con autorevoli sponsor come Sergio Rizzo
Che arrivato a descrivere il ministro come un novello Fiorentino sullo ma senza un agente in servizio permanente effettivo
Per questo motivo è bene che il professor Monti ricerche anche altri interlocutori sulla materia istruttori meglio la sua agenda nella quale si proclama di nuovo
Che occorre fermare la scientifica recenti fichi azione limitare il consumo di superficie agricola come proposto nel disegno di legge per la valorizzazione delle aree di rigore il contenimento del consumo del suolo
Un'altra gente è possibile gli obiettivi e le parole mancanti nelle trenta pagine del professore di un ordinato governo del territorio e dunque di un uso parsimonioso del suolo e di risorse naturali oltre che di una generale qualificazione dell'ambiente nel quale viviamo
Non possono essere fatti coincidere con la sulla tutela delle aree agricole ne resterebbero fuori le aree che non hanno vocazione produttiva agricola
Le aree libere del cosiddetto spazio per urbano le aree naturali protette i corridoi discontinuità ecologiche all'interno dei conglomerati urbani
Resterebbero parimenti negletto il fatto che la tutela ha dei costi équipe il principio chi inquina paga anzi a firma pienamente se le risorse prelevati contribuiscono unitamente ad altre da cercare
A far vivere il principio complementare in base al quale chi garantisce prestazioni ambientali
Deve poter essere compensato
Per i ticket problèmes non ci sono soluzioni vocali ci vuole un'azione pubblica territoriale sorvegliata ai diversi livelli da condurre attraverso una pluralità di strumenti e nel rispetto delle prerogative costituzionali dei diversi soggetti
Allo stato infatti viene riservato il potere legislativo esclusivo sull'ordinamento civile e dunque sullo Statuto della proprietà
Sui livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e sulla tutela dell'ambiente dell'ecosistema e dei beni culturali
Ciò basterebbe per inserire nell'agenda di Monti o del prossimo Governo la maggiorazione dei contributi dovuti per il rilascio del permesso di costruire nel caso in cui gli interventi autorizzare interessino aree libere non urbanizzate
Con determinati livelli di utilità naturalità
C'è una disciplina delle forme di utilizzo delle somme riscosse
Servono a poco invece solita riforme legislative su materie come l'agricoltura che non sono inserite neanche tra quelle a legislazione concorrente rispetto alle quali
Non occorre scomodare il cantore della Costituzione Roberto Benigni per ricordarsi che
Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato
Bene torniamo in studio chi vi parla e Simone Sapienza state ascoltando la puntata di fai notizia il format di inchieste di Radio Radicale con la voce ditino con la Cillo abbiamo scortato l'articolo all'agenda Monti sul consumo di suolo manca un agente credibile il nulla di fatto del ministro Catania dopo i proclami iniziali di Marco era morto
Continuiamo sempre sul tema che abbiamo scelto questa settimana e continuiamo a leggere gli articoli che potete trovare sul nostro sito www punto fai notizia appunto detti
Ci spostiamo a Roma con un articolo sul piano regolatore un articolo direi molto interessante quanto tecnico quindi ci vuole un po'di pazienza ma rivela alcuni aspetti che non troverete su nessuna testata giornalistica
Tanto meno romana scadenze importanti che cadono in questi giorni con ripercussioni su molte zone della capitale nel silenzio totale della politica e appunto dei giornali
Il titolo è un Piano regolatore con vincoli sulle aree pubbliche ormai scaduti che le toppe
Del due mila otto
A leggerlo per noi è Gabriella tesoro
In base alla normativa vigente rispetto alle aree alle quali piani regolatori attribuiscono una destinazione pubblica le amministrazioni hanno cinque anni per dichiarare la pubblica utilità dell'opera da realizzare nell'aria e procedere alla sua acquisizione
Se ciò non avviene entro il termine stabilito il vincolo preordinato dell'espropriazione decade
E se non viene ritirato dall'Amministrazione comunale le aree divengono prive di destinazione urbanistica e possono essere realizzati gli interventi previsti dall'articolo nove del Testo Unico delle disposizioni legislative regolamentari in materia edilizia
Le aree con destinazione pubblica identificate dal Piano Regolatore Generale del Comune di Roma stanno andando incontro a questa sorte il Piano Regolatore Generale del Comune di Roma infatti è stato approvato il dodici febbraio due mila otto
L'avviso dell'avvenuta approvazione è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il quattordici marzo di quell'anno e dunque il Piano regolatore e divenuto efficace da quella data
Se tutto ciò va considerato un fatto fisiologico la logica conseguenza dell'assetto normativo sommariamente richiamato lo è un po'meno il disinteresse della politica romana troppo presa da un altro tipo di scadenze quelle elettorali
E in particolare l'impreparazione dell'Amministrazione in carica che non dispone e non rende pubblico un quadro aggiornato dello stato di avanzamento delle operazioni di attuazione delle previsioni pubbliche del piano regolatore
Con cui sapere quante di queste aree debbano ancora essere acquisite e utilizzate
A conferma ulteriore di questa impreparazione e soprattutto della scarsa cura dell'Amministrazione in carica rispetto alla disciplina urbanistica vigente
Va osservato anche che a cinque anni di distanza dall'approvazione del Piano regolatore il lavoro di grafici trazione che avrebbe dovuto consegnare a Roma al suo piano regolatore in bella copia
Senza le toppe frettolosamente messe al momento dell'approvazione del due mila otto
A causa delle dimissioni anticipate il sindaco in carica candidato premier Walter Veltroni non è stato portato a termine e il piano regolatore alla vigilia del suo quinto compleanno continua a portare le toppe
Sul destino delle aree con destinazione pubblica in base al piano regolatore generale del Comune di Roma
Va tenuto presente che il quattordici marzo due mila tredici saranno trascorsi cinque anni dal giorno nel quale è stato pubblicato l'avviso dell'avvenuta approvazione e dell'entrata in vigore del Piano regolatore
E dunque i vincoli preordinati all'espropriazione sulle aree destinate al verde e i servizi pubblici che il medesimo piano regolatore individuato in base alla normativa vigente dovranno essere reiterati ovvero decadranno
L'articolo nove del decreto del Presidente della Repubblica trecentoventisette del due mila uno
Stabilisce infatti che il vincolo preordinato all'esproprio alla durata di cinque anni e se entro questo arco temporale non viene dichiarata la pubblica utilità dell'opera e dunque non si procede alla funzionalizzazione pubblica dell'aria
Il vincolo preordinato all'esproprio decade e trova applicazione la disciplina dettata dall'articolo nove del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia
In merito alle aree con destinazione pubblica all'articolo ventidue comma otto delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore del Comune di Roma prevede che in caso di decadenza e mancata reiterazione dei vincoli
Trova applicazione il meccanismo per attivo previsto dalle stesse norme del Piano regolatore della cessione compensativa
Questo istituto utilizzabile a regime rispetto a una parte delle aree con destinazione pubblica individuate dal piano regolatore
Prevede in alternativa all'espropriazione per pubblica utilità la possibilità di acquisire la disponibilità dell'aria attraverso un accordo con il proprietario
I termini dell'accordo fissati dall'articolo ventidue delle norme tecniche sono i seguenti
Al proprietario dell'area con destinazione pubblica viene riconosciuta una quota di edificabilità realizzabile in una porzione della medesima area ad acquisire il dieci per cento oppure trasferibile in un'area fabbricabile
A condizione che il restante novanta per cento dell'aria ovvero la sua interezza nel caso in cui i diritti edificatori vengano utilizzati in un'aria diversa venga ceduta all'Amministrazione al fine di poter realizzare l'attrezzatura
Nel momento in cui decadranno i vincoli non verranno ritirati anche perché ciò comporterebbe perfetto di un consolidato orientamento giurisprudenziale la corresponsione dell'indennizzo da calcolare sulla base del valore venale delle aree
Rispetto alle aree con destinazione pubblica individuate dal piano regolatore troverà generale applicazione il meccanismo della cessione compensativa con una clausola ulteriore contenuta nel già citato comma otto dell'articolo ventidue delle norme tecniche di attuazione
In base alla quale nel caso in cui i proprietari non aderiranno al progetto preliminare che l'Amministrazione dovrà sottoporre loro le aree assumono gli indici e le destinazioni
Stabiliti dalle norme statali in materia di attività edilizia
Il che significa che esperita questa specifica procedura prevista dalle norme tecniche di attuazione del Piano regolatore di Roma rispetto a queste aree vale quanto previsto dalla legislazione vigente
E dunque l'articolo nove del già citato decreto del Presidente della Repubblica trecentottanta del due mila uno
Tutto ciò accade perfetto di quanto previsto dalla legislazione vigente quello che va evidenziato però e il modo nel quale l'Amministrazione capitolina non si stia preparando alla gestione di questa fase amministrativa
E dunque l'effettiva incertezza giuridica nella quale stanno per entrare le aree con destinazione pubblica previste dal piano regolatore
Basta considerare che a oggi l'istituto della cessione da applicare in via generalizzata tutte le aree con destinazione pubbliche ancora da acquisire
Non abbia avuto una ordinarie sistematica applicazione o forse non è stato mai utilizzato a ulteriore conferma dell'impreparazione della macchina amministrativa va rilevata anche la scarsa cura che è stata prestata la gestione del piano regolatore
E in modo particolare delle sue previsioni pubblica il Piano Regolatore Generale del Comune di Roma approvato nel due mila otto comprende anche un apposito elenco gestionale dedicato i cosiddetti standards urbanistici
Completo di tabelle nelle quali sono state quantificate al due mila otto le aree da reperire per il soddisfacimento dello Standard fissato
Che è pari a poco più di trentacinque metri quadri per abitante per una superficie complessiva di centoventi milioni di metri quadri
Dei quali circa cinquantatré milioni nella disponibilità dell'Amministrazione e i restanti sessantasei da acquisire e funzionalità
Inoltre sono state distinte le diverse modalità di acquisizione delle aree previste vale a dire cessione gratuita nell'ambito dei programmi urbanistici espropriazione per pubblica utilità e la già richiamata cessione compensativa
A distanza di poco meno di cinque anni dall'approvazione del piano regolatore è lecito domandarsi se l'Amministrazione disponga di dati aggiornati in merito allo stato di attuazione delle previsioni pubbliche del piano regolatore vigente
Il fatto che non sia stato pubblicato un aggiornamento delle tabelle riferite all'elaborato G otto
Lascia pensare che questa indispensabile attività di monitoraggio non sia stata fatta alla luce di tutto questo e doveroso segnalare che la decadenza dei vincoli del Piano regolatore sulle aree con destinazione pubblica costituisca una minaccia per le aree libere non edificate
Destinate al verde e i servizi pubblici dal piano regolatore
Analoga a quella di provvedimenti presenti nel calendario dell'Assemblea capitolina
Minaccia della quale l'Assemblea capitolina e la politica romana tutta non sembrano occuparsi a parte i problemi specifici e di difficile gestione che l'Amministrazione sarà chiamata ad affrontare nei giorni successivi
La data del dodici febbraio due mila tredici va tenuta presente anche per evidenziare un altro aspetto
Nel febbraio due mila otto al momento della rapida approvazione del Piano regolatore
A causa delle dimissioni di Veltroni la cosiddetta Conferenza di copianificazione cioè Regione Comune e Provincia alla quale in base ad apposita legge regionale era stato affidato l'esame del Piano regolatore propedeutico alla sua approvazione
Ha predisposto un verbale dell'accordo di copianificazione
Successivamente ratificato dal Consiglio comunale dentro al quale Beneteau identificati una serie di modifiche e integrazioni da fare agli elaborati del Piano regolatore puntualmente elencati negli elenchi tecnici tutti formalmente approvati ratificati
E grafici entrati sugli elaborati del Piano regolatore mediante appositi segni grafici
Nella delibera del Consiglio comunale con la quale è stato approvato il Piano regolatore generale si faceva esplicito riferimento alla presenza di queste modifiche integrazioni
E alla necessità che gli uffici successivamente provvedessero alla loro grafici trazione in modo da poter eliminare dalle tavole del Piano regolatore i segni grafici
Appostiamo di toppa sostituendoli con quello che rispetto alle singole aree era stato stabilito in sede di Conferenza di copianificazione
Questa attività è stata avviata dopo l'approvazione del Piano regolatore nel due mila otto ma il risultato di prendere atto e di ripubblicare si potrebbe dire in bella forma
Gli elaborati del Piano regolatore come previsto dalla delibera numero diciotto del dodici febbraio due mila otto non è stato ancora raggiunto
L'atto con il quale si sarebbe dovuto prendere atto degli aggiustamenti grafici del Piano regolatore pubblicare gli elaborati del Piano regolatore generale in bella infatti non è stato ancora adottato
E a pochi giorni dal quinto compleanno del Piano regolatore gli elaborati del Piano Regolatore Generale del Comune di Roma hanno ancora le toppe messe provvisoriamente nel due mila otto
Bene torniamo in studio chi vi parla e Simone Sapienza state ascoltando la puntata settimanale di fare notizia il format di inchieste di Radio Radicale
Con la voce di Gabriella tesoro abbiamo ascoltato l'articolo Roma un Piano regolatore con i vincoli sulle aree pubbliche ormai scaduti e le toppe del due mila otto conteniamo sempre sul tema del consumo di suolo e continuiamo a leggere articoli che potete trovare sul nostro sito www punto fare notizia punto ittiche
Ora ve le presentiamo uno su un'opera gigantesca che taglia in due decine di Regioni italiani comprese le zone sismiche distrutte in Abruzzo
Il titolo è gasdotto SNAM Brindisi Emilia quando il monopolio ENI rende necessaria un'opera inutile la lettura e di Daniela sala
è un'opera gigantesca che taglia in due in decine di Regioni comprese le zone sismiche distrutte in Abruzzo
Secondo i comitati civici e la Confindustria ceramica il problema in Italia non è la carenza di infrastrutture mala gestione monopolistica di ENI che esclude ed è soltanto il sessanta per cento delle capacità di importazione e non consentirebbe ad altri di far passare il proprio gas nelle infrastrutture inutilizzate
I consumi di gas non hanno mai superato gli ottantacinque
Miliardi di metri cubi l'anno mentre le infrastrutture esistenti hanno una capacità di importazione ben superiore centosette miliardi
Sebbene a marzo due mila e dodici il progetto sia stato interamente compromesso dall'abbandono della tratta di Brindisi a seguito di alcune condanne
La SNAM ottiene dal Ministero dello sviluppo la Pallotta il dare priorità ad un'altra opera una nuova centrale di compressione di metano
Senza chiedere nuove valutazioni di impatto ambientale dietro la vicenda si staglia all'ombra di un conflitto di interessi che riguarderebbe anche alcuni assessori locali
Dal due mila e quattro SNAM Rete Gas la controllata ENI distributrice di gas metano in Italia
Sta tentando di costruire un metanodotto dal nome Rete Adriatica lungo sei centottantasette chilometri
Con questo gasdotto si vorrebbe attraversare tutta l'Italia appenninica a partire da Brindisi in Puglia per arrivare a Minerbio in Emilia
Le criticità rilevate dagli ambientalisti e alle quali non è stata fornita ancora una risposta esaustiva sono ormai note tra le principali preoccupa se ogni spicca quella relativa all'attraversamento di suoli ad alto rischio sismico tra cui luoghi già colpiti dal terremoto in Abruzzo ed Emilia-Romagna
Seguite dal fatto che il Progetto unico sia stato segmentato in cinque progetti più piccoli così da poter ricevere cinque valuta se mi diverse di impatto ambientale invece di una sola complessiva manovra giudicate regolare dalla Commissione europea
Preoccupa infine lo spregio paesaggistico il gasdotto Inter seccherebbe parchi nazionali un parco naturale regionale
Ventuno sarà siti di importanza comunitaria e archeologica e zone di protezione speciale quando sulla dorsale costiera esiste già un'altra rete peraltro sotto utilizzata
L'abbandono della tratta di Brindisi
A marzo del due mila e dodici però incassi tutto ha subito un duro colpo
La British Gas Power S.p.A. ex serene S.p.A. già in centro nata nel novantaquattro da un accordo tra FIAT ad più BG Italia Sondel e San Paolo e costruttrice di cinque rigassificatori in Italia
Ha rinunciato alla costruzione del rigassificatore di Brindisi punto di partenza per l'intero progetto
E perché ci sia un nodo cruciale è scritto anche tra le motivazioni di intervento presentate dall'ASL mamma
Senza contare che sarebbe stato il canale di collegamento tra l'Italia e il mega gasdotti europeo South Stream il gasdotto che unirebbe la Russia con l'Unione europea sviluppato da ENI e Gazprom
La motivazione della rinuncia data dal colosso inglese sarebbe che in Italia c'è troppa burocrazia
Infatti la richiesta di autorizzazione a costruire risale a undici anni fa nessuno però all'interno dell'azienda ha fatto riferimento all'indagine che proprio a marzo ha condannato a cinque mesi pena poi sospesa
Franco Fassio Exa di di BG Italia con l'accusa di occupazione demaniale marittima illegittima
L'indagine appai portata la confisca della colata di cemento in mare dove avrebbe dovuto sorgere lo stabilimento e a un ulteriore condanna per corruzione
Ma già cadute in prescrizione all'ex Sindaco Giovanni Antonino insomma il reato c'è stato ma nessuno mi ha pagato le conseguenze giudiziarie
La centrale di compressione di metano assumono
A questo punto la storia avrebbe dovuto chiudersi con un nulla di fatto invece nonostante il precetto sia interamente compromesso dall'abbandono della tratta di Brindisi
La SNAM non rinuncia a voler costruire una nuova centrale di compressione di metano a Sulmona provincia dell'Aquila
Ma perché si chiedono i cittadini abruzzesi costruire una centrale ora che il Progetto Rete Adriatica sembra destinato al tramonto
Anche a questa domanda di risposte ne sono state date poche in questa strategia del potere energetico ci siamo noi miseri i cittadini che vogliamo decidere del nostro territorio del tipo di sviluppo
A parlare è Giovanni ma da donna che fa parte del Comitato Abruzzese notturno
Da questo sventramento di territori mega tubi miliardi di metri cubi di gas continua altro non avremo se non distruzione dell'ambiente e rischi per la salute mentre le multinazionali faranno lauti profitti sulla nostra pelle
La strategia del potere a cui si riferisce Giovanni marca donna
Vede l'Italia interessata diventare una piattaforma di smistamento del gas proveniente dall'Africa del nord e dall'Est europeo
Al fine di rivenderlo in tutta Europa una
Di importanza internazionale nel campo dell'approvvigionamento energetico e mentre la Regione Abruzzo che presto sarà imitata anche dalle Marche approva una legge regionale che vieta la realizzazione di opere come quella del gasdotto in questione in aree di pregio ambientale i ad elevato rischio sismico
La SNAM stralcia dal progetto complessivo diretti adriatica la parte relativa alla costruzione del rigassificatore di Sulmona
Tenendo per buone le autorizzazioni date fino a quel momento
Ma se la dichiarazione di pubblica utilità ottenuta dal progetto di realizzazione del rigassificatore di Sulmona è funzionale all'esercizio del metanodotto come possono essere valide le stesse autorizzazioni di impatto ambientale se il metanodotto non c'è più
Il rischio è che la SNAM realizzi un'opera del genere con una semplice dichiarazione di inizio attività senza la richiesta di una nuova valutazione di impatto ambientale e senza una nuova intesa Stato-Regione
Effettivamente sia il decreto di compatibilità ambientale e per ora impugnato davanti al TAR del Lazio che quello di pubblica utilità in corso di impugnazione
Fanno riferimento a un'opera denominata metanodotto Sulmona Foligno e centrale di compressione gas di Sulmona
E non all'opera in corso di autorizzazioni e presso il Ministero dello sviluppo economico denominate invece centrale di compressione del gas di Sulmona e delle quattro linee di collegamento alla rete SNAM esistente
Compito di interessi
In tutto questo c'è poi la posizione del Comune di Sulmona che ha sostenuto che la centrale il metanodotto stesso
Sarebbero opere di urbanizzazione e pertanto non necessiterebbero di conformità urbanistica anche se il testo unico in materia edilizia
Stabilisce esattamente il contrario a dire che la centrale non necessita di conformità urbanistica è l'attuale assessore appunto all'urbanistica Gianni Cirillo che allo stesso tempo ricopre la carica di Presidente di Edicon di L'Aquila un settore dell'Associazione nazionale costruttori edili che si occupa di garantire l'accesso al credito bancario a costruttori edili e imprese a fine e alla consulenza sullo svolgimento di pratiche e istruttorie
Non solo il geometra Cirillo che cura i rapporti tra l'Amministrazione comunale esclama oltre ad avere un ruolo importante all'interno dell'ANCI che logicamente a tutti l'interesse a portare avanti la costruzione
E anche rappresentante legale e sociale ministra attore dell'impresa ISEE di Presutti e Cirillo Snc
Le cui attività comprendono tra l'altro la realizzazione e gestione di centrali termiche impianti elettrici per centrali e lavori per gasdotti
Il parere del Ministero dello sviluppo economico
Tornando ai pareri di compatibilità il Ministero dello sviluppo economico ha chiesto ai vari enti di esprimere il parere solo sulla centrale e le quattro linee di collegamento alla rete esistente
Dov'è finito il metanodotto
La risposta si trova nella lettera che la SNAM ma ha inviato al Ministero dello sviluppo economico in data ventuno giù io duemila e undici e che ha come oggetto metanodotto Sulmona Foligno e centrale di compressione del gas di Sulmona
Nella lettera la SNAM dichiara che ha necessità di dare avvio anticipatamente rispetto al metanodotto
Alla realizzazione della centrale di compressione gas di Sulmona e delle quattro linee di collegamento alla rete SNAM esistente per assicurare la tempestività dell'aumento di capacità di trasporto per gli ulteriori quantitativi di gas naturale
Disponibili in corrispondenza del campo di stoccaggio di fiume teste nel Comune di San Salvo in provincia di Chieti già collegata alla rete nazionale mediante gli esistenti gasdotti vasto Girardi San salve Campochiaro sul buono
Con tale dichiarazione la SNAM assegna alla centrale di compressione di Sulmona una diversa funzione prioritaria rispetto a quella sostenuta con il progetto precedente
Ora a Sulmona il rigassificatore si fa per spingere la rete esistente il gas stoppato a San Salvo
Il Ministero dello sviluppo economico ha ballato la richiesta della SNAM senza richiedere nuove valutazioni per finalità evidentemente differenti
Ma da dove risulta che tale centrale debba essere necessariamente ubicata sul muro o che debba avere le caratteristiche e le dimensioni di quella progettata per sul muro
La denuncia di Confindustria gestione monopolistica pieni esclama
Ma la domanda più importante di tutte
Se la rete esistente è in grado di sostenere l'aumento di capacità di trasporto di ulteriori quantitativi di gas come quelli provenienti dallo stoccaggio di San Salvo
E proprio necessaria la costruzione la realizzazione del nuovo metanodotto Sulmona Minerbio evidentemente c'è qualcosa che non torna
Quello della capacità di stoccaggio è un altro argomento da prendere in considerazione secondo quanto sostenuto dal Comitato notturno poco
Avvallando sì di dati reperiti da studiosi del settore il vero problema dell'Italia non è una insufficienza delle infrastrutture ma le anomalie prodotte dalla gestione monopolistica di ENI e SNAM
I consumi di gas nel nostro Paese non hanno mai superato gli ottantacinque miliardi di metri cubi l'anno mentre le infrastrutture esistenti metanodotti i rigassificatori
Hanno la capacità di importazione ben superiore centosette miliardi
Una denuncia precisa nei mesi scorsi è arrivata da Confindustria ceramica
In Italia accusano c'è pochissima liquidità sul mercato del gas
Ma non perché non gli arrivi abbastanza le forniture correnti abbondano rispetta la domanda che calata per le note difficoltà dell'industria
La vera ragione è che la capacità di importazione è sotto utilizzata dall'ENI che la sfrutta sono al sessanta per cento e non consente ad altri di far passare il proprio gas nelle infrastrutture inutilizzate
Torniamo in studio con la voce di Daniela sala abbiamo ascoltato l'articolo gasdotto SNAM Brindisi Emilia quando il monopolio ENI rende necessaria un'opera inutile
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