L'evento è stato organizzato da Partito Comunista Italiano.
Sono intervenuti: Armando Cossutta (PCI).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Pci, Sinistra.
Rubrica
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PCI
Di umanesimo universalista e di democrazia che connotano le più radicate dei stesse tradizioni nei vari Paesi europei da quella ebraica quella cristiano cattolico
Tre favorire lo sviluppo di soggetti politico-culturali non so se transnazionali anche nell'organizzazione ma certo capaci di fare politica a questa dimensione
Come vedete non inclino a ingegneria istituzionale ma pongo la questione della forma politica per apporta concreti Fini e contenuti politici culturali e sociale
Chiarisco le ragioni che fanno importante forse decisivo questo tema prima in questo secolo ma fin dal secolo scorso
Nessun soggetto politico di massa si è potuto costituire assurgere a ruoli di governo senza prendere posizione sulla questione istituzionale nell'ambito in cui voleva muoversi i partiti nazionali sono diventati tali quando hanno non solo rivendicato questa funzione ma preso posizione sulla forma degli Stati nazionali
E così dopo le due guerre mondiali e la necessità di esibire doppie lealtà come dice De Felice all'istituzione nazionale al quadro di relazioni internazionali ha legittimato forse di governo in tutto l'Occidente
Seconda ordine di ragioni del ritardo e la debolezza dell'europeismo di sinistra accumula disastrosi altri svantaggi in questo passaggio poiché le forze moderate e conservatrici del continente stanno già lavorando a questo
E io penso che tra le cause di ritardo della sinistra c'è proprio non averci pensato se non debolmente alla questione istituzionale europea
Basti dire che tutto ciò che ci ritroviamo e a cui ci aggrappiamo oggi è il federalismo di Altiero Spinelli nobile quanto minoritario e finora battuto dalla storia
Battuto da percorsi di natura federativa cioè dalla via di accordi e rapporti tra governi che riparandosi dietro la sovranità di ciascuno Stato nazionale non concedevano nulla la costruzione di un nuovo potere unitario fondato su basi popolari del ritenute RS comuni Terzo
I soggetti che vediamo formarsi via via che l'immigrazione dall'Est o dal Sud del mondo assedia e spaventa i cittadini europei possono facilmente inclinare già lo stanno facendo
A chiusure corporative nazionalistiche dell'Europa stessa così che quegli obiettivi che indicavo prima pace universalismo democrazia transnazionalità possono essere resi più difficili o impossibili anche per un lungo periodo
Insomma trovo vuoto e inconcludente un dibattito tra noi sulla forma partito se non assumiamo questo interrogativo se non ci proponiamo di superare la crisi così che gli Stati-nazione che dei partiti nazionali non comune diciamo ad assumere costruttivamente la questione della dimensione politica
Ed è la concreta forma istituzionale che l'Europa può avere e si sta già dando l'ideale federativo indica una strada d'integrazione più forte di unità sovrannazionale ma è ben lungi dall'avere dispiegato le sue ragioni e dalla prospettazione di un cammino credibile
Non credo infatti a certi semplicissimo
Alla linearità di processi imitativi solo un po'più grande del percorso di formazione degli Stati nazionali
Naturalmente anch'io do valore alla proposta democratica
Al bisogno di legittimazione diretta e popolare delle istituzioni europee all'importanza dello sforzo di coinvolgere il Parlamento europeo e Parlamenti nazionali in un lavoro convergente che superi l'Europa dei governi nazionali
E l'idea di un governo eletto da quel parlamento ma non solo tutto questo deve fare i conti con resistenze opposizioni forti il fatto è che il fondamento e la credibilità di questa strada il suo realismo oggi sono da verificare
Di per sé non è che posso a scaldare più di tanto le masse
Un'idea di questo genere ci sono ineguaglianze in Europa paure preoccupazioni e conflitti
Le differenze non solo di storie culture religioni ma anche di lingua rendono problematico parlare di popolo europeo popoli e questo plurale costantemente ci restituisce la domanda come si esprime e si fa valere in ciascuna identità nazionale
Bastano le tutele delle differenze pensiamo che l'integrazione dei greci ad esempio possa avvenire nelle forme della tutela di minoranze linguistiche
C'è chi affida alla formazione di una cittadinanza europea la soluzione di questo problema civis Romanus sum come identità di status di appartenenza
Ora noi le sinistre pensando alla cittadinanza insieme i diritti dell'uomo barca tocca a questo punto pensiamo una cittadinanza universale aperta anche agli immigrati anche al di là della clausola di reciprocità di trattamento tra Stati
In prospettiva questo certo da alla cultura e alla proposta democratica europea fascino attrazione ma nell'immediato non dobbiamo nasconderci lo dicevo prima
Che la parola d'ordine cittadinanza europea può essere giocata anche in senso razzista o comunque corporativo
Popoli dunque e allora non dobbiamo trascurare che l'espressione sovrana di ciascun popolo nella forma degli Stati e anche un modo di soggettività internazionale
Le forze moderate che usano questo argomento per limitare una più forte unificazione politica integrazione sociale hanno per un argomento suggestive forte nelle loro mani è un problema
Dico subito che dobbiamo cercare di più complesse non risposte immediate penso però che di fronte all'aumentata forza della Germania unita la questione di aree deboli in Europa gli argomenti politici e possibili radici di massa alla richiesta di un più forte sovraordinato governo
Presto faremo i conti con questo nodo e non avere elaborato cultura concetti e soluzioni teoriche istituzionale adeguate esporrà la sinistra a un'ennesima sconfitta
Dell'attuale elaborazione federalista dico solo che certi sospetti più ideologici e una curvatura funzionalista tua sistemica
La motivazione del dare decisionalità all'Europa
è stata talvolta sganciata da queste tematiche gli sviluppi ineguali e dei nuovi conflitti a dimensione di questo Comune continente e questo limita lo sviluppo dello stesso sta imposto piega perché sull'atto unico sui suoi possibili odierni sviluppi
Abbiano potuto convergere anche i governi moderati e conservatori europee uno scatto delle sinistre un nuovo europeismo si richiedono voglio fare un solo cenno e chiudo il fondo e il fondamento non solo democratico rappresentativo ma popolare e di massa cambia per l'Europa gli indirizzi possibili delle sue politiche pensiamo alla guerra sul Golfo finché i governi europei potranno pensare di chiudere nei loro Parlamenti la questione della decisione di guerra potranno sperare di sostenersi reciprocamente andare avanti al carro americana
E chi nei ceti politici nazionali dissente e un reprobo si prende l'insulto rompe l'unità delle classi dirigenti
Ma Saddam che sembra cercare la guerra e forse la cercherà Luís calcola che l'opinione pubblica dei Paesi ricchi non reggeva a una carneficina questo il calcolo politico di un tiranno
Che nella disperazione del suo popolo
Sarà di poter disporre di carne da cannone per una guerra
Perché l'opinione pubblica europea deve essere giocata da un'assassina e non è immediatamente la forza su cui un'opposizione irriducibile delle sinistre costruisce un'altra Europa
La parola al compagno Cuffaro seguirà il compagno Minucci
Io compagni mi rendo conto della esigenza che è stata espressa qui soprattutto da alcune compagnie
Dello svolgimento di un
Seminario classico
Certo il bisogno di ripensare ampiamente la nostra esperienza
E di affrontare secondo analisi rinnovati in una visione complessiva inno di complicati che abbiamo di fronte
Questo bisogno è fortissimo
Ma i fatti politici urgono e le cose purtroppo la cosa non consentono il distacco la serenità persino che occorrono per una discussione affrancata dalle sollecitazioni del momento
Nelle nostre sezioni dei compagni apprezzano sicuramente i nostri sforzi di analisi il nostro tentativo necessario di trovare Fondamenta Nuove all'azione di viale politica del partito e abbiamo potuto constatarlo anche in questi giorni nelle nostre sezioni
Ma chiedono nelle nostre sezioni soprattutto che si tracci una linea certa per i nostri comportamenti immediati
E per affrontare il nodo dei nodi non ricordava bene di Bertini
Ieri all'apertura di questa discussione il nodo dei nodi che abbiamo davanti che la salvezza del Partito comunista e la sua possibilità di continuare ad insistere
Allora è naturale
Ed è giusto fare di necessità virtù e intrecciare come qui si sta tentando di fare
Uno sforzo di analisi e di elaborazione di largo respiro al dibattito che deve portarci a definire le posizioni nostre e le condizioni irrinunciabili al di là delle quali al congresso non può esserci l'unità e il futuro comune degli iscritti al partito
Unità
Che certo perseguiamo vogliamo continuare a perseguire gli abbiamo dato anche dimostrazione nelle federazioni penso per esempio alla federazione di Trieste dove noi abbiamo riportato la maggioranza ma abbiamo dato vita a una gestione unitaria e spazio compagni che la pensavano diversamente da noi per la formazione del gruppo dirigente
E un'unità che quindi vogliamo salvaguardare ma che non può prescindere dalla validità delle ragioni del nostro stare assieme
Il compito di nuove di dare nuove basi al pc si scontra anche con delle difficoltà soggettive
Abbiamo pur dentro la vicenda comune del partito storie personali differenti
E il peso di queste storie si fa sentire
E difficile comporre un quadro unitario e me ne rendo conto
Persino nel più libero dei nostri giudizi resta il segno di vecchie formule di diplomati ismi e di non superate di Firenze
Ebbene è il momento
Per quanto ingenuo possa apparire questa sollecitazione di fare il massimo sforzo per affrancare del tutto
Per affrancare del tutto la nostra discussione dalla pendenza di vedere le cose con logiche tattiche di schieramenti interni con pregiudiziali
Un mondo del corso è stato già compiuto davanti ai pericoli derivanti dalla proposta di Occhetto molti sbarramenti fra di noi sono caduti
La necessità di reagire è un rischio mortale per il partito ha fatto superare molte remore
So che è difficile ma bisogna fare altra strada in questa direzione
E mettere da parte il più possibile i preconcetti e le contrapposizioni artificiose
Io trovo seria stimolante adeguata la relazione compagno Magri certo anche dietro a questo lavoro c'è una storia personale
Ma lo sforzo per non farsene prendere la mano e notevole l'indagine retrospettiva e attenta e responsabile e le ipotesi sono fondate
Il compito che abbiamo davanti ne risulta facilitato
Mi pare che risulti con grande evidenza non solo il bisogno come molti compagni hanno detto qui e molto efficacemente ieri la compagna Ersilia Salvato di comunismo
Ma risultano anche evidenti i condizionamenti e limiti che sono derivati alla elaborazione nostra di questi anni
E alla nostra azione politica
Per avere messo troppo spesso in soffitta rapporto fra la nostra strada quotidiana fra le nostre previsioni proposte obiettivi contingenti
è un obiettivo politico più ampio una strategia più complessiva non soltanto ispirata dai grandi ideali ma con lucidità sulla base di un Progetto che si richiamasse completamente a grandi ideali è un orizzonte politico ampio
Una consapevolezza di necessità superiori di obiettivi alti da porre ad una forza organizzata come la nostra
E da raggiungere concretamente sono convinto che molto ha pesato su di noi l'esperienza che sentivamo e denunciavamo come negativa dei modelli o del modello delle realtà e delle realtà dell'Est
Non so se ci sia stato è stato un certo scetticismo nella possibilità della storia
Nelle possibilità che la storia offre di evoluzione di aree di di di di cammino in avanti
Non so se lo scetticismo ha condizionato e ha preso fra di noi il sopravvento sia stato il peso di questa realtà
Di un modello che noi abbiamo avversato ma che abbiamo anche considerato inamovibile
Ah non consentirci di liberare più alta la nostra analisi e soprattutto le nostre rivendicazioni rispetto a impostazioni e comportamenti politici che pure sentivamo come fortemente negativi a farci diventare scettici compagni
C'è davvero da chiedersi quale sia stata la causa reale dei nostri ritardi non nel prendere le distanze da quelle società
Distanze che abbiamo preso ma dall'indicare strade alternative e farne motivo di aperta battaglia politica
Eppure avevamo ben presenti per il nostro Paese esigenze di pluralismo il valore della libertà e della partecipazione democratica non soltanto nell'affermazione concreta dei diritti e dei poteri dei cittadini ma nella stessa
Dita economica nella stessa intensità e velocità dei fenomeni e dei processi economici è
A dovevamo avere ben presente che a lungo andare per la mancanza di libertà e di democrazia avrebbe pesato sui processi economici e avrebbe anche portato al fallimento di quelle società anche su questo piano
Questo scetticismo
Questo eccesso di realismo di cui ha parlato anche il compagno Angius a proposito delle basi NATO
C'ha portato ad avversare il modello ma non a spingere fino in fondo la nostra analisi e soprattutto a porre in concreto il problema delle soluzioni diverse alternative contrapposte ispirate concretamente ai valori della libertà e della democrazia per il pluralismo
Che abbiamo posto oppure con forza ormai da anni alla base della nostra richiesta di una nostra profonda trasformazione della società italiana
In realtà anche noi nella nostra azione concreta verso i Paesi dell'est ci siamo fermati per dirla con Magri ad una sola vulgata di Marx
Oggi che nel corso degli eventi
Ci libera e libera il campo da condizionamenti e da vincoli e forse più facile riprendere la corsa e tornare a sistemare i nostri propositi il nostro progetto in un panorama più ampio
Vasto in un panorama molto anche verso
Ecco nuovi obiettivi ma con un orizzonte che abbiamo intravisto alla l'atto del nostro impegno dalla nostra milizia politica
Le indicazioni che vengono dalla relazione non solo sono convincenti ma rendono ragione anche di difficoltà
Che hanno pesato sul nostro partito lo hanno insospettata mente spinto sino all'ultima mossa rischiosissimo e sconnessa del compagno Occhetto
E in parte dallo scetticismo di fondo
Sulla possibilità di cambiare nel profondo che se la società che è nata la babele di posizioni che si sono sovrapposte nel nostro partito ad intralciare la definizione di una linea certa di un programma serio è credibile
E non è un caso che sulla proposta del compagno Bassolino prima ancora che sollevarsi la discussione si siano sollevate delle pregiudiziali e delle posizioni preconcette
Che sono penetrate al nostro interno
E sono penetrate al nostro interno gli effetti dei vincoli di culture a noi estranei e subalterne come si mette in luce nella relazione del compagno Max
E cioè nella pratica politica si è prodotta una costante divaricazione
Fra l'esigenza che tutti sentiamo di mutamenti profondi nell'azione di governo negli assetti economici e produttivi nella stessa impostazione dei bilanci dello Stato
E il capestro continuamente riproposto al nostro interno
Delle compatibilità il taglione delle poste del bilancio così come ci veniva proposto l'incastro il vincolo fisso delle ristrutturazioni così come ci venivano delineati dal governo
Noi dobbiamo riconoscere cioè il condizionamento è stato pesante mentre si stava avviando una controffensiva dei grandi gruppi e noi organizzavamo la resistenza non solo ci sono sfuggite la portata e le conseguenze di certe ristrutturazioni
Che si stavano avviando della introduzione di nuove tecnologie mirata politicamente ma abbiamo con le nostre posizioni in Parlamento su alcune leggi contribuito ad avallare a finanziare trasformazioni che nascevano da precisi disegni politici
E il cui segno nell'interesse del Paese non poteva certo considerarsi scontato
Al diciottesimo congresso abbiamo avvertito
Che assieme ad alcuni nodi decisivi da sciogliere
Ricordo per esempio l'affermazione illuminante sulla necessità di procedere alla ristrutturazione ecologica della economia ad una lotta è una battaglia per questo
C'erano posizioni da correggere capacità e fermezza di opposizione da sviluppare da esercitare
Il partito ne aveva perfetta convinzione
Ma i nodi che al Congresso sono stati individuati sono rimasti tutti risolti da parte di qualcuno non si è voluto nemmeno affrontato da parte di altri che pure dal Congresso avevano avuto la legittimazione e la forza per farlo non si sono avuti negli strumenti cognitivi
Nella capacità nella costanza intellettuale né la coerenza politica per farlo e per avviarli a soluzione
E questo anche che dobbiamo dirci con franchezza
Il gruppo dirigente che abbiamo posto al vertice massimo del partito al diciottesimo congresso non è stato all'altezza del compito che era stato adesso assegnato
Ed è anche da questa incapacità che è maturata la spinta per la mossa che ha messo nei guai il partito
Il crollo del muro di Berlino a cui nefasta lentezza è stata collegata è stata l'occasione per un tentativo di saltare le difficoltà incapaci di affrontare gli ostacoli ci si sceglie un percorso fuori campo
Ho visto direttamente come Stato guidato il partito dal diciottesimo congresso al diciannovesimo congresso anche al di là della gestione dei problemi
Che ha provocato la proposta del segretario occorre che un giudizio sia dato
La progressiva azione con cui si sono affrontate grandi questioni la crescita faciloneria con cui ci sono smantellati e rapporti e strutture
La disinvoltura con cui alla ricerca di nuovi legami con il sommerso ci sono persi i contatti con soggetti e competenze che costituivano un patrimonio per il partito
Per questo
Penso che non solo per i problemi che abbiamo qui presenti
Il problema del gruppo dirigente
Debba essere seriamente posto e debba essere seriamente affrontato come ai ieri posto e detto qualche compagno sì e non sono basati esasperatamente all'immagine
Ma si è dilatata la preoccupazione di studiare le mosse di definire le posizioni per gli interlocutori del palazzo e per il salto di strategia e di volgere a questo fine e spesso sono a questo fine l'attenzione verso settori della vita culturale del Paese importantissimi
E di un possibile uso strumentale questi settori si sono accorti non sono i cristiani di Lavalle ma anche gli scienziati e ricercatori gli studiosi che hanno conosciuto
Ben altre
E altre significative discende nel loro rapporto col Partito comunista nel loro rapporto con il Partito Comunista Italiano
Nella stessa vicenda del Golfo che riprenderò brevemente c'è questo segno
Sono convinto che non sfugge ai compagni che più hanno insistito per appoggiare la posizione del governo la rottura che così si provocava non solo con la nostra tradizione di lotta per la pace
Ma con il Paese
Ma c'è un avallo da dare per riceverne uno sul piano dei rapporti finisco subito
Sul piano dei rapporti con altre forze politiche e per un disegno di convergenza politica che sappiamo esistere al nostro interno
Ed a proposito del Golfo io voglio confermare che davanti alla inadeguatezza che sentiamo dell'azione di un partito costretto a piegarsi su se stesso allo sconforto e alla disgregazione
Latente
Indotta dalla proposta di Occhetto
Allo stesso indebolimento della sinistra che ha contribuito a determinare che la posizione espressa da Ingrao ed altri compagni
Sulle decisioni del governo sulla partecipazione italiana e sulla presenza armata nel versante del Golfo non solo ha ridato dignità e rigore la nostra posizione internazionalista e pacifista
Ma ha corrisposto agli interessi del paese
E ci ha collegato ad importanti settori lo dicevo ora couture nell'opinione pubblica e specificatamente dalla classe lavoratrice si vada nelle fabbriche per accertarlo io qualche riunione l'ho fatta
Debbo dire che capisco che la situazione difficile e che ogni orientamento e atteggiamento può essere giudicato con scopi e punti di vista diversi e giustificati
Ma la posizione mantenuta dai compagni che pur critici nei confronti dell'astensione
L'hanno accettata di fatto nel vuoto non sono non contribuisce come era nelle loro intenzioni all'unità del partito
Ma non ha aiutato il partito stesso ad orientarsi ed è stata utilizzata per enfatizzare ed era prevedibile spaccature fra noi che spero non ci siano infine io penso che bisogna davvero considerare la proposta che avanziamo di Rifondazione DC come una proposta che può allargare un risultato che abbiamo ottenuto al precedente congresso sino al successo
Ce ne sono le condizioni ma per questo occorre ripeterlo non solo non bisogna non solo bisogna essere prudenti ma bisogna porre con forza la condizione che non potremo mai accettare
La perdita la nostra identità comunista
Anche nel messaggio che ne danno un nome ed un simbolo e che il nostro scopo non può essere ridursi a quel a quello a tutti i costi di essere componente magari Nobile magari qualificata di una formazione indistinta ed avviata comunque oggettivamente su strade contrastanti con la ispirazione gli ideali le ragioni della nostra originaria scelta
Nel nostro impegno umano sociale e politico
Ed in questo senso perché allora accettare
Che qualcuno davanti alle affermazioni di Cossutta many scandalo e parli di ricatto se di fronte alla volontà pervicace di trasferire in ogni caso la forza del PC
D'Alema ieri
In una nuova formazione politica qualche altro compagno e non solo il compagno Cossutta
Pensi affermi che in questo nostro paese si possa e si debba adempiere alla necessità che una forza comunista esista rimanga e di fa per questa forza molti di noi hanno impegnato la propria vita e finisco per più di quarant'anni molti di noi hanno conosciuto momenti di asprezza di lotta anche di dubbio e di amarezza ma hanno proseguito
Non è possibile che ora si possa pensare di compiere l'ultimo sacrificio di bere il calice fino in fondo impegnandoci in ogni caso ad essere in una forma in ogni caso in una formazione di cui non si sentono le esigenze né si condividono dati fondanti ed indirizzi generali
Questo io voglio dire e una previsione cari compagni che scuote i nostri militanti scuote le nostre sezioni è bene che lo si sappia anche in questa libera discussione che stiamo facendo
L'unità è un bene prezioso ma devono esserci le ragioni reali per stare assieme
Io mi auguro che prevalgano queste ragioni mi batterò al Congresso per questo faremo ogni sforzo anche laddove la nostra forza e grande e potremmo persino gestire da soli organizzazioni di partito
Mi auguro che si possa continuare a stare assieme
Ma non a costo di portare la nostra coscienza e di contraddire i motivi più significativi per vivere la nostra vita
Io spero che i compagni che parleranno successivamente non faccio una come il compagno Cuffaro perché noi abbiamo tanti iscritti a parlare abbiamo bisogno del massimo tempo a disposizione
La parola Minucci seguirà Bertinotti
Detto
Detto che ho trovato molto stimolante utile la relazione scritta di Lucio Magri
Vorrei cominciare anch'io con un breve riferimento alla questione del corso alle minacce di guerra
Un primo punto mi sembra questo non è del tutto scontata l'idea sostenuta in questi giorni da commentatori autorevoli di ogni parte
Si veda bocca ad esempio anche
Secondo cui il conflitto nel Golfo sarebbe l'inizio di una prima grande guerra mondiale tra nord e sud tra ricchi e poveri
E ciò non solo perché il Sud e i poveri sarebbero mal rappresentati nella fattispecie da un dittatore che imita Yvette imperialistico la politica delle cannoniere
E le guerre di conquista prima controlli hanno adesso contro il compagno
Ma perché e soprattutto mentre è in atto un gigantesco riassetto dei mercati mondiali
Un mutamento molecolare ma rapido del processo di divisione internazionale del lavoro
E mentre tutto questo rende urgente un nuovo ciclo di ristrutturazione innovazione nelle economie industriali in forze più radicale del precedente
è assai probabile che dentro la vicenda del Golfo vi sia anche una sorta di guerra preventiva degli Stati Uniti contro il concorrente oggi più temibile la Germania unificata e contro il Giappone
Tenendo conto che la caduta dell'equilibrio bipolare segna di fatto un'accentuazione della conflitto attualità Inter capitalistica
E che sì ancora una volta il Terzo Mondo a farne le spese non vi sono dubbi
La natura del conflitto e se si vuole anche il fatto che i personaggi sulla scena sono uomini come Bush e Saddam rende più difficile che in passato grandi manifestazioni di massa in Paesi come il nostro e infatti non ve ne sono e non solo per cattiva volontà
Non c'è dubbio a mio avviso che per la prima volta nella storia dei conflitti di questo secolo il solo soggetto potenzialmente come dire teoricamente in grado di muoversi
Per una soluzione del conflitto politica del conflitto e quindi per sventare una catastrofe & Organizzazione delle Nazioni Unite
Un'organizzazione ancora semi paralizzata dai veti del Consiglio di sicurezza ma già caratterizzata da una maggioranza di Stati membri del terzo mondo che non a caso più volte ha messo in crisi i rapporti con gli Stati Uniti
Non si vedono altri soggetti in grado di assolvere a una funzione pacificatrice
Se perdiamo di vista questo punto secondo me prendiamo facciamo un errore
Non ne esistono
E allora il terreno di una possibile mobilitazione di massa di popoli di governi può e deve essere proprio questo l'azione per dare all'ONU il massimo di rappresentatività autorità autonomia
E in questa direzione mi sembra si muovono con intelligenza da vari anni ormai gli interventi di Gorbaciov fece Vernazza
Anche se nelle ultime settimane c'è chi tende a sminuire questa iniziativa facendola passare come un tributo del più debole al più forte
In questa direzione deve essere indotto a muoversi anche il governo italiano perché rifiuti ogni iniziativa unilaterale del blocco Atlantico e concorra alla crescita di autorità e di funzioni delle Nazioni Unite
L'idea di un Governo mondiale che fu di Berlinguer che oggi di Gorbaciov che sembrava così astratta solo pochi anni fa oggi si fa drammaticamente attuale e praticamente senza alternative
Questa complessità delle cose non toglie niente alla gravità dei pericoli di guerra né ai rischi che il nostro partito abbassi la guardia di fronte alle indubbie responsabilità del governo
Io stesso nella riunione di direzione dell'altro giorno o teso a sottolineare che se il piccino riacquista il massimo di coerenza in questa vicenda correggendo le proprie poi le prime posizioni corre il rischio non solo di buttare a mare la recentissima è forse discutibile scelta della non violenza
Ma di abbandonare la grande concezione cui si ispira da circa quarant'anni il comunismo italiano cioè che in questo nostro tempo la guerra non solo non è più un prolungamento della politica e della diplomazia con altri mezzi come nei giorni scorsi ha brillantemente scoperto Ugo Intini
Ma non risolve nessun problema il diagramma tutti fino alla catastrofe
Qui vengo per un solo attimo alla questione del voto dell'altro ieri
L'emozione alla Camera lo dico al mio carissimo amico Raniero la Valle non ci chiamavano a decidere sulla guerra e la pace
In sede di gruppo si trattava di prendere atto di qualche spostamento positivo conquistato da noi minoranza nel dossier circa il ruolo dell'ONU e circa la richiesta di ritiro del tornado che non a caso hanno indotto il compagno Napolitano e altri compagni a prendere nettamente le distanze
Se il voto fosse stato sulla guerra e la pace
Hostess fosse stato semplicemente una una risposta all'appello alla responsabilità di Occhetto come oggi sostiene il il sostengono i compagni del Manifesto il collettivo dei comunisti democratici che pure ha preso all'unanimità una posizione di netta contrarietà del governo è di netta critica anche la maggioranza del nostro partito
Non avrebbe deciso come invece ha deciso sempre all'unanimità
Di lasciare libera la scelta di voto di contare
Se il voto fosse stato sulla guerra e sulla pace caro Raniero e per assurdo il novanta per cento dei deputati comunisti avesse deciso di astenersi nel voto e il rimanente dieci per cento di astenersi dal voto io non solo sale già scappato da questo partito ma nella fretta non alzare neppure passato a salutare gli amici della sinistra indipendente
La mia impressione
E qui vengo al secondo punto
E la difficoltà nostra nell'affrontare i grandi nodi politici attuali sia connessa a un vizio d'origine del dibattito tra diciannovesimo anno e ventesimo congresso che neppure noi siamo riusciti a contribuire quanto meno al riso
Mi scuso con voi se torna a insistere su questo punto
Ma sono convinto che si tratti della questione cruciale se vogliamo sbloccare una situazione di stallo ormai pericolosa per tutti
Il tizio sta innanzitutto nella scelta iniziale della maggioranza che governa il partito e nella condotta di questa maggioranza e non a caso io anziché rispondere agli appelli responsabilità ho messo sotto accusa come tutti gli altri comparti
Mettendo in primo piano questione di nome di simbolo di rottura con la propria storia invocando metamorfosi che possono avere un senso per singoli individui ma non certo per un grande movimento collettivo il passaggio dal Partito comunista a partito non comunista
Si è dato alla discussione un andamento impropriamente referendario che ha finito per irrigidire contrasti e renderli insolubili
Ciò posto costa curato un confronto effettivo produttivo di nuove analisi di nuove idee capaci di affrontare seriamente le grandi innovazioni ideali programmatiche organizzative rese necessarie dai mutamenti in atto nel mondo nella società italiana
Sì offuscata in tal modo l'attitudine innovative creativa che è sempre stata propria soprattutto nei momenti di svolta dei Comunisti italiani
Si pensi alla grande svolta del quarantaquattro quarantasei del cinquantasei del sessantotto sessantanove per limitarsi alle più importanti e alle straordinarie novità intenzioni dei Comunisti italiani sono di volta in volta riusciti a mettere in campo sul piano delle idee degli indirizzi politici delle forme organizzative
Ora se c'è una cosa che colpisce in questi anni di dibattito dalla Bolognina in poi che in una fase che non è certo meno straordinaria di sommovimento storico di quelle che ho citato prima
Che passi in avanti innovazioni vere e proprie nonostante la retorica sul nuovo che avanza non ce ne sono nei fatti e io temo almeno temo io di non vedere
La logica della contrapposizione ha prodotto una sorta di ingessamento dalla maggioranza costretta a perpetuarsi come semplice schieramento numerico
Unità di fatto solo dall'idea di cambiar nome e io sono fra quelli che il nome non vogliono cambiarlo
Caratterizzata da un'estrema eterogeneità politica e quindi impossibilitata ad affrontare con un minimo di concordia i grandi nodi del cambiamento
Ogni volta ma si guardi che si è trattato di compiere scelte politica di un certo significato le prime più paralizzanti lacerazioni sono emerse proprio nella maggioranza
Si pensa giudizi sulla bozza di programma al volo valutazioni sui rapporti del PPE sul PSI guardate che questo è un fatto cruciale
Alle alle vicende degli esterni alle idee sulla forma partito anche alle posizioni sulle vicende del golf
Noi stessi come Area dei comunisti democratici siamo stati condizionati da questo stato di cose ed era inevitabile forse che fosse così
Non siamo riusciti a imprimere uno sviluppo sufficiente alla ricerca sul grande tema della rifondazione
Nel a fare emergere del tutto la straordinaria originalità e attualità del comunismo italiano
Né infine a parte alcuni importanti contributi come quello di Ariccia a incidere sulla contraddittorietà intrinseca della maggioranza a cominciare però dalle organizzazioni di base
Talvolta ci siamo lasciati prendere troppo da una discussione astratta e fuorviante sul che fare dopo il ventesimo congresso
Fissione non si sessione correnti non correnti invece di puntare tutte le carte tutte le energie su un cambiamento di scenario prima del congresso
Su uno sbocco positivo della crisi della maggioranza
Ora a me sembra del tutto evidente che se al ventesimo Congresso si riproporrà la contrapposizione Franz frontale fra due schieramenti lo dico con amicizia grande cordialità all'uso ma anche
I rischi non di scissione
Ma di una disintegrazione del partito si faranno molto più forte
E nessuno si illuda che da questo qualcuno potrebbe uscire vincitore vediamo già oggi
Questo è un partito che non tollera le contrapposizioni le correnti le organizzazioni cristallizzati
Occorresse ancora possibile dare una sterzata sin dall'impostazione stazione prima del congresso
E una sterzata può venire solo da una focalizzazione dei grandi nodi strategici e politici su cui l'intero dibattito possa riarticolare anzi non fra un sì o un no
E nemmeno tentando inutili trasformismi di accordo fra i sì e i no
E sui quali per realizzarsi deve realizzarsi e possa realizzarsi un con voi un coinvolgimento pieno debilitanti della cosiddetta base che sino ad oggi è stata
Come dire si è sentita
In gran parte estromessa della nostra discussione
Occorre in primo luogo opporsi con modestia la questione di una nuova analisi delle cose come sempre quando il mondo cambia davvero
E io in pochissime parole proprio in un minuto
Mi permetto di suggerire come punto di partenza è una questione classica ma oggi pressoché scomparsa dal dal re dal raggio dei nostri interessi
Che cosa sono oggi le forze produttive e i cambiamenti in atto nel modo di produzione
Che cosa comporta l'accelerazione senza precedenti delle forze produttive stesse in termini di processi di socializzazione del lavoro dell'economia e della società
La contraddizione più acuta oggi ha origine proprio qui nel tentativo dei gruppi dominanti di rispondere alla nuova ondata di socializzazione con la riaffermazione orgogliosa e anacronistica del carattere privatistico del sistema
Di qui l'anchilosi delle istituzioni e la crisi della governabilità di qui l'involuzione della politica e i fenomeni di moderna barbarie che si affacciano nella società
Di fronte a questi fenomeni le riforme istituzionali oggi all'ordine del giorno a cominciare da quello elettorale sono di scarso respiro in principio deve essere quella che Berlinguer chiamava la riforma della politica dei modi d'essere della politica
Che o si socializza davvero e diviene campo di presenza discussione quotidiana della gente dei lavoratori delle donne e dei giovani oppure destinata corrompe Tzipi a corrompere la società stessa
Lo stesso dibattito sulla forma partito dovrebbe porsi questo problema centrale quale organizzazione quali metodi per dare voce e potere d'intervento alla gente
E dovrebbe rispondere a questi quesiti
La forma partito e la questione morale cioè il rapporto fra partito istituzioni e come sfuggire all'omologazione alla degenerazione insita nel sistema attuale la forma partito della democrazia cioè quali regole per un pluralismo vero per una democrazia integrale senza l'ostacolo delle correnti cristallizzata la forma partito e l'efficienza operativa
E cioè come fare meglio non peggio del vecchio partito capace di mobilitare grandi masse e di incidere sulla realtà politica e sociale del paese
Prima di dare la parola al compagno Bertinotti cui seguiranno Cossutta e successivamente il compagno in grado
Vorrei ricordare ai partecipanti al convegno che chi volesse sottoscrivere
L'appello del quale ha parlato ieri cui Raniero la Valle con tanta passione lo può fare in segreteria per una soluzione della crisi del Golfo
E naturalmente non è proibito per chi volesse
Contribuire anche finanziariamente alla propaganda di questo appello perché come ha ricordato l'informazione libera in questo Paese costa la parola al compagno Bertinotti
Bravi compagni vi chiedo
Un po'di pazienza
Credo che si svolgerà un intervento non non gradevole
Nel senso che non appunterò l'intervento su una critica
Alla conduzione seppure così disastrosa come hanno detto i compagni fin qui e che io condivido interamente dalla relazione di luce in poi del partito in questa fase ma invece tentiamo di dire qualche cosa autocriticamente su di noi
Sono andato questo intervento anche dal fatto che francamente debbo dire non sono convinto dall'andamento di questa nostra discussione
L'intervento di Giorgio Cremaschi ieri quando parlava del contratto dei metalmeccanici dichiara in grado sulle sulle dicendo le sue parole sulla pace
Anche l'assenza ho dotarsi per la nostra organizzazione l'intervento di una importante di donne
Dice di una nostra difficoltà
I termini usati da Giorgio chiare i temi di una solitudine non sono riferiti soltanto le grandi organizzazioni di massa erano riferiti anche a noi
Mi chiedo vi chiedo
Se questi grandi problemi verrebbero risolti da un gesto da un atto da una separazione
Sento per questo l'esigenza di parlare di noi di fronte agli appuntamenti decisivi che ci attendono
Lo stesso futuro di questa di questa aggregazione politica di questa soggettività politica è in discussione
Lo sentiamo tutti anche se non ne parliamo
E sarebbe il rischio di questa
Di questo scioglimento
Assai diverso da un lato scioglimento che invece condivido molto quella corrente partitica CGIL poco male se non fosse che tra le forze politiche italiane siamo forse immeritatamente ma siamo l'unica forza che tenta di tenere aperto un ragionamento sul comunismo
La mia opinione e questa negazione non vi fa se non riusciamo a passare dal cartello dei no che siamo a protagonista di un'operazione politica
Che ha alla possibilità per il futuro di affamati e la propria originale cultura politica improprio originale oggetto politico
Il nostro obiettivo dichiarato che io condivido la rifondazione del Partito comunista così dobbiamo andare a congresso non solo per alzare una bandiera per convincere per guadagnare consensi
E tuttavia io sono convinto che non possiamo fingere di ignorare il punto debole di questa proposta
Costruito dal fatto che la disgregazione del partito comunista e già avanzata che la cottura si sia prodotta è stata prodotta su intatte assai determinante modificando il corpo materiale i rapporti politici il modo di essere di questo partito il segno drammaticamente peggiorato
Fonte a questa contraddizione recessiva Rifondazione che avanzava Peto comuniste una disgregazione già in corso noi dobbiamo chiederci come usciamo dall'opposizione cos'è fondamentale cosa vogliamo affermare prioritariamente in questa battaglia politica
Io credo che dobbiamo dire vogliamo affermare prioritariamente la ricostruzione di una forte soggettività comunista che possa continuasse a sviluppare anche nel nome del nuovo partito
Per questo è necessario conquistare un esito all'assolvimento che abbiamo contrastato giustamente poi comunista che possa mantenere il nuovo partito nell'ambito della sinistra impatto di massa ad alto impiego insediamento di lavoro dipendente di sinistra
Questa operazione secondo me difficilissimo va tentata
Senza un esito di questo genere la situazione italiana diventerebbe eccitante
Naturalmente perché questa operazione riesca non tutto dipende da noi non ne parlo qui perché mi sono ripromesso di parlare di noi ma sono del tutto convinto che tocca la maggioranza una responsabilità fondamentale assolutamente rendendo in tal e decisiva a questo punto di vista
Penso che solo la scomposizione della maggioranza in maniera rispondente alleare divisioni politiche programmatiche che l'attraversano
Sia un elemento necessario affinché si possa combattere efficacemente il rischio di cessione
Lo penso perché se questo non avvenisse l'intera maggioranza si assumerebbe una pesante responsabilità
Tra chiarimento nella maggioranza
Badate voglio essere chiaro
Io non penso che ci sia bisogno di pontieri
Penso che ci sia bisogno di qualche diversità in più
Non di una mozione in meno ma di una nazione in più che apra differenza reali che sono presenti una maggioranza ma il punto essenziale che noi dobbiamo costruire una grande forza opposizione
E allora io voglio sottolineare l'esigenza di aiutante ammiccante e di opposizione
La vicenda del Golfo da questo punto di vista impressionante angosciante
Di fronte ai frapporsi traumatico per l'alternativa tra pace e guerra che prevede traditi i colori dello scontro tra nord e sud la sinistra in Europa in Italia non sa combattere appunto questa minaccia e non l'ha fatto benissimo ad agosto ad evitare che si producesse una spaventosa omologazione che tutta la sinistra europea alle forze borghesi di governo eppure oggi lo sentiamo anche qui una difficoltà in questi luoghi anche su questo terreno
Ed ecco allora il punto che vorrei proporre noi non vi faremo domani senza avviare oggi un chiarimento di linea politica fra di noi sui fondamenti Etiopia di cultura di politica per costruire una una soggettività comunista che tu
Credo che trattava l'operazione efficace perizia
Bisogna che sappiano incontrai un punto chiaro senza il quale nulla si capisce o almeno senza il quale nulla capisco
Questo punto è la porta la classe operaia la borghesia nel ciclo del capitalismo dell'innovazione o dell'opulenza
Badate compagne e compagni sto parlando in primo luogo di fatti materiale concreti si chiamano cassa integrazione qualità totale cast figlia si chiama il contratto dei metalmeccanici contatti di lavoro si chiamano finanziaria politica economica in una fase di fidi difficile congiuntura in cui aumenta l'aggressività intra capitalistica anche se io non vedo spuntare le storie la dalla recessione vedo però una gravissima situazione di fronte a noi
E allora mi chiedo e vi chiedo
Perché
Il conflitto sociale
Si presenta e poi scompare
Si realizza in una ciotola imponente come quello del sette giugno e poi s'inabissa non diventa movimento di massa
La mia risposta è netta può essere sbagliata ma netta
Perché non è in campo una proposta di politicizzazione del conflitto sociale è una critica di fondo bruciante da fare al sindacato dal partito comunista ma insisto non tocca anche noi questa critica secondo me sì
Al massimo quando il compito che l'incarnato anche per responsabilità sindacato investo moderato siamo capaci pratica il cimento come è giusto aiutati nel duro come è giusto magari su una piattaforma inadeguata
Ma perché si realizzano i cedimenti
Il problema è assai più di fondo siamo di fronte allo sviluppo di quel fenomeno politico che Pietro Ingrao con grande lucidità ci invitò a considerare quando parlò di caduta della criticità del movimento operaio negli anni ottanta
E oggi siamo di fronte a tendenze molto forti a parte di autonomia delle organizzazioni del movimento operaio
Dalla logica dettato dalle imprese capitalistiche innovata e da un mercato ipertrofico una condizione in cui sembrano oggettiva sì le scelte di politica economica e sociale
Che così fanno sì che persino voi pensiamo che possono sopportare solo qualche correttivo
E questa questa scomparsa l'avversario dalla tassa di classe che produce l'oscuramento fino a scomparsa di una sinistra sociale e politica e allora possiamo replicare a questo disastro facendo ricorso come evitava poco fa il mio amico Alberto Minucci
Con l'amico suo prevalenti alla tradizione politica del partito comunista
Quando si è spezzata meglio quando è stata spezzata l'identità il prete comunista operazione di cui facciamo bene a indicare tutta la responsabilità enorme dell'attuale gruppo dirigente prete comunista ma rispondiamo a questa domanda
Bene io credo che no che sulla facessimo eviteremmo anche quella etimo finalizzazione dello scontro sociale che non consente una reale maturazione oggi dei movimenti di cambiamento
Resterebbe in campo insomma il nome non solo degli altri un'idea servile delle lotte sociali
Il conflitto sociale e serbo determinare condizioni materiale perché il signore la politica posso svolge il suo compito qui c'è il problema principale pratico e teorico per noi come si fa a uscire da questa concezione prevalente e se lo facessimo troveremo sul questo cammino altre domande difficili il lavoro alienato e la liberazione dalla voglia nato e o no il campo di applicazione principale del nostro fare politica
L'assunzione del controllo sociale la ridefinizione di questo perché ogni cinque di cambiamento né ma con il nuovo è o no i cento di un lavoro politico di massa da fare anche autonomamente con le nostre forze
Il contratto dei metalmeccanici come diceva ieri Giorgio Cremaschi dice quanto l'impresa capitalistica innovata non sopporta neppure i livelli minimi di autonomia e di contrattazione da parte dell'avvocato
Ma se è così allora la libertà nei termini dal lavoro diventa la base del programma
Solo così si operava reciproca una separata una rottura dalla separazione tra rivendicativo economico e politico solo così si può sviluppare trame di un rapporto con altra domanda e riparazione come quello che nascono dal movimento delle donne
Se no compagne e compagni la nostra idea della nuova classe ai giornali essere quella della vigilanza pagana
Una classe che deve battersi per obiettivi elementari perché lei non può fare altro altro potrebbe fare solo la politica
Questi due Aglieri sbagliata oggi sarebbe tragica oggi che manca la forza d'urto di una compagine lavorativa stabile omogenea oggi questa spezzata da cave responsabilità politiche anche l'identità del partito comunista
Io spiego così
In questo permanere una vecchia concezione anche il fatto che non è stato in campo criticamente in queste rinnovo dei contratti una linea fondata sulla riduzione d'orario sul potere contrattuale se non nelle proposte dei singoli compagni
E spiego così
Interrotto completamente diverso anche un ricorso che almeno cori culturale che a me non convince
Ho trovato nella relazione scritta rimane l'ho trovato prima nel libro di Minucci
Quella soluzione come referente culturale
Per l'intervento nella nel conto il sociale nei rapporti di classe del lavoro di americanismo e fordismo di Antonio Gramsci
Vedete voi assicurare che per tutto il senso della passione
Eppure io penso che lui in americanismo e fordismo si annidi proprio un'idea del lavoro della liberazione chi è quella che noi dobbiamo superare lì si annida l'idea secondo cui quei lavoratori possono e debbono diventare nuova classe dirigente Pierre libraio ha tutte le potenzialità di quella risorsa tecnica e tecnico-politica che sarà questa costruita dal terrorismo no compagni e compagne
Non è ad americanismo e fordismo che possiamo trarre l'alimentazione culturale per il cammino da fare
Ci aiutano di più i critici del maschilismo del segno di classe che c'è in ogni organizzazione del lavoro in ogni tecnica penso all'ultimo napoleonico
E allora nasce da qui un'esigenza appena noi insopprimibile quella di mettere in campo un'ipotesi di antisionismo di revisionismo di sinistra
Noi non possiamo replicare efficacemente
Alla tesi della liquidazione della tradizione del movimento operaio che sento infame come tutti facendo ricorso neppure alla migliore tradizione traspaia comunista l'esigenza di revisione c'è è fortissima non possiamo lasciare alla destra
C'è il primo luogo perché viene dalla caduta dal crollo dell'ultimo grande tentativo di scalata al cielo quell'ottobre
C'è quindi perché bisogna capire indaga acriticamente il sistema capitalistico che sta dando vita ad una sua forma specifica ed è questa forma specifica le mosse per combattere anch'io penso che nella formazione economico-sociale del capitalismo da innovazione dell'opulenza
Resta confermata la straordinaria vettura critica di Max
Che individua nella gloria nato il tatto definito ignoti questo modo introduzione e in questo la definizione sociale dell'intero sistema
Ma due grandi questioni si presentano in termini completamente diversi sono sparizione
è chiamato a una revisione profonda
Solo la comparizione tra nord e sud del mondo la coalizione di sesso
Entrambe ci pongono problemi teorici e pratici insisto pratici
Penso la differenza sessuale
Alla suo irriducibilità all'ordinamento democratico o almeno a quella stazione storicamente determinata in cui noi viviamo
Come ci rapportiamo questi deducibilità e come a differenza che ne porta criticamente sui nostri obiettivi riguardanti il lavoro il modello di sviluppo
Le condizioni del sud del mondo ci dice che l'idea da cui noi nasciamo come movimento operaio
Cioè la critica alla universalizzazione del sistema capitalistico non è dei il sistema capitalistico innovazione l'opulenza non si generalizza anzi vive diventa porti proprio perché esclude perché costruisce nuovi barbari il sud del mondo e questi nuovi barbari vivono un contrasto una contraddizione con l'intero sistema del capitalismo innovato che comprende per forza anche chi sta dentro praticamente come i lavoratori del movimento operaio
Lo dice uno che ha finito Luciano Canfora Valentino Parlato
Ci sono domande difficili a cui bisogna lavorare appunto in un'ipotetica viceministro
E così o quando mi sono un minuto voglio dirvi che per questa ragione
Che indica un lungo cammino io penso che l'ipotesi della scissione costituisca una sconfitta drammatica per tutto il movimento operaio da qualsiasi ipotesi che vogliamo mettere in campo
Io trovavo in questa in questo rischio davvero la sciagura più grande che noi possiamo incontrare
Noi che abbiamo bisogno di una lunga marcia attraverso le organizzazioni del movimento operaio
E intanto Jan facciamo questa lunga marcia di interesse nuovi apporti pervenute penso in primo luogo ricompaia manifesto con le altre forze che in Italia pensano praticamente nel campo del sistema capitalistico ma non vi dice compagni e compagne anche una vicenda che abbiamo pagato con grande passione e una di interesse quello appunto di compagnie manifesti
Un gruppo di compagni un giornale che certo onesto attraversato dalla deriva moderata ed alla deriva di destra
Eppure quando si tratta di discutere un passaggio difficile anche quel collettivo non è stato come dire un nucleo d'acciaio del proletariato perché oggi dopo la grande sconfitta non ce ne sono in campo anche noi tra gli altri e allora noi dobbiamo combattere dobbiamo avevate non possiamo avere atteggiamenti indifferente la cessione è una tragedia e l'apertura di questa potenzialità di questo cammino noi abbiamo bisogno di differenza e di unità l'assunzione di uno solo di questi tre anni e la nostra sconfitta unità da sola come la differenza da sola io ho trovato che ci sono due schemi politici di cui dobbiamo davvero liberarci senza i quali saremmo sempre subalterni
Uno quello che assuma la L'Unità e allungare fa derivare la moderazione dei contenuti siccome è prevalente la posizione moderata per farmi Rita degli adattati e quindi moderare tuo rivendicazioni riproduttivi
L'altro per la separazione che fa nascere radicalità solo da questa istanza negativa di separazione no non solo i due schemi possibile ciò che scrivi sbagliati
è possibile invece propone un terzo schema diverso logicamente da questi due che propone la radicalità come elemento costruttivo di questa forza perché necessaria individuata come necessario ad analisi critica dei processi in corso
E che assume con la stessa intensità la gradualità e l'hai cercata de L'Unità non per ragioni tattiche ma perché necessarie a incidere profondamente in questi può
Gestire carichiamo duramente diceva ieri Agli ovale ponendoci più un problema con la salvezza che il problema che noi abbiamo di fronte quella vibrazione del dominio anni orale l'intervento molto bene ha detto delle cose che io non condivido sul conflitto
Mi è sembrato che la sua critica al conflitto l'antagonismo
Io asse quel tanto di liberazione di autogoverno che riceve sempre nel conflitto a mio perché ha imparato le lingue Wichita quelli d'amici
A cura di Nelson Mandela se non percepente partirono occultato prove di un conflitto teorica c'è un dominio
Appunto conflitto pallida secondo degno è l'unica ragione della nostra esistenza per favore non facciamo rivivere sotto il segno negatività che quello sempre ad un'istanza di separazione
Parlerà ora il compagno Cossutta successivamente come una lieve variazione sul programma annunciato parlerà la compagna boccia e poi il compagno in grado la parola Cossutta
Non occorre e dire a voi
Cari compagni
Scusa non occorre dire a voi cari compagni
Quanto sia grave la situazione politica
Eppure e di qui io credo che occorre partire
Per vedere se tutti insieme ne abbiamo piena consapevolezza
E per decidere il da fare
In campo internazionale la crisi acutissima del Golfo
è giunta ad un punto cruciale
Può scoppiare la guerra
Sono concentrate in un'area relativamente ristretta forze materiali militari immensi
Troppo per garantire l'embargo contro l'Iraq aggressore
O per impedire l'invasione dell'Arabia Saudita
Un incidente è una provocazione oppure una scelta freddamente voluttà può determinare all'improvviso lo scatenarsi di un conflitto
Che avrebbe conseguenze disastrose sul piano umano sul piano politico sul piano economico
Sarebbe l'inizio di una guerra crudele fra nord e sud del mondo che portata incalcolabile
Ne abbiamo tutti piena coscienza
Pensiamo che non ci sia nulla da fare se non di assecondare le decisioni degli Stati Uniti
Dentro o fuori che siano delle risoluzioni dell'ONU
Dove un bipolarismo consociativo sta sostituendo il bipolarismo antagonista del passato
Al di là di analisi che possono essere anche differenti
Rimane il fatto incontestabile che la minaccia reale pesante immanente può scoppiare la guerra che fare dunque
Sul piano economico e sociale stiamo vivendo in Italia una fase drammatica
Resa più acuta dalla crisi petrolifera
Chi paga le conseguenze della crisi e degli indirizzi produttivi distorto
Chi paga i costi di un modello di sviluppo sbagliato etnico
Vicenza menti e cassa integrazione sono di nuovo una realtà
Disoccupazione minacce al posto di lavoro incombono
E in una condizione più pesante che nel passato per la crescente immigrazione da altri Paesi
E di un mese fa lo scontro incivile a Cerignola
Patria nel passato di lotte esemplari del proletariato agricolo fra braccianti di pelle bianca e braccianti di pelle nera
E di questi giorni la barbara aggressione a Bologna capitale dell'Emilia rossa alle miserie timore di lavoratori extra comunitari
L'asta tensione sociale si fa grave
Perché nessun provvedimento governativo è volto a trovare risorse nel cesto immenso degli immensi profitti industriali di questi anni
Le uniche misure sono quelle che colpiscono ancora una volta ICI meno difesi
Che fare dunque
Sul piano della politica interna viviamo tutti consenso di rabbiosa impotenza gli attacchi impuniti della mafia
E della delinquenza organizzata che fare compagnia certo per la politica estera e per quella economica e per la politica interna occorrono proposte indicazioni positive costruttive
In parte già esistono in parte devono essere meglio precisate
Ma occorrerebbe io credo in questo momento
Occorre avere nel Paese in tutto il Paese movimenti di massa
Articolata differenziata specifici e movimenti generali e unitaria
Che sono la condizione per una presa di coscienza collettiva della gravità dei diversi fenomeni
E nello stesso tempo un contributo a fare avanzare le soluzioni necessarie
Ma non ci sono
O c'è ben poco
In sostanza ci saranno i primi scioperi sindacali nelle prossime settimane
Non c'è un'iniziativa politica di massa
Non c'è partecipazione popolare
La verità e che è venuta meno la battaglia dell'opposizione il ruolo stesso dell'opposizione
Perché i protagonisti i principali soggetti stessi di una tale battaglia sono in crisi e cioè il Partito Comunista ed il sindacato
Naturalmente lo sapete benissimo lo sappiamo tutti
Questa crisi non è solo conseguenza delle scelte di Occhetto di un anno fa
è una crisi che dura da tempo e che trova le sue radici in una linea di sostanziale arrendevolezza rispetto alle compatibilità imposte dal tipo di sviluppo imperante
Da parte del sindacato ed in buona misura anche del partito comunista
Una crisi che la svolta di Occhetto accentuato ed accelerato
Ci si sente impotenti
Ci si vede trascinati dalla corrente che è moderata e che rende tutti i subalterni
Non si è capaci di un sussulto di una risposta vigorosa non si è capaci di reagire al cosiddetto senso comune
Ho ascoltato con emozione le parole di Raniero la Valle
Che sono calate nel profondo del nostro animo
A me che lo ingraziare o per la sua sferzata di etica politica la quale diceva ieri sera che tante di quelle cose gliele aveva imparate Tanoni
Dai comunisti
Forse è vero anzi è senz'altro vero io credo
Oggi non è più così
Questo partito non sprigiona forza morale
Non è educato non orienta
Eppure siamo stati noi promotori di movimenti grandiosi
Che hanno scosso masse enormi di uomini e di donne di giovani di movimenti imponenti per la pace e per la libertà per il lavoro oggi non più
è venuta meno si è spenta un'altra delle peculiarità dell'Italia nel mondo
Quella di avere qui un partito politico di massa
Partito Popolare di avanguardia nello stesso tempo di classe e nazionale
La diversità e finita
Che pare che ciò sia un motivo di vanto
L'omologazione e ormai considerata un pregio
Dopo un anno
Dalla improvvisa improvvida sortita di Occhetto il fallimento lo avete tutti sottolineato e completo all'esterno e ancora più l'Inter ho preso nei giorni scorsi dal bilancio finanziario del partito
Che al trentuno di agosto rispetto ai sei miliardi e più preventivati per le quote del tesseramento sono entrati soltanto due miliardi
E l'indice materiale più una crisi politica e organizzativa fortissima
E sta per iniziare il ventesimo congresso
E l'attuale gruppo dirigente non ha saputo dare una spiegazione quale che sia della sconfitta e quel che è più grave pare che intenda proseguire per una strada che si è rivelata profondamente sbagliata
Ciò di cui hanno bisogno i lavoratori
Di cui ha bisogno la sinistra il Paese stesso non è la cosa di Occhetto ma un partito forte
Come quello che qui stiamo cercando di prospettare
Non il vecchio partito comunista che non c'è più
Che non può più tornare
Ma un partito comunista rifondato
Le indicazioni di Magri mi paiono convincenti e valide
La discussione le sta ulteriormente affilando
Potrà farlo ancora nelle pochissime settimane
Che mancano prima delle riunioni cruciali decisive
Di fine ottobre dei primi di novembre per preparare il ventesimo congresso
E su questa base sulle basi che insieme andremo a costruire possiamo andare al ventesimo congresso con una piattaforma molto seria e credo vincente
La quale come è stato detto identità e programmi fanno un tutt'uno
Possiamo realmente pensare io penso realmente
Di ottenere attorno ad una mozione unitaria
Per la quale mi pare che esistano oggi tutte le condizioni
La fiducia dei compagni di ottenere la maggioranza al Congresso
Anche perché
L'attuale gruppo dirigente diviso non è in grado di indicare soluzioni coerenti tenente e diviso su questioni non solo di tattica ma di strategia anzi
Non è d'accordo neppure sul tipo di partito che cosa debba essere che cosa debba fare non ce l'ho ancora ha spiegato
Voi sapete che non c'è nulla di esagerato in quanto sto affermando
E chiaro che non è più possibile dare fiducia
A un tale gruppo dirigente
Passato di sconfitta in sconfitta
La conferma del segretario della segreteria
Sarebbe una delle tante stranezze illogiche assurde della politica italiana
Così come è chiaro che per la politica che dovrà compiere
La nuova formazione politica occorrerà un nuovo gruppo dirigente
Una nuova maggioranza
Per questo dobbiamo batterci possiamo farlo io credo con successo
Sarà una grande battaglia ideale politica
Nella quale dovrà essere coinvolta la grande massa degli iscritti non è pensabile non è accettabile che le sorti del partito il suo futuro il suo modo stesso di vivere il suo nome e il suo programma
Possono essere decisi da una piccola parte di compagni non dunque il venti per cento dell'ultimo congresso ma almeno il cinquantuno per cento degli iscritti dovrà partecipare alle decisioni
Il fatto più strano e singolare
E che l'attuale maggioranza accusi noi minoranze di attestarci soltanto sul nome del partito sul nome comunista
Tutto ciò che stiamo dicendo qui dimostra che non è vero
Non c'è arroccamento di nessun genere stiamo cercando di proporre scelte programmatiche precise
Ma certo anche nome contro
E d'altronde se non contasse perché la maggioranza insiste tanto per cambiare
Perché ha tanta paura paura ben giustificata
Per il giudizio degli scritti degli elettori perché tutti sanno che è un altro nome un altro simbolo farebbero perdere
Milioni di voti
Perché si insiste tanto per cambiare nome e simbolo
Se davvero non si vuole mutare identità non si vuole negare storia cultura idealità dei Comunisti italiani perché si insiste tanto per rifare il nome e simbolo
Giungono di giorno in giorno notizie poi smentite sul nuovo somma simbolo e sul nuovo contrassegno elettorale sul nuovo nome
Pare che finalmente
Qualcuno cominci a preoccuparsi anche nella maggioranza di quello che potrebbe succedere se si togliesse l'aggettivo comunista
Se si eliminasse la falce e martello
C'è davvero questa preoccupazione bene e allora non ci siamo fatichi a cercare soluzioni strane
Il nome per il nome per il simbolo del partito le cose sono già chiare ci sono già sono quelli che noi abbiamo sperimentato ormai da sessant'anni
è un'altra stranezza sta nel fatto che alcuni di noi vengono accusati e con aggettivi da sacra inquisizione di polvere rotture
Come se la vera grande incommensurabile rottura non sia stata quella voluta da Occhetto con il discorso della Bolognina
Parliamoci seriamente Company carissimi
C'è qualcuno
Che crede davvero che se una maggioranza più o meno grande più o meno consapevole decidesse di porre fine al Partito Comunista Italiano
I comunisti cesserebbero di esistere
Oppure che tutti i comunisti accetterebbero di restare in una cosa
Che sarebbe un partito non più comunista
Né di nome né di fatto
La presenza e l'iniziativa dei comunisti è un'esigenza oggettiva della società non per il nome che si danno
Ma per la politica che fanno e che perciò mi fa chiamare comunisti
Entro una cosa non più comunista si può essere comunisti comunisti non solo per le proprie idee ma comunisti per quanto si riesce a fare
Per agire da comunisti per essere ciò che la relazione ci ha chiesto di essere in questa fase storica
Anche una corrente di comunisti secondo me
Sarebbe ben arduo costituire in quella cosa
C'è insofferenza c'è arroganza c'è settarismo
Alle affermazioni di dissenso e di differenziazione sì ribatte con prediche a non finire
Che in un partito deve valere che in un partito deve valere il principio di maggioranza certo che deve correre ci mancherebbe altro
Ma una maggioranza si chiama tale in quanto c'è una minoranza altrimenti sarebbe un animismo totalitarismo e dunque una minoranza può esistere se può far valere i suoi diritti ed è il suo primo diritto dovere è quello di organizzarsi
Io credo poco alla possibilità di dare i Pit ad una corrente comunista
Alla possibilità cioè di organizzare una minoranza in quella cosa
Ma ammesso e non concesso che sia possibile averla e quindi con i suoi funzionari con i suoi centri d'iniziativa con i suoi mezzi finanziari e basta dire questo per capire
Come sia difficile avere il diritto di fare una corrente comunista
Che cosa riuscirebbe ad essa a fare
Io ho già voluto tratteggiare un paragone con la sinistra socialista
Quella guidata da un uomo
Di grandissimo prestigio
Qual era Riccardo Lombardi che non riuscì ad incidere sulle scelte del suo partito
Ma anche questo confronto non rende ancora sufficientemente chiara la situazione perché se la sinistra del partito socio socialista non riusciva ad incidere sulla politica del suo partito
Quelle idee quelle suggestioni
Che furono proprio di Riccardo Lombardi potevano in qualche modo essere raccolte e portate avanti alla sinistra del partito socialista
Da quel grande avverto partito che era il Partito Comunista Italiano
Ma in questo caso
Nel caso concreto di cui stiamo parlando a sinistra
Non ci sarebbe più nulla
Ci sarebbe il deserto politico un vuoto che non potrebbe certo essere occupato da uno o più gruppi minoritari quota forse peggiori
Occorre invece
è necessario oggettivamente invece che nella società continua ad esistere a operare una reale e forte formazione autonoma dei Comunisti italiani io mi auguro
Io mi batto compagni
Con tutte le forze che mi rimangono
Perché sia il partito di cui facciamo parte e di cui siamo fieri orgogliosi di fare parte oggi e che domani vogliamo che sia il nuovo rinnovato rifondato Partito Comunista
Io so che non io che conta ben poco che noi ognuno di noi
Ma che la società richiede la presenza dei comunisti
Una cosa
Come quello che Occhetto ha sin qui prospettato sarebbe una formazione dichiaratamente non comunista necessariamente non comunista
Di tipo radicale un liberal socialista o democratica di sinistra
E cioè potrebbe essere
Un piccolo gruppo forse non piccolo comunque non tanto nuovo
Quello che c'è
E che in quel caso una formazione comunista autonoma diverrebbe inevitabile
E sarebbe essersi
Un fatto nuovo centro di rinnovato riferimento per masse vaste di lavoratori e ti giovani nuovo per l'Italia nuovo del mondo
La parola
Luisa Boccia
Il mio non è un intervento io devo leggere il testo di un documento che trenta compagnie hanno steso ieri
Per prendere posizione esprimere un giudizio su questa Assemblea
Non è una critica all'organizzazione nei compagni responsabili ai compagni dirigenti
Segna una fatti ed episodi che attengono all'organizzazione dei lavori di questa riunione
E perché questa è stata l'occasione concreta per non ritrovarci insieme e di accordarci sul modo di dare visibilità ed autorevolezza a condizioni e preoccupazioni che avvertivano da tempo
E di cui crediamo non vi sarà difficile cogliere l'importanza non è una manifestazione di non essere o di disagio non è un gesto di presa di distanza non vogliamo nasconderci e nascondere di che è un gesto di conflittualità politica
E tuttavia è un gesto che nasce dalla forte e decisa condivisione che abbiano con la battaglia politica di quest'aria
Leggo il testo
Quando il dodici novembre il segretario del partito operò una svolta un nostro elemento comune di giudizio fu che il metodo non era chic indelebile dalla sostanza
Nella relazione scritta maggio afferma che non si può risolvere a tavolino il problema di quale debba essere il partito antagonista occorre dice Magri partire dall'esperienza costruire in progress la soggettività condividiamo a questa constatazione per questo vogliano a partire dalle esperienze che molte di noi hanno fatto in quest'area nei mesi successivi al congresso di Bologna
Alcune hanno ad esempio incontrato difficoltà ad avere una presenza nei coordinamenti che l'aria si è data perché non era possibile motivarla secondo criteri di scelta diversi da quelli tradizionali
Per altre è stato difficile trovare una comunicazione un confronto di merito sui contenuti e forme d'iniziativa che fanno parte della loro esperienza nei movimenti o più semplicemente in luoghi diversi dal partito
Abbiamo tuttavia prodotto politica utile a noi e crediamo ma per tutto il partito anche fuori di queste sedi
Già nell'assemblea di ieri c'è l'esistenza di pratiche politiche diverse era emersa ed era stata riconosciuta la necessità di un confronto politico tra noi che mio nonno nove l'UDS questo nodo decisivo delle pratiche
Non si è però andati oltre questo riconoscimento
Ad Ariccia e di ogni mattina qui in questa assemblea alcuni di noi avevano avanzato proposte concrete su Madoff da Volare di darsi visibilità e di produrre scelte politiche
Allora come ora dobbiamo constatare che quando la differenza tra donne e uomini prende corpo in fatti concreti gli uomini sono a ben lontani dal mettere in discussione i metodi e le regole che sono loro usuali
Ma è il solo modo politico di tener conto della differenza tra i sessi e quello di misurare su fatti e comportamenti precisi le diversità delle pratiche
Noi pensiamo d'altra parte che la pratica politica creata dal movimento delle donne
Possa essere efficace per liberarci di un modo d'essere del partito che ce la fa sentire come è scritto nella relazione uno strumento incapace di mettere a frutto anche la migliore delle politiche io Franca Chiaromonte ha indicato alcune modalità di organizzazione di questo è sembrato non ci convincono la struttura dei lavori con relazioni interventi che quasi per nulla possono interloquire tra loro delle conclusioni e così via la presidenza
Soprattutto alla presenza della stampa la distinzione tra sedute plenarie largamente prevalenti della voce per gruppi
Sì anche avanzata una proposta era quella di passare subito al lavoro per gruppi non è per noi una proposta tecnico-organizzativa ma un modo di dare forma alla politica qualitativamente diverso
Un modo che permette di sottrarsi all'istruzione resistente e di resistere alle spinte sempre più forti di un di omologazione con gli altri partiti di riduzione della politica tecniche professione per un ceto magari femminili Zagato
è un modo al contrario per dare corpo qui ora a quello che tutte tutti diciamo di volere rifondare il partito comunista affrontare e risolvere la sua crisi per farmi intendere di cosa parliamo ebbene attenerci immanente a quanto è avvenuto ieri pomeriggio
Si è detto che l'urgenza dell'attualità politica scavalcava la stessa organizzazione dei lavori prevista e di fatto sia ammesso che questo non è più un seminario ma è un'assemblea precongressuale
Riconosciamo l'urgenza questo non rende però superfluo il come si produce politica
Proprio per affrontare l'urgenza abbiamo bisogno di un confronto serio perché tra tutte e tutti e dell'assunzione di responsabilità in prima persona non del passiva ascolto da parte della maggioranza delle parole di alcuni non a caso tra noi la discussione sulle pratiche ed è sempre decisiva e conosce anche momenti difficili anche tra noi infatti esistono differenti percorsi politici
La maggior parte di noi e qui per avere aderito alla quarta e la seconda mozione alcune invece sono qui da invitante possiamo tuttavia può formulare valutazioni politiche molto comuni per due motivi
Il primo perché da sempre la relazione politica tra donne non coincide con l'appartenenza a partiti sindacati e movimenti
Ma crea comunicazione conosce e consente scelte comuni a donne che sono dentro fuori questi luoghi politici secondo perché tutte condividiamo il desiderio e il bisogno di confrontarci con altre con altri sul tema di questa riunione la riproduzione come la rifondazione comunista e le sorti del PC
Quanto pio oggi diciamo non ha nulla a che vedere con la solita messa in scena delle donne che criticano a quello che gli uomini fanno e con ciò si lavano le mani delle questioni importanti che sono sul tappeto
Necci ma una ragione di interessi politici validi solo per il nostro sesso
Riteniamo che le questioni poste in questo documento
Sì è un contributo essenziale che noi possiamo e vogliamo dare alla battaglia politica in cui quest'aria impegnata si tratta di un atto di responsabilità
Perfino di un'assunzione più forte ed esplicita che il no che per il passato di un mastro coinvolgimento
Se vogliamo davvero vincerla la battaglia per la Rifondazione dobbiamo e soprattutto dove per i compagni
Cambiare molto presto il modo di fare politica come si fa a politiche decisivo
Per non separare l'esigenza di dare risposta a problemi urgenti da quella della rifondazione di un soggetto di un progetto politico
La presenza in quest'aria di quelle di noi che sono iscritti al Pci
Poggia sulla scommessa fatta nemesi congressuali che fosse possibile avviare questa Rifondazione in quei mesi abbiamo infatti registrato per parte nostra alcuni risultati positivi
Dobbiamo dire al contrario che oggi ci appaiono fortemente divaricate le intenzioni pure apprezzabili scritte nei documenti e i modi concreti dell'agire politico
La Virzì dello scontro nel PC provoca in maniera crescente una riproduzione meccanica delle forme e delle pratiche più obsolete della politica
Questo purtroppo se per la maggioranza attuale del partito può perfino tradursi in un vantaggio sia pure momentaneo per chi vuole una reale Rifondazione costituisce una contraddizione insanabile
In passato abbiamo spesso risolto il problema della incomunicabilità di pratiche accentuando la nostra separazione rispetta i luoghi politici allo stesso PC
Da questa separatezza abbiamo trattato forza e sapere
Di questa forza è sapere molte di noi si sono avvalse anche se in modi diversi per continua la propria scelta congressuale
Sempre da quell'esperienza siamo partite per stabilire i nostri rapporti dentro quest'aria
Da ciò che ci ha dato forza nel separatismo Traiana oggi le ragioni di una nostra presenza e quindi la vicenda congressuale ci ha visto al centro dello scontro politico e non già dedite abita Marne contorni di questa centralità da questa centralità non intendiamo a regredire
Una condizione necessaria e che la nostra pratica segni nella sostanza il cognome e il cosa della rifondazione vi leggo le firme
Vittoria Tola letizia Paolozzi Daniela Lorandi Franca Chiaromonte Anna Maria Riviello Anna Maria Rodari Marisa Nicchi Maria Alba Pileggi Alessandra Zampini
Vittorio a caso Lilli Rampello l'ho letta del Papa di o l'Arcuri Grazia zuffa Alberta De Simone
Anna Maria Bonifazi Maria Luisa Boccia Giovanna calciati Katia Zanotti chiaro Indra Rina Gagliardi Daniele Bazzani sto invitando a da anni Ornella Barra Fulvia Bandoli annuisca campani Anna Pedrazzini Iris Pezzali Luisa Salemme Maria Grazia Sestero
La parola Pietro Ingrao
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