Crisi economica: intervista a Francesca Balzani sulla prossima riunione del Consiglio europeo

Francesca Balzani deputato europeo iscritta al Gruppo dei Socialisti Democratici eletta nel ridicole vogliamo parlare di questo no del Parlamento europeo ero a all'accordo che era stato raggiunto l'ultimo vertice di febbraio sul Bilancio pluriennale due mila quattordici due mila venti dell'Unione
Europea
Che cosa significa questo no qual è il messaggio che ha voluto inviare il Parlamento
Il messaggio ha avviato un un il Parlamento ha inviato un messaggio molto coerente con le scelte e le decisioni che su questo delicato punto a
Compiuto in questi anni la Commissione Stura lavorato un anno
Per arrivare esprimere la posizione di di questo Parlamento in maniera seria
Chiedendo più risorse per i prossimi sette anni addirittura chiedevamo un incremento minimo del cinque per cento rispetto al settennato che si chiude con due mila tredici
La proposta che è venuto a fare nel condurre nelle conclusioni del Consiglio e e decisamente fa in una direzione completamente riversa e soprattutto frusta completamente i grandi obiettivi ti Europa due mila venti
Quindi questo sforzo che stiamo cercando di fare come istituzioni europee per rilanciare le politiche più strategiche per il nostro futuro
Il Parlamento europeo però non vuole rinegoziare le cifre i novecentosessanta miliardi di impegni che sono stati fissati come tetto massimo due capi di Stato
E di Governo perché questa posizione perché puntare più sulla struttura di bilancio la flessibilità una clausola di revisione
Ma in realtà la risoluzione che abbiamo Totò cioè che intanto non è una bocciatura vera e propria oggi abbiamo Espresso in maniera formale quanto si vuole ma la nostra posizione senza arrivare a quel volto finale che poi dovremmo veramente compiere sulla proposta del Bilanci volete settennato
Questa risoluzione attaccanti contenuti direi che innanzitutto porre con forza il tema delle risorse proprie
Un tema che sembrava dovesse essere la grande novità del del futuro e che invece è rimasto quella fine un po'sepolto sotto il dibattito come al solito sui valori assoluti della spesa
Quindi io posso di nuovo con forza il tema politico strategico delle risorse proprie ma anche quello delle norme di fare tre gli impegni e pagamenti
è un tema apparentemente tecnico il Parlamento però è ormai quindi negoziate mai di bilancio ha capito che non è un problema solo tecnico ma il cuore politico il negoziato sul bilancio
Finché continuiamo a fissare dei limiti teorici distesa che poi si scontrano quelle risorse veramente spendibili che vengono messe mi hanno sul bilancio rischiamo di rivivere quello che successe l'autunno scorso cioè il blocco di programmi strategici
Questi inverno abbiamo visto il blocco di Erasmo scampo traumatizzato tutti ma anche molte linee di politica di coesione se arrivasse congelate quindi Parlamento chiede anche questo essere coerenti la spesa teorica sia uguale alla spesa effettiva
Non creiamo un deficit occulto dentro il Bilancio accumulando debiti che prima o poi dovremo pagare ma perché non mi chiedono
Più soldi fine visto che il vostro obiettivo iniziale era molto più ambizioso rispetto a quello poi raggiunto al vertice di febbraio
Ma io dentro una risoluzione in realtà leggo anche la richiesta di risorse adeguate quindi un rinvio a quella che era la nostra posizione nel giugno del due mila undici risorse adeguate sicuramente non possono essere più soldi
Più soldi però non in assoluto più soldi proprio per quelle linea che sono quelle da cui sono nate le sofferenze maggiori studi più soldi per la ricerca per l'innovazione per i trasporti quindi in realtà
Questa risoluzione contiene un po'un rinvio alla nostra posizione del giugno due mila qui due mila undici e quindi
Il la richiesta di risorse adeguate che non può che significare più risorse rispetto a quelle che oggi sono messe sul tavolo perciò Margiulli negoziato con il Governo soprattutto
Sul fatto che per arrivare a quell'accordo ci sono voluti due vertici europee oltre
Un anno di negoziati
Con voi ma soprattutto tra di loro
Insomma
Se
Tarda tradita dal consigliere Potì febbraio il messaggio che arrivato è stato
Prendere o lasciare
è vero presidiate negoziato è stato lungo tormentato e non sembrano esserci spiragli per grandi aperture
Ma in questo senso potrebbe allora essere utile se vogliamo far prevalere in linea teorica una linea di austerità e di risorse congelate
Allora mettere in gioco correttivi importanti come risorse proprie quindi far diventare il bilancio dell'Unione Europea un Bilancio
Che non sia ogni anno ostaggio delle politiche nazionali
Oppure una maggiore flessibilità la possibilità di utilizzare i margini non spesi in maniera elastica da una rubrica all'altra
E la possibilità chiediamo di far sì che il Consiglio lavora a maggioranza qualificata per queste manovre di flessibilità correttiva
E soprattutto alla possibilità di non dover restituire le risorse non spese in Spagna un impegnate ma di poter riutilizzare i margini che non vengono spesi in un esercizio finanziario
Se non ci fosse un accordo alla fine
La Commissione preoccupata che questo possa
Danneggiare i beneficiari le regioni presentano il sud le piccole e medie imprese
Gli agricoltori eccetera eccetera
C'è questo rischio davvero
Ecco questo ha dei punti più delicati che effettivamente sta creando non poche preoccupazioni soprattutto
Su in quelle regioni che hanno un buon è una buona livello di esecuzione programmi europei perché queste Regioni dicono che ormai che ha speso abbiamo usato tutto quel che si poteva
Che succede se non partono i nuovi programmi dal primo gennaio due mila quattordici quelle questo è un punto concreto molto delicato
La soluzione che si era prospettarsi è quella di una sopravvivenza dei massimali del due mila tredici e in generale del Bilancio che regola questa esercizio finanziario
Con l'impegno di trovare entro il due mila quattordici poi un sistema per usare se tutto dovesse andare nel peggiore dei modi e non si trovasse un accordo
Il numeri del due mila tredici con però dentro la struttura dei nuovi programmi quelle quindi che in via teorica dovrebbero partire dal primo gennaio due mila quattordici quindi un po'di acrobazia per far comunque
Partire anche se il ritardo i programmi delle nuovo settennato sulla base finanziaria del del bilancio due mila tredici
E questo
Rivela poi il grande paradosso di questo Bilancio del settennato perché se noi oggi utilizzassimo come base i margini i tetti del due mila tredici avremo addirittura un vantaggio in termini di spesa quindi un problema
Usare un vecchio bilancio per far partire programmi nuovi ma paradossalmente
Unica banca cent'anni di risorse possibile alla fine tutto questo perché sia legalmente che politicamente dall'altra parte diciamo che la strada rispetto al Parlamento la prossima Commissione c'è Consiglio dicono meno
Possiamo fare tutto ciò
Te una soluzione se non si trova il modo di far partire secondo la procedura
Ma estera il nuovo programmi nuovi programmi nella quadro del nuovo bilancio nel settennato
Bisogna provare a trovare una soluzione la soluzione
è tradizionalmente sempre quella di far sopravvivere l'ultimo bilancio approvato è quella che chiamiamo l'esercizio in dodicesimi in qualche modo
Questa un'altra però alla base sarà quella dell'ultimo atto votato approvato quindi per forza riferimento
Al
Settennato che si conclude che appunto in termini assoluti è più vantaggioso di quello che deve iniziare se non cambia la proposta del Consiglio grazie a Francesco bozza grazie