"Europa novanta"

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Meglio non lo so ma io non
Sembra Paolo Latorre rigidissimo perché lui si è sempre
No no precisamente pacatezza lo dice normalmente chissà
Paolo Carlo perfetto
Predilige
L'ho detto possibili
Le tradizioni hanno benissimo allora comunque non parlano ormai manca
Ricorda male ci sono Pannella sembrano italiani raccolti alla queste va bene
Ok
Ebbene credevo pensiero liberale simbolo avverrà riconosce gli italiani sono mai oppure voleva le esso sia pur nella dello poi ci sono espresse
Va bene nuove
Ma stiamo manca dall'importanza storica va
Io pregherei professor Marilyn disse non si è allontanato di avvicinarsi perché forse potremmo dare inizio alla riunione
Grazie se volete prendere posto
Io sta in piedi oltre che per il rispetto che vi debbo perché ho mal di schiena indicano dopo poi mi siedo ma non mi alzo più
Allora visto che ci siamo tutti e che stiamo prendendo posto a me tocca il compito più gradito di tutti che quello di dare il benvenuto a tutti quanti agli amici delli Hai ai soci ai membri della Barrea istituzioni e organismi i gruppi di lavoro delli ai sì agli ospiti italiani e stranieri
Anzi ho pensato che potevo dare un benvenuto in varie lingue il commediante di di alberi da per sentirmi quasi come il Papa ha il giorno di Natale insomma anche se non posso forse dare il benvenuto in tante lingue commentata
Io non so fino a che punto Cesare e membri del comitato direttivo illuminati da una superiore saggezza avessero scelto questa giornata sapendo che sarebbe seguita alla storica conferenza di Parigi che ha come è stato scritto e nell'Urbinati articoli di commento posto fine alla guerra fredda alle guerre mondiali del ventesimo secolo ha una storia di due mila anni di guerre tra le nazioni europee eccetera eccetera
Certo sono delle giornate molto molto straordinario vi dirò che dovendone scrivere dovendo scrivere di politica
Capita nella vita di un giornalista che ci sono quei momenti
In cui uno eh consapevole del fatto che sta assistendo a un fatto che è storico
Però è colpevole forse di avere detto in altre occasioni che questo avvenimento era storico quando non lo era e a un certo pudore di dirlo quando l'avvenimento è realmente storico si domanda ma che cosa avrei fatto se fossi stato l'ambasciatore di Persia in Europa dovere raccontare in lettere persiane questi avvenimenti straordinari accaduti a Parigi e obiettivamente il momento in cui anche se tu usi un po'di retorica
Pensi che forse ne usi meno di quello che gli avvenimenti stessi richiedono
La
Coincidenza di questo venticinquennale di questa conferenza dei venticinque anni dello Iaia con queste giornate così straordinaria
Induce l'alta cioè io mi son trovato a ripensare un momento
A tutto l'arco di questo tempo e anche a fare un piccolo sforzo per ritornare con la mente a quelle primissime riunioni che precedettero la la formazione la fondazione dello delle Iaia
Che si tenevano che erano riunioni affranto e dal fatti al Piero con convocava io credo però non
Credo forse dei presenti forse di essere uno dei dei pochissimo forse solo che che era aveva partecipato a riunioni a pranzo che si tenevano un piccolo ristorante con lui abbiamo ricostruito che era le stanze dell'Eliseo ero comunque io ricordavo questo ristorante al primo piano si saliva per una scaletta di fronte alla Banca d'Italia in via Nazionale più o meno
Con Altiero illuminato dalla grazia della preveggenza della visione che aveva
Mi sono domandato in realtà
Se venticinque anni fa visto quel queste giornate sono così straordinaria così storiche eravamo già uno ne eravamo consapevoli di quello che sarebbe successo la cosa debbo dire con assoluta chiarezza e confidenti fiducia e che lo sapevamo
Non è vero che siamo stati colti di sorpresa no no
Venticinque anni fa
Non era solo il profeta Spinelli no eravamo un gruppo tanta gente che già cattiva che vivevamo in un'era di grandi cambiamenti venticinque anni fa il sessantacinque c'era già stato Stalin era morto c'era già stato Consob la parabola custodia una completa fino all'uscita di scena c'era stata la risposta occidentale Rousseau c'era già stato Kennedy
La se c'eravamo usciti da quegli anni plumbea i del del del dell'immediato dopoguerra la sensazione che il mondo cambiava
C'era già
Non solo ma stavano avevano già preso corpo in misura sufficiente le risposte ideologiche e le risposte istituzionali facendo la parole istituzionale di nuovo c'è un brivido Spinelli hanno percorre l'idea che le che la civiltà si esprime attraverso istituzioni e che si tratta di creare istituzioni perché le istituzioni sono sagge e gli uomini sono ballerini
E le istituzioni e le c'erano già
Voi in qualche modo si aveva già la sensazione che
La Società democratico occidentale aveva già dimostrato una sua grande vitalità
Era già la la la guida la la la l'iniziativa
Era già stata ripresa
E in qualche modo li hai era una risposta questo umore non all'umore precedente del cupo incerto e pauroso degli anni dell'immediato dopoguerra
Era già una risposta attiva fiduciosa
Perché poi passeranno pochissimi anni sarà per ed ex Arai sessantotto sessantotto vuol dire sessantotto in Occidente vuol dire sessantotto a Prada
Sessantacinque l'anno non dimentichiamoci della prima Pires troika lattiera estrosità fallita Pica seeking nelle riforme economiche che poi non funzioneranno
Però c'era già tutto quello che venne dopo e si fermò può in quel fatidico Sessantotto
Erano già circolate già avviene l'avevamo già nella mente e nelle nelle orecchie le parole magiche
Distensione disgelo prima ancora MIR ma io stavo ossa successiva Vania corrusco esistenza porci pacifica
E Ostpolitik era lichene standard emergendo
Il re già chiara soprattutto allora quando si andava a Bruxelles ancora chi si la domanda chiave era è irreversibile il processo europeo fra parentesi ho trovato nel documento base
Della chiavi di cui parlerà poi Cesare Merlini che ancora viene riproposta l'idea che in fondo ancora non si è reversibile ma questo Cesare sette proprio pessimisti
In realtà no noi non parliamo più della è o non è irreversibile la struttura dei costi la costruzione europea ma per tanti anni continua a mandare a Bruxelles per convegni e riunioni avvenimenti Mariella domanderà ancora quella può andare tutto a pezzi allora essere reversibile vorrà dire ritornare indietro di di di di di cinquant'anni
C'erano cioè già le risposte fiduciose
Spinelli poi era sempre stato ottimista
Era un ottimista organico istituzionale
Proprio di di di di di di di natura
C'erano le risposte ideologiche c'eran le risposte istituzionali e c'era però chiaramente questa loro lo era Bidente a tutti c'era tanto lavoro da fare
Però vedete adesso noi a una specie di mani a quella di un mamma cosa ripetuta in questi ultimi anni di dire no chi l'avrebbe mai detto due anni fa
Ma chi l'avrebbe mai detto sei mesi fa che succedessero tutte 'ste cose ora queste vero però manate che è un po'il contrario io credo che se venticinque anni fa
Altiero Spinelli e i suoi amici avessero pensato che ci sarebbero voluti venticinque anni perché il comunismo crollasse perché trionfa se l'idea democratico occidentale ma ci sarebbero sembrati molto lunghi
Allora in realtà si pensava che sarebbe successo prima
Sono tanti poi venticinque anni quindi in realtà lo sapevamo già
Non è vero che non si sapeva si sapeva
Si sapeva quello che sarebbe successo e forse non pensavamo che sarebbe occorso un quarto di secolo in altri termini questo questo convegno in questo Palazzo un po'plumbeo un po'cupo ma insomma grandioso con queste statue velate che ci guardano misteriose
Che come in futuro però è un'occasione un po'per ripensare a tutto quello che è stato in fondo l'arco di una vita per alcuni di noi
Una generazione che fino a poco tempo fa fino a poco tempo fa pochissimi anni fa poteva solo vantarsi di riconsegnare la generazione successiva un mondo ancora intero
Era il meglio che si poteva dire che avevamo fatto dice beh non l'abbiamo fatto a pezzi mentre potevamo farlo a pezzi perché Abu perché abbiamo il modo di farlo a pezzi mentre invece prima non c'era
Però adesso in qualche modo mi sembra che lasciamo un'eredità un po'più positiva
Può più costruttiva
Il Progetto una speranza
Una
Ipotesi di lavoro seria
Anche se ovviamente le zone oscure le incognite sono tante
Questo a questa questa ideazione a questa progettazione l'istituto nel quadro italiano ha dato la sua parte
Ha dato la sua parte cresciuto è cambiata l'Italia l'Italia pesa di più nei consigli internazionali e pesa di più l'istituto in quel mondo un po'particolare quel mondo un po'speciale di
In quella comunità gli studiosi ricercatori politici
Che fa piacere di cui fa piacere di vedere più un certo numero di rappresentanti certo numero di rappresentanti che ormai sono un po'compagni di viaggio quasi di una vita
Se ci guardiamo negli occhi ci accorgiamo che quello che è un po'unisce il personaggio il nome di questa comunità non è soltanto una comunanza di interessi
Per certi problemi io credo in realtà che ci unisce una ideologia
Credo che l'ideologia che è poi l'ideologia che ha ispirato sempre l'istituto li Hajj
E questa ideologia della consapevolezza della interdipendenza delle genti dei popoli delle nazioni degli Stati questa hit consapevolezza dell'interdipendenza
Che c'era anche nei momenti di più duro scontro e per quello che riguarda questa particolare di comunità Prost bordo dall'Est all'Ovest la consapevolezza che con l'ideologia della dell'incontro dell'interdipendenza erano incompatibili lei teologie della negazione lei Dioguardi oggi assolute e quelle non reggevano non erano risposte valide per il mondo interdipendente in cui noi viviamo quindi in un certo senso l'istituto ha ha risposto e ha rappresentato in Italia
Mi fa piacere a uno un po'più vecchio come me di vedere tutte le nuove generazioni Cesare gli avevo detto finirò dicendo l'istituto in cui ci sono soprattutto affidato a tanti giovani se un po'offeso dice allora mi mi escludi
Ma non è vero nel modo più assoluto non volevo scuro lo consideravo un pizzico quanti
Insomma lì è è cresciuto in questa crescita dell'istituto per me è un po'una crescita della della società politica italiana che si portano dietro dietro ancora tante di queste sue di queste sue pietra al collo del passato forse per tutta una generazione chi lo sa
Signor aspettare che ne passi un'altra
Ma Ken però è alla la sua crescita la butta ma insomma lì Stella al convegno del venticinquennale quindi un panorama unico sguardo al panorama mondiale
Fatto con una certa consapevolezza con una certa fiducia che nasce dall'avere dei bilanci solidi dalla vere dei dirigenti stimati bravi apprezzati
E che hanno un prestigio
Sicuro
Che si resiste a qualsiasi effimera Vicentin
In questo strano pazzo paesi in cui ci troviamo a vivere perché così
E va be insomma qui siamo ci resteremo fra altri venticinque anni da Istituto io detto saremo diventato istituzione ma io forse non ci sarò qualchedun altro farà il discorso buon lavoro a tutti
Dunque dunque vedete come mi alzo di scarto sui suoi ordine nonostante i mal di schiena dice questo testo quelli che non hanno già confermato la loro partecipazione alla cena di questa sera
Oratore Ciampi avevo letto creatore non arriva a tal punto neanche il governatore oratore Ciampi lo facciano per piacere prima di andare via anzi dice Luís al più presto possibile però modesto non precipita fatti aspettato momento perché fra un momento c'è una relazione di Gianni Bonvicini
Che sulla sullo Iaia dia non lo so ma io non ho mai saputo si dice lo Iaio Lilian io ho sempre detto Sully ai però ogni tanto vedo detto lo Janie non so bene come fare de di Rho una volta uno una volta l'altro lo Jari
Grazie Arrigo grazie soprattutto di aver detto lo sapevamo già io non avrei osato dirlo devo dire
E in fondo
è vero poi lo vedrete nel testo soprattutto nelle parole di Del Piero che qualcosa si intravedeva già allora
è la prima volta penso che cominciamo un convegno internazionale
Parlando di noi
Ma questo me lo permettete può capitare almeno ogni venticinque anni quindi per una volta ogni tanto parleremo anche dell'istituto
E devo dire che vi è indubbiamente sempre una parte di rischio allorché si celebra un anniversario il venticinquesimo nel nostro caso che non è proprio molto breve se rapportato ad un'istituzione culturale relativamente piccola e dalle caratteristiche privatistiche quale lo Yar
Questo rischio devo dire insito nella domanda che ci si pone in questi casi a venticinque anni di distanza se cioè sia già stato tutto detto quello che c'era da dire
Se per caso non si sia persa la freschezza la vitalità dei primi anni allorché si era costretti a lottare devo dire a denti stretti per emergere
La domanda in definitiva riguarda il futuro e non tanto il passato anche se il passato rimane che rappresenta un buon indicatore per potere scommettere sull'avvenire dell'istituto
Ma io devo rispondere subito che questo rischio questo timore
Di Munari dirsi della vena culturale mi sembra sinceramente da escludere
E per due eccellenti ragioni la prima è un fatto oggettivo ed è la sfida che ci pone oggi il mondo
Esso ha deciso in effetti di cambiare radicalmente
Sotto i nostri occhi anche se noi lo sapevamo come ha detto al rito e c'è posto in modo drammatico il problema del raccordo fra il vecchio scenario internazionale con cui ci misuravamo per analizzare anche marginalmente le più remote possibilità di cooperazioni
In una situazione in cui in effetti fra alti e bassi rimaneva il confronto globale fra le superpotenze
Ed uno scenario quello che ci si presenta ai nostri giorni che richiede una ridefinizione delle modalità di gestione delle relazioni internazionali
Per i loro presupposti e del ruolo degli attori principali Stati e organizzazioni multilaterali
Questo difficile rapporto fra il vecchio che non è tutto da scartare ed una e di nuovo che invece in gran parte da me in immaginare e costruire e prima di tutto una sfida culturale
E dunque l'incentivo potente per moltiplicare gli sforzi di analisi e di progettazione che sono tipici di istituti come il nostro
Questo convegno che non è solo una conferenza ma soprattutto il risultato finale di un prolungato sforzo di ricerca a tutto campo svolto dall'istituto ed ai suoi principali collaboratori interni ed esterni
Rappresenta appunto il passaggio obbligato per ripartire su nuove ipotesi di ricerca per i prossimi anni
Ma vi è una seconda sostanziale ragione a darci un senso di ottimismo sulla dinamicità del nostro ruolo
E sa affonda nel nostro passato ne ha già parlato
In gran parte Arrigo nelle origini stesse dello IAI allorquando l'undici ottobre del sessantacinque il tiro Spinelli assieme a rappresentanti della Fondazione Adriano Olivetti che l'associazione di cultura politica il Mulino
E del Centro Studi nord-sud costituiranno davanti al notaio l'associazione Iaia nella premessa allo Statuto in effetti si ritrovano le principali motivazioni che hanno rappresentato per tutto questo tempo la guida per i ricercatori dello Iaia la loro base culturale
E che tutt'oggi a venticinque anni di distanza mantengono gran parte della loro validità
La necessità anzi l'obbligo per usare una terminologia tipicamente Spinelli Diana
Per l'Italia sempre più impegnata nelle relazioni internazionali di migliorare sostanzialmente la sua partecipazione in esse e di cogliere appieno il legame inscindibile fra decisioni interne e partecipazione comportamento internazionale
La necessità per le Comunità europea e di procedere oltre la politica comune economica attraverso la democratizzazione delle istituzioni e lì vi lo sviluppo di un'autentica comunità politica federale
L'interesse all'interno dell'Alleanza atlantica ad uno sviluppo fecondo i rapporti fra Europa America con particolare riguardo ai problemi della NATO e delle relazioni economiche euro americani le responsabilità
Le possibilità e i limiti dell'Occidente nei confronti dell'est non che e qui davvero Spinelli era lungimirante i nuovi e complessi aspetti dell'evoluzione del mondo comunista
Ed infine con particolare riferimento all'Italia
Inserita nella tensione mondiale politica e sociale fra Nord industrializzato di cui fa parte e Sud sottosviluppato dal quale non è ancora del tutto staccata
E interessata è obbligata alla conoscenza dei problemi economici sociali e politici dei paesi in via di sviluppo
Sulla base di questo programma a lungo termine e di grande respiro si è sviluppata in questi venticinque anni l'attività dell'istituto
Non in modo casuale e settorializzato ma guidata da un principio cardine e aggregante che inserito nel primo articolo dell'istituto allorché si dice che lo Iaia promuove la conoscenza della politica internazionale
Allo scopo di contribuire ad accrescere un'evoluzione di tutti i Paesi del mondo
Verso forme di organizzazioni sovranazionale
Ed è esattamente ciò di cui oggi il mondo ha disperatamente bisogno nel passaggio da un ordine di polare ad uno ancora indefinito ma che sarà largamente strutturato su basi regionali
Lo IAI sì quindi mosso per queste linee promuovendo un'intensa attività di ricerca di convegni di pubblicazioni nel Complesso sono state portate a termine duecentoquarantuno ricerche maggiori a cui è tuttavia necessario aggiungere tutta una serie serie di contributi cosiddetti minori
Per convegni position Tay Palace capitoli per ricerche condotti da altri istituti ho fatto il calcolo dal mille novecentottanta ad oggi sono stati prodotti quattrocento e quindici e documenti di questo tipo
Voglia egli ad ogni modo si caratterizza come un vero e proprio centro di ricerca la priorità assoluta e data a queste attività di analisi interpretazione della realtà internazionale nello svolgere questo compito e ricercatori seguono tre criteri guida
Il primo è quello di affrontare gli argomenti con un approccio interdisciplinare il secondo di avere come obiettivo l'elaborazione di proposte
Il terzo di confrontare le nostre idee percezioni con quelle espresse al di fuori del contesto strettamente nazionale di qui il numero crescente di collaboratori stranieri dei progetti di ricerca promossi dall'Istituto non che il forte collegamento con istituti di altri Paesi aventi le stesse caratteristiche dello IAI
In effetti poi al di là degli incontri bilaterali in senso stretto con numerosissimi istituti dell'Est e dell'Ovest si è sviluppata in modo caratteristico un'attività multilaterale su basi regolari
Attualmente lo IAI fra parte di tre reti principali di istituti nel cui ambito conduce progetti di ricerca
Dal mille novecentosettantaquattro ha contribuito a fondare il Trans European Policy Studies Association Texa cui prendono parte dieci istituti te la comunità europea con una particolare vocazione per l'integrazione comunitaria
In secondo luogo lo Iaia membro attivo del gruppo cosiddetto dei cinque istitutivi principali centri di relazioni internazionali d'Europa chatta mouse per l'Inghilterra litri per la Francia adempia pay per la Germania ed infine l'istituto di click and Health
Per l'Olanda
Inoltre istituto e parte degli European Strategy Group assieme ai più noti istituti di studi strategici europee
E i campi in cui svolge la propria attività sono anche essi ben definiti il primo è la ovviamente la comunità europea e le prospettive del processo di integrazione motivo di grande interesse per i ricercatori dell'Istituto sono ben ottantuno le ricerche principali qui svolte ma bisogna però aggiungere che il tema dell'Europa in tra un po'in tutti i campi di indagine come uno dei punti di riferimento obbligato
Le questioni di sicurezza il secondo grande settore
In cui sono anche qui state svolte moltissime attività sono cinquantacinque le ricerche principali portate a termine e numerose le iniziative originali come ad esempio la formazione di ricercatori in questa materia
Che notoriamente sottovalutata nelle nostre università
Che importanza cruciale della stabilità nel Mediterraneo nel Medio Oriente per l'Italia per l'Europa ha fornito l'occasione per la redazione di numerosi studi e lo sviluppo di esperienze sui problemi dell'area essa si è sostenuta su grandi progetti pluriennali finanziati da importanti fondazioni internazionali e in particolare dalla forte oggi lo Iaia è considerato uno dei massimi istituti di studi mediterranei
La cooperazione fra le colonie occidentali e i processi di internazionalizzazione dell'economia e delle industrie italiane sono l'oggetto di un quarto filone
Avevamo cominciato con lo studiare i vertici avevamo fatto delle ricerche sui vertici dei sette
Addirittura facevamo i cosiddetti moka summit che erano delle subimmo l'azioni Diversi fatte qualche settimana prima ed eravamo così bravi nell'indovinare quello che sarebbe successo al vertice che ci hanno pregato di smettere dopo un po'altrimenti toglievamo la sorpresa
Da qualche anno è stata avviata in questo settore un'importante iniziativa comune con il Centre for International Studies dell'Università di Harvard e nasce dall'Institute for research Advance mente di Tokyo
Il cosiddetto forum per la politica economica internazionale che si riunisce annualmente per studiare le interrelazioni tra cooperazione politica ed economica internazionale e la gestione nazionale dell'economia già nella premessa allo Statuto nel sessantacinque era stata sottolineata l'attenzione verso la complessità dei rapporti con l'Est Europa e di recente lo Iaia deciso di rafforzare i suoi interessi relativamente rapporti Est Ovest
Aggiungendo alla disco alla dimensione di sicurezza le altre dimensioni del rapporto e conferendo maggiore ampiezza e sistematicità i suoi legami con istituti consimili
In effetti i contatti con gli istituti dell'Est hanno assunto nel corso degli anni uno sviluppo considerevole dall'il memo di Mosca
Allora economisti più di Budapest dal Center for Strategic Studies di Belgrado a cena in settori International statisti Pechino
E il coinvolgimento diretto o indiretto dell'Italia nella politica internazionale e la sua capacità di reazione agli impegni di politica internazionale sono argomenti che interessano istituzionalmente l'istituto per i grandi convegni sulla politica estera italiana che hanno contraddistinto ad intervalli regolari l'attività dello IAI nel sessantacinque nel settantasei nell'ottantaquattro
Fino ai numerosi studi puntuali sui vari aspetti della partecipazione italiana alle politiche internazionali è stato tutto un succedersi di analisi critiche e di proposte innovative nel corso di questi anni
Tuttavia il prodotto principale che imprime un carattere di continuità le analisi dell'Istituto sull'Italia è suo Annuario l'Italia nella politica internazionale
Oltre alle ricerche decise anno per anno e nella tradizione dello IAI quella di operare degli stop and go
In altre parole riflessioni globali su un argomento di cruciale importanza per il futuro dell'Italia o del sistema di relazioni internazionali
In quei casi viene hanno utilizzata la formula più ampia della conferenza internazionale l'esempio tipico quello di oggi che pur mantenendo il carattere di ricerca essendo sempre basata su degli studi preparatori permette un confronto a più voci sulla direzione da seguire
Conferenze che hanno contraddistinto più importanti momenti internazionali e dello IAI sono nel sessantasette la politica estera della Repubblica italiana
Proprio all'inizio dell'attività dell'Istituto per marcare la filosofia costitutiva dell'istituto e obbligare l'Italia ad uscire dallo stato di passività in politica estera nel settantatré un programma per l'Europa per indagare sulle possibilità reali di sviluppo della CEE all'indomani del vertice di Parigi del settantadue che auspicava un complesso rilancio comunitario nel settantasei l'Italia il nuovo sistema internazionale
All'indomani della prima grande crisi e la cooperazione politica ed economica occidentale dell'inizio degli anni settanta
Nell'ottantuno Europa domani alla vigilia della grande stagione rinforzi riformisti che ha all'interno della CEE
Nell'ottantaquattro l'Italia contesto internazionale profilo emergente al tempo delle grandi decisioni internazionali del nostro Paese
Come lo spiegamento degli euromissili
E nell'ottantotto difesa europea sicurezza in Europa allorché apparve evidente la necessità di un ruolo più autonomo dell'Europa anche nel campo della sicurezza
Oltre a queste iniziative pubbliche la diffusione delle conoscenze conseguita dall'istituto è stato uno dei grandi obiettivi e scoppi gli strumenti utilizzati le pubblicazioni sono state tradizionalmente tre le monografie pubblicato in Italia in parte nella collana lo spettatore internazionale in parte con altri editori italiani e stranieri in totale sono usciti centodieci titoli in secondo luogo l'annuario di politica estera italiana l'Italia nella politica internazionale
Giunto con grande costanza irregolarità al suo diciassettesimo nutre numero dopo che nel settantatré si decise di trasformare l'allora bollettino trimestrale in un più ambizioso progetto Noale
E infine la rivista in lingua inglese di International specchietto nata assieme allo Iaia
è infatti giunta al venticinquesimo volume essa rappresenta uno dei mezzi fondamentali di collegamento dello IAI con i principali centri di studio e di ricerca stranieri
E di diffusione all'estero della cultura internazionalistica in Italia e dei prodotti di ricerca dell'istituto
Come appare da questo breve excursus lo IAI nel corso degli anni è cresciuto notevolmente ha proprio visivamente allargato le proprie competenze di studio ampliato lo staff di ricerca di supporto
Può contare su una biblioteca di circa dieci mila volumi e duecentosettanta riviste in corso e la stessa struttura associativa più vasta avendo raggiunto il numero di circa cinquecento soci tra individuali e collettivi
Il comitato direttivo è passato dagli originari sette componenti del trentun dicembre sessantacinque agli attuali trentacinque e comprende autorevoli esponenti della cultura della politica dell'imprenditorialità dell'amministrazione
Alcuni dei quali sono qui presenti in sala
Ed infine l'istituto si è trasferito nel luglio del mille novecentonovanta in una nuova e prestigiosa sede a Palazzo Rondini nel centro storico
Di Roma
Grazie anche alla Banca Nazionale dell'Agricoltura
Per quanto riguarda il bilancio nel corso degli anni alla Fondazione Ford e che oltre al contributo iniziale ha continuato a sostenere l'istituto su singoli progetti di ricerca in particolare quelli sul Mediterraneo
Si sono aggiunti i granchi studio di altre prestigiose fondazioni Volkswagen German Marshall Fund e più Foundation Teyssen Agnellini finirà di Tokyo Hébert Adenauer euro Pianca alzerà foundation Naumann
L'Istituto per la ricerca e l'informazione sulle multinazionali Olivetti Feltrinelli Rockfeller
Numerosissimo e poi l'elenco degli enti italiani e stranieri delle banche delle imprese che si sono rivolte all'istituto per singoli progetti di ricerca o per il sostegno delle attività istituzionali per quanto riguarda queste ultime attività decisivo è stato l'apporto crescente nel corso degli anni dei soci collettivi semplici e sostenitore ed infine i soci benemeriti fra cui ricordiamo la Banca commerciale italiana la Banca Nazionale dell'Agricoltura con cui si realizza il progetto Rondini legni l'Olivetti
La FIAT irritato il gruppo Ferruzzi
In aggiunta a ciò fluviali fluisce dal settantaquattro
Di un contributo di legge erogato dal ministero degli Esteri ed è stato eretto nel mille novecentottanta in ente morale
In conclusione per tornare alle nostre considerazioni iniziali
Ritengo che l'istituto abbia svolto in questi anni un ruolo particolarmente importante il background culturale la qualità e la quantità di attività accumulata in questi venticinque anni costituiscono ancora un forte elemento dinamico per il futuro dello IARD
Riteniamo di avere svolto un ruolo di pungolo nel nostro Paese anche se con il limite delle nostre forze e della disattenzioni con cui solitamente vengono accolte le proposte di un istituto di cultura e pensiamo che questa funzione di diffusione della conoscenza internazionalistica sia più che mai necessaria per il domani tutto da riprogettare ripensare per questi vari motivi noi ci sentiamo impegnati a procedere oltre gli obiettivi finora raggiunti te a moltiplicare gli sforzi di ricerca e di presenza sulla scena italiana ed internazionale
Come direttore dell'Istituto anche a nome dei miei colleghi con cui condivido danni questo impegno comune il presidente Cesare Merlini il vicepresidente Stefano Silvestri il direttore delle ricerche Roberto a Liboni
Desidero rivolgere un ringraziamento un riconoscimento ai consiglieri scientifici ai ricercatori ai collaboratori esterni
Allo staff dello Iaia ai responsabili dei servizi e alla segreteria
Il cui contributo è di fondamentale importanza per questa mi sia presente concesso presidente un moto d'orgoglio per questa che definirei una storia di successo grazie
Grazie grazie direttore io lo chiamerei a questo punto Cesare Merlini a presentare quello che il
Documento di sintesi di del convegno scenari europei per gli anni Novanta
Con l'idea di dargli una mezz'ora di tempo venticinque minuti se possibile però grande Cesare
Cari amici soci dello IAI
Cari
Rappresentanti del governo che siete
Soprattutto membro del direttivo dell'istituto che fa piacere particolarmente vedervi qui
Voi dei ministri
Ci sono due modi per cominciare una relazione come notano quello anglosassone
Che
Che
Se non lo faccio mangiare
Quello anglosassone che utilizza una storiella e quello latino che come utilizzando una citazione dotta
Il metodo anglosassone serve a mettere a proprio agio l'uditorio
Il metodo latino serve soprattutto ammetterà sopra proprio agio l'oratore siccome io non ho grande dimestichezza con le tribune adottò un metodo latino per fare una citazione come si conviene in questi tempi tedesca
Thomas Mann nell'introduzione della Montagna incantata
Scrive che la storia del protagonista Hans Castor
Avviene prima dell'imitare di un certo abisso che ha interrotto la vita e la coscienza dell'umanità
Cioè continua prima della Grande Guerra
Con l'inizio della quale è vero principio tante cose che avevano appena finito di cominciare
Frase quest'ultima un po'sibillina
Che però diventa meno tale se la riportiamo ad oggi leggendo la come riflessa in uno specchio
Non può rovesciare la grafia come faceva Leonardo da Vinci mai significati delle parole così da ricavarne un'altra proposizione
Che con la fine della guerra fredda hanno avuto feeling fine tante cose che avevano appena cominciato a finire
Così cos'è finito in questo fatidico biennio mille novecentottantanove novanta che avesse appena cominciato a finire non la storia come è andato dicendo qualcuno attratto dagli slogan o spaventato da un futuro incognito ma il comunismo europeo sì
E anche la divisione dell'Europa
Quale divisione quelle in due parti che abbiamo avuto in eredità da due guerre mondiali e anche la divisione della Germania è finita stiamo ritornando al mille novecentoquarantacinque
Ho stiamo tornando al mille novecentotredici a limitare dell'abisso come lo chiamava Thomas Mann
Oppure ancora possiamo scorgere la fine di un'altra divisione dell'Europa quella in Stati nazionali sovrani
Vi propongo un'altra citazione
Scrive l'economista datato ventinove dicembre mille novecento
Novant'anni fa quasi esatti
Nel secolo che si chiude dice l'editoriale dell'Economist uno dei più evidenti fenomeni in Europa è stata la nascita e la crescita delle nazionalità
Dovute sia alla rivoluzione francese sia i movimenti anti napoleonici che hanno fatto seguito
Gretchen Italia Ungheria Belgio Bulgaria tutti hanno affermato la loro separata e indipendente nazionalità
E il movimento è stato largamente applaudito dal mondo come un manifesto segno di progresso
Certo il mondo ha ragione prosegue l'Economist in linea di massima
Ma il progresso così realizzato comporta un alto prezzo
Infatti ha significato la rottura dell'unità morale dell'Europa
Verso la quale il diciottesimo secolo aveva atteso
Interessi o pretesi interessi nazionali dice sempre l'economista distinti e separati sono stati creati ma mano che ogni nazione è emersa essa deve difendersi e quindi eserciti flotte grandi armamenti sono stati realizzati e sa deve fare valere i suoi diritti e così continue tensioni nascono in tutto il il globo la nuova dottrina commerciale di forzare gli scambi mediante concessioni estorte da governanti incivili con la minaccia delle armi a ulteriormente intensificato il movimento nazionale
In sintesi e con questo concludo la citazione dell'economista in sintesi dice l'Economist l'Europa non è più un'unità morale ma una serie di nazionalità reciprocamente gelosa in competizione fra loro
Costrette ad affrontare perdite e sprechi immensi per effetto delle rivalità negli armamenti e nelle tariffe doganale
L'editorialista poi sostiene che in considerazione di questo stato di cose la proposta del conte volo costi ministro degli Esteri austriaco di un'unione commerciale europea
Per fronteggiare la concorrenza degli Stati Uniti gli appariva commenta pie chiuderli App Store & Impossible
La storia non finisce la storia ritorna anche se mai del tutto uguale a se stesso
L'interrogativo di dove torniamo
Con annessi quesiti su cosa irreversibilmente è mutato sottende la ricerca sul dove andiamo sugli scenari dell'Europa futura
Che abbiamo proposto a questo convegno sui quali scenari vorremmo che si ci si fosse dato di riflettere con calma e discernimento
Ma la cronaca preme con eventi drammatici e carichi di incertezze alla fine dello scorso anno in un rapporto annuale sul quadro mondiale che intendiamo proporre regolarmente all'opinione pubblica e con a completamento del nostro volume annuario l'Italia nella politica internazionale di cui ha parlato Bonvicini
Dicevamo che il nuovo contesto strategico vedi il passaggio
Da una minaccia di alta intensità ma di probabilità relativamente bassa ad una minaccia di minore intensità ma di probabilità più alta la crisi del Golfo è venuta anche troppo presto a confermare questa affermazione
Si tratta in questa crisi di un'attenzione che proietta un'ombra di grave incertezza sulla situazione dico non dobbiamo tuttavia perdere di vista gli aspetti positivi
E si sono innanzitutto il consenso internazionale nelle sue tre parti essenziali
L'arrivo all'abitazione dell'ONU l'intesa fortemente innovativa fra Stati Uniti e Unione Sovietica nella difficile ma non trascurabile coesione europea
E in secondo luogo l'uso politico finora della forza militare di cui abbiamo fatto prova non negativa in Europa
Il consenso internazionale impone limiti alla libertà di azione dei diversi attori coro compongono Stati Uniti compresi limiti che sono ma l'acetato e degli uomini di governo così come da singoli ricerca di improbabili ritorni personalmente non ho mai creduto alla inevitabilità della guerra e non ci credo adesso
Ma penso che una credibile preparazione dello scontro faccia parte della soluzione politica
La quale non è per Saddam Hussein in generale per gli estremisti un migliore sbocco di quella milita
D'altra parte la gestione di una soluzione politica inevitabilmente complessa potrà generare tensioni all'interno del suddetto consesso internazionale consenso internazionale non inferiori a quelle di un ipotetico scontro militare
L'uno non meno dell'altro comportano alla ricerca di un nuovo difficile equilibrio in questa zona critica secondo due criteri
L'equilibrio di potenza e la regolazione delle tensioni e delle capacità belliche il tutto no all'impossibilità di parlare di istituzioni e integrazioni in senso occidentali che si scontra avrebbero con una cultura prima ancora che con una politica
Ma non bisogna limitarsi alle ricerca di un equilibrio della regione che poi siti intende un equilibrio non una soluzione che non esiste anche per la questione israelo palestinese occorre affrontare anche un altro problema
Oggi si rischia di accettare e Sector pro life
L'uso di ostaggi nelle tensioni internazionali
Ostaggi che per di più sono scelti fra gli attori delle relazioni economiche se non addirittura dalla cooperazione allo sviluppo
Non è una novità
Ma il ricorso ripetuto e crescente a questa odiosa pratica confronta le Nazioni Unite con un compito grave impellente
Che investe i rapporti nord-sud cioè il campo specifico di questa istituzione
Attuale presidente foss'anche solo domani sia un giorno guadagnato la costruzione di un nuovo Nuovo ordine europeo nel quale meno difficile sarà situare i rapporti con gli attori emergenti
Concentriamo dunque la nostra attenzione su quanto noi possiamo fare per determinare questo nuovo e quando dico noi intendo quella parte che insieme Europa ed Occidente
E quando dico determinare parto dal presupposto che questa parte ha capacità tali di andare oltre la semplice influenza il che non vuol dire che queste capacità saprà usare
Donde la ricerca di scenari alternativi che vi abbiamo proposto a questo convegno
Nel nostro rapporto che è stato redatto collettivamente in seno all'istituto che dico questo non per fare i riconoscimenti ma per sottolineare quel lavoro di équipe di cui già parlava Gianni Bonvicini
Nella premessa del nostro rapporto ricordiamo quali sono gli elementi di mutamenti irreversibili avvenuti nell'arco di un secolo circa per cui come dicevo la storia non torna mai uguale a se stessi
E si sono parte integrante di ogni scenario del futuro
Il primo riguarda la permanenza del ruolo americano nella definizione nel mantenimento dell'ordine europea
Ruolo accettato quasi desiderato degli europei stessi occidentali orientali sovietici inclusi
Gli enti Dongo
Un altro trasformazione deriva dall'entrata prepotente della tecnologia in particolare quella dell'elaborazione dei dati e delle informazioni nella vita individuale e sociale
Appaiono anche irreversibile le grandi conquiste sociali che sono parte costituente particolarmente in Europa di ogni nuovo modello politico ed economica
Ne deriva una tendenza al declino delle ideologie nati in Europa e la nascita di nuove aggregazioni su tematiche
Nuove quali la definizione e la dimensione i poteri della comunità sociale in cui è dato o si è scelto di vivere
Ciò investe l'integrità politica e territoriale dello Stato nazionale sovrano che emessi in questione sia dall'alto
Per le spinte integrative fra Paesi sia dal basso per le spinte autonomistiche o addirittura separatiste
Nascono nuove mappe politiche a geometria variabile
Spinelli diceva che i nuovi progressisti europei sono quelli che si battono per l'integrazione
Il nazionalismo Amenta alimenta le forze di sbrigative e combatte quelle aggregative
La necessità di un nuovo ordine europeo associata con questa ricerca ha generato una domanda di istituzioni
Sia in termini di riforma di quelli esistenti che di costruzione di nuove a vari livelli ne parlava Arrigo levi a livello locale nazionale internazionale sovranazionale
Questa domanda va filtrata è regolata onde evitare affollamenti duplicazioni contraddizioni
Ma va soddisfatta
Essa è segno di tempi pregnanti
Ciò premesso noi partiamo nel nostro rapporto da una valutazione base secondo cui in conseguenza dei ma mutamenti di fondo e di quelli più recenti
L'Europa oggi può scegliere il suo futuro in modo molto più autonomo che in passato
Questo vale in particolare per la forma della sua sicurezza che la forma della sua economia la poteva scegliere in buona parte anche prima diciamo da una quindicina di anni a questa parte
Può non vuol dire che l'opzione avesse aperte siano indipendenti dagli scenari esterni sia perché non sappiamo se il loro popolo a fare uso di questa maggiore autonomia sia perché essa resta parte di un'interdipendenza globale innanzi tutto di un'integrazione occidentale
E da quest'ultima muovere
Chi più si era disperatamente aggrappato alla sopravvivenza al provenienza delle ideologia e totalizzanti più repentinamente e precipitato
Al crollo del muro modello del socialismo reale si aggiunge che neppure quello che si è convenuto di chiamare terzo mondo propone propri modelli
Esaurita la spinta della decolonizzazione il dilemma per i Paesi in via di sviluppo
Sembra essere fra il mutuare o rifiutare determinante o in determinate caratteristiche del modello occidentale di crescita e di governo dell'economia e della società
Le società occidentali industrializzate divengono una sorta di modello per difetto come diciamo nel rapporto la risposta residuale rimasta sul tappeto dopo la crisi delle altre
Delle altre
Non che non sia contestato da altri valori
Quali l'identità culturale o nazionale contrapposta alla democrazia parlamentare la fede o addirittura lo stato religioso contrapposti allo stato di diritto la solidarietà sociale contrapposto all'economia dei mortali
Sono valori che possono essere filtrati in parte integrati nel sistema occidentale
Ma che contengono anche una forte potenzialità eversiva
Quale via scegliere il che fare dipende essenzialmente dalle scelte dell'Occidente che dunque sembra lasciato se stesso nell'inventarsi il futuro
E nel future compreso le scenario che l'idea di Occidente possa finire proprio al momento in cui i suoi valori appunto la democrazia il mercato lo Stato di diritto sono grosso modo vincenti costituiscono il modello ancorché residua sono sufficienti questi valori ad assicurare l'equilibrio e la stabilità del nuovo sistema globale
Per tutto questo abbiamo definito l'Occidente come Area di possibile leadership e nell'Occidente comprendiamo il Giappone che con la Germania costituisce la coppia delle potenze economiche non militari le potenze Zoppetti
La cui rilevanza dipende oltre che ovviamente dalla gerarchia mondiale di potenza dalla natura delle relazioni internazionali delle quali sembra essere in atto una relativa civilizzazione
Oggi infatti lo strumento militare non ha più la prevalenza esclusive determinante
Ad emergere come fattore centrale dei futuri equilibri internazionali sono sempre più le politiche economiche e la capacità della loro utilizzazione il che tende a indebolire l'URSS e la Cina che sono diversamente Zotta in quanto potenze militari non economiche
Gli Stati Uniti sarebbero la sola potenza con le le le entrambe le gambe apposto o come si dice la sola potenza globale
Tuttavia il declino rispetto all'emergere delle potenze economiche iniziando negli anni settanta e accentuato si negli anni ottanta con un decennio di politica economica abrogata alti tassi basse tasse pur senza giustificare le mode declinisti richiede una differenziazione un asse a simmetria degli schemi interpretativo dello scenario dell'Area di possibile leadership in campo economico abbiamo da qualche tempo in funzione uno schermo oligopolistico che lo Iaia approfonditamente studiato da diversi anni a questa parte
In esso gli Stati Uniti sono importanti ma non determinanti
Attualmente la questione delle risponde vi è la questione fa questione è quella delle responsabilità speciali che vengono a cadere sulla Germania o sulla Comunità europea come vedremo dopo e sul Giappone
Teste mediterraneo per l'Europa Sud-Est asiatico per il Giappone
Vi è una risposta discriminatoria questa questione e dello slittamento delle responsabilità speciali verso le tradizionali sfere di influenza
Il rischio è quello di nuove forme di protezionismo fra grandi aree e di forti disarmonie nelle aree di responsabilità comune come il sud-ovest asiatico o l'America Latina
Vittime ne sarebbero le istituzioni occidentali
Ho a leadership occidentale
Ne sentiremo parlare prossimamente del Gatt dalla dall'amico Luigi
Vi è dunque vi è invece una risposta non discriminatoria che merita
Che senza proporsi di ignorare gli sviluppi regionali e le loro implicazioni integrative necessaria
Avviene in un rafforzato quadro istituzionale non per una divisione internazionale del lavoro quanto bruna con cogestione differenziata
Tutto ciò comporta un comporta insieme Into the meccanismi di di di gestione macro economica finanziaria
Un coordinamento fra questi e le tendenze di aggregazione integrazione regionale è un collegamento funzionale e politico fra le due sfere attualmente di potenza dedicate e del Fondo monetario internazionale cioè merci
E monete attraverso i vertici dei sette
Nel campo della sicurezza il modello è pur sempre quello dell'egemonia in quanto ruolo del degli Stati Uniti e ancora determinante per effetto della potenza tecnologica e della persistenza proprio insita ha usato il ruolo dell'Unione Sovietica resta importante ma non è più determinante resta cioè in termini di capacità di Najaf
Questo schema egemonico può volgere in tre direzioni
Quella della riconferma dell'egemonia che presuppone una forte ripresa economica americana
Quella bipolare cioè del tentativo di ricostituire un duopolio con l'URSS il che propone una capacità di quest'ultima di uscire rapidamente credibilmente dalla presente crisi
Quella multipolare cioè di uno sviluppo oligopolistico grosso modo parallelo a quello in campo economico il che presuppone l'emergere di nuove attore nel campo della sicurezza attori capaci ed intenzionati ad agire
L'Alleanza atlantica resti il quadro primario per realizzare questo oligopolio anche se il mutamento della minaccia dello Stato delle relate delle relazioni europee richiedi adattamento il tipo di crisi possibile rende superata la definizione geografica dell'area di competenza definizione peraltro più di fatto che di diritto
E per contro il crescente coinvolgimento della comunità rende necessario trovare una soluzione all'antico problema del pilastro europeo
Ma come per l'economia lo gheppio l'oligopolio non si muove in un contesto si muove in un contesto internazionale nel quale agiscono raggruppamenti più larghi di paesi
Il primo è quello nove la mente rafforzato e rinnovato della CSCE il secondo è quello delle Nazioni Unite con annesso consiglio di sicurezza anch'esso di pagine diventi Rizzato dalle recente che di recente a causa della crisi del golf
Vi sono evidenti rischi di interferenza fra questi due contesti di gestione delle crisi
E in questo quadro internazionale
E nella prossima introspettiva di queste grandi opzioni che si collocano le scelte europee
Per orientare le quali abbiamo nel nostro rapporto messo a fuoco tre modelli di riferimento
Dell'equilibrio di potere delle potenze della fortezza Europa dell'Europa attore
Si possono ipotizzare vari sistemi di organizzazione delle nuove relazioni par paneuropea ma il nodo centrale e quello della scelta fra i tre modelli suddetti
La realtà paneuropea può avere un'influenza su una decisione che rimane dell'Europa occidentale e che una volta appresa determina la natura del sistema paneuropea vediamo vediamo questi tre modelli separatamente
Nell'equilibrio delle potenze il sistema europeo si baserebbe sul prevalere di una serie di assi politici preferenziali a carattere bilaterale tumulti bilaterale
Ma per quanto detto all'inizio questi assi e questi equilibri non potranno realizzarsi nel chiuso della dimensione europea
E si terranno conto della Presidente presenza in Europa degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica o quel che sarà e del ruolo internazionale del Giappone
Per controbilanciare la grande Germani Parigi può stabilire un'alleanza con Mosca
Washington può rispondere con un asse preferenziale centrale con la Germania o periferico marittimo con Gran Bretagna Francia e Spagna
In alternativa si può dimezzare un asse Berlino Mosca forte dalla complementarità fra potenze zoppa una sola economica l'altra solo militare e così via
In questo modello loro farebbe una scelta di forte disponibilità agli interessi altrui in particolare di apertura all'Europa vi dell'esteta i vari disegni di tipo paneuropeo
La comunità resterebbe ma le ipotesi approfondimento sarebbero accantonati
Nel campo della sicurezza si assisterebbe a un processo di RAI rinazionalizzazione di alcune opzioni oggi trattate in strutture multilaterale o integrati ivi compresa l'opzione nucleare
Gli accordi ai trattati est-ovest sarebbero essenzialmente Dell'Utri cinture di sicurezza scontando una rapida stabilizzazione del quadro europeo
In mancanza di quest'ultima potrebbe derivare una evoluzione nazionalistica accentuata con annesso
A fronte Manzi frantumazione in sotto alle ansie fragili sistemi di contro assicurazione
L'apertura a Est avrebbe difficoltà concretarsi in termini economici fa tensione per le fatta eccezione per la Germania data la probabile prevalenza dei rapporti bilaterali e data la concorrenza delle non minore domande da subito
Questo modello
Nel quale si partecipa in modo relativamente passivo alle evoluzioni del sistema internazionale e si confida nel permanere del quadro di sicurezza corrisponde alla molteplicità degli interessi nazionali europee
Ma in esso l'Europa non profitta dello Stato spia autonomo di cui come dicevo sopra oggi potrebbe gode
Il modello fortezza Europa è una scelta di tipo fortemente difensivo è chiusa che combina la difesa del mercato interno europeo con una crescente difesa autonoma della sicurezza europea
Dà per scontata una crescente sfiducia nelle capacità di tenuto a lungo termine dell'Alleanza atlantica per la sicurezza e degli strumenti globali di governo dalla macroeconomia per commercio monete eccetera
Si potrebbe ipotizzare che questo scenario nasca da un forza mentre rafforzamento dell'asse franco tedesco dell'istituzione comunitaria in campo politico economico e militare
Tuttavia esso stanzia esso è sostanzialmente contraddittorio con il modello liberista quindi è difficilmente concepibile come scelta autonoma europea in particolare tedesca
Piuttosto potrebbe essere una risposta a stimoli esterni
Crisi del Gatt guerre commerciali incancrenirsi del dibattito sul Bardo Iscieri né sulle nuove strategie con gli Stati Uniti eccetera
Potrebbe essere anche favorito dalla necessità di aggregare selettivamente l'aiuto allo sviluppo attendendo sì dal Terzo Mondo una forte pressione migratoria aggiunta quella dell'Est
Che richiederebbe gravi misure difensive
Tra i suoi vantaggi si possono annoverare
Una risposta europea molteplici minacce e o domande Esterne da est e da sud la base per un equilibrio multipolare coerente con il convoglio nella sicurezza che affannata che affianca l'oligopolio dell'economia e la volontà di contrastare le instabilità nazionalistiche interni e difendersi da quelle esteri
Per contro questo scenario può generare problemi di equilibrio di potenza a livello di continenti spingere le due superpotenze al duopolio con conseguenti incoraggiamenti per uno Europa nucleare
Inoltre tenderebbe a creare sfere di influenza economiche secondo lo schema Desk discriminatorio prima ha detto
Per non parlare della difficoltà di costruire un sistema europeo non sufficientemente potente e coerente in tempi brevi
Sotto l'influsso di dispetti sparate pressioni tendenti a dividere i Paesi europei fra loro per effetto delle aspettative degli stessi timori che verrebbero limitate da un tale scenario
Il modello Europa attore ponte punta su una crescita progressiva e ordinata dell'integrazione europea in nei vari campi
Ivi compresa l'elaborazione di una politica internazionale propositiva volta ad accrescere il governo della situazione globale in una prospettiva quindi non discriminatori
Il suo problema principale è quello dei tempi si tratta infatti di accordare fra loro quattro diversi processi con relative pressioni esterne
Uno l'integrazione europea ci dentale due la riforma dell'Alleanza atlantica che mantenga gli effetti positivi della presenza americana
Tre un sistema muletti multilaterale di sicurezza europea che vincoli le spinte destabilizzanti aveste e quattro il controllo della stabilità e dello sviluppo del Sud del mondo
Tutto ciò richiede un nucleo centrale di governo che può essere anche parziale e squilibrato corrivo verrà rilevanti competenze in un settore pochi in un altro ma deve avere una capacità di indirizzo strategico
Ora nella comunità ma anche al vertice decisionale del processo mentre si è allargato a dismisura il suo livello mediano di concertazione di consultazione
Europa attore potrebbe essere in grado di contribuire a terra attivamente a incanalare e guidare il processo di trasformazione di in alto a destra
Pur non offrendo in tempi brevi la soluzione in buona parte illusoria dell'adesione come lo scenario dell'equilibrio delle potenze
Si richiede però la definizione da parte dalla comunità di un nuovo accordo di associazione più significativo di quella tanto attuale tale da non escludere ma neppure implicare automaticamente l'adesione
Capace di favorire integrazioni intermedie e per ora esterne alla c'è e adatto anche a Paesi come la Turchia di grande importanza strategica per l'Europa occidentale
Questo scenario contempla dunque un'architettura europea costituita da tredici ellissi
Luna interno è condizionante l'altra preferiamo la forma dell'IST delle liste a quella del cerchio perché i centri sono sempre più di uno
La prima è costituita dall'integrazione europea occidentale la comunità e per ora l'UEO la seconda dal sistema atlantico la NATO è anche il Gruppo dei Sette la terza dal processo CSC
Rispetto a queste tre liste sarebbero funzionali le entità subregionali quale letta e la pentagonale che altrimenti sarebbero stritolata dall'Europa fortezza fortezza e inutili in caso di equilibrio delle potenze
La realizzazione del modello Europa attore ha il suo problema chiave nella riforma istituzionale e dunque nell'esito delle due Conferenze intergovernative che sempre l'anno a Roma in occasione del prossimo Consiglio europeo
Conferenze che dovranno partorire soluzioni non intergovernative ma un vero organo di decisione europea
Prima di vedere come l'Italia si pone rispetto a questi tre scenari del futuro del dell'Europa ricordiamo com'era il Paese la sua politica estera venticinque anni fa quando lo IAI fu fondato vi erano stati alcuni non indifferenti vantaggi di posizione come se operiamo nel River nel rapporto non vi era stato un impero coloniale di cui disfarsi sanguinosamente come per la Francia e l'Inghilterra
Né vi era a contatto fisico con l'alleanza avversaria com'era per la Germania e la Norvegia e la Turchia
Ciononostante l'Italia va dovuto percorrere un difficile cammino dire inserimento nel sistema politico internazionale ed europeo
C'era avvenuto grazie ad alcune grandi scelte di campo
Solo marginalmente giustificate dalla collocazione internazionale di sicurezza del Paese ma che finirono per condizionarne profondamente sia il quadro interno politico ed economico sia il quadro internazionale tuttavia nel mille novecentosessantacinque vi era ancora un un dibattito diffuso fra l'opzione europea e l'opzione mediterranea
Dibattito che investiva la cultura la politica l'economia ora venticinque anni dopo questo dibattito si è concluso a favore dell'euro
Anzi la scelta europea sia giunta in Italia alle scelte istituzionale compiute nel dopoguerra e da allargato il patrimonio comune
A questo che potremmo chiamare un orientamento di fondo si è accompagnato un ruolo sostanzialmente passivo nel campo della sicurezza mentre sia sviluppata sei più la dimensione economica commerciale e diploma e solo a partire dalla seconda metà degli anni settanta con ingresso né i vertici dei sette dopo l'esclusione della Guadalupe con la decisione di entrare nello SME
Può dista Lare gli euromissili e poi di partecipare le forze internazionali di pace che l'orientamento di fondo diventa una strategia le frequenti crisi di governo che hanno dato all'estero l'immagine dell'instabilità non hanno quasi mai avuto influenza sulla politica estera
Il fatto è che essi si sono svolti all'interno di uno schieramento politico centrista Iorio orientamento europeo e Atlantic c'è da chiedersi se l'assenza di alternanza indicato spesso come motivo dominante della sclerosi Interna e di distacco fra cittadini e istituzioni non abbia invece favorito la continuità della politica estera
E se si è sostituita la formula anglosassone della by partisan Forin pollici
A cui peraltro l'Italia se vicinanza col voto quasi unanime del mille novecentosettantasei pochi mesi dopo sia detto en passant del convegno internazionale con cui lo IAI celebrava il decennale della sua nascita
Tuttavia la sclerosi interna avuto effetti negativi sulla messa in pratica di molte scelte internazionali
Questo Paese infatti si è consentito il russo il lusso di avere una strategia ma ha avuto un indù che ha avuto un indubbio successo ma non ha prestato che in minima parte la logistica necessaria al suo efficace svolgimento si tratta ora di chiedersi come questa contraddizione di fondo e come il quadro interno interagiranno con nuovo dibattito di politica internazionale che si apre inevitabilmente dinnanzi agli scenari dell'Europa del mondo degli anni novanta
Qui diremo intanto come l'Italia si pone rispetta i tre modelli da noi proposti
Il modello dell'equilibrio delle potenze più compatibile con le debolezze logistiche interni
D'altra parte proprio queste debolezze contribuirebbero ad impedire la partecipazione ad assi preferenziali ancor più l'accesso a direttori
Certo l'Italia sarebbe un alleato prezioso ma presumibilmente in un ruolo prevalentemente mediterranea
L'Europa fortezza preghiere per la collocazione europea dell'Italia rispetto alle Camere con gli Stati Uniti dominante nel precedente scenario assicurerebbe anche un elevato livello di sicurezza e di protezione ma richiederebbe un rapido adattamento interno sia politico che amministrativo dalle imprevedibili conseguenze
Il modello Europa attore comporta ugualmente una soluzione problemi logistici anche se in termini meno drastici
In esso però richiede una maggiore propensione ad assumersi autonomamente volontariamente tutta una serie di impegni economici politici e di sicurezza
Un'architettura europea fondata sulle tre ellissi una dentro l'altra Comunità europea sistemato l'antico incidentale e strutture emergente della CSCE risponde fondamentalmente alle esigenze e preferenze italiane
Per una corona dorata
Intensità di partecipazione
In una tale situazione si pone con maggiore urgenza il vecchio problema che venne già individuato dallo Yak sin dalla sua fondazione
E fornì il tema per il suo primo grande convegno e cioè la questione istituzionale di chi decide chi fa la politica estera e di sicurezza
è una questione tuttora irrisolto
Che vede il convivere come dicevamo come diciamo nel nostro rapporto di diversi centri e poteri gestionali sia all'interno del governo e dell'amministrazione sia nel Paese
Questa confusione è coerente con un certo equilibrio politico e consenso interno ma comporta una difficoltà crescente ad affrontare decisione e insieme la sua messa in pratica
Tutto ciò aveva un'importanza relativa fino a che persisteva la possibilità di delegare ad altri la effettiva gestione della politica internazionale e le grandi scelte erano soprattutto scelte di campo
Diviene invece un grave ostacolo e nel momento in cui tale delega non è più possibile
Quanto nel passato e la scelta di politica estera col le scelte di politica estera coinvolgono direttamente immediatamente quella che abbiamo chiamato la logistica
Signori soci amici dello Iaia
Nel ripercorrere gli sviluppi della politica internazionale della politica estera italiana in questo quarto di secolo
Viene fatto di chiedersi se il lavoro di ricerca di promozione di dibattito di presenza internazionale svolta dal nostro dal vostro istituto abbia avuto una qualche influenza
Sulla maturazione del consenso e sulla nascita di una strategia o se posso imputarli sì qualche difetto nell'insufficienza messa a punto della pratica
Non sta a me dare una risposta
Per parte nostra ci dimettiamo a proporre ancora una volta il nostro contributo all'avvio di quello che prevediamo essere un nuovo grande dibattito dinanzi ai mutamenti epocali che segnano il nostro tempo
Lo facciamo con la tenace delle convinzioni con la fierezza dell'indipendenza e con l'umiltà di chi sa che la cronaca finisce sempre per avere più fantasia della cultura grazie
Prima
Grazie grazie a Cesare Merlini prima di dare la parola al prossimo oratore vorrei primo ricordare quello che ho detto prima coloro che non hanno già confermato la loro partecipazione
Alla cena di questa sera oratore il governatore Ciampi per cortesia lo facciano prima di andarsene anzi al più presto possibile
Seconda informazione la all'intervento il discorso del ministro della Difesa Rognoni che in alcuni programmi compreso quello che ho io
Era annunciato per sabato in realtà avverrà domani ministro Rognoni offrirà la colazione delle tredici e trenta domani qui e in tale occasione prenderà la parola
E gradiremmo che chi desidera partecipare né via notizia e conferma e vorrei cogliere l'occasione per una mia dimenticanza
Nelle i ringraziamenti iniziali a quelli che sono i nostro ospiti che il ministero della difesa di nuovo
Che invano con la loro ospitalità in quest'occasione poi non hanno fatto altro che confermare quella che è una vecchio rapporto di amicizia tra il ministero della difesa di amicizia di sostegno dal ministero della difesa
E lo IAI ciò detto vorrei con particolare il super partes che alle play Jalil se no Normand pleura
Da ogni punto di vista invitare il prossimo oratore
Che Renato Ruggiero ministro per il Commercio con l'Estero aspetto momentino polizia non faccia tempo dire tutto quello che penso dite no non dico niente Renato Ruggiero è uno dei più piste investite Elian sono dei uno degli statisti europei d'oggi
Una delle persone che nelle loro varie successive
Che attesti tese a più contribuito realmente alla costruzione di questa di questo questo mondo abbastanza abbastanza insomma la stanza solido via abbastanza istituzionalizzato in cui noi viviamo
Adesso alle prese con i gatti
Non è una battuta proprio alle prese con Castro deve prendere per la coda insomma è una cosa la stanza difficile sappiamo che il Gatt è in buone mani estremità fotografata bene Renato Ruggiero grazie il prossimo l'attore sarà Carlo De Benedetti Renato
Ecco tutto con tutto l'affetto che ti porto non so porterò quarantacinque minuti come ha parlato il Notturno e decesso ore grazie
No no non lo farò non non è mia intenzione in particolare sapendo già che il solo annuncio che parlerò delicata terrorizza i tre quarti dell'uditorio quindi cercherò di farlo nella maniera direi più spontanea e meno formale possibile
Ma io sono
Stato direi commosso di questo privilegio di essere il primo oratore dopo i membri del direttivo di questi istituto a parlarmi e mi sono domandato un po'il perché
E voi mi sono detto certamente vi è una ragione
Di carattere dire organizzativo sulle quali non mi debbo fare alcuna illusione sono in primo ministro disponibile nel pomeriggio eccetera del primo giorno
Poi io ho detto beh in fondo posso anche pensare che ci siano altri motivi e mi son detto in fondo sono un vecchio socio e fa piacere di aver sentito da Bonvicini che a un certo momento lo IAI non poteva fare più le simulazioni dei vertici economici
E perché in realtà queste simulazioni le facevano dopo aver ricevuto da me
Qualche volta qualche documento preparatorio Dirty sia economici e quindi poi indovina vano comandava finire il vertice perché io partecipavo alle preparazioni dal vertice economico e quindi mi sono detto certamente cioè questo coinvolgimento
In fondo che io ho avuto sempre molto affettuoso con lo Iaia i DS nello stesso tempo il diplomatico che lavorava e il diplomatico che veniva a discutere
Al nello IAI quelli che potevano essere di scenari dell'Europa di scenari del mondo i problemi della politica estera italiana
E poi mi sono detto ci sta un altro motivo che funzionale parliamo dell'Europa degli anni novanta
Diciamo che andiamo verso un nuovo ordine internazionale beh signori miei poi la verità è che fra dieci giorni
Alcune delle scelte alcune delle opzioni teoriche in fondo verranno decise da un negoziato che dovrebbe chiudersi a Brescello tra il tre e il sette dicembre e che il negoziato sulla riforma praticamente del sistema commerciale mondiale
In realtà
Si tratta di uno dei pilastri sui quali noi abbiamo costruito subito dopo la seconda guerra mondiale
La nostra crescita economica la crescita economica del mondo direi che abbiamo costruito anche
Un miglior sistema di relazioni politiche nel mondo perché in fondo le relazioni commerciali e la storia europea ce l'ha insegnato in modo particolare
Sono direi all'origine sono delle concause di grandi avvenimenti negativi e di grandi avvenimenti positivi negli anni Trenta abbiamo visto come il laute archivia il nazionalismo il il il protezionismo portava al nazionalismo economico il nazionalismo economico al nazionalismo politico con tutti i drammi degli anni trenta e degli anni Quaranta
Abbiamo visto che nell'immediato dopoguerra abbiamo cambiato completamente l'ottica e l'obiettivo abbiamo rifiutato il protezionismo il bilateralismo abbiamo creato il sistema multilaterale degli scambi
E all'interno dell'Europa abbiamo proceduto alla dibattimento delle barriere che dividevano le nostre economie i nostri paesi e abbiamo costruito il mondo che abbiamo costruito
E che è quello di oggi
Il mondo in cui noi europei stiamo andando dall'Unione doganale all'Unione alla alla mercato unico all'unione monetaria e all'unione politica
Con quel disegno di crescenti solidarietà che era incluso nel messaggio di Schumann la del nove maggio mille novecentocinquanta quando lancio l'idea della Comunità europea del Carbone
E dell'acciaio ecco quindi vorrei ricordare queste cose per dire che questo arido negoziato
Che se nascosto dietro diciamo questa sigla
Che un po'velina gatte oppure dietro questa espressione Uruguay Round che ricorda una ballata latino americana eccetera in fondo e invece un negoziato di importanza storica
E da alcune delle risposte ai quesiti agli scenari che ora sono stati fatti verranno in parte anche dei risultati di questo scenario
Perché oggi l'Europa
Non va verso un equilibrio di potenze come è il primo scenario di Merlini cioè verso una rinazionalizzazione in parte del processo che abbiamo compiuto no
Non è questo lo scenario che noi oggi abbiamo davanti anzi abbiamo davanti uno scenario che va verso la integrazione verso l'Europa monetaria verso l'Europa politica
Non è uno scenario di Fortezza Europa per nulla
Noi non stiamo andando non siamo né vogliamo essere la fortezza Europa la fortezza Europa oltretutto presupporrebbe un grado di coesione politica
Che noi non abbiamo nel modo più assoluto in questo momento e presupporrebbe poi una concezione dell'economia che assolutamente opposta a quello che noi abbiamo in questo momento
E non andiamo neanche per il momento non siamo neanche l'Europa attore
Anzi se c'è qualcosa che distingue il momento attuale e che noi siamo un Europa forte economicamente commercialmente ma non siamo degli attori
Siamo in fondo una coalizione
Che ha una strategia abbastanza abbastanza in tono minore cerchiamo più di proteggere
Degli interessi in modo illuminato anziché veramente spingerci sul terreno di essere attori o di avere una leadership nei processi mondiali
Non siamo niente di tutti e di nessuno di questi tre scenari
Però potremmo essere qualcuno di questi scenari probabilmente qualche scenario negativo se le cose non andassero bene
Quindi io vorrei cercare di dirvi
Non tanto qual è il contenuto dei quindici capitoli sui quali si sta facendo il negoziato a Bruxelles
Ma cercare di dirvi quello che io sento essere alcuni delle delle risposte fondamentali che con questo negoziato noi dobbiamo dare
E la prima risposta fondamentale che noi dobbiamo dare con questo negoziato e il rafforzamento del sistema multilaterale degli scambi perché e perché il mondo che è davanti a noi specialmente il mondo diciamo commerciale è un mondo che si va a regionalizzare andò sempre di più
è incominciando dall'Europa quando noi parliamo dell'Europa degli anni novanta noi certamente vediamo un'Europa che dovrebbe andare nella Comunità europea verso una integrazione monetaria e politica completa
E un'Europa che però si espande e si espande rapidamente creando un sistema economico europeo con i Paesi dell'Efta
E che poi crea tutta una serie di relazioni con i Paesi dell'Europa centrale dell'Europa orientale attraverso accordi di associazione evolutivi
Quindi noi vediamo comunque
Un mercato integrato di carattere commerciale di circa cinquecento milioni di consumatori e questo mercato certamente avrà degli accordi poi molto particolari anche con l'Unione Sovietica anch'essi
L'Unione Sovietica apparterrà a una sfera autonoma diversa
E beh gli Stati Uniti rispondono hanno già risposto in parte con la zona di libero scambio con il Canada
Vogliono adesso a realizzare la stessa zona dei di libero scambio con il Messico è il presidente Bush ha annunciato un'immensa zona di libero scambio
Dalla dall'Alaska alla Terra del Fuoco ecco un grande un altro grande regionalismo e poi ve n'è un terzo in fieri
Che nel Pacifico che attratto diciamo e si costituisce empiricamente intorno alla zona dello Jenna la zona di influenza dello yen
Ed è questi regionali spedì per sei sono dei fatti positivi non sono dei fatti negativi perché ampliano la libertà degli scambi perché organizzano il mondo e la cooperazione economica su delle basi regionali che sono delle basi molto efficienti
Però se questi regionalismo mi non sono non convivono all'ombra di un forte sistema multilaterale degli scambi ebbene noi andiamo verso la Costituzione dizione di blocchi allora regionali blocchi regionali che potrebbero avere un'influenza anche sul sistema monetario anche sul sistema di sicurezza che lascerebbero i Paesi del terzo mondo
Direi al margine della evoluzione economica internazionale e probabilmente anche gli stessi Paesi che oggi escono dalla economia pianificata e centralizzata
Quindi il primo obiettivo e quello di avere un sistema multilaterale molto forte molto forte che posso a dominare questi regionalismo
Secondo obiettivo è proprio quello di portare i paesi in via di sviluppo nel sistema multilaterale perché oggi non facciamoci illusioni il sistema multilaterale degli scambi è un sistema dei paesi industrializzati
è un sistema più o meno che copre i Paesi OCSE gli altri hanno quello che si definisce lo Special tendi farà Incheon treatment un trattamento speciale differenziato per cui attraverso tutta una serie di eccezioni
Praticamente fanno poco parte del sistema multilaterale e questa è una situazione non possibile non accettabile anche perché molti di questi Paesi
Si avviano ad essere dei Paesi fortemente esportatori dei Paesi che comunque hanno una grande capacità
Industriale ha una forte capacità industriale l'India il Brasile la Corea del subito ciò ma quelli che sono le tigri e così dette quattro
Tigri asiatiche eccetera quindi c'è una necessità assoluta di ampliare il sistema
E poi è questo il punto dolente
Bisogna anche ampliare il sistema a delle sfere delle zone che sono state finora tenute al di fuori del sistema multilaterale degli scambi in primo luogo all'agricoltura poi il tessile i servizi la proprietà intellettuale non voglio entrare
In questi argomenti il problema negoziale più arduo e certamente quello dell'agricoltura
Ed è un problema molto importante perché l'agricoltura in realtà non è un'attività economica come le altre
Non è che si fa alla ristrutturazione dell'agricoltura come si parla ristrutturazione della siderurgia della siderurgia beh è un problema diverso che ha dei connotati estremamente complessi che vanno dalla protezione della natura l'ecologia alla sicurezza alimentare quindi aspetti che sono anche al di fuori diciamo gli aspetti economici
E poi noi europei abbiamo un sistema particolare che non è lo stesso sistema di sostegno dell'agricoltura degli altri paesi industrializzati
Sono questi i motivi che rendono questo negoziato particolarmente difficile e particolarmente duro però stiamo attenti
Noi non possiamo fallire in questo negoziato
Perché se noi fallisse i morti in questo negoziato
Voi fra una quindicina di giorni avrete
Dei titoli sui giornali che diranno che c'è una rottura tra l'Europa e gli Stati Uniti e diranno che c'è una lettura tra l'Europa e gli Stati Uniti in un momento in cui c'è bisogno di una grande solidarietà
Tra l'Europa e gli Stati Uniti
E poi i giornali diranno anche che il mondo in via di sviluppo guarda i Paesi industrializzati
Con diffidenza sono molto scontenti perché ritengono che lo scacco dell'Uruguay Round è la dimostrazione che poi noi ci preoccupiamo soltanto dei paesi dell'Est dell'Europa dell'Est dell'Unione Sovietica
E che non siamo più interessati veramente allora priorità dello sviluppo del mondo
E i Paesi dell'est forse non diranno nulla però diranno capperi
Ci dicono che noi dobbiamo imboccare la strada dell'economia di mercato
Che noi dobbiamo fare dei sacrifici perché dobbiamo passare da l'economia pianificata l'economia di mercato e poi questi signori non sanno portare nell'economia di mercato dopo tanti anni con la loro forza industrializzata alcuni settori e quale esempio noi diamo altro che il sistema multilaterale gli scambi ritorniamo al bilateralismo e al protezionismo è già perché certamente gli indici economici non sono sul bello
Ed è inimmaginabile che ha uno scacco del sistema multilaterale non si colga l'occasione per richiedere o per insistere sul nuove misure protezionistiche
Quindi andremo verso nuove misure protezionistiche in particolare forse ci sono molti settori nelle negli Stati Uniti e nel Congresso americano che prenderebbero l'occasione per dire ecco la risposta che noi dobbiamo dare
è il testa il bel è il farm bill non sono e non è il sistema multilaterale degli scambi
E poi certamente i regionalismo mi diventerebbero DiVersi
E allora questi scenari Europa novanta verso un nuovo ordine internazionale beh alcune delle scelte che noi vogliamo fare e che vogliamo fare nei prossimi mesi nei prossimi anni le anticiperemmo
Perché se l'Europa se un nuovo ordine internazionale non si può fare
Senza un'Europa forte
è anche vero che l'Europa ancora non è capace di farsi senza un ordine internazionale
Che ci porti nella giusta direzione quindi stiamo attenti noi stiamo in un momento in cui le scelte sono in parte nelle nostre mani ma sono in parte anche in altre mani
Vorrei aggiungere una cosa
Molto importante
Io non credo
Che il negoziato fallirà
Perché la comunità europea deciderà di far fallire il negoziato
Io non credo che noi ci assumeremo questa storica responsabilità
Né del rinvio né del fallimento del negoziato
Perché siamo consapevoli che questa è una decisione troppo grande forse siamo troppo deboli per prenderci la decisione di far fallire questo negoziato
Quindi se il negoziato fallirà non fallirà
Perché la comunità europea ha deciso di tirarsi indietro e di farlo fallire
Quindi stiamo molto attenti noi dobbiamo fare tutto il possibile perché questo non accada perché un fatto che avrebbe delle ripercussioni molto gravi e io sono convinto che la comunità europea saprà
Reagire al punto giusto ma gli altri partners debbono
Possa scegliere lo scenario giusto
E perché il mondo possa continuare nella direzione con il quale siamo andati fino ad oggi e che ci ha permesso di arrivare nelle giornate che stiamo vivendo grazie molto
Credo credo di dovere ringraziare a nome di tutti voi Renato Ruggiero per avere illuminato il tema Complesso e vitale che il Rust atto affidato con la combinazione un poco particolare di lucidità intellettuale
Di conoscenza specifica e dettagliata
E di passione etico politica che la sua singolarità nel mondo della politica europea scusami Renato Del potrà finta di non aver sentito
Carlo De Benedetti l'oratore successivo sarà cavo Kaiser Carlo De Benedetti voglio soltanto rendere omaggio se mi è consentito è inutile parlare di Carlo De Benedetti a quella particolare vicinanza tra Carlo De Benedetti e il nostro istituto che si è sempre manifestata con un'attenzione è una disponibilità a ad esserci vicini in tutti i momenti che è una distinzione di quel di quella particolare identità
Che si riassume poco nel nome della di nel nome di Olivetti insomma come una particolare identità della cultura italiana di cui Louie erede e Forte guardiano grazie Carlo De Benedetti
Credo che l'argomento il cui
Siamo chiamati a parlare sono gli scenari per l'Europa
Io condivido moltissimo quello che ha detto che il ministro Ruggiero
Non tanto in ordine alla problematica del gadget che ovviamente non conosco e non o sarai mai neppure
Affrontare
Di fronte a tanto esperto ma rispetto a una situazione di un'Europa il cui futuro in realtà non è così univocamente chinano come nell'ottimismo che sovente caratterizzare questi momenti di grandi cambiamenti appare nella commenti di molto di molti
Io credo che il futuro dell'Europa oggi sia in bilico tra due alternative
Da un lato c'è la possibilità è un grande rilancio che consisterebbe la riconquisterà di un ruolo forte e attivo nello scenario mondiale
E dall'altra invece vi è il pericolo che affrontando
I vari problemi del mutato scenario mondiale in ordine sparso i vari paesi europei finiscono col delegare ad altri la leadership economiche e politiche e sostanzialmente accettare o ruolo di retroguardia
Queste due alternative per estremizzare il
Direi che corrispondono a uno scenario che potrei definire di integrazione progressiva che quella che chiaramente tutti auspichiamo quella indicata come anche il comune impegno dal ministro Ruggiero
E quello che la balcanizzazione il secondo
Credo che l'Europa si è aggiunta o momento di scelte delicate e importanti
Cosa vuol dire scelte vuol dire gestire in modo positivo il cambiamento originato da tre fenomeni che modificano in modo straordinario lo scenario mondiale secondo me questi tre fenomeni sono da un lato la globalizzazione
Di cui tutti hanno anche troppo parlato e che non tendo a ripetere l'integrazione regionale
Di cui ha parlato anche il ministro Ruggiero con riferimento non solo a quello che avviene in Europa ma quello che sta avvenendo anche nel nell'area nordamericana pennellare asiatica infine la distensione
Che avendo rimosso muri e barriere tra Est e Ovest impone di ripensare all'Europa in una nuova dimensione geografica politica socio economica
Questi due fenomeni hanno creato momenti di giusto entusiasmo e di euforia
Basti pensare al successo che ha avuto l'espressione del villaggio globale
O quello di casa comune europea dove tutti si muovono dove e come vogliono dove tutti sanno e vedono tutto
O si pensi agli entusiasmi sollevati dal presente al processo del mercato unico dall'unificazione dalla Germania ed ai nuovi rapporti Est-Ovest
Io credo che oggi infatti ci richiamino ad un senso di maggiore realismo
La crisi del Golfo da un lato le crescenti minacce recessive dall'altro
Mostrano che il villaggio globale forse non è un'utopia ma certamente che la globalizzazione non basta da sola a garantire lo sviluppo eliminare il pericolo di nuovi conflitti del mondo
Anche l'unificazione della Germania il mercato unico e le nuove relazioni Est-Ovest pur essendo trasformazioni se stesse estremamente positive non sempre si rivelano complementari con sinergiche
Non manca ripetitivi di pericolo o di conflitto originati da eccessivo peso della Germania in Europa
Dalla ripiegamento da rischi di ripiegamento della Germania su problemi interni e minore interesse quelli dell'integrazione europea ai costi rilevanti che credo nessuno sia in grado neppure di ipotizzare non solo di molti misurare che la crisi economica dell'Est europeo ci pone davanti
Dall'incertezza nelle strategie dell'integrazione comunitaria
Nell'esaltazione dei regionalismo idea dei localismi
Si tratta di pericoli e di problemi reali che vanno affrontati con realismo per l'Europa di oggi non credo che serva a me ottimismo mio per il nel pessimismo sterile
Non c'è dubbio che rafforzamento dell'Europa passa attraverso un processo di progressiva integrazione
Vi sono motivazioni forti sia interne che esterne
Che non richiedono
Quelle esterne sono la sfida delle due grandi altre aree economiche
Progredite del mondo e cioè il Nordamerica e Sud-Est asiatico
Quelle interne sono la forte disparità economiche esistente tra i vari paesi europee però pay
Disparità che finiscono con l'accentuare i nazionalismi conflitti in fra loro per lei nei limiti in cui non si vada perso una progressiva integrazione
La svolta nei rapporti Est Ovest ha però reso più complesso il problema della definizione dei confini delle modalità e dei tempi di costruzione di una nuova Europa come sistema forte e integrato
Se da un lato l'integrazione europea deve essere un processo che in qualche modo riguarda tutto il continente dall'Atlantico agli Urali e credo che da questo punto di vista sì estremamente significativa l'approvazione della carta di Parigi alla Conferenza sulla sicurezza e cooperazione in Europa
Dall'altro lato è chiaro che la grande Europa può nascere solo se c'è un nocciolo duro
Ciò che è meno chiaro invece è la dimensione minima che deve avere il nocciolo duro
Oggi vi è il pericolo che questo nocciolo duro sia molto ristretto costruito solo dalla Francia dalla Germania e dal Benelux
Questo è un grave pericolo per l'Italia che si troverebbe esclusa dal cuore dell'Europa ma io credo sia anche un grande rischio per la stessa Europa
Il predominio tedesco già oggi forza alle politiche economiche degli altri Paesi europei a scelte che non sempre sono adeguate alle condizioni e alle esigenze di competitività di questi Paesi
Il nocciolo duro deve essere sufficientemente ampio
Diversamente il divario fra Europa fortezza Europa debole e destinato ad accentuarsi con effetti di disgregazione europea anziché di progressiva aggregazione verso l'obiettivo della grande Europa
Ma non è questo il solo motivo per cui l'integrazione europea richiede oggi una grande volontà politica e molta chiarezza di obiettivi
Nessun'altra Realm mondo ha così profonde radici culturali comuni
E così profonde differenze di storia mentalità lingua e tradizione
Ciò significa che non ci sono modelli con esperienze precedenti a cui il processo di integrazione europea possa in qualche modo ispirarsi
E ciò significa anche che questo processo non può essere visto semplicemente come sommatoria di diverse etnie ed economie regionali ma piuttosto come un processo di riaggregazione
Come una creazione di una struttura flessibile reticolare in grado di gestire e allo stesso tempo valorizzare le differenze dei vari Paesi comunitari
Solo attraverso la realizzazione di sinergia al suo interno la comunità europea potrà garantire efficienza e competitività al proprio sistema produttivo e dei servizi
Ma per realizzare queste sinergie l'Europa deve diventare un sistema e ciò presuppone a mio parere tre condizioni
L'integrazione non può limitarsi ai mercati all'economia reale ma deve estendersi come ha detto il ministro Ruggiero all'area monetaria e anche a quella politica un'integrazione sono economiche lascerebbe molto spazio ai regionali ismi e rischierebbe di condurre di fatto ad uno scenario di conflittualità e di frammentazione
Occorre invece un'Europa forte come sistema all'interno della quale trovino collocazione i vari subsistemi regionali e locali
La presidenza italiana dalla comunità fatto molto per dare maggiore respiro al processo di integrazione europea
Spingendolo anche personale dell'integrazione monetaria di quello politico
La speranza perché altri più decisivi passi in avanti su questa strada possono essere compiuti in occasione delle due grandi conferenze intergovernative del prossimo mese
La rimozione delle barriere alla libera circolazione di persone e merci formazioni capitali tra i Paesi comunitari deve accompagnarsi all'introduzione di norme comuni e alla costruzione di reti infrastrutturali di dimensioni europee
La definizione di queste norme e la costruzione di queste reti e il nuovo modo di fare politica industriale nell'Europa degli anni novanta
La stessa Commissione europea oggi sembra intenzionata a modificare l'indirizzo di puro liberismo che ha ispirato la politica industriale europea negli ultimi vent'anni
Questo liberismo infatti nelle nuove condizioni dell'economia mondiale e in assenza di un sistema Europa rischia di favorire la competitività americana e giapponese già avvantaggiata dall'andamento dei cambi
Per tale motivo il liberista tedesco banche MM vicepresidente dalla commissione sta cercando di rilanciare la politica industriale europea secondo una prospettiva di sistema europeo con interventi che non si limitano alla rimozione o all'abbattimento delle barriere ma che prevedono anche armonizzazione di norme tecniche standard nazionali anche nella qualità effettiva apertura dei mercati pubblici armonizzazione dei principi giuridico legali che disciplinano l'attività delle imprese creazione di reti infrastrutturali transeuropee
Il declino tecnologico dell'Europa è stato ampiamente documentato
La quota di mercato europeo nell'export mondiale di prodotti di alta tecnologia continua a calare oggi è sotto l'ho venticinque per cento all'inizio degli anni settanta era al trentatré per cento e questo soprattutto a vantaggio dell'Estremo Oriente asiatico
Nel caso italiano basti ricordare che mentre in tutti i Paesi si intende aumentare l'intensità della spesa per ricerca e sviluppo noi abbiamo ridotto questa spesa dall'uno e trentaquattro per cento
Del mille novecentottantotto all'uno venticinque dell'ottantanove una quota non molto distante dall'uno venti per cento dell'India e del Senegal
Riduzione delle distanze tra sistema delle imprese sistema istituzionale questo il terzo delle condizioni la terza delle condizioni che io credo necessario
Però in Italia c'è un evidente divario fra i comportamenti dei sistemi dell'impresa delle banche dell'istituzione della pubblica amministrazione
E questo scollamento è particolarmente costoso quando ci si muove sui mercati internazionali altri Paesi europei si presentano al loro interno in modo più compatto con il duplice vantaggio di rendere più efficace competitiva l'azione dell'impresa
E di esercitare una maggiore pressione sugli organismi comunitari nel momento in cui si fanno ricerca
A livello di Europa lo scorrimento lo scollamento tra sistema delle imprese sistema istituzionale è evidente
è vero che le imprese di dimensioni realmente europea sono ancora pochi
Ma le opere o pizza azione delle imprese procede comunque più rapidamente di quella delle istituzioni e delle infrastrutture
C'è un divario anche di mentalità
Il sistema Europa può nascere solo se c'è un maggior sincronismo e una maggiore convergenza fra obiettivi e comportamenti del sistema produttivo e del sistema istituzionale
L'alternativa tra la prospettiva di un'Europa forte integrata e quella di un'Europa debole e frammentata può anche essere letta in termini di opportunità e rischi per le imprese europee
Le imprese giapponesi sono sostenuti oltre che dal cambio o sistema compatto che presento un fittissimo intreccio di collegamenti fra imprese banche enti pubblici istituzioni le imprese americane hanno alle spalle un mercato nazionale norme con sistema di infrastrutture di ricerche anche di domanda pubblica tra i più efficienti del mondo
Le imprese europee e a maggior ragione quelle italiane
Hanno bisogno di un sistema Europa capace di offrire vantaggi competitivi analoghi a quelli offerti dal sistema Giappone e dal sistema USA
Dopo aver abbattuto i muri rimosso le barriere in Europa bisogna costruire le strade e le regole di circolazione
Bisogna costruire il sistema integrato se ci si ferma la prima fase i rischi per le imprese europee supereranno di gran lunga le opportunità offerte dal nuovo scenario
In un clima economico sempre più preoccupante denso di minacce recessive il tempo a disposizione è breve
La congiuntura difficile e ritardi accumulati sulla via dell'integrazione europea
Finirebbero con l'esaltare le politiche individuale dei vari Paesi creando le premesse per una profonda crisi anche dal sistema industriale europeo grazie
Grazie a Carlo De Benedetti per la consueta lucidità e chiarezza nell'analisi della che non conosce facili ottimismi mamma che non cede mai alle preoccupazioni dell'operare dopo Romano Prodi ho detto che chiamavo Cal Kaiser e poi chi ammetto pardon dopo dopo Carlo De Benedetti ha detto che chiamavo Karl Kaiser che prego di avvicinarsi e poi chiamerò Romano Prodi tanti Kaiser è uno dei protagonisti di quella comunità internazionale
Di studiosi direi circa tre ricercatori di ieri ci vaganti
Di cui ho parlato all'inizio vi ho detto all'inizio che questa comunità di istituti di ricerca e Kaiser direttore dell'Istituto di ricerca dalla società tedesca di politica estera
Ho detto è è uno dei dei dei dei principali attori in questa nostro in questo nostro mondo e un mondo che ha ripeto non soltanto interessi comuni ma ideologia comuni
Quando in questi ultimi mesi in cui l'attenzione si è tanto concentrata Carla sulla Germania
Dalli paesi vicini alla Germania ma dall'interno della Germania stessa venivano tante domande sul fatto se la Germania avrebbe saputo rispondere alle sue grandi responsabilità
Io ho sempre dato una risposta di fiducia per due ragioni una perché non è cambiata la Germania siamo cambiati tutti è cambiata l'Europa due perché potevo pensare a un certo numero di persone che conosco profondamente bene e che sentivo così profondamente vicine una purtroppo se ne andate Friedel frutto che al nostro ambasciatore a Roma che ha lasciato in questo momento la sala peggio per lui non ha sentito questa lode che però gli voglio rivolgere lo stesso un altro Lacan case e quindi all'amico Carlo che do la parola grazie
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Romano Prodi che Romano Prodi ha avuto grandi responsabilità
E nella vita italiana per direi non soltanto come è stato detto scritto a più anche troppo che Pennella risanare un settore così fondamentale della della dell'economia italiana
Ma nel fare prevalere una mentalità internazionale e internazionalista in quel cuore della politica hippie economica italiana Chelli ieri
Credo che il suo internazionalismo alla sua visione di quello che il mondo reale in cui noi ci muoviamo che continua a a a operare come come stimolo come fermento alla ai miei invitati del nostro Paese anche come professore universitario con le molte altre responsabilità che adesso sia un contributo che lo rende particolarmente importante per noi in questa sede nel momento di parlare di Iaia e di politica internazionale Romano Prodi
Grazie
Io voglio preveduto unirmi al coro unanime sentito delle celebrazioni dello IAI per quello che ha fatto voglio solo dire che in un paese come l'Italia fare lo IAI tre nella questo standard
Affermarlo nell'ambito europeo è stato un'impresa di grandissimo livello se noi possiamo confrontarci
Negli ambienti culturali europee sulla politica internazionale molto lo troviamo lo IAI e quindi io credo che questo sia un contributo di cui dobbiamo tenere presente
Poi vorrei fare alcune brevissime considerazioni
Su quello che è stato detto naturalmente
Da un'ottica
Economica soprattutto
Più che politiche e tenendo presente quello che è successo negli ultimissimi tempi e quindi come questi ultimi tempi modificano il l'ordine internazionale in cui era Europa quindi io devo partire da una premessa
Va stanza
Spiacevole nel senso che credo che sia giusto che mentre noi stiamo esaltando i passi in avanti fatti loro Pica i cambiamenti che sono avvenuti in Europa dobbiamo però ricordare che nel campo dell'economia
La parte dinamica del mondo è ancora guidata dal Giappone anzi mai più che oggi il Giappone si trova in una parabola
Ascendente mai come oggi nonostante i problemi finanziari nonostante tutti gli aspetti
Dell'economia monetaria il Giappone si trova a essere leader nella tecnologia e in nell'economia reale non sono ma l'ordine del Pacifico l'ordine economico del Pacifico
Sta organizzandosi in modo sempre più stretto e sempre più strutturato
Per cui io credo che
L'Europa che ha realizzato parte del suo grande sogno dovrà compiere i prossimi anni un enorme sforzo sotto l'aspetto economico se vuole minimamente competere con il discorso del Pacifico altrimenti quello che ha detto Ruggiero
Renato Ruggiero stasera non vale assolutamente nulla perché è chiaro che l'ordine dedicate è chiaro che il multilateralismo qualcuno tutti siamo profondamente legati funziona
Quando non esistono disparità di performances
Che vadano al di là del sopportabile
E questa era la prima riflessione la seconda riflessione
Dal punto di vista economico lo squilibrio all'interno dell'Europa che si è creato con l'unificazione germanica e uno squilibrio estremamente forte ed estremamente importante
Io quando parlo di squilibrio ne parlo in termini puramente materiali faccio una riflessione che ha già fatto più volte quando nella
Quando l'Europa si è formata diciamo così nel corso degli anni sessanta il reddito nazionale tedesco era pari a quello
Francese e britannico separati quando il processo di unificazione economica potrà essersi compiuto dello spazio per il prossimo quinquennio al massimo il reddito nazionale germanica sarà pari a quello francese
E francese britannico sommati il che costituisce una novità assoluta per l'Europa perché non qui non c'è un giudizio di merito non c'è un biasimo una lode e questo è un fatto assolutamente nuovo abbiamo uno squilibrio c'è una diversità di pesi nell'Europa che noi non avevamo mai avuto e questo a si unisce ad una diverso dinamismo nella
Nei mercati mondiali che in questo momento hanno dimostrato le imprese tedesche lasciamo stare quest'anno novanta che a un anno
Un particolare appropriarsi pagamenti perché la Germania è tutta proiettata
Nel discorso con l'Est Europa ma l'anno scorso il l'attivo della bilancia pagamenti Germana e che è stato assai superiore a quello del Giappone in termini assoluti con una quantità di abitanti che era circa la metà di quello giapponese
E quindi veramente abbiamo in un discorso di un dinamismo fra diverso fra la Germania e gli altri Paesi europei ma questo è in fondo un dato abbastanza scontato
Quello che vorrei legare a questo fatto è un'altra osservazione
Come cioè noi ci stiamo posizionando verso l'Europa dell'Est come diversi paesi devono presentare si posizionano verso l'alto dell'Est come gli Stati Uniti si posizionano verso l'Europa dell'Est
Perché qui noi tocchiamo un altro dei grossi problemi dell'ordine economico futuro cioè guardate che la ristrutturazione economica dei Paesi dell'Est procede
Molto più procede in fretta per quello che si può ma estremamente in modo molto più lento di quello che non sembrasse
Nelle prime speranze non perché vada lento ma perché erano le speranze di allora che non avevano senso perché sotto valutavano la dimensione e l'ampiezza del problema
E quindi abbiamo avuto in questo primo in questi primi mesi di nuovo il reclamo internazionale delle fasi molto diverso da quello che lei pensa fanno cioè una specie di adesioni a critica non solo l'economia di mercato ma a fatti di primitive azioni immediate da parte di Polonia di Ungheria di Cecoslovacchia e invece una ovvia scarsità di realizzazioni in questa cioè quando all'inizio della nuovo processo il ministero Finanze polacco si poneva come obiettivo di privatizzare otto mila sostanzialmente tutta la Polonia diciotto mila aziende entro la fine del novanta non è che il ministro abbia tradito questi obiettivi ma si poneva obiettivi assolutamente impossibili fra di loro di loro non solo ma non nuova
La nuova realizzazione nell'Est Europa sono diverse anche per un altro fatto che nell'Est Europa sono ovviamente e giustamente rassicurati
Paura di carattere non chiamiamole tante nazionalistica ma di tre preservare una struttura sociale ed economico del Paese
E quindi tutta la nuova fase è quella di rendere più complesse gli interventi stranieri interventi economici stranieri e soprattutto di escluderli da quella parte del sistema economico come il le le i servizi negozio distribuzione al minuto come Stati in Ungheria e come si sta facendo un po'in tutti i Paesi dell'ex cioè la integrazione fra Est e Ovest
Procede con i ritmi con cui deve procedere che sono infinitamente più lenti delle speranze
Che ci avevano caricato negli scorsi mesi ma questo non è neutrale rispetto al ruolo che ricopre danni Paesi dell'Occidente in Europa non è neutrale
Perché nella rapporti fra impresa occidentale imprese orientale vi è un ruolo molto più forte dell'impresa che appartengono ai paesi non ossessionati
Dal mercato finanziario ed ai problemi a breve dell'impresa
Cioè nella nella rapporti economici con l'Unione Sovietica e con i Paesi dell'est Europa il vi è una discrepanza cioè le alleanze i movimenti le le novità si creano oggi gli affari si fanno domani e questo rende in posizione asimmetrica ad esempio le imprese americane rispetto alle imprese tedesche rende cioè le imprese americane molto più fragili molto più deboli
Molte più in difficoltà di interpretare questo tipo di di approccio nei confronti dell'Est di quello che non sia per le imprese per le imprese tedesche questo è un problema che è stato sottovalutato ma ritorna in questo rapporto economico fra Est e Ovest estremamente importante
Il ruolo dello Stato
Ed è strano quasi una vendetta della storia perché tutto si è svolto nell'esaltazione del mercato e invece
Il il il nodo organizzativo dell'organico dello Stato il suo modo di coordinare le imprese
Di aiutarle di accompagnare l'aiuto economico ai Paesi con la domanda del bene delle imprese ha presentato al Paese o con un ruolo che in queste imprese hanno diventa sempre più importante
E questo è un problema che devo porterà fatalmente ha delle ha delle a simmetria e queste simmetrie
Fanno sì infatti che rispetto alla ruolo economico che hanno nel mondo il la la posizione del mondo anglosassone nell'Europa dell'Est ricordo di cavolo sta studiando che sono stati uniti l'America ma dico
Non dico solo Gran Bretagna gli Stati d'America e lo dico solo Stati Uniti d'America ma dico anche Gran Bretagna è a è assai inferiore a quello che il peso economico di questi Paesi nello scacchiere mondiale
Quindi è chiaro che questo porta è un ulteriore strumento che porta a diversi equilibri a un diverso ordine internazionale nel campo economico io mi limito come gli ho detto al campo economico
E porterà a Conca delle ha delle delle conseguenze estremamente importanti in futuro
Questo è
Non solo la realtà dei fatti ma era profonda percezione che sia da parte dei politici dei responsabili dell'economia dei Paesi del del del Europa dell'est
Hanno tutti è un problema di equilibrare la presenza germanica che oggettivamente dominante questo il primo problema questo è il primo oggetto del generali e in secondo quello di avere un più attivo ruolo da parte degli Stati Uniti estremamente interessante che questa
Richiesta corale cioè cui vide United States richiesta corale perché viene l'Europa viene ritenuto in questo momento l'Europa occidentale abbastanza ed anzi eccessivamente sbilanciati
Al suo interno come emergeva dai dati che Dio che Rio esposto prima quindi ecco è veramente un
Un un una serie di novità una serie di novità che non possono essere che non possono essere trascurate quando De Benedetti prima diceva
Il notturno il nocciolo duro dell'Europa Germania e Francia
Olanda e Belgio insomma e a il la l'area dei Paesi Bassi cioè il vecchio Sacro Romano Impero della nazione germanica no o la la la struttura cuore dell'Europa continentale del nord indubbiamente toccava anche questo tipo di problema che viene molto
Perché provoca una profonda sensibilità da parte dei problemi dell'esterno quindi è il il bilanciamento che di cui noi abbiamo necessità nel futuro dell'Europa è un fatto estremamente importante a questo punto voi mi chiederete come mai questa influenza e questa deve e questa diversa capacità di di penetrazione a seconda del sistema economico interno dei paesi non coinvolga anche il Giappone la cui presenza nell'Est dell'Europa
Abbastanza condito economico abbastanza scarsa per non dire assente il Giappone in questo momento
Si limita a analizzare studiare catalogare vedere ma arriva salvo alcune decisioni
L'investitura utopistico ed altre scarse decisioni settori minori non ha preso ancora una non ha ancora adottato una strategia allegato questa Europa nonostante la sua struttura istituzionali Interna sia dal punto di vista economico assai più adatta
Che non quella appunto la Gran Bretagna altri Paesi a entrare in questo in questa fase
Anche qui estremamente interessante perché non si tratta di una disattenzione ma si tratta e Rossi comprende e parlando con mi responsabilità politiche giapponesi di una temporizzazione temporizzazione cioè il Giappone in questo momento a altri obiettivi prioritari analizzerà l'Est Europa non prende ancora decisioni ma certamente ma sta preparando una strategia meditata anche riguardo a questo problema
Ci sarà un lag temporale a mio parere di qualche anno perché nello stile del Giappone questa una specie di avanzamento e strategico abbastanza meditate abbastanza lento ma questo sarà indubbiamente un fatto importante proprio per lotti
In cui i mercati finanziari e il rendimento trimestrale delle imprese ossessivamente importante come negli Stati Uniti e in Gran Bretagna
A questo punto mi volete come ultima riflessione si potrà decidere ma in questa situazione qual è il ruolo dell'Italia come si posiziona e qui come il solito siamo nella situazione ambigua nord Italia è percepita in modo abbastanza complicato dei paesi dell'Est Europa c'era è uscito una settimana fa una inchiesta preoccupante piuttosto stratificata su come il nostro ruolo economico le nostre aziende e vissuto nell'Est Europa ma al di là di questo direi che la a
Al di là di questo che di questa sensibilità dell'opinione pubblica è interessante quella che è la posizione dei governanti dell'estate Europa dei responsabili dei dicasteri economici finanziari e questo è e la loro posizione si sintetizza in questo modo cioè
La Germania a questa presenza dominante la Francia ha un ruolo importante ma non ha una dimensione economica sufficiente per bilanciare la Gran Bretagna appare disinteressata e quanto all'Italia mi dicevo un acuto osservatore l'Italia
Nella politiche economiche l'altro Paese non esiste però esistono tanti italiani cioè
Era una sintesi per una la descrizione di una strategia non organica non organizzata ma di una presenza attiva di una serie di imprese minori di iniziative di idee che indubbiamente fa del nostro Paese una appunto intellettualmente interessante dei paesi nei paesi dell'Est la seconda riflessione che ellittiche veniva fa che mi veniva continuamente fatta
La
Strana la strano perdita da parte dell'Italia della grande occasione di
Affermare il modello dell'impresa pubblica come modello intermedio come modello transitorio
Dalla dalla pubblicizzazione alla privatizzazione e quindi si ha una domanda insoddisfatta
Di analisi di modelli e gli adattamenti dell'analisi dei modelli italiani ai Paesi dell'Est Europa quindi una perdita di occasioni credo debba essere profondamente meditata dell'Istituto affari internazionali che anche proprio ruolo dividere come può essere questa presenza intellettuale di modello economico che noi possiamo avere
Siamo in un classico caso in cui abbiamo una forte domanda nella quale proprio perché fosse un regista italiano a tanti italiani
Non abbiamo una risposta organica e adattata all'analisi e alle esigenze del paese
Ecco il quadro in movimento che io vedo in quest'ultimissima fase e un quadro che secondo me è foriero di interessantissimi sviluppi anche per il futuro
Un'ultima osservazione e qui più che altro una
Una accorata appellano colate che condivido in pieno quanto si dice
Ci sarà un centro d'Europa ci sono lo presenta all'Europa dell'Est potrà
Attaccarsi in qualche modo ma per lungo tempo avrà un'appartenenza un po'diversa ecco stiamo attenti perché qui giochiamo col fuoco io ritengo infatti che nell'Europa occidentale per la grande intuizione dei nostri padri prendiamo evitato quei drammatici conflitti che sempre hanno accompagnato la storia dell'Europa io credo ad esempio nell'Alto Adige l'Alto Adige sarebbe un problema gravissimo sei giovani che crescono adesso l'idea che possono fare il dentista a Bologna o a Bolzano o o a Monaco di Baviera o in qualsiasi parte d'Europa se non sentisse veramente che diventa abbastanza secondario il punto di vista nazionale e che la convivenza assume altri carattere ora guardate che l'Europa orientale non ha un confine giusto
Se noi non siamo rapidi nel dar loro il messaggio che esiste un sistema di più alto livello l'Europa dell'Est può diventare presto un bagno di sangue e allora avremo una grande responsabilità
La frode
Grazie anche per i suggerimenti relativi agli indirizzi di studio che hai voluto suggerire alle istituto sui quali Cesare Merlini prendeva puntualmente appunti
Sei un professore noi siamo tuoi allievi nostri troppo giovane disegnatore allievi ma insomma io avrei o ancora soltanto tre interventi e poi questo primo pomeriggio si conclude sono gli interventi e lo dico fino adesso del professor Lorenz Martins
Diciate Fund Hammett e infine di Egidio Ortona
L'ori Martin allori Mellone s'mantenne ha dato contributi fondamentali alla ricerca sulla politica la strategia internazionale
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Andrà
Intervento conclusivo all intervento conclusivo della giornata del nostro caro amico Egidio Ortona presidente dell'ISPI l'Istituto di studi di politica internazionale di Milano
Che negli ultimi scusami Egidio cinquant'anni a è stato uno di
Degli ispiratori
Della politica estera italiana e degli ispiratori nella giusta direzione perché uno poteva pure ispira parla male vestite saggio piacendo l'ha ispirata sempre bene che soprattutto è uno dei simboli diciamo di una presenza internazionale dell'Italia
Lo è da molto tempo temo anche se questo non ha lasciato tracce sul suo volto
Qualche volta panche perché sempre trovato che aveva una dote particolare di sapere riposare durante le conferenze noiose oggi è stato di grande conforto per tutti noi il fatto che non l'ho mai visto per un attimo perdere la sua attenzione ai discorsi che venivano fatte queste riconoscimento finale del valore di questa conferenza con affetto Egidio Ortona ti ringrazio
Mi sono abituato alle Nazioni Unite a sentire molti discorsi
Io non ho preparato un discorso per oggi perché trovandomi a Milano a presiedere una riunione sul Golfo all'istituto le cui ora presidenza
Avevo pensato che forse la nebbia mi avrebbe aiutato
In un qualche modo non dico a non venire ma a non fare un discorso e invece la nebbia è stata molto molto carina nei riguardi gli ha permesso di partire
Alle ore tredici e sono qui senza un discorso preparato ma soltanto con qualche parola tutti omaggio all'immobile al Yari e soprattutto con i miei complimenti le mie felicitazioni per lo splendido discorso che avevo sentito da Marilyn
Veramente mi ha mi ha molto molto piaciuto l'ho trovato di altissimo livello
Quello che posso dire adesso rapidamente data l'ora tarda
E forse una specie di amalgama di alcuni pensieri che possono venire quando uno sta per tre ore a sentire parlare di Golfo come mi è capitato questa mattina e poi per altre tre ore a sentire parlare di Europa come me capitato questo pomeriggio allora se mi consentite con molta rapidità in primo luogo vorrei dire una parola nei confronti di quello che chiamerei una dimensione globale euro di pensione
Direi Gennaro grazie generale e cioè le Nazioni Unite voi mi avete già sentito altre volte fare riferimento a questa organizzazione in cui ho servito
Ma e direi che in questo momento hanno l'importanza enorme possono anche darci una visione molto più interessante e quasi incoraggiante per l'avvenire
Teniamo presente che le Nazioni Unite non hanno quasi funzionato
Per tutti gli anni in cui prevaleva la guerra fredda e quindi il veto e il veto è stato veramente un anchilosi per l'organizzazione che avuto dei momenti anche di Reja
Non di grande popolarità proprio per questa immobilismo alla quale era stata costretta da i veti sovietici ricordiamoci che in vent'anni dal quarantotto al sessantotto ci sono stati su centonove reti centosei sì vezzi sovietici il che vuol dire che se i sovietici oggi hanno cambiato registro e si sono allineati con i Paesi occidentali
Vi è un destino premessi unite sempre che noi sappiamo sfruttarlo e sempre che non sappiamo basarsi sulla nazionalità
Perdere determinazione che possono essere importanti per la vita del nostro mondo
Vorrei poi passare a una seconda dimensione che è quella che di avere la dimensione atlantica visto che si è parlato alcune volte durante il corso di questo pomeriggio
Dell'America
E delle possibilità che si profilano per il rapporto tra l'America e l'Europa io credo che non si valuti sufficientemente quello che è la gravità in questo momento del rapporto tra Stati Uniti ed Europa
Quando è presente all'animo di tutti la difficoltà enorme di addivenire a una soluzione dei problemi che sono in questo momento i discorsi dell'Uruguay Round per i gatti
Ha fatto molto bene il ministro Ruggiero a svegliare la nostra attenzione su questo problema già l'avevo sentito anche altre volte ma più si legge in questi giorni di quello che va capitando
Nelle assise dell'Uruguay Round più ci sono motivi di gravissima preoccupazione
Una seconda ragione di preoccupazione e data dall'atteggiamento di quello che chiamerei il fronte interno americano in quanto che nel Congresso americano cominciano a muoversi delle forse che non bisogna assolutamente sottovalutare in quanto che cercano di coalizzarsi per rendere difficile
La l'azione che il presidente con molto coraggio e direi anche con grande successo fino ad oggi ha potuto perseguire quale sarà il successo per l'avvenire non lo possiamo ancora dire certo dobbiamo registrare che nel Congresso americano vi è un atteggiamento in questo momento non molto incoraggiante
E in questo atteggiamento poi viene ancora di più incoraggiato a sua volta dalla difficoltà che si strano
Verificando per la conclusione del telegramma che è molto vicina e che non so se potrà finire dire in bellezza come il ministro Ruggiero cioè descritto oggi pomeriggio
Abbiamo poi la dimensione europea e su questo si è molto parlato ma vorrei soltanto sulla dimensione europea fare due notazioni brevissime la prima è che mi sembra che non si sia ancora sufficientemente delibato il problema del tipo di rapporti che si possono istituire con i paesi dell'Europa dell'Est
Ci sono delle delle regole ci sono delle degli articoli del Trattato di Roma
Perché vanno a presiedere quello che può essere l'avvenire di questi rapporti bisogna essere estremamente attenti anche questi rapporti non siano motivo di turbamento anche di incoraggiamento delle posizioni di arretramento da parte di questi Paesi in quello che concerne le loro avventure sulla democrazia via poi un altro elemento che si pone ed è quello degli equilibri si è parlato oggi
Di quello che può essere la conseguenza
Della unificazione tedesca e quindi di certe destabilizzazione che possono aversi se non viene curato sufficientemente l'equilibrio tra questa potenza e le altre potenze
Dell'Europa occidentale non si è parlato sufficientemente di quello che può essere a mio avviso uno nuova strada che si può percorrere dato quello che è accaduto in Inghilterra ieri l'altro ieri
Credo che non dobbiamo indubbiamente far fede a quelli che sono già delle imprecazioni contro la signora caccia delle eccessive speranze perché chi lo sostituirà tira una strada nei confronti dell'Europa che sarà del tutto diverso da quello che sempre si è verificato fino ad oggi però spediamo presenti che abbiamo anche questo elemento che viene a essere una importante componente della venire europeo
Detto questo io vorrei resti ruotare al Nico Merlini i miei auguri di successo vorrei dirgli che il mio istituto
Non chiede di meglio che di andare mano in mano con lo IAI e che anzi vede nello IAI direi un grande maestro perché quello che voi avete fatto in giro per l'Europa in giro per il mondo dal punto di vista del connessione con altri istituti stranieri è un qualche cosa che io mi auguro di poter in qualche modo imitare
D'altra parte siamo in pieno piena sincronia per quello che concerne un'azione comune sempre da svolgere e su questo io con l'aria di migliore assicurazione
Vi saluto scusandomi per la verità ma non ad un nulla di preparato
Grazie
Cara letizia grazie
Grazie credo di potere riterrei più duri dire da parte via come membro del comitato direttivo dello Iaia a nome di tutti gli altri che alle parole con cui hai concluso hanno espresso sentimenti che vengono ovviamente ricambiati
Da parte dello IAI listi è una parte della nostra storia anche della mia storia personale nel passato
Io adesso prima di lasciarmi andare vi dico vi ricordo solo un po'di orari e di date
Allora stasera noi abbiamo il pranzo alle venti e trenta a palazzo Altieri Palazzo Altieri è praticamente di fronte alla Chiesa del Gesù in uno dei punti più belli di Roma ospite l'associazione bancaria italiana
E vi sarà il discorso dopo pranzo del governatore della Banca d'Italia Ciampi che viene atteso con molto interesse in ambienti economici e politici italiani
Domani e venerdì ventitré novembre il lavoro si svolgerà nei cinque comitati
Come sapete Hill e gli orari sono leggermente cambiati l'inizio alle nove e trenta si svolgono qui i lavori alle nove e trenta fino alle tredici e trenta lavoro in comitato
Il pranzo a inizio sempre qua alle quattordici sarà seguito dal discorso del ministro della Difesa Rognoni
L'inizio rinnovato alle quindici ai trenta e l'inizio dei lavori di comitato con una relativamente breve pomeriggio con una conclusione alle diciassette e trenta
Alle venti e trenta nella fastosa sede di villa Madama sulle colline di far dall'altra parte del tendere
Il pranzo offerto dal ministro degli affari esteri è il discorso a ben pagando ci un pranzo hanno diritto di parlare del ministro degli affari esteri Gianni De Michelis e credo però che aspettiamo tutti veramente con molto interesse di sentire sia il ministro della difesa sia il ministro degli Esteri siamo all'indomani di riunioni di grandissima importanza per tutta l'Europa speriamo che ci parlino come dei giornalisti che ci riferì ci riferiscono quello che è accaduto
Questa sera ci sarà un bus dall'albergo Bernini Bristol da quello via bus pronte Bernini presto l'Otello tute Palazzo Altieri Quercia emerge in lui il vilipendio era un vezzo Irti
Era un datata Time Gualdo platea grazie a tutti buon lavoro e cos'altro c'è da dire
Come
Domani per andare a villa Madama sempre dal Bernini Bristol per andare a villa madama alle otto domani sera alle otto ma per questo c'è tempo lo ripeteremo domani grazie a tutti i partecipanti