Intervista a Mario Baldassarri sulla politica economica del Governo Letta dopo gli incontri del Presidente del Consiglio in Europa, con la Merkel, Holland e Barroso

Radio Radicale abbiamo sono il professor Mario Baldassarri già nella precedente legislatura qui in senato Presidente
Della in Commissione e finanze attualmente è ritornato al suo antico lavoro vero le
Quello del professore quello dell'economista professore Baldassarri il nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta appena terminato il suo porre diciamolo così
E europeo prima Berlino poi a Parigi e poi a Bruxelles qual è il suo commenta
Beh intanto che un segnale positivo quello di far capire non solo agli italiani ma anche al resto d'Europa che l'Italia il Paese fondatore dell'Europa deve stare in Europa il problema è quale Europa dobbiamo costruire rapidamente nei prossimi anni
Ecco ma secondo lei che cosa ha chiesti che cosa ha ottenuto il presidente per agricole
Ma francamente non erano in giro per chiedere ed ottenere in realtà quello che è emerso soprattutto nell'incontro bilaterale in Germania con la signora Merkel
è che la Merkel a un gravissimo torto ma una profondissima ragione ci spieghi
E e gravissimo torto sta nel fatto di non ancora capire fino in fondo che per costruire
L'integrazione europea e se non lo si fa salta per aria l'Europa quindi non è che possiamo rimanere situazione di stallo
Occorrono due grandi riforme in Europa
Non per l'Italia per la Francia per la Germania ma per l'Europa la prima eh
Cambiare lo statuto della banca centrale europea affiancando all'obiettivo unico dell'inflazione anche l'obiettivo della crescita
Cioè e anche magari degli effetti collaterali sul cambio delle euro questo supereuro apprezzato che taglia la crescita di tutta Europa Germania compresa
Secondo è dare all'Europa un Trattato di Maastricht per persone adulte vaccinate consapevoli non l'attuale tra Stato trattato che io chiamo Marti uno
Che fissa tutto ai saldi finanziari
Allo zero deficit rapporto debito PIL anche in modo corretto mai che non di solo deficit e vive l'economia europea allora bisogna passare a Maastricht due
Cioè un trattato meno stupido e più rigoroso distinguendo tra spese per investimenti e spesa corrente
E dando ai Paesi un obiettivo di avanzo di parte corrente che si chiama risparmio pubblico
E però di un per cento di avanzo di parte corrente consentire due tre per cento di investimenti come tutte le famiglie quando debbono comprare una casa
Una parte l'anticipano con i risparmi
E il resto fanno il mutuo e ne sono contesta la famiglia la correttezza
Di fare un mutuo per comprare la casa e così per le imprese anche perché qua dovrebbe essere così anche per gli Stati che hanno un che funzionano decente esattamente è chiarissimo professor Baldassarri queste sono gli obiettivi diciamo così di medio periodo che le proposte
Finalmente si prevedano no no questo è il problema di breve periodo è esattamente questa è l'urgenza cioè se non costruiamo
Questi due nove colonne della costruzione europea casca tutto il Partenone no non reggiamo e soprattutto
Altra cosa politica e prendere atto che sui cinque temi importanti ed è davanti agli occhi di tutti
Quindi la difesa e alla sicurezza alla politica estera le grandi infrastrutture la ricerca l'innovazione
Su questi cinque grandi temi ogni Paese europeo anche la Germania ha perso la propria sovranità nazionale
E quindi
L'unica possibilità e riconquistare questa sovranità a livello europeo continentale cioè costruire su cinque temi importanti gli Stati Uniti ed Europa chiarissima ora all'interno
In questo quadro quale deve essere la posizione italiana e specialmente alla luce di un nuovi dati OCSE verso mandano i figli il continua a crollare l'OCSE dice quest'anno crollerà del meno C uno e cinque per cento che non mi pare proprio andato positivo
Il Moody's l'altro giorno aveva detto meno un otto per cento il prossimo anno il due mila tredici riletto quattordici se va bene avremo una ripresina dello zero due zero tre per cento insomma
Proprio briciole briciole te cosa si può fare cosa può fare questo Governo
Beh dopo aver detto qual è il grande torto dalla signora Merkel diciamo la ragione
Ecco cioè sostanzialmente grande torto e che quei processi di riforma europei gli dovrebbe guidare il Paese più forte proprio la Germania avendo lungimiranza
E avendo consapevolezza dei tempi stretti
Parliamo anche però della grande ragione che ha la signora rispetto sia nostro dovere
Beh non è il nostro torto e nostro tentativo di nascondere i veri e la polvere sotto i tappeti e cioè
La mancata crescita dell'economia italiana l'aumento della disoccupazione e la crisi che viviamo sociale ed economica
Non hanno niente a che vedere con i vincoli europei hanno a che vedere con i vincoli italiani chiamiamoli così è questa la ragione della Merkel cioè
Non non dobbiamo fare troppo i furbi in Europa e nel mondo si sa
Che dentro la spesa pubblica italiana ci sono cinquanta sessanta miliardi di malversazioni RUP essere ottimisti beh questo è quello che dice la Corte dei conti
E dal lato delle entrate mancano centoventi miliardi di evasione allora in un Paese dove centottanta miliardi di euro all'anno
Non sono nel Circolo della produzione dell'occupazione del reddito ma sono nel circolo dell'ARRA Farra fa
E quindi si spostano dal ciclo della produzione al ciclo della rendita chiamiamola così eufemisticamente
E allora qui sta la ragione della Merkel nel senso di dire ma signori
Volete metter mano a queste due cifre
Come riforme strutturali che
Gradualmente nel tempo ne sono chi chiede di avere la bacchetta magica
Ma vogliono vedere i binari lungo i quali
I sessanta miliardi di ruberie nella spesa pubblica diventano quaranta venti zero possibilmente e i centoventi miliardi di evasione diventano cento ottanta sessanta
Ecco allora che la grande ipocrisia italiana di tutti questi anni di tutti questi giorni
E di tutti i mass media che comunicano
E quasi tutti quasi tutti
A Radio Radicale abbia avuto l'opportunità di dirlo tante volte questa cosa
Ma alla grande ipocrisia collettiva è concludere facendo le lei l'elenco dei bisogni bisogna tagliare le tasse al lavoro bisogna la fare gli investimenti
Ma la conclusione non c'è più un euro questa è una grande ipocrisia non c'è più un euro se continuiamo anche nei prossimi cinque sei sette anni attenere dentro la spesa corrente sessanta miliardi di ruberie
E a far mancare dentro le entrate centoventi miliardi di evasioni Governo letta secondo lei riuscirà a fare qualcosa su questi due fronti o noi mondo oggettivamente
Beh deve fare questo perché altrimenti voglio dire siccome giustamente il Presidente del Consiglio letta ha detto non dobbiamo parlare di politica ma di politiche
Sulle politiche occorre avere confronto e accordo
Beh le politiche le madri la madre di tutte le politiche è prendere quelle risorse e spostarle a favore delle famiglie delle piccole e medie imprese e quant'altro
E tra l'altro smascherare anche un'altra ipocrisia altre due ipocrisie
La prima
è quello di limitare la tutto il dibattito sui costi della politica al numero dei parlamentari gli stipendi di parlamentari cose sacrosante da fare
Ma l'entità di questi tagli è modesta e soprattutto se serve a mascherare
I veri costi della politica che sono appunto i centottanta miliardi che dentro il bilancio pubblico i sessanta miliardi di spesa in più i centoventi miliardi di evasione meno se
Tagliare i parlamentari e tagliare gli stipendi significa mascherare fumo negli occhi e cittadini per non aggredire
Queste due voci B allora è un'operazione palesemente palesemente in perdita
Ora partiamo da
L'ultimo dato ufficiale che il precedente Governo il Governo Monti ha consegnato
All'attuale Governo si chiama Documento di economia e finanza
Giustamente il Governo Monti era dimissionario e quindi ha dato tutti i dati e le informazioni fino al due mila diciassette a bocce ferme
Nel senso di dire se non facciamo niente questo è l'andamento da qui al due mila diciassette
E allora qui viene anche l'incrocio con le previsioni l'OCSE perché sinteticamente che vuol dire quello che noi qui a Radio Radicale ci siamo detti molte volte nei mesi scorsi e cioè che dal due mila sette al due mila tredici
Noi come Italia abbiamo perso lotto per cento di prodotto interno lordo e con i ritmi se ci sarà la ripresa cosiddetta nel due mila quattordici dello zero cinque per cento
L'Italia tornerà ad avere il reddito del due mila sette nel duemila ventuno
D'altra parte
Dal due mila sette al due mila tredici la disoccupazione è passata da un milione e mezzo a tre milioni
E anche qui
Con
Quella ripresa ammesso che avvenga dal due mila quattordici in poi
I livelli di occupazione torneranno al due mila sette cioè la disoccupazione tornerà ai livelli del due mila sette
Nel due mila ventidue questo è quello che è palesemente sì il può capire
Proprio dai numeri Perelli gli essere umani arrivano prima su Marte che noi che l'Italia di si riprende non o non è solo questo il punto è che l'Italia ci ha cinque o sei mesi di tempo
Da qui a Natale noi avremo tre o quattrocento mila disoccupati in più quaranta cinquanta mila aziende in meno dobbiamo prorogare la cassa integrazione per quelli che già ci sono dobbiamo forse estenderlo ad altri
E quindi qual è la la prospettiva la cassa integrazione per tutti qual è il nuovo slogan una volta era meno tasse per tutti un'altra volta servizi per tutti
E così via presso cosa promettiamo una cassa integrazione per tutti un po'come il reddito di cittadinanza cosa sacrosanta di per sé sul piano politico teorico sociale però basta fare quattro conti se diamo mille euro al mese a tre milioni di disoccupati
Per dodici mesi mille euro sono dodici mila euro tre milioni di disoccupati sono trentasei miliardi di euro per i prossimi tre anni sono cento otto miliardi di euro questo significa
In numeri quando qualcuno propone il reddito di cittadinanza in questi termini ora si può anche decidere di farlo
Però prima di dire questo bisogna dire dove prendiamo trentasei miliardi all'anno per darli come reddito di cittadinanza chiari chiarissimo la ringraziamo ringraziamo come sempre professor Mario Baldassarri economista e come sempre un saluto da Radio Radicale