Tra gli argomenti discussi: Ahmadinejad, Democrazia, Elezioni, Erdogan, Esteri, Iran, Khamenei, Movimenti, Politica, Rassegna Stampa, Turchia, Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
Rubrica
09:30
9:03 - CAMERA
10:05 - SENATO
8:15 - Parlamento
8:30 - Camera dei Deputati
8:30 - Camera dei Deputati
8:45 - Camera dei Deputati
9:00 - Camera dei Deputati
9:30 - Camera dei Deputati
10:00 - Camera dei Deputati
Quel giorno le sto datori di Radio Radicale venerdì quattordici giugno questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta due temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo dalle elezioni presidenziali in Iran
Con un editoriale del Washington post che si chiede
Quale
Dei fedelissimi della guida suprema l'Ayatollah Alì Khamenei alla fine vincerà l'Iran vota un Presidente ma la schiena la scelta è particolarmente
Limitata vedremo poi un commento dall'Independent che parla di una
Falsa Scelta nel titolo del suo editoriale di ieri il massimo che si possa dire di queste elezioni del nuovo Presidente
Difficilmente riterrà la comunità internazionale più del suo predecessore Marmo da Ahmadinejad
Poi vedremo editoriale in controtendenza del Guardian è che vede dei segnali positivi
L'Iran ha volte vota spesso l'elezione non sarà boicottata dall'opposizione questa è una buona notizia l'altro tema che approfondiremo la Turchia riproporremo innanzitutto un lancio dell'agenzia
A esperte è stato ripreso da diversi quotidiani e siti internet in cui
Si riportano le parole di Emma Bonino l'altro giorno alla Camera le proteste in Turchia sono un serio test per l'adesione all'unione europea è vero poi leggeremo editoriale
Dal Times Erdogan e la democrazia al Primo Ministro turco deve ascoltare quelli che dicono che
Era dogane minaccia le loro libertà altro non soltanto si eviti pubblicava un altro editoriale dedicato sembra la Turchia sottolineando come il premier Recep Tayyip Erdogan ha stia mettendo
In discussione tutto suo Bilancio tutta la sua anche future ereditava in questa repressione delle manifestazioni di piazza taxi me ma cominciamo
Dall'Iran dalle elezioni presidenziali quale fedelissimo vincerà e l'interrogativo
Che si poneva ieri il Washington post nel suo principale editoriale
Scrive il quotidiano americano le
Elezioni presidenziali Rania nei quattro anni fa avevano offerto la speranza di un vero cambiamento nel regime teocratico grazie
Alla nascita del Movimento Verde riformista la corsa per reggere
Il sostituto di Mahmoud Ahmadinejad questa volta per contro andrà molto peggio almeno dal punto di vista occidentale spaventato dal sollevamento popolare del due mila e nove
Il leader supremo l'Ayatollah Alì Khamenei ha fatto in modo che solo i fedelissimi del regime conservatore
Possono partecipare al primo turno di queste elezioni e il suo favorito il Said risaliti indicato negoziatore sul nucleare lodato da regime per la sua inflessibilità alcuni degli altri cinque candidati
Sembrano un po'più indipendenti ma tutti hanno detto chiaramente che l'autorità sulla politica estera spetta leader supremo
Khamenei la domanda per il post e chi potrebbe
Essere peggio di Ahmadinejad il demagogo populista a regolarmente provocato scandali internazionali
Negando per esempio l'Olocausto promettendo di cancellare Israele dalla mappa ma alla fine
Va anche riconosciuto che Ahmadinejad e non ha mai dato seguito alla sua retorica il cui effetto è stato se mai controproducente perché ha permesso agli Stati Uniti
Di ottenere sostegno per le sanzioni internazionali sul programma nucleare Ahmadinejad sembrava anche favorevole ad un accordo diplomatico sull'arricchimento dell'uranio
Fino a quando non è stato bloccato da Khamenei il suo successore potrebbe offrire
Al mondo un volto più pragmatico ma difficilmente sfiderà l'intransigenza del leader supremo
Un esempio rappresentato da Mohammad Bagger regali basti il sindaco di Taranto ex comandante dei guardiani della rivoluzione che si trova in testa
In alcuni sondaggio cinquantun anni Ghali basse visto come un buon amministratore della città si presenta come qualcuno che posso rubare l'economia del Paese dalla recessione
Provocata dalle sezioni negli incontri con i leader occidentali calibrata discusso più degli interessi nazionali dell'Iran anche dell'ideologia islamica
Ma è anche un fervente sostenitore dell'agenda aggressiva dei guardiani della rivoluzione compreso l'intervento nella guerra civile in Siria e l'organizzazione di attacchi terroristici in capitali straniere
In un dibattito televisivo la scorsa settimana tre altri candidati incluso l'ex Ministro degli esteri
Agli atti bar della gli atti e l'ex negoziatore nucleare Hassan ero anni hanno attaccato la gestione digitali dei negoziati sul nucleare con le sei potenza internazionale
Tuttavia le loro argomentazioni non si fondano sulla necessità di un compromesso sulla bomba semmai sul fatto che un approccio più modera ATO avrebbe potuto evitare le sanzioni inoltre Aru anni che è emerso come candidato per difetto dei riformisti non sarà permesso di vincere
I negoziati sul nucleare sono rimasti in stallo negli ultimi due mesi malgrado il fallimento
In termini di progressi
Nell'ultimo anno le elezioni hanno dato gli Stati Uniti e loro partner una ragione per sperare che una soluzione diplomatica sia ancora possibile
Ma nel momento in cui l'Iran continua ad arricchire l'uranio installare
Centri fughe di nuova generazione la finestra di opportunità per un accordo si sta chiudendo rapidamente
Una volta che l'Iran avrà il suo nuovo Presidente l'Amministrazione Obama dovrà chiedere una risposta chiara Teran sulla sua volontà o meno di limitare il programma nucleare soprattutto l'Amministrazione Obama dovrà essere pronta a ricevere una risposta
Negativa così tra l'altro il Washington imposta
Anche l'Independent chiede dedicato un editoriale
Senza troppe speranze a questo appuntamento elettorale in Iran
Una falsa scelta e l'apatia degli elettori
Il massimo che si possa dire di queste elezioni è che il nuovo Presidente difficilmente riterrà la comunità internazionale più del suo predecessore ma muta Ahmadinejad scrive il quotidiano britannico
Forse l'unica cosa buona che ci si può aspettare da queste elezioni presidenziali in Iran
E che finalmente metteranno fuori gioco il belligerante ma MUD Ahmadinejad
Con il potere politico sotto lo stretto controllo del leader supremo e con un unico candidato riformista in corso
Il meglio che si possa dire che il nuovo Presidente non eviterà la comunità internazionale più del suo predecessore ma di certo Perilli indipendenti il vincitore
Non spingerà il nemmeno il suo Paese
Perso una forma di democrazia più laica le prospettive del voto di oggi sono molto diverso rispetto
A quattro anni fa quando l'Iran era stato attraversato da un vero e proprio desiderio di cambiamento in particolare
Nella classe media urbana
Qualcosa che non non aveva precedenti della rivoluzione islamica del mille novecentosettantanove c'era una vera speranza che la pressione dell'opinione pubblica potesse allentare il potere dei Mullah fare uscire l'Iran dal suo stallo teocratico
Ma quando decine di migliaia di persone scesero in strada nel due mila nove per protestare contro
Il successo molto dubbio di Ahmadinejad all'epoca sostenuto dalla guida all'i camei nei il regime reagì con una durissima repressione cancellando le speranze sollevate dalla rivoluzione verde
Non è un caso per l'indipendenza e l'aspetto più significativo delle presidenziali di oggi sia la mancanza di impegno politico da parte dell'elettorato la teocrazia repressiva di Mullah sta perdendo la sua AUREA
Tra una popolazione con un'età inferiore
Ai trent'anni in media l'economia in crisi grazie alle sanzioni internazionali contro le ambizioni nucleari dell'Iran
E vista la mancanza di credibilità del voto di oggi direttori potrebbero decidere di non legittimare questa finzione elettorale disertando le urne eccetto
C'è ancora un riformatore in corsa si tratta di Hassan romani un ex negoziatore nucleare che ha perso il suo incarico perché troppo moderato al sostegno di due ex Presidenti che avevano appoggiato i riformisti nel due mila nove
Cioè Mohammed Khatami Hashemi era sfrangiato in quest'ultimo squalificato dalla corsa
Presidenziale tutto questo potrebbe spingere RU anni al secondo turno ma visto che ci sono almeno tre candidati sostenuti
Più o meno esplicitamente dalla guida suprema di Khamenei questo esito e altamente incerto
Per l'indipendente sarebbe comprensibile dunque se gli iraniani diserta se lo le urne ma comunque un peccato non solo perché questo la dice lunga sullo stato in cui è ridotto il Movimento Verde ma anche perché vista la situazione nella regione con una crisi in Iraq un tentativo di pace curda
In Turchia hezbollah che sta sostenendo Bashar Assad in Siria con l'aiuto dell'Iran da questo voto è vitale
C'è poco purtroppo che la comunità internazionale possa fare non ultimo perché la relazione dell'Occidente con l'Iran è dominata dalla questione del nucleare un nuovo presidente potrebbe rappresentare un'opportunità di
Progressi su questo dossier gli Stati Uniti farebbero bene a ripetere i tentativi di rompere lo stallo la retorica bellicoso di Ahmadinejad potrebbe essere finita ma con sai già lì un altro negoziatore nucleare conosciuto per la sua inflessibilità che è favorito preso il posto il presidente per c'è poco spazio per l'ottimismo insomma conclude tra l'altro l'Independent un'elezione
Che dovrebbe potrebbe contare moltissime realtà cambierà poco aspettate di un cambiamento di volti nelle prossime settimane
Ma
Niente di più chi invece è un po'più ottimista
è il Guardian altro quotidiano britannico viaria laburista in un editoriale dal titolo in Iran si vota e si vota spesso l'elezione non sarà boicottata dall'opposizione questa
è una buona notizia scrive
Il Guardian per quanto queste
Elezioni in Iran non potranno dirsi libere e corrette
Il loro esito paradossalmente non è scontato
Lo scorso mese due pesi massimi che avrebbero potuto controbilanciare il potere assoluto del leader supremo cioè gli ex Presidenti Mohammad Khatami Khatami Hashemi Assuan Giani
Avevano rifiutato di correre loro o erano stati esclusi dalle presidenziali
La cosa era prevedibile in particolare l'esclusione tutta politica dirà San Giovanni
Ma c'è anche il rovescio della medaglia sei già lì capo negoziatore sul nucleare che molti vedono come favorito dell'Ayatollah Alì Khamenei
Sta facendo una pessima campagne elettorali in particolare sulla questione di cui dovrebbe essere il maggior esperto la gestione dei negoziati sul nucleare
Già lidi è stato attaccato da moderati conservatori Hassan Wali un Chierico moderato ex capo negoziatore ha detto che è bello avere centrifuga che arricchiscono l'uranio a tutta velocità ma che sarebbe forse meglio far girare anche l'economia era ignara
Agli atti barra del agli atti un conservatore che consiglia Khamenei sulla politica estera attaccato saliti durante un team dibattito televisivo
Dicendo che l'arte della diplomazia
Di preservare i diritti nucleari dell'Iran
Senza dover subire sanzioni insomma la stella cioè di sta cadendo secondo il Guardian anche se rimangono altri cinque candidati con cui l'Ayatollah Khamenei può convivere benissimo
Questo però non è tutto i riformisti iraniani proseguo il quotidiano britannico malgrado la loro crisi hanno deciso di mettere
Di rigettare il loro peso dietro
A Hassan RU anni per evitare di spaccare il voto riformista l'altro candidato riformista Mohammad realizzare frasi è ritirato in quello che appare essere un piano concordato
Inoltre si sta formando un consenso all'interno di ciò che rimane del Movimento Verde sul fatto che l'astensione sarebbe
Un errore un voto per il conservatorismo probabilmente Movimento Verde in mente il due mila cinque quando il numero di astensionisti fu più alto di voti
Ottenuti dal candidato del regime avanti Mahmoud Ahmadinejad insomma
L'elezione non sarà boicottato dall'opposizione e questa è una buona notizia c'è poi un altro elemento per il Gargano elezioni saranno organizzati sono organizzate dal Ministero dell'interno
Ministero dell'Interno dominato dagli uomini del presidente uscente Ahmadinejad è diventato un oppositore dell'Ayatollah Khamenei anche se non attaccato direttamente il leader supremo
Insomma i venti di oggi potrebbero essere molto più incerti di quanto si potesse immaginare solo un mese fa così
Il Guardian vedremo naturalmente chi avrà ragione sul Washington posto o l'Independent che sostanzialmente dicono non cambierà nulla se non qualche volto oppure
Il Guardian che si aspetta delle sorprese veniamo la Turchia
Le
Le novità delle ultime gli ultimi giorni le conoscete
La
La promessa di e vedo che ad un di tenere
Fosse un referendum sui destini del parco gesti l'incontro con membri alcuni esponenti del dell'opposizione che ha manifestato
In questi ultimi quindici giorni ma non solo anche le minacce del Primo Ministro
Del primo ministro turco partiamo da una
Da una lancio di agenzia l'aspetto che è stato ripreso da diversi giornali anche dal
Molti siti internet in cui si parla soprattutto della posizione dell'Italia del suo Ministro degli esteri
Emma Bonino le proteste in Turchia un serio test per l'adesione all'unione europea scrive la espelle proteste
Di massa anti Governo costituiscono il primo serio testa per la Turchia nel suo tentativo di entrare nell'Unione europea ha detto il ministro degli esteri italiano Emma Bonino mercoledì
Descrivendo l'uso eccessivo della forza contro i manifestanti come inaccettabile il Governo turco sta attraversando una prova di maturità nelle piazze nelle strade probabilmente il primo test serio per la democrazia in Turchia la sua adesione all'Europa detto Bonino
Davanti al Parlamento alcuni
Pensano che la Turchia abbia già superato questo test grazie alla sua economia dinamica ma molto di più deve essere fatto spiegato Bonino
Lanciando un appello al dialogo tra il Governo e i manifestanti negoziati per l'ingresso nell'Unione Europea ricorda
F.I. erano iniziati nel due mila e cinque ma negli ultimi anni si sono bloccati a causa delle violazioni di diritti umani e dello scontro su Cipro la cui parte nord occupata la Turchia
L'agenzia dimentica
Il veto francese all'apertura di nuovi capitoli negoziali e l'ostilità del Governo tedesco di Angela Merkel all'adesione ad ogni modo l'Italia ha detto di credere fermamente nelle prospettive europeo della Turchia e negli effetti benefici che la decisione potrebbe
Avvenire su un Paese a maggioranza musulmana ma con una Costituzione laica l'Italia con la Turchia pienamente democratica nel cuore dell'Europa spiegato Bonino
La Turchia deve decidere se vuole diventare una democrazia matura l'uso sproporzionato della forza che l'arresto di venti avvocati sono inaccettabile la polizia anti sommossa ricorda la Corte ha cacciato i manifestanti
La piazza taxi nella notte tra martedì e mercoledì dopo che il premier
Recep Tayyip Erdogan ha promesso tolleranza zero ma per Bonino Thaksin me non è piazza Tahrir i turchi non sono arabi secondo il ministro degli esteri italiano
Le proteste sono state erroneamente paragonate la primavera araba quando in realtà fanno più pensare a ciò che abbiamo visto nelle nostre capitali
E a Wall Street con i movimenti occupai così tra l'altro
L'arte riporta le parole di Emma Bonino tra i commenti vale la pena segnalare
Un editoriale del Times chiude segnalare leggerlo Erdogan e la democrazia il Primo Ministro turco deve ascoltare quelli che dicono
Che costituisce una minaccia per
Le loro libertà scrive il quotidiano conservatore di Londra il
Premier turco ha fatto una rara concessione
Hai sui critici che con le loro proteste Istanbul hanno provocato un'ondata nazionale di manifestazioni anti Governi
Giovedì ha incontrato undici leader dell'opposizione per colloquio a porte chiuse ad Ankara ma quelli che chiedono le sue dimissioni non si devono illudere dopo aver
Guidato il suo partito in tre vittorie elettorali consecutive
Nel suo Paese in un decennio di crescita economica impressionante il controllo sul potere di Recep Tayyip Erdogan e non è in discussione ciò che è in discussione semmai per il Times e il suo impegno a favore di una piena democrazia
Che faccia dalla Turchia un modello per i Governi moderati
In altri Paesi islamici
Sono passati quasi vent'anni da quando ero dogana ha detto un giornalista Istanbul che la democrazia come un tram ci rimani sopra fino a quando non arrivi a destinazione aveva spiegato Erdogan poi si scende
Al momento il premier turco non ha ancora detto se ha raggiunto o meno la sua destinazione non lo vuole
A mettere a furbescamente usato le argomentazioni di chi manifesta contro di lui sulla democrazia ricordando loro che alla fine
La responsabilità davanti i cittadini si decide nelle urne ha sottolineato che gli studenti gli ambientalisti gli attivisti dei diritti gay liberali che sono scesi in strada
Lo hanno fatto perché non sono riusciti a batterlo nelle urne
Su questo ha ragione l'opposizione turca e unità nel timore comune di un autoritarismo crescente di Erdogan ma per il resto è profondamente frammentata eppure secondo il Times
C'è il rischio reale che le lezioni previste tra sette Mele
Tra le sette mesi
Non siano negli bere me corrette i progetti di Erdogan per la Turchia non prevedono un califfato con la Sharia ma il premier turco rimane un conservatore religioso particolarmente impaziente di fronte al pluralismo
Che impone la sua morale al quarantotto per cento di turchi che non sono d'accordo con lui
è la dogana si oppone per esempio l'aborto e i parti cesarei naturali
Che definisce lui naturali insiste perché le madri turche abbiano tre figli ha tentato di fare dell'adulterio un reato penale ed ha sostenuto limiti molto stretti e la vendita di alcol queste iniziative da sole non sono bastate mobilitare i laici
Ma hanno comunque l'inventato la rabbia contro il premier la repressione delle manifestazioni ha provocato dure critiche da parte degli alleati della Turchia
Ma la cosa più preoccupante l'intolleranza personale di Erdogan per il dissenso il premier demonizza i critici
Della stampa incoraggia comportamenti prepotenti da parte dei suoi ministri il colui la Turchia a incarcerato più John giornalisti di qualsiasi altro Paese del mondo inclusi lo sia Cina e Iran
Rimuovere l'esercito dalla politica turca è sempre stata la principale priorità di Erdogan da quando è arrivato il poi però è su questo avuto ragione ha avuto successo ma c'è un nuovo pericolo per la Turchia avverte il Times il pericolo non sono più
I militari sono le tendenze autoritaria del suo primo ministro ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0