Rassegna stampa estera

Ho già rallentatori di Radio Radicale mercoledì diciannove giugno questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale accurati David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi
Parleremo dell'accordo di libero scambio tra Stati Uniti e unione europea i negoziati sono stati lanciati al vertice del G otto in Irlanda del Nord leggeremo l'editoriale della
Farà son Times che chiede di puntare gli occhi soprattutto sul premio sui vantaggi di un successo di questi
Negoziati sul commercio transatlantico le spaccature europee dell'ultimo minuto mostrano la sfida che si deve ancora affrontare spaccature europee dovute all'eccezione culturale francese
Parigi ha vinto una battaglia facendo escludere la cultura in particolare settore audiovisivo
Dalla mandato negoziale della Commissione e c'è stata una dura reazione polemica del Presidente dell'esecutivo comunitario Josè Manuel Barroso che ha definito reazionari alcune posizioni della Francia su questo leggeremo editoriale di le Monde
Piccato in qualche modo dalla critica di Barroso
Che risponde per i toni dicendo alcune verità sull'attuale presidente della Commissione le vedremo parleremo poi dissi Riahi dell'ipotesi di armare i ribelli vedremo un editoriale dal Times che chiede di salvare
La Siria e soprattutto i siriani dal regime di Bashar al-Assad mentre
L'Indipendente ritiene che parlare di armare i ribelli in Siria sia
Pericoloso leggeremo anche un commento di titoli raccomanda al Financial Times sul dominio dell'occidente in Medioriente che sta
Finendo accenneremo anche alle grane al successo sorpresa il salvo anni con un editoriale dal Washington post secondo cui le elezioni in Iran assegna hanno
Segnalano di nuovo il desiderio di cambiamento dei cittadini iraniani un altro editoriale dal New York Times invece
Invita Barack Obama ha una diplomazia creativa perché questo momento promettente in Iran è un in politica estera la notizia del giorno sono i negoziati naturalmente tra
Gli americani talebani le autorità afgane i talebani hanno aperto un ufficio
In trattare a per negoziare con gli Stati Uniti nel momento in cui
La NATO si prepara alla transizione della sicurezza prima di tutto questo però vogliamo parlare anche di una questione
Che riguarda in questo caso un po'da lontano ma più in generale molto da vicino le iniziative dei radicali di Marco Pannella cioè la situazione delle carceri non in Italia ma in Francia
Merita di essere segnalato un dossier attive dalla copertina ieri di Libération
Sulle prigioni e il triste record francese con
Quasi sessantotto mila detenuti per cinquantasette mila posti la sovrappopolazione carceraria non è mai stata così importante in Francia ma la sinistra esita
Ad adottare le riforme nel settore penale che erano state promesse in questo
Il titolo il sommario di prima pagina al triste record francese naturalmente superato
Per quello italiano da Libération vogliamo leggere un brevissimo passaggio anche dell'editoriale di ieri ingestibile giusto ebbene la situazione carceraria in Francia vale anche per l'Italia così come valgono queste considerazioni era all'inizio di questo secolo
Alla fine di una serie di visite minuziose delle prigioni francesi una Commissione di inchiesta parlamentare concludeva
è un'umiliazione per la Repubblica una decina d'anni dopo come se i poteri pubblici si fossero abituati a questa umiliazione
L'indegno modo in cui un numero sempre più crescente di persone sono detenute è ancor più vergognoso così
Tra l'altro Libération questo editoriale lumi al di umiliazione per la Repubblica francese
Potremmo dire la stessa cosa all'enorme umiliazione perché i radicali
Stanno dando battaglia su questo da più di un decennio per la Repubblica italiane veniamo l'accordo di libero scambio tra
L'Unione Europea e Stati Uniti farla soltanto scoli vittoriale
Ieri salutava positivamente l'avvio dei negoziati annunciato al vertice del G otto in Irlanda del nord a puntare gli occhi sui vantaggi nel commercio Unione europea e Stati Uniti il titolo
Ma le spaccature europee dell'ultimo minuto mostrano anche la sfida che si deve ancora affrontare scrive il quotidiano della City
Il lancio formale dei negoziati su un accordo transatlantico di commercio investimenti un'opportunità per i due
Più grandi blocchi economici al mondo di approfondire i loro legami economici del prolungare insieme il loro dominio dell'economia globale ma il fatto che il lancio di questi negoziati sia stato messo a rischio da alcune divisioni europee dimostra
Le difficoltà che l'Unione europea e Stati Uniti dovranno superare per arrivare a qualcosa che abbia un minimo di significati significato sostanziale
Il primo ministro britannico David Cameron ospite del summit del G otto che ha lanciato i negoziati ritiene che i benefici di questo accordo valgano cento miliardi di sterline ciascuno per Stati Uniti
Unione Europea resto del mondo in altre parole il premio complessivo sarebbe dell'uno per cento del PIL per ciascun blocco
Ma il vero vantaggio di un accordo di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti va ben oltre egli i dati economici ci sarà un nuovo impeto in termini di innovazione economie di scala ci sarà un accesso più ampio
Hai mercati con un accordo serio entrambe le sponde dell'Atlantico beneficerebbero di tassi di crescita di lungo periodo molto più elevati
La svolta verso l'Asia del centro di gravità dell'economia globale non può essere fermata
Ma un ampio accordo tra Unione europea e Stati Uniti probabilmente rinvierebbe l'impatto di questa evoluzione perché due BO blocchi rinnoveremo però la loro capacità di fissare gli standards
Di mercato nel resto del mondo potrebbero alto trarre altri Paesi come il Messico e Canada avverso simili accordi il lancio dei negoziati prestato minacciato dall'insistenza della Francia sul mantenere la cultura
Fuori dalle discussioni l'eccezione culturale non è estremamente reazionaria come l'ha definita al Presidente della Commissione cose Monai Barroso
Ma è comunque un errore da parte di Parigi chiedere che la cultura non sia sul tavolo dei negoziati i leader americani europei devono cercare di avanzare
Con l'obiettivo di arrivare a un accordo il più ampio possibile ci vorrà coraggio e soprattutto spirito di resistenza perché
Questo accordo sarà messo duramente alla prova dagli interessi particolari che prevalgono su entrambe le sponde dell'Atlantico così tra l'altro il fanno assunta INPS in questo editoriale o sulla definizione data da i francesi da Josè Manuel Barroso cioè reazionari quando si parla di globalizzazione di libero commercio
Le monde si esprime con un editoriale molto duro nei confronti del Presidente della Commissione signor Barroso lei non è nelle al N rispettoso il titolo scrive
Oggi nel mondo per una volta gli europei arrivano uniti di fronte agli americani il G otto in Irlanda del Nord doveva permettere di lanciare in pompa magna con Barack Obama i negoziati volti istituire un trattato transatlantico di libero scambio
Ma Presidente della Commissione cose moral Barroso mandato all'aria questa unità affermando appena prima dell'apertura del vertice che la posizione della Francia sull'eccezione culturale
è reazionaria poco importa sapere se la Francia è davvero reazionaria e se bisognasse escludere o meno il nome dell'eccezione culturale il servizio di un visivi dal mandato negoziale affidato alla Commissione
Poco importa anche se questo esito sto soddisfi o meno Barroso lui il Presidente della Commissione
E si trova legato dal mandato che gli è stato affidato dagli Stati membri denigrando l'accordo all'indomani della sua conclusione
Barroso non si comporta come guardiano dei trattati come invece gli imporrebbe il suo mandato anzi non è stato né leale né rispettoso qual è il punto per le monde
Come dire mette il dito laddove fa molto male Barroso sembra avere delle mire molto personali da otto anni il Presidente della Commissione si distingue per la sua duttilità
è stato difensore dei piccoli paesi quando era primo ministro del Portogallo e Stato liberale alla sua nomina a Bruxelles prima della crisi del due mila otto è stato Sarkozy sta sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy ed allora è stato incapace di
Iniziative politiche per rilanciare l'Unione insomma Barroso accompagnato il declino delle istituzioni europee oggi a cinquantasette anni questo camaleonte si cerca
Un futuro alla ricerca di un bel posto forse alla NATO forse all'ONU ha scelto di corteggiare i suoi partner anglosassoni il premier britannico e il Presidente americano conclusione di le Monde alla testa della Commissione
Barroso sarà stato uno specchio dell'Europa un decennio di regressione così
Il quotidiano francese contro osé Manuel Barroso non a torto come però va detto
Barroso non ha avuto torto definire reazionario alcuni atteggiamenti francesi quando si parla di globalizzazione e libero scambio al vertice del G otto l'altro dei temi scottanti è stato quello
Della Siria con il dibattito sulle armi e ribelli dopo la decisione americana l'annuncio
Che gli Stati Uniti forniranno
Almeno delle armi leggere I ribelli il Times quotidiano conservatore di Londra
E favorevole salvare la Siria entrambe le parti in siriano le mani insanguinate così come quelli che
Sono rimasti in disparte giunto il momento di aiutare i ribelli moderati a difendersi scrive
Il Times la Siria annega nelle armi e nel sangue di innocenti le divisioni interne alle forze ribelli sono profonde
E drammatiche risultato è facile dire come fa Vladimir Putin calmare i ribelli non farebbe altro che peggiorare un disastro umanitario già spaventoso
Ma la verità è un'altra fornirei leader ribelli moderati mezzi per difendersi e per difendere i civili nelle aree tenute dai ribelli e l'opzione meno peggio rimasta all'Occidente dopo due anni di deriva e in azione
L'obiettivo di questa strategia non sarebbe di spingere una fazione ribelle verso una vittoria militare schiacciante ma
Di limitare la capacità del regime Assad di uccidere civili con i suoi carri armati con la sua artiglieria la sua obiezione
Secondo punto questo costringerebbe Bashar al-Assad ad accettare la necessità di un accordo negoziato dal punto di vista militare il pendolo
E girato dalla parte del regime con l'aiuto di hezbollah le forze di Assad hanno ripreso la città strategica di cos'era senza una rapida svolta a favore dei ribelli anche Aleppo destinata a cadere dando abbassato il controllo da parte occidentale
Della Siria altri successi militari per Assad farebbero cambiare gli equilibri regionali a favore dell'Iran senza alcun beneficio in termini di pace o stabilita come ha detto il re Abdullah di Giordania in un avvertimento la Casa Bianca
Il rischio è che lo Stato il siriano imploderà lasciando il posto a guerre settarie certo
Non intervenire significa non pagare alcun costo scrive il Times ma rimanere in disparte mentre la Siria in fiamme non è sostenibile Assad negozi era solo quando vedrà che le alternative sono lo stallo o la sconfitta
E Assad non vedrà queste alternative fino a quando i ribelli moderati non potranno difendersi così la vede il Times
Io Pignone
Totalmente opposte invece l'Independent altro quotidiano britannico in un editoriale dal titolo
Parlare di armare i ribelli insidia il pericoloso assicurare che le armi finiscano le persone giuste un compito quasi impossibile scrive l'Independent
Ci sono terribile conflitto in Siria fosse un caso semplice di bene contro il male di un movimento
Pro libertà che sfida una dittatura allora sarebbe facile sapere cosa fare il mondo rimasto guardare l'orrore per tre anni mentre questo infelice Paese includeva subendo un orrendo costo umano
Novantatré mila persone circa sono stati ucciso milioni di rifugiati hanno attraversato le frontiere della Siria
Barack Obama aveva fissato una linea rossa avvertendo che gli Stati Uniti non sarebbero
Rimasti inattivi in caso di uso di armi chimiche contro i ribelli la scorsa settimana la Casa Bianca annunciato che il regime usato gas Sassari in
Anche se su scala minore uccidendo tra le cento le centocinquanta persone
E che dunque la linea rossa è stata superata e ora l'America invierà aiuti militari I ribelli in mezzo a questo orrore
Scrive l'Independent la riluttanza di David Cameron a Rimini deve immobile comprensibile
In particolare ora che gli Stati Uniti intendono armare i ribelli e la rabbia saudita lo sta già facendo il non fare nulla potrebbe sembrare complicità di fronte a questa sofferenza umana la tentazione di seguire una linea
Tipo questa dobbiamo fare qualcosa armare i ribelli qualcosa e dunque dobbiamo armare ribelli tanto più che al summit del G otto in Irlanda del Nord Obama e Cameron si sono scontrati con la Bladimir Putin il cui governo sta armando una delle due parti nel conflitto siriano
La parte sbagliata dal punto di vista occidentale
Parlare di armare i ribelli potrebbe essere una tattica negoziale in vista
Di Ginevra due volta convincere Putin a smettere di armare il dittatore siriano è comprensibile ma per l'indipendente anche pericoloso in diplomazia è controproducente fare una minaccia se non si è pronti eseguirla
Con Putin e che non mostra alcuna volontà di fare la minima concessione Stati Uniti e Regno Unito rischiano di mettersi nella posizione
Di fare una scelta tra intervenire nel conflitto siriano oppure perdere la faccia
Se Cameron deciderà di fornire i ribelli con armi britanniche sì me tranne la posizione impossibile di tentare di fornire le armi ribelli giusti senza che possano finire nelle mani
Dei ribelli sbagliati in altre parole otto anni dopo gli attentati che uccisero cinquantadue persone nella metropolitana di Londra i contribuenti britannici potrebbero pagare per fornire ad Al Qaeda le armi con cui questo organizzazione compie sui massacri
Anche se la ribellione contro la dittatura Assad è stata innescata dalla primavera araba non si tratta solo di un movimento per la libertà la democrazia l'Arabia Saudita sta armando i ribelli non perché siano democratici ma perché sono musulmani sunniti che combattono contro un regime sciita
Le conseguenze di una vittoria sunnita non sono facili da calcolare non ultimo per la minoranza cristiana in Siria iniettare altre armi in questa situazione esplosiva non è la risposta così
L'Independent invitando a una prudenza
Ha una certa prudenza se non prudenza assoluta
Sull'evoluzione della situazione in Siria a proposito di quanto sta accadendo non solo in Siria ma più in generale nel Medioriente
Vale la pena riprendere sarà fatta ex ieri che pubblicava un commento di titolo Racman dal titolo il dominio dell'occidente in Medioriente sta finendo gli Stati Uniti riconoscono che saranno i popoli della Regione
A disegnare il loro futuro la questione del giorno a Washington Londra e al G otto e sull'Occidente debba armare i ribelli si rianima dietro questo dibattito c'è una questione più ampia e cioè
Possono le potenze occidentali continuare a disegnare il futuro del Medioriente come hanno fatto per tutto l'ultimo secolo
Le attuali e sempre più fragili frontiere del Medioriente ricorda Racman sono in larga parte del prodotto di alcune linee tracciate su una mappa dal Regno Unito dalla Francia dell'accordo
Sykes Piccolotto del mille novecentosedici
Le aree in cui Regno Unito Francia erano le potenze esterne dominanti si è definitivamente chiusa con la crisi di Suez del mille novecento cinquantasei quando gli Stati Uniti
Staccarono la spina all'intervento di due Paesi in Egitto durante la guerra fredda e due protagonisti furono Stati Uniti e Russia dopo il collasso sovietico del mille novecentonovantuno l'America è rimasta sola come grande potenza in Medioriente
Che ha organizzato la coalizione per sconfiggere Saddam Hussein nel novantuno
Che si è attivata per proteggere il petrolio del Golfo per contenere li rame per tentare di arrivare a un accordo di pace tra Israele e Stati a l'ABI quelli che oggi sostengono che gli Stati Uniti dovrebbero essere maggiormente coinvolti nel conflitto in Siria vivono nel passato secondo Racman
Ritengono che l'America possa e debba continuare a dominare la politica del Medioriente ma quattro cambiamenti fondamentali
Rendono dominio americano nella regione non più realistico e nemmeno desiderabili questi cambiamenti sono i fallimenti nelle guerre in Afghanistan e Iraq
La grande recessione di questi anni la primavera araba è la prospettiva dell'indipendenza energetica degli Stati Uniti più in generale spiega ancora Racman gli Stati Uniti hanno riconosciuto che alla fine
Sono i popoli del Medioriente a dover determinare i loro destini molte forze al lavoro nella regione dall'islamismo al conflitto settario tra sunniti e sciiti sono preoccupanti per l'Occidente ma non possono essere canalizzate
Ho annullate per sempre eccetto accettare che il dominio occidentale in Medioriente sta arrivando la fine
Non significa dire che i Paesi occidentali non debbano difendere i loro interessi di Stati Uniti hanno ampi basi militari nel Golfo e con i loro alleati cercheranno di impedire che il Medioriente
Venga dominato da una potenza ostile come per esempio l'Iran oppure da forze già di strega tetti ad Al Qaeda ma come dimostra la Siria c'è un limite tra ciò che l'Occidente è pronto a fare
Nonostante la decisione degli Stati Uniti di iniziare a fornire assistenza militare ribelli Obama è giustamente prudente su un vero coinvolgimento americano nel conflitto siriano
Più di alcuni suoi consiglieri alleati sembra comprendere la capacità limitata delle potenze esterne di controllare il nuovo ordine che sta emergendo nella regione
Insomma Lelia del colonialismo diretto in Medioriente finita decenni fa Lera dell'impero formale si sta chiudendo ora così la vede tra l'altro
Gli onorati Manna per chiudere un accenno anche
All'Iran visto che rischia di essere una potenza ostile capace di dominare almeno in parte il Medioriente il Washington posti Repubblica volo editoriale dal titolo la sorpresa iraniana le elezioni in Iran ha segnalato di nuovo il desiderio di cambiamento
L'elezione diretta Hassan Wang ha dimostrato che una maggioranza dell'iraniani continua a volere una società più libera e a rigettare le politiche reazionarie della guida
Supreme della sua cricca ignota insieme dicevo editoriale che ritrovate oggi sulle era altri più un parla di momento promettente in Iran e soprattutto chiede a Barack Obama una diplomazia creativa
Fondamentalmente la fine almeno parziale delle sanzioni per fare un gesto in modo che si arrivi a un accordo negoziato sul programma nucleare dell'Iran ci fermiamo al David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale