Sono stati discussi i seguenti argomenti: Afghanistan, Esteri, Guerra, Italia, Karzai, Pace, Rassegna Stampa, Siria.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
09:30
Buongiorno responsabili di Radio Radicale giovedì venti giugno questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a curanti David Carretta due temi che approfondiremo
Quest'oggi parleremo innanzitutto di Afghanistan e la notizia che si trovava ieri anche sulle prime pagine dei quotidiani
Italiani negoziati di pace annunciati dai talebani dall'Amministrazione Obama negoziati di pace che sono già messi in discussione e in particolare dopo la relazione del Presidente
Afgano Hamid Karzai che ha rifiutato ieri di prendervi parte
In particolare perché questi negoziati dovrebbero avvenire in Qatar Karzai anche
Rotto in qualche modo di contatti con gli Stati Uniti non è la prima volta che accade trovate tutto sull'International Herald Tribune ma anche su altri
Quotidiani noi vedremo alcuni editoriali alcuni entusiasti rispetto alle prospettive di questi negoziati di pace tra talebani gli americani altri
Molto più prudenti in particolare tra gli entusiasti si scrive il New York Times i talebani dal non loro accordo a negoziati per il quotidiano liberal di New York
Questo potrebbe significare la loro inclusione
Nel processo politico organo è la miglior promessa per la stabilita futura dell'Afghanistan
Il Washington post invece più prudente si tratta solo di un
Fragile passo scrive il quotidiano della capitale americana molto critico invece il Wall Street Journal Europe
Si interroga nell'editoriale di oggi una pace
Afgana in realtà questa è la risposta i talebani non negozia l'hanno seriamente
Fino a quando penseranno ancora di poter vincere l'altro tema che approfondiremo l'Iran le elezioni presidenziali la vittoria sorpresa di al Sanna romani
Leggeremo un commento analisi di da una vita da lì Biasio
Ripeta parla di compromesso all'iraniano un compromesso che potrebbe
Riservare sorprese politiche diplomatiche anche sul dossier del nucleare
Mentre Brett Stephens columnist Wall Street Journal la pensa in modo molto diverso un Mullah sempre un Mall al nuovo Presidente Hassan romani Milone un moderato
Cominciamo però dall'Afghanistan né dai commenti dalla stampa americana che si divide sulla prospettiva di negoziati di pace tra gli Stati Uniti i talebani e il Governo afgano di Hamid Karzai che però
Già denunciato questi
Colloqui talebani danno loro accordo negoziati del titolo dell'editoriale di ieri del New York Times che ritrovate oggi sull'Herald Tribune scrive il quotidiano liberal di New York i talebani
Più abituati ad usare immortali gli esplosivi improvvisati nei campi di battaglia in Afghanistan
Hanno utilizzato un messaggio televisivo da Doha in Qatar per dichiarare il loro interesse in un accordo di pace negoziato dopo quasi tre anni di colloqui annunciati ma sempre abortiti l'annuncio rappresenta
Per molti aspetti una svolta vista la storia dall'Afghanistan è difficile essere ottimisti dopo dodici anni di guerra
La recente serie di attacchi incluso un attentato suicida fuori dalla Corte Suprema Kabul la scorsa settimana che ucciso almeno diciassette civili ci ricorda che i talebani stanno ancora cercando di riconquistare il Paese
Ma i comandanti militari americani da tempo sono giunti alla conclusione che la guerra afgana potrà finire solo con un accordo negoziato non con una vittoria militare
Gli Stati Uniti hanno ancora circa sessantacinque mila soldati nel Paese che però dovrebbero uscire entro la fine del due mila quattordici
Difficilmente un esercito afgano anche addestrato dagli americani
Potrà difendere il Paese contro una ribellione ben organizzate determinata i colloqui tra i talebani gli Stati Uniti dovrebbero iniziare questa settimana con uno scambio di agende di richieste reciproche
Mentre nell'arco di alcuni giorni gli estremisti dovrebbero incontrare dei negoziatori di pace africani
Qual è il punto primo scrive il New York Times i talebani vogliono al rilascio dei prigionieri detenuti a Guantanamo nelle carceri afgane gli americani in contropartita vogliono la liberazione di un soldato americano
Detenuto dei talebani ma la questione centrale alla fine che qualsiasi accordo di pace
Può essere concluso in modo efficace
Solo se
Realizzato tra il Governo afgano e i talebani nel loro discorso televisivo i talebani hanno annunciato l'apertura di un ufficio politico a Doha
E promesso di rispettare due condizione poste dagli americani per i negoziati cioè che a nessuno deve essere permesso di minacciare altri Paesi dall'Afghanistan
E che c'è l'impegno a una conclusione pacifica della guerra l'accordo però richiederà i talebani di andare oltre
Di rompere formalmente con Al Qaeda e di accettare l'impegno a rispettare i diritti politici umani contenuti nella Costituzione afgana inclusi i diritti delle donne
Il secondo punto appare particolarmente difficile secondo il mio al Times per un movimento estremista che vuole rendere l'Afghanistan
Uno Stato islamista ma almeno per ora secondo quanto dicono i funzionari americani talebani loro leader cioè il Mullah Omar e l'altra fazione quella della rete a cani
Hanno messo da parte le loro divisioni interne autorizzato i negoziati altrettanto significativo il fatto che il Pakistan ora sembra sembri sostenere questo processo di pace
Insomma
Le prospettive di un accordo di pace rendono le elezioni afgane in aprile ancora più importanti se ci sarà questo accordo in grado di integrare gli estremisti nel sistema politico
I talebani potrebbero partecipare alle elezioni presidenziali in quelle per i Consigli provinciali
Potrebbe essere solo un'illusione ma questa prospettiva rappresenta la miglior promessa per la stabilita futura dell'Afghanistan è così
L'avete il New York Times più prudente
E invece il Washington post in un editoriale di ieri dal titolo parlare i talebani
I negoziati di pace sono solo un fragile passo in Afghanistan scrive il post i tentativi passati dell'Amministrazione Obama di avviare dei colloqui di pace con i talebani afgani sono falliti
In parte per il fatto che questo processo non era nelle mani degli afgani non era diretto e gestito dagli afgani
I talebani non sempre rifiutato di negoziare con il Governo di Hamid Karzai insistendo che il loro unico obiettivo
è di completare il ritiro del paese di tutte le forze americane dalle ATER lo stesso Karzai nel dicembre del due mila undici aveva obiettato un piano per aprire un ufficio di talebani in Qatar perché questo lo avrebbe escluso dei colloqui colloqui che poi
Non partirono mai di conseguenza quest'ultimo sforzo dell'Amministrazione per iniziare un processo di pace quello annunciato martedì non è molto incoraggiante tanto più che è in contraddizione con
Lo slogan americano dell'afganizzazione del processo di pace negoziati diretti tra Governo afgano insorti sarebbero un passo verso una soluzione politica la guerra ma si tratta anche di un processo molto fragile
Per avere successo la leadership talebana deve abbandonare il suo obiettivo di eliminare l'attuale Governo di Kabul e cancellare la Costituzione afgana rompendo al contempo con Al Qaeda
Inoltre i militari servizi segreti pachistani dovrebbero giungere alla conclusione che questa soluzione conforme i loro interessi ma non c'è alcuna prova di talebani siano davvero pronti a delle svolte tanto drammatiche
Sia in termini di ideologia che di alleanze in questo contesto secondo il Washington post la sfida per gli Stati Uniti
E di evitare di permettere che questi negoziati diventino una discussione diretta tra Washington i talebani su un abbandono degli impegni nati in Afghanistan oltre il due mila e quattordici
I funzionari dell'amministrazione americana dicono che gli impegni assunti con la partnership strategica firmata con il Governo Karzai lo scorso anno rimangono validi
Ma Obama ha rinviato qualsiasi decisione sulle dimensioni e la composizione è una forza americana che rimarrà in Afghanistan l'impressione e che questa sia in qualche modo una concessione
Hai talebani gli Stati Uniti invece dovrebbero inviare un messaggio completamente diverso e cioè che faranno quanto necessario tutto quanto necessario per impedire una vittoria militare talebane in futuro
Se gli insorti pensano di
Poter cacciare o negoziare la cacciata degli Stati Uniti dall'Afghanistan non discuteranno mai in modo serio con il Governo Karzai così
Il Washington post è proprio su questo ultimo elemento si concentra vuol sui giornali Europe nel suo editoriale di oggi una pace Arganelli interrogativo
In realtà
Ed è la risposta nel sommario i talebani non negazione hanno seriamente se pensano di poter vincere scrive il Wall Street dopo cinque decenni di guerra cinque decenni perché alla fine
La la la guerra Afghanistan risale all'occupazione sovietica gli afgani in
Sarebbero pronti a una potenziale svolta di pace grazie ad un'offerta dei talebani almeno questo
E quanto è stato detto nel frattempo però martedì una bomba talebana ucciso tre persone a Kabul nel terzo attacco contro la capitale di due settimane
Riassumiamo scrive uno sui giornali i talebani hanno dichiarato di essere pronti a negoziare l'apertura di un ufficio politico in Qatar nella loro dichiarazione i talebani hanno promesso che a nessuno verrà permesso di minacciare la sicurezza di altri Paesi dal suolo afgano
La promessa non è una rottura formale con Al Qaeda va incontro alle condizioni poste dall'Amministrazione Obama per i negoziati l'annuncio coincide anche con il trasferimento simbolico della responsabilità per la sicurezza in Afghanistan dalla NATO al Governo di Kabul
Quella che in corso in realtà però è una battaglia una battaglia per il controllo del Paese tra diversi protagonisti il presidente Hamid Karzai talebani e il Pakistan
Quando la NATO porrà fine alla sua missione di combattimento in gran parte delle truppe straniere avranno lasciato l'Afghanistan nel due mila e quattordici
Secondo Wall Street Journal qualsiasi negoziato con un gruppo terrorista pone
Seri problemi pratici e morali i talebani non sono una forza unificate la vecchia guardia attorno al Mullah Omar ha combattuto per dodici anni per restaurare l'emirato islamico in Afghanistan che era stato istituito con Al Qaeda
L'Amministrazione Obama oggi cerca di descrivere i talebani come un'insurrezione pashtun che non pone minaccia l'America
Ma i documenti ritrovati nel nascondiglio di Osama Bin Laden nel due mila undici raccontare un'altra storia il Mullah Omar è stato spesso in contatto con Bill ATE nel suo successore
Heiman Azzaoui ieri per pianificare operazioni congiunte contro le forze americane
La loro corrispondenza
Indica un grado di convergenza ideologica particolarmente elevato si talebani dovessero riprendere il controllo dell'Afghanistan permettendo ad Al Qaeda di ricreare un santuario verrebbero traditi sacrifici fatti dal due mila e uno ad oggi
L'Amministrazione Obama però vuole assolutamente questi negoziati di pace in modo da ridurre il suo impegno oltre il due mila e quattordici
Ma i talebani non avranno alcun incentivo a negoziare in modo serio se penseranno di poter riprendere cavolo ampie zone del paese dopo la partenza americana
Insomma conclude Wall Street Journal Europe la migliore chance per la pace in Afghanistan
è di dare all'esercito la polizia afgani tutto il sostegno di cui
Hanno bisogno in modo che i talebani arrivino alla conclusione di non poter vincere così tra l'altro il Wall Street Journal Europe quello che
Quello che dispiace forse in questi commenti che viene persa un'altra dimensione della tragedia afgana ed è quella vissuta dagli afgani
Stessi il rischio di una ripetizione del dell'errore
Post
Invasione sovietica cioè quando l'Afghanistan venne abbandonato se stesso dopo la partenza
Dell'Armata Rossa beh c'è
Con conseguenze gravi lo ricorderete innanzitutto per
Per i diritti umani degli degli e delle afgane veniamo all'Iran all'Iran né alla sorpresa
RU anni
Presidente eletto candidato diciamo del campo riformista compromesso all'iraniana è il titolo di un'analisi commento di Bernate detta uscito ieri su Liberazione
Che saluta questa elezione come
Qualcosa di potenzialmente molto positivo anche dal punto di vista
Diplomatico sulla questione del nucleare scrive che età la politica e viva in Iran in queste elezioni presidenziali ne sono la dimostrazione da lontano
L'Iran è solo una dittatura clericale con una pennellata di istituzioni repubblicane senza veri poteri un attimo Craxi al qui capo
La guida suprema li Khamenei può far quel che gli pare istituzionalmente è vero
Visto che la guida controlla le Forze Armate la giustizia la stampa e nessuno può candidarsi a una funzione elettiva senza essere autorizzato dalle istanze religiose che sono sotto il controllo di Khamenei
L'Iran dunque davvero una dittatura ma come si è visto durante le primavere arabe un crollo sovietico nessuna dittatura e al riparo dalle evoluzioni sociologiche democratiche dalle tensioni sociali
E dalla diffusione delle informazioni tanto più senza frontiere come oggi
Non solo ci sono delle correnti politiche in Iran un campo conservatore un campo riformatore a loro volta divisi in numerose sotto correnti
Ma sotto il velo imposto alle donne la Repubblica islamica è un Paese incredibilmente moderno in cui le giovani coppie non fanno più figli che in Europa in cui il livello di educazione estremamente elevato questo si è visto nel due mila nove quando le proteste contro le frodi elettorali avevano anticipato le rivoluzioni arabe
Ma oggi la cosa è confermata con ancor maggior potenza secondo Bernardini letta
Quattro anni fa gli iraniani avevano avuto il coraggio di manifestare per sei mesi malgrado la violenta repressione ma ciò che hanno realizzato in queste presidenziali ancor più impressionante in un mix di determinazione
Assoluta e moderazione tattica sono riusciti a costringere la guida suprema un compromesso nazionale ancora incerto ma spettacolare potenzialmente portatore di profonde evoluzioni
Otto
Giorni fa i giochi sembravano fatti a favore della guida suprema il capofila dei riformatori per l'ex presidente Khatami era stato convinto non presentarsi alle presidenziali
Il capo fila dei moderati l'ex Presidente rara San Gianni aveva vissuto la sua candidatura aveva visto la sua capigliatura invalidata dalla teocrazia che lasciava intendere la volontà della guida di far vincere uno dei suoi candidati che erano quattro
Tre giorni prima del voto
L'unico candidato riformatore però si è ritirato lasciando in lizza solo il candidato moderato Sandru anni
Che alla fine ha vinto grazie a questa alleanza tra riformatori moderati e alla partecipazione in massa dei cittadini iraniani al voto di fronte al riemergere dall'opposizione spiega Bernardi età
A guida avrebbe potuto decidere di ripetere l'operazione del due mila e nove cioè
Dare la vittoria uno dei quattro candidati conservatori
E aveva tutti i mezzi ma la guida avrebbe rischiato di far riscendere il Paese in strada nel momento in cui le tensioni sociali provocate dalle sanzioni internazionali si sono considerevolmente gravate
Avrebbe insomma messo a rischio lo stesso regime di qui la scelta del compromesso iraniano la guida concedendo la vittoria al primo turno da salvo anni anche se per pochi voti visto che il risultato ufficiale cinquanta virgola qualcosa
Ha evitato da un lato l'umiliazione dall'altro il caos ci date il tempo di neutralizzare questo Presidente senza sfidare l'elettorato il problema per Khamenei
è che a Saro Guanyi l'uomo che sotto la presidenza Khatami era riuscito ad arrivare a un compromesso sul nucleare con gli europei inoltre gli occidentali di fanno fiducia a priori e gli elettori vogliono la fine delle sanzioni perché
Indispensabile all'economia iraniana insomma
Questo Presidente che vuole trovare una nuova intesa con il mondo e mettere ordine nel bilancio dello Stato dispone di solidi atout la guida e indebolita e una formidabile battaglia si apre ora a Iran
Battaglia che potrebbe riservare molto soft molte sorprese politiche e diplomatiche così
Davide da Margherita su Di Biasio
D'opinione diversa minimo Brett Stephens sul vuol sui giornali Europe di ieri un Mullah pragmatico il titolo ma chi è il Mullah pragmatico e realtà
Non è Hassan romani ma la guida suprema Alì Khamenei e lo vedremo nelle conclusioni perché il nuovo Presidente Assad Romani non è un moderato
E molte giornate ricorda anche che corsi con l'accordo del del due mila e tre se non andiamo errati con gli europei sul nucleare in realtà fu un finto accordo meglio una truffa iraniana
Kerouac mi scrive il Wall Street Journal a leggere i titoli del fine settimana si può immaginare che sia un moderato un pragmatico un riformista leggendo anche gli articoli si scopre che questa elezione è stata salutata dalla Casa Bianca come un
Segnale potenzialmente speranzoso che l'Iran è pronto a un gran Bar Can ha un grande scambio sul nucleare
Tutto questo per un uomo che ricordo opportunamente Brel Stephens aveva chiesto nel luglio mille novecentonovantanove
Alle milizie bacini di sopprimere le manifestazioni sul delitto studentesche senza pietà
Più di una decina di studenti vennero uccise più di mille arrestati centinaia furono torturati settanta semplicemente scomparvero l'elenco delle prese di posizione
Di Rue anni e lungo si ripercorre la sua storia nel due mila e quattro per esempio
Difese le violazioni dei diritti umani dell'Iran è anche l'uomo che ha presieduto tra l'ottantanove il due mila e cinque il Consiglio di sicurezza nazionale
Cioè l'uomo che era al vertice del tavolo
Che prendeva le deleghe prese le dei che prese la decisione di organizzare l'attentato contro il centro ebraico di buone assai res del mille novecentonovantaquattro che ucciso ottanta cinque persone
Nel due mila tre ricorda ancora Wall Street Journal Wali diventa il
Che divenne il capo negoziatore sul nucleare in un periodo che viene ricordato con nostalgie in Occidente per l'accordo di Teheran correndo Unito Francia e Germania per sospendere l'arricchimento dell'uranio
Peccato che l'Iran feci solo finta di sospendere il suo programma continuando ad arricchire l'uranio segreto come dimostrò poi l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ora l'Occidente
Si vuole felice perché il volto minaccioso di ma quando Ahmadinejad sarà sostituito da quello sorridente di romani
è una tattica poliziotto buono poliziotto cattivo l'Iran ha già usato in passato ci saranno sicuramente concessioni occidentali per permettere a Rua ani di convincere il suo boss la guida suprema Alì Khamenei
Ma sarà tempo perso l'Iran è un passo dal diventare uno Stato nucleare e Khamenei ha già dimostrato di non essere avverso al pragmatismo quando gli conviene
Insomma l'Occidente che oggi saluto al moderato pragmatico centrista RU anni scoprirà che dovrà pagare un alto prezzo per la sua illusione
Ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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