L'intervista è stata registrata sabato 12 gennaio 1991 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Banda Coop, Bologna, Carabinieri.
La registrazione audio ha una durata di 32 minuti.
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Tra le ragazze erano sotto choc e quindi non si sapeva qual è stata l'entità solo all'ultimo momento che noi eravamo qui cerco qualcuno ci ha detto che una delle due ragazze era morta
Perché mi hanno detto che c'era già
Presidente del tribunale un giudice Santa Croce e stava interrogando i carabinieri io mi sono precipitata alla caserma dei carabinieri e ho chiesto di poter parlare con giudici Santacroce infatti dopo lunghissime atte e abbastanza sintomi di nervosismo da parte degli ufficiali dei carabinieri da parte di tutti gli Uffizi che i carabinieri nella caserma il generale Santa Cruz interni
Giudice Santacroce venuto a parlare con me insieme con un alto ufficiale che non sa se fosse proprio in generale anche se lui si reca Bellato tra un generale ma io sospettata processore un colonnello
Dei carabinieri che sono venute a a parlare come decenne che tutto andava bene madama la marchesa camminando assicura Casini a dormire che ero stanca che si vedeva che niente sì va bene ma non si sa se se ci sia veramente un morto no forse sì forse no ma le due ragazze sta ancora sotto choc avesse stiamo interrogando ma qui non è è successo che non si riesce a sapere che abbia sparato normanna certo non le forze dell'ordine il tutto fatto in modo che io potesse era una relazione tranquillizzante
Relazione tra inquietante cui ovviamente io non ho potuto credere perché mi sono resa conto che mi stavano raccontando delle gran palle e l'ho dichiarato dopo di che se n'è andato a dormire perché confesso che era tramortita
Era quasi mezzanotte notizie precise e sicure ancora non ce l'avevano voluto dare e io mi rendevo conto che tutte le cose che mi erano state dette erano false e provoca
Luca il referendum ridarmela ieri sera pubblicamente tolto ogni carattere di comiche di manifestazione politica l'appuntamento di piazza Navona di fronte alza violento e prevaricatore comportamento del governo andiamo a proprie tentare di esercitare a Roma in modo da non violenta civile pacifico e i diritti costituzionali significa esporsi all'assassinio di Stato pubblicamente organizzato e voluto da un Governo e oggi scritto una delle più ignobili pagine la storia violenta del regime
Iniziò così che il governo hanno avuto oggi un comportamento da sostegni e hanno avuto l'assassinio che hanno preparato
Tenente per tutto il pomeriggio alla Camera i parlamentari radicali di Democrazia proletaria hanno cercato di ottenere questo risultato
Dato cioè che il governo fosse costretta a informare il Parlamento l'ho fatto perché ci sono volute sette ore di violenza per raggiungere
E non del dodici maggio settantaquattro a loro avrebbero vendette e tenta una in tal modo di impedire che altre referendum popolare fatto una definitivamente giustizia e di questo ne fanno regime
Siccome data nazionale per il referendum invita quindi tutti i militanti e cittadini democratici a non esporsi ulteriormente alla provocazione assassina del Governo
Nulla di conseguenza il proseguimento della raccolta delle firme a piazza Navona
Il giorno tredici mi ricordo poi ancora ma questo è proprio una un fatto personale alle otto e mezza quando è arrivata la notizia di certo è un'assassina tra che vale è una cosa che
Che difficilmente
Noi radicali può essere dimenticata questo per cui l'impegno evidentemente su questa cosa ad andare fino in fondo e a fare chiarezza anche se ne infatti poi per l'opinione pubblica oramai la chiarezza c'è
Niente
Quali che saranno i risultati dei processi sui fatti del dodici maggio mille novecentosettantasette l'assassinio di Giorgiana Masi le sparatorie che volevano causare una strage la criminalizzazione dell'opposizione legalitaria e non violenta dei radicali rimangono i segni della gestione dell'ordine pubblico volute dal ministero Cossiga e dal governo Andreotti
Dopo di allora la strage di via Fani e l'assassinio di Alessandrini
Prima la sequela impressionante di stragi che segna la nostra storia
Sente gli interrogativi sui mandanti responsabilità introduzione la distribuzione di armi fuori ordinanza l'uso della provocazione il ruolo della magistratura
Scrive Marco Pannella a conclusione del libro bianco su dodici maggio la giustizia e la legge esigono la verità sul dodici maggio e noi con loro finché vi sarà un solo deputato radicale in Parlamento
Non potrà non dovrà dimenticare in una sola grande occasione apparentemente la più estranee e lontane i fa risuonare Laura e nelle coscienze il nome di Giorgiana Masi finché giustizia non si è fatta a costo di una catena senza fine di processi contro di noi e contro i mandanti della strage esecutori dell'assassinio i complici di allora di ore di domani
E
Più breve così scatta il
Coraggio una
Finché una averti conosciuta e
Sì signori che pian piano alla tua coraggiosa libica
Sarebbero le parole a cercare di
Senta aggiungere altro
No avete ascoltato dodici maggio mille novecentosettantasette il crimine Giorgiana Masi
Un programma realizzato da Loredana Lipperini
L'apposito delle compagnie femministe a Giorgiana Masi è stata letta da Maria Luisa al Gini
La cronaca degli avvenimenti è stato letto da Toni Garrani
Ringraziamo il Centro d'iniziativa giuridico Piero Calamandrei che ci ha fornito i documenti relativi all'inchiesta giudiziaria sul dodici maggio le testimonianze raccolte in questo servizio sui fatti di piazza Navona sono pubblicate in un libro cromate di una strage edito dal Centro Calamandrei in vendita presso la libreria Feltrinelli
Va
Be'
Dunque io sono stato
Arrestato
La sera del ventisei cento
Dunque io sono stato arrestato la sera del ventisei maggio mille novecentottantanove dai carabinieri del nucleo operativo di Bologna
Su mandato di cattura del giudice istruttore Adriano Scaramuzza inutili Tribunale di Bologna ufficio istruzione
E di imputato dell'omicidio dei carabinieri di Castel Maggiore
Cataldo Stasi ed Umberto se io
Devo dire che già nel febbraio dello stesso anno cioè circa quattro mesi prima
Avevo ricevuto una comunicazione giudiziaria
Per questo fatto
Ero stato poi interrogato
Una seconda volta nel marzo e
Una terza volta
Ai primi del mese di aprile sempre in merito a questo duplice omicidio
Devo dire
Che sin dal primo interrogatorio
Non mi furono mai
Notificate dal Pubblico ministero che era il dottor Giovanni Spinosa
Quali erano gli elementi a mio carico
Mi si interrogava
Senza
Quindi che io potessi
Sapere benché minima cosa sui motivi che avevano portato a questa comunicazioni giudiziarie nei confronti
Devo dire anche che
Primo di aprile mille novecentottantanove
Cioè circa due mesi prima del mio arresto
Su un giornale locale sul Resto del Carlino era comparso un articolo in cui si diceva che era imminente
L'arresto dei presunti killer dei carabinieri di Castel Maggiore
E siccome si parlava di simili Pierri e io all'epoca dei fatti mi trovavo in semilibertà presso il carcere di Bologna e per due giorni
Diciamo che mi identificavo benissimo
Una di queste tre persone che venivano menzionata nell'articolo il cui arresto
Si diceva imminente per omicidio i carabinieri di Tenco adesso a distanza di tempo che quest'articolo sia stato fatto pubblicare appositamente
Perché si voleva che io mi darsi alla fuga si voleva spaventarmi si voleva impaurire
Perché questo perché
Quegli investigatori che volevano il mio arresto che a mio avviso avevamo montato tutto il falso castello accusatorio nei miei confronti sapevano che io una volta arrestato interrogato una volta che mi fossero stati contestati qual erano i motivi per cui si procedeva nei miei confronti io avrei che ho capito senza ombra di dubbio che tutto l'accusa nei miei confronti e nei confronti dei miei coimputati era il frutto
Di un falso Castella accusatorio quindi di un depistaggio
Bisogna dire
Che
Nell'immediatezza
Dell'omicidio diciamo dieci giorni dopo per l'asprezza di era già stato
Un depistaggio
Che doveva portare in carcere degli innocenti con l'accuso di vera
Ucciso questi due carabinieri a Castel Maggiore
Questo depistaggio
Ero sta era stato messo in atto
Da un brigadiere dei carabinieri
Del nucleo operativo di Bologna questo brigadiere dei carabinieri il cui nome oggi possiamo tranquillamente fare perché per questi depistaggi è già stato condannato a otto anni e quattro mesi di carcere con sentenza definitiva
Della corte d'appello di Bologna confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione
Questo brigadiere addirittura
Dieci giorni prima dell'omicidio prima che l'omicidio si verificasse aveva effettuato un servizio fotografico su un cascinale di campagna
Nell'hinterland bolognese
E Luís
Era convinto che questo cascinale di campagna fosse
Di proprietà di due pregiudicati
Mentre invece in realtà sbaglio
Indirizzo perché questo cascinale si trovava al numero
Quindici
Numero sedici anzi di via Galliera sotto il cumulo di ma l'albergo ma siccome la via Galliera esiste anche sotto il Comune di Galliera che un paese confinante confinante
Lui sbaglio numero sedici e dando a fare prima il servizio fotografico e poi il pestaggio il cascinale al numero sedici sotto il Comune di Galliera che era di proprietà di una famiglia incensurati
La famiglia Testoni quasi tutti dipendente del Comune
Bisogna anche dire
Che già
Il diciannove di marzo del mille dello stesso anno quindi circa due mesi prima questo brigadiere aveva depistato le indagini
Che seguirono alla sanguinosa rapina trent'alla Coop di Casalecchio nel corso dalla quale furono uccise la guardia Claudio Beccari ferite altre tre quarti
Anche in questo caso
Buy dopo circa un mese dei fatti era andato nell'abitazione di alcuni pregiudicati che la barca e di aveva messo
Nella cantina soffitta di questi
Centoquattordici grammi di eroina una saponetta di tritolo alcuni bossoli e cartucce e dei passamontagna il tutto per
Imputarli
Di questa rapina che era avvenuto il venti
Febbraio del mille novecentottantotto alla Coop di Casalecchio quindi mentre questa gente erano in carcere queste persone hanno in carcere innocente accusate di essere affinatore dalla corte di Casalecchio
Questo brigadiere
Ma cauta
Si accingeva a costruire le premesse per poi poter effettuare un depistaggio
Su quella che molto probabilmente dovrà essere un'altra rapina ed Anna Della Coppo di Castel Maggiore che poi si concluse invece con l'omicidio di due carabinieri
Fatte queste premesse possiamo dire che dieci giorni dopo l'omicidio dei carabinieri questo brigadiere ma cauta si portò Noto tempo assieme ad altri carabinieri all'interno di questo cascinale e di collocò
Dei bossoli calibro nove e dei bossoli calibro trentotto
Già esplosi
La cui improntato il percussore era uguale ad un bossolo calibro trentotto rinvenuto su una FIAT Uno sopporta rinvenuta due giorni dopo omicidio dei carabinieri di Castel Maggiore
E che si riteneva fosse quinti
Una uno bianca servita appunto ai killer che avevano uccisi due carabinieri Stasi perché io
Quindi oltre a questi proiettili questi bossoli
Il brigadiere ma cauta mise in questo cascinale anche della droga un silenziatore
Ed una patente
Che risultava come risulta dal verbale di sequestro risultava rubata addirittura tre giorni dopo l'omicidio alla motorizzazione di Lodi su questa patente erano stato posto dei nomi
Il nome anzi di un catanese
Che doveva essere legato al clan di Nitto Santapaola
Inoltre
In alcune pentole fu sciolta delle rovine
In modo fu lasciato anche delle boccette di acido acetico
In modo da
Tale da credere che quella l'irrealtà fosse un'eroina il brigadiere si serve anche di alcune formule
Prese da un libro che gli aveva prestato un commilitone e li Misery per dare maggiore credibilità all'ipotesi che in quel cascinale vi fosse anche appunto una raffineria di droga
Dopo aver messo
Questa droga
Il brigadiere
Mise anche un'agenda
I cui nomi erano stati scritti Conte per tra Sperelli
Che portava diciamo
Ad un laboratorio chimico
Che in qualche modo si ricollegava a questa famiglie Testoni in modo da rendere più credibile il fatto
Che quella fosse effettivamente una raffineria poi dopo alcuni giorni questo brigadiere
Assieme ad altri commilitoni si recò a fare una perquisizione in casa di un pregiudicato
Dell'hinterland bolognese sconosciuto per
Piccolo spaccio di droga e mentre veniva effettuata la perquisizione collocò
In un armadietto nel bagno di questi trenta quattro grammi di eroina alcune boccettine di acido acetico e
Cinque bossoli
Che risultavano esplosi con la stessa pistola che aveva esploso il bossolo calibro trentotto rinvenuto sulla FIAT Uno
Dopo l'omicidio dei carabinieri
Quindi con queste prove voi
Dava in pratica la responsabilità dell'omicidio dei carabinieri
A questo Adamo
Alla famiglia Testoni questo pregiudicata dalla famiglia Testone che invece hanno tutti incensurati poi
Questo brigadiere in una agenda sequestrata in caso di questo pregiudicato collocava con dei trasferendo di numeri di telefono
Di tale Benedetto Nitto Santapaola famoso mafioso catanese e quindi collegava in qualche modo questo omicidio dei carabinieri a questo ho chiuso Sicilia
Poiché però mentre questo brigadiere ma cauda
Mentre metteva questa boccettina con i bossoli nel bagno era stato visto dalla figlia di questo pregiudicato da una bambina di otto anni e lei questa bambina aveva riferito la cosa alla mamma e la madre l'aveva riferito a sua volta ad un amico di suo marito e all'avvocato stesso che poiché scendeva
Questa persona
Diciamo fu risaputo si ebbero i primi dubbi
E siccome questo amico
Si trovava in semilibertà
Ed era guarda caso proprio in cella con me
La sera rientrato in carcere alle dieci alla semilibertà alla Dozza raccontò a me ed altri simili perché erano lì presente quello che era successo nel pomeriggio durante questa perquisizione effettuata dai carabinieri in casa del suo amico
Raccontò soprattutto questo fatto che la bambina di otto anni aveva visto che questi possono venivano messe nell'armadietto del bagno da un carabiniere
E logicamente a ben
Ho subito tutti dei dubbi e pensammo e io specialmente pensa che si trattasse della classica torta insomma volevano addebitare a questo qui un omicidio che non aveva fatto e lo facevano avendo dimesso
In casa dei bossoli uguali a quelli che erano stati esplosi ritrovate nella uno dopo l'omicidio dei carabinieri Castel Maggiore
Dissi a questo mio compagno di riferire subito questa l'avvocato e poi siccome empi l'occasione l'indomani mattina trovandomi presso la sezione di sorveglianza di incontrare
Casualmente proprio l'avvocato che difendeva questo pregiudicato e che raccontava alle impiegato della sezione di sorveglianza ciò che la bambina ha visto la sera prima nel corso della perquisizione effettuata da questi carabinieri
E in particolar questo brigadiere ma calda
Io riferì all'avvocato dico guarda avvocato vado dal giudice e gli apra bene gli occhi gli dica che molto probabilmente vi dico quello che ha visto la bambina ellittiche che probabilmente qui vogliono
Fare stanno effettuando un depistaggio vogliono addebitare a questo ragazzo un omicidio che non ha fatto infatti
L'avvocato riferì queste cose al magistrato il magistrato che già nutriva dei dubbi
In quanto questa famiglia
Nel cascinale la quale erano state trovate bossoli
Trova eccetera eccetera avevano dichiarato che le pentole li trovate in realtà le servivano per fare la conserva
E quindi erano tutte persone incensurato il giudice a quel punto
Cominciò a vederci nel torbido
Chiese degli accertamenti e Mammano sorto fuori
Che in realtà
Tutta questa droga nel cascinale i bossoli dei bossoli messi in casa di quest'altro pregiudicati erano stati tutti messi lì da questo brigadiere ma cauta
Lui dice d'averle messe da solo però leggendo attentamente gli atti si capisce che non non ha fatto questo depistaggio da solo
Quindi questo brigadiere viene interrogato una prima volta
E siccome dà delle spiegazioni poco convincenti
Viene interrogato il sedici giugno del mille novecentottantotto cioè circa
Cinquanta giorni
Cinquantacinque giorni dopo l'omicidio dei carabinieri
E lui
Non riuscendo a dare delle spiegazioni giudice a un certo punto egli contesta
Il concorso nell'omicidio di due commi limiti suoi due commilitoni e
Di contestare il depistaggio fatto appunto per salvaguardare gli altri complici
Al che questo brigadiere non ha niente di meglio da rispondere e dice che è stanco e che quindi lui non vuole interrogare continuare l'interrogatorio
Interrogatorio finisce lì
Ma cui viene portata nel carcere Forte Boccea Roma ma il ventidue giugno mille novecentottantotto cioè sei giorni dopo lui manda a chiamare il giudice Spinosa
Non potendo più negare d'aver messo lui bossoli nel cascinale di questa famiglia e in casa di questo pregiudicato
Ammetterà che le ammissioni Hui confessa di averli messi lui però dirà che anche il bossolo dello stesso calibro e sparato con la stessa pistola ho rinvenuto sulla Uno bianca ritrovato due giorni dopo l'omicidio dei carabinieri di Castel Maggiore dirà che lo ha messo lui allorquando l'auto si trovava nel garage che l'officina di carabinieri
Quindi lui ammette la calunnia ammette il depistaggio ma esclude
Di essere complici dei killer che Anna Mazza di carabinieri e soprattutto non ammette il precedente depistaggio effettuato subito dopo la rapina di Casalecchio per non creare un collegamento perché altrimenti
Si sarebbe capito che lui detestava perché
Non cioè che vi stava proprio d'arte aveva era in qualche modo collegato con queste rapine quindi mi depista
Il giudice
A qualche dubbio
Ma diciamo che tutto sommato prende più per buona questa versione nonostante che questa
Trovasse dei forti contrasti nelle dichiarazioni resi dagli altri carabinieri in particolare
Il brigadiere che intervenne
Brigadiere artificiere che intervenne subito dopo il ritrovamento della FIAT Uno
Aveva dichiarato che allorquando fu rinvenuto la FIAT Uno e lui era intervenuto in qualità di un artificiere fu il primo ad aprire la portiera anteriore destro della FIAT Uno e siccome sul sedile anteriore destro vi era un possono
Fu repertato
Era un po'soli tre cinquantasette fu repertato perché lui aveva un sacchetto per da reperti contemporaneamente sentì gli altri colleghi che dicevano che sembra sulla FIAT Uno
Nella parte posteriore vi era un altro bossolo ma che però per non
Compromettere eventuali impronte all'interno de la vettura il bossolo fu lasciato
All'interno
Altri carabinieri confermano questo dato
E poi abbiamo
Gli appuntati meccanici dell'officina dei carabinieri che dicono
Che allorquando fu portata la uno
Nell'officina questa fu chiusa con della carta gommata furono bloccate le portiere
La stessa fu messa sul ponte il ponte fu alzato e fu a sua volta bloccato con dalla carta gommata
Dicono gli appuntati meccanici che ad un certo punto arrivo
Questo brigadiere ma causa che si qualificò come ha detto alle indagini salì sul ponte con una torcia in mano e guardo attentamente all'interno dell'autovettura
Cioè lui cercava quel secondo bossolo
Che
Non era stato ancora repertato
Guardò dicono gli appuntati
Attentamente eh girando tutto intorno alla vettura quarto attentamente e guardando all'interno con la torcia quindi cercano questo secondo Bosso sceso dall'autovettura riferì al brigadiere Liliane che era sempre in servizio al Nucleo operativo che sull'autovettura c'ero secondo Bosso
Quindi questo secondo bossolo
C'era già al momento in cui l'auto fu ritrovata
E lui non Anton certo sul ponte permettercelo perché altrimenti non avrebbe avuto nessun bisogno di guardare attendamento all'interno con una torcia ne avrebbe potuto farla perché le porti erano tutto bloccato con carta comma
Quindi
A questo punto
Ciò che il brigadiere dice
Cioè che il bossolo l'ha messo Luís dopo quanto
La uno la FIAT Uno si trovava sul ponte
Per poi creare il depistaggio al fine incassare un premio
Che veniva ventilato perché avrebbe sarebbe riuscita a far catturare chi dei carabinieri
E cozza contro una realtà totalmente diversa è praticamente falsa
Ma questo non è tutto
Perché poi dopo cinque mesi
Allorquando questo brigadiere sarà c'è stato rinviato a giudizio
Chiamerà il giudice è cambierà ancora una volta versione
E tira
Che lui il depistaggio è stato costretto a farlo perché il giorno dopo il duplice delitto
Alcuni malavitosi che attraverso un suo confidente gli avevano dato appuntamento
Sui colli di Bologna
Lo avrebbero minacciato una pistola ricattato con delle fotografie pornografiche di sua moglie l'avrebbero indotto a depistare le indagini
Da questa dichiarazione ed è la persona che mi accuserà perché lui accuserà
Certo
Angelo al bulino e Giuseppe Balsamo all'epoca latitanti
In quanto evase nel mille novecentottantacinque da dal carcere San Giovanni Monte che all'epoca si trovavano una banco che e uno in Spagna e che quindi non potevano essere sentiti del Maggi dal magistrato e non potevano
Smentire quello che diceva questo brigadiere su queste dichiarazioni
Alcuni sottufficiali carabinieri e ufficiali del nucleo operativo
Daranno vita
A quel depistaggio che poi finirà per portare in carcere anche me
Infatti
Un mese dopo che questo brigadiere ma cauta cambiato questa sua versione
Per l'ha portato al magistrato
Per la prima volta
Un teste
Che indirettamente confermerà questa versione
Di una causa
E darà vita
E conforto a tutto il depistaggio che poi è stato fatto contro di me
Infatti a seguito di questa dichiarazione
Di questo teste
Mi viene inviata
La comunicazione giudiziaria mese quindici dice di febbraio dell'ottantanove cioè dell'anno successivo e da quella
Dichiarazione da quella indagine diciamo
Sono stato poi arrestato assieme appunto ed imputato sì ma questo angelo Buina questo Balsano
Tale Giuffrida per questo duplice omicidio
Durante la carcerazione
Ho potuto constatare
La vastità di questo depistaggio
Che è stato sviluppato contro di noi
E
Mi meraviglio molto del fatto
Che
Benché esistessero delle prove concrete contro questo brigadiere perché lui dopo aver esploso sia il bossolo trovato sulla FIAT Uno che i bossoli che aveva messo
Sia nel cascinale che in casa dei pregiudicata la quale lui intendeva addebitare l'omicidio
Diciamo aveva limato il cane della sua pistola e ciò per impedire che si risalisse allunghi però non aveva limato soltanto il cane ma addirittura aveva limato l'interno della canna ciò
Al fine che evitare
Un eventuale perizia tra un bossolo un proiettile sparato per provo con la sua pistola e due proiettili calibro trentotto
Che erano state rinvenute nel corto dei carabinieri dobbiamo dire che questo brigadiere oltre alla normale calibro nove aveva in dotazione già dalla fine del mille novecentottantasette in dotazione della parto una
Calibro trentotto special
Cioè
La pistola con la quale era stato esploso il bossolo appunto calibro trentotto special rinvenuto sulla FIAT Uno bianca
A Castel Maggiore in via Einaudi due giorni dopo il delitto
Duplice omicidio dei carabinieri sta se e Delrio del venti aprile mille novecentottantotto
Dunque io dopo il mio arresto del ventisei giugno dall'ottantotto
Vengo interrogato dal giudice che io gli dico chiaramente che lui ha mandato in carcere l'innocente lasciato fuori i veri colpevoli
Mi ci vorranno poi sei mesi perché mi si dia lettura
Perché di chi sia il teste d'accusa e che mi mi si è messa a confronto questo teste d'accusa
Al che vengo a sapere che questo teste
Aveva dichiarato
Che dieci quindici giorni prima dell'omicidio dei carabinieri di Castel Maggiore
Mio coimputato Giuseppe Giuffrida e gli avrebbe proposto a lui ti effettuare una rapina alla Coop di Castel Maggiore appunto
Ma che lui avrebbe detto di no non gli interessava siccome poi avrebbe visto questo mio
Compagno di semilibertà parlare con me avrebbe dedotto che forse me la proposta messi come può eravamo in cella insieme avrebbe avuto di questi dubbi
Ex dice ancora che siccome dopo l'omicidio
Mi aveva sentito dire
Che se conto me potevano essere stati Kinder delle coop ad ammazzare i carabinieri lui aveva dedotto che i carabinieri saremmo stati io
E questo
Mio compagno di semilibertà assieme abbassano dal bui
Sta di fatto però lui dice che queste cose le ha riferite due giorni dopo ad un brigadiere di una stazione periferica
Questo brigadiere confermerà però otto mesi dopo
Che la cosa l'ha riferita anche superiori i superiori dicono però che non hanno dato in importanza la cosa perché seguivano la pista della droga
C'è però da dire una cosa che la pista della droga creata da questo brigadiere ma causa fu creata in realtà
Dieci giorni dopo e addirittura
Quarantacinque giorni dopo quando andò a mettere i bossoli da dalla seconda persone
Quindi due giorni dopo l'omicidio dei carabinieri Castel Maggiore non c'era nessuna pista della droga
E addirittura l'ipotesi che tutti i giornali facevano era quello che appunto i carabinieri poté essere essere stati sorpresi da un commando che voleva saltare il furgone della vicina Coppi
Quindi ma
Comunque i carabinieri se avessero ricevuto questa notizia questa confidenza da questo pregiudicato avrebbero avuto il dovere così come previsto dal l'articolo due del codice di procedura penale di informare immediatamente il magistrato cosa che non è stato fatto
Ma non solo ma non risulta nemmeno un appunto così interno presso la stazione dove questo fatto sarebbe stato riferito ma mettendo anche che questo fosse stato vero
Quando due mesi dopo questo brigadiere che aveva depistato l'indagine creando la falsa pista della droga fu scoperto e smascherato e quindi si capì che quella pista era falsa
E questa notizia doveva essere almeno in a quel momento riportata al magistrato ma non è stato fatto in realtà questo teste viene portato per la per la prima volta
Davanti al magistrato otto mesi dopo i fatti
E c'è questo carabiniere che conferma che in realtà la notizia è stata fornita due bis due giorni dopo i fatti ma che però viene riferita al magistrato soltanto otto mesi dopo i fatti
C'è quindi
Chiaramente poco credibile questa versione ma c'è di più
Perché al confronto io sapendo con merenda conoscenza di quella che l'accusa nei miei confronti
Posso addirittura smentire totalmente questo teste perché
Perché io
Dieci o quindici giorni come diceva Luigi
Prima dell'uccisione di due carabinieri non mi trovavo in semilibertà non c'ero proprio quindi Lou non può avermi visto lei davanti all'ingresso della Dozza mentre ci apprestavamo a ad entrare in semilibertà perché in semilibertà realtà c'era arrivato il giorno prima del duplice omicidio
Quindi completamente falso sia quello che dice che tutta la sua versione sia quello che dice il carabiniere che conferma a sua volta di aver ricevuto questa competenza due giorni dopo l'omicidio
Comunque ve lo potete immaginare un teste un pregiudicato che riferisce
Di sapere riferisce nome e cognome di chi avrebbe Mazza di carabiniere che questi non fanno nemmeno il benché minimo accertamento
Perché dicono che seguono un'altra pista cioè la pista della droga piste che in realtà non esiste
Quindi
Il giudice non accerta minimamente non fa il minimo accertamento prima di arrestarmi mi arresta
E mi ci vogliono ben sei mesi prima di arrivare a questo confronto
Ma non è tutto perché poi vengo a sapere che a questo teste per aver fatto questa delazione nei miei confronti e nel confronto dei miei coimputati
Nell'aprile del mille e novecento ottantanove cioè a un anno dei fatti gli è stata concessa una liberazione condizionale perché anche lui si trova in semilibertà
Liberazione condizionale concessa per intervento del Pubblico ministero Giovanni spinoso presso il presidente della sezione di sorveglianza
Tutto Claudio Gentile
Ma condizionale dicendo che non poteva essere concessa in per nessun motivo perché quando questo pregiudicato fu arrestato
Per un'estorsione a seguito di un attentato dinamitardo perché lui ha fatto di confronto di confronto e di un orefice di San Giorgio di Piano per poi ricattarlo
Questo pregiudicato era stato arrestato mentre ritirare il denaro ed era stato condannato per questo estorsione a quattro anni e mezzo ma mentre mi ha commesso questo delitto al la fine del mille novecentottantacinque
Lui si trovava già fuori in condizionale una condizionale concessa nel marzo dello stesso anno del mille novecentottantacinque la condizionale di due anni concesso dalla corte d'appello di Bologna quindi l'UE ha commesso l'estorsione mentre era già sua in condizionale quindi una volta condannato con sentenza definitiva per queste estorsione doveva essergli revocato
Revocata la precedente condizionale e invece non solo non gli è stata revocata ma gliene è stato concesso un'altra che non poteva essere concesse questo qui per premiarlo della falsa dell'azione Cappato contro di me e contro i miei coimputati
Comunque
Dopo numerose altre
Accertamenti che il giudice fa è che accertano tutta la veridicità di quello che avevo detto
Alla fine dopo sedici mesi e mezzo di carcere innocente sono stato rimesso in libertà provvisoria sia io che tutti i miei coimputati per la quale però istruttorie non è ancora chiusa
E quindi
Non sappiamo ancora
Se saremo prosciolti in istruttoria o rinviate giudice
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