La nota antiproibizionista

Il nella rete pubblica ha pubblicato una lettera con cui è un gruppo di detenuti del carcere romano di Rebibbia si rivolge a chi manifesta il pubblico con palesi ipocrisia la propria vergogna per le condizioni di legalità delle nostre prigioni
Ma poi pur avendo l'Autorità necessarie per intervenire non compie il benché minimo gesto per rendere il sistema penitenziario meno drammatico
Una lettera indirizzata anche scrivere tenuti a tutti coloro che manifestano apertamente la loro avversione contro qualsiasi provvedimento di clemenza
A tutti costoro i detenuti di Rebibbia chiedono di astenersi dal fare qualcosa
Siamo stanchi scrivono di assistere ogni anno a certi formali dettati dalla ragion politica privi di qualsiasi significato di vera solidarietà e quindi di qualsiasi efficacia morale e materiale
Ogni anno assistiamo a queste tre ed è il CIPE a queste passeggiate di circostanza risparmiateci la vostra ipocrisia
Per alleggerire il penso note che grava sulle prigioni non occorrono nuove leggi scrivono occorrerebbe più semplicemente la droga
Per gli alcune esistenti parliamo della fine della Bossi-Fini nella Fini-Giovanardi delle norme che limitano l'accesso i benefici penitenziari e della Cirielli
In effetti i dati sull'applicazione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe contenuti nel quarto libro bianco presentato martedì scorso dallo loro pienamente ragione
Quattro detenuti su dieci sono in carcere a causa della legge anti droga un detenuto su tre tossicodipendente diminuiscono le misure alternative crollano le richieste di programmi terapeutici dal mille novecentonovanta
L'anno della stretta repressiva e punitiva introdotta con la legge che volino Vassalli quasi novecento mila persone sono state colpite dalle sanzioni amministrative
Inoltre aumentano gli ingressi in carcere per droga in rapporto al totale degli ingressi al trentuno dicembre dell'anno scorso ha raddoppiato il numero delle persone detenute a causa per la violazione dell'articolo settantatré cioè quello che riguarda la detenzione di droga rispetto al trentuno dicembre del due mila sei l'anno in cui è entrato in vigore la Fini-Giovanardi
Alla fine del due mila dodici
Quelli ristretti per violazione dell'articolo settantatré erano pari a oltre il trentotto per cento
Dei settantacinque mila settecento detenuti per violazione dell'articolo settantaquattro cioè quello che riguarda l'associazione finalizzata al traffico di droga e detenuti
E non solo settecentosessantuno sul totale degli ingressi in carcere quell'iter violazione verso l'articolo settantatré sono pari a oltre il trentadue per cento rispetto al ventotto per cento nel due mila sei
E ancora nel due mila dodici fu sessantatré mila ingressi totali in carcere i tossicodipendenti sono stati il trenta per cento nel due mila erano il ventisette
Al trentuno dicembre dell'anno scorso i detenuti tossicodipendenti erano quasi il ventiquattro per cento nel due mila sei che era poco meno del ventuno virgola cinque ma sul dato del due mila dodici mancano cinque istituti tra cui il proprio Rebibbia
Dopo la flessione del due mila nove due mila dieci continuano ad aumentare anche le segnalazioni al prefetto per il semplice consumo personale ormai siamo a trentacinque mila ottocento e quasi settantanove c'è per cento del cannabinoidi
E che la repressione punti soprattutto alla cannabis lo conferma anche il dato delle denunce con una percentuale di del quarantadue virgola cinque per cento sul totale
E sono abbandonante il due mila e dodici le persone segnalate i prefetti per le funzioni amministrative come diciamo sono state quasi novecento mila
E grazie alla fine la legge Fini-Giovanardi sono più che raddoppiate le sanzioni irrogate
Dalle sette mila due in duecentotrenta del due mila sei siamo passati a alle oltre sedici mila e duecento come definire questa se non come una vera e propria persecuzione di massa
Dei consumatori
E parallelamente crollano le richieste di programmi terapeutici e diminuisce anche il ricorso alle misure alternative è evidente il sistema repressivo messi in atto con la legge Fini-Giovanardi punta al passo
La gran parte delle persone che entrano in carcere a causa della legge anti droga sono infatti i consumatori o piccoli spacciatori
La repressione è concentrata sulla cannabis la ricaduta carceraria della legge è la principale causa del sovraffollamento
Nei nostri istituti
All'aumento della carcerazione delle sanzioni amministrative come abbiamo detto corrisponde un crollo dei programmi terapeutici ed oltre ci sono ricerche che indicano che oltre un terzo dei detenuti sono in carcere per reati di droga minori insomma
è urgente una modifica della legge Fini-Giovanardi sulla droga ma anche come chiedono i detenuti
In replica nella lettera pubblicata dal Venerdì di Repubblica della legge Bossi-Fini sull'emigrazione delle norme che limitano l'accesso ai benefici penitenziari e le norme sulla recettiva
Per fare questo ci sono i referendum radicali e sostenuti anche da altre forze politiche sociali e le tre leggi di iniziativa popolare promosse da un ampio cappello di associazioni
Il Veneto e ratifica Cancellieri con il decreto carceri ha cominciato a muoversi nella giusta direzione oltre che a parlare di amnistia come strada maestra per la riforma della giustizia
Se poi tutto questo al Gruppo Espresso Repubblica al vicedirettore del fatto Quotidiano appare come un regalo a Berlusconi ieri Antonio Di Pietro Ignazio la Russa
Tuona o che l'Italia che riempirà di delinquenti per francamente scusate ma chi se ne frega ce li mandano in onda alle tredici com'è noto interrati per riferito al saluto da Roberto Spagnoli