Renato Ruggiero, l'Europa, il mercato, la globalizzazione, la politica estera italiana, le sue dimissioni nel 2001 dal governo Berlusconi

Con le registrazioni che lei ascolterete tra qualche istante che stavolta ricorderemo
Renato Ruggiero europeista diplomatico più volte ministro del commercio
E degli esteri nel due mila uno durante la secondo quel no Berlusconi incarico che lascio poco dopo
Sei mesi per i dissensi e gli scontri e in particolare con i leghisti sul linea generale della situazione in questa circostanza Doria ascolterete
Dunque innanzitutto quando il ventinove agosto novantasette interveniva ad un dibattito svoltosi
Nell'ambito del Meeting di Rimini sul povertà sviluppo uomo nel mercato evento al quale partecipava in qualità di direttore generale della WTO organizzazione mondiale per il commercio insieme
Ad Emma Bonino in quel momento commissaria europea al terminali ascolterete
Invece l'intervento che va da pronunciare dal primo dicembre due mila otto a Milano durante un dibattito svoltosi all'università alla Bocconi se gli ultimi trent'anni di politica estera italiana e lo sentirete rievocare tra l'altro
Le motivazioni che lo spinsero andare dal due mila e uno a rinunciare all'incarico di ministro degli esteri
Ventinove agosto novantasette
Ma
Il mercato che cosa
Il mercato e una relazione oggettiva
Tra la domanda di beni e di servizi e l'offerta di beni di servizi
Il mercato in se stesso non può interessarsi all'uomo deve essere l'uomo che si deve interessare dell'
Atto che deve costruire le regole migliori possibili perché il mercato produca risorse e risorse queste risorse vengano distribuite nel migliore dei modi
Quindi non possiamo noi appellarci alle forze del mercato quando qualcosa non funziona dobbiamo dire che siamo voi uomini che non abbiamo saputo creare le regole necessarie perché queste forze operino nel senso migliore
Questa era la prima osservazione che volevo farvi la seconda e che esistono molte tipologie di economia di mercato
Voi con certamente c'è una tipologia di carattere europeo che certe volte si identifica con l'economia sociale di mercato
Dello sviluppo renano
Cioè lei c'è lo sviluppo diciamo anglosassone più fondato sulla ricchezza finanziaria
Cioè lo sviluppo asiatico che fondata su un insieme di altri valori quindi il mercato di per sé stesso non identifica un modello ve ne sono moltissimi di modelli e di sotto modelli
Ed infine per arrivare poi al mio tema
E vi sono diverse prospettive per giudicare il mercato il mercato lo si può giudicare dal punto di vista dell'economia nazionale dal punto di vista dell'economia europea
O dal punto di vista del mondo e queste differenze di prospettiva
Comportano delle visioni totalmente diverse vi cito un solo dato quello delle disuguaglianze se noi parliamo delle disuguaglianze dal punto di vista per esempio europeo
Vi è una soglia di povertà che decisa statisticamente che si colloca a quattordici dollari e mezzo al giorno
Beh se voi applicate questa soglia di povertà diciamo al resto del mondo e voi avete che quasi tutto il resto del mondo vive sotto la soglia di
Verticale quindi le le considerazioni che si possono fare con una prospettiva sono diverse da quelle di l'economia mondiale
E che cosa succede nella
Economia mondiale
Io vorrei fare un passo indietro nella storia perché ci sono qui molti giovani e il passo indietro nella storia e per ricordarvi
Che alla fine della Seconda guerra mondiale
Quando si è trattato di costruire il modo un modello diciamo di sviluppo dell'economia mondiale che si applica oggi
E beh non vi era altra scelta e altra possibilità che quello di basare questo modello sull'economia di mercato per una ragione molto semplice
Che noi uscivamo da una immensa tragedia
Una immensa tragedia e che questa tragedia
Era stata in gran parte in gran parte alimentata dal nazionalismo economico che aveva prodotto il fascismo il nazismo e
Dalla economia marxista che applicata nella Russia aveva prodotto la dittatura staliniani
E quindi l'unico modo l'unico modello che poteva ricostruire il mondo su basi di libertà e di democrazia era come ancora oggi l'economia di mercato quindi attenzione
Perché il mercato non è certo un modello ideale l'economia di mercato mai certamente il modello meno imperfetto
E le altre esperienze hanno finora portato alle grandi tragedie e alla perdita della libertà
Come ha funzionato e come funzionerà
Su scala mondiale
Diciamo l'economia di mercato
Sarebbe una un'inaccettabile errore se noi non partissimo dalla povertà e dalle disuguaglianze che ancora esistono sarebbe un inaccettabile errore
Non ricordare quanto ancora il mondo in cui viviamo a aspetti che noi non possiamo assolutamente
Minimizzare ho dimenticato
è inaccettabile che ancora un miliardo e trecento milioni di uomini
Vivono con un reddito pro capite inferiore a un dollaro al giorno o che il cinquanta per cento della popolazione del mondo
Viva con un reddito complessivo inferiore al cinque per cento della ricchezza del mondo
è inaccettabile che ottocentoquaranta milioni di adulti siano ancora analfabeti
O che un terzo delle persone nei Paesi più poveri viva meno di quarant'anni oppure nel caso del commercio
Che i Paesi più poveri che producono che hanno il dieci per cento della popolazione mondiale partecipano alla al commercio mondiale con una quota dello zero virgola tre
Allora tutto questo bisogna dirlo e bisogna dirlo con una grande forza
Però attenzione
Sarebbe ugualmente inaccettabile Sennori non citassimo i progressi che abbiamo realizzato in questi cinquant'anni
Le cifre che vi ho detto sono le cifre di un rapporto ufficiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo umano pubblicato questa
In questo stesso rapporto si ricorda e cito poche persone si rendono conto dei grandi progressi realizzati nel ridurre la povertà
Negli ultimi cinquant'anni la povertà è stata ridotta più che nei precedenti cinquecento anni
Ed è stata ridotta sotto certo aspetti
In quasi ogni Paese del mondo alla fine del ventesimo secolo trarre quattro miliardi di persone avranno realizzato miglioramenti sostanziali nel loro livello di vita
E circa quattro cinque miliardi avranno accesso a un'educazione di base e di assistenza medica
Questo è il rapporto delle Nazioni Unite che un documento molto severo normalmente giustamente molto severo
E io ve lo dico perché sarebbe un errore colossale minimizzare le disuguaglianze
Ma ugualmente colossale minimizzare quello che il mondo sta facendo e quello che molti stanno facendo perché questi problemi abbiano una una migliore collocazione
E vi voglio dire altre cose che saranno interessante anche per il bar dibattito che verrà
I Paesi in via di sviluppo certo non tutti ma oggi anche alcuni Paesi dell'Africa anche alcuni Paesi dell'Africa
Cresceranno nei prossimi anni già crescono e cresceranno nei prossimi anni con un ritmo circa reti volte superiore a quello dei Paesi industrializzati
Negli ultimi dieci quindici anni
Dieci Paesi in via di sviluppo con una popolazione globale di un miliardo e mezzo di uomini di un miliardo e mezzo di uomini hanno raddoppiato il loro reddito pro capite
Una un fenomeno di questa dimensione era un fenomeno che non si era mai verificato
è vero all'interno di questi dieci paesi la distribuzione sarà insufficiente sarà sbagliata ma sta di fatto che un miliardo e mezzo di uomini hanno raddoppiato il loro tenore di vita
Due terzi della crescita mondiale nei prossimi anni avverrà nei Paesi in via di sviluppo e non solo
In Asia nel sud est asiatico ma anche in America latina e anche in molti Paesi dell'Africa all'Africa sta i uscendo dal tunnel buio
Dove è ha vissuto per molto tempo certa vi sono ancora tragedie immense e inaccettabili
Vi sono guerre spaventose ma non riguarda più tutto il continente africano gran parte del continente africano sta uscendo
Da questa
Da questa dimensione
è un dato che riguarda
I paesi industrializzati
Non è vero
Che la crescita dei Paesi in via di sviluppo sia contraria agli interessi dei Paesi industrializzati che noi perdiamo posti di lavoro a causa di questi Paesi o che il nostro reddito diminuisce a casa a causa di questi Paesi e per quanto riguarda l'Italia non è assolutamente vero
Noi esportiamo molto di più in quel Paese di quanto importiamo
E in gran parte la nostra ricchezza dipende dallo sviluppo e dalla ricchezza di quei Paesi non abbiamo
Nessun alibi quei Paesi sono e saranno sempre di più il motore
Della nostra crescita
Allora
Cosa fare
Cosa fare perché
Non possiamo dimenticare il problema fondamentale che ancora abbiamo disuguaglianze inaccettabili
Bene io credo
Che noi dobbiamo continuare nella strada che abbiamo intrapreso sapendo una cosa
Che oggi
La maggiore resistenza non viene dai Paesi in via di sviluppo viene talvolta proprio dai Paesi industrializzati
E in questi Paesi
Che molte volte si sente il tema del protezionismo
Della del pericolo degli altri Paesi quindi dobbiamo nomi più che i Paesi in via di sviluppo renderci conto della interdipendenza crescente che noi abbiamo
Io vi vorrei dire due parole sulla Organizzazione mondiale del commercio proprio due parole
Questa era un'organizzazione che prima si chiamava il Gatto era un accordo
Nato subito dopo la fine della seconda guerra mondiale con ventitré Paesi membri erano quasi tutti i Paesi industrializzati Paesi ricchi lo chiamavano il club dei ricchi
Oggi questa organizzazione a centotrentuno Paesi
Centotrentuno Paesi significa che l'ottanta per cento dei paesi della mia organizzazione sono Paesi in via di sviluppo o sono Paesi o sono economie in transizione
è l'unica organizzazione mondiale che abbia in questo momento trenta Paesi candidati che vogliono assolutamente entrare tutti i Paesi in via di sviluppo o paesi euro economie in transizione Cina Russia Arabia Saudita a Ucraina eccetera tutti i Paesi
Questo significa che credono nel modello e perché credono in questo modello che è un modello basato sull'economia di mercato
Perché noi non facciamo soltanto la liberalizzazione noi scriviamo le regole
Con cui i processi commerciali debbono essere attuati e abbiamo ed è questo un fatto rivoluzionario un sistema per la soluzione delle controversie che è vincolante
E il primo caso che è stato giudicato che è stato un caso contrario agli Stati Uniti d'America su delle norme di di di ecologiche
Gli Stati Uniti d'America hanno modificato la loro legislazione
Per tenere conto di quello che era stato il parete dell'Organizzazione mondiale del commercio e voi leggete
Che adesso quasi tutti i grandi dissidi commerciali non vengono più regolato e sono molto contento al ministro degli esteri della Repubblica di San Marino per quello che ha detto non vengono più regolati sulla base di rapporti di forza
Vengono regolate sulla base delle regole che consensualmente consensualmente piccoli e grandi poveri e ricchi tutti debbano dire di sì
E ci riusciamo io vi dirà una cosa il mondo
Visto dal di dentro
è molto meglio del mondo visto dal di fuori altrimenti voi non potreste immaginare come sia possibile che centotrenta Paesi si sono messi d'accordo su ventisette mila pagine di regole
Questo è possibile soltanto perché nel mondo le forze che costruiscono sono ancora maggiori come io vi ho detto dalle forze che circolano di distruggere
E ci occupiamo dei Paesi più poveri
Adesso a fine ottobre avremo la mia organizzazione organizzerà una Conferenza mondiale per i Paesi più poveri che avrà a delle forme direi del tutto nuove per affrontare questi problemi sono certo che ne potremo parlare durante il dibattito
Per concludere
Il futuro è già cominciato
E nel futuro oggi per la prima volta nella storia dell'uomo io ho visto la questa bellissima mostra di Dostoevskij
Ebbene io vi dico che oggi nella storia del mondo forse per la prima volta
Abbiamo
Un enorme numero i mezzi a nostra disposizione
Per battere questi grandi più la Gelli che ancora
Devastano l'economia del mondo la povertà la miseria l'ignoranza alla salute
Voi non vi rendete conto
Di che cosa sia il progresso tecnologico che noi stiamo vivendo
Voi non sapete probabilmente che fra un anno sarà possibile creare il telefono a livello mondiale che avrà questa caratteristica che potrà essere utilizzato da qualunque comunità anche la più lontana del mondo
Un telefono in ogni villaggio era un obiettivo che io ho lanciato a Singapore alcuni mesi fa e che può significare la differenza tra la vita e la morte
Di tanta gente
Può significare la differenza tra la salute e la malattia
Può cambiare tante cose come quello che stiamo facendo per dare uno uguale accesso a tutti i popoli della terra per l'informazione e la conoscenza
Di informazione e la conoscenza che saranno dei grandi materie prime del ventunesimo secolo
E che non avranno anno avranno questa caratteristica di non essere limitata come il limitato il capitale la terra gli altri strumenti di produzione
Noi cerchiamo di dare un accesso a tutti
Ci riusciremo non ci riusciremo dipenderà dall'uomo non dal mercato
E noi dobbiamo batterci perché questo sia possibile perché si possono cambiare le condizioni degli esseri umani cioè per la prima volta io vi dico
Noi stiamo creando noi organizzazione noi uomini non a società umana sta creando in di gli strumenti
Per potere fare dell'uomo il centro dell'economia e non l'oggetto dell'economia vi ringrazio
La parola Emma Bonino
Grazia mille
Proprio perché sono
D'accordo su due posizioni iniziali di Renato Ruggiero probabilmente
Posso spendere questi pochi minuti per
Fare un passo in avanti
Sono d'accordo con lui da liberale come sono
Che l'economia di mercato mi sembra in tutte le sue
Evidenti imperfezioni d'altra parte non può disporre e nel mondo di prospetto è poca cosa
Mi sembra il sistema economico più adeguato
O meno imperfetto di tutti quelli che abbiamo visto nella storia
Per consentire o nel quale
è possibile
Il protagonismo appunto della persona umana voi mi
Consentirete di non usare la parola un uomo non per nessun vetero sessismo ma semplicemente per sentirmi anch'io coinvolta e quindi lo chiamerò persona umana giusto per non
Sentirci per sentirmi anche un po'coinvolta insomma
Mi sembra il sistema più adeguato quello che più può consentire
Lo sviluppo della persona umana che è evidentemente personaggio economico
Ma che è molto di più di questo perché ognuno di noi grazie a Dio è molto di più del suo conto in banca
Il suo conto in banca è un elemento niente affatto marginale
Vorrei subito chiarire
Niente affatto marginale ma per fortuna ognuno di noi a pass
Toni emozioni valori ideali desideri
Per nostra fortuna che vanno anche al di là del suo conto in banca
Questo vuol dire che
Il mercato essendo nord uno strumento neutro come Renato diceva
Da solo si può risolvere tutti questi o darci indicazioni per risolvere
Può affrontare tutte queste nostre parti di noi che sono al di là dell'uomo economico io credo di no
E giustamente credo il problema non è se il mercato si occupa della persona umana il problema è se noi tutti ci vorremmo occupare del mercato
E cioè occupare di porre le regole i limiti non il protezionismo perché hai ragione Renato qui quando si parla adesso poi noi già abbiamo tutti un effetto moda nel nostro Paese poi
Improvvisamente tutti parlano di globalizzazione dell'industria della tv del turismo della gastronomia dei
E del mercato
Anche quelli che ha di mercato francamente ci capiscono molto poco
E in particolare quelli che magari nella loro storia tutto hanno fatto per combattere una logica di mercato che improvvisamente si sono riconvertiti e ben vengano per carità salvo il fatto che poi
Nel nostro Paese francamente di mercato tiene proprio pochino
E tu e ne sa qualcosa Renato certamente quando era Ministro ancora del commercio estero poveretto ci provò con mille mille difficoltà
E ne sa qualcosa certamente
Che ne so Giuliano Amato che credo che ogni giorno stia lì a lottare per aprire alcune fette di libertà economica
Ma tant'è stiamo diventato un Paese in cui sono i fautori del mercato i più forsennati proprio quelli che magari operano poi ogni giorno per
Sto mercato aprirlo molto poco perché appunto
Se c'è una cosa che la regola e che il mercato di cui il mercato se fosse mai attuato fa piazza pulita e sono le rendite di posizione
E quello molto spaventa non è che spaventa la gente virgolette normale spaventa alcuni signori depositari di rendita di posizione
Che si definiscono per carità fautori delle regole di mercato purché non si applichino a loro stessi alla loro impresa alla loro industria possibilmente para pubblica
Sì chiediamo uno strano Paese
Sicché vediamo in uno strano Paese dove la piccola e media impresa
Nel nostro Paese e certo non gode di situazioni di mercato chiunque abbia una piccola e media impresa esser rischi andare
A chiedere dei soldi in banca deve essere plurimi rionali o se no non li fa credito nessuno
In particolare se sgradite impresa para pubbliche è piena di debiti non c'è neanche il problema di chiederlo questi prestiti perché di lì danno a forza e per obbligazioni
Che è
Dico questo perché forse è bene che
Voglio dire facciamo anche le tare di alcune superficialità e di alcuni entusiasmi e apprezzo zero accorto meno che il vero e a rischio inesistente
Tutto ciò premesso io volevo però immagino che mi abbiate invitato soprattutto nel mio ruolo più più istituzionale
Forse aggiungerò brevissimamente due cose a quanto Renato ha detto in termini più diciamo di globalizzazione dell'economia e del mercato in generale
E non solo ovviamente rispetto ad un territorio italiano e mi dico esattamente
Due problemi che io pongo
E premesso appunto che secondo me
Bisogna lavorare in questa linea di economia del mercato per
Migliorarla per esempio
Il mercato non è la legge della giungla
Il mercato è un sistema che ha del regole
Dei limiti Renato accennava alla situazione attuale di condanna americana ma non a caso esiste la clausola sociale per esempio in nei rapporti economici internazionali che appunto è stata posta come limite
Quindi
Un sistema
In cui
I Governi eccetera i poteri pubblici tanto più si ritirano dal produrre latte o altre amenità di questo tipo tanto più
Evidentemente hanno il compito di stabilire delle regole
Su cui appunto si gioca in modo che siano chiare a tutti
Allora
La partecipazione della persona umana in queste regole che sono stabilite poi dai Governi consensualmente che sono i nostri rappresentanti di democrazia delegata
La mia pura repressione semplicemente questa
Io ritengo che proprio nel da liberale che proprio nelle regole di mercato
I valori fondamentali in particolare i diritti umani indivisibili sotto ogni latitudine tropicale o o in Alaska il sotto ogni regime politico
Io mi auguro diventi no parte integrante dell'economia di mercato
Fatta bene non contrappongono i diritti umani al mercato dico esattamente all'opposto
Dico che proprio le regole del mercato devono tenere presente e in parallelo il rispetto di alcuni elementi Pase di diritti umani e della persona
E questo mi sembra forse il passo in più che dobbiamo fare
Usando la clausola sociale usando l'Europa politica prima o poi ci fosse
E prima o poi tutti la volessimo pretendere creare
Un'unione e uno d'Europa politica che oltre a discutere dividere pesci inesistenti formaggi che non ci sono mucca pazza di vario tipo
Decidesse per favore che oltre che una politica commerciale ha anche una politica estera comune
Impegna di questo nome e degna e adeguata al nostro peso economico
Noi siamo una grande potenza commerciale economico
Come dice il mio amico belga che non sono sempre molto ironici molto ma presta la propria d'Escatha
Siamo una potenza economica un anno politico è un verme milita
Questo credo noi dobbiamo facciamo controbilanciare
Perché su questo
Io credo
Possiamo appunto nell'economia di mercato e nel modello del mercato come persone umane e quindi come
Persone in cui la politica i ballo non dico la partitica
La politica di valori
Essenziali e che sono intelligibili sono parte integrante di questo modello
Cioè un quello che io credo sia necessario alla soglia degli anni due mila un nuovo umanesimo
Nella politica e nel modello di mercato
Esiste un'etica del mercato
Io credo che quelle quella che dobbiamo mettere nove
Se riteniamo appunto che valga la pena
E qua chiudo semplicemente dicendo che i tempi
Proprio perché è il meno peggio e comunque il sistema
Che tanti passi deve ancora fare
Ma che meglio può tenere in conto le libertà e le responsabilità di ciascuno di noi le libertà umane libertà civili e libertà politiche la libertà economica che meglio può
Contenere
Questo tipo di di esigenza
è chiaro che anche nella accordi e nel rapporti internazionali
Evidentemente a mio avviso c'è bisogno di un umanesimo e di valori inseriti nella logica di mercato e quei valori li possiamo mettere solamente noi è possibile io credo di sì
E chiudo semplicemente con tre esempi
Abbiamo tutti bisogno del petrolio benissimo
Nessuno è così ingenuo da non pensare che la politica dei rapporti internazionali sono retti da priorità interessi economici
Certamente
Ma perché mai avendo bisogno del petrolio in funzione anti iraniana e quindi dell'Afghanistan e per cui dei talebani giusto perché non è che i talebani studiano nelle università e nascono a grappoli e trovano anche da soli
Il l'elicottero con visione notturna larga qualcuno glielo deve dare questo eliporto
Ma perché abbiamo bisogno di questo ed è vero
è possibile tollerare che il sessanta per cento della popolazione afgana in particolare le donne
è tornata al Medio Evo ha perso qualunque diritto civile umano non ha più il diritto al lavoro non ha il diritto a uscirà per strada insomma è segregata in casa un venti o sotto i veli
E cioè che questo famigerato petrolio che magari ci interessa
Passa i costi di questa cosa sono pagati dal sessanta per cento della popolazione che è tornata al Medioevo
Siamo sicuri che non è possibile coniugare le due
Siamo sicuri che non è possibile effettivamente in termini contrattuali
Per esempio mettere sul piano della bilancia anche altri valori e non solo quelli
è possibile pensare io credo di sì ma non solo è possibile io credo che è doveroso anche per la pace la stabilità benzo Terni
Noi spesso abbiamo fatto calcoli che si sono resi dimostrati il mio qui nel giro di pochi anni
Abbiamo armato Saddam Hussein faccio l'esempio è per anni perché
Essendo ANPI Gragnano non si sa perché era d'ufficio pro europeo
Ho provochi dentale finché a un certo punto giustamente ha deciso di essere pro domo sua e proprio nessuno
Perché il fascino dell'uomo forte invece che il fascicolo delle istituzioni forti noi il fascino dell'uomo forte purché tenga l'ordine a qualunque costo in particolare se i costi li pagano gli altri questo fascino non riusciamo a fare
Io credo che esattamente per questo motivo
Il fascino delle istituzioni forti dei valori forti che si coniuga mal si combinano si antagonista no e si dialetti interno con le regole di mercato e la strada il passo in più la marcia in più
Che credo dipenda da tutti noi perché automaticamente non avviene
Dipende da tutti noi chiedere e pretendere e questo è
Costi
Io credo che non solo eh possibile ma se la politica non è l'arte di gestire l'esistente ma di inventare il possibile e questo è il suo fascino alla sua porta non la partitica ma la sua porta il suo
Ha ragione d'essere io credo che questo che nell'economia in di mercato con molta forza dobbiamo chiedere imporre grazie
Regolamenti dall'agosto novantasette Emma Bonino a Rimini durante un dibattito insieme a Renato Ruggiero svoltosi nell'ambito
Meeting
Su povertà sviluppo uomo al mercato al prossimo documento come annunciato un'apertura invece dal primo dicembre due mila otto quando
Ruggiero intervenne a Milano ad un convegno dalla Bocconi sugli ultimi trent'anni di politica estera italiana e la ragione
Per cui ringrazio molto di questa iniziativa e perché io ho sempre creduto in questi anni in cui ho fatto il diplomatico italiano
Che la politica italiana la politica estera italiana era molto migliore di quella che normalmente viene rappresentata nella nostra opinione pubblica
Noi non siamo una grande potenza ma siamo certamente un Paese che ha una grande influenza io direi diciamo che non abbiamo ARPA ora ma certamente noi abbiamo uno un favore
Di persuasione di credibilità morale nel mondo che è molto importante
E quindi io credo che un dibattito che si affronta non più sulla base della dei par delle voci dei partiti politici ma invece di quelli che sono gli attori che hanno
Condotto alla politica estera del nostro Paese per determinati beni sia un fatto di grande rilievo di importa di grande importanza
Perché dovrebbe portare a una rivalutazione
Della politica estera italiana dell'Italia nel mondo che molte volte non non vi è
E molte volte non vive proprio a causa
Diciamo di come noi italiani consideriamo e giudichiamo il nostro Paese
Io
POR
Dovremmo
Più avvicinando Erminio benissimo io
Sono non sono stato Ministro degli esteri per lungo periodo di tempo però ho avuto in fondo la fortuna
Di essere stato Ministro degli esteri in un periodo estremamente movimentato e direi estremamente significativo nella storia del mondo
So benissimo che mi hanno detto gli organizzatori che la gente vorrebbe sapere il perché io mi sono dimesso da ministro degli esteri è una una cosa che desta in me una certa curiosità
Perché in realtà
Mi sono fatto portare
Da qualche amico
Tutti degli articoli stampa
Di due grandi giornali come il Corriere della Sera Repubblica in particolare sui giorni che hanno preceduto
Le mie dimissioni e diciamo fino al momento in cui dell'immissione sono avvenute e ho visto che c'è stata una tale abbondanza
Di articoli di spiegazione ed io secche e io ho imparato io stesso da da alcune ragioni sulle mie nei se non è che mi erano sfuggite quindi direi che questo ribadiamo probabilmente mi porterà ad accrescere la conoscenza
Del perché io mi sono dimesso da ministro degli affari esteri
Il problema era molto semplice cioè ci sono diciamo varie sfaccettature in queste mie dimissioni la prima direi una un fatto oggettivo quel che il Governo Berlusconi
Cercava il Berlusconi cercava un personaggio perlomeno lo disse lui stesso a Porta a Porta un personaggio che rappresentasse in un certo qual senso una figura che poteva aiutare una politica
Bene bypartisan del nostro Paese
Ed io ero un funzionario
Un funzionario che non avevo mai avuto una De Chiara
Definizione politica e quindi potevo rappresentare questo personaggio che aiutasse una politica bipartisan e credo di esserci riuscito perché
Il
Ministro D'Alema si ricorderà che in Parlamento in effetti io riusciti ad avere moltissime volte l'applauso che iniziava la sinistra e finiva da destra
Forse era un po'imbarazzante questo fatto ma certamente dimostrava che la politica bebè bipartisan io insomma è riuscito a presentarlo abbastanza bene
E il secondo elemento
Che è il Presidente Berlusconi aveva detto aveva
In modo particolare
Il diciamo rimarcato che lui voleva una politica di continuità
Sia sul fronte dell'Alleanza atlantica sia in particolare lui disse sulla politica europea e il fatto che ero stato tanti anni alla Commissione di Bruxelles insomma
Per circa diciotto anni e lo Stato nelle istituzioni europee
Era un elemento che poteva facilitare diciamo questo questa evidenza sulla volere una continuità nella politica estera
Beh il primo elemento
è stato che poi fu molto più difficile per il Presidente Berlusconi dimostrare sia che vuole essere una politica bypartisan sia che volesse rafforzare la politica europea
E quindi questo fu il primo elemento di contrasto perché chiaramente io presi le parole alla lettera
E quindi mi sforzavo di andare avanti nelle due direzioni e non sempre possibile forse non tanto per il volere dello stesso Presidente del Consiglio ma per il volere di altri ministri di altre forze politiche facevano parte del Governo
Quindi questo fu certamente l'elemento centrale
E il secondo elemento fuori il problema della politica europea
E sulla politica europea Piera chiaramente
Una diversi io appartenevo a una
Direi più conservatrice di quelli che credevano ancora
Diciamo alla stessa Europa che avevamo alle origini quindi un'Europa diciamo che era lanciata verso un'unione economica un'unione politica insomma avevamo degli ideali di politica europea
Che nel tempo si erano in un certo qual senso raffreddati
Ecco e quindi c'era questo problema ma e l'elemento direi coagulante fu il problema dell'entrata dell'Italia cioè del dell'entrata dell'euro diciamo come monete europee il primo gennaio
Quando ci fu questa entrata ci fu una reazione da parte dei alcuni esponenti politici primo piano
In particolare Tremonti particolare
Bossi lo stesso Martino eccetera è che fu una politica una un'altra serie di espressioni di manifestazioni molto diverse da quelle degli altri Paesi europei
Diciamo e molto diverse con quello che doveva essere e voleva essere il tono di una grande vittoria della costruzione europea
E ci furono delle mie dichiarazioni in cui dissi che ero molto triste
Di vedere tutto questo che non mi sembrava che questo corrispondesse diciamo alle linee del Governo il Governo aveva preannunciato ci furono naturalmente delle risposte una polemica
Direi verrebbe di pochi giorni ma intensissima che condusse sia Berlusconi sia me a pensare che la nostra parla mia partecipazione a quel Governo era una partecipazione che non fosse
Che non fosse che non fosse di direi giustificata né da una parte né dall'altra
E direi in buona in buona amicizia in buoni in modo in modo corretto ci separammo e ci separammo e forse elemento che è l'unico elemento che mi fa capire perché
In Italia esista questa domanda ma perché lei si è dimessa e che sia io sia in effetti il Governo cercammo di evitare qualsiasi polemica
Io lo feci per natura perché in fondo io non era un uomo politico ma ero un alto funzionario dello Stato e quindi ritenevo che avendo fatto la mia missione e avendola chiarita prima
E io mi mettessi non era più necessario di fare delle dichiarazioni polemiche che avrebbero certamente danneggiato il Paese e la credibilità del Governo eccetera
Quindi fu una separazione consensuale come disse Gianni Letta che in queste cose ha sempre sempre riuscito a trovare le formule migliori
E abbiamo mantenuto credo negli anni sia da parte mia sia da parte del Presidente Berlusconi questo stesso atteggiamento di dire le ragioni le avevamo dette chiaramente prima
Basta adesso è finito in un capitolo chiuso io ho scelto la mia strada il Governo le ha scelto un'altra
E questo direi che la storia se ci saranno degli altri risvolti e a me manca nove sarò ben lieto di apprenderle ed in parallelo ma credo che veramente sia difficile di trovare
Di non trovare delle ragioni sufficienti alle mie dimissioni vi posso assicurare
E se lei rilegge di giornali di allora troverete delle regioni che per le quali mi domando in rete ma come mai non si è dimesso quindici giorni fa ma non come mai si dimette il giorno in cui mi sono rimessa
Ma
Chiudo chiudo questa parentesi che forse ha preso più tempo di quello che era necessario
In effetti l'inizio della mia attività di ministro degli affari esteri Governo Berlusconi inizio con
Le lei due-tre settimane che precedettero il vertice il G otto di di Genova
Io sul G otto di Genova non vorrei soffermarmi molto ma vorrei dire una cosa per quella che io ritengo essere la verità storica in realtà il vertice di Genova il lei è passato alla storia e continuerà a passare alla storia
Come quello della diciamo degli incidenti del della folla del dei no global eccetera
E realtà certamente fu questa può anche le l'episodio tristissimo della morte di un giovane quindi
Non vi è dubbio che la parte drammatica del del vertice fu una parte importante però vorrei dire fu anche importante quello che si fece nel backstage della del la parte che non si vedeva
E noi facemmo un vertice che per la prima volta invitò un numero
Direi molto mò notevole di Capi di Stato dei Paesi in via di sviluppo e di tutti i capi delle organizzazioni internazionali
Proprio per ribattere l'idea che il vertice non era una riunione dei ricchi signori certe
Non si può dire che quei signori che vi partecipano fossero povere
Però erano della gente e aveva molto a cuore di interessi in particolare dei Paesi meno sviluppati tanto è vero
Che del vertice si ricordano due cose
è la prima che riuscimmo
Questo punto certamente un'operazione
Della diplomazia diede della politica italiana riuscimmo a creare un fondo di un miliardo e mezzo di dollari per la lotta contro la x per la lotta contro la tubercolosi insomma queste grandi malattie
Eccetera è un fondo che tuttora vivente che vive che aveva svolto una funzione
Molto importante continua svolge una funzione molto importante l'altro il Grand la grande centralità dell'Africa e dei problemi dell'Africa
Prima di tutto attraverso la partecipazione di numerosissimi capi di stato africani e poi proprio perché nei contenuti noi cerchiamo di fare il possibile perché le discussioni fossero veramente approfondita
Non vorrei aggiungere niente altro alla al vertice volevo fare questa precisazione perché e ed è giusto dire che non era assolutamente soltanto manifestazioni di folla ma era invece anche un contenuto
E passare a quello che giustamente
Onorevole Giorgio La Malfa ha definito l'elemento centrale io ho avuto la fortuna perché in questi casi professionalmente è una fortuna
E di assistere all'undici all'undici settembre dando in diciamo dalla sedia di Ministro degli affari esteri
E l'undici settembre è stato un evento che certamente ha cambiato la storia del mondo è stato certamente un avvenimento estremamente gravi tragico
Però accanto a questa parte negativa che non possiamo e non vogliamo certamente né minimizzare le dimenticare ve n'è un'altra parte
Estremamente importante l'undici settembre fu un momento in cui la comunità internazionale reagì
Reagire in una maniera in fondo inaspettata il giorno dopo dico il giorno dopo l'undici settembre l'Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno unanimità
Voto una risoluzione in cui non solo io condannava la violenza eccetera ma
Assetato diceva che era certamente gli Stati erano autorizzati all'autodifesa
Di fronte avvenimenti di questo genere il Consiglio di Sicurezza ugualmente nello stesso giorno si riunisce e all'unanimità
Vota una risoluzione
Ma è molto differente da quella dell'Assemblea quindi con un voto contrario non solo al terrorismo dei io con parole veramente molto molto forte ma anche diciamo con le la la l'apertura
Verso gli strumenti dell'autodifesa e poi dire cioè reazione militare
E de dopo che l'Assemblea e del Consiglio di sicurezza si erano espressi con questa chiarezza
E si riunirono riunioni prima la NATO e la NATO o considerò la possibilità
Di un intervento secondo l'articolo cinque
E l'articolo cinque dell'Organizzazione Atlantica e quello che il Consiglio era che se uno Stato e attaccato gli altri Stati debbano immediatamente intervenire per dargli assistenza quindi fu votata una risoluzione
Che applicava l'articolo cinque con una clausola sospensiva che bisognava dimostrare che gli Stati Uniti dimostrassero
Che l'attacco era venuto da forze esterne e non fosse un un attacco diciamo all'interno della del del territorio degli Stati Uniti cioè organizzata diciamo da forze politica all'interno del territorio degli Stati Uniti
Cosa che gli Stati Uniti fecero e che una ventina di giorni dopo passarono la documentazione
Al atto alle
Alle principali delegazioni comprese al delegazioni di Paesi i Paesi arabi Paesi musulmani eccetera
E
Con il consenso di tutti nessuno obiettò nessuno leggo che è questa
Era una una una violazione diciamo del anche delle regole delle Nazioni Unite quindi vi fu una prima
Direi reazione quasi emotiva ma certamente di di grande apertura e di grande solidarietà verso gli Stati Uniti
Dicevamo fu questa la premessa ad una serie poi di avvenimenti certamente molto importanti uno degli avvenimenti di verità sotto questo profilo molto importante fu la creazione
Di una forza internazionale che dovesse praticamente applicare le misure di autodifesa revisore militari
E da un punto di vista diciamo numerico
E e gli americani e ottenere un grandissimo successo perché come numero i partecipanti a questa forza internazionale
Punto numero maggiore lievemente maggiore di quello che il padre bus aveva ottenuto quando il CIPE creo la la forza multinazionale nel caso diciamo del del
Del
Del quarto e scusate decorata ma alla mia età si dimenticano di nomine questo è il problema dunque
Quindi quindi fu un avvenimento anche questo è un avvento molto importante ma anche in questo caso si incomincia a vedere
Che poi forse questa solidarietà non era così facile
Da realizzare gli stessi americani incominciarono dire però noi vogliamo avere il controllo di queste operazioni
Quindi a cercare di minimizzare in effetti un movimento che fosse troppo volontaristico e al di fuori di certe istituzione
Molto importante e furono le reazioni dire degli Stati
Per esempio io lo ricordo come uno degli avvenimenti
Più significativi il discorso di Putin avrai stabiliti in tedesco e invece inizio parlando Russo e poi dopo le prime due frasi in tedesco fece un discorso molto forte
E direi molto accattivante ebbe a dei fortissimi applausi insomma era un mondo diverso da quello che noi abbiamo normalmente conosciuto
Ed era un mondo che prometteva delle cose possibili indette retoriche hanno mi sembravano impossibili
I vorrei dirvi di due casi che mi sembrano
E che forse il tre più significativi il caso
Del dell'Iran
Subito dopo l'undici settembre e era chiaro che
Era importante cercare di ottenere che quella unanimità delle Nazioni Unite fosse uno una vera unanimità politica
E quindi principali ministri occidentali ma non solo occidentali
Ci siamo recati uno alla volta ATER Anna per sentire come vedevano il problema e cosa potevano fare per veramente dare una consistenza diciamo alla loro partecipazione alla lotta contro il terrorismo
E io fui uno dei ministri degli esteri il primo fu ostro che il Ministro degli esteri inglese
Poi fu la troika
Della comma Comunità europea cioè il ministro che rappresentava il Paese in carica della Presidenza appoggiato dagli altri due Ministri degli esteri quello che precedeva e quello
Per il ministro successivo io fui il terzo ministro poiché pace sciando finisce il ministro tedesco insomma ci fu una serie enorme
Io ricordo che cosa furono le conversazioni in particolare con Khatami
E e fu l'anno delle
Delle
Discussione estremamente significative
E in cui da parte iraniana si diceva noi siamo contro il terrorismo internazionale siamo stati alle vittime abbiamo sofferto anche noi quindi noi vogliamo fare delle cose concrete non è certamente
Non permetteremo alle forze di Al Qaeda
Di utilizzare il confine con con
L'Iran però non permetteremo neanche dei bombardamenti militari americani diciamo nel che utilizzano come basi o il sorvolo diciamo del territorio iraniano John quindi questo però poi un certo momento
Mi disse
Lei mi dirà ma come volete che noi crediamo a queste manifestazioni di solidarietà con gli Stati Uniti quando non abbiamo relazioni diplomatico gli Stati Uniti
Menis guardi che le risponda in una maniera molto semplice è vero noi non abbiamo relazioni pragmatico e gli Stati ma abbiamo delle forti relazioni umane
Ecco c'è c'era c'era un mondo molto diverso
C'era un mondo che si esprimeva in termini diversi la Cina
Non partecipo alla forza internazionale però certamente le le dichiarazioni della Cina contro il terrorismo e di appoggio e di solidarietà al popolo americano furono anche
Le delle dichiarazioni estremamente forti
Ed è estremamente importante
Questo per dirvi avevamo un po'l'impressione
Che si potesse andare avanti tutti insieme per la lotta contro il terrorismo ecco naturalmente il territorio perché in quel momento sembrava il più importante ero l'Afghanistan
L'Afghanistan la preparazione diciamo dell'intervento militare
Vorrei un momentino parlare della situazione in Italia B
L'intervento in Afghanistan
Ebbene il consenso delle forze politiche italiane debbo dire che fu uno di quelli episodi quegli avvenimenti difficili per un Parlamento come quello italiano per le forze politiche dall'alto ma fu uno dei momenti di unità
Delle forze politiche e lo ricordo perché feci uno degli interventi che diciamo il Governo Berlusconi fece in Parlamento
E
Mi ricordo l'applauso che fu fatto naturalmente alla politica alle alla decisione politica
Di di questo intervento e come uno dei segni veramente vivo un paese che si mobilita va tutto insieme
E cioè naturalmente la nostra presentazione
Della partecipazione militare era una presentazione diversa da quella di molti altri noi insistevamo nel dire la partecipazione militare non è che una componente
Di quello che invece è lo sforzo maggiore che bisogna fare che uno sforzo di solidarietà una sforzo quindi anche di aiuti umanitari che radio
Che noi dobbiamo portare portare gli in Afghanistan ma insomma fu un episodio molto piacevole e poi la Russia
E beh sulla Russia certamente noi fummo siamo stati un poco direi il cavallo che guidava guidava tutto tutto il carro diciamo eccetera perché e
Avevamo contatti continui
Perché in fondo i russi
Cercavano da noi di avere una solidarietà a quello che loro ritenevano uno sforzo di cambiamento e di votare lento della loro società che andava verso quelli che sono i desideri e le richieste dell'Occidente
E certamente
Discorsi che fece il Presidente Berlusconi negli incontri ripetuti qui ebbe sia con Putin sia con il Presidente Bush per cercare di organizzare
Diciamo un rapporto molto più consistente è chiaro della Russia nella NATO la Russia nella NATO vi partecipava sotto la forma di un Consiglio che era di diciannove membri cioè i membri della NATO più
La Russia e invece si voleva un consiglio che fosse
Nato Russia cioè in cui la Russia aveva praticamente gli stessi diritti e doveri degli altri diciannove membri in questo contesto e per determinate materie
E il momento direi culminante di questa strategia fu l'incontro di Pratica di Mare dove certamente la la posizione dell'Italia fu una posizione estremamente importante ed estremamente significativa
E accanto a questo noi facemmo tutta una serie diciamo di iniziative che erano per esempio creammo io andai a Mosca e creai
Con i russi lo stesso meccanismo che noi avevamo e che abbiamo tuttora con molti Paesi europei cioè delle riunioni
Di annuali riunioni semestrali
In cui praticamente il capo del Governo si presenta accompagnato non solo dal Ministro dell'essere degli esteri dell'economia ma da tutti i ministri che possono essere interessati diciamo a aumentare la cooperazione
Tra i due Paesi
Ed è una una istituzione che ancora
Esiste ancora vive del rapporto tra
Tra
La la la la Russia elitaria
Anche oggi nelle riunioni internazionali il nostro Paese
è un Paese direi che è all'avanguardia nel
Promuovere una politica di apertura nei confronti della Russia cioè non è che noi
Approviamo e accettiamo tutto quello che succede nella Russia nelle manifestazioni interne dello sviluppo interno però siamo consapevoli
Che una vera sicurezza europea e una sicurezza che include la Russia
E non una sicurezza che è fatta contro Brancher questo sarebbe un errore colossale che non aiuterebbe la la la sicurezza europea ma certamente la indebolirebbe
Volevo ricordarvi
Un alcune parole che sono state scritte molto recentemente da Kissinger mi sembra assurdo un miglior Times
Che sono a mio parere significative significative perché naturalmente Kissinger non è l'uomo ideologicamente più favorevole
Alla alla rapporto con la Russia o
Alla comprensione della Russia invece si vede come
Come look l'uomo percepisce chiaramente quali sono i vantaggi e lui dice
Siamo testimoni di uno dei più promettenti periodi della storia della Russia
La sua esposizione alle moderne società aperte
Crea un legame più prolungato intenso che in qualsiasi precedente periodo della storia russa
E questo è il punto poi fondamentale noi possiamo influenzare questo processo con la pazienza e la comprensione storica più che con un distacco offensivo e pubbliche esortazione
Certamente
Quando le guardiamo la cooperazione in alcuni settori importantissimi come il settore dei missili vediamo che certamente siamo molto lontani a questa politica di comprensione da ambedue le parti
Ed è da sperare che l'arrivo di Obama
Possa certamente facilitare una evoluzione che deve essere fatta anche dalla Russia cioè la Russia ha delle grandi responsabilità ma certamente che deve trovare nuovi in una posizione più aperta di quella che attualmente
Un ultimo punto e poi arrivo alla conclusione non ho guardato l'orologio quindi non vorrei che sono già arrivato molto fuori tempo
Beh l'ultimo punto è questo tra le cose positive diciamo dell'undici settembre
Destato anche l'influenza che l'undici settembre ha avuto sulla costruzione europea
Perché in realtà prima di tutto nel richiedere alla costruzione europea
Di fare tutta una serie di provvedimenti contro il terrorismo contro l'utilizzazione degli strumenti finanziari per il finanziamento delle attività terroristiche quindi creando tutto una rete anche giuridica importante
Per la creazione di una costruzione diciamo europea
Beh quello che
è stato certamente alle per il merito più importante e interessante è stato
Il Consiglio europeo di Latiano il Consiglio europeo di Lacan nel quale si lancio la la la alla l'idea
Di un tre
Stato per una costituente europea
Volevo dire due parole su questo punto
A mio parere la situazione nella quale noi siamo è una situazione insostenibile e inaccettabile
Beh vi sono stati vi è stato un trattato che è stato firmato da tutti i Capi di Stato o di governo
Questo trattato poi
Non è stato ratificato sappiamo per il voto negativo della Francia e dell'Olanda
La presidenza tedesca è riuscita a riprodurre un nuovo testo che non si discosta fatto molto
Da quello che era il testo precedente e ancora una volta questo testo è stato approvato da tutti sottoscritto da tutti i capi di stato di cose
Poiché è stato un Paese che diceva di avere necessità di fare un referendum ha fatto il referendum e con una
Maggioranza incerto al senso non impressionante ha bocciato
Perché io considero una posizione insostenibile perché in realtà da quello che mi risulta probabilmente Ministro D'Alema Presidente D'Alema ne sa più di me in questo
Hai agli irlandesi al popolo irlandese non è stato mai fatto vedere in maniera
Chiara qual è la posta in gioco
Di questo Trattato e dico e lo che noi stiamo facendo nella posta in gioco che significa dotare l'Unione europea
Delle istituzioni e dei mezzi necessari per potere partecipare a questo grandissimo negoziato che è già iniziato su come migliorare la governabilità del mondo
E no la posta in gioco non è
Una migliore interpretazione più favorevole agli irlandesi sull'aborto o sul sistema fiscale o sulla sulla Anna neutralità militare
L'anno che saranno problemi importantissimi giustificati non voglio discutere di questo matti si pongono su un terreno diverso da quella della
Della possibilità di avere un'Europa più forte per lottare contro le grandi sfide mondiali
è questo il punto
Adesso sì ci avviciniamo è una questione di giorni a un prossimo appuntamento che il Consiglio europeo
Di dicembre
Che fu o considerato sin dall'inizio come il momento in cui gli irlandesi l'irlandese avevano detto che erano disponibili avrebbero avrebbero cercato di portare una posizione che portasse a un compromesso
Non so se questo avverrà un elemento positivo e comunque o l'ho letto sul Financial Times perché dodici questo genere difficili che ci siano sulla stampa italiana a chi non lo so per quale ragione beh che
E il parco il Parlamento e il Parlamento irlandese
A grande maggioranza
Ha detto che avere un nuovo referendum non è un illecito cioè un fatto possibile questa importante perché una delle giustificazioni l'irlandese non possiamo fare niente perché aveva fatto un referendum non se ne può fare un altro il Parlamento ha detto
Adesso vedremo
Ma certamente è un fatto della massima importanza della massima gravità
Ed è a mio parere è un problema di comunicazione estremamente importante perché se non si chiarisce al popolo irlandese con un'azione
Di comunicazione veramente forte qual è la posta in gioco e loro continueranno a ritenere che i loro problemi per quanto legittime possono essere giustificano l'arresto della costruzione europea
Due parole
Conclusive
Non è la prima volta che la storia del mondo si è trovata di fronte a dei momenti di estrema difficoltà e direi di mancanza
Di una visione
O
Organizzata dei problemi del mondo
Ci sono stati altri casi
Però
Questi momenti sono dei momenti che non debbano essere giudicati soltanto negativamente
Io credo
Che questi momenti debba essere giudicati anche positivamente perché sono momenti che possono generare quei cambiamenti che altrimenti non verrebbero da solo
E noi abbiamo l'episodio grazie all'azione di farla la sorella costruzione europea
La costruzione europea e nata in uno dei momenti più tragici della storia dell'Europa quando l'Europa usciva da hommes sanguinosa una sanguinosa guerra civile ben tre
Dei grandi esponenti dei del della della Europa nel dopoguerra de Gasperi Schuman e Adenauer decisero fece un giuramento mai più una guerra tra di noi
E di creare una un'Europa che forse è una costruzione di pace e di libertà di benessere
Ebbene questo che sembrava
Un sogno inimmaginabile proprio all'indomani diciamo di quello che era successo di devastante nell'Europa ebbe è iniziata questo processo e ci ha portato fino a dove siamo arrivati oggi
Dimostrando che era possibile trasformare
Dei sogni in realtà è questo e certamente una trasformazione che è già avvenuta lo da quello che vorrei
Dirvi è questo
Non dovete perdere il coraggio
E in particolare voi siete giovani il coraggio di sognare
Perché soltanto soltanto se si ha il coraggio di sognare si può poi operare per cambiare il mondo e per cambiarlo veramente nella direzione
Di cui noi tutti abbiamo bisogno grazie
Che con queste parole dell'ex ministro Ruggiero recentemente scomparso pronunciate dal primo dicembre due mila otto
A Milano durante un convegno organizzato dalla Bocconi sugli ultimi trent'anni di politica estera italiana concludiamo che questo spazio di informazione di riflessione
Realizzato con documenti d'archivio