"un ponte per Bagdad"

Alle spese che si
L'Alaska la sostanza io comincerei questa conferenza stampa
Sono qui con noi oggi i Raniero la Valle Eugenio Melandri Dacia Maraini Vauro senese senesi
A loro è sbagliato anche sul sullo scritto dallo senese
Il motivo la conferenza stampa la presentazione di una campagna che abbiamo chiamato un ponte per Baghdad
Una campagna di solidarietà e di raccolta di fondi per le vittime dei bombardamenti sull'Iraq
Gli abbiamo chiesto a allevano ENI
Nesi Minardi ma con loro a Franco Fortini a Ernesto Balducci di comporre con noi una comitato di garanti che avrà la funzione diciamo di sorvegliare
Il fondo di solidarietà che stiamo che stiamo lanciando di decidere sulle destinazioni dei fondi pur avendoli già individuato un possibile canale di inoltro che che è l'Unicef su cui poi dirò qualche cosa
Solo due parole sulle motivazioni di questa iniziativa e poi lascerei la parola ai
Ai ai garanti e per per dire la loro
Io direi proprio in tre parole questo la iniziativa che prendiamo non è solo un'iniziativa umanitaria
Ha evidentemente un forte aspetto umanitarie di solidarietà con quei popoli che sono stati spinti alla guerra da Saddam Hussein e poi son stati bombardati dagli occidentali per un mese di seguito quindi una necessità di solidarietà di stare vicino a chi da debole soffre la guerra ma è anche un gesto politico
è un gesto politico che vuole cominciare a costruire da un atto di solidarietà quel ponte e qui ponte di Baghdad del colloquio fra i popoli che a partire dalla condanna della guerra come strumento dei potenti ricostruisse Ka una relazione fra Occidente e popoli arabi tra cultura occidentale culture islamica che
Real di una un colloquio che l'unica otto il terreno su cui si può costruire una base una pace solida del futuro ormai siamo tutti parlando del dopoguerra si annuncia un dopoguerra in cui si discuterà delle spartizioni di chi dominanti quali saranno le potenze che dominano su quella area eccolo pensiamo che la costruzione di un rapporto di solidarietà fra i popoli sia invece alla base di un'altra ipotesi dopoguerra che vede l'auto dei l'autodeterminazione dei popoli il riscatto dei diritti dei popoli del Sud del mondo come elemento essenziale per una pace efficace e duratura quindi da questo punto di vista un atto di solidarietà una Tuma ritaglio ma anche un atto politico per ipotizzare una diversa pace da quella che tutte le guerre rischiano di portare che poi la pace dei potenti
Due note soltanto tecniche noi diceva abbiamo individuato nell'Unicef tu un possibile Canale inoltro dei fondi dico possibile perché potrà essere deciso dal comitato dei garanti
Una anche diversa destinazione nell'ambito della ricostruzione dell'Iraq giudice però esiste come canale dà garanzie rispetto alla effettività del dell'utilizzo è presente attualmente in Iraq che attraverso la fornitura con la misura internazionale Unicef organizzazione mondiale della sanità e la fornitura di medicinali pediatrici quindi rivolti pur in maniera particolare
Ai bambini ragione di Baghdad e di Bassora quindi è un canale incerto di inoltro che abbiamo già contattato l'Unicef disponibile a farsi tramite nel prossimo periodo nella nella vicenda di costruzione si potrà individuare eventualmente diverse anche diverse destinazioni sempre pensiamo indirizzate alla solidarietà il pregevole con i più deboli di tutti che sono i bambini la campagna verrà condotta con rinvio oltre che con la richiesta di giornali e riviste di ospitare inserzioni gratuite con l'invio di trenta mila
Cartoline a
A diciamo a a persone
Con diciamo comprese nell'indirizzare i dell'insieme delle associazioni pacifista dischi della solidarietà attraverso la raccolta specifica fra deputati Senato ori e attraverso lettere atti centinaia di intellettuali giuristi uomini dello spettacolo della cultura che abbiamo individuato in un primo lavoro di quindi sarà una grande campagna di grossa portata noi speriamo e speriamo appunto che abbia una un risultato significativo non s'tanto perché significativo e Saggese solidarietà ma perché è importante e la costruzione di un ponte sopra al baratro aperto dalla guerra io
Non avrei altro lascerei la parola ai
Dai garanti fallire perché ne ho parlato Jinan
Ne sono molto d'accordo sul discorso della cultura è questo che le usanze delle due culture che discorso molto a lunga scadenza mentre la guerra vediamo che in ogni momento cambia quindi non è difficile fare un discorso sulla guerra
Io farei un semplicemente un'osservazione su questi prigionieri io ieri sera guardavo la televisione guardavo questi prigionieri e mi sembrava che l'atteggiamento generale di pietà di così di commiserazione zia sbagliato che secondo me questi prigionieri stanno facendo una grande dimostrazione di pace collettiva cioè il loro non è che si arrendono disperati all'ultima all'ultimo sangue come dei dei guerrieri che si arrendono
Perché sono stati messi all'anno non loro stanno andando contro l'Inter stanno dimostrando che non la volevano questa guerra anzi la dimostrazione Di Bella
Della della dittatura che hanno subito per tanti anni è questa assoluto rifiuto di combattere
Quindi a me sembra che più bello noi dovremmo oggi ringraziare i prigionieri quelli che si fanno prigionieri perché sono loro che stanno hanno evitato la parte di orribile della guerra se noi non abbiamo se non se gli alleati sono entrati
In in Cuba It con tanta facilità e in coerenza è dovuto solo perché gli iracheni si sono arresi ma non si sono arresi perverso arresi volontariamente secondo me con gioia e lo vediamo le loro facce addirittura sia Bra ci hanno i quelli che li vanno a liberare queste il segno che c'era qualcosa di che assolutamente non funzionava e quindi penso che noi dobbiamo ringraziare ecco i prigionieri di guerra
Perché stanno dando una dimostrazione di grande volontà di pace anche a costo di un'umiliazione però l'umiliazione secondo me
L'impresa in quel modo lì non è più una vera umiliazione cioè una volontà di pace dimostrata attraverso questa va be quindi io sono qua perché mi pare che questa invece è una cosa più lunga scadenza per
Anche domani che la guerra finisca spero che finisca il più presto possibile
Noi siamo per cercare di così di ricostruire no per una ricostruzione per un per una ricostruzione degli degli degli ospedali delle scuole del del degli asili delle famiglie delle case insomma tutto quello che è stato distrutto brutalmente in una guerra che naturalmente
In entrata sempre più cieca
E assurda non ho altro da dire
No
Poco Raniero la io direi che lo scopo di questa iniziativa
Ce lo voglio leggere diciamo al di là della sua materialità che ovvio ed evidente
E quella di qualche modo restituire un volto a quelli che invece durante il corso di questa guerra sono stati chiamati sono i si certi degli degli effetti collaterali vale a dire la distruzione di vite umane di viti fisico il ferimento con la la cioè vessazione di di che un fisiche che però sono state cancellate come tali non ci sono state mi mostrate messi dichiarato che ci fossero non si sa ancora il numero di queste vittime si sa che e altissime naturalmente altissimo numero di morti ma attualmente ancora più alto il numero dei feriti e le vittime civili allora ecco io credo che molto importante dopo la notte oscura di questa guerra che noi restituiamo agli uomini alle donne l'identità del loro volto
Questo molto è stato negato spiegato in tutti i modi Toto negato quando
I piloti americani attaccavano i carri iracheni in ritirata e poi dichiaravano come ha fatto il tenente colonnello White che avevano colpito questi carri con me accade come quando in cucina si accende improvvisamente la luce e si vedono gli scarafaggi che scattano di qua e di là e che si vanno a schiacciare uno per uno ecco questa riduzione di uomini a un livello diciamo informano sub umano scarafaggi da schiacciare
E la restituzione del volto a queste vittime mi pare che sia l'operazione fondamentale per ristabilire anche nella politica un rapporto umano un'altra osservazione la volevo fare riguardo la questione dei prigionieri io creo do che abbia ragione Dacia Marini quando parla di questi sentimenti così complessi che sicuramente affiorano sui volti di nuovo i volti e possiamo fare questo discorso perché per la prima volta li abbiamo visti in faccia
Di questi soldati
Io direi che c'è anche una cosa da rilevare cioè questi soldati iracheni sono
Che si soldati iracheni sono
Militari di leva cioè sono sono coscritti
Mentre invece dall'altra parte abbiamo dei professionisti gente che fa la guerra con un lavoro come un mestiere questo forse spiega anche la differenza dell'atteggiamento delle due parti e poi bisogna
Rilevare anche e quindi diciamo quando della gente chiamata alle armi e si rende conto che la causa per cui combatte una causa perduta una causa che non rappresenta veramente la salvezza del Paese ma oramai
E tutto perduto si capisce che quindi desiderino alla fine di questa tragedia il più presto possibile
E l'altra cosa è che
Diciamo la relativa influenza
Di questa fase
Sì nel senso che sono stati evitati i massacri di grandi quantitativi soldati però non siamo sicuri di questo traccia non siamo vedremo alla fine
Non sappiamo quanti anche possono essere stati uccisi in questa fase comunque voglio dire che la fase cruenta è stata quella precedente nel senso che
Insomma la strategia di questa guerra che la rivolta
A distruggere nemico prima di incontrarlo sul terreno è stata una strategia secondo me perversa perché ha preparato un risultato
Attraverso un massimo di distruzione precedente
Ma perché
Poteva durare si diverte a conclusione
Beh insomma i bombardamenti sono durati trentacinque giorni e secondo la pianificazione è stato letto questo otto dichiarato da fonti del Pentagono c'è stata una diciamo una pianificazione dei bombardamenti che non erano solo relativi al fine di latina solo relativa al fatto che i bombardamenti colpi su determinati obiettivi considerati come militari ma che i bombardamenti
Fossero fatti in modo da corrispondere alle indicazioni date dagli psichiatri civili dagli psicologi dei medici consultati dal Pentagono vale a dire quale dovrà essere l'intensità e la durata dei bombardamenti per distruggere completamente le resistenze psichiche delle de anche dei soldati
Nel senso che la sottrazione prolungata di sonno il diciamo la lo stress dei bombardamenti portati otto un certo lì miti e di tempo rendevano praticamente i combattenti assolutamente incapaci di qualunque reazione normale e perciò anche incapaci di combattere
Perciò io penso che una delle spiegazioni di questa apparente resa senza combattere delle forze armate irachene dipende dal fatto che ormai dopo dopo alcune settimane di questo di di questo tipo di guerra erano effettivamente effettivamente annientati insomma quanto meno della loro capacità di resistenza mi quindi questo per dire che certamente in questa guerra ci sono aspetti che nella diciamo nella tragedia possa essere visti come meno negative come più positivi ma insomma credo che nel bilancio complessivo sia un bilancio veramente spaventoso
E allora un gesto di solidarietà in questa occasione il riprendere le fila interrotto il rapporto con il mondo arabo col mondo
Musulmano con questa gente che noi non abbiamo punto mai visto in faccia mi ha sempre considerato solamente come
Oggetto di una guerra
Sia un fatto molto importante e credo che sia anche la ragione per cui noi ci troviamo figlia a Caldas a caldeggiare insomma ad appoggiare questa cosa e anche per quanto può servire a garantire naturalmente
Sulla proprietà con cui questa iniziativa sarà portata avanti
No
Obama Marco
Beh io sono Melandri Ionta anzitutto sono contento di far parte di questo gruppo di persone proprio perché mi pare che l'iniziativa sia estremamente positivo faccio una sola considerazione proprio perché vogliamo stare nel Breve ed è questa non ci sarà la pace quando ci sarà il cessate il fuoco
Non ci sarà la pace quando smetteranno i bombardamenti od metterà la carneficina dirette che c'è stata in questi giorni in questo mese
Ci sarà la pace solamente quando si appunto Cirillo riannodando i fili della comunicazione della comprensione del dialogo
E quando le persone che sono state le vittime di questa guerra
Che io vorrei ricordare come fondamentalmente penso ogni guerra
è stata voluta dai dai campi dai potenti non è stata voluta dalla gente le persone che sono le vittime di questa guerra potranno rialzare la testa potranno sentire dignità
Potranno sentire di essere persone umane
E potranno sentire di avere una loro poi una loro capacità politica una loro capacità di di partecipazione alla costruzione di quello che è il loro futuro
E loro presente
Io vorrei ricordare a me mi ricordo che Hopa dove ho visto in in alcune zone di questo mondo certo questa è una guerra tipica una guerra spaventosamente atipica è stata questa ma ho visto in alcune zone di questo mondo
Dove c'è stata guerra endemica per tanti anni penso l'Angola penso al Mozambico penso al Centro America eccetera le vittime di questa guerra visitando gli ospedali visitando appunto le famiglie dove trovi gente senza gambe agenti senza Manni trovi trovi trovi gente mutilata eccetera questo sono sono le cose che la la che la guerra lascerà al di là appunto anche di questa distruzione psicologica di cui questa guerra è stata
è stata portatrice
E allora mi viene al di mi viene da dire al di là di tutto che valeva la pena scusate se faccio questa considerazione adesso
Valeva la pena per per così per dire per ristabilire un cosiddetto diritto arrivare a tanto
Ecco partecipare a questa iniziativa per me significa anche elevare un'altra volta la mia protesta per il fatto che noi non siamo stati capaci mi ci metto dentro anch'io noi come come come umanità
Non stiamo non siamo stati capaci e non abbiamo trovato la strada di risolvere un problema che c'era con altre vie che non facessero queste vittime e propri solidarietà queste vittime penso valga la pena spendersi in questa iniziativa Grassi
Vauro Senesi Colossesi redattore del Giornale manifesta
Allora
Anch'io essere molto breve mi sembra che un pregio di questa iniziativa già si evidenzi da questo primo incontro con la stampa e il preso e che ci sono persone che hanno diversissime in diverse valutazioni diverse impostazioni politiche riguardo al al problema drammatico della guerra in corso voglio sottolineare questo in corso perché la guerra purtroppo nemmeno in quanto scontro fisico fra persone fra uomini e mezzi è a a tutt'oggi finita non è non è finita dico che ci sono delle diversità e io ne evidenzia lei subito una
Io non sono d'accordo
Con con Dacia quando descrive i prigionieri iracheni come delle persone che sono state liberate finanza senza senza difensore
Ecco io che penso invece non sono d'accordo con te li ho visti in un altro modo ho visto delle persone che erano incarcerate da un regime oppressivo come quello di Saddam Hussein
E che ora sono incarcerate
Con dare il da lì dai militari americani sauditi dalle Ford alle cosiddette forze alleate ho visto non soltanto immagini di abbracci ma immagini orrende di persone in ginocchio con i fucili puntati alla testa
Perché dei militari si mettevano in posa davanti alle telecamere
E credo che questo aspetto non si un aspetto secondario e che non riguarda anche poi voglio non ricordo ora non voglio ricordare per retorica le polemiche che ci sono state quando fu mostrato Cocciolone in televisione be'Cocciolone non aveva nessun'arma puntata perlomeno alla testa quindi noi che vogliamo dare tanti esempi di civiltà mi pare che anche sulla civiltà usiamo due pesi e due più misure però continuo partendo da questo pretesto delle immagini dei prigionieri e vorrei dire che cosa leggo invece nelle facce di quei prigionieri leggo una condizione di ingiustizia che nel momento esso in cui si arrenda neanche prima di arrendersi ridevano e sanno che continueranno a vivere quella condizione di ingiustizia sanno che la prima ricostruzione se ci sarà ricostruzione in Iraq e prima ancora degli ospedali prima ancora delle strade delle fognature ore prima ancora delle centrali elettriche rase al suolo Baghdad è una è una città ormai senza un nessun nessuna minima infrastruttura
Sarà se le truppe alleate a rimarranno a Baghdad che a quanto pare questa la loro intenzione e qui fu così cade ogni pretesto
Di legittimazione o meno di ripristino e di ripristino del diritto internazionale sanno che la prima ricostruzione se Saddam Hussein cadrà sarà un altro Saddam Hussein
Sarà un altro Saddam Hussein forse peggiore di questo sarà sarà la ricostruzione di un altro esercito dell'altro Saddam Hussein del prossimo Saddam Hussein del prossimo garante del prossimo alleato dell'interessi occidentali nell'aria di quel gol fu e che e che questo è così si vede già ora basta guardare chi sono nel mondo arabo visto che si parla di una l'iniziativa che sta dovrebbe servire vuole servire a ricucire quella lacerazione che c'è stata fra due popoli fra due mondi fra due culture quello occidentale e quella quella mediorientale chi sono gli alleati chi sono gli alleati nel mondo arabo della armata internazionale preposta a arrivi arrivi a riporre al primo al primo piano il diritto internazionale
Sono is gli Assad di Siria
Sono i re Faisal dell'Arabia Saudita sono regimi fascisti sono regimi autoritari sono regimi sanguinari quanto il regime di Saddam Hussein quanto l'alleato di di quanto l'Hitler di ieri oggi domani ci sarà un altro Hitler e ce ne sono già e già di nuovo finanziati dal dalla dal dai regimi occidentale quindi in quei prigionieri io vedo nella loro espressione la condizione di una lacerazione che si fa sempre più ampia ma una lacerazione qui vorrei ricordare una cosa e poi concludo perché appunto
Ci siamo dati dei tempi veloci che non è cominciata con la crisi del Golfo non è cominciata con l'invasione irachena del Kuwait uno dei pretesti per cui qui la guerra feroce è stata scatenata dagli Stati Uniti d'America con l'avallo dell'ONU un'ONU che ormai ridotto a non esistere e credo che questo sia una cosa che dovrebbe farci temere riflettere molto anche loro di questi giorni anche questo Consiglio di sicurezza che ormai messo in mora dalla politica del Pentagono ecco una le una dei pretesti era il famoso Linke IG con la questione palestinese
Non era un in crediti era un dato storico era un fatto questa lacerazione non si è aperta ora era una l'assegnazione già aperta da quarantacinque anni di ingiustizia
Da quarantacinque anni dove le le risoluzioni stesse dell'ONU non venivano né applicate nel fatte rispettare uno dei motivi che si adducevano alla alla fragrante trasgressione del diritto internazionale compiuta da Saddam Hussein era l'annessione del curvati io voglio ricordare che Gerusalemme sta Vanessa da tempo dallo Stato di Israele non solo cupa Tama annessa anzi non solo annessa ma decretata come capitale dello stato di Israele
E allora a questo punto io credo che il problema non sia soltanto riallacciare un dei figli io credo che questi fili mi dispiace inserire questa nota di di tremendo pessimismo
Questi fili che già prima erano labili perché già prima della crisi del quale questi fili di comunicazione erano labili e c'erano però delle strade a per te una strada aperta era lo è l'EP di Arafat
Io voglio ricordare qui che Clò con l'OLP di Arafat lascia ha chiuso i rapporti l'unico interlocutore valido l'unico elemento espressioni l'unica espressione di democrazia per lo meno d'un Progetto di democrazia laico di avanzamento
Temuto per questo anche dagli stessi regimi arabi da quegli stessi regimi che fanno parte oggi della coalizione e anche da quelli che sono neutrali voglio ricordare la Giordania che era l'oltre deve dire di di Yara fatte che era che aveva fatto pagando col sangue una scelta di politica una scelta non violenta tramite l'intifada si è venuta a trovare senza alcuna sponda occidentale e quella sponda poteva e doveva essere l'Europa
L'Europa ha chiuso ed è sull'Europa ricade credo la più grande la fondamentale per colpa storica di questo l'Europa ha chiuso quella sponda all'EUR OPA ha chiuso quel ponte l'Europa a forzatamente appiattito la politica dell'orto con quella di Saddam Hussein e guardate che non è così nemmeno adesso
L'Europa sia chiusa la possibilità di un intervento di un intervento progressivo e progressista al nella rispetto dei diritti nel rispetto anche dell'autodeterminazione dei popoli con quella gente ecco questa lacerazione adesso è anche ed è ampia come ampiamente nostri cuori perché non si parla più soltanto credo di intelligenza o di o di di scelta politica ma anche di di di emozionalità forse questo mio discorso e anche carico di Emmott di un opzionalità
Certo e ci sono delle responsabilità ci sono delle colpe ci sono delle responsabilità le colpe evidente che sono quella dei nostri dei nostri governi
I nostri potentati benissimo noi in Italia eravamo abituati ad avere un governo ladro adesso abbiamo anche un governo assassino un a un bel salto di qualità
Ma ci sono anche le responsabilità e le responsabilità credo che siano anche nostro
Sono la responsabilità di non aver capito fino in fondo l'importanza del e ed è annuale di non essere riusciti a qualificarla di questi compiti di questi contenuti l'importanza della battaglia pacifista di essere rimasti spesso in superficie del problema questo
C'ha portato spesso non riusciva a mobilitare abbastanza le nostre stesse energie le energie degli altri non abbastanza e non in tempo non dico per fermare ma per pesare di più perlomeno nel massacro che è tuttora in corso queste sono le nostre responsabilità do mutano ignoranza dovute a non conoscenza spesso di quella che è veramente la cultura di quei popoli al di là delle immagini iconografiche che spesso anche la sinistra ha usato si è fatta e si è limitata ad accontentarsi di questa poi s'è trovato senza sette la stessa sinistra spesso senso un patrimonio di conoscenza tale che le forme s'gli permettesse di elaborare un qualcosa di più di fare un passo avanti RIS
Alla solidarietà ma di cominciare a pensare politicamente su queste su queste dicendo ecco io non credo che un'iniziativa come questa non sia neanche di solidarietà
Sia un minimo quel minimo che si può fare perché quel minimo che riusciamo a fare
Di risarcimento verso quei pochi penso che si debba usare questa parola risarcimento credo anche e non tolgo niente a questa iniziativa
Che anche se riusciremo a raccogliere un'enormità di fondi questi saranno ininfluenti
In rapporto a quelli che sono i progetti della ricostruzione perché i progetti della ricostruzione sono già stati fatti
Gli appalti della ricostruzione nel Kuwait e dell'Iraq sono già stati firmati dalle holding californiana c'è anche una liti una lite interno all'alleanza con quelle inglesi che vorrebbero una fetta maggiore
Del bottino io credo però che un'iniziativa come questa abbia al di là dunque nella consapevolezza del proprio limite proprio questo la cosa che è messa di qui nel nel logo tipo l'iniziativa un ponte possa rappresentare un punto un ponte sottile un ponte di barche un ponte fatto
Dal genio ma un ponte per riallacciare perlomeno con umiltà
Con molta umiltà perché noi ci siamo macchiati di crimini orrendi nei confronti di quel popolo una possibilità di interlocuzione con quel popolo
Sì e Mauro
Non so se
Qualcuno vuole aggiungere qualcosa
In tal caso possiamo considerarla conclusa ringraziamo i giornalisti presente di nuovo
Garantì che sono qui presenti non sono venuti il ricordo Franco Fortini Ernesto Balducci che non sono presenti fisicamente una sono con noi
Nel suo
Come
Quest'qui quindi quindi qui qualche quindi quanto
Qui qui qui quanto qui quindi quest'quindi qui quindi quindi
Qui questo quanto quindi quindi quella quindi quindi quindi questo qui quindi qui qui quanto quindi quindi qui qui quindi qui quando qui qui qua quindi qui questo quindi qui qui qui qui quindi questo quindi qua qua quanto qui quest'qui qua qui qui quindi qui quindi qui quindi qua qui quindi qui qui il tutto qui quindi quanto qui
Qui qua qui qui qui quanto quella quest'qui qui quanto qui quindi qui quindi quest'qui quindi quanto quanto qui qui quindi questi quest'qui quindi quindi qui quindi quest'qui qui qui quindi quindi quindi qua quindi qui quindi quindi qui quindi quanto qui quindi qui quel quindi qui quindi qui quando qui quindi qui qui quanto quindi quindi qui quindi qui qui qui qui quanto qui quindi qui