08 SET 2013
rubriche

Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - Radio - 17:00 Durata: 2 ore 6 min
A cura di Enrica Izzo
Player
Puntata di "Conversazione settimanale di Valter Vecellio con Marco Pannella" di domenica 8 settembre 2013 condotta da Valter Vecellio che in questa puntata ha ospitato Valter Vecellio (giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione Nazionale, Radicali Italiani), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2 ore e 6 minuti.

La
rubrica e' disponibile anche in versione audio.

leggi tutto

riduci

  • Introduzione

    Valter Vecellio

    giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione Nazionale (RADICALI ITALIANI)

    Vice caporedattore del Tg2 della RAI La situazione siriana e le ricadute internazionali. La sorte di Silvio Berlusconi, leader del Pdl, e l’attesa decisione della Giunta del Senato sulla sua decadenza. La raccolta firme sui 12 referendum radicali
    17:00 Durata: 1 min 35 sec
  • Pannella sulla Siria e sulla tradizionale proposta radicale: “Che cosa ha approvato il Parlamento europeo approvando il rapporto di Marco Cappato? L’affermazione che l’arma e la lotta nonviolenta è fondamento difficilmente eliminabile della difesa e dell’affermazione dei diritti umani, dello Stato di diritto, della democrazia”. L'atteggiamento di Obama: “Trionfa nel mondo una peste anche italiana, quella della Ragion di Stato contro lo Stato di diritto. Si è messo di mezzo il povero Machiavelli che invece non c’entra nulla, e ora - grazie a dei machiavellici da marciapiede - si dice che il fine giustifica i mezzi”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella risponde a chi dice che i Radicali non hanno una risposta, oltre a dire “no” all’intervento militare violento. Il leader radicale parla della “posizione non cambiata, semmai suffragata dai fatti e quindi la censura, l’impossibilità in questo regime tecnicamente criminale che è quello italiano”, e fa riferimento a quanto Marco Cappato, da parlamentare europeo, riuscì a far approvare al Parlamento Ue: “Grazie al suo rapporto di tre anni fa, prima che la polizia comunista e democratica ci facesse fuori anche dal Parlamento europeo, dai consigli regionali del Lazio e della Lombardia, dal Parlamento nazionale”. Pannella sulla linea “da Terza Internazionale” della sinistra italiana rispetto ai Radicali e al progressismo liberale. Su Gianni Cuperlo: “Lui adesso fa il suo programma. Parla di ‘laici’, ma la parola di liberali non c’è”. “Che cosa ha approvato il Parlamento europeo approvando il rapporto di Marco Cappato? L’affermazione che l’arma e la lotta nonviolenta è fondamento difficilmente eliminabile della difesa e dell’affermazione dei diritti umani, dello Stato di diritto, della democrazia”. Un documento di quel “Parlamento europeo, nel quale eravamo pochi ma nel quale sin dal 1979 la nostra presenza era riconosciuta da tutti”. Pannella ricorda di essere in sciopero della sete. “Il Parlamento dà anche mandato all’Unione europea, cioè alla Commissione, al Consiglio e a se stesso, di sostenere l’arma nonviolenta”. “Ora malgrado ci siano dei compagni al Parlamento europeo con doppia tessera radicale e abbiano cercato di far muovere i loro gruppi di appartenenza, non riuscendoci, non è stata inserito nei bilanci – a disdoro del Parlamento europeo – nemmeno una lira sotto questa voce, e si è badato bene da parte della Commissione e delle Cancellerie nazionali a fare in modo che non ci fossero questi stanziamenti per sostenere lo studio e l’azione nonviolenta quale condizione di lotta al contrario della lotta tradizionale, della guerra tradizionale, che produce solo disastri”. Quali strumenti per un’ingerenza del genere? “Quelli informatici costano molto per costruirli. Li hanno fatti al massimo per controllare il proprio popolo e massacrarlo! Questo immenso scandalo, dal quale si può produrre il controllo – migliaia di volte – di centinaia di milioni di persone, se fosse applicato…”. “L’analfabetismo rispetto alle tradizioni militari dell’ultima guerra mondiale” dimostrato dalla Nato nella guerra di Libia e anche in Afghanistan. “Noi, come giustamente ricorda Emma, per storia, a questo punto io ho sempre detto ‘sono amerikano con la k’, mentre tutti i pacifisti sono di complemento involontario delle peggiori realtà violente del mondo; a questo punto noi abbiamo detto ‘occorre anche lì intervenire’, con i mezzi disponibili, con le tecnologie. Possibile che con tutti i mezzi che hanno, Obama deve spendere un casino di soldi per il sistema dei droni?”. Le carenze anche culturali di Obama, “a malapena sa qualcosa di Martin Luther King o di un liberale come Popper. Lui oggi in realtà fa, in modo pericolosissimo a sé e agli altri, per servire la ragion di Stato, il custode dell’operato di Bush”. Sul dibattito interno ai Radicali e su una “raccolta tragicomica” di dichiarazioni che Pannella sta compilando. “Trionfa nel mondo una peste anche italiana, quella della Ragion di Stato contro lo Stato di diritto. Si è messo di mezzo il povero Machiavelli che invece non c’entra nulla, e ora - grazie a dei machiavellici da marciapiede - si dice che il fine giustifica i mezzi”
    17:01 Durata: 22 min 46 sec
  • La battaglia radicale contro l’Ordine dei giornalisti: “Un ordine corporativo che ha la sua continuità con il fascismo”, come altre istituzioni italiane. “A tutti noi giornalisti insegnavano che una notizia è l’uomo che morde il cane e non viceversa. Allora la singolarità, la novità. E oggi il fatto che coloro che hanno come antenato di condizione amministrativa Eichmann e i direttori delle carceri naziste o staliniste, qui in Italia, da 4-5 anni li abbiamo incontrati” e sono schierati anche con la nonviolenza per la riforma della giustizia, non è considerato una notizia

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La battaglia radicale contro l’Ordine dei giornalisti: “Un ordine corporativo che ha la sua continuità con il fascismo”, come altre istituzioni italiane. “A tutti noi giornalisti insegnavano che una notizia è l’uomo che morde il cane e non viceversa. Allora la singolarità, la novità. E oggi il fatto che coloro che hanno come antenato di condizione amministrativa Eichmann e i direttori delle carceri naziste o staliniste, qui in Italia, da 4-5 anni li abbiamo incontrati” e sono schierati anche con la nonviolenza per la riforma della giustizia, non è considerato una notizia. L’adesione del SiDiPe, sindacato direttori penitenziari, alla tre giorni radicale di sciopero della fame “per interrompere la flagranza criminale, per aiutare con nonviolenza, amore e parole, il povero assassino potere-regime a rispettare la sua propria legalità”. Sulla tradizione referendaria radicale. Una parentesi sul Pd: “Matteo Renzi ha dichiarato ieri o l’altroieri, a chi gli chiedeva se firmava i referendum: ‘Queste sono cose che deve fare il Parlamento’. Il povero Matteo Renzi, che è brillante ma che di cultura e di storia specifica dell’antidemocrazia italiana sa poco, non sa per esempio che il referendum sul divorzio che riuscimmo a tenere contro un referendum nel quale non eravamo ancora entrati, e contro un Pci che aveva quasi il 30 per cento e che voleva emendare la legge Fortuna in modo tale da impedire il referendum. Il Pci, per la voce di uno dei meno comunisti reali, Luigi Longo, diceva: quel referendum è una iattura, non deve farcela. Loro avrebbero perso le loro funzioni trasformiste. Matto Renzi ha ripetuto quell’argomento”. Il ruolo che ebbe l’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, incrociando in alcuni casi l’iniziativa radicale. Pannella ritorna ai direttori delle carceri: “Noi siamo accanto a loro e arrivano oggi, facendo azione anche sindacale ma non corporativa, direi di difesa del diritto e della legge, dichiarano che oggi, ieri e domani aderiscono al nostro appello-obiettivo di mobilitare, informandole, le 206 carceri, perché si conosca la situazione e si possano schierare meglio sulla posizione del ministro della Giustizia, quindi sull’amnistia, ma anche sui referendum”
    17:24 Durata: 16 min 11 sec
  • Ancora sulla posizione radicale e del ministro Bonino sulla Siria: “Ci vuole l’autorizzazione del Consiglio di sicurezza, ma poi è intervenuta Emma, assieme al bravo ministro Mauro, di formazione CL, a dire: a questo punto se il Consiglio di sicurezza dà l’ok, chiediamo immediatamente una riunione della Nato e dei momenti parlamentari della Nato e degli altri organi militari sovranazionali per stabilire che l’intervento si fa usando, sul fronte siriano, quello che si usa in America sul fronte di tutti i cittadini americani, cioè la tecnologia”. La discussione in Parlamento servirebbe per scegliere “quali armi si usano”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla politica estera di Obama, la guerra in Siria e il rischio di una nuova guerra mondiale evocato dal ministro Emma Bonino e non solo. “Quei Radicali che si preoccupano e dicono: ma in positivo cosa propone Emma? Devo tornare a ricordare – se posso rappresentare la posizione radicale – quanto, da anni, in molte domeniche ho avuto occasione di ribadire, a partire da quel successo che Cappato ha pagato alla polizia del Pd, facendo approvare quel documento sulla nonviolenza. Rossodivita ha creato in Consiglio regionale del Lazio la pietra della conoscenza e dello scandalo, ed è stato eliminato da Zingaretti e da loro”. L’enfasi sulla “legalità” da parte di “E-pi-fa-ni! La vogliono ad personam la legalità! Ma quando mai si sono mossi, loro del Pd, per il fatto che da 30 anni siamo in condizione da processo di Norimberga?”. “Non credo che più a lungo la Banca d’Italia potrà continuare a fare la stima di un solo punto di pil che paghiamo per questi milioni di processi arretrati”. Sulla strategia radicale per la Siria: “Abbiamo detto per un anno: ma come è immaginabile che l’America, dinnanzi al fatto che Karzai – il legale presidente afghano – pubblicamente ogni mese diceva ‘si sono ammazzati in quel raid lì l’80 per cento di civili e il 20 per cento di ribelli’, e io da qui ho detto: qualcuno suggerisca a Obama di annunciare che il generale Nato e americano che è responsabile di quell’eccidio lì era sotto inchiesta. Perché allora ci sarebbe stato, anche in Afghanistan, il sapore di quello che è l’Occidente”. Sul ruolo di Bonino e Pannella nella promozione di Mecacci all’Osce. Sull’inazione, invece, del Consiglio d’Europa, dove Dario Franceschini del Pd non si è voluto dimettere per non lasciare il suo posto a Maurizio Turco, eletto radicale nel Pd e promotore dell’“affaire Turco” sul Vaticano. “Avendo noi avuto la posizione che Emma ha assunto, a questo punto non è solo quello ‘che cosa abbiamo detto’. Ci vuole l’autorizzazione del Consiglio di sicurezza, ma poi è intervenuta Emma, assieme al bravo ministro Mauro, di formazione CL, a dire: a questo punto se il Consiglio di sicurezza dà l’ok, chiediamo immediatamente una riunione della Nato e dei momenti parlamentari della Nato e degli altri organi militari sovranazionali per stabilire che l’intervento si fa usando, sul fronte siriano, quello che si usa in America sul fronte di tutti i cittadini americani, cioè la tecnologia”. La discussione in Parlamento servirebbe per scegliere “quali armi si usano”. “Se ci deve essere intervento, e l’intervento ci deve essere, le armi non devono essere quelle assassine e suicide che sono state usate in Libia, ma anche in Afghanistan. Occorre fare tesoro non più della bomba atomica ma della bomba tecnologica e informatica, per difendere quei popoli da coloro che li ammazzano”
    17:40 Durata: 32 min 47 sec
  • Ancora sull’adesione dei direttori penitenziari all’iniziativa radicale: “Sindacato nazionale di merda! Vergogna! Vergogna! Perché c’è bisogno di essere dei minatori perché i sindacati moderni pongano il problema dei suicidi, delle morti e della distruzione delle famiglie?”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella torna a parlare dell’adesione dei direttori penitenziari all’iniziativa radicale. La possibilità di concepire “l’affermazione di coscienza” nel gestire le carceri. La censura mediatica: “Quando mai hanno scioperato degli Eichmann? Dei successori di quella categoria? E’ una cosa di una bellezza straordinaria, peccato che Hannah Arendt non è viva!”. “Sindacato nazionale di merda! Vergogna! Vergogna! Perché c’è bisogno di essere dei minatori perché i sindacati moderni pongano il problema dei suicidi, delle morti e della distruzione delle famiglie?”
    18:13 Durata: 4 min 39 sec
  • Sui referendum e sulla decadenza di Berlusconi da senatore: “A questo punto, il 9 settembre, una cosa: io credo di sapere che Berlusconi stia intensamente pensando: ‘Ma io sto facendo tutto questo per fare il Senatore? Io? Di questo Parlamento?’. Io credo che ci stia pensando, e io quello che mi auguro è che glielo sbatta in faccia questo posto di senatore! Subito! L’unica cosa ha ragione chi dice che deve avere la possibilità, finché è senatore, di fare il suo dovere, e quindi esigere di poter fare la sua difesa in quella Commissione, con tutti i tempi che per questo sono necessari”. “Berlusconi - scusa - te ne vai, e siccome non hai nemmeno il passaporto, vai in un altro Paese europeo oppure in barca come tutti possono fare in un altro posto, e lì potresti chiedere – mi dicono – l’esilio politico, distribuendo in molte lingue il Libro bianco sulla situazione italiana e sul fatto che nei tuoi confronti c’è stato sicurissimamente accanimento e un comportamento della corporazione dei magistrati, quella che è all’interno della categoria”. “L’accanimento è patente e continuo”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L’andamento della raccolta firme sui 12 referendum radicali e la vicenda Berlusconi. Pannella: “Mi è accaduto di chiedere a persone di centro-destra di altissimo livello: ‘Per Berlusconi il fatto di avere firmato i referendum e di avere assunto questa posizione cosa ha creato?’. Cioè riflessi di popolarità o l’inverso? Una persona non mi ha risposto, ma le altre due, autorevolissime, mi hanno detto: è indubbio che per lui è stato un grande successo di immagine e d’azione. Adesso il problema è il dopo, e il dopo è semplice”. Le critiche pannelliane a Demba Traorè, segretario del Partito radicale nonviolento che ha preferito “tornare a casa, andare in Mali e ha fatto l’unica cosa che pensavo nemmeno un ragazzo delle elementari avrebbe fatto: invece di fare il segretario radicale, a New York e a Roma, si è chiuso nel Mali, è divenuto il 31esimo ministro, adesso è scomparso dall’orizzonte dopo l’ultimo cambiamento di Governo”. Ora “il problema è il 9 settembre”, ironizza Pannella riferendosi all’inizio del lavoro della Giunta che deve decidere sulla decadenza di Berlusconi da senatore. “Ma che può succedere? Decidendo quello che ha deciso Berlusconi, e lo aveva già deciso quando veniva ai congressi e ai convegni dei Club Pannella dalla fine del 1993 fino al 1996, sottoscrivendo i nostri referendum nei gazebo. Sono stati tre-quattro anni in cui il nostro gruppo autonomo, con Emma e Lorenzo, era presente in Parlamento ma grazie alla desistenza voluta unilateralmente da Berlusconi. Quindi Silvio Berlusconi l’altro giorno è tornato ai suoi tentativi iniziali, allora si diceva ‘per la rivoluzione liberale’. A questo punto, il 9 settembre, una cosa: io credo di sapere che Berlusconi stia intensamente pensando: ‘Ma io sto facendo tutto questo per fare il Senatore? Io? Di questo Parlamento?’. Io credo che ci stia pensando, e io quello che mi auguro è che glielo sbatta in faccia questo posto di senatore! Subito! L’unica cosa ha ragione chi dice che deve avere la possibilità, finché è senatore, di fare il suo dovere, e quindi esigere di poter fare la sua difesa in quella Commissione, con tutti i tempi che per questo sono necessari. Ma sostanzialmente, senno che gli fanno? Lo ammazzano, lo mettono in carcere?”. “Io mi auguro che lui capisca che è indecente ridurre la politica allo scontro in Giunta. Faccia fare una cosa per i nipotini: faccia riprendere a SkyTg le arringhe di questo grottesco Robespierre che abbiamo visto che chiede la sua testa in nome della legalità, con la faccia come il culo, Epifani! Vergognati di rivendicare il rispetto della legalità! Quando mai, in 30 anni in cui il nostro Paese è indagato e deplorato come tecnicamente criminale contro i diritti umani e lo Stato di diritto, avete pronunciato un filo o un lamento? Oh, Epifani! Sei proprio l’epifania di quel mondo!”. Pannella parla di Platì, piccolo centro calabrese con una lunga tradizione criminale dove la Lista Amnistia giustizia e libertà ha avuto risultati eccezionali, e ne chiede la cittadinanza onoraria. “Per il 9 è giusto che una cosa così venga fatta con un minimo di respiro e di carte. Ma nel frattempo io dico che mi auguro che sia vero che Silvio stia pensando a ridargli il posto di senatore a questo Senato. Poi il problema però è che tutti dicono che io suggerisco di andare in carcere, come avrei fatto con Bettino. Non è vero. Io a Bettino dicevo: guarda, il rischio di andare in carcere, il fatto di sì presentarsi lì, è un modo per poi fare quello che Salvemini, Calamandrei, Ernesto Rossi e Luigi Sturzo, tutti i grandi esuli dell’antifascismo, hanno fatto: sono andati lì per continuare la loro lotta che qui non poteva continuare. Allora che l’Italia sia un’antidemocrazia è indubbio, ma io dico semplicemente che sarebbe interessante - questo ricorso fatto alla Cedu è fondato. Quando Salvemini, Calamandrei, Benedetto Croce dicono ‘se…, allora abbiamo il dovere di non cadere nelle mani dei giudici’. Craxi andandosene ha smesso di lottare. C’è gente che andava via per potere lottare”. “Al Senato che cosa puoi fare come senatore? Comunque le conseguenze: bisogna lottare. Allora avete fatto questa denuncia e va bene. Ma io spero: Berlusconi scusa te ne vai, e siccome non hai nemmeno il passaporto, vai in un altro Paese europeo oppure andiamocene in barca come tutti possono fare in un altro posto, e lì chiedere – mi dicono – l’esilio politico, distribuendo in molte lingue il Libro bianco sulla situazione italiana e sul fatto che nei tuoi confronti c’è stato sicurissimamente accanimento e un comportamento della corporazione dei magistrati, quella che è all’interno della categoria”. “L’accanimento è patente e continuo. Qualcuno cita Salvemini, Calamandrei, eccetera, il dovere di non accettare l’aggressione giudiziaria; ma perché loro lo facevano? Per i motivi per cui poi Salvemini è stato Salvemini, Calamandrei Calamandrei, Don Sturzo Don Sturzo, i fratelli Rosselli ammazzati in Francia… Quindi questa cosa del 9 è troppo ristretta, fa pena! Il problema magari è che adesso la struttura fa in modo che salverà i sei referendum sulla giustizia – e devo dire grazie, avendoli personalmente presentati con altri 5 compagni – Tu Silvio hai dato un esempio e una motivazione ineccepibili per dire che gli italiani su questi 12 obiettivi possano esprimersi con un sì o con un no. Ma oggi fare come fa Robespierre, Epifani, dire ‘in nome della legalità’… La legalità voi non sapete dove cazzo sta!”. Pannella sulle differenze tra “opportunità” e “trasformismo”. “Proprio Silvio Berlusconi oggi dimostra di potere fare vincere e affermare la scelta del Parlamento europeo, la scelta dei diritti umani e dello Stato di diritto come quelli che l’Italia deve rappresentare e condurre, come già accaduto con la raccolta delle firme. Lui può rappresentare oggi, proprio attraverso la vicenda che lo riguarda… Deve dire al Pdl: scusate, quante firme abbiamo raccolto sui 6 della giustizia giusta e quante sugli altri 6? Se a un certo punto ti accorgi che ne sono state raccolte 200-300mila da parte vostra sui referendum sulla giustizia ma non sugli altri, tu non è che hai parlato molto, però l’immagine era quella, tu dicevi ‘tutti e 12’, e io non vorrei che questi altri sei, per ‘colpa’ vostra, siano fatti fuori, perché in quel caso sarà molto facile per i soliti ‘democratici’ impedire che gli altri si possano fare… Quindi nei prossimi giorni potresti incitarli a raccogliere 20-30mila firme anche sugli altri. E’ urgentissimo, perciò io volevo vederti anche stanotte, domani, eccetera, perché sui referendum questa è la situazione. L’altra cosa è: tu al nostro gazebo hai ridetto ‘questo Governo io l’ho voluto e l’ho difeso’, hai confermato che sarebbe irresponsabile provocare la crisi di Governo”. “Qualcuno dice che nei momenti di esaltazione o disperazione vorresti far cadere il Governo, ma allo stesso tempo imputi a loro di volerlo far cadere. Li puoi fottere: se tu dai loro, che se lo rosicchiano, questo posto di Senatore che è quello che vogliono, perché poi ti potranno arrestare, pensa cosa succede nel mondo – essendo noto che avete pronto un libro bianco – se lo presentate in Italia a chi arriva? Questo deve accompagnare la richiesta clamorosa in tutto il mondo perché un’altra giurisdizione internazionale veda se c’è o no accanimento, a volte anche in contraddizione con l’obbligatorietà dell’azione penale
    18:17 Durata: 37 min 43 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le iniziative politico-ambientalistiche del radicale Maurizio Bolognetti in Basilicata e non solo lì. Le storiche iniziative dei Radicali per la messa in sicurezza delle aree vicino il Vesuvio e l’allarme appena confermato da Nakada Setsuya, vulcanologo giapponese che ha detto di ritenere certa l’eruzione. Ancora sul trattamento dei Radicali da parte dell’informazione. I dubbi di Pannella su un sondaggio Swg potenzialmente “manipolato”
    18:55 Durata: 10 min 54 sec