Cinema & cinema: "La variabile umana" di Bruno Oliviero

Un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale
Qualcuno ricorderà forse che il regista protagonista del film di Almodóvar la maleducazione cercava ispirazione per un nuovo film leggendo e di tagliando dai giornali le notizie di cronaca
è un metodo che naturalmente non è per nulla originale è stato adottato dal cinema tali già molti anni prima della comparsa di Almodóvar e anzi ancora prima dalla volte ottimi frutti in letteratura
Certo dall'elaborazione della notizia di cronaca in un romanzo in un film ci si attende prima ancora che uno sviluppo dei fatti un approfondimento
Le cronache ci dicono per esempio che c'è chi uccidevo chi delinque un acconto Dole dovrebbe farci capire meglio perché
E anzi non soltanto esporci i moventi dichiarati degli autori di tali azioni ma introdurci nella loro intimità nei loro sentimenti
La variabile umana è questo il titolo del primo quindi finzione del documentarista Bruno Oliviero
è un film che si avvale di alcuni degli attori più noti del cinema italiano e che è uscito in questi giorni si presenta il suo ma come il primo primo importante italiano che inaugura la stagione cinematografica
Ecco eccome ispirato a un fatto di cronaca se non vero almeno del tutto verosimile
Ambientato in quella Milano bene dove si fa uso
Di cocaina si frequentano locali notturni esclusivi ed equivoci
E si fa commercio di ragazze a volte minorenni
Al termine come si dice di una notte brava condita d'Italia ingredienti un otto costruttore milanese viene ritrovato ucciso nella sua villa
è incaricato di condurre le indagini per un caso che
Darà la levatura della vittima si presenta subito come assai delicato
Un ispettore esperto in età matura che è stato segnato da una disgrazia familiare e per questo vive appartato da solo con la figlia
Svolge ormai lavoro soltanto burocratico e come dire a Roma il terzo il gusto delle indagini
Ora avete scelto un simile ispettore che indaga come costretto
Non soltanto come protagonista del film ma come il punto di vista dal quale è filtrata tutta la vicenda condiziona fortemente il film direi che gli toglie slancio investigativo
Della vittima veniamo a sapere poco era un corrotto più nel senso moralistico che legalitario del termine si drogava e adescava ragazzine
Ma anche la figlia dell'ispettore che riscopre coinvolta nel caso
Quasi sempre avvolta in un mutismo in una ritrosia
Che non ci aiutano a comprendere come si sia lasciata irretire in un giro di malaffare fino alle conseguenze più gravi è vero nel finale a un confronto aperto con il padre però l'impressione conclusiva un po'vaga che lascia il film
Perché la corruzione a Milano sia come un'atmosfera ecco così diffusa che può infiltrarsi anche in casa di un onesto ispettore di polizia
Il film è costituito da impressioni visive da frammenti che non riescono forse nemmeno vogliono saldarsi in una storia ben articolata ogni un discorso
Alcuni di questi frammenti sono anche i lividi come dire smaglianti penso a certi begli scorci di Milano
Ora confessione della moglie dell'industriale che come l'elegante creatura che abita un inferno di ghiaccio che dichiara la polizia di avere assistito alla morte di suo marito per dissanguamento senza prestargli nessun soccorso
E l'interpretazione di Silvio Orlando nel ruolo dell'ispettore e tutta credibile e di uscita
Ma il film rischia di deludere tanto lo spettatore che si aspettava un giallo un poliziesco da racconto più tradizionale più solido tanto lo spettatore che attendeva magari un punto di vista ulteriore e diverso e più approfondito
Sulla realtà già ampiamente nota attraverso le cronache dei giornali
Il film si intitola la variabile umana Filo diretto Bruno Oliviero un saluto da Gianfranco Cercone