La nota antiproibizionista

Buongiorno che ha seguito l'iniziativa di poter ritenere dei radicali ricorderà forse che a metà degli anni Novanta del secolo posso il coordinamento radicata che praticamente il corra lancia la proposta di creare le agenzie comunali per le tossicodipendenze
L'idea era in pratica quella di dare vita ad organismi tecnici che coordinatore in maniera efficace il lavoro dei servizi pubblici e del privato sociale individuando proprio nelle città
Con una sorta di prima linea degli interventi di prevenzione cura e riabilitazione delle persone con problemi di dipendenza
Del resto furono proprio alcune amministrazioni di grandi città del nord Europa riunirsi sulla fine del mille novecentonovanta per mettere in comune le loro
Esperienze riassunte poi in quella risoluzione di Francoforte che rappresentò una sorta di manifesto delle politiche di riduzione dei rischi e dei danni
I vari Consigli comunali italiane dove i Radicali erano presenti direttamente dove riusciremo comunque a far pesare la loro iniziativa furono approvati
L'ordine del giorno e mozioni che chiedevano l'istituzione delle agenzie cittadine l'unica di queste che vide però effettivamente la luce fu quella di Roma
Ma la vicenda della capitale diventata purtroppo emblematica di quanto può essere negativo l'abbraccio tra la politica del fenomeno del consumo di sostanze psicoattive
I cinque anni dell'Amministrazione di Gianni Alemanno ha nei fatti presso l'Agenzia capitolina con il diritto fortemente ideologico trasformandola in un piccolo centro di può
Teste che ha esautorato le professionalità che storicamente gestivano nella città e i servizi per reti pendente riducendo drasticamente i servizi di riduzione del danno
La realtà è che da troppo tempo le politiche delle dogane dipendente in Italia pagano un prezzo altissimo per l'eccessiva semplificazione che troppi amministratori sia a livello locale che a livello nazionale
Fanno di un fenomeno che al contrario è quanto mai complessa in continua trasformazione
Così con l'impostazione tutta ideologica prodotto regole poco attente alla specificità degli interventi affatto irrigidire che il tema dei servizi che è diventato inadeguato alle metto alla realtà di una domanda in continuo cambiamento e ha impedito la sperimentazione di politiche innovative con è risultato che gli operatori in particolare quelli che lavorano sulla strada
Si sono trovati ad affrontare un fenomeno sempre più diversificate complessa commette sempre più scarsi strumenti poco flessibili e con la difficoltà di stabilizzare consolidare le attività sul territorio
A Roma il Sindaco Ignazio Marino ha inserito nel suo programma elettorale la chiusura dell'Agenzia comunale per le tossicodipendenze e il ripristino di politiche adeguate alla complessa realtà che è la capitale esprime
Bene ora però sono passati tre mesi dall'insediamento del nuovo sindaco i servizi delle dipendenze non possono attendere oltre occorre che Marino mantenga gli impegni assunti e di attuazione al suo programma
A livello nazionale il Presidente del Consiglio Enrico letta dopo un braccio di ferro durato tre metri ha deciso la scorsa estate di mantenere per sé la delega alle politiche antidroga
Bene ma questa decisione non può ridursi nulla di fatto e non sostanziale disimpegno del Governo sulla questione al contrario occorre un cambio di passo deciso che mette l'Italia in linea con il dibattito che si sta sviluppando libero per nazionale ed all'idea di finalmente da quell'abbraccio mortale con i peggiori previsioni né del pianeta imposto dei Governi Berlusconi e portato avanti dal Capo del Dipartimento per le politiche antidroga dottor Giovanni Serpelloni
Per me è un cambiamento e una discontinuità con il recente passato non stavano per la decisione rivoluzionare
Basterebbero per il momento solo alcune misure ragionevoli per esempio
Il presidente letta potrebbe ricostituire la Consulta degli operatori che è stata di fatto azzerata la Serpelloni potrebbe ripristinare il fondo nazionale per la lotta alla droga magari con controlli severi sull'uso dei finanziamenti pubblici potrebbe convocare come tra l'altro gli impone la legge la terza Conferenza Nazionale sulle droghe dipendente facendone però un vero momento di confronto di studio e di condivisione tra operatori ed esperti e potrebbe finalmente rivedere il ruolo del Dipartimento per le politiche antidroga facendo è davvero una struttura di coordinamento tecnico e scientifico e non è il braccio armato di proibizionismo aree Giovanardi Gasparri per questo guardate
Sarebbe necessario mandare finalmente a casa il capo del dipartimento quel dottor Giovanni Serpelloni che ha fatto di quell'ufficio un suo cauto personale e che ci ha troppi danni affatto a spese dei contribuenti
Ci rivediamo alle tredici hanno differenti Previte rivesta un saluto da Roberto spagnoli