CNEL: presentazione del Rapporto sul mercato del lavoro 2012-2013

Intesa
Deve rimanere aperta questa volta
Omesso
Per cortesia accomodate
Presentiamo oggi
Il consueto rapporto annuale sul mercato del lavoro
Cosa che facciamo in attuazione di una
Articolo dieci di una legge la legge novecentotrentasei
Dei mille novecentottantasei annualmente da allora noi presentiamo questo rapporto sulla situazione del mercato del lavoro
Debbo
Intanto dei ringraziamenti ad Antonio Golini
E quindi
Carissimo
Ad Antonio Mastrapasqua
A Stefano Scarpetti ICE come sta
In viaggio anche naturalmente i segretari generali Susanna Camusso che non so se sarà personalmente Presidente occorse sostituita rasserena sarà Intini dazioni una sola utile quindi ringrazio anche Serena
Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti che ho visto prima ho intravisto eccolo qua
Come naturalmente devo ringraziare il dottor Albini e
Malavasi di Confindustria rispettivamente elette Italia
Ringrazio
E spero che nell'emergenza politica
Possa realmente egualmente essere con noi il ministro Enrico Giovannini
Ringrazio naturalmente la nostra Presidente della Commissione teorizza che sia curato questo rapporto che
Ciò che ci ha profuso tutte le sue energie intellettuali
Ringrazio tutti i presenti e i ringraziamenti Diodati
La crisi economica che stiamo attraversando
è caratterizzata innanzitutto ma non solo come tra breve dirò
Dalla crisi della domanda
Interno
E la crisi della domanda interna e a sua volta principalmente dovuta atte principali fattori
Politiche di Bilancio che
Volendo ornamento sono di Schengen restrittivo e comunque alcun effetto restrittiva una domanda
Dal congelamento poi de il clima
Di fiducia
Stiamo constatando che soprattutto quando una crisi prolungata e questa è una delle crisi più lunga che abbiamo messo in inventato subentra una situazione di sfiducia
E la gente
è dalla riduzione del credito alle imprese e alle famiglie
E questo assieme di fattori mio cita dite
Considero principali
Questo assieme dei settori anche ostacolato io l'equilibrio della competitività del Paese
Limitando
L'aumento che però Pucci assalto ma limitandolo
Dell'esportazione e la domanda estera di fronte a una carenza la manda in terra è una delle possibili vie di uscita sia pure parziale a una crisi
In quest'ultima direzione
Quella cioè
Dell'esportazione
Non aiuta la politica europea del cambio
Non aiuta la politica europea del cambio
La Banca centrale europea
Ha maggiori difficoltà rispetto alla Federal Reserve
Di fare da motore monetario dell'economia
Questo significa
Che di fronte alla politica della Ferrara
Il dollaro tende
A deprezzare assi rispetto all'euro
E questo è
A sua volta
Un ostacolo
All'aumento delle esportazioni del nostro continente e nel continente dell'Italia
Va aggiunto che l'Italia nel periodo due mila otto due mila dodici ha particolarmente risentito
Anche in settori che la vedeva o no trainante
Parlo sempre dal lato delle esportazioni
Navi
Arredamento
Ha particolarmente risentito dalle della concorrenza di Paesi come la Corea del Sud
L'India
E infatti cauti il Brasile
Le perdite occupazionali sono state contenuto in qualche misura
Dalla riduzione delle ore di lavorate per occupato
E dalla pressione della produttività del lavoro
La riduzione delle ore lavorate per occupato EDPC a sua volta date cause azioni
Il ricorso alla cassa integrazione
La riduzione delle ore di straordinario e soprattutto
L'omento del ricorso al part-time
Il più delle Poste involontario
Ma vi è una seconda parte della crisi che stiamo attraversando
Che non è solo di domanda
Ed è la domanda mi son fin qui occupato
A fronte della riduzione della domanda nel due mila dodici si è registrato un elemento di discontinuità rispetto agli anni precedenti
Un significativo aumento dell'offerta di lavoro
Commento che si spiega
Anche con la maggiore partecipazione
Della componente femminile
In linea generale anche sull'andamento dell'offerta di lavoro
Hanno agito vari elementi
Tra l'altro il crollo delle aspettative verificatosi con la crisi finanziaria
E i tentativi di ricerca di un sostegno al reddito familiare da parte di soggetti precedentemente normativi
Questo ha contribuito all'aumento dell'offerta di lavoro
La mancata partecipazione
Al lavoro è risultata trasversale in tutte le classi di età
Anche se i lavoratori più anziani diciamo fra i cinquantacinque sessantaquattro anni
Sono quelli che vi hanno contribuito in misura significativa
La tendenza è da ricondurre anche questo è il secondo elemento
Al posticipo dell'età di pensionamento
Di alcuni gruppi di lavoratori
Interessati
Dalla riforma previdenziale del due mila dodici
La riforma
Innalzando i requisiti di anzianità
Ha frenato i flussi in uscita
E ha fatto sì che la maggior parte di questi mancati pensionati rimanesse occupati a quei sette offerte di lavoro
In tale ambito di interesse rientrano anche i cosiddetti e sono dati
Coloro che pur avendo firmato un accordo di incentivo all'esodo con la nuova normativa hanno visto allontanarsi requisiti per accedere alla pensione
Dal punto di vista territoriale c'è un fatto che è tutt'altro di nuovo
L'aumento è l'offerta di lavoro
Non è risultato omogeneo dal punto di vista territoriale
Producendo un ulteriore ampliamento del divario fra nord e sud del Paese
è stata riscontrata una crescita più marcato nelle regioni del Mezzogiorno
Dove nella maggior parte dei casi si è tradotto in un passaggio dallo stato di inattività di inattività alla disoccupazione
La crisi la domanda interna
A Siena
All'incremento dell'offerta di lavoro su cui ho intrattenuto
Hanno determinato dunque un momento significativo del tasso di disoccupazione
Che ha superato il dodici per cento
E che alla luce dell'evoluzione del mercato del lavoro si presume ad ed in parte carattere anche strutturale scusami contratto
Ma c'è di più
L'offerta di lavoro potenziale grazie
Calcolata affiancando ai disoccupati ma anche gli inattivi disponibili a lavorare e coloro che dice con un lavoro ma non attivamente
è aumentata fra il due mila otto e due mila dodici
Di novecento mila
Persone
Invece delle cinquecentocinquanta mila
Che deriva dalla definizione standard delle forze di lavoro
L'incidenza della crisi economica si rinviene
Dalla lettura dei dati relativi alla condizione soprattutto di tre importanti segmenti del mercato del lavoro
I giovani
Il precari
E
Certo noi usiamo molto termini angosciarsi ma insomma si dice working Poor
I poveri che lavorano
Ho coloro che lavorano
Da poveri
I giovani sono la categoria che negli ultimi anni risulta la più colpita
La loro pressione sul mercato del lavoro si sta traducendo in una crescente disponibilità ad accettare lavori meno qualificati
Spesso anche a condizioni sfavorevoli con un aumento del sotto inquadramento e con una conseguente crescita delle fino del fenomeno della e di cash
Alla questione giovanile deve essere ricollegata a quella dei giovani sono spesi nel limbo nel nostro unico e del non lavoro
I cosiddetti né
Che sono arrivati a due milioni duecentocinquanta mila
Pari al ventiquattro per cento circa
E cioè circa un giovane poco su quattro Giorgio quattro tra i quindici e i ventinove anni
Un tasso auto causato in parte dalle difficoltà incontrate dei giovani nella transizione questo è un aspetto su cui bisognerebbe riflettere meglio dal
Transizione al mercato dal processo formativo
Al mercato del lavoro
I lavoratori precari
Ossia i dipendenti temporanei cosiddetti parasubordinati
Insomma coloro che vengono classificati come autonomi ma che di fatto lavorano come dipendenti a tempo determinato
Negli ultimi tre anni sono tornate progressivamente a crescere e nel due mila dodici hanno rappresentato un aggregato di quasi tre milioni di persone
Il dodici Nicola
Sei per cento dell'occupazione complessiva
Terzo di questa
Rappresentato da giovani
E dimensioni rilevanti
Come accennavo
Ha assunto il fenomeno dei working Poor
Lavoratori a basso salario
Tutta la mancanza di qualificazione agli impieghi precari
In molti casi le posizioni lavorative a basso salario
Seppure possono rappresentare una porta d'ingresso per i giovani che accedono al mercato rischiano di trasformarsi in trappole della povertà
Senza la possibilità di giungere
Alla stabilizzazione del rapporto di lavoro e ad una reale indipendenza economica
Dal punto di vista sociologico questo si chiama anche esclusione dei giovani dalla società
Guai a maggio Società in cui i giovani si sentano esclusi
Strutturalmente esclusi
La crisi che viviamo è diversamente dal passato dunque promossa da fattori di domanda e da fattori di offerta
Come ho cercato di dire
E da aeroporto che presentiamo emergono due esigenze molto collegate fra di loro
Da un lato
Occorre promuovere l'inversione di tendenza dell'economia italiana
Riportando la su un sentiero di crescita
Per un periodo possibilmente prolungato
E carri timbri
Possibilmente vivaci
Favorendo il recupero di produttività delle imprese
Favorendo la stabilizzazione dei livelli occupazionali
E come conseguenza un aumento dei consumi ed il potere d'acquisto delle famiglie
Ho
Grazie
Accolgo
è fatto benissimo
Salutiamo amministrazione pubblica ringraziamo in modo particolare
Date le circostanze di contesto
Di essere venuto fra di noi grazie
Sinistra
Allora riforme per il recupero di produttività all'impresa
Per la stabilizzazione dei livelli occupazionali e conseguentemente un aumento dei consumi comprese famiglie
Su tutto ciò si è riversata in questi mesi una situazione di emergenza politica come tutti sappiamo
L'auspicio
Che i Governi di larga intesa potessero facilitare le riforme
Evitando che la loro inevitabile impopolarità
Si condensa se sulla parte politica a vantaggio di un'altra di qui che il Governo le larghe intese se
Mostrata di difficile realizzazione
Dall'altro lato abbia la necessità di aumentare le risorse dedicate alle politiche del lavoro
Tenendo presente che quelle rivolte alle politiche passive sono per lo più uno servite dalla cassa integrazione e quelle per le politiche attive risultano essere inferiore
Agli altri Paesi e l'offerta
Misure volte a ridurre il cuneo fiscale
Quel paradosso per cui le imprese
Sostengono un costo del lavoro molto maggiore del reddito che i lavoratori percepiscono effettivamente
Misure volte a incentivare ancor più perché qualcosa in questa direzione sia per la verità già fatto l'assunzione di giovani
Ed in generale a diminuire ad allineare produttività e salari si prospettano temi di riflessione ma soprattutto di azione concreta
Anche l'OCSE
Nel corso del convegno di presentazione dell'annuale rapporto dedicato all'Italia
E che si è trovato in quest'Aula lo scorso due maggio
Ha indicato fra gli obiettivi per il prossimo futuro la creazione di mercato del lavoro più giusto ed inclusivo sol parole dell'OCSE
Da realizzare attraverso lo stimolo alla domanda di lavoro certo
Attraverso un miglior allineamento dei salari alla produttività
E cercando di coniugare misure di sostegno al reddito con interventi di venti o trenta euro verso l'occupazione
Vi ho intrattenuto in piedi un po'più a lungo di quanto concettualmente faccio per dare un semplicemente un saluto di benvenuto in qualità di Presidente del CRA
Ma
L'Asia l'analisi di mercato di lavoro oggi diventa un'analisi molto complessa e i fattori che contribuiscono a determinare la situazione sono più veloci e Bari di una volta
Quindi ho preferito
Anche in
Richiamare la vostra attenzione per qualche minuto in tempo in più cercando di dare per quanto possibile una visione d'assieme vi ringrazio per l'attenzione
Allora adesso
Però si
A adesso si sente
Decisamente
Buongiorno
Io vi ringrazio di questa presenza così folta e autorevole
Dini e ringrazio perché queste per noi per il CNEL la presentazione del rapporto del lavoro del mercato del lavoro ha veramente un evento che ci sta tantissimo a cuore
E nel quale Cilenti citiamo profondamente e quest'anno il rapporto sul mercato del lavoro è stato un pochino diverso abbiamo l'abbiamo fatto
Con una squadra è stato il lavoro di F che già negli anni passati era vista in esso ore quello che faceva le stime dell'Aquila però avanti nel rapporto con la partecipazione diresse nella Commissione dell'informazione
Noi ogni grafico ogni tabella è stata discussa elaborata valutata sotto esatta quindi per noi questa a questo lavoro del rapporto
è stato veramente
Una una fantastica occasione di scambiarci delle opinioni e valutare dei fenomeni che si stavano che si stavano evolvendo
Quindi io devo ringraziare tantissimo la Commissione che mi ha aiutato a
A
Alla a elaborare questo rapporto così come era F
E quest'anno fornendo centrare
Sul problema degli Uberti implora questo rapporto
Fa ho chiesto a Claudio Lucifora che è qui con noi oggi di è scrivere il lunedì il capitolo sugli importi implora e quindi anche questo è stata una c'è il parquet mi adatto enorme soddisfazione perché ci permette di avere il massimo dell'aggiornamento e anche l'analisi più profonda
Se potessimo riassumere quello che abbiamo pensato elaborato in mesi e mesi di lavoro la parola che ci verrebbe in mente sarebbe quella di povertà
Pertanto
è la povertà delle famiglie e delle imprese la povertà delle risorse nazionali che vengono che in questa situazione particolare del mercato del lavoro colpito dal crollo del PIL è veramente un fatto senza precedenti
La risorsa più preziosa che abbiamo in Italia che il capitale umano
Si impoverisce il capitale umano spesso si impoverisce perché le famiglie non riescono a pagare il mutuo e quindi non riescono a pagare istruzione dei figli
No
Il crollo del prodotto ha causato una crisi profonda del mercato come non avevamo mai visto
Però se non
Se noi ci confrontiamo con l'Europa
Troviamo dei Paesi in cui il mercato del lavoro
Ha fatto peggio dell'Italia nel senso che se noi guardiamo l'andamento del PIL noi vediamo che la nostra disoccupazione
Aumenta certamente naturalmente se guardiamo alla Germania noi vediamo che il PIL cresce del tre e la disoccupazione diminuisce del tre una
Un quadro esageratamente virtuoso quando noi entriamo nel club dei Paesi che hanno delle performances meno meno stellari però tra i Paesi che hanno performances meno stellari
L'Italia oggettivamente è il Paese dove l'occupazione tiene di più
Nel senso che negli altri Paesi a parità
Tenuto conto dell'andamento del PIL noi facciamo meglio
Dobbiamo scolastici ma che è stata fatta
Dai colleghi di giurare fare da da
Fedele Donatelli essa da Valentina ferrarista Marina Darwin e di far vedere che la caduta del PIL
Potrebbe la caduta dell'occupazione avrebbe potuto essere molto più ampia
Se non fosse stato per la riduzione delle ore lavorate per occupato
E per la flessione della produttività dieta nonché per l'arciduca che ha contenuto le per idee perdite occupazionali devo dire che
Avrebbe avuto un attimo di preoccupazione che la mia relazione potesse sopra per sì con quelle in qualche modo con quella del Presidente invece vedo che siamo per tutto quello che ha detto lui io non lo dirò e quindi mi ha già prepara a te is tutta la parte dell'offerta l'ha fatta a luglio e quindi io posso concentrarmi su altri fattori involontariamente ci siamo coordinati alla perfezione
Quindi si incerto grazie
Allora questo se noi guardiamo in grafico vediamo che la contrazione del PIL dell'otto per cento
Ci fa distrugge settecentosessantaquattro mila posti di lavoro noi vediamo che l'anno il con il PIL in crollo
Noi vediamo che quello che fa vedere
Se noi traduciamo le teste Lina unità di lavoro gli ho fatto distribuire le slide perché così potete vedere i grafici che magari hanno dei numeri piccoli
Allora se voi
Se voi vedete a questa
A questo crollo del PIL dell'otto per cento voi vedete che se noi il crollo del PIL accompagna
L'occupazione l'occupazione ma indolore
Il teste la preoccupazione attiene
Esattamente quello che dicevamo prima
Naturalmente perché tiene
Tiene perché le ore lavorate si riducono per le ore lavorate per occupato si riducono come abbiamo visto
Dall'immagine precedente per il la crescita della cassa integrazione la riduzione dello studio straordinaria e la diffusione del part-time involontario che il nostro presidente ha citato prima
Nella il grafico fa vedere che
Il part-time involontario è aumentato moltissimo nell'ultimo anno
Non è due mila tredici diminuiscono gli occupati a tempo indeterminato ma anche quelli a tempo determinato e gli operatori ha per oggetto
Quello noi vediamo c'è
Il Governo ha cercato di limitare diritto eliminare lette diciamo le strettoie le limitazioni all'uso dei contratti temporanei per facilitare l'occupazione
Però
Ancora
Forse appena appena abbiamo qualche risultato adesso
In quanto noi crediamo che nel due mila tredici all'inizio del due mila tredici diminuiscono tutti i tipi di contratti
Tutte le forme contrattuali vista intorno del ciclo negativo che va ad aumentare la segmentazione del mercato
Quindi noi abbiamo
Vi dico dimostro lettere il tempo determinato il tempo indeterminato elabora e i lavori ha per oggetto
Dove vediamo che la sostituzione tra lavoratori più stabili a lavori meno stabili che veniva prospettata dalla legge novantadue purtroppo non si realizza
Quindi noi vediamo una situazione in cui il mercato del lavoro
Cambia proprio la sua morfologia e questo cambiamento del mercato del lavoro avviene a spese dei redditi pro capite
La riduzione del potere d'acquisto e la contrazione della domanda di lavoro che il Presidente ha illustrato così bene
Racconta e la contrazione delle ore lavorate la riduzione dello straordinario producono una perdita di reddito delle famiglie italiane che non ha precedenti
Qui il dato non è ancora
Non è aggiornato perché è un dato a Eurostat quindi tutti gli altri dati che noi presentiamo e che troverete nel rapporto
Sono aggiornati all'ultimo dato disponibile
Ok
Quindi
La conclusione di questo ragionamento e che sempre più il work in progress sopportano la crisi e la tenuta dell'occupazione
Nel due mila e questo è dobbiamo questo conto il contributo di questa di questa parte del rapporto come ha detto a Claudio Bucci farà che fa notare come l'evoluzione dell'occupazione a basso salario
Sia veramente sia veramente impressionante mi fa vedere che il valore che implora che erano al dodici per cento sono in Italia quasi il doppio della Spagna questo era il dato del due mila dieci
Del pari giorni della Finlandia per la Spezia per la Danimarca
Almeno
è stato detto prima aumenta il Gatta Tarcento sud al nord nel sud vengono distrutti quarantadue mila posti di lavoro in un solo anno
Se noi usassimo il luogo di lavoro invece della residenza forse questo divario sarebbe ancora più grande
Perché
Noi abbiamo
L'impressione dai dati sulle migrazioni interne ma anche verso l'estero che questo pendolarismo di lungo raggio faccia falsa
La realtà del lavoro nel sud in realtà risiedono nel sud ancora sul piano formale ma in realtà queste persone al sud non ci sono più quindi noi dovremmo un'ampia sia ancora più forte più preoccupante di questo cappello
Quello che è anche diventa più forte più preoccupante è il radicamento della disoccupazione di lungo periodo
I dati sottoponendo io faccio
Quando
Insegna Economia della cura degli studenti faccio sempre vedere questo grafico con quello dell'America perché sono completamente ribaltati
In America il tasso di disoccupazione a tre mesi
Era è la parte più grande e quella da più di dodici mesi da una parte piccolissima e da noi esatta corte interna da noi questo fenomeno
Della preponderanza della disoccupazione di lungo periodo si accentua
Quindi
Noi
A questo punto
Abbiamo un tasso di disoccupazione strutturale molti lavoratori espulsi il cui capitale umano peggiore che non riescono più a rientrare
La mente dei dei disoccupati non
Ormai posti di lavoro vacanti non solo per
La non omogeneità tra la richiesta della domanda e quella dell'offerta
Ma anche
Per questo che gli americani chiamata mismatch cioè non incontro tra domanda e offerta
Che forse un sistema di collocamento e più efficiente potrebbe avere alleviare
Tutti questo il ministro sa bene una preoccupazione non piccola di questi giorni
Allora
Abbiamo usato il tasso di sforzo con me indicatore della propensione a indennizzare il disoccupato il tasso di sforzo eh
Per l'Italia abbastanza visibile su questo grafico come vedete
Noi abbiamo
Io una propensione a indennizzare il disoccupato molto bassa
Questo questo indicatore del tasso di sforzo confronta le prestazioni internazionali al netto della massa dei disoccupati dei numeri dei disoccupati però
Dobbiamo fare
Una traduzione istituzionale no e dire ma mettiamoci la CIG se ci aggiungiamo e consideriamo anche la CIG
Quando voi di colpo ci avviciniamo agli altri Paesi
Perché naturalmente la cinghia in Italia fa ha una responsabilità e fa un mestiere
Gli ha affidato un compito
Molto più grande che negli altri Paesi
E quindi Fadda sussidio di disoccupazione
A una una uno nuovo assai più ampio quindi se noi facciamo una definizione allargata del tasso di sforzo
Vediamo che la nostro il nostro modo di proteggere i nostri lavoratori
è non è così lontano da quello dei nostri partner
Allora
Siamo alle conclusioni in
E le politiche del lavoro che sono state prima e che invece chiaramente era sono
Il la una delle degli strumenti che abbiamo in mano sono alimentate dai vincoli della finanza pubblica
Non sto a ripetere quello che ha detto il Presidente non facciamo poche politiche attive e molte politiche passive
Ma se noi non facessimo le politiche seguendo
Tutte le politiche passive alla CIG affidato il compito di sostenere l'impresa delle famiglie se non ci fossero se non ci fosse questo
Il problema è che a volte in questa difesa in questo sostegno c'è il buono e il cattivo
E quindi non non non sempre una difesa fatta in questo modo aiuta la struttura e la qualità della nostra struttura industriale però per intanto
Ci mette in una situazione di protezione del CIPE le politiche attive dovranno stucco per forza usare strumenti che costano poco dobbiamo puntare su formazione addestramento collocamento
Lì
Naturalmente il Collocamento i centri per l'impiego e dobbiamo assolutamente semplificare le regole che Governo l'approvi l'apprendistato
L'impresa è come il nostro non può avere un crollo di questo genere
è
Per noi sarebbe
L'una uno strumento fondamentale e ignoro occasione di parlare spesso con piccoli e medi imprenditori
E tutti i fatti canale normalmente a utilizzare questo strumento quindi deve essere semplificato alleggerito
Le politiche attive sono necessarie sono urgenti ma non possiamo aspettarci dei miracoli non è che facendo una piccola variazione di un uno per cento in quali esprimo già in da quella legge Lila non si
Piccole cose oramai
Non
Ai morti una nessuna capacità di
Avere un impatto serio
Non serva nei piccoli aggiustamenti perché i piccoli aggiustamenti in un Paese dove chiudono decine di imprese al giorno
Non serve abbiamo già visto che non serve i piccoli aggiustamenti non osservano dobbiamo andare alle cause profonde
La tassazione il carico fiscale sul salario la burocrazia gli spiega gli sprechi la giustizia lo sappiamo tutti è inutile che vi faccio che di rifarci alla lista
Quel che dobbiamo fare lo sappiamo veramente tutti dobbiamo solo a farlo
Questo segnale che lancia questo rapporto del mercato del lavoro è un segnale di emergenza di tempo è scaduto
Prima quello che dovrebbe essere un esecutivo stabile forte e determinato a risolvere il dramma delle famiglie del capitale impoverito dell'Italia
E a intercettare una ripresa che
Ancora acerba come dicevi come dice Mario Draghi
Ma che è la nostra cultura carta
Scusate cinico
Dopo Nieri accomodo qui
Eccetera cacciò
Scusate
Allora io chiederei da chiedere alla nostra si riceveva verificate per la nostra relazione relatori
Pretendere
Il filo del discorso
E di coordinare reinserito della dibattito si tratta di Alessandro deliberati appena avete sentito qui ci sono cose edizioni perché
Su cui voglio solo controllare
Che ci sia la presenza dei di dei previsti dei tavoli previsti con l'indice l'abbiamo cioè a francesi a Venezia a Trieste ma sta parlando al scaccia esercenti ottica Zamberletti tutti e tutti ci stiamo
Presidente io credo lavava accusa non mando la Camusso ma l'abbiamo già detto e cioè serena sarei mattina ho appena sorrentina bene grazie ancora
E poi c'è Raffaele Bonanni Gian Giorgio agli eletti in libertà
La ringrazio
Vivamente naturalmente poiché Pierangelo Albini cioè Pierangelo beni ci siamo attenuti querela Malavasi quindi hai tutte quante revocare gli fotografarla progetti moderati allora è qui
Rispetta scusate a rispetto alla all'ordine degli interventi
è io devo chiedervi la gentilezza di dare prima per prima la parola
Luigi Angeletti e che ora un
Importante impegno
Immediata tra poco più
Se poi riprenderemo l'ordine della propria grazie chiedo scusa a tutti per questa
Necessità che è opportuno prima di versare
Allora un giudizio estremamente positivo a questo rapporto per la chiarezza
La completezza
E perché
Ci consente e consente decreto a tutti coloro che avranno la compiacenza di ragione di avere una fotografia finalmente la reale del nostro mercato del lavoro
Dalla quale si può anche anzi si dovrebbe non solo non solo si può
Ma si dovrebbe anche dedurre
Sciocche
Possiamo fare ciò che dobbiamo fare e ciò che
Quasi ininfluente fare
Per poterlo migliorare la prima considerazione che voglio fare è questa
La nostra anomalia
Che si è accentuata era già presente negli anni passati ma che si è accentuata negli ultimi due anni
E
Quella di non solo li aveva avuto un
O un quinto del tasso di disoccupazione anche se giustamente è stato osservato che paradossalmente in misura
Nei nonché proporzionale la caduta del PIL rispetto agli altri Paesi europei
Ma l'aspetto negativo e il fatto che
I disoccupati in Italia
Dolosi sotto occupati
Ora hanno una scarsissimo probabilità
Di uscire
Dalle condizioni di disagio
In cui oggi si trovano
Hanno un livello è un'aspettativa di uscire dalle difficoltà di gran lunga inferiore a quello che avviene negli altri Paesi
Questo credo che sia l'elemento dal punto di vista sociale perché aumenta la disperazione
Il senso di
Estraneità
E ovviamente anche dal punto di vista economico perché chiaramente indica che le prospettive
Della benessere sociale nel nostro Paese sono di gran lunga inferiori a non solo al potenziale ma anche ciò che
Hanno gli altri Paesi e in Europa magari hanno un potenziale addirittura inferiore al nostro
Quindi su questo bisognerebbe concentrarsi dalle cose che solo emerso è che noi condividiamo che ulteriori interventi sul regole del mercato del lavoro solo dei palliativi
Accerto bisognerà a semplificare il enorme per quanto riguarda il
Simili
All'apprendistato
Però la cosa più importante da fare sarebbe quella di avere una Funzione pubblica o privata avevano insieme le due che consenta una maggiore
Capacità di incontro tra domanda e offerta di lavoro questo
Ridurrebbe questa incredibile situazione per cui in Italia non ci sono dei posti di lavoro abbiamo tanto disoccupati ma non si incrociano certamente ci vorrebbe dire seri come questioni di carattere editoriale
Perché non sempre la SCO incidono i due problemi
Ma è chiaramente una capacità di far sì che la politica del mercato del lavoro sia
Sul serio attiva aiuterebbe ma non sarebbe comunque risolutiva
Perché il vero problema che abbiamo
è il fatto che la prospettiva della siccome l'economia per l'unico fattore la buona economia l'unico fattore può fa crescere i posti di lavoro il vero problema è
Far sì che i potenziale della nostra economia capisca
E per un certo periodo almeno penso vi sia in più come dire seriamente ha raggiunto almeno il potenziale e di crescere la nostra economia
Quindi si credo che le ultime cose che sono stati detti in questo rapporto dalla e anche dalla relazione abbiamo ascoltato della dottoressa
Siano il vero problema che abbiamo di fronte
La
Le cose tutti conosciamo bisogna ridurre le tasse sul lavoro ridurre semplificare ridurre la burocrazia
E aumentare la produttività del sistema senza le quali
Non ci sono e inutile vicino rompiamo le tasse la testa
Nel continuare a discutere di mette delle leggo ve lo leggo linee sul contratti a termine
E cose di questo genere perché sono
Alle guide diventano
Quasi pericolose perché distraggono
L'attenzione e l'impegno
Tra dagli vero problema
Tutti quanti sappiamo come le cose che dobbiamo fare non le facciamo però a qui tra ovviamente una questione politica non c'era un Ministro nella nostra comunità europea le diceva il problema che noi sappiamo cosa fare non sappiamo come farci rileggere
Dopo averle fatte il dramma della nostra classe politica l'unico null'altro grazie
Grazie
Grazie del suo intervento dà la parola ad Antonio Golini Presidente dell'Istat
Certamente
Come vuole
Intanto
Intanto che gestiamo letti
Le poche slide che ho preparato
Volevo complimentarmi assai con la collega Alessandra Del Boca e con che nel tutto mi è sembrato un rapporto eccellente completo
Su cui è difficile fare commenti parziali o negativi va preso tutto per intero e mi pare
Che la
La completezza
Dell'analisi e la proposta politica operativa siano
Assolutamente eccellenti il migliore quindi il inutile dire che anch'io segnalavo con queste slide il
Come aumenti la vulnerabilità
Del il mercato del lavoro in Italia
E il con Messia hanno aumentati il tasso di disoccupazione
Alessandra io nella mia posizione ho il privilegio di poter
Avervi dato ancora più aggiornato del tuo al sette livello conto però aerei mi pareva doveroso portarlo prima
Che interessante e comunque notare che negli ultimissimi dati la proporzione il di coloro che escono dalla cassa integrazione guadagni
Per entrare nell'occupazione
Sia aumentata leggermente quindi questo è un motivo di piccolo comporta
Sia pure limitato ma comunque sia di piccolo conforto e il
Si innalza Formenton segnalarvi nel rapporto
Come segnalava anche il presidente Marzano
Nella sua introduzione si innalza
L'età lavorativa la verità è che al di là dei provvedimenti della della for ovvero sull'età pensionabile se il fatto che sa
Dal punto di vista demografico Chiarelli dimentico di essere un demografo di formazione dal punto di vista democratico c'è l'ondata
Di coloro che sono nati negli anni Sessanta e che quindi trascinato insieme alla loro età
Fascicolo il posto di lavoro e quindi e quindi
E questa è la ragione fondamentale per cui con la popolazione della popolazione vietati in quanto in più
Aumenta all'occupazione e sì in un mercato del lavoro che stenta a tanto se gli ultra cinquantenni trascinano con se il proprio posto di lavoro non c'è abbastanza poco il lavoro per i giovani pure tattiche sono e quindi abbiamo questa situazione
Particolarmente pesante cioè di giovani che diminuiscono nella popolazione e che trovano sempre almeno possibilità di lavoro
Ora
Certo ville il ruolo degli stranieri è stato particolarmente particolarmente rilevante che il
E certamente
Quel misto Necci per cui si accennava
Relazione della professoressa Del Boca e stato parzialmente coperto dagli stranieri quei lavori poco graditi e poco pagati che gli italiani
L'hanno voluto non vogliono
Più fare sono state esitante perché parrebbe che ci sia una leggera inversione di tendenza impresa ha fatto anche gli italiani cominciano a guardare ad accettare
Posti di lavoro che fino a due-tre anni fa
Come dicevo europeo con loro diritti e poco accettati e comunque questa crescita forte della della
L'occupazione straniera è un fatto rilevantissimo questo quindi
E spinge a
A coniugare coniugare stessa realmente e occupazione non solo dal punto di vista quantitativo ma dal punto di vista qualitativo cioè
La la il mercato del lavoro va visto nei due aspetti il quantitativo e qualitativo e certamente
Gli stranieri ci hanno dato una mano forte
A saldare gli squilibri qualitativi del mercato del lavoro
Ora soprattutto per esempio nel campo dei servizi in particolare per gli anziani e ci riferiamo al così detto
Nutrito drappello di badanti e questo ci deve poi porre il problema non solo dell'occupazione ma anche della sostenibilità di questa di questa soluzione che abbiamo trovato per l'assistenza alle persone più anziane in meno che meno valide e nel
E una fase interessante e che se noi utilizziamo la quota di famiglie nelle quali nessun membro è occupato
Fino al due mila e sette
La proporzione di famiglie nelle quali ripeto nessun venga occupata nelle fino al due mila sette era più basse in Italia che non
Nella media europea e invece adesso abbiamo fatto questo
Io questo ingrato sorpasso
Cioè in Italia
La quota di famiglie in cui le somme mi preoccupa tradizionale superiore a quello della media europea il che vuol dire che non solo come è stato segnalato nel rapporto nelle presente al non è la disoccupazione è aumentata ma quello che e non vedo per certi versi forse più tragico aumentato il numero di famiglie in cui nessun membro lavora
E quindi potete capire
Possiamo capire quale sia
Il disagio sociale e quindi sappiamo bene come le famiglie siano facendo ricorso sempre più al risparmio
Per i propri consumi interni inutile perché inutile sostenersi sospetti maxi su questo l'ultimissima parte del mio intervento se posso ancora cinque minuti e delle riguarda le prospettive
Noi siamo come dire in Italia assediati i stretti in una doppia tenaglia vogliano che attanaglia che demografica e tecnologica vediamo prima
Il braccio della tenaglia perché demografica dell'Africa dovrebbe crescere da qui al due mila cinquanta di miliardo di persone
Un miliardo di persone significa che l'Africa ha necessità di avere di creare da qui al due mila quaranta circa oltre settecento milioni di posti di lavoro cioè è un'impresa
Terrificante passatemi questo aggettivo così forte
E e
Cioè deve schede dovrebbe riuscire a creare più posti di lavoro di quanto ne esistano dell'intero nord del mondo
Cioè un'impresa disperata ora allora
Dove si può rivolgere l'Africa e gli africani se non
In prima battuta all'Europa ed è vero che la Cina sta investendo molto
è vero che anche il i paesi del Golfo sono interessati allo sviluppo dell'Africa però poi la ricacciato
Due oceani una dessero la sinistra è sottratto a solo un piccolissimo mare
Che il Mediterraneo quindi in una situazione di oriento al formidabile della pressione
Migratoria il lo sbocco non può che essere quello del Mediterraneo
E qui da qui derivano
Anche quelle tredici stile ladini che abbiamo visto ancora una volta vie dell'altro ieri dico e poveri cadaveri alle i reati sulla spiaggia ora non c'è non c'è soluzione se non quella di una diversa
Concezione dei rapporti fra europea Africa
Il piano per il Mediterraneo lanciato con GRAL risalto
Tre anni fa e se assolutamente silente
Avevo parlato dell'Europa dopo le primavere arabe di un Piano Marshall per aiutare i Paesi del Nord Africa lì mi pare che l'abbiamo dimenticato insomma le loro parola non destina
Al lady terranno e alla sua vera frontiera critica la stessa attenzione che reca
Destinato negli anni scorsi alla frontiera orientale ecco la stessa attenzione per tutti i Paesi europei a partire dalla Germania dovrebbero dedicare oggi alla frontiera meridionale allora questo era un nel
Non
Un aspetto del tenaglia l'altra per l'aia e quella della tecnologia che sostituisce l'uomo ora finora finora lari
La tecnologia fa distrutto più posti di lavoro di quanto ne abbia creati certamente ne ha creati molti vanno indistruttibile molto di più io credo che
L'esempio più clamoroso sia quello della
Della fotografia
Tutti ricordiamo i rullini e le macchine fotografiche i negozi con lo sviluppo in un'ora
Tutti insomma almeno quelli e della libertà per e il e adesso tutto scomparso certa perché e con un paradosso con un paradosso occupazionale cioè
Io
Tutti adoperiamo i telefonini anche come macchina fotografica quindi siamo truffe siamo su molto più numerosi a fotografare e di quanto si fosse un tecnico
Fotografavano solo gli appassionati adesso fotografano tutti quindi è aumentata moltissimo la quota di persone che teme che fotografa
è aumentato il numero di fotografie pro-capite
Vengono appostate dappertutto ed è drammaticamente scomparsa l'occupazione nel settore della fotografia
Questo sono e finanche con
è fallita la Kodak e questo è solo per dare un piccolo se inizio
Del fatto che la tecnologia ha creato si posti di lavoro ma in molti settori e ha distrutto più di quanto li abbia creati che allora
Noi abbiamo lato la tenaglia vi dicevo fra una demografia soprattutto africana
Che si rovescia parrebbe sull'Europa e la tecnologia che per altri versi prende
Surplus sui Paesi in particolare sui Paesi occidentali quindi
Siamo di fronte mi pare
Con la prospettiva di trent'anni e non solo quella di dei mesi che vi siamo via via vivendo siamo di fronte a un mutamento epocale
Che forse ricorda le grandi classe azioni
Allora flessibilità e adattabilità diventano determinanti il cambiamento sarà laterali vini e forza della sopravvivenza
Dell'uomo sulla terra ma anche
Della nostra società e della nostra economia grazie
Grazie anziani o dell'attuale bellissima bellissima rischierà date
Devo dire che straordinario come sembra che ci siamo messi tutti d'accordo ognuno ha un grafico
Siccome poi sembra che sia stato fatto un coordinamento
Antonio Mastrapasqua presidente dell'INPS
Senza grafico
Sia
Grazie grazie al
Nella sua Presidente alla professoressa Del Boca per la
Per i dati purtroppo ecco non certo entusiasmanti che fotografano all'attuale situazione del Paese io
Non essendo neanche professore come tutti quelli che mi hanno preceduto cerco di essere invece ecco un po'più
Legata a quella che l'esperienza dell'istituto
In questi anni
Ci tengo a dirlo perché molto spesso proviene ho dimenticato
Volutamente o meno
Una grossa componente della tenuta sociale del Paese è ascrivibile al ruolo che ha avuto l'INPS
In questo Paese
Ricordo che
Frequenti e innumerevoli norme che hanno trasferito all'istituto la quasi totalità delle competenze sulle politiche passive
E quindi quando si ha la professoressa che il presidente Marzano hanno detto la cassa integrazione la la tenuta della cassa integrazione
Beh c'è anche qualcuno che la lavorata questa classificazione derogata perché altrimenti sembra che sia un fattore no così aereo
Ricordo che nel due mila otto
Si disse che il picco totale di trecento milioni di ore
Che erogate dall'Istituto come cassa integrazione fra il limite massimo oltre il quale ci sarebbe stata un punto di rottura nella capacità non solo del Paese di potrebbe sopportare maggior crisi ma anche degli istituti e poterlo fare
Purtroppo nel due mila undici sono state più di un miliardo così come nel due mila dodici non c'è stata nessuna rottura nel Paese non c'è stata nel tuo nessuna rottura nell'istituto
E quindi mi permetto di poter affermare che ecco un grosso contributo per la tenuta
Non solo nel mercato del lavoro non solo nelle capacità delle aziende di avere i lavoratori per minore tutto quello che c'è stato detto pocanzi nella tenuta sociale che per quella due di cui tutti i Governi che si sono succeduti si sono
Giustamente complimentati
Hanno sempre detto con le parti sociali avvenuto una grossa tenuta nel Paese ecco mi permetto di dire
Anche grazie al piccolo contributo che l'istituto ha potuto e voluto dare
Si vede
La spesa
Sicuramente
Il
Ministro Giovannini può dirlo in maniera più
Puntuale la spesa del welfare del Paese dell'Italia è più o meno simile a quella degli altri Paesi europei
Come percentuale
E poi purtroppo quando si scende invece nelle componenti ci si accorge che c'è una
Una forte
Diseguaglianza nei numeri non li abbiamo
Una percentuale abbastanza alta nella spesa previdenziale così come non abbiamo inteso fino a oggi quella previdenziale ovvero con grossi componente assistenziali che altri Paesi mettono al di fuori di questa percentuale
Così come invece perdiamo una bassa componente sulla disoccupazione quasi pari a zero sull'housing sociale immaginate che altri Paesi hanno la media europea del treno abbiamo zero virgola tre quindi
La spesa sociale la spesa del welfare del Paese e più o meno in linea con quella europea
Le politiche fatte negli ultimi decenni non negli ultimi anni l'anno di sì quindi Bratta rispetto a quello che la media europea
Forse
Oggi è arrivato il momento per immaginare che queste percentuali ovviamente gradualmente non si può immaginare che improvvisamente si cambiano percentuali così alte ma sicuramente
Si può immaginare che gradualmente si rientri nei parametri europei dove si è dimostrato e si sta dimostrando negli altri Paesi Germania Inghilterra e quant'altro che queste percentuali dispense
Non tanto concentrati su alcuni aspetti hanno fatto e stanno facendo temere la tenuta maggiore di quella italiana
Per ora
Permettetemi tre flash
Diciamo
Pratici e pragmatici
Politiche attive e politiche passive
Da qualche anno il cento per cento delle politiche passive del paese sono state concentrate nell'istituto ad eccezione di quelle poche residuali sulle Regioni e di quelle in concorrenza vedi cassa integrazione in deroga
Io ho avuto più volte l'occasione di parlare col ministro Giovannini
E mi permetto di rendere pubblico quello che sono chiacchierate non credo private quando il presidente dell'INPS il ministro si incontrano perché su temi che riguardano il Paese
Ecco io credo di poter sommessamente ma con grande realismo visto quello che abbiamo detto tutti i centri dell'impiego non funziona la spesa
Se invece un calo del PIL docente dell'impiego ridicola rispetto alla sorella dell'Europa l'intermediazione d'Italia sia sotto il tue tre per cento nell'assumere la passiamo a percentuale di lettura in nord Europa del quaranta per cento
Meglio Candido il mio istituto
L'istituto di tutti però non è ovviamente scostamento è mia ad avere un ruolo attivo e forte anche nelle politiche attive del lavoro
Non voglio dire a costo zero ma voglio dire che può essere un momento importante ovviamente da concordare da coordinare
Dove si è già una persona trova in un punto tutto ciò che riguarda le sue politiche passive dal sarebbe abbastanza semplice porta sì che quello stesso punto possa essere anche delle politiche attive
Non c'è niente di male non ci sarebbero ulteriori costi segni di direttori Informatica Infrastrutture e quant'altro
Io lo faccio sommessamente l'ho detto ecco più forte al ministro e quindi credo ne dimettere imbarazzo il ministro né di mettere in imbarazzo l'istituto anzi forse è un elemento in più
Tutto questo però si scontra con alcuni vincoli questo fantomatico Titolo quinto della Costituzione
Che ha
Piombino intravisto che alcuni tipi di politiche del lavoro e andassero no delegata alle Regioni che a sua volta hanno dato alle Province e quant'altro allora
Ecco volendo essere pratici si parla molto spesso di riforme si parla di riforme che però hanno costi che hanno costi ovviamente non sopportabili per le finanze pubbliche proprio ci sono le riforme a costo zero
Forse più che dire che riforma a costo zero non sono riforme a totale vantaggio dei cittadini e dei lavoratori
Ecco allora io capisco che la il bicameralismo ci sono cose molto complicata la diminuzione dei parlamentari ecco
Ma forse
Estrapolare da riforme molto complesse quella caduta Titolo quinto si è fatta dieci anni fa evidente sotto gli occhi di tutti non c'è il partito politico forse sociale che abbia detto che funziona
La cambiamo velocemente
Poi si farà tutto il resto spero si farà tutto il resto che invece l'architettura dello Stato che è complicato ma una cosa del due mila uno che si è verificata che non funzioni sull'energia sul mercato del lavoro sui trasporti che ci verrà a farlo veramente una cosa semplice allora
Anche perché seduta abbiamo di politiche attive per l'anno di lavoro non possiamo immaginare che questo per funzioni in architettura di Stato ancorata al passato
Ci sono alcuni studi accoglie brutalmente cito percentuali delle quali non faccio proprie
Ma c'è chi dice che sulla riforma del Titolo quinto sulle ripartizioni di competenza tra lo Stato valga uno due punti di PIL sarà esagerato ma se anche fosse zero cinque abbiamo visto quanto costa fare zero cinque per cento del PIL
Altro tema
Abbiamo spesso e che parla al Presidente di un ente pubblico quindi non parlo come commentatore una vischiosità burocratica lo dicono tutti in Italia cioè la cattiva burocrazia e la buona burocrazia allora mi permetto di dare un altro suggerimento
Ma perché
Non immaginiamo che il cittadino
Verso il quale con il quale noi dobbiamo servire cono scordiamo cielo
Non possa avere il diritto di avere in cinque giorni il silenzio assenso su ogni volta ogni volta che si rivolge la pubblica amministrazione
Perché non poterlo fare su questo l'abbiamo discusso col ministro sul DURC che ci stiamo impegnando a farlo dove abbiamo asimmetriche negli enti pubblici
E per ora si mentre le paga il cittadino allora
Ecco
Lo ripeto con forza perché non immaginare di dire che quando io non ti rispondo lo puoi fare in un anno tutto quello che invece la pubblica amministrazione legittimamente non ci mancherebbe altro fa sì per ostacolare per frenare
L'intrapresa dell'azienda e qui ci sta Nora Malavasi ci stanno persone che hanno giornalmente a che fare con questi
Tipi di burocrazia allora
E concludo
Un altro piccolo suggerimento che
Approfitto perché so che poi
Il termine creare lavoro si dice ma deve crescere epilogo decrescere proprio dopo se non ci sono gli strumenti no se non c'è la cassetta degli attrezzi dove prendere le pinze cacciaviti poi dopo tutto diventa difficile
E allora Titolo quinto
Centri per l'impiego
Silenzio assenso
E per ultimo
Per ultimo per abolire ad abbattere definitivamente quella che è una simmetria tra cittadini dello Stato quello che una componente che sempre di più far crescere la diffidenza tra cittadino e lo Stato
Aboliamo in via definitiva una stortura che credo solo in Italia esiste il termine ordinatorio
No ai cittadini in può evitare di pagare le tasse per pagare di vietare di pagare una multa entro i termini prefissati perché lo Stato si può permettere di dire che quando il Parlamento
Non l'INPS il Parlamento dice entro trenta giorni si dice
Tanti ordinatorio e quindi facciamo passare ancora uno o due anni che fiducia proprio del cittadino simmetricamente rispetto allo Stato e la mia addetti hanno detto nel termine perentorio deve prevedere delle sanzioni
E vediamo RAI
Ma è impossibile incredibile ancora oggi immaginare che
Ci possano essere provvedimenti dati dal Parlamento che è sovrano e disattesi da chiunque altro perderebbe seguire allora
Permettetemi scusate mi scuso Presidente anziché fare grandi discorsi sui mercati del lavoro sono stato forse troppo ecco Peter la terra però dico
L'INPS sta facendo ha fatto sempre la sua parte credo che vi possa essere riconosciuto questo merito si produce immagino anche di tutto non di poter proporre qualcosa di pratico centri per l'impiego Titolo quinto silenzio assenso
Termino ordinatori e perentori sono cose che da solo credo
Sicuramente permettetemi un piccolo pizzico di presunzione ma sicuramente possono permettere di fare il proprio il proprio contributo alla crescita del Paese per la quale
Migliori di ogni cittadino sta aspettando grazie
Molte grazie al presidente Mastrapasqua questo intervento così però positivo quasi interessante
E Stefàno Scarpetta
è stata la chi va bene l'Iraq
Eventuale
Ok
Stefano Scarpetta direttore bella settore occupazione e lavoro e se e affari sociali della OCSE
Buongiorno a tutti Grazia chiedendo al suo Presidente e grazie alla professoressa Del Boca per l'invito
A partecipare a questa questa presentazione del rapporto sono assolutamente d'accordo con il Presidente Golini nel dire che c'è poco da dire sul rapporto perché è veramente un rapporto estremamente ricco
Gli spunti di riflessione ovviamente e la fotografia che ci presenta una figure una fotografia decisamente preoccupante sia a livello aggregato sui dati sulla disoccupazione sulla sotto occupazione ma soprattutto direi quando va a scavare più a fondo
Sul grado di disagio di alcune categorie di lavoratori
E credo che il punto importante che sotto nato in questo rapporto sulla Corte parole su occhi improprio mi sembra particolarmente importante in questo in questo caso piuttosto che ripercorrere gli elementi portanti rapporto mi soffermerò soltanto su alcuni
Ed in particolare vi offrirò se volete non è un po'lo spunto internazionale cioè in che misura la situazione che torna in Italia e differente da quella che si trova in altri Paesi europei e mi concentrerò anche in particolare su sull'atto della domanda se volete
Il primo punto e lo ha sottolineato la professore Del Boca con effettivamente nel rapporto e che il modo in cui il mercato del lavoro italiano
Sia aggiustata quello che è stato uno shock drammatico che ha colpito tutti i Paesi dell'OCSE sicuramente penso che però è stato decisamente differente di quello che abbiamo potuto in altri Paesi sicuramente
Abbiamo perso meno occupazione di quanto non se ne sia versati in altri Paesi soprattutto europei a parità di perdita del del PIL
Tali e diciamo la spiegazione che fuori dal rapporto su cui siamo sovente d'accordo e il fatto che vi è stato una significativa riduzione delle ore lavorate appena detto
La cosa e per forse il confronto più interessante con due Paesi la Germania la Germania forse pesa più virtuosa in questo contesto perché in genere non si sono persi i posti di lavoro anche
A fronte di una perdita del PIL molto significativa e tutto l'aggiustamento si è fatto in termini di riduzione dell'orario di lavoro
Delle ore lavorate l'altro confronto è quella con la Spagna in cui invece a una perdita occupa delle pile e significativa fatto riscontro aperti occupazionale molto forte
Nessun accenno che voglio fare in questo caso perché c'è un effetto composizione importante in Spagna l'Irlanda la crisi ha colpito il settore ad alta intensità di lavoro nel settore della l'edilizia delle costruzioni e per cui era difficile immaginare meccanismi di aggiustamento
Sulle ore di lavoro così come sono avvenuto in Germania e come avvenuto in Italia
La cosa interessante credo in questo grafico che l'Italia vi è una seconda fase la seconda recessione e a questa seconda recessione ha fatto fronte una reazione anche interne all'occupazione più significativa in qualche modo gli strumenti che hanno ridotto l'impatto occupazionale
Della crisi del prodotto interno lordo cominciano a essere meno efficace la cassa integrazione guadagni alcune imprese hanno cercato di mantenere la forza lavoro fino a un certo punto visto che la crisi ecco si è protratta per un periodo molto lungo soglia tra un punto in cui questo tipo di aggiustamento
Non era più possibile ovviamente rapporto presente dati molto aggiornati sul numero di donatori coinvolte nella CIG e quindi apro soltanto in confronto internazionale che purtroppo si ferma al due mila dieci
Ma vedete che questo strumento di sussidio alla riduzione del tempo di lavoro è stato utilizzato moltissimo in altri Paesi la Germania il Belgio solo in questi Paesi è veramente uno strumento di breve periodo
Per evitare l'impresa e che si trova di fronte a uno shock domanda molto forte ma è uno strumento temporaneo
Perché è lo strumento tradizionale la cassa integrazione del conservati ed esco fa affrontati uno strumento molto più forte
Che quell'azione disoccupazione in Italia invece i dati del Rapporto lo dimostrano molto chiaramente numero di lavoratori coinvolti nella cassa integrazione straordinaria invero ha continuato ad aumentare e quindi quello che è uno strumento
Di breve periodo in altri Paesi è diventato lo strumento principale di ammortizzatore sociale
Anti un altro punto un punto a mio avviso se volete che anche il rapporto sottolinea è quello sul grado di competitività del nostro Paese qui avete un indicatore
Il costo unitario del lavoro ed è quello che è accaduto in Italia rispetto a quello che è accaduto negli altri Paesi del sud dell'Europa
Tutti questi Paesi hanno perso in termini di competitività dall'inizio degli anni due mila segua il confronto con la Germania vedete che il costo evitato il lavoro nei Paesi come l'Italia ma anche la Spagna Portogallo addirittura l'Irlanda
C'è stato una forte deterioramento quello che è accaduto negli altri Paesi si guarda la Spagna l'Irlanda il Portogallo che c'è stata una giornata giustamente o nel caso dell'ambito c'è stata c'è una convergenza verso i dati
Additati tedeschi come è stato tenuto questo aggiustamento sicuramente con la forte moderazione salariale
Però
Al contempo di è stato un aumento da produttiva del lavoro guardate quello che è accaduto in Italia è mancata assolutamente che il recupero della produttività
Ovviamente ritorna al punto che ho sottolineato precedentemente c'è un effetto composizione cioè l'aumento della produttività in Paesi come Irlanda con la Spagna dovuta al fatto che alcune attività a bassa produttività sono uscite dal mercato e quindi la penultima media rammentare
Questo non è avvenuto in Italia per cui a fronte di una moderazione salariale che perdura dall'inizio del due mila in poi
Visto che vi è stata un andamento della prodotti al lavoro ancora peggiore
Il costo unità della cura lamentate non c'è stato alcun miglioramento anche nel periodo della crisi
Il punto è questo mi fa molto piacere che rapporto lo sottolineo con tutta la dovuta attenzione è il fatto che questa crisi ha colpito le fasce più deboli in maniera di sproporzionata
In questo caso io vedo l'andamento dell'occupazione in Italia negli altri Paesi per diverse categorie uomini e donne LIVEAS categorie per età
E vedete che ha colpito in particolare giovani questa è una cosa nuova tutte le grandi crisi hanno purtroppo un effetto maggiore sui giovani
E in particolare in questo caso è stato particolarmente rilevante perché molte regioni d'Italia e in altri Paesi europei sono coinvolti si hanno lavoro hanno un lavoro di natura precaria o comunque contratte durata determinate quindi è più facile interrompere questo tipologie di contratti
Piuttosto che intervenire sui lavoratori con contratti
Più permanenti il fatto l'anomalia che non è un'anomalia italiana anche se la riforma delle pensioni ha contribuito
E che in tutti i Paesi c'è un effetto demografico del professor volumi sottolineava
è stato quello di un aumento dell'occupazione le fasce d'età più elevata
Cioè tre sino al cinquantacinque più in Italia come gli altri Paesi in sala di lettura al momento dell'occupazione quindi questa crisi ha rafforzato gli squilibri anche generazionali
Fare perseguire i giovani più fortemente colpiti sia perché hanno perso il lavoro sia perché è diventata ancora più difficile ritrovarlo
E le categorie
Se volete più meglio instabili sul mercato del lavoro tra cui i lavoratori più anziani previamente in questo caso politiche anche quello di
Di favorire è una maggiore integrazione fare diverse generazioni sul mercato del lavoro diventa importante
è stato strutturato il rapporto è anche la professoressa Del Boca
Lo ha menzionato nel suo intervento secondo me quando guardiamo e John dobbiamo andare ben al di là del tasso di disoccupazione in questo grafico avete in mente che ormai è diventato un indicatore che tutti conoscono il nostro Paese che include i disoccupati e gli inoccupati
Che non sono coinvolti nel processo formativo semplicemente un dato rispetto a questi due grafici il primo confrontate la Spagna con l'Italia
Il tasso disoccupazione spagnolo e adesso per i giovani è superiore al cinquantacinque per cento come italiano
Altro una quaranta per cento limite italiana superiore a quello spagnolo perché l'Italia vi sono molti più giovani scoraggiati che non sono neanche alla ricerca di un posto di lavoro
Guardate cosa accade nel grafico di destra né di fatto dei cambiamenti dall'inizio della crisi l'Italia è uno dei pochi paesi in cui l'aumento del netto tra i giovani inadeguata soltanto più disoccupati ma anche un momento degli inattivi
Cioè in Italia vi è stato un aumento dei giovani che non sono neanche più a ricerca al posto del lavoro
La crisi ha avuto nel fatto sulla loro capacità sorgono convinzione che esistano delle opportuna di lavoro
Quindi quel fenomeno che era già presente prima della crisi e di una forte percentuale diciamo degli inattivi fra i giovani
Ce l'ha inventato il tormento negli altri Paesi vedete che la gran parte dei mitra
Dovuta al momento della disoccupazione almeno questi giovani sono in contatto con i centri per l'impiego sulla ricerca attiva di un posto di lavoro per il momento in cui la l'ESA economica dovesse intervenire potranno beneficiarne più facilmente di quelli che sono esclusi che sono si sono allontanati completamente nel mercato del lavoro
Un punto che è stato sottolineato anch'esso nel rapporto il vincolo di finanza pubblica hanno pesato sicuramente in quasi tutti i Paesi europei
E processo e giustamente è stato un processo di aggiustamento difficile che ha avuto anche conseguenze sulla domanda e anche sulla potenzialità di creazione di posti di lavoro
Questo è forse quasi una provocazione un grafico che dimostra qual è
Necessario
Bilancio primario dei conti pubblici a partendo dal due mila dieci fino al due mila trenta per riuscire a riportare il debito
Rispetto al CTP al sessanta per cento che ovviamente peritale un'obiettiva estremamente ambizioso ma vedete che l'Italia ad oggi se dovessero essere mantenuti anche gli impegni
Ha già più o meno
Raggiunto l'obiettivo ha fatto molto di più di quello che è stato fatto in altri Paesi dell'OCSE Sato molto costoso molto difficile da sopportare ma sicuramente l'Italia più avanti rispetto alla situazione di squilibri che pensi che esistono ancora in altri in altri Paesi
Dell'aria OCSE europei
Lo diceva il presidente Mastrapasqua e lo diceva anche Angeletti ovviamente le politiche lavoro possono soltanto fare un po'possono avere un contributo a mio avviso non c'è un contributo importante
Ma non possono essere risolutivi un problema degli squilibri drammatici come quelli sottolineati in rapporto
In questo grafico avete qualcosa che
Se avete seguito i lavori dell'ex avrete già visto diverse volte e cioè
Quale potrebbe essere il tetto sulla produttività totale dei fattori in Italia sì l'Italia facesse un ulteriore sforzo di convergenza verso un quadro regolamentare sui mercati dei beni e servizi soprattutto sui servizi
Che è quello diciamo medio oltre al meglio i migliori Paesi dell'area OCSE ed i criteri questo l'effetto cumulato per l'Italia dopo cinque anni
Che l'Italia si potrebbe avere un miglioramento di due virgola sette punti percentuale di produttività è un effetto sicuramente significativo quindi
La possibilità tramite un ulteriore sforzo sforzi sono stati già fatti
Di miglioramento del quadro regolamentare e amministrativo nel nostro Paese ha sicuramente delle potenzialità notevoli per migliorare l'andamento del quadro economico tramite l'andamento della produttività nel nostro Paese
Vengo alle politiche alle politiche del lavoro e qui Mastrapasqua ha già sottolineato alcuni elementi importanti se volete una una una lezione che abbiamo appreso dal comportamento ormai dal modo in cui il mercato del lavoro si è
Evoluzione sul mercato del lavoro per i Paesi dell'OCSE dal punto di vista delle politiche del lavoro e che
In molti Paesi a il grado di mesi ma ciò non è aumentato il servirà un forte coordinamento tra le politiche passive ciò di sostegno di reddito per gli occupati e le politiche attive
Questa lezione che troviamo in tutti i paesi cioè l'idea di un adeguato sostegno didattico disoccupati che sia però affiancato
Da una ricerca attiva del lavoro che dà un sostegno per tutti coloro i quali hanno un'esperienza di disoccupazione che va al di là di una certa durata questa forza lezione principale che da un'analisi comparata
Dell'evoluzione del mercato del lavoro prima durante la crisi abbiamo trovato a livello dell'OCSE quindi
Sostegno a dire addio lo sforzo è stato fatto dalla spilla Minias PIL sicuramente un elemento importante che ha avvicinato l'Italia l'Europa e avvicinato di Alitalia alla media dei Paesi OCSE a questo punto l'altro cantiere importante quello di rafforzare l'efficacia
Delle politiche attive del lavoro in questo grafico avete la spesa in proporzione del PIL per le politiche cosiddette passiva cioè di sostegno di reddito le politiche attive
Alcuni elementi molto non vi è una correlazione fra livello disoccupazione aumento della disoccupazione estesa per politiche del lavoro cioè alcuni Paesi spendono di più anche se relativamente alla tassa disoccupazione più bassi
Non vi è alcuna correlazione così forte tra l'aumento della disoccupazione rammento non tanto delle politiche passive perché capitano automatico una stabilizzatore automatico ma sicuramente sulla parte le politiche attive se guardate elettrico la
La barra sull'Italia sulle politiche attive trovato che in realtà le la PAC percentuale del PIL le direttive sono diminuite in Italia sono diminuite
La spesa pubblica per politica attiva secondo i dati comparati che abbiamo dell'OCSE sono diminuite qual è l'affetto di questo è che
Per
Disoccupato
Le risorse a disposizione dei centri per l'impiego si sono ridotte del trentotto per cento rimozione avvenuta in tutti i Paesi dell'area OCSE e anche all'interno della zona dell'euro perché l'aggettivazione aumentata più di quanto fosse possibile aumentare le risorse
Per evitare un gran numero di disoccupati ma l'Italia alla riduzione delle
Della spesa delle risorse a disposizione per disoccupato è crollata e quindi è chiaro che da un lato c'è un ovviamente lo sforzo istituzionale per aumentare e migliorare la coordinamento ma c'è anche una questione legata alle risorse a disposizione per poter offrire effettivamente i servizi per la ricusazione dei disoccupati disoccupati e come ricordava la professoressa Del Boca
Sa diventano sempre di più disoccupati di lungo periodo e sappiamo bene che
Offrire opportunità di lavoro riconnettere verso il mercato del lavoro disoccupati lunghi periodi vanta sempre più difficile questi sono soltanto alcuni spunti di riflessione che volevo portare presentando un po'se volete anche il contesto internazionale grazie mille
Grazie estesa la scarpetta dalla parola a Raffaele Bonanni il Segretario generale della CISL
Sì anch'io sottolineo che
L'apporto
Registra
Questione secondo me molto presenti che influenzano la situazione disastrosa del nostro
Marcata lavoro ma anche io dico che
Non sono le norme
Del mercato al lavoro che possono farci risalire l'abbiamo detto mille volte
Purtroppo nel corso degli anni ho visto che il ministro
Adottò appunto
è una consuetudine che i vari ministri doveva dare il loro apporto e quindi inventarsi di norme
Sul mercato del lavoro per falli vitale i posti di lavoro ma i posti di lavoro ci saranno
Se dovessi avere e io spero una buona economie che interviene profondamente sui gangli vitali appunto
Della stabilità economica e quindi occupazionale
Che oggi
Per la verità per quello che sta cadendo siamo molto molto provocati io spero che
Si abbia un governo stabile e forte
In grado o di affrontare quello che
Secondo i sindacati secondo anche gli imprenditori
Debba essere la priorità del Paese affrontare la questione dei tassi e la stessa
Da stesso rapporto sottolinea
Se e in particolar modo le tasse sul lavoro
Che hanno inciso incidono moltissimo su sulla sulla povertà
Agendo in due modi
Salari molto bassi
E poi naturalmente questo incide sull'auto proprio sulla
Sui consumi che a loro volta incidono appunto sui prodotti da costruire da parte nostra è un disastro perché salvo sanno tutti siamo
La seconda ancora potenza industriale è chiaro che la contrazione che abbiamo dipende quasi esclusivamente da lì
E la Vivalto richiesta che facciamo con molta forza è quella di agire sulla spesa pubblica almeno quella distorta che ce n'è ancora molta di spesa pubblica
Distorta che l'analisi congiunta tra sindacati impresa l'altra questione agire
Sulle questioni vitali dalla produzione e segnatamente quella dell'industria pronto
E il terziario non esisterebbe o almeno quello avanzato senza un'industria molto solido almeno in Italia ma anche altrove altre parti
Questo le questioni su cui
E incidere io spero che si trovi la forza in queste ore di recuperare la responsabilità e ridare vigore azioni
Di governo ma sui punti del mercato del lavoro
Ci sono elementi che io
Condivido davvero tanto poteva ecco
Abbiamo un dato che è cresciuto di quattro punti e mezzo in cinque anni
Disoccupazione e poteva andare peggio molto peggio
Se non avessimo avuto le casse in deroga e li ho però stare molto attenti a come ci muoviamo Lili non solo nel
Cosa al ministro cioè abbiamo chiesto più volte
Non solo di proprio perché non possiamo lasciare centinaia e centinaia di migliaia di persone senza lavoro senza reddito
E sono quelli dell'Italia operosa delle piccole e medie imprese questi devoto in deroga
Quindi bisogna calcolare che poteva andare peggio su questo
Poteva andare peggio se lo avessimo usato in molte aziende accordi di solidarietà
E se come detto giustamente anche nel nel rapporto se non ci fosse stato un abbassamento di utilizzo
Dell'orario di lavoro insomma vale motivo con la visione della parta emette tutta particolare vero c'è molta
Part-time involontario però lì tutto sommato gioca a favore della qualità la nostra occupazione perché gli altri europei usando
Più del doppio del nostro part-time hanno meno tempo pieno sono tempo pieno questo un discorso molto che dovrebbe essere esteso molto più da approfondire e che pone la vicenda
E poi la vicenda del del del
Dalla povertà appunto
Che ha investito appunto anche chi lavora di meno e questo lo dico una cosa molto semplice
Tra l'altro ci sono stati punto confronti molto anche aspri tra noi imprenditori Ospol riconosciamo
Ed invito il ministro è stata l'invito quanto mai
Sarebbe opportuno trovare delle soluzioni che però possono essere trovate risposta anche allora
Alle questioni sottolinea del rapporto che si possono trovare in un modo molto molto semplice superando appunto anche i duelli ideologiche io sono stati intorno al mercato del lavoro
Noi abbiamo bisogno di flessibilità lo dico ogni volta i direttori ma lo dico anche molti sindacalisti
Solo che cerco può negare che abbiamo bisogno di più flessibilità per le esigenze che abbiamo appunto di testa a quello che succede nel mercato appunto la internazionale
Solo che si parlava prima di Germania no che ha contratto i salari a contratti sono a ragionare con la Germania ha mediamente a quasi il doppio disavanzo italiani
E qui la questione vera le flessibilità
E lo dico a chi non ha bevuto misurarsi col problema
Sulla flessibilità alla fine perché l'acqua poi si prende un solco
Un suo letto qualora non lesivo Von canale le flessibilità sono tutte sballate italiani
Tutte raccoglie ITC e tutte le trovate così all'ultimo elemento all'italiana e poi sulla flessibilità non pagate forse l'unico mercato del lavoro dove le flessibilità costano così poche cioè costa
Molto di più lavoro inflessibile che lavoro flessibile e questa è la vera anomalia e noi ne possiamo uscire unico di imprenditori
Ho predisposto anche la reazione appunto alla all'apporto che possiamo agire in questo modo va benissimo ogni possibilità
Cioè con l'industria che insiste moltissimo dice flessibili approfittando
Di di export però di di esporre limite nell'in Milano affrontiamo il problema del tutti i tagli diamoci flessibilità porta entità il bene
Facciamolo tutti tale male pagate perché altrimenti non risolviamo il problema nella povertà di lavoro e soprattutto
Di una Rete
Sufficiente per sostenere
Le garanzie le garanzie per la verità anche minimali per la gente parla la maternità parlo della
La formazione parlò della previdenza e tutto quello che ha appassiona la discussione anche sui temi sociali italiani se imprenditori hanno coraggio e inni e il Governo ha coraggio io devo dire che
Giovanni su questo non si è mostrato molto molto interessato affrontiamo in quel modo che anche l'operazione che deve fare il Governo che può fare il Governo per sostenerlo
L'occupazione giovanile e così via di Valle in modo tale che le stesse provvidenze a favore impresa siano orientate
Alla soluzione
Del elevazione dei salari per esempio
Una sorta di partita di giro che serva
A dare un segno di questo tipo io credo che il problema lo possiamo
Risolo in questo modo ultima versione del funzionamento del
Delle politiche attive è chiaro che abbiamo un mare di gente in cassa integrazione però non si fa sufficiente
Uso della formazione
Cioè non si usa
Intensiva mente questo tempo per lui professionale le persone anche lì ci sono stati visti sordi completamente a questa storia
L'abbiamo detto più volte abbiamo tutte queste persone in cassa nel rendere anche gli altri della verità obblighiamo costoro a partecipare a percorsi di formazione
Pena la perdita la stessa indennità ci sono centinaia e centinai di migliaia di persone che hanno appunto case io Sindaco
Enorme enoteche siamo acqua nel mortaio le agenzie dell'impiego pubblica fanno difficoltà a reggere
Purtroppo dovremmo avere ancora più agenzie private ma affidiamo all'uomo in convenzione con l'INPS il proprio lavoro
E si rifiuta si perde appunto l'indennità lo dico io da un sacco di tempo io faccio il sindacalista significa
Questa è e affrontare in questo modo segue invece invece c'è una una congiura tenere tutto in piedi salvo poi ognuno può mettere non so quali miracoli attraverso solo
Le modifiche delle normative sul mercato lavoro ma
Le situazioni che servono solo queste non sono altre
Semplificare al massimo la regolazione del mercato del lavoro semplificare al massimo trovare le soluzioni tra le parti
Perché credo che sia sbagliato che il Governo intervengono in questo bipolarismo
Un po'schizofrenico arriva uno scrive le sue norme aveva la altro le cancello iscrivere su due finché aveva l'altro ancora per i cancelli le fa l'altra volta le sue
Perdendo tempo facendo perdere tempo a tutti
Io credo
Che anche la discussione che abbiamo in piedi ancora sulla vicenda
Nonostante tutto di Expo possa esservi solo in questo modo
Posso essere risolto appunto aumentando la possibilità di salario Pertile molto flessibile e trovando soluzioni
Originali per la realtà e per l'esperienza italiana per esempio per tutte queste persone che sono sostenute noi finora in fondo quale vostra battaglia che ognuno abbia un reddito ma in questa congiuntura queste risorse vanno incanalate vanno
Vanno incanalate verso appunto una un riposizionamento professionale
Se volete e anche un problema di pedagogia insomma sociale importante da portare avanti potrebbe essere una rivoluzione
Molto molto utile
Per
Parlare di cose concrete e non dico seminario e come è successo sul mercato del lavoro molto spesso nel nostro dibattito nazionale grazie
Grazie Segretario Bonanni del suo intervento così incisiva passa la parola serena sa aventi una segretaria confederale CGIL
Grazie anch'io trovo che il rapporto di quest'anno a Berlino delle peculiarità anche delle innovazioni introduce
Elementi anche utili a una ridefinizione generale delle nuove per di quello che auspichiamo siano le nuove politiche del lavoro nel nostro Paese e vorrei provare a dialogare con due o tre di queste sollecitazioni che rapporto introduce approfittando anche della presenza
Del ministro che qui e che potrà anche darci un autorevole contributo rispetto a quello che possono essere gli sviluppi di alcune delle politiche che sono state
Introdotte recentemente dal Governo parto dalla terza dalla terza parte del rapporto prendendo una sola considerazione del resto i relatori che mi hanno preceduto hanno già fatto questa considerazione
Altri paesi europei hanno costruito nuove politiche del lavoro partendo molto prima della crisi e facendo riferimento a quelli che erano l'andamento dell'economia e nazionali
Anche per questa ragione noi da tempo chiediamo un piano straordinario dell'occupazione che sia accompagnato con una riqualificazione una ridefinizione di che cosa sono moderne politiche del lavoro nel nostro Paese
Anche perché abbiamo visto che gli interventi che caricano solo ed esclusivamente sospetti regolative normativi del mercato del lavoro piuttosto
Che interventi che qualificano l'attività sull'offerta solo in termini di incentivazione piuttosto
Che attraverso la copertura degli ammortizzatori sociali se ancorché hanno un effetto però risultano sempre parziali ma invece avremmo bisogno di fare come in altri Paesi
Uno straordinario piano per l'occupazione che si accompagna anche nelle politiche del lavoro che ha carattere però pluriennali
E quindi interventi che sono stati fatti in questi anni nel mercato del lavoro lo diceva già benissimo Raffaele Bonanni ha mantenuto
Proprio per questo carattere frammentaria perché non ricollegarmi alle politiche del lavoro all'andamento economico
Effetti non positivi sugli andamenti dell'occupazione ma anzi distorsivi proprio sul non soltanto sulla quantità della disoccupazione come mente luce
Il rapporto ma anche sulla qualità e sulla nuova composizione della disoccupazione che è il vero tema che forse noi abbiamo davanti oltre quello di qua della qualità della nuova occupazione
Quindi da questo punto di vista noi auspichiamo
Se presupposto dovrebbe essere la stabilità ma comunque
Che il Governo
Abbia almeno in animo
Di provare a costruire adesso utilizzando anche alcune delle occasioni che abbiamo davanti se pensiamo al sistema delle politiche attive e quello della garanzia giovani uno stimolo alle nuove politiche attive non possono essere
Risolte solo ed esclusivamente nella sperimentazione della garanzia giovani noi abbiamo bisogno di immaginare una nuova funzione
Delle politiche del lavoro che
Non è semplicemente qualificabile in un dibattito per necessario tra competenze del pubblico e competenze concorrenti tra governance dei sistemi nazionale dei sistemi regionali
Ma anche di che cosa significa fare politiche attive del lavoro nel nostro Paese un conto è concentrare tutta l'attività l'attività sull'incontro tra domanda e offerta
Tema necessario ma proprio perché noi abbiamo e il rapporto mette in luce anche quali sono i nuovi bisogni derivanti dalle nuove transizioni del mercato del lavoro
Di rispondere a bisogni più complessi
E sono caricate sulle politiche attive non solo sulle politiche passive
Penso per esempio al tema dell'orientamento della qualificazione delle competenze a tutta una serie di misure che oggi
Non possono essere ridotte solo negli miglioramento dell'incontro tra domanda e offerta questo presuppone però
Ovviamente non è un costo zero ma un piano di investimenti qualificato
Che diciamo ad oggi non è non si intravede negli stanziamenti ordinari destinati allora alle politiche attive che sicuramente
Come qualcuno richiamava un forte coordinamento con il tema delle politiche passive
Per evitare che chi esce dalle politiche passive poi in realtà non abbia davanti a sé nessuna prospettiva
E questo mi porta alla prima parte del del rapporto io non entro
Aumentando l'analisi della della peculiarità di quella che il rapporto giustamente definisce la crisi domestica l'influenza della crisi domestica
E cioè l'incidenza della caduta di domanda interna alle caratteristiche peculiari della crisi italiana riprendo solo tre titoli mi concentro sulla seconda parte per brevità
Se è vero che il mercato del lavoro nel nostro Paese influenzato e non lo condividiamo del resto il rapporto
Collima in molte parti di analisti anche con il piano del lavoro presentato
Qualche mese fa dalla CGIL è determinato da alcune condizioni di politica economica che andrebbero
Affrontate in maniera completamente diversa il combinato disposto delle politiche di austerità con la stretta creditizia la riduzione del PIL
Che si accompagna una riduzione della domanda di lavoro ma anche a una crescita paradossalmente dell'offerta di lavoro che indice del fatto che il disagio economico delle famiglie cresce quindi c'è maggiore propensione
Hai mettersi sul mercato del lavoro qui faccio una riflessione visto che è molto caro a tutti il tema della disoccupazione giovanile il rapporto solleva un campanello d'allarme sul
Un punto
E riguarderà il lavoro dei prossimi anni e cioè l'anticipo dei giovani
In termini di offerta sul mercato del lavoro e l'abbassamento della qualificazione di questi di questi ragazzi che entrano nel mercato del lavoro ventisei milioni di cittadini nel nostro Paese oggi a come qualificazione sopra la licenza media se noi
Pensiamo per esempio di dover fare una discussione molto seria su che cosa significa aumentare la produttività del lavoro nel nostro Paese che cosa significa fare una politica come nel rapporto viene definito per la crescita attiva
è ovvio che pensiamo a un Paese che cresce il nostro riqualificando le proprie specializzazioni produttive investendo nell'innovazione alla ricerca allora forse gli interventi sull'offerta
Dovrebbero essere qualificate direzionati verso queste politiche che chiamano la responsabilità delle politiche del lavoro e cioè come noi qualifichiamo questa offerta quella me rendiamo
L'offerta di lavoro sempre più rispondente alle nuove professionalità che accompagnano la crescita di quei settori che fanno dell'innovazione un fattore di forte competitività
Altrimenti come giustamente sottolinea il rapporto noi avremo una quota crescente di disoccupazione che difficilmente potrà essere assorbita anche in una fase di crescita
Dal mercato del lavoro per due ragioni combinate primo perché il tasso di crescita dovrebbe detto applicarsi quasi
Fino al due mila e il venti per poter assorbire l'attuale quantità di disoccupazione secondo perché noi abbiamo una disoccupazione oramai strutturale
Scarsamente qualificata e allora questo mi porta a dire che c'è bisogno di una responsabilità di un concorso delle politiche pubbliche che guardano a fattori di integrazione
Così come in parte si anche iniziato a proporre e che mettono insieme il tema delle politiche del lavoro non più con un'attenzione sul bus spasmodica solo ed esclusivamente alla regolamentazione alla normazione del mercato del lavoro che non produce
Ottime nell'aumentare nel moltiplicare le occasioni di lavoro né tanto meno me renderle stabili e di qualità forse l'attenzione delle politiche del lavoro andrebbe Rino rientrata in forte integrazione con un sistema
Di rivisitazione del welfare e quindi anche con un meccanismo diverso di inclusione sociale che risponde appunto alle nuove transizioni non
Non riuscendo io cito solo per brevità
Ma sia l'analisi che rapporto fa sull'andamento dell'occupazione femminile che dell'occupazione giovanile ma soprattutto dei lavoratori moderna e della popolazione anziana che lavora dentro anzi tensione
Oltre diciamo ammette in luce i limiti della legge novantadue combinata disposto con la la riforma la riforma previdenziale
Ma in realtà ci parla di nuovi bisogni nascenti nel mercato del lavoro a cui l'unica risposta non può essere per forza di cose quella degli ammortizzatori sociali perché spesso questi sono soggetti che non accedono al sistema degli ammortizzatori in quanto come sappiamo non è a carattere universale
E allora da questo punto di vista forse rapporto ci aiuta anche a tracciare alcune linee di intervento che possono in questo momento supportare un'azione necessaria anche da parte del Governo per far sì che quella
Fattore assolutamente positivo di tenuta dell'occupazione rispetto
Al alla decrescita del PIL che si è verificata e che come veniva ricordato da tutti quelli che mi hanno preceduto
E determinata da un sistema di ammortizzatori sociali e da una diversa distribuzione dell'orario di lavoro che mi porta a dire
Straordinariamente se guardiamo l'analisi che il rapporto fa
Su che cosa è successo tra i lavoratori non Standard e sulla funzione regolativa della legislazione nel mercato del lavoro
Che dice una cosa molto semplice lo dimostrano tutti i dati di evidenza compresi quelli che fornisce il Ministero del lavoro sulle comunicazioni obbligatorie
Se è vero come è vero che l'occupazione a lo standard produce in realtà
Una reiterazione dei contratti a tempo determinato cioè non c'è più la transizione dal tempo determinato verso altre forme più strutturate
I dati delle comunicazioni obbligatorie ci spiegano anche il fenomeno dei lavoratori poveri non è soltanto la quantità di orari anche la durata temporale del rapporto di lavoro quattrocentomila occasioni di lavoro nel primo trimestre sono durate un giorno ottocento mila meno di un mese
E si moltiplica il numero di contratti di lavoro per singolo lavoratore qui c'è un problema di distribuzione di orari e di durata temporanea quindi forse
L'aspetto lo mettono in evidenza anche Bonanni prima l'aspetto da segnalare che la contrattazione difensiva e la funzione regolativa delle parti sociali
Se guardiamo appunto i due aspetti distribuzione dell'orario di lavoro per evitare licenziamenti utilizzo dei contratti di solidarietà e gestione degli ammortizzatori sociali
Ha avuto un effetto più positivo sulla tenuta dell'occupazione di quanto non abbia avuto in termini di efficacia
La regolamentazione del mercato del lavoro questo è un punto qualificante e proprio per questo io mi sento di condividere l'allarme che veniva sottolineato nel tentativo di depotenziare proprio le due gambe di questi strumenti che fino ad oggi hanno ottenuto è retto
Al disallineamento tra decrescita delle villette nota dell'occupazione
Quindi io penso che il rapporto ci consegna uno strumento molto utile perché ci traccia alcune linee di tendenza e di analisi e di riflessione sui nuovi bisogni del mercato del lavoro a cui le nuove politiche del lavoro devono rispondere
Dall'altro continuo a sottolineare un dato
Non secondario
Che il sistema di relazioni industriali e di
Funzione della rappresentanza sociale in questo Paese non andrebbe indebolito ma forse andrebbe rafforzato anche nell'aumento degli strumenti ad oggi a disposizione in termini di contrattazione difensiva
Su molto la parola a Pierangelo Albini direttore delle relazioni industriali di Confindustria
Grazie buongiorno a tutti ringrazio innanzitutto
Un ministro che ha voluto rimanere con noi
In questa discussione
Ringrazio vivamente che il presidente Marzano il CNEL per questo rapporto che cita ormai un
Un appuntamento stabile quindi un'occasione di di ragionamento su quello che succede nel nostro mercato del lavoro
Peraltro
Abbiamo disposizioni in questi anni
Molti strumenti di indagine sicuramente rapporto annuale dell'Istat
In questi ultimi anni Ciad detto molte cose di quello che sta succedendo nel nostro mercato del lavoro la relazione della Banca d'Italia
Abbiamo tanti dati
E anche quest'oggi ho trovato particolarmente interessanti
Tutti gli elementi che sono stati forniti per la nostra riflessione
In questo senso però mi permetto di come dire suggerire una
Possibile linea d'indagine per il futuro nel mercato del lavoro perché
Io credo che
Dovremmo mettere un focus su questo equilibrio fra le politiche attive le politiche passive
Ne abbiamo bisogno di ragionare su questo equilibrio che abbiamo provato a modificare con la riforma forme io e chi ancora oggi e nei dati di comparazione internazionale emerge
Fa il tratto distintivo di qualunque mercato del lavoro
Io parto da qui dico che oggi siamo di fronte a un l'emergenza occupazionale
Ne abbiamo tante di emergenze
I dati sono sotto gli occhi di tutti io lo sottolineo non solo
E noi abbiamo perso il venticinque per cento della capacità produttiva di questo Paese
E rischiamo di perderla strutturalmente quindi
Io credo che
Il primo elemento sul quale dobbiamo
Riflettere
è questo quale
Idea abbiamo di questo Paese quale futuro vogliamo costruire
Quanto vogliamo mettere al centro
L'impresa
E quindi io un mio intervento mi concentro su questo aspetto perché anche il rapporto poi alla fine ci dice l'imperativo categorico della crescita avere una crescita del due per cento
Io
Individueremo
Cinque ambiti sui quali vorrei rapidissimamente portare l'attenzione di tutti
Il primo è questo
Qui dobbiamo
Probabilmente decidere quale il focus delle politiche economiche del Paese
Confindustria condiviso
Ragionamento con CGIL CISL UIL
A Genova su questa centralità dell'impresa e del lavoro
E qui abbiamo lo dico molto rapidamente proprio solo come due colpirli di colore
Due questioni nel primo sicuramente incentivare quelle misure che devono andare a favorire la domanda interna in particolare la domanda interna per investimenti
E qui dobbiamo aiutare il fatto che siano le imprese italiane
è intercettare questa crescita della domanda
Poi dobbiamo guardare anche alle potenzialità dei mercati stranieri
E dobbiamo riflettere sul fatto che investire e sulla capacità
Di stare nel mondo globalizzato dell'impresa l'ente
Impone
Delle scelte di medio lungo periodo la Germania ha fatto investimenti per dieci anni
Per avere un'industria altamente competitiva sui mercati globali
Se anche noi facessimo lo stesso tipo di sforzo
Per sicuramente stima e il Centro studi di Confindustria avremmo un tasso di crescita doppio rispetto a quello attuale
Qui rimando semplicemente alla lettura come dire di quello che è il quadro che viene fuori dagli scenari economici di giugno del Centro studi o che sono centrati proprio su questo aspetto nel mix delle politiche economiche e la centralità del manifatturiero
Secondo aspetto
Eppure qui quando diciamo mettere al centro il lavoro d'impresa diciamo che in una situazione di emergenza in una situazione in cui le risorse sono veramente poche bisogna essere in grado di fare delle scelte io
Ho seguito con con grande interesse la rappresentazione che ci è stata fatta di questo mondo che cambia attraverso le slide che sono state presentate nel dal presidente dell'Istat ma
Da questo punto di vista
è evidente che qui occorre fare una riflessione complessiva sul
Paradigma che cambia in forse dobbiamo affrontare queste nuove sfide anche con delle logiche completamente diversa per il coraggio di fare delle scelte
Noi quindi rimando anche qui a una posizione di Confindustria
Suggerisce di fare delle scelte coraggiose sulla sul taglio dell'imponibile fiscale per l'impresa intervenendo sul sul costo del lavoro dalla base imponibile dell'IRAP con delle misure strutturali significative
E intervenire sul taglio di quelli che sono la i livelli di tassazione per i redditi da lavoro dipendente bisogna fare alcuna scelta a favore di chi produce reddito
Quindi rimando semplicemente come dire anche qui ho i dati del nostro Centro studi
Che ovviamente
Ipotizzano una crescita di dieci punti del PIL se si attuasse quella ricetta che noi abbiamo in qualche modo
Immaginato da qui al due mila diciassette da un intervento veramente pesante sulla sul costo del lavoro sui livelli di tassazione dei redditi da lavoro dipendente
Io dico alla parte che invece interessa più bene parti sociali
Questo tema perché alla fine io penso che in un momento così complicato forse il contributo che ciascuno di noi può dare provare a fare
Il proprio mestiere e non sempre
Aspettare che la soluzione venga da qualcun altro allora io qui vi propongo tre logiche di ragionamento la prima sul capitolo produttività
Noi abbiamo fatto molti ragionamenti sulla produttività in questi anni
E abbiamo fatto come dire delle scelte per certi versi anche molto coraggiosi sui sistemi di contrattazione
Lo dico perché Confindustria ha fatto una scelta coraggiosa di avvicinare quei modelli di che vengono considerati virtuosi come quello della Germania dove hanno come dire un decentramento della contrattazione del suo livello aziendale
Abbiamo costruito un sistema di regole organizzato nel due mila nove nel due mila undici abbiamo ragionato sulla
Esigibilità dei contratti
Abbiamo ragionato per costruire la possibilità con l'accordo del novembre del due mila dodici quello fatto a Palazzo Chigi
Di spostare quote interessanti del salario dai livelli nazionali e livelli aziendali che in questo senso varie è chiaro che se le parti sociali fanno uno sforzo in questa direzione va bene illogico immaginare che anche
Diciamo così le istituzioni il Parlamento la politica né tengano in conto questa traiettoria di cambiamento e quindi quando parliamo di decontribuzione detassazione dei redditi produttività poi
Bisogna essere in qualche modo coerenti perché è vero che probabilmente la stagione della concertazione è finita
Però come diceva anche questo al di là professoressa Del Boca non sempre si può
Confidare sul fatto che
Lo stellone ci aiuta come dire a portare qui e ciascuno un contributo diverso dall'altro arricchire quindi la riflessione di tutti
Quarto elemento mercato delle regole il mercato del lavoro e le regole
Io qui che ho sentito i colleghi del sindacato
Faccio questa riflessione cioè
Vogliamo una volta ad essere e qui Bratti imprevisti nei giudizi e non passare da un estremo all'altro cioè dall'estremo per il quale e tutti i problemi del mercato il lavoro si risolvono cambiando le regole
L'estremo opposto per cui le regole sono assolutamente irrilevante rispetto alla le dinamiche del mercato del lavoro
Io qui invito solo fare due riflessioni e non aggiungo nient'altro perché il rapporto è stato consegnato voglio lasciare spazio ovviamente anch'io all'intervento del ministro
Vi faccio notare quello che si legge nel rapporto a pagina ottantasette nella vera dicotomia di questo Paese che fra il nord del sud
è vero che c'è un problema fra chi ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e chi virgolette non ce l'ha e quindi rientra nel novero dei precari
Ma se guardate il grafico che c'è a pagina ottantasette io dico che noi dobbiamo riflettere se il mercato del lavoro in Italia è tutto uguale
Da Trieste a Catania e se non valga la pena di far qualche ragionamento differente in funzione delle difficoltà che abbiamo nei diversi territori questo è una riflessione che vale anche sul tema degli strumenti
Il secondo elemento che vi invito a considerare semplicemente perché lo scrive il rapporto
Noi parliamo molto spesso di apprendistato valorizzazione dell'apprendistato i dati che emergono dal rapporto sono
Straordinariamente preoccupanti superano anche quelli degli altri rapporti analizzati come dire in controluce perché è il dato dell'apprendistato è un dato che se poi andiamo vedevo ha delle caratteristiche tutt'affatto diverse
A quelle del modello tedesco al quale vorremmo ricondurci
Qui è chiaro tocco un problema gigantesco che anche quello del rapporto con la scuola con la formazione professionale però vi invito a andare a leggere le considerazioni che ci sono sul nuovo apprendistato a pagina centosessantatré
Del rapporto perché adesso l'utilità di riflettere come tante volte
Che due passiamo degli assaggi al mondo reale non sempre facilmente intelligibili e questo inciso mi consente di rispondere
Raffaele Bonanni perenne di dopo aver fatto il suo intervento maratona gomitate mi ha detto adesso voglio vedere come fare a rispondere e sul tema di Expo
Rispondo in questo modo
Intanto c'è il punto è un un rimando che devo fare perché che devo fare
Gradirebbe rimando alla posizione che Confindustria ha rappresentato
In termini di costruzione del mercato del lavoro
Nel documento per il centenario siccome non siamo sicuri di fare un altro anniversario così importante oggi
Mi allora lì ci siamo vincolati a strozzare
E ci siamo fatti vedere come dire un'idea che abito
Reale semplificazione degli strumenti
E quando gli si dice quali sono gli strumenti si dice all'apprendistato il contratto a termine il contratto di somministrazione
Contratto di somministrazione è uno strumento
Attraverso il quale costruire quella rete di protezione
Virgolette per coloro che non riescono ad avere
L'una rapporto di lavoro stabile e hanno bisogno di assecondare processi che cambiano con grande rapidità quindi dico che quando ragioniamo su questo tema flessibilità produttività strumenti
Che dobbiamo
Ragionare probabilmente anche con un paradigma nuovo che non è solo uno scambio flessibilità salario ma è anche flessibilità protezione sistemi di welfare
Sia la stessa cosa in quota parte la stessa cosa e ragioni suo ex novo
La posizione è diciamo forse
Meno articolata di come Bonanni intendeva ricostruirla pur essendo come dire noi
Rappresentanti delle imprese sempre molto fallibili agli occhi del sindacato ma
Gliela diamo semplicemente chiesto una misura
Che incoraggia se il Paese adesso qui non è questo emendamento per riaprire questa discussione che stiamo facendo altro pone però noi pensiamo che in questo momento sia importanti dare dei segnali positivi al Paese
Uscire un po'dalle logiche della difesa degli steccati provare a fare delle sperimentazioni con un po'di coraggio la situazione che oggi ci hanno rappresentato è talmente tanto drammatica che non vedo che cosa abbiamo da difendere
Cosa abbiamo da fare
L'ultima cosa che dico e polemizzi Tiesco è questa
Chiudo dove ho cominciato io penso che
Magari se non sarò rimaste fra i pochi ma
Penso che le parti sociali possano dare un contributo per il miglioramento del Paese ugualmente a difesa di un ruolo
Né l'attribuzione di un compito
Io credo che noi dobbiamo definire complessivamente gli equilibri dicevo prima fra le politiche passive e le politiche attive
Lo so che noi abbiamo avuto come dire l'invidie di tutti gli europei quante delegazioni sono venuti in Confindustria soprattutto agli inizi della crisi negli anni due mila otto due mila nove due mila dieci a farci spiegare come funziona la nostra sistema degli ammortizzatori sociali
Però dobbiamo
Stabilire quali sono le regole
Ordinarie
E quelli sono le regole eccezionali ma soprattutto
E che adesso abbiamo questa straordinaria opportunità di ragionare con l'Europa sui giovani sulla garanzie per i giovani
Io credo che noi né con le parti sociali dobbiamo ragionare sul fatto che non convenga
Anche a noi assumere alcun ruolo attivo nel mercato del lavoro
E credo che questa cosa dobbiamo farla
Componendo ciò che oggi abbiamo
Adattandolo a un contesto che è cambiato e costruendo degli equilibri completamente nuovi io penso che ragionevolmente
Un Paese che nel due mila e tredici non si interroga sulla bontà
Sull'adeguatezza degli strumenti che ha in termini di ammortizzatori sociali che sono stati costruiti subito dopo la guerra
E che si compiace delle soluzioni che io considero del tutto inadeguate che abbiamo trovato con l'auspicio
Credo che abbia
Un problema importante per il futuro grazie
Appare aula a Ivan alla base il presidente di Rete imprese Italia
Grazie grazie dell'opportunità
Io vorrei tanto unirmi
Cambia riconosciuto il rapporto dalla presentazione che la procedura che aveva fatto
In modo anche il Consiglio efficaci
Nel rapporto estremamente reale
Della
Fotografie di questi di questo anno
Dove dentro ci sono contenute
Numeri grafici
E come
Che dimostra in modo inequivocabile cos'è successo nel nostro Paese
L'otto per cento del PIL ha provocato con i medici vocazione tale l'impoverimento sociale del Paese che è conosciuto
Mentre noi discutiamo di queste cose sarà
Se
è stato ripreso alle volte ma mi pare sia stata ripresa l'ultimo intervento di Confindustria
Ricordo bene
Era sembrato che passasse in secondo piano in televisione dice rimane centrale anche rispetto ai temi del mercato del lavoro che si chiama produttività
Io
Siamo fondamentalmente credo che
Semplificare i temi della disoccupazione così drammatica quella giovanile
E anche quella
Gli ambiti
Di quelle fasce di persone ultra cinquantacinque anni che ne facesse l'istruzione ciò che stupisce mercato del lavoro e che con scarsissima possibilità che rientri ma anche in un parcheggio dignitoso per troppi anni con un costo forse anche sociali eccessivo
Sia da addebitare
Come dire
Ad un
Esperienza italiana ma non solo italiana delle strumenti di protezione di welfare che insomma hanno garantito qualche livelli di
Dignità in questi
Acquisizioni troppo lunghe
E invece valutare come
Pongo un sol colpo come ruolo delle politiche attive rimangono ruolo marginale sono l'esistente nel nostro mercato del lavoro che
Esattamente vero
Ma adesso tra al di là di chi li farà siamo qua Presidente Mastropasqua ci ha proposto con la piattaforma diceva già motivato in ballo potrei farlo e potrebbe anche essere pongo un problema non è dove lo si colloca il problema è che cosa
Che cosa che cosa si fa
Io sento una necessità straordinarie andando in giro a parlare con le imprese che è vero che c'è un problema
Di formazione
O di adeguatezza tra i bisogni della domanda e la qualità dei
Ieri e di risposta che si trova
Sul mercato del lavoro
Intendiamo dimenticarselo intendiamo sostituirlo dicendo che
Abbiamo tanti strumenti o potremmo utilizzare degli strumenti anche in modo
Come dire
Pressante come ricorderà Bonanni facciamo un buon uso delle casse integrazioni obblighiamo la parte a partecipare a a modelli e strumenti di formazione
E in quel modo è un modo anche questo ma il nodo vero rispetto alla formazione scusate io che sono allora signor Luca
Un imprenditore ma soprattutto giro quotidianamente in mezzo a tanti imprenditori
Il problema più importante legato alla formazione che spesso per la formazione
A una radice una matrice che lontana
O non più adeguate rispetti i nuovi processi tecnologici organizzazioni
Imprenditoriali che ci sono c'è un tema che si chiama formazione duale tutto in questo periodo non si vuole affrontare e io credo che sbagliando
Occorre ravvicinare conoscenze e competenze e divisioni occorre che questi due mondi si mettono insieme per creare davvero non solo all'incontro domanda offerta ma anche che domanda è e che offerta c'è
Ripeto il venti né possiamo creare la più bella piattaforma informatica su tutto il territorio nazionale porgiamo possiamo per i centri per l'impiego bisogna fare molte cose
Ma il problema vero è trovare le formazioni adeguato io penso che la risposta dalla
Quell'azione duale sia una delle direi riflessione più importante da fare dunque come siamo disposti a discutere in qualunque momento non l'ho fatto
Nelle premesse ma la faccio adesso perché mi mentre
Dico queste cose Prodi per l'Italia io vedo un documento che invece non leggo che consegnerò dunque segno questo perché il dibattito possiamo scavalcata scarabocchiato qua invierò alla Bocca di Magra agli atti ci sono osservazioni buona parte già ascoltarci e dei sindacati c'era
La Confindustria che prima mi ha mi ha preceduto mi interessava invece
Anche fare questa riflessione guardate
Il costo del lavoro la pressione fiscale su
Lavori prodotti è sicuramente
Del nostro Paese molto pesante e sicuramente non aiuta alla
Alle città interne del Paese all'aumento dei consumi
E non c'è ombra di dubbio
Ha rilievo anche però che se voi faceste un grafico
E qualche volta per la vita amministrativa affrontato solidarizzare assieme il costo per unità di prodotto per la nostra produzione italiana non è che siamo così lontani dalla competitività per l'unità di prodotto
Però forse il problema sta anche dall'altra parte che si chiama produttività e che per sottopose prodotte per mila euro scoprendo un paragone che eventualmente molto lunghi
Silenzio come cento ne facciamo tanto e non
Depresso undici per cento
E questo è il nodo vero modello che ha tanti nomi che è la burocrazia dell'organizzazione e che sono le ore lavorate
Che è la mancanza di investimento che la mancanza di credito per gli investimenti al rinnovamento tecnologico cioè è un è una
Assieme di cose che rimane sempre in secondo piano e non si cerca di metterli in fila una il nulla per una
Quindi va sicuramente alleggerito perché il primo effetto immediato che la o diminuire la pressione fiscale
Su quello del lavoro sul passato e dell'impresa seguirà è assolutamente vero che produrrebbe nell'immediato una boccata di ossigeno i consumi interni dove stiamo languendo con la e probabilmente anche un pezzo di ripresa di occupazione però l'azione
Ha bisogno per una volta forse di guardare anche fuori fuori dalla finestra tentare di fare ciò che è possibile fare oggi per
A rilanciare tutto ciò che è possibile a me piace dire che prima
Insomma da da due mesi ormai riflettiamo rispetti i dati dell'occhio della crescita europea dichiara grande
I dati proietta nel resto d'Europa
E la crescita mondiale
E cosa l'Italia farà dentro questa crescita la prendiamo dalla pregnante no io
Non solo le ottimista né pessimista sono dal punto di vista dell'invio del personale sicuramente ottimista dico questo che
C'è un elemento che prima di prendere nulla la ripresa bisogna prima fermare la caduta e mi pare che siamo vicino a questo rallentamento
E
Faccio questa previsione per la chiudo però sono talmente preoccupato ma da garantisco ma molto molto preoccupato cioè se siamo agli inizi di una
Frenate e possibilmente
Il diritto
Solo ciò parlo per il britannico parlano malumore dentro l'impresa degli imprenditori il mondo della piccola e media impresa produttiva dei servizi dell'ABI dell'accoglienza del turismo e sicuramente migliorate gratis completa
La fiducia rispetto al futuro è uno degli elementi e straordinarie rispetto alle imprese
Di crescita tanto peraltro una buona manovra economica non vorrei che fosse come dire proprio sbaragliata in poche ore di dibattito che si sta svolgendo fuori da questa sede senza pensare qual è il Paese quindi abbiamo sicuramente un grande bisogno
Dici
Boh permeabilità in un momento dove abbiamo di fronte tra l'altro insomma un anno dove c'è daremmo ruoli in Europa straordinario di oltre il due mila e quindici vi è qualche anno prima citato chiudo la parentesi e concludo con l'altra con due riflessioni chiamando molto colpito
La prima devo dire mi ha colpito molto riflessione
Per fatto il presidente dell'INPS Mastrapasqua che il tema
Della silenzio assenso quindi alla burocrazia della risposta dalla certezza risposta dei tempi
Che sicuramente
Aprirebbe una proposta che io reputo particolarmente interessante
Ed è risponderebbe sicuramente ad a uno dei bisogni della certezza del tempo della risposta
Vadrucci che non ha in mente anche un altro problema di questo Paese
E bisogna solo chiedere di governo risposte non si può per una volta tanto un cittadino che faccia un'autodichiarazione che onesta e leale e fa quella cose poi cara Amministrazione pubblica di lì a controllare e pochissimi quando è ora
La vogliamo smettere di creare carte prima e per una buona volta invertire il rapporto tra cittadini è stato se vogliamo riavere davvero la fiducia dei cittadini situazione obiezione come quella dell'autocertificazione che peraltro ripeto condivido
Prima impressionato molto secondo me il principio
Dovrebbe incidere molto rispetto e riflessione che noi potremmo fare una delle osservazioni che faceva circa tre Stati democratici Presidente dell'Istat
Quindi c'è un miliardo di cittadini in più voglio dire quaranta
Nel continente africano
Settecento corrisponderebbero Piovene settecento milioni di posti di lavoro per questa
Un'impresa titanica così l'ho definita infilzato in termini ancora più aggressivo
A me viene da pensare qualcosa dato che sono veri questi numeri cui saranno un in più né meno ma così saranno gli andamenti
Non ci viene il dubbio
Che nel mondo che cresce e continua a crescere e lo sviluppo del quattro quattro e mezzo quattro otto ci con degli anni ma negli ultimi anni è stata così e così sono proiettati per i prossimi anni
E il nostro Paese arranca certo per competitività e produttività produce gli eventi in mente che oltre il grande straordinario made in Italy il mondo ha bisogno meglio ci sono affrontate approcciati al mercato dei consumi
Consumatori diversi e i bisogni dei consumi non si sono trasformati
Non vogliamo discutere per qualche volta qui cosa avranno bisogno questi continenti
Che forse oggi loro solo particolarmente interessati al telefonino una macchina va forse all'acqua al pari dell'assoluto all'educazione quali sono i nuovi bisogni di questi settecento milioni
Di posti di lavoro di cui avremmo bisogno perché se tali saranno i posti di lavoro saranno anche i consumatori
E i provvedimenti i temi della crescita lo sviluppo del nostro Paese delle politiche industriali dovranno riflettere anche su quali nuovi bisogni dei cittadini del mondo avranno bisogno in questo pianeta grazie
Adesso la parola immagino che è stata al Ministro io volevo però sa usare un attimo il Ministro Damiano che ce l'ha fatto il piacere di essere con noi questa mattina
Naturalmente l'onorevole onorevole della Libia che come sapete negli anni passati ha svolto questa funzione che quest'anno invece il posto alla vostra Del Boca pazienti orgoglio di essere venuto ci fa molto piacere
Prego
Grazie Presidente grazie alla professoressa Del Boca per questo rapporto che è già stato ampiamente discusso è una giornata un po'particolare
No ma non per l'ampia
Pensate che
Sì a dicembre ACAM non so cosa voi pensate io mi riferisca io mi riferisco
In realtà
Al fatto che non solo
Si presenta il rapporto CNEL
Ma perché oggi si libera l'apprendistato
Perché piloti sia a ieri non c'è stata nessuna proposta dalle Regioni sulla semplificazione dell'apprendistato quindi da oggi scattano le semplificazioni
Previste dal del credito lavoro
Allora mi piacerebbe capire se quelle semplificazioni vanno bene se servono per le altre perché se sento ancora una volta a parlare di sé
Implicare l'apprendistato dal oggi in poi senza indicare esattamente di che cosa si dovrebbe trattare mi arrabbio
Perché
Abbiamo semplificato l'apprendistato dopodiché naturalmente ci sono una serie di considerazioni in rapporto su cui tornerò successivamente per capire se il problema sono esemplificazione o qualcos'altro
Dalle tre
Di oggi pomeriggio
Le imprese possono prenotare i fondi per gli incentivi per l'assunzione a tempo
Indeterminato di giovani
Già sentito il dottor Angeletti che ritiene che sarà un flop l'ho dichiarato uscendo da questa sala io non mi azzardo in previsioni lo vedremo
Dopodiché se sarà un flop vedremo che cosa si può fare se sarà un successo o credo che
In tutti impareremo a guardare la realtà con occhi leggermente diversi io non lo so
Beh quindi non azzardo previsioni
Ma da oggi pomeriggio alle tre
E parte questa possibilità
Ieri una piccola cosa abbiamo prevista abbiamo presentato e servizi attiva sul microcredito donna che da oggi diventa operativa è una piccolissima cosa
Ma è un altro piccolo un altro piccolo tassello per tentare di dare più opportunità alle persone
E poi sono usciti i dati Istat per quante ragioni c'erano per dire che non la giornata particolare veramente eravate un po'fare così
Prevenuti
Sono usciti i dati Istat che ci dicono che il l'occupazione e stabile
E a questo punto il quinto mese consecutivo quell'occupazione sostanzialmente stabile
Il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato altri tornando sui livelli di aprile
E quindi di nuovo fondamentalmente siamo fermi intanto metà sui su cooperazione
Aumenta la disoccupazione giovanile dopo la diminuzione precedente ma come ci ha dimostrato il rapporto l'aumento il tasso disoccupazione giovanile non è necessariamente una
Cattiva notizia
Perché in una fase in cui potrebbe esserci una ripresa e naturale che
Persone scoraggiata e abbiamo visto da Stefano scorretta quanti sono i giovani scoraggiati
Potrebbero ripresentarsi sul mercato del lavoro vorrei ricordare a questo proposito che
Se ci sarà come tutti auspichiamo prevediamo almeno fino a qualche minuto fa
Una ripresa economica dobbiamo aspettarci un aumento del tasso di disoccupazione questo lo dico a chi insegna
Al mercato economia del lavoro perché così ce lo ricordiamo perché perché ci aspettiamo che appunto persone che sono inattive scoraggiata e ritornino sul mercato del lavoro quindi
Una una raccomandazione guardiamo in questa fase soprattutto i dati sull'occupazione
Perché in una fase di ripresa economica questi sono quelli che ci danno un'idea maggiore delle affetto speriamo positivo della ripresa economica
Sull'occupazione
Al di là delle battute che ho fatto naturalmente un giorno particolare
è un giorno particolare in cui
Leggendo questo rapporto ascoltando le parti sociali ascoltando gli esperti
Non posso che essere tentato di fare un po'il punto nave il punto della situazione dopo cinque mesi più o meno di questo incarico non mi metterò minimamente a fare
Il la lista di quello che è stato fatto di quello che non è stato fatto vorrei condividere con voi una serie di riflessioni
Che ho imparato in questi cinque mesi
Per provare anche asfaltare un poco è stato in densa al cosiddetto benaltrismo
Che in Italia molto diffuso per cui
Quando uno fa le cose qualcun altro di dice subito e ma ben altro ci vorrebbe poi che appunto molto altro va fatto
Può essere l'occasione proprio per fare il punto della situazione
Tale fatto che sono molto contento per me meno contento per la scelta del CNEL perché quando si dice che il Ministro del lavoro le politiche lavoro possono fare relativamente poco per fare la crescita
Uno potrebbe dire ah va bene avete sbagliato a invitare avete invitato il Ministro sbagliato ma poiché
Mi sento profondamente responsabile di tutto questo altrimenti non avrei accettato questo incarico
Vorrei proprio provare a riflettere con voi su quello che questo rapporto ci insegna e questi lo che questi mistici insieme
La prima domanda fondamentale è
Ma come funziona il mercato del lavoro e come ha funzionato di fronte alla crisi
Beh
Abbiamo capito che la cassa integrazione quella normale e quella in deroga ha svolto un enorme funzione di ammortizzatore sociale
Questa e la buona notizia naturalmente quando andiamo a guardare la situazione sociale che pure è terribilmente grave quando andiamo a guardare i dati sull'occupazione
Poi andiamo a guardare i dati sulla produttività e visto che i cassintegrati contano come occupati ci lamentiamo che la produttività non è aumentata
E quindi il gruppo
Non ha avuto l'aumento che ha avuto in altri Paesi dove il tasso di disoccupazione è schizzato a quattordici o al sedici per cento
Questo per essere per ragionare poi incoerenza perché sennò non capiamo coloro che cosa sta succedendo
E
Quello che ci ha fatto vedere Scarpetta è molto importante quello che ci dice il rapporto e cioè che abbiamo mantenuto l'occupazione
Che vuol dire non solo numeri ma persone attaccate in qualche modo al mercato del lavoro ponte eventualmente essere riassorbite
In modo quando ripartirà il mercato della produzione
Bene è tutto questo
Era rappresentato da un lato
Dal
Le imprese che hanno voluto mantenere il capitale umano dall'altro o dalle resistenze del mercato del lavoro in uscita
A qualcuno potrebbe dire no avremmo dovuto fare un'altra cosa avremmo dovuto liberalizzare l'uscita
E poi questo avrebbe consentito l'aggiustamento molto più rapido molto più violento del costo del lavoro per unità di prodotto e così via
E come viene da dire che in questa situazione
Noi non possiamo dimenticare che nei Paesi dove c'è questa maggiore flessibilità in uscita come l'Inghilterra ci sono anche cento mila persone che si occupano di far ritrovare lavoro alle persone al posto dei nostri sette mila
Allora
Parlare di politiche attive
E sono quelle che sono state descritte cioè noi fatta combattiamo questa battaglia con una mano legata
E pretendere che in qualche modo ci leghiamo oppure l'altra
Non preoccupandosi
E il fatto che poi le persone che vengono licenziate non hanno in realtà una rete che li ributta dentro al mercato del lavoro è questo è un'altra cosa incredibile che trovo nella discussione pubblica cioè di ragionare in modo separato
Il mercato del lavoro e un insieme di cose lo abbiamo sentito prima
E allora quella vera domanda è
Come si fa a trasferire risorse che oggi giochiamo sulla
Politiche passive sulle politiche attive
In due parole tasse integrazione se la pagano le imprese quella normale sarà pagano le imprese e lavoratori
Ed è stata immaginata come una risposta alle classiche crisi capitalistiche Brady e violente
Non è stata disegnata per
Comunale recessione è una crisi che dura cinque anni
E ci abbiamo
Anche la cassa e la mobilità in deroga
Che quest'anno AAMS assorbe due virgola cinque miliardi di euro la stessa cifra dell'anno scorso un miliardo e mezzo messo da questo Governo
A cui ci apprestavamo a mettere altri trecentotrenta milioni
L'anno prossimo che succede
Per l'anno prossimo ce ne
Un miliardo attualmente in bilancio più o meno
Cioè quanti altri miliardi ci dobbiamo mettere momento
Perché entro il trentuno ottobre le parti sociali devono par avviare se ci riescono
Il cosiddetti fondi di solidarietà e vuol dire che c'è un meccanismo simile
Molto diverso non certo a quello deraglia gli ammortizzatori normale in cui cioè
C'è un aumento del costo del lavoro legato a questa solidarietà
E questo meccanismo dovrebbe
Consentire allo Stato di ritirarsi
Da questo metodo da dal fatto di pagare due miliardi e mezzo
Quanti fondi partiranno entro il trentuno ottobre
Ben pochi ma è naturale in una situazione del genere
E allora cosa dobbiamo fare be'parte un fondo cosiddetto residuale
Con un'aliquota che è più bassa di quella diciamo così degli ammortizzatori normali ma che deve cominciare a funzionare
E bisogno di uno start-up che hanno bisogno
Insomma per farla breve non è che questo problema si risolve così facilmente
Vorremmo spendere altri due miliardi e mezzo l'anno prossimo di fonte statale su questo B io spero di no anche perché la ripresa ci dovrà
Beh aiutare e supponiamo tanto per fare cifra tonda che risparmiamo mezzo miliardo
E ne facciamo di mezzo miliardo
Bari mia risposta è abbastanza semplice è questo dice
Forse
Dispiacere più forte che io ho avuto in questi cinque mesi
Qui dover tagliare i contributi per la formazione dei fondi interprofessionale
Per finanziare la cassa integrazione mi dispiace è stato il primo atto che abbiamo preso come Governo data l'emergenza sociale visto che chi ci ha preceduto aveva appostato un miliardo
Su un anno così negativo di cassa integrazione e di mobilità in deroga lo so l'abbiamo fatto è stato dolorosissimo allora uno potrebbe dire bene
Per i compensi siamo questo meccanismo con i soldi risparmiati dalle gli ammortizzatori in deroga e li mettiamo sulla formazione
Dei cassintegrati dei le persone in mobilità cioè per
Rigenerare quel capitale umano che si sta perdendo mi dicono che tante imprese e questa foto è forse una buona notizia
Se decidono di andare avanti devono fare degli investimenti forti perché in ultimo investimenti erano fatti cinque anni fa nel frattempo molti impianti sono solo uscenti ma questo vale anche per il capitale umano
Ma forse dobbiamo fare uno sforzo particolare nella formazione del due mila quattordici nella riformazione del capitale umano
Magari stringendo alcune di quelle condizioni per la fruizione degli ammortizzatori
Ho come stanno facendo gli inglesi adesso annunciato per i disoccupati che non si attiva non sufficientemente
Naturalmente bisogna essere capaci di distinguerle inc tra quelle che si attivano a quelli che non si attivano ma fare per far questo ti servono i centri per l'impiego ma i centri per
E con un po'tutto collegato
E invece io vedo discussioni articoli sui giornali in cui ogni problema e disgiunto dagli altri
Altra considerazione scusa adesso prendo qualche minuto in più ma credo che sia forse utile
C'è quel grafico richiamato anche dal Bini prima che ci dice che fondamentalmente se
Tutto il Paese si fosse mosso come si è mosso il centro nord sarebbe andata di lusso
Perché gran parte della perdita occupazionale soprattutto nella seconda recessione come la chiamata scarpe e tutto il sud
Ora qui veramente sperare che le modifiche al al legislazione mercato del lavoro degli incentivi risolvano il problema è veramente svuotare il mare con un cucchiaio
Allora qui la vera domanda è quale politica per il Mezzogiorno immaginiamo e questo ci riporta a quello che diceva Bolini prima o Malavasi adesso quale modello quale pensiero per il Paese
Persone porterebbe all'Expo ma poi ci torno fra un attimo
Però l'altro giorno appunto a New York
A Washington
Parlando con degli investitori uno di questi investitori è un investitore di Venture Capital ciò avviene in Italia un'Europa cerca di convincere il individua un'impresa interessante porta capitali in cambio di
Più managerialità approccio alle esportazioni novit in qualche modo
Trasformazione della società
E quando gli ho chiesto ma quali sono gli ostacoli maggiori a parte i soliti diciamo così citati e cioè la giustizia civile cioè
Benedetti due uno non lo dico
Per carità di patria il secondo è
Il fatto che gli imprenditori non sono pronti al cambiamento
I dati del
Rapporto Istat di quest'anno e quindi non ho fatto io
Che riferiscono i dati del censimento riferendosi alle piccole imprese
Possano chiaramente come tra le piccole imprese ci sono in
In prese molto innovative di grande successo e altre invece molto indietro e cosa fa la differenza
Il titolo di studio dell'imprenditore
L'apertura a ménage l'apertura la condivisione nelle scelte con i lavoratori
Allora abbiamo bisogno di fare formazione non solo ai lavoratori ma abbiamo un problema drammatico
Di aiutare i nostri imprenditori a fare il salto necessario per affrontare il mondo di cui abbiamo parlato
E su questo non abbiamo una strategia
Vera
Del Paese e non parlo delle associazioni che fanno sforzi straordinari per tempo del Paese
Però quando parliamo di formazione dobbiamo pensare alla formazione dei dipendenti ma anche la formazione di imprenditori perché ambedue fanno parte del capitale umano di questo Paese
Tra qualche giorno
Avremo i risultati del rilevazione pH dell'OCSE allacciate le cinture
Io H che cos'è
è Pisa cioè
La l'indagine sul Capuzzo le capacità dei quindicenni allargati a tutta la popolazione
Tanto la escono prossima settimana vedremo i risultati da dati preliminari o da cose che sappiamo bene stringiamo
Le cinture perché Capri ENEL capiremo capiamo quanto siamo indietro come capitale umano di tutto il Paese
No non abbiamo visto risultati sono sotto embargo naturalmente
Ma basta guardare altre rilevazioni dell'OCSE che ci dicono quanto siamo indietro come laureare atti
Non tanto nei nuovi anche se molto preoccupante la riduzione delle iscrizioni sta passando il messaggio che studiare non serve pessimo messaggi
E poi non è vero
No è falso
Perché a parità di tutte le altre condizioni un titolo di studio più elevato garantisce facilmente l'accesso è falso pure leggo articoli che parlano di queste cose
Dicevo vedremo i risultati
L'abbiamo già parlato con il Ministro carrozza di come immaginare c'è un gruppo di lavoro che sta operando per tentare di definire un piano
In risposta al tema del capitale umano nel Paese
Questione dei l'affetto della legge novantadue sul
Mercato del lavoro
Difficile io costituito questo gruppo per la manca una valutazione della legge un comitato scientifico in cui alcuni dei presenti fanno parte
Vediamo quanta fatica si fa Argun tanto raccogliere dati che finora non sono stati raccolti perché forse la prima volta in cui l'articolo uno di una legge dice che bisogna fare le valutazioni della legge
Tra parentesi
E quindi non è che c'abbiamo una diciamo
Basi dati necessariamente
Dettagliate e disegnate per fare la valutazione del leggi voglio vuol dire dati individuali vuol dire Pannella vuol dire insomma cose su cui
Siamo un po'indietro l'Italia
Ma poi fare questa valutazione al netto della recessione è molto difficile
Allora io ho apprezzato naturalmente quello che ha detto Bonanni che io ho prodotto una consuetudine cioè non pensando di fare una riforma che portasse il mio nome
Ho fatto una serie di interventi penso utili man mano che la gente capisce di che cosa stiamo parlando capisce che quel decreto era un po'più di cosette
Però i dati che abbiamo visto oggi ci fanno capire
Che sia anche domani mattina per ipotesi non liberalizza as avessimo anzi due anni fa liberalizzato tutti contratti tutti i tipi per ipotesi
Non è che qualcuno con una recessione così avremmo sviluppato chissà quale ammontare di lavoro anzi abbiamo visto oggi che
Abbiamo tenuto
Allora il vero problema è non è l'efficacia della legge nel momento di recessione ma
Gli strumenti che abbiamo messo in campo e che abbiamo corretto mesi fa
Ci rendono ora in grado di cogliere
Le opportunità della ripresa
Questa a che fare con la discussione sua expo su cui spero veramente
Che nei prossimi giorni proveremo un accordo
Altre considerazioni
Condivido in pieno
La
Tesi del rapporto in cui
E che ci dice essi anche c'è occupazione
Non è detto che questo produca reddito sufficiente per uscire dalla trappola dalla povertà
Prego va bene che dividiamo la quantità di lavoro in più persone ma certo punto se continuiamo a dividere
E allora
Questo ci riporta al fatto che senza crescita non ce n'è per nessuno neanche per le pensioni per nulla
Però questo ci deve fa riflettere sul fatto su tre fatti primo
Che noi insieme alla Grecia non abbiamo un sistema di lotta universale la povertà la proposta che abbiamo fatto qualche settimana fa sulla sia così detto su sostegno per l'inclusione attiva che non è una social card
E la risposta può essere la risposta ce la costa tanto certo
Posta quanto costerebbe in altri Paesi certo se c'abbiamo tanti poveri costa tanto non possa dobbiamo così scomodare il compianto Catalano
Quanto potrebbe costare in partenza un sistema in genere lo abbiamo detto circa un miliardo e mezzo
In partenza perché non si tratta di dare una sua Falcaro si tratta di sviluppare un sistema in cui
I Comuni svolgono una serie di attività c'è il controllo su quello che loro fanno
Questo è la priorità
Certo abbiamo sempre altro da fare ma se avessimo avuto un sistema del genere adesso cioè se l'avessimo avviato anni fa gradualmente
Oggi i dati che vediamo sarebbero molto diversi e noi non ci straccerei molesti
Allora di nuovo domandiamoci non solo quello che succede tra
Va domani una settimana un anno a quello che succede a regime
E questa è l'altro pezzo con cui stiamo riflettendo con l'INPS
Se inizia a lavorare a trentacinque anni e ai vite lavorative discontinua
Il metodo contributivo
Assicura
Che noi non stiamo generando tra trenta o quarant'anni una generazione non di work impulso ma di anziani pus
Allora il sistema che abbiamo disegnato per il welfare
è un sistema adatto a un Paese naturalmente che deve crescere perché di nuovo se non c'è crescita non ce n'è per nessuno
Ma un sistema in cui c'è flessibilità forte
Perché è naturale che sia così perché l'innovazione richiede continui cambiamenti e quindi grazie a sistemi dell'impiego efficienti agenzie per il lavoro e recenti alla formazione noi saremmo verso un sistema con un
Tasso di turn-over occupazionale strutturalmente più elevato perché
La globalizzazione e l'innovazione tecnologica continua che richiede questo
Ma questo genererà sufficienti risorse per evitare di avere tra trenta quaranta anni
Una generazione di pensionati poveri
Anche nella migliore delle ipotesi lì
Possiamo immaginare forme di flessibilizzazione in senso positivo
Del modo con cui io contribuisco al mio futuro che vada al di là di quello che lei sistemi complementari oggi ci danno e qual è il ruolo dello Stato in tutto questo
Non è che tra trent'anni o quarant'anni a causa di quella situazione avremo un'altra bolla pensionistica perché non c'abbiamo pensato prima questo Paese ha un grande un grosso problema con la formula dell'interesse composto
Non capisce che se accumulo qualche cosina ogni anno un po'era fin qui mi trovo qualcosa di molto di più
Noi
Non abbiamo questa prospettiva di lungo termine quindi la formula dell'interesse composto non non ci fa molta differenza se applicata per pochi anni per molti fa grande differenza
Torno alla questione
Entro nella questione dei centri dell'impiego l'orientamento e così via
Noi abbiamo fatto lunedì un'importante riunione della struttura di missione
In cui sono regioni province e così via abbiamo finalmente concordato su un possibile sistema per la garanzia giovani
In cui ognuno abbia il ruolo giusto in cui ci siano i meccanismi P. premiali condizionali di contendibilità
Dovremmo andare naturalmente a fare un accordo in Conferenza Stato-Regioni perché questo tocca in parte anche loro attività
Ma abbiamo un quadro più o meno condiviso
Nei prossimi giorni lavoreremo intensamente per trasformare questo quadro è una proposta concreta dettagliata
Mentre hanno i centri per l'impiego i servizi per il lavoro in generale in tutto questo beh entrano naturalmente ma è un percorso parallelo il lavoro che abbiamo fatto in questi due mesi compresa l'estate
è stato estremamente utile da questo punto di vista
Per capire come si può fare questa riforma e quindi parte un tavolo separato e mio obiettivo è
Era
Per
Che entro ottobre si arrivi a
Una ipotesi
L'ipotesi che non può che vedere una partnership forte forte
Pubblico-privato
Ma attenzione se non si parte dall'orientamento
Non andiamo molto lontano ho visto che la stampa ha dedicato grandi titoli al fatto che nel decreto sul sulla scuola è previsto l'inizio dell'orientamento nella scuola media
Non se n'è accorto nessuno naturalmente
Cioè
Che non solo quando devi scegliere alla fine della Scuola Superiore cosa fai nella vita ma forse
Vista la situazione è bene che ci fai una pensati in anche prima
Quando scegli quale Scuola Superiore fai
E quindi abbiamo avviato con il MIUR e altri e i lavori preparatori per usare il
L'anno accluda scolastico due mila tredici due mila quattordici come luogo di sperimentazione insieme ad altri soggetti che non cito
Per tentare di far partire un orientamento anticipato
è fondamentale questo
Bisogna fare formazione formatori bisogna raggiungere le
Famiglia
Bisogna
Eliminare quei miti di cui parlavo prima sullo studiare che non conta ma naturalmente come diceva Malavasi anche cosa studiare cosa
Come migliorare la formazione anche scolastica anche in funzione lavorativa dicesse se ma duale io sono stato a Trento sono stato a Bolzano s'
Queste sono competenze regionali
Come sapete in gran parte
Certo come dice l'Albini l'italiano è proprio tutto omogenea i due casi che ho fatto sono forse un po'particolare
Anche perché sono in parte propaggini del modello tedesco austriaco
Però se non sprechiamo questa situazione non andiamo molto lontane
Qui devo dire
Devo in parte
Non dissentire ma
Lire rispetto a quello che dice ha detto Antonio Mastrapasqua
Che cambierà il Titolo quinto è un po'complicato
Ci abbiamo provato
Siamo stati accusati del fatto come Governo che non facevamo i provvedimenti economici
Perché ci siamo subito dedicati a fare il disegno di legge per la riforma costituzionale e l'abbiamo con insegnato al Parlamento abbiamo fatto una Commissione di se Rudy siamo stati
Accusati di buttare via i soldi salvo il fatto che quei trentacinque Sperti hanno già messo sul tavolo un
Possibile
E le possibili proposte per la riforma costituzionale che la costituenda Commissione interparlamentare dovrebbe prendere subito invece di cominciare da zero ma siamo stati accusati del fatto che
Cincischia ma amo perché non facevamo
Cambiare la Costituzione è una cosa seria hai quel Titolo quinto è stato cambiato in modo un po'forte come ci ricordiamo tutti quanti
Serve condivisione per cambiarlo ma è fondamentale lo sappiamo non tanto e non solo per altre questione dello Stato che sono assolutamente fondamentali ma per rivedere
Queste competenze e non a caso la Commissione tre dei trentacinque a
Dato indicazioni anche in questo senso
è un po'più complicato insomma
Arrivo alla conclusione
Ma ho bisogno di
Altre di trattare altre tre tre punti primo
Per lo sull'apprendistato
E chi non lo sapesse l'apprendistato è un contratto nel quale a fronte di un impegno formativo
Si hanno contributi sociali pari a zero uno virgola qualcosa insomma fondamentalmente per le imprese fino a nove addetti e del dieci per cento invece del trentatré per cento
Per le imprese con oltre dice oggi è un patto
Formativo in cambio di un'agevolazione contributiva straordinarie
Questo patto qua rispettato
Non necessariamente mandando la gente punto fare corsi formali che non servono
All'impegno delle imprese sulla formazione
Deve anche qui fare un salto
Culturale fondamentale
Udite udite secondo l'ultima relazione delle Istat nel due mila dieci abbiamo finalmente più del cinquanta per cento delle imprese con oltre dieci addetti che fanno formazione siamo al cinquantacinque per cento
Nel due mila cinque era il trenta e qualcosa per cento
Rocco noi portiamo quel valore che parlo delle imprese con dieci addetti oltre
A
Livelli molto più elevati oppure
Cioè non sono apprendistato e certo
Non c'è il patto non si realizza al patto e qui non parliamo di formazione esternate qui parliamo di formazione interna naturalmente molto della formazione fare
Noi abbiamo una straordinaria esperienza dei nostri artigiani dei nostri piccoli imprenditori sul fare
Ma come ho detto prima anche loro hanno bisogno di fare il salto tecnologico
E
Formativo
Certo ho letto ieri su un giornale con riferimento al l'incentivo di cui parlavo oggi accerto
L'azzeramento di
Dei contributi per diciotto mesi avrebbe potuto essere conto sommato anche agli altri contributi grazie un attimo di calma cioè vuol dire che lo Stato avrebbe dovuto pagare le imprese per pagare il solo stipendio ai lavoratori
Est modus in rebus no
Cioè va bene azzerati i contributi sociali
Però
Fermiamoci qui da un certo punto di vista
Marco non è una posizione ufficiale di nessuno ma una nota in un giornale che ho letto ieri
Arrivo al costo del lavoro
Ha ragione Scarpetta
Da noi il costo del lavoro il cui
Non è
Caduto come in altri Paesi ma lui ha giustamente escono
Posto le due parti
Voglio ricordare
Che
Il
Contratti a tempo determinato hanno una gravi o dell'uno virgola quattro per cento
Oggi ogni trimestre noi abbiamo circa mezzo milione di contratti di lavoro a tempo indeterminato e un milione e mezzo a tempo indeterminate scusate a tempo determinato un milione e mezzo a tempo determinato
Allora vuol dire che le imprese stanno chiaramente scegliendo vista l'incertezza in cui siamo
Contratti a tempo determinato
Che costano di più
Anche vero che mentre retribuzioni lorde reale sono scese il costo del lavoro reale e non parlo del gruppo non è sceso perché questo è un altro costo dell'incertezza
E il costo che le imprese sento no di dover
Mal volentieri sopportare nel momento in cui lui non c'è prospettiva di crescita
Però abbiamo abbassato
I salari reali diciamocelo soprattutto nella pubblica amministrazione e l'abbiamo visto perché poi si parla sempre nord Italia nella pubblica amministrazione il taglio delle retribuzioni reali nella pubblica amministrazione impressionante negli ultimi quattro anni
Quindi abbiamo lavorato sul numeratore sul denominatore e molto più complicato lavorare soprattutto in via normativa anzi non è possibile lavorare più normativa concludo
Concludo con il tema della garanzia Giovanni
Una grande opportunità
Ma attenzione l'opportunità non viene dal miliardo di Euro che ci darà dalla Commissione europea dal fatto che saremo bravi a a
Spenderli
Della dal fatto che impegno verso i giovani
Può diventare
Un impegno di tutta la società
La garanzia è giovane dice che entro quattro mesi dalla fine del periodo di riferimento del periodo di studio un giovane deve avere o un lavoro
Un'offerta di tirocinio o un'offerta formativa io aggiungo o l'opportunità di servire nel servizio civile questo lo metto un attimo da parte
Bene se pensiamo che noi come Paese
Sosteniamo e diamo seguito a quell'impegno con i fondi pubblici
Sarà un'altra delusione straordinario
Per questo seguendo gli incontri che ho avuto con il Presidente Malavasi con il Presidente Squinzi e altri
La prossima settimana incontreremo tutte
Le rappresentanze datoriali e poi la settimana successiva conto di incontrare chi si occupa di non profit
Per dire
Cosa facciamo tutti insieme
Butto lì solo un esempio
Inglesi che hanno gli stessi problemi anche quotati su mutandis stanno
Pensando di applicare
Quello che oggi si applica nel cosiddetto green procurement o in generale
La responsabilità sociale d'impresa per l'ambiente per cui non si rivolge soltanto a fornitori che siano pienamente sostenibili sul piano ambientale
Bene pensiamo di fare la stessa cosa sul piano sociale
Cioè non solo le imprese si assumono il compito per esempio di offrire tirocini formativi o cose del genere ma di rivolgersi a fornitori obbligandoli a fare lo stesso
Se noi avremmo circa
Centosessanta mila
Giovanni escono più o meno ogni anno dal percorso formativo e che hanno voglia di
Trovare un lavoro abbiamo circa ottanta mila imprese con oltre venti addetti
Padre di due conti
Senza parlare dei tre milioni passa dei quattro milioni che stanno sotto allora
Lo faccio come appello
O tutti insieme prendiamo un impegno forte nei confronti dei giovani di questo Paese
Ah Pennetta quei milioni di netto di cui parlava Scarpetta
Per dire si è vero siamo in grande difficoltà
Non è facile il futuro è molto difficile e non ci stiamo mettendo del nostro però intanto io
Mi impegno per una politica attiva del lavoro che non sia solo fattore centri per l'impiego dal Ministero del lavoro dalle Regioni così via ma che vede
La generalizzazione delle ottime pratiche che molte imprese già stanno mettendo in campo
Perché dobbiamo riconoscere
Allora riconoscere che la responsabilità sociale d'impresa non è solo ad avere bilanci in ordine non è solo a investire sul green sulla compatibilità
Ambientale ma anche una gamba sociale
Credo che sia un dovere di questo Paese
C'è un dovere di tutti e allora così facendo forse riusciremo almeno a supplire nella fase transitoria
Non è la soluzione a lungo termine ma nella fase transitoria mentre riformiamo i centri per l'impiego mentre mettiamo fondi per la formazione mentre
A evitare che
La lo scoraggiamento diventi molto di più
Ecco queste sono un po'di riflessione che volevo condividere con voi
Per dire che spero che il mercato e il rapporto sul mercato del lavoro dell'anno prossimo
Possa mostrare
Una ripresa
Grazie la ripresa economica
Un cambiamento nelle dinamiche
Stagnanti di alcune delle componenti del mercato del lavoro e soprattutto celebri il fatto che l'Italia nel suo complesso
Si è assunta una responsabilità in particolare verso sui giovani e veramente mobility tutto il Paese grazie