10 MAR 2004

Intervento di Emma Bonino in occasione dela preparazione del Consiglio europeo

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 4 min 4 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Emma Bonino in occasione dela preparazione del Consiglio europeo", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 10 marzo 2004 alle 00:00.

Sono intervenuti: Emma Bonino (parlamentare europeo, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Caucaso, Cecenia, Consiglio Europeo, Digiuno, Diritti Umani, Dupuis, Europa, Khanbiev, Parlamento Europeo, Russia, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 4 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Emma Bonino

    parlamentare europeo (ALDE)

    Signor Presidente, onorevoli colleghi, so bene quanto sia importante questo dibattito che riguarda il futuro dell'Europa. Io vorrei però cogliere questa occasione per un'urgenza che noi radicali sentiamo molto e al quale il collega Olivier Dupuis ha dedicato più di trenta giorni di sciopero della fame. Riteniamo che sia un'urgenza del presente dell'Europa, che sfortunatamente non è stata l'urgenza del recente passato europeo. Voglio ritornare, signor ministro, Presidente del Consiglio, Commissione, ancora una volta sul caso Cecenia. Questo dibattito è certamente importante per il futuro e le Istituzioni, ma se lasciamo passare il presente, gli orrori del presente, perdiamo credibilità quando vogliamo organizzare un futuro diverso. Ebbene signori colleghi, signor Presidente, signor Ministro, Presidente del Consiglio, come tutti sanno - e nessuno ha reagito - nel corso delle ultime settimane le autorità russe hanno organizzato, con la copertura del governo fantoccio in Cecenia, una raffica di una trentina di arresti di membri della famiglia di Umar Khambiev, ministro ceceno della sanità, emissario del Presidente eletto Aslan Maskhadov. Suo fratello Magomed, ministro della Difesa, si è consegnato per evitare ulteriore spargimento di sangue. Dal 29 febbraio, nel corso di operazioni spettacolari, decine di uomini armati, mascherati, provenienti da forze russe e milizie cecene, hanno circondato villaggi, sono penetrati nelle case, picchiato, insultato, minacciato di uccidere i Khambiev fino all'ultimo; hanno sequestrato e portato con sé i membri della famiglia Khambiev che hanno potuto trovare in loco. Di loro non si hanno più notizie. A Benoi, villaggio natale dei Khambiev, sono arrivati settecento uomini in mezzi blindati che dopo aver picchiato gli abitanti e distrutto tutto quello che potevano distruggere, hanno sequestrato sette persone e preteso la resa di Umar e Magomed. Signori del Consiglio, onorevoli parlamentari, signori della Commissione, io credo - e questo Parlamento, dal punto di vista umanitario e a volte persino politico, si è espresso ripetutamente in tal senso - che quello che sta succedendo nella nostra Europa debba far parte del nostro presente politico. Preoccupazioni sono già state espresse anche dall'amministrazione americana. Noi chiediamo, che a norma delle Convenzioni di Ginevra, si autorizzi la Croce Rossa a visitare la famiglia Khambiev e il ministro della Difesa Khambiev. Sono Convenzioni di Ginevra da rispettare, signor Presidente. Noi rivolgeremo subito un'interrogazione al Consiglio, ma credo sia nostro dovere almeno reagire a questi metodi. Non solo con la non violenza radicale, ma con la presenza politica europea, con il rispetto delle Convezioni di Ginevra. L'abbiamo ottenuto persino per Saddam Hussein, che fosse visitato dalla Croce Rossa; è impensabile che non si possa ottenere neppure questo.
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