01 FEB 2001

Intervento di Emma Bonino sull'avanzamento dei provvedimenti presi a livello comunitario e nei singoli Stati membri per combattere l'ESB

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 3 min 28 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Emma Bonino sull'avanzamento dei provvedimenti presi a livello comunitario e nei singoli Stati membri per combattere l'ESB", registrato a Parlamento Europeo giovedì 1 febbraio 2001 alle 00:00.

Sono intervenuti: Emma Bonino (parlamentare europeo, Ni).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Agroalimentare, Consiglio Europeo, Malattia, Ogm, Parlamento Europeo, Prevenzione, Soia, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Emma Bonino

    parlamentare europeo (NI)

    Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi sembra che questo problema dell'ESB mi insegua anche a livello di vita politica o personale, in una situazione in cui le istituzioni - in questo caso i governi nazionali - sembrano reagire solo di fronte al dramma, mai con un dato di prevenzione, come se la storia non insegnasse nulla. Per esempio, signor Commissario, lei ha avuto mandato dal Consiglio "agricoltura" di applicare le misure che ci ha illustrato. Le faccio i miei migliori auguri perché già posso immaginare il balletto che incontrerà quando lei le proporrà, queste misure: ci saranno Stati membri che chiederanno di essere esentati, altri che chiederanno una proroga, per esempio per la colonna vertebrale, da dodici a venti mesi, altri che pretenderanno di offrire carne sicura al consumatore. Insomma, tutto è già visto in qualche modo e io le posso solo augurare di avere la forza e i nervi di tener la bussola nel verso giusto, sapendo perfettamente che non sarà facile. Quello che è emerso in questi ultimi mesi è un tema ormai solito, cioè quello del controllo da parte degli Stati membri dell'applicazione delle misure comunitarie. Credo sia questo il vero punto da sollevare al Consiglio perché, da una parte, si stabiliscono le misure da applicare e, dall'altra, gli Stati membri o non le applicano - donde procedure di infrazione di tutti i tipi, ma che hanno sempre tempi molto lunghi - o comunque non sono in grado di controllarle. Il risultato è che, alla fine, si devono prendere misure apparentemente drastiche proprio perché i controlli non danno assolutamente né garanzia né sicurezza. Questo è un punto su cui sorgeranno ulteriori difficoltà perché gli Stati membri tendono o a controllare poco o, quando controllano, a non trasmettere i dati in circolazione alle altre istituzioni. Credo perciò che questo Parlamento la spronerà sempre di più, signor Commissario, ma credo anche che in questa difficile battaglia lei possa contare sul nostro appoggio. Ancora solo un'osservazione: è chiaro che ogni problema, quando si tenta di risolverlo, ne apre altri. Ad esempio, di queste farine animali cosa ne faremo? Le inceneriamo. Certamente è chiaro che, a tutt'oggi, non abbiamo la capacità di incenerimento, e quindi vanno stoccate. E' altrettanto chiaro che nessuno ha fatto uno studio di impatto ambientale su che cosa significhi incenerire centinaia di migliaia di tonnellate di farine animali. Seconda domanda: che daremo da mangiare come supplemento di proteine al bestiame? Forse i colleghi sanno - ma è bene ricordarlo - che l'Europa già importa trenta milioni di tonnellate di derivati di soja geneticamente modificata, e che l'esclusione delle farine non farà che aumentare questa importazione perché l'Europa è sojadipendente. Bene, che vogliamo fare di fronte a tutto questo? E' solo per dire che soluzioni miracolose non ce ne sono ma che dobbiamo essere aperti e attenti a trovare soluzioni di volta in volta adeguate.
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