08 OTT 2013
intervista

"Eugenio Curiel. Il lungo viaggio contro il fascismo" (Odradek), intervista a Gianni Fresu

INTERVISTA | di Lanfranco Palazzolo - RADIO - 14:17 Durata: 19 min 6 sec
A cura di Alessio Grazioli
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Morto senza aver ancora compiuto 33 anni, il leader del Fronte della gioventù e direttore de "l'Unità" clandestina Eugenio Curiel ha lasciato un patrimonio di riflessioni, analisi, proposte ed esperienze politiche concrete, degne di maggior attenzione per comprendere meglio le origini della nostra democrazia repubblicana e il travaglio umano che la generò.

Curiel si formò e raggiunse l'età adulta negli anni di massima espansione del regime di Mussolini, e fu interprete e ispiratore della "generazione degli anni difficili", assolvendo un ruolo di cerniera tra le esigenze di quei giovani,
cresciuti ed educati nella dottrina del fascismo, ma profondamente insoddisfatti delle sue realizzazioni concrete, con quelle dei precedenti protagonisti dell'antifascismo.

Il Partito comunista ha dimenticato Eugenio Curiel, quali furono i sospetti sulla sua figura e quale fu il rapporto tra il mondo ebraico e il comunismo italiano? Abbiamo cercato di capirlo in questa intervista.

L'autore: GIANNI FRESU (Sassari, 1972) storico, Università di Cagliari.

Tra le sue pubblicazioni: Il diavolo nell’ampolla, Antonio Gramsci gli intellettuali e il partito, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, La Città del Sole, Napoli, 2005; Gli strumenti della politica, catalogo della biblioteca di Renzo Laconi, Aìsara, Cagliari, 2007; Lenin lettore di Marx.

Determinismo e dialettica nella storia del movimento operaio, La città del Sole, Napoli, 2008; Otre la parentesi.

Fascismo e storia d’Italia nell’interpretazione gramsciana, Carocci, Roma, 2009; La prima bardana.

Modernizzazione e conflitto nella Sardegna dell'Ottocento, Cuec, Cagliari, 2011.

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